Roberto Malquori: differenze tra le versioni

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Luogo di morte
 
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{{F|artisti italiani|luglio 2013}}
{{W|arte|gennaio 2025}}
{{Bio
|Nome = Roberto
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Castelfiorentino
|GiornoMeseNascita = 118 settembre
|AnnoNascita = 1929
|LuogoMorte = Castelfiorentino
|GiornoMeseMorte = 15 gennaio
|AnnoMorte = 2025
|NoteMorte = <ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.das-spectrum.org/roberto-malquori-1929-2025/|titolo=Roberto Malquori 1929-2025 – Spectrum|accesso=2025-02-17}}</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = artista
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== Biografia ==
A [[Firenze]], nel [[1963]], èaderì attivo ilal ''[[Gruppo 70]]'' che teorizzateorizzava un'arte tecnologica che ha come attributitramite l'[[ironia|autoironia]] e l'[[autocritica]] e a cui interessainteressava contaminarsi con discipline diverse: [[poesia]], [[sociologia]], [[fotografia]], [[teatro]] e altro ancora. Malquori vi aderisce partecipando a diverse mostre ed eventi.
 
Dopo la sua prima [[mostra]] personale, tenutasi nell'aprile del [[1964]] alla ''Galleria L'Indiano'' di Firenze, Malquori visitavisitò la ''[[Biennale di Venezia]]'' dove haebbe modo di verificare che il proprio lavoro èera in sintonia con le opere di [[Robert Rauschenberg]] e [[Jasper Johns]], esponenti di primo piano della [[Pop Art]] [[statunitense]].
 
Nel [[1965]] partecipapartecipò al ''[[Bauhaus]] Situazioniste'', movimento che [[Jørgen Nash]] fondafondò dopo la separazione dal movimento ''[[Internazionale Situazionista]]'' teorizzato da [[Guy Debord]].
Il ''Situazionismo'' si proponeproponeva di creare situazioni in cui gli individui possanopotessero divenire partecipanti consapevoli della vita e non osservatori passivi dello spettacolo che ci viene proposto dai mass media: questo èfu sempre uno degli obiettivi dell'opera di Malquori, obiettivo che persegueperseguito con fedeltà negli anni partecipandocon le partecipazioni costantementecostanti all'attività del gruppo [[svezia|svedese]]; risale infatti al [[2001]] la sua ultima esposizione alla ''Drakabygget'' a [[Göteborg]].
 
Nel [[1969]] èfu tra gli artisti che sostengonosostenevano l'attività del ''Centro Tèchne'' e della rivista ''[[Tèchne]]'' fondati da [[Eugenio Miccini]].
Malquori, avvalendosi di rotocalchi e di quanto la pubblicistica dei consumi offre giorno per giorno, con un'originale tecnica di trasporto degli [[inchiostro|inchiostri]] [[topografia|tipografici]], compone dellecompose nuove immagini affollate di visi, figure, richiami, scritte, svincolandole dal loro contesto originario e dotandole di nuovi significati.
 
Si è parlato a proposito delle sue opere di clima da [[luna park]], ma anche di [[giudizio universale]] e di [[codice miniato]]. Malquori cipresentava presentail ilsuo mondo con immagini che formano immagini; e ciegli offreoffrì una visione del mondo contemporaneo avvalendosi di quegli stessi materiali che ci allagano quotidianamente dove all'influenza dei mass media diventa sempre più difficile resistere. MalquoriLa fasua fu un'operazione checoncepita risultacome un antidoto ai persuasori occulti e palesi della comunicazione di massa, nonché un richiamo costante alla memoria personale e collettiva che permette ad ogni spettatore di usufruire dei suoi lavori in modo individuale e consapevole. Il suo lavoro si può inserire decisamente nel filone dell'arte Pop con intendimenti molto polemici comuni anche alla ''[[dadaismo|New Dada]]''.
È certamente un richiamo costante alla nostra memoria personale e collettiva che permette ad ogni spettatore di usufruire dei suoi lavori in modo individuale e consapevole.
Il suo lavoro si può inserire decisamente nel filone dell'arte Pop con intendimenti molto polemici comuni anche alla ''[[dadaismo|New Dada]]''.
 
Nel [[2007]] esponeespose alla ''Galleria D'arte Aurelio Stefanini'' una selezione dei suoi lavori degli [[anni 1960|anni sessanta]] con una presentazione in [[catalogo]] di [[Walter Guadagnini]], a cui fafece seguito nel [[2008]] un'altra mostra di lavori recenti dedicata al cinema, con una presentazione in catalogo di [[Flaminio Gualdoni]], [[Jean Sellem]] e [[Raffaele Simongini]].
 
Nel febbraio/marzo [[2010]] l'''[[Istituto Italiano di Cultura]]'' promuovepromosse una sua mostra alla ''Galleria Civica'' di [[Bratislava]] con la pubblicazione di un catalogo conpresentato la presentazione dida [[Teresa Triscari]]. La stessa mostra, dedicata ad opere degli anni '60, èfu esposta tra maggio e giugno presso la Galleria di Arte della Città di Žilina.
 
Tra settembre e dicembre 2016 ''Nikita'' del 1964 èfu collocata tra le oltre 70 opere presenti presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (PR) per la mostra [https://www.magnanirocca.it/italia-pop/ "ITALIA POP. L'arte negli anni del boom"].
 
Tra marzo e aprile 2017 èfu organizzata presso la galleria [http://www.respublicagalleriadartedemocratica.it/catalogo-roberto-malquori-luca-beatrice/ Res Publica] la personale "Femminile plurale. Opere dagli Anni Sessanta ad oggi" a cura di [[Luca Beatrice]], che nel catalogo della mostra descrive il percorso di Malquori come "un esaustivo atlante, un archivio pensato come un work in progress, concepito in numerosi capitoli che seguono l’evoluzione dell’immagine, dal bianconero al colore".
 
Tra aprile e settembre 2017 due sue opere sonofurono esposte nella collettiva dal titolo “Dai ’60s ai ’60s. Un secolo dopo l’Unità d’Italia, la Pop Art”, organizzata presso il [[Museo nazionale del Risorgimento italiano|Museo Nazionale del Risorgimento italiano di Torino]] e curata da Luca Beatrice e Ferruccio Martinotti.
 
A giugno 2017 gli vienevenne dedicata la personale "Dagli anni '60 ad oggi" all'interno di Palazzo Pegaso a Firenze, sede del Consiglio della Regione Toscana.
 
Dal 2 al 5 febbraio 2018 Res Publica - Galleria d'Arte Democratica gli dedicadedicò un intero stand della 42esima42ª edizione di [[Arte Fiera]] a Bologna.
 
Malquori è morto nel gennaio 2025.<ref>{{Cita news |lingua=it |nome=Ylenia |cognome=Cecchetti |url=https://www.lanazione.it/empoli/cronaca/addio-allartista-malquori-esponente-della-854e5069 |titolo=Addio all’artista Malquori. Esponente della Pop art |pubblicazione=La Nazione |data=2025-01-17 |accesso=2025-01-22}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==