Abraha: differenze tra le versioni
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[[File:Map_of_Aksum_and_South_Arabia_ca._230_AD.jpg|upright=1.6|thumb|Regno axsumita verso il [[230]]]]▼
{{Bio
|Nome = Abraha
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = dopo il [[553]]
|
|Attività = condottiero
|Nazionalità = etiope
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un condottiero abissino che, per conto del sovrano di [[Regno di Axum|Aksum]], conquistò lo [[Yemen]]. Nominato viceré, si rese di fatto sovrano indipendente nel [[525]],<ref>Voce «Abraha» (Stuart Munro-Hay), in: Siegbert von Uhlig (ed.), ''Encyclopaedia Aethiopica'': A-C, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2003.</ref> proclamandosi re dello Yemen, in cui regnò fino al 553 circa<ref>S. C. Munro-Hay, ''Aksum: An African Civilization of Late Antiquity'', Edinburgh, Edinburgh University Press, 1991, p. 87.</ref>
|Immagine = Ashab alfil 3782.jpg
|Didascalia = Illustrazione persiana del XV secolo raffigurante il fallito attacco di Abraha contro [[Mecca]]
}}
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=== Origini ===
▲[[File:Map_of_Aksum_and_South_Arabia_ca._230_AD.jpg
[[Procopio di Cesarea]] lo descrive come un apparente cristiano, già schiavo d'un bizantino stabilitosi ad
Verso il 520/523, [[Dhu Nuwas]], re arabo convertito al [[Giudaismo]], era al potere nel regno di [[Himyar]] e, forse per motivi biecamente finanziari,<ref>L'ipotesi è che, con la strage operata (che viene riportata in Occidente come la strage dei "Martiri Omeriti", vale a dire "Himyariti"), egli evitasse di restituire un prestito gravoso, contratto coi ricchi commercianti cristiani di Najran.</ref> forse per smania missionaria, uccise i [[Cristianesimo|cristiani]] dell'oasi di [[
=== La presa di potere in Yemen ===
==== Versione musulmana ====
Il massacro offre il pretesto al [[Negus]] cristiano [[Ella Asbeha|ʾElla ʾAṣbeḥa]] (ricordato anche come Caleb, chiamato ''ʾLʾṢṬH'' nelle epigrafi, e quindi vocalizzabile come Hellestheaios) d'[[Etiopia]], per invadere lo Yemen. Per consentire tale invasione, avvenuta prima del 531, l'Imperatore bizantino [[Giustino I]] gli offre 60 navi. ʾElla ʾAṣbeḥa invia un esercito comandato da Aryaṭ.<ref>{{formatnum:70000}} uomini, secondo [[
Il Negus attende di ricevere una parte del bottino e chiede ad Abraha di tornare in Etiopia. Abraha rifiuta, col pretesto di non poter lasciare il Paese per evitare di perdere rapidamente quanto aveva conquistato. Il Negus invia allora un nuovo contingente condotto da Aryaṭ per assumere il controllo delle operazioni. Ṭabarī narra che i due uomini si affrontano in duello. Nel corso del combattimento, Aryaṭ ferisce Abraha al naso e Abraha diventa perciò ''Abraha al-Ashram'' (Abraha dal naso mozzato). Uno schiavo di Abraha colpisce Aryaṭ con un colpo di lancia e lo uccide<ref>Ṭabarī, ''op. cit.'', p. 267; di freccia, secondo la ''Al-sîra, Le prophète de l'islam raconté par ses compagnons'', trad. di Mahmoud Hussein (Gaghar Elnadi e Adel Rifaat), Parigi, Hachette, 2006, vol. I, pp. 185-189.</ref>. Le truppe che lo accompagnavano si disperdono. Abraha s'insedia sul trono<ref>Ṭabarī, ''op. cit.'', p. 267.</ref>. ʾElla ʾAṣbeḥa avvertito della morte di Aryaṭ, giura di uccidere Abraha. Questi sa di rischiare la morte qualora il Negus dovesse arrivare per combattere, dal momento che i soldati abissini avrebbero rifiutato di combattere contro il loro re. Invia allora un messaggero al Negus per fornirgli la sua versione della morte di Aryaṭ. Il Negus non avendo più la possibilità concreta di mobilitare un nuovo esercito, si dice soddisfatto di quelle spiegazioni e conferma Abraha nel suo posto di re dello Yemen (verso il 558).
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Secondo Tabari, Abraha fece costruire una cattedrale a San'a', col fine di creare un pellegrinaggio capace di far concorrenza a quello che i pagani facevano alla volta di [[La Mecca|Mecca]] e della sua [[Kaʿba]]<ref name=autogenerato1 />. Un pagano abitante di Mecca, viene in visita a [[San'a|Ṣanʿāʾ]]. Ottiene il permesso di passare la notte nella chiesa. La mattina egli insozza il luogo con i suoi escrementi. Abraha, furioso, giura di vendicarsi e di distruggere il santuario meccano.
=== L'
La tradizione musulmana attribuisce ad Abraha un attacco a [[La Mecca|Mecca]], condotto con una truppa dotata di elefanti. Il nome di Abraha non è citato nel [[Corano]], ma [[Ṭabarī]] nei suoi annali e la [[Sira (religione)|Sira]] parlano di un simile avvenimento. La Mecca è difesa vanamente da [[Abd al-Muttalib|ʿAbd al-Muṭṭalib]], nonno paterno di [[Maometto]], e Mecca si salva prodigiosamente grazie all'intervento divino, che avviene per il tramite di uccelli ([[Rondone]] Euroasiatico) che scagliano pietre mortali ( ''sijjīl'' ) sugli assedianti<ref>''[[Corano|Cor.]]'', CV:1-5.</ref> <ref>Ṭabarī, ''op. cit.'', pp. 270-281.</ref> <ref>''Al-sîra,...'', cit., pp. 185-198.</ref>. L'anno di questo leggendario attacco è chiamato «[[anno dell'elefante]]» e combacerebbe con l'anno di nascita del Profeta dell'[[Islam]], tradizionalmente situato fra il [[568]] e il [[572]].
La tradizione fissa in questa data la rottura definitiva della [[Diga di Ma'rib|diga di Māʾrib]], che comportò «la grande inondazione» di cui parla il Corano e che causò l'emigrazione delle tribù arabe meridionali verso il settentrione [[Penisola Araba|peninsulare]].<ref>''[[Corano|Cor.]]'', XXXIV:15-21.</ref>.
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== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20160113213718/http://www.dacb.org/stories/ethiopia/_abraha.html] «Abraha» (da Belanesh Michael, S. Chojnacki and Richard Pankhurst eds., ''The Dictionary of Ethiopian Biography'', Vol. 1 'From Early Times to the End of the Zagwé Dynasty c. 1270 A.D.', Addis Ababa, Ethiopia, Institute of Ethiopian Studies, 1975)
*{{en}}[http://www.staropomor.ru/Bogoslovie(4)/odb/aa-ag.pdf The Oxford Dictionary of Byzantium : in 3 vol.] / ed. by Dr. Alexander Kazhdan. — N. Y. ; Oxf. : Oxford University Press, 1991. — P. 5-6. — ISBN 0-19-504652-8.
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