TIM (azienda): differenze tra le versioni

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{{notaNota disambigua|l'operatore di telefonia fissa e mobile di Telecom Italia|Tim|TIM}}
{{U|TIM (marchio)|aziende|gennaio 2025|argomento2=telecomunicazioni|discussione=Discussione:TIM (azienda)#Proposta unione con TIM (marchio)}}
{{Correggere|aziende|agosto 2018}}
{{Azienda
|nome = TelecomGruppo Italia S.p.A.TIM
|logo = Telecom_italia_2016.png
|immagine = TelecomTIM Italiasede -di SedeVia Corsodi ItaliaVal Cannuta, 182, Roma.jpg
|didascalia = DirezioneTIM generale- aSede [[Roma]]di Via di Val Cannuta, 182, [[Corso d'Italia (Roma)|Corso d'Italia]], 41
|forma societaria = Società perad azioniazionariato diffuso
|borse = * {{BorsaItaliana|IT0003497168|TIT}}
* {{BorsaItaliana|IT0003497176|TITR}}
|data fondazione = 27 luglio 1994
* {{Nyse|TI}}
|forza cat anno = 1994
|data fondazione = [[1964]] (come [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]])<br />[[1994]] (Telecom Italia)
|forza cat anno = 1964
|luogo fondazione = [[Torino]]
|fondatori =
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|causa chiusura =
|nazione = ITA
|sede = * [[Milano]] ([[sede legale]])<br
* />[[Roma]] (direzione generale)
|filialigruppo =
|controllate = [[Noovle]] (100%)<br />[[Olivetti]] (100%)<br />[[Telsy]] (100%)<br />[[Telecom Italia Sparkle|Sparkle]] (100%)<br />[[TIM Brasil]] (100%)<br />[[TIM San Marino]] (100%)
|persone chiave = * [[Fulvio Conti]], presidente
|persone chiave = * [[Alberta Figari]] <small>([[Presidente del consiglio di amministrazione|presidente]])</small>
* [[Luigi Gubitosi]], [[amministratore delegato]] e direttore generale
* [[Pietro Labriola]] <small>([[amministratore delegato]] e [[direttore generale]])</small>
|settore = [[telecomunicazioni]]
|settore = [[Telecomunicazioni]]
|prodotti = [[telefonia fissa]], [[telefonia mobile]], [[telefonia pubblica]], [[Integrated Services Digital Network|telefonia ISDN]], [[Internet]], [[fibra ottica]] e [[televisione via cavo]]
|prodotti = [[Telefonia fissa]], [[telefonia pubblica]], [[telefonia mobile]], [[Fornitore di servizi Internet|Internet]], [[IPTV]], [[VoIP]]
|fatturato = 18,940 miliardi di [[Euro|€]]
|fatturato = 14,49 miliardi di €<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/02/14/-tim-chiude-il-2023-con-ricavi-31-a-163-miliardi-_9295191e-d6c2-41ef-8e78-2d32549548b9.html|titolo=Tim chiude il 2023 con ricavi +3,1% a 16,3 miliardi}}</ref><ref name="1-75-mercati.ilsole24ore.com-cita"/>
|anno fatturato = 2018
|anno fatturato = 2024
|utile netto = -1,152 miliardi di [[Euro|€]]
|utile netto = - 610 milioni di €<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/03/06/tim-chiude-il-2023-con-un-rosso-di-14-miliardi_41abd551-96ae-4bdb-af1d-a06e2d45a692.html|titolo=Tim chiude il 2023 con un rosso di 1,4 miliardi}}</ref>
|anno utile netto = 2018
|anno utile netto = 2024
|dipendenti = {{formatnum:57901}} ({{formatnum:48005}} in Italia)
|dipendenti = 47.180<ref name="1-75-mercati.ilsole24ore.com-cita">{{cita web|url=https://mercati.ilsole24ore.com/azioni/borsa-italiana/dettaglio-completo/TIT.MI/analisi-fondamentale/bilancio|titolo=TIM. Il Sole 24 Ore}}</ref><ref name="2-50-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2024/CS-bilancio-convocazione-assemblea.html|titolo=TIM: il Consiglio di Amministrazione approva la Relazione finanziaria al 31 Dicembre 2023}}</ref>
|anno dipendenti = 2018
|anno dipendenti = 2023
|slogan = Il futuro firmato Telecom Italia
|slogan =
}}
'''TIM S.p.A.'''<ref>{{Cita web|url=https://www.telecomitalia.com/tit/it/about-us/branding/brands/our-brands.html|titolo=TIM|sito=Telecom Italia Corporate|lingua=it|accesso=2019-02-11}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/about-us/branding/brands/our-brands.html|titolo=TIM, il futuro firmato Telecom Italia|data=15 gennaio 2016|accesso=14 maggio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/footer/Note-legali.html|titolo=Note legali|data=27 luglio 2017|accesso=1º agosto 2018|citazione=[...] Informazioni sulla società TIM S.p.A. [...] Il sito Internet Telecom Italia è un servizio di informazioni on-line fornito da TIM S.p.A. [...] I contenuti delle pagine del sito Telecom Italia sono Copyright © di TIM S.p.A. [...] I marchi e loghi che compaiono su questo sito sono di proprietà di TIM S.p.A. e delle sue affiliate [...] Il nome Telecom Italia e qualsiasi marchio che includa il marchio TELECOM ITALIA non possono essere utilizzati come indirizzi Internet di altri siti, o quali parti di tali indirizzi, senza il preventivo consenso scritto di TIM S.p.A. [...]}}</ref> (nota ufficialmente fino al 26 maggio 2016 come '''Telecom Italia S.p.A.''', col quale la si identifica ancora oggi<ref>{{cita web|url=https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9370122|titolo=Ordinanza ingiunzione nei confronti di Telecom Italia S.p.A.|data=16 maggio 2018|accesso=28 luglio 2018}}</ref>) è un'[[azienda]] [[italia]]na di [[telecomunicazioni]], che offre in [[Italia]] e all'estero servizi di [[telefonia fissa]], [[telefonia mobile]], [[telefonia pubblica]], [[telefonia IP]], [[Internet]] e [[televisione via cavo]] (in tecnologia [[IPTV]]).
 
'''TIM [[S.p.A.]]''' (in precedenza '''Telecom Italia S.p.A.''') è un'[[azienda]] [[italia]]na di [[telecomunicazioni]], che offre [[Servizio|servizi]] di [[telefonia fissa]], [[Telefonia pubblica|pubblica]], [[Telefonia mobile|mobile]], [[Telefonia IP|VoIP]] e [[Fornitore di servizi Internet|Internet]].<ref name="8-52-aiad.it-cita"/> Fornisce inoltre servizi e prodotti per la comunicazione, l’intrattenimento, la [[digitalizzazione]] e la transizione digitale.<ref name="8-52-aiad.it-cita">{{cita web|url=https://aiad.it/aziende-federate/tim-2024/|titolo=TIM S.p.A. }}</ref>
Opera in [[Italia]] nella telefonia fissa e [[telefonia mobile|mobile]] con il marchio ''[[TIM]]'' (privati) e ''TIM Business'', e in [[Brasile]] con il marchio ''[[TIM Participacoes|TIM]]''.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/02/13/news/telecom_cambia_pelle_tim_marchio_unico_la_bolletta_diventa_mensile-107224528/|titolo=Telecom cambia pelle: Tim marchio unico|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 febbraio 2015|accesso=6 agosto}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Simone Freddi|url=http://www.engage.it/aziende/tim-compie-20-anni-e-diventa-il-brand-unico-del-gruppo-telecom-italia/43876|titolo=TIM compie 20 anni e diventa il "brand unico" del gruppo Telecom Italia|data=14 luglio 2015|accesso=9 agosto 2018}}</ref>
 
L'azienda è detentrice dell'omonimo [[marchio]] [[TIM (marchio)|TIM]] per la vendita di servizi di telefonia fissa e mobile in Italia; è presente anche in [[Brasile]] con [[TIM Brasil]] e nella [[Repubblica di San Marino]] con [[TIM San Marino]].<ref>{{Cita web|autore=Simone Freddi|url=http://www.engage.it/aziende/tim-compie-20-anni-e-diventa-il-brand-unico-del-gruppo-telecom-italia/43876|titolo=TIM compie 20 anni e diventa il "brand unico" del gruppo Telecom Italia|data=14 luglio 2015|accesso=9 agosto 2018|dataarchivio=25 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180725214808/https://www.engage.it/aziende/tim-compie-20-anni-e-diventa-il-brand-unico-del-gruppo-telecom-italia/43876|urlmorto=sì}}</ref>
Telecom Italia è anche il 7º gruppo economico italiano per [[fatturato]] e tra i primi {{formatnum:500}} mondiali.<ref>{{cita web|titolo=Global 500|sito=fortune.com|lingua=en|accesso=28 aprile 2015|url=http://fortune.com/global500/}}</ref>
 
TIM è anche il settimo gruppo economico italiano per [[fatturato]] e tra i primi cinquecento mondiali.<ref>{{cita web|titolo=Global 500|sito=fortune.com|lingua=en|accesso=28 aprile 2015|url=http://fortune.com/global500/}}</ref> La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa Italiana]].
Fornitore di servizi nel [[Sistema pubblico di connettività]] (SPC), Telecom Italia gestisce una parte della connettività [[internet]] e [[intranet]] della [[pubblica amministrazione italiana]] in attesa del subentro dei fornitori ([[Tiscali (azienda)|Tiscali]], [[BT Italia]] e [[Vodafone Italia]]) aggiudicatari della gara [[Consip]],<ref>{{cita web|url=http://www.consip.it/press_room/comunicati/2015/4/notizia_0028|titolo=Consip aggiudica la gara SPC: con il nuovo Sistema Pubblico di Connettività la PA risparmia 2 miliardi di euro in 7 anni|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150621232142/http://www.consip.it/press_room/comunicati/2015/4/notizia_0028|data=28 aprile 2015|dataarchivio=21 giugno 2015|accesso=6 agosto 2018}}</ref> in virtù del contratto stipulato nel 2016.<ref>{{cita web|url=http://www.consip.it/news_ed_eventi/2013/10/notizia_0015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161022061356/http://www.consip.it/news_ed_eventi/2013/10/notizia_0015|titolo=Contratti SPC e S-Ripa: istruzioni per l'uso|data=23 giugno 2015|dataarchivio=22 ottobre 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.bitmat.it/blog/news/55814/consip-e-agid-sottoscritti-i-contratti-per-la-connettivita-e-aggiudicati-i-primi-due-lotti-della-gara-per-i-servizi-cloud|titolo=Consip e AgID: sottoscritti i contratti per la connettività e aggiudicati i primi due lotti della gara per i servizi cloud|data=25 maggio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
Membro dell'[[Istituto europeo per le norme di telecomunicazione|Istituto Europeo per le Norme di Telecomunicazione]] (ETSI) e fornitore di servizi nel [[Sistema Pubblico di Connettività]] (SPC),<ref>{{en}} [https://portal.etsi.org/Portal_IntegrateAppli/QueryResult.asp?Alone=1&Param=&SortBy=COUNTRY&SortDirection=ASC List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors]</ref> TIM gestisce una parte della connettività [[Internet]] e [[Intranet]] della [[pubblica amministrazione italiana]] in attesa del subentro dei fornitori ([[BT Italia]], [[Tiscali (azienda)|Tiscali]] e [[Vodafone Italia]]) aggiudicatari della gara [[Consip]],<ref>{{cita web|url=http://www.consip.it/press_room/comunicati/2015/4/notizia_0028|titolo=Consip aggiudica la gara SPC: con il nuovo Sistema Pubblico di Connettività la PA risparmia 2 miliardi di euro in 7 anni|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150621232142/http://www.consip.it/press_room/comunicati/2015/4/notizia_0028|data=28 aprile 2015|accesso=6 agosto 2018}}</ref> in virtù del contratto stipulato nel 2016.<ref>{{cita web|url=http://www.consip.it/news_ed_eventi/2013/10/notizia_0015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161022061356/http://www.consip.it/news_ed_eventi/2013/10/notizia_0015|titolo=Contratti SPC e S-Ripa: istruzioni per l'uso|data=23 giugno 2015|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.bitmat.it/blog/news/55814/consip-e-agid-sottoscritti-i-contratti-per-la-connettivita-e-aggiudicati-i-primi-due-lotti-della-gara-per-i-servizi-cloud|titolo=Consip e AgID: sottoscritti i contratti per la connettività e aggiudicati i primi due lotti della gara per i servizi cloud|data=25 maggio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
A partire dal 13 gennaio [[2016]] la società ha adottato il marchio unificato [[TIM]], mandando di fatto in pensione il vecchio marchio Telecom Italia attivo dal [[1994]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/01/13/news/tim_nuovo_simbolo-131170833/|titolo=Telecom va in pensione, Tim sarà il marchio unico dell'ex monopolista|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Aldo Fontanarosa|data=13 gennaio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/telecom-diventa-tim-ma-il-nome-non-e-tutto/|titolo=Telecom diventa Tim: ma il nome non è tutto|autore=Gildo Campesato|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=11 gennaio 2016|accesso=1º agosto 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/istituzionale/2016/TIM-nuovo-marchio.html|titolo=TIM, un nuovo marchio per l'azienda protagonista del futuro digitale del Paese|data=13 gennaio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
A partire dal 13 gennaio 2016 la [[Società (diritto)|società]] ha adottato il marchio unificato TIM, dismettendo definitivamente il vecchio marchio Telecom Italia, attivo dal 1994.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/01/13/news/tim_nuovo_simbolo-131170833/|titolo=Telecom va in pensione, Tim sarà il marchio unico dell'ex monopolista|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Aldo Fontanarosa|data=13 gennaio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/telecom-diventa-tim-ma-il-nome-non-e-tutto/|titolo=Telecom diventa Tim: ma il nome non è tutto|autore=Gildo Campesato|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=11 gennaio 2016|accesso=1º agosto 2018}}</ref>
La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa Italiana]].
 
TIM opera in Italia e in Brasile fornendo tecnologie e servizi digitali a supporto della transizione digitale di entrambi i Paesi.<ref name="18-93-cagliaridlab.it-cita">{{cita web|url=https://www.cagliaridlab.it/it/partner-detail.page?contentId=PRT62|titolo=TIM}}</ref> Sviluppa inoltre servizi e prodotti in un’ottica di crescita sostenibile e innovazione nel settore pubblico e privato, integrando principi di sostenibilità, strategia climatica ed economia circolare.<ref name="19-81-anitec-assinform.it-cita">{{cita web|url=https://www.anitec-assinform.it/i-nostri-associati/elenco-aziende/tim.kl|titolo=TIM}}</ref>
 
Sostiene anche progetti di interesse sociale attraverso Fondazione TIM (in Italia) e Instituto TIM (in Brasile).<ref name="20-40-argomenti.ilsole24ore.comw">{{cita web|url=https://argomenti.ilsole24ore.com/tag/fondazione-tim|titolo=Ultime notizie Fondazione Tim}}</ref><ref name="21-52-prosas.com.brw">{{cita web|url=https://prosas.com.br/patrocinadores/1371|titolo=Instituto TIM}}</ref>
 
Attraverso TIM Enterprise, offre servizi e prodotti end-to-end per le aziende e la Pubblica Amministrazione, focalizzandosi su attività quali cloud, IoT e cybersecurity. Si avvale della rete di data center più estesa in Italia e delle competenze di Noovle, Olivetti e Telsy, società del Gruppo TIM, nonché di collaborazioni internazionali. Tramite Sparkle sviluppa infrastrutture per la rete mobile 4G e 5G e la rete fissa in fibra su scala internazionale.<ref name="8-52-aiad.it-cita"/>
 
Le attività in Brasile sono svolte attraverso TIM Brasil, tra le maggiori realtà nel mercato delle telecomunicazioni in Sud America, in particolare nella copertura per la rete mobile 4G e 5G.<ref name="22-61-firstonline.infow">{{cita web|url=https://www.firstonline.info/tim-brasil-e-leader-nel-5g-in-sudamerica-e-i-conti-volano/|titolo=Tim Brasil è leader nel 5G in Sudamerica e i conti volano }}</ref>
 
== Storia ==
=== Le origini ===
{{Vedi anche|SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico(azienda)}}
[[File:Cartina concessionarie.jpg|thumb|La suddivisione operata dal [[governo Mussolini]]]]
La Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda ([[STIPEL]]) nasce nel 1925. Nello stesso anno il [[Governo Mussolini]] riorganizza il sistema telefonico dividendo il territorio italiano in 5 zone:
Il [[governo Mussolini]], con il [[regio decreto-legge]] 8 febbraio 1923, n. 399, riorganizzò il sistema telefonico, dividendo il territorio italiano a partire dal 1925 in cinque zone gestite da cinque operatori differenti: in [[Lombardia]], [[Piemonte]] e [[Valle d'Aosta]] ([[STIPEL]]), nelle [[Tre Venezie]] ([[TELVE]]), in [[Liguria]], [[Italia centrale|Italia centrale tirrenica]] e [[Sardegna]] ([[TETI]]), in [[Emilia-Romagna]] e [[Italia centrale|Italia centrale adriatica]] ([[TIMO]]) e nell'[[Italia meridionale]] e [[Sicilia]] ([[Società Esercizi Telefonici|SET]]).
* [[Lombardia]] e [[Piemonte]] con centro a [[Torino]] da [[STIPEL]] (STIPEL-Società Telefonica Interregionale Piemontese E Lombarda;
* [[Italia centrale|Italia centrale adriatica]] con centro a [[Bologna]] da [[Timo - Telefoni Italia Medio Orientale|TIMO]] (TIMO-Telefoni Italia Medio Orientale SA);
* [[Italia centrale|Italia centrale tirrenica]] con centro a [[Firenze]] da [[TETI]] (TE.TI.-Società TElefonica TIrrena);
* [[Tre Venezie]] con centro a [[Venezia]] da [[TELVE]] (TELVE-Società TELefonica delle VEnezie);
* [[Italia meridionale]] con centro a [[Napoli]] da [[Società Esercizi Telefonici|SET]] (Società Esercizi Telefonici SA).
 
Nel 1964 le cinque società si unirono sotto il nome di [[SIP (azienda)|SIP]]<ref>{{cita testo|titolo=SIP-Telecom Italia. Storia|autore=Chiara Ottaviano|editore=Storiaindustria.it|url=http://www.storiaindustria.it/repository/fonti_documenti/biblioteca/testi/Testo_SIP-Telecom_Storia.pdf|accesso=17 settembre 2013|p=4|formato=pdf|mese=giugno|anno=2008}}</ref>.
[[File:Cartina concessionarie.jpg|thumb|250px|Cartina concessionarie]]
 
Nello stesso anno la [[STET|Società Finanziaria Telefonica]] (STET), facente parte del gruppo [[Istituto per la Ricostruzione Industriale|IRI]] per il settore delle [[telecomunicazioni]], giunse a controllare: [[Telespazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.telespazio.it/History_it.asp|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130830063127/http://www.telespazio.it/History_it.asp|titolo=Telespazio: cronologia principali avvenimenti|editore=[[Telespazio]]|accesso=6 agosto 2018}}</ref>, azienda attiva nell'ambito delle comunicazioni spaziali, Radiostampa, azienda responsabile dei servizi telegrafici e radiotelegrafici, e [[Italcable]], azienda impegnata nelle telecomunicazioni intercontinentali<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/marchio-della-societ%C3%A0-italcable-in-uso-negli-anni-%E2%80%9870|titolo=Marchio della società Italcable in uso negli anni '70|accesso=6 agosto 2018}}</ref>. Nel 1964 STET creò inoltre il proprio centro di ricerca sperimentale del gruppo, ossia il [[Centro studi e laboratori telecomunicazioni]] (CSELT) di [[Torino]], e, nel 1976, il ''campus'' della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]] all'[[L'Aquila|Aquila]] per le proprie attività di formazione<ref>{{cita web |url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |editore=Archivio Storico Telecom Italia |titolo=Scuola Superiore Reiss Romoli |accesso=21 novembre 2018 |dataarchivio=17 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210717071850/https://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |urlmorto=sì }}</ref>.
È nel 1964 che le cinque società si uniscono sotto il nome di [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico]].<ref>{{cita testo|titolo=SIP-Telecom Italia. Storia|autore=Chiara Ottaviano|editore=Storiaindustria.it|url=http://www.storiaindustria.it/repository/fonti_documenti/biblioteca/testi/Testo_SIP-Telecom_Storia.pdf|accesso=17 settembre 2013|pagina=4|formato=pdf|mese=giugno|anno=2008}}</ref>
 
Superata la crisi economica degli [[Anni 1970|anni '70]], che colpì anche [[SIP (azienda)|SIP]], gli [[Anni 1980|anni '80]] videro il piano di ristrutturazione della società con l'introduzione del nuovo marchio aziendale, una maggiore varietà di servizi e prodotti, nonché innovazioni sul piano tecnologico, come i nuovi sistemi informativi. Nel 1985, con il progetto San Salvador, cominciò il processo di digitalizzazione della rete telefonica su tutto il territorio italiano, a cui si aggiunse l'introduzione delle [[Fibra ottica|fibre ottiche]], dopo avere realizzato in via sperimentale, nel 1977, la prima linea urbana a livello mondiale con progettazione e tecnologia CSELT<ref>Giuseppe Cocito ''et al.'', ''COS 2 experiment in Turin: Field test on an optical cable in ducts'', IEEE Transactions on Communications, 1978, 26.7: 1028-1036.</ref>.
Nello stesso anno la Società Finanziaria Telefonica S.p.A. ([[STET]]) facente parte del gruppo [[IRI]] per il settore delle [[Telecomunicazione|telecomunicazioni]], giunge a controllare [[Telespazio]],<ref>{{cita web|url=http://www.telespazio.it/History_it.asp|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130830063127/http://www.telespazio.it/History_it.asp|titolo=Telespazio: cronologia principali avvenimenti|editore=[[Telespazio]]|dataarchivio=30 agosto 2013|accesso=6 agosto 2018}}</ref> attiva nell'ambito delle comunicazioni spaziali, la società Radiostampa, responsabile dei servizi telegrafici e radiotelegrafici e [[Italcable]], impegnata nelle [[Telecomunicazione|telecomunicazioni]] intercontinentali.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/marchio-della-societ%C3%A0-italcable-in-uso-negli-anni-%E2%80%9870|titolo=Marchio della società Italcable in uso negli anni '70|accesso=6 agosto 2018}}</ref> Nel 1964 STET crea inoltre il proprio centro di ricerca sperimentale del gruppo, ossia il [[CSELT|Centro studi e laboratori telecomunicazioni]] (CSELT) di [[Torino]] e, nel [[1976]], il campus della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]] a [[L'Aquila]] per le proprie attività di formazione.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |editore=Archivio Storico Telecom Italia |titolo=Scuola Superiore Reiss Romoli |accesso=21 novembre 2018}}</ref>
 
Nel 1985 STET vendette alcune azioni SIP, passando dall'82% al 54% della quota azionaria, pur continuando a detenerne il controllo.
Superata la crisi economica degli [[anni 1970]] che colpisce anche [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]], gli [[anni 1980]] vedono il piano di ristrutturazione della società, l'introduzione del nuovo marchio aziendale, una maggiore varietà di servizi e prodotti, nonché innovazioni sul piano tecnologico, come i nuovi sistemi informativi. Nel 1985 con il progetto San Salvador comincia il processo di digitalizzazione della rete telefonica su tutto il territorio italiano. Inoltre dalla seconda metà degli anni ottanta SIP introduce le fibre ottiche, dopo avere realizzato in via sperimentale, nel [[1977]], la prima linea urbana a livello mondiale con progettazione e tecnologia CSELT<ref>COCITO, GIUSEPPE, et al. ''COS 2 experiment in Turin: Field test on an optical cable in ducts'', IEEE Transactions on Communications, 1978, 26.7: 1028-1036.</ref>. Nel 1993 si assiste all'avvento della [[rete intelligente]], la quale offre per la prima volta un'ampia gamma di servizi in tutta Italia, ad esempio il nuovo [[numero verde]], esistente da qualche anno sulla [[rete telefonica generale]] (RTG) e sula rete fonia-dati (RFD).<ref>{{cita libro|titolo=Storie delle telecomunicazioni italiane e della Sip (1964-1994)|autore=Renato Abeille|url=https://books.google.it/books?id=nToDjDfxcfYC&lpg=PP1&dq=Storia%20delle%20telecomunicazioni%20italiane%20e%20della%20Sip%3A%201964-1994&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false|via=[[Google Libri]]|città=Milano|editore=FrancoAngeli|anno=1999|edizione=1|accesso=6 agosto 2018|isbn=978-88-464-1524-0}}</ref>
 
Nel 1993 iniziò l'avvento della [[rete intelligente]], la quale offriva per la prima volta un'ampia gamma di servizi in tutta Italia, ad esempio il nuovo [[numero verde]], esistente da qualche anno sulla [[rete telefonica generale]] (RTG) e sulla rete fonia-dati (RFD)<ref>{{cita libro|titolo=Storie delle telecomunicazioni italiane e della Sip (1964-1994)|autore=Renato Abeille|url=https://books.google.it/books?id=nToDjDfxcfYC&lpg=PP1&dq=Storia%20delle%20telecomunicazioni%20italiane%20e%20della%20Sip%3A%201964-1994&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false|via=[[Google Libri]]|città=Milano|editore=FrancoAngeli|anno=1999|edizione=1|accesso=6 agosto 2018|isbn=978-88-464-1524-0}}</ref>.
Nel 1985, Stet vende alcune azioni Sip passando dall'82% al 54% della quota azionaria, pur continuando a detenerne il controllo.
 
=== Il riassetto e la fusione STET-SIP ===
[[File:"Selezionando Sip".jpg|thumb|La nascita di Telecom Italia sulla copertina dell'opuscolo supplemento della rivista aziendale ''Selezionando Sip'' n.5, 1994]]
 
La nascita di Telecom Italia è strettamente legata al processo di [[liberalizzazione]] del settore delle [[telecomunicazioni]], avviato negli [[Stati Uniti d'America]] all'inizio degli [[anni 1980]]Ottanta e avvertito anche nel vecchio continente. Inin [[Europa]], taledove processo èfu fortemente connesso alla [[privatizzazione]] degli operatori nazionali.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/03/27/via-uscita-di-mammi-per-le.html|titolo="Via d'uscita" di Mammì per le telecomunicazioni|autore=Edoardo Borriello|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 marzo 1990|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|curatore=Sergio De Nardis|titolo=Le privatizzazioni italiane. Ricerca del Centro studi Confindustria|anno=2000|editore=il Mulino|città=Bologna|isbn=978-88-15-07360-0|url=http://www.confindustria.it/studiric.nsf/All/F922E602F2609580C125696000533631?openDocument&MenuID=B36EFEB019851205C1257547003A70DD|abstract=sì|via=confindustria.it|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
==== Telecom Italia ====
Telecom Italia nasce formalmente il 27 luglio 1994, con l'atto di fusione deliberato dalle assemblee del 19 maggio dello stesso anno di [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]] con [[Iritel]], [[Telespazio]], [[Italcable]] e [[Società italiana radiomarittima|SIRM]], società del gruppo [[STET]] già operative nel settore delle telecomunicazioni. Ciò faceva seguito al ''piano di riassetto del settore delle telecomunicazioni'' presentato al [[Ministero del tesoro]] dall'Istituto per la Ricostruzione Industriale ([[IRI]]) in data 30 giugno 1993, nel quadro delle disposizioni contenute nella legge n.58 del 29 gennaio 1992.<ref>{{cita news|titolo=STET e Sip sull'acceleratore il riassetto piace agli stranieri|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Vittorio Puledda|data=27 marzo 1994|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/03/27/stet-sip-sull-acceleratore-il-riassetto-piace.html|accesso=8 settembre 2013}}</ref>
Telecom Italia nacque formalmente il 27 luglio 1994, con l'atto di fusione deliberato dalle assemblee del 19 maggio dello stesso anno di SIP con [[Iritel]], Telespazio, Italcable e [[Società italiana radiomarittima|SIRM]], società del gruppo [[STET]] già operative nel settore delle telecomunicazioni. Ciò faceva seguito al "piano di riassetto del settore delle telecomunicazioni" presentato al [[Ministero del tesoro]] dall'IRI il 30 giugno 1993, nel quadro delle disposizioni contenute nella legge n.58 del 29 gennaio 1992<ref>{{cita news|titolo=STET e Sip sull'acceleratore il riassetto piace agli stranieri|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Vittorio Puledda|data=27 marzo 1994|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/03/27/stet-sip-sull-acceleratore-il-riassetto-piace.html|accesso=8 settembre 2013}}</ref>.
 
==== Telecom Italia Mobile ====
Nel [[1995]], con una scissione parziale dalla casa madre, nasce [[TIM]] (Telecom Italia mobile) il cui capitale è controllato per il 63,01% da STET. Per massimizzare l'incasso dalla prevista privatizzazione viene deciso, nel [[1997]], di portare avanti il piano cosiddetto di ''SuperSip'', ovvero la concentrazione di tutte le attività operative nella società da mettere in vendita. La Finanziaria STET e Telecom Italia vengono fuse: la nuova società prenderà il nome di Telecom Italia.
Nel 1995, con una scissione parziale dalla casa madre, nacque [[Telecom Italia Mobile]] (TIM), il cui capitale era controllato per il 63,01% da STET. Per massimizzare l'incasso dalla prevista privatizzazione viene deciso, nel 1997, di portare avanti il piano cosiddetto di ''SuperSip'', ovvero la concentrazione di tutte le attività operative nella società da mettere in vendita. La Finanziaria STET e Telecom Italia vennero quindi fuse: la nuova società prese il nome di Telecom Italia.
 
Verso la fine del 1996, durante la direzione di [[Vito Gamberale]] ed [[Ernesto Pascale]], TIM fu il primo operatore mondiale a lanciare un piano tariffario basato su una carta prepagata su rete [[Global System for Mobile Communications|GSM]], che generò in poco tempo una rapida crescita della telefonia mobile<ref>E. Bonetti, (Ed.), ''Casi di marketing'', (Vol. 8), FrancoAngeli, 2012.</ref>. In merito allo sviluppo della rete in fibra ottica, venne inaugurato il [[progetto Socrate]]<ref name="MaurizioMatteoDcina">{{cita|Maurizio Matteo Dècina, ''La Banda Larga'' Castelvecchi 2015}}.</ref>, poi abbandonato a causa dei costi elevati<ref>{{cita news|url=https://www.tomshw.it/telecom-socrate-e-fido-dect-denaro-pubblico-sprecato-41191|titolo=Telecom: Socrate e FIDO DECT, denaro pubblico sprecato|pubblicazione=[[Tom's Hardware Italia]]|autore=Pino Bruno|data=31 luglio 2012|accesso=6 agosto 2018|dataarchivio=10 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170110162444/https://www.tomshw.it/telecom-socrate-e-fido-dect-denaro-pubblico-sprecato-41191|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120803020641/http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|titolo=Telecom, l'addio al piano Socrate|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Meletti Giorgio|p=19|data=18 gennaio 1998|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
Contestualmente [[Seat Pagine Gialle|Seat]] – editore delle [[Pagine Gialle]] – viene scissa da Telecom Italia e nel [[1996]] viene portata a termine la privatizzazione a favore di Ottobi; cordata formata da [[De Agostini]] (maggior azionista), Telecom (20%), Comit e Investitori Associati.
 
==== Privatizzazione Pagine Gialle ====
Verso la fine del 1996, durante la direzione di [[Vito Gamberale]] ed [[Ernesto Pascale]], TIM è il primo operatore mondiale a lanciare un piano tariffario basato su una carta prepagata su rete GSM, che generò in poco tempo una rapida crescita della telefonia mobile<ref>Bonetti, E. (Ed.). (2012). ''Casi di marketing'', (Vol. 8). FrancoAngeli.</ref>. In merito allo sviluppo della rete in fibra ottica, verrà inaugurato il [[progetto Socrate]]<ref>{{cita|Maurizio Matteo Dècina, ''La Banda Larga'' Castelvecchi 2015}}</ref> poi abbandonato a causa dei costi elevati.<ref>{{cita news|url=https://www.tomshw.it/telecom-socrate-e-fido-dect-denaro-pubblico-sprecato-41191|titolo=Telecom: Socrate e FIDO DECT, denaro pubblico sprecato|pubblicazione=[[Tom's Hardware Italia]]|autore=Pino Bruno|data=31 luglio 2012|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120803020641/http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|titolo=Telecom, l'addio al piano Socrate|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Meletti Giorgio|p=19|data=18 gennaio 1998|dataarchivio=3 agosto 2012|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
Contestualmente, [[Seat Pagine Gialle]] venne scissa da Telecom Italia e nel 1996 venne portata a termine la privatizzazione a favore di Ottobi, cordata formata da [[De Agostini]] (maggior azionista), Telecom (20%), [[Banca Commerciale Italiana|COMIT]] e Investitori Associati.
 
=== La1997: la privatizzazione del 1997 ===
[[File:Torre Telecom Italia Roma.jpg|thumb|Torre Telecom Italia a Roma, via Mario Carucci]]
Sotto la presidenza di [[Guido Rossi]] e lin seguito all'uscita di [[Ernesto Pascale]], il 20 ottobre [[1997]] vienevenne attuata dal ''[[Governo Prodi I|Governogoverno Prodi]]'' la [[privatizzazione]] della società: dalla vendita del 35,26% del capitale si ricavanoricavarono circa {{formatnum:26000}} miliardi di lire. La privatizzazione, che comportacomportò la quasi totale uscita del [[Ministero del tesoro]] dall'azionariato Telecom, vienevenne realizzata con la modalità del cosiddetto ''"nocciolo duro''": si vendevendette cercando di creare un gruppo di azionisti che sianofossero in grado di farsi carico della gestione della società. Il Governogoverno non prendeprese in considerazione il piano proposto dalle associazioni di far aderire al capitale di Telecom gli oltre 100.000{{formatnum:100000}} dipendenti.<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/goodbye-telecom-storia-del-risiko-italiano/|titolo="Goodbye Telecom", storia del Risiko italiano|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=12 novembre 2013|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
 
A conclusione dell'OPV ([[offertaOfferta pubblica di vendita|OPV]] (offerta pubblica di vendita), le azioni vengonovennero collocate a 10.902{{formatnum:10902}} [[liraLira italiana|lire]]; il 27 ottobre 1997 Telecom Italia, privatizzata, vienefu collocata alla [[Borsa di Milano]].<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/arteecultura/architetturaemonumenti/palazzivilleecastelli/palazzo_mezzanotte|titolo=Palazzo Mezzanotte: palazzo della Borsa. Informazioni generali|citazione=[...] Inaugurato nel 1932 il palazzo della Borsa ha perso la sua originaria funzione di luogo delle contrattazioni con l'avvento dei sistemi telematici negli [[anni 1990]]. '''Dal 1998''' è sede di Borsa Italiana Spa, società che gestisce il mercato italiano [...]|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.bankpedia.org/index.php/it/88-italian/b/18798-borsa-italiana-spa|titolo=Borsa Italiana S.p.A.|citazione=La Borsa italiana spa, conosciuta internazionalmente come Borsa di Milano, è la principale società di gestione dei mercati [...] presente nel sistema italiano dei mercati regolamentati. [...] '''È operativa dal 2.1.1998''' e gestisce quattro gruppi di mercati [...]|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Offerta Telecom, ecco il prezzo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Nicola Saldutti|data=25 ottobre 1997|paginap=24|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/ottobre/25/Offerta_Telecom_ecco_prezzo_co_0_9710251397.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120601104923/http://archiviostorico.corriere.it/1997/ottobre/25/Offerta_Telecom_ecco_prezzo_co_0_9710251397.shtml|accesso=8 agosto 2018}}</ref>. A causa della scarsa risposta degli investitori italiani, il "nocciolo duro" non fu in realtà tale: il gruppo, con capofila la [[Agnelli (famiglia)|dataarchiviofamiglia Agnelli]], riuniva solamente il 6,62% delle azioni e si rivelò molto fragile<ref>{{cita news|titolo=Le giugnobanche 2012e Agnelli nel nocciolo Telecom|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Gianfranco Modolo|data=23 settembre 1997|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/23/le-banche-agnelli-nel-nocciolo-telecom.html|accesso=16 settembre 2013}}</ref>. Nel novembre 1998 Franco Bernabè venne scelto come amministratore delegato di Telecom Italia.
A causa della scarsa risposta degli investitori italiani il ''nocciolo duro'' non è in realtà tale: il gruppo, con capofila la famiglia [[Agnelli (famiglia)|Agnelli]], riunisce solamente il 6,62% delle azioni e si rivela molto fragile.<ref>{{cita news|titolo=Le banche e Agnelli nel nocciolo Telecom|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Gianfranco Modolo|data=23 settembre 1997|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/23/le-banche-agnelli-nel-nocciolo-telecom.html|accesso=16 settembre 2013}}</ref> Nel novembre 1998 Franco Bernabè viene scelto come Amministratore Delegato di Telecom Italia.
 
=== 1999-2001: – Ll'[[offerta pubblica di acquisto]] da parte di Olivetti e la gestione Colaninno ===
Dal mese di febbraio [[1999]], [[Olivetti]] – già nel settore delle telecomunicazioni con [[VodafoneOmnitel Pronto Italia|Omnitel]] e [[Infostrada]];, cedute in seguito a [[Mannesmann]] – lancialanciò un'OPAS ([[offertaOfferta pubblica di acquisto#Differenze tra OPA, OPS, OPAS|OPAS]] (offerta pubblica di acquisto e scambio]]) attraverso [[la Tecnost]] di [[Roberto Colaninno]], riuscendo aad ottenere, nel giugno dello stesso anno, il controllo della società con una quota del 51,02%. L'OPAS vaandò a buon fine, nonostante la contrarietà di Bernabè, che consideraconsiderava il documento del piano "lacunoso" e non conforme alla normativa vigente.<ref>{{Cita news|titolo=La replica di Bernabè: è solo un'OPA di carta|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/marzo/30/replica_Bernabe_solo_Opa_carta_co_0_9903302490.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140202121245/http://archiviostorico.corriere.it/1999/marzo/30/replica_Bernabe_solo_Opa_carta_co_0_9903302490.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=30 marzo 1999|accesso=16 settembre 2013|paginap=23|urlmorto=sì|dataarchivio=2 febbraio 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/fatti/teleco/batta/batta.html|titolo=Telecom sulle barricate contro l'Opa di Olivetti|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=22 febbraio 1999|autore=Rinaldo Gianola|accesso=16 settembre 2013}}</ref>. Il [[Financial Times]] criticherà l'operazione.<ref>{{cita news|titolo=Il Financial Times attacca. Una rapina in pieno giorno|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/09/30/il-financial-times-attacca-una-rapina-in.html|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=30 settembre 1999|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
 
Telecom era una delle poche [[società ad azionariato diffuso]] italiane, in cui il [[Ministero del tesoro]] aveva ancora una quota del 3,5%, pari a due miliardi di euro. Il Tesoro non si presentò all'assemblea degli azionisti che doveva decidere le contromisure alla scalata, preferendo mantenere neutralità rispetto all'operazione. La legge sulla ''[[golden share]]'' avrebbe permesso al Tesoro il [[vetoVeto|diritto di veto]] sull'operazione.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/fatti/technost/amato/amato.html|titolo=D'Alema: "Telecom, pronti a usare la golden share"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=1º ottobre 1999|accesso=16 settembre 2013}}</ref> .
 
La somma con cui la scalata èfu finanziata, complessivamente trenta miliardi di euro, vienevenne raccolta per un terzo attraverso capitale proprio (aumento di capitale e vendita di Omnitel ede Infostrada) e per due terzi attraverso il prestito bancario e la conversione delle azioni Telecom in obbligazioni e azioni della Tecnost, la controllata di Olivetti che si èera indebitata per controllare Telecom.<ref>{{cita web|url=http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=612|titolo=Cronologia Olivetti 1978-2009|accesso=16 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927170403/http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=612|urlmorto=sì}}</ref>. A questo punto è Bell, una società con sede nelin [[Lussemburgo]], a controllare a monte la catena con il 22% di Olivetti.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/economia/pirel/telec/telec.html|titolo=Pirelli e Benetton nuovi padroni di Telecom|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=28 luglio 2001|accesso=8 agosto 2018}}</ref>. Il gruppo Olivetti, con un fatturato da attività proprie pari a 1,3 miliardi e un debito di 16 miliardi, controllacontrollava il 51% del gruppo Telecom, che nel 1999 haaveva un fatturato di 27,1 miliardi e un debito di appena 8,1 miliardi.
 
Conseguentemente all'espansione internazionale in Europa ede in Sud America, iniziata durante la gestione pubblica, e in seguito all'acquisto di [[Seat Pagine Gialle]], il debito del gruppo Telecom salesalì a 21,9 miliardi, come dichiarato nel bilancio 2001. Il gruppo, per ovviare alla nuova e improvvisa situazione di presenza di esuberi, oltre 10 mila, annunciò un piano di pensionamenti.<ref>{{cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1999/09/03/page_021.pdf|titolo=Nel piano Telecom 13 mila esuberi|sito=L'Unità|data=3 settembre 1999}}</ref>
 
Nel 2001, lo storico centro di ricerca [[CSELT]], già IRI-STET, vienevenne scorporato dopo quasi 40 quarant'anni di ricerca a livello di eccellenza<ref>Virginio Cantoni, Virginio, Gabriele Falciasecca, ande Giuseppe Pelosi, eds., ''Storia delle telecomunicazioni.'', Vol. 1., Firenze university press, 2011.</ref>: il gruppo di tecnologie vocali effettuaeffettuò uno ''[[Spin-off (diritto)|spin-off]]'', divenendo una nuova società, denominata [[Loquendo|Loquendo S.p.A.]] SpA e controllata al 100% da Telecom; mentre la parte più consistente, invece, diventadivenne TILab (Telecom Italia Lab), pure controllata totalmente da Telecom Italia.
 
=== 2001-2007: – Gestionegestione Tronchetti Provera ===
==== Olimpia e la fusione Olivetti-Telecom Italia ====
Nel 2001, con il ritorno di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] al [[Governo Berlusconi II|governo]], Colaninno e i suoi soci decidonodecisero di passare la mano. Dopo diverse trattative, venne trovato un accordo con Benetton e [[Marco Tronchetti Provera]], presidente di Pirelli<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/lf_dietro_il_listino/010806tronchetti/tronchetti/tronchetti.html?ref=search|titolo=Corsa a ostacoli per Tronchetti|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Giuseppe Turani|data=6 agosto 2018|accesso=17 settembre 2013}}</ref>.
Dopo diverse trattative viene trovato un accordo con Benetton e Tronchetti Provera, presidente di Pirelli.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/lf_dietro_il_listino/010806tronchetti/tronchetti/tronchetti.html?ref=search|titolo=Corsa a ostacoli per Tronchetti|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Giuseppe Turani|data=6 agosto 2018|accesso=17 settembre 2013}}</ref>
 
I nuovi proprietari di Telecom Italia paganopagarono 4,175 euro ad azione, per il 23% di Olivetti posseduto da Bell, una cifra molto alta, considerando che sul mercato la quotazione era di 2,25 euro. Tale operazione permise a Tronchetti Provera di scalare prevalentemente a debito l'azienda, evitando il lancio di un'OPA. Quest'ultima sarebbe costata di più alla sua compagine azionaria, ma avrebbe ridotto il peso del debito della Olivetti in Telecom Italia<ref name="MaurizioMatteoDcina" /><ref name="ricerca.repubblica.it">{{cita news|titolo=Lettera a La Republica|autore=Senatore Massimo Mucchetti|data=24 settembre 2013|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/24/tronchetti-copre-le-sue-colpe-prepara-la.html|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita|Maurizio Matteo Dècina, ''La Banda Larga'' Castelvecchi 2015}}</ref><ref name="int-parl_3-02555">{{cita web|titolo=Interrogazione parlamentare 3-02555|autore=Senatori Luigi Zanda|autore2=Marco Filippi|data=21 dicembre 2011|url=http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=47144&stile=6&highLight=1.shtml}}</ref>.
 
La cessione del 23% ha creato una [[plusvalenza]] (1,5 miliardi di euro) ad appannaggio di Bell, ''[[Società di progetto|società veicolo]]'' lussemburghese, grazie alla quale Colaninno eed [[Emilio Gnutti]] detenevano il controllo di Telecom. A causa di tale plusvalenza, Bell è stata indagata per evasione fiscale<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/03/premi_segreti_Colaninno_Gnutti_co_9_040203090.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821194247/http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/03/premi_segreti_Colaninno_Gnutti_co_9_040203090.shtml|titolo=I premi segreti di Colaninno e Gnutti|autore=Massimo Mucchetti|data=3 febbraio 2004|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=8 agosto 2018|paginap=26|dataarchivio=21 agosto 2014}}</ref> e multata dall'[[Agenzia delle entrate]] per 1,937 miliardi di euro.<ref name="multa">{{cita news|autore=Marigia Mangano|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/01/bell-transazione.shtml|titolo=Telecom, Bell chiude col Fisco versando assegno da 156 milioni|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=21 gennaio 2008|accesso=8 agosto 2018}}</ref>. L'[[Accertamento tributario|accertamento]] con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni a un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al [[Amministrazione finanziaria|fisco]] solamente 156 milioni<ref name="multa"/>.
L'[[accertamento tributario|accertamento]] con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni a un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al [[Amministrazione finanziaria|fisco]] solamente 156 milioni.<ref name="multa"/>
 
Nel luglio [[2001]] Telecom era controllata dalla finanziaria [[Olimpia (azienda)|Olimpia]], partecipazione di [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] (al 60%), [[Edizione (azienda)Holding|Edizione Holding]] dei [[Benetton (famiglia)|Benetton]], [[Banca Intesa]] e [[UniCredit|Unicredito Italiano|UniCredito Italiano]], a cui in seguito si era aggiunta Hopa, la finanziaria bresciana di Gnutti (tramite Holinvest, [[Scatole cinesi (finanza)|scatola cinese]] {{sf|(vuota)}}) attraverso la quale Hopa detienedeteneva il 3.,7% di Telecom Italia. Il nuovo ''management'' del Gruppo èfu dunque diretto da Marco Tronchetti Provera e la sede legale vienefu spostata da Torino a Milano.
 
Per accorciare la catena di controllo, con lo scopo di scaricare i debiti dei nuovi azionisti di controllo sull'azienda stessa, il 4 agosto [[2003]] avvenne la fusione, con la controllante Olivetti, che incorporó Telecom Italia, assumendo contestualmente la sua denominazione sociale.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/economia/bondi/ufficiale/ufficiale.html|titolo=È fusione Olivetti-Telecom, Tronchetti: un passo storico|autore=Walter Galbiati|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=25 maggio 2003|accesso=8 agosto 2018}}</ref>. In seguito a questa all'operazione, i debiti degli azionisti di controllo si riversanoriversarono sul gruppo Telecom. L'indebitamento netto passapassò infatti da 18,1 miliardi (Bilanciobilancio 2002) a 33,3 miliardi (Bilanciobilancio 2003).
Per far fronte al notevole indebitamento, vengonovennero vendutevenduti la maggior parte delle partecipate estere ede gli immobili ceduti ai fondi partecipati da Pirelli Real Estate per un valore di 2,6 miliardi. Il Gruppo subiscesubì quindi un ridimensionamento sul mercato internazionale.<ref>{{cita web|titolo=Lectio Magistralis: Le Telecomunicazioni italiane da un passato glorioso ad un futuro incerto|autore=Vito Gamberale|editore=Università di Tor Vergata|data=28 ottobre 2013|url=https://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-lectio-magistralis-le-telecomunicazioni-in-italia-da-un-passato-autorevole-ad-un-presente-incerto-quale-futuro.shtml|via=slideshare.net|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=6 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230406181543/https://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-lectio-magistralis-le-telecomunicazioni-in-italia-da-un-passato-autorevole-ad-un-presente-incerto-quale-futuro.shtml|urlmorto=sì}}</ref>.
La dismissione del patrimonio immobiliare di Telecom Italia, costituito da più di 2000duemila edifici, tra cui uffici e centrali telefoniche, era iniziata durante la gestione precedente per un valore di 2,9 miliardi. La vicenda delle dismissioni immobiliari delle gestioni 1999-2007 è stata oggetto di critiche.<ref name="int-parl_3-02555">{{cita web|titolo=Interrogazione parlamentare 3-02555|autore=Senatori Luigi Zanda|autore2=Marco Filippi|data=21 dicembre 2011|url=http://banchedati>.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=47144&stile=6&highLight=1.shtml}}</ref>
 
==== La fusione tra Telecom Italia- e TIM ====
[[File:Registered office Telecom Italia.jpg|thumb|left|La [[sede legale]] di Telecom Italia in via Gaetano Negri, 1, [[Milano]]]]
[[File:Registered office Telecom Italia.jpg|thumb|left|La sede legale di Telecom Italia in via Gaetano Negri, 1, 20123, Milano, Italia]] Nel gennaio [[2005]], Telecom lancia un'[[offerta pubblica di acquisto|OPA]] su [[TIM]]<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/semestrale2006/A05.html|titolo=Telecom Italia. Relazione primo semestre 2006. Processo di integrazione delle attività di telecomunicazioni fisse e mobili|accesso=8 agosto 2018|urlmorto=sì}}</ref>, azienda già abbondantemente controllata con quota maggioritaria del 56%. Il costo necessario per rastrellare le azioni TIM sul mercato eleva l'indebitamento di Telecom da 29,5 a 46,7 miliardi di euro (dato intermedio 2005), ovvero circa il 150% del fatturato. La fusione Telecom-TIM viene finanziata con un mutuo di una cordata di banche, nella misura maggiore da [[Banca Intesa]].<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/governance/verbali_atti_relazioni/2005/Relazione_del_cda_Telecom.pdf|titolo=Relazione del cda Telecom|formato=pdf|pagina=5|anno=2005|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nel gennaio 2005 Telecom lanciò un'[[OPA]] su TIM<ref name="3-52-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Semestrali/2006/TI-relazione-semestrale-2006.pdf|titolo=Relazione primo semestre 2006}}</ref>, azienda già abbondantemente controllata con quota maggioritaria del 56%. Il costo necessario per rastrellare le azioni TIM sul mercato elevò l'indebitamento di Telecom da 29,5 a 46,7 miliardi di euro (dato intermedio 2005), ovvero circa il 150% del fatturato. La fusione tra Telecom Italia e TIM venne finanziata con un mutuo contratto con una cordata di banche, nella misura maggiore da [[Banca Intesa]].<ref name="4-20-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/investitori/azioni/agm/2005.html|titolo=Assemblea Straordinaria e Ordinaria del 7 aprile 2005}}</ref>
 
Successivamente Telecom Italia acquistaacquistò tutte le attività Internet della sua controllata [[Telecom Italia Media]] (ovvero [[tin.it]]), portando nella controllante tutte le capacità per fornire contemporaneamente servizi voce, mobili e dati, lasciando intravedere l'idea di fornire nuovi servizi che sfruttinosfruttassero la [[Convergenza (multimedialità)|convergenza]] fisso-mobile-dati, puntando sulla rete di vendita con il mantenimento del ''market share'' sul mercato domestico.<ref name="5-28-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliamediagruppotim.it/it/investitori/azioni/operazioni-societarie/dicembre-2005/dicembre-2005.html|titolo=Operazioni societarie: dicembreGruppo 2005|editore=Telecom Italia Media|data=12 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130130013620/http://www.telecomitaliamedia.it/it/investitori/operazioni-societarie/dicembre-2005/dicembre-2005|dataarchivio=30 gennaio 2013|accesso=8 agosto 2018TIM}}</ref>.
 
Dal bilancio 2005, l'indebitamento finanziario netto risultava essere di 39,8 miliardi di euro.<ref name="6-52-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2005/Telecom_Italia_Bilancio_2005.pdf|titolo=Bilancio 2005|editore=Telecom Italia S.p.A.|accesso=30 settembre 2013|formato=pdf|pagina=14}}</ref>. Tuttavia, come già nell'anno passatoprecedente, la società decidedecise, nel marzo [[2006]], di dare priorità all'aumento dei dividendi per gli azionisti; in risposta, l'agenzia [[Fitch Ratings]] riduceridusse il ''[[rating]]'' di Telecom Italia, portandolo da A- a BBB+.<ref name="7-63-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Trimestrali/2006/primo_trimestre_2006.pdf|titolo=Relazione gruppo Telecom Italia primo trimestre 2006|editore=Telecom Italia|accesso=30 settembre 2013|formato=pdf|pagina=8}}</ref>.
 
[[File:BILANCI TELECOM ITALIA (1997-2016).png|Dinamica dell'indebitamento del Gruppo Telecom secondo i dati di bilancio|miniatura]]
Secondo i dati di bilancio, durante la gestione Tronchetti Provera l'indebitamento netto del gruppo Telecom Italia incrementò<ref name="ricerca.repubblica.it" /> (dai 21,9 miliardi del 2001 ai 37,3 miliardi di euro del 2006) contemporaneamente ad una rilevante<ref name=int-parl_3-02555 /> riduzione e vendita di [[Cespite|cespiti]]: la maggior parte delle partecipate estere acquistate nel periodo 1995-2000 (quasi tutte strategiche o maggioritarie)<ref>{{cita web|titolo=Lectio Magistralis:Le Telecomunicazioni italiane da un passato glorioso ad un futuro incerto|autore=Vito Gamberale|editore=Università di Tor Vergata|data=28 ottobre 2013|url=https://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-lectio-magistralis-le-telecomunicazioni-in-italia-da-un-passato-autorevole-ad-un-presente-incerto-quale-futuro.shtml|via=slideshare.net|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=6 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230406181543/https://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-lectio-magistralis-le-telecomunicazioni-in-italia-da-un-passato-autorevole-ad-un-presente-incerto-quale-futuro.shtml|urlmorto=sì}}</ref>, {{formatnum:22396}} dipendenti e una parte del patrimonio immobiliare costituito da edifici e centrali telefoniche cedute ai fondi partecipati da Pirelli Real Estate e Morgan Stanley (retrolocate alla stessa Telecom a tassi medi d'affitto superiori a quelli di mercato, come avvenne durante la gestione Colaninno)<ref>{{cita news|titolo=Pirelli si ricompra gli immobili con le centrali Telecom dentro|autore=Walter Galbiati|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=24 maggio 2007|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/05/24/pirelli-si-ricompra-gli-immobili-con-dentro.html|accesso=8 agosto 2018}}</ref>. A tali risultati si arrivò in seguito all'OPA delle azioni minoritarie di TIM (2005) e alla precedente fusione Olivetti-Telecom (2003).
 
Secondo i dati di bilancio, durante la gestione Tronchetti Provera l'indebitamento netto del gruppo Telecom Italia incrementa<ref>{{cita news|titolo=Lettera a La Republica|autore=Senatore Massimo Mucchetti|data=24 settembre 2013|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/24/tronchetti-copre-le-sue-colpe-prepara-la.html|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref> (dai 21,9 miliardi del 2001 ai 37,3 miliardi di euro del 2006) contemporaneamente ad una rilevante<ref name="int-parl_3-02555"/> riduzione e vendita di [[Cespite|cespiti]]: la maggior parte delle partecipate estere acquistate nel periodo 1995-2000 (quasi tutte strategiche o maggioritarie)<ref>{{cita web|titolo=Lectio Magistralis:Le Telecomunicazioni italiane da un passato glorioso ad un futuro incerto|autore=Vito Gamberale|editore=Università di Tor Vergata|data=28 ottobre 2013|url=https://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-lectio-magistralis-le-telecomunicazioni-in-italia-da-un-passato-autorevole-ad-un-presente-incerto-quale-futuro.shtml|via=slideshare.net|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, 22.396 dipendenti e una parte del patrimonio immobiliare costituito da edifici e centrali telefoniche cedute ai fondi partecipati da Pirelli Real Estate e Morgan Stanley (retrolocate alla stessa Telecom a tassi medi d'affitto superiori a quelli di mercato, come avvenne durante la gestione Colaninno).<ref>{{cita news|titolo=Pirelli si ricompra gli immobili con le centrali Telecom dentro|autore=Walter Galbiati|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=24 maggio 2007|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/05/24/pirelli-si-ricompra-gli-immobili-con-dentro.html|accesso=8 agosto 2018}}</ref> A tali risultati si arriva in seguito all'[[offerta pubblica di acquisto|OPA]] delle azioni minoritarie di TIM (2005) e alla precedente fusione Olivetti-Telecom (2003).
 
==== L'ipotesi della divisione in quattro entità ====
L'11 settembre [[2006]] il consiglioConsiglio d'amministrazioneAmministrazione dell'azienda decide di procedere alla divisione e riorganizzazione dell'azienda Telecom Italia in quattro distinti settori:<ref>{{cita web|url=http://www.borsaitaliana.it/documenti/documenti.htm?filename=22206.pdf|formato=pdf|titolo=Documenti societari Telecom Italia Group|editore=Borsa Italiana|data=11 settembre 2006|accesso=18 novembre 2013|autore=Marco Tronchetti Provera|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/09_Settembre/11/comunicato.shtml|titolo=Focus su business media in Italia e Europa|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=11 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>:
 
* Telecom Italia ([[telefonia fissa]]);
* [[Telecom Italia Mobile]] ([[telefonia mobile]]);
* [[Telecom Italia Rete]] (la [[rete telefonica]]);
* [[Telecom Italia Net]] (Tin.it, internet[[Internet]] e [[Mezzo di comunicazione di massa|media]]);
 
Lo scorporo della rete permetteràpermise l'ingresso facilitato a tutti i nuovi operatori alternativi nella telefonia fissa e internet.
 
In un primo momento si èera parlato di una possibile cessione di [[TIM]], sia in [[Italia]] sia in [[Brasile]], valutate rispettivamente 30-35 miliardi di euro e 6-7 miliardi di euro. La cessione permetterebbeavrebbe permesso a Telecom Italia di sanare il suo debito di 44 miliardi di euro.<ref>{{cita news|titolo=Telecom: scorporo rete o cessione di Tim Brasile|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|autore=Antonella Olivieri|data=26 novembre 2008|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/11/telecom-scorporo-rete.shtml|accesso=8 agosto 2018}}</ref>.
Numerose sono state le polemiche, anche di carattere politico, per quanto riguarda l'eventuale cessione dell'unico operatore mobile italiano a una società straniera o a [[Mediaset]] (ipotesi non impossibile, ma che comporterebbeavrebbe comportato delicatissimi problemi relativi alle norme contro i cartelli di società, avendo entrambe posizioni importanti nelle telecomunicazioni).
Successivamente il futuro presidente [[Guido Rossi]] dichiarerà che non esistonoesistevano ipotesi di modifica del perimetro delle attività di Telecom Italia, escludendo esplicitamente qualsiasi cessione.
La divisione di Telecom Italia da TIM ha portato a un'inversione di tendenza nella strada che era stata intrapresa per la convergenza fisso-mobile.
 
Telecom Italia si occuperebbesarebbe occupata, invece, della telefonia fissa e dei media, soprattutto grazie agli accordi con [[News Corporation]], di proprietà di [[Rupert Murdoch]], in merito a contenuti televisivi.<ref>{{citaCita web news| url = http://www.liberoquotidiano.it/news/1078960/Tra-La7-e-Mediaset-ci-si-mette-Repubblica--E-Murdoch-partecipa-alla-gara-per-Ti-Media.html | titolo = La7, Mediaset costretta a rinunciare e spunta il nome di Murdoch |pubblicazione sito = [[Libero (quotidiano)|Libero]] | data = 18 settembre 2012 | accesso =8 agosto3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130413122252/http://www.liberoquotidiano.it/news/1078960/Tra-La7-e-Mediaset-ci-si-mette-Repubblica--E-Murdoch-partecipa-alla-gara-per-Ti-Media.html | dataarchivio = 13 aprile 2013 2018}}</ref>
Gli accordi con Murdoch però non sono statifurono della portata prevista: è statafu annunciata solo la concessione in licenza del catalogo per la diffusione in linea su Alice Home TV.<ref name="8-80-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/mercato/businesscorporate/2007/10_04-bu.html|titolo=Telecom Italia - Sky: accordo per trasmettere tutti i canali di Sky su Alice Home Tv|data=4 ottobre 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Dopo la decisione del consiglio di amministrazione, il presidente del Consiglioconsiglio [[Romano Prodi]] lascialasciò trapelare la suapropria insoddisfazione, dicendoaffermando di "Non saperne nulla". Il 15 settembre [[2006]], dopo l'annuncio dello scorporo di TIM,<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/26/Rossi_alla_Consob_debito_sostenibile_co_9_060926098.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151123032237/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/26/Rossi_alla_Consob_debito_sostenibile_co_9_060926098.shtml|titolo=Rossi alla Consob: debito sostenibile «Tim e rete? Non sono in vendita»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Federico De Rosa|paginap=2|data=26 settembre 2006|dataarchivioaccesso=238 novembreagosto 20152018}}</ref>, [[Marco Tronchetti Provera]], in polemica con Prodi, si dimise dalla guida della società: la presidenza tornò, dopo nove anni, a Guido Rossi, che dovette lasciare la [[FIGC]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821200005/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|titolo=Tronchetti lascia, Rossi presidente|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 settembre 2006|p=1|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
[[Marco Tronchetti Provera]] in polemica con Prodi si dimette dalla guida della società: la presidenza torna, dopo 9 anni, a Guido Rossi, che deve lasciare la FIGC.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821200005/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|titolo=Tronchetti lascia, Rossi presidente|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 settembre 2006|pagina=1|dataarchivio=21 agosto 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
==== Il nuovo patto di controllo ====
[[File:La dirigenza di Telecom Italia alla sua nascita.jpg|thumb|La dirigenza di Telecom Italia alla sua nascita: Paolo Benzoni, Antonio Zappi, Vito Gamberale e Ernesto Pascale]]
La prima mossa di [[Guido Rossi]] alla guida di Telecom èfu la creazione, il 18 ottobre 2006, di un "patto di controllo" dell'azienda tra [[Olimpia (azienda)|Olimpia]], [[Mediobanca]] e [[Generali Assicurazioni Generali|Generali]], che controllanocontrollavano in tutto il 21,5% della società: [[Olimpia (azienda)|Olimpia]] (ora controllata all'80% da [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] e al 20% da Edizione Holding) porta in dote il proprio 18%, [[Assicurazioni Generali]] il 2,01%, [[Mediobanca]] l'1,54%.<ref>{{cita web|url=http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/olimpia-sigla-patto-di-sindacato-con-mediobanca-e-generali|titolo=Olimpia sigla patto di sindacato con Mediobanca e Generali|data=18 ottobre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821215318/http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/olimpia-sigla-patto-di-sindacato-con-mediobanca-e-generali|dataarchivio=21 agosto 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 15 febbraio 2007, Assicurazioni Generali passapassò dal controllo del 2,01% ala quello del 4,06% di azioni Telecom Italia.<ref>{{cita news|url=http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-534182/telecom-generali-4-06/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715021541/http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-534182/telecom-generali-4-06/|titolo=Telecom: Generali al 4,06% (Consob)|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=23 febbraio 2007|dataarchivio=15 luglio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Il patto di controllo tra le aziende Olimpia, Generali e Mediobanca arriva al 23,6%.
 
Il patto prevedeprevedeva vincoli sulle quote conferite, la possibilità per i contraenti di aumentare la loro quote e anche quella di vendere in prelazione ai soci. EsisteEsisteva inoltre l'opportunità per altri soci, che abbianoavessero più dello 0,5% del Gruppo, di entrare nel patto: si èera parlato dell'ingresso di [[Intesa Sanpaolo]], [[Capitalia]] e [[UniCredit]], mentre il secondo azionista Hopa (3,72%) ne èera rimasto fuori.
Il patto èfu un passo decisivo per il rafforzamento dell'azionariato della società telefonica, che con l'ingresso di nuovi ''partner'' potrebbeavrebbe potuto avvicinarsi alla soglia del 30% ,oltre la quale è obbligatorio lanciare un'offerta totalitaria.
 
Presidente del nuovo patto èfu, dopo la sua uscita da Telecom, [[Marco Tronchetti Provera]].
 
Anche in conseguenza del patto e dell'influenza dei nuovi soci nel controllo delle strategie del Gruppo, è definitivamente tramontata l'ipotesi di ricostituire [[TIM]] come società autonoma e di venderla successivamente insieme a Telecom Brasil.
 
==== La parentesi di Guido Rossi ====
A febbraio 2007 Telecom avviaavviò i contatti con la spagnola [[Telefónica]] per l'entrata degli iberici nell'azienda italiana.<ref>{{cita web|url=http://www.telefonica.com/en/shareholders_investors/pdf/hr120207.pdf|formato=pdf|titolo=Significant event|data=12 febbraio 2007|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120627153701/http://www.telefonica.com/en/shareholders_investors/pdf/hr120207.pdf|dataarchivio=27 giugno 2012|accesso=8 agosto 2018}}</ref> L'ipotesi èera quella di cedere una parte di Olimpia, la finanziaria che controllacontrollava il 18% di Telecom. Il 1º marzo 2007 l'azienda Telefónica annunciaannunciò in un comunicato che i contatti con Telecom Italia sonoerano temporaneamente sospesi, ma continuanocontinuavano quelli con altri soci al fine di arrivare a una cordata.
 
Il 16 febbraio 2007 il CdA ha approvato il nuovo assetto organizzativo basato su 4 entità e i relativi [[direttore generale|direttori generali]]:
* Domestic Fixed Services: Massimo Castelli,;
* Domestic Mobile Services: Luca Luciani,;
* Finance Administration and Control: Enrico Parazzini,;
* Technology: Stefano Pileri.<ref>{{cita web|url=http://www.key4biz.it/Players/Press_Release/Telecom_Italia/Telecom_Italia_approvato_dal_CDA_il_nuovo_assetto_organizzativo_del_gruppo_179863.html|titolo=Telecom Italia: approvato dal CDA il nuovo assetto organizzativo del gruppo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927144807/http://www.key4biz.it/Players/Press_Release/Telecom_Italia/Telecom_Italia_approvato_dal_CDA_il_nuovo_assetto_organizzativo_del_gruppo_179863.html|data=16 febbraio 2007|dataarchivio=27 settembre 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 9 marzo 2007 vienevenne presentato il nuovo piano industriale per il triennio 2007/2009 al quale, tuttavia, il mercato reagiscereagì facendo registrare un forte ribasso per le [[azione (finanza)|azioni]] di Telecom Italia, anche alla luce del fatto che gli [[utile|utili]] risultanorisultvano in calo e, per il futuro, si annunciaannunciava una diminuzione dei [[dividendo (economia)|dividendi]].<ref>{{cita news|autore=Alberto Annicchiarico|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/03/Piano-Telecom-Buora.shtml|titolo=Rossi: «Piano Telecom, contatti avviati con i concorrenti francesi e tedeschi»|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=9 marzo 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nel settembre del 2006 [[Beppe Grillo]], piccolo azionista Telecom, lancia unalanciò un'iniziativa da lui battezzata "[[offerta pubblica di acquisto|OPA]] alla genovese" (il cui nome ufficiale è ''Share Action'') sul suo [[blog]],<ref>{{cita web|url=http://www.beppegrillo.it/shareaction/|titolo=Shareaction! Riprendiamoci Telecom|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061014232131/http://www.beppegrillo.it/shareaction/|dataarchivio=14 ottobre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref> con la quale richiederichiedeva a tutti gli azionisti di Telecom Italia di delegargli la rappresentanza nell'assemblea, con lo scopo di raggiungere un numero di azioni tale da consentire a lui, e quindi a tutti coloro che abbianoavessero aderito, di sfiduciare i membri del consiglio di amministrazione.
 
Il 16 aprile [[2007]], durante l'assemblea degli azionisti, Grillo prendeprese la parola<ref>{{YouTube|autore=Beppe Grillo www.beppegrillo.it|id=6vbwQ34Lvks|titolo=Beppe Grillo interviene all'Assemblea Telecom, 16 aprile 2007|data=16 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> e accusaaccusò l'intero consiglio di amministrazione di manifesta incapacità manageriale, chiedendone infine le dimissioni tra gli applausi degli azionisti presenti in sala.
 
Grillo spiegaspiegò, inoltre, che la lunga procedura burocratica imposta da [[Commissione nazionale per le società e la Borsa|Consob]] gli impedisceimpediva di rappresentare formalmente la totalità dei piccoli azionisti che gli hannoavevano delegato il loro potere di voto, ma promettepromise che all'assemblea successiva il piccolo azionariato saràsarebbe stato rappresentato in maniera compatta all'interno dell'assemblea dei soci.
 
=== 2007-2013: Gestionegestione italiana e Telefonica ===
==== Il passaggio di proprietà da Olimpia a Telco nel 2007 ====
[[File:Gabriele Galateri di Genola.jpg|thumb|left|Gabriele Galateri di Genola]]
 
Il 1º aprile 2007 [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], a seguito di un CdA straordinario, annunciaannunciò di avere ricevuto due offerte tese a rilevare il 66% di [[Olimpia (azienda)|Olimpia]], la ''[[holding]]'' che detienedeteneva il pacchetto di controllo di Telecom Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/ecco-chi-sono-at-t-e-america-movil-e-perche-puntano-al-controllo-del-gruppo-italiano-1418461|titolo=Ecco chi sono At&t e America Movil e perché puntano al controllo del gruppo italiano - MilanoFinanza.it|autore=MF Milano Finanza|sito=MF Milano Finanza|data=4 marzo 2007|lingua=it|accesso=2 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-olimpia-att-idUSN0135041020070402|titolo=AT&T, America Movil seek Telecom Italia deal|pubblicazione=Reuters|data=2 aprile 2007|accesso=2 gennaio 2023}}</ref>
 
{{sf|L'azienda messicana [[América Móvil]] di [[Carlos Slim Helú]] e la statunitense [[AT&T]] – quest'ultima ritiratasi dall'operazione il 16 aprile 2007 – avanzarono offerte tese a rilevare ciascuna il 33% di Olimpia.<ref name="9-99-telecomasia.net-cita">{{cita web|url=https://www.telecomasia.net/content/att-pulls-out-talks-buy-telecom-italia-stake/|titolo=}}.</ref>
 
A sorpresa, pochi giorni dopo l'annuncio delle due offerte, [[Guido Rossi]], presidente della società dal settembre 2006, non avendo vista rinnovata la propria candidatura a far parte del consiglio di amministrazione (poi rinnovato nell'assemblea degli azionisti del 16 aprile 2007) si dimettedimise<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/07/telecom-rossi-si-dimette.html|titolo=Telecom, Rossi si dimette|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=7 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> da presidente dell'azienda non senza aver aspramente criticato, in un'intervista a [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], [[Marco Tronchetti Provera]].<ref>{{cita news|autore=Federico Rampini|wkautore=Federico Rampini|url=http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/economia/telecom2/rossi-telecom/rossi-telecom.html|titolo=Rossi: "La mia verità su Telecom Tronchetti mi ha eliminato"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Al suo posto viene nominato [[Pasquale Pistorio]] come presidente di transizione.<ref>{{cita news|autore=Massimo Mucchetti|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/18/Pistorio_traghettatore_Telecom_Italia_ce_0_070618001.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102145100/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/18/Pistorio_traghettatore_Telecom_Italia_ce_0_070618001.shtml|titolo=Pistorio, il traghettatore di Telecom Italia|paginap=7|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=18 giugno 2007|dataarchivio=2 novembre 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il 28 aprile una cordata italo-spagnola composta da [[Mediobanca]], [[Assicurazioni Generali|Generali]], [[Intesa Sanpaolo]], [[Sintonia (azienda)|Sintonia]] e [[Telefónica]] lancialanciò un'offerta per rilevare la quota di Pirelli in Olimpia, con la contestuale creazione di una società veicolo, denominata Telco S.p.A. (patto di controllo): quest'ultima nacque con lo scopo di controllare circa il 23% di Telecom Italia. Tale offerta è statafu accettata dal CdA straordinario tenutosi in tale data.
 
Il 24 ottobre 2007 c'èvi statafu la firma per il passaggio da Olimpia a Telco<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/economia/07_ottobre_25/Telecom_olimpia_pirelli.shtml|titolo=Telecom, finalizzata cessione Olimpia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=25 ottobre 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> che ha concretizzato l'operazione ma ponendo 28 condizioni all'azienda Telefónica, legate anche ai Paesi dove le 2 aziende sonoerano concorrenti, ''in primis'' in Sudamerica. A dicembre sarannofurono nominati come presidente [[Gabriele Galateri di Genola]] e come amministratore delegato [[Franco Bernabè]], ex-presidente della compagnia telefonica.
 
Il 27 ottobre 2009 i soci di Telco S.p.A., con l'eccezione di Sintonia, rinnovarono per altri tre anni il patto di controllo.
 
Negli stessi anni si registrò anche un incremento di attenzione nei confronti di tematiche ambientali e sociali: si ricordano nello specifico il lancio del progetto di sostenibilità ''avoicomunicare'' (8 agosto 2008), la nascita della Fondazione Telecom Italia (24 dicembre 2008) e il sostegno alle popolazioni dell'Abruzzo e dell'Emilia-Romagna colpite dal terremoto.<ref>{{cita web|url=http://www.avoicomunicare.it/static/lidea-di-avoicomunicare|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121103105401/https://www.avoicomunicare.it/static/lidea-di-avoicomunicare|titolo=L'idea di avoicomunicare|dataarchivio=3 novembre 2012|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/cms/view.php?dir_pk=395&cms_pk=16748|titolo=Approfondimenti. Servizi di Telecom Italia nei comuni colpiti dal terremoto|data=8 ottobre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927190816/http://www.protezionecivile.gov.it/cms/view.php?dir_pk=395&cms_pk=16748|dataarchivio=27 settembre 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-08-14/sisma-telecom-azzera-canone-064216.shtml|autore=Daniele Lepido|titolo=Sisma, Telecom azzera il canone|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=14 agosto 2012|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
==== Dirigenza dal 2006 ====
[[File:Franco Bernabè.jpg|thumb|upright=0.4|Franco Bernabè]]
Dal 15 settembre [[2006]], dopo un delicato periodo legato all'inizio di un processo riorganizzativo, alla presidenza della società tornatornò il prof. [[Guido Rossi]], che succedesuccedette al dimissionario [[Marco Tronchetti Provera]], già presidente di [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] e altre società. Vice presidente èera [[Gilberto Benetton]], che èera anche presidente della finanziaria [[Edizione Holding]] e di [[Autogrill]]. Vice presidente esecutivo èfu [[Carlo Buora]], l'amministratore delegato è [[Riccardo Ruggiero]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/telecom-scorporo/cda-a-sorpresa/cda-a-sorpresa.html|titolo=Telecom, Tronchetti si è dimesso Guido Rossi nominato presidente|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Tra i consiglieri spiccano [[Massimo Moratti]], Carlo Alessandro Puri Negri (di Pirelli), Gianni Mion (di Benetton), nonché [[Giovanni Consorte]] (di [[Unipol]]), quest'ultimo tra gli indagati per lo scandalo [[Bancopoli]] (poi dimessosi).
 
Alcuni mesi dopo, il 7 aprile 2007, Rossi si dimettedimise<ref>{{cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/04/telecom-dimissioni-rossi.shtml|titolo=Telecom, Guido Rossi si dimette da tutte le cariche «con effetto immediato»|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=7 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> e vienevenne sostituito da [[Pasquale Pistorio]] (vicepresidente di Confindustria e consigliere della società telefonica),<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/04_Aprile/17/telecom_presidente_pistorio.shtml|titolo=Pistorio neopresidente: «Pronti a proseguire»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=17 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> che dopo l'arrivo di Telco rassegneràrassegnò le proprie dimissioni insieme a Riccardo Ruggiero e Carlo Buora.<ref>{{cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/11/telecom-addio-vertici_PRN.shtml|titolo=Telecom, l'addio dei vertici|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=29 novembre 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> La presidenza spettaspettava ora a [[Gabriele Galateri di Genola]], in carica dal 3 dicembre [[2007]], e [[Franco Bernabè]] ottieneottenne la carica di amministratore delegato.<ref>{{cita news|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200711articoli/27908girata.asp|titolo=Telecom, Galateri alla presidenza e Bernabè amministratore delegato|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 novembre 2007|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808233801/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200711articoli/27908girata.asp|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 14 aprile 2008 vienevenne nominato un nuovo consiglio di amministrazione, i cui 15 Amministratori resterannorestarono in carica per il triennio 2008-2010:<ref name="10-1-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2008/04_14.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927181822/http://www.telecomitalia.com/tit/it/archivio/media/comunicati04-stampa/telecom14-italia/corporate/economico-finanziario/2008/04_14ec.html|titolo=Telecom Italia: comunicato stampa 14 aprile|dataarchivio=27 settembre 2013|data=14 aprile 2008|accesso=8 agosto 2018Aprile}}</ref> Gabriele Galateri di Genola e Franco Bernabè vengono confermati rispettivamente Presidentepresidente e Amministratoreamministratore Delegatodelegato di Telecom Italia.<ref name="11-52-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2008/04_15.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927181859/http://www.telecomitalia.com/tit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2008/04_15is.html|titolo=GabrieleTelecom GalateriItalia: enuovo FrancoConsiglio Bernabèdi Amministrazione confermati PresidenteGabriele edGalateri Amministratoredi Delegato|dataarchivio=27Genola settembree 2013|data=15 aprile 2008|accesso=8 agostoFranco 2018Bernabé}}</ref>
Allo scadere del mandato, il consiglio di amministrazione del Gruppo vienevenne rinnovato nel 2011: Franco Bernabè vienefu nominato Presidentepresidente Esecutivoesecutivo, mentre [[Marco Patuano]] diventadivenne il nuovo Amministratore Delegato per il triennio 2011-2013.<ref name="12-49-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/content/tiportalit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/istituzionale/2011/04-13-is.html|titolo=Riunito il nuovo consiglioConsiglio di amministrazioneAmministrazione di Telecom Italia|data=13 aprile 2011|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 5 ottobre 2012 Andrea Mangoni vienevenne nominato presidente in Brasile di [[TIM ParticipacoesParticipações]],<ref>{{cita web|url=http://ri.tim.com.br/show.aspx?idCanal=hr8/mNL2FGLnB4IjEkl1gQ==|lingua=pt|sito=TIM Celular Brasil|titolo=Relações com Investidores – Administração|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=19 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210119143721/https://ri.tim.com.br/show.aspx?idCanal=hr8/mNL2FGLnB4IjEkl1gQ==|urlmorto=sì}}</ref> incarico che terminaterminò il 7 febbraio 2013, quando rassegnarassegnò le dimissioni,<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-02-07/riassetto-vertice-telecom-064301.shtml|autore=Antonella Olivieri|titolo=Riassetto al vertice di Telecom: si dimette il dg per l'America Latina|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=7 febbraio 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref> mentre [[Franco Bertone]] è direttore operativo ([[Direttore operativo|COO]]) del gruppo [[Telecom Argentina]] dal 2008.<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/organigramma/curriculum/en/BertoneFranco.pdf|formato=pdf|titolo=Curriculum – Franco Bertone. Position: Telecom Italia Headquarter for Southamerica|mese=settembre|anno=2013|lingua=en|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://institucional.telecom.com.ar/grupotelecom.html#gestion|titolo=Telecom Argentina – Management|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
==== Open Access e altre iniziative del 2008 ====
Nel febbraio 2008 Telecom Italia ha creato "Open Access",<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/economia/08_febbraio_13/telecom_infrastrutture_rete_349837a2-da55-11dc-be67-0003ba99c667.shtml|titolo=Telecom Italia lancia «Open Access»: gestirà la rete telefonica e quella dati|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=13 febbraio 2008|accesso=29 settembre 2013}}</ref> una nuova funzione per gestire tutte le attività di sviluppo e manutenzione delle infrastrutture tecnologiche di rete di accesso, i processi di fornitura dei servizi di accesso per la clientela della Telecom Italia e per gli altri Operatori e la relativa assistenza tecnica. Tutto ciò per una maggiore efficienza, qualità e parità di trattamento.<ref>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/2189739/Telefonia/News/telecom-italia-vara-open-access-svolta.aspx|titolo=Telecom Italia vara Open Access. È la svolta?|data=14 febbraio 2008|accesso=29 settembre 2013}}</ref> "Open Access" è stato alla base del dialogo fra la Telecom Italia e l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed è stato anticipato dall'assunzione di impegni volontari, approvati dall'Autorità nel dicembre 2008. Gli impegni, che hanno al centro il ruolo ricoperto da "Open Access" e dai suoi nuovi processi per sviluppare in modo autonomo, separato e trasparente la rete d'accesso della Telecom Italia, servonoservendo a rafforzare il contesto competitivo. Sono insomma una sorta di garanzia nei confronti dei rischi competitivi tradizionalmente associati all'integrazione verticale della Telecom Italia (ossia, essenzialmente, possibili condizioni privilegiate di accesso alla rete fissa), nonché sull'aumento del grado di concorrenzialità in tutti i mercati ''retail'' collegati alla rete di accesso.
 
Nel 2008 è stata anche costituita la Fondazione Telecom Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.puntocellulare.it/notizie/15599/Fondazione-Telecom-Italia.html|titolo=Joaquìn Navarro-Valls presidente della Fondazione Telecom Italia|data=30 gennaio 2009|accesso=29 settembre 2013}}</ref>
 
==== L'ipotesi di cessione totale di Telco a Telefónica e le dimissioni di Bernabè ====
Dopo che il titolo haebbe raggiunto il suo minimo storico a 0,5 euro ad azione, nella notte del 23 settembre 2013 [[Assicurazioni Generali|Generali]], [[Mediobanca]] ede [[Intesa Sanpaolo]] raggiungonoraggiunsero un accordo con [[Telefónica]] per la cessione a quest'ultima delle loro quote in Telco. L'operazione permetterebbeavrebbe permettesso al gestore spagnolo di portare dal 46 al 66% la sua partecipazione nella ''holding'' che controllacontrollava il 22,4% di Telecom Italia, con un'opzione per un ulteriore incremento fino al 70% nel breve periodo per poi arrivare al 100% a partire da gennaio 2014, in caso di approvazione da parte delle autorità [[Legislazione antimonopolistica|Antitrust]].
 
Il 3 ottobre 2013 Franco Bernabè diede le dimissioni come presidente di Telecom Italia ricevendo una liquidazione di 6,6 milioni;<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-10-03/telecom-italia-partira-dimissioni-143945.shtml|titolo=Telecom, le dimissioni di Bernabé costano 6,6 milioni. Deleghe affidate a Patuano|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=3 ottobre 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref> tutte le deleghe sonofurono affidate temporaneamente all'ad Marco Patuano.
 
Nel periodo 2007-2013, durante la gestione Telco (Telefonica, Mediobanca, Intesa, Generali), dai dati di bilancio si registraregistrò una riduzione dell'indebitamento netto (da 35,7 miliardi a 26,8 miliardi) e un calo del fatturato (da 31,3 miliardi a 22,4 miliardi) dovuto a vari fattori (concorrenza, ''over the top'', vendita ''asset'', azioni regolatorie, instabilità della ''Governance''). In questa fase, iniziainiziò quel processo che vedevide una nuova composizione del fatturato con il calo dei servizi di voce (fissi e mobili) e la crescita della connettività e dei servizi a valore aggiunto.
 
=== Dal 2014 ad oggi-2018: Vivendi maggior azionista ===
Il 16 aprile 2014 si tienetenne l'assemblea societaria che insediainsediò un nuovo consiglio di amministrazione, a maggioranza di membri indipendenti, e procedeprocedette con la nomina dei nuovi amministratori e di Giuseppe Recchi a Presidente del nuovo consiglio di amministrazione;<ref name="13-17-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2014/04-16-ec.html|titolo=Telecom Italia: Giuseppe Recchi nominato Presidente, il nuovo CDA in carica per i prossimi tre anni sarà composto da 13 membri|data=16 aprile 2014|accesso=12 maggio 2014}}</ref> nel CdA del 18 aprile vengonovennero conferite le deleghe e [[Marco Patuano]] confermato [[Amministratore delegato]].<ref name="14-74-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2014/04-18-ec.html|titolo=Conferite le deleghe al Presidente e all'ADall’AD. Marco Patuano nominato Amministratore Delegato. Costituiti i Comitati Interni|data=18 aprile 2014|accesso=12 maggio 2014}}</ref>
 
==== L'uscita di Telco ====
Il 16 giugno 2014 [[Assicurazioni Generali|Generali]], [[Mediobanca]] ede [[Intesa Sanpaolo]] hanno annunciato l'intenzione di uscire dal patto di controllo inerente all'holding Telco S.p.A.: in virtù di ciò, nei prossimi mesi [[Telefónica]] deterrà direttamente una partecipazione di circa il 15% in Telecom Italia, diventandone unico azionista di controllo,<ref>{{cita web|url=http://www.key4biz.it/News/2014/06/16/Rete_Fissa/telecom_italia_telco_intesa_sanpaolo_mediobanca_225500.html|titolo=Telecom Italia. Anche Mediobanca e Intesa Sanpaolo confermano l'uscita da Telco|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140726000136/http://www.key4biz.it/News/2014/06/16/Rete_Fissa/telecom_italia_telco_intesa_sanpaolo_mediobanca_225500.html|dataarchivio=26 luglio 2014|data=16 giugno 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref> anche se di fatto gli amministratori Recchi e Patuano dichiarano che la società viene gestita come una [[società ad azionariato diffuso]]. La modifica della [[GovernoCorporate d'impresagovernance|Corporate Governance]] riduceridusse il peso dell'azionista di controllo e traghettatraghettò progressivamente l'azienda verso lo ''status'' di [[publicsocietà companyad azionariato diffuso]] (''public company'').<ref>{{cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-07-02/telecom-e-gia-public-company-064158.shtml|titolo=«Telecom è già public company»|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=2 luglio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=[[ANSA]]|url=http://www.primaonline.it/2014/07/02/187571/recchi-presidente-di-telecom-italia-siamo-gia-una-public-company-nessun-socio-influenza-la-gestione/|titolo=Recchi, presidente di Telecom Italia: "Siamo già una public company, nessun socio influenza la gestione"|pubblicazione=[[Prima Comunicazione]]|data=2 luglio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
<ref>{{cita news|autore=[[ANSA]]|url=http://www.primaonline.it/2014/07/02/187571/recchi-presidente-di-telecom-italia-siamo-gia-una-public-company-nessun-socio-influenza-la-gestione/|titolo=Recchi, presidente di Telecom Italia: "Siamo già una public company, nessun socio influenza la gestione"|pubblicazione=[[Prima Comunicazione]]|data=2 luglio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 16 luglio 2014 Telefonica si avviaavviò a ridurre sotto il 10% la propria partecipazione in Telecom Italia attraverso l'emissione di un ''bond'' convertendo in azioni Telecom da 750 milioni, pari quindi a circa il 6% del capitale del gruppo italiano. L'annuncio degli spagnoli, che con lo scioglimento di Telco avrebbero il 14,8% di Telecom, èfu in pratica una mossa preventiva in funzione Cade: a dicembre l'Antitrust brasiliano – dopo il rafforzamento di Telefonica nella ''holding'' Telco, che è primo socio di Telecom – aveva sottolineato che l'incremento della quota era contraria agli impegni assunti con l'Authority e aveva chiesto agli spagnoli di conseguenza di uscire da Telecom Italia o di vendere la TIM brasiliana per riequilibrare la propria presenza nel mercato sudamericano. Con il convertendo triennale dunque Telefonica si è avviata verso la riduzione del proprio peso in Telecom Italia.
 
==== L'ultrabroadband: introduzione e diffusione della fibra e del 4G ====
Il 20 febbraio 2014 Telecom Italia ha debuttato nel ''seed investment'' a favore delle [[Startup (economia)|startup]] digitali.<ref>{{cita news|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/telecom-italia-annuncia-investimenti-nelle-startup-1a48efe9-648d-4cff-88a8-964faa35592f|titolo=Telecom entra nel 'seed investment' a sostegno delle startup|pubblicazione=[[Rai News
]]|data=20 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Gli investimenti, previsti per il triennio 2014-2016, si concentreranno sullesu startupspecifiche realtà selezionate in base alla capacità d'innovazione sul fronte tecnologico, mobile, digitale e dell'ICT.
 
Tale programma è parte del progetto Working Capital, attivo dal 2009, nel quale sono coinvolti circa 6.000 progetti di impresa.<ref>{{cita news|autore=Giuditta Mosca|url=http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2014-02-20/telecom-italia-lancia-fondo-seed-45-milioni-euro-3-anni-le-startup-digitali-175905.shtml|titolo=Telecom Italia lancia il fondo seed: 4,5 milioni di euro in tre anni per le startup digitali|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]]|data=20 febbraio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Tale programma è parte del progetto Working Capital, attivo dal 2009, nel quale sono coinvolti circa {{formatnum:6000}} progetti di impresa.<ref>{{cita news|autore=Giuditta Mosca|url=http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2014-02-20/telecom-italia-lancia-fondo-seed-45-milioni-euro-3-anni-le-startup-digitali-175905.shtml|titolo=Telecom Italia lancia il fondo seed: 4,5 milioni di euro in tre anni per le startup digitali|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=20 febbraio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nel marzo del 2014 è stato approvato il processo di [[Fusione societaria|fusione per incorporazione]] di [[Telecom Italia Media|TI Media]] in Telecom Italia, il cui perfezionamento era previsto entro il terzo trimestre 2015.<ref name="sole">{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-02-19/telecom-approva-fusione-incorporazione-ti-media-181524.shtml|titolo=Telecom approva la fusione per incorporazione di Ti Media|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=19 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 19 febbraio 2015 venne annunciato il progetto d'integrazione tra le due società da attuarsi nella forma di una fusione per incorporazione di Telecom Italia Media in Telecom Italia.<ref>{{cita news|autore=Michele Boroni|url=http://www.wired.it/internet/tlc/2015/02/13/tim-telecom-italia-futur-tlc-mobile/|titolo=Telecom Italia diventa TIM: il futuro delle TLC è sempre più mobile|pubblicazione=[[Wired#Wired in Italia|Wired Italia]]|data=13 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il programma era finalizzato al risparmio dei costi di gestione, alla razionalizzazione della struttura del gruppo e alla semplificazione dell'intera offerta fissa, mobile e Internet dell'azienda.<ref>{{cita news|url=http://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-e-ti-media-via-libera-alla-fusione/1249588.shtml|titolo=Telecom Italia e TI Media, via libera alla fusione|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=20 marzo 2015|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=9 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809183943/https://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-e-ti-media-via-libera-alla-fusione/1249588.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
La novità più significativa è che [[TIM (marchio)|TIM]] diventerà l'unico marchio commerciale del Gruppo.<ref>{{cita news|autore=Filippo Vendrame|url=http://www.webnews.it/2015/02/13/tim-unico-marchio-commerciale-telecom-italia/|titolo=TIM unico marchio commerciale di Telecom Italia|pubblicazione=Webnews|data=13 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nel marzo del 2014 è stato approvato il processo di [[Fusione societaria|fusione per incorporazione]] di [[Telecom Italia Media|TI Media]] in Telecom Italia, il cui perfezionamento è previsto entro il terzo trimestre 2015.<ref name="sole">{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-02-19/telecom-approva-fusione-incorporazione-ti-media-181524.shtml|titolo=Telecom approva la fusione per incorporazione di Ti Media|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]]|data=19 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il 19 febbraio 2015 viene annunciato il progetto di integrazione tra le due società da attuarsi nella forma di una fusione per incorporazione di Telecom Italia Media in Telecom Italia.<ref>{{cita news|autore=Michele Boroni|url=http://www.wired.it/internet/tlc/2015/02/13/tim-telecom-italia-futur-tlc-mobile/|titolo=Telecom Italia diventa TIM: il futuro delle TLC è sempre più mobile|pubblicazione=[[Wired#Wired in Italia|Wired Italia]]|data=13 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il programma è finalizzato al risparmio dei costi di gestione, alla razionalizzazione della struttura del Gruppo e alla semplificazione dell'intera offerta fissa, mobile, Internet dell'azienda.<ref>{{cita news|url=http://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-e-ti-media-via-libera-alla-fusione/1249588.shtml|titolo=Telecom Italia e TI Media, via libera alla fusione|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=20 marzo 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
La novità più significativa è che TIM diventerà l'unico marchio commerciale del Gruppo.
<ref>{{cita news|autore=Filippo Vendrame|url=http://www.webnews.it/2015/02/13/tim-unico-marchio-commerciale-telecom-italia/|titolo=TIM unico marchio commerciale di Telecom Italia|pubblicazione=Webnews|data=13 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
In occasione del rebranding sono stati pianificati investimenti per accelerare lo sviluppo delle reti di nuova generazione.<ref>{{cita news|autore=Nino Grasso|url=https://pro.hwupgrade.it/news/tlc-mobile/telecom-diventera-tim-entro-il-2016-patuano-annuncia-l-avvio-del-rebranding_56073.html|titolo=Telecom diventerà TIM entro il 2016: Patuano annuncia l'avvio del rebranding|pubblicazione=Hardware Upgrade|data=17 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018 }}</ref>
 
Nell'aprile dello stesso anno l'azienda ha annunciato un accordo con [[Sky Italia]] per permettere agli abbonati l'accesso ai contenuti attraverso la connessione in [[fibra ottica]] di Telecom Italia.<ref>{{cita news|autore=Mark Perna|url=http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/14_aprile_11/accordo-sky-telecom-la-pay-tv-via-fibra-ottica-2015-6cdf4cac-c182-11e3-9f36-c28ea30209b6.shtml|titolo=Accordo Sky-Telecom per la pay tv via fibra ottica. Dal 2015|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=11 aprile 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 26 giugno 2014 è stato modificato lo statuto per renderlo conforme alla disciplina del cosiddetto "''golden power"'', modificata dalla legge l'11 maggio 2012.<ref name="15-37-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2014/06-26-ec.html|titolo=Telecom Italia: adeguato lo statuto alla disciplina golden power; Recchi Presidente Esecutivo|data=26 giugno 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 10 luglio 2014 si è conclusa con successo l'adesione al piano di azionariato per gli oltre 18.076{{formatnum:18076}} dipendenti che hanno richiesto la sottoscrizione di più di 96 milioni di azioni ordinarie. ÈFu previsto inoltre che si assegniassegnasse 1 azione gratuita ogni 3 sottoscritte a tutti coloro che avrannoavrebbero conservato le azioni per un anno. La cifra investita da ogni dipendente ammontaammontava a circa 4.500{{formatnum:4500}} euro.<ref name="16-99-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2014/07-10-ec.html|titolo=Telecom Italia: conclusa con successo l'adesionel’adesione al piano di azionariato per i dipendenti, oltre 96 milioni le azioni richieste in sottoscrizione|data=10 luglio 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 16 ottobre 2014 vienevenne comunicato che nel triennio 2014-2016 l'azienda investiràavrebbe investito 9 miliardi di euro nello sviluppo delle infrastrutture di Rete. 3,4 miliardi servirannoerano destinati pera sviluppare reti e servizi, soprattutto riguardanti il [[4G]] e la [[Fibra ottica]].<ref>{{cita news|url=https://finanza.repubblica.it/News/2014/10/16/telecom_infondata_lipotesi_di_scorporo_della_rete_-685/|titolo=Telecom: "infondata l'ipotesi di scorporo della rete"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 ottobre 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nell'ottobre 2014 sono stati approvati i programmi per la realizzazione in Calabria e in Molise della rete in fibra ottica. Telecom Italia si è aggiudicata, infatti, il Bando per le Regioni Calabria e Molise, relativo alla concessione di un contributo a un progetto d'investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti NGAN (Next Generation Access Network). Il principale obiettivo dei programmi era quello di fornire connettività con banda ultralarga a 227 comuni delle due regioni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/telecom-italia-al-via-il-programma-per-la-fibra-in-molise/|titolo=Telecom Italia, al via il programma per la fibra in Molise|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=27 ottobre 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nell'ottobre 2014 sono stati approvati i programmi per la realizzazione in Calabria e in Molise della rete in fibra ottica.
Telecom Italia si è aggiudicata, infatti, il Bando per le Regioni Calabria e Molise, relativo alla concessione di un contributo ad un progetto di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti NGAN (Next Generation Access Network). Il principale obiettivo dei programmi è quello di fornire connettività con banda ultralarga a 227 comuni delle due regioni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/telecom-italia-al-via-il-programma-per-la-fibra-in-molise/|titolo=Telecom Italia, al via il programma per la fibra in Molise|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=27 ottobre 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nei primi mesi del 2015 il programma per la realizzazione della rete in fibra ottica ha coinvolto anche le regioni Puglia e Basilicata.
<ref>{{cita web|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/02/16/news/e_telecom_punta_cento_milioni_sulla_banda_ultra_larga_in_puglia-107450796/|titolo=E Telecom punta cento milioni sulla banda ultra larga in Puglia|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Bari|data=16 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
I comuni pugliesi coinvolti sono 148, mentre in Basilicata i comuni coperti dal servizio sono 64, ma il piano complessivo prevede di raggiungere 600 comuni entro il 2016 per una copertura di oltre il 50% della popolazione.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=9209|titolo=A Potenza la rete in fibra ottica di nuova generazione|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nell'agosto 2015, Telecom Italia si è aggiudicata il Bando del Ministero dello Sviluppo Economico per la concessione di un contributo pubblico per la realizzazione di infrastrutture a banda larga in 136 comuni della Sicilia.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzettadelsud.it/news//156390/Digital-divide--Montagnareale--.html|titolo=Digital divide, Montagnareale primo comune in Sicilia|pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]]|data=31 luglio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nei primi mesi del 2015 il programma per la realizzazione della rete in fibra ottica ha coinvolto anche le regioni Puglia e Basilicata.<ref>{{cita web|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/02/16/news/e_telecom_punta_cento_milioni_sulla_banda_ultra_larga_in_puglia-107450796/|titolo=E Telecom punta cento milioni sulla banda ultra larga in Puglia|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Bari|data=16 febbraio 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nel dicembre 2014, Telecom Italia ha celebrato cinquant'anni di innovazione e ricerca in concomitanza con l'anniversario del centro di ricerca e innovazione del Gruppo, nato nel 1964 a Torino come CSELT ([[Centro studi e laboratori telecomunicazioni]]) e divenuto ''TILab'' nel 2001 (acronimo di Telecom Italia Lab; mentre il vecchio gruppo di Tecnologie vocali è divenuto lo spin-off [[Loquendo]] nello stesso anno).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Stelio Buzzelli|autore2=Basilio Catania|autore3=Diodato Gagliardi|autore4=Federico Tosco|wkautore2=Basilio Catania|titolo=Optical fibre field experiments in Italy: COS1, COS2 and COS3/FOSTER|rivista=CSELT rapporti tecnici|editore=[[CSELT]]|città=Torino|volume=VIII|numero=3|anno=1980|mese=settembre|pp=121-127|ISSN=0390-1815}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2014/12/03/tecnologia/telecom-italia-anni-di-ricerca-e-innovazione-a-torino-5uBG757oCf92lNt1QS280K/pagina.html|titolo=Telecom Italia: 50 anni di ricerca e innovazione a Torino|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=3 dicembre 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il Centro ha messo a punto le prime sperimentazioni di trasmissioni su cavi ottici interrati già negli anni '70, la definizione dello standard [[MPEG]] (Moving Picture Experts Group) per la compressione digitale del segnale audio-video, che ha permesso la nascita dei CD e la diffusione dei file musicali mp3 su tutti i dispositivi (tablet, smartphone e PC) e le prime forme di video comunicazione digitale.<ref>{{cita libro|autore=Centro studi e laboratori telecomunicazioni|wkautore=CSELT|titolo=Optical fibre communication|anno=1980|editore=Levrotto e Bella|città=Torino}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Franco Valentini|titolo=Le idee che verranno. Per l'azienda che vuole avere successo e per quanti vogliono stimolare la propria creatività|anno=2007|edizione=1|editore=FrancoAngeli|città=Milano|isbn=978-88-464-8254-9}}</ref>
 
I comuni pugliesi coinvolti erano 148, mentre in Basilicata i comuni coperti dal servizio erano 64, ma il piano complessivo prevedeva di raggiungere 600 comuni entro il 2016 per una copertura di oltre il 50% della popolazione.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=9209|titolo=A Potenza la rete in fibra ottica di nuova generazione|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Nel 1974 CSELT presenta il primo sintetizzatore vocale in tempo reale italiano.<ref>{{cita web|url=http://multescatola.com/biblioteca/salute/loquendo.php|titolo=Primo sintetizzatore vocale|urlmorto=sì|accesso=6 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150714231355/http://multescatola.com/biblioteca/salute/loquendo.php#|dataarchivio=14 luglio 2015}}</ref>
Nell'agosto 2015, Telecom Italia si è aggiudicata il Bando del Ministero dello Sviluppo Economico per la concessione di un contributo pubblico per la realizzazione di infrastrutture a banda larga in 136 comuni della Sicilia.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzettadelsud.it/news//156390/Digital-divide--Montagnareale--.html|titolo=Digital divide, Montagnareale primo comune in Sicilia|pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]]|data=31 luglio 2015|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=9 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809152804/http://www.gazzettadelsud.it/news//156390/Digital-divide--Montagnareale--.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2017 Telecom ha presentato un piano per la dismissione di 6.000 delle 10.000 centrali telefoniche che gestivano la rete in rame.<ref>La migrazione alle centrali in fibra ottica ([[Fiber to the home]] o [[Fiber to the cabinet]], o, in via residuale, [[Fixed Wireless Access]]) è regolata dalla Delibera [[AGCOM]] n. 348/19/CONS del 18 luglio 2019, recante ''Analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell’articolo 50 ter del Codice.''</ref><ref>{{cita web|url=https://www.key4biz.it/decommissioning-della-rete-in-rame-di-tim-ok-dellagcom-al-piano-di-switch-off/461966/|titolo=Decommissioning della rete in rame di Tim, ok dell’Agcom al piano di switch off|data=6 ottobre 2023}}</ref>
Negli [[anni 2000]] il progredire degli studi e delle sperimentazioni ha permesso ai ricercatori di sviluppare il [[4G]] e 4G Plus ([[LTE (telefonia)|LTE]] e [[LTE Advanced]]), che hanno reso Telecom Italia la 1ª telco in Europa e la 5ª al mondo per numero di brevetti nel settore della telefonia mobile.<ref>{{cita news|url=http://www.lapresse.it/telecom-compie-50-anni-tilab-centro-di-ricerca-a-torino-dal-1964.html|titolo=Telecom, compie 50 anni TILab: centro di ricerca a Torino dal 1964|pubblicazione=LaPresse|data=3 dicembre 2014|accesso=8 agosto 2018 }}</ref>
 
Nel dicembre 2014, Telecom Italia ha celebrato cinquant'anni d'innovazione e ricerca in concomitanza con l'anniversario del centro di ricerca e innovazione del Gruppo, nato nel 1964 a Torino come [[CSELT]] (Centro studi e laboratori telecomunicazioni) e divenuto ''TILab'' nel 2001 (acronimo di Telecom Italia Lab; mentre il vecchio gruppo di Tecnologie vocali è divenuto lo ''spin-off'' [[Loquendo]] nello stesso anno).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Stelio Buzzelli|autore2=Basilio Catania|autore3=Diodato Gagliardi|autore4=Federico Tosco|wkautore2=Basilio Catania|titolo=Optical fibre field experiments in Italy: COS1, COS2 and COS3/FOSTER|rivista=CSELT rapporti tecnici|editore=[[CSELT]]|città=Torino|volume=VIII|numero=3|anno=1980|mese=settembre|pp=121–127|ISSN=0390-1815}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2014/12/03/tecnologia/telecom-italia-anni-di-ricerca-e-innovazione-a-torino-5uBG757oCf92lNt1QS280K/pagina.html|titolo=Telecom Italia: 50 anni di ricerca e innovazione a Torino|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=3 dicembre 2014|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808235606/http://www.lastampa.it/2014/12/03/tecnologia/telecom-italia-anni-di-ricerca-e-innovazione-a-torino-5uBG757oCf92lNt1QS280K/pagina.html|urlmorto=sì}}</ref>
Nei primi mesi del 2015 è iniziata la procedura per la quotazione in Borsa di [[Infrastrutture Wireless Italiane|INWIT]], la società che racchiude e gestisce le torri di trasmissione di Telecom Italia.<ref>{{cita news|url=https://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-prepara-l-amp-039-ipo-di-inwit.-ecco-le-ultime-novit-amp-agrave/1301682.shtml|titolo=Telecom Italia prepara l'IPO di Inwit. Ecco le ultime novità|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=17 aprile 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
<ref>{{cita news|autore=Elena Dal Maso|url=https://www.milanofinanza.it/news/telecom-sale-grazie-a-inwit-e-alla-banda-ultralarga-201504131121376473|titolo=Telecom sale grazie a Inwit e alla banda ultralarga|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=13 aprile 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il Centro ha messo a punto le prime sperimentazioni di trasmissioni su cavi ottici interrati già negli anni '70, la definizione dello standard [[MPEG]] (Moving Picture Experts Group) per la compressione digitale del segnale audio-video, che ha permesso la diffusione dei file musicali compressi mp3 a dimensione ridotta su tutti i dispositivi (tablet, smartphone e PC) e le prime forme di video comunicazione digitale.<ref>{{cita libro|autore=Centro studi e laboratori telecomunicazioni|wkautore=CSELT|titolo=Optical fibre communication|anno=1980|editore=Levrotto e Bella|città=Torino}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Franco Valentini|titolo=Le idee che verranno. Per l'azienda che vuole avere successo e per quanti vogliono stimolare la propria creatività|anno=2007|edizione=1|editore=FrancoAngeli|città=Milano|isbn=978-88-464-8254-9}}</ref>
 
Nel 1974 lo CSELT presentò il primo sintetizzatore vocale in tempo reale italiano.<ref>{{cita web|url=http://multescatola.com/biblioteca/salute/loquendo.php|titolo=Primo sintetizzatore vocale|urlmorto=sì|accesso=6 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150714231355/http://multescatola.com/biblioteca/salute/loquendo.php#}}</ref>
 
Negli [[anni 2000]] il progredire degli studi e delle sperimentazioni ha permesso ai ricercatori di sviluppare il [[4G]] e [[4G+|4G Plus]] ([[LTE (telefonia)|LTE]] e [[LTE Advanced]]), che hanno reso Telecom Italia la 1ª telco in Europa e la 5ª al mondo per numero di brevetti nel settore della telefonia mobile.<ref>{{cita news|url=http://www.lapresse.it/telecom-compie-50-anni-tilab-centro-di-ricerca-a-torino-dal-1964.html|titolo=Telecom, compie 50 anni TILab: centro di ricerca a Torino dal 1964|pubblicazione=LaPresse|data=3 dicembre 2014|accesso=8 agosto 2018 }}</ref>
 
Nei primi mesi del 2015 è iniziata la procedura per la quotazione in Borsa di [[Inwit]], la società che racchiude e gestisce le torri di trasmissione di Telecom Italia.<ref>{{cita news|url=https://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-prepara-l-amp-039-ipo-di-inwit.-ecco-le-ultime-novit-amp-agrave/1301682.shtml|titolo=Telecom Italia prepara l'IPO di Inwit. Ecco le ultime novità|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=17 aprile 2015|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=9 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809153049/https://economia.ilmessaggero.it/flashnews/telecom-italia-prepara-l-amp-039-ipo-di-inwit.-ecco-le-ultime-novit-amp-agrave/1301682.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=Elena Dal Maso|url=https://www.milanofinanza.it/news/telecom-sale-grazie-a-inwit-e-alla-banda-ultralarga-201504131121376473|titolo=Telecom sale grazie a Inwit e alla banda ultralarga|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=13 aprile 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
L'azienda è anche un fornitore di servizi nel [[sistema pubblico di connettività]] (SPC), gestisce una parte della connettività [[internet]] e [[intranet]] della [[pubblica amministrazione italiana]], in attesa del subentro dei fornitori che a maggio 2015 sono risultati aggiudicatari della gara [[Consip]].<ref>{{cita web|url=http://www.consip.it/media/news-e-comunicati/consip-aggiudica-la-gara-spc-con-il-nuovo-sistema-pubblico-di-connettivit%C3%A0-la-pa-risparmia-2-miliardi-di-euro-in-7-anni|titolo=Consip aggiudica la gara SPC: con il nuovo Sistema Pubblico di Connettività la PA risparmia 2 miliardi di euro in 7 anni|editore=[[Consip]]|data=28 aprile 2015|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nel 2015 Telecom è stata ''partner'' dell'Esposizione Universale di Milano,<ref>{{cita web|url=http://www.expo2015.org/archive/it/partner/telecom-italia-/-integrated-connectivity---services-partner.html|titolo=Telecom Italia – Integrated Connectivity & Services Partner|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809183813/http://www.expo2015.org/archive/it/partner/telecom-italia-/-integrated-connectivity---services-partner.html|urlmorto=sì}}</ref> siglando un accordo con [[Ericsson]] per la fornitura di servizi di rete mobile innecessari tale ambitoall'evento.<ref>{{cita web|url=https://www.silicon.it/networks/societa-connessa-telecom-italia-ed-ericsson-in-expo-2015-74454|titolo=Società connessa: Telecom Italia ed Ericsson a Expo 2015|data=24 novembre 2014|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809153222/https://www.silicon.it/networks/societa-connessa-telecom-italia-ed-ericsson-in-expo-2015-74454|urlmorto=sì}}</ref>
 
A partire da luglio 2015 il brand Tim (non più acronimo) è utilizzato per, l'intera offerta di [[telefonia fissa]], [[Telefonia mobile|mobile]] e [[internet]] dell'aziendadel gruppo subisce Telecomun Italiavero e diventaproprio processo di razionalizzazione, venendo ricondotta totalmente sotto il marchio TIM, ora non più acronimo; alla stessa data è divenuto operativo il sito unificato di TimTIM, checomprendente comprendetutta lela offertegamma edi lservizi offerti, oltre all'assistenza pertecnica lae commerciale per telefonia fissa e mobile.
 
==== Nel 2016 laLa scalata del gruppo Vivendi del 2016 ====
Nell'ottobre [[2015]] il gruppo [[francia|francese]] [[Vivendi]] si mosse sul [[mercato azionario]] ordinario della Telecom, allo scopo di portare la propria quota di partecipazione intorno al 20% e aumentare la propria influenza sul [[consiglio di amministrazione]] dell'azienda.<ref>{{cita news|autore=Pamela Barbaglia|autore2=Leila Abboud|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN0RW0GM20151002|titolo=Telecom, Vivendi si muove per alzare quota a circa 19% capitale|pubblicazione=[[Reuters]]|data=2 ottobre 2015|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809153311/https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN0RW0GM20151002|urlmorto=sì}}</ref> Con tale operazione, [[Vivendi]] ottenne tre consiglieri nei comitati di gestione di Telecom.
 
Il 13 gennaio 2016 venne lanciato il nuovo logo [[TIM (marchio)|TIM]] a segnare una discontinuità col passato<ref>{{cita news|url=https://www.wired.it/lifestyle/design/2016/01/13/tim-nuovo-logo/|titolo=Il nuovo logo di Tim|pubblicazione=[[Wired#Wired in Italia|Wired Italia]]|data=13 gennaio 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, mentre il rastrellamento delle quote continuava a più riprese nei mesi successivi quando [[Vivendi]] portava, nel gennaio [[2016]], la sua quota al 21,4% e il 19 febbraio 2016 al 22,8%.<ref>{{cita news|autore=Carlo Festa|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-21/vivendi-si-rafforza-telecom-italia-francesi-228percento-081425.shtml|titolo=Vivendi si rafforza in Telecom Italia: i francesi al 22,8%|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=21 febbraio 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Il 2 marzo 2016, con un investimento di 120 milioni di euro e in sole due settimane, il gruppo francese portò ulteriormente la propria quota di possesso di Telecom Italia al 23,8%.<ref>{{cita news|autore=Carlo Festa|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-03-02/telecom-vivendi-sale-238percento-063843.shtml|titolo=Telecom, Vivendi sale al 23,8%|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=2 marzo 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/03/01/telecom-vivendi-si-rafforza-e-al-238_3f589ae9-5c17-4f8c-b859-e34d6455e13b.html|titolo=Telecom: Vivendi si rafforza, è al 23,8%|pubblicazione=[[ANSA]]|data=1º marzo 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref> La scalata proseguì fino all'11 marzo 2016 quando il gruppo [[francia|francese]] [[Vivendi]] giunse al 24,9% di possesso divenendo il maggior azionista. Il 22 marzo il Cda ha ratificato le dimissioni di Patuano, trasferendo le sue deleghe, in attesa della nomina del nuovo AD, al presidente [[Giuseppe Recchi]].<ref name="17-86-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/istituzionale/2016/BoD-accepts-Patuano-resignation.html|titolo=Telecom Italia: Cessazione dei rapporti di lavoro e di amministrazione con Marco Patuano|data=22 marzo 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 30 marzo 2016 [[Flavio Cattaneo]] vienevenne nominato AD di Telecom Italia e Ilil 21 luglio [[2017]] annunciaannunciò le proprie dimissioni ricevendo una liquidazione "monstre" di 25 milioni di euro<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/07/21/news/cattaneo_lascia_telecom_l_addio_sul_tavolo_del_cda_del_24_luglio-171340997/|titolo=Cattaneo lascia Tim. L'addio sul tavolo del cda del 24 luglio|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=21 luglio 2017|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, sostituito dal manager israeliano [[Amos Genish]].<ref>{{cita news|url=http://www.larena.it/home/economia/tim-cattaneo-via-per-contrasti-su-sfide-1.5877820|titolo=Tim: Cattaneo via per contrasti su sfide|data=4 agosto 2017|pubblicazione=[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170804214307/http://www.larena.it/home/economia/tim-cattaneo-via-per-contrasti-su-sfide-1.5877820|dataarchivio=4 agosto 2017|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Al 28 luglio 2017 lail governancecontrollo della società era composta da:
* [[Arnaud de Puyfontaine]] ([[Presidentepresidente]] esecutivo)
* [[Giuseppe Recchi]] ([[Vice presidentevicepresidente]] con delega a sicurezza e [[Telecom Italia Sparkle]])
* [[Amos Genish]] ([[Direttoredirettore operativo]])
 
Il 7 agosto [[2017]], la società francese [[Vivendi]] in una nota confermaconfermò di non esercitare alcun controllo di fatto su Telecom Italia "ai sensi dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza e dell'art. 2359 del Codice Civile".<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/08/07/tim-vivendi-non-ce-controllo-di-fatto_2cb89445-fa66-4b94-bd5e-1394f40ee9c5.html|titolo=Tim: Vivendi, non c'è controllo di fatto|pubblicazione=[[ANSA]]|data=7 agosto 2017|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 6 marzo 2018 vienevenne approvato dal consiglio di amministrazione e successivamente presentato da [[Amos Genish]] il piano triennale strategico DigiTIM 2018-2020, incentrato su innovazione digitale e digitalizzazione di tutti i processi.<ref>{{cita news|autore=Mila Fiordalisi|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/genish-svela-il-piano-digitim-il-digitale-cuore-della-nuova-strategia-via-allo-scorporo-della-rete/|titolo=Genish svela il piano DigiTim: il digitale cuore della nuova strategia. Via allo scorporo della rete|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=7 marzo 2018|accesso=8 agosto 2018}}</ref> il piano triennale strategico DigiTIM 2018-2020, incentrato su innovazione digitale e digitalizzazione di tutti i processi.<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2018/TIM-CS-Piano-2018-2020.html|titolo=Il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato il piano strategico DigiTim 2018-2020|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
==== DalIl 2018controllo laElliott governancedal Elliott2018 ====
Nel mese di aprile 2018, [[Cassa Depositidepositi e Prestitiprestiti]] ha acquistato azioni della società per il 4,262% del capitale ordinario<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-04-11/cassa-depositi-e-prestiti-entra-capitale-tim-il-42percento-181219_PRV.shtml|titolo=Il Tesoro (attraverso Cdp) entra nel capitale di Tim con il 4,2%|autore=Antonella Olivieri|data=11 aprile 2018|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, con una visione di lungo respiro, non speculativa.
 
Un altro 8,847% è detenuto da [[Paul Singer]] attraverso il [[fondo Elliott]] che, nell'assemblea societaria del 4 maggio 2018 con l'approvazione del 49,84% dei voti, ha scalzato Vivendi dal vertice, la cui lista ha ottenuto il 47,18%, nonostante che col 23,943% del capitale sociale sia sempre il maggior azionista.
 
Con il nuovo consiglio d'amministrazione formato da 13 consiglieri su 15 indipendenti, compreso il presidente, Telecom Italia è diventata, come auspicato da Elliott, una public[[società companyad azionariato diffuso]].
 
Il 7 maggio vengonovennero eletti all'unanimità, con la sola loro astensione, [[Fulvio Conti]] presidente e confermato [[Amos Genish]] come amministratore delegato. Arnaud de Puyfontaine restarimase nel cda come consigliere.
 
Il 13 novembre, in seguito alle diverse strategie sullo scorporo delle rete tra Vivendi contraria e il fondo Elliott favorevole, Amos Genish vienevenne sfiduciato dal [[consiglio di amministrazione]].<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/finanza/2018/11/13/news/tim_convocato_un_cda_straordinario_sul_tavolo_le_dimissioni_di_genish-211520798/|titolo=Tim, ribaltone al vertice: l'ad Genish sfiduciato dal consiglio di amministrazione|data=13 novembre 2018|accesso=13 novembre 2018}}</ref> Il 18 novembre [[Luigi Gubitosi]] venne eletto nuovo amministratore delegato e direttore generale con i voti dei consiglieri nominati da Elliott.
 
=== Dal 2019: Telecom Italia diventa Gruppo TIM ===
Il 18 novembre [[Luigi Gubitosi]] viene eletto nuovo amministratore delegato e direttore generale con i voti dei consiglieri nominati da Elliott.
Nel 2019 Telecom Italia viene rinominata in Gruppo TIM.<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/|titolo=Gruppo TIM|accesso=17 luglio 2021}}</ref>
 
Il 26 settembre 2019 si dimise con effetto immediato Fulvio Conti.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2019/09/26/tim-conti-si-dimette-con-effetto-immediato_31c7a509-1427-478e-a00d-ca0bb6ead5b4.html|titolo=Tim, Conti si dimette con effetto immediato|data=26 settembre 2019|accesso=26 settembre 2019}}</ref> Un mese più tardi, in ottobre, fu nominato presidente, su proposta del fondo Elliott, l'ex direttore generale della [[Banca d'Italia]], [[Salvatore Rossi]].<ref>{{cita web|url=https://www.teleborsa.it/News/2019/10/21/tim-salvatore-rossi-nominato-presidente-141.html#.Xa7Fb7t7mM8|titolo=Tim, Salvatore Rossi nominato presidente|data=21 ottobre 2019|accesso=22 ottobre 2019}}</ref>
== Consiglio di amministrazione ==
Dal 4 maggio 2018 il nuovo board di 15 componenti in carica per 3 esercizi, è composto da:
 
A gennaio 2022 l’incarico di Amministratore Delegato di TIM viene affidato a Pietro Labriola, manager che ha operato all’interno del Gruppo a partire dal 2001. Nel corso del suo mandato, Labriola si occupa della realizzazione e attuazione di un piano strategico volto a scorporare l’infrastruttura di rete dalle altre attività dell’azienda.<ref name="54-5-repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2022/01/21/news/labriola_e_il_nuovo_ad_di_tim-334713734/|titolo=Pietro Labriola è il nuovo ad di Tim Telecom Italia - la Repubblica}}</ref>
10 amministratori, tutti indipendenti, nominati
dalla lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership, che ha ottenuto più voti:<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/about-us/corporate-bodies/board-of-directors/composition.html|titolo=Consiglio di amministrazione – Membri|data=26 giugno 2018|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* [[Fulvio Conti]] (presidente)
* Alfredo Altavilla
* Massimo Ferrari
* Paola Giannotti de Ponti
* [[Luigi Gubitosi]] (amministratore delegato)
* Paola Bonomo
* Maria Elena Cappello
* Lucia Morselli
* Dante Roscini
* [[Rocco Sabelli]]
 
A marzo 2022 Pietro Labriola presenta il piano industriale 2022-2024 di TIM, che prevede la creazione delle due entità NetCo (asset di rete fissa e attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle) e ServCo (il business Consumer ed Enterprise e Brasile). La riorganizzazione, approvata dal CdA, è focalizzata sul miglioramento della visibilità delle performance operative e finanziarie e sull’ampliamento delle opportunità strategiche.<ref name="55-11-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/tim-ecco-il-piano-industriale-di-labriola-via-a-netco-e-serviceco/|titolo=Tim, ecco il piano industriale: via a Netco e ServCo - CorCom}}</ref>
5 amministratori nominati dalla lista di Vivendi:
* [[Amos Genish]]
* [[Arnaud de Puyfontaine]]
* Marella Moretti (indipendente)
* Michele Valensise (indipendente)
* Giuseppina Capaldo (indipendente)
 
Il piano industriale 2022-2024 presentato da Pietro Labriola prevede una leggera crescita dei ricavi da servizi, Ebitda stabile e Capex di Gruppo da 4 miliardi nel 2022 a 3,8 miliardi nel 2024.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/tim-ecco-il-piano-industriale-di-labriola-via-a-netco-e-serviceco/|titolo=Tim, ecco il piano industriale: via a Netco e ServCo|sito=CorCom|data=2022-03-02|accesso=2025-08-04}}</ref>
== Azionariato ==
La struttura azionaria è così composta:
* [[Vivendi]] SA 23,943% ([[Francia]])
* [[Paul Singer|Singer Paul Elliott]] 9,547% ([[Stati Uniti]])
** Elliott lnternational LP 6,492%
** Elliott Associates LP 1,935%
** The Liverpool Limited Partnership 1,120%
* [[Cassa Depositi e Prestiti]] S.p.A. 5,03% ([[Italia]])
* Canada Pension Plan Investment Board 3,133% ([[Canada]])
** Canada Pension Plan Investment Board 3,107%
** CCPIB MAP Cayman SPC Associates LP 0,026%
* Mercato 58,346%
 
I risultati raggiunti nel 2022 si attestano superiori alla guidance, con ricavi da servizi a livello di Gruppo pari a 14,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,3%. Nel quarto trimestre, i ricavi totali crescono del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo 4,3 miliardi di euro. L’Ebitda organico si attesta a 6 miliardi di euro. Anche TIM Brasil si mostra in crescita, con ricavi da servizi a 3,8 miliardi di euro (+19%).<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.teleborsa.it/News/2023/02/14/tim-risultati+2022-sopra-la-guidance-ebitda-a-6-miliardi-187.html|titolo=TIM: risultati 2022 sopra la guidance, Ebitda a 6 miliardi|sito=www.teleborsa.it|accesso=2025-08-04}}</ref>
Dati Consob al 26 marzo [[2019]].<ref>{{Cita web|url=http://www.consob.it/web/area-pubblica/quotate/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2019/30128_Az.html?filedate=26/03/2019&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2019/30128_Az.html&docid=0&link=Pie-chart+Capitale+ordinario%3D%2Fdocumenti%2Fassetti%2Fsemestre1-2019%2F30128_TOrdDich.html%3B+Pie-chart+Capitale+votante%3D%2Fdocumenti%2Fassetti%2Fsemestre1-2019%2F30128_TVotDich.html&nav=false&p_p_id=ConsobPubblicazioni_WAR_consobpubblicazioni_INSTANCE_MX5G5vF1agLh&p_p_state=maximized|titolo=CONSOB Società quotate - Telecom Italia|data=26-03-2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.consob.it/web/area-pubblica/quotate/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2018/30128_Az.html?p_p_id=ConsobPubblicazioni_WAR_consobpubblicazioni_INSTANCE_MX5G5vF1agLh&p_p_state=maximized|titolo=Azionisti rilevanti di Telecom Italia SpA|sito=[[Commissione nazionale per le società e la Borsa|Consob]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref>.<br />
 
A Novembre 2018, il fondo Eliott esprime due terzi del [[Consiglio di Amministrazione]], fra i quali presidente e l'ad della società<ref name="repubblica, 7 dic 2018">{{cita web | autore = S. Bennewitz | url = https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_07122018_0830_114131760.html |titolo = Telecom in stallo mentre Vivendi e il fondo Eliott si fanno la guerra | rivista = La Repubblica | data = 7 Dicembre 2018 | pagina = 28 | città = Milano}}</ref>. La Cassa Depositi e Prestiti registra nell'attivo di bilancio una quota azionariadi 479 milioni di euro, valorizzata per 0,64 euro/cad.<ref name="repubblica, 7 dic 2018" />.
Dopo il tentativo del maggio 2022, quando viene firmato un memorandum tra TIM, CDP, KKR, Macquarie e Open Fiber per la creazione di un unico operatore della rete di telecomunicazioni in Italia e un’unica rete in fibra ottica, con l’obiettivo di raggiungere un accordo vincolante entro il 31 ottobre dello stesso anno con la separazione della rete fissa di TIM dalle attività commerciali e la fusione della prima con Open Fiber,<ref name="57-80-firstonline.info-cita">{{cita web|url=https://www.firstonline.info/cdp-tim-open-fiber-kkr-e-macquarie-firmano-il-memorandum-per-il-via-libera-alla-rete-unica-entro-5-mesi/|titolo=Cdp, Tim, Open Fiber, KKR e Macquarie firmano il memorandum per il via libera alla Rete unica entro 5 mesi - FIRSTonline}}</ref> nel primo semestre 2023, KKR avanza una proposta non vincolante da 15,8 miliardi per acquisire una quota in una nuova società dedicata alla rete fissa, comprensiva di una partecipazione in Sparkle.<ref name="58-87-ansa.it-cita">{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/02/02/tim-ricevuta-offerta-non-vincolante-kkr-per-netco_0a941ac2-af3e-413a-826f-4517ff66bad2.html|titolo=Tim: ricevuta offerta non vincolante Kkr per Netco - Notizie - Ansa.it}}</ref> Vengono in seguito presentate due nuove offerte non vincolanti per l’acquisizione della gcostituenda NetCo di TIM, includendo la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. Cdp Equity e Macquarie Asset Management presentano un’offerta da 17 miliardi di euro, mentre il fondo KKR una proposta leggermente superiore, pari a 17,8 miliardi di euro.<ref name="59-81-ilsole24ore.com-cita">{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/tlc-attesa-cda-cdp-lavoro-offerta-rete-tim-AERmnLyC|titolo=Rete Tim, da Cdp via libera a offerta non vincolante con Macquarie - Il Sole 24 ORE}}</ref>
 
Nel terzo trimestre 2023, il CdA dà mandato a Pietro Labriola di negoziare con KKR il miglioramento dell’offerta relativa alla rete.<ref name="60-4-lapresse.it-cita">{{cita web|url=https://www.lapresse.it/ultima-ora/2023/06/22/tim-cda-da-mandato-a-labriola-avvio-negoziazione-migliorativa-con-kkr/|titolo=Tim: cda da' mandato a Labriola avvio negoziazione migliorativa con Kkr - LaPresse}}</ref> Parallelamente, il Consiglio dei Ministri approva un decreto-legge per garantire risorse finanziarie e consentire l’ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’operazione.<ref name="61-3-mef.gov.it-cita">{{cita web|url=https://www.mef.gov.it/inevidenza/Tim-via-libera-Cdm-a-provvedimenti-per-ingresso-Mef-in-NetCo/|titolo=Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ministero dell'Economia e delle Finanze}}</ref>
 
Nel quarto trimestre 2023, il CdA dà via libera all’offerta vincolante di KKR, del valore di 18,8 miliardi di euro, escludendo la partecipazione in Sparkle. In tale contesto viene firmato un accordo sulle operazioni che delinea i termini e le condizioni del rapporto tra TIM e la nuova società della rete.<ref name="62-32-huffingtonpost.it-cita">{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/economia/2023/11/05/news/la_rete_tim_venduta_agli_americani_di_kkr_il_cda_da_il_suo_via_libera-14048476/|titolo=Il Cda di Tim approva la vendita della rete agli americani di Kkr - HuffPost Italia}}</ref>
 
Nel 2023 TIM registra ricavi in crescita del 3,1%, raggiungendo 16,3 miliardi di euro, con un aumento dell’Ebitda del 5,7% a 6,4 miliardi. I risultati mostrano un incremento nei ricavi da servizi in Italia, con il quarto trimestre in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, i ricavi da servizi si attestano a 4 miliardi (+3%), sostenuti da TIM Brasil (+8,2%). L’Ebitda nel quarto trimestre cresce del 6,8% a 1,6 miliardi. L’indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 25,7 miliardi di euro.[https://www.ilsole24ore.com/art/tim-ricavi-crescita-163-miliardi-AFNlkniC]
 
Dopo l’approvazione del golden power per la vendita della rete (gennaio 2024)<ref name="64-48-milanofinanza.it-cita">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/rete-tim-via-libera-del-golden-power-alla-vendita-di-netco-a-kkr-202401170822087020|titolo=Rete Tim, via libera del golden power alla vendita di Netco a Kkr. Il titolo chiude in rialzo }}</ref> e quello senza condizioni della Commissione Europea (maggio 2024), la vendita della rete di TIM a KKR può essere concretizzata.<ref name="65-22-corriere.it-cita">{{cita web|url=https://www.corriere.it/economia/aziende/24_maggio_31/via-libera-senza-condizioni-dall-antitrust-giorgetti-grande-soddisfazione-9520ea86-db97-4a7f-8e1b-ffa46026exlk.shtml|titolo=Rete Tim, via libera dell’Antitrust europeo alla vendita a Kkr. Giorgetti: sbrogliata storica matassa }}</ref> Il 1º luglio 2024 avviene il closing della cessione della rete di TIM a FIBERCOP (di cui KKR è azionista di maggioranza), con conseguente riduzione del debito del Gruppo per un valore pari a 14 miliardi di euro. Con la conclusione dell’operazione, il passaggio seguente è la valorizzazione di Sparkle nel settore delle telecomunicazioni. Ad oggi l'infrastruttura di tutta la rete di accesso telefonica è di competenza e proprietà di FIBERCOP.<ref name="66-64-video.milanofinanza.it">{{cita web|url=https://video.milanofinanza.it/video/tim-oggi-il-closing-della-cessione-della-rete-a-kkr-nuova-era-con-14-miliardi-di-debito-in-meno-07ImAhY8G1C7|titolo=Tim, oggi il closing della cessione della rete a Kkr: la società si libera di 14 miliardi di debito }}</ref>
 
Il 13 agosto dello stesso anno TIM esce definitivamente dal capitale di [[INWIT|Inwit]] cedendo la quota residua del 10% della holding Daphne 3 (che a sua volta detiene il 29,9% del capitale sociale di Inwit).<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2024/CS-quota-Inwit.html|titolo=TIM: firmato con Ardian e Daphne 3 l’accordo per la vendita della quota residuale in INWIT|sito=www.gruppotim.it|lingua=it|accesso=14 agosto 2024}}</ref>
 
A ottobre 2024, TIM annuncia di aver ricevuto un’offerta non vincolante per la cessione di Sparkle, avanzata congiuntamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Retelit, controllata dal fondo Asterion. L’offerta attribuisce a Sparkle un valore di 700 milioni di euro, con validità fino al 15 ottobre 2024.<ref name="67-53-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/sparkle-il-mef-ci-riprova-e-mette-sul-piatto-700-milioni-con-retelit/|titolo=Sparkle, il Mef ci riprova e mette sul piatto 700 milioni con Retelit - CorCom}}</ref><ref name="68-1-soldionline.it-cita">{{cita web|url=https://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/telecom-italia-tim-esaminata-offerta-acquisto-sparkle|titolo=Telecom Italia TIM: esaminata l'offerta di acquisto di Sparkle}}</ref> Dopo due estensioni,<ref name="70-58-ansa.it-cita">{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/11/30/tim-lofferta-vincolante-su-sparkle-entro-il-16-dicembre_521da4b5-e413-4bcc-ac32-2dc98341084a.html|titolo=Tim, l'offerta vincolante su Sparkle entro il 16 dicembre - Notizie - Ansa.it}}</ref><ref name="72-2-affaritaliani.it-cita">{{cita web|url=https://www.affaritaliani.it/economia/tim-mef-retelit-sparkle-offerta-700-milioni-949764.html|titolo=Tim, arriva l'offerta vincolante da 700 milioni da Mef e Retelit per l'acquisto di Sparkle - Affaritaliani.it}}</ref> il 12 dicembre 2024, il CdA di TIM con il parere favorevole del Comitato parti correlate approva all’unanimità l’offerta.<ref name="73-95-milanofinanza.it-cita">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/tim-il-cda-approva-l-offerta-per-sparkle-di-mef-e-retelit-da-700-milioni-closing-atteso-nel-primo-trimestre-202502121413526622|titolo=Tim, il cda approva l’offerta per Sparkle di Mef e Retelit da 700 milioni: tutti i tempi dell’operazione }}</ref> La firma dei contratti è prevista entro l’11 aprile 2025, mentre il completamento dell’operazione nel primo trimestre del 2026, subordinatamente alle attività richieste tra cui il rilascio delle autorizzazioni Antitrust e Golden Power.<ref name="73-95-milanofinanza.it-cita"/>
 
Il 5 marzo 2025, il CdA ha approvato la relazione finanziaria 2024 registrando il ritorno all'utile nel secondo semestre dell’anno, il primo dopo il closing della cessione della rete, con un risultato positivo per 139 milioni di euro.<ref name="74-13-milanofinanza.it-cita2">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/tim-torna-in-utile-senza-la-rete-nel-secondo-semestre-utile-di-139-milioni-gli-ostacoli-per-cvc-sul-202503051902168284?refresh_cens|titolo=Tim torna in utile senza la rete: nel secondo semestre utile di 139 milioni. Gli ostacoli per Cvc sul dossier}}</ref>
 
Il 29 marzo dello stesso anno, [[Poste Italiane]] ha annunciato di aver concluso un accordo con Vivendi per l'acquisto del 15% delle azioni di TIM, da formalizzare entro il 1° settembre seguente. Come parte dell'accordo, del valore complessivo di 684 milioni di euro (0,2975 euro per singola azione), Poste Italiane ha quindi assunto il controllo del 24,81% delle quote, diventando il primo azionista dell'azienda.<ref>{{Cita web|autore=Cheo Condina|url=https://www.ilsole24ore.com/art/tim-poste-italiane-acquista-quota-vivendi-e-sale-25percento-AGZJlDqD|titolo=Tim, Poste Italiane acquista quota Vivendi, sale al 25% e diventa primo azionista|sito=[[Il Sole 24 Ore]]|data=29 marzo 2025|accesso=29 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2025/03/29/tim-vivendi-poste-italiane-accordo/|titolo=Poste Italiane si è accordata con Vivendi per l'acquisto del 15 per cento delle azioni di Tim|sito=[[Il Post]]|data=29 marzo 2025|accesso=29 marzo 2025}}</ref>
 
== Consiglio di amministrazione ==
Il consiglio di amministrazione di TIM si compone di nove membri:
* [[Alberta Figari]] – presidente
* [[Pietro Labriola]] – [[amministratore delegato]] e direttore generale
* Alessandra Perrazzelli – consigliere non esecutivo<ref name="1-14-finanza.repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://finanza.repubblica.it/News/2025/09/25/tim_entra_in_cda_lex_vicedirettrice_generale_della_bankitalia_alessandra_perrazzelli-221/|titolo=TIM, entra in CdA l'ex vicedirettrice generale della Bankitalia Alessandra Perrazzelli}}</ref>
* Paola Camagni – consigliere indipendente
* Federico Ferro Luzzi – consigliere indipendente
* Paola Giannotti De Ponti – consigliere indipendente
* Giovanni Gorno Tempini – consigliere
* Umberto Paolucci – consigliere indipendente
* Stefano Siragusa – consigliere indipendente
* Agostino Nuzzolo – ''general counsel'', direttore della funzione Legal and Tax, [[responsabile della protezione dei dati]] e segretario del consiglio di amministrazione
'''Fonte''':<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/consiglio-di-amministrazione/composizione.html|titolo=Composizione del CdA|sito=Gruppo TIM|lingua=|accesso=29 aprile 2024}}</ref>
 
== Azionariato ==
La struttura azionaria, al 30 marzo 2025, risultava così composta<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/03/29/tim-torna-italiana-poste-italiane-sale-al-2481_d0a9db3a-1b31-4dac-95dc-6d280e40f40a.html|titolo=Partecipazioni significative|accesso=30 marzo 2025}}</ref>:
* [[Poste Italiane]] 24,81% (Italia)
* [[Vivendi|Vivendi SA]] 2,51% (Francia)
* Gruppo Telecom Italia 0,629%
* Altri azionisti 34,185%
 
== Cronologia dei vertici aziendali ==
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!'''Periodo'''!!align="center"|'''Carica e nome'''!!align="left"|'''Note'''
|-
| 1999-2001
| dal 2018
|
* Presidente: [[Fulvio Conti]]
* Amministratore delegato e direttore generale: [[Luigi Gubitosi]] <small>(2018-)</small>
* Amministratore delegato e direttore generale: [[Amos Genish]] <small>(2018)</small>
|
* Presidente e amministratore delegato: [[Roberto Colaninno]]
|<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Pop-up/telecom.shtml|titolo=Telecom, dalla privatizzazione a Colaninno|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
|-
| 20172001-20182006
|
* Presidente esecutivo: [[Arnaud de Puyfontaine]]
* Vice presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato e direttore operativo: [[Amos Genish]]
|
* Presidente: [[Marco Tronchetti Provera]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="74-93-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2006/09_15-is.html|titolo=Telecom Italia: Delibera del Consiglio d'Amministrazione 15 settembre 2006}}</ref>
|-
| 20132006-20172007
|
* Presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato: [[Flavio Cattaneo]] <small>(2016-2017)</small>
* Amministratore delegato: [[Marco Patuano]] <small>(2013-2016)</small>
|
* Presidente: [[Guido Rossi]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="74-93-gruppotim.it-cita"/>
|-
| 2007
| 2011-2013
|
* Presidente: [[Franco Bernabè]]
* Amministratore delegato: [[Marco Patuano]]
|
* Presidente: [[Pasquale Pistorio]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="75-14-pistoriofoundation.org-cita">{{cita web|url=https://www.pistoriofoundation.org/it/pasquale-pistorio-bio/|titolo=Biografia Pasquale Pistorio - Pistorio Foundation}}</ref>
|-
| 3 dicembre 2007-2011
|
* Presidente: [[Gabriele Galateri di Genola]]
* Amministratore delegato: [[Franco Bernabè]]
|<ref name="76-85-toplegal.it-cita">{{cita web|url=https://www.toplegal.it/art/galateri-di-genola-e-bernabe-al-comando-di-telecom-italia/|titolo=Galateri di Genola e Bernabè al comando di Telecom Italia - TopLegal}}</ref>
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|-
| 2011-2013
| 8 aprile 2007 -<br />2 dicembre 2007
|
* Presidente: [[Pasquale Pistorio]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|
* Presidente: [[Franco Bernabè]]
* Amministratore delegato: Marco Patuano
|<ref name="77-21-digital4.bizw">{{cita web|url=https://www.digital4.biz/executive/marco-patuano/|titolo=Marco Patuano biografia}}</ref>
|-
| 2013-2017
| 15 settembre 2006 -<br />7 aprile 2007
|
* Presidente: [[Guido Rossi]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|
* Presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato: Marco Patuano <small>(2013-2016)</small>
* Amministratore delegato: [[Flavio Cattaneo]] <small>(2016-2017)</small>
|<ref name="78-4-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/chi-e-giuseppe-recchi/|titolo=Chi è Giuseppe Recchi - CorCom}}</ref>
|-
| 20012017-20062018
|
* Presidente: [[Marco Tronchetti Provera]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|
* Presidente esecutivo: [[Arnaud de Puyfontaine]]
* Vice presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato e direttore operativo: [[Amos Genish]]
|<ref name="79-96-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/arnaud-de-puyfontaine-alla-presidente-di-telecom/|titolo=Arnaud De Puyfontaine alla presidenza di Telecom - CorCom}}</ref>
|-
| 19992018-20012025
|
* Presidente e amministratore delegato: [[RobertoFulvio ColaninnoConti]] <small>(2018-2019</small>)
* Presidente facente funzioni: [[Michele Valensise]] <small>(2019)</small>
|<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Pop-up/telecom.shtml|titolo=Telecom, dalla privatizzazione a Colaninno|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Presidente: Salvatore Rossi <small>(2019-2024)</small>
* Presidente: Alberta Figari <small>(2024-)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Amos Genish]] <small>(2018)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Luigi Gubitosi]] <small>(2018-2021)</small>
* Amministratore delegato ad interim: [[Salvatore Rossi]] <small>(2021-2024)</small>
* Direttore generale: [[Pietro Labriola]] <small>(2021-)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Pietro Labriola]] <small>(2022-)</small>
|<ref name="80-74-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2019/CS-TIM-CdA-21-10-19.html|titolo=TIM: CdA coopta Salvatore Rossi e lo nomina Presidente}}</ref><ref name="81-94-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/gruppo/organizzazione/presidente.html|titolo=Alberta Figari è Presidente del Consiglio di Amministrazione TIM, del Comitato Sostenibilità e della Fondazione TIM}}</ref><ref name="82-67-repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2022/01/21/news/labriola_e_il_nuovo_ad_di_tim-334713734/|titolo=Pietro Labriola è il nuovo ad di Tim Telecom Italia - la Repubblica}}</ref>
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|}
 
== Punti criticiControversie ==
=== Scandalo Telecom Italia-SISMI ===
{{vedi anche|Scandalo Telecom-Sismi}}
Telecom Italia è stata coinvolta, insieme al [[SismiServizio per le informazioni e la sicurezza militare]] (SISMI), nello scandalo delle intercettazioni abusive legato a varie vicende del 2005-2006, tra cui il [[caso Abu Omar]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/abuomar-sismi-2150647/|titolo=Abu Omar, le motivazioni della sentenza. Il giudice accusa il Sismi: "Sapeva"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=1º febbraio 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref> e lo spionaggio di [[Alessandra Mussolini]] prima delle elezioni regionali nel [[Lazio]], nel 2005.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/ladrisegr/storaspiega/storaspiega.html|titolo=Spionaggio, Storace: "Solo fango". Berlusconi: "Si accerti la verità"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=9 marzo 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Si tratta dello ''[[Scandalo Telecom-Sismi]]''.
 
Secondo la procura di Milano, gli intercettati erano giudici, giornalisti, politici e uomini di altri servizi (l'indagine peraltro è correlata al suicidio, avvenuto nel 2006, di Adamo Bove, ''manager'' di Telecom Italia, avente incarichi nel campo della sicurezza).<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/cronaca/suicidio-bove/suicidio-bove/suicidio-bove.html|titolo=Si suicida Bove, dirigente Telecom. Era indagato per spionaggio|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=21 luglio 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
==== L'inchiesta e le indagini ====
Il 20 settembre 2006 [[Giuliano Tavaroli]], l'ex capo della Sicurezza di [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] e Telecom Italia, vienevenne arrestato insieme ad altre 20 persone.<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/09_Settembre/20/telecom.shtml|titolo=Intercettazioni, arrestati Tavaroli e Cipriani|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=21 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref> L'accusa èera quella di spionaggio e corruzione. Lo scandalo è partitopartì da un'inchiesta compiuta dai giornalisti del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' [[Giuseppe D'Avanzo]] e [[Carlo Bonini]].<ref>{{cita news|autore=Giuseppe D'Avanzo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/25/il-silenzio-sulle-schedature-telecom.html|titolo=Il silenzio sulle schedature Telecom|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=25 maggio 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=Giuseppe D'Avanzo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/23/dall-inter-telecom-100mila-file-degli-spioni.html|titolo=Dall'Inter a Telecom i 100 mila file degli spioni|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=23 maggio 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=Carlo Bonini|autore2=Giuseppe D'Avanzo|url=https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/cronaca/spionaggio-calcio/parla-007-privato/parla-007-privato.html|titolo=Parla l'uomo dei dossier "Così spiavo per Telecom"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2 giugno 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Tra gli intercettati risulterebbe anche [[Romano Prodi]].<ref>{{cita news|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/210000/205750.xml?key=elio+veltri&first=31&orderby=0&f=fir|titolo=L'idra Telecom|autore=Elio Veltri|data=12 ottobre 2006|pubblicazione=[[l'Unità]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821223310/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/210000/205750.xml?key=elio+veltri&first=31&orderby=0&f=fir|dataarchivio=21 agosto 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 13 dicembre 2006 [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] (ex numero due del Sismi) è stato inoltre arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni illegali di Telecom Italia,<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/cronaca/sismi-mancini-8/arrestato-mancini/arrestato-mancini.html|titolo=Inchiesta Telecom, Mancini arrestato per i dossier e le intercettazioni illegali|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 dicembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref> insieme a [[Giuliano Tavaroli]] (già in carcere) ed Emanuele Cipriani, investigatore privato fiorentino.<ref>{{cita news|url=https://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/10_Ottobre/22/telecom_sia_cipriani.shtml|titolo=Dalla Telecom alla Sia, gli uomini di Cipriani|pubblicazione=[[Corriere della Sera#Edizioni locali|Corriere Fiorentino]]|data=22 ottobre 2008|accesso=8 agosto 2018}}</ref> L'accusa per tutti èera quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione del segreto d'ufficio.
 
Nel maggio 2007 Telecom Italia vincevinse il premio ''Big Brother Award'' come "peggiore azienda privata", per quanto successo in fatto di riservatezza dei dati.<ref>{{cita web|url=http://bba.winstonsmith.info/bbai2007.html|titolo=Brother Award Italia 2007|data=19 maggio 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Il 14 luglio [[2008]] la Procura della Repubblica di Milano depositadepositò le 350 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini,<ref>{{cita testo|autore=Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano|wkautore=Procura della Repubblica#Elenco delle Procure della Repubblica presso il Tribunale in Italia|url=http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf|titolo=Informazione di garanzia e sul diritto di difesa; avviso di conclusione delle indagini|volume=parte 1|numero=N. 25194/08-stralcio del proc. 30382/03 R.G1.N.R. Mod. 21|data=14 luglio 2008|via=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|formato=pdf|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano|wkautore=Procura della Repubblica#Elenco delle Procure della Repubblica presso il Tribunale in Italia|url=http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf|titolo=Informazione di garanzia e sul diritto di difesa; avviso di conclusione delle indagini|volume=parte 2|numero=N. 25194/08-stralcio del proc. 30382/03 R.G1.N.R. Mod. 21|data=14 luglio 2008|via=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|formato=pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf|dataarchivio=16 luglio 2011|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano|wkautore=Procura della Repubblica#Elenco delle Procure della Repubblica presso il Tribunale in Italia|url=http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf|titolo=Informazione di garanzia e sul diritto di difesa; avviso di conclusione delle indagini|volume=parte 3|numero=N. 25194/08-stralcio del proc. 30382/03 R.G1.N.R. Mod. 21|data=14 luglio 2008|via=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|formato=pdf|accesso=8 agosto 2018}}</ref> dopo aver convocati in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici di Telecom Italia di allora, [[Marco Tronchetti Provera]] (ex presidente) e [[Carlo Buora]] (ex amministratore delegato), in quanto persone informate sui fatti.<ref>{{cita news|autore=Raffaella Calandra|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml|titolo=Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=21 luglio 2008|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://milano.repubblica.it/dettaglio/dossier-illeciti-telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932|titolo=Dossier illeciti Telecom ecco l'atto integrale dei pm|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Milano|data=21 luglio 2008|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808140433/http://milano.repubblica.it/dettaglio/dossier-illeciti-telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932|urlmorto=sì}}</ref>
Per non aver vigilato sulla propria ''security'' e sui metodi usati per avere le informazioni, il gruppo Telecom Italia (unitamente al gruppo Pirelli) risultarisultava indagato in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato di Telecom Italia. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della ''security'', Giuliano Tavaroli.<ref>{{cita news|autore=Luca Fazzo|url=http://www.ilgiornale.it/news/interni/processo-telecom-tavaroli-aulasegui-diretta.html|titolo=Processo Telecom, Tavaroli in aula|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=13 giugno 2012|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, Tavaroli si difendedifese dando la propria versione dei fatti e scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite.<ref>{{cita news|autore=Giuseppe D'Avanzo|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html|titolo="E Tronchetti mi disse: Le abbiamo chiesto troppo"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=21 luglio 2008|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=Giuseppe D'Avanzo|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html|titolo=Tavaroli: "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai ds"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=22 luglio 2008|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
===== Le udienze =====
Durante le udienze preliminari (la prima delle quali fissata per il 31 marzo [[2009]]),<ref>{{cita web|url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210|titolo=Fissazione dell'udienza preliminare|urlmorto=sì|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210#|dataarchivio=13 aprile 2016}}</ref> l'allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[Silvio Berlusconi]] apponeappose il segreto di Stato sulle indagini sui ''dossier'' illegali del caso.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/05/news/dossier_illegali_il_governo_ammette_segreto_di_stato_ma_parziale-1850050/|titolo=Dossier illegali, il governo ammette "Segreto di Stato, ma parziale"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=5 gennaio 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
Nel febbraio 2010 Telecom Italia e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] chiedonochiesero di patteggiare l'accusa di corruzione, presentando così un'istanza di circa 7 milioni e mezzo di euro. Ciononostante, le due imprese si rappresentanorappresentarono come danneggiate dai comportamenti di Tavaroli e Cipriani e restanorestarono quindi nell'udienza preliminare solo come parti civili per l'ipotesi che costoro si sianofossero indebitamente appropriati di soldifondi delle società, e come responsabili civili rispetto ad altri reati contestati agli indagati.<ref>{{cita news|autore=Luigi Ferrarella|url=https://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/Dossier-illegali-Telecom-e-Pirelli-patteggiano-luigi-ferrarella_e2c653a8-0f01-11df-a497-00144f02aabe.shtml|titolo=L'inchiesta sui dossier illegali Telecom e Pirelli patteggiano|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=1º febbraio 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=Emilio Randacio|url=http://www.repubblica.it/economia/2013/02/18/news/dossier_illeciti_telecom_parte_civile_contro_tronchetti_provera-52888498/|titolo=Dossier illeciti, Telecom parte civile nel processo contro Tronchetti Provera|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=18 febbraio 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
In seguito l'investigatore [[Emanuele Cipriani]] dichiaradichiarò spontaneamente di aver agito per conto del presidente di Telecom Italia [[Marco Tronchetti Provera]], preparando per lui dei ''dossier'' contenenti informazioni che potessero aiutarlo nella gestione degli affari.<ref>{{cita news|autore=Luca Fazzo|url=http://www.ilgiornale.it/news/dossier-telecom-cipriani-lavoravo-tronchetti-indagini-erano.html|titolo=Dossier Telecom, Cipriani "Lavoravo per Tronchetti Le indagini erano per lui"|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=12 febbraio 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Nel frattempo però Marco Tronchetti Provera smentiscesmentì di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla ''security'' dell'azienda o della schedatura di massa dei lavoratori.<ref>{{cita news|url=http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html|titolo=Dossier Telecom. Emanuele Cipriani accusa: "Lavoravo per Tronchetti"|pubblicazione=[[Affaritaliani.it]]|data=12 febbraio 2010|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=15 febbraio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100215170341/http://www.affaritaliani.it/cronache/telecom_tronchetti_tavaroli_cipriani12022010.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/02/cipriani-processo-dossier-telecom-gup.shtml|titolo=Cipriani accusa Tronchetti al processo Telecom|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|mese=febbraio|anno=2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
A marzo<ref>{{cita testo|autore=Tribunale di Milano|wkautore=Corte d'appello di Milano#Tribunale di Milano|url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|formato=pdf|titolo=Verbale di udienza redatto da fonoregistrazione. Procedimento penale a carico di: Bernardini Marco + 33 [deposizione imputato Ghioni Fabio]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120822172305/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|dataarchivio=22 agosto 2012|volume=parte 1|numero=N. 9633/08 R.G.|data=5 marzo 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Tribunale di Milano|wkautore=Corte d'appello di Milano#Tribunale di Milano|url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|formato=pdf|titolo=Verbale di udienza redatto da fonoregistrazione. Procedimento penale a carico di: Bernardini Marco + 35 [deposizione imputato Ghioni Fabio]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095606/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|dataarchivio=13 aprile 2016|volume=parte 2|numero=N. 9633/08 R.G.|data=26 marzo 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Tribunale di Milano|wkautore=Corte d'appello di Milano#Tribunale di Milano|url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2012.4.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|formato=pdf|titolo=Verbale di udienza redatto da fonoregistrazione. Procedimento penale a carico di: Bernardini Marco + 19 [deposizione imputato Ghioni Fabio]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095606/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2012.4.2010,%20Caso%20Telecom.pdf|dataarchivio=13 aprile 2016|volume=parte 3|numero=N. 9633/08 R.G.|data=12 aprile 2010|accesso=8 agosto 2018}}</ref> vienevenne sentito Fabio Ghioni, il quale dirigeva una struttura pensata per proteggere la rete Telecom ma che di fatto eseguìeseguiva attività di hackeraggio, il cosiddetto Tiger Team. Egli ha affermato che Tronchetti Provera fosseera a conoscenza di questi attacchi informatici.<ref>{{cita news|url=http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE6240PV20100305|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821202900/http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE6240PV20100305|titolo=Spie e telefoni, Ghioni: Tronchetti sapeva di attacco a Kroll|via=borsaitaliana.it.reuters.com|pubblicazione=[[Reuters]]|data=5 marzo 2010|dataarchivio=21 agosto 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Successivamente Tronchetti Provera deponedepose come testimone e ribadisceribadì di essere totalmente estraneo alle attività di dossieraggio illecite.<ref>{{cita news|url=httphttps://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095607/http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309|titolo=Punto 2-Spie e telefoni, Tronchetti: Tavaroli agiva per suo conto|pubblicazione=[[Reuters]]|data=9 marzo 2010|dataarchivio=13 aprile 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
===== Le sentenze =====
Tra i condannati del processo di primo grado, conclusosi il 13 febbraio 2013, vi sono 7 dei collaboratori di [[Giuliano Tavaroli]] (che ha ottenuto un patteggiamento di meno di 5 anni) con pene fino a sette anni e risarcimenti per oltre 22 milioni di euro. Inoltre ci sono state condanne per l'ex collaboratore del Sisde, Marco Bernardini (sette anni e mezzo), e per l'ex investigatore privato Emanuele Cipriani (cinque anni e mezzo).<ref name="Dossier_illegali">{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/14/dossier-illegali-condannati-gli-spioni-di-telecom.html|titolo=Dossier illegali, condannati gli spioni di Telecom|data=14 febbraio 2013|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
La prima Corte d'Assise di Milano ha inoltre sancito che Telecom Italia, costituitasi parte civile dovrà essere risarcita di 10 milioni dagli imputati.<ref name="Dossier_illegali"/>
 
=== Le spese per i braccialetti elettronici ===
Molti hanno sollevato critiche a causa di una commessa pubblica affidata a Telecom e relativa al monitoraggio di alcuni [[braccialetto elettronico|braccialetti elettronici]] (una misura adottata per il controllo dei [[Detenzione|detenuti]]): in dieci anni (dal [[2001]] al [[2011]]) lo Stato ha versato a Telecom 81 milioni di [[euro]] di abbonamento per la tracciatura di quei dispositivi. La [[Corte dei conti]] ha evidenziato l'anti-economicità della manovra, visto che in quel periodo solo 14 braccialetti sono stati utilizzati. Nel [[2011]] il ministro del [[governo Monti]], [[Anna MariaAnnamaria Cancellieri]], ha rinnovato la commessa per ulteriori sette anni;<ref>{{cita news|autore=Vittorio Malagutti|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/03/braccialetti-per-detenuti-che-mangiano-soldi-nostri/371348/|titolo=Braccialetti elettronici, in dieci anni 80 milioni per controllare 14 detenuti|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=3 ottobre 2012|accesso=8 agosto 2018}}</ref> anche il prolungamento del contratto ha suscitato diverse perplessità, visto che il figlio del ministro Cancellieri, Piergiorgio Peluso, lavora proprio a Telecom come ''top manager''.<ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/09/braccialetto-elettronico-a-tutti-stalker-e-in-casa-cancellieri-scatta-conflitto/588530/|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|titolo=Violenza donne, braccialetto elettronico a stalker. Conflitto d'interessi per Cancellieri?|data=9 maggio 2013|autore=Thomas Mackinson|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Entrata a far parte dell'[[Governo Letta|esecutivo di Enrico Letta]] non più come ministro dell'Interno ma come Guardasigilli, la Cancellieri aveva più volte proposto l'uso del braccialetto elettronico come strumento di contrasto al fenomeno dilagante della [[violenza contro le donne]], e in particolare per controllare e scoraggiare i cosiddetti ''[[Stalking|stalker]]''.<ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/09/violenza-sulle-donne-cancellieri-braccialetto-elettronico-per-stalker-e-pool-specializzati/588875/|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=9 maggio 2013|titolo=Cancellieri: "Braccialetto elettronico per stalker e pool specializzati"|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
 
== Business unit ==
* Business unit domestic: offre servizi di fonia e dati su [[Telefonia fissa|rete fissa]] e [[Telefonia mobile|mobile]] per clienti finali (''[[retail]]'') e altri operatori (''[[wholesale]]'').
* Business unit domestic: offre servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale).<br> [[Olivetti]], è parte del segmento business di ''core domestic'' ed opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'Information Technology. <br> [[INWIT]] S.p.A. opera nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori. <br> In campo internazionale opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti ''wholesale'' (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).
 
[[Olivetti|Olivetti S.p.A.]], è parte del segmento ''business'' di ''core domestic'' e opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'[[information technology]].
* Business unit Brasile: offre con TIM Celular servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE.<br> Nella telefonia fissa, con TIM S.A. (ex Intelig Telecomunicações) oltre che con Tim Fiber RJ e Tim Fiber SP, viene offerta anche la trasmissione dati su fibra ottica in tecnologia full IP come [[DWDM]] e [[Multiprotocol Label Switching|MPLS]] e servizi di banda larga residenziale.
 
[[INWIT|INWIT S.p.A.]] opera nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di [[TIM (marchio)|TIM]] sia di altri operatori.
 
In campo internazionale opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti ''wholesale'' (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).
* Business unit Brasile: offre con TIM Celular S.A. servizi di telefonia mobile con tecnologia [[UMTS]], [[GSM]] e [[LTE (telefonia)|LTE]].
 
Nella telefonia fissa, con TIM S.A. (ex Intelig Telecomunicações) oltre che con TIM Fiber RJ e TIM Fiber SP, viene offerta anche la trasmissione dati su [[fibra ottica]] in tecnologia full IP come [[DWDM]] e [[MPLS]] e servizi di banda larga residenziale.
 
=== Business unit domestic ===
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** Wholesale
** Altri (INWIT S.p.A. e strutture di supporto)
 
* International wholesale – gruppo Telecom Italia Sparkle
** [[Telecom Italia Sparkle]]|TIM Sparkle S.p.A.]]
** Controllate sudamericane
** Controllate nordamericane
** Controllate europee
 
==== PrincipaliKena partecipazioniMobile ====
[[File:Kena Mobile logo (2017-present).svg|miniatura|'''Kena Mobile''']]
Ecco il riepilogo delle principali partecipazioni appartenenti alla ''business unit domestic'' con la sede sociale e la percentuale posseduta:<ref>{{Cita web|url=http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2015/Relazione-finanziaria-annuale2015.pdf|formato=pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2015|pp=326-330|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
'''Kena Mobile''' è un [[Operatore virtuale di rete mobile|operatore virtuale di telefonia mobile]] di proprietà di [[TIM (marchio)|TIM]] e appartenente al [[Gruppo TIM]].<ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/6-Informativa-Privacy-Kena_Nov19.pdf|titolo=Informativa di TIM S.p.A. ai Clienti relativa ai servizi Kena ai sensi della normativa sulla protezione dei dati personali|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019|mese=novembre|anno=2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/2-Condizioni-Generali-di-Contratto-e-Norme-dUso-della-SIM_Nov19.pdf|titolo=Condizioni generali di contratto per la fornitura del servizio mobile e condizioni d'uso della SIM Kena Mobile|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019|mese=novembre|anno=2019}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/chi-siamo/|titolo=Kena Mobile {{!}} Chi siamo|data=|accesso=21 giugno 2021}}</ref>
 
Fondato il 29 marzo 2017, il [[servizio]] era precedentemente erogato da [[Noverca]], ex operatore virtuale di rete mobile.<ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Condizioni-Generali-di-Contratto-Kena-Mobile-12giu2018-31lug2018.pdf|titolo=Condizioni generali di contratto per la fornitura del servizio mobile e condizioni d'uso della SIM Kena Mobile|formato=PDF|accesso=10 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180910014645/https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Condizioni-Generali-di-Contratto-Kena-Mobile-12giu2018-31lug2018.pdf|urlmorto=sì}}</ref> A partire dal 1º novembre 2019, con la fusione per incorporazione di Noverca in TIM, il servizio è gestito direttamente dal [[Gruppo TIM]].<ref name=":0" /><ref name="fusione-20192">{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Comunicazione-sulla-Fusione-per-Incorporazione.pdf|titolo=Comunicazione sulla fusione per incorporazione|data=1º novembre 2019|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019}}</ref>
In Italia:
* [[Telecom Italia Sparkle]] (Roma) – 100%
** [[Italtel]] (Settimo Milanese) – 34,68% del capitale e 19,37% del voto
* [[Olivetti]] (Ivrea) – 100%
* [[Path.Net]] (Roma) – 100%
* [[Telecontact Center]] (Napoli) – 100%
* [[Flash Fiber]] – 80%
* [[Persidera]] S.p.A. (Roma) 70%
* [[Infrastrutture Wireless Italiane|INWIT]] (Milano) – 60%
* [[Tivù (azienda)|Tivù]] (Roma) – 4%
 
Nell'agosto 2018 Kena Mobile registrò 500.000 linee mobili e a novembre dello stesso anno raggiunse un milione di linee mobili.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo|accesso=19 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.hwupgrade.it/news/telefonia/kena-mobile-supera-il-milione-di-attivazioni-in-3-mesi-raddoppiati-gli-utenti-attivi-ecco-le-offerte_79078.html|autore=Bruno Mucciarelli|titolo=Kena Mobile supera il milione di attivazioni. In 3 mesi raddoppiati gli utenti attivi. Ecco le offerte|pubblicazione=Hardware Upgrade|data=12 novembre 2018|accesso=9 settembre 2019}}</ref>
Nella Repubblica di San Marino:
* [[TIM San Marino]] (Rovereta, Repubblica di San Marino) – 100%
 
Il 26 novembre 2021 Kena Mobile ha comunicato di avere 2.000.000 di clienti.
In Lussemburgo:
* [[Telecom Italia Finance]] S.A. (Lussemburgo) – 100%
 
A partire da Aprile 2022 Kena Mobile ha reso disponibile il Servizio [[VoLTE]], aprendo una pagina dedicata con i dettagli sul servizio, tra cui anche un elenco degli smartphone compatibili.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/assistenza/news-e-modifiche-contrattuali/rete-4g-e-volte/|titolo=Servizio VoLTE|accesso=12 agosto 2024}}</ref>
=== Business Unit Brasile ===
 
* ''TIM Brasil Serviços e Participações'' (Rio de Janeiro, Brasile) – 99,99% (tramite la controllata''Telecom Italia Finance'')
A fine novembre 2023 Kena chiude la fase sperimentale di Kena Casa e avvia la dismissione degli impianti ancora attivi entro il mese di gennaio 2024.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/sperimentazione-kena-casa/|titolo=Sperimentazione Kena Casa|accesso=12 agosto 2024}}</ref>
** [[TIM Participacoes|TIM Participações]] (Rio de Janeiro, Brasile) – 66,58%
 
*** TIM Celular (San Paolo, Brasile) – 100% (telefonia mobile)
Il 24 ottobre 2024 Kena comunica di avere più di 2.400.000 clienti.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo|accesso=24 ottobre 2024}}</ref>
*** TIM S.A. (San Paolo, Brasile) – 99,99% (telefonia fissa)
 
Il 3 marzo 2025, Kena ufficializza il lancio delle nuove SIM Green in formato Half, introducendo novità volte a migliorare la qualità della rete per i servizi voce e internet. Contestualmente, dismette il vecchio [[Software gestionale|gestionale]] [[Nòverca]] e abilita gradualmente tutti i già clienti alle innovazioni tecnologiche nel corso del 2025.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/servizi/kena-green/|titolo=SIM Green e novità tecnologiche|accesso=8 marzo 2025}}</ref>
 
== Operazioni societarie ==
=== Acquisizioni ===
[[File:TI-struttura-societaria-logos.jpg|thumb|upright=1.5|L'ex struttura societaria di Telecom Italia al marzo 2015 prima della fusione con Telecom Italia Media e della cessione di Telecom Argentina]]
Il piano industriale porta Telecom Italia ad acquistare aziende che si occupano di internet a banda larga e del campo dei media.
Il piano industriale portò Telecom Italia ad acquistare aziende che si occupavano di internet a banda larga e del campo dei media.
* Nel [[2000]] le attività di [[Tin.it]] vengono unite a [[Seat Pagine Gialle|Seat]] (che nel frattempo aveva acquistato il portale [[Virgilio (portale)|Virgilio.it]]), facendo ritornare l'editore delle Pagine Gialle all'interno del gruppo.<ref>{{cita web|url=http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html|titolo=Seat: la storia|urlmorto=sì|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140926062117/http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html#|dataarchivio=26 settembre 2014}}</ref>
* Nel 2000, le attività di [[Tin.it]] vennero unite a [[Seat Pagine Gialle|Seat]] (che nel frattempo aveva acquistato il portale [[Virgilio.it]]), facendo ritornare l'editore delle Pagine Gialle all'interno del gruppo.<ref>{{cita web|url=http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html|titolo=Seat: la storia|urlmorto=sì|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140926062117/http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html#}}</ref>
* Nel [[2000]] [[Seat Pagine Gialle]] compera [[Telemontecarlo|TMC]] e [[TMC 2]] da [[Cecchi Gori Communications]], che le trasformerà rispettivamente in [[LA7]] e [[MTV (Italia)|MTV]].<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.di.unito.it/~pironti/cap-9-seat.PDF|formato=pdf|titolo=[[Nomen nescio|N.N.]]|autore=[[Nomen nescio|N.N.]]|capitolo=9. Le nuove tecnologie di comunicazione e la catena del valore: il caso Seat Pagine Gialle|pp=231-258|abstract=sì|via=di.unito.it – Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Torino|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2000, [[Seat Pagine Gialle]] comperò [[Telemontecarlo|TMC]] e [[TMC 2]] da [[Cecchi Gori Communications]], e le trasformò rispettivamente in [[LA7]] e [[MTV (Italia)|MTV]].<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.di.unito.it/~pironti/cap-9-seat.PDF|formato=pdf|titolo=[[Nomen nescio|N.N.]]|autore=[[Nomen nescio|N.N.]]|capitolo=9. Le nuove tecnologie di comunicazione e la catena del valore: il caso Seat Pagine Gialle|pp=231–258|abstract=sì|via=di.unito.it – Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Torino|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2003]] Telecom Italia acquista [[Hansenet]] (ADSL in Germania) e [[AP.Biscom]] (agenzia di stampa poi ribattezzata [[APcom]]) da [[e.Biscom]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/29/telecom-acquista-hansenet-scommette-sulla-banda-larga.html|titolo=Telecom acquista HanseNet e scommette sulla banda larga|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 luglio 2003|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref name="repubblica2006-09">{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/telecom-scorporo-2/telecom-aol-germania/telecom-aol-germania.html|titolo=Telecom fa acquisti in Germania prese le attività Internet di Aol|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2003, Telecom Italia acquista [[Hansenet]] (ADSL in Germania) e [[AP.Biscom]] (agenzia di stampa poi ribattezzata [[APcom]]) da [[e.Biscom]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/29/telecom-acquista-hansenet-scommette-sulla-banda-larga.html|titolo=Telecom acquista HanseNet e scommette sulla banda larga|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 luglio 2003|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref name="repubblica2006-09">{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/telecom-scorporo-2/telecom-aol-germania/telecom-aol-germania.html|titolo=Telecom fa acquisti in Germania prese le attività Internet di Aol|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
[[File:TI-struttura-societaria-logos.jpg|thumb|upright=3|L'ex struttura societaria di Telecom Italia al marzo 2015 prima della fusione con Telecom Italia Media e della cessione di Telecom Argentina]]
* Nel [[2003]], il ramo d'azienda di [[Seat Pagine Gialle|Seat]], che si occupaoccupava delle [[Pagine Gialle]], vienevenne venduto a una cordata di investitori italiani raggruppati nella [[Silver (azienda)|Silver]]. Le attività in internet e nei media vengonovennero riunite nella società [[Telecom Italia Media]].<ref name="19-77-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2003/08_03-ec.html|titolo=Telecom Italia: perfezionata la cessione della nuova Seat Pagine Gialle|data=8 agosto 2003|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2005]], vengonovennero comperateacquisite [[Liberty Surf]] (ADSL in Francia) e la rete internazionale in fibra ottica di [[Tiscali (azienda)|Tiscali]].<ref>{{cita news|autore=Paola Longo|url=https://www.milanofinanza.it/archivio/milano-sopra-la-parita-tiscali-in-ascesa-su-cessione-liberty-surf-121158|titolo=Milano sopra la parità, Tiscali in ascesa su cessione Liberty Surf|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=21 marzo 2005|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita
* web|url=http://investors.tiscali.it/upload/press/CSTInet_Final1.pdf|formato=pdf|titolo=ComunicatoNel stampa.2006, Telecom Italia e Tiscali: firmato l'accordo peracquistò la compravendita[[AOL dellaGermany]] reteda internazionale in fibra ottica di Tiscali[[WarnerMedia|data=2Time agostoWarner]].<ref 2005|accessoname=8 agosto 2018}}<"repubblica2006-09"/ref>
* Nel 2016, Telecom Italia acquisì [[Noverca]].<ref>{{Cita news|url=http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/acotel-perfeziona-la-cessione-di-noverca-a-telecom-italia|titolo=Acotel perfeziona la cessione di Noverca a Telecom Italia|data=28 ottobre 2016|accesso=31 ottobre 2016}}</ref>
* Nel [[2006]] Telecom Italia acquista la [[AOL Germany]] da [[Time Warner]].<ref name="repubblica2006-09"/>
 
=== Cessioni ===
Nell'ambito del piano di focalizzazione sul ''core business'' sono vengonostate cedute quasi tutte le partecipazioni in aziende manifatturiere (tranne l'[[Olivetti|Olivetti Tecnost]], ribattezzata [[Olivetti|Olivetti S.p.A.]] nel [[2005]]), alcune aziende non strategiche e varie partecipate straniere.
* Nel [[2000]], vienevenne venduta a [[Unipol]] la compagnia di assicurazione [[MEIE]].<ref>{{cita news|url=http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-25017/sirti-mandato-telecom-cessione/|urlarchivio=https://archive.todayis/20130411042106/http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-25017/sirti-mandato-telecom-cessione/#|titolo=Sirti: mandato a Telecom per cessione 2,75% Meie|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=14 aprile 2000|dataarchivio=11 aprile 2013|accesso=6 agosto 2018|urlmorto=no}}</ref>
* Nel [[2000]], vienevenne ceduto il 48,77 % di [[Italtel]] al fondo [[Clayton, Dubilier & Rice]], il 18,40 % alla [[Cisco Systems]]. MantieneTelecom mantenne in Italtel una quota del 19,37 %.<ref>{{citaCita web | url = http://www.italtel.com/about-us/chi-siamo/la-storia/gli-anni-90-e-2000 | titolo =La storia:The gli anni '90's eand 2000 |urlmorto sito = [[Italtel]] | lingua = en | accesso =6 agosto3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130411044519/http://www.italtel.com/about-us/chi-siamo/la-storia/gli-anni-90-e-2000 | dataarchivio = 11 aprile 2013 2018}}</ref>
* Nel [[2000]], Telecom Italia cedecedette [[Sirti]], collegata che lavorava nell'impiantistica per le reti di telecomunicazioni, a un gruppo di investitori italiani riuniti nella società [[Wiretel]].
* Nel [[2002]], vienevenne ceduto il 26 % dell'operatore spagnolo di telecomunicazioni [[AUNA]] a [[Endesa]], [[UnionUnión Fenosa]] e [[Santander Central Hispano]].<ref name="20-36-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2002/07_22-ec.html|titolo=Telecom Italia: anticipata la vendita di Auna con una plusvalenza di circa 1.100 milioni di euro. Pagamento del prezzo al 1º° agosto 2002|data=22 luglio 2002|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2002]], Telecom Italia vendevendette [[Sogei]], Società che gestisce l'[[Anagrafe tributaria]], al [[Ministero dell'economia e delle finanze]]
* Nel [[2002]], Telecom Italia cedecedette [[Telespazio]] alla [[Leonardo (azienda)|Finmeccanica]].<ref>{{Treccani|telecom-italia|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2004]], vienevenne venduto l'operatore mobile venezuelano [[Digitel]] a [[CANTV]].<ref>{{cita web|url=https://www.borsaitaliana.it/bitApp/view.bit?lang=it&target=DocViewerDownload&filename=db%2Fpdf%2Fnew%2F9488.pdf|formato=pdf|titolo=Gruppo TIM Bilancio 2004|p=52|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2005]], Telecom Italia cedecedette la [[Finsiel]], la maggiore azienda italiana nel campo del software e della consulenza informatica, al [[gruppo COS]].<ref>{{cita news|url=http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-438013/finsiel-gruppo-cos-ha-firmato/|urlarchivio=https://archive.fois/20130411041951/http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-438013/finsiel-gruppo-cos-ha-firmato/#|titolo=Finsiel: gruppo Cos ha firmato contratto di acquisto|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=27 aprile 2005|dataarchivio=11 aprile 2013|accesso=6 agosto 2018|urlmorto=no}}</ref>
* Nel [[2005]], vienevenne venduta la [[WIND Hellas#TIM Hellas|TIM Hellas]] ai fondi [[Apax Partners]] e [[Texas Pacific Group]].
* Nel [[2008]], vienevenne venduta [[Alice (azienda)|Alice France]] all'operatore transalpino [[Free (azienda)|Free]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/06/alice-france-iliad.shtml|titolo=Alice France verso il gruppo Iliad|autore=Attilio Geroni|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|data=10 giugno 2008|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2008/01/07/tecnologia/francia-telecom-vende-alice-xD1zAHJpBbiZsvCRS9lXRK/pagina.html|titolo=Francia, Telecom vende Alice|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=7 gennaio 2010|accesso=6 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180807001704/http://www.lastampa.it/2008/01/07/tecnologia/francia-telecom-vende-alice-xD1zAHJpBbiZsvCRS9lXRK/pagina.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.lemonde.fr/economie/article/2008/06/09/free-rachete-alice-a-telecom-italia_1055508_3234.html|titolo=Free rachète Alice à Telecom Italia|pubblicazione=[[Le Monde]]|lingua=fr|titolotradotto=Free acquisisce Alice da Telecom Italia|data=9 giugno 2008|autore=Pascale Santi|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2009]], vienevenne ceduta la [[Hansenet Telekommunikation|Hansenet Telekommunikation GmbH]] (operante nelle attività ''broadband'' in Germania) al gruppo [[Telefónica]].<ref name="21-20-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/content/dam/telecomitaliait/it/archivio/documenti/media/comunicati_stampa/telecom_italia-stampa/corporate/economico_finanziario2009/2010/CS_ClosingHanseNet_16feb201012-09a-ec.pdf|formato=pdfhtml|titolo=Telecom Italia: perfezionataperfezionato l'accordo definitivo per la cessione di HansenetHanseNet a Telefónica|data=16 febbraio 2010|accesso=6 agosto 2018Telefonica}}</ref>
* Nel [[2010]], la società vendevendette allaa [[France Télécom]] il 70 % in suo possesso dell'[[Elettra Tlc]], azienda che si occupa di posa e manutenzione di [[cavo sottomarino|cavi sottomarini]].<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/cessione-di-elettra-tlc-sparkle-avviata-la-data-room/|titolo=Cessione di Elettra Tlc (Sparkle). Avviata la data room|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=13 novembre 2009|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/ceduto-a-france-telecom-il-70-di-elettra-tlc/|titolo=Ceduto a France Telecom il 70% di Elettra Tlc|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=1º ottobre 2010|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2011]], vendevendette la sua quota di [[Loquendo]], pari al 99,98 % delle azioni, alla statunitense [[Nuance Communication]].<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1018447/telecom-vende-loquendo-agli-americani.shtml|titolo=Telecom vende Loquendo agli americani|data=13 agosto 2011|accesso=6 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180806210649/http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1018447/telecom-vende-loquendo-agli-americani.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Nel [[2011]], vendevendette la sua quota di [[ETECSA]], pari al 27 % delle azioni, alla finanziaria cubana [[Rafin S.A.]]<ref name="22-78-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2011/01-31-ec.html|titolo=Telecom Italia: Cessione della partecipazione in ETECSA|data=31 gennaio 2011|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2012]], vendevendette la sua quota di Matrix (proprietaria del portale [[Virgilio (portale)|Virgilio]]) a [[Weather Investments]] (proprietaria del portale [[Libero (portale)|Libero]]).<ref>{{Cita news|autore=Francesca Gerosa|url=https://www.milanofinanza.it/archivio/telecom-vende-controllata-matrix-a-libero-per-88-milioni-201208091247262800|titolo=Telecom vende controllata Matrix a Libero per 88 milioni|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=9 agosto 2012|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2013]], cedecedette l'emittente [[LA7]] all'[[Editoria|editore]] [[Urbano Cairo]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-03-05/telecom-cairo-compra-milione-064142.shtml|titolo=Telecom, Cairo compra La7 per un milione|pubblicazione=[[Il Sole 24 OREOre]]|autore=Marigia Mangano|data=5 marzo 2013|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel [[2013]], cedecedette il 51% in suo possesso dell'emittente [[MTV (Italia)|MTV]] a [[MTV Networks Europe]], sussidiaria di [[Viacom]].
* Nel [[2016]], cedecedette il 51% di Sofora Telecomunicaciones ([[Telecom Argentina]]) al gruppo Fintech.
* Nel 2022, cedette una quota pari al 41% della holding [[Daphne 3]], detentrice a sua volta di una quota del 30,2% in [[Infrastrutture Wireless Italiane|Infrastrutture Wireless Italiane (INWIT)]], ad un consorzio guidato dal [[fondo di investimento]] [[Ardian]].<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/04/14/tim-cede-ad-ardian-quota-in-inwit_0fe53edd-9206-496f-bbe6-7cd95aaef8dd.html|titolo=Tim: cede ad Ardian quota in Inwit|pubblicazione=[[ANSA]]|data=14 aprile 2022|accesso=15 aprile 2022}}</ref>
* Nel 2024, cedette le proprie quote delle reti [[NetCo]] e [[FiberCop]] a un consorzio guidato dal fondo [[Kohlberg Kravis Roberts|KKR & Co. L.P.]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-rete-telecom-passa-kkr-188-miliardi-AF8EJ1MC|titolo=La rete Telecom passa a Kkr - Nella Netco Mef al 16% e F2i all’11,2%|autore=Antonella Olivieri|sito=[[Il Sole 24 Ore]]|data=1º luglio 2024|accesso=2 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2024/07/02/tim-cessione-kkr/|titolo=Tim ha infine ceduto una parte della sua rete di infrastrutture al fondo statunitense KKR|sito=[[Il Post]]|data=2 luglio 2024|accesso=2 luglio 2024}}</ref>
 
=== Operazioni nei media ===
* Nel 2014 è stato approvato il processo di [[Fusione societaria|fusione per incorporazione]] di [[Telecom Italia Media]] in Telecom Italia,<ref name="sole"/> definitivamente perfezionato il 30 settembre 2015.<ref name="24-64-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/mediaInvestitori/comunicati_stampaOperazioni_societarie/telecom_italia_mediaFusione%20TI%20TIME/2015/CSAtto-TIdi-TI-MEDIA-29-09-2015-itafusione.pdf|titolo=Fusione per incorporazione di Telecom Italia Media S.p.A. in Telecom Italia S.p.A. Iscritto l'atto di fusione|formato=pdf|data=29 settembre 2015|accesso=21 gennaio 2016}}</ref>
* Il 30 giugno 2014 è nata [[Persidera]]|Persidera S.p.A.]], in seguito al perfezionamento dell'integrazione tra [[Telecom Italia Media Broadcasting|Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l.]] e l'allora [[GEDI Gruppo Editoriale|gruppo editoriale L'Espresso]].
L'operazione, avviata già alcuni mesi prima, prevedeva che TI Media detenesse il 70% delle azioni di Persidera, mentre il gruppo editoriale L'Espresso il 30%. Attraverso questa unione, Persidera è diventata un operatore di rete a copertura nazionale titolare di cinque multiplex digitali.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/2014/06/30/news/persidera-90375029|titolo=Digitale terrestre, da Espresso e Telecom nasce Persidera|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=30 giugno 2014|accesso=16 maggio 2015}}</ref>
 
== Liberalizzazione e proposte di riforma societaria ==
{{sf|Una distinzione maggiore fra due generiche attività è introducibile con una [[separazione societaria]] e, maggiormente, con una [[separazione patrimoniale]]. Un regolamento dell'[[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni|autorità garante]] ha imposto la [[separazione contabile]] per ldell'attività di gestione di una rete eda quella di fornitore di servizi d'accesso.}}
 
=== Un problema simile per diverse infrastrutture ===
La situazione è analoga a quella esistente in altri settori strategici, nei quali la società proprietaria della rete risulta essere una società controllata del [[Gruppo societario|gruppo]]. {{cnSenza fonte|Il proprietario della rete alloca la capacità disponibile fra i diversi operatori e tenderà a favorire, a discapito della concorrenza, il fornitore appartenente allo stesso gruppo}}.
 
=== Monopolio naturale della proprietà e gestione concorrenziale ===
Nei tempi delle liberalizzazioni, si è visto come una gestione pluralistica e concorrenziale della rete, alla quale partecipanopartecipino più operatori, porta vantaggi per gli utenti in termini di tariffe e di qualità. Più difficile è sostenere un argomento simile riguardo alla proprietà delle reti.
 
Le reti hanno forti costi di costruzione, che rendono difficilmente replicabile una seconda rete altrettanto estesa e capillare di telecomunicazioni (piuttosto cheoppure di distribuzione del gas o corrente elettrica): quindi è improbabile avere due o più proprietari di grandi reti.
 
Suddividere la rete esistente in sottoreti geografiche e frazionarne la proprietà, significherebbe perdere l'interoperabilità, accessibilità e scalabilità che sono fra le caratteristiche principali richieste a una rete. Per questo raramente viene posto in discussione che il proprietario, il centro decisionale competente sull'intera rete, debba essere uno solo, per evitare ridondanze o incompatibilità nella gestione fra un'area geografica e l'altra. Il dibattito verte principalmente su come debba essere ripartito il capitale del soggetto proprietario della rete.
 
In questo senso, più volte l'[[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni|AGCOM]] ha ribadito che la rete su [[Doppino ritorto|doppino]] non è replicabile; e a proposito di telecomunicazioni e altre infrastrutture, la rete è equiparata ai [[monopolio naturale|monopoli naturali]]. Nel primo caso una questione economica crea un ''"monopolio naturale''", mentre nel secondo caso si fa riferimento a un'impossibilità di duplicazione fisica per la natura e tecnica per l'uomo.<ref>{{cita web|url=http://www.datablu.it/rsconsulting/desk_phone.php|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140822052857/http://www.datablu.it/rsconsulting/desk_phone.php|titolo=Telefonia fissa e linee telefoniche via cavo|dataarchivio=22 agosto 2014|sito=RS Consulting|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
=== Separazione fra proprietà e gestione ===
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=== Il modello delle telecomunicazioni britannico ===
{{vedi anche|Governo d'impresa}}
Una vera concorrenza al settore delle telecomunicazioni arriverebbe sul modello britannico da una società proprietaria della rete, con separazione patrimoniale e vincoli al possesso di azioni anche con società collegate o controllate rispetto alla Telecom Italia, che resterebbe un operatore di rete come la [[Wind Telecomunicazioni|Wind]], la [[Tele2 Italia|Tele2]] e altri.
 
Nel modello inglese la società proprietaria della rete è una ''[[società ad azionariato diffuso]]''.
 
=== La partecipazione pubblica come nei Paesi UE ===
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=== Servizio universale e ripartizione dei costi ===
Il proprietario della rete, nel modello inglese e in altri Stati, è soggetto alla legge del [[servizio universale]], che lo obbliga a manutenere e ammodernare l'intera estensione geografica della rete. La legge impone degli investimenti che in sé non sono remunerativi, e dovrebbero garantire un servizio minimo essenziale di telefonia a tutta la popolazione.
 
La legge impone degli investimenti che in sé non sono remunerativi, e dovrebbero garantire un servizio minimo essenziale di telefonia a tutta la popolazione.
 
In Italia, i costi del servizio universale sono per legge interamente a carico dell'operatore di telefonia con la maggiore [[quota di mercato]]. Lo Stato italiano corrisponde annualmente gli oneri all'operatore per garantire i servizi previsti dalla legge. L'ammontare di questi trasferimenti dallo Stato alle aziende private può essere molto superiore agli oneri effettivamente sostenuti, e talora è oggetto di accuse rispetto al diritto [[Legislazione antimonopolistica|antitrust]], qualificando i trasferimenti come "aiuti di Stato".
 
In altri Paesi i costi fissi vengono ripartiti fra i vari operatori in misura proporzionale alla [[quota di mercato]]. La quota è calcolata a partire dal [[fatturato]] che è un dato certo e univoco del [[Bilancio d'esercizio|bilancio]]. La manutenzione e l'ammodernamento costituiscono un forte indebitamento che rende poco contendibile la società e poco appetibili i tentativi di scalata.
L'ammontare di questi trasferimenti dallo Stato alle aziende private può essere molto superiore agli oneri effettivamente sostenuti, e talora è oggetto di accuse rispetto al diritto [[antitrust]], qualificando i trasferimenti come "aiuti di Stato".
 
Nel 2005 (ultimi dati disponibili) Telecom Italia ha riferito di aver sostenuto i seguenti oneri, per lo svolgimento del servizio universale:
In altri Paesi i costi fissi vengono ripartiti fra i vari operatori in misura proporzionale alla [[quota di mercato]]. La quota è calcolata a partire dal [[fatturato]] che è un dato certo e univoco del [[Bilancio d'esercizio|bilancio]].
 
La manutenzione e l'ammodernamento costituiscono un forte indebitamento che rende poco contendibile la società e poco appetibili i tentativi di scalata.
 
Nel [[2005]] (ultimi dati disponibili) Telecom Italia ha riferito di aver sostenuto i seguenti oneri, per lo svolgimento del servizio universale:
* Fonia vocale: 33,5 milioni di euro
* Telefonia pubblica: 14,7 milioni di euro
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Per un totale di 58,4 milioni di euro: lo Stato, attraverso il Fondo finanziamento del costo netto degli obblighi del servizio universale (cui contribuiscono tutti gli operatori che usufruiscono delle reti pubbliche di telecomunicazioni), ha rimborsato a Telecom Italia 25,58 milioni di euro.
 
== Loghi ==
Il logo Telecom Italia viene presentato nel febbraio 2003, ma è da considerare il frutto di un'evoluzione storica e dei cambiamenti dell'azienda. L'origine del simbolo è infatti da rintracciare nei loghi delle società SIP e STET, che nel 1994 hanno portato alla nascita di Telecom Italia.
A partire dallo storico marchio SIP, presentato nel 1983, le variazioni riguardano prevalentemente il lettering ed il colore.
Le quattro "ondine" rosse, poi scese a tre intendono richiamare i cavi telefonici attraverso cui avviene la comunicazione.<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/telecom-italia-nel-1994-anno-della-sua-costituzione-presenta-suo-nuovo-logo|titolo=Il marchio Telecom Italia e la sua storia|accesso=6 agosto 2018}}</ref> Il nuovo logo è identico al [[trigramma]] ''[[Libro dei Mutamenti#Trigrammi|Gèn]]'' (montagna, riflessione) del [[libro dei Mutamenti]].
 
[[File:La presentazione del logo di Telecom Italia.jpg|thumb|Ernesto Pascale, Guido Pugliesi e Biagio Agnes presentano alla stampa il logo aziendale]]
{| border="0" cellpadding="2" cellspacing="1" style="border:1px solid #aaa"
|- align=center
! height="150" bgcolor="#f9f9f9" | [[File:Vecchio logo Telecom Italia.gif|120px]]
! height="150" bgcolor="#f9f9f9" | [[File:Telecom-italia.svg|120px]]
! height="150" bgcolor="#f9f9f9" | [[File:Telecom italia 2016.png|120px]]
! height="150" bgcolor="#f9f9f9" | [[File:TIM_logo_2016.svg|120px]]
|-
! width="150" bgcolor="#cccccc" colspan="1" | [[1994]]-[[2003]]
! width="150" bgcolor="#cccccc" colspan="1" | [[2003]]-[[2016]]
! width="150" bgcolor="#cccccc" colspan="1" | Dal [[2016]]
! width="150" bgcolor="#cccccc" colspan="1" | Dal [[2016]]
|}
 
== Dati economico-finanziari ==
{{NN|aziende|settembre 2013|commento=Vedi [[Discussione:Telecom Italia#Dati finanziari NN|discussione]]}}
=== 2007-2009 ===
Nel [[2007]] Telecom Italia S.p.A. ha chiuso l'esercizio con un [[ricavo]] di 31,013 miliardimilioni di euro, un [[Risultato ante oneri finanziari|EBIT]] di 5,955 miliardimilioni, un [[profitto]] di 2,455 miliardimilioni. L'[[indebitamento]] finanziario netto ammonta a 35,701 miliardimilioni, il [[patrimonio netto]] a 26,985 miliardimilioni, la [[capitalizzazione azionaria|capitalizzazione]] in borsa è di 39,345 miliardimilioni di euro. La Telecom ha impiegato mediamente 79.628{{formatnum:79628}} dipendenti. Detiene partecipazioni per 11,19 miliardimilioni di euro.<ref>{{cita web | url =http https://www.telecomitaliagruppotim.it/TIPortalecontent/docsdam/investortelecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2007/BILANCIO_2007Telecom_Italia_Bilancio_2007.pdf|urlmorto=sì|titolo=Bilancio 2007 | accesso =6 agosto3 2018dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20221028120447/https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2007/Telecom_Italia_Bilancio_2007.pdf |urlmorto=sì}}</ref>
 
Nell'esercizio [[2008]], ha ottenuto 30.158{{formatnum:30158}} milioni di euro di ricavi, un EBIT di 5.463{{formatnum:5463}} milioni di euro, un utile netto di 2.215{{formatnum:2215}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 20.039{{formatnum:20039}} milioni di euro, il patrimonio netto a 26.856{{formatnum:26856}} milioni di euro, la capitalizzazione in borsa è di 34.049{{formatnum:34049}} milioni di euro.<ref name="25-51-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.it/TIPortalecontent/docsdam/investortelecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2008/RELAZIONE_DEPOSITO_2008.pdf|urlmorto=sì|titolo=RelazioneBilancio depositoTelecom 2008|accesso=6Italia agosto 20182008}}</ref>
 
Nel corso dell'esercizio relativo all'anno [[2009]], il Gruppo ha generato un ricavo pari a 27.163{{formatnum:27163}} milioni di euro, un [[EBITDA]] di 11.115{{formatnum:11115}} milioni di euro, un utile netto di 1.581{{formatnum:1581}} milioni di euro e ha effettuato investimenti industriali per 4.543{{formatnum:4543}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 34.747{{formatnum:34747}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2009, è pari a 71.384{{formatnum:71384}} unità di cui 60.872{{formatnum:60872}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi retail alla rete fissa in Italia è di circa 16,1 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7 milioni, le linee TIM a 30,8 milioni e i clienti della TIM brasiliana 41,1 milioni. La7 ha uno ''[[Audience#Share|share]]'' medio giornaliero del 3,0% mentre i visitatori unici di Virgilio si attestano a circa 3,2 milioni al giorno.<ref name="26-89-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://2009annualreportwww.telecomitaliagruppotim.it:80/sitescontent/dam/2009annualreport.telecomitalia./it/filesarchivio/download_centerdocumenti/Relazione_finanziaria_annuale_31.12.09_0.pdf|urlarchivio=https:Investitori/Bilanci_di_esercizio/web.archive.org/web/20110524031946/http://2009annualreport.telecomitalia.it/sites/2009annualreport.telecomitalia.it/files/download_center2009/Relazione_finanziaria_annuale_31.12.09_009.pdf#|formato=pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2009|dataarchivio=24 maggio 2011|accesso=6 agosto 2018|urlmorto=no}}</ref>
 
=== 2010-2012 ===
[[File:Inserzione di una campagna pubblicitaria Telecom Italia (1977-1982).jpg|thumb|Inserzione della campagna ''Il telefono. La tua voce'', 1977-1982.]]
Il gruppo Telecom Italia nel [[2010]] ha ottenuto 27.571{{formatnum:27571}} milioni di euro di ricavi, un EBITDA di 11.412{{formatnum:11412}} milioni di euro, un utile netto di 3.121{{formatnum:3121}} milioni di euro e ha effettuato investimenti industriali per 4.583{{formatnum:4583}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 32.087{{formatnum:32087}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2010, è pari a 84.200{{formatnum:84200}} unità di cui 58.045{{formatnum:58045}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi ''retail'' alla rete fissa in Italia è di circa 15,4 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7,2 milioni, le linee TIM a 31 milioni, i clienti della TIM brasiliana a 51 milioni e le linee mobili in Paraguay a 1,9, mentre in Argentina le linee fisse sono 4,1 milioni, 1,4 milioni gli accessi ''broadband'', 16,3 milioni i clienti mobili. La7 ha unauno ''share'' mediamedio giornalieragiornaliero del 3,1% e i visitatori unici di Virgilio sono in media 3,7 milioni al giorno.<ref name="27-76-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2010/Relazione-finanziaria-annuale-2010-Telecom-Italia.pdf|formato=pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2010|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
Nel [[2011]] il Gruppo ha ottenuto 29.957{{formatnum:29957}} milioni di euro di ricavi, un EBITDA di 12.246{{formatnum:12246}} milioni di euro, un utile netto negativo di 4.726{{formatnum:4726}} milioni di euro (causa impatto negativo della svalutazione dell'avviamento) e ha effettuato investimenti industriali per 6.095{{formatnum:6095}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 30.414{{formatnum:30414}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2011, è pari a 84.124{{formatnum:84124}} unità di cui 56.878{{formatnum:56878}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi retail alla rete fissa in Italia è di circa 14,7 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7,1 milioni, le linee TIM a circa 32,2 milioni, quelle della TIM brasiliana a 64,1 milioni e le linee mobili in Paraguay a 2,1, mentre in Argentina le linee fisse sono 4,1 milioni, 1,5 milioni gli accessi ''broadband'', 18,2 milioni i clienti mobili.<ref name="28-54-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2011/RelazioneFinanziariaAnnuale-2011-GruppoTI.pdf|formato=pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2011|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
Nel [[2012]] Telecom Italia ha chiuso l'esercizio con investimenti pari a 5,19 miliardi, 23,01 miliardi di patrimonio netto<ref name="29-67-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2012/RelazioneFinanziariaAnnuale2012GruppoTelecomItalia.pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2012|formato=pdf|accesso=13 settembre 2013}}</ref> e realizzato ricavi per 29,50 miliardi, di cui: 17,88 miliardi da BU Domestic; 7,47 miliardi da BU Argentina; 3,78 miliardi da BU Brasile; 0,56 miliardi da Media, Olivetti e altro. A tali dati sono da sottrarre 206 milioni di elisioni. EBITDA di 11,64 miliardi, Ebit di 1,92 miliardi, perdite per 1,27 miliardi. I risultati sono in contrazione rispetto all'esercizio precedente per via della crisi economica italiana (BU Domestic) e della riduzione dei corrispettivi per la terminazione su rete mobile, decisa dall'AGCOM. La perdita è altresì imputabile ada una svalutazione dell'avviamento pari a 4,43 miliardi.
 
=== 2013-2018 ===
Nel [[2013]], il gruppo Telecom Italia ha effettuato investimenti per 4,4 miliardi, 26,8 miliardi di investimento finanziario netto e ha ottenuto 23,4 miliardi di euro di ricavi, di cui: 16,17 miliardi dalla BU Domestic; 6,94 miliardi dalla BU Brasile; 0,39 miliardi da Media, Olivetti e altre attività. I ricavi sono in riduzione a causa delle contrazioni delle attività domestiche e brasiliane. A causa di svalutazioni dell'avviamento dovute a deterioramento del contesto macroeconomico, delle decisioni dell'AGCOM riguardo ai prezzi di accesso ''wholesale'' alle rete in rame, ''performance'' commerciali, indicatori finanziari e aspettative della ''business unit domestic'', riporta 9,54 miliardi di EBITDA, 2,71 miliardi di Ebit e perdita di 674 milioni. Il valore residuo di impianti, immobili e macchinari ammonta a 12,29 miliardi, 6,28 miliardi il valore residuo delle "conoscenze" intese come concessioni, brevetti, licenze, diritti di brevetto industriale e di utilizzazione di opere d'ingegno, 20,18 miliardi di patrimonio netto.<ref name="30-95-gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.comit/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2013/Relazione-Finanziaria-Annuale-31dicembre2013.pdf|titolo=Relazione finanziaria annuale 2013|formato=pdf|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
Il Gruppo nel [[2014]] ha effettuato 4,94 miliardi di investimenti ottenendo 8,79 miliardi di EBITDA, 4,53 miliardi di Ebit, un utile netto consolidato di 1,35 miliardi di euro e un ricavo 21,57 miliardi di euro, di cui: 15,30 miliardi dalla BU Domestic; 6,24 miliardi dalla BU Brasile; 0,71 miliardi da Media e altre attività. A partire dal 2014, la ''business unit domestic'' accoglie, oltre a Core Domestic e International Wholesale, anche il gruppo Olivetti; il periodo posto a confronto è stato di conseguenza modificato.<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/media/comunicati_stampa/telecom_italia/corporate/economico_finanziario/2015/CS-FY2014.pdf|titolo=Comunicato stampa: esaminata ed approvata dal consiglio di amministrazione la relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2014|data=19 marzo 2015|formato=pdf|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
 
Nel [[2015]], Telecom Italia S.p.A. termina l'esercizio<ref>{{cita web|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/archivio/media/comunicati-stampa/telecom-italia/corporate/economico-finanziario/2016/preliminary-results-at-31-december-2015-approved.html|titolo=Telecom Italia: Approvati i risultati preliminari al 31 dicembre 2015|data=16 febbraio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref> con un EBITDA pari a 5,266 miliardi di euro, un debito finanziario di 25,9 miliardi di euro e ricavi dai servizi domestici attestati a 14,058 miliardi di euro, dei quali: 10,372 miliardi derivanti dal mercato della rete fissa e 4,517 miliardi da quello mobile.
 
Il Gruppo nel 2014 ha effettuato 4,94 miliardi di investimenti ottenendo 8,79 miliardi di EBITDA, 4,53 miliardi di Ebit, un utile netto consolidato di 1,35 miliardi di euro e un ricavo 21,57 miliardi di euro, di cui: 15,30 miliardi dalla BU Domestic; 6,24 miliardi dalla BU Brasile; 0,71 miliardi da Media e altre attività. A partire dal 2014, la ''business unit domestic'' accoglie, oltre a Core Domestic e International Wholesale, anche il gruppo Olivetti; il periodo posto a confronto è stato di conseguenza modificato.<ref name="31-98-gruppotim.it">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/investitori/report-presentazioni/presentazioni-webcast/2015/FY2014-results.html|titolo=FY 2014 Results}}</ref>
Nell'esercizio [[2018]] il gruppo TIM-Telecom Italia ha riportato un fatturato pari a [[Euro|€]] 18.940 miliardi e ha generato perdite per [[Euro|€]] 1.152 miliardi, con un EBITDA pari a [[Euro|€]] 7.403 miliardi.<ref>{{Cita web|url=https://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/en/archive/documents/investors/Annual_Reports/2018/TIM-Annual-report-2018.pdf|titolo=TIM Group - 2018 Annual Report|data=29-03-2019}}</ref>
 
Nel 2015, Telecom Italia S.p.A. termina l'esercizio<ref name="32-25-gruppotim.it">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2016/preliminary-results-at-31-december-2015-approved.html|titolo=TELECOM ITALIA: Approvati i risultati preliminari al 31 dicembre 2015}}</ref> con un EBITDA pari a 5,266 miliardi di euro, un debito finanziario di 25,9 miliardi di euro e ricavi dai servizi domestici attestati a 14,058 miliardi di euro, dei quali: 10,372 miliardi derivanti dal mercato della rete fissa e 4,517 miliardi da quello mobile.
 
Nell'esercizio 2018 il gruppo Telecom Italia ha riportato un fatturato pari a [[Euro|€]] {{formatnum:18940}} miliardi e generato perdite per € {{formatnum:1152}} miliardi. L'EBITDA è stato pari a € {{formatnum:7403}} miliardi.<ref name="33-18-gruppotim.it">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/en/archive/documents/investors/Annual_Reports/2018/TIM-Annual-report-2018.pdf|titolo=2018 Annual Report}}</ref>
 
La politica della riduzione dei costi ha portato alla riduzione del personale di 23 mila unità dal 2007 al 2017, di cui 16 mila in Italia.<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/telecom-16mila-dipendenti-meno-10-anni-ora-ristrutturazione-AEDcqCsD|titolo=Telecom: 16mila dipendenti in meno in 10 anni. Ora la ristrutturazione|autore=Simona Rossitto|data=31 gennaio 2018}}</ref>
 
== LeIdentità azioniaziendale ==
Il logo Telecom Italia venne presentato nel 1994, ma è da considerare il frutto di un'evoluzione storica e dei cambiamenti dell'azienda. L'origine del simbolo è infatti da rintracciare nei loghi delle società SIP e STET, che hanno portato alla nascita di Telecom Italia. Rispetto allo storico marchio SIP, presentato nel 1983, le variazioni riguardano prevalentemente il ''lettering'' e il colore. Le quattro "ondine" rosse, scese a tre nel 2003, intendono richiamare i cavi telefonici attraverso cui avviene la comunicazione<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/telecom-italia-nel-1994-anno-della-sua-costituzione-presenta-suo-nuovo-logo|titolo=Il marchio Telecom Italia e la sua storia|accesso=6 agosto 2018}}</ref>. Il nuovo logo, in uso dal 2016, si ispira al [[trigramma]] ''[[Libro dei Mutamenti#Trigrammi|Gèn]]'' (montagna, riflessione) del [[libro dei Mutamenti]]. [[File:La presentazione del logo di Telecom Italia.jpg|thumb|Ernesto Pascale, Guido Pugliesi e Biagio Agnes presentano alla stampa nel 1994 il logo aziendale]]
=== Valore ===
=== Loghi ===
Le azioni della società con ''codice Isin IT 0003497168'' sono quotate dal 4 agosto 2003 presso Borsa Italiana quando avvenne la fusione tra Olivetti che incorporó Telecom Italia per assumere contestualmente la sua denominazione sociale.
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File:Telecom Italia logo (1994-2003).svg|1994-2003
File:Telecom-italia.svg|2003-2016
File:Telecom Italia - Logo 2016.svg|2016-2019
File:GRUPPO TIM.svg|In uso dal 2019
</gallery>
 
== Azioni ==
* Il minimo storico è stato 0,47 euro per azione, il 6 agosto 2013.
TIM è stata quotata per la prima volta sul mercato della [[Borsa di Milano]] il 27 ottobre 1997, in seguito alla sua [[privatizzazione]]. Le azioni della società sono state collocate tramite un'[[Offerta pubblica di vendita|Offerta Pubblica di Vendita]] (OPV) a un prezzo di circa 10.902 [[lire]] per azione.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/1997/Prezzo-OPV-Telecom-Italia/|titolo=Prezzo OPV Telecom Italia|sito=MEF|accesso=2025-07-29}}</ref><ref name="Valore">{{cita web|url=https://www.soldionline.it/quotazioni/dettaglio/IT0003497168.html|titolo=Quotazioni – Telecom Italia|accesso=18 gennaio 2021}}</ref>
* Il massimo storico è stato di circa 3,00 euro nel 2005.<ref>{{cita web|url=https://www.valoreazioni.com/titoli/telecom-italia-tit-mi|titolo=AZIONI TELECOM ITALIA – QUOTAZIONE TELECOM ITALIA (TIT.MI) IN TEMPO REALE}}</ref>
 
=== Dividendi ===
* 24 febbraio 2021. Azioni ordinarie: 0,01 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 23 aprile 2020. Azioni ordinarie: 0,01 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 21 febbraio 2019. Azioni ordinarie: 0 euro per azione, azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.gruppotim.it/it/investitori/azioni/dividendi/serie-storica.html|titolo=Serie Storica|sito=www.gruppotim.it|accesso=2025-07-29}}</ref>
* 18 giugno 2018. Azioni ordinarie: 0 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 19 giugno 2017. Azioni ordinarie: 0 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
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=== Capitale sociale ===
Il capitale sociale delladi Telecom ItaliaTIM è compostopari daa 1911.497677.076002.112855,10 azionieuro composto da: 1315.470329.955466.451496 azioni ordinarie (con diritto di voto) e 6.026027.120791.661699 azioni di risparmio (senza diritto di voto). Il valore fissato per le azioni è di 0,55 euro.<ref>{{citaCita web|lingua=it|url=httphttps://www.telecomitaliagruppotim.com/titit/it/investorsinvestitori/shareholdersazioni/sharecapitale-capitalsociale/evoluzione-capitale-sociale.html|titolo=CapitaleEvoluzione Sociale|data=20del giugnocapitale 2017sociale|sito=www.gruppotim.it|accesso=6 agosto 20182025-07-29}}</ref>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
| immagine = ProtezioneEcc1.png
| nome_onorificenza = Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimentodipartimento della Protezione civile
| collegamento_onorificenza = AttestatoMedaglia di pubblica benemerenza della Protezione civile
|motivazione = Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza
| motivazione = Per le operazioni di soccorso alla popolazione colpita dal sisma del 6 aprile 2009.
| luogo = Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010<ref>https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf</ref>
<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|wkautore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|serie=Serie generale|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf|pubblicazione=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|volume=anno 151|numero=277|pp=9-119–11|data=26 novembre 2010|città=Roma|formato=pdf|titolo=Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (D.P.C.M.) 11 ottobre 2010|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|wkautore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/11/26/10A14128/sg|data=26 novembre 2010|titolo=Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (D.P.C.M.) 11 ottobre 2010|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
}}
 
== Fondazione TIM ==
La '''Fondazione TIM,''' in(fino precedenzaal gennaio 2016 '''Fondazione Telecom Italia sino al gennaio 2016,''') è stata costituita il 24 dicembre 2008 ed è attiva nel settore dell'inclusione sociale, nel 2011 ha finanziato nel 2011 la riapertura della biblioteca provinciale "Salvatore Tommasi" de dell'[[L'Aquila|Aquila]]<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/biblioteca-riapertura-a-settembre-1.833490|titolo=Biblioteca, riapertura a settembre|pubblicazione=[[il Centro]]|data=14 agosto 2011|accesso=18 gennaio 2021}}</ref> e vari progetti destinati ai giovani in situazioni di disagio.
 
== Archivio storico ==
L{{'}}'''Archivio storico TIM''' (fino al 2016 '''Archivio storico Telecom Italia'''), inaugurato a Torino nel 1998, che dispone di 18&nbsp;km lineari di immagini storiche<ref name="34-86-archiviostorico.gruppotim.it">{{cita web|url=httphttps://archiviostorico.gruppotim.it/|titolo=TIM Archivio storico|accesso=6Storico agosto 2018TIM}}</ref><ref>{{cita tweet|utente=TIM_Official|autore=TIM Official|numero=732881673059217408|data=18 maggio 2016|titolo="Abbiamo 18km lineari di immagini di archivio storico: vogliamo renderle accessibili a tutti e in Creative Commons"|accesso=6 agosto 2018}}</ref>,ed è fra i maggiori archivi d'impresa sul territorio italiano e in Europa. Il fondo ''Telecom Italia S.p.A.'' ([[Schedatura#Archivi|estremi cronologici]]: fine [[XIX secolo]]-2000)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=362589|titolo=Complesso archivistico: Telecom Italia SpA|sito=[[Sistema archivistico nazionale#SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenza Archivistiche)|SIUSA]]|accesso=4 maggio 2018}}</ref> costituisce una straordinaria fonte di documentazione storica e tecnica per le ricerche sulle reti elettrica e telefonica perché raccoglie non soltanto il fondo documentario del principale operatore telefonico italiano, ma anche gli archivi di alcune società elettriche del Nord-Ovest operanti dalla fine dell'Ottocento ai primi [[anni 1930|anni Trenta]] del Novecento]]. Sono inoltre conservati più di 1800 oggetti, apparecchi e attrezzature, dalle centrali di sistema ai selettori, dai contatori alle cassette duplex, dai relè ai tavoli di prova, dai telefoni ad uso pubblico e privato agli attrezzi di lavoro, oltre a un ricco patrimonio librario di volumi tecnici specializzati. Nel 1992 è stato riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza per i beni archivistici del Piemonte del Ministero per i beni e le attività culturali.
 
==Apparecchi telefonici prodotti==
La Telecom ha prodotto diversi tipi di [[Telefonia fissa|telefoni fissi]] per utenza privata, tra i quali i diversi tipi di [[Sirio (telefono)|Sirio]] (in sostituzione del precedente telefono [[SIP (azienda)|SIP]]) quali [[Sirio 2000]], [[Sirio 187]], [[Sirio]], [[Sirio Classico]] e [[Sirio Maxi]], il cordless [[Aladino (telefono)|Aladino]] ed il [[videotelefono]] Telecom. Dal 2016 il [[Sirio Classico]] viene prodotto per conto di [[TIM (marchio)|TIM]], insieme ad altri telefoni cordless che vengono frequentemente associati alla [[fibra ottica]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{citaCita libro|autore=Enrico Cisnetto|wkautore=Enrico Cisnetto|titolo=Il gioco dell'Opa|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2000|isbn=978-88-200-2885-5}}
* {{citaCita libro|autore1=Maurizio Dallocchio|autore2=Gianluigi Lucchini|titolo=L'opa ostile. Il caso Olivetti-Telecom|editore=Egea – Università Bocconi Editore|città=Milano|anno=2001|isbn=978-88-238-0705-1}}
* {{citaCita libro|autore1=Giuseppe Oddo|wkautore1=Giuseppe Oddo|autore2=Giovanni Pons|titolo=L'affare Telecom|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2002|isbn=978-88-200-3285-2|edizione=1}}
* {{citaCita libro|autore=Davide Giacalone|wkautore=Davide Giacalone|titolo=Razza corsara. I mercati mal controllati e la politica in fuga. Il caso Telecom e la mala privatizzazione|editore=Rubbettino Editore|città=[[Soveria Mannelli]]|anno=2004|isbn=978-88-498-0813-1}}
* {{citaCita libro|autore=Massimo Mucchetti|wkautore=Massimo Mucchetti|titolo=Il baco del Corriere|url=https://archive.org/details/ilbacodelcorrier0000mucc|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=2006|isbn=978-88-07-17132-1}}
* {{citaCita libro|autore=Maurizio Matteo Dècina|titolo=La Banda Larga. Opportunità e pericoli dell'Italia digitale|editore=Castelvecchi|città=Roma|anno=2015|isbn=978-88-6944-123-3|cid=Maurizio Matteo Dècina, ''La Banda Larga''}}
* {{citaCita libro|autore=Maurizio Matteo Dècina|titolo=Goodbye Telecom. Dalla Privatizzazione a una Public Company. Antologia del ventennale 1997-2017|editore=goWare|città=Firenze|anno=2017|isbn=978-88-6797-815-1}}
 
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
* [[Alice (azienda)|Alice]]
* [[Benetton (famiglia)|Famiglia Benetton]]
* [[Vincent Bolloré]]
* [[Amos Genish]]
* [[BeppeArnaud Grillode Puyfontaine]]
* [[Benetton (famiglia)]]
* [[FiberCop]]
* [[Flash Fiber]]
* [[Gettone telefonico]]
* [[Giuseppe Recchi]]
* [[Infrastrutture Wireless Italiane|INWIT]]
* [[INWIT]]
* [[IPTV di Telecom Italia]]
* [[Kena Mobile]]
* [[LA7]]
* [[MTV (Italia)|MTV Italia]]
* [[Noverca]]
* [[Olimpia (azienda)]]
* [[Olivetti]]
* [[Arnaud de Puyfontaine]]
* [[Giuseppe Recchi]]
* [[Scheda telefonica]]
* [[Security Operation Center]]
* [[Servizio bitstream]]
* [[Società Esercizi Telefonici|SET]]
* [[SIP - Società idroelettrica piemontese(azienda)]]
* [[SIP - Società Italiana per l'EsercizioIdroelettrica TelefonicoPiemontese]]
* [[STET]]
* [[STIPEL]]
Riga 689 ⟶ 704:
* [[TELVE]]
* [[TETI]]
* [[TIM (marchio)]]
* [[TIM Brasil]]
* [[TIM San Marino]]
* [[Timo - Telefoni Italia Medio Orientale|TIMO]]
* [[TIMvision]]
* [[Tin.it]]
* [[Ultimo miglio]]
* [[Vincent Bolloré]]
* [[Virgilio (portale)|Virgilio.it]]
* [[Virgilio (portale)]]
* [[Vivendi]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Telecom ItaliaInterprogetto|s=Portale:Diritto/Telecom}}
{{Interprogetto/notizia|Il canone Telecom è illegittimo|data=27 marzo 2006}}
{{Interprogetto/notizia|Si è suicidato il responsabile security di Telecom Italia|data=21 luglio 2006}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=56219|titolo=Telecom Italia spa|sito=[[Sistema archivistico nazionale#SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenza Archivistiche)|SIUSA]]|data=5 novembre 2012|accesso=8 agosto 2018}}
* {{cita web|url=http://www.agcom.it/L_naz/dpr318_97.htm#9|titolo=Delibera dell'AGCOM per la separazione contabile delle attività Telecom}}
* {{cita web|url=http://technosoc.blogspot.com/2009/12/dark-future-for-telecom-italia-at-least.html|titolo=Grafico con numero di clienti in Italia 1997-2008}}
* {{cita web|url=http://www.beppegrillo.it/2010/04/beppe_grillo_in.html|titolo=Intervento di Beppe Grillo all'assemblea degli azionisti Telecom|urlmorto=sì|accesso=13 agosto 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130123011654/http://www.beppegrillo.it/2010/04/beppe_grillo_in.html#|dataarchivio=23 gennaio 2013}}
* {{cita web|url=http://rete.telecomitalia.com/|titolo=Telecom Italia racconta come funziona la Rete e le nuove tecnologie NGAN e LTE}}
* {{cita web|url=http://voices.telecomitalia.com/|titolo=Il corporate blog di Telecom Italia in cui dipendenti e blogger ospiti parlano dei temi d'avanguardia delle nuove tecnologie, dei nuovi media e del futuro digitale}}
* {{cita web|url=http://www.fondazionetim.it|titolo=Sito della Fondazione TIM}}
* {{cita web|url=http://www.storiaindustria.it/repository/fonti_documenti/biblioteca/testi/Testo_SIP-Telecom_Storia.pdf|titolo=SIP-Telecom Italia. Storia|accesso=19 novembre 2018}}
 
{{Telefonia fissa italiana}}
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{{FTSE MIB}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:AziendeGruppo dellaTelecom cittàItalia| metropolitana di Milano]]
[[Categoria:TelecomAziende Italia|di Milano]]
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[[Categoria:Aziende di gestione della fibra ottica in Italia]]
[[Categoria:Telefonia mobile in Italia]]