Olocene: differenze tra le versioni
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{{Quaternario}}
L{{'}}'''Olocene''' è l'[[epoca geologica]] più recente, quella in cui ci troviamo e che ha avuto il suo inizio convenzionalmente circa {{formatnum:11700}} [[anno|anni]] fa.<ref name=chart2014
L'Olocene è la seconda epoca del periodo [[Quaternario]].
== Etimologia ==
▲L''''Olocene''' è l'[[epoca geologica]] più recente, quella in cui ci troviamo e che ha avuto il suo inizio convenzionalmente circa {{formatnum:11700}} [[anno|anni]] fa.<ref name=chart2014>{{Cita web|titolo=Chronostratigraphic chart 2014|url=http://www.stratigraphy.org/index.php/ics-chart-timescale|editore=ICS|accesso=11 agosto 2014}}</ref><ref name="ics2009">[http://stratigraphy.science.purdue.edu/gssp/ Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the International Commission of Stratigraphy], Status on 2009.</ref>
Il termine Olocene deriva dal greco {{polytonic|ὅλος}} (''holos'', del tutto, assolutamente) e {{polytonic|καινός}} (''kainos'', recente).
== Datazione ==
Il limite con l'epoca inferiore (il [[Pleistocene]]) è definito sulla base del decadimento del [[Carbonio-14|<sup>14</sup>C]] (un [[isotopo radioattivo]] del [[carbonio]]) e coincide approssimativamente con il termine dell'ultima [[era glaciale|fase glaciale]] che ha interessato l'[[emisfero settentrionale]]. Per convenzione il limite è posto a {{formatnum:10000}} anni dal [[1950]] e viene espresso in milioni di anni (quindi 0,01143 ± 0,00013 Ma).▼
L'inizio dell'Olocene è posto a {{formatnum:11700}} anni fa.<ref name=chart2014/>
▲Il limite con l'epoca inferiore (il [[Pleistocene]]) è definito sulla base del decadimento del [[Carbonio-14|<sup>14</sup>C]] (un [[isotopo radioattivo]] del [[carbonio]]) e coincide approssimativamente con il termine dell'ultima [[era glaciale|fase glaciale]] che ha interessato l'[[emisfero settentrionale]]
== Visione d'insieme ==
* [[
* [[Boreale (periodo)|Boreale]] (ca. 9 ka –
* [[Atlantico (periodo)|Atlantica]] (
* [[Subboreale (periodo)|Subboreale]] (
* [[Subatlantico (periodo)|Subatlantica]] (
La ''civiltà umana'' moderna viene datata interamente dentro l'Olocene. La [[classificazione di
I paleontologi non hanno ancora definito nessuno [[stadio faunistico]] per l'Olocene. Quando si rende necessaria una suddivisione, vengono di solito usati i periodi dello sviluppo tecnologico umano come il [[Mesolitico]], [[Neolitico]] e l'[[Età del Bronzo]]. Tuttavia, i periodi di tempo a cui ci si riferisce con questi termini variano in funzione della differente comparsa di quelle tecnologie nelle diverse aree del mondo.
Climaticamente, l'Olocene può essere suddiviso equamente nei periodi [[Optimum climatico
== Paleogeografia ==
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[[File:Whole world - land and oceans 12000.jpg|upright=1.3|thumb|left|Paleogeografia dell'Olocene.]]
La [[deriva dei continenti]] negli ultimi {{formatnum:10000}} anni è stata inferiore a un chilometro, che in termini geologici è uno spostamento pressoché irrilevante. Tuttavia, la fusione del ghiaccio causò un innalzamento del [[livello del mare]] di circa 20 m nella prima parte dell'Olocene e in totale di 120 m dall'ultima glaciazione.<ref>Y. Yokoyama (2000)
* La prima fase, denominata impulso MWP-1A0, ebbe luogo {{formatnum:19000}} anni fa all'inizio del [[Pleistocene]] nel [[Dryas antico]]. In meno di 500 anni il livello del mare si alzò di {{
* Il secondo impulso (MWP-1A) si produsse tra {{formatnum:14600}} e {{formatnum:13500}} anni fa, durante la prima parte del riscaldamento [[Bølling-Allerød]]. In 500 anni la crescita fu di 16–24 m al ritmo di 40 mm all'anno.
* Il ritmo di scongelamento calò durante il freddo periodo del [[Dryas recente]], tra {{formatnum:12800}} e {{formatnum:11500}} anni fa, quando la terra subì un nuovo episodio di raffreddamento durato {{formatnum:1300}} anni, che si ritiene legato alla [[circolazione termoalina]] instauratasi in seguito all'immissione di acqua dolce nell'[[Oceano Atlantico]].<ref>L.D. Keigwin y E.A. Boyle (2000)
* Il quarto impulso si produsse tra {{formatnum:8200}} e {{formatnum:7600}} anni fa, probabilmente a seguito del prosciugamento del [[Lago Agassiz]] e del [[
Da quest'ultimo episodio le variazioni significative del livello del mare sono cessate e negli ultimi {{formatnum:3000}} anni la crescita si è limitata a {{
Le terre che erano emerse quando il livello del mare era più basso, avevano permesso una serie di collegamenti tra:
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Il clima è stato abbastanza stabile dopo l'inizio dell'Olocene. Le registrazioni fornite dalle [[carote di ghiaccio]] mostrano che prima dell'Olocene ci sono stati riscaldamenti globali e periodi gelati, ma che i mutamenti climatici divennero più regionali all'inizio del [[Dryas recente]]. Durante la transizione dall'ultima fase glaciale all'Olocene, l'[[inversione di freddo Huelmo/Mascardi]] nell'[[emisfero australe|emisfero meridionale]] iniziò prima del Dryas recente, e il massimo flusso di calore si diresse da sud verso nord, tra 11 000 e 7 000 anni fa. Sembra che questo fosse influenzato dalla glaciazione residuale che rimase nell'[[Emisfero boreale|Emisfero Settentrionale]] fino all'ultima data.
L'[[optimum climatico
Il riscaldamento dell'Olocene è un periodo interglaciale e non c'è ragione di credere che esso rappresenti la fine permanente dell'[[glaciazione quaternaria|attuale era glaciale]]. È possibile che l'attuale [[riscaldamento globale]] della Terra possa risultare più caldo dello [[Interglaciazione Riss-Würm|stadio eemiano]], il quale raggiunse il suo picco più alto circa 125 000 anni fa e fu più caldo dell'Olocene. Per questa ipotesi si parla di un possibile ''super-interglaciale''.
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Da una parte all'altra del mondo, gli ecosistemi nei climi più freddi, che erano precedentemente regionali, sono rimasti confinati nelle "isole" ecologiche ad altitudine più elevata.
L'''evento di 8,2 ka'', il breve periodo di freddo repentino documentato come un'escursione negativa nella registrazione del [[stadio dell'isotopo marino|δ<sup>18</sup>O]] degli ultimi 400 anni, è il più importante evento climatico successo nell'epoca dell'Olocene, e può aver segnato una ripresa della coltre di ghiaccio. Si è pensato che questo evento sia stato causato dal drenaggio finale del [[Lago Agassiz]], che era stato confinato dai ghiacciai, la cui enorme quantità di acqua dolce confluita nell'Oceano Atlantico spezzò la [[circolazione termoalina]].<ref>
Le estinzioni di piante e animali sono continuate nell'Olocene e persistono anche nel ventunesimo secolo. Alcune delle estinzioni moderne sono attribuibili all'influenza dell'uomo e si caratterizzano per avvenire in un tempo relativamente breve (decine di migliaia di anni) in confronto alla maggior parte delle altre estinzioni e sembrerebbero caratterizzate da un tasso di estinzione più elevato, tanto che si parla di sesta [[estinzione di massa]] dopo i precedenti cinque grandi eventi.
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* [[Australia]]: [[Thylacinus cynocephalus|lupo della Tasmania]]
* [[Nuova Zelanda]]: [[Dinornithidae|Moa]] (uccello non volatore di 3 m di altezza e 250 kg di peso); [[Harpagornis moorei|Aquila di Haast]];
* [[Indonesia]]: [[Panthera tigris balica|Tigre di Bali]];
La [[Lista rossa IUCN]] raccoglie il numero e il tipo di specie estinte a partire dall'anno 1500 e quelle a rischio di estinzione.<ref>
==
{{vedi anche|Evoluzione umana}}
I cambiamenti climatici provocarono una serie di rapidi progressi nell'[[evoluzione umana]] che fecero passare i nostri antenati da un'economia di [[caccia e raccolta]] a quella stanziale di coltivazione e allevamento. I piccoli gruppi nomadi cominciarono ad utilizzare dapprima i ripari naturali come grotte o caverne, poi a costruirsi un riparo artificiale di rami e foglie, di pelli, poi di legno, fango e pietre fino ad arrivare alle successive case.
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== Impatto ecologico dell'uomo sul pianeta ==
{{vedi anche|antropocene}}
== Impatti cosmici ==
Nell'ambito dell'Olocene numerosi [[Impatto cosmico|eventi]] [[meteorite|meteoritici]] sono stati recentemente scoperti in Europa, come pure in zone come l'[[Oceano Indiano]] e nella remota [[Siberia]] ([[Evento di Tunguska]]). È stato congetturato che l'effetto di un impatto come quello rappresentato dal cratere di Burckle<ref>{{cita web | url=http://www.signonsandiego.com/uniontrib/20061114/news_1n14meteors.html | titolo=Meteor 'misfits' find proof in sea | accesso=14 novembre 2006}}</ref> o dal [[campo di crateri del Chiemgau]]<ref>{{cita web | url=http://www.chiemgau-impact.com/reply.html | titolo=The Holocene Tüttensee meteorite impact crater in southeast Germany | accesso=21 novembre 2006 | urlmorto=sì }}</ref> potrebbe drammaticamente colpire la civiltà umana nella sua prematura storia con la creazione di [[megatsunami]], forse evocando il [[Diluvio (preistoria)|diluvio]] o storie di inondazioni come quella di [[Diluvio universale#Torah-Bibbia|Noè]]. Un effetto di dilavamento prodotto da tali onde può erompere in lembi di terra con improvvise e massicce erosioni, insieme a violenti mutamenti meteorologici.▼
{{vedi anche|Storia della Terra}}
▲Nell'ambito dell'Olocene numerosi [[Impatto cosmico|eventi]] [[meteorite|meteoritici]] sono stati recentemente scoperti in Europa, come pure in zone come l'[[Oceano Indiano]] e nella remota [[Siberia]] ([[Evento di Tunguska]]). È stato congetturato che l'effetto di un impatto come quello rappresentato dal cratere di Burckle<ref>{{cita web | url=http://www.signonsandiego.com/uniontrib/20061114/news_1n14meteors.html | titolo=Meteor 'misfits' find proof in sea | accesso=14 novembre 2006}}</ref> o dal [[campo di crateri del Chiemgau]]<ref>{{cita web | url=http://www.chiemgau-impact.com/reply.html | titolo=The Holocene Tüttensee meteorite impact crater in southeast Germany | accesso=21 novembre 2006 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070811054003/http://www.chiemgau-impact.com/reply.html }}</ref> potrebbe drammaticamente colpire la civiltà umana nella sua prematura storia con la creazione di [[megatsunami]], forse evocando il [[Diluvio (preistoria)|diluvio]] o storie di inondazioni come quella di [[Diluvio universale#Torah-Bibbia|Noè]]. Un effetto di dilavamento prodotto da tali onde può erompere in lembi di terra con improvvise e massicce erosioni, insieme a violenti mutamenti meteorologici.
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{Cita web |url=http://www.stratigraphy.org/ICSchart/ChronostratChart2020-01.pdf |cognome=Cohen |nome=K. M. |cognome2=Finney |nome2=S. C. |cognome3=Gibbard |nome3=P. L. |cognome4=Fan |nome4=J-X. |titolo=International Chronostratigraphic Chart |editore=International Commission on Stratigraphy |mese= gennaio |anno= 2020 |accesso = 3 luglio 2022 |lingua = en |cid = International Chronostratigraphic Chart, 2020}}
* Roberts, Neil. (1998). ''The Holocene: an environmental history.'' 2nd ed. Malden, MA: Blackwell.
* Mackay, A.W., Battarbee, R.W., Birks, H.J.B. & Oldfield, F. (2003) Editors. ''Global change in the Holocene''. Publisher: Arnold, London. 528 pp (29 chapters)
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://extinctanimals.petermaas.nl/|titolo=The Sixth Extinction|lingua=en|accesso=4 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120717000152/http://extinctanimals.petermaas.nl/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.geos.ed.ac.uk/homes/s9741828/8.2ka.html|titolo=The 8.2 ka event|lingua=en|accesso=4 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130605015558/http://www.geos.ed.ac.uk/homes/s9741828/8.2ka.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.pnas.org/cgi/content/full/97/4/1343|titolo=Detecting Holocene changes in thermohaline circulation|lingua=en}}
{{Cenozoico}}
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