Violino: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Violinista (disambigua)|Violinista|titolo2=Violini (disambigua)|redirect2=Violini}}
{{Strumento musicale
|Nome = Violino
|Immagine = Lady Blunt top.jpg
|Didascalia = Il [[Stradivari Lady Blunt|Lady Blunt]], violino costruito da [[Antonio Stradivari]] nel 1721.
|Data di invenzione = XVI secolo
|Inventore = <!-- nome dell'inventore (solo se noto) -->
|Origine geografica =
|Codice classificazione = vbr
|Utilizzo 1 =
|Utilizzo 2 =
|Utilizzo 3 = romantica
|Utilizzo 4 = moderna
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|Utilizzo 10 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Estensione = Range_violin.png
|Progenitore = [[
|Discendente = [[violino elettrico]]
|Ascolto = Johann Sebastian Bach - Chaconne for violin alone.ogg
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}}
Il '''violino''' è uno [[strumento musicale]] della famiglia degli [[archi (musica)|archi]], dotato di quattro [[corda (musica)|corde]] accordate ad [[intervallo (musica)|intervalli]] di quinta. Il musicista che suona il violino è detto violinista; l'[[artigiano]] che lo costruisce o lo ripara è il [[liutaio]].
Si tratta dello strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della [[famiglia del violino|sua famiglia]]. La corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il sol<sub>
Oltre che in gran parte delle sonate francesi della prima parte del XVIII secolo, la chiave di violino francese è spesso adoperata da [[Johann Sebastian Bach]], tra l'altro anche nella famosa Ciaccona dalla [[Sonate e partite per violino solo di Johann Sebastian Bach|Partita n. 2 in re minore, BWV 1004]].</ref>.
Il più noto violinista di tutti i tempi
== Descrizione ==
▲Il più noto violinista di tutti i tempi fu un italiano, [[Niccolò Paganini]], nato a [[Genova]] nel 1782 e morto a [[Nizza]] nel 1840. Anche molti tra i liutai più famosi e apprezzati del mondo sono italiani: tra questi, [[Antonio Stradivari]], [[Giovanni Paolo Maggini]], [[Giovanni Battista Guadagnini]] ed inoltre le storiche dinastie degli [[Andrea Amati|Amati]], dei [[Guarneri (famiglia)|Guarneri]] e dei [[Carlo Giuseppe Testore|Testore]].
=== Le parti del violino ===
[[File:Violin Details.jpg|
Il violino, essenzialmente, è costituito dalla [[cassa armonica]] e dal ''manico'', innestato nella parte superiore della cassa; tutte le parti sono di legno.
La cassa armonica dello strumento, di lunghezza tradizionale di {{M|35,6|
Nel piano sono ricavate le uniche due aperture della cassa, due fessure chiamate ''[[ff (liuteria)|effe]]'' perché hanno la forma di quella lettera dell'alfabeto nella scrittura corsiva.
[[File:Violin bout cross section.JPG|
Internamente, incollata per circa quattro settimi della lunghezza totale della tavola armonica, è situata la ''catena'', un listello in legno di abete, lavorato e sagomato in modo che aderisca perfettamente alla curvatura interna del piano. Essa contribuisce a
Tavola armonica e fondo sono collegati tra loro, oltre che dalle fasce, anche da un listello cilindrico di abete di circa 6 mm di diametro, detto ''anima'', posto all'interno della cassa armonica. L'anima è incastrata (non incollata) fra tavola e fondo in una precisa posizione, vicino al "piede destro" del ponticello; serve a trasmettere le vibrazioni al fondo dello strumento e, anch'essa, interviene distribuendo sul fondo la pressione impressa dalle corde. Il posizionamento corretto dell'anima è fondamentale per ottenere la migliore qualità sonora ed il giusto
Nella cassa armonica è innestato superiormente il ''manico'', di acero, che termina nella ''cassetta dei piroli'' (o ''cavigliere''), ornata superiormente da un fregio a intaglio, chiamato ''riccio''. Sulla faccia superiore del manico è incollata la [[tastiera (cordofoni)|tastiera]], di ebano, sulla quale le corde vengono premute con le dita.
[[File:Ponticello viola.jpg|
Le estremità superiori delle corde vengono avvolte attorno ai ''[[pirolo|piroli]]'' o ''bischeri'', inseriti nel cavigliere. Essi servono a tenderle e modificarne la tensione e si usano quindi per accordare lo strumento. Le corde passano su
Il violino nella sua forma moderna è, nella sua essenza quanto mai antica ed artigianale (non contiene alcuna parte metallica, al di fuori delle corde), una "macchina di precisione" in uno stato di delicato equilibrio: le forme, i vari elementi ed anche i più minuti dettagli costruttivi, oltre alla grande cura nel montaggio, derivano da un affinamento rimasto quasi immutato da più di 500 anni. Le curvature di piano e fondo, la forma della catena e delle
Cassa e riccio vengono ricoperti da una [[vernice]], a base di [[olio vegetale|olio]] o di [[Etanolo|alcool]], ricca di [[Resina vegetale|resine vegetali]] e vari pigmenti. I liutai sono da sempre impegnati nello studio delle antiche ricette per le vernici e nell'elaborazione di nuove, dal momento che la vernice influisce fortemente sull'aspetto estetico dello strumento e condiziona anche la resa sonora.
=== Le parti dell'
{{vedi anche|
L'
=== Materiali adottati ===
La stagionatura dei legni è fondamentale per la qualità del suono e la stabilità dello strumento e i legni più stagionati sono molto ricercati e quotati.
[[File:Violinbogen barock Frosch 1.JPG|
[[File:Violin-bows.jpg|
Le corde un tempo erano fatte utilizzando budello animale, soprattutto di [[Ovis aries|pecora]], lavato, trattato e arrotolato a formare un filo: questo genere di corde, con pochi adattamenti tecnologici, venne usato fino alla metà del [[XX secolo]]<ref>{{cita web|1=http://aquilacorde.com/it/ricerche/la-corderia-storica/la-corderia-storica-abruzzese.html|2=La corderia storica abruzzese
Le moderne corde del La, Re e Sol sono dotate di un'anima di fibra sintetica ([[nylon]], [[rayon (fibra)|rayon]], o anche [[carbonio]]), oppure di budello, circondata da un avvolgimento di [[seta]], e sempre rivestite esternamente con una sottile fascia di [[metallo]] (acciaio, alluminio, argento e persino oro) per conferire una maggiore massa all'insieme, così da permettere di produrre le note più gravi mantenendo la corda abbastanza sottile. La corda del Mi (la più acuta, detta cantino) è quasi sempre costituita da un unico sottile filo di [[acciaio armonico]]. Le corde con anima sintetica sono quelle oggi più frequentemente utilizzate, dal momento che permettono di ottenere un suono intenso e brillante con maggiore durata e stabilità nell'accordatura. Per contro, degradano più rapidamente rispetto a quelle con anima di budello. Il suono delle corde con anima di budello è più potente, caldo e morbido, ma il prezzo di vendita è più alto. La scelta viene generalmente fatta in base alle caratteristiche dello strumento, all'uso che se ne fa, al repertorio che si intende eseguire e alle preferenze individuali dello strumentista.
Il legno utilizzato per la bacchetta dell'archetto è generalmente di origine tropicale (si usa soprattutto il legno chiamato comunemente ''pernambuco'' o ''verzino'', ''[[Caesalpinia echinata]]'' Lam.), ma oggi si sta affermando sempre di più la [[fibra di carbonio]] come materiale di buon rendimento e di prezzo contenuto per la fascia di qualità media. Nel passato si usavano anche altri tipi di legno, come il ''legno ferro'' (''pau-ferro'' brasiliano, ''Caesalpinia ferrea'' C.Mart.) o il ''legno serpente'' (''Brosimum guianense'' (Aubl.) Huber ex Ducke; sinonimo: ''[[Piratinera guianensis]]'' Aubl.; in francese: "amourette"), tipici degli archi del periodo barocco
=== Dimensioni ===
[[File:LembeyeLembeyon.jpg|
Un violino di dimensioni tradizionali è denominato ''intero'' o 4/4, ed è destinato a strumentisti che hanno raggiunto il fisico da adulto; la sua lunghezza complessiva è generalmente di 59 cm, mentre lo standard per la lunghezza della cassa armonica è di 35,6 cm; questa dimensione è una regolamentazione delle esperienze dei costruttori del periodo della [[liuteria]] classica, presso i quali può variare dai 34 cm (il cosiddetto "violino 7/8") ai 38 cm<ref>{{cita libro|cognome=Vanscheeuwijck |nome=Marc |titolo=Il ballo dell'imperatore|annooriginale=1989 |meseoriginale=ottobre |editore=Accademia Roveretana di Musica Antica |città=Rovereto (TN)|pagine=66-67 |capitolo=Alcuni problemi a proposito degli strumenti ad arco nell'opera di Claudio Monteverdi}}</ref>. I violini di [[Antonio Stradivari]] hanno la cassa armonica lunga più di 36,2 cm nel periodo "sperimentale" (1691-1698), mentre si assestano tra i 35 ed i 35,8 nella maturità<ref>{{cita libro | cognome=Hill | nome=William Henry, Arthur Frederic
I bambini che suonano il violino utilizzano strumenti di dimensioni ridotte, i quali, pur avendo le varie parti proporzionalmente più piccole, sono funzionalmente identici ai violini di dimensioni normali. Questi strumenti sono realizzati nei tagli di ''tre quarti'' (corrispondente a una lunghezza della cassa da 32 a 34 cm), ''mezzo'' (da 30 a 32 cm), e così via fino al ''sedicesimo''.
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== Acustica ==
Lo spessore del legno e le sue proprietà fisiche incidono grandemente sul suono prodotto dal violino. L'intensità ed il timbro dipendono in larga misura dal modo in cui la cassa armonica si comporta da un punto di vista acustico, secondo gli schemi determinati dal fisico [[Germania|tedesco]] [[Ernst Chladni]]. I cosiddetti ''nodi'' (che corrispondono ai punti dove non si ha movimento), individuati tramite dei granelli di sabbia sparsi sulle placche mentre queste vibrano a certe frequenze, corrispondono a quello che viene chiamato "schema di Chladni"
== Accessori ==
=== La mentoniera ===
[[File:Guarneri chinrest.jpg|
Posta al di sopra o a sinistra della cordiera, e ancorata per mezzo di una staffa in metallo al fondo del violino sul suo bordo posteriore, la '''mentoniera''' è un pezzo di legno (o di [[plastica]]) sagomato, sul quale il violinista può appoggiare il proprio mento mentre suona. La mentoniera può essere fatta di [[ebano]], [[palissandro]], [[buxus|bosso]] o plastica.
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=== La spalliera ===
{{vedi anche|spalliera (musica)}}
[[File:Coussin2.JPG|
La '''spalliera''' è un accessorio rimovibile fatto di legno, [[alluminio]], [[fibra di carbonio]] o plastica. Solitamente di altezza regolabile, si applica ai bordi del fondo dello strumento per mezzo di piedini di plastica morbida oppure rivestiti di gomma. Lo scopo della spalliera è quello di permettere una postura più confortevole al violinista, fornendo un sostegno sulla spalla e impedendo allo strumento di scivolare.
Si tratta di un'invenzione relativamente recente e, benché il suo uso sia abbastanza comune fra i violinisti e i violisti moderni, non è adottata universalmente. Alcuni musicisti, infatti, preferiscono ricorrere a spalline in materiale spugnoso, cuscinetti, panni ripiegati ecc., oppure, talvolta, non interpongono alcunché fra la spalla e lo strumento.
La prima testimonianza dell'uso di sostegni simili alla spalliera si deve a Pierre Baillot, che nel 1834 suggeriva l'uso di uno spesso fazzoletto o di un cuscino per tenere lo strumento in maniera comoda.
=== La sordina ===
{{vedi anche|sordina}}
[[File:ViolinMute.jpg|
Il suono del violino può essere alterato per mezzo della '''sordina''', un piccolo blocchetto che può essere in gomma, in legno o in metallo, e che viene agganciato al ponticello, di solito in mezzo alle due corde del Re e del La. Smorzando le vibrazioni del ponticello stesso, provoca l'emissione di un suono più dolce e delicato, con minori armoniche sopra ogni nota che viene suonata. Viene spesso utilizzato per studiare a volume più basso ed anche nelle esecuzioni in cui è richiesto un suono più smorzato.
== Suonare il violino ==
[[File:Right hand position on bow.jpg|
L'[[Archetto|arco]] si impugna con la mano destra all'estremità dove si trova il ''tallone'' o ''nasetto'' e viene fatto scorrere perpendicolarmente alle corde, circa a metà tra il ponticello e la fine della tastiera, mettendo in vibrazione la corda prescelta.
L'altezza delle note è controllata dalla mano sinistra, regolando la lunghezza della parte vibrante della corda mediante la pressione delle dita sulla tastiera.
Le corde del violino possono anche essere suonate pizzicandole con la mano sinistra o destra.
{{clear|left}}
=== Diteggiatura e posizioni ===
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Le dita sono numerate convenzionalmente dal "primo" (l'indice) al "quarto" (il dito mignolo). Il pollice non tocca mai nessuna corda: viene usato solo come supporto per il manico per contrastare la pressione delle altre quattro dita. Le cifre dall'1 al 4 a volte compaiono sulle parti per violino, specialmente nelle edizioni a carattere didattico, per indicare quale dito deve essere usato poiché la mano si può spostare nelle diverse posizioni lungo il manico.
La posizione basilare della mano sinistra è più vicino possibile al ''capotasto'' ed è chiamata ''prima posizione''. In prima posizione si può accorciare la zona vibrante della corda al massimo di un terzo della sua lunghezza, aumentando in questo modo l'altezza della corda di una quinta<ref>Sugli intervalli e la loro produzione si veda la voce [[Intonazione naturale#La costruzione della scala naturale|Intonazione naturale]]</ref>. Per eseguire note più acute, si fa scorrere la mano sinistra sul manico del violino verso la cassa armonica (in direzione del viso dell'esecutore) e si premono le dita sulla tastiera nella nuova posizione. Il limite delle note alte raggiungibili dal violino è determinato in gran parte dall'abilità dell'esecutore. Un buon violinista può facilmente suonare più di due ottave su
I violinisti spesso cambiano posizione sulle corde più basse, anche se ciò a prima vista sembrerebbe superfluo, non per raggiungere suoni particolarmente acuti, che si potrebbero eseguire più facilmente in prima o seconda corda, ma per motivi squisitamente sonori: infatti, questo permette di limitare i "cambi di corda" (cioè il passaggio da una corda ad un'altra) all'interno di una frase musicale in modo tale da rendere il [[timbro (musica)|timbro]] più uniforme, o di ottenere un suono particolare, dal momento che ciascuna corda dello strumento ha un diverso colore sonoro. Si tratta di una scelta interpretativa venuta in uso a partire dalla seconda metà del XVIII secolo<ref>[[Giuseppe Cambini]], ''Nouvelle Methode Theorique et Pratique pour le Violon'', Parigi, 1795 c.a.,
=== Corda vuota ===
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Nell'odierna modalità di esecuzione della musica classica, il vibrato è parte integrante del suono e viene eseguito in maniera continua, con la sola eccezione dei passaggi particolarmente rapidi. Esso consiste in un'[[oscillazione]] rapida ma contenuta dell'[[Altezza (suono)|altezza]] del suono, alternativamente al di sotto e al di sopra della frequenza esatta della nota. Ciò viene ottenuto oscillando in avanti e indietro (lungo la direzione della tastiera) il polpastrello del dito che preme sulla corda.
Spesso si pensa che il vibrato possa in qualche modo nascondere un'intonazione imprecisa della nota, dal momento che se il
Non esiste un unico tipo di vibrato: esso è innanzitutto molto personale, dato che fa parte della personalità del suono di ciascun esecutore; inoltre, il vibrato deve adattarsi al tipo di musica che si sta eseguendo. Nelle consuetudini esecutive odierne, per la [[musica romantica]] è richiesto un vibrato abbondante ed energico, per la musica [[Classicismo (musica)|classica]] è preferito un vibrato continuo ma contenuto. Alcuni generi musicali richiedono un uso limitato del vibrato: fino a non molto tempo fa si riteneva che dovesse essere insegnato come qualcosa di necessario e dato per assunto a meno che lo spartito non richiedesse espressamente il contrario; con l'avvento dello studio della prassi storica della musica del passato, ci si è resi conto che il vibrato fino a tutto il XIX secolo era un effetto, un vero e proprio abbellimento che la convenzione dell'epoca indicava di eseguire in casi specifici e non indiscriminatamente su
Il vibrato viene anche considerato come un'''impronta digitale'' dei grandi interpreti, proprio per la singolarità fisico/corporea di ogni esecutore che rende il suono personalissimo.
=== Armonici ===
Gli armonici possono essere creati
Gli armonici sono segnati nella partitura con un piccolo cerchietto sopra la nota, che determina il tono dell'armonico stesso. Esistono due tipi di armonici, quelli ''naturali'' e quelli ''artificiali''.
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Gli armonici naturali sono del tipo descritto nel primo paragrafo, si ottengono semplicemente toccando la corda con un dito in un punto nodale. Questa tecnica è relativamente facile, quindi adatta sia ai principianti, sia agli studenti di livello intermedio.
Gli armonici artificiali, invece, sono molto più difficili da ottenere, normalmente sono alla portata soltanto dei violinisti che hanno già raggiunto un buon livello di padronanza con lo strumento e con questa tecnica in particolare. Questo metodo di realizzazione dell'armonico prevede che un dito prema normalmente la corda in un certo punto, per esempio la corda del Re per ottenere un "Mi", con un altro dito che
La notazione musicale degli armonici artificiali utilizza di norma due note sulla stessa astina: la nota più bassa utilizza una nota normale che indica dove la corda viene tenuta premuta con il primo dito, mentre la nota più alta utilizza una nota a forma di rombo, che indica la posizione dove la corda viene leggermente toccata con il quarto dito.
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Brani assai elaborati con l'utilizzo degli armonici artificiali si trovano nelle composizioni di tipo virtuosistico per violino, specialmente del [[XIX secolo]] e dell'inizio del [[XX secolo|XX]], come ad esempio nelle [[danze rumene]] di [[Béla Bartók]] o nella ''[[Csárdás (Monti)|Csárdás]]'' di [[Vittorio Monti]].
[[File:Table of Harmonics.jpg|
=== Tecnica dell'
Anche se la diteggiatura ed il vibrato hanno un'influenza sulle caratteristiche timbriche, il suono del violino dipende essenzialmente da come viene utilizzato l'archetto. Ci sono molteplici elementi che, abilmente combinati, producono un suono più o meno forte in termini di [[volume (acustica)|intensità acustica]] o ne modificano il [[Timbro (musica)|timbro]]: la velocità di movimento, la pressione sulla corda, la distanza dal ponticello.
Un'alterazione innaturale della distanza dal ponticello viene utilizzata per particolari effetti sonori. Suonando vicino al ponticello si ottiene un suono più intenso del solito, chiamato '''
Vi sono diverse specie e combinazioni di arcate, che si riuniscono sotto il termine
* suoni tenuti, senza interruzione, detto ''détaché'';
* suoni [[Glossario musicale (R-Z)#Staccato|staccati]], cioè separati l'uno dall'altro, mantenendo l'arco a contatto con la corda;
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Nel primo gruppo, abbiamo il colpo d'arco ''sciolto'', nel caso che vi sia un'arcata per ogni nota, e il ''legato'', quando in un'arcata vengono eseguite due o più note.<br />
Nel secondo gruppo, abbiamo il ''martellato'' (detto anche ''grande staccato''), in cui le note sono eseguite con forza, una per arcata, e il ''picchettato'', quando un'arcata comprende più note. Quando però i suoni eseguiti nella stessa arcata sono solo leggermente separati, abbiamo il ''portato''.<br />
Nel terzo gruppo abbiamo dei colpi d'arco caratterizzati dal fatto che la sollecitazione data alla bacchetta per eseguire ciascun suono ne provoca una reazione elastica di sollevamento dalla corda. Questo crea un tipo di staccato con un effetto acustico molto diverso dal precedente. Nel caso di una nota per arcata, quando la velocità crea il sollevamento spontaneo dell'arco, si ha il ''saltellato''; quando la velocità è minore, e quindi il violinista deve fare un'azione volontaria per facilitare il sollevamento dell'arco, abbiamo lo ''spiccato''; infine, quando il movimento è ancora più lento ed è quasi impossibile sfruttare l'elasticità naturale della bacchetta per sollevare l'arco, abbiamo il ''martellato volante''. Passando alle arcate comprendenti più note, con l'arco che si solleva brevemente tra una nota e l'altra, abbiamo il ''picchettato volante''. Infine, quando l'arco non è sollevato tra una nota e l'altra, ma gettato dall'alto prima di eseguire due o più suoni, il colpo d'arco è detto ''gettato'' o ''balzato''
Vi sono anche tecniche non convenzionali nell'utilizzo dell'arco. Ad esempio, le corde possono essere percosse con il legno della bacchetta (''col legno''). Ciò produce un suono percussivo, che può avere grande effetto quando è realizzato dall'intera sezione orchestrale degli archi, dal momento che l'intensità sonora prodotta da ciascuno strumento con questa tecnica è molto debole. Una seconda tecnica percussiva, più moderna, è chiamata "chop": in questo caso
== Accordatura ==
Il violino viene accordato ruotando i [[pirolo|piroli]] (chiamati anche ''bischeri o chiavi'') nel cavigliere. Dal momento che le corde sono avvolte intorno ad essi, il loro movimento aumenta o diminuisce la tensione. La corda del [[La (nota)|La]] viene accordata per prima, generalmente a 440/441 [[hertz|Hz]] (il diapason d'orchestra è, invece, per lo più a 442 Hz), utilizzando un ''corista'' o un [[diapason]]; alternativamente si possono usare il tasto corrispondente sul [[pianoforte]] oppure l'oboe essendo uno strumento che non è soggetto a variazione di frequenza, oppure accordatori digitali. Le altre corde vengono accordate in rapporto alla prima, ad intervalli di quinta ascendente. [Nel barocco si accordava a 415 [[hertz|Hz]] il nostro attuale Sol# o G#].
[[File:Four violin tuning pegs.jpg|
È possibile installare sulla cordiera del violino delle viti di precisione, che permettono una regolazione molto più sottile della tensione della corda. Questo accessorio è utilizzabile solo con le corde di metallo, e d'altra parte queste sono le più disagevoli da accordare attraverso i piroli, in quanto anche attraverso un movimento molto contenuto la loro tensione cambia in maniera molto più accentuata che con le corde di altri materiali. La facilità di utilizzo ne fa un elemento indispensabile nella fase di studio dei principianti; tuttavia, la loro presenza ha il difetto di appesantire la cordiera con effetti negativi sul suono. Pertanto, da parte dei professionisti, questo ausilio viene utilizzato solo per il cantino (da cui il nome di ''[[tiracantino]]'' o ''tendicantino''), in quanto normalmente solo questa corda è interamente in metallo.
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L'accordatura abituale (Sol-Re-La-Mi) può occasionalmente essere modificata per determinate esigenze musicali, sia nella [[musica classica]] (dove questa tecnica è nota come [[scordatura]]), sia in alcuni stili folk. Un esempio famoso di scordatura nella musica classica è la ''[[Danza Macabra (Saint-Saëns)|Danza Macabra]]'' di [[Saint-Saëns]], in cui la corda del Mi del violino solista è accordata in Mi♭, al fine di conferire un'inquietante dissonanza alla composizione. Un altro esempio è dato dal terzo [[Movimento (musica)|movimento]] di ''Contrasti'', di [[Béla Bartók]], in cui la corda del Mi viene accordata in Mi♭ e quella del Sol in Sol♯.
Nel [[jazz]] e nella [[musica folk]] sono spesso impiegati violini con cinque o più corde{{
== Storia ==
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Nella prima parte del XVI secolo, il soprano ed il contralto di viola da braccio avevano solamente tre corde, mentre per il basso si trovavano strumenti sia a tre che a quattro corde, secondo i trattati dell'epoca, arrivandosi talvolta fino a cinque, secondo alcune fonti iconografiche.
La gran parte delle ipotesi tradizionali pone l'apparizione dei primi violini veri e propri, dotati della stessa forma e medesima accordatura usata ancora ai nostri giorni, nel nord Italia, a [[Cremona]], con [[Andrea Amati (liutaio)|Andrea Amati]], a [[Brescia]] con [[Gasparo da Salò]], Zanetto e Pellegrino Micheli, a [[Venezia]]<ref>Stefano Pio, ''Viol and lute makers of Venice 1490-1630 - Liuteria veneziana 1490-1630'', Ed. Venice research, 2012, ISBN 978-88-907252-0-3</ref> con la famiglia Linarol; tuttavia ricerche più recenti evidenziano fondati dubbi su quasi tutte le attribuzioni degli strumenti ad arco italiani del XVI secolo
Perciò, non rimane agli studiosi che basarsi sui soli documenti, la cui interpretazione è resa più difficile da problemi terminologici.
Tuttavia, da questi dati si vede chiaramente che la nuova famiglia di strumenti ad arco apparve quasi allo stesso tempo in varie parti d'[[Europa]]: oltre che nell'Italia del Nord, in [[Francia]] ([[Parigi]] e [[Lione]]), in [[Germania]] (dove [[Martin Agricola]] segnala nel [[1545]] la presenza di gruppi di violinisti [[Polonia|polacchi]]<ref>{{de}} Martin Agricola, ''Musica Instrumentalis Deudsch'', V ediz.,
Il violino nel XVI secolo era utilizzato principalmente nella musica di danza, tuttavia in Italia molto presto assunse ruoli più nobili, nelle corti o nelle chiese: nel [[1530]] a Brescia abbiamo la citazione di un violino usato durante una messa e, circa dieci anni dopo, anche a Venezia troviamo violini in varie "Scuole" e durante le messe e le processioni<ref>Rodolfo Baroncini, ''Origini del violino e prassi strumentale in Padania: «sonadori di violini» bresciani attivi a Venezia in ambito devozionale (1540 - 1600)'',
Molti strumenti della famiglia del violino, conservati in musei o collezioni private, sono attribuiti a liutai della seconda metà del XVI secolo, quali i bresciani Zanetto Micheli da Montichiari, il figlio Peregrino, [[Gasparo da Salò]], il veneziano Ventura Linarol, il cremonese [[Andrea Amati (liutaio)|Andrea Amati]], il padovano Dorigo Spilmann, o Gasparo Tieffenbrucker, che lavorò a Bologna e Lione. Gran parte di queste attribuzioni sono oggi considerate non attendibili, o riferite a strumenti pesantemente trasformati da modifiche che li hanno alterati profondamente<ref>{{en}} Karel Moens, ''Authenticity and surviving instruments'', in ''Violin'', New Grove Dictionary of Music and Musicians, Stanley Sadie, 2001</ref>.
A partire dall'inizio del XVII secolo, sotto la spinta dello sviluppo di una nascente letteratura idiomatica per il violino, la costruzione dello strumento vede un notevole sviluppo. Due città, in particolare, assumono la preminenza: [[Brescia]] e [[Cremona]]. La prima era nota per la costruzione di strumenti ad arco già dall'inizio del XVI secolo; la fama per i violini si deve in particolare a due costruttori: [[Gasparo da Salò]] (1540–1609) e [[Giovanni Paolo Maggini]] (battezzato nel 1580 e morto probabilmente nel 1630–31). A Cremona, lavora Andrea Amati (prima del 1511-1577), capostipite di una famiglia di liutai che marcò profondamente la costruzione degli strumenti ad arco, in particolare attraverso i suoi figli [[Antonio Amati|Antonio]] e [[Girolamo Amati (liutaio)|Girolamo]], che firmavano insieme i loro strumenti, ed il figlio di quest'ultimo, [[Nicola Amati|Nicola]], considerato il culmine della liuteria seicentesca italiana.
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Sempre in Italia, vera culla della liuteria, abbiamo: a [[Venezia]], [[Santo Serafino]], [[Domenico Montagnana]], [[Matteo Gofriller]], [[Francesco Gobetti]] e [[Pietro Guarneri]]; a [[Milano]], [[Giovanni Grancino]], altro discepolo di Amati, i [[Carlo Antonio Testore|Testore]], [[Pietro Landolfi]], i [[Pietro Giovanni Mantegazza|Mantegazza]]; a Bologna, i [[Carlo Annibale Tononi|Tononi]] e i Guidanti; a [[Firenze]], i [[Giovanni Battista Gabrielli|Gabrielli]]; a [[Napoli]], [[Alessandro Gagliano]] (uscito dalla scuola di Stradivari) ed i suoi discendenti; a [[Roma]], [[David Tecchler]] e [[Michele Plattner]]; a Torino, [[Giovanni Battista Guadagnini]] ed i suoi discendenti.
Si sviluppò anche una scuola [[tirolo|tirolese]], piuttosto indipendente dall'influenza cremonese, con [[Jacobus Stainer|Jacob Stainer]] e la famiglia [[Klotz]], il cui capostipite, [[Mathias Klotz|Mathias I]], aveva appreso la professione dallo Stainer e dal solito Nicola Amati.
Nel [[XIX secolo]] vennero ancora costruiti eccellenti violini: p. es. da [[Giovanni Francesco Pressenda]] e [[Joseph Rocca]] a Torino e Genova, [[Jean-Baptiste Vuillaume]], di [[Mirecourt]], a [[Parigi]]; ma raramente paragonabili ai capolavori dei secoli precedenti. Anche oggi, i solisti cercano preferibilmente di esibirsi con strumenti del XVII e XVIII secolo.
Al [[1890]] risale la trascrizione della fiaba popolare "[[La creazione del violino]]", che descrive l'origine dello strumento nel folklore [[Popoli romaní|romaní]].
Il [[XX secolo]] ha pure visto una ricca fioritura di liuterie in tutto il mondo, con nomi ormai affermati quali: [[Leandro Bisiach|Bisiach]] (Milano), Garimberti (Milano), Fiorini (Monaco), Poggi (Bologna), Gaggini (Nizza), [[Simone Fernando Sacconi|Sacconi]] (New York), Carl Becker (Chicago), [[Sergio Peresson|Peresson]] (Philadelphia), Bauer (Angers); ed altri, ancora attivi e in via di affermazione: [[Samuel Zygmuntowicz|Zygmuntowicz]] (Brooklyn), [[Joseph Curtin|Curtin]] & [[Gregg Alf|Alf]] (Ann Arbor), Regazzi (Bologna), Luiz Bellini (Jackson Heights, New York), Robin (Angers), Roger Graham Hargrave (Meyenburg).
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== Letteratura violinistica ==
=== Dalle origini al 1700 ===
All'inizio della sua storia, durante la seconda metà del [[XVI secolo]], il violino era utilizzato non come strumento indipendente, ma come componente della famiglia delle [[viola da braccio|viole da braccio]]<ref>{{cita libro| Lodovico | Zacconi | Prattica di Musica... | 1592 | Venezia |
Una delle primissime forme che si stacca dalla pratica polifonica e delinea il violino in funzione solistica è la pratica dell'improvvisazione (''diminuzione'') su [[madrigale|madrigali]] o altri brani vocali, che fiorisce soprattutto nel finire del [[secolo XVI]] e nell'inizio del [[XVIII secolo|XVII]], ad opera dei primi virtuosi di tutti i vari tipi di strumenti: cornettisti, flautisti diritti e traversi, violinisti, violisti da gamba, tastieristi, liutisti, arpisti<ref>{{cita libro|Richard | Erig | Italian diminutions | 1979 | Amadeus | Zurigo |capitolo=Introduction|altri=con la collaborazione di Veronika Gutmann|lingua=
Le prime opere solistiche espressamente dedicate al violino vedono la luce nei primi anni del '600 in Italia e sono prodotte da una nutrita schiera di compositori che mettono la pratica strumentale al servizio delle istanze espressive di [[Claudio Monteverdi]] e degli altri compositori di musica vocale della cosiddetta "seconda prattica". Tra i più importanti, ricordiamo [[Dario Castello]], [[Giovanni Paolo Cima]], [[Biagio Marini]], [[Salomone Rossi]], [[Giovanni Battista Fontana]], [[Marco Uccellini]]. Le forme più usate sono la [[Canzone (musica)|canzone]] e la [[sonata]]; l'organico che immediatamente predomina è quello formato da due violini (dove uno dei violini può essere sostituito da uno strumento di un'altra famiglia, in particolare dal cornetto) e dalla parte del [[basso continuo]], eseguito da uno o più strumenti polifonici ([[Organo (strumento musicale)|organo]], [[clavicembalo]], [[arpa]], [[liuto]]), al quale si può talvolta trovare aggiunta una parte di "basso obbligato", eseguibile con uno strumento ad arco ([[violoncello]], [[viola da gamba]]) o anche a fiato ([[fagotto]], [[trombone]]).
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== Il violino nella musica folk ==
{{Vedi anche|Fiddle}}
Il violino nasce come strumento destinato all'esecuzione della musica da ballo. Le prime bande di proto-violini sono gruppi di menestrelli che operavano verso la fine del XV secolo nelle regioni intorno alle Alpi<ref>Keith Polk, ''Vedel and Geige-fiddle and viol'', in JASM n. 42, 1989, p. 512-541</ref>, gruppi di musicisti polacchi operanti in Germania all'inizio del XVI secolo<ref>Vengono menzionati da M. Agricola, in un capitolo aggiunto nel 1545 al suo ''Musica Instrumentalis Deudsch'', Wittemberg, I ed. 1529. Ancora su questo argomento si veda Karel Moens, ''Der Frühe Geigenbau in Süddeutschland, Studia Organologica'', in ''Festschrift J. H. van der Meer, a cura di F. Hellewig, Tutzing, 1987, p. 349-388</ref>, o ancora gruppi, spesso di carattere familiare, di musicisti ebrei sefarditi, che svilupparono l'uso di questo strumento prima in Lombardia, poi in altre città del Nord Italia, quindi nell'Europa del Nord: tutte queste tradizioni hanno in comune l'uso di violini di diverse dimensioni nei complessi da ballo<ref>Peter Holman, ''Four and Twenty Fiddlers. The Violin at the English Court 1540-1690'', Oxford, 1993, p. 18-31</ref>. I violini erano chiamati secondo le denominazioni tedesche (Geige, Rebec, Rybeben, Vedel, Fiedel, Fydel...)<ref>Karel Moens, ''La nascita del violino nei Paesi Bassi del Sud'', in ''Claudio Monteverdi imperatore della musica'', a cura di Marco Tiella, Accademia Roveretana di Musica Antica, 1993, p.87-88</ref> e, ancora oggi, nei paesi di lingua tedesca ed inglese i rispettivi termini "Geige" e "fiddle" indicano il violino e gli strumenti ad esso affini, usati nella musica popolare.▼
[[File:UnidentifiedMusicians.jpg|
▲Il violino nasce come strumento destinato all'esecuzione della musica da ballo. Le prime bande di proto-violini sono gruppi di [[Menestrello|menestrelli]] che operavano verso la fine del XV secolo nelle regioni intorno alle Alpi<ref>Keith Polk, ''Vedel and Geige-fiddle and viol'', in JASM n. 42, 1989, p. 512-541</ref>, gruppi di musicisti polacchi operanti in Germania all'inizio del XVI secolo<ref>Vengono menzionati da M. Agricola, in un capitolo aggiunto nel 1545 al suo ''Musica Instrumentalis Deudsch'',
Il violino folk oggi è, di fatto, lo stesso strumento che è utilizzato nella musica classica, differenziandosi solo per caratteristiche che non incidono sulla struttura dello strumento. Ad esempio, per l'esecuzione di alcuni generi, come il [[bluegrass]] e l'old-time music, nei quali è utilizzata in maniera sistematica la tecnica delle ''doppie corde'' (consistente nell'eseguire una melodia su una corda, accompagnandosi con una o due altre corde suonate "libere", in maniera simile alla [[cornamusa]] o alla [[ghironda]]), viene utilizzato un ponticello con una curvatura meno accentuata.▼
▲Il violino folk oggi è, di fatto, lo stesso strumento
Il violino è diffuso nella musica folk di tutta Europa, dell'[[America del Nord]] e di alcune aree dell'[[America Meridionale|America del Sud]] e dell'[[Asia]].▼
▲Il violino è diffuso nella musica folk di tutta Europa, dell'[[America del Nord]] e di alcune aree dell'[[America
== Note ==
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== Bibliografia ==
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* Michael Praetorius, ''[[Syntagma musicum]] - Tomus secundus De Organographia'', Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1611; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1985, ISBN 3-7618-0183-1 [tav. XXI]▼
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▲* Chris Johnson, Roy Courtnall, ''The Art of Violin Making'', London, Robert Hale, 1999 [con prefazione di Yehudi Menuhin]
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*
* Stefano Pio, ''Liuteria
▲* Hermann Neugebauer, Gerhard Windischbauer, ''3D-Fotos alter Meistergeigen'', Frankfurt am Main, Bochinsky. ISBN 3-923639-31-7 [con prefazione di Marco Tiella]
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▲* Michael Praetorius, ''[[Syntagma musicum]] - Tomus secundus De Organographia'', Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1611; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1985, ISBN 3-7618-0183-1 [tav. XXI].
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* {{de}} Walter Senn e Karl Roy, ''Jakob Stainer 1617-1683'', Frankfurt am Main, Bochinsky. ISBN 3-923639-69-4.
▲* Umberto Azzolina, ''Liuteria italiana inedita. Unpublished instruments of known Italian violin makers'', Cremona, Turris, 1991
* Luigi Sisto, ''I liutai tedeschi a Napoli tra Cinque e Seicento. Storia di una migrazione in senso contrario'', presentazione di [[Renato Meucci]], Roma, Istituto Italiano per la Storia della Musica, 2010, ISBN 978-88-95349-08-4.▼
▲* Pietro Righini, ''Nuove concezioni sulle corde vibranti. Vivisezione del suono di un violino Stradivari'', Padova, G. Zanibon, 1991 [analisi acustiche eseguite sul "Cremonese"]
* {{en}} Patricia Strange e Allen Strange, ''The Contemporary Violin: ExtENDed Performance Techniques'', Berkeley, University of California Press, 2001. ISBN 0-520-22409-4.
* René Vannes, ''Dictionnaire universel des luthiers'', 3ª ed., Bruxelles, Les Amis de la Musique, 1979▼
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▲* {{fr}} René Vannes, ''Dictionnaire universel des luthiers'', 3ª ed., Bruxelles, Les Amis de la Musique, 1979.
▲* Giuseppe Branzoli, ''Manuale storico del violinista: corredato da un sunto cronologico storico dei fabbricatori di strumenti d'arco, de' più famosi esecutori, dei migliori compositori di musica instrumentale e da 66 illustrazioni intercalate nel testo'', Firenze, G. Venturini, 1894 (accessibile gratuitamente ''on-line'' su [http://www.archive.org/stream/manualestoricod00brangoog#page/n1/mode/2up Openlibrary.org])
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▲* {{de}} Willibald Leo von Lütgendorff, ''Die Geigen- und Lautenmacher vom Mittelalter bis zur Gegenwart'', Tutzing, Schneider, 1990.
▲* Stefano Pio, ''Liuteria Veneziana 1640 - 1760'', Ed. Venice research, 2004, ISBN 978-88-907252-2-7
▲* Stefano Pio, ''Liuteri & Sonadori 1760 - 1870'', Ed. Venice research, 2002, ISBN 978-88-907252-1-0
▲* Luigi Sisto, ''I liutai tedeschi a Napoli tra Cinque e Seicento. Storia di una migrazione in senso contrario'', presentazione di [[Renato Meucci]], Roma, Istituto Italiano per la Storia della Musica, 2010, ISBN 978-88-95349-08-4
== Voci correlate ==
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* [[Violino muto]]
* [[Violino elettrico]]
* [[Blackbird (violino)
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.corilon.com/it/biblioteca/strumenti/il-violino-selezione-origine-valore-e-certificato Il violino: Selezione, origine, valore e certificato (guida per la prima valutazione)].
* {{lingue|en|it}} [https://web.archive.org/web/20051218040704/http://www.theviolinsite.com/it/ Il violino] - Metodi per imparare il violino e altre informazioni utili
* {{cita web|
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* {{cita web|https://www.phys.unsw.edu.au/music/violin/|Acustica del violino|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://library.thinkquest.org/27178/?tqskip1=1|titolo=The violin|lingua=en, fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041217133936/http://library.thinkquest.org/27178/?tqskip1=1|dataarchivio=17 dicembre 2004}}
* {{cita web|
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