Maria Callas: differenze tra le versioni

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Biografia: baby-sitter
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{{Bio
|Nome = Maria Anna Cecilia Sofia
|Cognome = CallasKalogeropoulou
|PostCognome =
|PostCognomeVirgola = [[Pseudonimo|nome d'arte]] di '''Anna Maria Cecilia Sophia Kalos''', contrazione del cognome originario '''Kalogheropoulou''', in [[Lingua greca|greco]] Άννα Μαρία Σεσιλία Σοφία Καλογεροπούλου
|Pseudonimo = Maria Callas
|PreData =
|ForzaOrdinamento = Callas ,Maria
|PreData = {{lang-el|Μαρία Άννα Καικιλία Σοφία Καλογεροπούλου}}, {{IPA|/maˈri.a ˈana ceciˈli.a soˈfi.a kaloʝeroˈpulu/}}
|Sesso = F
|LuogoNascita = New York
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|GiornoMeseMorte = 16 settembre
|AnnoMorte = 1977
|Epoca = 1900
|Attività = soprano
|Epoca = 1900
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = di origine [[greciaGrecia|greca]], naturalizzatonaturalizzata [[Italia|italianoitalia]]na e successivamente grecogreca<ref>Fino al [[1966]], la Callas era cittadina statunitense naturalizzata italiana dal [[1949]] come ''Sofia Cecilia Kalos''; nel marzo di quell'anno rinunciò alla cittadinanza americana e prese quella greca, annullando il matrimonio con Meneghini e, quindi, anche la cittadinanza italiana.</ref>
|Immagine = ViollettaMaria Callas 1958.jpg
|Didascalia = Maria Callas interpretaposa Violettaper neil talk show ''Small Word'' di [[LaEdward traviataR. Murrow]], nel [[1958]]''
}}
 
Dotata di una voce particolare, che coniugava undal [[timbro (musica)|timbro]] unicoomogeneo ae di grande volume notevole, grandeMaria Callas ne sviluppò un magistrale controllo nonché una notevole [[estensione vocale|estensione]] eed [[agilità]], contribuìgrazie alla formazione belcantistica ricevuta dal soprano [[Elvira de Hidalgo]]. Unito alla grande musicalità e natura drammatica, questo forte bagaglio tecnico la rese artefice della riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento insieme ai direttori [[XIXTullio secolo|OttocentoSerafin]], (la[[Antonino cosiddettaVotto]] e «[[belcantoNicola Rescigno]] renaissance»), in particolare di [[Vincenzo Bellini]] e [[Gaetano Donizetti]],. diIn cuiseguito seppealle darestoriche unariprese letturadei personaleruoli inscritti chiaveper drammatica[[Maria (fondamentaliMalibran]] ale riguardo[[Giuditta lePasta]], suela interpretazionicritica direintrodusse il termine [[soprano drammatico d'agilità]]. Si ricordano ''[[NormaArmida (operaRossini)|NormaArmida]]'' e ''[[LuciaIl diturco Lammermoorin Italia]]'') attraversodi la[[Gioachino riscopertaRossini|Rossini]], della''[[Il vocalitàpirata]]'' ottocentescadi definitaBellini, canto''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'' di bravuraDonizetti, che''[[Alceste applicò(Gluck)|Alceste]]'' ae tutti''[[Ifigenia iin repertoriTauride e(Gluck)|Ifigenia perin laTauride]]'' qualedi venne[[Christoph coniatoWillibald ilGluck|Gluck]], termine''[[La Vestale (Spontini)|La Vestale]]'' di [[sopranoGaspare drammaticoSpontini|Spontini]], d'agilità'[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' di [[Luigi Cherubini|Cherubini]], spesso celebrate come esecuzioni storiche dalla critica.
 
Si dedicò inoltre con successo alla riscoperta di titoli usciti di repertorio anche a causa della mancanza di interpreti adeguate, quali ''[[Armida (Rossini)|Armida]]'' e ''[[Il Turco in Italia]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], ''[[Il pirata]]'' di Bellini, ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'' di Donizetti, ''[[Alceste (Gluck)|Alceste]]'' e ''[[Ifigenia in Tauride (Gluck)|Ifigenia in Tauride]]'' di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]], ''[[La Vestale (Spontini)|La Vestale]]'' di [[Gaspare Spontini|Spontini]], ''[[Macbeth (Verdi)|Macbeth]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' di [[Luigi Cherubini|Cherubini]].
 
Il successo artistico e la successiva esposizione mediatica dovuta alle frequentazioni sociali extra-teatrali hanno costruito un mito attorno alla sua figura, attribuendole l'appellativo "''Divina''"<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/maria-callas-la-divina.html|titolo=Maria Callas, la Divina|sito=Treccani|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-it|autore=Lavinia Mannelli|url=https://www.editorialedomani.it/idee/maria-callas-divina-tra-tormento-e-estasi-e4vj5dyg|titolo=Maria Callas “divina”, tra tormento e estasi|sito=www.editorialedomani.it|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.quodlibet.it/recensione/2477|titolo=La divina Callas e il sacro mistero del suo canto|sito=Quodlibet|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.secoloditalia.it/2017/09/quarantanni-senza-maria-callas-la-divina-della-lirica-video/|titolo=Quarant'anni senza Maria Callas: la "Divina" della lirica (video)|sito=Secolo d'Italia|data=2017-09-16|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://dilei.it/dileicipiace/maria-callas-amori-tormenti-vita-divina/1318268/|titolo=Maria Callas, c'era una volta la Divina|sito=DiLei|data=2023-10-12|accesso=2025-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Marco Onnembo|url=https://www.ilsole24ore.com/art/maria-callas-diva-secolo-AF0pdItB|titolo=Maria Callas “diva del secolo”|sito=Il Sole 24 ORE|data=2023-12-02|accesso=2025-01-08}}</ref>.
Il successo artistico e mediatico hanno costruito un mito attorno a lei, vedendole attribuito l'appellativo di ''Divina''.
 
== NomeIl nome e la controversa data di nascita ==
Il nome all'anagrafe è SophiaSofia Cecilia Kalos, mentre il nome di battesimo, per esteso, è Anna Maria Cecilia SophiaSofia KaloyeropoulouKalogeropoulou (in [[Lingua greca|in greco]]: Άννα Μαρία Καικιλία Σοφία Καλογεροπούλου). Il [[cognome]] originario del padre, KaloyeropoulosKalogeropoulos (Καλογερόπουλος {{IPA|/kaloʝeˈrɔpulos/}}) – Καλογεροπούλου {{IPA|/kaloʝeroˈpulu/}} è il [[genitivo]] usato per le donne – fu da questi semplificato dapprima in Kalos al suo arrivo negli [[Stati Uniti d'America|USA]], dopodiché diventò Callas.
Per quanto riguarda la data di nascita, ci sono state diverse incertezze tra il 2, il 3 e il 4 dicembre, dipendenti probabilmente da un ''lapsus memoriae'' della madre. L'atto di nascita riporta il 3, il passaporto il 2, mentre sia la madre sia lei concordavano sul 4, data di cui Callas non era sicura ma che prediligeva perché giorno di [[Santa Barbara]], santa pugnace e combattiva che sentiva a sé congeniale. Oggi è assodato che la data esatta è il 2 dicembre. NelMaria suoDi libro, l'exStefano (moglie didel tenore [[Giuseppe Di Stefano]], nel suo libro ''Callas, nemica mia'') racconta di una cena organizzata il 2 dicembre 1972 in onore di Callas per festeggiare il compleanno della cantante.<ref>Maria Di Stefano: ''Callas, nemica mia''.</ref>
 
== Biografia ==
=== Infanzia e prima adolescenzaL'infanzia negli Stati Uniti d'America (1923-1937) ===
I suoi genitori, GeorgeGeōrgios KaloyeropoulosKalogeropoulos (1881-1972) ed Evangelia Dimitriadou (1894-1982), si conobbero all'università dove entrambi studiavano farmacia. GeorgeIl Kaloyeropoulospadre era originario del [[Peloponneso]] ed era di estrazione modesta. Evangelia Dimitriadou venivaproveniva invece da una famiglia abbastanza benestante: i suoi genitori, di ascendenza greca, si erano trasferiti da [[Istanbul]] a [[Stylis]], per poi stabilirsi ad [[Atene]]. Nella società greca dell'epoca aveva una certa importanza il fatto che i Dimitriadis fossero una famiglia di tradizioni militari. Il matrimonio era insomma, almeno in parte, male assortito, e sarebbe stato motivo di frustrazione soprattutto per Evangelia Dimitriadou. Si sposarono nel [[1916]], stabilendosi a [[Meligala]]. Nel giugno del [[1917]] nacque la primogenita, YakinthyIakinthi, (piùin tardiseguito detta "Jackie"). Nel [[1919<ref>secondo altre fonti nato nel 1920]]</ref> nacque l'unico figlio maschio, Vasili, che sarebbeperò mortomorì nel [[1923]], vittima di un'[[epidemia]] di [[Febbre tifoide|tifo]]. Questa perdita lasciò tracce profonde soprattutto nella madre e fu alla base della scelta di trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America]], dove i coniugi sbarcarono il 2 agosto [[1923]], trasferendosi in un appartamento di [[Long Island]]. Georgee dove Geōrgios KaloyeropoulosKalogeropoulos trovò lavoro nel settore farmaceutico.
 
Maria, concepita in Grecia, nacque al Flower Hospital di [[New York]] il 2 dicembre 1923. Il padre aveva già cambiato all'anagrafe il suo cognome da ''KaloyeropoulosKalogeropoulos'' in ''Kalos'' e poi in ''Callas'', (matuttavia sulla carta di identità italiana della cantante al momento del suo matrimonio a [[Verona]] appareapparve "Kalòs"). Si dice che la madre, che avrebbe voluto un maschio (chee lo avrebbe battezzato nuovamente Vasili, come il fratellino morto), si rifiutò per quattro giorni rifiutò di vederla ed esitò a lungo prima di trovarle un nome. La bambina, eccezionalmente robusta, pesava più di sei chilichilogrammi alla nascita, sempre secondo le fantasiose reminiscenze della madre, raccolte da giornalisti statunitensi dell'epoca, abbastanza privi di scrupoli.
 
LaCome da tradizione greco-ortodossa la bambina venne battezzata a tre anni d'età, nel [[1926]], presso la [[chiesa greco-ortodossa]] di New York. A quest'età, sempre stando ai racconti di Evangelia, sembrasembrava già ben avviata alla carriera [[musica]]le: a tre anni ascoltaascoltava [[aria (musica)|arie]] d'[[opera]] grazie alla pianola del padre e della madre, a quattro cominciacominciò a mettere assieme le prime melodie al [[pianoforte]]. Sempre nel libro ''My daughter Maria Callas'', Evangelia Dimitriadou sostienesostenne che, a quattro anni, la piccola Maria, cantando ignara conalla lefinestra della finestresua apertecamera, avesse addirittura costretto gli automobilisti a fermarsi ad ascoltarla incantati, bloccando il traffico.
 
Nel [[1928]], sfuggita al controllo della madre, la piccola Maria tentò di raggiungere la sorella YakinthyIakinthi, intravista dall'altra parte della strada, attraversandola di corsa:, ma un'automobile la colpì in pieno, trascinandola sotto le ruote per molti metri prima di riuscire a fermarsi. Trasportata subito all'ospedale di St. Elizabeth, dopo 22 giorni uscì dal [[coma]] solo dopo 22 giorni. Questo fu un fatto al quale sia Maria siache Evangeliala Dimitriadoumadre addusseroattribuirono molta importanza. Maria confessò a [[Eugenio Gara]] che durante il lungo stato d'incoscienza strane musiche le ronzavano nelle orecchie. La madre sostenne che dopo l'incidente Maria sviluppò ununa caratterepersonalità completamente diverso da primadiversa e fece risalire il "cattivo carattere", chein saràseguito famoso nel mondo, umbratile, ostinato e ribelle, proprio a questa circostanza.
 
Nel [[1929]] il padre aprì una farmacia a [[Manhattan]]. La famiglia viveva con un certo decoro, risentendo limitatamente del [[grande depressione|crollo di Wall Street]], grazie soprattutto all'intraprendenza paterna. Maria Callas seguì una brillante carriera scolastica e, parallelamente, dal [[1931]] preseiniziò a prendere lezioni di canto (sotto la guida di un'ignota "signorina Sandrina", che fu l'artefice della sua prima impostazione vocale), e anche lezioni di pianoforte. A proposito di questa prima formazione, nonostante le sue notazioni in merito siano state molto laconiche, Maria ebbe modo di mettere in luce il fatto che già in questa primissima fase qualcosa la portava a quella sorta di "sincretismo" tra scuole nazionali di cui la sua voce sarà il risultato:. laLa signorina Sandrina infatti le insegnava sia il metodo italiano sia quello francese, (che consisteva nel far passare la voce dal naso, forzando in modo disastroso l'organo). PerProprio proprio conto (come ricorderà più avanti la stessa interessata)Callas, lei aveva già preso l'abitudine di alternare arie molto diverse, adper esempio la ''Habanera'' dalla ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' di [[Georges Bizet]] e ''Io son Titania'', dalla ''[[Mignon]]'' di [[Ambroise Thomas]]: un'aria di [[mezzosoprano]] e una di [[soprano di coloratura]].
 
=== InLa permanenza in Grecia (1937-1945) ===
Nel 1937 la famiglia si divise, e la madre con Maria e la sorella Iakinthi decisero di tornare in Grecia.
Una volta in Grecia, Maria fu ammessa al [[Conservatorio di Atene]] dove si diplomò in canto, pianoforte e lingue, studiando con il soprano [[italiani|italiano]] Maria Trivella, forse prima scopritrice di un registro acuto facilissimo, ma ancora senza quelle note gravi che sarebbero divenute tipiche della sua particolare estensione vocale. L'audizione del 1937 prevedeva la "[[Habanera]]" dalla ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' e "La Paloma". L'11 aprile [[1938]] partecipò a un saggio con altri studenti, e cantò arie da ''[[Il franco cacciatore]]'' di Weber, ''[[La regina di Saba]]'' di Gounod e il duetto d'amore dalla ''[[Madama Butterfly]]''. Dopo altri piccoli concerti e audizioni, arrivò, il 2 aprile [[1939]], un ruolo da primadonna: Santuzza in ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]], vincendo il premio che il conservatorio metteva in palio. Cominciò così la prima fase di una precocissima carriera che le farà guadagnare l'appellativo di "Divina".
Una volta trasferitesi ad Atene, Maria fu ammessa al [[conservatorio]] dove si diplomò in canto, pianoforte e lingue, studiando con il [[soprano]] [[italiani|italiano]] Maria Trivella (che le diede anche le prime lezioni di francese), forse prima scopritrice del suo registro acuto facilissimo, ma ancora senza quelle note gravi che sarebbero divenute tipiche della sua particolare estensione vocale. Per lezioni di pianoforte ci fu la maestra Hevi Pana. L'audizione del 1937 prevedeva la ''[[Habanera]]'' dalla ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' e ''La Paloma''. L'11 aprile 1938 partecipò a un saggio con altri studenti e cantò arie da ''[[Il franco cacciatore]]'' di Weber, ''[[La regina di Saba (Gounod)|La regina di Saba]]'' di Gounod e il duetto d'amore dalla ''[[Madama Butterfly]]''. A seguito di altre audizioni e piccoli concerti, il 2 aprile 1939, a soli 15 anni, arrivò il suo primo ruolo da primadonna: Santuzza in ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]], che le valse il premio che il conservatorio mise in palio. Cominciò così la prima fase di una precocissima carriera che le farà guadagnare l'appellativo di "Divina".
 
Nel 1939 continuò a cantare soprattutto arie e duetti del repertorio lirico-spinto italiano: (''[[Aida]]'', ''[[Un ballo in maschera]]'', ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]''), fino all'audizione davanti aalla celebre [[Elvira de Hidalgo]], celebre soprano di coloratura che si trovava bloccata in Grecia per ragioni private, nel mese di settembre, con "''Mare, grande mar"'', dall<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Oberon (opera)|Oberon]]'' di Weber. La guida della De Hidalgo determinò subito una svolta anche verso un altro repertorio, con lo studio di arie e duetti da ''[[Norma (opera)|Norma]]'' e ''[[Il trovatore]]'', ma nel 1940 l'altro ruolo completo fu di tipo lirico-drammatico, con [[Suor Angelica]] di [[Giacomo Puccini|Puccini]], e così via: da quell'epoca, Maria Callas inserì sempre arie virtuosistiche nei suoi programmi ("''Bel raggio lusinghier"'', dalla ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]'' di Rossini, appare già in un programma del 1942) per tenere la voce "leggera", secondo, sembra, i precetti della maestra.
[[File:Kallas House.JPG|thumb|l'appartamentoIl palazzo di Atene in cui Maria Callas visse dal 1937 al 1945 con la madre e la sorella]]
 
Nonostante lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], saràle un susseguirsiesibizioni di interpretazioniCallas si susseguirono in un crescendo di interpretazioni, preparate in condizioni precarie ma con molto scrupolo e precisione per l'ambiente musicale greco-tedesco: le musiche di scena dedi ''[[Il mercante di Venezia]]'' al Teatro Reale di Atene, fu Beatrice in ''Boccaccio'' di [[Franz von Suppé]] al Palais Cinéma; dal [[1941]] fino al [[1945]] interpreteràinterpretò Floria Tosca nella ripresa nellall'HellenikiOpera EthnikonNazionale SkiniGreca di Atene di ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' di Giacomo Puccini, ''Cavalleria rusticana'', ''[[Fidelio]]'', ''Der Bettelstudent'' (''Il principe studente'' di [[Karl Millöcker|Millöcker]]), la sua unica interpretazione (Smaragda, [[1943]] e [[1944]]) di un'opera contemporanea, ''O protomastoras'' (''Il capomastro'', di [[Manolis Kalomiris]], da un dramma di [[Nikos Kazantzakis]]) e ''Tiefland'' di [[Eugen d'Albert]]. Il momento più internazionale, tutt'altro che trascurabile per la sua preparazione tecnica e drammatica, fu decisamente il ''[[Fidelio]]'' di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], studiato con [[Irma Kolassi]], del quale Maria aveva già cantato l'aria principale, la lunga e famosa "''Abscheulicher''"<ref>in bocca a Leonore (scena sesta, Nr. 9, recitativo): ''Abscheulischer, wo eilst du hin?'' trad.: "Scellerato, dove ti affretti?"</ref> in almeno due concerti dell'anno precedente.
 
L'[[Odeo di Erode Attico|Arena di Erode Attico]], come gli altri più importanti organismi di Atene, erano al momento in mano all'occupante [[Germania nazista|nazista]]. Maria, diplomata in [[lingua italiana|italiano]], [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua francese|francese]], non conosceva il [[lingua tedesca|tedesco]], ema lo studiò appositamente con insegnanti greci, evitando accuratamente di venire in contatto con i tedeschi occupanti. Grazie alla sua lettura, le dodici rappresentazioni estive del dramma [[Ludwig van Beethoven|beethoveniano]] della libertà acquisirono, in un clima di tensione spasmodica, nel bellissimo teatro all'aperto, un'enormeuna notevole valenza allusiva alle condizioni di allora della Grecia, pur non risparmiandole da parte deidi alcuni colleghi accuse di [[collaborazionismo]] per aver cantato sotto una direzione tedesca. ÈNumerose peraltro noto che Callas, la madre e la sorella nascondessero in casa alcuni militari inglesi; circostanza relativamente alla quale non manca un episodio toccante, sembra reale, che vedrebbe Callas improvvisare "Vissi d'arte", dalla ''Tosca'', al pianoforte durante un'ispezione fascista; i militari, distratti dal suo canto, avrebbero desistito da più approfonditi controlli. Singolarmente numerose e particolareggiatesono le testimonianze di conoscenti circa la condotta di Callas nei difficilinegli anni della guerra:, durante i quali si impegnataimpegnò a mantenere sé e la famiglia con i più disparati mestieri, siadeguandosi adeguòpure a cantare in tutti i locali, anche di infimo ordine (compresocome il postribolo di [[piazza Omonoia),]] e svolgendo nel frattempo lavori pesanti, eoppure lavorando per un certo periodo fungendo dacome interprete presso l'[[ambasciata]] inglese.
 
Musicalmente, sono assai interessanti i numerosi concerti tenuti a [[Salonicco]] nel 1945, dove oltre alle arie tradizionali e ai canti popolari greci alternò alcuni brani, all'epoca di raro ascolto, di quello che sarà poi il suo repertorio più tipico, di drammatico-coloratura. Un aneddoto non verificabile vuole che Callas abbia addirittura cantato da sola il duetto Otello-Desdemona, dall{{'}}''[[Otello (Rossini)|Otello]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], alternandosi nelle due parti sia come [[soprano]] sia come [[tenore]].
Maestri, colleghi e amici riportano concordemente l'impressione di avere davanti un talento non comune di cantante e interprete, e se molti ricordi possono essere enfatizzati dal mito creato successivamente, basterebbe la sola testimonianza di Ray Morgan, un militare suo occasionale accompagnatore: poteva alzarsi dal tavolo di un locale per cantare, e preda di una metamorfosi totale, soggiogare il pubblico con un quasi temibile magnetismo.
 
Dopo la Liberazione, il cambiamento politico dovette far prevedere alla Callas un futuro molto oscuro. Il 3 agosto 1945 tenne l'ultimo concerto ad Atene e nel mese di settembre ben sette recite del ''Der Bettelstudent'' di [[Karl Millöcker]], concludendo un settennio intenso del quale purtroppo non ci sono documentazioni sonore. Con all'attivo 7 ruoli principali in 57 recite dal vivo, un ruolo secondario, parti da corista, almeno 7 recitals, 14 concerti e una decina di esami di Conservatorio, nonché un programma trasmesso in diretta da [[La Voce della Grecia|Radio Atene]], il 14 settembre 1945 fece ritorno a New York per ricongiungersi al padre e incominciare là una nuova carriera, nonostante la totale disapprovazione della maestra, che le indicava l'Italia come unica possibile meta, nonché patria musicale.
Musicalmente, sono molto interessanti i numerosi concerti tenuti a [[Salonicco]] nel 1945, dove oltre alle arie tradizionali e ai canti popolari greci alternava alcuni brani, all'epoca di raro ascolto, di quello che sarà il suo repertorio più tipico, di drammatico-coloratura. Un aneddoto non verificabile vuole che Callas abbia addirittura cantato da sola il duetto Otello-Desdemona, dall<nowiki>'</nowiki>''[[Otello (Rossini)|Otello]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], alternandosi nelle due parti sia come [[soprano]] sia come [[tenore]].
 
=== Il ritorno negli Stati Uniti (1945-1947) ===
Dopo la liberazione, il cambiamento politico dovette far prevedere a Callas un futuro molto oscuro. Il 3 agosto [[1945]] tenne l'ultimo concerto ad [[Atene]], e nel mese di settembre 7 recite del ''Der Bettelstudent'' di Karl Millocker, concludendo un settennio intenso del quale non ci sono documentazioni sonore. Con all'attivo 7 ruoli principali in 57 recite dal vivo, un ruolo secondario, parti da corista, almeno 7 recitals, 14 concerti e una decina di esami di Conservatorio, nonché un programma trasmesso in diretta da Radio Atene, il 14 settembre 1945 partì per gli Stati Uniti per stare un po' col padre e incominciare là una nuova carriera, nonostante la totale disapprovazione della maestra, che le indicava l'Italia come unica possibile patria musicale.
 
Ritornò quindi a New York, dove visse per quasi due anni, riassumendo il cognome "Callas". La sua decisione fu certamente influenzata dalle durissime condizioni della Grecia coinvolta nel secondo conflitto mondiale e dal desiderio di ritrovare il padre; ma più di tutto contò il consiglio di Elvira de Hidalgo, che l'aveva spinta a raggiungere l'Italia, l'unico paese in cui una cantante con i suoi mezzi poteva trovare una definitiva consacrazione. Tuttavia Maria esitò per lunghi mesi, raggiungendo l'Italia soltanto nel 1947. Nel frattempo, a New York, nel mese di dicembre, ottenne un'audizione al [[Metropolitan Opera House]], ma con risultato negativo; le furono infatti proposti ''[[Madama Butterfly]]'' e ''Fidelio''; per la prima parte, oltre alla perplessità di sempre nell'affrontare ruoli [[Giacomo Puccini|pucciniani]], il soprano si sentiva fisicamente fuori ruolo. Declinò l'offerta del ''Fidelio'' perché non si sentiva di cantarlo, come le era stato richiesto, in [[lingua inglese|inglese]].
=== Negli USA (1945-1947) ===
 
Parallelamente, continuò a studiare canto, perfezionando la sua tecnica. Conobbe il sedicente agente teatrale Eddie Bagarozy. (1901-1967), da cui fu ingaggiata per cantare ''[[Turandot]]'' a [[Chicago]] nel gennaio 1947, con una nuova compagnia che, però, fallì miseramente. La moglie di Bagarozy, il [[soprano]] italo-americano Louise Casellotti (1910-1999), sostenne di aver addirittura impartito lezioni di canto a Maria Callas. Quello che è certo è che Bagarozy, che aveva già avuto molti problemi col fisco ed era stato più volte denunciato per frode postale, aveva coinvolto Callas e altri cantanti tra cui [[Nicola Rossi-Lemeni]]<ref>{{DBI|nicola-rossi-lemeni|ROSSI-LEMENI, Nicola|autore=Gianfranco Landini|volume=88|anno=2017|accesso= 3 aprile 2019}}</ref> in un'iniziativa che non sarebbe mai giunta in porto, fuggendo con l'incasso delle prevendite. Maria, forse un po' invaghitasi del truffatore, aveva commesso l'imprudenza di firmare un contratto-capestro che prevedeva il versamento al suo agente del 10% di ciascun proprio incasso futuro. Anni dopo, quando la cantante aveva raggiunto ormai l'apice della carriera e della ricchezza, Bagarozy le intentò causa cercando di far valere quel contratto mai scisso e divenuto una miniera d'oro.
Ritornò quindi a [[New York]], dove visse dal suo arrivo fino ai primi mesi del [[1947]], riassumendo il cognome di Callas. La sua decisione fu certamente influenzata dalle durissime condizioni della [[Grecia]] coinvolta nel [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e dal desiderio di ritrovare il padre; ma più di tutto contò il consiglio di [[Elvira de Hidalgo]], che l'aveva spinta a raggiungere l'Italia, l'unico paese in cui una cantante con i suoi mezzi poteva trovare una definitiva consacrazione. Tuttavia Maria esitò per lunghi mesi: raggiungerà l'Italia solo nel [[1947]]. Nel frattempo, a New York, nel mese di dicembre, ottenne un'audizione al [[Metropolitan Opera House]], ma con risultato negativo; le furono infatti proposti ''[[Madama Butterfly]]'' e ''Fidelio''; per la prima parte, oltre alla perplessità di sempre nell'affrontare ruoli [[Giacomo Puccini|pucciniani]], il soprano si sentiva fisicamente fuori ruolo. declinò l'offerta del ''Fidelio'' perché non si sentiva di cantarlo, come le era stato richiesto, in [[lingua inglese|inglese]].
 
In attesa di scrittura, la giovane cantante si adattò a fare la baby-sitter<ref>{{cita news|sito= Adnkronos |data=3 marzo 1994 |url= http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/03/19/Cronaca/MARIA-CALLAS-DONATELLA-FAILONI-UNA-BALIA-DOLCISSIMA_164000.php |titolo= Maria Callas: Donatella Failoni, "Una balia dolcissima"}}</ref> e in tale veste fu assunta dal direttore d'orchestra italiano Sergio Failoni (1890-1948), giunto a New York con la famiglia, che poi le concesse un'audizione.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/28/uomo-che-scopri-la-callas.html|titolo=L'uomo che scoprì la Callas |sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso= 3 aprile 2019}}</ref>
Parallelamente, continuò a studiare canto, perfezionando la sua tecnica. Conobbe il sedicente agente teatrale Eddie Bagarozy, da cui fu ingaggiata per cantare ''[[Turandot]]'' a [[Chicago]] nel gennaio [[1947]], con una nuova compagnia che, però, fallì miseramente. La moglie di Bagarozy, il [[soprano]] italo-americano [[Louise Caselotti]], sostenne di aver addirittura impartito lezioni di canto a Maria Callas. Quello che è certo è che Bagarozy, che aveva già avuto molti problemi col fisco ed era stato più volte denunciato per frode postale, aveva coinvolto Callas e altri cantanti (tra cui [[Nicola Rossi-Lemeni]])<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/nicola-rossi-lemeni_(Dizionario-Biografico)|titolo=ROSSI-LEMENI, Nicola in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-04-03}}</ref> in un'iniziativa che non sarebbe mai giunta in porto, fuggendo con le prevendite. Maria, un po' invaghitasi del truffatore, aveva commesso l'imprudenza di firmare un contratto-capestro che prevedeva il versamento al suo "agente" del 10% di ciascun proprio incasso. Anni dopo, quando la cantante sarà ormai all'apice della carriera e della ricchezza, Bagarozy le intenterà causa cercando di far valere un contratto divenuto una miniera d'oro e mai scisso.
 
=== L'arrivo in Italia (1947) ===
In attesa di scrittura, la giovane cantante si adattò a fare la baby-sitter<ref>Notizia Adnkronos 3 marzo 1994 [http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/03/19/Cronaca/MARIA-CALLAS-DONATELLA-FAILONI-UNA-BALIA-DOLCISSIMA_164000.php]</ref> e in tale veste fu assunta dal direttore d'orchestra [[Sergio Failoni]], giunto a New York con la famiglia, che poi le concesse un'audizione.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/28/uomo-che-scopri-la-callas.html|titolo=L' UOMO CHE SCOPRI' LA CALLAS - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref>
Grazie a Rossi-Lemeni, che nell'immediato dopoguerra aveva già cantato a Verona e a [[Venezia]], e al maestro Failoni, Maria entrò in contatto con [[Giovanni Zenatello]], direttore artistico dell'[[Arena di Verona]], giunto in America per ingaggiare nuove voci per ''[[La Gioconda]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.larena.it/permanent-link/1.3141480|titolo=LA CALLAS MANCATA|autore=Gianni Villani|sito=L'Arena.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref> La Callas accettò la proposta seppur a una cifra bassissima, ma allettata dall'idea di lavorare con [[Tullio Serafin]], [[Beniamino Gigli]] ed [[Ernesto Dominici]] e di esordire in Italia in un ruolo che finalmente sentiva adatto alla sua voce e al suo fisico.
 
Il 27 giugno 1947 Maria Callas giunse in nave a [[Napoli]], in compagnia di Rossi-Lemeni e di Louise Caselotti, la moglie dell'agente Eddie Bagarozy per il quale aveva sottoscritto il citato contratto-capestro. Da Napoli si recò in treno a Verona per incominciare le prove. Appena giunta nella città veneta, Callas incontrò [[Tullio Serafin]] e [[Giovanni Battista Meneghini]], suo futuro marito, grande appassionato di [[opera]] e titolare di una fiorente industria di laterizi. Serafin la indirizzò ad alcuni maestri di canto locali, in particolare Ferruccio Cusinati (1873-1953), che era già maestro di [[Nicola Rossi-Lemeni|Rossi-Lemeni]], per perfezionare la pronuncia e "italianizzare" il suo canto.
=== In Italia (1947) ===
Grazie a Rossi-Lemeni, che nellL'immediatoesordio dopoguerra aveva già cantato aal [[Verona]]Festival elirico a [[Veneziaareniano]], ele alassicurò maestrouna Failoni,certa Mariavisibilità entròe inun contattocerto con [[Giovanni Zenatello]]successo, direttoreaccompagnato artisticoda dell'[[Arenacritiche digeneralmente Verona]]favorevoli, giuntoche intuttavia Americanon perfu ingaggiaresufficiente nuovea vocispianarle perla ''[[La Gioconda]]''strada.<ref>{{Cita web|url=http://www.larena.it/permanent-link/1.3141480|titolo=LAPiù CALLASproficui MANCATA|autore=Giannifurono Villani|sito=L'Arena.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref> Perda una cifraparte bassissima, Maria accettò la proposta, allettata dalll'ideaufficializzazione didel lavorarefidanzamento con [[Tullio Serafin]] e di esordire in un ruoloMeneghini, che finalmentenon sentivacessò adattomai alla suadi vocesostenerla e alincoraggiarla, suodall'altra fisico.la Ilcollaborazione 27con giugnoSerafin, 1947che Callasla giunse in navevolle a [[NapoliRoma]], inper compagniainsegnarle, dinota Rossi-Lemeni e di Louiseper Caselottinota, la moglieparte dell'agentedi EddieIsotta, Bagarozycon percui illa qualefece avevaesordire sottoscrittoalla ilfine citatodello contratto-capestro,stesso eanno daal [[Gran siTeatro recòLa in treno a [[VeronaFenice]] perdi incominciareVenezia leda lui provediretta. Intanto Bagarozy si sarebbe rifattorifece vivo, qualchedal annomomento dopo, quandoche la carriera della cantante era ormai assestataaffermata e ben retribuita, per reclamare i diritti di quel contratto, e minacciando di scandalo la coppia Callas-Meneghini di rivelarerivelando il contenuto di alcune lettere un po' troppo affettuose della stessa Callas scrittescrittegli quando era già fidanzata con Meneghini.
 
Appena giunta nella città veneta, Callas incontrò [[Giovanni Battista Meneghini]], suo futuro marito, grande appassionato di [[opera]] e possessore di una fiorente industria di laterizi, e Serafin. Serafin la indirizzò ad alcuni maestri locali, in particolare Ferruccio Cusinati (già maestro di Rossi-Lemeni), per perfezionare e "italianizzare" il suo canto.
L'esordio al [[Festival lirico areniano]] le assicurò una certa visibilità e un certo successo, accompagnato da critiche generalmente favorevoli, che tuttavia non fu sufficiente a spianarle la strada. Più proficui furono da una parte l'ufficializzazione del fidanzamento con Meneghini, che non cessò mai di sostenerla e incoraggiarla, dall'altra la collaborazione con Serafin, che la volle a Roma per insegnarle, nota per nota, la parte di Isotta, con cui la fece esordire alla fine dello stesso anno al [[Gran Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] da lui diretta.
 
=== La consacrazione (1948-1950) ===
Il debutto a Roma avviene alle [[Terme di Caracalla]] nel [[1948]] con la ''[[Turandot]]''.<ref>{{cita web|URL=https://archiviostorico.operaroma.it/edizione_opera/turandot-1948-terme-di-caracalla/|titolo=Opera di Roma / Cartellone Turandot anno 1948 / Terme di Caracalla}}</ref>
In questo primo periodo della sua carriera italiana Maria, nel frattempo seguìta e molto spesso diretta da Serafin, venne confinata in un repertorio non congeniale, basato su ruoli [[Richard Wagner|wagneriani]], che lei amava molto ma che non rivelavano tutte le sue potenzialità (come ''[[La Valchiria]]'', ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'', ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]''), e su ''[[Turandot]]'' e ''[[Aida]]'', eseguiti in molte città italiane con grande e quasi unanime successo di pubblico e di critica.
In questo primo periodo della sua carriera italiana Maria, nel frattempo seguìta e molto spesso diretta da Tullio Serafin, venne confinata in un repertorio non congeniale, basato su ruoli [[Richard Wagner|wagneriani]], che lei amava molto ma che non rivelavano tutte le sue potenzialità come ''[[La Valchiria]]'', ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'', ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'', e su ''Turandot'' e ''[[Aida]]'', eseguiti in molte città italiane con grande e quasi unanime successo di pubblico e di critica.
 
La svolta della carriera avvenne in modo del tutto fortuito: il 19 gennaio [[1949]] fu convinta all'ultimo momento a sostituire il soprano [[Margherita Carosio]], indisposta, nel ruolo di Elvira ne ''[[I puritani]]''. Fu un successo memorabile, In realtà Maria usava da sempre la [[cabaletta]] dei ''Puritani'' come vocalizzo e sembra che fece di tutto per farla sentire alla moglie del direttore Serafin, che convinse poi il marito alla sensazionale sostituzione. L'elasticità dell'organo vocale rimase una caratteristica degli anni d'oro; tuttavia già nel 1958, quando il Met le propose la Traviata e il Macbeth insieme, Maria rifiutò le condizioni del contratto e dichiarò che la sua voce "non era un ascensore che poteva andare su e giù a comando". Il 1949 fu anche l'anno delle prime testimonianze discografiche della voce di Maria Callas, registrata sia in maniera ufficiale sia pirata: le due arie più importanti (con rispettive cabalette, ma senza interventi corali) da Norma e I Puritani, e la morte di Isotta (dal Tristano di Wagner, in italiano), vennero incise per la [[Fonit Cetra]] a [[Torino]] sotto la direzione di [[Arturo Basile]], mentre la registrazione di un'intera recita del Nabucco, diretto da [[Vittorio Gui]] e con [[Gino Bechi]] nella parte del protagonista, data al San Carlo di Napoli nel dicembre dello stesso anno, ci ha restituito la sua Abigaille.
 
La svolta della carriera avvenne in modo del tutto fortuito: il 19 gennaio 1949 fu convinta all'ultimo momento a sostituire il soprano [[Margherita Carosio]], indisposta, nel ruolo di Elvira ne ''[[I puritani]]''. Fu un successo memorabile. In realtà Maria usava da sempre la [[cabaletta]] dei ''Puritani'' come vocalizzo e sembra che fece di tutto per farla sentire alla moglie del direttore Serafin, che convinse poi il marito alla sensazionale sostituzione. L'elasticità dell'organo vocale rimase una caratteristica degli anni d'oro; tuttavia già nel 1958, quando il [[Metropolitan Opera House|Metropolitan]] le propose ''[[La traviata]]'' e il [[Macbeth (opera)|''Macbeth'']] insieme, Maria rifiutò le condizioni del contratto e dichiarò che la sua voce "non era un ascensore che poteva andare su e giù a comando". Il 1949 fu anche l'anno delle prime testimonianze discografiche della voce di Maria Callas, registrata sia in maniera ufficiale sia pirata: le due arie più importanti (con rispettive cabalette, ma senza interventi corali) da [[Norma (opera)|''Norma'']] e ''I puritani'', e la morte di Isotta (dal ''Tristano e Isotta'' di [[Richard Wagner]], in italiano), vennero incise per la [[Fonit Cetra]] a [[Torino]] sotto la direzione di [[Arturo Basile]], mentre la registrazione di un'intera recita del ''[[Nabucco]]'', diretto da [[Vittorio Gui]] e con [[Gino Bechi]] nella parte del protagonista, data al [[Teatro di San Carlo|San Carlo]] di Napoli nel dicembre dello stesso anno, ci ha restituito la sua Abigaille.
[[File:Callas Sirmione.jpg|thumb|La villa a Sirmione dove Callas visse con Giovanni Battista Meneghini tra il 1950 e il 1959]]
Dopo una corte molto intensa, accettò di sposare Meneghini, sebbene fosse molto più anziano di lei, senza però convertirsi al [[cattolicesimo]]; il matrimonio, tra il civile e il religioso, venne celebrato il 21 aprile [[1949]] nella sagrestia della [[Chiesa dei Santi Fermo e Rustico dei Filippini|Chiesa dei Padri Filippini]] di Verona con la sola presenza della madre di Meneghini. Dopo il matrimonio Meneghini lasciò la guida della sua azienda, dedicandosi da quel momento in poi alla carriera della moglie (naturalizzata italiana come ''Sofia Cecilia Kalos'') in qualità di suo agente.
 
[[File:Callas Sirmione.jpg|thumb|La villa a [[Sirmione]] dove Callas visse con Giovanni Battista Meneghini tra il 1950 e il 1959]] Dopo una corte molto intensa, accettò di sposare Meneghini, sebbene fosse molto più anziano di lei, senza però convertirsi al [[cattolicesimo]]; il matrimonio, tra il civile e il religioso, venne celebrato il 21 aprile [[1949]] nella sagrestia della [[Chiesa dei Santi Fermo e Rustico dei Filippini|chiesa di San Fermo minore di Brà dei Padri Filippini]] di Verona con la sola presenza della madre di Meneghini. Dopo il matrimonio Meneghini lasciò la guida della sua azienda, dedicandosi da quel momento in poi unicamente alla carriera della moglie, naturalizzata italiana come ''Sofia Cecilia Kalos'', in qualità di suo agente.
=== L'ingresso alla Scala (1951) ===
 
=== Il debutto alla Scala (1951) ===
Molto faticoso fu, all'inizio, il suo ingresso alla [[Teatro alla Scala|Scala]]. Senza particolari protezioni (Serafin non era molto amato), senza un necessario inserimento nel giro artistico della ripresa post-bellica, le sue doti vocali, pur riconosciute, non interessavano a nessuno. L'unica occasione era stata un<nowiki>'</nowiki>''[[Aida]]'' nel [[1950]] in sostituzione di [[Renata Tebaldi]], accolta con perplessità {{non chiaro|per via della resa scenica}} e dello "strano" e metallico timbro vocale. Da notare una certa ostilità precostituita della critica, soprattutto da parte di [[Teodoro Celli]], che in brevissimo tempo diventerà invece uno dei suoi più grandi e consapevoli estimatori. Sovrintendente del teatro era allora [[Antonio Ghiringhelli]], direttore artistico [[Victor de Sabata]]. Colleghi come [[Mario Del Monaco|Del Monaco]] e [[Giuseppe Di Stefano]], con lei coinvolti nelle trionfali tournée [[America Meridionale|sudamericane]], riuscirono a far breccia. Le tensioni con Antonio Ghiringhelli, che aveva pianificato il periodo della propria sovrintendenza sul cosiddetto "star system", che avrebbe dovuto avere come punte di diamante [[Renata Tebaldi]], Del Monaco, [[Giulietta Simionato]] ed [[Ettore Bastianini]] (tutti cantanti sotto contratto con la [[Decca Records]] di [[Londra]], diretta rivale della [[EMI]]), non sarebbero mai cessate, anche se il sovrintendente capì ben presto che Maria Callas poteva attirare sulla Scala molto pubblico e molta stampa. La Callas riuscì a fare della sua permanenza alla [[Teatro alla Scala|Scala]] un "periodo d'oro", collaborando con Del Monaco, Di Stefano, la Simionato (sua grandissima amica), la Barbieri, Bastianini e [[Tito Gobbi]]. La Tebaldi, sentendosi tradita, soprattutto dopo la ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' presentata nel [[1953]], tre giorni dopo la serata inaugurale con ''[[La Wally]]'' da lei interpretata, preferì ricrearsi un proprio spazio negli [[Stati Uniti d'America|USA]], ciò che non impedì l'accendersi di una rivalità a distanza, anche creata e fomentata dalla stampa.
All'inizio il suo approccio con la dirigenza del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]] fu molto difficile. Senza particolari conoscenze ed essendo stretta collaboratrice di Tullio Serafin, che non era molto amato, le sue grandi doti vocali, seppur riconosciute, non interessavano.
Senza un necessario inserimento nel giusto contesto artistico della ripresa post-bellica, l'unica occasione per esibirsi alla Scala fu un{{'}}''[[Aida]]'' nel 1950 in sostituzione di [[Renata Tebaldi]]. Callas fu accolta con molta perplessità per via della sua resa scenica e dell'inedito timbro vocale definito "metallico". Da notare una certa ostilità precostituita della critica, soprattutto da parte di [[Teodoro Celli]], che tuttavia in brevissimo tempo divenne uno dei suoi più grandi e consapevoli estimatori. Sovrintendente del teatro era allora Antonio Ghiringhelli (1906-1979) e il direttore artistico [[Victor de Sabata]]. Colleghi come [[Mario Del Monaco]] e [[Giuseppe Di Stefano]], con lei coinvolti nelle trionfali tournée [[America meridionale|sudamericane]], riuscirono a far breccia. Le tensioni con Antonio Ghiringhelli, che aveva pianificato il periodo della propria sovrintendenza sul cosiddetto "star system", che avrebbe dovuto avere come punte di diamante Renata Tebaldi, Mario Del Monaco, [[Giulietta Simionato]] ed [[Ettore Bastianini]], tutti cantanti sotto contratto con la [[Decca Records]] di [[Londra]] e diretta rivale della [[EMI]], non sarebbero mai cessate, anche se il sovrintendente capì ben presto che Maria Callas poteva attirare alla Scala molto più pubblico e molta stampa. La Callas riuscì a fare della sua permanenza al Teatro alla Scala un "periodo d'oro", collaborando con Del Monaco, Di Stefano, la [[Fedora Barbieri|Barbieri]], Bastianini, [[Tito Gobbi]] e la Simionato, che divenne sua grandissima amica.
Tebaldi, sentendosi tradita, soprattutto dopo la ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' presentata nel 1953 con protagonista la Callas, tre giorni dopo la serata inaugurale con ''[[La Wally]]'' da lei interpretata, preferì trasferirsi negli Stati Uniti e ricrearsi un proprio spazio, mossa che non impedì l'accendersi di una sorta di rivalità a distanza, anche se fomentata e talvolta esasperata dalla stampa.
 
=== Gli anni d'oro: 1951-1957 ===
CominciòCon l'arrivo alla Scala cominciò così la partefase più sfolgorante della sua carriera:. Callas si trasferì a Milano e inaugurò la [[Stagioni liriche del Teatro alla Scala|stagione lirica]] alladel [[Teatrocelebre allateatro Scala|Scala di Milano]]milanese nel dicembre del [[1951]], ovedove trionfò nel ruolo de La"la Duchessaduchessa Elena" ne ''[[I vespri siciliani]]'', continuando a mietere grandi successi interpretando le più grandi figure femminili della lirica: da ''[[Norma (opera)|Norma]]'' e Costanza ne ''Il ratto dal serraglio'' nel 1952, a Lady Macbeth nell'apertura della stagione 1952/-1953, Gioconda nella stessa stagione, Leonora ne ''[[Il trovatore]]'' nel 1953, ''Medea'', diretta da [[Leonard Bernstein]] nella stagione 1953/-1954, ''[[Lucia di Lammermoor]]'', diretta da [[Herbert von Karajan]] nel 1954, ''Alceste'' e Violetta ne ''La traviata'', diretta da [[Carlo Maria Giulini]] nel 1955.
[[File:Callas Meneghini 1957.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas con il marito [[Giovanni Battista Meneghini]] nella loro casa milanese di via Buonarroti 40, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
 
Nel [[1953]] affrontò per la prima volta, al [[Maggio Musicale Fiorentino]], la ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' di [[Luigi Cherubini]], ripresa qualche mese dopo allaal [[Teatro alla Scala|Scala]]. Nessuna ripresa di quest'opera più aderente all'originale cherubiniano destò altrettanta impressione. Nel [[1956]] esordì al [[Metropolitan Opera House]] di [[New York]] nel ruolo di Norma. Si esibì inoltre in [[tournée]] in prestigiosi teatri, quali la [[Opera di Chicago|Civic Opera di Chicago]], il [[Covent Garden]] di [[Londra]].
 
Si aprì così anche la strada della discografia: dopo la [[Cetra (casa discografica)|Cetra]], che le fece incidere una memorabile ''[[La Gioconda|Gioconda]]'' ([[1952]]) e una ''Traviata'' ([[1953]]), fu la [[EMI]]-Voce del Padrone che le offrì un contratto, grazie al direttore artistico [[Walter Legge]], marito di [[Elisabeth Schwarzkopf]], sua grandissima estimatrice. Legge ha lasciato scritto che proprio mentre si recava ad ascoltarla per la prima volta al [[Teatro dell'Opera di Roma]], la moglie la sentì per radio, e asserì che non aveva mai sentito una [[coloratura]] così strabiliante. È anche vero che i due coniugi dettero molti consigli alla giovane Callas, in particolare sul vizio di aspirare le agilità, che Callas fece suoi in brevissimo tempo; tuttavia la loro competenza poteva anche creare dei complessi, come quando Legge ironizzò sulle note oscillanti de ''[[La forza del destino]]''. In ogni modo Maria cominciò a incidere una serie nutritissima di opere, tra cui ''Lucia di Lammermoor'' di [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], ''Norma'', ''Tosca'', ''[[Manon Lescaut]]'', ''La sonnambula''; la casa discografica non si distinse però per coraggio e lungimiranza, preferendo farle incidere opere molto note al grande pubblico e lasciando fuori alcune riscoperte che sono state rivalutate solo grazie alle registrazioni pirata: ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'', ''[[Armida (Rossini)|Armida]]'', ''[[I vespri siciliani]]'', ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', ''[[Il pirata]]'', ''[[Alceste (Gluck)|Alceste]]''. Unica eccezione fu ''[[Il Turcoturco in Italia]]'' di [[Gioachino Rossini]], incisa nel [[1954]], rarissima a quei tempi e che Maria Callas aveva già riscoperto nel 1950 a [[Roma]], grazie all'iniziativa di un'associazione artistico-musicale, L'AnfiparnasoAmfiparnaso,<ref>Associazione culturale (dal nome di un'opera di [[Orazio Vecchi]]) voluta oltre che da Luchino Visconti anche da [[Vitaliano Brancati]], [[Goffredo Petrassi]], [[Mario Soldati]], [[Guido Gatti]], [[Renato Guttuso]]</ref> di cui faceva parte anche [[Luchino Visconti]].
 
=== La "trasformazione" ===
[[File:Maria Callas Milano 1957 Federico Patellani.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas nel giardino della sua casa milanese di via Buonarroti 40, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
È noto come tra il 1952 e il 1954 la cantante perse 36 chili di peso: Callas compilò anche un calendario, con sette opere interpretate in quegli anni, ponendo accanto la cifra del calo di peso per ognuna: Gioconda alla Scala del 1952 (92&nbsp;kg), Aida all'Arena di Verona (87), Norma di Trieste del 1953 (80), Medea alla Scala del dicembre 1953 (78), Lucia del gennaio successivo (75), quindi Alceste (65) e Don Carlo (64) nella stessa stagione. Ma successivamente calò ancora, e nel biennio [[1955]]–[[1957]] arrivò a sfiorare anche i 54&nbsp;kg. Si sono fatte molte supposizioni sui metodi impiegati, fino alla leggenda di un uovo di [[Taenia solium|verme solitario]] ingerito volontariamente. In realtà una [[dieta]] a base di carne e verdura le modificò il [[metabolismo]], e molto movimento e il superlavoro fecero il resto; bisogna anche dire che non partiva da una figura obesa, ma semplicemente da un forte sovrappeso distribuito su un'altezza di 172&nbsp;cm.<ref>Lorcey, p. 38</ref>
[[File:Milano-Maria-Callas-lapide-via-Buonarroti.jpg|miniatura|sinistra|Lapide ricordo casa milanese della Callas via Buonarroti 38 (ex nr. 40, la villetta fu demolita per fare posto ad un condominio) foto 2010]]<ref>{{cita web|URL=https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2018/12/10/mantova-nella-villetta-in-via-buonarroti-i-vocalizzi-della-callas-14.html|titolo=Nella villetta di via Buonarroti i vocalizzi della Callas|data=10 dicembre 2018}}</ref><ref>{{cita web|URL=https://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/07/news/una_targa_per_maria_callas_milano_ricorda_il_suo_soprano-3174795/|titolo=Targa per Maria Callas, Milano ricorda il "suo" soprano.|data=7 Aprile 2010}}</ref>
[[File:Maria Callas 1957 Milano.jpg|miniatura|sinistra|Ritratto di profilo di Maria Callas, fotografia di [[Federico Patellani]], 1957]]
È noto come tra il 1952 e il 1954 la cantante perse 36 chili di peso. Callas compilò anche un calendario, con sette opere interpretate in quegli anni, ponendo accanto alla data dell'esibizione la cifra del suo peso: Gioconda alla Scala del 1952 (92&nbsp;kg), Aida all'Arena di Verona (87&nbsp;kg), Norma di Trieste del 1953 (80&nbsp;kg), Medea alla Scala del dicembre 1953 (78&nbsp;kg), Lucia del gennaio successivo (75&nbsp;kg), quindi Alceste (65&nbsp;kg) e Don Carlo (64&nbsp;kg) nella stessa stagione. Ma successivamente calò ancora, e nel biennio 1955–1957 arrivò a sfiorare anche i 54&nbsp;kg. Si sono fatte molte supposizioni sui metodi impiegati, fino alla leggenda di un uovo di [[Taenia solium|verme solitario]] ingerito volontariamente. In realtà una [[dieta]] a base di carne e verdura le modificò il [[metabolismo]], poi molto movimento e il superlavoro fecero il resto; bisogna anche aggiungere che non partiva da una figura obesa, ma semplicemente da un forte sovrappeso distribuito su un'altezza di 172&nbsp;cm.<ref>Lorcey, p. 38</ref> Acquisì in questo modo una nuova leggiadria scenica, al prezzo della perdita di potenza e di varie coloriture della sua estensione vocale.<ref>{{Cita web|url=https://www.doppiozero.com/callas-e-pasolini-un-amore|titolo=Callas e Pasolini: un amore {{!}} Alessandro Mezzena Lona|sito=www.doppiozero.com|lingua=it|accesso=2024-03-01}}</ref>
 
Più che la dieta, tuttavia, fu il modello preso da Callas a destare impressione: l'attrice [[Audrey Hepburn]], vista in ''[[Vacanze romane]]'', era quanto di più lontano dalla corporatura e dai tratti fortemente marcati della greca si potesse immaginare. Frangia, chignon, trucco, espressione, camicette a fiori, foulard, gonne ampie e vita strettissima:, l'imitazione era smaccata. La figura di Maria cambiò così drasticamente da renderla "un'altra donna", come disse [[Carlo Maria Giulini]] il quale non rispose al suo saluto quando la incrociò al Teatro alla Scala nel [[1954]], nonostante avesse già lavorato con lei negli anni passati.
 
Si parlò di "trasformazione di Callas", ma rilevantissime furono le conseguenze sull'arte scenica, che Maria portò ad altezze inimmaginabili:. liberaLibera e fluida nei movimenti, in condizioni di salute sufficientemente buone, riconcepì le sue creazioni in senso coreografico, imponendo un modello di recitazione fortemente espressionistico, dalla gestualità nervosa. L'amico critico [[musicale Andre Tubeuf]] (1930-2021) sosteneva che, a differenza di altre cantanti bravissime che però cantavano da un lato e recitavano dall'altro, in lei canto e recitazione erano qualcosa di assolutamente integrato, difficile da descrivere.
 
Il suo modo di cantare, già forte di una capacità di fraseggio unica, si perfezionò e si arricchì ulteriormente in fatto di morbidezza, legato e colore, sfumature, e raggiunse livelli notevolissimi; con i capelli schiariti e una linea da indossatrice (era alta 1,72&nbsp;m) cantò ''[[Norma (opera)|Norma]]'', ''[[La traviata]]'' e ''[[Lucia di Lammermoor]]'' a [[Chicago]] nel novembre 1954: era la prima volta che tornava in patria dopo il 1947, e gli americani, dal pubblico ai critici, si inginocchiarono di fronte a una cantante diversa da tutte le altre. A dicembre 1954, a [[Milano]], inaugurò la stagione lirica con ''[[la Vestale (Spontini)|La Vestale]]'', e quindi a [[New York]] nel [[1956]] ove cantò ''Norma'', ''Tosca'' e di nuovo ''Lucia di Lammermoor''. Ma fu nella ''Traviata'' che la sua figura scenico-vocale giunse al vertice più alto: ancora in possesso dei suoi mezzi, Maria dette a Violetta non solo il fisico e le espressioni sbarazzine della Hepburn, ma anche le pose tragiche della [[Eleonora Duse|Duse]] e le espressioni della [[Greta Garbo|Garbo]]. Ma anche la smania mondana cominciò a crescere. Per la sua immagine di tutti i giorni si affidò alla stilista italiana [[Biki]], con la quale incominciò una collaborazione che andò poi al di là della semplice fornitura di abiti, e che contribuì alla creazione di un'immagine sofisticata ed elegante, perfettamente calata nei salotti milanesi degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. I salotti e i ristoranti diventarono un tutt'uno col teatro, ma uno star-system di stampo cinematografico, molto tipico di quegli anni, stava per tenderle una trappola fatale.
 
È vero che quasi tutte le sue serate scaligere, a partire dalla memorabile riesumazione del ''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'' ([[1952]]), risultarono in parte contrastate:. agliAgli applausi si potevano mescolare fischi e dissensi rabbiosi, in particolare per sottolineare un [[virtuosismo]] troppo esibito, o alcune note fortemente oscillanti, o ancora alcuni colori troppo aspri e soffocati (nella scena del [[sonnambulismo]] del ''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'', alla fine della quale è ancora possibile udire i fischi di una parte del pubblico). Più legato a fattori di fanatismo [[Renata Tebaldi|tebaldiano]] sembra invece l'episodio dei ravanelli, lanciati insieme ai mazzi di fiori al termine di una ripresa di ''Traviata'', che lei, [[miopia|miope]], raccolse senza vedere bene sulle prime cosa fossero, e che poi mostrò al pubblico tra il trionfo generale.
[[File:Maria Callas, Mirto Picchi (1957) - Archivio storico Ricordi FOTO003114.jpg|miniatura|Ritratto di Maria Callas, Mirto Picchi. Foto di [[Carlo Cisventi]], Milano, 1957.]]
Tuttavia la maggioranza del pubblico scaligero era decisamente sempre con lei, e alcune ovazioni, come al termine del "D'amor sull'ali rosee" de ''[[Il trovatore]]'', della scena della pazzia di [[Lucia di Lammermoor|Lucia]], e soprattutto dell'"Al dolce guidami castel natio" dell{{'}}''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', interrotto dalle grida di "Divina!" addirittura a poche note dalla fine, fanno ancora oggi capire perché per lungo tempo, dopo la sua morte, si parlò di "vedovi-Callas". Per non parlare del trionfo riservatole fuori dal teatro sia dopo la ripresa di ''Anna Bolena ''del 1958 nel Teatro alla Scala di Milano, con la Simionato, [[Cesare Siepi]] e [[Nicola Rossi-Lemeni|Rossi-Lemeni]], dopo il gelo in sala dovuto agli echi dello scandalo di Roma, sia dopo l'ultima recita de ''[[Il pirata]]'', pochi mesi dopo, quando era ormai chiaro che la sovrintendenza le aveva sbarrato le porte per collaborazioni future. Unico passo falso artistico del felice periodo scaligero fu ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' (febbraio-marzo 1956); la sua Rosina non convinse del tutto, sia per l'insolito recupero di alcune figurazioni dell'originaria tessitura [[contralto|contraltina]] (all'epoca, Rosina era interpretata quasi esclusivamente da [[soprano leggero|soprani leggeri]]), sia, soprattutto, per la scarsa congenialità del personaggio.<ref>John Ardoin, ''L'eredità Callas''.
 
Analizzando l'incisione live del 16 febbraio 1956, il critico musicale John Ardoin (1935-2001) fa notare come l'interpretazione di Callas abbia dato vita a una Rosina "bisbetica" e troppo aggressiva rispetto al carattere giocoso e malizioso del personaggio (anche se la scena della lezione venne risolta con un'agilità elettrizzante, scatenando un'ovazione). Callas perfezionerà la sua interpretazione per l'incisione EMI del 1957, plasmando questa volta una Rosina "strepitosa".</ref> Quando però diventò un personaggio "da rotocalco" a tutti gli effetti, ogni sua minima défaillance veniva amplificata, e la fama del personaggio pubblico divenne una spaventosa arma a doppio taglio.
Tuttavia la maggioranza del pubblico scaligero era decisamente sempre con lei, e alcune ovazioni, come al termine del "D'amor sull'ali rosee" del ''[[Il trovatore|Trovatore]]'', della scena della pazzia di [[Lucia di Lammermoor|Lucia]], e soprattutto dell'"Al dolce guidami castel natio" dell'''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', interrotto dalle grida di "Divina!" addirittura a poche note dalla fine, fanno ancora oggi capire perché per lungo tempo, dopo la sua morte, si parlò di "vedovi-Callas". Per non parlare del trionfo riservatole fuori dal teatro sia dopo la ripresa di ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]] ''del 1958 nel Teatro alla Scala di Milano, con la Simionato, Siepi/Rossi-Lemeni, dopo il gelo in sala dovuto agli echi dello scandalo di Roma, sia dopo l'ultima recita del ''Pirata'', pochi mesi dopo, quando era ormai chiaro che la sovrintendenza le aveva sbarrato le porte per collaborazioni future. Unico passo falso artistico del felice periodo scaligero fu ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' (febbraio/marzo [[1956]]); la sua Rosina non convinse del tutto, sia per l'insolito recupero di alcune figurazioni dell'originaria tessitura [[contralto|contraltina]] (all'epoca, Rosina era interpretata quasi esclusivamente da [[soprano leggero|soprani leggeri]]), sia, soprattutto, per la scarsa congenialità del personaggio<ref>John Ardoin, ''L'eredità Callas''.
 
Analizzando l'incisione live del 16 febbraio 1956, Ardoin fa notare come l'interpretazione di Callas abbia dato vita a una Rosina "bisbetica" e troppo aggressiva rispetto al carattere giocoso e malizioso del personaggio (anche se la scena della lezione venne risolta con un'agilità elettrizzante, scatenando un'ovazione). Callas perfezionerà la sua interpretazione per l'incisione EMI del 1957, plasmando questa volta una Rosina "strepitosa".</ref>. Quando però diventò un personaggio "da rotocalco" a tutti gli effetti, ogni sua minima défaillance veniva amplificata, e la fama del personaggio pubblico divenne una spaventosa arma a doppio taglio.
 
=== L'incontro con Onassis ===
[[File:Visconti Callas 1957.jpg|miniatura|sinistra|Maria Callas al trucco con [[Luchino Visconti]] prima della rappresentazione di Anna Bolena al Teatro alla Scala di Milano nel 1957, fotografia di [[Federico Patellani]]]]
Il 3 settembre [[1957]], a un ricevimento a [[Venezia]] all'hotel Danieli organizzato in suo onore da Elsa Maxwell, per il quale rinunciò a cantare una recita supplementare de ''[[La sonnambula]]'' al Festival di Edimburgo nonostante le richieste della Scala, incontrò per la prima volta [[Aristotele Onassis]]. Per quella volta, il greco fu solo uno dei tanti miliardari con cui la nuova vita sociale internazionale la faceva venire a contatto, complice l'ambigua e adorante amicizia di [[Elsa Maxwell]], anch'essa presente alla festa.
Il 3 settembre 1957, a un ricevimento a Venezia all'hotel Danieli organizzato in suo onore da [[Elsa Maxwell]], per il quale rinunciò a cantare una recita supplementare de ''[[La sonnambula]]'' al [[Festival di Edimburgo]] nonostante le richieste del Teatro alla Scala, incontrò per la prima volta [[Aristotele Onassis]]. Per quella volta, il greco fu solo uno dei tanti miliardari con cui la nuova vita sociale internazionale la faceva venire a contatto, complice l'ambigua e adorante amicizia di Elsa Maxwell, anch'essa presente alla festa.
 
Nel dicembre [[1958]] la Callas fece il suo trionfale esordio nel concerto ''laLa Grande Notte dell'Opera'' a Parigi, trasmesso in [[Eurovisione]] in 12 paesi, all'[[Opéra Garnier]], con l'Orchestra e il Coro dell'[[Opéra national de Paris]] alla presenza del [[Presidentepresidente della Repubblica francese]] [[René Coty]] e Onassis andò a rendere omaggio alla connazionale nel suo camerino. La seconda parte è statafu dedicata al secondo atto della ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' insieme a [[Tito Gobbi|Gobbi]].
 
L'anno seguente, probabilmente impressionato dal Gala in onore delladi Callas organizzato dal [[Opéra national de Paris|Teatro dell'Opéra]] di [[Parigi]], Onassis organizzò una cena in suo onore al [[The Dorchester|Dorchester]] Hotel di [[Londra]], in occasione della prima della ''Medea'' con la [[Fiorenza Cossotto|Cossotto]] al [[Covent Garden]] (giugno [[1959]]). Caso mai non fosse stato chiaro il messaggio, Onassis si fece anche fotografare mentre, al momento dei saluti, cercava di trattenere a sé Callas, ormai in pelliccia portata via dal marito. Un mese dopo, l'invito di Onassis a trascorrere le vacanze estive sullo yacht ''[[Christina O|Christina]]'' per una crociera - insieme cona [[Winston Churchill]] e consorte e ad altre personalità del [[Almanacco di Gotha|Gotha]] internazionale colse- raggiunse una Callas stanchissima per una massacrante tournée di concerti, con la voce che incominciava a mostrare segni di cedimento e in uno stato psicologico complesso, dove la dipendenza sempre più forte dalla mondanità si univa al desiderio di porre fine alla carriera. Dopo due settimane, al rientro a [[Monte Carlo]] dello yacht, Maria Callas aveva deciso di essere perdutamente innamorata del greco e di lasciare per sempre Giovanni Battista Meneghini.
 
Stranamente il fatto erafu quasi troppo clamoroso quasi per essere notatonoto, e ci volle la provocazione di Meneghini, esasperato da chi, nel torrido ferragosto, cercava sua moglie per vari motivi professionali e personali, per far esplodere la notizia sulla stampa di tutto il mondo la notizia. Da quel momento, ogni uscita pubblica della cantante diventò preda dei giornalisti.
Secondo alcuni amici, la separazione era nell'aria.
 
=== Il declino (1958-1965) ===
Le condizioni vocali, già a partire dal [[1957]], mostrarono segni di logoramento. L'estate dello stesso anno registrò alcuni episodi di stanchezza: un concerto al Teatro Erode Attico di Atene, dove non si era più recata dal 1944, eseguito con tensione e freddezza, anche a causa della difficile situazione emotiva che aveva trovato ad Atene dovutaper aii difficili rapporti con la madre e la sorella; una serie discontinua di recite dide ''Sonnambula[[La sonnambula]]'' al [[Festival di Edimburgo]], conclusa con una parziale defezione (un'ultima recita non prevista inizialmente in contratto), per non disdire l'appuntamento mondano organizzato in suo onore a Venezia dalla giornalista statunitense [[Elsa Maxwell]]. Nel mese di settembre, si negò all'Opera di [[San Francisco]] adducendo ragioni di salute (in seguito, il teatro fece causa alla Callas, che però dimostrò la sua innocenza in giudizio), mentre si diffuse inopinatamente la voce che stava registrando per la Ricordi l'opera ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' di [[Luigi Cherubini]].
 
L'anno successivo segnò l'inizio di una vera e propria fase critica: il 2 gennaio a [[Roma]], a una serata di gala alla presenza di alte autorità quali il [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della repubblicaRepubblica]] [[Giovanni Gronchi]], durante il primo atto di ''Norma'', Maria Callas ebbe nuovi attacchi di afonia come nei due giorni precedenti, durante le prove.: Ladopo Callas,il forseprimo irritata da voci che avrebbe sentito provenire dal loggione ("Torna a Milano, ce costi un mijone!")atto non proseguì la recita. Anche sobillata dall'ormai onnipresente [[Elsa Maxwell]], ritenneritenendo di non abbassare il suo livello artistico con una recitaprestazione scadente (la registrazione fa udire ancora oggi delle condizioni vocali non perfettamente avviateprecarie ma forse recuperabili nel corso della recita). Sempre nel 1958 canta in ''Traviata'', creando''Lucia'' tuttaviae uno''Tosca'' scandaloal senzaMet e riprende ''Traviata'' a [[Lisbona]] (con [[Alfredo Kraus]]) e successivamente al [[Royal Opera House]] di precedentiLondra.
Sempre nel 1958 canta in ''Traviata'', ''Lucia'' e ''Tosca'' al Met e riprende ''Traviata'' a [[Lisbona]] (con [[Alfredo Kraus]]) e successivamente al [[Royal Opera House]] di Londra.
 
I fatti di Roma la fecero entrare in conflitto con il sovrintendente della Scala di Milano, [[Antonio Ghiringhelli]], che dopo le recite trionfali de ''[[Il pirata]]'', con [[Franco Corelli]], le fece capire di essere in quel teatro "persona non gratagradita". Nonostante un'interpretazioneuna somma interpretazione del personaggio di [[Il pirata|Imogene]], anche dal punto di vista strettamente vocale, la sovrintendenza la costrinse a raccogliere gli ultimi veri festeggiamenti fuori dal teatro, dove l'attendeva una folla di fedelissimi; il 6 novembre, per prese di posizione giudicate inaccettabili da [[Rudolf Bing]] in merito a scelte delle opere da eseguire (si rifiutava di alternare ''Traviata'' al ''Macbeth''), fu obbligata alla rescissione del contratto col [[Metropolitan, Opera House|Metropolitan]] con la conseguenza di cantare ancor più veementemente la recita di ''Medea'', a [[Dallas (Oregon)|Dallas]], nello stato dell'[[Oregon]].
 
Nel [[1959]], in rotta con la Scala e col Metropolitan, incominciò a diradare gli impegni, terminando comunque una serie di concerti negli Stati Uniti e in Europa, tra cui quello di [[Amburgo]], ripreso dalla televisione, una delle poche testimonianze video della carriera della cantante. Nel 1959, porta in scena solo due opere: ''Medea'' al Convent[[Covent Garden]] di Londra, seguiteseguita in autunno da ''Lucia di Lammermoor'' e ''Medea'' a [[Dallas]], sotto la guida di [[Nicola Rescigno]]. La voce della Callas registra segni di cedimento, specie nella parte più acuta, nelle recite di Lucia a Dallas.
 
Nell'aprile del [[1960]] Maria Callas, secondo diverse fonti,<ref>{{cita web|URL=https://www.verona-in.it/2006/03/01/maria-callas-il-desiderio-di-essere-madre/|titolo=Maria Callas il desiderio di essere madre|data=1Mar. 2006|autore=Nicola Guerini}}</ref> diede alla luce un bambino, Omero, frutto della relazione con Onassis, morto pochi istanti dopo a causa di un'[[insufficienza respiratoria]] e sepolto nel cimitero di [[Bruzzano]], alla periferia nord di Milano.<ref>[{{Cita web |url=http://www.ilmessaggero.it/HOME_SPETTACOLO/VETRINA/maria_callas_e_aristotele_onassis_una_passione_per_voce_sola/notizie/157160.shtml |titolo=Maria Callas e Aristotele Onassis: una passione per voce sola, in ''Il Messaggero'', 22 luglio 2011] |accesso=11 aprile 2015 |dataarchivio=11 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150411222941/http://www.ilmessaggero.it/HOME_SPETTACOLO/VETRINA/maria_callas_e_aristotele_onassis_una_passione_per_voce_sola/notizie/157160.shtml |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.amando.it/storie-amore/callas-onassis.html A. Milazzo, ''Maria Callas e Onassis. Una storia d'amore passionale, intensa, travolgente ma dolorosa quella tra la grandissima Maria Callas e l'uomo più ricco del mondo Onassis'']</ref><ref>[http://www.recensionilibri.org/2013/12/maria-callas-di-roberta-maresci-2.html Recensione del libro di Roberta Maresci, ''Maria Callas'', Gremese, 2013, 160 p.] ISBN 978-88-8440-815-0</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/05/il-dramma-della-callas-un-figlio-nato.html P. Zonca, ''Il dramma della Callas: un figlio nato morto'', in ''La Repubblica'', 5 settembre 2007]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/news/17-anni-maria-callas-visit-segreto-figlio-morto.html Per 17 anni Maria Callas visitò in segreto il figlio morto, in ''Il Giornale'', sabato 8 settembre 2007]</ref><ref>[http://www.gardanotizie.it/callas-meneghini-per-la-leggela-divina-e-zeviana/ Callas Meneghini. Per la legge la divina è zeviana. I documenti dei tribunali ricostruiscono l'epilogo del matrimonio tra la grande cantante e il suo pigmalione di provincia, in ''Gardanotizie.it'', 20 maggio 2008]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/08/il-romanzo-della-callas-in-lettere-inedite.html S. Cervasio, ''Il romanzo della Callas in lettere inedite e foto'' in ''La Repubblica'', 8 marzo 2008]</ref><ref>Si cfr. anche: [[Ettore Napoli]], ''Maria Callas, una vita d'artista'', Milano, Multiplo, c1989; Cristina Morató, ''Divas rebeldes: Maria Callas, Coco Chanel, Audrey Hepburn, Jackie Kenedy y otras mujeres de leyenda'', Plaza y Janés, 2010; Mariani Manuela, ''Amori senza tempo. Costellazioni familiari, mitologia e sistema di convinzioni'', Anima Edizioni, 2012</ref>.
 
Nell'agosto del [[1960]], con una linea vocale ancora cospicua ma intaccata da un forte [[vibrato]] e dal [[Registro (musica)#Acuto|registro acuto]] indebolito e accorciato, cantò ''Norma'' a [[Epidauro]], in settembre incise nuovamente l'opera e il 7 dicembre inaugurò la stagione lirica della [[Teatro alla Scala|Scala]] nella parte di Paolina nel ''[[Poliuto]]'' di [[Gaetano Donizetti]]. Nel 1961, oltre a un concerto a Londra e una nuova messa in scena della Medea a Epidauro, ritorna alla Scala con 3 rappresentazioni di ''Medea'', diretta da [[Thomas Schippers]] . A parte queste recite di Medea, il 1962 fu un anno dedicato ai concerti, con una lunga tournée in Europa, sotto la guida di [[Georges Prêtre]]. Le attività di cantante furono sempre più soppiantate da quelle mondane, sempre accompagnatain dacompagnia di Onassis - che peraltro non condivideva con Maria la passione per la lirica, - sebbene a volte coincidessero, come la breve partecipazione canora in occasione del compleanno del Presidente [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], 19 maggio 1962, al [[Madison Square Garden]] di New York.
 
Nel gennaio [[1964]], su forti insistenze di [[Franco Zeffirelli]], cantò in una nuova produzione di ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' al Covent Garden di Londra, ediretta successivamenteda ''[[NormaCarlo (opera)|NormaFelice Cillario]], e successivamente ''Norma'' a [[Parigi]]. Ebbe maggior successo nella pur affaticata parte di [[''Tosca (opera)|Tosca]]'', meno impegnativa vocalmente, essendo coadiuvata dal grande collega e amico [[Tito Gobbi]]. NelIl [[1965]]concerto decisecostituì diin ritornareogni sullecaso sceneun emomento cantòclamoroso ''Tosca''della astoria Parigidella e poi allirica: Metropolitanfolle di Newpersone York:avevano ilfatto ritornogiorni fudi trionfale.coda Mariaper sembròvedere averil ritrovatorientro loin splendorescena deglidella anni precedenti e ciò la indusse a riprendere cinque recite di ''Norma'' a Parigicantante, mache siaal latermine vocedella siaprima ilserata fisicoinaugurale nonrispose ressero,con tanto27 chechiamate ilsul 29 maggio terminò la scena dell'atto II sfinitapalcoscenico e lun'ultimaovazione scenadurata vennequaranta annullataminuti.<ref>{{Cita Impegnatalibro|titolo=Maestri condi ilmusica Covental GardenMartini: dii Londramusicisti perdel quattroNovecento rappresentazioniche dihanno ''Tosca'',fatto riuscìla a tenere solo quellastoria di gala,Bologna in presenza della regina [[Elisabetta IIe del Regnosuo Unitoconservatorio|Elisabetta]], 5 luglio 1965url=https://www. Questa fu l'ultima volta che Callas cantò in un'opera integraleworldcat.org/title/on1292475797|accesso=2025-01-18|data=2021|editore=Pendragon|OCLC=on1292475797|ISBN=978-88-3364-351-9}}</ref>
 
Inoltre incise il ruolo di [[Carmen (opera)|''Carmen'']], personaggio che non porterà mai sui palcoscenici. Nel 1965 decise di tornare sulle scene e cantò ''Tosca'' a Parigi e poi al Metropolitan di New York: il ritorno fu trionfale. Maria sembrò aver ritrovato lo splendore degli anni precedenti e ciò la indusse a riprendere cinque recite di ''Norma'' a Parigi, ma sia la voce sia il fisico non ressero, tanto che il 29 maggio terminò la scena dell'atto II sfinita e l'ultima scena venne annullata. Impegnata con il Covent Garden di Londra per quattro rappresentazioni di ''Tosca'', riuscì a tenere solo quella di gala, in presenza della regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], 5 luglio 1965. Questa fu l'ultima volta che Callas cantò in un'opera integrale.
 
=== Gli ultimi anni (1966-1977) ===
Dopo una breve pausa di serenità, anche nella vita privata il momento si fece critico: nel [[1966]] Callas rinunciò alla cittadinanza americanastatunitense e a quella [[naturalizzazione|naturalizzata]] italiana per tornare alla cittadinanza greca, nella speranza di chiudere la sua carriera in bellezza sigillandola con un nuovo matrimonio. Tuttavia l'armatore [[Aristotele Onassis]] non solo si rifiutò di regolarizzare la loro unione, ma nel [[1968]], forse a seguito di dissapori con la compagna, e per assecondare un disegno economico, decise di sposare [[Jacqueline Kennedy]], da pocola vedova di [[John Fitzgerald Kennedy]].
 
A seguito di questa umiliazione Maria Callas cadde in depressione. Senza darsi per vinta, scelse (nel 1969) una grande occasione di tornare alla ribalta, non più nell'opera bensì nel [[cinema]], come protagonista del [[film]] ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' di [[Pier Paolo Pasolini]], anche con la speranza di riavvicinare il vecchio amante, che subito dopo il matrimonio aveva già ripreso a farsi vivo. La proposta venne in realtà da [[Renzo Rossellini]], da tempo amico della cantante, che fece da garante contro ogni rischio di trivializzazione del ruolo (di Pasolini Callas aveva visto ''[[Teorema (film)|Teorema]]'', del quale era rimasta un po' scandalizzata). Il film, che riproponeva in chiave barbarica e vagamente autobiografica (sia per Pasolini sia per Callas) la vicenda della maga della [[Colchide]] che viene a contatto traumatico col mondo della civiltà, convinse invece Callas che si poteva tentare una nuova trasposizione del [[mito]], stavolta senza musica.
 
Girato in [[Cappadocia]] intorno a [[Göreme]] ([[Turchia]]), [[Pisa]], [[Aleppo]] e [[Grado (Italia)|Grado]], oltre che negli studi di [[Cinecittà]], non ottenne lo stesso successo di pubblico di altre opere del regista, ma dette modo a Maria di distrarsi e di arricchirsi culturalmente e umanamente, entrando in un mondo forse meno ingessato di quello dell'Opera, ma anche meno deprimente della high-society di Onassis, nel quale si potevano incontrare intellettuali d'alto rango, come Pasolini, insieme ad attori esordienti, comparse, tecnici, produttori, segretarie: proprio tra queste ultime, Callas strinse amicizia con la [[Bulgaria|bulgara]] Nadia Stancioff, brillante figlia del diplomatico Ivan D. Stancioff (1897-1972) e addetta all'accoglienza al [[Festival dei Due Mondi]], che ha lasciato in un libro di ricordi un diario preziosissimo (anche se a volte un po' enfatizzato) di quei mesi cinematografici di Callas. Altro tipo di diario è invece costituito da una serie di poesie che Pasolini scrisse in quel periodo, e che riflettono un'intesa artistica e un'amicizia profonda che poteva assumere toni amorosi, sia da parte di Callas, sia da parte del poeta, colpito da una personalità grande e sincera (''"mi affascina in lei questa violenza dei sentimenti", "è incapace di provare un sentimento piccolo, meschino"'', dirà di lei in un'intervista televisiva con [[Enzo Biagi]]<ref>Intervista televisiva del 1971 nella trasmissione "Facciamo l'appello".</ref>). Molte di queste poesie andarono poi a far parte della raccolta ''[[Analisi delle opere di Pier Paolo Pasolini#Trasumanar e organizzar|Trasumanar e organizzar]]''.
A seguito di questa umiliazione, Maria Callas cadde in depressione. Senza darsi per vinta, scelse (nel 1969) una grande occasione di tornare alla ribalta, non più nell'opera ma nel [[cinema]], come protagonista del [[film]] ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' di [[Pier Paolo Pasolini]], anche con la speranza di riavvicinare il vecchio amante, che subito dopo il matrimonio aveva già ripreso a farsi vivo. La proposta venne in realtà da [[Renzo Rossellini (produttore)|Renzo Rossellini]], da tempo amico della cantante, che fece da garante contro ogni rischio di trivializzazione del ruolo (di Pasolini Callas aveva visto ''[[Teorema (film)|Teorema]]'', del quale era rimasta un po' scandalizzata). Il film, che riproponeva in chiave barbarica e vagamente autobiografica (sia per Pasolini sia per Callas) la vicenda della maga della [[Colchide]] che viene a contatto traumatico col mondo della civiltà, convinse invece Callas che si poteva tentare una nuova trasposizione del [[mito]], stavolta senza musica.
 
La seconda significativa proposta dopo il ritiro dalle scene furono dei corsi di perfezionamento operistico da tenere a [[Filadelfia-Chalkidonia|Filadelfia]]. L'iniziativa però rientrò a causa della insufficiente preparazione tecnica degli allievi. Più lungo e soddisfacente fu il ciclo di ''master-classes'' tenuto alla [[Juilliard School]] di New York dall'ottobre 1971 al marzo 1972. Di queste ''master classes'' rimane la registrazione di 46 ore di lezioni (ridotte a una scelta significativa anche in un libro curato dall'amico John Ardoin), interessante per chi voglia capire la genesi di molte idee interpretative della cantante non solo sui propri ruoli ma anche su quelli di tutte le altre voci del grande repertorio.
Girato in [[Cappadocia]] intorno a [[Göreme]] ([[Turchia]]), [[Pisa]], [[Aleppo]] e [[Grado (Italia)|Grado]], oltre che negli studi di [[Cinecittà]], non ottenne lo stesso successo di pubblico di altre opere del regista, ma dette modo a Maria di distrarsi e di arricchirsi culturalmente e umanamente, entrando in un mondo forse meno ingessato di quello dell'Opera, ma anche meno deprimente della high-society di Onassis, nel quale si potevano incontrare intellettuali d'alto rango, come Pasolini, insieme ad attori esordienti, comparse, tecnici, produttori, segretarie: proprio tra queste ultime, Callas strinse amicizia con la [[Bulgaria|bulgara]] Nadia Stancioff, brillante figlia di diplomatici e organizzatrice del [[Festival dei Due Mondi]], che ha lasciato in un libro di ricordi un diario preziosissimo (anche se a volte un po' enfatizzato) di quei mesi cinematografici di Callas. Altro tipo di diario è invece costituito da una serie di poesie che Pasolini scrisse in quel periodo, e che riflettono un'intesa artistica e un'amicizia profonda che poteva assumere toni amorosi, sia da parte di Callas, presa dalla nuova speranza di trovare marito, sia da parte del poeta, colpito da una personalità grande e sincera ("mi affascina in lei questa violenza dei sentimenti", "è incapace di provare un sentimento piccolo, meschino", dirà di lei in un'intervista televisiva con Enzo Biagi<ref>Intervista televisiva del 1971 nella trasmissione "Facciamo l'appello".</ref>).
 
È noto che soffrisse da parecchi anni della [[Sindrome di Ehlers-Danlos]], dovuta forse al suo eccessivo dimagrimento o contratta alla nascita.<ref>{{Cita web|url=https://www.cameronjournal.com/maria-callas-and-ehlers-danlos-syndrome/|titolo=Maria Callas and Ehlers-Danlos Syndrome - The Cameron Journal|sito=www.cameronjournal.com|accesso=2024-05-12}}</ref>
Molte di queste poesie andarono poi a far parte della raccolta ''[[Analisi delle opere di Pier Paolo Pasolini#Trasumanar e organizzar|Trasumanar e organizzar]]''. La seconda significativa proposta dopo il ritiro dalle scene furono dei corsi di perfezionamento operistico da tenere a [[Filadelfia-Chalkidonia|Filadelfia]]. L'iniziativa però rientrò a causa della insufficiente preparazione tecnica degli allievi. Più lungo e soddisfacente fu il ciclo di master-classes tenuto alla Juillard School di New York dall'ottobre 1971 al marzo 1972. Di queste master classes rimane la registrazione di 46 ore di lezioni (ridotte a una scelta significativa anche in un libro curato dall'amico John Ardoin), interessante per chi voglia capire la genesi di molte idee interpretative della cantante non solo sui propri ruoli ma anche su quelli di tutte le altre voci del grande repertorio.
 
==== L'ultima tournée con Giuseppe Di Stefano (1973-1974) ====
Il 10 aprile 1973 diresse, con Giuseppe Di Stefano, ''I vespri siciliani'' di [[Giuseppe Verdi]], in occasione dell'inaugurazione del [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio di Torino]] ricostruito dopo l'incendio del 1936.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1505_02_1973_0085_0003_21205152/|autore=Luigi Cocchi|titolo=L'inaugurazione con "I Vespri siciliani" di Verdi|pubblicazione=Stampa Sera|data=10 aprile 1973|p=3}}</ref>
[[File:CallasAmsterdam1973a.jpg|thumb|upright=1.4|Maria Callas nel concerto dell'11 dicembre [[1973]] ad [[Amsterdam]]]]
Nell'ottobre [[1973]] incominciò un tour mondiale con [[Giuseppe Di Stefano]], che si concluse l'11 novembre del [[1974]] a [[Sapporo]]. Sarà la sua ultima esibizione in pubblico. Seguendo l'incoraggiamento incessante del collega, Maria tentò di riorganizzare il proprio assetto vocale, reimparando ad aprire la gola col solo sostegno del diaframma e puntando sul [[Registro (musica)#Centrale|registro centrale]]. Nonostante non fosse in grado di tornare agli antichi fasti, affiancata da un amico e sostenuta dall'incoraggiante amore del pubblico, riuscì a recuperare abbastanza da concludere la lunga tournée in condizioni vocali nettamente migliori rispetto a come l'aveva cominciata, come stanno a testimoniare le registrazioni dei concerti del 1974 rispetto al deludente esordio di Amburgo dell'anno precedente.
 
[[File:CallasAmsterdam1973a.jpg|thumb|upright=1.4|Maria Callas nel concerto dell'11 dicembre 1973 ad [[Amsterdam]]]]
Durante la tournée, l'amicizia con Di Stefano, compromessa da problemi familiari del tenore, s'incrinò. Stando a quanto pubblicato nel libro ''Callas nemica mia'', scritto da [[Maria Girolami]], ex moglie di Di Stefano, il rapporto tra Maria Callas e il tenore non fu di sola amicizia e uno dei motivi del "ritiro" di Callas fu anche quest'ultima delusione sentimentale.<br />Maria Callas si ritirò nel suo appartamento [[parigi]]no, evitando contatti con conoscenti e amici. Intanto, si erano spenti due uomini fondamentali della sua esistenza: il padre e [[Tullio Serafin]]. Ma fu il 1975 l'anno più doloroso sia per la sfera privata sia per la sua personalità artistica: a marzo morì Onassis; il 2 novembre fu ucciso [[Pier Paolo Pasolini]] (la circostanza dell'accaduto fu rimossa da Callas, che non si espresse mai chiaramente sull'orientamento sessuale del regista); il 17 marzo [[1976]] si spense [[Luchino Visconti]].
Nell'ottobre 1973 incominciò con Di Stefano un tour mondiale che si concluse l'11 novembre 1974 a [[Sapporo]]; sarebbe stata la sua ultima esibizione in pubblico. Seguendo l'incoraggiamento incessante del collega, Maria tentò di riorganizzare il proprio assetto vocale, reimparando ad aprire la gola col solo sostegno del diaframma e puntando sul [[Registro (musica)#Centrale|registro centrale]]. Nonostante non fosse in grado di tornare agli antichi fasti, affiancata da un amico e sostenuta dall'incoraggiante amore del pubblico, riuscì a recuperare abbastanza da concludere la lunga tournée in condizioni vocali nettamente migliori rispetto a come l'aveva cominciata, come stanno a testimoniare le registrazioni dei concerti del 1974 rispetto al deludente esordio di [[Amburgo]] dell'anno precedente.
 
Durante la tournée l'amicizia con Di Stefano, compromessa da problemi familiari del tenore, s'incrinò. Stando a quanto pubblicato nel libro ''Callas nemica mia'', scritto da [[Maria Girolami]], ex moglie di Di Stefano, il rapporto tra Maria Callas e il tenore non fu di sola amicizia, e uno dei motivi del "ritiro" di Callas fu anche quest'ultima delusione sentimentale.<br />Maria Callas si ritirò nel suo appartamento parigino, evitando contatti con conoscenti e amici. Intanto, si erano spenti due uomini fondamentali della sua esistenza: il padre e Tullio Serafin. Ma fu il 1975 l'anno più doloroso sia per la sfera privata sia per la sua personalità artistica: a marzo morì Onassis; il 2 novembre fu ucciso Pier Paolo Pasolini (la circostanza dell'accaduto fu rimossa da Callas, che non si espresse mai chiaramente sull'orientamento sessuale del regista); il 17 marzo 1976 si spense [[Luchino Visconti]].
=== La morte (16 settembre 1977) ===
 
== La morte ==
[[File:MariaCallas.jpg|thumb|upright=1.4|Maria Callas in un francobollo commemorativo dello stato di [[Saint Vincent e Grenadine]]]]
[[File:Grave callas pere lachaise.jpg|thumb|left|upright=1.4|[[Cenotafio]]<ref>{{cita web|url=http://www.landrucimetieres.fr/spip/spip.php?article697|titolo=Père-Lachaise - 87ème division, case 16258|accesso=7 giugno 2013}}</ref> di Maria Callas nel colombario del [[Cimitero deldi Père-Lachaise|cimitero parigino deldi Père -Lachaise]]]]
Maria Callas morì il 16 settembre [[1977]], intorno alle 13.30. Le sue condizioni fisiche erano da tempo compromesse. Il referto medico indicò l'[[arresto cardiaco]] come causa del decesso, smentendo le voci di [[suicidio]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/maria-callas-la-morte-il.../default.aspx Maria Callas: la morte, il giallo - Callas, la Divina] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. La grave disfunzione ghiandolare della giovinezza e il drastico dimagrimento vennero citati più frequentemente come cause della sua morte. Oltre a vari disturbi, negli ultimi anni si era aggiunta anche l'[[insonnia]] cronica; la Callas aveva cominciato ad assumere dosi sempre più massicce di Mandrax ([[metaqualone]]), che si procurava illegalmente (a esso si riferiscono i riferimenti alla "droga" che costellano le ultime pagine del suo diario). Alcune ipotesi attribuiscono il decesso della cantante a una [[dermatomiosite]]<ref>[http://www.aletheiaonline.it/2013/12/11/maria-callas-la-verita-sulla-morte-nel-libro-di-roberta-maresci/ Maria Callas, la verità sulla morte nel libro di Roberta Maresci. Per la scienza non fu suicidio: il soprano era affetto da dermatomiosite, una malattia che provoca un cedimento dei muscoli e dei tessuti in generale, compresa la laringe. Nel libro di Roberta Maresci i retroscena dei medici]</ref><ref>[http://musica.excite.it/maria-callas-enigma-risolto-aveva-la-dermatomiosite-N59450.html Maria Callas, enigma risolto: 'Aveva la dermatomiosite']</ref>.
 
Maria Callas morì nel suo appartamento parigino<ref>{{cita web|URL=https://www.francedimanche.fr/actualites/fernandel-maria-callas-l-a-rendu-fou|titolo=Maria Callas rendu fou Fernandel|autore=Catherine Venot|lingua=FR|accesso=19 giugno 2022|dataarchivio=26 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220926025622/https://www.francedimanche.fr/actualites/fernandel-maria-callas-l-a-rendu-fou|urlmorto=sì}}</ref> al n°36 di Avenue George Mandel venerdì 16 settembre 1977, intorno alle 13:30. Secondo quanto dichiarato dalla governante Bruna Lupoli, il decesso fu totalmente inaspettato poiché, oltre ai soliti disturbi che ormai l'accompagnavano da anni, quel giorno la Callas non sembrava accusare particolari malesseri<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|cognome=Andrea Simone - Teatro.Online|data=2022-04-27|titolo=“Maria Callas, il mistero della sua morte”|accesso=2025-01-08|url=https://www.youtube.com/watch?si=Zfzqtv7hJYH2nRdY&v=DVYH_ETbg50&feature=youtu.be}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|autore=Renzo Allegri|titolo=La vera storia di Maria Callas|edizione=1|data=1º gennaio 1991|editore=Arnoldo Mondadori Editore|città=Cuneo|pp=255-265|capitolo=L'ultimo tradimento|ISBN=8804338954}}</ref>. Stando alla versione ufficiale, avrebbe chiesto che le venisse servita un'aranciata alla [[toilette]], che bevve velocemente per poi accasciarsi improvvisamente al suolo<ref name=":0" /><ref name=":2" />; immediatamente Bruna chiamò l'autista Ferruccio per sollevare il corpo da terra e condurlo in camera ma, una volta sul letto, la Callas era già priva di vita. Il referto medico indicò l'[[arresto cardiaco]] come unica causa del decesso<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilsussidiario.net/news/come-morta-maria-callas-arresto-cardiaco-a-54-anni-ma-negli-ultimi-anni-era/2539690/|titolo=Com’è morta Maria Callas?/ Arresto cardiaco a 54 anni: ma negli ultimi anni era...|data=2023-05-20|accesso=2025-01-08}}</ref>, smentendo da subito le voci di [[suicidio]], messe in giro anche dallo stesso marito che sostenne fortemente la tesi secondo la quale la Callas avesse più volte contemplato l'idea di togliersi la vita<ref name=":2" /><ref name=":1">{{Cita libro|autore=G. B. Meneghini|titolo=Maria Callas mia moglie}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Eva Gesine|cognome=Baur|titolo=20. Maria bezwingt Callas|url=https://doi.org/10.17104/9783406791444-271|accesso=2025-04-20|data=2023|editore=Verlag C.H.BECK oHG|pp=271–285|ISBN=978-3-406-79144-4}}</ref>.
Meno chiaro è il contorno, e quale sia stato il ruolo della pianista greca [[Vasso Devetzi]] ("dama di compagnia" stabilitasi in casa sua negli ultimi anni), della sorella, Yakinthy Callas, e della madre, Evangelia Dimitriadou. Esecutore testamentario risultò alla fine, grazie a un [[testamento]] depositato subito dopo il matrimonio presso lo studio legale dell'industriale, [[Giovanni Battista Meneghini]], che, alla sua morte, lasciò a sua volta la cospicua eredità della Callas alla propria governante Emma Brutti.
 
Ad avvalorare la tesi del suicidio ci sarebbe il ritrovamento, da parte dello stesso Meneghini, di un biglietto sul comodino della stanza da letto con la grafia della Callas che recitava:
Resta inoltre irrisolto il mistero sui gioielli della Callas, i collier, gli orecchini con brillanti e rubini, forse scomparsi dopo la sua morte. Le uniche due persone che potrebbero far luce su questa vicenda, Ferruccio Mezzadri, per 20 anni fedelissimo autista, e Bruna Lupoli, la cameriera storica di Callas, non ne hanno mai parlato.<ref>Goise, p. 145</ref>
 
{{Citazione|A. T. estate 1977
==== La cremazione ====
 
In questi fieri momenti, tu sol mi resti
Forti divisioni creò anche la decisione della [[cremazione]] (condivisa dalla Callas da viva; "Fai spargere le mie ceneri nel [[mar Egeo]]. Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare...", disse a Bruna), non consigliata dalla religione cristiana ortodossa alla quale Callas si era serbata fedele negli anni. Da notare, nella biografia di [[Giovanni Battista Meneghini]] ''Maria Callas mia moglie'', il mistero circa la firma semi illeggibile sulla liberatoria, "un certo Jean Roire, o Jean Rouen": si tratta semplicemente del compagno della Devetzi, Jean Roire, che s'incaricò di accompagnare la salma ai forni, secondo la prassi, insieme con gli operatori necrofori. A ogni modo venne cremata e nel 1979 le ceneri furono sparse nel Mar Egeo dal ministro della Cultura greco.
E il cuor mi tenti,
l'ultima voce del mio destino
l'ultima croce del mio cammino}}
 
Le iniziali in cima sembrano essere un diminutivo con cui era solita rivolgersi al marito mentre invece i versi sono tratti dalla [[La Gioconda|''Gioconda'']] di [[Amilcare Ponchielli]], opera che la Callas aveva inciso su disco. A tali versi manca però il primo, dove nell'opera originale è scritta la parola ''suicidio''<ref>{{Cita web|lingua=de-CH|autore=KernKonzepte|url=https://opera-guide.ch/highlights/show_highlight.php?id=714&oper_id=277&uilang=de|titolo=Suicidio! aus La Gioconda von Amilcare Ponchielli. .|sito=Opera Guide|accesso=2025-01-14}}</ref>; non è dato sapere se tale omissione fosse stata volontaria o meno né il preciso significato di queste parole<ref name=":0" /><ref name=":2" /><ref name=":1" />.
 
Tuttavia le sue condizioni fisiche erano da tempo compromesse: la grave disfunzione ghiandolare della giovinezza e il drastico dimagrimento vennero citati più frequentemente come concause della morte. Negli ultimi anni si era aggiunta anche un'[[insonnia]] cronica, che l'aveva costretta ad assumere dosi sempre più massicce di Mandrax ([[metaqualone]]), medicinale che si procurava illegalmente e a cui pare si riferissero i cenni alla "droga" che costellavano le ultime pagine del suo diario. Alcune ipotesi attribuirono il decesso della cantante anche a una [[dermatomiosite]], una patologia degenerativa che colpisce tutti i tessuti muscolari, diagnosticata per la prima volta dal medico Mario Giacovazzo nel 1975, confermata poi da due [[Foniatria|foniatri]] dell'università di Bologna, ma tenuta nascosta fino al 2002<ref name=":0" /><ref>{{Cita web |url=http://www.aletheiaonline.it/2013/12/11/maria-callas-la-verita-sulla-morte-nel-libro-di-roberta-maresci/ |titolo=Maria Callas, la verità sulla morte nel libro di Roberta Maresci. Per la scienza non fu suicidio: il soprano era affetto da dermatomiosite, una malattia che provoca un cedimento dei muscoli e dei tessuti in generale, compresa la laringe. Nel libro di Roberta Maresci i retroscena dei medici |accesso=11 aprile 2015 |dataarchivio=15 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150415084806/http://www.aletheiaonline.it/2013/12/11/maria-callas-la-verita-sulla-morte-nel-libro-di-roberta-maresci/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news|url=http://musica.excite.it/maria-callas-enigma-risolto-aveva-la-dermatomiosite-N59450.html|titolo=Maria Callas, enigma risolto: 'Aveva la dermatomiosite'|pubblicazione=Excite|accesso=2025-04-20}}</ref>. Il trattamento di questa malattia prevede un massiccio uso di [[cortisonici]] che senz'altro influirono nel peggioramento complessivo del quadro clinico della Callas<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
 
Sul corpo non fu eseguita [[autopsia]], non venne allestita la [[camera ardente]], né fu concesso agli amici più intimi di vedere la salma prima delle esequie, celebrate il 19 settembre seguente<ref name=":0" /><ref name=":2" /><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=hospitalier|url=https://lnx.tonyassante.com/ilfaustino/la-morte-di-maria-callas/|titolo=La morte di Maria Callas – Il Faustino|accesso=2025-01-08}}</ref>.
 
Meno chiaro è il contorno e quale sia stato il ruolo della pianista greca [[Vasso Devetzi]], una sorta di "dama di compagnia" stabilitasi in casa sua negli ultimi anni, della sorella Iakinthi Kalogheropoulou e della madre Evangelia Dimitriadou. Resta inoltre irrisolto il mistero dei gioielli di Callas, i collier, gli orecchini con brillanti e rubini, scomparsi subito dopo la sua morte. Le uniche due persone che avrebbero potuto far luce su questa vicenda sarebbero stati proprio Ferruccio Mezzadri (1935),<ref>{{cita web|URL=https://www.ilpiacenza.it/cultura/a-villanova-una-quasi-biografia-di-maria-callas-raccontata-in-un-libro-tutto-piacentino.html|titolo=A Villanova una quasi biografia di Maria Callas raccontato in un libro tutto piacentino|data= 27 Ott. 2017|autore=Renato Passerini}}</ref> per oltre vent'anni fedelissimo autista, e Bruna Lupoli (1922-2017), la storica cameriera della Callas, che tuttavia non ne hanno mai parlato.<ref>Goise, p. 145</ref>
 
Forti divisioni creò anche la decisione della sua [[cremazione]], condivisa dalla Callas che da viva aveva detto alla domestica Bruna "[...] fai spargere le mie ceneri sul [[mar Egeo]]. Abbraccerò per sempre il mio [[Aristotele Onassis|Ari]] attraverso il nostro mare..."; la cremazione però era sconsigliata dalla religione cristiana ortodossa, alla quale la Callas si era serbata fedele negli anni. Da notare, nella biografia di [[Giovanni Battista Meneghini]]<ref name=":1" />, il mistero circa la firma quasi illeggibile sulla liberatoria, "un certo Jean Rean o Jean Rouen": si trattava in realtà del compagno della Devetzi, Jean Roire, che s'incaricò di sbrigare tutte le faccende burocratiche relative al decesso, secondo la prassi, insieme con gli operatori necrofori.
 
A ogni modo la salma della Callas venne cremata lo stesso giorno dei funerali<ref name=":0" /><ref name=":2" />, contravvenendo in questo modo alla legge francese dell'epoca che prevedeva la firma di un parente sulla liberatoria e che trascorresse almeno un giorno tra la cerimonia funebre e la cremazione.
 
Ufficialmente le ceneri furono riposte in un loculo sotterraneo al [[cimitero di Père-Lachaise]] che divenne fin da subito meta di pellegrinaggio degli ammiratori, ma nel marzo 1979 si scoprì che in realtà tale loculo era vuoto e che l'[[urna funeraria]] era stata segretamente spostata nella cassetta di sicurezza di una banca da soggetti autorizzati rimasti ignoti<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
 
Nell'estate del 1979 le ceneri furono prelevate e trasportate in Grecia, dove a seguito di una cerimonia pubblica furono sparse nel Mar Egeo dall'allora [[Ministero della cultura (Grecia)|ministro della cultura]] [[Melina Merkouri]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/melina-mercouri_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=MERCOURI, Melina - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-01-08}}</ref> secondo la volontà espressa dalla soprano<ref name=":2" />.
 
== Vocalità e personalità interpretativa ==
[[File:Callas vocal range.png|thumb|upright=1.4|Estensione vocale di Maria Callas: da fa diesis grave a mi naturale sovracuto]] Callas era un [[soprano drammatico]], ma studiando si appropriò di una grande coloratura ed estensione, riscoprendo le possibilità del soprano drammatico ai tempi di Bellini e Donizetti. Fu così che Teodoro[[Eugenio CelliGara]] ripreseconiò apposta per lei la definizione di [[soprano drammatico d'agilità]], categoria vocale in cui rientravano le [[primadonna|primedonne]] ottocentesche [[Maria Malibran]] e [[Giuditta Pasta]]: si trattava infatti di mezzosoprani acuti di stampo rossiniano che, coll'esercizio assiduo, avevano esteso la gamma ai suoni più acuti per impersonare, oltre ai soliti personaggi [[en travesti]], anche eroine sopranili appassionate e romantiche, come Norma, Amina, Lucia, senza però perdere la pienezza delle note gravi, adatte a rendere il loro lato drammatico.
 
In realtà, sulla prima formazione vocale di Callas abbiamo testimonianze ben diverse, e in lei risultano più artificiose e costruite le note gravi di quelle veramente sopranili, le quali erano affrontate spesso di slancio: resta il fatto che Callas si mise, già dall'inizio della carriera, nelle condizioni d'eseguire a voce piena, e senza mistificazioni, i ruoli peiper i quali i soprani più dotati del primo Ottocento erano divenuti leggendarîleggendari. I suoi più diretti modelli furono, tuttavia, alcune cantanti del primo Novecento, che poté ascoltare alla radio: [[Ester Mazzoleni]], [[Claudia Muzio]], [[Rosa Ponselle]], l'ultima delle quali era da lei molto ammirata e imitata, specie nella [[La Vestale (Spontini)|Vestale]]; tutti soprani dall'autorevole linea di canto e dalle simili scelte di repertorio. Era nella tecnica di coloratura che riemergeva la maestra [[Elvira de Hidalgo]], ben diversa dai [[Soprano lirico-leggero|soprani lirico-leggeri]] del tempo: confrontando le rispettive esecuzioni, di maestra ed allieva, di "Ombra leggera" della ''[[Dinorah]]'', ci si rende conto dell'assoluta eguaglianza di certe impostazioni di suono quando si trattava d'eseguire le agilità.
 
Ciò che, a tratti, poteva far sembrare Callas un [[mezzosoprano]] era invece il colore scuro naturale, con note opache al centro ed aspre nell'acuto, e l'ampiezza del suono, che, specie all'inizio della carriera ed in età ancora assai giovane, le permise d'affrontare parti di soprano autenticamente drammatico: SantuzzaAbigaille, Leonora del Fidelio, Tosca, Turandot, Brunilde, Isotta. Coll'esercizio, riuscì a compattare una gamma estesa in pratica su tre registri diversi, dal contralto al soprano di coloratura, spaziante dal [[fa (nota)|Fa]] [[diesis]] grave (fa♯2fa♯<sub>2</sub>) emesso nell'aria "Arrigo! ah, parli ad un core" nei ''[[I vespri siciliani|Vespri siciliani]]'' al [[mi (nota)|mi]] naturale sovracuto (mi<sub>5</sub>) raggiunto nella Lakmé di Delibes ("Dov'è l'indiana bruna") e nelle variazonivariazioni di Proch. Rock Ferris, corrispondente del ''Musical Courier'', recensendo un concerto dell'11 giugno 1951 dato al Grand Hotel di Firenze (programma: "Casta Diva", "Ombra leggera", "O patria mia", "Variazioni" di Proch, "Polacca" dalla Mignon e "Ah fors'è lui" dalla Traviata), rimase molto colpito da "i suoi mi e fa sovracuti... emessi a piena voce" e dal fatto che non ci fosse "difficoltà che ella non potesse arrivare a superare". [[Elvira de Hidalgo]], insegnante di Callas, in un'intervista al programma francese ''[[L'Invité du Dimanche]]'' confermò solo il mi e non menzionò il fa; ma, all'interno dello stesso programma, [[Francesco Siciliani]] parla approssimativamente della possibilità della voce di salire ad un fami naturale sovracuto (e di scendere al do grave). {{citazione necessaria|Si pensava non esistessero testimonianze discografiche in cui la Callas emettesse un fa sovracuto: certi suoi fa in un'incisione dal vivo di<nowiki>'</nowiki>''Armida'' di Rossini erano stati ritenuti il risultato un riversamento errato della registrazione. Da un attento ascolto ed approfondimenti successivi è stato riconosciuto che fossero effettivamente Fa5}}. Altre testimonianze interessanti sulla sua formazione vocale, rinvenibili nella stessa trasmissione televisiva, riguardano i suoni gravi, che a detta di Callas fu De Hidalgo ad insegnarle ad impostare correttamente, e l'abilissimo gioco dei passaggi tra i diversi registri, che Callas medesima, prendendosi gioco dell'aria di mistero assunta dalla maestra, disse d'aver conseguito grazie all'orecchio musicale finissimo.
 
Comunque, alAl di là delle caratteristiche naturali, che potevano essere discutibili ma fisiologiche (solo alcuni recitals incisi in istudio negli anni sessanta fanno sentire intubamenti scorretti, causati peraltro da difficoltà nella corretta respirazione diaframmatica dovute a malesseri fisici), nessuna cantante all'infuori di lei è riuscita ad ottenere risultati così musicalmente espressivi sfruttando il canto classico operistico, basato sul corretto e costante appoggio sul fiato, il sostegno [[muscolo diaframma|diaframmatico]] e il conseguente immascheramento dei suoni di tutta la gamma, dal più grave al più acuto; suoni che però, negli anni del massimo fulgore vocale ed artistico, fino alla separazione dal marito, risultarono sempre subordinati al fatto espressivo, mai fini a sé stessi: vale a dire, utilizzati a seconda del significato delle parole e del momento della frase. Infatti, non solo non inventò nulla tecnicamente (anzi, certe prodezze tecniche, prese in sé e per sé, sono state raggiunte in modo più che ammirevole anche da colleghe altrettanto agguerrite del passato e del presente, come i suoni smorzati di [[Magda Olivero]], i sovracuti a voce piena e i trilli perfetti di [[Joan Sutherland]], ecc.), ma è indubbio che nei primi anni della carriera italiana, al di là d'un volume considerevole e d'una musicalità straordinaria, le lacune tecniche mettessero in luce suoni diseguali e forzati ed un'evidente mancanza di compattezza della gamma; erano proprio il fraseggio, i colori, la musicalità straordinaria a sopperire ad una voce ribelle e non facile.
 
Unica fu tuttavia la pervicacia e la volontà di Callas nell'applicare in modo maniacale, e stressante per l'interprete, il metodo belcantistico d'ascendenza barocca, in una parola "classico", a tutto il mondo protoromantico, [[Giuseppe Verdi|verdiano]] e verista, scolpendo così, in una breve parabola, personaggi vocali che oggi è molto difficile, se non impossibile, dimenticare. Lo scrupolo filologico la portava a scrostare dal manierismo e dall'effetto "invecchiato" i maggiori ruoli di repertorio (cosa che dette fastidio a una piccola parte della critica vocale, ancora incompetente per molti versi e tradizionalista), dalle leggere ''[[La sonnambula|Sonnambula]]'' e ''[[Lucia di Lammermoor]]'', che riavvicinò a ''[[Norma (opera)|Norma]]'' e a ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', ritornando alle indicazioni dei compositori, nelle quali venivano integrate in funzione espressiva, e in modo musicalmente perfetto, sia il [[legato (musica)|legato]], sia tutti gli ornamenti della [[coloratura]], come il [[portamento (musica)|portamento]], il [[abbellimento#Trillo|trillo]], il [[glissato]], l'[[abbellimento#Appoggiatura|appoggiatura]], la [[messa di voce]]: tutto ciò è fortunatamente dimostrabile grazie a una messe abbondante di registrazioni ufficiali e dal vivo, che fanno ascoltare una cantante sempre preparatissima ed esatta, perfino in prova (Dallas 1957). In questo senso non c'è differenza tra registrazioni in studio e dischi pirata, e rimane ancora un mistero come Callas abbia potuto realizzare personaggi a tutto tondo in disco, senza, o prima ancora, di averli interpretati in scena: ''[[Madama Butterfly]]'', ''[[La bohème]]'', ''[[Un ballo in maschera]]'', ''[[Manon Lescaut]]''.
 
Il suo approccio al canto, inteso come teatralità, drammaticità, enfasi tragica, raggiunte con pienezza e volume cospicui da librare in spazi ampi e nel vivo della recita, è da considerarsi, specie negli anni 1949-1953, ancora tradizionale e da porre in un'epoca e in una concezione al di qua della tendenza che, grazie alle tecniche più sofisticate di riproduzione del suono, alle leggi del mercato, all'avanzare del repertorio barocco, avrebbe considerevolmente abbassato i requisiti del singolo cantante d'opera (anche in repertori ottocenteschi) in fatto di volume e squillo, ripiegando piuttosto su elementi diversi, quali colore, gradevolezza timbrica, fusione con l'orchestra, ma anche sospiri, suoni privi di appoggio, ecc.
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Il ruolo vocale all'interno del quale la rivoluzione-restaurazione di Callas fu più sconcertante, sia per il pubblico che per la critica dell'epoca, fu probabilmente ''[[Lucia di Lammermoor]]'', che in quegli anni tutti erano abituati a sentire affidata ai "sopranini" leggeri modello usignolo, i quali, oltre ad avere un'agguerrita tecnica virtuosistica, schiarivano ulteriormente il colore della voce per accentuare l'innocenza e la pudicizia del personaggio. Callas invece si avvicinò a Lucia con una voce senz'altro più debordante e una concezione interpretativa anche più tragica di quanto il tessuto orchestrale dell'opera lasciasse pensare. Il risultato fu però sbalorditivo e convincente, tanto che un direttore come [[Herbert von Karajan]] si avvicinò all'Opera romantica italiana dopo aver sentito la sua incisione EMI del 1953, e ne produsse, curando anche la regia, una storica edizione scaligera nella stagione 1953-1954.
 
Le registrazioni di Callas ci consentono di seguire quasi mese per mese, si può dire, un progressivo declino vocale, dovuto a un insieme di ovvi fattori che vanno dalla drastica cura dimagrante all'alternanza dialla [[tessitura (musica)|tessituredermatomiosite]]<ref>{{Cita web|url=https://www.voceartistica.it/it-IT/analisi-spettrografiche-dellevoluzione-e-involuzione-vocale-di-maria-callas-alla-luce-di-una-ipotesi-fisiopatologica/index-/?Item=Callas stili|titolo= molto diversi affrontati a partire da un'etàCallas giovanissimadermatomiosite}}</ref>. Proprio gli anni di poco precedenti al ritiro mostrano, però, un'evoluzione tecnico-stilistica che andò di pari passo con la stilizzazione fisica: in generale, ci fu un abbandono del volume e dello scatto, spesso plateali, a favore di una maggiore morbidezza, di un maggiore e costante appoggio sul fiato di tutti i suoni, di una compattezza di tutta la gamma, come notarono i critici della sua seconda ''[[Norma (opera)|Norma]]'' londinese (1957). ILe ruoliincisione cantativerdiane neldi [[1954Rigoletto]], fanno[[Trovatore]] e [[Un ballo in maschera]], infattila riesumazione scaligera di [[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]] e di [[Ifigenia in Tauride (Gluck)|Ifigenia in Tauride]], avvertirefino notead graviarrivare disegualia ''La Sonnambula'' a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e a [[Edimburgo]], sovracuti''La duritraviata'' a [[Lisbona]] e privia Londra (Covent Garden), il recital in disco delle "pazzie celebri" (EMI 1958), il concerto del tour americano ripreso dal vivo nella tappa di vibrazioneLos Angeles, il concerto del debutto parigino (Opéra, dicembre 1958), dove si produsse in una scelta di tre scene e stridenzenel sparsesecondo quaatto di ''Tosca'', in costume, fino a ''Il pirata'' in forma di concerto a New York ([[Carnegie Hall]], gennaio 1959) e alla [[Gioconda]] in disco del settembre dello stesso anno, sorta di testamento vocale dove riuscì a trovare un eccellente equilibrio tra forma fisica generale e maturità artistica.
 
E se le arie incise nel [[1955]] sotto la direzione di Serafin fanno avvertire ancora qualche suono duro, è a partire dalla seconda metà di quell'anno che, grazie ad un salto tecnico enorme, abbiamo esecuzioni artisticamente molto più valide degli anni d'esordio, e forse insuperabili: le incisione verdiane di [[Rigoletto]], [[Trovatore]] e [[Un ballo in maschera]], la riesumazione scaligera di [[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]] e di [[Ifigenia in Tauride (Gluck)|Ifigenia in Tauride]], fino ad arrivare a ''La Sonnambula'' a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e a [[Edimburgo]], ''La traviata'' a [[Lisbona]] e a Londra (Covent Garden), il recital in disco delle "pazzie celebri" (EMI 1958), il concerto del tour americano ripreso dal vivo nella tappa di Los Angeles, il concerto del debutto parigino (Opéra, dicembre 1958), dove si produsse in una scelta di tre scene e nel secondo atto di ''Tosca'', in costume, fino a ''Il pirata'' in forma di concerto a New York ([[Carnegie Hall]], gennaio 1959) e alla [[Gioconda]] in disco del settembre dello stesso anno, sorta di testamento vocale dove riuscì a trovare un eccellente equilibrio tra forma fisica generale e maturità artistica.
 
Dopo il primo ritiro, il rientro alla Scala col ''[[Poliuto]]'', nel 1960, ben provato grazie alle cure di [[Antonio Tonini (lirica)|Antonio Tonini]], fa udire una voce in buono stato e corretta, ma drasticamente ridimensionata nel volume e nell'estensione rispetto a solo un anno prima. Quest'opera fu preceduta da alcuni recital incisi a Londra ma pubblicati postumi, da una ''Norma'' al teatro antico di [[Epidauro]] che si trasformò in un evento mondano senza precedenti (aumentato dal clamoroso ritorno nella terra di origine e dalla presenza di Onassis), e da una seconda incisione ufficiale dell'opera di Bellini, con a fianco [[Franco Corelli]] e [[Christa Ludwig]]. Qui, una maggiore raffinatezza di fraseggio e di colori, e la compagnia finalmente adeguata, riescono in parte a controbilanciare una notevole riduzione della leggendaria elasticità e potenza vocale.
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Secondo le vendite dei dischi, Maria Callas è oggi la cantante lirica più nota al mondo.<ref>Lorcey, p. 160</ref>
 
== Dissero di lei ==
[[File:Maria Callas by Karuvits.jpg|thumb|O. Karuvits. Ritratto di Maria Callas. 2004.]]
 
* [[Carlo Maria Giulini]]: "Cosa dire di Maria Callas? Si potrebbe scrivere un libro sulla sua arte interpretativa, sulla sua capacità di muoversi da grande artista sulla scena"{{citazione necessaria}}
* Carlo Maria Giulini: "Non so bene chi sia la Callas. Penso che neanche lei lo sapesse bene"
* [[Giulietta Simionato]]: "Si è tanto parlato di Maria, cose vere e no. Io mi limito a ciò che sento e cioè che Maria ha fatto testo. La ricorderemo sempre, volenti o nolenti, e la sentiremo in noi in modo indescrivibile. Siamo come drogati dal suo modo di essere, pur con tutti i suoi difetti; ma chi non ne ha?"{{citazione necessaria}}
* [[Franco Zeffirelli]]: "L'emozione di quel suono... la sua voce, che udivo per la prima volta, giungeva attraverso i timpani fino ai nervi, alle cellule più segrete e recondite della mente, del cuore."{{citazione necessaria}}
* [[Leonard Bernstein]]: "... perché è stata - senza alcun dubbio - la più grande cantante drammatica del nostro tempo."{{citazione necessaria}}
* [[Franco Corelli]]: "Era nata per cantare e per stare sulla scena. La musica e la sua voce entravano dentro il cuore, lei produceva melodia. Aveva dentro di sé, dentro la sua voce, la vita."{{citazione necessaria}}
* [[Carla Fracci]]: "La Callas?... L'ho guardata proprio da vicino con occhi, cervello e orecchi spalancati. L'ho proprio divorata con occhi cervello e orecchi. L'ho amata come solo il fervore dell'adolescenza permette."{{citazione necessaria}}
* [[Renata Tebaldi]]: "La cosa più straordinaria era che potesse eseguire il canto di coloratura con quella voce enorme! Fantastico, davvero"<ref>''Callas: A Documentary'', documentario TV, The Bel Canto Society, 1978.</ref>
*[[Carmelo Bene]]: "Maria Callas ha dalla sua prima apparizione ecceduto le attese stucchevoli dei melomani imponendosi, carismatica, come un altrove non solo del melodramma, di pur gradevole routine, ma soprattutto in quanto musicalità in persona. Perfetta, eppure oltre la musica [...] Sarebbe un oltraggio definirla miseramente una "grande cantante". Era, ed è, l'arte." <ref>{{Cita pubblicazione|cognome=zombiholocaust|data=2008-04-18|titolo=Carmelo Bene intervento a Zona|accesso=2018-09-14|url=https://www.youtube.com/watch?v=yf0MQTxanX4}}</ref>
 
== Repertorio ==
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| colspan="3" align="center" style="background:DarkSlateBlue; color:white" |Repertorio operistico
|-
! width="200 px" style="background:Lavender; color:Black" |Ruolo
! style="background:Lavender; color:Black"| Titolo
! width="70 px" style="background:Lavender; color:Black" |Autore
|-
| Leonora || ''[[Fidelio]]'' || [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]
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| Medea || ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'' || [[Luigi Cherubini|Cherubini]]
|-
| Marta || ''[[Tiefland (opera)|Tiefland]]'' || [[Eugen d'Albert|d'Albert]]
|-
| Anna Bolena || ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'' || [[Gaetano Donizetti|Donizetti]]
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| Turandot || ''[[Turandot]]'' || Puccini
|-
| Donna Fiorilla || ''[[Il Turcoturco in Italia]]'' || [[Gioachino Rossini|Rossini]]
|-
| Rosina || ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' || Rossini
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| Violetta Valery || ''[[La traviata]]'' || Verdi
|-
| Duchessa Elena || ''[[I vespri siciliani]]'' || [[Giuseppe Verdi|Verdi]]
|-
| Amelia || ''[[Un ballo in maschera]]'' || Verdi
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| Brunilde || ''[[La Valchiria]]'' || [[Richard Wagner|Wagner]]
|-
| Isotta || ''[[Tristano e Isotta (Wagneropera)|Tristano e Isotta]]'' || Wagner
|-
| Kundry || ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' || Wagner
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|[[EMI]]
|-
|''[[Il Turcoturco in Italia]]''
|[[Nicola Rossi-Lemeni]], [[Nicolai Gedda]], [[Franco Calabrese]], [[Jolanda Gardino]]
|[[Gianandrea Gavazzeni]]
Riga 466 ⟶ 480:
|-
| rowspan="2"| 1959
|''[[Lucia di Lammermoor]]''
|[[Ferruccio Tagliavini]], [[Piero Cappuccilli]]
|[[Tullio Serafin]]
|[[EMI]]
|-
|''[[La Gioconda]]''
|[[Pier Miranda Ferraro]], [[Piero Cappuccilli]], [[Fiorenza Cossotto]], [[Ivo Vinco]]
|[[Antonino Votto]]
Riga 477 ⟶ 491:
|-
|1960
|''[[Norma (opera)|Norma]]''
|[[Franco Corelli]], [[Christa Ludwig]], [[Nicola Zaccaria]]
|[[Tullio Serafin]]
Riga 516 ⟶ 530:
|[[EMI]]
|-
|''[[Tosca (opera)|Tosca]]''
|[[Carlo Bergonzi]], [[Tito Gobbi]]
|[[Georges Prêtre]]
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|
|''Aida''
|[[Mario Del Monaco]], [[Oralia DominguezDomínguez]], [[Giuseppe Taddei]]
|[[Oliviero De Fabritiis]]
|Palacio de Bellas Artes, 3 luglio
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|
|''[[Alceste (Gluck)|Alceste]]''
|[[Renato Gavarini]], Paolo Silveri, Rolando Panerai|
|[[Carlo Maria Giulini]]
|Teatro alla Scala, 4 aprile
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|
|''[[La sonnambula]]''
|Cesare Valletti, Giuseppe Modesti, [[Eugenia Ratti]], [[Gabriella Carturan]]
|Leonard Bernstein
|Teatro alla Scala, 5 marzo
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== Influenza culturale ==
Alla Callas èsono statostati intitolatointitolati il [[cratere Callas]] su [[Venere (pianeta)|Venere]]<ref>{{Cita web
|url = http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/975
|titolo = Callas
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|lingua = en
|accesso = 2 gennaio 2016
}}</ref> e l'asteroide [[29834 Mariacallas]]. Le è inoltre stata dedicata una statua a [[San Giovanni Lupatoto]]<ref>{{Cita web|url=https://www.larena.it/territorio-veronese/grande-verona/san-giovanni-lupatoto-omaggia-la-divina-svelata-la-nuova-statua-dedicata-alla-influencer-anti-litteram-1.9768333|titolo=San Giovanni Lupatoto omaggia la «Divina», svelata la nuova statua dedicata alla «influencer ante litteram»|autore=Società Athesis S.p.A|sito=L'Arena|data=2022.12.03T13:27:15+0100|lingua=it|accesso=2023-11-10}}</ref>.
}}</ref>.
 
Nel 1969 [[Pier Paolo Pasolini]] dedicò "alla Divina" la poesia intitolata ''Un affetto e la vita'', pubblicata nella raccolta ''Trasumanar e organizzar''.<ref>{{cita web|url=https://www.sololibri.net/?page=amp&id_article=169732|titolo=“Un affetto e la vita”: la poesia di Pier Paolo Pasolini dedicata a Maria Callas}}</ref>
 
==Onorificenze==
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|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
}}
 
=== Repertori iconografici ===
* ''Maria Callas alla Scala''. Arti Grafiche S. Pinelli, Milano 1997
 
=== Teatro ===
* [[Terrence McNally]], ''[[The Lisbon Traviata]]'' (''La Traviata di Lisbona''), 1989.
* [[Terrence McNally]], ''[[Master Class (dramma)|Master Class]]'', 1995.
* [[Antonio Moresco]], ''Duetto'', in ''Merda e luce'', Milano, Effigie, 2007.
 
== Filmografia ==
=== Film interpretati da Maria Callas ===
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'', regia di [[Pier Paolo Pasolini]] (1969) – doppiata da [[Rita Savagnone]]
 
=== Film su Maria Callas ===
* ''[[E la nave va]]'', regia di [[Federico Fellini]] (1983) – trasfigurazione poetica della vita di Maria Callas, e soprattutto del suo "culto"
* ''[[Callas Forever]]'', regia di [[Franco Zeffirelli]] (2002) – sceneggiatura di [[Martin Sherman]] e Franco Zeffirelli, con [[Fanny Ardant]], [[Jeremy Irons]], [[Joan Plowright]], [[Gabriel Garko]], [[Jean Dalric]], [[Gabriel Spahiu]], [[Jay Rodan]], [[Alessandro Bertolucci (attore)|Alessandro Bertolucci]], [[Stephen Billington]]
* ''[[Callas e Onassis]]'', regia di [[Giorgio Capitani]] – miniserie TV (2005) - con [[Luisa Ranieri]] nella parte del soprano, [[Gérard Darmon]] che interpreta Aristotele Onassis e [[Serena Autieri]]
* ''[[Maria by Callas]]'' (''Maria by Callas: In Her Own Words''), regia di [[Tom Volf]] – documentario (2017)
* ''[[L'isola di Medea. Callas e Pasolini, l'amore obliquo|L'isola di Medea. Pasolini e Callas, l'amore obliquo]]'', regia di Sergio Naitza – documentario (2017)
* ''[[Callas - Parigi 1958]]'' – a cento anni dalla nascita, presentato alla 18ª edizione della [[Festa del Cinema di Roma 2023|Festa del Cinema di Roma]] nella sezione "Storia del cinema", regia di Tom Volf, e solo al cinema il 5-6-7-8 novembre 2023, il concerto del debutto della Callas all'Opéra di Parigi nel 1958, [[docufilm]] musicale restaurato a colori in 4k<ref>{{Cita web|url=https://www.mymovies.it/film/2023/callas-parigi-1958/|titolo=Callas - Parigi, 1958 - Film (2023)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nexodigital.it/callas-parigi-1958/|titolo=Callas - Parigi, 1958 I Nexo Digital. The Next Cinema Experience}}</ref>
* ''[[Maria Callas, lettere e memorie - Monica racconta Maria]]'', regia di Tom Volf – docufilm dello spettacolo teatrale ''Maria Callas - Lettere e memorie'', nei teatri tra il 2019 e 2023, dove [[Monica Bellucci]] interpreta la Callas, è presentato alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione "Storia del cinema" (2023)<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/10/20/monica-bellucci-callas-festa-cinema-roma|titolo=Festa del Cinema di Roma, Monica Bellucci: "Vi racconto la Maria Callas che non conoscete".}}</ref>
* ''[[Maria (film 2024 Larraín)|Maria]]'', regia di [[Pablo Larraín]] (2024) – sceneggiatura di [[Steven Knight]], con [[Angelina Jolie]] nel ruolo del soprano durante gli ultimi anni della sua vita.<ref>{{Cita web|url=https://www.vanityfair.it/article/angelina-jolie-maria-callas-film-foto|titolo=Angelina Jolie è Maria Callas in Maria: le foto e il backstage in anteprima|autore=David Canfield|sito=Vanity Fair Italia|data=23 agosto 2024|accesso=29 agosto 2024}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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=== Scritti di Maria Callas ===
Di Callas rimangono molte lettere personali (al marito Giovanni Battista Meneghini e al padrino Leonidas Lantzounis innanzi tutto), memoriali inviati a riviste e giornali, ecc. Talune parti dei suoi carteggi, e in particolare alcune delle numerosissime lettere inviatele da [[Elsa Maxwell]], compromettenti per molte personalità, sono state distrutte in parte dalla stessa Callas, in parte da suoi esecutori testamentari. Negli ultimi anni della sua vita tenne uno scarno diario, di cui Renzo Allegri riporta alcuni stralci in ''Callas by Callas'' (v. bibliografia più sotto). Un posto a parte, tra i suoi carteggi, occupano diverse lettere insultanti o minatorie, la gran parte anonime, che Callas custodì gelosamente fino alla fine dei suoi giorni (alcune di esse, le meno impubblicabili, si trovano ne ''La vera storia di Maria Callas'', anch'essa di Renzo Allegri).
 
Di Callas rimangono molte lettere personali (al marito Giovanni Battista Meneghini e al padrino Leonidas Lantzounis innanzi tutto), memoriali inviati a riviste e giornali, ecc. Talune parti dei suoi carteggi, e in particolare alcune delle numerosissime lettere inviatele da [[Elsa Maxwell]], compromettenti per molte personalità, sono state distrutte in parte dalla stessa Callas, in parte da suoi esecutori testamentari. Negli ultimi anni della sua vita tenne uno scarno diario, di cui Renzo Allegri riporta alcuni stralci in ''Callas by Callas'' (v. bibliografia più sotto). Un posto a parte, tra i suoi carteggi, occupano diverse lettere insultanti o minatorie, la gran parte anonime, che Callas custodì gelosamente fino alla fine dei suoi giorni (alcune di esse, le meno impubblicabili, si trovano ne ''La vera storia di Maria Callas'', anch'essa di Renzo Allegri, v. sotto).
 
Ma l'opera più significativa consegnata alla carta stampata rimane la sbobinatura delle lezioni (le famose ''Master classes'') che tenne alla [[Juilliard School]] nel [[1972]]:
 
* John Ardoin (a cura di), ''Callas at Juilliard. The Master Classes'', Knopf, New York 1987.
 
== Note ==
<references/>
 
=== Lessici ===
 
Cenni biografici su Maria Callas sono presenti su tutti i lessici musicali esistenti. Si indicano qui di seguito solo i lessici contenenti voci particolarmente meritevoli o per l'estensione o per il loro valore di riferimento.
* ''Grove's Dictionary of Music''. Fifth edition by Eric Blom. London, Macmillan & Co. Ltd. / New York, St. Martin's Press, 1954. Vol. II
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=== Biografie ===
 
* Evangelia Callas, ''My daughter Maria Callas''. Fleet, New York 1960.
* Stelios Galatopoulos, ''Callas la Divina''. Art that Conceals art-Cunningham, Londra 1963.
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* Bruno Tosi, ''Casta Diva: l'incomparabile Callas''. Associazione Maria Callas, Venezia 1993
* Carla Verga, ''Vita di Maria Callas''. Akademos & Lim, Lucca 1995
* Brigitte Pantis, ''THE SECRET SON OF MARIA CALLAS.FACTS AND FICTION'', [https://web.archive.org/web/20111004034035/http://www.divinarecords.com/secret_son.htm The Secret Son of Maria Callas. Facts and Fiction]''
* Lelait-Helo Daniel, ''Maria Callas. Vissi d'arte, vissi d'amore'', Lindau, Torino 2009
* Tom Volf ''Callas Confidential'', 2017, éditions de la Martinière
* Tom Volf ''Maria by Callas'', 2017, éditions Assouline
 
=== Studi ===
 
* [[Eugenio Gara]]/Roger Hauert, ''Maria Callas, les grandes interprètes''. Kister, Ginevra 1957.
* Friedrich Herzfeld, ''Maria Meneghini Callas oder Die grosse Primadonna''. Rembrandt, Berlino 1959.
* {{en}} René Leibowitz, ''Le secret de la Callas''. Paris, 1959, transl. in engl.: ''[http://www.rodoni.ch/busoni/callasleibowitz.html The Secret of Maria Callas]'', traduzione dal francese di Bruce Charles
* Jellinek George, ''Callas. Portrait of a Prima Donna''. Ziff Davis, New York 1960.
* Leo Riemens, ''Maria Callas''. Bruna & Zoon, Utrecht 1960.
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* John Ardoin, ''The Callas Legacy''. Seribner, New York 1977. Rist.: ''The Callas Legacy''. The complete guide to her recordings on compact disc, fourth edition. Duckworth, Londra 1995.
* [[Leonardo Bragaglia]], ''L'arte dello stupore. Omaggio a Maria Callas''. Bulzoni Editore, Roma 1977; nuova edizione aggiornata Persiani Editore, Bologna 2006.
* Roland Mancini e''et aal.'', "''Spécial Maria Callas''", in: ''Opera International'', Parigi 1977.
* André Tubeuf e''et aal.'', "''Maria Callas''"", in: "''Lyrica"'', nº 38, Lyrica, Boulogne 1977.
* [[Sergio Segalini]], ''Callas, les images d'une voix''., Francis Van deVelde, Parigi 1979.
* Vasili Nikolaides, ''Maria Kallas oi Metamorphosis mias Technis''. Kedros, Atene 1982
* André Tubeuf e''et aal.'', "''Maria Callas. Ses recitals 1954 - 1969''", in: "''L'Avant scène"'', n. 44, Parigi 1982
* Polyvios Marchand, ''Maria Callas i elleniki stadiodromia tis chroniko''. Ekdosis Gnoseis, Atene 1983
* Gina Guandalini, ''Callas, l'ultima diva''. Edizioni Eda, Torino 1987
* Alberto Petrolli, ''Callas souvenir''. Ricordi autobiografici, pp.&nbsp;168, ill. Ediz. Petrolli, Rovereto (TnTN), nov. 1987.
* Réal La Rochelle, ''Callas. La Diva et le Vinyle''. Editions Tryptyque, Montréal 1987
* Attila Csampai, ''Callas: Gesichte eines Mediums''. Schirmer-Mosel, Monaco 1993
* Michele Selvini, e''et aal.'', ''Callas'', ("''Grandi voci alla Scala'' n°. 6"), Massimo Baldini Editore, Appiano Gentile 1993
* Michael Brix, ''Auffurungen / Performances''. Schirmer-Mosel, Monaco 1994
* Eleni Kanthou, ''Maria Callas die Interpretin. Leben und Wirken''. Noetzel, Wilhelmshaven 1994
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* Nikos Bakunakis, ''Callas Medea''. Megaron Ekdosis, Atene 1995
* Vasili Nikolaides, ''Maria Kallas, oi metamorphoscis mias technis''. Ekdosis Bastas-Plessas, Atene 1995
* Michele Selvini / Giancarlo Landini, ''Maria Callas'' ("''Grandi voci alla Scala"'' n.° 3). Fabbri Editori, Milano 1995
* Antonio M. Bernalte Calle, ''Maria Callas y el arte del bel canto (1949-1953)''. Padilla Libros Editores, Sevilla 1997
* Réal La Rochelle, ''Callas. L'opéra du disque''. Christian Bourgois, Parigi 1997
* ''Maria Callas, la voix du siècle'', in: "''Le Monde de la Musique"'', Parigi 1997
* Jacques Lorcey, ''L'art de Maria Callas''. Atlantica, Biarritz 1999
* Stephen Hastings, ''Maria Callas. La formazione dell'Artista (1923-1947)'', [[Zecchini Editore]], Varese 2023, ISBN 978-88-6540-410-2
 
* [[Teodoro Celli]] ''Una voce venuta da un altro secolo'' Oggi marzo - aprile 1958.
=== Repertori iconografici ===
* ''Maria Callas alla Scala''. Arti Grafiche S. Pinelli, Milano 1997
 
=== Teatro ===
* [[Terrence McNally]], ''[[The Lisbon Traviata]]'' (''La Traviata di Lisbona''), 1989.
* [[Terrence McNally]], ''[[Master Class (dramma)|Master Class]]'', 1995.
* [[Antonio Moresco]], ''Duetto'', in ''Merda e luce'', Milano, Effigie, 2007.
 
=== Opere varie ===
 
* Anne Edwards, ''La Divina'', Morrow, New York 1994 ([[romanzo]]).
* F. Tripeleff, ''Un amore di Maria Callas'', Liber internazionale, Padova 1994.
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* [[Paola Capriolo]], ''Maria Callas'', EL, Trieste 2007, illustrazioni di Alessandra Scandella (romanzo)
* Adriano Bassi, Maria Callas. Opera in 1 Atto Musica e Libretto di Adriano Bassi, rappresentata al Teatro Rosetum Milano, 22 novembre 2002
* Adriano Bassi: Maria Callas: Una Donna, Una Voce, Un Mito opera in 1 Atto Musica e Libretto di Adriano Bassi Regia di Beatrice Bassi rappresentata l'11 Novembre 2017
* agli Amici del Loggione del Teatro alla Scala Milano - Milano
 
== Filmografia ==
=== Film interpretati da Maria Callas ===
 
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' ([[1969]]), regia di [[Pier Paolo Pasolini]]
 
=== Film su Maria Callas ===
* ''[[E la nave va]]'' (1983), regia di [[Federico Fellini]]: trasfigurazione poetica della vita di Maria Callas, e soprattutto del suo "culto"
* ''[[Callas Forever]]'' (2002), regia di [[Franco Zeffirelli]], sceneggiatura di Martin Sherman e Franco Zeffirelli, con [[Fanny Ardant]], [[Jeremy Irons]], [[Joan Plowright]], [[Gabriel Garko]], [[Jean Dalric]], [[Gabriel Spahiu]], [[Jay Rodan]], [[Alessandro Bertolucci (attore)|Alessandro Bertolucci]], [[Stephen Billington]]
* ''[[Callas e Onassis]]'', miniserie televisiva (2005), regia di [[Giorgio Capitani]], con [[Luisa Ranieri]] nella parte del soprano, [[Gerard Darmon]] che interpreta Aristotele Onassis e [[Serena Autieri]]
* ''[[Maria by Callas]]'' (''Maria by Callas: In Her Own Words''), regia di [[Tom Volf]] (2017) - documentario
 
== Voci correlate ==
* [[Celebrità della Hollywood Walk of Fame]]
* [[Cristina Morató]]
* [[Opera|OperaLucia liricaDanieli]]
* [[Opera]]
* [[Teatro alla Scala]]
* [[Lucia Danieli]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://www.callas.it/ |2=Sito ufficiale dell'Associazione Internazionale "Maria Callas" |accesso=18 settembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060505014800/http://www.callas.it/ |dataarchivio=5 maggio 2006 |urlmorto=sì }}
* [https://archive.org/search.php?query=Maria+Callas&page=2 Arie d'opera cantate da Maria Callas su archive.org]
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/maria-callas/461/default.aspx Maria Callas - La Divina], da ''[[La Storia siamo noi]]''
* [https://web.archive.org/web/20140322015412/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/maria-callas/461/default.aspx Maria Callas - La Divina], da ''[[La Storia siamo noi]]''
* [http://nataliamalkova61.narod.ru/index/radioperedachi/0-14 Radiotrasmissione (2) “Maria Callas”] dal ciclo di M. Malkov “La collezione di rari dischi” (in russo).]
* [https://web.archive.org/web/20141010204315/http://nataliamalkova61.narod.ru/index/radioperedachi/0-14 Radiotrasmissione (2) “Maria Callas”] dal ciclo di M. Malkov “La collezione di rari dischi” (in russo).]
* ''[http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-62b6907a-bcfd-4498-8b71-0a3848f37705.html Maria Callas]'' raccontata da [[Angelo Foletto]], da ''[[Wikiradio]]'' di [[Rai Radio 3]], [[Lezioni di Wikiradio|puntata in onda]] il 2 dicembre [[2014]] ([http://www.radio.rai.it/podcast/A45733569.mp3 link per il po dcast]).
* [https://archive.org/search.php?query=Maria+Callas&page=2 {{en}}''Maria Callas canta arie d'opera su archive.org'']
* https://monacoitaliamagazine.net/maria-by-callas-amore-aristotele-onassis-mostra-grimaldi-forum Gli anni di Maria Callas a Monte Carlo
*''<nowiki/>'Callas'<nowiki/>'' ''(Onassis story)'' romance - ''Rainha Maria / Posludio - in 'All love (Solo amore)' cd - '''by giovannitangorra.eu composer''''' ''<nowiki/><nowiki/>''
* {{collegamenti esterni}}
 
{{Premio Grammy alla carriera}}
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[[Categoria:Greco-italiani]]
[[Categoria:Musicisti italoamericani]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero di Père-Lachaise]]