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=[[Corpo de Artilharia Pesada Independente]]=
 
{{Unità militare
=[[United States Lighthouse Service]]=
| Categoria = esercito
| Nome= Corps d'artillerie lourde portugais
| Nome ufficiale =
| Traduzione = Corpo di Artiglieria Pesante Indipendente
| Abbreviazione = CAPI
| image=
| caption=
| Attivo= 1917–1918
| Nazione= {{bandiera|POR|dim=40}}<br> [[Prima Repubblica (Portogallo)|Repubblica Portoghese]]
| Servizio = [[Exército Português]]
| Ruolo= artiglieria pesante
| Tipo= [[Reggimento]]
| Dimensione = 1600
| Guarnigione = [[Bailleul-sur-Thérain]], [[Francia]]
| Descrizione_guarnigione = Base di addestramento
| nickname=
| patron=
| motto=
| colors=
| colors_label=
| march=
| mascot=
| Equipaggiamento = Cannoni ferroviari da 320 mm, 240 mm e 190 mm
| equipment_label=
| Battaglie = [[Prima guerra mondiale]], [[Fronte occidentale (1914-1918)|Fronte occidentale]]
| anniversaries=
| decorations=
| battle_honours=
| Comandante_corrente1 = Colonel João Clímaco Homem Teles
| Descrizione_comandante_corrente1 = Ufficiale comandante<br><small>(17 maggio 1917 - 15 gennaio 1918)</small>
| Comandante_corrente2 = Colonel Tristão da Câmara Pestana
| Descrizione_comandante_corrente2 = Ufficiale comandante<br><small>(15 gennaio 1918 - 30 novembre 1918)</small>}}
 
Il '''Corpo de Artilharia Pesada Indepedente''' (Corpo di Artiglieria Pesante Indipendente) o '''{{francese|Corps d'artillerie lourde portugais|}}''' o '''CAPI''', fu un'unità [[portoghese]] di [[Artiglieria terrestre|artiglieria pesante]] ferroviaria che operò sul [[Fronte occidentale (1914-1918)|Fronte occidentale]] durante la [[prima guerra mondiale]].
{{Organo governativo
| nome = United States Lighthouse Service
| stemma = Seal of the United States Lighthouse Service.png
| didascalia stemma = Stemma.
| immagine = Pennant of the United States Lighthouse Service.png
| didascalia = Stendardo del Lighthouse Service degli Stati Uniti
| stato = {{USA}}
| tipo =
| sigla =
| suddivisioni =
| nome_suddivisioni =
| data_creazione = 1910
|predecessore = [[United States Lighthouse Board]]
|data_operativo =
|riforme =
|data_soppresso = 1939
|soppressore =
|successore = [[United States Coast Guard]]
| superseding =
| jurisdiction = [[Federal government of the United States]]
| sede =
| indirizzo =
| impiegati =
| bilancio =
| capo = [[George R. Putnam]] (1910–1935)<br/>H. D. King (1935–1939)
| denominazione_capo = Commissioner of Lighthouses
| parent_agency = [[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]]
| child2_agency = [[United States Public Health Service Commissioned Corps]]
| sito =
}}
 
Il CAPI è stato creato in risposta a una richiesta di supporto di artiglieria della Francia.
Lo '''''United States Lighthouse Service''''', noto anche come '''''Bureau of Lighthouses''''' (Ufficio dei fari), è stata l'agenzia del [[Governo federale degli Stati Uniti d'America]] responsabile del rifornimento e la manutenzione di tutti i [[fari]] e i [[Nave-faro|battelli-faro]] negli Stati Uniti, dall'epoca della sua istituzione nel 1910 come successore dello ''[[United States Lighthouse Board]]'' fino al 1939 quando fu assorbita dalla ''[[United States Coast Guard]]''.
Era indipendente dal ben più grande e noto ''[[Corpo Expedicionário Português]]'', che combatté anch'esso sul Fronte occidentale.
L'unità operava con [[cannoni ferroviari]] da 240 mm e 190 mm, forniti dalla [[Gran Bretagna]], sotto il controllo dell'''[[Armée de terre]]'' francese<ref name=Rodrigues>{{cita|Sintra}}</ref>.
 
La maggior parte del personale del CAPI proveniva dall'[[Artiglieria da campagna|artiglieria a piedi]] dell'''[[Exército Português]]'', che in patrie era responsabile dell'equipaggiamento dei [[cannoni]] pesanti delle [[Artiglieria costiera|batterie costiere]] e di [[guarnigione]]; altro personale proveniva dall'[[artiglieria navale]].
{{Portale|Stati Uniti d'America}}
 
==Organization==
<!-- [[Categoria:Infrastrutture nautiche]]
Il CAPI era composto da:
[[Categoria:United States Coast Guard|United States Lighthouse Service]] -->
* Quartier generale e personale;
* Tre gruppi misti (battaglioni);
* Deposito della batteria.
 
Ogni gruppo era composto da tre batterie, una con cannoni da 320 mm, mentre le altre due erano equipaggiate con cannoni da 190 mm o 240 mm<ref name=Rodrigues/>.
=[[Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo]]=
 
il '''Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo''' della [[Marina Militare]] gestisce i [[faro|fari]] disposti lungo le coste italiane, inclusa la [[Lanterna di Genova]], opera al servizio dei naviganti civili e militari dal 1910, anno in cui la competenza passò all'allora [[Regia Marina]] dal [[Ministero dei Trasporti]]<ref name=fari>{{cita web
|url= http://www.marina.difesa.it/storiacultura/fari/Pagine/ChiSiamo.aspx
|titolo=Fari e segnalamenti
|sito=marina.difesa.it
|accesso=25 febbraio 2011}}</ref>.
 
Il servizio è gestito con personale civile e militare, ed è diviso in cinque zone, La Spezia, Venezia, Taranto (con sezione distaccata a Napoli), La Maddalena e [[Messina]], più un ufficio tecnico dei fari a La Spezia e un ispettorato per il supporto logistico e dei fari a Roma, da cui dipendono tutti i comandi di zona (a loro volta dipendenti anche dai vari comandi e dipartimenti militari marittimi) e il già citato ufficio tecnico<ref name=fari/>.
 
Il Servizio dispone di 157 fari e 667 [[Fanale (nautica)|fanali]] (comprese [[Segnalamenti marittimi ottici|mede]] e [[Boa (nautica)|boe]])<ref name=fari/>.
 
In Italia il sistema dei segnalamenti marittimi è costituito, al [[1985]], di:<ref name="autogenerated5">{{cita web
|http://www.marina.difesa.it/storiacultura/fari/Pagine/chisiamo.aspx
|Sito Marina Militare
|01-02-2010}}</ref>
* 58 fari principali con ottica rotante;
* 109 fari secondari con ottica fissa;
* 522 fanali;
* 67 boe luminose; 18 mede luminose; 19 radiofari; 27 nautofoni;
* 1 [[racon]], con una forza di 62 militari e 426 civili.
 
== Mantenimento ==
 
La gestione del sistema è affidata al Servizio Fari della [[Marina Militare Italiana]]. Il servizio è organizzato in sei comandi-zona con rispettive sedi a:<ref name="autogenerated5"/>
# [[La Spezia]] per l'Alto Tirreno;
# [[La Maddalena]] per la Sardegna;
# [[Napoli]] per il Basso Tirreno;
# [[Messina]] per la Sicilia;
# [[Taranto]] per lo Ionio e il- Basso Adriatico;
# [[Venezia]] per l'Alto Adriatico e per l'Adriatico Centrale
ed ha alle sue dipendenze una cinquantina di militari e 362 civili, di cui 161 hanno la qualifica di faristi, ovvero personale di reggenza (i "guardiani dei fari") che provvede alla condotta e alla manutenzione dei fari e dei segnalamenti. Il numero dei faristi sta progressivamente diminuendo con la progressiva automazione degli impianti luminosi.
 
==Storia==
 
Anche l'[[Italia]] è ricca di fari, molti di origine antica (il [[Regno delle Due Sicilie]] fu il primo Stato italiano ad organizzare una moderna rete di fari<ref>Lamberto Radogna, Storia della marina mercantile delle Due Sicilie, Mursia, pag. 149</ref>).
 
Dopo il [[1860]], con l'[[Unità d'Italia]], il nuovo Stato dovette affrontare in modo sistematico l'illuminazione dei suoi 8000 chilometri di coste e nacquero così molti nuovi fari: i fari e i segnalamenti marittimi italiani che nel 1861 non superavano i 50, nel 1916 erano già 512.
Un esempio è il [[faro di Capo Sandalo]], sull'[[isola di San Pietro]], in [[Sardegna]], costruito nel 1864 su un alto scoglio a picco sul mare con una torre di 30 metri (138 metri l'altezza sul livello del mare) e portata 28 miglia.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] un programma di ristrutturazione e ammodernamento del sistema di segnalamenti ne portò il numero ai circa 1000 attuali, di cui 167 fari e 506 fanali.<ref name="autogenerated5"/>
 
Una nave di rilevanza storica fu la ''[[Rampino (A 5309)|Rampino]]'', che servì sotto tre marine militari e venne dismessa nel 1976.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
<!-- [[Categoria:Infrastrutture nautiche]] -->
 
==Voci correlate==
=[[Sede titolare di Betlemme]]=
<!-- * [[Portugal in World War I]] -->
 
==Altri progetti==
{{Sede titolare della chiesa cattolica
|nome=Betlemme
|immagine=NativityChurch5.jpg
|didascalia=[[Basilica della Natività]] a [[Betlemme]]: mosaico del [[XII secolo]].
|vescovile=si
|latino=Bethleemitanus
|vescovo=
|suffraganeadi=[[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini]]
|stato=
|regione=
|eretta=[[1110]]
|soppressa=si
|informazioni=
|ch=2n81
}}
 
== Collegamenti esterni ==
'''[[Betlemme]]''' è una [[sede titolare]] cattolica; nel medioevo fu [[sede episcopale]] durante il periodo delle [[crociate]].
 
*{{Cita web
==Storia==
|url = http://www.momentosdehistoria.com/MH_05_03_02_Exercito.htm
|titolo = O Corpo de Artilharia Pesada Independente - C.A.P.I.
|titolotradotto = Il Corpo Indipendente di Artiglieria Pesante - C.A.P.I.
|autore =
|wkautore =
|sito = Momentos da História
|editore =
|data = 17 marzo 2013
|lingua = pt
|formato =
|p =
|pp =
|cid = Momentos da História
|citazione =
|accesso = 24 ottobre 2024
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
|postscript = }}
 
*{{cita web
Nel [[1099]] Betlemme fu conquistata dai [[Prima crociata|crociati]] che costruirono un nuovo monastero con chiostro per gli Agostiniani a nord della [[Basilica della Natività]], a sud eressero una torre di difesa ed ad ovest l'[[vescovado|episcopio]].
|url=http://ww1ha.org/france/portugal.htm
Il clero [[Chiesa ortodossa di Gerusalemme|ortodosso]] fu scacciato dalla propria sede e sostituito da religiosi [[Chiesa cattolica|latini]].
|titolo=France at War: Portugal in the Great War
Fino a quel momento la presenza ufficiale cristiana nella regione era stata [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossa]].
|autore=Hugo Rodrigues Sintra
|accesso=21 febbruaio 2014
|urlmorto = si
|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20131004213727/http://ww1ha.org/france/portugal.htm
|dataarchivio = 4 Ottobre 2013
|cid=Sintra
|lingua=en}}
 
<!-- {{Portale|Grande Guerra|Portogallo}}
Il giorno di natale del 1100 [[Baldovino I di Gerusalemme|Baldovino I]] fu incoronato a Betlemme primo [[Re di Gerusalemme]]; quello stesso anno il [[Papa Pasquale II]], su richiesta di Baldovino I, eresse la cittadina a vescovado latino<ref name="BMH">{{cita web |url=http://www.bethlehem-city.org/English/City/index.php |titolo=History of Bethlehem
|editore=Bethlehem Municipality
|lingua=en
|accesso=22 gennaio 2008}}</ref>.
Era direttamente sottoposta al [[Patriarcato latino di Gerusalemme]]<ref>{{Cita | Figliuolo | p. 391 | Figliuolo }}</ref>.
Prima di allora Betlemme non era mai stata sede episcopale.
 
[[Categoria:Forze armate portoghesi]]
Nel 1187 [[Saladino]] riconquistò Betlemme togliendola ai crociati.
[[Categoria:Portogallo nella prima guerra mondiale]]
Il clero latino fu costretto a partire permettendo a quello greco-ortodosso di tornare.
-->
Nel 1192 Saladino consentì il ritorno di due preti e due diaconi latini;
tuttavia, l'economia di Betlemme soffrì della drastica riduzione di pellegrini dall'Europa<ref name="BMH"/>.
 
=[[Manchester University Press]]=
Nel 1168 il crociato [[Guglielmo IV di Nevers|Guglielmo IV]], conte di [[Nevers]] aveva promesso al vescovo di Betlemme che se la città fosse caduta in mano musulmana, l'avrebbe accolto, lui stesso o i suoi successori, nella cittadina di [[Clamecy (Nièvre)|Clamency]], in [[Borgogna]].
{{S|case editrici britanniche}}
La volontà del defunto conte fu rispettata nel 1223, quando il vescovo di Betlemme si insediò nell'ospedale di Panthenor a Clamency.
{{Azienda
Clamency rimase sede permanente del vescovo ''[[in partibus infidelium]]'' per circa 600 anni, fino alla [[Rivoluzione francese]] nel 1789<ref>L. de Sivry, ''Dictionnaire de Géographie Ecclesiastique'', pagina 375, edizione del 1852. Archivi ecclesiastici delle lettere inviate dai vescovi ''in partibus infidelium'' di Betlemme ai vescovi di [[Auxerre]].</ref>.
| nome = Manchester University Press
| logo = <!-- Manchester University Press logo.png -->
| caption = <!-- Logo -->
| parent = [[University of Manchester]]
| status =
| traded_as =
| predecessor =
| data fondazione = 1904
| fondatori = James Tait
| successor =
| nazione = GBR
| sede = Manchester
| settore=editoria
| distribution = [[NBN International]] (UK books)<br />[[Oxford University Press]] (Americas books)<br />Footprint Books (Australia books)<ref>[http://www.manchesteruniversitypress.co.uk/resources/booksellers/ Booksellers]</ref><br />Turpin Distribution (Worldwide journals)<ref>[http://www.manchesteruniversitypress.co.uk/resources/libraries/ Librarians]</ref>
| keypeople =
| prodotti = libri, [[riviste accademiche]]
| topics =
| genre =
| imprints =
| revenue =
| owner =
| numemployees =
| sito = https://manchesteruniversitypress.co.uk/
}}
'''Manchester University Press''' è la [[casa editrice universitaria]] della [[Università di Manchester]], pubblica libri e riviste accademiche.
La Manchester University Press è diventata un editore internazionale, ma mantiene i collegamenti con l'Università.
 
È stata fondata nel 1904 da James Tai, inizialmente come Comitato delle Pubblicazioni dell'Università per pubblicare le ricerche accademiche intraprese presso la [[Victoria University of Manchester]].
Nel [[1229]] Betlemme — insieme con Gerusalemme, [[Nazaret]] e [[Sidone]] — tornò per breve tempo al [[Regno di Gerusalemme]] in forza di un trattato tra il [[Sacro Romano Imperatore]] [[Federico II di Svevia|Federico II]] ed il [[Sultano]] [[ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil]], in cambio di dieci anni di tregua tra Ayyubidi e Crociati.
Betlemme fu riconquistata dai musulmani nel [[1244]], dopo la scadenza del trattato nel [[1239]]<ref>Paul Reed, 2000, p.206.</ref>.
 
== Attività ==
Nel [[1250]], con l'avvento al potere dei [[Mamelucchi]] sotto [[Baybars]], la tolleranza per i cristiani declinò; il clero lasciò la città le cui mura furono demolite nel [[1263]].
Il clero latino tornò a Betlemme nel secolo successivo e si stabilì nel monastero adiacente alla [[Basilica della Natività]].
I greci-ortodossi ebbero il controllo della basilica e condivisero il controllo della [[Grotta del Latte]] con i latini e gli [[Chiesa apostolica armena|armeni]]<ref name="BMH"/>.
 
[[File:Old Medical School.jpg|thumb|250px|Old Medical School in Coupland Street (fotografata nel 1908), uno degli edifici che hanno ospitato la casa editrice.]]
===Cronotassi dei vescovi===
* Aschetino o ''Ansquitinus'', † ([[1110]] - post [[1123]])<ref name = Cange>{{Cita | Du Cange | pp. 784-793 | 2 }}</ref>
 
La Manchester University Press pubblica monografie e libri di testo per l'insegnamento accademico nell'istruzione superiore; ogni anno produce circa 200 nuovi libri e gestisce cinque riviste, specializzandosi in scienze umane e sociali.<ref>{{cita sito
* Anselmo o ''Anseau'', † (ante [[1132]] - post [[1142]])<ref name = Cange/>
|titolo=About - Manchester University Press
|url=https://manchesteruniversitypress.co.uk/about/
|lingua=en
|sito=manchesteruniversitypress.co.uk
|accesso=23 gennaio 2024}}</ref>
 
=== Open access ===
* Giraldo, † (ante [[1147]] - post [[1152]])<ref name = Cange/>
La Manchester University Press è stata attivamente coinvolta nell'[[open access]].<ref>{{cita web
 
|titolo=Open Access Books
* Raul o Radolfo I, † ([[1155]]<ref name = Sandoli>{{Cita | De Sandoli | pp. 233-237 | 1 }}</ref> - morto nel [[1173]])<ref name = Cange/>
|lingua=en
 
|url=https://manchesteruniversitypress.co.uk/openmonographs/
* Alberto, † (ante [[1177]] - post [[1179]])<ref name = Cange/>
|editore=Manchester University Press
 
|anno=2021}}</ref><ref>{{cita web
* Piero, † (ante [[1204]] - ucciso nel [[1205]] alla [[Battaglia di Adrianopoli (1205)|battaglia di Adrianopoli]])<ref name = Cange/>
|titolo=Open Access Journals
 
|lingua=en
* Tommaso, † (ante [[1207]] - ...)<ref name = Cange/>
|url=https://manchesteruniversitypress.co.uk/open-access-journals/
 
|editore=Manchester University Press
* Rainierio, † (ante [[1210]] - [[1233]])<ref name = Sandoli/>
|archive-url=https://web.archive.org/web/20210301044751/https://manchesteruniversitypress.co.uk/open-access-journals/
 
|archive-date=March 1, 2021
* [[Tommaso Agni]] di [[Lentini]] [[OP]], † ([[1258]] - [[1263]]), nel 1272 fu eletto patriarca di Gerusalemme <ref name = Sandoli/>
|anno=2021}}</ref>
È uno dei tredici editori a partecipare al progetto pilota [[Knowledge Unlatched]], un approccio consortile di biblioteche globali per finanziare [[Monografia open access|libri ad accesso aperto]]s.<ref>{{cita web
|url=http://www.knowledgeunlatched.org/good-for/publishers/
|titolo=Good for publishers
|lingua=en
|sito=knowledgeunlatched.org}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[[Arcivescovi nazareni]]
*{{Collegamenti esterni}}
 
{{portale|editoria|università}}
*[[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini]]
 
<!-- [[Categoria:Case editrici britanniche]]
==Bibliografia==
[[Categoria:Case editrici universitarie]]
[[Categoria:Università a Manchester]] -->
 
=[[Papiro di Ossirinco 668]]=
*{{cita pubblicazione
| cognome = De Sandoli
| nome = Sabino
| data = 1974
| titolo = Corpus Inscriptionum Crucesignatorum Terrae Sanctae
| rivista = Pubblicazioni dello Studium Biblicum Franciscanum
| volume = 21
| pagine = 193 - 237
| url = http://www.christusrex.org/www2/cruce5/c5193.html
| accesso = 1º gennaio 2009
| cid = 1}}
 
{{Manoscritto
*{{cita libro
|classificazione = P. Oxy. IV 668<!-- nome scientifico del manoscritto -->
|cognome= Du Cange
|immagine= Papyrus PSI 1291 - Epitome of Livy XLVII–XLVIII - Egyptian Museum, Cairo.jpg
|nome= Charles D.
|dimimmagine=<!-- larghezza seguita da "px" (opzionale) -->
|wkautore= Du Cange
|didascalia = Papyrus PSI 1291
|coautori= Nicolas Rodolphe Taranne; Emmanuel Guillaume Rey
|classificazionealt = <!-- altre denominazioni scientifiche -->
|titolo= Les familles d'outre-mer
|scrittore = <!-- nome dell'autore, se noto -->
|dataoriginale= 1869
|opera = Epitome di Livio, XXXVII-XL e XLVIII-LV.
|url= http://www.archive.org/details/lesfamillesdoutr00ducauoft
|epoca = III secolo
|data= |anno= |editore= Imprimerie Impériale
|supporto = papiro<!-- il supporto scrittorio: pergamena, carta o altro -->
|città= Parigi
|linguaaltezza = fr26
|larghezza =
|pp= 784-793|cid=2}}
|lingua = [[Lingua latina|latino]]
|scrittura = [[onciale]]<!-- tipo di scrittura: ''gotica'', ''carolina'', ''rotunda''... -->
|provenienza = <!-- se accertato, luogo in cui è stato prodotto il manoscritto, con wikilink -->
|pagine = 1<!-- numero dei folii o delle pagine -->
|ubicazione= [[Houghton Library]]<!-- ubicazione attuale del manoscritto -->
|curatore = <!-- primo editore del testo o dell'edizione critica -->
|ref = <!-- link alla scheda bibliografica del manoscritto, nel formato [http://sito.xy Scheda] -->
}}
 
Il '''Papiro di Ossirinco 668''' (''P. Oxy. IV 668'') reca un'[[epitome]] dei [[Ab Urbe condita libri|libri XXXVII-XL e XLVIII-LV]] di [[Tito Livio|Lvio]].
 
Datato all'inizio del III o III-IV secolo, è scritto con una scrittura che può essere considerata sia il più antico semionciale sia il suo antenata, la cosiddetta scrittura rustica riformata.
 
È un [[opistografo]] e reca sul verso una piccola parte della ''[[Lettera agli Ebrei]]'', classificata come [[Papiro 13]].
*{{cita libro
|titolo=Palestine Under the Moslems: A Description of Syria and the Holy Land from A.D. 650 to 1500
|url=http://books.google.com/books?id=ENANAAAAIAAJ&pg=PA493&dq=Lajjun+Guy+le+Strange&lr=&ei=-0MmScyML4TkygTn-J2KAg#PPP1,M1
|nome=Guy
|cognome=le Strange
|anno=1890
|editore=Committee of the [[Palestine Exploration Fund]]}}
 
Attualmente è conservato in due parti:
*{{Cita libro
|cognome=Peirs
|nome=Paul Read
|titolo=The Templars
|editore=Macmillan
|anno=2000
|ISBN=0-312-26658-8
}}
 
[[British Library]], Inv. Nr. 1532, recto = P. Lit. Lond. 120 (British Library Papyrus 1532)
*{{cita libro
Epitome of Livy XXXVII–XL, XLIX–LV
|cognome= Figliuolo
|nome= Bruno
|titolo= Chiesa e mondo feudale nei secoli X-XII: atti della dodicesima settimana internazionale di studio Mendola, 24-28 Agosto 1992
|url= http://books.google.it/books?id=gZ75dhMqjYwC
|data= 1995
|editore=Vita e Pensiero |città=
|ISBN=978-88-343-1241-4|capitolo= Chiesa e feudalità nei principati latini d'Oriente durante il XXII secolo
|url_capitolo= http://books.google.it/books?id=gZ75dhMqjYwC&pg=PA387&dq=court+et+coins+et+justise#PPA375,M1
|cid=Figliuolo}}
 
[[Museo egizio (Il Cairo)|Museo egizio]], [[Cairo]], SR 3796 25/1/55/2 (11) = PSI 1291 (Papyrus PSI 1291)
Epitome of Livy XLVII–XLVIII
 
==[[Collegameti esterni]]==
[http://www.psi-online.it/documents/psi;12;1292]
 
=Vangelo copto degli Egiziani=
The main contents concern the [[Sethiani]] [[Gnostici]] understanding of how the earth came into being, how Seth, in the Gnostic interpretation, is incarnated as Jesus in order to release people's souls from the evil prison that is creation. More specifically, the text can be divided into four parts concerning the creation of the heavenly world: the creation of the heavenly world, the creation and significance of the race of Seth, a hymn, and the history behind the creation of the text itself
 
I contenuti principali riguardano la visione [[gnostica]] dei [[Sethiani]] di come è nata la terra e di come [[Set (Bibbia)|Set]] si è incarnato come Gesù per liberare le anime delle persone dalla prigione malvagia che è la creazione.
Più specificamente, il testo può essere diviso in quattro parti riguardanti: la creazione del mondo celeste, la creazione e il significato della progenie di Set, un inno e la storia dietro la creazione del testo stesso
 
<ref name="ag"/>
*{{cita libro
|cognome=Pringle
|nome= Denys
|titolo= The Churches of the Crusader Kingdom of Jerusalem: A Corpus
|url=http://books.google.com/books?id=2Y0tA0xLzwEC&printsec=frontcover&hl=it#PRA1-PA119,M1
|data= 1993
|editore= Cambridge University Press
|città= |lingua= en
|ISBN=0-521-39037-0}}
 
It also contains a hymn, parts of which are unusual in being apparently meaningless sequences of vowels (thought to be a representation of early Christian [[glossolalia]]), although the vowels of the final paragraph (''u aei eis aei ei o ei ei os ei'') can be partitioned to read (in Greek) ''who exists as Son for ever and ever. You are what you are, you are who you are''. One explanation could be that these vowels are connected to the divine name [[Yahweh|YHWH]]. Another possibility is that the vowels could represent a secret, sacred way for the soul of the reader to move closer to gnosis.
*{{cita libro
|cognome=Eubel
|nome= Konrad
|altri= [vol. I]
|titolo= Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita
|dataoriginale= 1898
|data=1698
|editore=Patavii : Il Messagero di s. Antonio
|città=
|lingua= la
|p=318|capitolo= Ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta
|url_capitolo= http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf|cid=EubelI }}
 
Parti dell'inno sono insolite sequenze di vocali apparentemente prive di significato; ritenuto un esempio di [[glossolalia]] paleocristiana, sebbene le vocali dell'ultimo paragrafo:
*{{cita libro
<< u aei eis aei ei o ei ei os ei >>
|cognome=Eubel
possono essere suddivise per leggere in greco:
|nome= Konrad
<<chi esiste come Figlio nei secoli dei secoli. Tu sei ciò che sei, tu sei chi sei>>.
|altri= [vol. II]
è possibile che queste vocali siano collegate al nome divino [[Yahweh|YHWH]] oppure che rappresentino un modo segreto e sacro per l'anima del lettore di avvicinarsi alla gnosi.
|titolo= Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita
|dataoriginale= 1901
|data= 1968
|editore=Patavii : Il Messagero di s. Antonio
|città=
|lingua= la
|p=196
|capitolo= Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta
|url_capitolo=http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf
|cid=EubelII }}
 
<ref name="ag">{{cite book|last1=Foster|first1=Paul|title=The apocryphal Gospels : a very short introduction|date=2009|publisher=Oxford University Press|___location=Oxford|isbn=978-0-19-923694-7|pages=56–58}}</ref>
*{{cita libro
|cognome= Le Quien
|nome= Michel
|titolo= Oriens christianus in quatuor patriarchatus digestus, in quo exhibentur Ecclesiae patriarchae caeterique praesules totius Orientis
|dataoriginale= 1740
|data= |anno= |editore=Typographia regia
|città=[[Parigi]]
|pagine= III, 581-8, 1271-6
}}
 
=== Contenuto ===
*{{cita testo
|cognome= Schürer
|nome= Emil
|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= tre volumi
|titolo= Geschichte des jüdischen Volkes im Zeitalter Jesu Christi
|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale=
|url=
|formato= |accesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |ed=4 |data= 1909
|mese=
|editore= J.C. Hinrichs
|città=
|lingua= de
|doi= |pagine= I e II, [[passim]]
|capitolo=
|url_capitolo=
|citazione=
|cid=Guérin}}
 
Il testo propone una [[Teogonia (mitologia)|teogonia]] che sembra incrociare due tradizioni: quella della triade presentata nel ''[[Libro segreto di Giovanni]]'' e nella ''[[Protennoia trimorfica]]'' e un'altra, quella della pentade presente nella tradizione battesimale sethiana.
*{{cita testo
| cid=
| lingua=fr
| autore= Fulcran Vigouroux
| wkautore= | coautori= | capitolo= | url_capitolo= | curatore=
| titolo= Dictionnaire de la Bible
| wktitolo=
| url= http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k2559226.image.r=vigouroux.f1.langFR
| formato= | altri=[T. 1er. A-B. 2e tirage. 1907 T. 2e. C-F. 2e tirage. 1910 T. 3e. G-K. 2e tirage. 1910 T. 4e. L-PA. 1908. (L copertina del fasc. 23 riporta: L-Lit. 2e tirage. 1910) T. 5e. PE-Z. 1912]
| ed=
| edizione=
| città= Parigi
| editore=Letouzey et Ané
| data= 1895-1912
| pagine= s.v.
| dataoriginale= | annooriginale= |accesso= | annodiaccesso= | doi= | ISBN= }}
 
Questo testo, caratterizzato dall'[[esoterismo]] e che sembra sottolineare una tradizione battesimale di iniziazione, è un trattato sulla rivelazione che, nella sua prima parte, descrive attraverso cinque [[dossologia|dossologie]] l'articolazione di un pantheon celeste, presieduto da una divinità autogena chiamata ''Grande Spirito Invisibile'' - caratterizzata da luce e silenzio - dalla quale deriva una triade di poteri [[ogdoade|ogdoadi]]: il padre, la madre, il figlio.
*{{cita libro
| cognome=La Monte
| nome=John Life
| titolo=Feudal Monarchy in the Latin Kingdom of Jerusalem, 1100-1291
| editore=The Mediaeval Academy of America
| città= Cambridge
| anno= 1932
| lingua=en
| ISBN=978-0-527-01685-2
}}
 
Il testo cita poi l'apparizione di un [[Eone (teologia)|Eone]] che avvolge il pantheon luminoso, il che suggerisce un'influenza del misticismo ebraico.
*{{cita libro
| cognome=Riley-Smith
| nome=Jonathan Simon Christopher
| titolo=The Feudal Nobility and the Kingdom of Jerusalem, 1174-1277
| editore=The Macmillan Press
| città=
| anno= 1973
| lingua=en
| ISBN=978-0-333-06379-8
}}
 
Il pantheon vede quindi apparire una serie di esseri trascendenti, i principali dei quali sono la ''Vergine maschio'' [[Barbelo]], il ''Bambino tre-volte-maschio'', la ''Vergine maschio'' Youel (un doppio di Barbelo) ed Esephech il figlio del bambino (un doppio del Bambino)
*{{cita libro
| cognome=Runciman
| nome=Steven
| wkautore= Steven Runciman
| altri=vol. II
| titolo=A History of the Crusades
| capitolo=The Kingdom of Jerusalem and the Frankish East, 1100-1187
| editore=Cambridge University Press
| città=
| data= 1952; (traduzione italiana di E. Bianchi, A. Comba, F. Comba, in due volumi: ''Storia delle Crociate'', Torino, Einaudi, 2005. ISBN 9788806174811)
| lingua=en
| cid= Runciman
}}
 
<ref>cf. John D. Turner, « Sethian Gnosticism : A Literary History », in ''Nag Hammadi, Gnosticism and Early Christianity'', éd. C.W. Hedrick and R. Hodgson; Peabody, MA: {{Lien|lang=en|trad=Hendrickson Publishers|fr=Hendrickson Publishers}}, 1986, {{p.|55-86}} ; [[Madeleine Scopello]], ''Femme, gnose et manichéisme : de l'espace mythique au territoire du réel'', éd. Brill, 1997, {{p.|53}} [https://books.google.be/books?id=ERY4cCTx4-kC&pg=PA53 extrait en ligne]</ref>.
*{{cita libro
| cognome=Tibble
| nome=Steven
| titolo=Monarchy and Lordships in the Latin Kingdom of Jerusalem, 1099-1291
| editore=Clarendon Press
| città= Oxford
| data= 1989
| lingua=en
| ISBN=978-0-19-822731-1
}}
 
==Note==
==Collegamenti esterni==
<references/>
 
*{{cita webtesto|cognome=Foster|nome=Paul
|titolo=The apocryphal Gospels : a very short introduction
|url=http://www.newadvent.org/cathen/02533a.htm
|anno=2009|editore=Oxford University Press
|titolo=Bethlehem
|città=Oxford|isbn=978-0-19-923694-7|pp=56–58|cid=Foster}}
|accesso=1º maggio 2009
|editore=[[Catholic Encyclopedia]]
|lingua=en
}}
 
=[[Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo]]=
<!-- [[Categoria:Signorie ecclesiastiche crociate in Terrasanta]] -->
 
il '''Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo''' della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] gestisce i [[faro|fari]] disposti lungo le coste italiane, inclusa la [[Lanterna di Genova]], opera al servizio dei naviganti civili e militari dal 1910, anno in cui la competenza passò all'allora [[Regia Marina]] dal [[Ministero dei trasporti]]<ref name=fari>{{cita web
<!-- [[en:Archbishopric of Nazareth]]
|url= http://www.marina.difesa.it/storiacultura/fari/Pagine/ChiSiamo.aspx
[[en:Principality of Galilee]]
|titolo=Fari e segnalamenti
[[es:Principado de Galilea]]
|sito=marina.difesa.it
[[fr:Seigneurie de Nazareth]] -->
|accesso=25 febbraio 2011}}</ref>.
 
Il servizio è gestito con personale civile e militare, ed è diviso in cinque zone, La Spezia, Venezia, Taranto (con sezione distaccata a Napoli), La Maddalena e [[Messina]], più un ufficio tecnico dei fari a La Spezia e un ispettorato per il supporto logistico e dei fari a Roma, da cui dipendono tutti i comandi di zona (a loro volta dipendenti anche dai vari comandi e dipartimenti militari marittimi) e il già citato ufficio tecnico<ref name=fari/>.
=[[Signoria di Nablus]]=
 
Il Servizio dispone di 157 fari e 667 [[Fanale (nautica)|fanali]] (comprese [[Segnalamenti marittimi ottici|mede]] e [[Boa (nautica)|boe]])<ref name=fari/>.
La '''Signoria di Nablus''' era uno dei [[vassallo|vassalli]] del [[crociate|regno crociato]] di [[Regno di Gerusalemme|Gerusalemme]].
Il suo territorio si estendeva nella regione a nord di [[Gerusalemme]], attorno alla città di [[Nablus]].
 
In Italia il sistema dei segnalamenti marittimi è costituito, al [[1985]], di:<ref name="autogenerated5">{{cita web
==Storia==
|http://www.marina.difesa.it/storiacultura/fari/Pagine/chisiamo.aspx
|Sito Marina Militare
|01-02-2010}}</ref>
* 58 fari principali con ottica rotante;
* 109 fari secondari con ottica fissa;
* 522 fanali;
* 67 boe luminose; 18 mede luminose; 19 radiofari; 27 nautofoni;
* 1 [[racon]], con una forza di 62 militari e 426 civili.
 
== Mantenimento ==
La città fu occupata senza combattere nel [[1100]] dai [[crociati]] sotto il comando di [[Tancredi, principe di Galilea|Tancredi d'Altavilla]], e ribattezzata ''Napoli''.
Alla popolazione [[musulmana]] e [[Samaritani|samaritana]], che rimase nella città, si unirono alcuni Crociati che vi si stabilirono per approfittare della abbondanti risorse di Nablus.
 
La gestione del sistema è affidata al Servizio Fari della [[Marina Militare Italiana]]. Il servizio è organizzato in sei comandi-zona con rispettive sedi a:<ref name="autogenerated5"/>
Nablus entrò a far parte del [[demanio regio]] del [[Regno di Gerusalemme]] del quale divenne una delle città principali.
# [[La Spezia]] per l'Alto Tirreno;
# [[La Maddalena]] per la Sardegna;
# [[Napoli]] per il Basso Tirreno;
# [[Messina]] per la Sicilia;
# [[Taranto]] per lo Ionio e il- Basso Adriatico;
# [[Venezia]] per l'Alto Adriatico e per l'Adriatico Centrale
ed ha alle sue dipendenze una cinquantina di militari e 362 civili, di cui 161 hanno la qualifica di faristi, ovvero personale di reggenza (i "guardiani dei fari") che provvede alla condotta e alla manutenzione dei fari e dei segnalamenti. Il numero dei faristi sta progressivamente diminuendo con la progressiva automazione degli impianti luminosi.
 
==Storia==
Nel [[1120]] a Nablus si tenne un'[[Concilio di Nablus|assemblea]] di [[prelati]] e nobili nella quale furono stabilite le prime leggi scritte del regno.<ref name="STF">{{cita web
|url=http://www.christusrex.org/www1/ofm/mad/discussion/035discuss.html
|titolo=Neapolis - (Nablus)
|accesso=19 aprile 2008
|data=19 dicembre 2000
|lingua=en
|editore=Studium Biblicum Franciscanum - Jerusalem}}</ref>
 
Anche l'[[Italia]] è ricca di fari, molti di origine antica (il [[Regno delle Due Sicilie]] fu il primo Stato italiano ad organizzare una moderna rete di fari<ref>Lamberto Radogna, Storia della marina mercantile delle Due Sicilie, Mursia, pag. 149</ref>).
Durante la seconda metà del dominio crociato su Nablus le forze musulmane cominciarono a lanciare incursioni al fine di riguadagnare il controllo della città.
Nel 1137, truppe arabe e [[turchi|turche]] di stanza a [[Damasco]] fecero un'incursione penetrando in Nablus, uccisero molti cristiani e bruciarono le chiese ma non riuscirono a riconquistare la città.<ref name="STF"/>
 
Dopo il [[1860]], con l'[[Unità d'Italia]], il nuovo Stato dovette affrontare in modo sistematico l'illuminazione dei suoi 8000 chilometri di coste e nacquero così molti nuovi fari: i fari e i segnalamenti marittimi italiani che nel 1861 non superavano i 50, nel 1916 erano già 512.
La regina [[Melisenda di Gerusalemme]] risiedette a Nablus dal [[1150]] al [[1161]], dopo che le fu concesso il controllo della città al fine di risolvere un conflitto con il figlio [[Baldovino III di Gerusalemme|Baldovino III]].
Un esempio è il [[faro di Capo Sandalo]], sull'[[isola di San Pietro]], in [[Sardegna]], costruito nel 1864 su un alto scoglio a picco sul mare con una torre di 30 metri (138 metri l'altezza sul livello del mare) e portata 28 miglia.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] un programma di ristrutturazione e ammodernamento del sistema di segnalamenti ne portò il numero ai circa 1000 attuali, di cui 167 fari e 506 fanali.<ref name="autogenerated5"/>
I Crociati cominciarono a costruire istituzioni cristiane a Nablus, inclusa una chiesa dedicata alla [[Passione di Gesù|Passione]] e Resurrezione di [[Gesù]], nel 1170 essi eressero anche un ospizio per i pellegrini.<ref name="STF"/>
 
Una nave di rilevanza storica fu la ''[[Rampino (A 5309)|Rampino]]'', che servì sotto tre marine militari e venne dismessa nel 1976.
Il dominio dei Crociati terminò nel [[1187]], quando gli [[Ayyubidi]] guidati da [[Saladino]] conquistarono la città.
 
==Note==
Secondo un manoscritto liturgico scritto in [[lingua siriaca]] i [[Chiesa cattolica|cattolici]] fuggirono da Nablus, ma gli originari abitanti [[Chiesa cristiana ortodossa|cristiani ortodossi]] rimasero.
<references/>
Dopo la riconquista dei musulmani varie chiese crociate furono convertite in moschee, inclusa l'antica cattedrale della città che fu trasformata nella [[Grande moschea di Nablus]] dagli Ayyubidi.
 
<!-- [[Categoria:Infrastrutture nautiche]] -->
Nel [[1202]] la città venne distrutta dai crociati stessi ed in seguito riedificata dagli [[arabi]].
 
=[[Maione da Bari]]=
===Signori di Nablus===
 
Le origini di Maione da Bari sono oscure. Secondo alcuni storici come Francesco Giunta<ref>Francesco Giunta, ''Bizantini e bizantinismo nella Sicilia normanna'', Palumbo, 1974.</ref>, apparteneva ad una famiglia borghese di origine [[Grecia|greca]], mentre per [[Graham Loud|Graham A. Loud]]<ref>G. A. Loud, ''La Chiesa latina nell'Italia normanna'', Cambridge University Press, 2007.</ref> e [[Hiroshi Takayama]]<ref>Hiroshi Takayama, ''L'amministrazione del regno normanno di Sicilia'' , BRILL, 1993.</ref>, era di origine latina.
[[Baldovino I di Gerusalemme|Baldovino I]] dopo la conquista unì Nablus alla signoria d'[[Oltregiordano]], per poi separarla nel [[1106]] quando la diede in feudo a [[Guido de Milly]].
Il figlio di quest'ultimo [[Philippe de Milly|Filippo]] nel [[1161]] la scambiò con la signoria d'[[Oltregiordano]].
Il re [[Amalrico I di Gerusalemme|Amalrico I]] diede la signoria di Nablus come [[morgengabio]] alla moglie [[Maria Comnena]] che, rimasta vedova, la portò al suo secondo marito [[Baliano di Ibelin]].
 
Maione è figlio di un certo Léon de Rayza († 1155) e di Kuraza († 1158). Secondo il cronista [[Ugo Falcando]], suo principale detrattore, era di bassa estrazione e in gioventù aveva esercitato il mestiere del padre, commerciante di olio a Bari.
*[[Pagano il coppiere]]
Per [[Ferdinand Chalandon]]<ref>Ferdinand Chalandon, ''Storia della dominazione normanna in Italia e in Sicilia'' (T. II), Parigi 1907.</ref>, che suo padre fosse un commerciante d'olio è molto probabile ma in ogni caso Léon de Reiza fu un personaggio abbastanza importante a Bari dove esercitò la funzione di [[giudice]] (menzionato tra il 1119 e il 1155).
Maione, che è noto per essere piuttosto colto, dovette ricevere un'educazione molto completa;
interessato alle cose dello spirito e dilettandosi nella scrittura, compose per il figlio una ''Expositio orationis Dominicae'' (Esposizione dell'Orazione domenicale), e chiese allo studioso [[Enrico Aristippo]], arcidiacono di [[Catania]], di tradurre il filosofo greco [[Diogene Laerzio]].
 
<references/>
*[[Guido de Milly]] ([[1108]] - [[1126]])
 
=[[Ugone (arcivescovo)]]=
* [[Philippe de Milly|Filippo de Milly]] ([[1126]]<ref>Secondo {{Cita | Du Cange | pp. 406-7 | 2 }}, Filippo divenne signore di Nablus nel 1142.</ref> - [[1161]])
 
{{Vescovo
*''1161-1168 : [[demanio regio]]''
|nome = Ugone
|chiesa = cattolica
|arcivescovo = sì
|immagine = 20181203 122158.jpg
|didascalia =Sarcofago dell'arcivescovo Ugone o Ugo, nella cripta della [[Cattedrale di Palermo]].
|stemma = Template-Metropolitan Archbishop.svg
|motto =
|nato =
|ordinato =
|arcconsacrato =
|ruoliricoperti = [[arcivescovo]] di [[Arcidiocesi di Capua|Capua]] e [[Arcidiocesi di Palermo|Palermo]]
|deceduto = [[1161]]
}}
{{Bio
|Nome = Ugone o Ugo
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Palermo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[1161]]
|Epoca = 1100
|Attività = arcivescovo cattolico
|Attività2 =
|Attività3 =
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = normanno
|FineIncipit = forse di origine [[normanna]] o [[Franchi|franca]], fu [[arcivescovo di Capua]] (come '''Ugo II''') dal 1129 al 1135 e [[arcivescovo di Palermo]] (come '''Ugone''' o '''Ugo I''') dal 1150 fino alla morte
|Immagine = <!-- 20181203 122158.jpg -->
|Didascalia =<!-- Sarcofago dell'arcivescovo Ugone o Ugo, nella cripta della [[Cattedrale di Palermo]]. -->}}
 
Secondo Graham A. Loud Ugone divenne arcivescovo di Capua prima del 1150, succedendo a [[Geoffroi Le Roux|Goffredo]], ex [[Diocesi di Dol|vescovo di Dol]], che era stato nominato alla sede capuana intorno al 1145<ref name=Loud536>{{Cita|Loud, 2007|pp. 536-37}}</ref>.
*[[1168]]-[[1187]] : [[Maria Comnena]] (1154 † 1217), vedova del re [[Amalrico I di Gerusalemme]] († 1174)
 
Nel 1150, in seguito ad un accordo tra il re [[Ruggero II di Sicilia]] e [[papa Eugenio III]], Ugone fu trasferito da Capua alla sede di Palermo.
:[[1177]]-[[1187]] : [[Baliano di Ibelin]], suo secondo marito.
Il precedente arcivescovo in carica, Ruggero Fesca, menzionato l'ultima volta nel marzo 1147, nel frattempo era morto o era stato deposto<ref name=Loud230>{{Cita|Loud, 2007|p. 230}}</ref>.
Il trasferimento di Ugone ebbe luogo formalmente in novembre, a [[Ferentino]].
Eugenio concesse a Ugone il ''[[pallium]]'' ma rifiutò di confermare la [[sede metropolitana]] precedentemente istituita a Palermo dall'[[antipapa Anacleto II]]<ref name=Matthew61>{{Cita|Matthew|p. 61}}</ref>.
 
Il giorno di Pasqua del 1151 a Palermo, Ugone, usando l'autorità del ''pallium'',<ref>{{Cita|Matthew|p. 170}}</ref> incoronò [[re di Sicilia]] il figlio di re Ruggero II, [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo]], associato al potere dal padre; quando Ruggero morì nel 1154 Guglielmo rimase unico re<ref name=Matthew61/>.
*Stefania di Ibelin
 
Nel 1155 dei ribelli presero il castello di [[Butera]] e iniziarono a razziare le campagne siciliane professando lealtà al re e accusando l'arcivescovo Ugone di complottare con l'ammiraglio [[Maione da Bari]] per rovesciare Guglielmo e insediare Maione come re; ciononostante Guglielmo, durante la lunga malattia che quell'anno lo afflisse da settembre a Natale, ripose la sua fiducia in Ugone e Maione.
Nablus fu, tecnicamente, parte del [[demanio regio]] ed ebbe anche dei visconti che governavano in luogo del monarca:
 
Successivamente Ugone, insieme a Maione e [[Romualdo di Salerno]], fu tra i negoziatori del [[Trattato di Benevento]] stipulato con [[papa Adriano IV]] nel 1156<ref name=Matthew64>{{Cita|Matthew|pp. 64-65}}</ref>, che contribuì a pacificare i rapporti tra il Papato e il regno siculo-normanno.
*Ulrico (1115-1152)
 
Nella notte tra il [[10 novembre|10]] e l'[[11 novembre]] [[1160]] Maione si trovava nella casa dell'arcivescovo, dove Ugone giaceva malato, quando fu aggredito e ucciso dal nobile [[Matteo Bonello]]<ref>{{Cita|Matthew|p. 213}}</ref>;
*Baldovino ''Bibalus'' (c. 1159-1162)
Ugone fu complice di Bonello nell'assassinio del potente Maione, [[Longobardi|longobardo]] divenuto [[grande ammiraglio]], era il personaggio più importante del [[Regno di Sicilia]] dopo il re, odiato dai [[Siculo-normanni|baroni italo-normanni]].
 
La data della morte di Ugone è incerta, il fatto che l'[[arcivescovo di Salerno]] [[Romualdo II Guarna]] officiò l'incoronazione di [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] nel maggio 1166 suggerisce che in quel momento la sede di Palermo fosse vacante.
*Baldovino, figlio di Ulrico (c. 1162-1176)
[[Ugo Falcando]] sottintende che vi furono ripetuti tentativi falliti di eleggere un arcivescovo della sede vacante prima della nomina di [[Stefano di Perche]], nel novembre 1167.
Ciò sembrerebbe collocare la morte di Ugone diversi anni prima, mentre una donazione di terreni all'arcidiocesi datata aprile 1145 dimostra che Palermo a quel tempo aveva ancora un arcivescovo<ref>{{Cita|Loud, 2007|pp. 267-68}}</ref>.
 
Ugone commissionò [[Traduzioni nell'Occidente latino durante il XII secolo|traduzioni latine di opere greche]] a [[Enrico Aristippo]], attivo a Palermo negli anni cinquanta del XII secolo.<ref>{{Cita|Matthew|p. 119}}</ref>.
*Amalrico (c. 1176-1187)
 
==Note==
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==Bibliografia==
 
* {{Cita libro |autore=John Julius Norwich|wkautore=John Julius Norwich|titolo=Il Regno nel Sole 1130-1194|editore=[[Mursia]] |città=Milano |anno=1971|traduttore=Elena Lante Rospigliosi|postscript=nessuno}} (ediz. orig. {{Cita libro |titolo=The Kingdom in the Sun 1130-1194 |editore=[[Longman]]|lingua=en |città=Londra |anno=1970|postscript=nessuno}}).
 
*{{cita libro
|autore= Donald Matthew
| cognome=R<small>UNCIMAN</small>
|titolo=The Norman Kingdom of Sicily
| nome=Steven
|url=https://www.google.it/books/edition/The_Norman_Kingdom_of_Sicily/CQfub3l_ejkC?hl=it&gbpv=1&dq=The+Norman+Kingdom+of+Sicily&printsec=frontcover
| wkautore=Steven Runciman
|editore=Cambridge University Press
| titolo= A history of the Crusades
|anno=1993
| altri=vol. I
|isbn=9780521269117
| capitolo= The First Crusade and the Foundations of the Kingdom of Jerusalem
|cid=Matthew
| editore=Cambridge University Press
|lingua=en}}
| città= Cambridge
| annooriginale=1951
| data= [[1965]]; (traduzione italiana di E. Bianchi, A. Comba, F. Comba, in due volumi: ''Storia delle Crociate'', Torino, Einaudi, 2005; <small>ISBN 9788806174811</small>)
| lingua=en
| ISBN=978-0-521-06161-2| cid=RuncimanI
}}
 
*{{cita libro
|autore1=[[Graham Loud|G. A. Loud]]
| cognome=R<small>UNCIMAN</small>
|autore2=[[Thomas E. J. Wiedemann]]
| nome=Steven
|altri= tradotto e annotato da Graham A. Loud e Thomas E. J. Wiedemann
| altri=vol. II
|url=https://books.google.com/books?id=LlkpnG1iAEwC&printsec=frontcover&dq=Hugo+Falcandus&hl=en&ei=gqKITOWFPNWI4Qbdx43SBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false
| titolo=A history of the Crusades
|titolo=The history of the tyrants of Sicily by "Hugo Falcandus," 1154-69
| capitolo=The Kingdom of Jerusalem and the Frankish East, 1100-1187
| editore=Cambridge [[Manchester University Press ]]
|anno= 1998
| città= Cambridge
|ISBN=0719054354}}
| data= [[1952]]; (traduzione italiana di E. Bianchi, A. Comba, F. Comba, in due volumi: ''Storia delle Crociate'', Torino, Einaudi, 2005; <small>ISBN 9788806174811</small>)
| lingua=en
| ISBN=978-0-521-06162-9| cid= RuncimanII
}}
 
*{{cita libro
|autore= G. A. Loud
| cognome=R<small>UNCIMAN</small>
|titolo=The Latin Church in Norman Italy
| nome=Steven
|url=https://www.google.it/books/edition/The_Latin_Church_in_Norman_Italy/hmYZEhZfEYAC?hl=it&gbpv=1&dq=The+Latin+Church+in+Norman+Italy&printsec=frontcover
| titolo= A history of the Crusades
|editore=Cambridge University Press
| altri=Volume III
|anno=2007
| capitolo= The Kingdom of Acre and the Later Crusades
|isbn=978-0-521-25551-6
| editore=Cambridge University Press
|cid=Loud, 2007
| città= Cambridge
|lingua=en}}
| data= 1954; (traduzione italiana di E. Bianchi, A. Comba, F. Comba, in due volumi: ''Storia delle Crociate'', Torino, Einaudi, 2005; <small>ISBN 9788806174811</small>)
| lingua=en
| ISBN=978-0-521-06163-6| cid=RuncimanIII
}}
 
==Collegamenti esterni==
 
*{{citaCita libroweb
|url = https://www.storiologia.it/apricrono/storia/aa1154a.htm
|cognome= Du Cange
|titolo = IL GRANDE AMMIRAGLIO MAIONE E MATTEO BONELLO
|nome= Charles D.
|titolotradotto =
|wkautore= Du Cange
|autore =
|coautori= Nicolas Rodolphe Taranne; Emmanuel Guillaume Rey
|titolo= Les familles d'outre-mer
|dataoriginale= 1869
|url= http://www.archive.org/details/lesfamillesdoutr00ducauoft
|data= |anno= |editore= Imprimerie Impériale
|città= Parigi
|lingua= fr
|pp= 406-411|capitolo=Les princes ou seigneurs de Naples|cid=2}}
 
*{{cita pubblicazione
| cognome = De Sandoli
| nome = Sabino
| data = 1974
| titolo = Corpus Inscriptionum Crucesignatorum Terrae Sanctae
| rivista = Pubblicazioni dello Studium Biblicum Franciscanum
| volume = 21
| pagine = 270-4
| url = http://www.christusrex.org/www2/cruce5/c5270.html
| accesso = 12 aprile 2009
}}
 
 
 
* D.J.A. Matthew, ''The Chronicle of Romuald of Salerno'', in ''The Writing of History in the Middle Ages. Essays presented to [[Richard William Southern]]'', a cura di Ralph Henry Carless Davis – John Michael Wallace-Hadrill, Oxford 1981, pp.&nbsp;239–274
 
*{{Cita testo
|lingua = en
|autore = D.J.A. Matthew
|wkautore =
|sito = Storiologia
|curatore1 = Ralph Henry Carless Davis
|editore =
|curatore2 = Richard William Southern
|data =
|curatore3 = John Michael Wallace-Hadrill
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|titolo = The Writing of History in the Middle Ages. Essays presented to [[Richard William Southern]]
|pubblicazione = <!-- alternative: rivista, giornale, sito -->
|editore = [[Clarendon Press]]
|città = Oxford
|data = 17 settembre 1981
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|url = https://books.google.it/books/about/The_Writing_of_history_in_the_Middle_Age.html?id=4KhmAAAAMAAJ&redir_esc=y
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|capitolo=The Chronicle of Romuald of Salerno
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|ISBN = 9780198225560
|cid = Matthew
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|accesso = 16 gennaio 2024
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}}
 
{{Box successione
*{{cita libro
|tipologia = episcopale
|cognome= Khalidi
|carica = [[Arcidiocesi di Palermo|Arcivescovo di Palermo]]
|nome= Walid
|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
|wkautore= Walid Khalidi
|periodo = [[1150]] – [[1161]]
|titolo= All That Remains: The Palestinian Villages Occupied and Depopulated by Israel in 1948
|precedente = Ruggero Fesca
|data= 1992
|successivo = [[Stefano di Perche]]
|editore=[[Institute for Palestine Studies]] |città=[[Washington D.C.]]
|lingua= en
|ISBN=0-88728-224-5}}
 
*{{cita libro
|cognome=Pringle
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|titolo= The Churches of the Crusader Kingdom of Jerusalem: A Corpus
|url=http://books.google.com/books?id=2Y0tA0xLzwEC&pg=RA1-PA3&lpg=RA1-PA3&dq=Lajjun+village&source=bl&ots=G4gFjx8JZ_&sig=f6rOwhGW9EzSG-55R8P0yf0sgmM&hl=en&sa=X&oi=book_result&resnum=10&ct=result#PRA1-PA3,M1
|data=1993
|editore= Cambridge University Press
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|ISBN=0-521-39037-0}}
 
*{{cita libro
|cognome=Pringle
|nome= Denys
|titolo= Secular Buildings in the Crusader Kingdom of Jerusalem: An Archaeological Gazetteer
|url=http://books.google.com/books?id=-_NbE5obqRMC&pg=PA69&dq=Majdal+Yaba&ei=DG89SYm4AYG4M6P8jbMC#PPA69,M1
|data= 1997
|editore= Cambridge University Press
|città= |lingua= en
|ISBN=0-521-46010-7}}
 
==Voci correlate==
*[[Outremer]]
 
==Collegamenti esterni==
 
* {{cita web
|url= http://fmg.ac/Projects/MedLands/JERUSALEM%20NOBILITY.htm#_Toc226339946
|titolo=JERUSALEM, NOBILITY - Chapter 9. LORDS of NABLUS [NAPLOUSE]
|autore=Charles Cawley
|mese=maggio
|data=2007
|lingua=en
|editore=Foundation for Medieval Genealogy
|accesso=4 giugno 2009
}}
{{Vescovi di Palermo}}
 
{{Portale|Crociatebiografie|cattolicesimo|Due Sicilie}}
<!--
 
<!-- [[Categoria:Acivescovi Stati crociati|S.di AbramoCapua]]
[[Categoria:StoriaVescovi d'Israelee arcivescovi di Palermo]] -->
-->
 
<!-- [[en:Vassals of the Kingdom of Jerusalem]]
[[fr:Seigneurie de Naplouse]] -->
 
=[[Premio Hugo per il miglior romanzo breve#Retro Hugo|Retro Hugo]]=
 
* [[1939]] (assegnato nel [[2014]])<ref>{{Cita web
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|titolo = 1939 Retro Hugo Awards
|sito = The Hugo Awards
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|accesso = 24 marzo 2018
}}</ref>: '''''[[La cosa da un altro mondo (racconto)|La cosa da un altro mondo]]''''' (''Who Goes There?'') di [[John W. Campbell]] (con lo [[pseudonimo]] di Don A. Stuart)
** ''Anthem'' di [[Ayn Rand]]
** ''A Matter of Form'' di H. L. Gold
** ''Sleepers of Mars'' di [[John Wyndham]]
** ''The Time Trap'' di [[Henry Kuttner]]
 
* [[1941]] (assegnato nel [[2016]])<ref>{{Cita web
|url = http://www.thehugoawards.org/hugo-history/1941-retro-hugo-awards/
|titolo = 1941 Retro Hugo Awards
|sito = The Hugo Awards
|lingua = en
|accesso = 24 marzo 2018
}}</ref>.
: '''''[[Coventry (racconto)|Coventry]]''''' di [[Robert A. Heinlein]]
** ''Anthem'' di [[Ayn Rand]]
** ''A Matter of Form'' di H. L. Gold
** ''Sleepers of Mars'' di [[John Wyndham]]
** ''The Time Trap'' di [[Henry Kuttner]]
 
=[[Pandone di Capua]]=