Maria Callas: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Maria Anna Cecilia Sofia
|Cognome =
|PostCognome =
|Pseudonimo = Maria Callas
|ForzaOrdinamento = Callas ,Maria
|PreData = {{lang-el|Μαρία Άννα Καικιλία Σοφία Καλογεροπούλου}}, {{IPA|/maˈri.a ˈana ceciˈli.a soˈfi.a kaloʝeroˈpulu/}}
|Sesso = F
|LuogoNascita = New York
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|GiornoMeseMorte = 16 settembre
|AnnoMorte = 1977
|Epoca = 1900
|Attività = soprano
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = di origine [[
|Immagine =
|Didascalia = Maria Callas
}}
Dotata di una voce
Il successo artistico e la successiva esposizione mediatica dovuta alle frequentazioni sociali extra-teatrali hanno costruito un mito attorno alla sua figura, attribuendole l'appellativo "''Divina''"<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/maria-callas-la-divina.html|titolo=Maria Callas, la Divina|sito=Treccani|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-it|autore=Lavinia Mannelli|url=https://www.editorialedomani.it/idee/maria-callas-divina-tra-tormento-e-estasi-e4vj5dyg|titolo=Maria Callas “divina”, tra tormento e estasi|sito=www.editorialedomani.it|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.quodlibet.it/recensione/2477|titolo=La divina Callas e il sacro mistero del suo canto|sito=Quodlibet|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.secoloditalia.it/2017/09/quarantanni-senza-maria-callas-la-divina-della-lirica-video/|titolo=Quarant'anni senza Maria Callas: la "Divina" della lirica (video)|sito=Secolo d'Italia|data=2017-09-16|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://dilei.it/dileicipiace/maria-callas-amori-tormenti-vita-divina/1318268/|titolo=Maria Callas, c'era una volta la Divina|sito=DiLei|data=2023-10-12|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Marco Onnembo|url=https://www.ilsole24ore.com/art/maria-callas-diva-secolo-AF0pdItB|titolo=Maria Callas “diva del secolo”|sito=Il Sole 24 ORE|data=2023-12-02|accesso=2025-01-08}}</ref>.
==
Il nome all'anagrafe è
Per quanto riguarda la data di nascita, ci sono state diverse incertezze tra il 2, il 3 e il 4 dicembre, dipendenti probabilmente da un ''lapsus memoriae'' della madre. L'atto di nascita riporta il 3, il passaporto il 2, mentre sia la madre sia lei concordavano sul 4, data di cui Callas non era sicura ma che prediligeva perché giorno di [[Santa Barbara]], santa pugnace e combattiva che sentiva a sé congeniale. Oggi è assodato che la data esatta è il 2 dicembre.
== Biografia ==
===
I suoi genitori,
Maria, concepita in Grecia, nacque al Flower Hospital di [[New York]] il 2 dicembre 1923. Il padre aveva già cambiato all'anagrafe il suo cognome da ''
Nel
Nel
===
Nel 1937 la famiglia si divise, e la madre con Maria e la sorella Iakinthi decisero di tornare in Grecia.
Una volta trasferitesi ad Atene, Maria fu ammessa al [[conservatorio]] dove si diplomò in canto, pianoforte e lingue, studiando con il [[soprano]] [[italiani|italiano]] Maria Trivella (che le diede anche le prime lezioni di francese), forse prima scopritrice del suo registro acuto facilissimo, ma ancora senza quelle note gravi che sarebbero divenute tipiche della sua particolare estensione vocale. Per lezioni di pianoforte ci fu la maestra Hevi Pana. L'audizione del 1937 prevedeva la ''[[Habanera]]'' dalla ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' e ''La Paloma''. L'11 aprile 1938 partecipò a un saggio con altri studenti e cantò arie da ''[[Il franco cacciatore]]'' di Weber, ''[[La regina di Saba (Gounod)|La regina di Saba]]'' di Gounod e il duetto d'amore dalla ''[[Madama Butterfly]]''. A seguito di altre audizioni e piccoli concerti, il 2 aprile 1939, a soli 15 anni, arrivò il suo primo ruolo da primadonna: Santuzza in ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]], che le valse il premio che il conservatorio mise in palio. Cominciò così la prima fase di una precocissima carriera che le farà guadagnare l'appellativo di "Divina".
Nel 1939 continuò a cantare soprattutto arie e duetti del repertorio lirico-spinto italiano:
[[File:Kallas House.JPG|thumb|
Nonostante lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]],
L'[[Odeo di Erode Attico|Arena di Erode Attico]], come gli altri più importanti organismi di Atene, erano al momento in mano all'occupante [[Germania nazista|nazista]]. Maria, diplomata in [[lingua italiana|italiano]], [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua francese|francese]], non conosceva il [[lingua tedesca|tedesco]]
Musicalmente, sono assai interessanti i numerosi concerti tenuti a [[Salonicco]] nel 1945, dove oltre alle arie tradizionali e ai canti popolari greci alternò alcuni brani, all'epoca di raro ascolto, di quello che sarà poi il suo repertorio più tipico, di drammatico-coloratura. Un aneddoto non verificabile vuole che Callas abbia addirittura cantato da sola il duetto Otello-Desdemona, dall{{'}}''[[Otello (Rossini)|Otello]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], alternandosi nelle due parti sia come [[soprano]] sia come [[tenore]].
Dopo la Liberazione, il cambiamento politico dovette far prevedere alla Callas un futuro molto oscuro. Il 3 agosto 1945 tenne l'ultimo concerto ad Atene e nel mese di settembre ben sette recite del ''Der Bettelstudent'' di [[Karl Millöcker]], concludendo un settennio intenso del quale purtroppo non ci sono documentazioni sonore. Con all'attivo 7 ruoli principali in 57 recite dal vivo, un ruolo secondario, parti da corista, almeno 7 recitals, 14 concerti e una decina di esami di Conservatorio, nonché un programma trasmesso in diretta da [[La Voce della Grecia|Radio Atene]], il 14 settembre 1945 fece ritorno a New York per ricongiungersi al padre e incominciare là una nuova carriera, nonostante la totale disapprovazione della maestra, che le indicava l'Italia come unica possibile meta, nonché patria musicale.
=== Il ritorno negli Stati Uniti (1945-1947) ===
Ritornò quindi a New York, dove visse per quasi due anni, riassumendo il cognome "Callas". La sua decisione fu certamente influenzata dalle durissime condizioni della Grecia coinvolta nel secondo conflitto mondiale e dal desiderio di ritrovare il padre; ma più di tutto contò il consiglio di Elvira de Hidalgo, che l'aveva spinta a raggiungere l'Italia, l'unico paese in cui una cantante con i suoi mezzi poteva trovare una definitiva consacrazione. Tuttavia Maria esitò per lunghi mesi, raggiungendo l'Italia soltanto nel 1947. Nel frattempo, a New York, nel mese di dicembre, ottenne un'audizione al [[Metropolitan Opera House]], ma con risultato negativo; le furono infatti proposti ''[[Madama Butterfly]]'' e ''Fidelio''; per la prima parte, oltre alla perplessità di sempre nell'affrontare ruoli [[Giacomo Puccini|pucciniani]], il soprano si sentiva fisicamente fuori ruolo. Declinò l'offerta del ''Fidelio'' perché non si sentiva di cantarlo, come le era stato richiesto, in [[lingua inglese|inglese]].
Parallelamente, continuò a studiare canto, perfezionando la sua tecnica. Conobbe il sedicente agente teatrale Eddie Bagarozy. (1901-1967), da cui fu ingaggiata per cantare ''[[Turandot]]'' a [[Chicago]] nel gennaio 1947, con una nuova compagnia che, però, fallì miseramente. La moglie di Bagarozy, il [[soprano]] italo-americano Louise Casellotti (1910-1999), sostenne di aver addirittura impartito lezioni di canto a Maria Callas. Quello che è certo è che Bagarozy, che aveva già avuto molti problemi col fisco ed era stato più volte denunciato per frode postale, aveva coinvolto Callas e altri cantanti tra cui [[Nicola Rossi-Lemeni]]<ref>{{DBI|nicola-rossi-lemeni|ROSSI-LEMENI, Nicola|autore=Gianfranco Landini|volume=88|anno=2017|accesso= 3 aprile 2019}}</ref> in un'iniziativa che non sarebbe mai giunta in porto, fuggendo con l'incasso delle prevendite. Maria, forse un po' invaghitasi del truffatore, aveva commesso l'imprudenza di firmare un contratto-capestro che prevedeva il versamento al suo agente del 10% di ciascun proprio incasso futuro. Anni dopo, quando la cantante aveva raggiunto ormai l'apice della carriera e della ricchezza, Bagarozy le intentò causa cercando di far valere quel contratto mai scisso e divenuto una miniera d'oro.
In attesa di scrittura, la giovane cantante si adattò a fare la baby-sitter<ref>{{cita news|sito= Adnkronos |data=3 marzo 1994 |url= http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/03/19/Cronaca/MARIA-CALLAS-DONATELLA-FAILONI-UNA-BALIA-DOLCISSIMA_164000.php |titolo= Maria Callas: Donatella Failoni, "Una balia dolcissima"}}</ref> e in tale veste fu assunta dal direttore d'orchestra italiano Sergio Failoni (1890-1948), giunto a New York con la famiglia, che poi le concesse un'audizione.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/28/uomo-che-scopri-la-callas.html|titolo=L'uomo che scoprì la Callas |sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso= 3 aprile 2019}}</ref>
=== L'arrivo in Italia (1947) ===
Grazie a Rossi-Lemeni, che nell'immediato dopoguerra aveva già cantato a Verona e a [[Venezia]], e al maestro Failoni, Maria entrò in contatto con [[Giovanni Zenatello]], direttore artistico dell'[[Arena di Verona]], giunto in America per ingaggiare nuove voci per ''[[La Gioconda]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.larena.it/permanent-link/1.3141480|titolo=LA CALLAS MANCATA|autore=Gianni Villani|sito=L'Arena.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref> La Callas accettò la proposta seppur a una cifra bassissima, ma allettata dall'idea di lavorare con [[Tullio Serafin]], [[Beniamino Gigli]] ed [[Ernesto Dominici]] e di esordire in Italia in un ruolo che finalmente sentiva adatto alla sua voce e al suo fisico.
Il 27 giugno 1947 Maria Callas giunse in nave a [[Napoli]], in compagnia di Rossi-Lemeni e di Louise Caselotti, la moglie dell'agente Eddie Bagarozy per il quale aveva sottoscritto il citato contratto-capestro. Da Napoli si recò in treno a Verona per incominciare le prove. Appena giunta nella città veneta, Callas incontrò [[Tullio Serafin]] e [[Giovanni Battista Meneghini]], suo futuro marito, grande appassionato di [[opera]] e titolare di una fiorente industria di laterizi. Serafin la indirizzò ad alcuni maestri di canto locali, in particolare Ferruccio Cusinati (1873-1953), che era già maestro di [[Nicola Rossi-Lemeni|Rossi-Lemeni]], per perfezionare la pronuncia e "italianizzare" il suo canto.
=== La consacrazione (1948-1950) ===
Il debutto a Roma avviene alle [[Terme di Caracalla]] nel [[1948]] con la ''[[Turandot]]''.<ref>{{cita web|URL=https://archiviostorico.operaroma.it/edizione_opera/turandot-1948-terme-di-caracalla/|titolo=Opera di Roma / Cartellone Turandot anno 1948 / Terme di Caracalla}}</ref>
In questo primo periodo della sua carriera italiana Maria, nel frattempo seguìta e molto spesso diretta da Tullio Serafin, venne confinata in un repertorio non congeniale, basato su ruoli [[Richard Wagner|wagneriani]], che lei amava molto ma che non rivelavano tutte le sue potenzialità come ''[[La Valchiria]]'', ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'', ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'', e su ''Turandot'' e ''[[Aida]]'', eseguiti in molte città italiane con grande e quasi unanime successo di pubblico e di critica.
La svolta della carriera avvenne in modo del tutto fortuito: il 19 gennaio 1949 fu convinta all'ultimo momento a sostituire il soprano [[Margherita Carosio]], indisposta, nel ruolo di Elvira ne ''[[I puritani]]''. Fu un successo memorabile. In realtà Maria usava da sempre la [[cabaletta]] dei ''Puritani'' come vocalizzo e sembra che fece di tutto per farla sentire alla moglie del direttore Serafin, che convinse poi il marito alla sensazionale sostituzione. L'elasticità dell'organo vocale rimase una caratteristica degli anni d'oro; tuttavia già nel 1958, quando il [[Metropolitan Opera House|Metropolitan]] le propose ''[[La traviata]]'' e il [[Macbeth (opera)|''Macbeth'']] insieme, Maria rifiutò le condizioni del contratto e dichiarò che la sua voce "non era un ascensore che poteva andare su e giù a comando". Il 1949 fu anche l'anno delle prime testimonianze discografiche della voce di Maria Callas, registrata sia in maniera ufficiale sia pirata: le due arie più importanti (con rispettive cabalette, ma senza interventi corali) da [[Norma (opera)|''Norma'']] e ''I puritani'', e la morte di Isotta (dal ''Tristano e Isotta'' di [[Richard Wagner]], in italiano), vennero incise per la [[Fonit Cetra]] a [[Torino]] sotto la direzione di [[Arturo Basile]], mentre la registrazione di un'intera recita del ''[[Nabucco]]'', diretto da [[Vittorio Gui]] e con [[Gino Bechi]] nella parte del protagonista, data al [[Teatro di San Carlo|San Carlo]] di Napoli nel dicembre dello stesso anno, ci ha restituito la sua Abigaille.
[[File:Callas Sirmione.jpg|thumb|La villa a [[Sirmione]] dove Callas visse con Giovanni Battista Meneghini tra il 1950 e il 1959]] Dopo una corte molto intensa, accettò di sposare Meneghini, sebbene fosse molto più anziano di lei, senza però convertirsi al [[cattolicesimo]]; il matrimonio, tra il civile e il religioso, venne celebrato il 21 aprile [[1949]] nella sagrestia della [[Chiesa dei Santi Fermo e Rustico dei Filippini|chiesa di San Fermo minore di Brà dei Padri Filippini]] di Verona con la sola presenza della madre di Meneghini. Dopo il matrimonio Meneghini lasciò la guida della sua azienda, dedicandosi da quel momento in poi unicamente alla carriera della moglie, naturalizzata italiana come ''Sofia Cecilia Kalos'', in qualità di suo agente.
=== Il debutto alla Scala (1951) ===
All'inizio il suo approccio con la dirigenza del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]] fu molto difficile. Senza particolari conoscenze ed essendo stretta collaboratrice di Tullio Serafin, che non era molto amato, le sue grandi doti vocali, seppur riconosciute, non interessavano.
Senza un necessario inserimento nel giusto contesto artistico della ripresa post-bellica, l'unica occasione per esibirsi alla Scala fu un{{'}}''[[Aida]]'' nel 1950 in sostituzione di [[Renata Tebaldi]]. Callas fu accolta con molta perplessità per via della sua resa scenica e dell'inedito timbro vocale definito "metallico". Da notare una certa ostilità precostituita della critica, soprattutto da parte di [[Teodoro Celli]], che tuttavia in brevissimo tempo divenne uno dei suoi più grandi e consapevoli estimatori. Sovrintendente del teatro era allora Antonio Ghiringhelli (1906-1979) e il direttore artistico [[Victor de Sabata]]. Colleghi come [[Mario Del Monaco]] e [[Giuseppe Di Stefano]], con lei coinvolti nelle trionfali tournée [[America meridionale|sudamericane]], riuscirono a far breccia. Le tensioni con Antonio Ghiringhelli, che aveva pianificato il periodo della propria sovrintendenza sul cosiddetto "star system", che avrebbe dovuto avere come punte di diamante Renata Tebaldi, Mario Del Monaco, [[Giulietta Simionato]] ed [[Ettore Bastianini]], tutti cantanti sotto contratto con la [[Decca Records]] di [[Londra]] e diretta rivale della [[EMI]], non sarebbero mai cessate, anche se il sovrintendente capì ben presto che Maria Callas poteva attirare alla Scala molto più pubblico e molta stampa. La Callas riuscì a fare della sua permanenza al Teatro alla Scala un "periodo d'oro", collaborando con Del Monaco, Di Stefano, la [[Fedora Barbieri|Barbieri]], Bastianini, [[Tito Gobbi]] e la Simionato, che divenne sua grandissima amica.
Tebaldi, sentendosi tradita, soprattutto dopo la ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' presentata nel 1953 con protagonista la Callas, tre giorni dopo la serata inaugurale con ''[[La Wally]]'' da lei interpretata, preferì trasferirsi negli Stati Uniti e ricrearsi un proprio spazio, mossa che non impedì l'accendersi di una sorta di rivalità a distanza, anche se fomentata e talvolta esasperata dalla stampa.
=== Gli anni d'oro: 1951-1957 ===
[[File:Callas Meneghini 1957.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas con il marito [[Giovanni Battista Meneghini]] nella loro casa milanese di via Buonarroti 40, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
Nel
Si aprì così anche la strada della discografia: dopo la [[Cetra (casa discografica)|Cetra]], che le fece incidere una memorabile ''[[La Gioconda|Gioconda]]'' (
=== La "trasformazione" ===
[[File:Maria Callas Milano 1957 Federico Patellani.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas nel giardino della sua casa milanese di via Buonarroti 40, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
[[File:Milano-Maria-Callas-lapide-via-Buonarroti.jpg|miniatura|sinistra|Lapide ricordo casa milanese della Callas via Buonarroti 38 (ex nr. 40, la villetta fu demolita per fare posto ad un condominio) foto 2010]]<ref>{{cita web|URL=https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2018/12/10/mantova-nella-villetta-in-via-buonarroti-i-vocalizzi-della-callas-14.html|titolo=Nella villetta di via Buonarroti i vocalizzi della Callas|data=10 dicembre 2018}}</ref><ref>{{cita web|URL=https://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/07/news/una_targa_per_maria_callas_milano_ricorda_il_suo_soprano-3174795/|titolo=Targa per Maria Callas, Milano ricorda il "suo" soprano.|data=7 Aprile 2010}}</ref>
[[File:Maria Callas 1957 Milano.jpg|miniatura|sinistra|Ritratto di profilo di Maria Callas, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
È noto come tra il 1952 e il 1954 la cantante perse 36 chili di peso. Callas compilò anche un calendario, con sette opere interpretate in quegli anni, ponendo accanto alla data dell'esibizione la cifra del suo peso: Gioconda alla Scala del 1952 (92 kg), Aida all'Arena di Verona (87 kg), Norma di Trieste del 1953 (80 kg), Medea alla Scala del dicembre 1953 (78 kg), Lucia del gennaio successivo (75 kg), quindi Alceste (65 kg) e Don Carlo (64 kg) nella stessa stagione. Ma successivamente calò ancora, e nel biennio 1955–1957 arrivò a sfiorare anche i 54 kg. Si sono fatte molte supposizioni sui metodi impiegati, fino alla leggenda di un uovo di [[Taenia solium|verme solitario]] ingerito volontariamente. In realtà una [[dieta]] a base di carne e verdura le modificò il [[metabolismo]], poi molto movimento e il superlavoro fecero il resto; bisogna anche aggiungere che non partiva da una figura obesa, ma semplicemente da un forte sovrappeso distribuito su un'altezza di 172 cm.<ref>Lorcey, p. 38</ref> Acquisì in questo modo una nuova leggiadria scenica, al prezzo della perdita di potenza e di varie coloriture della sua estensione vocale.<ref>{{Cita web|url=https://www.doppiozero.com/callas-e-pasolini-un-amore|titolo=Callas e Pasolini: un amore {{!}} Alessandro Mezzena Lona|sito=www.doppiozero.com|lingua=it|accesso=2024-03-01}}</ref>
Più che la dieta, tuttavia, fu il modello preso da Callas a destare impressione: l'attrice [[Audrey Hepburn]], vista in ''[[Vacanze romane]]'', era quanto di più lontano dalla corporatura e dai tratti fortemente marcati della greca si potesse immaginare. Frangia, chignon, trucco, espressione, camicette a fiori, foulard, gonne ampie e vita strettissima
Si parlò di "trasformazione di Callas", ma rilevantissime furono le conseguenze sull'arte scenica, che Maria portò ad altezze inimmaginabili
Il suo modo di cantare, già forte di una capacità di fraseggio unica, si perfezionò e si arricchì ulteriormente in fatto di morbidezza, legato e colore, sfumature, e raggiunse livelli notevolissimi; con i capelli schiariti e una linea da indossatrice (era alta 1,72 m) cantò ''
È vero che quasi tutte le sue serate scaligere, a partire dalla memorabile riesumazione del ''
[[File:Maria Callas, Mirto Picchi (1957) - Archivio storico Ricordi FOTO003114.jpg|miniatura|Ritratto di Maria Callas, Mirto Picchi. Foto di [[Carlo Cisventi]], Milano, 1957.]]
Tuttavia la maggioranza del pubblico scaligero era decisamente sempre con lei, e alcune ovazioni, come al termine del "D'amor sull'ali rosee" de ''[[Il trovatore]]'', della scena della pazzia di [[Lucia di Lammermoor|Lucia]], e soprattutto dell'"Al dolce guidami castel natio" dell{{'}}''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', interrotto dalle grida di "Divina!" addirittura a poche note dalla fine, fanno ancora oggi capire perché per lungo tempo, dopo la sua morte, si parlò di "vedovi-Callas". Per non parlare del trionfo riservatole fuori dal teatro sia dopo la ripresa di ''Anna Bolena ''del 1958 nel Teatro alla Scala di Milano, con la Simionato, [[Cesare Siepi]] e [[Nicola Rossi-Lemeni|Rossi-Lemeni]], dopo il gelo in sala dovuto agli echi dello scandalo di Roma, sia dopo l'ultima recita de ''[[Il pirata]]'', pochi mesi dopo, quando era ormai chiaro che la sovrintendenza le aveva sbarrato le porte per collaborazioni future. Unico passo falso artistico del felice periodo scaligero fu ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' (febbraio-marzo 1956); la sua Rosina non convinse del tutto, sia per l'insolito recupero di alcune figurazioni dell'originaria tessitura [[contralto|contraltina]] (all'epoca, Rosina era interpretata quasi esclusivamente da [[soprano leggero|soprani leggeri]]), sia, soprattutto, per la scarsa congenialità del personaggio.<ref>John Ardoin, ''L'eredità Callas''.
Analizzando l'incisione live del 16 febbraio 1956, il critico musicale John Ardoin (1935-2001) fa notare come l'interpretazione di Callas abbia dato vita a una Rosina "bisbetica" e troppo aggressiva rispetto al carattere giocoso e malizioso del personaggio (anche se la scena della lezione venne risolta con un'agilità elettrizzante, scatenando un'ovazione). Callas perfezionerà la sua interpretazione per l'incisione EMI del 1957, plasmando questa volta una Rosina "strepitosa".</ref> Quando però diventò un personaggio "da rotocalco" a tutti gli effetti, ogni sua minima défaillance veniva amplificata, e la fama del personaggio pubblico divenne una spaventosa arma a doppio taglio.
=== L'incontro con Onassis ===
[[File:Visconti Callas 1957.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas al trucco con [[Luchino Visconti]] prima della rappresentazione di Anna Bolena al Teatro alla Scala di Milano nel 1957, fotografia di [[Federico Patellani]]]]
Il 3 settembre 1957, a un ricevimento a Venezia all'hotel Danieli organizzato in suo onore da [[Elsa Maxwell]], per il quale rinunciò a cantare una recita supplementare de ''[[La sonnambula]]'' al [[Festival di Edimburgo]] nonostante le richieste del Teatro alla Scala, incontrò per la prima volta [[Aristotele Onassis]]. Per quella volta, il greco fu solo uno dei tanti miliardari con cui la nuova vita sociale internazionale la faceva venire a contatto, complice l'ambigua e adorante amicizia di Elsa Maxwell, anch'essa presente alla festa.
Nel dicembre
L'anno seguente, probabilmente impressionato dal Gala in onore
Stranamente il fatto
Secondo alcuni amici, la separazione era nell'aria.
=== Il declino (1958-1965) ===
Le condizioni vocali, già a partire dal
L'anno successivo segnò l'inizio di una
I fatti di Roma la fecero entrare in conflitto con il sovrintendente della Scala di Milano,
Nel
Nell'aprile del
Nell'agosto del
Nel gennaio
Inoltre incise il ruolo di [[Carmen (opera)|''Carmen'']], personaggio che non porterà mai sui palcoscenici. Nel 1965 decise di tornare sulle scene e cantò ''Tosca'' a Parigi e poi al Metropolitan di New York: il ritorno fu trionfale. Maria sembrò aver ritrovato lo splendore degli anni precedenti e ciò la indusse a riprendere cinque recite di ''Norma'' a Parigi, ma sia la voce sia il fisico non ressero, tanto che il 29 maggio terminò la scena dell'atto II sfinita e l'ultima scena venne annullata. Impegnata con il Covent Garden di Londra per quattro rappresentazioni di ''Tosca'', riuscì a tenere solo quella di gala, in presenza della regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], 5 luglio 1965. Questa fu l'ultima volta che Callas cantò in un'opera integrale.
=== Gli ultimi anni (1966-1977) ===
Dopo una breve pausa di serenità, anche nella vita privata il momento si fece critico: nel
A seguito di questa umiliazione Maria Callas cadde in depressione. Senza darsi per vinta, scelse (nel 1969) una grande occasione di tornare alla ribalta, non più nell'opera bensì nel [[cinema]], come protagonista del [[film]] ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' di [[Pier Paolo Pasolini]], anche con la speranza di riavvicinare il vecchio amante, che subito dopo il matrimonio aveva già ripreso a farsi vivo. La proposta venne in realtà da [[Renzo Rossellini]], da tempo amico della cantante, che fece da garante contro ogni rischio di trivializzazione del ruolo (di Pasolini Callas aveva visto ''[[Teorema (film)|Teorema]]'', del quale era rimasta un po' scandalizzata). Il film, che riproponeva in chiave barbarica e vagamente autobiografica (sia per Pasolini sia per Callas) la vicenda della maga della [[Colchide]] che viene a contatto traumatico col mondo della civiltà, convinse invece Callas che si poteva tentare una nuova trasposizione del [[mito]], stavolta senza musica.
Girato in [[Cappadocia]] intorno a [[Göreme]] ([[Turchia]]), [[Pisa]], [[Aleppo]] e [[Grado (Italia)|Grado]], oltre che negli studi di [[Cinecittà]], non ottenne lo stesso successo di pubblico di altre opere del regista, ma dette modo a Maria di distrarsi e di arricchirsi culturalmente e umanamente, entrando in un mondo forse meno ingessato di quello dell'Opera, ma anche meno deprimente della high-society di Onassis, nel quale si potevano incontrare intellettuali d'alto rango, come Pasolini, insieme ad attori esordienti, comparse, tecnici, produttori, segretarie: proprio tra queste ultime, Callas strinse amicizia con la [[Bulgaria|bulgara]] Nadia Stancioff, brillante figlia del diplomatico Ivan D. Stancioff (1897-1972) e addetta all'accoglienza al [[Festival dei Due Mondi]], che ha lasciato in un libro di ricordi un diario preziosissimo (anche se a volte un po' enfatizzato) di quei mesi cinematografici di Callas. Altro tipo di diario è invece costituito da una serie di poesie che Pasolini scrisse in quel periodo, e che riflettono un'intesa artistica e un'amicizia profonda che poteva assumere toni amorosi, sia da parte di Callas, sia da parte del poeta, colpito da una personalità grande e sincera (''"mi affascina in lei questa violenza dei sentimenti", "è incapace di provare un sentimento piccolo, meschino"'', dirà di lei in un'intervista televisiva con [[Enzo Biagi]]<ref>Intervista televisiva del 1971 nella trasmissione "Facciamo l'appello".</ref>). Molte di queste poesie andarono poi a far parte della raccolta ''[[Analisi delle opere di Pier Paolo Pasolini#Trasumanar e organizzar|Trasumanar e organizzar]]''.
La seconda significativa proposta dopo il ritiro dalle scene furono dei corsi di perfezionamento operistico da tenere a [[Filadelfia-Chalkidonia|Filadelfia]]. L'iniziativa però rientrò a causa della insufficiente preparazione tecnica degli allievi. Più lungo e soddisfacente fu il ciclo di ''master-classes'' tenuto alla [[Juilliard School]] di New York dall'ottobre 1971 al marzo 1972. Di queste ''master classes'' rimane la registrazione di 46 ore di lezioni (ridotte a una scelta significativa anche in un libro curato dall'amico John Ardoin), interessante per chi voglia capire la genesi di molte idee interpretative della cantante non solo sui propri ruoli ma anche su quelli di tutte le altre voci del grande repertorio.
È noto che soffrisse da parecchi anni della [[Sindrome di Ehlers-Danlos]], dovuta forse al suo eccessivo dimagrimento o contratta alla nascita.<ref>{{Cita web|url=https://www.cameronjournal.com/maria-callas-and-ehlers-danlos-syndrome/|titolo=Maria Callas and Ehlers-Danlos Syndrome - The Cameron Journal|sito=www.cameronjournal.com|accesso=2024-05-12}}</ref>
==== L'ultima tournée con Giuseppe Di Stefano (1973-1974) ====
Il 10 aprile 1973 diresse, con Giuseppe Di Stefano, ''I vespri siciliani'' di [[Giuseppe Verdi]], in occasione dell'inaugurazione del [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio di Torino]] ricostruito dopo l'incendio del 1936.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1505_02_1973_0085_0003_21205152/|autore=Luigi Cocchi|titolo=L'inaugurazione con "I Vespri siciliani" di Verdi|pubblicazione=Stampa Sera|data=10 aprile 1973|p=3}}</ref>
[[File:CallasAmsterdam1973a.jpg|thumb|upright=1.4|Maria Callas nel concerto dell'11 dicembre 1973 ad [[Amsterdam]]]]
Nell'ottobre 1973 incominciò con Di Stefano un tour mondiale che si concluse l'11 novembre 1974 a [[Sapporo]]; sarebbe stata la sua ultima esibizione in pubblico. Seguendo l'incoraggiamento incessante del collega, Maria tentò di riorganizzare il proprio assetto vocale, reimparando ad aprire la gola col solo sostegno del diaframma e puntando sul [[Registro (musica)#Centrale|registro centrale]]. Nonostante non fosse in grado di tornare agli antichi fasti, affiancata da un amico e sostenuta dall'incoraggiante amore del pubblico, riuscì a recuperare abbastanza da concludere la lunga tournée in condizioni vocali nettamente migliori rispetto a come l'aveva cominciata, come stanno a testimoniare le registrazioni dei concerti del 1974 rispetto al deludente esordio di [[Amburgo]] dell'anno precedente.
Durante la tournée l'amicizia con Di Stefano, compromessa da problemi familiari del tenore, s'incrinò. Stando a quanto pubblicato nel libro ''Callas nemica mia'', scritto da [[Maria Girolami]], ex moglie di Di Stefano, il rapporto tra Maria Callas e il tenore non fu di sola amicizia, e uno dei motivi del "ritiro" di Callas fu anche quest'ultima delusione sentimentale.<br />Maria Callas si ritirò nel suo appartamento parigino, evitando contatti con conoscenti e amici. Intanto, si erano spenti due uomini fondamentali della sua esistenza: il padre e Tullio Serafin. Ma fu il 1975 l'anno più doloroso sia per la sfera privata sia per la sua personalità artistica: a marzo morì Onassis; il 2 novembre fu ucciso Pier Paolo Pasolini (la circostanza dell'accaduto fu rimossa da Callas, che non si espresse mai chiaramente sull'orientamento sessuale del regista); il 17 marzo 1976 si spense [[Luchino Visconti]].
== La morte ==
[[File:MariaCallas.jpg|thumb|upright=1.4|Maria Callas in un francobollo commemorativo dello stato di [[Saint Vincent e Grenadine]]]]
[[File:Grave callas pere lachaise.jpg|thumb|left|upright=1.4|[[Cenotafio]]<ref>{{cita web|url=http://www.landrucimetieres.fr/spip/spip.php?article697|titolo=Père-Lachaise - 87ème division, case 16258|accesso=7 giugno 2013}}</ref> di Maria Callas nel colombario del [[Cimitero
Maria Callas morì nel suo appartamento parigino<ref>{{cita web|URL=https://www.francedimanche.fr/actualites/fernandel-maria-callas-l-a-rendu-fou|titolo=Maria Callas rendu fou Fernandel|autore=Catherine Venot|lingua=FR|accesso=19 giugno 2022|dataarchivio=26 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220926025622/https://www.francedimanche.fr/actualites/fernandel-maria-callas-l-a-rendu-fou|urlmorto=sì}}</ref> al n°36 di Avenue George Mandel venerdì 16 settembre 1977, intorno alle 13:30. Secondo quanto dichiarato dalla governante Bruna Lupoli, il decesso fu totalmente inaspettato poiché, oltre ai soliti disturbi che ormai l'accompagnavano da anni, quel giorno la Callas non sembrava accusare particolari malesseri<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|cognome=Andrea Simone - Teatro.Online|data=2022-04-27|titolo=“Maria Callas, il mistero della sua morte”|accesso=2025-01-08|url=https://www.youtube.com/watch?si=Zfzqtv7hJYH2nRdY&v=DVYH_ETbg50&feature=youtu.be}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|autore=Renzo Allegri|titolo=La vera storia di Maria Callas|edizione=1|data=1º gennaio 1991|editore=Arnoldo Mondadori Editore|città=Cuneo|pp=255-265|capitolo=L'ultimo tradimento|ISBN=8804338954}}</ref>. Stando alla versione ufficiale, avrebbe chiesto che le venisse servita un'aranciata alla [[toilette]], che bevve velocemente per poi accasciarsi improvvisamente al suolo<ref name=":0" /><ref name=":2" />; immediatamente Bruna chiamò l'autista Ferruccio per sollevare il corpo da terra e condurlo in camera ma, una volta sul letto, la Callas era già priva di vita. Il referto medico indicò l'[[arresto cardiaco]] come unica causa del decesso<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilsussidiario.net/news/come-morta-maria-callas-arresto-cardiaco-a-54-anni-ma-negli-ultimi-anni-era/2539690/|titolo=Com’è morta Maria Callas?/ Arresto cardiaco a 54 anni: ma negli ultimi anni era...|data=2023-05-20|accesso=2025-01-08}}</ref>, smentendo da subito le voci di [[suicidio]], messe in giro anche dallo stesso marito che sostenne fortemente la tesi secondo la quale la Callas avesse più volte contemplato l'idea di togliersi la vita<ref name=":2" /><ref name=":1">{{Cita libro|autore=G. B. Meneghini|titolo=Maria Callas mia moglie}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Eva Gesine|cognome=Baur|titolo=20. Maria bezwingt Callas|url=https://doi.org/10.17104/9783406791444-271|accesso=2025-04-20|data=2023|editore=Verlag C.H.BECK oHG|pp=271–285|ISBN=978-3-406-79144-4}}</ref>.
Ad avvalorare la tesi del suicidio ci sarebbe il ritrovamento, da parte dello stesso Meneghini, di un biglietto sul comodino della stanza da letto con la grafia della Callas che recitava:
{{Citazione|A. T. estate 1977
In questi fieri momenti, tu sol mi resti
E il cuor mi tenti,
l'ultima voce del mio destino
l'ultima croce del mio cammino}}
Le iniziali in cima sembrano essere un diminutivo con cui era solita rivolgersi al marito mentre invece i versi sono tratti dalla [[La Gioconda|''Gioconda'']] di [[Amilcare Ponchielli]], opera che la Callas aveva inciso su disco. A tali versi manca però il primo, dove nell'opera originale è scritta la parola ''suicidio''<ref>{{Cita web|lingua=de-CH|autore=KernKonzepte|url=https://opera-guide.ch/highlights/show_highlight.php?id=714&oper_id=277&uilang=de|titolo=Suicidio! aus La Gioconda von Amilcare Ponchielli. .|sito=Opera Guide|accesso=2025-01-14}}</ref>; non è dato sapere se tale omissione fosse stata volontaria o meno né il preciso significato di queste parole<ref name=":0" /><ref name=":2" /><ref name=":1" />.
Tuttavia le sue condizioni fisiche erano da tempo compromesse: la grave disfunzione ghiandolare della giovinezza e il drastico dimagrimento vennero citati più frequentemente come concause della morte. Negli ultimi anni si era aggiunta anche un'[[insonnia]] cronica, che l'aveva costretta ad assumere dosi sempre più massicce di Mandrax ([[metaqualone]]), medicinale che si procurava illegalmente e a cui pare si riferissero i cenni alla "droga" che costellavano le ultime pagine del suo diario. Alcune ipotesi attribuirono il decesso della cantante anche a una [[dermatomiosite]], una patologia degenerativa che colpisce tutti i tessuti muscolari, diagnosticata per la prima volta dal medico Mario Giacovazzo nel 1975, confermata poi da due [[Foniatria|foniatri]] dell'università di Bologna, ma tenuta nascosta fino al 2002<ref name=":0" /><ref>{{Cita web |url=http://www.aletheiaonline.it/2013/12/11/maria-callas-la-verita-sulla-morte-nel-libro-di-roberta-maresci/ |titolo=Maria Callas, la verità sulla morte nel libro di Roberta Maresci. Per la scienza non fu suicidio: il soprano era affetto da dermatomiosite, una malattia che provoca un cedimento dei muscoli e dei tessuti in generale, compresa la laringe. Nel libro di Roberta Maresci i retroscena dei medici |accesso=11 aprile 2015 |dataarchivio=15 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150415084806/http://www.aletheiaonline.it/2013/12/11/maria-callas-la-verita-sulla-morte-nel-libro-di-roberta-maresci/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news|url=http://musica.excite.it/maria-callas-enigma-risolto-aveva-la-dermatomiosite-N59450.html|titolo=Maria Callas, enigma risolto: 'Aveva la dermatomiosite'|pubblicazione=Excite|accesso=2025-04-20}}</ref>. Il trattamento di questa malattia prevede un massiccio uso di [[cortisonici]] che senz'altro influirono nel peggioramento complessivo del quadro clinico della Callas<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
Sul corpo non fu eseguita [[autopsia]], non venne allestita la [[camera ardente]], né fu concesso agli amici più intimi di vedere la salma prima delle esequie, celebrate il 19 settembre seguente<ref name=":0" /><ref name=":2" /><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=hospitalier|url=https://lnx.tonyassante.com/ilfaustino/la-morte-di-maria-callas/|titolo=La morte di Maria Callas – Il Faustino|accesso=2025-01-08}}</ref>.
Meno chiaro è il contorno e quale sia stato il ruolo della pianista greca [[Vasso Devetzi]], una sorta di "dama di compagnia" stabilitasi in casa sua negli ultimi anni, della sorella Iakinthi Kalogheropoulou e della madre Evangelia Dimitriadou. Resta inoltre irrisolto il mistero dei gioielli di Callas, i collier, gli orecchini con brillanti e rubini, scomparsi subito dopo la sua morte. Le uniche due persone che avrebbero potuto far luce su questa vicenda sarebbero stati proprio Ferruccio Mezzadri (1935),<ref>{{cita web|URL=https://www.ilpiacenza.it/cultura/a-villanova-una-quasi-biografia-di-maria-callas-raccontata-in-un-libro-tutto-piacentino.html|titolo=A Villanova una quasi biografia di Maria Callas raccontato in un libro tutto piacentino|data= 27 Ott. 2017|autore=Renato Passerini}}</ref> per oltre vent'anni fedelissimo autista, e Bruna Lupoli (1922-2017), la storica cameriera della Callas, che tuttavia non ne hanno mai parlato.<ref>Goise, p. 145</ref>
Forti divisioni creò anche la decisione della sua [[cremazione]], condivisa dalla Callas che da viva aveva detto alla domestica Bruna "[...] fai spargere le mie ceneri sul [[mar Egeo]]. Abbraccerò per sempre il mio [[Aristotele Onassis|Ari]] attraverso il nostro mare..."; la cremazione però era sconsigliata dalla religione cristiana ortodossa, alla quale la Callas si era serbata fedele negli anni. Da notare, nella biografia di [[Giovanni Battista Meneghini]]<ref name=":1" />, il mistero circa la firma quasi illeggibile sulla liberatoria, "un certo Jean Rean o Jean Rouen": si trattava in realtà del compagno della Devetzi, Jean Roire, che s'incaricò di sbrigare tutte le faccende burocratiche relative al decesso, secondo la prassi, insieme con gli operatori necrofori.
A ogni modo la salma della Callas venne cremata lo stesso giorno dei funerali<ref name=":0" /><ref name=":2" />, contravvenendo in questo modo alla legge francese dell'epoca che prevedeva la firma di un parente sulla liberatoria e che trascorresse almeno un giorno tra la cerimonia funebre e la cremazione.
Ufficialmente le ceneri furono riposte in un loculo sotterraneo al [[cimitero di Père-Lachaise]] che divenne fin da subito meta di pellegrinaggio degli ammiratori, ma nel marzo 1979 si scoprì che in realtà tale loculo era vuoto e che l'[[urna funeraria]] era stata segretamente spostata nella cassetta di sicurezza di una banca da soggetti autorizzati rimasti ignoti<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
Nell'estate del 1979 le ceneri furono prelevate e trasportate in Grecia, dove a seguito di una cerimonia pubblica furono sparse nel Mar Egeo dall'allora [[Ministero della cultura (Grecia)|ministro della cultura]] [[Melina Merkouri]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/melina-mercouri_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=MERCOURI, Melina - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-01-08}}</ref> secondo la volontà espressa dalla soprano<ref name=":2" />.
== Vocalità e personalità interpretativa ==
[[File:Callas vocal range.png|thumb|upright=1.4|Estensione vocale di Maria Callas: da fa diesis grave a mi naturale sovracuto]] Callas era un [[soprano drammatico]], ma studiando si appropriò di una grande coloratura ed estensione, riscoprendo le possibilità del soprano drammatico ai tempi di Bellini e Donizetti. Fu così che
In realtà, sulla prima formazione vocale di Callas abbiamo testimonianze ben diverse, e in lei risultano più artificiose e costruite le note gravi di quelle veramente sopranili, le quali erano affrontate spesso di slancio: resta il fatto che Callas si mise, già dall'inizio della carriera, nelle condizioni d'eseguire a voce piena, e senza mistificazioni, i ruoli
Ciò che, a tratti, poteva far sembrare Callas un [[mezzosoprano]] era invece il colore scuro naturale
Unica fu
Il suo approccio al canto, inteso come teatralità, drammaticità, enfasi tragica, raggiunte con pienezza e volume cospicui da librare in spazi ampi e nel vivo della recita, è da considerarsi, specie negli anni 1949-1953, ancora tradizionale e da porre in un'epoca e in una concezione al di qua della tendenza che, grazie alle tecniche più sofisticate di riproduzione del suono, alle leggi del mercato, all'avanzare del repertorio barocco, avrebbe considerevolmente abbassato i requisiti del singolo cantante d'opera (anche in repertori ottocenteschi) in fatto di volume e squillo, ripiegando piuttosto su elementi diversi, quali colore, gradevolezza timbrica, fusione con l'orchestra, ma anche sospiri, suoni privi di appoggio, ecc.
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Il ruolo vocale all'interno del quale la rivoluzione-restaurazione di Callas fu più sconcertante, sia per il pubblico che per la critica dell'epoca, fu probabilmente ''[[Lucia di Lammermoor]]'', che in quegli anni tutti erano abituati a sentire affidata ai "sopranini" leggeri modello usignolo, i quali, oltre ad avere un'agguerrita tecnica virtuosistica, schiarivano ulteriormente il colore della voce per accentuare l'innocenza e la pudicizia del personaggio. Callas invece si avvicinò a Lucia con una voce senz'altro più debordante e una concezione interpretativa anche più tragica di quanto il tessuto orchestrale dell'opera lasciasse pensare. Il risultato fu però sbalorditivo e convincente, tanto che un direttore come [[Herbert von Karajan]] si avvicinò all'Opera romantica italiana dopo aver sentito la sua incisione EMI del 1953, e ne produsse, curando anche la regia, una storica edizione scaligera nella stagione 1953-1954.
Le registrazioni di Callas ci consentono di seguire quasi mese per mese, si può dire, un progressivo declino vocale, dovuto
Dopo il primo ritiro, il rientro alla Scala col ''[[Poliuto]]'', nel 1960, ben provato grazie alle cure di [[Antonio Tonini (lirica)|Antonio Tonini]], fa udire una voce in buono stato e corretta, ma drasticamente ridimensionata nel volume e nell'estensione rispetto a solo un anno prima. Quest'opera fu preceduta da alcuni recital incisi a Londra ma pubblicati postumi, da una ''Norma'' al teatro antico di [[Epidauro]] che si trasformò in un evento mondano senza precedenti (aumentato dal clamoroso ritorno nella terra di origine e dalla presenza di Onassis), e da una seconda incisione ufficiale dell'opera di Bellini, con a fianco [[Franco Corelli]] e [[Christa Ludwig]]. Qui, una maggiore raffinatezza di fraseggio e di colori, e la compagnia finalmente adeguata, riescono in parte a controbilanciare una notevole riduzione della leggendaria elasticità e potenza vocale.
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Secondo le vendite dei dischi, Maria Callas è oggi la cantante lirica più nota al mondo.<ref>Lorcey, p. 160</ref>
[[File:Maria Callas by Karuvits.jpg|thumb|O. Karuvits. Ritratto di Maria Callas. 2004.]]
== Repertorio ==
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| colspan="3" align="center" style="background:DarkSlateBlue; color:white" |Repertorio operistico
|-
! width="200
! style="background:Lavender; color:Black"| Titolo
! width="70
|-
| Leonora || ''[[Fidelio]]'' || [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]
Riga 232 ⟶ 246:
| Medea || ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' || [[Luigi Cherubini|Cherubini]]
|-
| Marta || ''[[Tiefland (opera)|Tiefland]]'' || [[Eugen d'Albert|d'Albert]]
|-
| Anna Bolena || ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'' || [[Gaetano Donizetti|Donizetti]]
Riga 272 ⟶ 286:
| Turandot || ''[[Turandot]]'' || Puccini
|-
| Donna Fiorilla || ''[[Il
|-
| Rosina || ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' || Rossini
Riga 292 ⟶ 306:
| Violetta Valery || ''[[La traviata]]'' || Verdi
|-
| Duchessa Elena || ''[[I vespri siciliani]]'' ||
|-
| Amelia || ''[[Un ballo in maschera]]'' || Verdi
Riga 304 ⟶ 318:
| Brunilde || ''[[La Valchiria]]'' || [[Richard Wagner|Wagner]]
|-
| Isotta || ''[[Tristano e Isotta (
|-
| Kundry || ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' || Wagner
Riga 376 ⟶ 390:
|[[EMI]]
|-
|''[[Il
|[[Nicola Rossi-Lemeni]], [[Nicolai Gedda]], [[Franco Calabrese]], [[Jolanda Gardino]]
|[[Gianandrea Gavazzeni]]
Riga 466 ⟶ 480:
|-
| rowspan="2"| 1959
|''
|[[Ferruccio Tagliavini]], [[Piero Cappuccilli]]
|[[Tullio Serafin]]
|[[EMI]]
|-
|''
|[[Pier Miranda Ferraro]], [[Piero Cappuccilli]], [[Fiorenza Cossotto]], [[Ivo Vinco]]
|[[Antonino Votto]]
Riga 477 ⟶ 491:
|-
|1960
|''
|[[Franco Corelli]], [[Christa Ludwig]], [[Nicola Zaccaria]]
|[[Tullio Serafin]]
Riga 516 ⟶ 530:
|[[EMI]]
|-
|''
|[[Carlo Bergonzi]], [[Tito Gobbi]]
|[[Georges Prêtre]]
Riga 599 ⟶ 613:
|
|''Aida''
|[[Mario Del Monaco]], [[Oralia
|[[Oliviero De Fabritiis]]
|Palacio de Bellas Artes, 3 luglio
Riga 689 ⟶ 703:
|
|''[[Alceste (Gluck)|Alceste]]''
|[[Renato Gavarini]], Paolo Silveri, Rolando Panerai
|[[Carlo Maria Giulini]]
|Teatro alla Scala, 4 aprile
Riga 707 ⟶ 721:
|
|''[[La sonnambula]]''
|Cesare Valletti, Giuseppe Modesti, [[Eugenia Ratti]], [[Gabriella Carturan]]
|Leonard Bernstein
|Teatro alla Scala, 5 marzo
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== Influenza culturale ==
Alla Callas
|url = http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/975
|titolo = Callas
Riga 901 ⟶ 915:
|lingua = en
|accesso = 2 gennaio 2016
}}</ref> e l'asteroide [[29834 Mariacallas]]. Le è inoltre stata dedicata una statua a [[San Giovanni Lupatoto]]<ref>{{Cita web|url=https://www.larena.it/territorio-veronese/grande-verona/san-giovanni-lupatoto-omaggia-la-divina-svelata-la-nuova-statua-dedicata-alla-influencer-anti-litteram-1.9768333|titolo=San Giovanni Lupatoto omaggia la «Divina», svelata la nuova statua dedicata alla «influencer ante litteram»|autore=Società Athesis S.p.A|sito=L'Arena|data=2022.12.03T13:27:15+0100|lingua=it|accesso=2023-11-10}}</ref>.
Nel 1969 [[Pier Paolo Pasolini]] dedicò "alla Divina" la poesia intitolata ''Un affetto e la vita'', pubblicata nella raccolta ''Trasumanar e organizzar''.<ref>{{cita web|url=https://www.sololibri.net/?page=amp&id_article=169732|titolo=“Un affetto e la vita”: la poesia di Pier Paolo Pasolini dedicata a Maria Callas}}</ref>
==Onorificenze==
Riga 909 ⟶ 925:
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
}}
=== Repertori iconografici ===
* ''Maria Callas alla Scala''. Arti Grafiche S. Pinelli, Milano 1997
=== Teatro ===
* [[Terrence McNally]], ''[[The Lisbon Traviata]]'' (''La Traviata di Lisbona''), 1989.
* [[Terrence McNally]], ''[[Master Class (dramma)|Master Class]]'', 1995.
* [[Antonio Moresco]], ''Duetto'', in ''Merda e luce'', Milano, Effigie, 2007.
== Filmografia ==
=== Film interpretati da Maria Callas ===
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'', regia di [[Pier Paolo Pasolini]] (1969) – doppiata da [[Rita Savagnone]]
=== Film su Maria Callas ===
* ''[[E la nave va]]'', regia di [[Federico Fellini]] (1983) – trasfigurazione poetica della vita di Maria Callas, e soprattutto del suo "culto"
* ''[[Callas Forever]]'', regia di [[Franco Zeffirelli]] (2002) – sceneggiatura di [[Martin Sherman]] e Franco Zeffirelli, con [[Fanny Ardant]], [[Jeremy Irons]], [[Joan Plowright]], [[Gabriel Garko]], [[Jean Dalric]], [[Gabriel Spahiu]], [[Jay Rodan]], [[Alessandro Bertolucci (attore)|Alessandro Bertolucci]], [[Stephen Billington]]
* ''[[Callas e Onassis]]'', regia di [[Giorgio Capitani]] – miniserie TV (2005) - con [[Luisa Ranieri]] nella parte del soprano, [[Gérard Darmon]] che interpreta Aristotele Onassis e [[Serena Autieri]]
* ''[[Maria by Callas]]'' (''Maria by Callas: In Her Own Words''), regia di [[Tom Volf]] – documentario (2017)
* ''[[L'isola di Medea. Callas e Pasolini, l'amore obliquo|L'isola di Medea. Pasolini e Callas, l'amore obliquo]]'', regia di Sergio Naitza – documentario (2017)
* ''[[Callas - Parigi 1958]]'' – a cento anni dalla nascita, presentato alla 18ª edizione della [[Festa del Cinema di Roma 2023|Festa del Cinema di Roma]] nella sezione "Storia del cinema", regia di Tom Volf, e solo al cinema il 5-6-7-8 novembre 2023, il concerto del debutto della Callas all'Opéra di Parigi nel 1958, [[docufilm]] musicale restaurato a colori in 4k<ref>{{Cita web|url=https://www.mymovies.it/film/2023/callas-parigi-1958/|titolo=Callas - Parigi, 1958 - Film (2023)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nexodigital.it/callas-parigi-1958/|titolo=Callas - Parigi, 1958 I Nexo Digital. The Next Cinema Experience}}</ref>
* ''[[Maria Callas, lettere e memorie - Monica racconta Maria]]'', regia di Tom Volf – docufilm dello spettacolo teatrale ''Maria Callas - Lettere e memorie'', nei teatri tra il 2019 e 2023, dove [[Monica Bellucci]] interpreta la Callas, è presentato alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione "Storia del cinema" (2023)<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/10/20/monica-bellucci-callas-festa-cinema-roma|titolo=Festa del Cinema di Roma, Monica Bellucci: "Vi racconto la Maria Callas che non conoscete".}}</ref>
* ''[[Maria (film 2024 Larraín)|Maria]]'', regia di [[Pablo Larraín]] (2024) – sceneggiatura di [[Steven Knight]], con [[Angelina Jolie]] nel ruolo del soprano durante gli ultimi anni della sua vita.<ref>{{Cita web|url=https://www.vanityfair.it/article/angelina-jolie-maria-callas-film-foto|titolo=Angelina Jolie è Maria Callas in Maria: le foto e il backstage in anteprima|autore=David Canfield|sito=Vanity Fair Italia|data=23 agosto 2024|accesso=29 agosto 2024}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
Riga 916 ⟶ 957:
=== Scritti di Maria Callas ===
Di Callas rimangono molte lettere personali (al marito Giovanni Battista Meneghini e al padrino Leonidas Lantzounis innanzi tutto), memoriali inviati a riviste e giornali, ecc. Talune parti dei suoi carteggi, e in particolare alcune delle numerosissime lettere inviatele da [[Elsa Maxwell]], compromettenti per molte personalità, sono state distrutte in parte dalla stessa Callas, in parte da suoi esecutori testamentari. Negli ultimi anni della sua vita tenne uno scarno diario, di cui Renzo Allegri riporta alcuni stralci in ''Callas by Callas'' (v. bibliografia più sotto). Un posto a parte, tra i suoi carteggi, occupano diverse lettere insultanti o minatorie, la gran parte anonime, che Callas custodì gelosamente fino alla fine dei suoi giorni (alcune di esse, le meno impubblicabili, si trovano ne ''La vera storia di Maria Callas'', anch'essa di Renzo Allegri).
Ma l'opera più significativa consegnata alla carta stampata rimane la sbobinatura delle lezioni (le famose ''Master classes'') che tenne alla [[Juilliard School]] nel [[1972]]:
* John Ardoin (a cura di), ''Callas at Juilliard. The Master Classes'', Knopf, New York 1987.
=== Lessici ===
Cenni biografici su Maria Callas sono presenti su tutti i lessici musicali esistenti. Si indicano qui di seguito solo i lessici contenenti voci particolarmente meritevoli o per l'estensione o per il loro valore di riferimento.
* ''Grove's Dictionary of Music''. Fifth edition by Eric Blom. London, Macmillan & Co. Ltd. / New York, St. Martin's Press, 1954. Vol. II
Riga 942 ⟶ 977:
=== Biografie ===
* Evangelia Callas, ''My daughter Maria Callas''. Fleet, New York 1960.
* Stelios Galatopoulos, ''Callas la Divina''. Art that Conceals art-Cunningham, Londra 1963.
Riga 980 ⟶ 1 014:
* Bruno Tosi, ''Casta Diva: l'incomparabile Callas''. Associazione Maria Callas, Venezia 1993
* Carla Verga, ''Vita di Maria Callas''. Akademos & Lim, Lucca 1995
* Brigitte Pantis
* Lelait-Helo Daniel, ''Maria Callas. Vissi d'arte, vissi d'amore'', Lindau, Torino 2009
* Tom Volf ''Callas Confidential'', 2017, éditions de la Martinière
* Tom Volf ''Maria by Callas'', 2017, éditions Assouline
=== Studi ===
* [[Eugenio Gara]]/Roger Hauert, ''Maria Callas, les grandes interprètes''. Kister, Ginevra 1957.
* Friedrich Herzfeld, ''Maria Meneghini Callas oder Die grosse Primadonna''. Rembrandt, Berlino 1959.
* {{en}} René Leibowitz, ''Le secret de la Callas''. Paris, 1959,
* Jellinek George, ''Callas. Portrait of a Prima Donna''. Ziff Davis, New York 1960.
* Leo Riemens, ''Maria Callas''. Bruna & Zoon, Utrecht 1960.
Riga 1 001 ⟶ 1 034:
* John Ardoin, ''The Callas Legacy''. Seribner, New York 1977. Rist.: ''The Callas Legacy''. The complete guide to her recordings on compact disc, fourth edition. Duckworth, Londra 1995.
* [[Leonardo Bragaglia]], ''L'arte dello stupore. Omaggio a Maria Callas''. Bulzoni Editore, Roma 1977; nuova edizione aggiornata Persiani Editore, Bologna 2006.
* Roland Mancini
* André Tubeuf
* [[Sergio Segalini]], ''Callas, les images d'une voix''
* Vasili Nikolaides, ''Maria Kallas oi Metamorphosis mias Technis''. Kedros, Atene 1982
* André Tubeuf
* Polyvios Marchand, ''Maria Callas i elleniki stadiodromia tis chroniko''. Ekdosis Gnoseis, Atene 1983
* Gina Guandalini, ''Callas, l'ultima diva''. Edizioni Eda, Torino 1987
* Alberto Petrolli, ''Callas souvenir''. Ricordi autobiografici, pp. 168, ill. Ediz. Petrolli, Rovereto (
* Réal La Rochelle, ''Callas. La Diva et le Vinyle''. Editions Tryptyque, Montréal 1987
* Attila Csampai, ''Callas: Gesichte eines Mediums''. Schirmer-Mosel, Monaco 1993
* Michele Selvini,
* Michael Brix, ''Auffurungen / Performances''. Schirmer-Mosel, Monaco 1994
* Eleni Kanthou, ''Maria Callas die Interpretin. Leben und Wirken''. Noetzel, Wilhelmshaven 1994
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* Nikos Bakunakis, ''Callas Medea''. Megaron Ekdosis, Atene 1995
* Vasili Nikolaides, ''Maria Kallas, oi metamorphoscis mias technis''. Ekdosis Bastas-Plessas, Atene 1995
* Michele Selvini / Giancarlo Landini, ''Maria Callas'' (
* Antonio M. Bernalte Calle, ''Maria Callas y el arte del bel canto (1949-1953)''. Padilla Libros Editores, Sevilla 1997
* Réal La Rochelle, ''Callas. L'opéra du disque''. Christian Bourgois, Parigi 1997
* ''Maria Callas, la voix du siècle'', in
* Jacques Lorcey, ''L'art de Maria Callas''. Atlantica, Biarritz 1999
* Stephen Hastings, ''Maria Callas. La formazione dell'Artista (1923-1947)'', [[Zecchini Editore]], Varese 2023, ISBN 978-88-6540-410-2
* [[Teodoro Celli]] ''Una voce venuta da un altro secolo'' Oggi marzo - aprile 1958.
=== Opere varie ===
* Anne Edwards, ''La Divina'', Morrow, New York 1994 ([[romanzo]]).
* F. Tripeleff, ''Un amore di Maria Callas'', Liber internazionale, Padova 1994.
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* [[Paola Capriolo]], ''Maria Callas'', EL, Trieste 2007, illustrazioni di Alessandra Scandella (romanzo)
* Adriano Bassi, Maria Callas. Opera in 1 Atto Musica e Libretto di Adriano Bassi, rappresentata al Teatro Rosetum Milano, 22 novembre 2002
* Adriano Bassi: Maria
* agli Amici del Loggione
== Voci correlate ==
* [[Celebrità della Hollywood Walk of Fame]]
* [[Cristina Morató]]
* [[
* [[Opera]]
* [[Teatro alla Scala]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://www.callas.it/ |2=Sito ufficiale dell'Associazione Internazionale "Maria Callas" |accesso=18 settembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060505014800/http://www.callas.it/ |dataarchivio=5 maggio 2006 |urlmorto=sì }}
* [https://archive.org/search.php?query=Maria+Callas&page=2 Arie d'opera cantate da Maria Callas su archive.org]
* [https://web.archive.org/web/20140322015412/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/maria-callas/461/default.aspx Maria Callas - La Divina], da ''[[La Storia siamo noi]]''
* [https://web.archive.org/web/20141010204315/http://nataliamalkova61.narod.ru/index/radioperedachi/0-14 Radiotrasmissione (2) “Maria Callas”] dal ciclo di M. Malkov “La collezione di rari dischi” (in russo).]
* ''[http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-62b6907a-bcfd-4498-8b71-0a3848f37705.html Maria Callas]'' raccontata da [[Angelo Foletto]], da ''[[Wikiradio]]'' di [[Rai Radio 3]], [[Lezioni di Wikiradio|puntata in onda]] il 2 dicembre [[2014]] ([http://www.radio.rai.it/podcast/A45733569.mp3 link per il po dcast]).
* https://monacoitaliamagazine.net/maria-by-callas-amore-aristotele-onassis-mostra-grimaldi-forum Gli anni di Maria Callas a Monte Carlo
*''<nowiki/>'Callas'<nowiki/>'' ''(Onassis story)'' romance - ''Rainha Maria / Posludio - in 'All love (Solo amore)' cd - '''by giovannitangorra.eu composer''''' ''<nowiki/><nowiki/>''
{{Premio Grammy alla carriera}}
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[[Categoria:Greco-italiani]]
[[Categoria:Musicisti italoamericani]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero di Père-Lachaise]]
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