Gorizia: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gorizia|Nome ufficiale
|Nome ufficiale = {{it}}Gorizia<br/>{{fur}} Gurize <ref>Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi {{Cita web|url=https://arlef.it/it/risorse/toponomastica-ufficiale/|titolo=Toponomastica ufficiale}}</ref><br/>{{sl}}Gorica
|Panorama =
|Didascalia = Veduta
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
|Data elezione = 26-6-2017
|Data rielezione = 26-6-2022
|Data istituzione =
|Altitudine = 86
|Sottodivisioni = ''nessuna''<ref>{{cita web|url=https://www.comune.gorizia.it/media/files/031007/attachment/STATUTO_COMUNALE__A.pdf|titolo=Comune di Gorizia - Statuto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230921215543/https://www.comune.gorizia.it/media/files/031007/attachment/STATUTO_COMUNALE__A.pdf|urlmorto=no}}</ref>; vedi [[#Circoscrizioni e quartieri|elenco quartieri]]
|Divisioni confinanti = [[Collio (Slovenia)|Collio]] (SLO), [[Farra d'Isonzo]], [[Mossa]], [[Nova Gorica]] (SLO), [[San Floriano del Collio]], [[Savogna d'Isonzo]], [[San Pietro-Vertoiba]] (SLO)
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2333
|Nome abitanti =
|Patrono = [[Ilario e Taziano|santi Ilario e Taziano]]
|Festivo =
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = La Nizza austriaca<ref>https://www.lastampa.it/viaggi/italia/2019/05/05/news/gorizia-la-nizza-austriaca-dal-fascino-mitteleuropeo-1.33699736</ref><br />La Città giardino<ref>https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/07/24/news/a-gorizia-resiste-il-mito-della-citta-giardino-1.7467288</ref>
|Mappa = Map of comune of Gorizia (province of Gorizia, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Gorizia nella ex provincia omonima
}}
'''Gorizia''' (<small>[[alfabeto fonetico internazionale|IPA]]</small>: {{IPA|ɡoˈriʦʦja|it}}<ref>{{dipi|Gorizia}}</ref> {{link audio|It-Gorizia.ogg}}; ''Guriza'' in [[Dialetto friulano orientale|friulano goriziano]], {{lang|fur|''Gurize''}} in [[lingua friulana|friulano]]<ref name=":0" />; {{lang|slv|''Gorica''}} in [[lingua slovena|sloveno]], {{IPA|[ɡɔˈɾiːʦa]|sl}},<ref name=":0">{{Cita web |url=https://arlef.it/it/risorse/toponomastica-ufficiale/ }}</ref><ref>{{cita web|titolo=Ministero dell'interno, servizi legislazioni minoranze etniche; DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia Giulia|url=http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/servizi/legislazione/minoranze_etniche/0999_2008_03_04_dpr_12_settembre_2007.html|accesso=8 novembre 2011|editore=Ministero dell'Interno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111003433/http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/servizi/legislazione/minoranze_etniche/0999_2008_03_04_dpr_12_settembre_2007.html|dataarchivio=11 novembre 2011}}</ref>; {{lang|deu|''Görz''}} in [[lingua tedesca|tedesco]]; ''Gurissa'' in [[dialetto bisiaco]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[Regione italiana a statuto speciale|regione a statuto speciale]] del [[Friuli-Venezia Giulia]]. Già capoluogo dell'[[provincia di Gorizia|omonima provincia]], oggi amministrativamente soppressa, è sede dell'[[Ente di decentramento regionale di Gorizia]].
La città forma un'[[area urbana]] integrata anche amministrativamente con i comuni sloveni di [[Nova Gorica]] e di [[San Pietro-Vertoiba]]. Il territorio della [[città della Slovenia|città slovena]] di Nova Gorica, anch'essa situata lungo il fiume Isonzo, fu parte integrante del comune di Gorizia fino al 1947, quando l'[[Istria]] e gran parte della [[Venezia Giulia]] vennero cedute alla [[Repubblica Socialista Federale di Iugoslavia|Jugoslavia]] in seguito al [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di Parigi]]. Per la sua posizione e per la sua storia, Gorizia è uno dei punti di congiunzione fra le culture [[Lingua romanza|romanze]], [[Lingua slava|slave]] e [[Lingue germaniche|germaniche]]. Come il resto del Goriziano, la città rientra sia nei confini del [[Friuli]] sia in quelli della [[Venezia Giulia]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Hum-GoriskaBrda.jpg|thumb|left|upright=1.2|Collio
Gorizia si trova all'estrema periferia orientale della [[Pianura
Gorizia è bagnata dal fiume Isonzo, corso d'acqua che scorre per {{frazione|2
Lungo il fiume Isonzo,
[[File:fiume_Isonzo_Gorizia.jpg|miniatura|upright=1.2|Il fiume Isonzo a Gorizia]]
La città si affaccia sulla pianura
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Gorizia}}
Gorizia è riparata a nord dai monti e quindi non risente dei freddi venti settentrionali: nonostante ciò, trovandosi quasi allo sbocco dei valichi [[Prealpi
Il clima di Gorizia, relativamente [[Zona temperata|temperato]], è tuttavia influenzato dai venti freschi e umidi provenienti da sud-ovest, che penetrano nel [[bassopiano]] verso cui si apre la città. In
{{ClimaAnnuale
| nome = Gorizia<!-- Se non indicato, apparirà "Mese" -->
| equatoriale = n <!-- Cambiare in s per i climi di regioni equatoriali -->
| tempmax = 7.2, 8.6 , 12.8, 16.7, 21.8, 25.4, 28.0, 27.9, 23.7, 18.2, 12.5, 8.9
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| tempmin = −0.1, 0.8, 4.1, 7.8, 12.7, 16.1, 18.3, 17.7, 14.3, 9.6, 4.0, 0.6
| tempassmax = 18.4, 23.1, 26.0, 28.9, 33.7, 37.4, 38.5, 38.7, 36.8, 30.1, 25.5, 19.6
| annotempassmax = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura massima corrispondente
| tempassmin = -14.2, -12.9, -8.1, -4.0, 0.9, 5.7, 8.9, 9.2, 5.2, -2.9, -7.8, -15.5
| annotempassmin = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura minima corrispondente
| warm = <!-- I giorni di calura (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 30°C) -->
| giornigelo = <!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giornighiaccio = <!-- I giorni di ghiaccio (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| nubi = <!-- Nuvolosità giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in ottavi) -->
| pioggia = 49.6, 46.8, 60.1, 76.3, 77.6, 70.5, 69.6, 68.5, 89.2, 101.2, 83.4, 60.2
| giornipioggia = 6.0, 5.2, 5.7, 8.3, 8.2, 8.6, 5.9, 6.1, 5.9, 6.7, 5.8, 5.9
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| giornisereno =
| elio = <!-- Insolazioni giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in h) -->
| sole = <!-- Radiazione solare globale (numero anche con cifre decimali, misurato in centesimi di MJ/mq) -->
| oresoleggiamento = 77.8, 100.4, 144.5, 179.7, 228.1, 249.9, 285.7, 261.3, 210.4, 144.0, 99.8, 62.4
| pressionereale = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili a 0 °C (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| pressione = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| tensionevapore = <!-- Tensione di vapore media mensile (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| vento = <!-- Ventosità medie mensili, direzione (S-E-N-W-SSW-SSE-NNW-ecc.) -->
| intensità = <!-- Valore delle ventosità (numero anche con cifre decimali, misurato in m/s) -->
}}
== Origini del nome ==
[[File:Castello di Gorizia con la neve.jpg|miniatura|upright=1.2|Il [[castello di Gorizia]] innevato. La più antica citazione documentale della città è invece legata al castello della vicina [[Salcano]], poi andato distrutto.]]
Il nome italiano '''Gorizia''' deriva dal
La città di Gorizia, situata nell'omonima provincia, è conosciuta anche con il nome '''Goriza''', che in lingua slava significa "villaggio" o "piccola città". La forma [[Latino medievale|latina]] del nome, "''Villa quae Sclavorum lingua vocatur Goriza"'', significa infatti "il villaggio che nella lingua degli slavi è chiamato Goriza", facendo riferimento alla tradizione linguistica slava che ha influenzato la denominazione del luogo.
Il nome di Gorizia, quindi, si inserisce in un contesto linguistico e geografico più ampio, riflettendo la tradizione toponomastica delle lingue slave, in particolare per quanto riguarda i riferimenti a rilievi montuosi e collinari.<ref><{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Frau|titolo=I nomi dei castelli friulani|rivista=Studi Linguistici Friulani|volume=1|anno=1969|p=311}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Sergio Tavano|titolo=Il castello di Gorizia|editore=Libreria Adamo|anno=1978}}</ref>. Il nome di Gorizia compare per la prima volta nell'anno 1001, riportato su un atto di donazione imperiale di [[Ottone III di Sassonia]]: su di esso il sovrano sassone cedeva il castello di [[Salcano]] e la villa denominata ''Goriza'' a Giovanni IV di Ravenna, [[Patriarchi di Aquileia|patriarca di Aquileia]], e a Guariento, conte del [[Friuli]], con queste parole:
{{Citazione|[...] Diamo ogni diritto a Giovanni patriarca e alla chiesa d’Aquileia la metà d’un castello che si chiama Salcano e la metà d’una villa che con la lingua slava si chiama Gorizia, e inoltre la metà di tutte le case, le vigne, i campi, i pascoli… e di tutte le cose che in quei luoghi di Salcano e di Gorizia ossia nel territorio fra l’Isonzo, il Vipacco, Vertovino e l’arco alpino [...]|Documento di donazione del castello di Salcano e della villa denominata ''Goriza'' da parte di Ottone III di Sassonia|[...] Damus et donamus cum omni jure Johanni Patriarchae et Ecclesiae Aquilejentis medietatem unius castelli quod dicitur Siliganum et medietatem unius ville que Sclavorum lingua vocatur Goriza nec non medietatem omnium domorum, vinearum, camporum, pascuorum… nec non omnium rerum quas in illis locis Syligano atque Goriza vel in finibus locorum que sunt inter Ysoncium et Wipacum et Ortaona atque in iuga Alpium cum finibus et omnibus iuribus antedictis [...]|lingua=la}}
Toponimi di [[Lingue slave meridionali|origine slava]] sono comuni anche ad altre località sud-orientali della [[Bassa friulana]], come ''Goricizza'' (frazione di [[Codroipo]]) e ''Gorizzo'' (frazione di [[Camino al Tagliamento]]). La loro origine sta a indicare il ripopolamento della zona a opera di genti [[Slavi meridionali|slave]] dopo le devastanti incursioni degli [[Ungari]] (IX secolo).
Mentre il nome friulano ''Gurìze'' continua l'originale ''Goriza'', il toponimo italiano è dovuto a una tradizione notarile che l'ha adattato all'uscita -''itia'', -''icia'' per attrazione del tipo ''Venetia''<ref>{{cita libro|autore=Giovan Battista Pellegrini|wkautore=Giovan Battista Pellegrini|capitolo=Contatti linguistici slavo-germanico-romanzi|titolo=Gli Slavi occidentali e meridionali nell'alto medioevo. Settimane del centro italiano di studi sull'alto medioevo|città=Spoleto|anno=1983|p=927}}</ref>.
== Storia ==
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=== Età antica ===
[[File:Friuli tabula peuntingeriana.gif|thumb|upright=1.8|Parte del Friuli e dell'Istria sulla [[Tabula
Più o meno nell'area dove attualmente si trova la città di Gorizia, in [[Storia romana|epoca romana]] sorgevano, fin dal
Qui sorgeva una ''[[mansio]]'' della ''[[via Gemina]]'' nel punto in cui questa [[strada romana]], che collegava ''[[Aquileia (città antica)|Aquileia]]'' ad ''[[Emona|Aemona]]'' (la moderna [[Lubiana]]).<ref>[http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.04.0006:entry=aquileia ''Princeton Encyclopedia of Classical Sites'': Aquileia Udine]</ref>, attraversava il fiume [[Isonzo]]. È possibile che nella zona fosse situata, nel
=== Età medievale ===
Il nome di Gorizia compare per la prima volta nell'anno
[[File:Duomo di Gorizia - Facciata (1).jpg|thumb|left|upright=1.2|Il ricostruito [[Duomo di Gorizia]], edificato originariamente nel Trecento]]
La località di ''Goriza'' è ricordata successivamente, nel
Con costoro si accrebbe la popolazione della città, costituita in massima parte da friulani (artigiani e mercanti), [[tedeschi]] (impiegati nell'[[amministrazione pubblica]]) e [[sloveni]] (agricoltori), con questi ultimi insediati principalmente nelle zone periferiche e nei centri rurali limitrofi.
[[File:Goriziavecchia.JPG|thumb|upright=1.2|Il centro medievale di Gorizia]]
Ciò permise alla contea, nel suo periodo di massimo splendore (corrispondente alla seconda metà del
Durante il regno di Enrico II (
Con tale atto Gorizia si ritrovò nell'ambigua posizione di vassalli della Repubblica di Venezia, Stato successore del Patriarcato, per quanto riguardava alcuni feudi friulani oltre l'Isonzo, e vassalli dell'[[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore asburgico]] per quanto concerneva i territori storicamente costituenti l'antica contea. Nel
=== L'appartenenza all'Austria ===
[[File:Venezia 1494 x Picture.JPG|thumb|left|
[[File:Porta Leopoldina.JPG|thumb|
Ogni tentativo veneziano di impadronirsi della città, anche mediante la forza, risultò vano. Solo fra l'aprile del
[[File:Litorale austriaco 1866-1918.jpg|thumb|left|Estensione della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca]]Gorizia fece da allora parte delle terre ereditarie della [[Casa d'Asburgo]], prima come capitale dell'[[Contea di Gorizia|omonima contea]] e successivamente come capoluogo della [[Contea Principesca di Gorizia e Gradisca]]. Quest'ultima, dalla metà del
Il 30 aprile 1848, l'Arcivescovo di Gorizia [[Francesco Saverio Luschin]], su richiesta del Commissario Imperiale, pubblicò un appello anonimo ai contadini del [[Veneto]] affinché deponessero le armi e non seguissero più i rivoluzionari, firmandosi semplicemente come "Un buon prete cattolico"<ref>{{Cita libro|autore=Riccardo Pasqualin|titolo=Antonio Maresio Bazolle. Antirisorgimento veneto|anno=2025|editore=Club di Autori Indipendenti|città=Castellammare di Stabia|pp=48-50}}</ref>.
Sino al 1918 il titolo di conte di Gorizia passò ai [[sovrani d'Austria]], salvo una breve interruzione: l'occupazione francese, che ebbe luogo dal 1809 al 1813 con l'inclusione della città nelle [[Province illiriche]], [[governatorato]] creato da Napoleone nell'ambito del [[Primo Impero francese]].
[[File:Görtz (Merian).jpg|miniatura|''Görtz in Friaul'', incisione di [[Matthäus Merian]] (1679). Vista del [[castello di Gorizia]] dai campi.|alt=|240x240px]]
Come conseguenza della [[terza guerra d'indipendenza italiana]], che portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], l'amministrazione imperiale austriaca, per tutta la seconda metà del XIX secolo, aumentò le ingerenze sulla gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano, temendone le [[Irredentismo italiano in Istria|correnti irredentiste]]. Durante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866, l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] tracciò un progetto di ampio respiro mirante alla ''germanizzazione o slavizzazione'' delle aree dell'impero con presenza italiana:
{{Citazione|Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel [[Tirolo del Sud]], in [[Dalmazia]] e sul [[Litorale austriaco|Litorale]] per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua Maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.|[[Francesco Giuseppe I d'Austria]], consiglio della Corona del 12 novembre 1866<ref>''Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971</ref><ref>{{cita libro |autore=Jürgen Baurmann|autore2=Hartmut Gunther|autore3=Ulrich Knoop| titolo=Homo scribens : Perspektiven der Schriftlichkeitsforschung | anno= 1993 | editore= | città= Tübingen|ISBN= 3-484-31134-7|p=279|lingua=de|url=https://books.google.com.au/books?id=l3tCTXoeAysC&pg=279}}</ref>.}}
La politica di collaborazione con gli slavi locali, inaugurata dallo [[zara]]tino Ghiglianovich e dal raguseo Giovanni Avoscani, permise poi agli italiani la conquista dell'amministrazione comunale di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] nel 1899. Nel 1909 la [[lingua italiana]] venne vietata però in tutti gli edifici pubblici e gli italiani furono estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione, andando ad alimentare le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
{{clear}}
=== La prima guerra mondiale ===
[[File:Gorizia Postcard - 1900 - Corso Verdi.jpg|miniatura|left|upright=1.2|Corso Giuseppe Verdi a Gorizia all'inizio del XX secolo
La [[prima guerra mondiale]] per Gorizia
Nel corso della prima guerra mondiale, pagando un cospicuo tributo in termini di vite umane, tra cui i cosiddetti [[Gialli del Calvario]] (così chiamati per il colore delle mostrine), le truppe italiane entrarono per la prima volta a Gorizia nell'agosto
[[File:Ruinen von Görz 31.-- (BildID 15608229).jpg|miniatura|upright=1.2|
{{Citazione|[...] O, Gorizia, tu sei maledetta<br />
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e il ritorno per molti non fu. [...]|Ritornello della popolare cantata durante la Grande guerra dai militi italiani}}
La presa di Gorizia fu anche decantata dai contemporanei, come testimonia il poema ''La Sagra di Santa Gorizia'' di [[Vittorio Locchi]], pubblicato per la prima volta nel 1918, che ebbe numerose ristampe.
Ripresa dagli austriaci in seguito alla [[Battaglia di Caporetto|vittoria di Caporetto]] (ottobre
=== Il passaggio all'Italia ===
{{vedi anche|Provincia di Gorizia (1919-1923)|Provincia di Gorizia (1927-1945)}}
[[File:Serenissima.png|thumb|center|upright=5|Cartina della [[Dalmazia]] e della [[Venezia Giulia]] con i confini previsti dal [[Patto di Londra]] (linea rossa) e quelli invece effettivamente ottenuti dall'Italia (linea verde). In fucsia sono invece indicati gli antichi domini della [[Repubblica di Venezia]]]]
[[File:P39.265-01 Gorizia - Parco delle Rimembranze Monumento ai caduti.jpg|thumb|left|Monumento ai caduti della prima guerra mondiale presso il [[Parco della Rimembranza (Gorizia)|Parco della Rimembranza]]]]
Il destino della provincia di Gorizia, creata nel 1919, fu segnato dagli esiti delle elezioni politiche del
Con l'avvento del [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]], quando le libertà democratiche erano state eliminate e il pugno governativo fu sufficientemente saldo, Gorizia fu assegnata inizialmente alla [[Provincia del Friuli (Regno d'Italia)|provincia del Friuli]] (
Tra il 1927 e il 1947 la provincia di Gorizia era quindi estesa su un territorio sensibilmente più ampio di quello attuale, visto che comprendeva anche l'alta e media valle del fiume [[Isonzo]], con i suoi affluenti, fino a [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]], corrispondendo solo in parte alla [[Provincia di Gorizia (1919-1923)|vecchia provincia di Gorizia]] soppressa nel
La giurisdizione della nuova provincia del 1927 comprendeva ancora l'intero [[Friuli orientale]], ma questa volta venne privata della [[Bisiacaria]] e di [[Grado (Italia)|Grado]], unite alla [[provincia di Trieste]], e del distretto di [[Cervignano del Friuli|Cervignano]], rimasto alla [[Provincia di Udine|Provincia del Friuli]].
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{{legenda|#eee8aa|Aree annesse all'Italia nel 1920, passate al Territorio Libero di Trieste nel 1947 con i trattati di Parigi e assegnate definitivamente alla Jugoslavia nel 1975 con il trattato di Osimo}}]]
L'opera di ricostruzione fu effettuata soprattutto durante il
A sud-est del centro cittadino venne realizzata una cittadella sanitaria, comprendente anche l'ospedale
e ispiratore della cosiddetta [[Legge Basaglia]] (n. 180/1978) che introdusse un'importante revisione ordinamentale degli [[ospedali psichiatrici in Italia]] e promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti sul territorio.<ref>[http://www.estoria.it/storia_di_gorizia.htm Storia di Gorizia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722032941/http://www.estoria.it/storia_di_gorizia.htm |data=22 luglio 2011 }}</ref>
Per quanto riguarda i rapporti interetnici
In città la lingua slovena fu ancora utilizzata per alcuni anni negli
=== La seconda guerra mondiale ===
{{vedi anche|Deportazioni di Gorizia}}
Tale politica vessatoria, accompagnata da violenze e sopraffazioni (fra cui l'assassinio del compositore sloveno [[Lojze Bratuž]] in una frazione di Gorizia), ebbe pesanti ripercussioni nei già deteriorati rapporti fra le nazionalità e suscitò
Nel corso della seconda guerra mondiale, subito dopo il [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]] e la conseguente resa italiana, il Goriziano fu teatro di scontri tra i due ex alleati italiani e tedeschi, che dalla città capoluogo
[[File:Provincia di Gorizia.png|thumb|upright=1.7|Segnati in arancione, i confini della provincia di Gorizia nel 1941-1943 (quando aveva le stesse dimensioni del periodo 1927-1947). Gli ampliamenti territoriali del Regno d'Italia che si vedono sulla mappa furono causati dall'[[invasione della Jugoslavia]]
Con l'occupazione militare della città da parte dei partigiani del 9º corpo [[slovenia|sloveno]], a Gorizia nel maggio del
Al termine del conflitto, con il [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di Parigi]], il comune dovette cedere i tre quinti circa del proprio territorio alla [[Jugoslavia]], con il 15% della popolazione residente. Il centro storico e la massima parte dell'area urbana della città restarono però in territorio italiano.
=== Il secondo dopoguerra e la ripresa ===
{{vedi anche|Provincia di Gorizia}}
In territorio [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|jugoslavo]] restò tuttavia parte della periferia situata a settentrione e
[[File:Gorizia-1946-1.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.2|Manifestazioni pro
Tra queste ultime la [[stazione di Nova Gorica|stazione ferroviaria di Gorizia Montesanto]] che si trovava sulla [[ferrovia Jesenice-Trieste|linea ferroviaria Transalpina]] collegante la "''[[Nizza]] austriaca''", come veniva chiamata Gorizia, all'[[Europa Centrale]]. La piazza antistante la stazione, divisa tra le due nazioni, fin dal
Nella parte della città in territorio sloveno fu edificata negli anni cinquanta [[Nova Gorica]], per volontà della dirigenza politica jugoslava, in quanto i territori della provincia di Gorizia annessi alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], chiusa la frontiera con l'Occidente considerato nemico, erano rimasti senza un centro amministrativo ed economico
[[File:Gorizia2.png|miniatura|right|upright=1.2|
[[File:L'edificio della Stazione Transalpina.jpg|right|miniatura|upright=1.2|La [[Stazione di Nova Gorica|stazione ferroviaria della Transalpina]], oggi in territorio sloveno. Si trova in [[piazza della Transalpina]], che è divisa dal [[confine tra l'Italia e la Slovenia]]. Nell'immagine
Paragonata a [[Berlino]]<ref>In modo forse inopportuno: Gorizia ebbe il confine all'estrema periferia orientale, poche case agricole e qualche villa di campagna rimase oltreconfine. Perse tuttavia oltre il 60% del territorio comunale e più del 90% di quello provinciale</ref>, tagliata in due dal confine protetto da torri armate di mitragliatrici, Gorizia ha rappresentato, nella seconda metà degli anni
Dopo la rottura di Tito con
Nel corso degli anni
=== Il nuovo millennio ===
Il 21 dicembre del
A tale proposito sono stati messi a punto recentemente progetti di mutuo interesse e una serie di incontri bilaterali o multilaterali che interessano non solo i due municipi, ma anche altri centri limitrofi. Vengono anche organizzati incontri periodici che si tengono fra le giunte municipali di Gorizia, Nova Gorica e [[San Pietro-Vertoiba]] per mettere a punto strategie comuni e creare nuove sinergie per lo sviluppo economico della regione.
=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni della provincia di Gorizia}}
[[File:Gorizia-
[[File:Gorizia-Gonfalone.png|sinistra|miniatura|353x353px|Gonfalone civico]]
; Stemma
La [[blasonatura]] dello stemma della città di Gorizia è la seguente<ref name="comuni-italiani.it">{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/031/stemmi.html|titolo=Stemmi Comuni Prov. di Gorizia|accesso=3 marzo 2019}}</ref>:
{{citazione|D'azzurro, alla muraglia cimata di tre torri, la centrale più alta, muraglia e torri merlate alla ghibellina, il tutto di argento, aperte, finestrate e murate di nero terrazzate di verde.}}
; Gonfalone
La blasonatura del gonfalone è<ref name="comuni-italiani.it" />:
{{citazione|Drappo rettangolare di stoffa azzurra, frangiata d'argento, attaccata per il lato corto a un'asta ricoperta di velluto pure azzurro, con bullette di metallo bianco poste a spirale e cimata di una freccia argentata con lo stemma del comune. Cravatta o nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiati d'argento; Al gambo della freccia vengono annesse le medaglie e la croce di guerra, concesse alla Città di Gorizia.}}
=== Onorificenze ===
La città di Gorizia è tra le [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"|città decorate con la Medaglia d'oro alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale]] per le azioni "altamente patriottiche" compiute dalla città nel [[Risorgimento]], dai moti insurrezionali del
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza = Medaglia d'oro alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = In ricompensa delle benemerenze acquistate nella lotta sostenuta in difesa della nazionalità italiana e per il lungo martirio di guerra eroicamente sopportato. Impegnata già dal 1815 nel movimento di liberazione nazionale, Gorizia costituì uno dei centri più attivi dell'irredentismo italiano fra il 1866 e il 1918. Il 9 agosto 1916, cinque giorni dopo la VI battaglia dell'Isonzo, costata 20.000 morti, le truppe italiane occuparono la città.
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|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Luce di civiltà italiana da secoli lontani; speranza d'eroi che per lei offrirono la vita congiungendola alla Patria nel ciclo conclusivo del Risorgimento; intrepida sempre nella difesa delle sue tradizioni; dava, anche nelle recenti fortunose vicende,
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Duomo di gorizia, esterno 01.jpg|miniatura|La facciata del
; [[Cattedrale dei Santi Ilario e Taziano (Gorizia)|
; [[Chiesa di Sant'Ignazio (Gorizia)|Chiesa di Sant'Ignazio]]: È un edificio [[barocco]] eretto fra il
; [[Sinagoga di Gorizia]]: Si trova nell'area del vecchio [[ghetto]]. Costruita nel 1756, sostituì un oratorio eretto provvisoriamente nel 1699 come luogo di preghiera comunitaria. [[File:Sinagoga di Gorizia 02.jpg|miniatura|La sinagoga di Gorizia]]
; Chiesa di San Giovanni: Ubicata nell'omonima via, la chiesa era stata fatta erigere nel 1580 per culto privato dalla famiglia Dornberg e fu dedicata a [[san Giovanni Battista]]
[[File:Chiesa di san Giovanni a Gorizia.jpg|miniatura|Chiesa di San Giovanni]]
; [[Chiesa di San Rocco (San Rocco di Gorizia)|Chiesa di San Rocco]]:Eretta alla fine del XV secolo per servire una piccola comunità agricola sorta poco lontano dalla città antica di Gorizia, se ne hanno notizie già nel 1497; con l'altare maggiore della piccola chiesa fu consacrata l'ultima domenica di agosto del 1500 da Pietro Carlo, vescovo di [[Caorle]]. L'edificio di culto mantenne le dimensioni di semplice cappella fino ai primi del XVII secolo quando, passata la pestilenza del 1623, i borghigiani decisero di ampliarla e abbellirla. Chiamarono per lo scopo [[Palma il Giovane]], del quale è possibile ammirare la pala posta nell'abside della chiesa, dove si notano i [[San Sebastiano|santi Sebastiano]] e [[Agostino d'Ippona|Agostino]] rispettivamente alla destra e alla sinistra di [[san Rocco]], osservati benignamente dalla [[Iconografia di Maria|Madonna]]. La chiesa e l'altare maggiore vennero consacrati dal [[vescovo di Trieste]] Pompeo Coronini il 23 agosto del 1637 e da quella data si fa risalire la prima [[sagra di San Rocco]] che ancora oggi suscita grande interesse in città e nell'intero [[Friuli-Venezia Giulia]] (già nell'agosto dell'anno 1500, dopo la consacrazione della cappella, ci fu una festa da ballo). Altri interventi furono una ''[[via Crucis]]'' di Antonio Paroli del 1750 e la facciata [[Neoclassicismo|neoclassica]] attuale, che si deve a Giovanni Brisco, del 1898. Il contesto è impreziosito da altri due monumenti: il [[seminario teologico]] centrale, progettato dal benedettino Padre Anselmo Werner e oggi sede del corso di laurea in scienze internazionali e diplomatiche dell'[[Università di Trieste]], e la fontana con l'obelisco (inaugurata il 25 aprile del 1909) prospiciente la chiesa, dono di un famoso borghigiano, l'architetto [[Antonio Lasciac|Antonio Lasciac Bey]], che fu per molta parte della sua vita architetto ai palazzi khediviali in [[Egitto]],<ref>https://sanroccogorizia.it/San_Rocco_Gorizia/La_chiesa.html</ref>.
; Chiesa di Santo Spirito: Eretta
; Chiesa dell'Immacolata: Pregevole edificio di gusto barocco, edificato nel
; Chiesa Esaltazione della Croce: La cappella, inclusa nel complesso del palazzo Cobenzl, sede dal 1751 dell'[[arcidiocesi di Gorizia]], è stata edificata nel 1746. L'ingresso principale, sormontato dallo stemma della casa Codelli, è sovrastato da un balcone con balaustra. La pianta dell'edificio ovale è scandita da paraste che reggono un cornicione sovrastato da una copertura a volta. L'aula e l'altare, con un tabernacolo in marmo bianco e la mensa sostenuta da due statue con angeli, sono illuminati da una lanterna centrale, frutto di un rifacimenti
; [[Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e di Maria (Gorizia)|Sacro Cuore di Gesù e di Maria]]: Nella chiesa
; Chiesa dei Frati Cappuccini: Sede del convento dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|frati Cappuccini]]. La fondazione del convento risale, per volere della [[Repubblica di Venezia]], al 1591
; Chiesa di San Giusto: Le origini della chiesa di San Giusto, consacrata nel 1926, sono strettamente legati alle sorti di Villa Locatelli, acquistata dai [[Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio|Fatebenefratelli]] dalla baronessa Carlotta de Hagenauer nel 1923. Oggi come allora, le due strutture
; Chiesa dei Santi Vito e Modesto: La
; [[Chiesa di San Mauro (Gorizia)|Chiesa di San Mauro]]: Situata nell'omonima frazione, venne edificata nel 1930 in sostituzione della precedente cappella demolita durante la [[Grande Guerra]]. Al suo interno sono visibili la tela ritraente la ''Gloria di Sant'Andrea con le Sante Elena e Barbara'', collocata sulla parete sinistra, un dipinto settecentesco raffigurante la ''Madonna'' e una pala eseguita Clemente Del Neri<ref>{{cita libro|autore=Ferruccio Tassin|titolo=Chiese del Collio|città=Gorizia|p=142-143|editore=Iniziativa Isontina|anno=2002}}</ref>.
=== Architetture civili ===
[[File:Villa Coronini.jpg|miniatura|destra|[[Palazzo Coronini Cronberg]] dove il 6 novembre 1836 morì Carlo X]]
[[File:Palazzo Cronberg.JPG|thumb|In palazzo Strassoldo, sito nella zona del Duomo, vi stabilì l'entourage di Carlo X. Vi soggiornò anche il famoso matematico Cauchy.
; Teatro comunale Giuseppe Verdi:
=== Architetture militari ===
; [[Castello di Gorizia]]: Forse il più noto monumento della città, sorge sul punto più alto di un ripido colle. Il maniero accoglie i visitatori con un [[Leone di San Marco|leone veneziano]], che però non è quello che fu apposto dalla [[Repubblica di Venezia]] durante la breve occupazione della città (
=== Archeologia industriale ===
A partire dal Settecento, su impulso di [[Maria Teresa d'Austria]], nel Goriziano iniziò l'[[industrializzazione]]. Ciò si deve soprattutto allo spirito imprenditoriale della famiglia Ritter de Zahony, che in seguito a fortunate speculazioni si arricchì e poté investire, aprendo a Gorizia nel
=== Altri edifici e luoghi di interesse ===
[[File:Gorizia Palazzo Attems Petzenstein Pinakothek.jpg|thumb|La
* Museo di storia e arte
* Museo della Grande Guerra
* Museo del Medioevo Goriziano<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/museo-del-medioevo-goriziano|titolo=Museo del Medioevo Goriziano}}</ref>
* Museo del Lasciapassare/Prepustnica<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/museo-del-lasciapassare-prepustnica|titolo=Museo del Lasciapassare/Prepustnica}}</ref>
* Museo della Moda e delle Arti Applicate<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/museo-della-moda-e-delle-arti-applicate|titolo=Museo della Moda e delle Arti Applicate}}</ref>
* Museo Santa Chiara<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/gorizia-musei|titolo=Museo Santa Chiara}}</ref>
* Museo della Sinagoga
* Museo sul Confine di Stato nel Goriziano
* Pinacoteca della Cassa di Risparmio di Gorizia
* Collezione archeologica Goriziana<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/collezione-archeologica-gorizia|titolo=Collezione Archeologica Goriziana}}</ref>
* VirtualGmuseum
* Palazzo [[Attems]] Santa Croce
* Palazzo Attems Petzenstein con la Pinacoteca
* [[Palazzo Coronini Cronberg]]
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* [[Oslavia|Sacrario Militare di Oslavia]]
* Palazzo ex GIL
* Palazzo Alvarez, sede distaccata dell'[[Università di Udine]] a Gorizia e dell'[[
* Seminario Minore, sede distaccata dell'[[Università di Trieste]] a Gorizia
* Villa Ritter
* Casa Dornberg-Tasso<ref>{{Cita web|url=https://www.mondimedievali.it/castelli/gorizia-case-dornberg-e-tasso/|titolo=Gorizia (case Dornberg e Tasso)}}</ref>
* Orto Botanico<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/friuli-venezia-giulia-musei-monumenti/giardino-lucio-viatori|titolo=Giardino Lucio Viatori}}</ref>
=== Piazze ===
; [[Piazza della Vittoria (Gorizia)|Piazza della Vittoria]]: La più ampia della città, su cui si affaccia la chiesa di Sant'Ignazio. Qui troviamo anche la Casa Torriana, di origine cinquecentesca, oggi sede della Prefettura. Fra i molti ospiti illustri che vi abitarono, ci fu anche [[Giacomo Casanova]], che vi soggiornò nel 1773. Al centro della Piazza si trova la Fontana del Nettuno, eseguita verso la metà del Settecento dal padovano Marco Chiereghin su progetto di Nicolò Pacassi, mentre davanti alla [[Chiesa di Sant'Ignazio (Gorizia)|chiesa di Sant'Ignazio]] si trova la Colonna di Sant'Ignazio, donata dal Conte Andrea di Porcia e qui collocata nel 1687.[[File:Piazza della Vittoria Gorizia by night.jpg|miniatura|Vista notturna di piazza della Vittoria da via Rastello.]]
; Piazza Sant'Antonio: [[File:Chiesa di sant'Antonio - Gorizia (1).jpg|miniatura|Scorcio di piazza Sant'Antonio]] Delimitata da un arioso colonnato, che un tempo apparteneva al [[chiostro]] di un convento fondato nel XIII secolo – come vuole la leggenda – da [[sant'Antonio da Padova]]. Sulla piazza si affacciano due fra i più interessanti palazzi della città, il Palazzo dei Baroni Lantieri e il Palazzo dei Conti di Strassoldo.
; [[Piazza della Transalpina]]:[[File:Gorizia, Nova Gorica piazza Transalpina, Trg Evrope.jpg|miniatura|Piazza della Transalpina]]La piazza della Transalpina prende il suo nome dalla [[Ferrovia Jesenice-Trieste|linea ferroviaria Jesenice-Trieste]] (impropriamente chiamata in italiano [[ferrovia Transalpina]]) di cui fa parte la stazione situata in territorio sloveno<ref name=aestovest>{{cita pubblicazione|url=http://aestovest.osservatoriobalcani.org/luoghi/transalpina.html|titolo=Transalpina|rivista=AestOvest|editore=[[Osservatorio Balcani e Caucaso]]|anno=2008}}</ref>. Questo tratto, che venne inaugurato dall'[[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|arciduca Francesco Ferdinando]] nel 1906, collega [[Trieste]] con [[Jesenice (Slovenia)|Jesenice]] per poi addentrarsi nell'[[Europa Centrale]]. In tempi moderni l'intera piazza appare ristrutturata in modo da formare un unico spazio pubblico dove è permessa la libera circolazione dei pedoni. In luogo della parte centrale del [[Muro di Gorizia]] che divideva la piazza c'è un mosaico circolare e il [[confine di stato]] – rimossa la barriera fisica – è ora indicato da una linea di mattonelle di pietra.<ref name=aestovest/> In seguito al ridisegno della piazza è stato proposto dalla [[Slovenia]] di rinominare l'area in piazza dell'Europa Unita, ma tale proposta non ha avuto seguito. Per la sua simbolicità l'area viene sovente utilizzata per l'organizzazione di manifestazioni ed eventi di respiro internazionale.
; Piazza Camillo Benso conte di Cavour: Delimitata dalla lineare facciata del Palazzo degli Stati Provinciali, che ora ospita la Questura. Edificato nel 1200 e ampliato nel Cinquecento, il palazzo fu la sede dei "padri della patria goriziana", l'assemblea, di cui facevano parte rappresentanti della nobiltà, del clero e della contea, che amministrò per sei secoli la città e il suo territorio. Sulla piazza si affacciano altri antichi palazzi: la cinquecentesca Casa del Comune, con il caratteristico sporto ai piani superiori, dimora del Gastaldo; la Casa degli Ungrispach, una delle più antiche della città, in stile tardo gotico, sulla cui facciata spicca una targa con la data {{maiuscoletto|Mccccxli}}. Da segnalare la presenza di antiche case all'imbocco di via Rastello.
; Piazza Edmondo De Amicis: La piazza è dominata dalla facciata di palazzo Attems Petzenstein, che è stato realizzato su progetto di Nicolò Pacassi e che è stato terminato intorno al 1754 in stile rococò. La facciata del palazzo – con un corpo centrale aggettante e due ali laterali – culmina con un'elegante balaustra decorata con statue. Imponente anche l'interno, sede dei Musei Provinciali. Antistante al palazzo una volta c'era la fontana dell'Ercole, tolta in seguito per motivi di viabilità.
; Piazza del Municipio: Nel pieno centro cittadino, la piazza ospita il palazzo Attems-Santa Croce, oggi sede del municipio del comune di Gorizia.
; Piazza San Rocco: Poco distante dal centro storico, la piazza ospita la chiesa di San Rocco, consacrata nel 1637 dal goriziano Pompeo Coronini. Antistante alla chiesa si trova la fontana-obelisco inaugurata il 25 aprile 1909 progettata dall'architetto Antonio Lasciac, alta 8 metri e 10 centimetri, che è composta da tre parti principali: il basamento, le vasche e l'obelisco.
; Piazza Cesare Battisti:La piazza si affaccia sui giardini pubblici dove è stata collocata la statua dedicata al bersagliere [[Enrico Toti]], morto il 6 agosto 1916 durante la [[sesta battaglia dell'Isonzo]]. Il monumento risale al 1958 ed è opera dello scultore bersagliere Mario Montemurro. Enrico Toti è raffigurato privo della gamba sinistra, con il classico cappello piumato dei bersaglieri in testa e la leggendaria stampella, lanciata poco prima di morire verso le trincee nemiche. Il basamento posto sotto la statua riporta un'unica frase, {{maiuscoletto|Al Bersagliere Enrico Toti eroe nazionale caduto il 6 agosto 1916}}.::'''Piazza delle erbe''' :Antica piazza della città, dove un tempo, come suggerisce il nome, vi era il mercato delle erbe. La piazza si trova nell’ultimo tratto del corso Giuseppe Verdi, lo spazio ha perso il suo uso divenendo negli ultimi tempi spazio per il capolinea dei bus urbani.
;Piazza Nicolò Tommaseo
: Lasciando il complesso di Palazzo Coronini attraverso l’antica via dei Coronini si giunge in piazza Tommaseo, dove sorge la chiesa originariamente dedicata a San Giovanni, costruita nel 1656 a fianco dell'Ospedale dell’ordine dei Misericorditi o Fatebenefratelli per volontà del barone Giovanni Vito del Mestri. La maggior parte dei goriziani continua a chiamare questa piazza con l’antico nome di “Piazzutta”, dal friulano Plazuta, piccola piazza, con cui veniva indicata in passato per distinguerla dalla vicina Piazza Grande, oggi piazza Vittoria.
;Piazza San Francesco D'Assisi
:La piazza si trova tra il centro cittadino e il quartiere San Rocco, dimora la Chiesa dei Frati Cappuccini fondata dalla Provincia Veneta nel 1591.Durante la prima guerra mondiale il convento fu quasi totalmente distrutto. La chiesa primitiva, dedicata all’Assunta e a S. Francesco d’Assisi, venne ampliata negli anni 1909-10 e riconsacrata il 18 giugno 1911. A fianco la chiesa c'è la statua dedicata al santo che chiude la piazza.
'''Piazza [[Divisione Julia]]'''
:Inizialmente chiamata piazza Nuova, dal 1851 al centro vi sorgeva una fontana circolare con basamento in granito e una spina in metallo, cui attingevano l’acqua gli abitanti della zona. Inoltre, a partire dal 1887, nella piazza si teneva il mercato del fieno, spostato da piazza Battisti; in virtù di ciò, la piazza assunse la denominazione volgare di ''piazza del fieno''. Ai primi del Novecento divenne piazza Carlo Bertolini (1827-1899) in onore dell’avvocato e patriota trentino. L’11 maggio 1941 si passò all’intitolazione al nome glorioso della Divisione Julia. Oggi la fontana non c’è più e ovviamente non c’è nemmeno il mercato del fieno, e la piazza, sfruttata in ogni suo spazio, è ridotta a un parcheggio su cui si affaccia il liceo scientifico “Duca degli Abruzzi”.
=== Aree naturali ===
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{{Citazione|Un ornamento particolare della città sono i numerosi giardini, in parte assai estesi, che nell'interno circondano i palazzi e le case. Qui soprattutto si notano chiaramente gli effetti del mite clima goriziano.|
[[Carl von Czoernig-Czernhausen]]}}
[[File:Statue coronini.jpg|thumb|left|Statue al parco di villa Coronini-Cronberg]]
[[File:Parco del comune di Gorizia edicola.jpg|miniatura|Edicola nel parco del
[[File:Strada di Osimo - monte Sabotino.jpg|thumb|Il monte Sabotino visto da Gorizia
Gorizia, già definita la [[Nizza]] austriaca, colpisce per le estese aree verdi che la circondano e che punteggiano il centro abitato. Vi sono numerosi parchi e giardini pubblici all'interno della città, oltre quelli che circondano le molte ville ottocentesche. Vi sono poi spazi verdi restati allo stato naturale, quali il Parco del Castello e la Valletta del Corno, che si estende tra il rione di Straccis
Lungo il corso del fiume [[Isonzo]] si snodano alcuni parchi di notevole valore paesaggistico, fra cui quello di Piuma-Isonzo, costituito da una parte fluviale e una collinare boscosa, e quello della Campagnuzza, che presenta un ambiente di bosco golenale. Tra le superfici non protette, è particolarmente suggestivo il primo tratto del fiume Isonzo in territorio comunale, incassato in una gola dalle cui pareti sgorgano acque sorgive, con copertura vegetale estremamente varia, e l'ultimo tratto tra le frazioni di Sant'Andrea e [[Lucinico]], contraddistinto da una vasta distesa di [[Populus|pioppi]] e [[salici]].
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Altro complesso boschivo è quello del [[Monte Calvario (Gorizia)|monte Calvario]], che saldandosi a quello del monte di Piuma del già citato Parco Piuma-Isonzo forma un corpo unico di svariate centinaia di ettari e, infine, la zona del [[monte Sabotino]], rilievo prealpino di natura [[Carso|carsica]].
La presenza di vaste aree boschive continua. Degne di nota sono la vegetazione del
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
==== Storia ====
La città, che si trova, fin da epoca medievale, al crocevia tra il mondo [[Latini|latino]] e quello [[Slavi|slavo]], è attualmente punto d'incontro e di confronto tra due grandi realtà nazionali che condividono lo stesso destino europeo: quella [[Slovenia|slovena]] e quella [[italia]]na. Fino alla [[Grande guerra]] erano anche presenti in città due componenti minoritarie, ma socialmente e politicamente influenti: quella [[Ebrei|ebrea]] e quella [[Lingua tedesca|austro-tedesca]] (i germanofoni costituivano l'11% circa della popolazione urbana totale secondo i dati del censimento del 1910).
La complessità etnica della città e della sua zona di influenza ha provocato, negli ultimi due secoli, una serie di attriti, frizioni e talvolta anche di scontri interetnici. Nella seconda metà del XIX secolo, e nei primi decenni del secolo successivo, si erano andate sviluppando tensioni politiche e sociali tra la [[Lingue romanze|componente romanza]] ([[lingua friulana|friulana]], [[Lingua veneta|veneta]] e regnicola<ref>Erano definiti ''regnicoli'', fino alla [[prima guerra mondiale]], tutti i cittadini provenienti dal [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e i residenti nei territori [[Venezia Giulia|veneto-giuliani]] e del [[Friuli orientale]] (all'epoca sotto la sovranità austriaca)</ref>) e quella [[Lingua slovena|slovena]], della città, a causa del diffondersi dei rispettivi [[nazionalismo|nazionalismi]]. Fu all'epoca che nacque il Partito Cattolico Popolare Friulano, guidato da [[Luigi Faidutti]] e [[Giuseppe Bugatto]], che aveva però il suo punto di forza non a Gorizia, ma nelle campagne del goriziano e nei piccoli centri del Friuli orientale.
Le tensioni fra la componente slava e quella romanza transitarono irrisolte negli ultimi anni di governo asburgico e nel [[primo dopoguerra]], dopo l'annessione della città all'Italia. L'avvento del fascismo e la politica di [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] messa in atto dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]] determinarono, dopo il 1922, un ulteriore inasprimento dei rapporti interetnici, costellati da violenze e soprusi di ogni tipo nei confronti della [[Lingua slovena in Italia|minoranza slovena presente in città]].
Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e l'[[invasione della Jugoslavia]], Gorizia si trovò coinvolta in una guerra che contrappose le varie etnie, talvolta combattuta all'interno delle stesse mura cittadine, che raggiunse il suo culmine negli ultimi anni del conflitto e subito dopo la fine della guerra, prima durante l'[[Zona d'operazioni del Litorale adriatico|amministrazione militare della Germania nazista]] (1943-1945) e successivamente durante l'[[occupazione jugoslava dell'Istria e della Venezia Giulia]] (1945), durante i quali la popolazione goriziana subì eccidi, sopraffazioni e deportazioni che colpirono alternativamente i diversi gruppi etnici.
[[File:Trilinguismo gorizia duca.jpg|thumb|upright=1.2|Un cartello trilingue posto a indicare una scuola della città in italiano, friulano e sloveno.]]
Da ricordare la componente ebraica della città, in prevalenza [[aschenaziti|aschenazita]], proveniente cioè dall'[[Europa centrale]] germanofona e da quella orientale, che ha lasciato numerosi segni e donato a Gorizia personaggi illustri: [[Carlo Michelstaedter]], e altri ancora. Essa era pienamente integrata nella città e alcuni ebrei furono ferventi patrioti italiani (per esempio [[Carolina Luzzatto]] e [[Graziadio Isaia Ascoli]], il quale era però di origine livornese).
La vitale [[comunità ebraica di Gorizia]] fu praticamente cancellata con la deportazione e lo sterminio nei lager tra il 1943 e il 1944. Al deportato più giovane, Bruno Farber, è stato dedicato il giardino adiacente alla sinagoga: aveva tre mesi. Il 23 aprile 2009<ref>[http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2009/04/24/GO_16_PIED.html Dopo settant'anni celebrato un matrimonio in sinagoga - il Piccolo dal 2003.it» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> si è svolto, dopo oltre sessant'anni, il primo matrimonio con rito ebraico nella locale sinagoga, tra due cittadini israeliani di cui uno originario di Gorizia.
==== La situazione etnica moderna ====
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:3962}}, ovvero l'11,79% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2023&i=P03|editore=ISTAT|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2023 per sesso e cittadinanza|accesso=19 gennaio 2024}}</ref>
{{Colonne}}
* [[Slovenia]] {{formatnum:717}}
* [[Kosovo]] {{formatnum:417}}
* [[Bosnia-Erzegovina]] {{formatnum:298}}
* [[Romania]] {{formatnum:285}}
{{Colonne spezza}}
* [[Cina]] {{formatnum:183}}
* [[Repubblica di Macedonia|Macedonia del Nord]] {{formatnum:167}}
* [[Pakistan]] {{formatnum:167}}
* [[Croazia]] {{formatnum:129}}
{{Colonne fine}}
=== Lingue e dialetti ===
==== Storia ====
{{vedi anche|lingua friulana|Dialetto goriziano|Dialetto bisiacco|Lingua slovena in Italia}}
{{Citazione|Loquitur hic illyrice, italice et germanice|[[Hugo Blotius]], resoconto di un suo viaggio del 1571}}
Gorizia è una città tradizionalmente multilingue. Originariamente le lingue parlate erano tre: il [[Lingua friulana|friulano]] (maggioritario), il [[Lingua tedesca|tedesco]] e lo [[Lingua slovena|sloveno]] (minoritaria in città, ma molto diffusa nelle campagne e nei villaggi limitrofi). Alle soglie dell'[[era moderna]] iniziò a propagarsi a Gorizia anche il [[Lingua veneta|veneto]], portato prima dalle truppe di occupazione della [[Repubblica di Venezia]] (1508-1509), poi dagli immigrati.
Principali lingue amministrative, in età [[Basso Medioevo|bassomedievale]], furono invece il tedesco e il [[lingua latina|latino]] (in tale idioma venivano redatti tutti gli atti giudiziari). Il latino fu anche la più importante lingua scritta e di cultura nell'Europa medievale, cui si affiancarono successivamente (dal
L'italiano sembrò prevalere sul tedesco nel
In [[età napoleonica]] (che a Gorizia durerà meno di un quinquennio, dal
{{citazione|[...] I tedeschi che restano a Gorizia abbastanza a lungo finiscono per assimilarsi agli Italiani, e comunque ne imparano la lingua|Liliana Ferrari}}
Una frangia della borghesia goriziana, che aveva l'italiano come lingua di cultura e d'uso (insieme al veneto e/o al friulano), fece in parte sue le dottrine nazionaliste che in quegli anni si stavano diffondendo nel vicino [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che [[Proclamazione del Regno d'Italia|fu proclamato nel 1861]], rivendicando l'impiego ufficiale di tale idioma. Tuttavia nel
A partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, anche il gruppo sloveno (e alcune frange minoritarie di quello friulanofono), che fino ad allora era stato propenso
Se nel censimento del
L'aumento dell'etnia slovena viene così spiegato da Liliana Ferrari nel suo testo ''Gorizia ottocentesca, fallimento del progetto della Nizza austriaca''<ref>Liliana Ferrari, AA.VV. e Roberto Finzi, Claudio Magris e Giovanni Miccoli (a cura di), op. cit., p. 372</ref>:
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A questi vanno aggiunti altri {{formatnum:5679}} locutori sloveni dei tre comuni limitrofi ([[Sant'Andrea (Gorizia)|Sant'Andrea]], [[Piedimonte del Calvario]] e [[Lucinico]]) che fanno oggi parte del comune di Gorizia. I parlanti sloveni del territorio attualmente compreso nel comune di Gorizia, arrivavano, secondo il censimento del 1910, al 40% della popolazione totale, contro un 45% di italofoni (comprendente i parlanti friulano) e un 9% di germanofoni.<ref name=autogenerato1>Spezialortsrepertorium der Österreichischen Länder. Spezialortsrepertorium für das Österreichisch-Illyrische Küstenland. Bearbeitet auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1910. Herausgegeben von der Statistischen Zentralkommission (Wien: Verlag der Deutschösterreichischen Staatsdruckerei, 1918), p. 8-11</ref> Nell'intero territorio urbano e semi-urbano di Gorizia (comprendente, quindi anche i comuni di [[San Pietro di Gorizia]], [[Vertoiba]], e [[Salcano]], che verranno annessi alla città negli anni venti), nel 1910 i parlanti sloveni erano il 51% contro un 39% di parlanti italiano (esclusi i cittadini del Regno d'Italia).<ref name=autogenerato1 />
Il 23 novembre 1919 si svolse l'Assemblea Costitutiva della Società Filologica Friulana presso la sede municipale di Gorizia; In questo modo si
Con la guerra e la successiva annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], il gruppo slovenofono iniziò a decrescere mentre la componente italofona tornò
La seguente tabella riassume la composizione etnica di Gorizia dal
{| class="wikitable sortable" align="left" style="font-size:95%;width:40%;margin:auto;clear:both;text-align:left;"
| '''Anno''' || '''[[Lingua italiana|Italiani]]''' || '''[[Lingua slovena|Sloveni]]''' || '''[[Lingua tedesca|Tedeschi]]''' || '''Altri'''
|-
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|-
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|-
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|-
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|-
|
|-
|colspan=7|<small>'''Censimenti Gorizia città'''. Fonte: Branko Marušič. ''Pregled politične zgodovine Slovencev na Goriškem'' (Nova Gorica, 2005)</small>
Riga 430 ⟶ 444:
==== La situazione linguistica attuale ====
[[File:Map of Slovenian dialects.svg|thumb|upright=1.6|Mappa indicante la diffusione dei dialetti della [[lingua slovena]]. In blu è indicata l'area di utilizzo dei dialetti appartenenti al gruppo dialettale litoraneo, che è parlato anche a Gorizia<ref>Inštitut za slovenski jezik Frana Ramovša</ref>.]]
Dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] la [[lingua tedesca]], già fortemente regredita fin dagli anni dell'immediato [[primo dopoguerra]] (
Sopravvivono e sono vitali, oltre all'[[Lingua italiana|italiano]]
[[File:Road sign in Friulian.jpg|miniatura|Segnaletica stradale bilingue italiano-[[Lingua friulana|friulano]].]]
Oltre alla variante standard, sono presenti sul territorio goriziano il dialetto carsolino, tradizionalmente parlato a [[Sant'Andrea (Gorizia)|Sant'Andrea]], e il dialetto del Collio, tradizionalmente parlato a [[Piedimonte del Calvario]]), e il [[Lingua veneta|veneto]] nelle sue [[Dialetto veneto coloniale|varietà coloniali]]. Quest'ultimo, la cui presenza è documentata in città fin dal
=== Religione ===
[[File:Porta del Ghetto di Gorizia.jpg|thumb|upright=1.2|Porta del [[ghetto]] ebraico di Gorizia.]]
I goriziani, siano essi appartenenti al gruppo etnico italiano o sloveno, sono in massima parte di religione [[Chiesa cattolica|cattolica
La [[Ebrei|comunità ebraica]], un tempo fiorente, si è invece praticamente estinta, come si è già avuto modo di sottolineare. Nel
== Cultura ==
Gorizia, unitamente alla città [[Slovenia|slovena]] di [[Nova Gorica]] e alla città tedesca di [[Chemnitz]] in [[Sassonia]], sarà [[capitale europea della cultura]] nel 2025.<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/cronaca/2020/12/18/gorizia-nova-gorica-capitali-cultura-2025|titolo=Gorizia e Nova Gorica saranno la Capitale europea della cultura 2025|autore=Sky TG24|sito=tg24.sky.it|lingua=it|accesso=2020-12-22}}</ref>
===Istruzione===
[[File:Units sede gorizia dettaglio.jpg|thumb|upright=1.2|Sede distaccata di Gorizia dell'Università degli Studi di Trieste in via Bartolomeo Alviano.]]
Gorizia ospita, oltre a [[Scuola primaria|scuole primarie]], [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|secondarie di primo grado]] e [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|secondarie di secondo grado]], sedi distaccate dell'[[Università degli Studi di Trieste]], dell'[[Università degli Studi di Udine]] e dell'[[Università di Nova Gorica]].
=== Media ===
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Periodici e riviste:
* ''Borc San Roc''
* ''Iniziativa Isontina''
* ''Isonzo Soča''
* ''Novi Glas''
* ''Studi Goriziani''
* ''Voce Isontina''
* ''Il Goriziano''
==== Televisione ====
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=== Arte ===
I musei di Gorizia posseggono un'importante collezione di [[Antonio Rotta]], nato a Gorizia e naturalizzato veneziano, che fu uno dei più importanti rappresentanti al mondo della [[Pittura di genere]]. Rotta si specializzò in un primo tempo nella pittura di scenette e figure di [[Pittura di genere]] d'ambiente veneziano, alcune volte venate d'umorismo, che risultano le più pregiate<ref>
Non soddisfatto dei risultati ottenuti si volse nuovamente al [[Realismo (arte)|realismo]] dei suoi soggetti preferiti, come gli umili o l'infanzia<ref name=gam>[https://web.archive.org/web/20150623025122/http://www.archivio800veneto.com/Antonio%20Rotta.asp Antonio Rotta] Archivio '800 Veneto. Milano: GAM Manzoni</ref>.
=== Musica ===
{{C|sembra che alcune informazioni qui riportate vadano inserite in sezione ''Eventi'', come da modello di voce|musica|agosto 2021}}
Ogni anno si svolgono in questa città numerosi concorsi musicali internazionali. Tra questi, degno di nota, è quello riguardante il [[musica corale|canto corale]] "[[Cesare Augusto Seghizzi]]", in cui decine di cori di altissimo livello e provenienti da ogni parte del mondo si confrontano suddivisi in varie categorie. Il concorso Seghizzi rientra nel circuito del [[Gran Premio Europeo di Canto Corale]]. L'ultimo Gran Premio è stato ospitato a Gorizia nel 2004. L'[[Ensemble Dramsam]] è un ensemble musicale vocale e strumentale, specializzato nell'esecuzione di [[musica antica]], attivo nella città di Gorizia dal 1985.
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina goriziana}}
Nella [[cucina goriziana]] c'è una fusione della cucina tipica [[Europa centrale|mitteleuropea]], [[Cucina friulana|friulana]] e anche [[Cucina triestina|triestina]], che influenzano la cucina goriziana rendendola ricca e varia. I piatti tipici della cucina goriziana sono il [[cotechino]] con i [[crauti]], il [[gulasch]] e le [[frittata|frittate]] alle erbe. Contorni tipici sono le patate ''in tecia'' o il fresco abbinato a radicchio e fagioli.
Il dolce più caratteristico è la [[gubana]]. I vini sono prodotti soprattutto nella zona di [[Oslavia]] e nel [[Collio (territorio)|Collio]], dove spicca il "[[Collio Goriziano]]", vino a [[Denominazione di Origine Controllata]]. La gubana goriziana, il miele e i vini d'Oslavia sono oggi riuniti sotto il marchio ''prodotti tipici goriziani''.
Degna di nota è anche la coltivazione della [[rosa di Gorizia]], [[varietà (biologia)|varietà]] locale di radicchio (''[[Cichorium intybus]]'' della [[sottospecie]] ''sativum'') dalla caratteristica forma a rosa, tipico della zona e coltivato principalmente nel comune di Gorizia. La Rosa di Gorizia è riconosciuta come [[Prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani|prodotto agroalimentare tradizionale friulano e giuliano]] e come [[presidio Slow Food]].
=== Eventi ===
{{F|eventi|agosto 2021}}
* [[Premio Sergio Amidei]] (luglio), manifestazione per la miglior sceneggiatura cinematografica
* Concorso Internazionale di Canto Corale Seghizzi (luglio)
* Concorso Internazionale di Canto Cameristico e pianoforte Seghizzi (luglio)
* Concorso Internazionale di Composizione Corale e solistica Seghizzi (settembre)
* filmforum / Convegno Internazionale di Studi sul Cinema e ''MAGIS Gorizia International Film Studies Spring School''
* Concorso Europeo di Chitarra Classica "Enrico Mercatali" (maggio), festival e concorso internazionale di chitarra classica
*
* Musica Cortese, festival internazionale di Musica Antica
* Festival mondiale del Folklore e parata (agosto), festival che richiama e raggruppa molti dei migliori gruppi folkloristici del mondo
* Mittelmoda - The fashion award (settembre), concorso internazionale per giovani stilisti, si svolge dal 1993
* Concorso Internazionale di Violino "Premio Rodolfo Lipizer" (settembre)
* ''Gusti di frontiera'' (fine settembre), festival della cucina internazionale
* ''Festival Vegetariano'' (luglio) festival nazionale del vegetarismo
* ''Vinum Loci'' (ottobre), rassegna nazionale dei vini antichi e autoctoni
== Geografia antropica ==
=== Circoscrizioni e quartieri ===
[[File:Isonzo a Gorizia (2).jpg|miniatura|Il fiume Isonzo che attraversa Gorizia.]]
[[File:Gorizia vista E dal Monte Calvario.JPG|miniatura|upright=1.2|Gorizia vista dal [[Monte Calvario (Gorizia)|monte Calvario]]
*
*
*
* [[Lucinico]]
*
*
* [[Piedimonte del Calvario]] (
* [[Piuma (Gorizia)|Piuma]] (
* [[Oslavia]] (
* Piazzutta
* San Mauro (''Štmaver'')
* [[
* San Rocco-Sant'Anna
* Straccis
=== Valichi di frontiera ===
{{vedi anche|Lista di valichi di frontiera dell'Italia}}
[[File:Transalpine Square 2013.jpg|thumb|upright=1.2|[[Piazza della Transalpina]], con segnato il confine tra Italia e Slovenia, che divide Gorizia da Nova Gorica. I caseggiati che si vedono nell'immagine appartengono a Gorizia, mentre la foto è stata scattata a Nova Gorica.]]
[[File:BorderITSLO.jpg|thumb|upright=1.2|Ingresso a Nova Gorica dal valico di Casa Rossa provenendo da Gorizia prima della fine dei controlli confinari tra la [[Slovenia]] e l'[[Italia]].]]
Lungo i confini comunali tra Gorizia e [[Nova Gorica]] corre il [[confine tra l'Italia e la Slovenia]]. Sono presenti diversi valichi di frontiera tra le due città, il cui attraversamento è diventato sempre più agevole grazie al cambiamento della politica estera tra i due Stati, fino a giungere al 21 dicembre 2007, quando la Slovenia ha fatto il suo ingresso nell'[[Unione
I valichi di frontiera presenti lungo il confine comunale delle due città sono:
*Casa Rossa-[[Valdirose]]: il più importante valico di frontiera, che ha rilievo internazionale.
*[[Piazza della Transalpina]]: è la piazza dove un tempo passava il [[Muro di Gorizia]], che divideva Gorizia da Nova Gorica. Dopo la sua rimozione, è diventata consentita la libera circolazione dei pedoni. In luogo della parte centrale del Muro di Gorizia, che divideva la piazza, c'è un mosaico circolare, e il [[confine di stato]] – rimossa la barriera fisica – è ora indicato da una linea di mattonelle di pietra.<ref name=aestovest/>. In seguito al [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di Parigi]] la piazza venne divisa tra [[Italia]] e [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]], mentre dal
*Via San Gabriele-Erjavčeva ulica: precedentemente destinato al traffico locale, è stato potenziato, anche con il ripensamento [[Urbanistica|urbanistico]] della zona, per
*Via del Rafut-[[Prestava]]: precedentemente destinato al traffico locale, è stato potenziato, anche con l'aggiunta di strutture tipo la sede di un'agenzia di promozione sociale di livello internazionale, per
*Sant'Andrea-[[Vertoiba]]: è localizzato nelle periferie delle due città, a sud del confine comunale che le divide.
*Via Vittorio Veneto/[[San Pietro (San Pietro-Vertoiba)|San Pietro]]: è localizzato nelle periferie delle due città, a sud del confine comunale che le divide.
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== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Fiume Isonzo-ponte ferrovia.jpg|thumb|upright=1.2|Il fiume Isonzo e sullo sfondo il ponte ferroviario dei primi del Novecento.]]
[[File:07040033goriziatrainstation.jpg|thumb|upright=1.2|La stazione ferroviaria "Gorizia Centrale".]]
===
Le principali infrastrutture stradali interessanti Gorizia sono l'[[Autostrada A34 (Italia)|autostrada A34]] Villesse - Gorizia, che origina dal casello autostradale di Villesse-Gorizia sull'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]], la [[strada statale 55 dell'Isonzo]] che la collega a [[Duino]], la [[strada statale 351 di Cervignano|strada regionale 351 di Cervignano]] che la collega alla [[Bassa Friulana]] e la [[strada regionale 56 di Gorizia]] che la collega a [[Udine]].
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La [[stazione di Gorizia Centrale]], posta lungo la [[ferrovia Udine-Trieste]], è servita da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio con la [[Regione Friuli-Venezia Giulia]] e da collegamenti nazionali. Da tale impianto si diparte la [[Ferrovia Gorizia-Aidussina|Gorizia-Aidussina]], mediante la quale è possibile raggiungere le altre stazioni urbane, quelle di [[Stazione di Vertoiba|Vertoiba]] (già "Gorizia San Marco") e di [[Stazione di Nova Gorica|Nova Gorica]], quest'ultima posta in territorio [[slovenia|sloveno]] lungo la [[ferrovia Transalpina]] e servita da corse effettuate dalla [[Slovenske železnice]].
=== Mobilità urbana
Il sistema dei trasporti di Gorizia è gestito dalla [[APT Gorizia]], la quale gestisce [[Rete autobus di Gorizia|nove linee urbane]] e diverse linee suburbane compresi i collegamenti da e per l'aeroporto regionale Pietro Savorgnan di Brazzà di Ronchi dei Legionari.
La città di Gorizia è collegata anche con Nova Gorica per mezzo di un servizio di linea giornaliero di autobus, gestito congiuntamente da APT Gorizia e dalla omologa Avrigo di Nova Gorica<ref>Articolo sulla rivista ''Onda verde'', n.90, 2004</ref>.
Fra il
=== Aeroporti ===
L'[[aeroporto di Gorizia]], che fu costruito negli anni 1910 dagli austriaci, venne dopo poco tempo messo in disarmo. Recuperato negli anni 1920, e inizialmente intitolato a [[Egidio Grego]], negli anni a seguire ebbe un ruolo operativo nella prima e nella seconda guerra mondiale. Questo lo fece obbiettivo di un pesante bombardamento da parte degli alleati della seconda guerra mondiale, che distrusse quasi tutti gli hangar.
Dopo la seconda guerra mondiale fu convertito in aeroporto civile voli di linea. Questi ultimi durarono fino al
== Amministrazione ==
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=== Gemellaggi ===
Gorizia è gemellata con:
* {{Gemellaggio|AUT|Klagenfurt}}<ref>{{Cita web|url=https://www.klagenfurt.at/die-stadt/international/partnerstaedte.html|titolo=Partnerstädte|lingua=de|accesso=19 febbraio 2021|dataarchivio=31 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201031170630/https://www.klagenfurt.at/die-stadt/international/partnerstaedte.html|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|Paesi Bassi|Venlo}}
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|Bosnia ed Erzegovina|Banja Luka|01/07/2025|Banja Luka}}
== Sport ==
[[File:
Gorizia è stata una delle città, insieme a [[Mestre]], [[Siena]] e [[Torino]],
La squadra di [[pallacanestro]] maschile della [[Nuova Pallacanestro Gorizia|Unione Ginnastica Goriziana]] è stata per anni protagonista nella massima serie del campionato italiano arrivando nella [[Serie A1 1982-1983 (pallacanestro maschile)|stagione 1982-1983]] ai quarti di finale dei play off. Il 21 marzo 1999 con una vittoria 65-63 sulla [[Pallacanestro Treviso]] ha disputato l'ultima partita cessando poi l'attività nei campionati maggiori per motivi economici<ref>{{Cita web|url= http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/03/04/news/quando-gorizia-era-la-citta-del-basket-1.8784649|titolo= Quando Gorizia era La città del basket|autore= Piero Tallandini|sito= messaggeroveneto.gelocal.it|data= 4 marzo 2014|accesso= 5 settembre 2016|urlarchivio= https://archive.is/20160905194728/http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/03/04/news/quando-gorizia-era-la-citta-del-basket-1.8784649|dataarchivio= 5 settembre 2016|urlmorto= no}}</ref>.
Nel calcio è attiva la società [[Associazione Sportiva Pro Gorizia]], che partecipò al campionato di [[Serie B]] negli anni quaranta. Il 30 maggio
Il 26 ottobre
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Alessandro Arbo]], ''Musicisti di frontiera. Le attività musicali a Gorizia dal Medioevo al Novecento'', Monfalcone, Edizioni della Laguna, 1998
* Marina Cattaruzza, ''L'Italia e il confine orientale'', Bologna, Società editrice Il Mulino, 2007, ISBN 978-88-15-12166-0
* Lucio Fabi, ''Storia di Gorizia'', Padova, Il Poligrafo, 1991, ISBN 88-7115-010-4
Riga 607 ⟶ 618:
* Marco Grusovin (a cura di), ''Cultura ebraica nel Goriziano'', Udine-Gorizia, Forum, 2007, ISBN 978-88-8420-400-4
* Carlo Morelli di Schönfeld, ''Istoria della Contea di Gorizia'', vol. I, Gorizia, Premiata Tipografia Paternolli, 1855 (esiste in rete un'edizione digitalizzata di tale opera: [http://books.google.it/books?id=kGs5AAAAcAAJ&dq=Istoria+della+Contea+di+Gorizia+Morelli&printsec=frontcover&source=bl&ots=N0SeXdvaqV&sig=4yvzkrppc-qAIqLQCtebkNE2xZc&hl=it&ei=rVe-Svr3LdSb_AaCv8lg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2#v=onepage&q=&f=false Google Books])
* Tea Di Marco,
* Lucia Pillon, Emanuela Uccello e Sergio Zilli, ''Gorizia e dintorni'', Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2000, ISBN 88-
* Barbara Sturmar, ''Gorizia Nascosta, raccolta illustrata di curiosità di Gorizia e della sua provincia'', Lint Editoriale Trieste 2010, ISBN 978-88-8190-266-8
* Luigi Tavano, ''La diocesi di Gorizia, 1750-1947'', Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2004, ISBN 88-8345-169-4
* Gianni Nazzi,
* Autori vari,
*
* C. Vignoli,
* Claudia Carraro d'Amore, ''Gli ospedali di Gorizia e Monfalcone,
* Giorgio Faggin (a cura di) ''Prose friulane del Goriziano'', Udine-Trieste 1973
* Autori vari,
*{{cita libro|cognome=Gijswijt-Hofstra |nome=Marijke |coautori=Harry Oosterhuis; Joost Vijselaar |titolo=Psychiatric cultures compared: Psychiatry and mental health care in the twentieth century: Comparisons and approaches |url=
== Voci correlate ==
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* [[Cucina goriziana]]
* [[Merletto goriziano]]
* [[Premio Sergio Amidei]]
* [[Castello di Gorizia]]
* [[Parco Coronini Cronberg]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www3.comune.gorizia.it/turismo | 2 = Parchi, storia e turismo sul sito del Comune | accesso = 27 agosto 2011 | dataarchivio = 26 agosto 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110826125150/http://www3.comune.gorizia.it/turismo/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.inslovenia.it/gorizia-gorica.htm | 2 = Mappa Gorizia e Nova Gorica | accesso = 9 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090302124801/http://www.inslovenia.it/gorizia-gorica.htm | dataarchivio = 2 marzo 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.gois.it/|Consorzio turistico Gorizia e Isontino}}
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{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Comuni friulanofoni della provincia di Gorizia}}
{{Capitali europee della cultura}}
{{Questione adriatica}}
{{Provincia Austriaca}}
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[[Categoria:Gorizia| ]]
[[Categoria:Comuni italiani di lingua friulana]]
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