Scudo con testa di Medusa: differenze tra le versioni

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{{Opera d'arte
| immagine = Medusa by Caravaggio.jpg
| titolo = Scudo con testa di Medusa
| artista = [[Caravaggio]]
| data = 1598 ca.
| opera = dipinto
| tecnica = [[pitturaPittura a olio|olio]] su [[pitturaPittura su tela|tela]]
| altezza = 60
| larghezza =55 55
| città = Firenze
| ubicazione = [[Galleria degli Uffizi]]
}}
'''''Scudo con testa di Medusa''''' è il soggetto di un dipinto realizzato circa nel 1597 circa1598 dal pittore italiano [[Michelangelo Merisi, dadetto il [[Caravaggio]], conservato presso la [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]]. Fu pensato come decorazione di una [[Rotella (arma)|rotella]], uno scudo militare da parata.
 
'''''Scudo con testa di Medusa''''' è il soggetto di un dipinto realizzato nel 1597 circa dal pittore italiano [[Michelangelo Merisi da Caravaggio]], conservato presso la [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]].
 
== Storia ==
Esistono due versioni di [[medusaMedusa (mitologia)|Medusa]] realizzate dal [[pittore]] [[italia]]no [[Caravaggio]]:
* la prima è un dipinto a [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]], montato su uno scudo convesso di [[legno]] di fico (50 x 48&nbsp;cm), eseguito tra il [[1596]] eed il [[1598]]. L'opera si trova in una collezione privata in Italia. La prima versione è stata sottoposta ad interventi diagnostici che hanno evidenziato vari pentimenti e la presenza di disegni preparatori "a carbone". È detta "Murtola", a seguito del madrigale che [[Gaspare Murtola]] compose nel 1606 in onore del dipinto che ebbe grande fama. Secondo alcuni studiosi (Marini, Mahon, Gregori) si tratterebbe dell'autografo originario, mentre la versione degli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]], priva di pentimenti, sarebbe una copia di mano dello stesso artista. Ciò che rende eccezionale questa prima versione è il fatto che conserva la firma di Caravaggio, impressa nel sangue che sgorga dalla testa.;<ref>{{Cita libro |autore=Ermanno Zoffili e Mina Gregori, ''|titolo=The first Medusa: Caravaggio'', |anno=2011.}}</ref>
* la seconda, ispirata dalla prima, è stata commissionata dal [[Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria|cardinal del Monte]]<ref>''{{Cita news |titolo=Restored Medusa returns to Uffizi'', |pubblicazione=The Times (|città=London, (England), |data=Wednesday, December 4, 2002, |numero=Issue 67625, p.|pagina=16.}}</ref> per [[Ferdinando I de' Medici]]. Anche qui si tratta di un dipinto aad olio montato su uno scudo convesso di legno di pioppo, e di dimensioni leggermente più grandi rispetto alla prima versione (60 x 55&nbsp;cm). È conservato nella [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]]. Questa versione risulta di proprietà dei [[Medici]] dal 1598, cioè da quando giunse a Firenze il 25 luglio di quell'anno e fu collocata nella Sala dell'Armeria.<ref>Si veda {{cita libro |autore=Mina Gregori, ''|titolo=Testa di Mesusa'', |anno=2010, p.|pagine=107-109.}}</ref> In suo onore il [[Giovan Battista Marino|Marino]] compose un [[madrigale]] contenuto nella prima parte della sua ''Galeria''.<ref>{{Cita libro |autore=G.B. Marino, ''|titolo=La Galeria'', |città=Venezia |anno=1620, p. |pagina=225.}}</ref>.
La seconda versione fu commissionata dal cardinal [[Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria|Francesco Maria Bourbon del Monte]], ambasciatore a Roma del Granduca di Toscana, che poi la diede in regalo al granduca [[Ferdinando I de' Medici]].<ref>{{Cita libro |autore=Francesco Solinas, ''|titolo=Naturalismo del Caravaggio e il gusto del Cardinal del Monte'', |anno=2002, p.|pagine=27-38.}} {{Cita libro |autore=Zygmunt Wazbinski, ''|titolo=Il cardinale Francesco Maria del Monte'', |anno=1994, p.|pagine=93-99, 188-196.}} Per il rapporto fra il cardinale eed il granduca si vedano le pagine: 68-143.</ref> Nel 1598 il Granduca stava allestendo le sale della Galleria di Palazzo Vecchio ed aveva in animo di sistemarvi la sua ricca collezione di armi. Venuto a conoscenza delle intenzioni di Ferdinando, il cardinale pensò di arricchire la collezione con un pezzo prestigioso che potesse inserirsi nel contesto delle armi e dei tornei e con l'intenzione di far conoscere a Firenze le straordinarie abilità del suo protetto, Caravaggio. Il cardinale portò personalmente il dono a Firenze consegnandolo il 25 luglio 1598 come registrato nel Guardaroba Mediceo.<ref>{{Cita libro |autore=Alessandro Conti, ''|titolo=Alle origini della Galleria'', |anno=1981, p.|pagina=250.}} Sulla storia e l'iconografia del dipinto si veda anche {{cita libro |autore=Taro Kimura, ''|titolo=Un'ipotesi iconografica sulla testa di Medusa di Caravaggio'', |anno=2013.}}</ref>
 
Il tema della Medusa, caro ai Medici, non sembra essere stato casuale. In ambito umanistico, la testa della Medusa o Gorgone aveva un valore simbolico in quanto allegoria della prudenza e della sapienza. Tale simbologia era ben nota e presente in molti trattati di pittura dell'epoca. Infatti, nel ''Dialogo dei colori'' di [[Ludovico Dolce]] (1565), si legge che la Medusa raffigura la prudenza acquisita per mezzo della sapienza. Il dono dell'immagine di Medusa aveva dunque un valore augurale (oltre, naturalmente, a quello [[apotropaico]] tradizionale).<ref>{{Cita libro |autore=Walter Friedlaender, ''|titolo=Caravaggio studies'', 1969, p|url=https://archive.org/details/caravaggiostudie0000unse_r0b7 |anno=1969 |pagine=87-89.}}</ref>
{{chiarire|Secondo [[Giorgio Vasari]],<ref>{{Cita libro |autore=Giorgio Vasari |titolo=Le Opere |volume=IV vol. |pagine=22-23 |curatore=[[Gaetano Milanesi]] |annooriginale=1906 |editore=Sansoni |anno=1981 |altri=presentazione di [[Paola Barocchi]] |città=Firenze |sbn=PUV1330309 |url=https://www.firenzelibri.net/it/libro/391/Le-Opere.aspx |accesso=1º settembre 2023}}</ref> nelle collezioni del Granduca Cosimo si annoverava un dipinto dello stesso tema eseguito da Leonardo (e poi smarrito).|MancaIl ildipinto riferimentoè bibliografico.di Edizionefattura Giuntinanordica, Torrentinaprobabilmente ofiammingo, contemporanea?com'ebbe Pagina?a notare Corrado Ricci.}}
Il dipinto, di autore fiammingo anonimo, è del 1600. Inoltre, in [[Piazza della Signoria]] era già esposta la celebre scultura in bronzo del ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'' di [[Benvenuto Cellini]]. Lo scudo (o "rotella") dipinto dal Caravaggio, era invece stato posto in una sala della Galleria del Granduca, su di un manichino a cavallo vestito alla persiana, insieme ad altre armi da torneo o parata. Quando, nel Settecento, l'Armeria venne dismessa e venduta rimase la sola "rotella" a testimonianza del rispetto e l'ammirazione per l'opera del Caravaggio.<ref>{{Cita libro |autore=Lionello Boccia, ''|titolo=A due secoli dalla dispersione dell'Armeria Medicea'', |anno=1980, p.|pagine=117-118;}} {{cita libro |autore=Susanne E. L. Probst, ''|titolo=La rotella del Caravaggio e la Galleria degli Uffizi'', |anno=2004, p.|pagine=29-33.}}</ref>
 
== Descrizione e stile ==
LaLo "rotella"'scudo' dipintadipinto da Caravaggio è un saggio stimabile delle capacità ottiche del pittore, che riesce ad annullare gli effetti della convessità del supporto. La luce, provieneproveniente dall'alto, proietta l'ombra della testa sul fondo verde dello scudo. L'osservatore ha dunque l'impressione che l'ombra venga proiettata su di un fondo concavo e quindi che la testa vi fluttui sopra. Il volto della Medusa è colto nel momento dell'urlo, scaturito dall'improvviso taglio della testa dalla cui base sgorga un fiotto di sangue. Gli occhi spalancati ed allucinati, la tensione del corrugamento della fronte, la bocca spalancata che mostra i denti eed il fondo oscuro dell'interno, sono esaltati dalla luce calda eed improvvisa. La luce evidenzia anche l'orrore prodotto dalla capigliatura di serpi.
 
=== Iconografia ===
Come è noto il tema deriva da [[Esiodo]] (''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'', 274-284) e soprattutto da [[Ovidio]] (''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'', IV, 769-803). Medusa o Gorgone era un mostro con la testa ricoperta da una capigliatura di serpi sibilanti, il cui sguardo aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse. L'eroe [[Perseo]], grazie all'aiuto di [[Minerva]] e [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] scovò Medusa e la uccise recidendole il capo. Per poter evitare lo sguardo terrificante, l'eroe non guardò il mostro, ma la sua immagine riflessa su di un lucido scudo di bronzo. In seguito, donò la testa recisa (che ancora conservava il suo potere terrificante) a Minerva che la collocò sulla sua egida per terrorizzare i nemici.
 
Nel Rinascimento, si poteva disporre di ottime traduzioni in [[Lingua volgare|volgare]] delle ''Metamorfosi'', di cui alcune illustrate. Una, molto nota, era quella di [[Giovanni Andrea dell'Anguillara|Giovan Andrea dell'Anguillara]], pubblicata a Venezia nel 1563.<ref>Su queste edizioni corredate di incisioni, si veda {{cita libro |autore=Bodo Guthmüller, ''|titolo=Mito, poesia, arte: saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento'', |anno=1997.}}</ref> La fortuna delle ''Metamorfosi'' fu vastissima: il mito fu infatti molto rappresentato nelle dimore nobiliari. Nel 1606, [[Antonio Tempesta]], amico di Caravaggio, illustrò proprio le ''Metamorfosi'' attraverso varie xilografie pubblicate ad [[Anversa]]. Una ''Uccisione di Medusa'' (1546), opera di [[Perin del Vaga]], è raffigurata nell'appartamento farnesiano di [[Castel Sant'Angelo]]. Nel Baroccobarocco, l'immagine trionferà a [[Palazzo Pallavicini- Rospigliosi]] con l'opera di Giovanni Marozzi detto [[Giovanni da San Giovanni]], del 1623, ma anche con [[PieterPeter Paul Rubens]], che dipinse la bellissima ''Testa di Medusa'' (1617-1618), oraospitata alnel [[Kunsthistorisches Museum|Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]].
 
Nel suo dipinto, Caravaggio non raffigura l'uccisione di Medusa da parte di Perseo, ma la testa appena recisa, con il sangue che sgorga e la bocca spalancata nell'urlo (un'immagine affine per ciò che concerne l'urlo, la testa recisa eed il sangue che schizza è la ''[[Giuditta e Oloferne (Caravaggio)|Giuditta ed Oloferne]]'' del 1599[[1602]] dello stesso Caravaggio). Lo schizzo di sangue che fuoriesce dalla testa mozzata di Medusa è un elemento che, generalmente, è associato all'immagine dell'uccisore, {{chiarire|come in un'opera di [[Jacopo Ligozzi]] agli Uffizi|Quale opera? Titolo?}} del 1581.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro |autore=Giacomo Berra, ''|titolo=La Medusa “tutta serpeggiata” del Caravaggio: fonti mitologico-letterarie e figurative'', |anno=2004, p. |pagina=65.}}</ref> Secondo Giacomo Berra, Caravaggio avrebbe fuso, nel dipinto, due distinti aspetti del mito: l'immagine di Medusa riflessa nello scudo-specchio di Perseo e la testa del mostro collocata sull'egida di Minerva.<ref>Giacomo Berra, ''La Medusa “tutta serpeggiata” del Caravaggio: fonti mitologico-letterarie e figurative'', 2004, p.65.<name="ReferenceA"/ref> Secondo lo studioso, la testa conserverebbe il suo valore [[apotropaico]], cioè il suo valore magico-benefico, come {{chiarire|il poeta Giovan Battista Marino nell'elogio dell'opera nella sua ''Galeria'' di una decina d'anni dopo, sembra voler considerare.|In che senso “sembra voler considerare”? Marino parla chiaramente di valore [[apotropaico]]?}} Tuttavia, come sottolineato da Kimura, {{chiarire|l'ipotesi non è sufficientemente attendibile.|Quale ipotesi?}}<ref name="Taro Kimura 2013">{{Cita libro |autore=Taro Kimura, ''|titolo=Un'ipotesi iconografica sulla testa di Medusa di Caravaggio'', |anno=2013.}}</ref>
 
Per ciò che riguarda la capigliatura della Medusa, alcuni hanno suggerito che Caravaggio si sia avvalso di alcuni disegni botanico-naturalistici di [[Jacopo Ligozzi]] posseduti dai Medici (e tuttora a Firenze, nel Gabinetto delle stampe e disegni degli Uffizi) raffiguranti delle vipere, e forse messi a disposizione di Caravaggio dal cardinal del Monte, frequentatore assiduo della Corte di Palazzo Vecchio e delle sue collezioni. {{chiarire|L'ipotesi di Kimura è che l'opera di Caravaggio volesse dimostrare la superiorità della pittura (che può raffigurare tanto la luce che l'ombra), sulla scultura, che non ne ha la possibilità.|In che modo questa ipotesi si lega coi disegni di vipere di Ligozzi e la loro influenza su Caravaggio?}} A giustificare la tesi, lo studioso scrive che, nella stessa stanza dove era collocata la Medusa, si trovava anche uno scudo in ferro con il rilievo della testa della Medusa. Gli ospiti selezionati e lo stesso Granduca avrebbero avuto modo di "paragonare" i due scudi (uno dipinto e l'altro scolpito) visitando la sala della Galleria.<ref name="Taro Kimura 2013"/> Il tema era quello del dibattutissimo "paragone" fra pittura e scultura, di grandissima attualità durante tutto il [[XVI secolo|Cinquecento]] eè {{chiarire|illustrato da Vasari nella sua Casa di Firenze nell’affresco il cui soggetto è [[Apelle]].|Qual è questo aneddoto? È necessario spiegarlo brevemente, visto che viene menzionato}}<ref>{{Cita libro |autore=Michiaki Koshikawa, ''|titolo=Apelles's stories and the paragone debate: a re-reading of the frescoes in the Casa Vasari in Florence'', |anno=2001, p.|pagina=23.}}</ref> {{chiarire|La tesi implica però una guida iconologica per Caravaggio.|Cioè? Quale tesi? Cosa si intende per "guida iconologica"? In che modo tale guida concerne Caravaggio?}}
 
== Restauri ==
La ''Medusa'' venne sottoposta a restauro (conclusosi nel [[2002]]), dopo l'attentato nel [[1993]]Strage di via dei Georgofili|attentato di via dei Georgofili]] del 1993, nei pressi degli Uffizi, in conseguenza del quale aveva riportato danni strutturali di minima entità, ma che ne avevano compromesso il già precario stato di conservazione. Il restauro ha permesso di approfondire il valore dell'opera, che rientra nella tradizione degli [[Scudo|scudi]] da parata [[XVI secolo|cinquecenteschi]]. È stato accertato dalle analisi che il pittore utilizzò una [[rotellaRotella (artearma)|rotella]] dell'epoca. La testa della [[Gorgoni|Gorgone]] era infatti una delle immagini più utilizzate su questa particolare tipologia di scudi.<ref>Si veda anche {{collegamentocita web interrotto|1url=http://www.lombardiacultura.it/evento.cfm?ID=421 |titolo=Caravaggio |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}: La Medusa. Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, consultato il|sito=LombardiaCultura.it |accesso=10 aprile 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070312093332/http://www.lombardiacultura.it/evento.cfm?ID=421 |dataarchivio=2007-03-12}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Giacomo Berra, "«La Medusa “tutta serpeggiata” del Caravaggio: fonti mitologico-letterarie e figurative"», ''Caravaggio: la Medusa. Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento'', catalogo della mostra a cura di M. Bona Castellotti, Milano (Museo Bagatti Valsecchi), Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale 2004, p.&nbsp;55-83.
* Lionello Boccia, "«A due secoli dalla dispersione dell'Armeria Medicea"», ''Palazzo Vecchio, committenza e collezionismo medicei 1537 - 1610'', a cura di P. Barocchi, Firenze: Electa, 1980, ppagg.&nbsp;117-118.
* Alessandro Conti, "«Alle origini della Galleria"», ''Palazzo Vecchio, committenza e collezionismo medicei 1537 - 1610'', a cura di P. Barocchi, Firenze: Electa, 1980, p.&nbsp;250.
* Walter Friedlaender, ''Caravaggio studies'', New York: Schocken Books, 1969.
* [[Mina Gregori]], "«Testa di Mesusa"» (scheda di catalogo), ''Caravaggio e caravaggeschi a Firenze'', catalogo della mostra a cura di G. Papi, Firenze (Palazzo Pitti; Galleria degli Uffizi), Livorno: Sillabe, 2010, ppagg.&nbsp;107-109.
* Bodo Guthmüller, ''Mito, poesia, arte: saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento'', Biblioteca del Cinquecento (69), Roma: Bulzoni, 1997.
* Taro Kimura, "«Un'ipotesi iconografica sulla testa di Medusa di Caravaggio"», ''Predella'', XXXII, (2013).
* Michiaki Koshikawa, "«Apelles's stories and the paragone debate: a re-reading of the frescoes in the Casa Vasari in Florence"», ''Artibus et Historiae'', XLIII, 22 (2001), ppagg.&nbsp;17-28.
* Susanne E. L. Probst, "«La rotella del Caravaggio e la Galleria degli Uffizi"», ''Caravaggio: la Medusa. Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento'', catalogo della mostra a cura di M. Bona Castellotti, Milano (Museo Bagatti Valsecchi), Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale 2004, p.&nbsp;29-33.
* Francesco Solinas, "«Naturalismo del Caravaggio e il gusto del Cardinal del Monte"», ''La Medusa del Caravaggio restaurata'', a cura di C. Caneva, Roma: Retablo, 2002, p.&nbsp;27-38.
* Zygmunt Wazbinski, ''Il cardinale Francesco Maria del Monte: 1549-1626. Mecenate di artisti, consigliere di politici e sovrani'', Studi / Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria (138), Firenze: Leo S. Olschki Editore, 1994, vol. I, 2 voll.
*Zigan, Franz. ''Michelangelo Merisi da Caravaggio: 'Haupt der Medusa'. Versuch einer Deutung durch Re-Inszenierung'', archiv.ub.uni-heidelberg.de (2022)
* Ermanno Zoffili e Mina Gregori, ''The first Medusa: Caravaggio'', Milano: 5 continents, 2011.
 
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== Collegamenti esterni ==
* [httphttps://www.culturanuova.itinfo/ Culturanuova Srl Arezzos.r.l.] Documentazione informatica del restauro (sotto il menù ''exempla - dipinti su tavola e tela'').
* {{cita web|httphttps://wwwartsandculture.googleartprojectgoogle.com/museumspartner/uffizi/medusa-caravaggiogallery|Immagine ad alta risoluzione|sito=[[Google suArts Google& artCulture]]}}
 
{{Michelangelo Merisi}}
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[[Categoria:Dipinti di Caravaggio]]
[[Categoria:Dipinti negli Uffizi]]
[[Categoria:Iconografia della decapitazione]]
[[Categoria:Medusa nella cultura di massa]]