Papa Pio V: differenze tra le versioni
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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Pio V
|immagine = Bartolomeo Passarotti (follower) - Portrait of Pope Pius V.jpg
|didascalia = Seguace di [[Bartolomeo Passarotti]], ''Ritratto di Papa Pio V''
|stemma =
|titolo = 225º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 7 gennaio [[1566]]
|incoronazione = 17 gennaio [[1566]]
|fine pontificato = 1º maggio [[1572]]<br /><small>({{Età e giorni|1566|1|7|1572|5|1}})</small>
|motto = ''Utinam dirigantur viae meae ad custodiendas iustificationes tuas''<ref>Tratto dal [http://www.vatican.va/archive/bible/nova_vulgata/documents/nova-vulgata_vt_psalmorum_lt.html#PSALMUS%20119 Salmo 119(118),5 della ''Vulgata'']: ''Fa', o Signore, che tutto il tenor di mia vita tenda all'adempimento de' tuoi insegnamenti'' (traduzione estratta da: [https://archive.org/details/bub_gb_W0eYk5THWj8C/page/n785/mode/2up. ''La Sacra Bibbia secondo la Volgata tradotta in lingua italiana da Antonio Martini, Il Vecchio Testamento. 1.2'' (vedasi nota al versetto 5)]. Una traduzione alternativa e più concisa è: ''Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti.'' ([https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Sal/119/ Bibbia C.E.I. 2008: Salmo 119(118),5])</ref>
|cardinali = vedi [[Concistori di papa Pio V]]
|predecessore = [[papa Pio IV]]
|successore = [[papa Gregorio XIII]]
|nome nascita = Antonio (Michele) [[Ghislieri (famiglia)|Ghislieri]]
|data di nascita = 17 gennaio [[1504]]
|luogo di nascita = [[Bosco Marengo]]
|ordinato = [[1528]] dal [[cardinale]] [[Innocenzo Cybo]]
|nomvescovo = 4 settembre [[1556]] da [[papa Paolo IV]]
|consacrato = 14 settembre [[1556]] dal [[cardinale]] [[Giovanni Michele Saraceni]]
|creato = 15 marzo [[1557]] da [[papa Paolo IV]]
|data di morte =
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Basilica di Santa Maria Maggiore]]
}}
{{Santo
|nome = San Pio V
|immagine = Chapel of Pius V Santi Giovanni e Paolo (Venice) - Pope Pius V by Bartolomeo Letterini.jpg
|didascalia = [[Bartolomeo Litterini]],<ref>{{Cita libro|autore=Pier Liberale Rambaldi|titolo=La Chiesa dei ss. Giovanni e Paolo e la cappella del Rosario in Venezia|anno=1913|editore=|città=Venezia|p=27}} citato in {{Cita|Zava Boccazzi 1965}}, p. 350.</ref> ''San Pio V in adorazione del crocifisso'' (inizio XVIII secolo); olio su tela, cappella Cavalli, [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|basilica dei Santi Giovanni e Paolo]]
|note = Papa e
|nato = [[Bosco Marengo
|morto = [[Roma]],
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 27 aprile [[1672]] da [[papa Clemente X]]
|canonizzazione = 22 maggio [[1712]] da [[papa Clemente XI]]
|ricorrenza = [[30 aprile]]; [[5 maggio]] ([[messa tridentina]])
|attributi = [[Triregno]], [[camauro]], bastone pastorale
|patrono di = [[Malta]], [[Congregazione per la dottrina della fede]], [[Bosco Marengo]], [[Cattolica (Italia)|Cattolica]], [[Diocesi di Alessandria]], [[Pennabilli]] }}
{{Bio
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|Nome = Pio V
|Cognome =
|PostCognomeVirgola =
|ForzaOrdinamento = Pio 05
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bosco Marengo
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|GiornoMeseMorte = 1º maggio
|AnnoMorte = 1572
|Epoca = 1500
|Attività = papa
|Attività2 = vescovo cattolico
|Attività3 = santo
|AttivitàAltre = cardinale
|Nazionalità =
|FineIncipit = è stato il 225º [[vescovo di Roma]] e [[papa]] della [[Chiesa cattolica]], sovrano dello [[Stato Pontificio]], oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 7 gennaio [[1566]] alla sua morte
}}
Teologo e inquisitore [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]], operò per la riforma della Chiesa secondo i dettami del [[Concilio di Trento]]. Con [[Carlo Borromeo|san Carlo Borromeo]] e [[Ignazio di Loyola|sant'Ignazio di Loyola]] è considerato tra i principali artefici e promotori della [[Controriforma]]. Durante il suo pontificato furono pubblicati il nuovo ''[[Messale Romano|Messale romano]]'', il ''[[Breviario romano|Breviario]]'' (il primo che contiene l'[[Ave Maria]]) e il ''[[Catechismo del Concilio di Trento|Catechismo]]'', e furono intraprese le revisioni della ''[[Vulgata]]'' e del ''[[Corpus Iuris Canonici]]''.
Intransigente tanto nel governo dello Stato Pontificio quanto nella politica estera, fondò la sua azione sulla difesa del Cattolicesimo dall'[[eresia]] e sull'ampliamento dei diritti giurisdizionali della Chiesa; nel tentativo di favorire l'ascesa al [[Regno d'Inghilterra|trono inglese]] della cattolica [[Maria Stuarda]], scomunicò [[Elisabetta I d'Inghilterra]].
La sua figura è legata alla costituzione della [[Lega Santa (1571)|Lega Santa]] e alla vittoriosa [[Battaglia di Lepanto]] (1571). Fu beatificato nel 1672 da [[papa Clemente X]] e [[Canonizzazione|canonizzato]] il 22 maggio 1712 da [[papa Clemente XI]].
== Biografia ==
=== Famiglia e formazione ===
[[File:Girolamo-Mazzola-Bedoli-San-Tommaso-dAquino.jpg|sinistra|miniatura|''Ritratto di frate in veste di San Tommaso d'Aquino'' di [[Girolamo Mazzola Bedoli]] (1543) conservato nella [[Pinacoteca di Brera]]. Il frate è identificato con il domenicano Michele Ghislieri, ritratto forse durante il suo soggiorno a Parma.]]
Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi [[Bosco Marengo]], in [[provincia di Alessandria]]; all'epoca villaggio appartenente alla [[diocesi di Tortona]] e al [[ducato di Milano]]) da Paolo Ghislieri e Dominina Augeri. Il padre, pastore di pecore<ref>{{Cita web|url=https://vivant.it/manno-action-page-03/?famiglia=Ghislieri%20(Ghisilieri)&nome=Sebastiano|titolo=Dalla genealogia del Manno}}</ref>, era povero, e l'accesso agli studi al giovane Antonio fu consentito grazie al sostegno economico di un benefattore suo vicino di casa, tale Bastone<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pio-v-papa-santo_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Pio V papa, santo}}</ref>. Scritti genealogici fioriti dopo la sua elezione al soglio pontificio, pur senza negare la povera condizione di nascita del Ghislieri, tentarono di nobilitarne le origini collegando la sua famiglia all'[[Ghislieri (famiglia)|omonima potente casata bolognese]], il cui esilio alla metà del Quattrocento avrebbe spiegato la presenza di suoi membri nella lontana Bosco e la loro decadenza; questa genealogia, però, non fu mai comprovata su base documentaria<ref>{{Cita web|url=https://vivant.it/manno-action-page-02/?ID_univoco=2360|titolo=Voce sui Ghislieri del Patriziato Subalpino del Manno}}</ref>. È invece provata la presenza della famiglia Ghislieri nella zona del Bosco fin dal XIV secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/santo-pio-v_(Enciclopedia-dei-Papi)|titolo=Pio V, santo}}</ref>, ben prima dunque del 1445, data di esilio dell'ipotetico antenato Lippo di Tommaso Ghislieri da Bologna; lo stesso Girolamo Catena, autore della sua prima biografia, d'impronta decisamente celebrativa<ref>{{Cita libro|autore=Girolamo Catena|titolo=Vita del gloriosissimo papa Pio Quinto|url=https://archive.org/details/bub_gb_bqQlGWJWFPkC|anno=1587|città=Roma}}</ref>, mise in dubbio le origini bolognesi dei Ghislieri di Bosco per lo stesso motivo<ref>{{Cita libro|autore=Girolamo Catena|altri=op. cit.|titolo=Vita del gloriosissimo papa Pio Quinto|p=2|citazione=Narrasi la famiglia de Ghisilieri antica, & nobile nella città di Bologna esser per le discordie civili stata in varie contrade dispersa, una parte fermatasi nel MCCCCXLV nella Terra del Bosco [...] (dove però si truova molto più anticamente viverci il nome di questa famiglia)}}</ref>. Pio V contribuì a confermare questa tradizionale ascendenza bolognese adottando come stemma l'antica arma dei Ghislieri felsinei e, da papa, favorendo la carriera ecclesiastica del suo presunto parente Giovanni Pietro Alessandri, imparentato per via materna con i Consiglieri, un ramo realmente discendente dai Ghislieri di Bologna che aveva mutato nome. Per volere di Pio V, l'Alessandri, che aveva già assunto il cognome della madre, cambiò il proprio cognome in Ghislieri<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-pietro-ghislieri_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Ghislieri, Giovanni Pietro}}</ref>: in questo modo, il papa si "imparentò" ufficialmente anche con il cardinale [[Giovanni Battista Ghislieri|Giovanni Battista Consiglieri]], zio materno dell'Alessandri.
Dopo i primi studi nel paese natale, Antonio entrò a quattordici anni nel convento [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]] di [[Voghera]], assumendo il nome di Michele<ref name="Santi">{{Santiebeati|27000|San Pio V (Antonio Ghislieri) Papa|accesso=27 giugno 2015}}</ref>. Compì in seguito il noviziato presso il convento di [[Vigevano]], ove emise i [[Professione solenne|voti solenni]] nel 1519 e completò la sua formazione umanistica e teologica presso lo ''studium'' conventuale. Notato dai superiori per la straordinaria vivacità d'ingegno e per l'austerità di vita, fu mandato allo ''studium'' teologico dell'[[Università di Bologna]], dove ricevette una solida preparazione di stampo rigidamente [[Tomismo|tomista]]. {{Senza fonte|Ultimati gli studi di filosofia e teologia a Bologna insegnò come "lettore maggiore" nel [[Chiesa di San Domenico (Casale Monferrato)|convento casalese di San Domenico]], nella cui chiesa rinascimentale si conserva il suo ritratto realizzato nel Settecento dalla pittrice torinese [[Maria Giovanna Clementi|Maria Clementi, detta la Clementina]], e una grande tela della [[battaglia di Lepanto]] dipinta nel 1626 dal pittore [[Trino|trinese]] Giovanni Crosio.}} Nel 1528 fu ordinato [[Sacerdote (cattolicesimo)|sacerdote]] a Genova dal [[cardinale]] [[Innocenzo Cybo]].
=== Gli anni dell'insegnamento e gli incarichi nell'Ordine ===
I primi anni di ministero di fra' Michele furono dedicati all'insegnamento della [[teologia]], di cui fu lettore nei conventi domenicani di [[Pavia]], [[Alba (
L'attività di insegnamento fu accompagnata nel corso degli anni trenta da diversi incarichi di governo nell'[[Ordine dei frati predicatori|Ordine domenicano]]: a Vigevano fu procuratore e priore del convento, quindi fu priore a [[Soncino]], ad [[Alba (
=== La carriera ecclesiastica ===
[[File:
In virtù della sua esemplare condotta di vita, fu nominato [[inquisitore]] a [[Como]] (
L'elezione a pontefice del cardinale Gian Pietro Carafa, suo protettore, nel [[Conclave del maggio 1555]], segnò un punto di svolta nel ''cursus honorum'' del Ghislieri. [[Papa Paolo IV|Paolo IV]] lo nominò presidente della commissione incaricata di redigere l'[[Indice dei libri proibiti]] e il 4 settembre
Il 14 dicembre
=== Cronologia degli incarichi ===
* 11 ottobre 1542: commissario della [[Santa Inquisizione]] a [[Pavia]];
* aprile 1548 - aprile 1550: [[priore]] del complesso [[convento|conventuale]] di [[Chiesa di San Giacomo (Soncino)|San Giacomo Maggiore]] a [[Soncino]];
* 1550: [[inquisitore]] a [[Como]] e [[Bergamo]];
* 3 giugno 1551: commissario generale dell'Inquisizione romana;
* 1556: inquisitore generale a Milano e in Lombardia;
* 4 settembre 1556 – 17 marzo 1560: vescovo di [[diocesi di Sutri|Sutri]] e [[diocesi di Nepi|Nepi]] (ordinato il 14 settembre
* 15 marzo 1557: creato [[cardinale presbitero]];
* 24 marzo 1557 – 14 aprile 1561: assume il titolo di [[Santa Maria sopra Minerva (titolo cardinalizio)|Santa Maria sopra Minerva]] (lo riassume per un breve periodo dal 15 maggio 1565 al 7 gennaio 1566); il padre Ghislieri fu il primo cardinale titolare;
* 14 dicembre 1558 – 7 gennaio 1566:
* 17 marzo 1560 – 7 gennaio 1566: [[diocesi di Mondovì|vescovo di Mondovì]] e protettore dei [[
* 14 aprile 1561 – 15 maggio 1565: cardinale presbitero di [[Santa Sabina (titolo cardinalizio)|Santa Sabina]];
* 7 gennaio 1566: elezione a [[romano pontefice]].
== Il conclave del 1565-1566 ==
{{vedi anche|Conclave del 1565-1566}}
Alla morte di Pio IV, entrato in conclave con il sostegno del [[cardinale]] [[Carlo Borromeo]], Antonio Michele Ghislieri fu eletto il 7 gennaio
Fu il terzo frate domenicano a salire al Soglio pontificio. Prima di lui erano stati eletti il cardinale Pietro di Tarantasia, che prese il nome di [[papa Innocenzo V|Innocenzo V]] (febbraio-giugno
== Il pontificato ==
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==== Inquisizione romana ====
[[File:
Pio V scelse una nuova sede della congregazione, dopo che quella precedente era stata distrutta alla morte di Paolo IV. Tenne in elevata considerazione il lavoro degli inquisitori e alcune volte assistette personalmente alle riunioni. Riordinò i poteri dei cardinali inquisitori nella [[Bolla pontificia|bolla]] ''Cum felicis recordationis.'' Nel
'''Ordini religiosi'''
* Pio V disciplinò la [[
* Con la bolla ''Regularium personarum'' impose ai regolari il divieto di risiedere fuori da conventi e monasteri e di passare da un ordine all'altro.
* Decretò la soppressione dell'ordine religioso degli [[Umiliati]], che a Milano avversava le riforme operate dall'arcivescovo [[Carlo Borromeo]] (bolla del 7 febbraio 1571).
* Soppresse la congregazione eremitica di [[Monastero di Fonte Avellana|Fonte Avellana]], aggregando la comunità all'Ordine camaldolese.
; [[Ordine degli agostiniani scalzi|Agostiniani scalzi]]
Con la [[lettera apostolica]] ''Lubricum vitae genus'' del 17 novembre
;[[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]]
Con la
Nel
tra Spagna e Italia|accesso=23 giugno 2015|dataarchivio=29 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629192155/http://dprs.uniroma1.it/sites/default/files/412.html|urlmorto=sì}}</ref>;
;[[Ordine dei
Nel
;[[Ordine
Con la bolla ''Illa nos cura'' (23 giugno 1568), Pio V impose al
;[[Compagnia di Gesù|Gesuiti]]
Con la bolla ''Dum indefessae'' (1571) acconsentì
;Ordini religiosi cavallereschi
Pio V confermò i privilegi accordati alla «Società dei Crociati per la protezione dell'Inquisizione» e ordinò loro di difendere le azioni dell'[[Inquisizione]] (1570). Stabilì che l'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] mantenesse in generale i privilegi ottenuti prima del pontificato del predecessore Pio IV; inoltre confermò che l'elezione del
=== Decisioni in materia teologica ===
* Il 1º ottobre
* Nel novembre
* [[San Pietro Canisio]], su incarico papale, confutò la ''[[Historia Ecclesiae Christi]]'', nota come ''Centurie di Magdeburgo'', prima tendenziosa storia ecclesiastica redatta dai protestanti.
=== Decisioni in materia liturgica ===
{{vedi anche|Messa tridentina}}
* Pio V introdusse con la bolla ''Consueverunt Romani Pontifices'' del 17 settembre
* In attuazione dei decreti del [[Concilio di Trento]], Pio V emanò la [[costituzione apostolica]] ''[[Quo primum tempore]]'' (14 luglio 1570), con la quale fissò la forma definitiva della [[Santa Messa]] pubblicando l'edizione riformata e unificata del [[Messale Romano|Messale romano]], conosciuto come "Messale di San Pio V" o "Messale tridentino".
* Nel [[
* Furono emendate e corrette anche le orazioni dedicate alla Beata Vergine Maria (''Officium Beatae Mariae Virginis'', 5 aprile 1571)
* Introdusse i due inni ''Salvete flores martyrum'' e ''Audit tyrannus anxius'', tratti da [[Prudenzio]]<ref>{{Cita web |url=http://mb-soft.com/believe/tihm/holyinno.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=27 giugno 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304185614/http://mb-soft.com/believe/tihm/holyinno.htm |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
* Il predecessore, [[papa Pio IV]], aveva iniziato la revisione della ''[[Vulgata]]'', nominando una commissione di Cardinali e affidandole la consultazione di manoscritti. Pio V nominò una seconda commissione (1569), che ampliò la consultazione dei manoscritti ed esaminò con cura i testi originali<ref>{{cita web|url=http://www.paginecattoliche.it/Volgata.htm|titolo=Volgata|accesso=23 giugno 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041221234316/http://www.paginecattoliche.it/Volgata.htm|dataarchivio=21 dicembre 2004}}</ref>.
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Se la Spagna, la maggior potenza cattolica del tempo, aveva espulso gli ebrei dal proprio territorio rinunciando così a convertirli, la Santa Sede percorse una strada diversa. Pio V decise infatti di trattenere gli ebrei sul territorio italiano, puntando alla loro conversione<ref name="Foa">{{cita libro | Anna | Foa | Andare per ghetti e giudecche | 2014| il Mulino | Bologna}}, p. 62 e segg.</ref>.
Fu scelto il modello veneziano. Nella città lagunare gli ebrei arrivati dopo le espulsioni spagnole, erano stati confinati su un'isola<ref>Si trattava di [[Cannaregio]]. Vi era una dismessa fonderia di bronzo. Dal nome ''geto'' derivò il termine [[ghetto]], oggi diffuso in tutto il mondo.</ref>
Gli ebrei romani furono rinchiusi
Il 19 gennaio
Il 26 febbraio
====La Strage dei Valdesi di Guardia Piemontese====
{{vedi anche|Strage dei Valdesi di Calabria}}
A capo del Sant'Uffizio, il cardinal Ghislieri, venuto a conoscenza che i valdesi di Calabria avevano fatto chiamare da [[Ginevra]] maestri protestanti, richiedendoli direttamente a [[Giovanni Calvino|Calvino]], incaricò il [[Diocesi di Lesina (Italia)|vescovo di Lesina]] Orazio Greco di indagare sulla dottrina dei valdesi e lo dotò di poteri inquisitoriali. La relazione di Lesina
=== Provvedimenti in materia di etica e morale cristiana ===
[[File:Statua Pio V Collegio Ghislieri Pavia.jpg|miniatura|[[Statua di papa Pio V Ghislieri|Statua di Pio V]] posta davanti al [[
* Il 30 agosto
* Il 1º novembre dello stesso anno pubblicò la [[costituzione apostolica]] ''De salute'', con la quale proibì la [[tauromachia]] e i maltrattamenti sugli animali da parte dell'uomo;
* Proibì la [[questua]] (febbraio 1567 e gennaio
* Il 30 agosto
* Ordinò che le [[prostitute]] risiedessero in una determinata area di Roma, detta l'Hortaccio<ref>Simona Feci, ''Pio V santo'', op. cit..</ref>, pena l'espulsione dalla città. Inoltre espulse da Roma parecchie cortigiane;
*Durante il suo pontificato, Pio V provvide alla distribuzione di viveri e denaro ai poveri e favorì la fondazione di numerose istituzioni deputate alla loro assistenza, come il Monte di Pietà e gli ospedali di San Pietro e di Santo Spirito<ref name="Enciclopedia dei Papi">[http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-pio-v_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ Biografia di Papa Pio V] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150224165216/http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-pio-v_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ |data=24 febbraio 2015 }} nell'[[Enciclopedia dei papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]</ref>. Durante la carestia del
=== Altri documenti del pontificato ===
[[File:
* Nel
* Pio V riabilitò il cardinale [[Carlo Carafa (cardinale)|Carlo Carafa]] (26 settembre 1567), che era stato condannato a morte dal predecessore Pio IV;
* Nel
* Nello stesso anno pubblicò la [[costituzione apostolica]] ''[[Super Gregem Dominicum]]'' con la quale prescriveva che il malato, dopo essere stato visitato dal medico, doveva [[Penitenza (sacramento)|confessarsi]] entro tre giorni.
* Ordinò ai sacerdoti di prendere domicilio nella parrocchia loro assegnata;
Riga 179 ⟶ 183:
L'intransigenza, l'inflessibilità e lo zelo di cui il Pontefice diede prova nelle relazioni con i potenti dell'Europa del tempo gli procurarono non pochi avversari<ref>«...[Pio V] diceva di essere stanco di vivere: procedendo senza rispetti umani si era fatto molti nemici; da quando era Papa subiva soltanto sgarbi e persecuzioni». Vedi: Leopold von Ranke, ''op. cit.'', p. 260</ref>. Il nuovo pontefice vide riconosciute le decisioni del [[Concilio di Trento]] in [[Italia]], [[Germania]], [[Polonia]] e [[Portogallo]]; tra i monarchi cattolici, solo il [[re di Francia]] oppose un diniego<ref name="Enciclopedia dei Papi"/>. [[Filippo II di Spagna]] recepì i decreti conciliari solo a patto che essi non contrastassero con le proprie prerogative regali.
Nel
;[[Sacro Romano Impero]]
Riga 185 ⟶ 189:
;Regno di Francia
Pio V aiutò Francesco II nella repressione degli [[Ugonotti]]. Nel
[[Caterina de' Medici]], regina consorte di origine fiorentina, inviò una lettera al pontefice (28 marzo 1569) in cui paventava il rischio che il conflitto avrebbe potuto degenerare in una [[guerra civile]]. Il pontefice ascoltò il suo consiglio e acconsentì alla pace, che venne firmata l'8 agosto 1570 ([[Pace di Saint-Germain]]). Successivamente nominò nunzio in Francia l'esperto [[Anton Maria Salviati]] (già [[Diocesi di Saint-Papoul|vescovo di Saint-Papoul]]) e inviò come [[legato apostolico]] il [[cardinal nipote]] [[Michele Bonelli]].
;Regno d'Inghilterra
Il 25 febbraio
Il Papa appoggiò la cattolica [[regina di Scozia]], [[Maria Stuarda]].
=== Contrasto all'espansionismo ottomano ===
Nel
L'anno successivo, il 7 ottobre venne celebrato il primo anniversario della vittoria di Lepanto. Pio V consacrò la vittoria ottenuta «...per intercessione dell'augusta Madre del Salvatore, Maria», intitolando il giorno 7 ottobre a «Nostra Signora della Vittoria», successivamente rinominata da [[papa Gregorio XIII]] in [[Nostra Signora del Rosario]]<ref>Niccolò Capponi, ''Lepanto 1571. La Lega santa contro l'Impero ottomano'', Milano, Il Saggiatore, 2012,
=== Governo dello Stato pontificio ===
Riga 202 ⟶ 206:
=== Relazioni con gli altri Stati italiani ===
[[File:Battle of Lepanto 1571.jpg|miniatura|300x300px|Battaglia di Lepanto]]
==== Prohibitio alienandi et infeudandi civitates et loca Sanctae Romanae Ecclesiae ====
Il 23 maggio 1567 Pio V pubblicò la bolla ''Prohibitio alienandi et infeudandi civitates et loca Sanctae Romanae Ecclesiae''. Con essa il papa vietava ai figli illegittimi l'investitura di feudi della Chiesa. Per alcune casate nobiliari, che amministravano feudi ecclesiastici come quella [[Este]]nse, il provvedimento ebbe effetti decisivi. Quando il duca [[Alfonso II d'Este]] nel 1597 morì senza discendenti diretti, il suo successore al [[Cattedra di San Pietro|soglio pontificio]], [[papa Clemente VIII]], disconobbe la condizione di discendente legittimo all'erede [[Cesare d'Este]], gli rifiutò l'investitura, lo scomunicò, e avocò allo stato pontificio il controllo della città di Ferrara e dei suoi domini, attuando nel 1598 la [[devoluzione di Ferrara]].
====Elevazione del Ducato di Firenze a Granducato di Toscana====
Il 21 agosto 1569 il pontefice accordò a [[Cosimo I de' Medici]] il titolo di [[Granduca di Toscana]], premiandolo per lo zelo nella lotta contro l'eresia e per il suo impegno nella guerra in Francia contro gli Ugonotti<ref name="Enciclopedia dei Papi"/>. Ciò d'altra parte non fu senza conseguenze, poiché formalmente la Repubblica di Firenze faceva parte del [[Sacro Romano Impero]] e il conferimento del titolo avrebbe dovuto ottenere il preventivo assenso degli [[Asburgo]], sovrani dell'impero. [[Massimiliano II d'Asburgo|Massimiliano II]], infatti consegnò una protesta formale, cui il papa rispose nominando un'apposita commissione presieduta dal cardinale [[Giovanni Gerolamo Morone]]. Successivamente il titolo di Granduca fu confermato dallo stesso Massimiliano II.
=== Pio V e la cultura ===
[[File:Collegio Ghislieri Università di Pavia.jpg|miniatura|[[Pavia]], [[
* Aumentò le dimensioni dell'[[orto botanico di Roma]], affidandone la cura a [[Michele Mercati]] (1568).
* Nel
* Nell'aprile del 1571 Pio V nominò [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]] maestro della [[Cappella Giulia]] (aveva già ricoperto questo incarico dal 1551 al 1554);
* Vi è da dire che, a causa delle severe norme sulla pubblicazione di libri, molti librai e stampatori abbandonarono Roma e si trasferirono altrove.
Riga 218 ⟶ 224:
== Morte e sepoltura ==
[[File:Cenotafio Pio V.jpg|sinistra|miniatura|[[Cenotafio]] di Pio V nella [[Complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi|Chiesa di Santa Croce]] a [[Bosco Marengo]]]]
Pio V, spossato da una grave [[ipertrofia prostatica]] di cui, per pudicizia, non volle essere
Fu sepolto nella [[Basilica Vaticana]]. Il 9 gennaio
Pio V
== Canonizzazione e culto ==
[[File:Roma-Santa Maria Maggiore01.jpg|miniatura|300x300px|Tomba di Pio V in [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore]]]]
Nel
Nel
La sua [[Memoria (liturgia)|festa liturgica]] fu fissata al 5 maggio e ancora si celebra in questa data nella [[
== Diocesi erette da Pio V ==
=== Nuove diocesi ===
* 10 maggio
** [[Arcidiocesi di Córdoba|Diocesi di Córdoba]] (in [[Argentina]], il territorio fu ricavato dalla [[Arcidiocesi di Santiago del Cile|Diocesi di Santiago del Cile]]);
** [[Diocesi di Santiago del Estero|Diocesi di Tucumán]] (in [[Argentina]], il territorio fu ricavato dalla [[Arcidiocesi di Santiago del Cile|Diocesi di Santiago del Cile]]).
* 9 giugno 1570 (bolla ''Super cunctas''):
** [[Diocesi di Elvas]] (in [[Portogallo]], il territorio fu ricavato dalla [[diocesi di Ceuta]] e dall'[[arcidiocesi di Évora]])
* 1º agosto
** [[Diocesi di Ripatransone]] (nelle [[Marche]], il territorio fu ricavato dalle diocesi circostanti ([[Arcidiocesi di Fermo|Fermo]], [[Diocesi di Ascoli Piceno|Ascoli Piceno]] e [[Diocesi di Teramo-Atri|Teramo]]).
Riga 250 ⟶ 256:
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Pio V}}
Papa Pio V durante il suo pontificato ha creato 21 cardinali nel corso di 3 distinti concistori<ref>{{
== Canonizzazioni ==
Pio V il 18 dicembre
Con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Mirabilis Deus'', l'11 aprile
Il 20 settembre
==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Cardinale [[Guillaume d'Estouteville]], [[Congregazione cluniacense|O.S.B.Clun.]]
* [[Papa Sisto IV]]
* [[Papa Giulio II]]
* Cardinale [[Raffaele
* [[Papa Leone X]]
* [[Papa Clemente VII]]
* Cardinale [[Antonio Sanseverino]], [[Sovrano militare ordine di Malta|O.S.Io.
* Cardinale [[Giovanni Michele Saraceni]]
* Papa Pio V
* Vescovo [[Adriano Beretti Valentico]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (1566)
* Cardinale [[Giovanni Francesco Gambara]] (1566)
* Cardinale [[
* Cardinale [[Guglielmo Sirleto]] (1566)
== Onorificenze ==
Riga 364 ⟶ 296:
== Bibliografia ==
=== Biografie e agiografie ===
* Girolamo Catena, ''Vita del gloriosissimo papa Pio quinto'', Roma, 1587 [https://
*{{es}} Antonio de Fuenmayor, ''Vida y hechos de Pio V pontifice romano'', Madrid, 1595 [https://
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*{{fr}} [[Agazio di Somma]], ''La vie du pape Pie V'', traduzione di André Félibien, Paris, 1672 [https://
*{{fr}} Jean-Baptiste Feuillet, ''Vie du très saint pape Pie V'', Paris, 1674 [https://
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* Charles Hirschauer, ''La politique de st. Pie V en France'', Paris, 1922
* ''Vita e cultura a Mondovì nell'età del vescovo Michele Ghislieri (San Pio V)'', Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1967
* ''San Pio V e la problematica del suo tempo'', Alessandria, 1972
* Nicole Lemaître, ''Saint Pie V'', Paris, Fayard, 1994, ISBN
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{Interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Miranda|id=bios1557.htm#Ghislieri|titolo=GHISLIERI, O.P., Michele|accesso=30 marzo 2021}}
* {{cita web | 1 = http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20pio_v_15661572.htm | 2 = Cardinali nominati da Papa Pio V | accesso = 26 novembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120828175504/http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20pio_v_15661572.htm | dataarchivio = 28 agosto 2012 | urlmorto = sì }}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Papa]] della [[Chiesa cattolica]]
|immagine = Emblem of the Papacy SE.svg
|periodo = 7 gennaio [[1566]] – 1º maggio [[1572]]
|
|successivo = [[Papa Gregorio XIII]]
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Vescovo]] di [[Diocesi di
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 4 settembre [[1556]] – 27 marzo [[1560]]
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}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Santa Maria sopra Minerva (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva]]
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|periodo = 24 marzo [[1557]] – 14 aprile [[1561]]
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|successivo = se stesso
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}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Congregazione per la dottrina della fede|Grande Inquisitore della Congregazione della Romana e Universale Inquisizione]]
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|periodo = 14 dicembre [[1558]] – 7 gennaio [[1566]]
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{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Mondovì|Vescovo di Mondovì]]
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|periodo = 27 marzo [[1560]] – 7 gennaio [[1566]]
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{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Santa Sabina (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di Santa Sabina]]
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|periodo = 14 aprile [[1561]] – 15 maggio [[1565]]
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