Fiume (Croazia): differenze tra le versioni

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|Nome = Fiume
|Nome ufficiale = {{hr}} Rijeka
|Panorama = RijekaCroatiaRivaRijeka grad hrvatska.jpgpng
|Didascalia =
|Didascalia = Il lungomare (chiamato ''Riva'' in lingua croata) di Fiume
|Bandiera = Flag of Rijeka.svg
|Stemma = Coat of arms of Rijeka.svg
|Stato = HRV
|Grado amministrativo = 2
|Tipo = [[Città della Croazia|città]]
|Divisione amm grado 1 = Litoraneo-montana
|Amministratore locale = VojkoIva ObersnelRinčić
|Partito = Liste civiche
|Data elezione = 02-06-2025
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Lingue ufficiali = [[lingua croata|croato]]
|Altitudine =
|Abitanti = 128624107964
|Note abitanti = {{cita web|url=https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/E01_01_01/e01_01_01_zup08_3735.html|titolo=Population by age and sex, by settlements, 2011 census|accesso=24 febbraio 2019}}
|Aggiornamento abitanti = 14/02/20112021
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue = [[lingua croata|croato]] e [[lingua italiana|italiano]]
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti = fiumani
|Patrono = santi [[san Vito|Vito]], (e [[Modesto e Crescenzia|san Modesto e santa Crescenzia]])
|Festivo = 15 giugno
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
'''Fiume''' ({{croato|Rijeka}}, {{IPA|/rijěːka/|hr}}; {{ungherese|Fiume}}, originariamente ''Szentvit''; {{sloveno|Reka}}; {{tedesco|Sankt Veit am Flaum}} o ''Pflaum'', desueto; nei [[dialetto|dialetti]] locali croati ''Reka'' o ''Rika''), con {{formatnum:107964}} abitanti ([[2021]]), è la terza [[città della Croazia]] per popolazione dopo la capitale [[Zagabria]] e [[Spalato]], numero che sale a {{formatnum:305505}} abitanti se si considera anche la sua [[area urbana]]. Situata lungo le coste del [[Mare Adriatico]], è la città principale del [[golfo del Quarnaro]] ed è capoluogo della [[regione litoraneo-montana]], sede universitaria e [[arcidiocesi di Fiume|arcivescovile]]. Fiume è considerata parte della [[Italia (regione geografica)|regione geografica italiana]], per i cui confini orientali tradizionalmente si indicano la catena delle [[Alpi Giulie]] e il golfo del Quarnaro, a cui fa riferimento anche [[Dante Alighieri]].<ref>''Sì come ad Arli, ove Rodano stagna, sì com' a Pola, presso del Carnaro, ch'Italia chiude e suoi termini bagna''. [[Dante Alighieri]], [[Divina Commedia]], ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto nono|canto IX]], vv. 112-114</ref>
{{Citazione|[...] Sì come ad [[Arles|Arli]], ove [[Rodano]] stagna,<br />sì com' a Pola, presso del [[Quarnaro|Carnaro]],<br />ch'[[Italia]] chiude e suoi termini bagna [...]|[[Dante Alighieri]], [[Divina Commedia]], ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto nono|canto IX]], vv. 112-114}}
 
Per secoli contesa a causa della sua posizione strategica e della presenza di un [[Cantiere navale di Fiume|importante cantiere navale]], fu porto franco dal [[1719]], già entità autonoma (detta anche ''Terra Sancti Viti ad flumen'')<ref name="A">Rita Tolomeo, "Fiume dall'autonomismo all'annessione. La figura di Antonio Grossich", in Rivista di Studi Ungheresi, Casa Editrice Università La Sapienza, IV, 2005, pp. 261-274</ref> della corona del [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]] dal [[1779]] al [[1919]] nell'ambito dell'[[Impero austriaco]] e quindi di [[Impero austro-ungarico|quello austro-ungarico]], costituendo poi lo [[Stato libero di Fiume]] dal [[1920]] al [[1924]]; fu quindi parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal [[1924]] al [[1945]] come capoluogo dell'[[Provincia del Carnaro|omonima provincia]] per poi passare alla [[Jugoslavia]] nel [[1947]], e dopo la [[guerre jugoslave|dissoluzione di quest'ultima]], alla [[Croazia]] nel [[1991]]. Di conseguenza, anche la composizione etnica dei suoi abitanti è cambiata nei secoli. Secondo il censimento del 2011, a Fiume erano presenti {{formatnum:106136}} [[croati]] (corrispondenti all'82,52% degli abitanti totali), {{formatnum:8446}} [[serbi]] (6,57%), {{formatnum:2650}} [[bosniaci]] (2,06%), {{formatnum:2445}} [[italiani]] (1,90%) e {{formatnum:1090}} [[sloveni]] (0,85%).
'''Fiume''' ({{IPA|/ˈfjuːme/}}; in [[lingua croata|croato]] ''Rijeka'', {{IPA|/rijěːka/}}; in [[lingua ungherese|ungherese]] ''Fiume'', originariamente ''Szentvit''; in [[lingua slovena|sloveno]] ''Reka''; in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Sankt Veit am Flaum'' o ''Pflaum'', desueto; nei [[dialetto|dialetti]] locali croati ''Reka'' o ''Rika''), con {{formatnum:128624}} abitanti ([[2011]]), è la terza [[città della Croazia]] per popolazione dopo la capitale [[Zagabria]] e [[Spalato]], numero che sale a {{formatnum:305505}} abitanti se si considera anche la sua [[area urbana]]. Situata lungo le coste del [[Mare Adriatico]], è la città principale del [[Golfo del Quarnaro]] ed è capoluogo della [[regione litoraneo-montana]], sede universitaria e [[arcidiocesi di Fiume|arcivescovile]]. Fiume fa parte della [[Italia (regione geografica)|regione geografica italiana]], per i cui confini orientali tradizionalmente si indicano solitamente la catena delle [[Alpi Giulie]] e il [[Quarnaro|Golfo del Quarnaro]], a cui fa riferimento anche [[Dante Alighieri]].
 
Nella città quarnerina è presente il [[Teatro nazionale croato di Fiume|Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl. Zajc]], importante teatro fondato nel 1765 dove hanno luogo rappresentazioni operistiche e balletti nonché sede del [[Dramma Italiano di Fiume]], e l'[[università di Fiume]], fondata nel 1973 ma dalle radici ben più antiche, visto che affondano nella scuola di teologia di Fiume, la cui origine risale al 1632<ref>{{cita web|titolo=From The Beginning...|url=http://www.uniri.hr/index.php?option=com_content&view=article&id=1123&Itemid=218&lang=en|editore=University of Rijeka|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>. Fiume è stata scelta per essere [[capitale europea della cultura]] [[2020]], insieme all'[[Irlanda|irlandese]] [[Galway]]<ref>{{Cita news|url=https://www.liligo.it/magazine-viaggiatore/le-capitali-europee-della-cultura-fino-al-2020-49807.html|titolo=Le capitali europee della cultura fino al 2020 - Il Magazine del viaggiatore|pubblicazione=Il Magazine del viaggiatore|data=2 gennaio 2017|accesso=28 ottobre 2018}}</ref>.
Per secoli contesa a causa della sua posizione strategica e della presenza di un [[Cantiere navale di Fiume|importante cantiere navale]], fu porto franco dal [[1719]], già entità autonoma (detta anche ''Terra Sancti Viti ad flumen'')<ref name="A">Rita Tolomeo, "Fiume dall'autonomismo all'annessione. La figura di Antonio Grossich", in Rivista di Studi Ungheresi, Casa Editrice Università La Sapienza, IV, 2005, pp. 261-274</ref> della corona del [[Regno d'Ungheria]] dal [[1779]] al [[1919]] nell'ambito dell'[[Impero austriaco]] e quindi di [[Impero austro-ungarico|quello austro-ungarico]], costituendo poi lo [[Stato libero di Fiume]] dal [[1920]] al [[1924]]; fu quindi parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal [[1924]] al [[1945]] come capoluogo dell'[[Provincia del Carnaro|omonima provincia]] per poi passare alla [[Jugoslavia]] nel [[1947]], e dopo la [[guerre jugoslave|dissoluzione di quest'ultima]], alla [[Croazia]] nel [[1991]]. Di conseguenza, anche la composizione etnica dei suoi abitanti è cambiata nei secoli. Secondo il censimento del 2011, a Fiume erano presenti {{formatnum:106136}} [[croati]] (corrispondenti all'82,52% degli abitanti totali), {{formatnum:8446}} [[serbi]] (6,57%), {{formatnum:2650}} [[bosniaci]] (2,06%), {{formatnum:2445}} [[italiani]] (1,90%) e {{formatnum:1090}} [[sloveni]] (0,85%).
 
== Geografia fisica ==
Nella città quarnerina è presente il Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl.Zajc, importante teatro fondato nel 1765 dove hanno luogo rappresentazioni operistiche e balletti nonché sede del [[Dramma Italiano di Fiume]], e l'[[università di Fiume]], fondata nel 1973 ma dalle radici ben più antiche, visto che affondano nella scuola di teologia di Fiume, la cui origine risale al 1632<ref>{{cita web|titolo=From The Beginning...|url=http://www.uniri.hr/index.php?option=com_content&view=article&id=1123&Itemid=218&lang=en|editore=University of Rijeka|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>. Fiume è stata scelta per essere [[capitale europea della cultura]] [[2020]], insieme all'[[Irlanda|irlandese]] [[Galway]]<ref>{{Cita news|url=https://www.liligo.it/magazine-viaggiatore/le-capitali-europee-della-cultura-fino-al-2020-49807.html|titolo=Le capitali europee della cultura fino al 2020 - Il Magazine del viaggiatore|pubblicazione=Il Magazine del viaggiatore|data=2 gennaio 2017|accesso=28 ottobre 2018}}</ref>.
[[File:Rijeka and mountain Učka.jpg|miniatura|centro|upright=5|Vista panoramica di Fiume. Si possono notare le [[Gru (tecnologia)|gru]] del [[Cantiere navale di Fiume|suo cantiere navale]]]]
 
==Geografia fisica==
[[Image:Rijeka and mountain Učka.jpg|thumb|center|upright=5|Vista panoramica di Fiume. Si possono notare le [[Gru (tecnologia)|gru]] del [[Cantiere navale di Fiume|suo cantiere navale]]]]
 
=== Territorio ===
Fiume si trova a 131 chilometri a sud da [[Zagabria]], capitale della [[Croazia]], sul versante settentrionale dell'omonima baia. La città, schermata a monte dagli ultimi contrafforti meridionali delle [[Alpi Giulie]], si affaccia sul [[golfo del Quarnaro]], quasi all'apice della costa liburnica in posizione appena esterna ad est (così come lo è [[Trieste]] ad ovest) della penisola istriana e costituisce, con le isole antistanti di [[Cherso (isola)|Cherso]], [[Lussino]], [[Veglia (isola)|Veglia]], [[Arbe]], la parte quarnerina della [[Venezia Giulia]] storica.
[[File:Rijekaopatijax.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|La baia di Fiume vista dalle alture circostanti]]
 
Il fiume [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]] divide Fiume da [[Sussak]], pur proseguendo lungo la corona della Alpi Giulie approssimativamente fino a [[Buccari]]. Priva di un entroterra all'interno della cornice delle Alpi Giulie, la posizione geografica della città la connette immediatamente alle isole, trasformando gli stretti canali di Morlacca, di Mezzo e di [[Quarnerolo]] in naturali vie di comunicazione anche interna.
[[File:Sablicevorijeka.jpg|miniatura|upright=1.2|La spiaggia Sablićevo]]
 
=== Clima ===
La conformazione del territorio, con montagne che crescono di altitudine dopo pochi chilometri dalla costa, dà a Fiume un clima contrastato, soprattutto considerando l'entità limitata della superficie del suo entroterra. Le coste, durante l'estate, hanno un [[clima mediterraneo]], mentre a 10 chilometri dalla costa è situata la stazione sciistica di [[Platak]], da cui si può vedere il mare<ref name="kvarner"/>. La città di Fiume ha un [[clima subtropicale umido]] con estati calde e inverni miti e piovosi. Le precipitazioni nevose sono rare.
 
Sono circa venti i giorni all'anno con una temperatura massima di {{M|30&nbsp;|u=°C}} o maggiore, mentre mediamente è un solo giorno all'anno in cui la temperatura non supera gli {{M|0&nbsp;|u=°C}}. La nebbia appare circa quattro giorni all'anno, principalmente in inverno. Il clima di Fiume è caratterizzato anche da frequenti acquazzoni. In inverno è comune la [[bora]], [[vento catabatico]] di provenienza est/nord-est, che soffia con particolare intensità.
 
Quelli che seguono sono i dati climatologici salienti di Fiume<ref name="kvarner">{{cita web|url=http://www.kvarner.hr/turizam/otkrijte_kvarner/primorje/Rijeka_i_rijecki_prsten/Aktivnosti|titolo=Aktivnosti|accesso=23 febbraio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://worldweather.wmo.int/019/c00072.htm|titolo=Meteorological and Hydrological Service Croatia|lingua=en|accesso=23 febbraio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.wetterkontor.de/de/klima/klima2.asp?land=hr&stat=14307|titolo=Das Klima in Pula/Rijeka|lingua=de|accesso=23 febbraio 2019}}</ref><ref name="kvarner">{{cita web|url=http://www.kvarner.hr/turizam/otkrijte_kvarner/primorje/Rijeka_i_rijecki_prsten/Aktivnosti|titolo=Aktivnosti|accesso=23 febbraio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://klima.hr/k1/k1_2/rijeka.pdf|titolo=Rijeka|lingua=hr|accesso=23 febbraio 2019}}</ref>:
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Fiume
| nome = <!-- Se non indicato, apparirà "Mese" -->
| equatoriale = n <!-- Cambiare in s per i climi di regioni equatoriali -->
| tempmax = 8.7, 9.5, 12.4, 16.1, 20.9, 24.6, 27.7, 27.6, 23.6, 18.6, 13.4, 10.0
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| tempmin = 2.7, 3.2, 5.5, 8.8, 12.9, 16.2, 18.6, 18.5, 15.3, 11.1, 7.1, 4.1
| tempassmax = 20.0, 21.4, 24.0, 28.9, 33.7, 36.7, 40.0, 39.2, 34.8, 28.8, 25.5, 20.4
| annotempassmax = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura massima corrispondente -->
| tempassmin = −11.4, −12.8, −7.7, −0.2, 2.1, 7.4, 10.4, 9.1, 4.8, −1.2, −4.5, −8.9
| annotempassmin = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura minima corrispondente -->
| warm = <!-- I giorni di calura (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 30°C) -->
| giornigelo = <!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
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== Origini del nome ==
[[File:Bay of Rijeka from Trsat.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Il fiume Eneo che sfocia nel Mar Adriatico a Fiume]]
 
Il suo [[toponimo]] [[lingua latina|latino]] originario è ''Tarsatica'' (da cui il nome del vicino villaggio di [[Tersatto]], oggi rione di Fiume), successivamente si chiamò ''Vitopolis'' e ''Flumen'' (da cui deriva un altro nome storico della città, ''San Vito al Fiume''). La città è oggi chiamata ''Rijeka'' in [[Lingua croata|croato]], ''Fiume'' in [[Lingua italiana|italiano]], ''Reka'' in [[Lingua slovena|sloveno]] ''Reka'' o ''Rika'' in [[Ciacavo|dialetto ciacavo]].
 
Il nome della città, in [[lingua ungherese]], era originariamente ''Szentvit'', poi diventato ''Fiume'', mentre in [[lingua tedesca]] era chiamata ''Sankt Veit am Flaum'' o ''Pflaum''. Tutte le denominazioni citate, antiche e moderne, significano "fiume" nelle rispettive lingue: il richiamo è al fiume [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]], noto anche come ''Fiumara'', ''Tarsia'', ''Récina'' e ''Pflaum'', che attraversa la città<ref>{{cita web|url=http://www.dubrovnik-online.net/english/dictionary.php |titolo=Dubrovnik and Croatia Dictionary and pronunciation of Croatian language |editore=Dubrovnik-online.net|accesso=24 febbraio 2019}}</ref><ref name="word reference fiume">{{cita web|titolo=English Translations of Italian word "fiume"|url=httphttps://www.wordreference.com/iten/fiume|editore=Word Reference online dictionaries|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>.
 
== Storia ==
=== Antichità ===
[[File:Rijeka, Croatia - panoramio (9).jpg|thumbminiatura|upright=1.2|leftsinistra|Il castello di Tersatto (''Trsat''), che sorge sul luogo dell'antica fortezza illirica e romana]]
 
Il luogo dell'odierna città era anticamente abitato dalla popolazione illirica dei [[Liburni]]. Le tracce più antiche di insediamenti umano nella zona di Fiume risalgono invece al [[Neolitico]]. Conquistato dalle legioni della [[Repubblica romana]] nel [[60 a.C.]], fu fondato un ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' con il nome di ''Tarsatica'' (corrispondente al moderno centro abitato di [[Tersatto]], oggi rione di Fiume).
 
Nel 42 a.C. la Liburnia fu inclusa, insieme all'[[Istria]] e al [[Carso]], nei confini dell'[[Italia romana]], il cui confine fu posto al fiume Tizio (poi ridenominato Cherca), ma nel 16 a.C., per poter insediare delle guarnigioni militari a difesa dell'Istria contro un tentativo di invasione da parte dei barbari della [[Pannonia]] e del [[Norico]], il confine fu arretrato all'Arsa, provocando l'esclusione della [[Liburnia]] da quella che, nell'anno [[7]] sarebbe stata definita la [[Regioni dell'Italia augustea|regione augustea]] ''[[Regio X Venetia et Histria]]''<ref>cfr. [[Luigi Tomaz]], ''Il confine d'Italia in Istria e Dalmazia: duemila anni di storia'', Edizioni Think, 2007.</ref>, mantenendosi anche nelle terre espunte dalla ''Regio X'' il diritto romano ''[[dominium ex iure Quiritium]]'' e la [[cittadinanza romana]], con aggregazione delle popolazioni Istre e Liburne alla Tribù Claudia<ref> W. Kubitscheck "de Romanorum Tribuum origine et propagatione", 1882.</ref><ref> cfr. Theodor Mommsen "Corpus inscriptionum latinarum", vol. Vː "Inscriptiones Galliae Cisalpinae Latinae", p. Iː "Inscriptiones regionis Italiae decimae". </ref>. ''Tarsatica'' viene anche citata da [[Plinio il Vecchio]] nella sua opera ''[[Naturalis historia]]''.
[[File:Rijeka Brama rzymska.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|L'[[Arco (architettura)|arco]] romano di Fiume, il più antico monumento presente in città. Si trova all'entrata della città vecchia]]
 
{{Senza fonte|[[Augusto]] rifondò ''Tarsatica'' con il nome di ''Flumen'', facendola diventare una delle città più importanti della [[provincia romana]] della ''[[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]]'', a cui appartenne fino alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], che avvenne nel [[V secolo]]}}. Da ''Tarsatica'' passava la ''[[via Flavia]]'', antica [[strada romana]] che iniziava da ''[[Tergeste (città antica)|Tergeste]]'' ([[Trieste]]) e che passava per ''Pola'' ([[Pola]]) costeggiando il litorale [[istria]]no e giungendo infine in ''Dalmatia'' ([[Dalmazia]]). {{Senza fonte|Dopo il [[IV secolo]] ''Flumen'', con la diffusione del [[cristianesimo]], fu dedicata a [[san Vito]], ancora oggi [[Santo patrono|patrono]] della città, con il nome di ''Terra Fluminis sancti Sancti Viti'', diventato poi in tedesco ''Sankt Veit am Flaum o Pflaum''}}.
 
=== Dal Medioevo agli Asburgo ===
[[File:Rijeka Trsat grafika 1207.JPG|thumbminiatura|leftsinistra|upright=1.2|Fiume e [[Tersatto]] nel 1207]]
 
Nel VI secolo (580 ca.), spinte dall'avanzata degli [[Unni]] e degli [[Avari]], arrivarono ai contrafforti orientali delle [[Alpi Giulie]] le [[Slavi|tribù slave]]. In particolare, dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente Fiume fu occupata dagli [[Ostrogoti]], dall'[[Impero bizantino]], dai [[Longobardi]] e dagli [[Avari]]. I [[croati]] iniziarono a insediarsi nel [[VII secolo]] dando alla città il nome di ''Rika svetoga Vida'' (it. "il fiume di San Vito"). Nell'occasione i croati costruirono un'imponente cinta muraria e una fortezza, che fu situata al centro di Tersatto.
 
Nel 799, in piena [[epoca medievale]], Fiume fu attaccata e conquistata dalle truppe [[Franchi|franche]] di [[Carlo Magno]]. Il primo assedio alla città, conosciuto come [[assedio di Tersatto]] e comandato da [[Enrico del Friuli]], che morì durante i combattimenti, andò a vuoto, ma il secondo portò alla conquista di Fiume con i franchi che distrussero il castello precedente realizzato dai croati. Dopo i Franchi, dall'anno [[1000]], il governo della città passò al [[diocesi di Parenzo e Pola|vescovo di Pola]]: in tale periodo la città si governò da comune autonomo raggiungendo una notevole prosperità commerciale favorendo anche l'immigrazione di mercanti da diverse parti d'Europa.
 
Il [[Principato della Croazia Dalmatica|Ducato di Croazia]] passò poi sotto il controllo dell'[[Impero carolingio]]. Fiume fu una delle città appartenenti al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] fin dalla sua fondazione, che avvenne nel 925, seguendo la sua sorte, che fu l'[[unione personale]] con il [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Regno d'Ungheria]], la quale avvenne nel 1102 con la trasformazione di quest'ultimo in ''Regno di Croazia e Dalmazia''. Il castello di Tersatto fu ricostruito insieme alla città dalla famiglia [[Frangipane (famiglia)#Il casato Frangipani di Dalmazia|Frangipani]]. Nel 1288 entrò in vigore anche a Fiume il [[codice di Vinodol]], uno dei più antichi statuti cittadini approvati in Europa.
[[File:Fiume town map1.jpg|thumbminiatura|upright=2.0|Mappa asburgica in ungherese di Fiume (1890)]]
 
Fiume iniziò quindi a rivaleggiare con la [[Repubblica di Venezia]]. Questa fase della storia di Fiume ebbe fine nel 1466, quando la città passò all'[[Arciducato d'Austria]] di [[Federico III d'Asburgo]]. La città quarnerina rimase sotto il governo della [[Casa d'Asburgo]] per 450 anni, tranne una parentesi durata dal 1805 andal 1813, quando fece parte dei [[Napoleone|domini napoleonici]], e fino alla fine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]), quando fu occupata dai croati a guerra finita e annessa nel 1924 al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] grazie al [[Trattato di Roma (1924)|trattato di Roma]] con una parentesi di autonomia municipale nella forma di una [[città-stato]] chiamata "[[Stato libero di Fiume]]", esistita tra il 1920 e il 1924.
 
=== L'appartenenzaLa all'Austriadominazione austriaca ===
{{vedi anche|Città die Fiumedistretto edi dintorniFiume|Irredentismo italiano in Istria}}
Dal [[1471]] al [[1648]] Fiume fece parte integrante del [[Carniola|Ducato di Carniola]], mentre successivamente divenne città direttamente inclusa nella [[Bassa Austria]], provincia con capoluogo [[Graz]]. L'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] la cedette al [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]] nel [[1776]], dapprima inserendola nell'ambito amministrativo della Croazia, ma nel [[1779]], in seguito alle incessanti ed energiche proteste dei fiumani, l'annetté direttamente al Regno d'Ungheria come ''[[corpus separatum]]'', ovvero entità autonoma con autogoverno responsabile della gestione amministrativa della città e del suo contado, chiamata [[Città e distretto di Fiume]] e detta anche ''Terra Sancti Viti ad flumen''<ref name="A" />.
[[File:Fiume, the Harbor, Croatia, Austro-Hungary WDL327.png|miniatura|upright=1.2|sinistra|Il porto di Fiume nel 1897-1899]]
 
Costituita come [[Porto franco (economia)|porto franco]] nel [[1719]], passò a cavallo tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]] da mano austriaca a quella francese, di nuovo austriaca e quindi di nuovo ungherese. Durante la [[rivoluzione ungherese del 1848]] la città venne occupata militarmente dalle milizie croate del [[bano]] [[Josip Jelačić]].
Dal [[1471]] al [[1648]] Fiume fece parte integrante dell'austriaco [[Carniola|Ducato di Carniola]]. Successivamente divenne città direttamente inclusa nella provincia della [[Bassa Austria]] con capoluogo [[Graz]]. L'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] la cedette al [[Regno d'Ungheria]] nel [[1776]], dapprima inserendola nell'ambito amministrativo della Croazia ma nel 1779, in seguito alle incessanti ed energiche proteste dei fiumani, l'annetté direttamente al Regno d'Ungheria come ''[[corpus separatum]]'', ovvero entità autonoma con autogoverno responsabile della gestione amministrativa della città e del suo contado, chiamata "[[Città di Fiume e dintorni]]" e detta anche ''Terra Sancti Viti ad flumen''<ref name="A" />.
[[File:Fiume, the Harbor, Croatia, Austro-Hungary WDL327.png|thumb|upright=1.2|left|Il porto di Fiume nel 1897-99]]
[[File:Croatia-italian-language-2011.PNG|upright=2.0|thumb|Mappa della [[Croazia]] del 2011 indicante i residenti di [[madrelingua]] italiana per città e comuni, registrati al censimento ufficiale croato]]
 
=== L'età d'oro di Fiume ===
Costituita come [[Porto franco (economia)|porto franco]] nel [[1719]], passò a cavallo tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]] da mano austriaca a quella francese, di nuovo austriaca e quindi di nuovo ungherese. Durante la [[rivoluzione ungherese del 1848]] la città venne occupata militarmente dai croati fedeli agli Asburgo, che la tennero per quasi vent'anni reclamandone l'annessione al [[Regno di Croazia (Asburgo)|Regno di Croazia]]: fu invece restituita alla corona ungherese (sempre come ''corpus separatum'') per la terza e ultima volta nel [[1867]].
Nel [[1867]], dopo l'[[Ausgleich]], le autorità [[Terre della Corona di Santo Stefano|magiare]], al fine di dotarsi di un proprio porto sul [[mar Adriatico]], decisero di scorporare il municipio di Fiume dal [[Regno di Croazia e Slavonia|Regno di Croazia]] e sottoporre la città quarnerina, che pur avrebbe conservato una piena autonomia comunale, direttamente al governo di [[Budapest]]. I croati dal canto loro avrebbero continuato invece ad avere giurisdizione sul circostante distretto fiumano ed in particolare sul sobborgo di [[Sussak]]. Questa particolare suddivisione interna altro non fece che riconfermare lo status, già vigente prima del 1848, della città di Fiume come ''[[Città e distretto di Fiume|corpus separatum]]''.
 
Con l'arrivo della ferrovia da [[Karlovac]] nel [[1873]], l'economia fiumana iniziò ad attraversare una fase di crescita vertiginosa durata oltre cinquant'anni. Fiume era infatti l'unico scalo portuale del vasto Regno d'Ungheria, alle cui province era finalmente collegata stabilmente grazie alla capillare diffusione della rete ferroviaria austro-ungarica. In pochi anni la città si affermò così sia come porto commerciale internazionale che come centro manifatturiero ed industriale grazie all'apertura del [[Cantiere navale di Fiume|Cantiere Navale Danubius]], del [[Silurificio Whitehead di Fiume|Silurficio Whitehead]] e di una raffineria. [[File:Fiume (2).jpg|thumb|left|Veduta del Corso del [[1906]].]]La città, diventata un'ambita meta lavorativa sia per i cittadini austro-ungarici che per quelli stranieri, vide una vera e propria esplosione demografica: dai {{formatnum:21000}} abitanti del [[1880]] si passò agli oltre {{formatnum:50000}} dell'immediato periodo anteguerra. Questo afflusso continuo di nuovi abitanti, rese Fiume, che pur restava una città di medie dimensioni, un vero e proprio crogiuolo di etnie, culture e religioni diverse. La sua condizione esclusiva di porto dell'Ungheria favorì poi la costituzione in città di due compagnie di navigazione, l{{'}}''Adria'' e l{{'}}''Atlantica''. Con l'aperture delle nuove rotte transatlantici, la città divenne la meta di migliaia di emigranti, con relativo indotto, di [[Emigrazione transatlantica|diretti verso le Americhe]]. Protagonista politico indiscusso di quest'epoca fu il podestà [[Giovanni De Ciotta]], il quale riuscì sia a mantenere l'autonomia locale, riuscì a pianificare uno sviluppo costante per l'economia cittadina. Furono inoltre realizzati nuovi quartieri residenziali, mentre il centro fu abbellito con la costruzione di nuovi sfarzosi palazzi, come [[Palazzo Adria]] e [[Palazzo Modello (Fiume)|Palazzo Modello]], e del [[Teatro nazionale croato di Fiume|teatro Giuseppe Verdi]]. Nonostante l'abolizione del porto franco nel [[1891]], circa vent'anni dopo il porto di Fiume era per traffici, il decimo d'Europa.
Come conseguenza della [[terza guerra d'indipendenza italiana]] (1866), che portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], l'amministrazione imperiale austriaca, per tutta la seconda metà del XIX secolo, aumentò le ingerenze sulla gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano temendone le [[Irredentismo italiano in Istria|correnti irredentiste]]. Durante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866 l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] tracciò un progetto di ampio respiro mirante alla ''germanizzazione o slavizzazione'' dell'aree dell'impero con presenza italiana:
[[File:Rijeka tram old (3).jpg|miniatura|upright=1.2|Un viale del centro cittadino negli anni dieci del XX secolo. Si vede, al centro della foto, uno scorcio della [[tranvia di Fiume]].]]
 
La questione dei nazionalismi, che verso la fine del XIX secolo stava iniziando a prendere sempre più piede nelle varie provincie dell'Austria-Ungheria a Fiume fu relativamente contenuta. La classe dirigente autonomista locale, espressione della maggioranza cittadina di lingua italiana, si alleò con le autorità magiare in chiave anti-croata ed estromise la minoranza slava dalla politica locale. Le tensioni tra italiani e croati non sfociarono mai in conflitti aperti se non in due occasioni: l'incendio del ginnasio croato cittadino il 12 luglio [[1867]] e i tumulti causati da un gruppo di militanti del ''[[Sokol (movimento)|Sokol]]'' di Sussak che il 5 settembre [[1906]] assaltarono diversi locali pubblici di Fiume di proprietà di italiani<ref>''Un conflitto a Fiume provocato da Croati. Cinquanta feriti'', in ''La Stampa'', 6 settembre 1906 p. 2.</ref> scatenando così per alcuni giorni una serie di incidenti in tutta la regione<ref>''La caccia agli italiani in Dalmazia. Ville ed esercizi saccheggiati'', in ''La Stampa'', 8 settembre 1906, p. 1.</ref>.
{{Citazione|Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel [[Tirolo del Sud]], in [[Dalmazia]] e sul [[Litorale austriaco|Litorale]] per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.|[[Francesco Giuseppe I d'Austria]], consiglio della Corona del 12 novembre 1866<ref>''Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971</ref><ref>{{cita libro |autore=Jürgen Baurmann|autore2=Hartmut Gunther|autore3=Ulrich Knoop| titolo=Homo scribens : Perspektiven der Schriftlichkeitsforschung | anno= 1993 | editore= | città= Tübingen|ISBN= 3484311347|p=279|lingua=de|url=https://books.google.com.au/books?id=l3tCTXoeAysC&pg=279}}</ref>.}}
 
Tuttavia anche l'idillio fra magiari e italiani s'incrinò fortemente a seguito del tentativo d'imposizione in città nel [[1898]] dell'ordinamento scolastico ungherese, che gli italiani videro come un attentato alla tradizionale autonomia cittadina e alla propria identità nazionale: fu in quegli anni che a Fiume sorsero le prime organizzazioni [[Irredentismo italiano in Istria|irredentistiche italiane]], sostenute anche dagli {{formatnum:11000}} istriani italiani risiedenti nella città quarnerina<ref>Una storia di quel delicato periodo - dalla quale sono state tratte le varie informazioni qui riportate - in Gianluca Volpi, ''Fiumani, ungheresi, italiani. La formazione dell'identità nazionale a Fiume nell'epoca dualista (1867-1914)'', in Marina Cattaruzza (cur.), ''Nazionalismi di frontiera. Identità contrapposte sull'Adriatico nord-orientale: 1850-1950'', Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2003, pp. 47-72.</ref>.
La politica di collaborazione con i [[serbi]] locali, inaugurata dallo [[zara]]tino Ghiglianovich e dal raguseo Giovanni Avoscani, permise poi agli italiani la conquista dell'amministrazione comunale di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] nel 1899. Nel [[1909]] la [[lingua italiana]] venne vietata però in tutti gli edifici pubblici e gli italiani furono estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione andando ad alimentare le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
[[File:Rijeka tram old (3).jpg|thumb|upright=1.2|Un viale del centro cittadino negli anni dieci del XX secolo. Si vede, al centro della foto, uno scorcio della [[tranvia di Fiume]]]]
 
Sotto il governo ungherese la città prosperò in un clima di delicato equilibrio e di tensioni mai sopite, principalmente tra italiani e croati: simbolo della lotta nazionale fra le due componenti fu l'incendio del ginnasio croato cittadino del 12 luglio 1867. Anche nei decenni successivi si assistette a episodi di violenza di carattere nazionale, come i tumulti causati da un gruppo di aderenti al movimento panslavista dei ''[[Sokol (movimento)|Sokol]]'' che di ritorno dal loro congresso a [[Zagabria]] per esser imbarcati verso la Dalmazia (5 settembre 1906) assalirono al grido di "Viva Fiume croata!" diversi luoghi pubblici di ritrovo locali come ''Il caffè d'Europa'' in pieno centro<ref>''Un conflitto a Fiume provocato da Croati. Cinquanta feriti'', in ''La Stampa'', 6 settembre 1906 p. 2.</ref> e le proprietà dei cittadini del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] residenti a Fiume.
 
I disordini si susseguirono per più giorni<ref>''La caccia agli italiani in Dalmazia. Ville ed esercizi saccheggiati'', in ''La Stampa'', 8 settembre 1906, p. 1.</ref>, sollevando un'ondata d'indignazione in Italia, proteste diplomatiche e una campagna di stampa nella quale i giornali italiani adombrarono l'ipotesi di un complotto ungaro-croato. Gli ungheresi favorirono l'elemento italiano per contrapporlo alle continue rivendicazioni croate sul possesso della città, allo scopo di garantire la sovranità ungherese sul principale porto del regno.
 
Tuttavia anche l'idillio fra ungheresi e italiani s'incrinò fortemente a seguito del tentativo d'imposizione in città dell'ordinamento scolastico ungherese (1898), che gli italiani videro come un attentato alla tradizionale autonomia cittadina e alla propria identità nazionale: fu in quegli anni che a Fiume sorsero le prime organizzazioni [[Irredentismo italiano in Istria|irredentistiche italiane]], sostenute anche dagli {{formatnum:11000}} istriani italiani risiedenti nella città quarnerina<ref>Una storia di quel delicato periodo – dalla quale sono state tratte le varie informazioni qui riportate – in Gianluca Volpi, ''Fiumani, ungheresi, italiani. La formazione dell'identità nazionale a Fiume nell'epoca dualista (1867-1914)'', in Marina Cattaruzza (cur.), ''Nazionalismi di frontiera. Identità contrapposte sull'Adriatico nord-orientale: 1850-1950'', Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2003, pp. 47-72.</ref>.
 
Il notevole sviluppo portuale, l'espansione generale dei commerci internazionali e il collegamento della città ([[1873]]) alle ferrovie austriache e ungheresi, contribuirono alla rapida crescita [[demografia|demografica]]: dai {{formatnum:21000}} abitanti del [[1880]] si passò agli oltre {{formatnum:50000}} dell'immediato periodo anteguerra.
 
=== La prima guerra mondiale e la questione di Fiume ===
{{Vedi anche|Impresa di Fiume}}
Degna di nota, durante le operazioni militari della [[prima guerra mondiale]] avvenute nei pressi di Fiume, fu la [[beffa di Buccari]], [[raid|incursione militare]] effettuata contro il naviglio austro-ungarico nella vicina baia di Buccari (Bakar) svolta da una flottiglia della [[Regia Marina]] su [[Motoscafo armato silurante|MAS]] nella notte tra il 10 e l'11 febbraio [[1918]]. Nonostante le limitate conseguenze materiali tale azione ebbe l'effetto di risollevare il morale dell'Italia, messo a durissima prova dalla [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]] di alcuni mesi prima.
[[File:Trattato di Londra.svg|thumb|left|upright=1.7|In verde chiaro sono indicati i territori promessi all'Italia con [[Patto di Londra]] del 1915. La Dalmazia settentrionale, nel 1919, venne invece assegnata, contro la volontà dell'Italia, al nuovo regno serbo-croato-sloveno. La mancata annessione della Dalmazia all'Italia fu una delle cause di insoddisfazione che portarono alla definizione di "[[vittoria mutilata]]", che venne in parte mitigata dal [[trattato di Rapallo (1920)]], e all'[[impresa di Fiume]]]]
 
Degna di nota, durante le operazioni militari della [[prima guerra mondiale]] avvenute nei pressi di Fiume, fu la [[beffa di Buccari]], [[raid|incursione militare]] effettuata contro il naviglio austro-ungarico a Buccari, un tempo unito alla città di Fiume ed ora comune autonomo, svolta da una flottiglia della [[Regia Marina]] su [[Motoscafo armato silurante|MAS]] nella notte tra il 10 e l'11 febbraio [[1918]]. Nonostante le limitate conseguenze materiali, perché come conseguenza si ebbe un solo piroscafo austriaco danneggiato, tale azione ebbe l'effetto di risollevare il morale dell'Italia, messo a durissima prova dallo [[Battaglia di Caporetto|sfondamento di Caporetto]] di alcuni mesi prima.
 
La successiva sconfitta dell'[[Impero austro-ungarico]] nella prima guerra mondiale e la sua conseguente disgregazione portarono alla costituzione di due amministrazioni etnicamente rivali (italiana e croata), l'una favorevole all'unione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e l'altra all'annessione al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] (che nel 1929 cambiò nome in [[Regno di Jugoslavia]]). Il [[Patto di Londra]], stipulato fra l'Italia e le potenze della [[Triplice intesa]] non prevedeva l'assegnazione di Fiume all'Italia, in quanto la città sarebbe dovuta rimanere l'unico porto in mano all'Impero austro-ungarico del quale, nel 1915, non si poteva prevedere la [[Dissoluzione dell'Impero austro-ungarico|dissoluzione]]. Difatti, fino al [[1921]], il nuovo Stato ungherese continuò a considerare la città come parte dell'Ungheria, come enclave, seppur non la potesse controllare direttamente.
 
Già nell'ottobre [[1918]] a Fiume si era costituito un Consiglio nazionale di cui fu nominato presidente [[Antonio Grossich]], che il 30 ottobre proclamò l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref>Leandro Castellani, "L'impresa di Fiume", su Storia illustrata n°º 142, settembre 1969 p. 34: "La cittadinanza ... aveva proclamato fino dal 30 ottobre 1918, all'indomani del conflitto, la propria volontà di unirsi all'Italia."</ref> Nell'aprile del 1919 [[Giovanni Host-Venturi]] cominciò a creare una Legione fiumana costituita da "volontari per difendere la città dal contingente francese di occupazione", ritenuto filo-iugoslavo.<ref>Giordano Bruno Guerri, "D'Annunzio", Oscar Mondadori, 2008 Cles (TN) p. 223.</ref>
 
La maggioranza della popolazione del ''[[corpus separatum]]'' di Fiume (costituito dalla città e un piccolo territorio circostante) era infatti di [[madrelingua]] italiana<ref>In un censimento promosso dal Consiglio Nazionale Italiano cittadino nel [[1918]], dopo la fuga di funzionari ungheresi e croati, il 62,4% della popolazione risultò difatti italofona.</ref>, tuttavia gli jugoslavi la ritenevano propria costatando che l'area rurale circostante alla città fosse a maggioranza croata e che l'origine di molti fiumani (anche di lingua madre italiana) fosse croata e che l'italianità di Fiume fosse semplicemente il frutto della egemonia culturale ed economica degli [[italiani]]. Inoltre il confine del ''corpus separatum'' verso est era delimitato dal fiume [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]], la cui foce era situata lungo l'antico porto cittadino: il sobborgo adiacente, immediatamente oltre il ponte di [[Sussak]] (oggi quartiere cittadino fiumano) era a netta maggioranza croata.
[[File:Bakar-4.JPG|thumbminiatura|upright=1.2|La baia di Buccari, dove avvenne, tra il 10 e l'11 febbraio [[1918]], l'[[Beffa di Buccari|omonima incursione militare italiana]] durante la prima guerra mondiale]]
 
Nel frattempo in Italia la questione di Fiume ebbe molta risonanza e si sviluppò, specie fra i reduci, un forte movimento annessionista nei confronti della città quarnerina, che considerava una "[[vittoria mutilata]]" il fatto, ventilato a più riprese, della mancata annessione di tutti i territori previsti dal patto di Londra, ovvero il [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], il [[Provincia autonoma di Bolzano|Tirolo cisalpino]], la [[Dalmazia]] settentrionale, il riassetto dell'[[Albania]], la partecipazione alla spartizione dell'Impero Ottomanoottomano e alle ricompense coloniali.
 
Da un punto di vista diplomatico la vicenda diventò complessa anche perché gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (sulla scorta dei ''[[Quattordici punti]] del [[Woodrow Wilson|presidente Wilson]]'') erano favorevoli a definire frontiere etnicamente equilibrate tra le nuove nazioni e perché la "linea Wilson" tra Italia e [[Jugoslavia]] non comprendeva Fiume né la Dalmazia settentrionale, né la parte orientale dell'Istria, la cui annessione all'Italia era prevista dal patto di Londra.
[[File:Casa Veneziana Rijeka.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Casa Veneziana a Fiume]]
 
Dal punto di vista militare, dopo una breve occupazione serba, arrivarono in città delle truppe italiane, parte di una forza internazionale [[Regno Unito|anglo]]-[[Francia|franco]]-[[Stati Uniti d'America|statunitense]], che occupò la città nel novembre del [[1918]]. Le truppe italiane rimasero in città come parte di tale forza d'occupazione, mantenendo però di fatto una totale libertà d'azione.
 
A luglio del 1919 si registrarono dei gravi scontri fra militari italiani e francesi che coinvolsero anche la popolazione locale: nove soldati francesi vennero uccisi. La successiva inchiesta di una commissione internazionale propose delle misure drastiche, che vennero presto messe in atto: scioglimento del Consiglio Nazionale Italiano, costituzione di una polizia locale sotto il comando di un ufficiale inglese e la destituzione del generale [[Francesco Saverio Grazioli]] dal comando. In tali frangenti sorse nell'[[Irredentismo italiano in Istria|ala irredentista dei fiumani]], capeggiata da [[Giovanni Host-Venturi]], l'idea di chiedere al poeta [[Gabriele D'Annunzio]], principale propugnatore dell'annessione di Fiume all'Italia e da anni instancabile irredentista, di occupare militarmente la città.
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=== Reggenza italiana del Carnaro ===
{{Vedi anche|Reggenza italiana del Carnaro}}
I negoziati sul futuro di Fiume che si svolsero a Parigi e che vedevano la forte contrapposizione fra le richieste annessionistiche italiane e jugoslave si interruppero bruscamente quando, il 12 settembre [[1919]], una forza volontaria irregolare di [[nazionalismo|nazionalisti]] ed ex-combattenti italiani composta da circa 2.500{{formatnum:2500}} ''legionari fiumani,'', guidata da [[Gabriele D'Annunzio]] e partita da Ronchi di Monfalcone (oggi [[Ronchi dei Legionari]] in ricordo dell'[[impresa di Fiume]]), occupò la città chiedendone l'annessione all'Italia. Ai costanti rifiuti del governo italiano, D'Annunzio decise di proclamare la [[Reggenza italiana del Carnaro]].
[[File:Proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|upright=1.2|Proclamazione della [[Reggenza italiana del Carnaro]]]]
 
Le valutazioni storiografiche sull'impresa fiumana differirono radicalmente nel tempo. ''In primis'' la si ritenne uno dei prodromi per la successiva [[Storia del fascismo italiano|nascita e radicalizzazione del fascismo]], viste le evidenti similitudini fra l'arditismo fiumano e lo squadrismo fascista, e le somiglianze ideologiche fra le idee propugnate da Gabriele D'Annunzio e quelle poi sostenute da [[Benito Mussolini]].
 
In anni più recenti sono stati messi in luce anche gli aspetti [[Anarchia|anarco]]-[[Libertarismo|libertari]] della Reggenza, la cui costituzione &nbsp;– approntata dal socialista rivoluzionario [[Alceste de Ambris]] (legionario fiumano con D'Annunzio) e chiamata [[Carta del Carnaro]] – presentò dei tratti particolarmente innovativi e avanzati per l'epoca, come la definizione dello Stato dannunziano come ''democrazia diretta'' che prevedeva il decentramento dei poteri, la parità dei diritti senza distinzione di sesso, razza, lingua, classe o religione, il diritto al lavoro correttamente retribuito, la pensione di vecchiaia per tutti, l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[habeas corpus]]'', il risarcimento dei danni per abuso di potere, il suffragio universale, l'istruzione gratuita, la libertà d'espressione e di stampa, il riconoscimento del divorzio e l'abolizione dell'esercito in tempo di pace<ref>Sul tema si veda Claudia Salaris, ''Alla festa della rivoluzione. Artisti e libertari con D'Annunzio a Fiume'', Il Mulino, Bologna 2002.</ref>.
[[File:Fiume cheering D'Annunzio.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Fiume accoglie Gabriele D'Annunzio]]
 
Lo stesso [[Lenin]] sostenne la Reggenza dannunziana, e come riferì [[Nicola Bombacci]], contestando l'inattività dei socialisti italiani definì polemicamente D'Annunzio come l'unica persona in grado di portare avanti la [[rivoluzione]] in [[Italia]].<ref>Giordano Bruno Guerri, "D'Annunzio", Oscar Mondadori, 2008 Cles (TN) p. 247: "Lo stesso Bombacci nel dicembre 1920 affermò che "il movimento dannunziano è perfettamente e profondamente rivoluzionario. Lo ha detto anche Lenin al Congresso di Mosca". In effetti sembra che Lenin avesse definito D'Annunzio "l'unico rivoluzionario in Italia", ma per bollare l'inettitudine dei socialisti, più che per lodarlo".</ref> L'appoggio leninista venne ricambiato: la Reggenza del Carnaro fu infatti la prima autorità governativa al mondo a riconoscere l'[[Unione Sovietica]]. Bisogna anche ricordare che il mercantile ''Persia'' con {{formatnum:1300}} tonnellate di armamenti da portare ai controrivoluzionari russi fu abbordato dal sindacalista [[Giuseppe Giulietti (sindacalista)|Giuseppe Giulietti]] e dagli ''"[[uscocchi]]"'' per esser dirottato a Fiume, dove fu accolto da D'Annunzio stesso con tutti gli onori.
 
=== Il Trattato di Rapallo e la costituzione dello Stato libero di Fiume ===
{{vedi anche|Trattato di Rapallo (1920)|Stato libero di Fiume|Natale di sangue}}
[[File:Freistaat Fiume 1920-1924.png|thumbminiatura|upright=2.0|leftsinistra|Mappa dello [[Stato libero di Fiume]] (1920-1924). In arancio pieno, l'antico distretto austroungarico che esistette fino al 1918, mentre in giallo contornato di arancio il territorio aggiunto per poter permettere aloloallo Stato libero di Fiume di confinare anche con l'Italia]]
 
Dopo la costituzione della Reggenza italiana del Carnaro iniziò un flusso migratorio verso Fiume. A Fiume ci si trasferiva dall'Italia anche per godere di libertà e diritti che non erano concessi all'interno dei confini del Regno sabaudo come, ad esempio, la possibilità di divorziare.<ref name="prassi1">''[http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1734 I fiumani per elezione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121114092758/http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1734 |data=14 novembre 2012 }}'', CNR - Istituto di Studi Giuridici Internazionali.</ref> Tuttavia il Governo italiano non permetteva di ottenere nuovamente la [[cittadinanza]] italiana a chi vi avesse rinunciato al fine di conseguire il [[divorzio]] all'estero (allora non previsto dalle leggi italiane), e tra questi numerosi erano gli italiani che avevano acquistato la cittadinanza fiumana, a discapito di quella italiana, proprio a tal fine.<ref name="prassi1" /> Anche il [[premio Nobel]] [[Guglielmo Marconi]] e la sua prima moglie, l'irlandese Beatrice O'Brien, divorziarono il 12 febbraio [[1924]] nella città libera dia Fiume. Solo nel 1924, con la definitiva annessione, tutti i fiumani giunti dall'Italia riacquistarono la cittadinanza italiana.<ref name="prassi1" />
 
Con l'insediamento al [[Governo Giolitti V|governo di Giovanni Giolitti]] (15 aprile 1920), il [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Ministero degli Esteri italiano]] fu affidato a [[Carlo Sforza]]. Diplomatico di carriera, Sforza si adoperò affinché i rapporti tra l'Italia e il governo jugoslavo si avviassero verso la normalizzazione dopo le conseguenze politiche dell'iniziativa dannunziana. I due governi, infatti, decisero di iniziare a incontrarsi in territorio italiano, a partire dal 7 novembre 1920, a Villa Spinola (oggi conosciuta anche come ''Villa del trattato''), presso [[Rapallo]].
[[File:FIU-S108-Free State of Fiume (Provisional)-10 Kronen (1920).jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Moneta della Città di Fiume (provvisoria, 1920)]]
[[File:Fiume--outlawsdiary00tormuoft.png|thumbminiatura|upright=1.2|Il porto di Fiume nel [[1923]].]]
 
Le trattative durarono pochi giorni e il 12 novembre [[1920]], con la sottoscrizione del [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo]], l'[[Italia]] e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] riconobbero consensualmente Fiume come stato libero e indipendente nella forma di una [[città-Stato]] (lo "[[Stato libero di Fiume]]") stabilendo i suoi confini, che vennero fissati allo spartiacque delle [[Alpi Giulie]], con la contestuale rinuncia da parte dell'Italia dellaalla Dalmazia settentrionale - promessa dal Patto di Londra, e nel frattempo occupata con il Patto di Londra,- salvo l'[[Enclave ed exclave|exclave]] dalmata di [[Zara]] e l'[[Lagosta (isola)|isola di Lagosta]], che vennero annesse all'Italia.
 
In base all'art. IV del trattato di Rapallo, lo Stato libero di Fiume aveva per [[territorio]] il cosiddetto ''[[Corpus separatum]]'', "[...] delimitato dai confini della città e del distretto di Fiume [...]", e una striscia costiera che gli avrebbe garantito anche il confine con il Regno d'Italia. Le parti si accordarono, inoltre, per la costituzione di un Consorzio italo-slavo-fiumano per la gestione del porto della città adriatica, a tutela del suo sviluppo in collegamento con l'entroterra. La città di Fiume acquisiva, quindi, uno ''status'' internazionale simile al [[Principato di Monaco]] sul [[Mare Adriatico]]<ref>Carlo Sforza, ''L'Italia dal 1914 al 1944 quale io la vidi'', Mondadori, Roma, 1945, pagg. 95 e succ.ve</ref>.
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Gabriele D'Annunzio però negò la validità del trattato di Rapallo rifiutando di lasciare la [[Reggenza italiana del Carnaro]]. D'Annunzio decise di emettere un [[proclama]] nel quale dichiarò di ritenere Fiume ufficialmente in guerra con il Regno d'Italia, dando ordine di distruggere tutti i ponti sul fiume Eneo e di approntare una serie di capisaldi difensivi lungo il perimetro cittadino, oltre a diverse barricate in alcuni punti strategici della città. Fiume fu quindi completamente circondata dal [[Regio Esercito]] e il mattino della vigilia di Natale fu sferrato l'attacco da parte dell'esercito italiano, che comprese anche un cannoneggiamento dal mare. Quest'ultimo provocò una cinquantina di vittime e l'allontanamento dei legionari dannunziani: tale evento è conosciuto come "[[Natale di sangue]]".
 
Nel gennaio 1921 nella città venne costituito un governo provvisorio che aveva il compito di preparare la costituzione dello Stato liberoLibero di Fiume. Il 24 aprile 1921 si svolsero le [[Elezioni parlamentari a Fiume del 1921|prime elezioni parlamentari fiumane]], alle quali parteciparono gli autonomisti e i [[Blocchi Nazionali]] pro-italiani. Il Movimento Autonomista ricevette {{formatnum:6558}} voti e i Blocchi Nazionali ([[Partito Nazionale Fascista]], Partito Liberale e Partito Democratico) {{formatnum:3443}}. Presidente divenne il capo del Movimento Autonomista, [[Riccardo Zanella]].
 
La larga vittoria autonomista lasciò disorientati i nazionalisti, che reagirono provocando una serie di disordini di piazza che resero estremamente difficoltosa l'azione politica del nuovo governo: il 3 marzo 1922 i nazionalisti (riuniti in un'organizzazione definitasi "Comitato di Difesa Cittadino") si impadronirono del potere con un colpo di statoStato. Zanella e i suoi partirono per l'esilio, ricostituendo una sorta di "governo all'estero" con sede a [[Porto Re]] (''Kraljevica''), in territorio jugoslavo. Questa scelta diede agio ai nazionalisti di fomentare ancor di più le accuse aiagli zanelliani &nbsp;– già sorte nel periodo precedente e ampiamente sfruttate per motivi propagandistici &nbsp;– di connivenza con i croati e di tradimento dello spirito italiano della città.
 
=== L'annessione all'Italia ===
{{vedi anche|Provincia di Fiume|Prefetti della provincia di Fiume|Circondario di Fiume|Trattato di Roma (1924)|Trattato di Roma (1941)}}
[[File:Riva, nekad, italia - panoramio.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|upright=1.2|Il monumento al [[leone di San Marco]] sul lungomare (chiamato ''Riva'' in lingua croata) di Fiume negli anni trenta]]
 
In seguito alla cacciata di Zanella e del suo governo, vennero presentate diverse richieste d'intervento italiano, ritenute necessarie per mantenere l'ordine in città garantendo così la necessaria sicurezza al porto. Alla fine il governo italiano colse la palla al balzo e decise di inviare a Fiume il [[generale]] [[Gaetano Giardino]], che dal 17 settembre [[1923]] divenne governatore militare con il compito di tutelare l'ordine pubblico.
 
Lo stato di fatto rese inapplicabile il trattato di Rapallo, e di conseguenza italiani e jugoslavi intrapresero un'ulteriore trattativa sulle sorti di Fiume. Con il [[Trattato di Roma (1924)|trattato di Roma]], siglato il 27 gennaio [[1924]], veniva quindi sancita l'annessione di Fiume al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e il 16 marzo [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] giungeva in città. In base al trattato di Roma, la città veniva assegnata all'Italia, mentre il piccolo entroterra cone alcune periferiepiccole, (Portoma Barossstrategiche, inclusoaree nellaportuali localitàvenivano diinvece ceduti al [[Sussak]]Regno dei Serbi, Croati e ilSloveni]]. bassoIl corsonuovo confine italo-jugoslavo ricalcava ad est il confine del fiume[[corpus Eneoseparatum]] della [[Città e distretto di Fiume]] dell'epoca asburgica, chegarantendo iniziòperò a segnareBelgrado iil confinicontrollo tradi i duePorto Stati)Baross, venivanoil cedutigrande bacino artificiale costruito negli anni Ottanta dell'Ottocento e intitolato nel 1892 al [[Regnoministro diungherese Jugoslavia]];Gábor Baross. Dal canto suo il governo dello Stato libero di Fiume considerò tale atto giuridicamente inaccettabile continuando a operare in esilio da [[Porto Re]].
[[File:Provincia Fiume1941-1943.jpg|thumbminiatura|upright=2.0|Segnati in verde, i confini dell'ampliata [[provincia di Fiume]] dopo l'[[invasione della Jugoslavia]], che è avvenuta durante la [[seconda guerra mondiale]]. Rispetto ai confini originari, includeva anche l'area del fiume [[Kupa]] e le isole di [[Veglia (isola)|Veglia]] e [[Arbe]]]]
 
Gli accordi raggiunti vennero regolati con alcune clausole da una Commissione mista per l'applicazione del trattato; tali clausole vennero ratificate dalla [[Convenzione di Nettuno]] il 20 luglio [[1925]].<ref>{{Cita web |url=http://www.prassi.cnr.it/prassi/attiInternazionali.html?id=858 |titolo=- Accordi di Nettuno, Italia - Regno serbo-croato-sloveno, 20 luglio 1925 |accesso=9 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091219113229/http://www.prassi.cnr.it/prassi/attiInternazionali.html?id=858 |dataarchivio=19 dicembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref> Dopo l'annessione al Regno d'Italia, la città divenne capoluogo della [[provincia di Fiume]], che aveva una popolazione di {{formatnum:109018}} abitanti distribuita in 13 comuni e che aveva una superficie di 1.121&nbsp;{{M|1121|u=km²}}.<ref>{{Cita libro|titolo=Annuario Generale 1938-XVI|editore=Consociazione Turistica Italiana|città=Milano|anno=1938|paginap=661}}</ref>.<ref>[http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Sussidi/Sussidi_12.pdf Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – (Società di Studi Fiumani Roma, Hrvatski Institut za Povjiest Zagreb – pubblicazioni degli archivi di Stato – Sussidi 12) Cartina della Provincia di Fiume, p. 25] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081031131611/http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Sussidi/Sussidi_12.pdf |data=31 ottobre 2008 }}</ref> La sua [[Targa d'immatricolazione|targa automobilistica]] fu {{maiuscoletto|Fm}}. Dal [[1930]] la sua denominazione venne cambiata in [[Provincia di Fiume|Provincia di Fiume/Provincia del Carnaro]]. Nel dopoguerra la situazione geopolitica dell'Europa danubiana, area di riferimento per lo scalo portuale fiumano, cambiò radicalmente con la nascita dei nuovi stati nazionali. Ciò comportò la creazione di nuove barriere doganali ed un cronico calo dei flussi commerciali che nei decenni precedenti avevano privilegiato Fiume. Così la città, diventata una remota appendice dello stato italiano e privata del suo retroterra, entrò nella metà degli anni venti in una fase di declino economico, specialmente per quanto riguardava il settore della cantieristica e della manifattura<ref name="le vittime di nazionalità italiana a fiume e dintorni">{{Cita web |url=http://archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/Sussidi_12.pdf |titolo=Amleto Ballarini, Mihael Sobolevski''Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947)'' |accesso=18 febbraio 2021 |dataarchivio=27 agosto 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210827063011/http://archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/Sussidi_12.pdf |urlmorto=sì }}</ref>. In seguito alla [[crisi del 1929]] il [[fascismo|regime fascista]] fece approvare una serie di decreti, come lo status di porto franco, al fine di risollevare le sorti della depressa economia cittadina<ref name="enciclopedia italiana arrigo lorenzi attilio depoli fiume">[https://www.treccani.it/enciclopedia/fiume_res-fbec9b86-8bae-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Enciclopedia Italiana Arrigo Lorenzi - Attilio Depoli - FIUME]</ref>. Il porto fiumano, i cui bacini orientali erano stati ceduti agli jugoslavi con gli accordi del 1924, dovette confrontarsi ben presto con la concorrenza del limitrofo scalo di Sušak, diventato in poco tempo principale scalo portuale della Jugoslavia. Negli anni trenta i due porti, assommando i rispettivi volumi di traffico, per altro pressoché uguali, riuscirono a recuperare parzialmente i numeri dell'anteguerra<ref name="le vittime di nazionalità italiana a fiume e dintorni" /><ref name="enciclopedia italiana arrigo lorenzi attilio depoli fiume" />.
 
Con lo scoppio della [[guerra d'Etiopia]] e con l'[[guerra civile spagnola|intervento fascista in Spagna]] l'industria locale iniziò a dar segnali di ripresa grazie alle commesse belliche<ref name="le vittime di nazionalità italiana a fiume e dintorni" />.. Negli anni trenta divennero inoltre sempre più dure ed oppressive le politiche di [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] forzata delle minoranze croate e slovene presenti in città e provincia. Con l'approvazione nel 1938 delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], anche l'antica comunità ebraica fiumana venne esclusa ed emarginata dalla vita cittadina.
In quegli anni ripresero i traffici portuali, che fecero divenire Fiume lo scalo primario nell'Adriatico. Negli anni trenta si sviluppò il settore industriale, grazie ai contributi dell'[[IRI]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]] fu sede di un importante silurificio, che forniva la metà dell'intera produzione italiana di [[Silurificio Whitehead di Fiume|siluri]].
 
In seguito all'[[invasione della Jugoslavia|invasione]] e lo [[Trattato di Roma (1941)|smembramento]] della Jugoslavia da parte delle [[potenze dell'Asse|forze dell'Asse]] (6 apriledel 1941), il Paese slavo collassò venendo occupato militarmente e in seguito smembrato: la provincia di Fiume fu notevolmente allargata. grazieFurono ainfatti unannessi secondoall'Italia [[Trattatola dilimitrofa Romacittadina (1941)|trattato di Roma]] ([[1941]])Sussak, ampliandola verso l'area del fiume [[Kupa]] e includendo anche le isole di [[Veglia (isola)|Veglia]] e [[Arbe]]. Dopo l'[[armistizio di Cassibile]] (3 settembre [[1943]]), Fiume fu occupata dai tedeschi e inserita nella [[Zona d'operazioni del Litorale adriatico]]: formalmente sotto la giurisdizione della [[Repubblica Sociale Italiana]], il potere rimase sempre saldamente nelle mani dei tedeschi, a capo di un'amministrazione creata ''ad hoc'' con alla testa il [[Gauleiter]] [[Friedrich Rainer]], che si avvaleva della collaborazione di una serie di funzionari italiani.
 
A partire dal 1940 la maggioranza della popolazione fiumana d'origine ebraica, insieme ai loro correligionari qui riparati dalla Jugoslavia, iniziò ad essere imprigionata e deportata in base alle [[leggi razziali fasciste]], qui rigorosamente applicate dal prefetto Temistocle Testa<ref>[http://www.montesole.eu/cms/testimonianza-massacro/2-non-categorizzato/229-don-fornasini-testa.html Ugo Pellini - ''Il prefetto Testa'', RS nº 101, aprile 2006]</ref>. Nel [[1942]] si formarono, in particolare nelle aree del contado fiumano occupate l'anno precedente, le prime formazioni partigiane jugoslave. In risposta alle prime azioni della Resistenza le autorità militari italiane risposero con rastrellamenti nei villaggi e rappresaglie contro la popolazione croata del circondario. Il culmine della violenza venne raggiunto il 12 luglio 1942 quando nel borgo di [[Podhum]], a {{M|10|u=km}} da Fiume, gli italiani uccisero per rappresaglia oltre 110 civili. Per piegare la resistenza delle popolazioni slave venne poi aperto nella vicina isola di Arbe un [[campo di concentramento di Arbe|campo di concentramento per civili]] che arriverà ad ospitare oltre 21.000 internati.
La dominazione italo-tedesca di Fiume tra il 1941 ed il 1945 portò, come in tutti gli altri paesi occupati dai [[nazismo|nazisti]] e dai [[fascismo|fascisti]], all'applicazione delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], e moltissime persone di origini ebraiche vennero deportate nei campi di concentramento e di sterminio. La scrittrice di origini croate [[Daša Drndić]] ha descritto in alcuni suoi libri questo momento storico.
 
Dopo l'[[armistizio di Cassibile]] (3 settembre [[1943]]), Fiume fu occupata dai tedeschi e inserita nella [[Zona d'operazioni del Litorale adriatico]] (OZAK): formalmente sotto la giurisdizione della [[Repubblica Sociale Italiana]], il potere rimase sempre saldamente nelle mani dei tedeschi, a capo di un'amministrazione creata ''ad hoc'' con alla testa il [[Gauleiter]] [[Friedrich Rainer]], che si avvaleva della collaborazione di una serie di funzionari italiani. Nel 1944 la città fu duramente bombardata dall'aviazione alleata che colpì ripetutamente l'area portuale e la città vecchia. Il 30 aprile 1944 i nazifascisti [[Eccidio di Lippa di Elsane|massacrarono circa 270 civili]] nel villaggio di [[Lippa (Mattuglie)|Lippa]], frazione del vicino comune di [[Mattuglie]].<gallery widths="220">
File:Fiume-Stemma (1924-1945).svg|alt=Stemma durante il dominio italiano della città, approvato il 26 aprile 1935[31]|Stemma durante il dominio italiano della città, approvato il 26 aprile 1935<ref>{{Cita web|url=http://www.webdeveloping.it/studifiumani/storia-e-immagini/non-categorizzato/fiume-vedute-d-epoca-della-citta-5|titolo=Fiume all'Italia (1924-1925) - Società di Studi Fiumani - Archivio Museo Storico di Fiume|sito=www.webdeveloping.it|accesso=2023-06-18}}</ref>
File:Flag of Fiume (1924-1945).svg|Bandiera in uso durante il dominio italiano della città
File:Flag of Fiume (1924-1945, Variant).svg|alt=Varinate della Bandiera con lo stemma[32]|Variante della Bandiera con lo stemma<ref>{{Cita web|url=http://www.rbvex.it/croaziac1.html#fiume|titolo=Croazia città1|sito=www.rbvex.it|accesso=2023-06-18}}</ref>
</gallery>
 
=== L'annessione alla Jugoslavia ===
{{vedi anche|Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate}}
[[File:Litorale 1.png|thumbminiatura|upright=2.0|leftsinistra|Modifiche al confine orientale italiano dal 1920 al 1975.
{{legenda|#ffff00|Il [[Litorale austriaco]], poi ribattezzato [[Venezia Giulia]], che fu assegnato all'Italia nel 1920 con il [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo]] (con ritocchi del suo confine nel 1924 dopo il [[Trattato di Roma (1924)|trattato di Roma]]) e che fu poi ceduto alla Jugoslavia nel 1947 con i trattati di Parigi}}
{{legenda|#10FF20|Aree annesse all'Italia nel 1920 e rimaste italiane anche dopo il 1947}}
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{{legenda|#eee8aa|Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente alla Jugoslavia nel 1975 con il trattato di Osimo}}]]
 
L'epilogo della seconda guerra mondiale vide ancora una volta il destino di Fiume determinato da una combinazione di forza e diplomazia. Le truppe jugoslave avanzarono ai primi di maggio del [[1945]] fino a [[Trieste]], con Fiume che fu presa il 3 maggio, ma la cessione alla Jugoslavia fu formalizzata solo con i [[Trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi]] dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]] il 10 febbraio [[1947]].
 
Dal primo giorno dell'occupazione jugoslava, Fiume fu sottoposta a un regime di governo militare che si protrasse per quasi due anni. In questo periodo avvennero una serie di epurazioni e di omicidi mirati a eliminare non solo le personalità compromesse con il fascismo e con i tedeschi, ma anche ogni possibile oppositore al progetto di annessione della città alla Jugoslavia, nonché all'instaurazione di un regime marxista ispirato apertamente all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]].
 
Dal primo giorno dell'occupazione jugoslava, Fiume fu sottoposta a un regime di governo militare che si protrasse per quasi due anni. In questo periodo avvennero una serie di epurazioni e di omicidi mirati a eliminare non solo le personalità compromesse con il fascismo e con i tedeschi, ma anche ogni possibile oppositore al progetto di annessione della città alla Jugoslavia, nonché all'instaurazione di un regime marxista ispirato apertamente all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]].
Vennero perciò giustiziati sia alcuni vecchi [[Podestà (fascismo)|podestà fascisti]] ([[Riccardo Gigante]], [[Carlo Colussi]], [[Gino Sirola]]), sia i capi del [[Movimento Autonomista Liburnico]] ([[Nevio Skull]], [[Mario Blasich]], [[Giuseppe Sincich]] e altri). In quest'ultimo caso vennero tutti apertamente accusati dai comunisti jugoslavi di filofascismo, attendismo e attività antipopolari sebbene alcuni di essi fossero notoriamente [[antifascisti]].
 
Vennero perciò giustiziati sia alcuni vecchi [[Podestà (fascismo)|podestà fascisti]] ([[Riccardo Gigante]], [[Carlo Colussi]], [[Gino Sirola]]), sia i capi del [[Movimento Autonomista Liburnico]] ([[Nevio Skull]], [[Mario Blasich]], [[Giuseppe Sincich]] e altri). In quest'ultimo caso vennero tutti apertamente accusati dai comunisti jugoslavi di filofascismo, attendismo e attività antipopolari sebbene alcuni di essi fossero notoriamente [[antifascisti]].
Fra i giustiziati dagli jugoslavi – all'incirca seicento<ref>{{cita web|titolo=Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947)|url=http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/Sussidi_12.pdf|autore=Amleto Ballarini|autore2=Mihael Sobolevski|editore=Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione generale per gli archivi|data=2002|accesso=4 febbraio 2015|pagine=199-209}}</ref> – vi furono anche l'ebreo antifascista reduce da [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]] [[Angelo Adam]], membro del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] fiumano e trucidato con la moglie e la figlia diciassettenne, l'altro membro del CLN Matteo Blasich – che secondo gli jugoslavi si sarebbe ucciso nella soffitta di una palazzina sede dell'[[OZNA]] (la polizia segreta comunista jugoslava) per sottrarsi ad un arresto per furto – come pure il dirigente comunista fiumano [[Rodolfo Moncilli]], ucciso dall'OZNA nell'ambito del tentativo del Partito Comunista Croato di annientare il Partito Comunista Fiumano<ref>Liliana Ferrari, ''Fiume 1945-1947'', in AA.VV. ''Storia di un esodo. Istria 1945-1956'', IRSML Friuli Venezia Giulia, Trieste 1980, p. 78 ss..</ref>.
 
Fra i giustiziati dagli jugoslavi&nbsp;– all'incirca seicento<ref>{{cita web|titolo=Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947)|url=http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/Sussidi_12.pdf|autore=Amleto Ballarini|autore2=Mihael Sobolevski|editore=Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione generale per gli archivi|data=2002|accesso=4 febbraio 2015|pagine=199-209}}</ref> – vi furono anche l'ebreo antifascista reduce da [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]] [[Angelo Adam]], membro del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] fiumano e trucidato con la moglie e la figlia diciassettenne, l'altro membro del CLN Matteo Blasich&nbsp;– che secondo gli jugoslavi si sarebbe ucciso nella soffitta di una palazzina sede dell'[[OZNA]] (la polizia segreta comunista jugoslava) per sottrarsi ad un arresto per furto&nbsp;– come pure il dirigente comunista fiumano [[Rodolfo Moncilli]], ucciso dall'OZNA nell'ambito del tentativo del Partito Comunista Croato di annientare il Partito Comunista Fiumano<ref>Liliana Ferrari, ''Fiume 1945-1947'', in AA. VV. ''Storia di un esodo. Istria 1945-1956'', IRSML Friuli Venezia Giulia, Trieste 1980, p. 78 ss..</ref>.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana di Fiume fuggì dalla città fra il maggio del 1945 e il 1948. Alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] Fiume venne ripopolata massicciamente con abitanti provenienti dalle più disparate regioni della nuova Jugoslavia di Tito. Il primo decennio del dopoguerra fu molto difficile: le distruzioni operate dai tedeschi si accompagnarono alla scomparsa dell'imprenditoria e del commercio privato, attività in massima parte in mano agli italiani ed espropriate seguendo i principi del marxismo. Fiume fu quindi oggetto di un processo di [[croatizzazione]].
 
La stragrande maggioranza della popolazione italiana di Fiume fuggì dalla città fra il maggio del 1945 e il 1948. Alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] Fiume venne ripopolata massicciamente con abitanti provenienti dalle più disparate regioni della nuova Jugoslavia di Tito. Il primo decennio del dopoguerra fu molto difficile: le distruzioni operate dai tedeschi si accompagnarono alla scomparsa dell'imprenditoria e del commercio privato, attività in massima parte in mano agli italiani ed espropriate seguendo i principi del marxismo. Fiume fu quindi oggetto di un processo di [[croatizzazione]].
Nello stesso tempo, si susseguirono continui processi epurativi fra le maestranze e gli uffici pubblici, decisi per i più disparati motivi allo scopo di rafforzare il potere del nuovo regime ma aventi l'effetto di distruggere completamente le basi economiche private e quindi la possibilità di permanenza della popolazione italiana, orientata per la maggioranza verso il [[libero mercato]], con un'oggettiva volontà di estirpare questa storica etnia da Fiume<ref>Egidio Ivetic (cur.), ''Istria nel tempo. Manuale di storia regionale dell'Istria con riferimenti alla città di Fiume'', Unione Italiana di Fiume - Università Popolare di Trieste - Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Rovigno 2006, pp. 609-611.</ref>.
[[File:Whitehead Fiume.jpg|thumb|upright=1.2|Il silurificio del [[cantiere navale di Fiume]] all'epoca dell'[[esodo dei cantierini monfalconesi]]]]
[[File:Cvor Orehovica Rijeka 060708.jpg|thumb|upright=1.2|Svicolo di Orehovica dell'[[Autocesta A6|autostrada A6 croata]] presso Fiume]]
 
Nello stesso tempo, si susseguirono continui processi epurativi fra le maestranze e gli uffici pubblici, decisi per i più disparati motivi allo scopo di rafforzare il potere del nuovo regime ma aventi l'effetto di distruggere completamente le basi economiche private e quindi la possibilità di permanenza della popolazione italiana, orientata per la maggioranza verso il [[libero mercato]], con un'oggettiva volontà di estirpare questa storica etnia da Fiume<ref>Egidio Ivetic (cur.), ''Istria nel tempo. Manuale di storia regionale dell'Istria con riferimenti alla città di Fiume'', Unione Italiana di Fiume - Università Popolare di Trieste - Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Rovigno 2006, pp. 609-611.</ref>.
Tutto ciò causò un blocco quasi totale delle attività, cui si cercò di ovviare anche col trasferimento a Fiume di gruppi di operai specializzati italiani di [[Monfalcone]] fedeli al [[Partito Comunista Italiano]] e all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]], attratti dal progetto di edificazione di una società ispirata ai principi marxisti. I "monfalconesi", così vennero chiamati, furono in seguito perseguitati dall'apparato jugoslavo dopo la rottura politica tra [[Josip Broz Tito|Tito]] e [[Stalin]], che avvenne nel [[1948]]: diversi furono deportati nell'isola-gulag jugoslava di [[Goli Otok]], molti rientrarono più o meno clandestinamente in Italia o fuggirono in altri Stati del blocco sovietico o anche – in misura minore – in altre regioni della Jugoslavia. Tale fenomeno migratorio è conosciuto come "[[esodo dei cantierini monfalconesi]]". All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] la città ritrovò poi lo slancio economico, seguendo le sorti del porto, che diventò il maggiore scalo jugoslavo.
[[File:Whitehead Fiume.jpg|miniatura|upright=1.2|Il silurificio del [[cantiere navale di Fiume]] all'epoca dell'[[esodo dei cantierini monfalconesi]]]]
[[File:Cvor Orehovica Rijeka 060708.jpg|miniatura|upright=1.2|Svicolo di Orehovica dell'[[Autocesta A6|autostrada A6 croata]] presso Fiume]]
 
Tutto ciò causò un blocco quasi totale delle attività, cui si cercò di ovviare anche col trasferimento a Fiume di gruppi di operai specializzati italiani di [[Monfalcone]] fedeli al [[Partito Comunista Italiano]] e all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]], attratti dal progetto di edificazione di una società ispirata ai principi marxisti. I "monfalconesi", così vennero chiamati, furono in seguito perseguitati dall'apparato jugoslavo dopo la rottura politica tra [[Josip Broz Tito|Tito]] e [[Stalin]], che avvenne nel [[1948]]: diversi furono deportati nell'isola-gulag jugoslava di [[Goli Otok]] (Isola Calva), molti rientrarono più o meno clandestinamente in Italia o fuggirono in altri Stati del blocco sovietico o anche&nbsp;– in misura minore&nbsp;– in altre regioni della Jugoslavia. Tale fenomeno migratorio è conosciuto come "[[esodo dei cantierini monfalconesi]]". All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] la città ritrovò poi lo slancio economico, seguendo le sorti del porto, che diventò il maggiore scalo jugoslavo.
A Fiume, durante la fase più acuta della [[questione triestina]], ovvero della contesa sui territori della [[Venezia Giulia]] tra [[Italia]] e [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] nella parte finale della [[seconda guerra mondiale]] e durante il [[Secondo dopoguerra italiano|successivo dopoguerra]], come proseguo di un comizio anti italiano, vennero prese d'assalto e poi distrutte da una folla inferocita tutte le insegne in lingua italiana dei negozi, delle scuole e delle vie cittadine nel corso di manifestazioni di piazza avvenute tra il 9 e il 10 ottobre 1953: fu la fine del plurisecolare uso pubblico della [[lingua italiana]] nella città di Fiume<ref>Luigi Lusenti, ''La soglia di Gorizia. Storia di un italiano nell'Istria della guerra fredda'', Comedit Editore 2008, p. 123; AA.VV., ''Istria, Fiume, Dalmazia, laboratorio d'Europa. Parole chiave per la cittadinanza'', Editoriale Umbra, Perugia 2009, p. 83.</ref>.
 
A Fiume, durante la fase più acuta della [[questione triestina]], ovvero della contesa sui territori della [[Venezia Giulia]] tra l'[[Italia]] e la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] nella parte finale della [[seconda guerra mondiale]] e durante il [[Secondo dopoguerra italiano|successivo dopoguerra]], come prosieguo di un comizio anti italiano, vennero prese d'assalto e poi distrutte da una folla inferocita tutte le insegne in lingua italiana dei negozi, delle scuole e delle vie cittadine nel corso di manifestazioni di piazza avvenute tra il 9 e il 10 ottobre 1953: fu la fine del plurisecolare uso pubblico della [[lingua italiana]] nella città di Fiume<ref>Luigi Lusenti, ''La soglia di Gorizia. Storia di un italiano nell'Istria della guerra fredda'', Comedit Editore 2008, p. 123; AA. VV., ''Istria, Fiume, Dalmazia, laboratorio d'Europa. Parole chiave per la cittadinanza'', Editoriale Umbra, Perugia 2009, p. 83.</ref>.
=== Fiume nella nuova Croazia indipendente ===
Nel giugno [[1991]], in seguito alla [[Guerre jugoslave|disgregazione della Jugoslavia]], Fiume entrò a far parte della nuova [[Croazia]] indipendente. La città dovette sopportare nuovamente le difficili condizioni derivanti dalla [[guerra d'indipendenza croata]], e immancabilmente il porto di Fiume ne subì i peggiori contraccolpi: i traffici – già colpiti dalla crisi economico-finanziaria dell'ultimo periodo di esistenza della [[Jugoslavia]] unita – subirono un ulteriore tracollo. Per anni Fiume si resse con le sovvenzioni statali, con il commercio e con ciò che rimaneva dell'industria dopo le distruzioni della guerra.
 
=== Fiume nella Croazia indipendente ===
Nel momento in cui le condizioni politiche interne e internazionali resero la situazione più favorevole, la strategica posizione geografica della città permise a Fiume di riprendere in pochi anni il suo ruolo di porto principale della [[Croazia]]. La costruzione dell'autostrada Fiume-[[Zagabria]], e i vari progetti di sviluppo intrapresi dalla nuova Croazia indipendente, fecero da volano alla crescita dell'economia fiumana.
{{senza fonte|Nel giugno 1991, in seguito alla [[Guerre jugoslave|disgregazione della Jugoslavia]], Fiume resta a far parte della neonata repubblica [[Croazia|croata]]. La città dovette sopportare nuovamente le difficili condizioni derivanti dalla crisi economica dovuta dalla politica della "privatizzazione" del nuovo regime nazionalista, e il porto e l'industria di Fiume ne subì i peggiori contraccolpi: {{senza fonte|in un decennio sono perduti 30.000 posti di lavoro}}, e la popolazione scese di quasi 40.000 unità. Solo dopo che le condizioni politiche interne e internazionali resero la situazione più favorevole, la strategica posizione geografica della città permise a Fiume di cominciare a riprendere il suo ruolo di porto del passato. Nel 2008 viene finalmente terminato il [[Autocesta A6|collegamento autostradale con Zagabria]] iniziato già nel 1971; i rari progetti di sviluppo intrapresi dalla Croazia non sono però stati volano di una crescita dell'economia fiumana.}}
 
=== Simboli ===
Il simbolo più celebre di Fiume è l'[[aquila bicipite]], che è riportata sia sullo stemma che sulla bandiera della città. L'aquila bicipite, che è un simbolo storico anche della [[Casa d'Asburgo]]<ref name="ilpiccolo.gelocal">{{cita web|url=https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/01/17/news/a-fiume-torna-l-aquila-bicipite-1.14727490|titolo=A Fiume torna l’Aquila bicipite|accesso=24 febbraio 2019|dataarchivio=25 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190225044831/https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/01/17/news/a-fiume-torna-l-aquila-bicipite-1.14727490|urlmorto=sì}}</ref>, è stata concessa nel 1659 dall'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo]]. Fu poi scolpita e collocata anche sulla sommità della [[Torre civicaCivica (Fiume)|Torre Civica]]<ref name="ilpiccolo.gelocal"/>. Quest'ultima ebbe una storia travagliata perché fu decapitata nel 1919 dagli [[Arditi]] di [[Gabriele D'Annunzio]] durante l'[[impresa di Fiume]]<ref name="ilpiccolo.gelocal"/>.
[[File:Coat of arms of Rijeka.svg|thumbminiatura|upright=1.2|Lo stemma del comune di Fiume, con al centro l'aquila bicipite]]
 
Successivamente ricostruita, l'aquila bicipite collocata sulla Torre civica fu tolta nel 1949 dai comunisti di [[Josip Broz Tito|Tito]] perché simbolo dell'[[Impero austro-ungarico]] e poi del [[Storia del fascismo italiano|regime fascista italiano]]<ref name="ilpiccolo.gelocal"/>. È stata ricollocata sulla sommità della Torre civica nel 2017 dopo la decisione del [[consiglio comunale]] di Fiume, grazie a un iter durato dieci anni<ref name="ilpiccolo.gelocal"/>. La nuova statua dell'aquila bicipite è più piccola e leggera di quella originaria per non gravare troppo sulla struttura portante della Torre civica<ref name="ilpiccolo.gelocal"/>.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Crkva Sv Vida Rijeka 140807.jpg|thumbminiatura|La [[Cattedrale di San Vito (Fiume)|cattedrale di sanSan Vito]].]]
 
L'edificio religioso più importante di Fiume è la [[Cattedrale di San Vito (Fiume)|Cattedrale di San Vito]], che è la chiesa più importante per la comunità cattolica di Fiumelocale nonché la sede dell'[[arcidiocesi di Fiume]]. La chiesa originale di San Vito era nel [[Medioevo]] una piccola chiesa romanica con abside semicircolare dietro l'altare. Con l'arrivo dei gesuiti a Fiume, nel [[1638]] hanno avuto inizio i lavori per la costruzione della cattedrale così come oggi la conosciamo. L'edizione si protrasse per quasi cento anni, fino al [[1727]], con la realizzazione della cupola sul modello della [[Basilica di Santa Maria della Salute|Basilica veneziana di Santa Maria della Salute]] e la realizzazione di un basso campanile.
[[File:Rijeka D81 4232 (38606686406).jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Veduta dell'interno della basilica[[Basilica della Madonna del Tersatto]].]]
[[File:Gradski toranj Rijeka 140807.jpg|thumbminiatura|La [[Torre civicaCivica (Fiume)|Torre Civica]]. Al centro, sotto l'orologio, si può notare la statua dell'aquila bicipite, storico simbolo della città]]
[[File:Jadrolinija Palaca Jadran Rijeka2.jpg|thumbminiatura|Palazzo Adria]]
[[File:ItalSchoolRijeka.jpg|thumbminiatura|rightdestra|Palazzo della [[Scuola media superiore italiana di Fiume]]]]
[[File:Crkva sv Romualda i Svih Svetih na Kozali Rijeka 240608 roberta f..jpg|thumbminiatura|Cimitero monumentale di Cosala]]
[[File:Rijecka zvjezdarnica 120409.jpg|thumbminiatura|rightdestra|Il centro astronomico di Fiume]]
 
La [[basilica della Madonna del Tersatto]] è un santuario [[Maria (madre di Gesù)|mariano]] che sorge a [[Tersatto]]. Legata alla celebre [[basilica della Santa Casa]] di [[Loreto]], dal 1930 è [[basilica minore]]<ref>[{{cita web|url=http://www.gcatholic.org/churches/europe/0500.htm|titolo=Bazilika SitoBlažene gcatholic.org]Djevice Marije na Trsatu|sito=GCatholic|lingua=en|accesso=2021-03-06}}</ref>. Realizzata dai principi croati dei [[Frangipane (famiglia)|Frangipani]] come semplice cappella e poi, nel 1431, trasformata in una chiesa con un monastero [[francescano]]. La chiesa fu ripetutamente ampliata fino al 1824. È considerata la chiesa più antica della Croazia e il più antico santuario mariano del Paese.
 
Nel centro di Fiume si trovano anche la [[chiesa di Santa Maria Assunta (Fiume)|chiesa di Santa Maria Assunta]], la chiesa di San Sebastiano, la chiesa dei Cappuccini e la [[chiesa di San Girolamo (Fiume)|chiesa di San Girolamo]]. Da segnalare anche la presenza [[Chiesa di San Nicola (Fiume)|chiesa ortodossa di San Nicola]], costruita dalla comunità serba alla fine del XVIII secolo.
Degne di nota sono anche la [[sinagoga ortodossa di Fiume]], che fu costruita nel 1928 (quando Fiume era parte dell'Italia) in stile moderno. È una delle poche sinagoghe in territorio croato ad essere sopravvissuta alle distruzioni del periodo nazista. La sinagoga ortodossa di Fiume fu costruita per soddisfare le necessità degli [[Ebraismo ortodosso|ebrei ortodossi]] che a Fiume erano in minoranza nei confronti della restante parte della comunità ebraica, che si riuniva invece nella maestosa [[sinagoga grande di Fiume]] (edificata nel 1903 e distrutta dai nazisti nel 1944).<ref>[http://www.kvarner.hr/hodocastiti-svetistima/it/sinagoga.html La sinagoga di Fiume]</ref>.
 
Degne di nota sono anche la [[sinagoga ortodossa di Fiume]], che fu costruita nel 1930 (quando Fiume era parte dell'Italia) in stile moderno. È una delle poche sinagoghe in territorio croato ad essere sopravvissuta alle distruzioni del periodo nazista. La sinagoga ortodossa di Fiume fu costruita per soddisfare le necessità degli [[Ebraismo ortodosso|ebrei ortodossi]] che a Fiume erano in minoranza nei confronti della restante parte della comunità ebraica, che si riuniva invece nella maestosa [[sinagoga grande di Fiume]] (edificata nel 1903 e distrutta dai nazisti nel 1944).<ref>[http://www.kvarner.hr/hodocastiti-svetistima/it/sinagoga.html La sinagoga di Fiume]</ref>.
La [[moschea di Fiume]], ufficialmente chiamata ''Centro islamico di Fiume'', è una [[moschea]] costruita tra il 2009 e il 2013 lungo l'[[Autocesta A7|autostrada A7 croata]] nella frazione di Zamet Superiore<ref>{{cita web|titolo=Autogoverno locale|sito=Città di Fiume|url=https://www.rijeka.hr/it/autogoverno-locale/}}</ref>. Serve oltre 9.000 fedeli, principalmente immigrati bosniaci e albanesi che vivono o lavorano nella contea di Fiume o, più genericamente, nella [[Regione litoraneo-montana]].<ref>{{cita web|titolo=Kronologija Islamske Zajednice Rijeka od osnivanja do danas|sito=Medžlis islamske zajednice Rijeka|url=http://www.medzlis-rijeka.org/o-medzlisu/historijat|lingua=hr}}</ref> Si tratta della terza moschea costruita in Croazia, dopo quelle di [[Gunja]] (inaugurata nel 1969) e di [[Zagabria]] (aperta nel 1987).
 
La [[moschea di Fiume]], ufficialmente chiamata ''Centro islamico di Fiume'', è una [[moschea]] costruita tra il 2009 e il 2013 lungo l'[[Autocesta A7|autostrada A7 croata]] nella frazione di Zamet Superiore<ref>{{cita web|titolo=Autogoverno locale|sito=Città di Fiume|url=https://www.rijeka.hr/it/autogoverno-locale/}}</ref>. Serve oltre 9.000 fedeli, principalmente immigrati bosniaci e albanesi che vivono o lavorano nella contea di Fiume o, più genericamente, nella [[Regione litoraneo-montana]].<ref>{{cita web|titolo=Kronologija Islamske Zajednice Rijeka od osnivanja do danas|sito=Medžlis islamske zajednice Rijeka|url=http://www.medzlis-rijeka.org/o-medzlisu/historijat|lingua=hr|accesso=25 febbraio 2019|dataarchivio=3 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903185155/http://www.medzlis-rijeka.org/o-medzlisu/historijat|urlmorto=sì}}</ref> Si tratta della terza moschea costruita in Croazia, dopo quelle di [[Gunja]] (inaugurata nel 1969) e di [[Zagabria]] (aperta nel 1987).
Il [[cimitero monumentale di Cosala]], ufficialmente noto come ''cimitero cittadino di Cosala'', è il maggiore luogo di sepoltura della città e uno dei più importanti cimiteri della [[Croazia]]. È situato nel rione di Cosala (''Kozala'') presso la foce del fiume [[Eneo (fiume)|Eneo]] nel [[golfo del Quarnero]]. Le origini del cimitero risalgono al [[1781]] quando il primo appezzamento di terra destinato alla costruzione del cimitero, un orto di proprietà di Francesco Saverio Zuzulich venne acquistato dal comune di Fiume<ref name="istrianet.org">[http://www.istrianet.org/istria/architecture/churches/rijeka/06_1027dentrofiume.htm Cosala: La cultura della memoria, la cultura del passato]</ref>. L'inaugurazione ufficiale del cimitero avvenne il 1º dicembre [[1838]]. Nel cimitero sono presenti mausolei e tombe di diversi stili, dal [[neogotico]] allo [[stile liberty]], dallo [[storicismo (arte)|storicismo]] al [[neoclassicismo]]<ref name="istrianet.org"/>.
 
Il [[cimitero monumentale di Cosala]], ufficialmente noto come ''cimitero cittadino di Cosala'', è il maggiore luogo di sepoltura della città e uno dei più importanti cimiteri della [[Croazia]]. È situato nel rione di Cosala (''Kozala'') presso la foce del [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]] nel [[golfo del Quarnero]]. Le origini del cimitero risalgono al [[1781]] quando il primo appezzamento di terra destinato alla costruzione del cimitero, un orto di proprietà di Francesco Saverio Zuzulich venne acquistato dal comune di Fiume<ref name="istrianet.org">[http://www.istrianet.org/istria/architecture/churches/rijeka/06_1027dentrofiume.htm Cosala: La cultura della memoria, la cultura del passato]</ref>. L'inaugurazione ufficiale del cimitero avvenne il 1º dicembre [[1838]]. Nel cimitero sono presenti mausolei e tombe di diversi stili, dal [[neogotico]] allo [[stile liberty]], dallo [[storicismo (arte)|storicismo]] al [[neoclassicismo]]<ref name="istrianet.org"/>.
Altri edifici religiosi di Fiume degni di nota sono la chiesa ortodossa di San Nicola, la chiesa di San Sebastiano, la chiesa dei Cappuccini e la chiesa di San Girolamo.
 
=== Architetture civili ===
Il [[Palazzo Adria]] è uno storico edificio affacciato sul mare già sede della Società anonima di navigazione marittima "Adria", che nacque nel 1882 per poi confluire nel 1947 nella [[compagnia di navigazione]] [[Jadrolinija]]. Il palazzo fu costruito nel [[1897]] per la compagnia di navigazione marittima ungherese "Adria" venne [[croatizzazione|croatizzato]] in "Jadran" dopo la [[seconda guerra mondiale]]. La sua facciata monumentale domina l'intero [[porto di Fiume]], mentre l'altra dà su piazza Adria.
 
Altro edificio civile degno di nota è il palazzo della [[Scuola media superiore italiana di Fiume]], che è una scuola pubblica per gli [[italiani di Croazia]] istituita nel 1888. Altre architetture civili importanti di Fiume sono il palazzo del Municipio (ex sede del Banco di Roma), il palazzo dell'archivio di Stato, il [[Palazzo Modello (Fiume)|palazzo Modello]], il [[Palazzo del Governatore (Fiume)|palazzo del GovernoGovernatore]], il palazzo di Giustizia, il [[palazzo Ploech]], il palazzo della FilarmonicaFilodrammatica, il palazzo Baccich, [[Grattacielo di Fiume|Casa Albori]], la [[Casa venezianaVeneziana]], la [[Casa Turca]], il [[Palazzo delle Poste Centrali (Fiume)|Palazzo delle Poste Centrali]] e la Casa Rinaldi.
 
=== Altri luoghi ===
Altre architetture a Fiume degne di nota sono:
* [[Torre Civica (Fiume)|Torre Civica]], è uno dei simboli più emblematici della città;
* Torre civica;
* Arco romano;
* Mercati centrali;
* Resti delle mura civiche;
* Ruderi dei mulini lungo il corso dell'Eneo;
* I due grattacieli costruiti nel 1939, esempi di architettura razionalista <ref name="neboder">{{Cita web|url=https://grattacieliditalia.weebly.com/fiume.html|titolo=Fiume|sito=Grattacieli d'Italia|lingua=it|accesso=2023-01-16}}</ref>
* Rampa di lancio dell'ex silurificio.
* [[Tunnel di Rijeka]], noto anche come TunelRi: è un tunnel pedonale situato nel centro della città. Fu scavato dall'esercito italiano a partire dal 1939; usato sino al 1942, aveva lo scopo di proteggere la popolazione dai bombardamenti. È stato ristrutturato e aperto al pubblico nel maggio del 2017.
 
== Società ==
[[File:Tower centar 040408.jpg|thumbminiatura|''Tower centar'' a Fiume]]
[[File:Skyscrapersrijeka.jpg|thumbminiatura|Grattacieli di espansione edilizia a Fiume]]
[[File:Bazeni Kantrida 130610 23.jpg|thumbminiatura|La piscina Kantrida a Fiume, sede dei [[Campionati europei di nuoto in vasca corta 2008]]]]
[[File:Building on Korzo str and Kula-Kolo.jpg|thumbminiatura|rightdestra|Il Corso (''Korzo'' in lingua croata), strada principale della città]]
 
=== Evoluzione demografica ===
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! Anno !! Città !! Municipalità !! Area urbana !! Area metropolitana
|-
|align="center" |2011 ||align="center" |128 624{{formatnum:128624}} ||align="center" |185 125{{formatnum:185125}} ||align="center" |213 666{{formatnum:213666}} ||align="center" |245 054{{formatnum:245054}}
|-
|align="center" |2001 ||align="center" |144 043{{formatnum:144043}} ||align="center" |191 647{{formatnum:191647}} ||align="center" |220 538{{formatnum:220538}} ||align="center" |252 933{{formatnum:252933}}
|-
|align="center" |1991 ||align="center" |165 904{{formatnum:165904}} ||align="center" |206 229{{formatnum:206229}} ||align="center" |236 028{{formatnum:236028}} ||align="center" |268 016{{formatnum:268016}}
|-
|align="center" |1981 ||align="center" |158 226{{formatnum:158226}} ||align="center" |193 044{{formatnum:193044}} ||align="center" |222 318{{formatnum:222318}} ||align="center" |251 768{{formatnum:251768}}
|}
 
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|-
|'''Città'''
|style="text-align:center;"|128 624{{formatnum:128624}}
|style="text-align:center;"|44
|style="text-align:center;"|2 923{{formatnum:2923}}
|-
|'''Ex-municipalità'''
|style="text-align:center;"|56,501{{formatnum:56501}}
|style="text-align:center;"|473
|style="text-align:center;"|119
|-
|''Subtotale''
|style="text-align:center;"|''185 125{{formatnum:185125}}''
|style="text-align:center;"|''517''
|style="text-align:center;"|''358''
|-
|'''Area urbana'''
|style="text-align:center;"|28 541{{formatnum:28541}}
|style="text-align:center;"|308
|style="text-align:center;"|93
|-
|''Subtotale''
|style="text-align:center;"|''213 666{{formatnum:213666}}''
|style="text-align:center;"|''825''
|style="text-align:center;"|''259''
|-
|'''Area metropolitana'''
|style="text-align:center;"|31 388{{formatnum:31388}}
|style="text-align:center;"|840
|style="text-align:center;"|37
|-
|'''Totale'''
|style="text-align:center;"|'''245 054{{formatnum:245054}}'''
|style="text-align:center;"|'''1 665{{formatnum:1665}}'''
|style="text-align:center;"|'''147'''
|}
* ''Ex-municipalità'': consiste nei comuni limitrofi un tempo uniti alla città di Fiume, che sono stati divisi nel 1995. Le ex municipalità comprendono i comuni di [[Castua]], [[Viškovo|San Mattia]], [[Clana]], [[Costrena]], [[ČavleZaule di Liburnia|Zaule del Carnaro]], [[Jelenje|Gellegne]], [[Buccari]] e [[Porto Re]]
* ''Area urbana'': consiste nell'area adiacente ai confini delle ex municipalità. Comprende i comuni di [[Abbazia (Croazia)|Abbazia]], [[Laurana]], [[Draga di Moschiena]] e [[Mattuglie]].
* ''Area metropolitana'': consiste nell'area di espansione urbanistica. Comprende i comuni di [[Cirquenizza]], [[Novi (Croazia)|Novi]], [[Valdivino]], [[Lokve (Croazia)|Loque]], [[Fužine|Fusine]], [[Delnice|Delnizza]] e [[Castelmuschio]], che gravitano tutti intorno alla città di Fiume.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
In base alAl [[censimento]] croato del [[2001]], la maggioranza della popolazione di Fiume si è dichiaratadichiarò croata per l'80,39%. LSolo l'1,92% ({{formatnum:2763}} persone) della popolazione si è dichiaratadichiarò di nazionalità italiana, sebbene gli iscritti alla locale comunità italiana sianofossero ancora oltre {{formatnum:7000}}. I [[serbi]] rappresentanorappresentavano il 6,21% dei residenti, l'1,46% si è dichiaratodichiarava "altro", mentre gli indecisi sonoerano il 5,05%. Altri gruppi nazionali rilevanti sonoerano i [[Bosgnacchi|bosniaci di tradizione musulmana]] (1,37%) e gli [[sloveni]] (1,09%). SonoErano presenti altri gruppi etnici, che però hannoavevano una consistenza esigua.<ref>[http://www.dzs.hr/Eng/censuses/Census2001/Popis/E01_02_02/E01_02_02_zup08.html Censimento 2001]</ref>.
 
Secondo il censimento del 2011,<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Population by Ethnicity, by Towns/Municipalities, 2011 Census: County of Primorje-Gorski kotar"|opera=Census of Population, Households and Dwellings 2011|città=Zagabria|editore=Croatian Bureau of Statistics|mese=dicembre|anno=2012|lingua=en|url=http://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/E01_01_04/e01_01_04_zup08.html}}</ref> invece, la città avevadi Fiume ha raggiunto una popolazione di {{formatnum:128624}} abitanti, di cui:
* Croati: {{formatnum:106136}} (82,52%);
* Serbi: {{formatnum:8446}} (6,57%);
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{{vedi anche|Esodo giuliano dalmata|Italiani di Croazia}}
{{citazione|Da Fiume se ne andarono, nel periodo 1946-1954, oltre {{formatnum:30000}} abitanti. Le ragioni di un esodo così massiccio furono di diversa natura... Si ricorda Bastianuti Diego, Storia del nostro esodo: "La mia famiglia, come tante altre, optò per l'Italia nel 1947 a Fiume, subito dopo riuscimmo a lasciare la nostra città..."|Boris Gombač, ''Atlante storico dell'Adriatico orientale'', Bandecchi & Vivaldi Editori, Pontedera 2007}}
[[File:A-H ethnic 1910 Pict 4.JPG|thumbminiatura|leftsinistra|upright=1.2|[[Madrelingua|Lingue madri]] maggioritarie della popolazione in [[Istria]], [[Quarnaro]] e [[Dalmazia]] nel 1910]]
[[File:Fiume (Rijeka) bombing by RAF in 1944.jpg|thumbminiatura|Bombardamenti aerei su Fiume nel 1944 da parte di aerei della [[Royal Air Force|RAF]]. Particolarmente colpito fu il [[cantiere navale di Fiume]]. Le violenze della guerra furono una delle cause che portarono all'esodo dei fiumani italiani]]
 
A Fiume gli italiani [[Popoli indigeni|autoctoni]] erano la maggioranza relativa nel comune (48,61% nel 1910, prima della sua annessione all'Italia), e oltre alla cospicua comunità croata (25,95% nello stesso anno), vi era anche una discreta minoranza [[Ungheria|ungherese]] (13,03%)<ref name="paduaresearch">{{cita web|url=http://paduaresearch.cab.unipd.it/10918/1/durdulov_maja_tesi.pdf|titolo=Italiano popolare a Fiume. Lettere di semicolti (1915-1945)|accesso=6 febbraio 2021}}</ref>. Gli italiani a Fiume salirono, nel 1925, un anno dopo la sua annessione all'Italia, al 70,7% della popolazione totale<ref name="paduaresearch"/>.
Fino al termine della [[seconda guerra mondiale]] la popolazione [[Popoli indigeni|autoctona]] italiana era l'etnia maggioritaria a Fiume. Dopo la fine delle ostilità scelse in gran parte la via dell'[[esodo istriano|esodo]], sparpagliandosi in tutta Italia (soprattutto a [[Trieste]], [[Venezia]], [[Ancona]], [[Roma]], [[Genova]]: a Roma, in particolare, per ospitarli, fu creato un quartiere ''[[ad hoc]]'', il quartiere [[Giuliano-Dalmata]]) e oltre oceano ([[Australia]], [[Canada]], [[Argentina]], [[Brasile]], [[Uruguay]], [[Stati Uniti d'America]]).
 
Fino al termine della [[seconda guerra mondiale]] la popolazione italiana era ancora l'etnia maggioritaria a Fiume. Dopo la fine delle ostilità in gran parte emigrò in seguito all'[[esodo giuliano dalmata]], sparpagliandosi in tutta Italia (soprattutto a [[Trieste]], [[Venezia]], [[Ancona]], [[Roma]], [[Genova]]: a Roma, in particolare, per ospitarli, fu creato un quartiere ''[[ad hoc]]'', il quartiere [[Giuliano-Dalmata]]) e oltre oceano ([[Australia]], [[Canada]], [[Argentina]], [[Brasile]], [[Uruguay]], [[Stati Uniti d'America]]).
 
Tra gli esuli fiumani celebri sono degni di nota il linguista [[Giovanni Frau]], il politico [[Leo Valiani]], gli atleti [[Abdon Pamich]] (marciatore), [[Ezio Loik]], [[Antonio Vojak]], [[Rodolfo Volk]], i fratelli [[Mario Varglien|Mario]] e [[Giovanni Varglien]], [[Marcello Mihalic]] e [[Giovanni Udovicich]] (calciatori), [[Gianni Cucelli]] e [[Orlando Sirola]] (tennisti), la regista [[Luciana d'Asnasch Veschi]], la scrittrice [[Marisa Madieri]], il poeta [[Valentino Zeichen]], il giurista [[Danilo Zolo]], lo scrittore e storico Amleto Ballarini, i narratori [[Osvaldo Ramous]] e [[Diego Zandel]] (nato in un campo profughi da genitori fiumani), lo scrittore e politico [[Sergio Travaglia]].
 
A cavallo tra il [[1946]] e il [[1948]] Fiume fu la città maggiormente interessata dall'arrivo, nella Jugoslavia di Tito, di [[Esodo dei cantierini monfalconesi|alcune migliaia di emigranti italiani]], perlopiù lavoratori del [[cantiere navale di Fiume]] e del [[cantiere navale di Pola]], che vi si trasferirono principalmente per motivazioni ideali e politiche, contribuendo come operai specializzati e tecnici al rilancio del cantiere navale fiumano, che fu dedicato al 3 maggio (''3 Maj''), data che ricorda il 3 maggio 1945, in cui Fiume venne occupata dalle [[Armata popolare di liberazione della Iugoslavia|truppe partigiane]] di [[Josip Broz Tito|Tito]].
[[File:Palazzo Modello.jpg|thumbminiatura|Palazzo Modello, dal 1991 sede della sezione di Fiume dell'[[Unione Italiana]]]]
 
Oggi la ''Comunità degli Italiani'' di Fiume'' (CI di Fiume) conta {{formatnum:7360}} iscritti e ha sede nell'antico ''[[Palazzo Modello'']] (un edificio monumentale, che in origine era la sede del Circolo degli ufficiali della Marina austroungarica e poi sede della [[Regia Marina]] italiana), a qualche centinaio di metri dalla [[Torre Civica (Fiume)|torre civica di Fiume]], uno dei simboli storici della città. Lo storico sodalizio aderisce all'[[Unione Italiana]].
 
Secondo il censimento croato del 2011 gli [[Italiani di Croazia|italiani di Fiume]] erano {{formatnum:2445}}, ossia l'1,9% della popolazione fiumana ({{formatnum:128624}} abitanti), mentre {{formatnum:2276}} (1,77%) dichiaravano d'essere di [[madrelingua]] italiana<ref>{{cita web|url=http://www.dzs.hr/default_e.htm|titolo=Croatian Bureau of Statistics|accesso=27 febbraio 2019|lingua=en}}</ref>. Fra gli italiani del secondo dopoguerra che decisero di trasferirsi o di rimanere a Fiume per motivi politici e ideali sono da ricordare l'artista [[Romolo Venucci]], l'artista e critica d'arte Erna Toncinich, e gli scrittori [[Lucifero Martini]] e [[Giacomo Scotti]].
 
A Fiume ha sede pure la casa editrice [[EDIT]], proprietaria del quotidiano in lingua italiana ''[[La Voce del Popolo (quotidiano di Fiume)|La Voce del Popolo]]'', del quindicinale ''Panorama'', del periodico per ragazzi ''Arcobaleno'' (ex ''Il Pioniere'') e della rivista culturale ''Battana'', che prende il nome dell'[[Battana|omonimo natante tradizionale veneto]]. L'EDIT pubblica i libri di testo destinati alle scuole italiane di Croazia e Slovenia nonché libri (quasi esclusivamente scritti in lingua italiana o nellenei versionidialetti locali deldella dialetto[[lingua venetoveneta]]) di autori italiani residenti in Croazia e Slovenia.
 
A Fiume esistono quattro [[Scuola primaria in Italia|scuole primarie]] che coprono anche l'[[Scuola secondaria di primo grado in Italia|istruzione primaria di primo grado]] (corrispondente agli otto anni dell'obbligo scolastico) e una [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuola secondaria di secondo grado]]. Per quanto riguarda l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, a Fiume sono presenti la SEI Dolac, la SEI San Nicolò (ex Mario Gennari), la SEI Gelsi, la SEI Belvedere e, per quanto infine concerne l'istruzione secondaria di secondo grado, l'SMSI di Fiume (conosciuta da tutti in città con il nome di ''[[Storia dell'istruzione in Italia|Liceo]]'').
 
Alla SMSI gli alunni possono scegliere quattro indirizzi di studio: [[Ginnasio (scuola)|ginnasio]] generale, ginnasio matematico-scientifico, indirizzo alberghiero-turistico (tutti corsi quadriennali) o scuola commerciale (corso triennale). Presso le scuole italiane le lezioni di tutte le materie, con l'eccezione della [[lingua croata]], vengono svolte in [[lingua italiana]]. Nell'ambito dell'insegnamento della [[lingua inglese]] le traduzioni vengono fatte dall'inglese all'italiano e viceversa (la stessa prassi vale anche nel caso dell'insegnamento del [[lingua francese|francese]], del [[lingua tedesca|tedesco]] e del [[lingua latina|latino]]).
 
Nel 2003 [[papa Giovanni Paolo II]] durante la sua [[Viaggi apostolici di Giovanni Paolo II|terza visita pastorale]] in [[Croazia]] (si trattò del suo centesimo viaggio all'estero), si fermò anche a Fiume. Durante la celebrazione della messa svoltasi nell'ampio piazzale del Delta (tra il Canale morto e il fiume [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]]), il papa si rivolse alla comunità autoctona italiana usando l'[[lingua italiana|italiano]].
 
=== Lingue e dialetti ===
==== Descrizione ====
{{vedi anche|Dialetto fiumano}}
[[File:Theatre of Ivan pl. Zajc, Rijeka.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl. Zajc, sede anche del [[Dramma Italiano di Fiume]]|rightdestra]]
 
La ripartizione linguistica al 2001 è la seguente:
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}}
 
Oltre al croato e all'italiano, che sono le lingue più diffuse, la popolazione utilizza anche il [[dialetto fiumano]], una variante della [[lingua veneta]] affine all'istroveneto e al veneto dalmata, parlato da ca. il 2-5% della popolazione, corrispondente a circa 20 000 locutori, distribuiti tra le le varie etnie di Fiume. Il dialetto fiumano, similmente agli altri dialetti veneti parlati lungo la costa adriatica, è stato storicamente usato anche come [[lingua franca]] da parte delle diversi gruppi etnici presenti a Fiume. In alcune zone dell'area urbana di Fiume è parlato anche il [[ciacavo]], uno dei tre dialetti della [[lingua croata]].
 
==== Storia ====
{{vedi anche|Dialetto fiumano|Dialetto veneto coloniale}}
 
[[File:Granica između Rijeke i Sušaka 1937.JPG|thumbminiatura|upright=1.2|leftsinistra|Fiume nel 1937, durante il periodo di appartenenza all'Italia]]
 
Da un punto di vista linguistico, dopo la [[caduta dell'[[Impero romano d'Occidente]] (476 d.C.), le popolazioni [[Romanizzazione (storia)|romanizzate]] dell'[[Istria]], del [[Quarnaro]] e della [[Dalmazia]] rimasero in balìa di alcune tribù bellicose, principalmente [[Avari]] e [[Slavi]]. In questo periodo anche nel [[Carso]], territorio dove è situata Fiume, erano diffuse la [[lingue retoromanze]]. Con l'insediamento degli slavi, si diffusero anche le [[lingue slave meridionali]], in particolar modo il [[lingua croata]]. A partire dal [[Rinascimento]], le comunità ladine iniziarono gradualmente ad essere assimilate dalle popolazioni slave, scomparendo poi completamente da queste aree geografiche.
 
Nel [[XVII secolo]] il commercio fiumano si estese sino in [[Puglia]]. Come conseguenza aumentò l'immigrazione marchigiana e veneta verso Fiume, e con essa si incrementò nuovamente la diffusione di [[lingue romanze]], in particolar modo il [[dialetto veneto coloniale]] (ovvero l'idioma parlato nei domini marittimi veneziani, che erano chiamati ''[[Stato da Mar]]''), da cui si evolse il [[dialetto fiumano]], e la [[lingua italiana]]. La [[Repubblica di Venezia]] non ne ebbe però mai il controllo diretto su Fiume, se non per una brevissima parentesi nel [[1508]].
 
Tra le lingue parlate in città si usò, soprattutto sino alla fine della [[seconda guerra mondiale]], e ancora oggi nell'ambito della componente autoctona italiana residente in città, il dialetto fiumano, che ha influenze di altre lingue, prevalentemente il [[Lingua croata|croato]] e in misura minore il [[Lingua tedesca|tedesco]]<ref>Nicola Pafundi, ''Dizionario fiumano-italiano italiano-fiumano'', Associazione Libero Comune di Fiume in Esilio, Padova 2011; Salvatore Samani, ''Dizionario del dialetto fiumano'', Società di Studi Fiumani, Roma 2007 (seconda edizione 2008).</ref>.
[[File:PPMHP 270508 ulaz.jpg|rightdestra|thumbminiatura|upright=1.2|Il Palazzo del Governo, sede del museo del litorale croato]]
 
L'uso scritto della lingua, prima [[Lingua latina|latina]] e poi [[Lingua italiana|italiana]], è attestato da tutte le più antiche fonti: fra le carte latine del cancelliere Del Reno di Modena (1436-1461) sono conservati i primi documenti scritti in [[lingua volgare]] degli archivi fiumani, allegati a una carta notarile: si tratta di una tariffa del pesce e di un inventario dei beni della chiesa parrocchiale di Fiume, dalle quali si deduce che il popolo conoscesse la lingua italiana. A partire da questo periodo, i documenti in italiano volgare si susseguono in gran numero: particolarmente indicativo un proclama latino del 1575 che si dice esser stato spiegato in lingua italiana "per la migliore comprensione del popolo".
 
Nel 1599 il consiglio civico di Fiume ordinò al suo magistrato di redigere in futuro i propri atti in italiano invece che in latino, per farli comprendere a tutti. All'inizio del [[XIX secolo]], l'uso della lingua italiana era presente non solo negli affari della pubblica amministrazione, ma anche nei contratti privati così come nei contadi slavi circostanti di [[Castua]], [[ČavleZaule di Liburnia|Grobnico]], [[Tersatto]], [[Buccari]] e [[Valdivino]]. Anche tra le persone colte di Fiume era diffuso il dialetto fiumano.
 
A Fiume, in [[alfabeto glagolitico]], ovvero del più antico [[alfabeto slavo]] conosciuto, sono rimaste due tracce, ovvero un'iscrizione del 1561 sull'architrave della porta d'una casa nella zona del duomo di San Vito e un registro di Sante Messe del 1605. D'altro canto, prove indirette dell'utilizzo pubblico della lingua slava sono rinvenibili nelle diverse richieste dei vescovi della zona<ref>Tutte queste notizie in [[Giovanni Kobler]], ''Memorie per la storia della liburnica città di Fiume'', Stabilimento Tipo-litografico Fiumano di Emidio Mohovich, Fiume 1896, pp. 182 ss.</ref>.
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=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Rijeka_Korzo_karneval_2008.jpg|sinistra|thumbminiatura|upright=1.2|Il carnevale di Fiume del 2008]]
 
Il [[Moretto fiumano]] (''Morčić'') è un inusuale gioiello di derivazione veneziana tipico della città di Fiume, costituito dall'effige della testa di [[Mori (storia)|moro]], che decora orecchini, ciondoli o spille. Il Moretto fiumano costituisce uno dei simboli più riconoscibili della città, della regione del [[Quarnaro]] e della [[Dalmazia]]. Oltre ai suoi scopi estetici, decorativi e di portafortuna, questo insolito gioiello è quindi un tipico segno di identità ed appartenenza alla città di Fiume il cui uso travalica i confini locali cittadini.
[[File:Morčić Rijeka 2008.jpg|miniatura|destra|Un ciondolo con il tipico [[Moretto fiumano]]]]
 
== Cultura ==
Evento di richiamo internazionale è il [[carnevale di Fiume]] (''Riječki karneval''), che è stato istituito nel 1982 e che si svolge ogni anno tra la fine di gennaio e gli inizi di marzo. La sfilata, che è organizzata nell'ultima domenica prima del [[mercoledì delle ceneri]], è uno dei carnevali più importanti della Croazia, tant'è che viene trasmesso in diretta dalle televisioni nazionali.
=== Eventi ===
Evento di richiamo internazionale è il [[carnevale di Fiume]] (''Riječki karneval''), che è stato istituito nel 1982 e che si svolge ogni anno tra la fine di gennaio e gli inizi di marzo. La sfilata, che è organizzata nell'ultima domenica prima del [[mercoledì delle ceneri]], è uno dei carnevali più importanti della Croazia, tant'è che viene trasmesso in diretta dalle televisioni nazionali.
 
Durante la sfilata del carnevale di Fiume un centinaio di gruppi mascherati o folkloristici marciano lungo la città, salutati dal [[sindaco]], dal maestro Toni (''meštar Toni''), ovvero il "maestro del carnevale" che diventa "sindaco" della città durante l'evento, e dalla regina del carnevale. La sfilata viene aperta verso mezzogiorno con in testa il sopraccitato Moretto fiumano, dal 1991 simbolo e maschera ufficiale della città. L'ultimo gruppo che alla sera chiude la parata sono gli scampanatori di Halubje (''Halubajski zvončari''). Vengono organizzati, anche nei giorni che precedono la sfilata di carnevale, numerose feste in vari luoghi e quartieri di Fiume: uno dei più conosciuti si svolge sul Corso (''Korzo''), la strada principale della città.
 
Fiume è stata eletta [[capitale europea della cultura]] 2020<ref>[https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals-culture_de Kulturhauptstädte Europas]</ref>.
==Cultura==
 
===Istruzione===
====Musei= Istruzione ===
==== Musei ====
Il [[Museo di arte moderna e contemporanea (Fiume)|Museo di arte moderna e contemporanea]] nasce nel 1948 come una galleria di [[belle arti]]. Nel [[1962]] diventa [[Galleria d'arte]]. Il museo ospita una collezione d'arte permanente la cui datazione arriva fino al [[XX secolo]]. Degno di nota, a Fiume, è anche il Museo marittimo e storico del litorale croato.
 
===Teatro= Università ====
La città è sede dell'[[Università di Fiume]], fondata nel [[1973]].
Nella città è stato realizzato, dallo studio di architettura [[Fellner & Helmer]], il Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl.Zajc, sede anche del [[Dramma Italiano di Fiume]].
 
===Eventi Media ===
==== Stampa ====
Fiume è stata eletta [[capitale europea della cultura]] 2020<ref>[https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals-culture_de Kulturhauptstädte Europas]</ref>.
Il principale quotidiano della città è la ''[[Novi list]]'', fondato nel [[1900]]. La testata vanta il primato di essere il più antico giornale in lingua croata ancora esistente. L'organo di riferimento della comunità italiana è ''[[La Voce del popolo (quotidiano)|La Voce del Popolo]]'', di proprietà della [[casa editrice]] [[EDIT]].
 
=== Teatro ===
Nella città è stato realizzato, dallo studio di architettura [[Fellner e Helmer]], il [[Teatro nazionale croato di Fiume|Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl. Zajc]], sede anche del [[Dramma Italiano di Fiume]].
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
Il comune di Fiume non è diviso in insediamenti (in lingua croata chiamati ''naselja'')<ref>[http://narodne-novine.nn.hr/clanci/sluzbeni/dodatni/129129.htm Frazioni della Regione litoraneo-montana]</ref>. La città è invece suddivisa in 3334 rioni, o "comitati localidi quartiere"<ref name="comitati">''Banderovo'', ''Belvedere'', ''Braida-Dolac'', ''Brašćine-Pulac'', ''Bulevard'', ''Centro-Sušak'', ''Draga'', ''Drenova'', ''Vežica Superiore'', ''Zamet Superiore'', ''Città di Tersatto'', ''Grbci'', ''Cantrida'', ''Cosala'', ''Crimea'', ''Porto'', ''Mlaka'', ''Orehovica'', ''Pašac'', ''Pećine'', ''Pehlin'', ''Gelsi'', ''Vežica Inferiore'', ''Potok'', ''Srdoči'', ''San Cosimo'', ''San Nicolò'', ''Svilno'', ''Scoglietto'', ''Scurigne'', ''Valscurigne'', ''Torretta'', ''Vojak'' e ''Zamet'' in: [https://www.rijeka.hr/it/autogoverno-locale/ ''Autogoverno locale'' nel sito ufficiale della Città di Fiume]</ref> (''mjesni odbori'')<ref>[http://www.rijeka.hr/mo Elenco comitati rionali Città di Fiume (in croato)]</ref>, dotati di consigli rionali e di un certo grado di autonomia amministrativa<ref>[http://www.rijeka.hr/ComitatiRionaliDella Comitati rionali Città di Fiume (italiano)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150211185600/http://www.rijeka.hr/ComitatiRionaliDella |data=11 febbraio 2015 }}</ref>, elencati di seguito. Tra parentesi il nome autoctono in [[lingua italiana]].
{{div col}}
* Banderovo<ref name="comitati" /> (''Montegrappa'')
* Belveder (''Belvedere''<ref name="comitati" /><ref name="austriaca">''Belvedere'', ''Scoglietto'' e ''V. p. Scurigne'' in: [httphttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/58/Fiume_1900.jpg ''Stadtplan von Fiume'', Horst F. Meyer + Dieter Winkler: In allen Häfen war Österreich, 1900]</ref>)
* Brajda-Dolac (''Braida-Dolaz'' o ''Braida-Dolac''<ref name="comitati" />)
* Brašćine-Pulac<ref name="comitati" /> (''Brascine-Pulaz'' o ''Malburgo'')
* Bulevard<ref name="comitati" />
* Centar-Sušak (''Centro-[[Sussak|Sušak]]''<ref name="comitati" /> o ''Sussag'', ''Sussa'' o anche ''Sansego di Fiume'')
* Centar Luka (''Centro Porto''), sede civica e municipale
* Draga<ref name="comitati" />
* Centar Sušak (''Centro [[Sussak]]'' o ''Sussag'', ''Sussa'' o anche ''Sansego di Fiume'')
* Drenova<ref name="comitati" />
* Draga
* Gornja Vežica (''Vežica Superiore''<ref name="comitati" /> o ''Vesizza superiore'')
* Drenova
* Gornji Zamet (''Zamet Superiore''<ref name="comitati" />)
* Gornja Vežica (''Vesizza superiore'')
* Grad Trsat (''Città di [[Tersatto]]''<ref name="comitati" /><ref name="cimiteri" />)
* Grbci (''Gherbizzi'' o ''Gherbzi'', ''Gherbaz'')
* Grbci<ref name="comitati" /> (''Gherbizzi'' o ''Gherbzi'', ''Gherbaz'')
* Kantrida (''Cantrida'' già ''Borgomarina'')
* Kantrida (''Cantrida''<ref name="comitati" /> già ''Borgomarina'')
* Kozala (''Cosala'')
* Kozala (''Cosala''<ref name="comitati" /><ref name="cimiteri">''Cosala'', ''Tersatto'', ''Zamet'' e ''San Cosimo'' in: [https://www.rijeka.hr/it/temi-per-i-cittadini/famiglia-e-assistenza-sociale/sepolture-e-cimiteri/cimiteri-fiumani/ ''Cimiteri fiumani'' nel sito ufficiale della Città di Fiume]</ref>)
* Krimeja (''Crimea'')
* Krimeja (''Crimea''<ref name="comitati" />)
* Mlaka (''Mlaca'')
* Luka (''Porto''<ref name="comitati" />), sede civica e municipale
[[File:JadranskiTrgRijeka2.png|thumb|upright=1.2|La piazza Adriatica a Fiume]]
* Mlaka<ref name="comitati" /> (''Mlaca'')
* Orehovica (''Orecovizza'')
[[File:JadranskiTrgRijeka2.png|miniatura|upright=1.2|La piazza Adriatica a Fiume]]
* Pašac (''Passaz'' o ''Pasciaz'')
* Orehovica<ref name="comitati" /> (''Orecovizza'')
* Pećine (''Pecine'')
* Pašac<ref name="comitati" /> (''Passaz'' o ''Pasciaz'')
* Pehlin (''San Giovanni''<ref>[http://untreaty.un.org/unts/60001_120000/16/10/00030498.pdf Trattato di Roma (1924)/Nettuno (1925), articolo 8 p. 6]</ref>)
* Pećine<ref name="comitati" /> (''Pecine'')
* Podmurvice (''Gelsi''<ref name="LamiaFiume">[https://www.rijeka.hr/wp-content/uploads/2016/05/Edukativni-program-La-Mia-Fiume.pdf La mia Fiume, Manuale per lo studio della storia locale nelle scuole elementari di Fiume] - ISBN 978-953-7466-31-2, Editore: Città di Fiume, 2013</ref>)
* Pehlin<ref name="comitati" /> (''San Giovanni''<ref>[http://untreaty.un.org/unts/60001_120000/16/10/00030498.pdf Trattato di Roma (1924)/Nettuno (1925), articolo 8 p. 6]</ref>)
* Podvežica (''Vesizza inferiore'')
* Podmurvice (''Gelsi''<ref name="comitati" /><ref name="LamiaFiume">[https://www.rijeka.hr/wp-content/uploads/2016/05/Edukativni-program-La-Mia-Fiume.pdf La mia Fiume, Manuale per lo studio della storia locale nelle scuole elementari di Fiume] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180325232255/https://www.rijeka.hr/wp-content/uploads/2016/05/Edukativni-program-La-Mia-Fiume.pdf |data=25 marzo 2018 }} - ISBN 978-953-7466-31-2, Editore: Città di Fiume, 2013</ref>)
* Potok (''Fiumara'')
* ŠkoljićPodvežica (''ScogliettoVežica Inferiore''<ref name="austriacacomitati" /> o ''Vesizza inferiore'')
* Škurinje (''Scurigne''Potok<ref name="austriacacomitati" /> (''Fiumara'')
* Srdoči<ref name="comitati" /> (''Sérdoci'')
* Škurinjska Draga (''Valscurigne''<ref>[http://www.editfiume.info/lavoce/fiume/6344-d-403-si-parte-da-valscurigne D-403, si parte da Valscurigne] - La Voce del Popolo, 7 maggio 2014</ref>)
* Sveti Kuzam (''San Cosimo''<ref name="comitati" /><ref name="cimiteri" />)
* Srdoči (''Sérdoci'')
* Sveti KuzamNikola (''San CosimoNicolò''<ref name="comitati" />)
* Svilno (''Svilno''<ref name="comitati" />)
* Sveti Nikola (''San Nicolò'')
* Školjić (''Scoglietto''<ref name="comitati" /><ref name="austriaca" />)
* Svilno (''Svilno'')
* Škurinje (''Scurigne''<ref name="comitati" /><ref name="austriaca" />)
* Trsat (''[[Tersatto]]'')
* Škurinjska Draga (''Valscurigne''<ref name="comitati" /><ref>[http://www.editfiume.info/lavoce/fiume/6344-d-403-si-parte-da-valscurigne D-403, si parte da Valscurigne] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180325172801/http://www.editfiume.info/lavoce/fiume/6344-d-403-si-parte-da-valscurigne |data=25 marzo 2018 }} - La Voce del Popolo, 7 maggio 2014</ref>)
* Turnić (''Torretta''<ref name="LamiaFiume" />)
* Turnić (''Torretta''<ref name="comitati" /><ref name="LamiaFiume" />)
* Vojak (''Casermetta''<ref>[http://www.edit.hr/lavoce/2008/080331/cfiumana.htm La Voce del Popolo, 2008 – “Demolito l'ingresso dell'ex caserma di Tersatto”]</ref>)
* Vojak<ref name="comitati" /> (''Casermetta''<ref>[http://www.edit.hr/lavoce/2008/080331/cfiumana.htm La Voce del Popolo, 2008 – “Demolito l'ingresso dell'ex caserma di Tersatto”]</ref>)
* Zamet (''Zamét'')
* Zamet (''Zamét''<ref name="comitati" /><ref name="cimiteri" />)
{{div col end}}
 
=== Precedente suddivisione ===
[[File:Italian province of fiume.JPG|thumbminiatura|upright=1.5|Segnata in rosso, la provincia italiana di Fiume (1924-1945) nell'ambito del Regno d'Italia]]
 
Nel [[1936]] il comune di Fiume, quando apparteneva all'Italia inquadrato nella [[provincia di Fiume]], aveva una popolazione totale di 53&nbsp;896 residenti, ed era suddiviso in due [[Frazione (geografia)|frazioni]]:<ref>VIII Censimento Generale della Popolazione; 21 aprile 1936, XIV; Fascicolo 31 PROVINCIA DEL CARNARO (FIUME); Tipografia Ippolito Failli, Roma 1937 ANNO XV.</ref>
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|}
 
== Economia ==
=== Cantieristica navale ===
{{vedi anche|Cantiere navale di Fiume|Cantiere navale Viktor Lenac}}
Fiume possiede una storica [[Cantiere navale|industria cantieristica navale]] concentrata in due siti, il [[cantiere navale di Fiume]] e il [[cantiere navale Viktor Lenac]] nella baia di [[Costrena]].
[[File:Ladjedelnica 3. maj Rijeka 1960 (2).jpg|thumbminiatura|upright=1.2|leftsinistra|Vista del cantiere navale di Fiume nel 1960]]
 
Il cantiere navale di Fiume è un importante cantiere navale in cui vengono costruite principalmente [[petroliera|petroliere]], [[Nave cargo|cargo]], [[container|porta containers]] e talvolta anche navi passeggeri ([[Traghetto|traghetti]] e [[Panfilo|yacht]]); impiega circa 3250 addetti. La storia del cantiere e del porto è strettamente legata alle vicende storiche e politiche della città. Il bacino venne costruito presso il [[Delta fluviale|delta]] del fiume [[Eneo (fiume)|fiume Eneo]] allo sbocco del ''Canal Morto'', i cui fondali profondi circa 10 [[Metro|metri]] consentivano l'approdo di grandi navi. Il cantiere, dopo alterne fortune dovuti alle guerre e ai relativi passaggi da una nazione all'altra, ritornò ad essere pienamente operativo solo dalla seconda metà degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e da allora vi sono state costruite oltre 700 navi. All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] i cantieri arrivarono ad impiegare 4.500 lavoratori e il porto divenne il maggiore scalo jugoslavo ed uno dei più importanti del [[Mediterraneo]]. Nel giugno [[1991]], in seguito alla [[Guerre jugoslave|guerra]] e alla disgregazione della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], Fiume entrò a far parte dell'indipendente [[Storia della Croazia#La guerra d'indipendenza (1991 - 1995)|Croazia]], ma la città nuovamente patì le difficili condizioni conseguenti ad una guerra ed il [[porto]] ne subì i contraccolpi. Il traffico, già colpito dalla crisi economico/finanziaria dell'ultima [[Jugoslavia]], subì un ulteriore calo, ma quando, le condizioni politiche interne ed internazionali hanno reso la situazione più tranquilla, Fiume ha finito per assumere in pochi anni il ruolo di principale porto croato e la cantieristica navale un ruolo importante nell'[[economia della [[Croazia]].
[[File:Vrh Martinscice Viktor Lenac 110208.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Il cantiere navale ''Viktor Lenac'']]
 
Il cantiere navale Viktor Lenac era stato fondato nel [[1896]] con il nome "''Lazarus''" nel porto di Fiume. All'epoca veniva utilizzato per la costruzione e la riparazione di mercantili e pescherecci italiani ed austro-ungarici. Il "''Cantiere Lazarus''" si trovava all'interno del Porto Baross, che il [[Trattato di Roma (1924)|trattato di Roma]] assegnava alla [[Regno di Jugoslavia]] con la località di [[Sussak]], mentre Fiume all'Italia. Nel [[1939]] Sussak costituiva il maggior porto marittimo della Jugoslavia, sede e base della società ''Jugolijnea'', la compagnia marittima di bandiera e di altre società minori. Al termine della [[seconda guerra mondiale]] il cantiere, nel [[1948]], è stato ribattezzato con l'attuale nome ''[[Viktor Lenac]]''. In seguito all'accrescimento delle commesse negli [[anni 1970|anni settanta]] il cantiere venne spostato da Fiume alla baia di Martinšćica che è abbastanza profonda e protetta sufficientemente dai venti e dalle onde. La baia si trova a circa 2 [[miglio nautico|miglia]] sul lato orientale della città di Fiume. Dopo lo spostamento a Martinšćica il cantiere incrementò le sue capacità produttive con un aumento delle commesse di lavoro. Dopo l'indipendenza croata il cantiere dal [[1993]] è stato totalmente privatizzato.
 
=== L'invenzione del siluro ===
[[File:Robert Whitehead with battered test torpedo Fiume c1875.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Robert Whitehead nel 1875 con un siluro di prova]]
 
Il [[Siluro#Torpedini a propulsione autonoma|primo primitivo siluro]] al mondo fu inventato dal fiumano [[Giovanni Luppis]] attorno al 1860. Fu poi perfezionato, sempre a Fiume, dal britannico [[Robert Whitehead]], che subentrò a Luppis nello sviluppo dell'arma. Fu sempre a Fiume che Whitehead aprì la [[Silurificio Whitehead di Fiume]], che produsse ed esportò la nuova rivoluzionaria arma presso le marine militari di tutto il mondo.
 
=== La storiaStoria del gas a Fiume ===
{{senza fonte|Il 1º agosto [[1852]] a Fiume vennero accesi 226 [[illuminazione a gas|lampioni alimentati a gas]]. Nello stesso anno nel rione di Scoglietto (oggi chiamata ''Skoljić'') fu realizzata la prima officina del gas di Fiume. L'impianto venne trasferito nel [[1874]] nel rione di Mlaka (considerato all'epoca molto distante dal centro abitato), dove è rimasto fino alla fine del 2006.}}
 
{{senza fonte|Nel [[1923]] il sistema della produzione del gas e della sua distribuzione si sviluppò assumendo la forma che quasi invariata si è mantenuta fino a oggi. In quel periodo il gas cominciò a essere utilizzato prevalentemente per la preparazione dei cibi e in misura sempre più ridotta per l'illuminazione. L'ultimo lampione a gas della città fu spento nel 1939. Nel 1995 il cosiddetto ''gas cittadino'', o ''gas città'', cominciò a essere rimpiazzato dal gas misto, una fase intermediariaintermedia necessaria all'introduzione del metano. Il 27 novembre del 2006 l'officina del gas per la produzione di gas città è stata disattivata.}}
 
{{senza fonte|Un importante impulso alla metanizzazione di Fiume si verificò nel 2003 quando la città diede il proprio assenso all'aumento di capitale della società municipalizzata Energo S.r.l., un'operazione da 12 milioni di euro, alla quale aderirono anche investitori italiani. Dal 2003 al 2006 sono stati realizzati 136 chilometri di gasdotti urbani (il costo dei lavori è stato di circa 101 milioni di [[kuna|kune]], circa 13,8 milioni di [[euro]]). Alla fine del 2006 i consumatori di gas erano {{formatnum:16500}}.}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:HZ Rijeka 2 0308.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|La stazione ferroviaria di Fiume]]
[[File:RJK 12092010 terminal.JPG|thumbminiatura|upright=1.2|L'aeroporto internazionale di Fiume]]
 
Fiume è ben collegata con altre città della Croazia e con altre nazioni vicine. L'[[Autocesta A6|autostrada A6]] la collega alla capitale Zagabria attraverso la [[Autocesta A1|A1]], mentre l'[[Autocesta A7|autostrada A7]], completata nel 2004, la collega con la capitale slovena Lubiana e con Trieste. La A7 funge anche da tangenziale e facilita l'accesso all'[[Autocesta A8|autostrada A8]] che porta in Istria e che inizia dopo la [[galleria del Monte Maggiore]] collegando Fiume con l'[[Istria]].
 
=== Ferrovie ===
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=== Aeroporti ===
L'[[Aeroporto di Fiume|aeroporto internazionale di Fiume]] è situato a {{M|17&nbsp;|u=km}} dalla città, nelle vicinanze di [[Castelmuschio]], sull'[[isola di Veglia]], raggiungibile tramite un ponte a pedaggio e grazie a linee di autobus che lo collegano ad [[Abbazia (Croazia)|Abbazia]]. Inaugurato nel 1970, l'aeroporto di Fiume ha una [[Pista (aviazione)|pista]] da {{M|2500&nbsp;|u=m}}. Nel [[2018]] ha visto transitare 183 &nbsp;606 passeggeri. Situato a {{M|17&nbsp;|u=km}} dalla stazione ferroviaria di Fiume, è interessato da un traffico di voli di [[compagnia aerea low-cost|compagnie ''low cost'']] europee, in particolare durante la stagione estiva.
===Trasporto pubblico===
Il trasporto pubblico nella città di Fiume è gestito da [[Autotrolej]].
 
== Amministrazione ==
=== I governanti e sindaci di Fiume ===
{{vedi anche|Amministratori di Fiume}}
[[File:Gradsko poglavarstvo, Rijeka.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Il municipio di Fiume]]
 
=== Gemellaggi ===
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* {{Gemellaggio|Cina|Dalian|2006}}
 
== Sport ==
[[File:Rujevica stadium, Rijeka, Croatia.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Lo stadio Rujevica]]
 
La storia dello sport a Fiume inizia tra il 1885 e il 1888 con la fondazione del Club Alpino Fiumano nel 1885, dello ''Young American Cycle Club'' nel 1887 e del Nautico Sport Club Quarnero nel 1888, quest'ultimo dalla minoranza ungherese della città.
 
Precedentemente, nel 1873, su iniziativa di Robert Whitehead, fu organizzato a Fiume il primo incontro calcistico disputato sul territorio della moderna Repubblica di Croazia, con la squadra rappresentativa delle ferrovie ungheresi, che sfidò quella degli ingegneri inglesi dello ''Stabilimento Tecnico di Fiume'', che in seguito diventò ''Torpedo Fabrik von Robert Whitehead'' passando alla storia per la fabbricazione di siluri.
 
Il primo club calcistico fondato a Fiume fu invece il [[Club atletico fiumano]]. Tra il 1926 e il 1945 fu attiva la [[Unione Sportiva Fiumana]], una società polisportiva nata dall'unione del [[Club Sportivo Gloria]] (già Doria) e del [[Club Sportivo Olympia]]. Partecipò a 17 stagioni sportive, compresi un campionato di [[Divisione Nazionale]] (all'epoca nome della [[Divisione Nazionale|massima serie]] del [[campionato italiano di calcio]]) e a due campionati di [[Prima Divisione|Prima Divisione Nord]] (secondo livello del campionato italiano di calcio). Dopo la fine della seconda guerra mondiale la Fiumana fu sciolta e al suo posto fu costituito il Quarnero/Kvarner che, con la fine violenta del bilinguismo in città a seguito della [[Questione triestina]], la società adottò il nome di [[HNK Rijeka]].
La storia dello sport a Fiume inizia tra il 1885 e il 1888 con la fondazione del Club Alpino Fiumano nel 1885, dello ''Young American Cycle Club'' nel 1887 e del Nautico Sport Club Quarnero nel 1888, quest'ultimo dalla minoranza ungherese della città. Precedentemente, nel 1873, su iniziativa di Robert Whitehead, fu organizzato a Fiume il primo incontro calcistico disputato sul territorio della moderna Repubblica di Croazia, con la squadra rappresentativa delle ferrovie ungheresi, che sfidò quella degli ingegneri inglesi dello ''Stabilimento Tecnico di Fiume'', che in seguito diventò ''Torpedo Fabrik von Robert Whitehead'' passando alla storia per la fabbricazione di siluri. Il primo club calcistico fondato a Fiume fu invece il [[Club atletico fiumano]].
 
Il [[HNK Rijeka]] è ad oggi il principale club calcistico cittadino, chee milita nella [[Campionato di calcio croato|PRVA NHL]], il massimo campionato croato. In attesa della riscostruzionericostruzione dello [[stadio Cantrida]], gli incontri sono ospitati nel nuovo [[Stadio Rujevica]]. Fiume, durante il periodo di appartenenza all'Italia, fu sede dell'[[Unione Sportiva Fiumana]], che si sciolse alla fine della [[seconda guerra mondiale]] dopo il passaggio della città alla [[Jugoslavia]]. Partecipò a 17 stagioni sportive, compresi un campionato di [[Divisione Nazionale]] (all'epoca nome della [[Divisione Nazionale|massima serie]] del [[campionato italiano di calcio]]) e a due campionati di [[Prima Divisione|Prima Divisione Nord]] (secondo livello del campionato italiano di calcio).
 
La squadra di [[pallacanestro]] è il [[Košarkaški klub Kvarner 2010|Kvarner 2010]], mentre fino al 2009 la principale squadra era [[Košarkaški klub Rijeka|KK Rijeka]], fallito per ragioni finanziarie. Altre squadre sportive fiumane sono RK Zamet e ŽRK Zamet (pallamano), [[Vaterpolski klub Primorje|VK Primorje EB]] (pallanuoto) e [[Ženski{{Volley Odbojkaškifemminile KlubHAOK Rijeka|ŽOK Rijeka]]NB}} (pallavolo femminile). Fiume ha ospitato i [[Campionati europei di nuoto in vasca corta 2008]], dove furono realizzati 14 primati europei, di cui 10 anche primati mondiali, oltre a 7 migliori tempi stagionali mondiali.
 
Nelle vicinanze di Fiume è sito un circuito motoristico, l'[[Automotodrom Grobnik]], noto per aver ospitato diverse edizioni del [[Gran Premio motociclistico di Jugoslavia]] e tutt'oratuttora utilizzato per prove libere auto e moto.
 
== Note ==
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* Dino Renato Nardelli, Giovanni Stelli, ''Istria Fiume Dalmazia laboratorio d'Europa. Parole chiave per la cittadinanze'', Editoriale Umbria, Perugia 2009.
* Giuseppe Parlato, ''Mezzo secolo di Fiume. Economia e società a Fiume nella prima metà del Novecento'', Cantagalli, Siena 2009, ISBN 978-88-8272-487-0
* {{cita libro | nome= Raoul| cognome= Pupo| titolo= Fiume città di passione| anno= 2018| editore= Laterza| città= Bari, Roma}}
 
== Voci correlate ==
* [[Cantiere navale di Fiume]]
* [[Circondario di Fiume]]
* [[Città di Fiume]]
* [[Città e distretto di Fiume e dintorni]]
* [[Dialetto fiumano]]
* [[Dramma Italiano di Fiume]]
* [[EDIT]]
* [[Elezioni parlamentari a Fiume del 1921]]
* [[Esodo giuliano dalmata]]
* [[Esodo dei cantierini monfalconesi]]
* [[Impresa di Fiume]]
* [[Moretto fiumano]]
* [[Prefetti della provincia di Fiume]]
* [[Provincia di Fiume]]
* [[Quarnaro]]
*[[Reggenza italiana del Carnaro]]
* [[Scuola media superiore italiana di Fiume]]
* [[Stato libero di Fiume]]
* [[Stazione di Fiume]]
* [[Sussak]]
* [[Tersatto]]
* [[Tranvia di Fiume]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comunita-degli-italiani-fiume.hr/|Comunità Italiana di Fiume}}
* {{cita web | 1 = http://www.editcomunita-degli-italiani-fiume.hr/lavoce/ | 2 =Sito ufficialeComunità delItaliana quotidianodi inFiume lingua| italianaaccesso ''La= Voce27 delnovembre Popolo''2011 |accesso=23 agostourlarchivio 2006= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/2006112615270420111128040846/http://www.editcomunita-degli-italiani-fiume.hr/lavoce/ | dataarchivio =26 28 novembre 20062011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.fiume-rijeka.it/|Sito della Società di Studi Fiumani}}
*{{cita web |1=http://www.edit.hr/lavoce/ |2=Sito ufficiale del quotidiano in lingua italiana ''La Voce del Popolo'' |accesso=23 agosto 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061126152704/http://www.edit.hr/lavoce/ |dataarchivio=26 novembre 2006 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.forza-fiume.com/|''Forza Fiume'', giornale sportivo}}
* {{cita web|http://digilander.iol.it/comunedifiume/annuario.htm|Annuario delle strutture cittadine del 1925}}
* {{cita web|http://www.istriadalmaziacards.com/|Cartoline storiche dell'Istria, di Fiume, del Quarnaro e della Dalmazia}}
 
{{Comuni della regione litoraneo-montana}}
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