Neo-Dustur: differenze tra le versioni

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{{Partito politico
|colore = #C42A04
|nome = Neo-Dustur
|nome2 =
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|portavoce =
|stato = TUN
|fondazione = 2 marzo 1934
|dissoluzione = 22 ottobre 1964 <small>(Confluisce nel '''[[Partito Socialista Desturiano]]''')</small>
|sede = [[Tunisi]]
|ideologia = [[Nazionalismo]] [[tunisia|tunisino]]<br>[[RepubblicanesimoSecolarismo]]<br>[[LaicismoNazionalismo arabo]]<br>[[ModernizzazionePanarabismo]]
|internazionale =
|collocazione = [[Sinistra (politica)|Sinistra]]
|coalizione = Fronte Nazionale (1956)
|assemblea1 =
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==Storia==
Fu fondato il 2 marzo [[1934]]<ref>Michel Quitout, ''Parlons l'arabe tunisien : langue et culture'', éd. L'Harmattan, Paris, 2002, p. 13. ISBN 2747528863.</ref> e il suo primo congresso si è svolto nella casa di un parente di [[Habib Bourguiba]], Ahmed Ayed, notabile di [[Ksar Hellal]], in seguito a una scissione del [[Dustur]] da parte di un gruppo di giovani intellettuali fra cui lo stesso [[Habib Bourguiba|Bourguiba]], [[Mahmoud El Materi]], [[Tahar Sfar]], [[Hédi Chaker]] e [[Bahri Guiga]]. Il partito si proponeva in origine di liberare il popolo tunisino dal [[Protettorato francese in Tunisia|protettorato francese]]. In un messaggio del 24 giugno 1934, il [[Residenti generali di Francia in Tunisia|Residente generale di Francia in Tunisia]], [[Marcel Peyrouton]], avvertì i controllori civili che un nuovo partito era sul punto di nascere e che il suo obiettivo era di «liberare lo Stato [[Husaynidi|husseinide]] dal protettorato francese».
 
Peyrouton, futuro ministro degli Interni del [[regime di Vichy]], non tarda a infliggere duri colpi al Neo-Dustur, fin dal 3 settembre [[1934]], e ancora nel [[1938]], [[1943]] e [[1952]].
 
Dopo il conseguimento dell'indipendenza (20 marzo [[1956]]), l'elezione dell'[[Assemblea costituente tunisina del 1956|Assemblea costituente]], il 25 marzo, assegna tutti i seggi al Neo-Dustur, che può così governare la Tunisia sotto il forte impulso del suo Presidente [[Bourguiba]], che assume la presidenza dell'Assemblea l'8 aprile. Egli getta allora le fondamenta dello Stato della moderna Tunisia,<ref>{{fr}} [http://www.jeuneafrique.com/pays/tunisie/article_jeune_afrique.asp?art_cle=LIN22107vingtsetadt0 Samir Gharbi et Sonia Mabrouk, « Vingt ans, vingt dates », ''Jeune Afrique'', 22 octobre 2007]</ref>, fa proclamare la [[repubblica]] il 25 luglio [[1957]] e fa adottare una [[Costituzione della Tunisia|Costituzione]] il 1º giugno [[1959]].<ref>{{fr}} [http://books.google.fr/books?id=Om-x00oWT_0C&pg=PA167&dq=neo+destour+25+juillet+1957&hl=fr&ei=XAezTdr5H4GcOvCHgY4J&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CDoQ6AEwAzgU#v=onepage&q&f=false Sophie Chautard, ''Les dictateurs du XXe siècle'', éd. Studyrama, Levallois-Perret, 2006, p. 167]</ref> Il partito vince anche le elezioni per la [[Camera dei deputati (Tunisia)|Assemblea nazionale]] l'8 novembre [[1959]].
 
Sulla linea di un cauto [[Socialismo]] del Presidente [[Bourguiba]], il Neo-Dustur diventa il [[Partito Socialista Desturiano]] (PSD) nel 1964, denominazione mantenuta fino al 1988<ref>{{fr}} [http://books.google.com/books?id=4cjPiHMLY_8C&pg=PA62&dq=parti+socialiste+destourien+1964&hl=fr&ei=S7U-TcW3PMGj8QOVxMCcCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCUQ6AEwADgK#v=onepage&q=parti%20socialiste%20destourien%201964&f=false Sadri Khiari, ''Tunisie : le délitement de la cité. Coercition, consentement, résistance'', éd. Karthala, Paris, 2003, p. 62]</ref>.
 
== Congressi ==
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{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|politica}}