Potenza (Italia): differenze tra le versioni

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{{nd|altre località italiane omonime|Potenza#Geografia|nocat=1}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Potenza
|Panorama =View Potenza1of Potenza (Basilicata, Italy).jpg
|Didascalia = Veduta notturna di Potenza
|Bandiera = Potenza (Italia)-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Potenza (Italia)-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|Divisione amm grado 2 = Potenza
|Amministratore locale = [[DarioVincenzo De Luca (politico)|Dario De LucaTelesca]]
|Partito = [[Fratelli d'ItaliaIndipendente (partito politicopolitica)|FdIIndipendente]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione = 2310-067-20142024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 175.43
|Note superficie = [http://www.comuni-italiani.it/076/063/ Dati di riferimento alla superficie]
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Abitanti = 66970
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2018
|Sottodivisioni = Barrata, Borgo Giuliano, Borgo Trinità Sicilia, Case Capoiazzo I, Cerreta, Chiàngali, Dragonara, Falcianella, Giarrossa, Lavangone, Macchia Capraia, Masseria Cavalieri, Masseria Viggiani, San Nicola, Tiera, Tora-Centomani, Varco d'Izzo
|Divisioni confinanti = [[Anzi (Italia)|Anzi]], [[Avigliano]], [[Brindisi Montagna]], [[Picerno]], [[Pietragalla]], [[Pignola]], [[Ruoti]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2472
|Nome abitanti = potentini
|Patrono = San [[san Gerardo di Potenza]]
|Festivo = 30 maggio
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = ''Cittàcittà verticale''<br/>''Cittàcittà delle cento scale''<br/>''città delle scale''
|Mappa = Map of comune of Potenza (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Potenza all'interno dell'omonima provincia
|Diffusività =
}}
'''Potenza''' ({{audio|It-Potenza.ogg}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/poˈtɛnʦa/|it}}<ref>{{Dipi|Potenza}}</ref>;, ''PuténzePuténz'' in [[Dialettidialetti gallo-italici di Basilicata|dialetto potentino]], <ref>{{IPAcita libro |[pu'tenʣə] cognome= Pellegrini | nome= Giovan Battista | wkautore = Giovan Battista Pellegrini | titolo= Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia | editore= Hoepli | città= Milano | anno= 1990}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:66970Popolazione|ITA}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> capoluogo della regione [[Basilicata]] e della [[Provincia di Potenza|provincia omonima]]. È il primo comunee della regione per popolazione<ref>[http://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/popolazione/ Comuni lucani per popolazione[Basilicata]]</ref> e l'undicesimo per superficie.
 
È detta anche la «città verticale» per la sua peculiare struttura urbanistica<ref>{{Cita web | url = http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it | titolo = Potenza, le scale | data = 19 novembre 2015 | accesso = 13 dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180630190045/http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it | urlmorto = sì }}</ref> che presenta il [[Centro storico di Potenza|centro storico]] posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori.
È nota come "''Città verticale''" per la sua particolare struttura urbanistica<ref>{{Cita web|url=http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it|titolo=Potenza, le scale}}</ref>, che presenta il [[Centro storico di Potenza|centro storico]] posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori; con i suoi 819 metri di altitudine [[Livello del mare|s.l.m.]] Potenza è il capoluogo di [[Regione (Italia)|regione]] situato alla quota più elevata in Italia<ref>{{Cita web|https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-citta-capoluogo/|titolo=Potenza, Città Capoluogo|sito=Basilicata Turistica|accesso=10 novembre 2019}}</ref> ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di [[Provincia (Italia)|provincia]] dopo [[Enna]].<ref>{{Cita web|https://www.tuttitalia.it/capoluoghi/altitudine/|titolo=Capoluoghi ordinati per altitudine|sito=tuttitalia.it|accesso=10 novembre 2019}}</ref> È nota anche come "''Città delle cento scale''"<ref>{{Cita web|url=http://www.vdgmagazine.it/single-post/2016/11/10/Potenza-citt%C3%A0-delle-cento-scale?author=12|titolo=Potenza, città delle cento scale {{!}} Viaggi del Gusto - VdG Magazine|sito=Viaggi del Gusto - VdG Magazine|accesso=11 agosto 2018}}</ref>, per via del suo sistema di scale, antiche e moderne, che collega le varie parti del centro urbano: la città possiede, infatti, il sistema di [[Scala mobile|scale mobili]] per il trasporto pubblico di maggior estensione in [[Europa]]<ref name=":13">{{Cita news|autore=|url=http://www.lecronachelucane.it/2017/06/04/potenza-capoluogo-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d'Europa|pubblicazione=www.lecronachelucane.it|data=4 giugno 2017}}</ref> ed il secondo al mondo dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14">{{Cita news|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|titolo=A Potenza scale mobili da record|accesso=15 settembre 2018}}</ref><ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa {{!}} NICLATOURING|autore=Liantonio1840 per Niclatouring|sito=www.niclatouring.org|accesso=15 settembre 2018}}</ref>.
 
Con un'altitudine di 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]] Potenza è il capoluogo di [[Regione (Italia)|regione]] situato alla quota più elevata in Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-citta-capoluogo/|titolo=Potenza, Città Capoluogo|sito=Basilicata Turistica|accesso=10 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210418034546/https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-citta-capoluogo/|urlmorto=sì}}</ref> ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di [[Provincia (Italia)|provincia]] dopo [[Enna]].<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/capoluoghi/altitudine/|titolo=Capoluoghi ordinati per altitudine|sito=tuttitalia.it|accesso=10 novembre 2019}}</ref>
Capoluogo della Basilicata dal [[1806]]<ref>{{Cita libro|titolo=Potenza capoluogo (1806 - 2006). Edizione speciale per il Bicentenario di Potenza capoluogo. Vol. I-II.|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Potenza}}</ref><ref>Dal 1806 al 1970 la Basilicata era classificata come provincia (durante il [[Regno di Napoli]], il [[Regno delle Due Sicilie]] e anche durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]) e Potenza fu quindi capoluogo provinciale. A partire dal 1970, con la creazione delle Regioni, Potenza divenne capoluogo del neonato ente amministrativo della Regione Basilicata.</ref>, sede dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università della Basilicata]] dal [[1982]], Potenza è una delle poche città italiane ad essere stata insignita di due medaglie d'oro: la prima come [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città benemerita del Risorgimento nazionale]], nel [[1898]], la seconda come [[medaglia d'oro al merito civile]], nel [[1980]].
 
È nota anche come «città delle cento scale»<ref>{{Cita web|url=http://www.vdgmagazine.it/single-post/2016/11/10/Potenza-citt%C3%A0-delle-cento-scale?author=12|titolo=Potenza, città delle cento scale {{!}} Viaggi del Gusto - VdG Magazine|sito=Viaggi del Gusto - VdG Magazine|accesso=11 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191019122226/https://www.vdgmagazine.it/viaggiare/potenza-citta-delle-cento-scale/|urlmorto=sì}}</ref> o semplicemente «città delle scale»,<ref>{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/lidentita-le-caratteristiche/|titolo=L’IDENTITÀ, LE CARATTERISTICHE – Potenza Bella Scoperta|lingua=it|accesso=19 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191019123639/http://www.potenzabellascoperta.it/lidentita-le-caratteristiche/}}</ref> per via appunto del suo sistema di scale antiche e moderne che collegano fra loro le varie parti del centro urbano. In particolare, la città possiede il sistema di [[Scala mobile|scale mobili]] per il trasporto pubblico più esteso d'[[Europa]]<ref name=":13">{{Cita news|url=http://www.lecronachelucane.it/2017/06/04/potenza-capoluogo-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d'Europa|data=4 giugno 2017}}</ref> nonché il secondo al mondo dopo quello di [[Tokyo]].<ref name=":14">{{Cita news|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|titolo=A Potenza scale mobili da record|accesso=15 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180915192635/https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa {{!}} NICLATOURING|autore=Liantonio1840 per Niclatouring|accesso=10 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180915192611/http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Capoluogo della Basilicata dal [[1806]], nonché primo comune della regione per popolazione<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/popolazione/|titolo=Comuni della Basilicata per popolazione|sito=Tuttitalia.it|lingua=it|accesso=18 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Potenza capoluogo (1806 - 2006). Edizione speciale per il Bicentenario di Potenza capoluogo. Vol. I-II.|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Potenza}}</ref><ref>Dal 1806 al 1970 la Basilicata fu classificata come provincia (durante il [[Regno di Napoli]], il [[Regno delle Due Sicilie]] e anche durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]) e Potenza ne fu quindi capoluogo provinciale. A partire dal 1970, con la creazione delle Regioni, Potenza divenne capoluogo del neonato ente amministrativo della Regione Basilicata.</ref> e sede dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università della Basilicata]], Potenza è fra le poche città italiane insignite di due medaglie d'oro: la prima nel 1899 come [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città benemerita del Risorgimento nazionale]] e la seconda [[medaglia d'oro al merito civile|al merito civile]], nel 2005.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:{{doppia immagine|centro|City of Potenza (The southern part) (2).jpg|thumb|271x271pxPotenza vista da strada per Rifreddo.jpeg||Potenza (Piani del Cardillo)|sinistra]]Vista del centro abitato dall'alto della strada per il bosco di Rifreddo|larghezza totale=500}}
 
La città sorge nell'alta [[valle del Basento]], lungo una dorsale appenninica a nord delle [[Dolomiti lucane]] racchiusa da vari monti più alti, tra i quali i [[Monti Li Foj]], pertanto Potenza sorge in una zona ad alta sismicità.<ref>Protezione Civile - Rischio Sismico. http://www.comune.potenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=586:sismico&catid=179:rischi&Itemid=351</ref>
La città sorge nell'alta [[valle del Basento]], lungo una dorsale appenninica racchiusa da vari monti più alti, tra i quali i [[Monti Li Foj]], pertanto Potenza sorge in una zona ad alta sismicità.<ref>Protezione Civile - Rischio Sismico. [http://www.comune.potenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=586:sismico&catid=179:rischi&Itemid=351 Comune di Potenza – Il Portale Istituzionale]</ref> Da un punto di vista geologico il bacino di Potenza è il risultato di due distinti cicli sedimentari: l'unità di Altavilla ([[Pliocene]] inferiore-medio) e l'[[unità di Ariano]] (Pliocene medio-superiore).<ref>{{cita testo|titolo=La nuova stazione|ente=Comune di Potenza|p=6|url=https://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/edilizia/La-Nuova-Stazione-Centrale/02.Relazione-geologica.pdf}}</ref>
 
Il nucleo medievale dell'abitato è posto su un rilievo a 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]], cosicché per altitudine ufficiale Potenza è seconda solo a [[Enna]] tra i capoluoghi di provincia italiani. I quartieri più moderni sorgono invece più in basso, sino a lambire il corso del fiume [[Basento]], il cui alveo a partire dalla seconda metà del [[XX secolo]] è stato fortemente antropizzato.
 
Per superficie il comune di Potenza è l'undicesimo più grande della regione.<ref>[http{{Cita web|lingua=it|url=https://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/superficie/ |titolo=Comuni lucanidella Basilicata per superficie] territoriale|sito=Tuttitalia.it|accesso=2025-08-16}}</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Potenza}}
Il clima è [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] e [[Clima di montagna|montano]], quindi relativamente freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Gennaio è statisticamente il mese più freddo e la temperatura media è di +3,5&nbsp;°C, mentre luglio e agosto sono i mesi più caldi e registrano una temperatura media di poco superiore a +20&nbsp;°C.
{{ClimaAnnuale
|nome=Potenza
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== Origine del nome ==
La prima teoria sull'origine del nome della città venne riportata dallo storico [[Emmanuele Viggiano]], il quale nelle sue ''[[Memorie della Città di Potenza]]'' cita un'ipotesi secondo cui il toponimo deriverebbe dagli [[Antica Grecia|antichi Greci]] che, vedendo la città posta originariamente sulle sponde del [[Basento]] e colpiti dall'uso che gli abitanti facevano delle sue acque, le avrebbero attribuito lo stesso nome dato al fiume, che corrispondeva alla parola [[Lingua greca antica|greca]] Ποτὶζω (''Potizo''); tale termine in [[lingua latina]] sarebbe poi divenuto ''Potentia'', da cui deriverebbe il nome attuale. Secondo Viggiano, quindi, il nome della città avrebbe un carattere prettamente greco, che non sarebbe potuto derivare dalla lingua del popolo dei [[Lucani]].<ref>{{Cita libro|autore=E. Viggiano|titolo=Memoriepp. della città di Potenza|anno=1805|editore=Orsini|città=Napoli|capitolo=Capitolo II14–24}}.</ref>.
 
L'ipotesi degli storici contemporanei è invece che la città abbia assunto tale denominazione in occasione della fondazione della colonia romana di ''Potentia'', in quanto simile al nome di altre colonie quali ''[[Florentia]]'', ''[[Valencia|Valentia]]'' o ''[[Faenza romana|Faventia]]ː'' il nome di ''Potentia'', in particolare, sarebbe una formazione latina di tipo augurale, traducibile con “la potente”.<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/|titolo=Comune di Potenza|sito=comuni-italiani.it|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
Un'altra ipotesi presa in esame dagli storici contemporanei è che il [[Lucani|popolo Lucano]] e quello dei [[Sanniti]] furono grandi sostenitori del popolo Cartaginese, il quale esercito nel [[207 a.C.]], sotto il comando del Generale [[Asdrubale Barca|Asdrubale]], era collocato alle rive del [[Metauro|fiume Metauro]], pronto a ingaggiare una sanguinosa battaglia contro le forze romane.
== Storia ==
=== Età antica ===
{{Citazione|Il tempo divoratore non ha serbato che pochi avanzi di sì celebre città mediterranea dei Lucani; ma quelli che tuttavia rimangono, fan chiara testimonianza ch'ella esser doveva uno de' più ragguardevoli e distinti luoghi dell'antica [[Lucania|regione lucana]]...|[[Andrea Lombardi]], ''La corona di Critonio'', 1836}}
 
[[File:Face mefitis.jpg|thumb|Volto in bronzo della dea Mefite, divinità venerata dagli antichi Lucani e nella ''Potentia'' romana, frammento conservato presso il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]]]]
 
L'origine della città è certamente antica, ma incerta: secondo alcuni storici, come riporta il [[Raffaele Riviello|Riviello]], sarebbe [[Pelasgi|pelasgica]], [[Sabellici|sabellica]] o di stirpe [[Italioti|italo-greca]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Raffaele Riviello]]|titolo=Costumanze vita e pregiudizi del popolo potentino|url=http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/13/58/94/DOCUMENT_FILE_135894.pdf|anno=1893|editore=tip. Garramone e Marchesiello|città=Potenza|posizione=Appendice. Sunto storico della città di Potenza dai più remoti tempi ai giorni nostri.}}</ref> Il comprensorio della città risulta abitato sin dall'[[VII secolo a.C.]] dall'antico popolo indigeno dei ''Peuketiantes'', affini per tradizioni ed usanze alle popolazioni degli [[Iapigi]] e dei [[Peuceti]].<ref>{{Cita libro|autore=A. Russo|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=79-82|capitolo=La storia - Potenza. Archeologia di una città, par. 1, Prima della città}}</ref> Tra il [[V secolo a.C.|V]] e il [[IV secolo a.C.]] avvenne l'insediamento dei [[Lucani]] nella zona, che gradualmente si affermarono come l'etnia dominante del territorio.<ref>{{Cita libro|autore=A. Russo|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=82-83|capitolo=La storia - Potenza. Archeologia di una città, par. 1, Prima della città}}</ref> Una delle ipotesi più accreditate è che la città sia stata fondata proprio dai Lucani nel IV secolo a.C., come testimoniato dal ritrovamento di reperti archeologici dell'epoca.<ref name=":1">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/16/potenza-matera-confronto-sulla-storia/|titolo=POTENZA-MATERA, CONFRONTO SULLA STORIA|pubblicazione=Potentia Review|data=16 settembre 2018|accesso=19 settembre 2018}}</ref>
Tale ipotesi sarebbe confermata dagli storici romani, secondo i quali Potenza rappresentò un centro importante per i Lucani, essendo una delle undici [[città-Stato]] cantonali della [[Lucania]] [[Popoli dell'Italia antica|preromana]], cinque delle quali comprese nel territoro dell'odierna [[Basilicata]], che costituivano la federazione delle città di quell'antico popolo.<ref>{{Cita libro|autore=Plinio il Vecchio|titolo=Historia Naturalis|posizione=Libro III, paragrafo 98}}</ref> Potenza sarebbe stata quindi anche la città-Stato lucana più vicina al santuario federale di Rossano, adibito al culto della [[Mefite|Dea Mefite]], ed ai centri di Braida e Serra, oggi facenti parte del comune di [[Vaglio Basilicata|Vaglio]].<ref name=":1" />
 
Se nel [[IV secolo a.C.]] oscillarono, durante le [[guerre sannitiche]], tra l'alleanza con i [[Sanniti]] e quella con i Romani<ref>Livio, [[s:la:Ab Urbe Condita/liber X|X]].</ref><ref>Livio, [[s:la:Ab Urbe Condita/liber X|X, 11]].</ref>, le popolazioni della zona di Potenza, come il resto dei Lucani, furono apertamente ostili nei riguardi della nascente supremazia di [[Roma (città antica)|Roma]] a partire dal [[III secolo a.C.]], dato che nelle [[guerre pirriche]] si schierarono con i nemici di quest'ultima.<ref>[[Fasti triumphales]] celebrano per il [[282 a.C.|282]]/[[281 a.C.]]: ''[[Gaio Fabricio Luscino]], [[Console (storia romana)|console]], trionfò su [[Sanniti]], Lucani e [[Bruzi]], alle none di marzo (5 marzo)''.</ref><ref name="Piganiol181">{{cita|A. Piganiol|pag. 181}}.</ref> Al termine di tale conflitto le popolazioni di Potenza e degli altri centri lucani divennero ''[[Socii e foederati|socii]]'' dei Romani, mantenendo però i loro usi ed istituzioni.<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Pareti|autore2=Angelo Russi|titolo=Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità|url=https://books.google.it/books?id=omqiQr6QrjwC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|anno=1997|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|capitolo=Parte IV: da Timoleonte alla conquista romana (347-264 AV.CR.) - Capitolo IV - Dalla partenza di Pirro al dominio romano indiscusso|ISBN=978-88-87114-23-2}}</ref> Nonostante la sconfitta militare, vissero senza particolari ripercussioni fino alla [[seconda guerra punica]], nella quale furono inizialmente alleati dei Romani, ma a seguito della rovinosa sconfitta nella [[battaglia di Canne]] passarono nel campo di [[Annibale]].<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Pareti|autore2=Angelo Russi|titolo=Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità|url=https://books.google.it/books?id=omqiQr6QrjwC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|anno=1997|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|capitolo=Parte V: il dominio romano nell'Età Repubblicana - Capitolo II - La prima fase della guerra annibalica (218-213)|ISBN=978-88-87114-23-2}}</ref> Dopo la [[battaglia del Metauro]], nel corso della quale fu vinto e ucciso il fratello [[Asdrubale Barca]], Annibale si ritira in Africa lasciando alla mercé di Roma le città e le popolazioni che lo avevano supportato, tra cui quelle della stessa Potenza.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 29 ss.; M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, pp. 96-97.</ref> A partire dal [[II secolo a.C.]] quindi, a seguito delle guerre annibaliche, la Lucania ed il comprensorio della città entrano definitivamente nell'orbita di Roma e si assiste ad una loro progressiva [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]], che portò ad una crescita dell'importanza del centro abitato potentino a discapito delle campagne circostanti.<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=22-23|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> È a questo periodo che risalirebbe la fondazione della colonia romana di ''Potentia'' che, sebbene non si abbiano fonti certe che attestino l'ordinamento politico assunto dalla città, ebbe verosimilmente la condizione di [[Socii e foederati|civitas foederata]], governata da un [[Prefetto (storia romana)|praefectus]].<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|p=29|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> ''Potentia'' ereditò il ruolo di centro di culto principale in Lucania della Dea Mefite e vi venne quindi eretto un tempio ad essa dedicato, in sostituzione del santuario federale di Rossano, ormai caduto in disuso.<ref name=":1" /><ref name=":3" /> Tracce di questo culto sono rimaste nella toponomastica cittadina fino all'[[Ottocento]], in cui l'attuale Piazza Martiri Lucani era denominata ''Largo Dea Mefite''.<ref>{{Cita web|url=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|titolo=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|sito=db.histantartsi.eu|accesso=19 settembre 2018}}</ref>
 
[[File:Lucania da The Historical Atlas, by William R. Shepherd, 1911.png|thumb|upright=1.8|La città di ''Potentia'' all'interno della Lucania romana secondo ''The Historical Atlas'' di William R. Shepherd, 1911]]
 
Nel [[I secolo a.C.]], durante la [[Guerra civile romana (83-82 a.C.)|guerra civile romana]] combattuta tra le fazioni di [[Gaio Mario|Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] ''Potentia'' si schierò, con le altre popolazioni lucane e [[Sanniti|sannitiche]], dalla parte di Mario; i primi potentini presero quindi verosimilmente parte alla decisiva [[battaglia di Porta Collina]] a seguito della quale si ebbe la vittoria finale di Silla, che si vendicò spietatamente di tutti i suoi oppositori: per quanto riguarda ''Potentia'', fu imposta la distruzione delle mura e l'assegnazione di terre e case requisite agli abitanti ai [[Veterano (storia romana)|veterani]] di Silla.<ref name=":1" /> La storia si ripetette con la successiva [[Guerra civile romana (44-31 a.C.)|guerra civile romana]] tra [[Augusto|Ottaviano]] e [[Marco Antonio]], a seguito della quale la città, che si era schierata dalla parte del secondo, subì di nuovo devastazioni e confische a favore dei veterani di Ottaviano vittoriosi nella [[battaglia di Filippi]].<ref name=":1" /> Alla tarda [[Repubblica romana|età repubblicana]] risalgono le prime informazioni precise circa lo status amministrativo di ''Potentia'', che risulta essere un ''municipium'' assegnato alla [[Tribù (storia romana)|tribù]] ''Pomptina'', con un regolare apparato amministrativo comprendente un [[Senato romano|senato]] locale, ovvero l'''[[Decurione|ordo decurionum]]'', [[Quadrumvirato|quadrunviri]], [[Edile (storia romana)|edili]] e [[Questore (storia romana)|questori]].<ref name=":2" />
 
In [[età imperiale]] ''Potentia'' rimane una città relativamente ricca di magistrature imperiali e municipali.<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=29-30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> Nel [[III secolo|III secolo d.C.]] l'amministrazione pubblica della città, identificata come ''Res Publicae Potentinorum'', affrontò un periodo di dissesto finanziario, per far fronte al quale fu inviato un alto funzionario imperiale.<ref name=":1" /><ref>{{Cita news|url=http://www.basilicatapost.it/potenza-calcio-sport-romani/|titolo=A Potenza i conti in rosso anche in epoca romana - BasilicataPost.it|pubblicazione=BasilicataPost.it|data=5 novembre 2017|accesso=20 settembre 2018}}</ref> L'economia della città, secondo le scarse fonti storiche disponibili, doveva fondarsi, oltre che sull'agricoltura e la pastorizia, anche sulla presenza documentata della [[Collegium|corporazione]] degli asinai e dei mulattieri, il che ha fatto ipotizzare per ''Potentia'' la funzione di snodo [[Carovana|carovaniero]] per l'antica Lucania<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|p=30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, anche considerando la posizione geografica e strategica della città, che durante la dominazione romana fu collegata, con l'apertura di strade militari, a molti centri limitrofi quali [[Oppido Lucano|Oppidum]], [[Venosa|Venusia]], [[Anzi (Italia)|Anxia]] e [[Grumentum]].<ref>M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, p. 132.</ref>
 
Durante il periodo [[Tardo impero romano|tardo-imperiale]], precisamente tra il [[280 d.C.]] ed il [[300 d.C.]], venne costruita, per volere degli imperatori [[Diocleziano]] e [[Massimiano|Massimiano Erculeo]], la ''[[via Herculea]]'', importante strada che collegava ''Potentia'' con ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":1" /> ''Potentia'' costituisce nel periodo [[Tarda antichità|tardo-antico]], anche grazie ai nuovi collegamenti stradali realizzati dall'impero<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=31, 40-41|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, uno dei primi nuclei del nascente [[cristianesimo]] lucano: è infatti il potentino Erculenzio il primo [[vescovo]] lucano di cui si abbia notizia certa, nel [[495]], così come la chiesa ritenuta la più antica della regione, ovvero la [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale di Potenza]], la cui prima costruzione risale al periodo compreso tra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]], analogamente alla [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|chiesa di San Michele]].<ref name=":1" /><ref name=":4" /><ref name=":5">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/07/01/la-centralita-storica-di-potenza-nella-cristianizzazione-della-lucania-basilicata/|titolo=LA CENTRALITA’ STORICA DI POTENZA NELLA CRISTIANIZZAZIONE DELLA LUCANIA (BASILICATA)|pubblicazione=Potentia Review|data=1º luglio 2018|accesso=20 settembre 2018}}</ref>
 
=== Medioevo ===
[[File:Torre Guevara, Potenza, girando intorno.jpg|thumb|La Torre Guevara, ultimo resto del castello di Potenza, risalente all'[[Alto Medioevo]]|sinistra]]
 
{{Citazione|La città di Potenza fu generata dai boschi lucani,<br />e sostenuta dalla tua protezione, o San Gerardo.<br />Fornita di monti e di prati a perdita d’occhio<br />coltiva campi fecondi di greggi ed armenti,<br />austera di stirpe lombarda e potente di coloni<br />rifulge più ricca dei suoi vicini.|[[Eustachio da Matera]], ''Planctus Italiae'', 1270|Urbs est Lucanis generata Potentia lucis,<br />fulta patrociniis, sancte Girarde, tuis.<br />Montibus et pratis gregis armentique feraces,<br />et limi late predita cultat agros,<br />Lombardis populis austera potensque colonis<br />Prestat vicinis diviciosa suis.|lingua=la}}
 
[[File:PrincipateSalerno851Duchy of Benevento8century.png|thumb|300x300px|''Potentia'' all'interno dei confini del Ducato di Benevento e del Principato di Salerno|destra]]
 
La città seguì poi le vicissitudini dell'impero fino alla sua decadenza: saccheggiata dai [[Visigoti|Goti]] di [[Alarico I|Alarico]] nel [[402]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=POTENZA in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=14 ottobre 2018}}</ref>, nei primi secoli dell'[[Alto Medioevo]] dovette risentire della crisi causata dalle [[Invasioni barbariche del V secolo|invasioni barbariche]] e dalla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'impero]], tanto che le fonti relative alla vita cittadina di quel periodo sono scarse.<ref name=":0" /> Tra il V ed il [[VI secolo]] l'abitato della città doveva già essere racchiuso da mura fortificate, per far fronte alla crisi dei centri urbani ed alle minacce di eventuali invasioni.<ref name=":6">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=104|volume=Vol. 1|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Conquistata da parte dei [[Impero bizantino|bizantini]] al termine della [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]], sempre nel VI secolo, a seguito dell'invasione dei [[Longobardi]] in Italia, entrò a far parte del [[Ducato di Benevento]] prima e del [[Principato di Salerno]] poi.<ref name=":0" /> Durante la dominazione longobarda è attestata l'istituzione a Potenza di una [[Contea (feudo)|contea]] e del primo conte di Potenza, Indulfo, nell'[[803]]<ref name=":1" />; all'epoca longobarda risale probabilmente anche la costruzione dell'attuale edificio della chiesa di San Michele Arcangelo.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20050907170715/http://www.basilicata.cc/chiese/potenza3/index.htm|titolo=Chiesa di S. Michele Arcangelo - Potenza|data=7 settembre 2005|accesso=20 settembre 2018}}</ref> Tra il [[700]] e il [[1000]] Potenza ebbe un'importante ruolo dal punto di vista religioso, rappresentando per la [[Chiesa cattolica|Chiesa romana]] l'ultimo baluardo meridionale, a causa della diffusione che aveva avuto la Chiesa di rito greco nel resto della regione e del Sud Italia dovuta alla dominazione bizantina.<ref name=":5" /> Tra il [[IX secolo|IX]] ed il [[X secolo]] fu necessario ricostruire le fortificazioni cittadine, essendo Potenza coinvolta nelle guerre tra Longobardi e Bizantini per il possesso del Sud Italia, ma anche a causa del terremoto che nel [[990]] distrusse la città.<ref name=":6" /> Tra i secoli [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo|XII]] iniziò e si concluse la [[conquista normanna dell'Italia meridionale]], a seguito della quale tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] venne riunito nel [[Regno di Sicilia]]<ref>Sul periodo in generale, cfr. le informazioni desumibili, anche per Potenza, in F. Panarelli, ''La vicenda normanna e sveva'', in ''Storia della Basilicata'', a cura di G. De Rosa e A. Cestaro, vol. 2. ''Il Medioevo'', a cura di C. D. Fonseca, Roma-Bari, Laterza, 2002, pp. 86-124.</ref>; in quel periodo le scorrerie dei [[saraceni]] minacciarono anche una zona come quella di Potenza, lontana dalle coste e arroccata sui contrafforti dell'Appennino all'interno: ne sarebbe testimonianza una località denominata fino all'inizio del [[XIX secolo]] ''Campo saraceno'', che a detta degli storici locali conservava nel nome il ricordo delle incursioni arabe, sebbene la città non venne mai da essi conquistata.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, p. 48.</ref>
 
[[File:SanGerardoPotenza2.jpg|thumb|250x250px|Raffigurazione scultorea di Gerardo di Piacenza, patrono di Potenza, vescovo della città dal 1111 al 1119, proclamato [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] nel 1120]]
 
Il periodo normanno fu ricco per Potenza di importanti avvenimenti; la città ospitò infatti in due occasioni illustri protagonisti della politica internazionale dell'epoca: nel [[1137]] al tempo di [[Ruggero II di Sicilia]] vennero accolti in città [[Papa Innocenzo II]] e l'imperatore [[Lotario II di Supplimburgo|Lotario II]]; nel [[1149]] re Ruggero II vi ricevette [[Luigi VII di Francia]], liberato a opera della flotta normanna dalle mani dei saraceni mentre ritornava da una sfortunata spedizione in [[Terra Santa]].<ref name=":6" /> Sin dai primi anni del [[XII secolo]] la città rivestiva particolare importanza come sede vescovile: era infatti sede di raccolta dei [[Crociato|Crociati]] in partenza per il [[Medio Oriente]].<ref name=":1" /> Altro importante evento fu la nomina a vescovo di [[San Gerardo di Potenza|Gerardo Della Porta]], di Piacenza, vescovo di Potenza dal [[1111]] al [[1119]], che fu santificato nel [[1120]] ad un anno dalla morte ed in seguito nominato patrono della città.<ref name=":1" /> Il ruolo svolto dal vescovo Gerardo fu importante anche per la cultura e l'istruzione della popolazione: a lui è attribuita l'istituzione a Potenza durante il suo magistero di una scuola di [[grammatica]] e [[teologia]], dove egli stesso avrebbe diffuso questi insegnamenti soprattutto tra i giovani del luogo, peraltro in forma gratuita, divenendo così uno dei fondatori della [[Cultura|tradizione culturale]] della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.templarisanbernardo.org/San%20Gerardo%20il%20patrono%20di%20Potenza.htm|titolo=Santi_E' piacentino san Gerardo il Patrono di Potenza|sito=www.templarisanbernardo.org|accesso=18 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/la-tradizione-culturale-di-potenza/|titolo=LA TRADIZIONE CULTURALE DI POTENZA|pubblicazione=Potentia Review|data=15 ottobre 2018|accesso=18 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/75750|titolo=San Gerardo di Potenza su santiebeati.it|sito=Santiebeati.it|accesso=18 novembre 2018}}</ref> Secondo studi di carattere linguistico, che mancano tuttavia di una conferma negli eventi storicamente accertati, sarebbe avvenuta in questo periodo storico (prima metà del XII secolo) una massiccia immigrazione nella zona di Potenza e dei comuni limitrofi di genti provenienti dal [[Nord Italia]], in particolare dall'area compresa tra [[Piemonte]] e [[Liguria]], spiegando così l'origine dei [[dialetti galloitalici di Basilicata]], che presentano diverse similitudini con i dialetti dell'Italia settentrionale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Federica D’Andrea, Carmela Lavecchia,
Francesca Vittoria Russo, Carminella Scarfiello,
Anna Maria Tesoro, Francesco Villone|anno=2017|titolo=I dialetti:
patrimoni culturali locali nella lingua (rivista di progetti dottorali in corso)|rivista=Ianua. Revista Philologica Romanica|volume=17|pp=133–168|url=https://dialnet.unirioja.es/descarga/articulo/6319930.pdf}}</ref><ref name=":18">{{Cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/a_galloitalico/_da_rohlfs_alla_greco.html|titolo=Il Galloitalico in Basilicata: da ROHLFS alla GRECO|sito=www.aptbasilicata.it|accesso=5 dicembre 2018}}</ref> Tali migrazioni sarebbero state motivate dalle cattive condizioni economiche delle regioni di origine a quel tempo, nonché a motivazioni religiose: gruppi di [[Eresia|eretici]] [[Catarismo|catari]] cercarono verosimilmente scampo alle persecuzioni spostandosi in Basilicata, similmente a quanto avvenuto in [[Sicilia]].<ref name=":18" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tonino Cuccaro|titolo=Il "galloitalico" in Basilicata|rivista=Basilicata Regione - Notizie|url=http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/51/08/DOCUMENT_FILE_105108.pdf}}</ref> L'invio del vescovo Gerardo a Potenza potrebbe quindi essere stato un tentativo della [[Chiesa cattolica|Chiesa di Roma]] di far fronte alla diffusione dell'eresia, riconducendo i fedeli alla dottrina ufficiale.<ref>{{Cita web|url=http://notizie.comuni-italiani.it/foto/89452|titolo=Sfilata dei Turchi 2015 {{!}} Potenza Notizie|sito=Comuni-Italiani.it|accesso=5 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.sagreinbasilicata.com/feste/parata-dei-turchi-e-processione-di-san-gerardo-a-potenza.htm|titolo=Parata dei Turchi e processione di San Gerardo a Potenza|sito=www.sagreinbasilicata.com|accesso=5 dicembre 2018}}</ref>
 
Con le nozze di [[Costanza d'Altavilla]], ultima erede dei Normanni, con [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]], figlio del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], iniziò per il Regno di Sicilia il periodo della dinastia degli [[Hohenstaufen|Svevi]]; Potenza restò fedele a tale dinastia anche dopo la presa del potere da parte di [[Carlo I d'Angiò]] a seguito della [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] del [[1266]] e della [[battaglia di Tagliacozzo]] del [[1268]].<ref name=":1" /> Per questa ragione nello stesso 1268, subito dopo l'avvento degli [[angioini]], assieme alle altre città che avevano parteggiato per gli Svevi, Potenza fu soggetta alla punizione e all'ira del vincitore, che per mano del conte di Belcastro e di [[Ruggiero Sanseverino]], [[conte di Marsico]], fece radere al suolo le mura, mentre molti capi della fazione [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]], favorevole agli Svevi, vennero assassinati dai membri della fazione [[Guelfi e ghibellini|guelfa]], filo-angioina, e dal popolino inferocito per il timore di ulteriori ripercussioni degli angioini sulla città.<ref name=":35">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/01/30/la-grande-tragica-epopea-potentina-del-1268/|titolo=LA GRANDE E TRAGICA EPOPEA POTENTINA DEL 1268|pubblicazione=Potentia Review|data=30 gennaio 2018|accesso=20 settembre 2018}}</ref> L'episodio della guerra civile di Potenza tra guelfi e ghibellini venne descritto dal poeta lucano [[Eustachio da Matera]] nella sua opera ''Planctus Italiae'', che contiene i versi più antichi, nella letteratura romanza, in cui si trovi riferimento a fatti storici ed il cui il frammento più lungo è proprio quello dedicato alla distruzione di Potenza<ref name=":35" />:
 
{{Citazione|Udite le furie minacciose di stragi del vincitore,<br />impazzì il popolo, in un turbine la turba si precipita.<br />Con questo furore vorrebbe placare l’ira del vincitore,<br />vendicarsi, fare strage di nobili.<br />E questo è nulla rispetto al dopo, quando giacque distrutte le sue mura,<br />in più punita per la sua empietà.|[[Eustachio da Matera]], ''Planctus Italiae'', 1270|Auditis cedum furiis, victore minante,<br />insanit populus, turbine turba ruit.<br />Iram victoris placet hoc placare furore,<br />vindictam facere, cedere cede viros.<br />Nec minus inde suis iacuit post diruta muris,<br />sed punita magis impietate sua.|lingua=la}}
 
Ai danni subiti a causa del conflitto si aggiunsero quelli dovuti al devastante terremoto del 18 dicembre [[1273]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=http://www.italiapedia.it/terremoto_appr_274_comune-di-dinami_102-008|titolo=ITALIAPEDIA {{!}} Approfondimento: TERREMOTO|sito=www.italiapedia.it|accesso=21 settembre 2018}}</ref>
 
[[File:Ladislao d'Angiò re di Napoli.jpg|thumb|200x200px|[[Ladislao I di Napoli|Ladislao I d'Angio]], re di Napoli, assediò Potenza durante la lotta per il trono contro il fratello [[Ludovico d'Angiò|Ludovico]], ma interruppe le ostilità con la città nel 1399|sinistra]]
 
Con la netta vittoria dell’esercito romano presso il fiume Metauro, le truppe cartaginesi iniziarono una lenta ritirata. Le popolazioni dei Lucani e dei Sanniti si ritrovarono così ad affrontare da sole la feroce vendetta di Roma, la quale era decisa a lanciare un forte segnale ai popoli che un tempo avevano fiancheggiato con l’ostile Cartagine e così, dopo una dilaniante guerra, i romani ebbero la meglio sulle popolazioni locali e vollero incidere il proprio dominio anche nel nome del nuovo insediamento, chiamato “Potentia Romanorum”, “la Potenza dei Romani”, con il quale nome i romani vollero dimostrare la propria forza e il proprio trionfo militare, oltre a lasciare un monito ben visibile ai nemici dell’Urbe
Durante il regno angioino, in particolare nella prima metà del [[XIV secolo]], la città passò di mano più volte tra i vari feudatari del re<ref>{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=112|volume=Vol. 1|capitolo=La Storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> e fu in seguito coinvolta nelle guerre dinastiche che travagliarono questo periodo storico: [[Ladislao I di Napoli]], che contendeva il regno al cugino [[Ludovico d'Angiò]], assediò la città, alla quale però usò clemenza il 10 aprile [[1399]] emanando il decreto reale ''in campo Felia prope Potentiam'', rendendola per qualche tempo città regia, sollevandola dalla dipendenza feudale.<ref>R. M. Abbondanza, ''Storia di una cittàː Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno, Edisud, 2000, pp. 34, 271.</ref> Per la città perdurò la discontinuità politica anche negli anni del passaggio dalla dinastia angioina a quella [[Corona d'Aragona|aragonese]] ([[1382]] - [[1443]]), periodo nel quale la famiglia nobiliare dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] cercò di mantenere senza successo il possesso della città, dato che re Ladislao ne vendette il titolo comitale nel [[1405]] e lo stesso fece più volte, a partire dal [[1423]], la sorella [[Giovanna I di Napoli|Giovanna]], che successe al fratello al trono degli [[Angiò]] nel [[1414]].<ref name=":7">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=115|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Tra i vari feudatari che ebbero la giurisdizione della città si annovera anche a partire dal [[1427]] [[Francesco Sforza]], futuro [[duca di Milano]], che ne cedette presto il possesso al cugino [[Michele Attendolo|Michele Attendolo da Cotignola]].<ref name=":1" />
 
L’inviato del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', [[Filippo Ceccarelli]], in un reportage da Potenza del 23 ottobre 2007, riprende in esame un’antica epigrafe sulla quale vi è inciso “''Potentia Romanorum hic nos relegavit”.'' Tale epigrafe, a seguito dell’indagine, dimostrò l’uso e la conoscenza da parte dei Potentini del nome della città “Potentia Romanorum” come quando nei tempi antichi erano soliti i latini chiamare tale insediamento.
Potenza trovò una nuova continuità amministrativa solo con l'avvento dei re aragonesi sul trono del [[Regno di Napoli]], con la nomina a conte di Innico de Guevara nel [[1435]] da parte del nuovo re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]], che tolse la città agli [[Sforza]], sebbene il territorio della città e gli altri possedimenti assegnati al Guevara non fossero stati ancora completamente sottratti agli angioini, ragion per cui il reale inizio del governo dei Guevara è attestato al [[1444]].<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/inigo-guevara_(Dizionario-Biografico)/|titolo=GUEVARA, Iñigo in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=14 ottobre 2018}}</ref> La dinastia dei Guevara governerà la città continuativamente per 160 anni, esprimendo sei conti di Potenza e dando vita ad un vasto programma di opere pubbliche militari, religiose e civili, oltre a stabilirvi la loro sede personale ed affettiva.<ref name=":1" />
 
=== Età moderna ===
[[File:Stemma-famiglia-15029-guevara suardo-0.jpg|thumb|200x200px|Lo stemma della famiglia dei Guevara, conti di Potenza dalla metà del XV secolo all'inizio del XVII secolo]]
 
Nel [[XV secolo]] la famiglia Guevara fece eseguire numerosi interventi di ediliza urbana: fu ricostruito il [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|convento e la chiesa di Santa Maria del Sepolcro]], il chiostro di San Francesco, il palazzo del Seggio e quello comitale (oggi [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]) e venne anche costruito un nuovo acquedotto, nel [[1453]], per volere della marchesa de Guevara, moglie di Innico.<ref name=":9">{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=151|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref> Ad Innico de Guevara successero il figlio Antonio, secondo conte di Potenza e anche [[Viceré di Napoli|Viceré del Regno di Napoli]] per breve periodo<ref name=":10">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/01/15/dei-guevara-potenza-dei-gonzaga-cose/|titolo=DEI GUEVARA DI POTENZA, DEI GONZAGA E DI ALTRE COSE|autore=Pino A. Quartana|data=15 gennaio 2018}}</ref>, e quindi il nipote Giovanni, che quale terzo conte di Potenza partecipò dalla parte degli aragonesi alle guerre contro [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] e [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]], distinguendosi per il suo valore militare.<ref name=":9" /> I Guevara allacciarono rapporti con alcune delle principali dinastie nobiliari del [[Italia settentrionale|Nord Italia]] che furono protagoniste del [[Rinascimento italiano|Rinascimento]], quali gli [[Sforza]] ed i [[Borromeo]] di [[Milano]] ed i [[Gonzaga]] di [[Mantova]]<ref name=":10" /> e sebbene il loro operato non fu paragonabile a quello dei principi rinascimentali nelle città dell'[[Italia centro-settentrionale]], essi furono sempre partecipi alle vicende della città.<ref name=":9" /> Nell'ambito delle successive lotte di predominio tra francesi e spagnoli per la divisione del [[Regno di Napoli]], nel [[1501]] Potenza fu scelta come sede della Conferenza di Pace per negoziare un accordo tra le due parti, da tenersi nel [[1502]] con la partecipazione del Viceré spagnolo [[Gonzalo Fernández de Córdoba|Consalvo de Cordova]] e [[Luigi d'Armagnac]], duca di [[Nemours]]; all'evento si presentò però la sola aristocrazia francese ma non quella spagnola, facendo quindi riprendere dopo breve tempo le ostilità fino alla [[battaglia di Cerignola]] del 1502.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 92-95.</ref> A partire dalla seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] la situazione delle finanze cittadine si aggravò e peggiorò progressivamente nei successivi decenni, a causa della povertà diffusa tra la popolazione e la scarsa produttività delle colture impiegate in agricoltura.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=162|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> La crisi economica costrinse quindi l'amministrazione cittadina ad indebitarsi sempre più, anche a causa delle occasionali [[Carestia|carestie]], delle spese per l'alloggiamento delle compagnie militari spagnole, dei frequenti donativi ai feudatari.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=163|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> Tale situazione di dissesto economico perdurò con il passaggio della città dalla famiglia Guevara alla famiglia Loffredo, all'inizio del [[XVII secolo|Seicento]].<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=164-165|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref>
 
[[File:Coa fam ITA loffredo.jpg|thumb|200x200px|Lo stemma della famiglia dei Loffredo, conti di Potenza dal 1604 al 1806|sinistra]]
 
Nel [[1604]], infatti, Alfonso de Guevara, sesto conte di Potenza, unì in matrimonio sua figlia Beatrice ad [[Enrico di Loffredo]], marchese di Sant'Agata e di Trevico: con questo evento la città, che costituiva la dote nuziale, passò alla famiglia dei Loffredo, antico casato di presumibile origine normanna che ne manterrà il possesso per 202 anni, fino alla definitiva [[eversione della feudalità]].<ref>{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=154|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref><ref name=":1" /> Si deve alla contessa Beatrice e a suo figlio Carlo Loffredo la donazione dell'antico [[Torre Guevara|castello cittadino]] all'ordine dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|frati Cappuccini]] nel [[1612]], al fine di utilizzarlo per l'assistenza ai malati ed agli infermi, costituendo così il primo nucleo del futuro [[ospedale San Carlo]].<ref>{{Cita libro|autore=L. Luccioni|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=724|capitolo=La sanità - Strutture ospedaliere pubbliche e private}}</ref> Il governo dei Loffredo, in particolare quello del conte Francesco, è ricordato soprattutto per la ferrea opposizione di questa famiglia al trasferimento a Potenza della sede del tribunale della [[Regia Udienza|Regia Udienza provinciale di Basilicata]], che divenne autonoma rispetto a quella di [[Salerno]] a partire dal [[1642]]; questa istituzione, infatti, rappresentava gli interessi del Re e tutelava il rispetto della legge del sovrano, quindi la sua presenza avrebbe limitato l'influenza ed il potere del [[feudatario]] sulla città.<ref name=":11">{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=155-156|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref> Per tale ragione Potenza fu sede della Regia Udienza provinciale di Basilicata solo nel [[1645]] e in seguito dal [[1651]] al [[1659]], mentre a partire dal [[1663]] la sede di tale istituzione, che corrispondeva all'epoca ad un ruolo di capoluogo amministrativo, venne definitivamente stabilita a [[Matera]], dopo essere stata trasferita in diversi centri della regione tra cui [[Stigliano]], [[Tolve]], [[Tursi]] e [[Pignola|Vignola]] (attuale Pignola).<ref name=":11" /> Il Seicento a Potenza fu caratterizzato anche dalle continue dispute tra i conti Loffredo e la comunità cittadina ed il clero per l'ottenimento, da parte di questi ultimi, di maggiori libertà politiche ed amministrative, nel tentativo di svincolarsi dall'opprimente potere feudale.<ref>{{Cita libro|autore=Rocchina Maria Abbondanza Blasi|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=207-208|capitolo=Scheda - Il manoscritto del canonico Giuseppe Rendina}}</ref>
 
[[File:Potentia.jpg|thumb|273x273px|Potenza tra fine XVII e inizio XVIII secolo in un'incisione da ''Il Regno di Napoli in prospettiva'' di [[Giovan Battista Pacichelli]]]]
 
Nel biennio [[1647]]-[[1648]], come molte città e province del Sud Italia, sulla scia della rivolta di [[Masaniello]] scoppiata nella città di [[Napoli]], anche Potenza fu sconvolta dai moti di intolleranza popolare antifeudali contro il malgoverno spagnolo<ref>{{Cita libro|autore=[[Giuseppe Rendina]]|titolo=Istoria della Città di Potenza|città=Potenza}}</ref>, durante i quali fu dato alle fiamme il palazzo comitale ed il conte stesso fu costretto a fuggire temporaneamente da Potenza.<ref name=":11" /> Nel [[1694]] un altro violento terremoto provocò ingenti danni alla città, contribuendo a peggiorarne la difficile situazione economica e sociale.<ref>{{Cita web|url=https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/09/30/i-terremoti-nella-storia-8-settembre-1694-una-scossa-devastante-colpisce-la-dorsale-appenninica-irpino-lucana/|titolo=I terremoti nella STORIA: 8 settembre 1694, una scossa devastante colpisce la dorsale appenninica irpino-lucana}}</ref>
 
Le difficoltà economiche per Potenza perdurarono nel [[XVIII secolo]], anche con il passaggio del Regno di Napoli prima dagli spagnoli agli [[Asburgo d'Austria]] nel [[1713]] e poi ai [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]], nel [[1734]], sotto il cui governo la città divenne sede di ripartimento, soppiantando [[Tricarico]].<ref>Cfr. A. D'Andria, ''"Hic (non) sunt leones". La Basilicata all'inizio del regno di Carlo di Borbone'', in "Mediterranea. Ricerche Storiche", n. 27 (2013), p. 99.</ref> Gli introiti dell'amministrazione erano infatti troppo esigui rispetto alle spese che dovette affrontare, anche dovute a continue calamità e [[Disastro naturale|disastri naturali]], quali l'epidemia del [[1745]], le crisi alimentari del [[1755]] e del [[1757]] e la grave [[Peste|pestilenza]] del [[1764]].<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=166|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> Inoltre, anche durante tutto il Settecento proseguirono gli scontri politici tra la famiglia dei conti Loffredo, gli organi amministrativi della città ed il [[Borghesia|ceto borghese]], che anche a Potenza si andava ingrandendo e consolidando come nel resto d'[[Europa]]<ref>{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=157|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref>, reclamando di conseguenza con sempre maggiore forza l'abolizione o la riduzione dei privilegi degli antichi feudatari, che molto spesso danneggiavano gli interessi della comunità.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=167|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref>
 
=== Età contemporanea ===
[[File:Serrao, Giovanni Andrea.jpg|thumb|200x200px|Il vescovo di Potenza [[Giovanni Andrea Serrao]], eminente intellettuale ed esponente della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] del 1799]]
 
Nel [[1799]], a seguito della conquista francese del [[Regno di Napoli]] da parte del generale [[Jean Étienne Championnet|Championnet]], Potenza fu, dopo [[Napoli]], la città del Regno dove la rivoluzione [[Giacobinismo|giacobina]] emerse con più forza.<ref name=":1" /> In città ci furono manifestazioni popolari contro il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando]]<ref name=":1" /> e venne innalzato l'[[albero della libertà]] nella piazza principale, a simboleggiare l'adesione alla neonata [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]].<ref>{{Cita news|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/04/13/news/potenza_l_albero_della_liberta_come_simbolo_di_citta_solidale-193756130/|titolo=Potenza, l'albero della libertà come simbolo di città solidale|pubblicazione=Repubblica.it|data=13 aprile 2018|accesso=17 novembre 2018}}</ref> Prese parte attiva alla rivoluzione anche l'allora vescovo della città [[Giovanni Andrea Serrao]], illustre intellettuale dell'epoca ed esponente del [[giansenismo]] meridionale<ref>{{Cita web|url=http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=442:giovanni-andrea-serrao-il-martirio-per-la-liberta&catid=37:biografie&Itemid=28|titolo=Giovanni Andrea Serrao, il martirio per la libertà|autore=Maria Rosaria Bianchi|sito=Nuovo Monitore Napoletano|accesso=17 novembre 2018}}</ref>, tanto da benedire egli stesso l'albero della libertà e da essere anche nominato Commissario Civile a Potenza durante la breve vita della Repubblica.<ref>{{Cita web|url=http://www.polia.org/personaggi2.htm|titolo=Giovanni Andrea Serrao: letterato, vescovo, martire della libertà}}</ref> La città fu quindi sconvolta dalle lotte tra i giacobini e i [[Sanfedismo|sanfedisti]] fedeli alla monarchia, nelle quali persero la vita eminenti personalità che avevano appoggiato la causa della rivoluzione, tra cui lo stesso Serrao, barbaramente ucciso insieme ad altre vittime il 24 febbraio 1799 nella sua abitazione a Potenza da una banda di reazionari, i quali esposero le teste mozzate delle vittime per indurre la popolazione all'[[omertà]] sull'accaduto.<ref name=":16">{{Cita web|url=http://www.gennarocucciniello.it/gc/cronologia-della-repubblica-giacobina-napoletana-nona-puntata-17-25-febbraio-1799-una-rivoluzione-antifeudale-e-insieme-antiborghese-a-potenza-e-trucidato-dai-sanfedisti-il-vescovo-a-serrao/|titolo=Cronologia della repubblica giacobina napoletana. Nona puntata. 17-25 febbraio 1799. Una rivoluzione antifeudale e, insieme, antiborghese. A Potenza è trucidato dai sanfedisti il vescovo A. Serrao. – Gennaro Cucciniello|sito=www.gennarocucciniello.it|accesso=17 novembre 2018}}</ref> In risposta all'omicidio del vescovo i giacobini potentini trucidarono tre giorni dopo diciannove dei suoi assassini.<ref name=":16" /> L'assassinio di Serrao e la conseguente vendetta suscitarono scalpore a [[Parigi]], dove nell'[[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblea Nazionale]] venne celebrato solennemente il martirio del prelato ed [[Henri Grégoire]] condannò fermamente l'accaduto, mentre [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] tratterà la vicenda in alcuni dei suoi romanzi.<ref name=":16" /><ref name=":1" /> Il fallimento della rivoluzione del 1799 ebbe un tragico epilogo, con le truppe del generale monarchico [[Gerardo Curcio|Curcio]] che occuparono Potenza il 18 maggio sottoponendola ad incendi e saccheggi, mentre i superstiti tra i rivoluzionari vennero perseguitati da una violenta azione repressiva che comportò arresti ed esecuzioni.<ref name=":34">{{Cita libro|autore=A. Lerra|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=223|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età napoleonica}}</ref> Molti dei ricercati riuscirono però a fuggire, tra i quali si ricordano i fratelli [[Basileo Giovanni Pasquale Addone|Basileo]] e [[Nicola Maria Francesco Addone|Nicola Addone]], che ripararono in Francia per poi tornare in Basilicata nel [[1806]] al seguito dell'[[Armata d'Italia]], in cui si erano arruolati.<ref name=":34" />
 
Dopo alcuni anni di restaurazione del regime borbonico, proprio il 1806 segnò una svolta nella storia della città e del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]]: le truppe francesi di [[Napoleone Bonaparte]] conquistarono nuovamente il Regno di Napoli, questa volta in maniera completa, ed i nuovi governanti diedero avvio ad un processo di modernizzazione civile, economica e sociale di tutto il territorio, che coinvolse anche Potenza in maniera incisiva.<ref name=":37">{{Cita libro|autore=A. Lerra|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età napoleonica}}</ref> Nello stesso 1806, infatti, il nuovo governo di [[Giuseppe Bonaparte]] decise lo spostamento del capoluogo della provincia di Basilicata da Matera a Potenza, sia per motivi di riorganizzazione territoriale ed amministrativa dell’intera provincia, dato che il nuovo capoluogo era più vicino e meglio collegato a Napoli rendendo così meno periferico, e perciò meglio governabile, l’intero territorio regionale, sia per il ruolo svolto dalla città durante i moti rivoluzionari del 1799.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/03/15/gli-storici-lucani-bicentenario-potenza-capoluogo/|titolo=GLI STORICI LUCANI PER IL BICENTENARIO DI POTENZA CAPOLUOGO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=15 marzo 2018|accesso=3 febbraio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|titolo=Storia – Potenza Bella Scoperta|accesso=3 febbraio 2019}}</ref> Durante i regni di Giuseppe Bonaparte e del suo successore [[Gioacchino Murat]] venne realizzata una vasta opera di miglioramento della città, per consentirle di espletare al meglio il ruolo di capoluogo: venne rivoluzionato l'impianto urbanistico dell'antica città medievale, con l'intenzione di creare attorno alle nuove piazze da realizzare appositamente, quali largo dell'Intendenza, piazzetta della Trinità, piazza Sedile, i nuovi centri della vita pubblica e democratica<ref name=":37" />; vennero espropriati alcuni edifici religiosi ed alcune proprietà dell'ex feudatario Loffredo, che ormai aveva perduto i suoi privilegi a seguito della definitva [[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]] nel 1806, per far posto alle sedi delle istituzioni provinciali quali l'Intendenza, i tribunali e le carceri<ref name=":37" />; venne infine dato il via ad un vasto programma di opere pubbliche per il miglioramento del decoro urbano e delle infrastrutture viarie.<ref name=":37" />
 
Il [[Terremoto del 1857 in Basilicata|terremoto del 1857]] distrusse ancora una volta gran parte della città, aprì nuove tremende ferite e raffreddò notevolmente le attività e le trame dei patrioti e solo due anni dopo le cospirazioni antiborboniche iniziarono a riallacciarsi in modo concreto, tanto che l'anno successivo dopo lo [[Spedizione dei Mille|sbarco di Garibaldi]] nel continente cominciava la dissoluzione delle truppe borboniche, comandate da ufficiali vecchi e incapaci e già si iniziava a intravedere in modo tangibile un processo di inevitabile disgregazione del [[Regno delle Due Sicilie]]: il 18 agosto 1860 la città si sollevava in armi e veniva proclamato un Governo Prodittatoriale<ref>Su cui cfr. A. D'Andria, ''Tra le seconde file. Cultura e azione politica dei Commissari del governo prodittatoriale del 1860'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 27 (2011).</ref> presieduto da [[Giacinto Albini]].
 
[[File:Potenzatarga18ago.jpg|thumbnail|left|Targa commemorativa dell'insurrezione lucana del 18 agosto 1860 a Potenza|361x361px]]
 
Il [[brigantaggio postunitario]], dilagato nel Sud subito dopo l'Unità d'Italia, alimentato da correnti filoborboniche nella speranza di una restaurazione e sostenuto dalle tradizionali ragioni di scompenso sociale, dalla miseria, dall'impoverimento e dall'incapacità dei nuovi governanti italiani a comprendere i veri problemi delle classi oppresse del Mezzogiorno, colpì molti centri dell'entroterra, ma tenne fuori ancora una volta la città di Potenza dagli avvenimenti più cruenti, anche se la maggior parte delle direttive operative e strategiche della repressione furono coordinate e attuate proprio nel capoluogo della provincia.
 
Gli anni successivi del Regno d'Italia fino alla [[prima guerra mondiale]] furono caratterizzati da lotte politiche condotte sempre in uno spirito di rispetto e correttezza anche se appassionate ed accese in duelli polemici legati alle personalità più rappresentative degli uomini che ne furono protagonisti.
 
Le vicende che nel primo dopoguerra tanto travagliarono non solo le città del Nord, ma anche molte città del Sud, anche di regioni limitrofe e che alla fine portarono all'avvento del fascismo al potere, videro la città di Potenza distinta per moderazione, mentre anche il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] richiese alla città un tributo di molte vite umane e provocò lutti come all'inizio del settembre 1943, quando alcuni bombardamenti aerei, effettuati allo scopo di tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie che consentivano l'afflusso delle truppe tedesche alle zone dello sbarco alleato, costarono alla città molte vittime e portarono alla distruzione anche da parte dei contingenti in arrivo dall'area di [[Laurenzana]], con i pochi obiettivi militari esistenti, di molte costruzioni civili, private e pubbliche, tra le quali l'ospedale San Carlo e la Cattedrale.<ref>http://www.canadiansoldiers.com/history/battlehonours/italiancampaign/potenza.htm, URL consultato il giorno 11/7/2017.</ref>
 
Nel dopoguerra<ref>Su cui cfr. C. Magistro, ''Dal fascismo alla Repubblica'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 281-306.</ref> con la ricostruzione delle devastazioni apportate dal conflitto e l'affermazione del ''boom'' economico iniziava anche per Potenza la espansione urbana e la crescita di nuovi poli di sviluppo civile e sociale, anche se questa crescita avviava la progressiva scomparsa di molte testimonianze del passato di questa città e uno sviluppo edilizio mai del tutto regolamentato, aggravati dal [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] di magnitudo 6.9 che provocò notevoli danni con un bilancio di 12 morti, 50 feriti e 4.000 sfollati. Gli anni successivi al terremoto furono in effetti caratterizzati da una lenta e difficile ricostruzione.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Potenza}}
=== Simboli ===
[[File:{{doppia immagine|destra|Potenza-Stemma-2.svg|150|Potenza (Italia)-StemmaGonfalone.png|thumb95|upright=0.7|left|Lo[[Stemma]] e [[stemmagonfalone]] della città di Potenza]]}}
La descrizione più completa dello stemma cittadino risale allo storico [[Giuseppe Gattini]], operante ad inizio Novecento e autore di una pubblicazione sulle armi comunali lucane: {{citazione|Arma d'azzurro ad un leone coronato d'oro, sostenuto da una banda abbassata e cucita di rosso, e sormontato nel capo da tre stelle d'argento.<ref>G. Gattini, ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, 1910, p. 68.</ref>}} Secondo una tradizione non autentica inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,<ref>Cfr. G. Racioppi, ''Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, Roma, Loescher, 1889, vol. 2, p. 205.</ref> il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali<refname=gattini>[[Giuseppe Gattini]], ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, [[1910]], p. 68.</ref>: (altri{{citazione|Arma colori, come ad esempio ld'azzurro, venivanoad resiun tracciandoleone striaturecoronato oblique)d'oro, cosasostenuto cheda ha fatto pensare in seguito che launa banda rossaabbassata fossee appuntocucita unadi scala.rosso, Ile gonfalonesormontato invecenel è costituitocapo da untre drappostelle di colore giallo, caricato dello stemma con ld'iscrizioneargento.}} centrata in oro della città di Potenza.
Lo stemma è stato riconosciuto con DCG del 22 agosto 1942.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/14ba3704-cafb-4f9b-8dd9-c68e5f3a6073/1331-potenza|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Potenza|accesso=4 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
{{Chiarire|Secondo una tradizione non autentica|in che senso?}} inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,<ref>Cfr. G. Racioppi, ''Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata'', Roma, Loescher, 1889, vol. 2, p. 205.</ref> il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature orizzontali), cosa che ha fatto pensare in seguito che la banda rossa fosse appunto una scala.<ref name=gattini /> Il gonfalone, riconosciuto con il decreto del 1942<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?229|titolo=Potenza|accesso=4 ottobre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, è costituito da un drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro della città di Potenza. La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
[[File:Potenza (Italia)-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Il [[gonfalone]] della città di Potenza]]
La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
 
=== Onorificenze ===
[[File:Photo View of Piazza 18 Agosto in Potenza 1930 - Touring Club Italiano t.02181-01.jpg|thumb|Piazza 18 agosto a Potenza nel 1930.]]
Potenza è una delle 27 [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"| città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] con regio decreto dell'11 dicembre [[1898]] firmato dal re [[Umberto I di Savoia]], per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], in particolar modo durante la celebre [[insurrezione lucana]]. Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860, la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.<ref>La lettera di conferimento é riprodotta da A. D'Andria, ''Potenza Cittá Capoluogo e del Risorgimento. Per un tracciato cronologico e documentario. 1799-1860'', Potenza, STES, 2010, quarta di copertina.</ref>
Potenza è una delle 27 [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] con regio decreto dell'11 dicembre [[1898]] firmato dal re [[Umberto I di Savoia]], per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], in particolar modo durante la celebre [[insurrezione lucana]]. Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860, la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.<ref name=":65">La lettera di conferimento è riprodotta da A. D'Andria, ''Potenza Città Capoluogo e del Risorgimento. Per un tracciato cronologico e documentario. 1799-1860'', Potenza, STES, 2010, quarta di copertina.</ref>
 
{{onorificenze|immagine=Benemerito del Risorgimento BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia alle città "benemerite del Risorgimento nazionale"|collegamento_onorificenza=città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|motivazione=In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nel glorioso episodio del 18 agosto 1860}}
 
LaIl 9 novembre 2005 la città è stata anche insignita della [[Città decorate al merito civile|medaglia d'oro al merito civile]] in occasione del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|sisma del 23 novembre 1980]].<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/161422 Sito Quirinale]</ref>
 
{{onorificenze|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile|collegamento_onorificenza=Città decorate al merito civile|motivazione=In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione|data=Sisma 23 novembre 1980}}
 
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione =
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:{{immagine grande|Duomo-MUSEO-naz.jpg|thumb|centre|1009x1009px|{{centrato800px|Vista dall'alto del centro cittadino con il [[Duomo di Potenza|Duomo]] sulla destra e il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] ([[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]) sulla sinistra di largo Pignatari.}}]]
 
=== Architetture religiose ===
{{vedi categoria|Chiese di Potenza}}
==== Architetture religiose intramurali ====
Il centro storico di Potenza è ricco di edifici di culto risalenti principalmente all'[[Medioevo|epoca medievale]], alcuni di essi sorti verosimilmente su preesistenti [[Arte paleocristiana|chiese paleocristiane]].<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.basilicatanet.com/ita/web/item.asp?nav=potenza_chiese|titolo=Le Chiese di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref> Di seguito la lista delle principali costruzioni religiose di interesse storico, artistico e architettonico presenti nella parte antica della città.
[[File:CATTEDRALE DI SAN GERARDO.JPG|thumb|[[Cattedrale di San Gerardo]]|sinistra]]
[[File:SanMichelePotenza2.jpg|thumb|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]]]
[[File:CHIESA DI SAN FRANCESCO.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa di San Francesco]]]]
[[File:CAPPELLA DEL BEATO BONAVENTURA.JPG|thumb|left|[[Cappella del beato Bonaventura]]]]
[[File:CHIESA DI SANTA LUCIA.JPG|left|thumb|[[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]]]]
[[File:Potenza - Monastero di San Luca 01.jpg|thumb|[[Monastero di San Luca]]]]
 
Il centro storico di Potenza è ricco di edifici di culto risalenti principalmente all'[[Medioevo|epoca medievale]], alcuni di essi sorti verosimilmente su preesistenti [[Arte paleocristiana|chiese paleocristiane]].<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.basilicatanet.com/ita/web/item.asp?nav=potenza_chiese|titolo=Le Chiese di Potenza|sito=www.basilicatanet.com|accesso=6 dicembre 2018}}</ref> Di seguito la lista delle principali costruzioni religiose di interesse storico, artistico e architettonico presenti nella parte antica della città.
 
[[File:Cattedrale di San Gerardo (Potenza).jpg|thumb|[[Cattedrale di San Gerardo]]]]
; [[Cattedrale di San Gerardo]] : È la principale chiesa del centro storico; situata in Largo Duomo, è databile al [[XIII secolo]] e venne dapprima dedicata alla Vergine Assunta e poi a [[San Gerardo di Potenza|Gerardo della Porta]] che divenne patrono della città. La chiesa conserva infatti le spoglie del santo patrono, un'urna in argento e cristallo con le reliquie del santo, oltre alla statua del santo in legno del [[XV secolo]]. La cattedrale dovrebbe inoltre sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente, visto che durante gli scavi archeologici condotti negli anni sessanta del Novecento sono stati scoperti dei resti sotterranei di frammenti [[musivi]] di pavimento policromo risalenti al [[IV secolo|IV]] o [[V secolo]]. Ricostruito da un allievo del [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] alla fine del XVIII secolo per volere del vescovo [[Giovanni Andrea Serrao|Andrea Serrao]], il duomo cambiò radicalmente e passò da basilica [[Architettura romanica|romanica]] ad edificio di chiaro gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]]. Elementi di rilievo sono la facciata in pietra del [[XIII secolo|Duecento]], fatta riedificare tra il [[1197]] e il [[1220]] dal vescovo Bartolomeo, l'altare maggiore in marmo con intarsi policromi del [[XVIII secolo|Settecento]] e un crocifisso in legno quattrocentesco, oltre a una cappella in marmo dedicata al Santo Padre edificata nel XVII secolo.<ref name=":19" />
 
[[File:Photo View of the church of San Michele Arcangelo in Potenza 1930 - Touring Club Italiano t.02174-01.jpg|thumb|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]]]
; [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]] : Ubicata nei pressi dell'estremità occidentale di via Pretoria, è un tipico esempio di chiesa in stile romanico. La sua presenza è attestata per la prima volta nel [[1178]], ma da rilevamenti archeologici l'impianto originale dell'edificio, appartenente ad una precedente struttura di epoca tardo-romana, è databile al V secolo. Presenta un campanile e una struttura a tre navate, al suo interno sono conservate opere di pregevole valore artistico tra i quali spiccano il dipinto dell'Annunciazione del [[1612]] realizzato dal Pietrafesa, un affresco di ''Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo'' dell'artista fiammingo [[Dirk Hendricksz]] risalente al [[XVI secolo|Cinquecento]]<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/20/arte-fiamminga-potenza-dirck-hendricksz/|titolo=ARTE FIAMMINGA A POTENZA: DIRCK HENDRICKSZ|accesso=22 dicembre 2018}}</ref> e un crocifisso ligneo del [[XVII secolo]].<ref name=":19" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=747|titolo=Chiesa di San Michele Arcangelo {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
; [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]] :Ubicata nei pressi dell'estremità occidentale di via Pretoria, è un tipico esempio di chiesa in stile romanico. La sua presenza è attestata per la prima volta nel [[1178]], ma da rilevamenti archeologici l'impianto originale dell'edificio, appartenente a una precedente struttura di epoca tardo-romana, è databile al V secolo. Presenta un campanile e una struttura a tre navate, al suo interno sono conservate opere di pregevole valore artistico tra i quali spiccano il dipinto dell'Annunciazione del [[1612]] realizzato dal Pietrafesa, un affresco di ''Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo'' dell'artista fiammingo [[Dirk Hendricksz]] risalente al [[XVI secolo|Cinquecento]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anna R. G. Rivelli|anno=1991|titolo=Un fiammingo in città (breve studio su Teodoro D'Errico)|rivista=Basilicata Regione|numero=4-6|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/10/40/84/DOCUMENT_FILE_104084.pdf|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160126040357/http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/10/40/84/DOCUMENT_FILE_104084.pdf|urlmorto=sì}}</ref> e un crocifisso ligneo del [[XVII secolo]].<ref name=":19" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=747|titolo=Chiesa di San Michele Arcangelo {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
 
; [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Santissima Trinità]] : Situata nei pressi di piazza Mario Pagano, in direzione del Duomo, è attestata dal [[1178]]. Fu danneggiata dal [[Terremoto della Basilicata del 1857|terremoto del [[1857]] e venne riedificata con una planimetria diversa da quella originaria, con un'unica navata con varie cappelle, un'abside semicircolare e un soffitto cassettonato.<ref name=":19" />
 
[[File:Chiesa di San Francesco (Potenza).jpg|thumb|[[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa di San Francesco]]]]
; [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa e convento di San Francesco]] : Accanto al Palazzo della Prefettura è situata la chiesa di San Francesco con annesso convento, eretta nel [[1274]]. Presenta un portale a imposte lignee trecentesche intagliate e un campanile edificato del [[XV secolo|Quattrocento]]. Nell'interno vi è il sepolcro di gusto rinascimentale del nobile Paride De Grassis, oltre a resti di un affresco con una Madonna di stile bizantineggiante del Duecento e ''La Pietà'' del [[Giovanni De Gregorio|Pietrafesa]].<ref name=":19" />
; [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa e convento di San Francesco]] :Accanto al Palazzo della Prefettura è situata la chiesa di San Francesco con annesso convento, eretta nel [[1274]]. Presenta un portale a imposte lignee trecentesche intagliate e un campanile edificato del [[XV secolo|Quattrocento]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/07/17/lex-convento-san-francesco/|titolo=L'EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO - Potentia Review|data=22 settembre 2019|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922094859/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AuGcwYJVFQMIJ%3Awww.potentiareview.it%2F2016%2F07%2F17%2Flex-convento-san-francesco%2F+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=sì}}</ref> Nell'interno vi è il sepolcro di gusto rinascimentale del nobile Paride De Grassis, oltre a resti di un affresco con una Madonna di stile bizantineggiante del Duecento e ''La Pietà'' del [[Giovanni De Gregorio (pittore)|Pietrafesa]].<ref name=":19" />
 
; [[Cappella del beato Bonaventura]] : Dedicata al frate francescano Bonaventura da Potenza beatificato nel [[1775]], è situata nel vicolo omonimo ed era in origine la casa natale del beato. Presenta un portale di notevole rilievo artistico in pietra calcarea, al cui centro troviamo due teste di cherubini sovrastate da uno stemma francescano. Al suo interno un unico locale diviso in due piccoli ambienti si trovano vari ritratti, fra i quali uno di Michele Busciolano del [[1907]] che rappresenta l'estasi del beato.<ref name=":19" />
 
[[File:Potenza - chiesa di Santa Lucia - facciata - 01.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]]]]
; [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]] : Si trova al limitare nord del centro storico e venne costruita prima del [[1200]]; è costituita da un'unica navata e custodisce una statua seicentesca di Santa Lucia, alcuni quadri del XVI e XVII secolo e un'acquasantiera del [[Quattrocento]] proveniente dalla [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|chiesa di Santa Maria del Sepolcro]].
 
; [[Monastero di San Luca]] : Ospita attualmente la caserma dei [[carabinieri]] ed è sito alla fine di via Pretoria in direzione della Torre Guevara. In principio affidato alle suore cisternine dell'ordine delle benedettine, era l'unico monastero di sole donne in città e successivamente passò alle suore clarisse.
 
; [[Chiesa di Maria Santissima Annunziata di Loreto]] : La chiesa dedicata alla Madonna di Loreto è situata fuori dal perimetro dell'antica cinta muraria, appena dopo Porta San Giovanni. Presenta dimensioni ridotte e una struttura rimasta invariata nei secoli, ma caratterizzata dai molti restauri a causa dei molti terremoti. Nella chiesa si trova un dipinto del [[1824]] del pittore potentino Buonadonna che ritrae l'[[Annunciazione]].
 
==== Architetture religiose extramurali ====
In minor numero, sono presenti chiese di rilevanza storica e artistica anche al di fuori del centro cittadino, elencate di seguito.
[[File:FACCIATA CHIESA DI SANTA MARIA.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]]]]
[[File:FACCIATA PRINCIPALE.JPG|thumb|[[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]]|sinistra]]In minor numero, sono presenti chiese di rilevanza storica e artistica anche al di fuori del centro cittadino, elencate di seguito.
 
[[File:FACCIATA CHIESA DI SANTA MARIA.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]]]]
; [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]] : Ubicata nel rione Santa Maria, subito a valle del centro storico, fu costruita tra [[XIII secolo|XIII]] e XVII secolo a opera dei [[Cavalieri templari|Cavalieri dell'Ordine dei Templari]] su iniziativa del conte di Santa Sofia al ritorno della terza crociata nel [[1191]]. Molte affinità in effetti si evidenziano con la chiesa Madre di [[Ripacandida]] che porta lo stesso titolo. Il casale del Santo Sepolcro venne costruito in questa posizione a nord della città, proprio all'incrocio della vie [[Via Herculea|Herculea]] e [[Via Appia|Appia]], che erano percorse dai pellegrini diretti in [[Terra santa]]. Essa custodisce pregevoli tele e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.
; [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]] :Ubicata nel rione Santa Maria, subito a nord del centro storico, fu costruita tra [[XIII secolo|XIII]] e XVII secolo a opera dei [[Cavalieri templari|Cavalieri dell'Ordine dei Templari]] su iniziativa del conte di Santa Sofia al ritorno della terza crociata nel [[1191]]; sono in effetti riscontrabili molte affinità con la chiesa Madre di [[Ripacandida]] che porta lo stesso titolo. Il casale del Santo Sepolcro venne costruito in questa posizione a nord della città, proprio all'incrocio della vie [[Via Herculea|Herculea]] e [[Via Appia|Appia]], che erano percorse dai pellegrini diretti in [[Terra santa]]. La chiesa custodisce pregevoli tele e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.<ref>{{Cita web|url=http://www.santamariadelsepolcro.it/index.php?option=com_k2&view=item&layout=item&id=84&Itemid=116|titolo=La Chiesa di Santa Maria del Sepolcro in Potenza|accesso=1º giugno 2019}}</ref>
 
[[File:FACCIATA PRINCIPALE.JPG|thumb|[[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]]]]
; [[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]] : Edificio in stile neoclassico, localizzato nei pressi dell'antico cimitero, fu edificato nello stesso luogo della precedente chiesa dedicata allo stesso santo, che andò distrutta nel [[1832]]. Presenta sia all'interno che all'esterno varie statue, tra cui anche due pregevoli manufatti in legno raffiguranti [[San Vito]] e [[San Rocco]], intagliate a metà Ottocento da Michele Busciolano; nella chiesa è anche conservata una stele funeraria d'origine romana, datata tra il [[I secolo|I]] ed il [[II secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=743|titolo=Chiesa di San Rocco {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
; [[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]] : Edificio in stile neoclassico, localizzato nei pressi dell'antico cimitero, fu edificato nello stesso luogo della precedente chiesa dedicata allo stesso santo, che andò distrutta nel 1832. Presenta sia all'interno che all'esterno varie statue, tra cui anche due pregevoli manufatti in legno raffiguranti [[San Vito]] e [[San Rocco]], intagliate a metà Ottocento da Michele Busciolano; nella chiesa è anche conservata una stele funeraria d'origine romana, datata tra il [[I secolo|I]] ed il [[II secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=743|titolo=Chiesa di San Rocco {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
 
; [[Chiesa di Sant'Antonio la Macchia]] : Edificio di culto che sorge nella contrada dedicata al santo omominoomonimo, all'interno di un parco cittadino. Risalente al [[1530]], è stata interamente ricostruita nella seconda metà del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5018|titolo=Chiesa di Sant’Antonio La Macchia {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221140048/http://www.comune.potenza.it/?p=5018|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Architetture civili ===
{{vedi categoria|Palazzi di Potenza|Teatri di Potenza}}
Gli edifici civili più importanti della città sono situati prevalentemente nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]]; alcuni di essi sono di costruzione [[Ottocento|ottocentesca]] o [[novecento|novecentesca]], ma non mancano palazzi nobiliari risalenti al [[seicento]] o di [[Medioevo|epoca medievale]]. Di seguito la lista degli edifici più rilevanti.
[[File:Teatro stabile.jpg|thumb|200x200px|Teatro Francesco Stabile in piazza Mario Pagano|sinistra]]
[[File:Palazzo della Prefettura (Potenza).jpg|thumb|200x200px|Palazzo della Prefettura in piazza Mario Pagano|destra]]Gli edifici civili più importanti della città sono situati nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]]; alcuni di essi sono di costruzione [[Ottocento|ottocentesca]] o della prima metà del [[novecento]], ma non mancano palazzi nobiliari risalenti al [[seicento]] o di [[Medioevo|epoca medievale]]. Di seguito la lista degli edifici più rilevanti.
 
==== Palazzi istituzionali ====
; [[Teatro Francesco Stabile]] : Situato nella piazza principale, ovvero piazza Mario Pagano, è l'unico esempio di [[Teatro d'opera|teatro lirico]] presente in [[Basilicata]].<ref name=":12">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/16/potenza-matera-confronto-sulla-storia/|titolo=POTENZA-MATERA, CONFRONTO SULLA STORIA|pubblicazione=Potentia Review|data=16 settembre 2018|accesso=19 settembre 2018}}</ref> La sua costruzione iniziò nel [[1856]] ma fu possibile inaugurarlo solo nel [[1881]] a causa di un'interruzione dei lavori dovuta al terremoto del [[1857]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2440|titolo=Teatro Francesco Stabile {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
[[File:Palazzo della Prefettura PZ.jpg|thumb|Palazzo della Prefettura in piazza Mario Pagano]]
; [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]] : L'altro notevole edificio presente in piazza Mario Pagano sul lato adiacente a quello del Teatro Stabile è l'ottocentesco ''Palazzo del Governo'', che rispecchia i canoni estetici dell'architettura del 1800: linearità, simmetria, razionalità delle forme. Elemento di spicco è la facciata, con diversi elementi architettonici quali [[paraste]], [[timpano (architettura)|timpani]] e una [[trabeazione]] che sostiene il balcone del salone di rappresentanza. All'interno vi si trovano opere di famosi pittori, tra cui [[Vincenzo Marinelli]] e [[Giacomo Di Chirico]].<ref>{{Cita libro|titolo=Il Palazzo del Governo di Potenza|editore=Appia 2 editrice|città=Venosa|pp=31–56}}</ref>
 
[[File:Municipio PZ.jpg|thumb|verticale|Palazzo di città visto da piazza Matteotti]]
; [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]] : L'altro notevole edificio presente nella stessa piazza sul lato adiacente a quello del teatro è l'ottocentesco ''Palazzo del Governo'', che rispecchia i canoni estetici dell'architettura del 1800: linearità, simmetria, razionalità delle forme. Elemento di spicco è la facciata, con diversi elementi architettonici quali [[paraste]], [[timpano (architettura)|timpani]] e una [[trabeazione]] che sostiene il balcone del salone di rappresentanza. All'interno vi si trovano opere di famosi pittori, tra cui [[Vincenzo Marinelli]] e [[Giacomo Di Chirico]].<ref>{{Cita libro|titolo=Il Palazzo del Governo di Potenza|editore=Appia 2 editrice|città=Venosa|pp=31-56}}</ref>
; [[Palazzo di Città (Potenza)|Palazzo di Città]]: Affaccia su piazza Giacomo Matteotti, l'altra importante piazza del centro. Il palazzo ospita l'amministrazione comunale e la sua costruzione originale risalirebbe all'[[Regno di Napoli#Gli Angioini|epoca angioina]]. Come quasi tutti gli edifici storici di Potenza anch'esso è stato più volte restaurato e ricostruito in seguito ai molti terremoti che hanno colpito la zona. L'elemento artistico di rilievo è una facciata del 1882, con un arco a tutto sesto situato tra due grandi finestre e una grande balconata.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5007|titolo=Palazzo di Città {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220128155005/http://www.comune.potenza.it/?p=5007|urlmorto=sì}}</ref>
 
; [[Palazzo del Fascio (Potenza)|Palazzo del Fascio]] :Sempre in Piazza Matteotti si trova il palazzo della Casa del Fascio, costruita come le altre [[Casa del Fascio|case del Fascio]] presenti in Italia durante il [[Regime Fascista|regime fascista]], è adibita attualmente a sede del Consiglio comunale. L'edificio rappresenta un esempio di architettura [[Neoclassicismo|neoclassica]] e sorge nello stesso luogo dove prima era presente la cappella di San Nicola, sconsacrata ed abbattuta per far posto all'attuale costruzione.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5006|titolo=Palazzo del Fascio {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220128165320/http://www.comune.potenza.it/?p=5006|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Municipio PZ.jpg|thumb|200x200px|Palazzo di città visto da piazza Matteotti|sinistra]]
[[File:Casa del Fascio di Potenza.jpg|thumb|200x200px|Palazzo del Fascio, sede del Consiglio comunale del Comune di Potenza]]
 
==== Teatri ====
; Palazzo di città : Affaccia su piazza Giacomo Matteotti, l'altra importante piazza del centro. Il palazzo ospita l'amministrazione comunale e la sua costruzione originale risalirebbe all'[[Regno di Napoli#Gli Angioini|epoca angioina]]. Come quasi tutti gli edifici storici di Potenza anch'esso è stato più volte restaurato e ricostruito in seguito ai molti terremoti che hanno colpito la zona. L'elemento artistico di rilievo è una facciata del [[1882]], con un arco a tutto sesto situato tra due grandi finestre e una grande balconata.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5007|titolo=Palazzo di Città {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
[[File:Teatro stabile.jpg|thumb|Teatro Francesco Stabile in piazza Mario Pagano]]
; [[Teatro Francesco Stabile]] :Situato nella piazza principale, ovvero piazza Mario Pagano, è l'unico esempio di [[Teatro d'opera|teatro lirico]] presente in [[Basilicata]].<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|titolo=Storia – Potenza Bella Scoperta|accesso=3 febbraio 2019|dataarchivio=23 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190623183349/http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|urlmorto=sì}}</ref> La sua costruzione iniziò nel 1856 ma fu possibile inaugurarlo solo nel 1881 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta al [[terremoto della Basilicata del 1857|terremoto del 1857]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2440|titolo=Teatro Francesco Stabile {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
 
; [[Auditorium del Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa]] :Auditorium del Conservatorio cittadino situato nel quartiere [[Poggio Tre Galli]], la cui costruzione fu ultimata nel 1986. Si tratta di una pregevole struttura in [[Architettura postmoderna|stile postmoderno]], una delle migliori opere progettate dall'architetto Rebecchini,<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/11/30/architettura-ed-arte-del-1900-potenza-lauditorium-lanfiteatro-rebecchini/|titolo=ARCHITETTURA ED ARTE DEL 1900 A POTENZA; L’AUDITORIUM E L’ANFITEATRO DI REBECCHINI|autore=Pino A. Quartana|data=30 novembre 2017|lingua=it|citazione=Si tratta anche della più importante opera che Giovanni Rebecchini ha realizzato in quarant’anni di prestigiosa carriera. Chi scrive ne è convinto e con molto piacere, parlando proprio con l’architetto Rebecchini, ha avuto modo di constatare che questo grande architetto è della stessa idea.|accesso=27 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200427222140/http://www.potentiareview.it/2017/11/30/architettura-ed-arte-del-1900-potenza-lauditorium-lanfiteatro-rebecchini/}}</ref> inclusa da alcuni ricercatori nella lista dei migliori 14 auditorium al mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/11/30/architettura-ed-arte-del-1900-potenza-lauditorium-lanfiteatro-rebecchini/|titolo=ARCHITETTURA ED ARTE DEL 1900 A POTENZA; L’AUDITORIUM E L’ANFITEATRO DI REBECCHINI|autore=Pino A. Quartana|data=30 novembre 2017|accesso=27 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200427222140/http://www.potentiareview.it/2017/11/30/architettura-ed-arte-del-1900-potenza-lauditorium-lanfiteatro-rebecchini/}}</ref>
; [[Casa del Fascio (Potenza)|Casa del Fascio]] : Sempre in Piazza Matteotti si trova il palazzo della Casa del Fascio, costruita, come le altre [[Casa del Fascio|case del Fascio]] presenti in Italia, durante il [[Regime Fascista|regime fascista]] e adibita attualmente a sede del Consiglio comunale. L'edificio rappresenta un esempio di architettura [[Neoclassicismo|neoclassica]] e sorge nello stesso luogo dove prima era presente la cappella di San Nicola, sconsacrata ed abbattuta per far posto all'attuale costruzione.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5006|titolo=Palazzo del Fascio {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
 
==== Palazzi signorili ====
; [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]] : Situato in largo Pignatari, nei pressi del duomo, è sede del [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] dedicato a [[Dinu Adameșteanu]]. Fu costruito come palazzo comitale dal conte Iñigo de Guevara nella prima metà del XIV secolo<ref>Angelo Nolè, ''Una storia affascinante dai Guevara ai Loffredo'', Città Notizie: periodico del Comune di Potenza, maggio 2005, pp. 6-7.</ref>, ma prende il nome attuale dalla famiglia dei conti Loffredo.
Nel [[centro storico di Potenza|centro cittadino]] sono presenti diversi palazzi storici appartenuti ad importanti famiglie [[Nobiltà|nobiliari]] e successivamente a famiglie [[Borghesia|borghesi]] della città, oltre al palazzo vescovile.
 
* [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]] ([[XV secolo|XV]] - [[XVI secolo]]), sede del [[museo archeologico nazionale della Basilicata]] dedicato a [[Dinu Adameșteanu]], fu costruito come palazzo comitale dal conte Iñigo de Guevara, ma prende il nome attuale dalla famiglia dei conti Loffredo;<ref>Angelo Nolè, ''Una storia affascinante dai Guevara ai Loffredo'', Città Notizie: periodico del Comune di Potenza, maggio 2005, pp. 6-7.</ref>
; [[Palazzo Pignatari]] : Ex palazzo Ciccotti, include un antico portale visibile dall'omonimo largo Pignatari.
* [[Palazzo Vescovile (Potenza)|Palazzo Vescovile]] ([[XVII secolo|XVII]] - [[XVIII secolo]]), residenza del vescovo dell'[[Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]], fu teatro dell'assassinio di [[Giovanni Andrea Serrao]] nel 1799;
* [[Palazzo Scafarelli]] ([[XVIII secolo]]), costruito come residenza dell'omonima famiglia borghese, ha come elemento di spicco l'elegante facciata principale;
* [[Palazzo Reale (Potenza)|Palazzo Reale]] ([[1927]]), ''eccezionalità architettonica'' dalla particolare struttura molto stretta, fu commissionata dal patriota [[Ascanio Branca]];
* [[Palazzo Marsico]] ([[XIX secolo]]), massiccia struttura neoclassica concepita anch'essa come abitazione della antica famiglia borghese di cui porta il nome;
* [[Palazzo Pignatari]] ([[XVI secolo]]), ex palazzo Ciccotti, include un antico portale visibile dall'omonimo largo Pignatari;
* [[Palazzo Bonifacio (Potenza)|Palazzo Bonifacio]] ([[XVII secolo|XVII]] - [[XVIII secolo]]), palazzo nobiliare probabilmente all'inizio adibito a fortino data la struttura imponente e la presenza di feritoie;
* [[Palazzo Biscotti]] ([[XVIII secolo]]), per secoli dimora dell'omonima famiglia appartenente alla borghesia terriera, ha ospitato anche il giornalista [[Giovanni Russo (giornalista)|Giovanni Russo]] ed è attualmente in fase di restauro;
* [[Palazzo Giuliani]] (probabile [[XVII secolo]]), altra residenza nobiliare, usuale sosta per i condannati alla pena capitale che speravano di essere graziati dal signore proprietario del palazzo;
* [[Palazzo de Bonis]] ([[XII secolo]]), in origine parte della cinta muraria, è stato utilizzato anche come ospedale oltre che come residenza nobiliare;
* [[Palazzo Castellucci]], rimasto di proprietà di un'antica famiglia della città, si affacciava sull'omonimo larghetto, abbattuto negli anni sessanta, punto di passaggio obbligato per le persone che si recavano al vicino mercatino di Porta di San Giovanni;
* [[Palazzo Riviello]] ([[XVII secolo]]), intitolato inizialmente allo statista [[Nicola Alianelli]], ha avuto anche la funzione di cella per detenuti in attesa di giudizio;
* [[Palazzo Branca-Quagliano]] ([[XVIII secolo]]), teatro dell'assassinio dei rivoluzionari fratelli Siani nel [[1799]], passò alla famiglia Branca nell'Ottocento ed ospitò il re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] in visita nel [[1848]].
* [[Palazzo Bollettino]] ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), di origine medievale, realizzato inglobando parte dell'antica cinta muraria della città, compresa una torre di guardia
 
==== Palazzi bancari ====
; [[Palazzo Bonifacio (Potenza)|Palazzo Bonifacio]] : Palazzo nobiliare del Seicento, probabilmente adibito a fortino data la struttura imponente e la presenza di feritoie.
A Potenza ci sono alcuni esempi di palazzi bancari storici di particolare pregio architettonico.
 
* [[Ex palazzo della Banca Popolare di Pescopagano]] ([[1985]]), costruito su progetto dell'architetto Maggio, è considerato una sintesi tra ispirazioni provenienti dal medioevo lucano ed architetture moderne, nonché un esempio di [[architettura postmoderna]];<ref name=":212">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/12/15/castello-postmoderno-dante-b-maggio-potenza/|titolo=IL CASTELLO POSTMODERNO DI DANTE B. MAGGIO A POTENZA|autore=Pino A. Quartana|sito=Potentia Review|data=15 dicembre 2017|accesso=11 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200411115044/http://www.potentiareview.it/2017/12/15/castello-postmoderno-dante-b-maggio-potenza/}}</ref>
; Palazzo Castellucci : Uno dei pochi palazzi importanti del centro storico rimasto di proprietà di una antica famiglia della città. Esso si affacciava sull'omonimo larghetto, abbattuto negli anni sessanta, punto di passaggio obbligato per le persone che si recavano al vicino mercatino di Porta di San Giovanni.
* [[Palazzo del Banco di Napoli (Potenza)|Palazzo del Banco di Napoli]] ([[1914]]), trae ispirazione dai palazzi [[Architettura neoclassica in Italia|neoclassici]] napoletani del [[XVIII secolo|settecento]] e venne considerato l'esempio di architettura colta nel capoluogo lucano, almeno fino all'avvento dello [[Razionalismo italiano|stile razionalista]];<ref name=":210">{{Cita|V. Giambersio|pp. 46–47|Giambersio}}.</ref>
* [[Palazzo della Banca d'Italia (Potenza)|Palazzo della Banca d'Italia]] ([[1938]]), situato in pieno centro storico, è uno dei rari esempi di architettura in [[Eclettismo (arte)|stile eclettico]] degli [[Anni 1930|anni trenta]] in città.<ref name=":211">{{Cita|V. Giambersio|pp. 64–65|Giambersio}}.</ref>
 
==== Impianti industriali storici ====
; [[Depuratore storico di Potenza]] :Antico impianto di trattamento delle acque cittadine, non più in uso, progettato dal professor Girolamo Ippolito. I lavori di costruzione iniziarono nel [[1933]], l’impianto entrò in funzione il 21 ottobre [[1935]] e fu inaugurato il 28 ottobre 1935.<ref>Prof. ing. G. Ippolito “L’impianto di epurazione delle acque di fogna di Potenza”, pubblicato sulla rivista Acqua e Gas n. 11-12 anno 1938</ref> Si tratta di una pregevole opera ingegneristica molto innovativa per la tecnologia dell'epoca, essendo stato il primo impianto in Italia ed uno dei primi in [[Europa]] a realizzare "un completo ciclo epurativo, un completo ciclo digestivo dei fanghi ed una completa utilizzazione dei gas della digestione, dei liquami epurati e dei fanghi digeriti", consentendo l'irrigazione dei terreni agricoli circostanti e rappresentando così uno dei primi esempi moderni di progettazione nell'ottica dello [[sviluppo sostenibile]].<ref>“L’impianto di depurazione delle acque di fogna di Potenza” ing. Franklin Colamonico in “Annali dei Lavori Pubblici”, 1935 vol. 73 ed. 2 - pagg. 1134-1138</ref>
 
=== Architetture militari ===
Il [[Centro storico di Potenza|centro storico della città]], a partire dal medioevo, fu protetto da una cinta muraria, che comprendeva [[Porte di Potenza|sei porte di accesso]], e dalla presenza di un castello, che fungeva anche da punto di osservazione sulla sottostante valle del [[Basento]]. I resti di queste fortificazioni sono le rimanenti porte della città e la Torre Guevara.<ref name=":21" /><ref name=":8" /> La caserma Lucania è invece una struttura militare risalente all'[[XIX secolo|Ottocento]].<ref name=":04">{{Cita web|url=http://www.centrostudisalinardi.it/cms/comitati-scentifici-del-cssm/46-z91d/66-storia-della-caserma-lucania|titolo=STORIA DELLA CASERMA LUCANIA|autore=Rocco Galasso|accesso=16 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200416131304/http://www.centrostudisalinardi.it/cms/comitati-scentifici-del-cssm/46-z91d/66-storia-della-caserma-lucania}}</ref>
[[File:Potenza, Torre Guevara 3.jpg|thumb|La Torre Guevara con annesso giardino]]
 
; [[Porte di Potenza]] : Facenti parte del sistema di fortificazioni della città, garantivano l'accesso alla parte antica di Potenza in epoca medievale. Delle sei antiche porte ne sono rimaste soltanto tre, ossia Porta San Giovanni in via Caserma Lucana, Porta San Luca in via Manhes e Porta San Gerardo in largo Duomo; le altre tre, ovvero Porta Salza, Porta Mendola e Porta Trinità, furono abbattute durante i lavori pubblici realizzati per la modernizzazione della città, che ebbero inizio nel 1806.<ref name=":21">Cfr. A. L. Sannino, ''Territorio e popolazione a Potenza in età moderna'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, pp. 20-21.</ref>
Il [[Centro storico di Potenza|centro storico della città]], a partire dal medioevo, fu protetto da una cinta muraria, che comprendeva [[Porte di Potenza|sei porte di accesso]], e dalla presenza di un castello, che fungeva anche da punto di osservazione sulla sottostante valle del [[Basento]]. I resti di queste fortificazioni sono le rimanenti porte della città e la [[Torre Guevara]].<ref name=":21" /><ref name=":8" />
 
[[File:Potenza, Torre Guevara 3.jpg|thumb|upright|La Torre Guevara con annesso giardino]]
; [[Porte di Potenza]] : Facenti parte del sistema di fortificazioni della città, garantivano l'accesso alla parte antica di Potenza in epoca medievale. Delle sei antiche porte ne sono rimaste soltanto tre, ossia Porta San Giovanni in via Caserma Lucana, Porta San Luca in via Manhes e Porta San Gerardo in largo Duomo; le altre tre, ovvero Porta Salza, Porta Mendola e Porta Trinità, furono abbattute durante i lavori pubblici realizzati per la modernizzazione della città, che ebbero inizio nel [[1806]].<ref name=":21">Cfr. A. L. Sannino, ''Territorio e popolazione a Potenza in età moderna'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, pp. 20-21.</ref>
; [[Torre Guevara (Potenza)|Torre Guevara]] : In piazza Beato Bonaventura, all'estremità orientale del centro storico, si può ammirare l'unico resto dell'antico castello della città. L'edificio, di forma cilindrica, in posizione dominante rispetto alla valle del Basento, fu verosimilmente costruito prima del resto del castello, che venne edificato probabilmente dai [[Longobardi]] intorno all'anno 1000 e inglobò la Torre al suo interno.<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|titolo=Torre Guevara {{!}} Centro Storico|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181008053238/http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|urlmorto=sì}}</ref> Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono ai frati cappuccini l'intero edificio ad eccezione della Torre stessa.<ref name=":8" /> In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, con all'interno una cappella dedicata a [[San Carlo Borromeo|San Carlo]]: divenne così la sede dell'[[Ospedale San Carlo|ospedale omonimo]] fino al 1935, quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna. Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] venne disposto l'abbattimento del castello per far posto ad un edificio scolastico, permettendo di salvare la sola torre.<ref name=":8" /> Dal [[2024]] l'area antistante la Torre torna visitabile ai fruitori, dopo i lavori di abbattimento dell'edificio scolastico e di restauro della piazza con il recupero degli antichi confini perimetrali del castello.
 
; [[Caserma Lucania]] : Progettata nel 1885 ed edificata nel 1896 sulla base del preesistente edificio del monastero dei [[Frati minori riformati|Frati riformati]]<ref name=":04"/>, si presenta come una grande costruzione con all'esterno un paramento in pietra e delle file di bifore sovrapposte.<ref name=":110">{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=35291|titolo=Caserma Lucania {{!}} Comune di Potenza|lingua=it|accesso=16 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200727075728/http://www.comune.potenza.it/?page_id=35291|urlmorto=sì}}</ref> Ha ospitato l'illustre ''Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria di Corpo d’Armata'', appartenente al IV° Gruppo del 9º Reggimento d’Artiglieria, dal 1934 al [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], e l'altrettanto glorioso [[91º Battaglione fanteria "Lucania"]] dal 1977 al 2009.<ref name=":04"/><ref name=":110"/> Dal 2019 è sede del Comando Legione [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] "Basilicata".<ref>{{Cita news|url=https://www.basilicata24.it/2019/12/carabinieri-comando-legione-basilicata-si-insedia-nella-caserma-lucania-71165/|titolo=Carabinieri, il Comando Legione Basilicata si insedia nella Caserma Lucania|data=2 dicembre 2019}}</ref>
; [[Torre Guevara]] : In piazza Beato Bonaventura, all'estremità orientale del centro storico, si può ammirare l'unico resto dell'antico castello della città. L'edificio, di forma cilindrica, in posizione dominante rispetto alla valle del Basento, fu verosimilmente costruito prima del resto del castello, che venne edificato probabilmente dai [[Longobardi]] intorno all'[[1000|anno 1000]] e inglobò la Torre al suo interno.<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|titolo=Torre Guevara {{!}} Centro Storico|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref> Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono ai frati cappuccini l'intero edificio ad eccezione della Torre stessa.<ref name=":8" /> In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, con all'interno una cappella dedicata a [[San Carlo]]: divenne così la sede dell'[[Ospedale San Carlo|ospedale omonimo]] fino al [[1935]], quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna. Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] venne disposto l'abbattimento del castello per far posto ad un edificio scolastico, permettendo di salvare la sola torre.<ref name=":8" />
 
=== Altro ===
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{{vedi anche|Centro storico di Potenza}}
 
; [[Via Pretoria]] : L'intero pianoro del centro storico è attraversato da questa antica via, il cui nome e origine rimanderebbero secondo lo storico potentino [[Emmanuele Viggiano]] al tempo di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] e delle guerre civili contro [[Gaio Mario|Mario]], quando egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città [[Basilicata|Lucane]], tra cui Potenza. In ognuna di queste città Silla avrebbe stabilito il Pretorio e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando, che secondo la tradizione romana venne chiamato via Pretoria.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 36-40.</ref> Questa via, che fungeva di fatto da decumano maggiore, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla [[Torre Guevara (Potenza)|Torre Guevara]].
 
; Piazza Mario Pagano: La piazza principale della città, detta comunemente ''Piazza Prefettura'' poiché ospita l'ottocentesco [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|palazzo della Prefettura]], sede del Prefetto e degli uffici provinciali. I lavori per la realizzazione di Piazza Mario Pagano iniziarono nel 1839 per volontà dell'intendente [[Winspeare]], con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini e artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 e il 1847 a opera dell'intendente Francesco Benzo, duca della Verdura.{{Senza fonte}} In origine chiamata ''piazza del Mercato'', poiché vi si svolgeva il mercato della domenica, fu detta ufficialmente ''piazza dell'Intendenza'', dato che vi si affacciava il palazzo del governo, sede dell'intendente e ''piazza Prefettura'' dopo l'[[Unità d'Italia]] e la sostituzione dell'intendente con il prefetto. Intorno al 1870 fu intitolata a [[Mario Pagano]] ed è rimasta invariata fino alla ristrutturazione nel 2012 da parte dell'architetto [[Gae Aulenti]]. Ha ospitato due edizioni del programma "[[L'anno che verrà (programma televisivo)|L'Anno che verrà]]" condotto da Amadeus, nel 2016 e 2019.
[[File:Piazza prefettura potenza.jpg|thumb|324x324px|Veduta di Piazza Mario Pagano, con a sinistra il Teatro Francesco Stabile e a destra il Palazzo della Prefettura]]
 
; [[Piazza Matteotti (Potenza)|Piazza Matteotti]] : Il centro cittadino, situato su un lungo e stretto pianoro a 819 metri di altitudine, gravita intorno a questa piazza, sulla quale si affacciano alcune delle [[Palazzo|case palazziate]] di maggior interesse architettonico della città. Piazza Matteotti, che era anticamente denominata ''piazza Sedile'', prese il nome di ''piazza del Fascio'' durante il ventennio fascista ed il nome attuale dopo il 1944. Probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina, ospitava il seggio dell'Università dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne e per decreto regio del 1810{{Senza fonte}} vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale, dove sorge il tempietto di San Gerardo, c'erano la cappella di San Domenico con la vicina torre, i locali della neviera per la raccolta della neve, la Porta e il vicolo della Beccheria, dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni. In occasione della festa del patrono della città nella piazza veniva innalzata la cassa armonica per le esibizioni della banda musicale.
; Piazza Mario Pagano : La piazza principale della città, detta comunemente ''Piazza Prefettura'' poiché ospita l'ottocentesco [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|palazzo della Prefettura]], sede del Prefetto e degli uffici provinciali. I lavori per la realizzazione di Piazza Mario Pagano iniziarono nel 1839 per volontà dell'intendente [[Winspeare]], con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini e artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 e il 1847 a opera dell'intendente Francesco Benzo, duca della Verdura.{{citazione necessaria}} In origine chiamata ''piazza del Mercato'', pioichè vi si svolgeva il mercato della domenica, fu detta ufficialmente ''piazza dell'Intendenza'', dato che vi si affacciava il palazzo del governo, sede dell'intendente e ''piazza Prefettura'' dopo l'[[Unità d'Italia]] e la sostituzione dell'intendente con il prefetto. Intorno al 1870 fu intitolata a [[Mario Pagano]] ed è rimasta invariata fino alla ristrutturazione nel 2012 da parte dell'architetto [[Gae Aulenti]].
 
; Piazza Matteotti : Il centro cittadino, situato su un lungo e stretto pianoro a 819 metri di altitudine, gravita intorno a questa piazza, sulla quale si affacciano alcune della [[Palazzo|case palazziate]] di maggior interesse architettonico della città. Piazza Matteotti, che era anticamente denominata ''piazza Sedile'', prese il nome di ''piazza del Fascio'' durante il ventennio fascista ed il nome attuale dopo il [[1944]]. Probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina, ospitava il seggio dell'Università dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne e per decreto regio del 1810{{citazione necessaria}} vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale, dove sorge il tempietto di San Gerardo, c'erano la cappella di San Domenico con la vicina torre, i locali della neviera per la raccolta della neve, la Porta e il vicolo della Beccheria, dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni. In occasione della festa del patrono della città nella piazza veniva innalzata la cassa armonica per le esibizioni della banda musicale.
 
==== Ponti ====
[[File:Ponte Musmeci 1.jpg|thumb|Il viadotto dell'industria sul fiume Basento, meglio noto come [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]]]]
 
A Potenza sono stati realizzati diversi ponti per consentire l'attraversamento del fiume [[Basento]], alcuni dei quali sono di notevole interesse storico o architettonico.
 
[[File:Ponte Musmeci 1.jpg|thumb|Il viadotto dell'industria sul fiume Basento, meglio noto come [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]]]]
; [[Ponte sul Basento|Viadotto dell'industria o ponte Musmeci]] : Realizzato dall'ingegnere [[Sergio Musmeci]], mette in comunicazione la città con la [[Raccordo autostradale 5|tangenziale]] in direzione [[Salerno]] o [[Taranto]]. Concepito come oggetto scultoreo a scala urbana, fu progettato a partire dal [[1967]] e completato nel [[1975]].<ref>[http://www.aising.it/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf].</ref> Il ponte, un'unica volta di trenta centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, attraversa sia il fiume Basento che i binari della ferrovia; è, secondo gli esperti, la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. Si tratta di un'opera di straordinaria importanza per l'ingegneria e architettura mondiale ed è l'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal [[MIBACT]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ingenio-web.it/7224-lopera-di-sergio-musmeci-e-la-sua-attualita-per-i-progettisti-italiani|titolo=L’opera di Sergio Musmeci e la sua attualità per la progettazione Italiana|sito=www.ingenio-web.it|accesso=13 dicembre 2018}}</ref>
; [[Ponte sul Basento|Ponte Musmeci]] : Realizzato dall'ingegnere [[Sergio Musmeci]], mette in comunicazione la città con la [[Raccordo autostradale 5|tangenziale]] in direzione [[Salerno]] o [[Taranto]]. Concepito come oggetto scultoreo a scala urbana, fu progettato a partire dal 1967 e completato nel 1975.<ref>{{Cita web|url=http://www.aising.it:80/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf|titolo=|sito=www.aising.it|accesso=2025-08-16|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20130810165838/http://www.aising.it:80/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf|dataarchivio=2013-08-10}}</ref> Il ponte, un'unica volta di trenta centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, attraversa sia il fiume Basento che i binari della ferrovia; è, secondo gli esperti, la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. Si tratta di un'opera di straordinaria importanza per l'ingegneria e architettura mondiale ed è l'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal [[Ministero per i beni e le attività culturali|MiBAC]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ingenio-web.it/7224-lopera-di-sergio-musmeci-e-la-sua-attualita-per-i-progettisti-italiani|titolo=L’opera di Sergio Musmeci e la sua attualità per la progettazione Italiana|accesso=13 dicembre 2018}}</ref>
 
[[File:Roman bridge potenza.jpg|thumb|Il Ponte romano di Potenza, noto anche come Ponte di San Vito]]
; [[Ponte di San Vito]] : È il ponte sul Basento di maggiore interesse dal punto di vista storico: la costruzione sarebbe da porre in epoca tardo-romana, come evidente dai piloni, l'unico resto della struttura originaria, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuti dall'età medioevale in poi. Il ponte è a tre luci a pianta rettilinea e poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume. Anticamente chiamato ponte Sant'Aronzio, il ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della [[via Herculea]], che attraversando la [[Lucania]] toccava anche la città di Potenza. La denominazione iniziale del ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di Sant'Aronzio, che giunto dall'[[Africa]] con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi tra il [[238]] e il [[288|288 d.C.]] l'estremo supplizio presso il fiume Basento.
; Ponte di San Vito: È il ponte sul Basento di maggiore interesse dal punto di vista storico: la costruzione sarebbe da porre in epoca tardo-romana, come evidente dai piloni, l'unico resto della struttura originaria, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuti dall'età medioevale in poi. Il ponte è a tre luci a pianta rettilinea e poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume. Anticamente chiamato ponte Sant'Aronzio, il ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della [[via Herculea]], che attraversando la [[Lucania]] toccava anche la città di Potenza. La denominazione iniziale del ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di Sant'Aronzio, che giunto dall'[[Africa]] con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi tra il [[238]] e il [[288|288 d.C.]] l'estremo supplizio presso il fiume Basento.
 
==== Statue ====
[[File:Tempietto del patrono della città di Potenza San Gerardo.jpg|thumb|upright|Tempietto di San Gerardo, opera degli scultori Michele ed [[Antonio Busciolano]]]]
; Tempietto di San Gerardo: Edicola votiva sita sul limite meridionale di piazza Matteotti e comunemente conosciuta come "San Gerardo di marmo",<ref>{{Cita libro|autore=Raffaele Riviello|titolo=Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizii del popolo potentino|anno=1893|editore=Tip. Ed. Garramone e Marchesiello|città=Potenza|p=p. 143}}</ref> che ospita al suo interno una statua marmorea di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]], santo patrono della città.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|titolo=Tempietto di San Gerardo|accesso=23 dicembre 2018|dataarchivio=24 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181224023755/http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|urlmorto=sì}}</ref> Il tempietto e la statua furono realizzati tra il 1861 e il 1866 dai fratelli scultori [[Antonio Busciolano|Antonio]] e Michele Busciolano, su progetto dell'architetto Giuseppe D’Errico, in sostituzione del tradizionale tempietto in legno che veniva realizzato annualmente dagli artigiani della città in onore del santo patrono.<ref name=":29">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922095928/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AnJD37-cFwDUJ%3Awww.potentiareview.it%2F2017%2F05%2F15%2Fmichele-busciolano-un-operaio-dellarte%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/296732/fu-antonio-busciolano-a-realizzare-leffigie-nel-1866.html|titolo=Fu Antonio Busciolano a realizzare l’effigie nel 1866|data=16 agosto 2011}}</ref> Il tempietto, in stile neoclassico, è una struttura in pianta esterna pentastile e pianta centrale a forma di mezzo ottagono, chiuso nella parte posteriore da un muro impreziosito da una vetrata colorata, mentre nella parte anteriore vi è un colonnato rivolto verso Piazza Matteotti.<ref name=":28" /><ref name=":29" /> Ai lati della statua sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola, mentre quella a sinistra ricorda due eventi importanti della storia della città: l'attacco dei [[Brigantaggio|briganti]] nel 1809 e l'[[Insurrezione lucana|insurrezione del 18 agosto 1860]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5009|titolo=Tempietto di San Gerardo {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref>
 
; Busto di Zanardelli: Monumento risalente al 1910 ed ubicato in piazza Vittorio Emanuele II, è dedicato allo statista, politico e patriota [[Giuseppe Zanardelli]], il quale si occupò della [[questione meridionale]] ed in particolare delle precarie condizioni della Basilicata prima con un viaggio ufficiale nel 1902, poi con l'approvazione della legge speciale per la Basilicata nel 1904.<ref>{{Cita web|url=https://www.popolis.it/zanardelli-e-la-lucania-a-potenza-un-monumento-in-suo-onore/|titolo=Zanardelli e la Lucania: a Potenza un monumento in suo onore - Popolis.it|autore=Luca Quaresmini|accesso=10 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191210155053/https://www.popolis.it/zanardelli-e-la-lucania-a-potenza-un-monumento-in-suo-onore/|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:Monumento caduti potenza.jpg|thumb|Monumento ai caduti potentini nella [[Grande Guerra]], opera dello scultore Giuseppe Garbati]]
; Tempietto di San Gerardo : Edicola votiva sita sul limite meridionale di piazza Matteotti, che ospita al suo interno una statua marmorea di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]], santo patrono della città.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|titolo=Tempietto di San Gerardo|sito=www.ottocentoinmostra.it|accesso=23 dicembre 2018}}</ref> Il tempietto e la statua furono realizzati tra il [[1861]] e il [[1866]] dai fratelli scultori [[Antonio Busciolano|Antonio]] e Michele Busciolano, su progetto dell'architetto Giuseppe D’Errico, in sostituzione del tradizionale tempietto in legno che veniva realizzato annualmente dagli artigiani della città in onore del santo patrono.<ref name=":29">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=23 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/296732/fu-antonio-busciolano-a-realizzare-leffigie-nel-1866.html|titolo=Fu Antonio Busciolano a realizzare l’effigie nel 1866|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=16 agosto 2011}}</ref> Il tempietto, in stile neoclassico, è una struttura in pianta esterna pentastile e pianta centrale a forma di mezzo ottagono, chiuso nella parte posteriore da un muro impreziosito da una vetrata colorata, mentre nella parte anteriore vi è un colonnato rivolto verso Piazza Matteotti.<ref name=":28" /><ref name=":29" /> Ai lati della statua sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola, mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città: l'attacco dei [[Brigantaggio|briganti]] nel [[1809]] e l'[[Insurrezione lucana|insurrezione del 18 agosto 1860]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5009|titolo=Tempietto di San Gerardo {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref>
; Monumento ai caduti della prima guerra mondiale: Monumento commemorativo dedicato ai caduti potentini durante la [[prima guerra mondiale]]. Realizzato nel 1925 dallo scultore Giuseppe Garbati, vincitore del concorso per la realizzazione dell'opera tenutosi nel 1924.<ref name=":58">{{Cita web|url=http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3525|titolo=Monumento ai caduti della prima guerra mondiale {{!}} Centenario Prima Guerra Mondiale 1914 - 1918|sito=luoghi.centenario1914-1918.it|lingua=it|accesso=1º marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200301142350/http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3525}}</ref> È costituito da un cippo monumentale in pietra e marmo sorretto da una base a gradoni; sulla sommità è posta una statua raffigurante una figura femminile in abiti antichi, armata di spada e scudo, che sorregge un uomo morente. Ai lati del gruppo vi sono motivi decorativi vegetali e lanterne votive.<ref name=":58" /> Tutte le facciate dell'opera presentano lastre marmoree recanti i nomi dei caduti di Potenza durante il conflitto.<ref name=":58" />
 
; Porta del Gigante: Scultura in bronzo di [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], commemorativa della ricostruzione della città a seguito del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]], situata in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/23/news/potenza_addio_ad_antonio_masini_artista_visionario-214973290/|titolo=Potenza: addio ad Antonio Masini, artista visionario|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=23 dicembre 2018}}</ref>
 
[[File:Statua leone rampante potenza.jpg|thumb|Statua del Leone Rampante, di Vito Natalino Giacummo]]
; Statua del leone rampante :Statua raffigurante il [[Leone (araldica)|leone rampante]], simbolo [[Araldica|araldico]] della città. L'opera si presenta come un'imponente scultura bronzea di quattordici quintali, con altezza superiore ai due metri, pensata per essere sostenuta da un piedistallo sia per l'equilibrio strutturale che artistico.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.giornaledibasilicata.com/2014/12/arriva-potenza-la-scultura-in-bronzo.html|titolo=Arriva a Potenza la scultura in bronzo 'Leone Rampante'|pubblicazione=www.giornaledibasilicata.com|data=}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/615596/potenza-e-il-leone-rampante-in-cerca-di-casa-stabile.html|titolo=Potenza e il leone rampante in cerca di casa stabile|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=2 gennaio 2015}}</ref><ref name=":30">{{Cita news|autore=|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|titolo=Il leone ostaggio di soldi e giunte
; Statua del leone rampante: Statua raffigurante il [[Leone (araldica)|leone rampante]], simbolo [[Araldica|araldico]] della città. L'opera si presenta come un'imponente scultura bronzea di quattordici quintali, con altezza superiore ai due metri, pensata per essere sostenuta da un piedistallo sia per l'equilibrio strutturale che artistico.<ref>{{Cita news|url=https://www.giornaledibasilicata.com/2014/12/arriva-potenza-la-scultura-in-bronzo.html|titolo=Arriva a Potenza la scultura in bronzo 'Leone Rampante'}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/615596/potenza-e-il-leone-rampante-in-cerca-di-casa-stabile.html|titolo=Potenza e il leone rampante in cerca di casa stabile|data=2 gennaio 2015}}</ref><ref name=":30">{{Cita news|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|titolo=Il leone ostaggio di soldi e giunte
La storia di un'opera che divide i potentini|pubblicazione=www.quotidianodelsud.it|data=23 dicembre 2014}}</ref> La sua realizzazione fu voluta dall'amministrazione comunale nel [[2002]] come simbolo cittadino, a seguito della disponibilità di fondi nazionali dedicati alla realizzazione di opere d'arte, e fu commissionata nel [[2004]] all'artista potentino Vito Natalino Giacummo, docente di [[scultura]] e [[fotografia]] presso l’[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Belle Arti di Brera]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=14001|titolo=Scultura bronzea ‘Leone rampante’ collocata in piazza Pignatari {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref><ref name=":30" /> La statua venne consegnata nel [[2014]] e, sebbene concepita per essere collocata in piazza Mario Pagano, è stata posta prima davanti al Palazzo di Città, poi in Largo Pignatari.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|titolo=Potenza, la statua del leone rampante si sposta a centro città|pubblicazione=www.nuovadelsud.it|data=21 dicembre 2018}}</ref> Nel [[2018]] l'amministrazione ne decide lo spostamento in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=30415|titolo=Statua leone rampante in piazza Vittorio Emanuele II {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2018/12/20/potenza-la-statua-del-leone-rampante-in-piazza-xviii-agosto/|titolo=Potenza, la statua del leone rampante in piazza “XVIII Agosto”|pubblicazione=www.ufficiostampabasilicata.it|data=20 dicembre 2018}}</ref>
La storia di un'opera che divide i potentini|pubblicazione=www.quotidianodelsud.it|data=23 dicembre 2014|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223214525/https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|urlmorto=sì}}</ref> La sua realizzazione fu voluta dall'amministrazione comunale nel 2002 come simbolo cittadino, a seguito della disponibilità di fondi nazionali dedicati alla realizzazione di opere d'arte, e fu commissionata nel 2004 all'artista potentino Vito Natalino Giacummo, docente di [[scultura]] e [[fotografia]] presso l’[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Belle Arti di Brera]].<ref name=":30" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=14001|titolo=Scultura bronzea ‘Leone rampante’ collocata in piazza Pignatari {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref> La statua venne consegnata nel 2014 e, sebbene concepita per essere collocata in piazza Mario Pagano, è stata posta prima davanti al Palazzo di Città, poi in Largo Pignatari.<ref>{{Cita news|url=http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|titolo=Potenza, la statua del leone rampante si sposta a centro città|data=21 dicembre 2018|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181224025301/http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|urlmorto=sì}}</ref> Nel 2018 l'amministrazione ne decide lo spostamento in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=30415|titolo=Statua leone rampante in piazza Vittorio Emanuele II {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2018/12/20/potenza-la-statua-del-leone-rampante-in-piazza-xviii-agosto/|titolo=Potenza, la statua del leone rampante in piazza “XVIII Agosto”|data=20 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Siti archeologici ===
In città sono state rinvenute numerose [[Epigrafia latina|epigrafi romane]], attualmente visibili su numerosi edifici del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] o nei musei e nelle chiese cittadine,<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/04/15/le-antiche-rovine-di-potenza/|titolo=LE ANTICHE ROVINE DI POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922103335/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AG-xmZOAu9tUJ%3Awww.potentiareview.it%2F2018%2F04%2F15%2Fle-antiche-rovine-di-potenza%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/30/la-res-publica-potentinorum-raccontata-dalle-epigrafi-romane/|titolo=LA 'RES PUBLICA POTENTINORUM' RACCONTATA DALLE EPIGRAFI ROMANE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190927113433/http://www.potentiareview.it/2016/10/30/la-res-publica-potentinorum-raccontata-dalle-epigrafi-romane/}}</ref>, che sono state oggetto di studio del grande [[Storiografia|storico]] [[Theodor Mommsen|Theodor Momsen]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/07/15/mommsen-il-piu-grande-storico-della-roma-antica-a-potenza/|titolo=MOMMSEN, IL PIU’ GRANDE STORICO DELLA ROMA ANTICA, A POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928073351/http://www.potentiareview.it/2018/07/15/mommsen-il-piu-grande-storico-della-roma-antica-a-potenza/}}</ref> Oltre a questi reperti ed al ponte romano di San Vito, a Potenza sono presenti due importanti siti archeologici risalenti uno all'epoca romana, l'altro all'insediamento degli antichi [[Lucani]].
 
; Villa romana di Malvaccaro : La [[villa romana di Malvaccaro]] è un sito archeologico di rilevante interesse situato nel moderno quartiere di [[Poggio Tre Galli]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/la-villa-romana-di-malvaccaro/|titolo=La Villa Romana di Malvaccaro|sito=Basilicata Turistica|accesso=23 dicembre 2018|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://turistipersbaglio.com/2014/10/12/potenza-la-villa-romana-di-malvaccaro/|titolo=Potenza, la Villa Romana di Malvaccaro|sito=Turisti per Sbaglio|data=12 ottobre 2014|accesso=23 dicembre 2018}}</ref> Rinvenuta a metà degli [[Anni 1980|anni ottanta del XX secolo]], si tratta di un'antica villa databile all'età [[Tardo impero romano|post-costantiniana]], che comprende cinque ambienti con mosaici gravitanti intorno ad un'aula absidata, con [[arte musiva]] risalente almeno al [[III secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1902080426.html|titolo=Potenza - Villa romana di Malvaccaro|autore=System|sito=www.beniculturali.it|accesso=23 dicembre 2018}}</ref> Della villa sono stati ritrovati i muri perimetrali a nord-ovest e a nord-est ed altre strutture in direzione sud.<ref>A. Capano, ''La villa romana della contrada “Malvarcaro” di Potenza'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 3 (1987), ''passim''.</ref>
 
; [[Fattoria lucana]] :Nel [[2008]] è stato rinvenuto nei pressi di via del Gallitello un complesso abitativo, ubicato presso la confluenza del torrente omonimo con il fiume [[Basento]], che risulta essere il più importante sito mai scoperto nell'ambito urbano di Potenza.<ref name=":31">{{Cita news|autore=Maria Rosa Turi|url=https://www.archeomedia.net/potenza-sensazionale-scoperta-di-una-fattoria-agricola/|titolo=POTENZA. Sensazionale scoperta di una fattoria agricola.|pubblicazione=www.archeomedia.net|data=24 giugno 2008}}</ref> Si tratterebbe di un'antica fattoria funzionale allo sfruttamento agricolo dell'area; l'esame dei manufatti ceramici e degli altri reperti rinvenuti fa ipotizzare una datazione tra la fine del [[IV secolo a.C.|IV]] e i primi decenni del [[III secolo a.C.]], quindi da mettere in relazione con il sistema insediativo dei [[Lucani]] in un momento precedente alla romanizzazione del territorio.<ref name=":31" /><ref name=":32">{{Cita news|autore=|url=https://www.tio.ch/estero/392670/italia-archeologia-scoperto-a-potenza-sito-lucano-iv-secolo-a-c|titolo=Italia: archeologia, scoperto a Potenza sito lucano IV secolo a.C.|pubblicazione=www.tio.ch|data=30 aprile 2008}}</ref> Allo stato delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari, di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa trecento metri quadrati.<ref name=":31" /><ref name=":32" /> Il complesso è ancora in corso di scavo, sotto la direzione scientifica della [[soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata]].<ref>Rapporto da Metropolisinfo.it, sezione della Provincia di Potenza.</ref>.
 
=== Aree naturali ===
La città si caratterizza per la massiccia presenza di [[Parco cittadino|parchi]]: Potenza è infatti una delle città italiane con la maggiore superficie di verde urbano per abitante.<ref>{{Cita web|url=https://siviaggia.it/notizie/foto/10-citta-con-piu-alberi-in-italia/177454/attachment/citta-con-piu-alberi-potenza/|titolo=Le 10 città con più alberi in Italia|sito=SiViaggia|data=24 maggio 2017|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230717/https://siviaggia.it/notizie/foto/10-citta-con-piu-alberi-in-italia/177454/attachment/citta-con-piu-alberi-potenza/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-delle-citta-piu-verdi-ditalia-lo-dice/|titolo=POTENZA È UNA DELLE CITTÀ PIÙ VERDI D'ITALIA! LO DICE…|data=23 maggio 2017|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.monzatoday.it/green/life/classifica-citta-verdi.html|titolo=Monza tra le città più verdi d'Italia|sito=MonzaToday|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Di seguito l'elenco delle principali aree verdi presenti nel suo territorio.
 
[[File:Villa comunale santa maria potenza.jpg|thumbnail|Villa comunale di Santa Maria]]
; Villa comunale di Santa Maria : Uno dei parchi più importanti è la storica villa comunale che prende il nome dall'omonimo rione Santa Maria. Nacque come ''Orto agrario sperimentale'' nel [[1823]] a seguito del decreto di [[Gioacchino Murat]] del [[1810]], secondo il quale ogni provincia del [[Regno di Napoli]] doveva avere una Società di Agricoltura con relativo [[Orto botanico|orto agrario]], per incentivare lo studio e lo sviluppo del [[Settore agricolo|settore primario]], in particolare della [[botanica]].<ref name=":22">{{Cita libro|autore=M. A. Pontrandolfi|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|capitolo=I giardini storici, par. 1, L'Orto Agrario Sperimentale Ottocentesco}}</ref> Le attività relative all'Orto sperimentale si arrestarono con l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]], a causa della chiusura della Società di Agricoltura e la struttura fu adibita a villa comunale. Attualmente l'area ospita varie specie di [[conifere]], [[latifoglie]], [[Arbusto|arbusti]] ornamentali e piccoli [[Albero|alberi]], oltre ad impianti per la pratica di [[Sport|attività sportive]] all'aperto.<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-villa-comunale-di-santa-maria-storico-parco-della-citta-di-potenza/|titolo=La Villa Comunale di Santa Maria : storico parco della Città di Potenza|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=22 ottobre 2018|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref name=":22" />
; [[Villa di Santa Maria|Villa comunale di Santa Maria]] : Uno dei parchi più importanti è la storica villa comunale che prende il nome dall'omonimo rione Santa Maria. Nacque come ''Orto agrario sperimentale'' nel 1823 a seguito del decreto di [[Gioacchino Murat]] del 1810, secondo il quale ogni provincia del [[Regno di Napoli]] doveva avere una Società di Agricoltura con relativo [[Orto botanico|orto agrario]], per incentivare lo studio e lo sviluppo del [[Settore agricolo|settore primario]], in particolare della [[botanica]].<ref name=":22">{{Cita|M. A. Pontrandolfi|Vol. 2, pp. 642-645| Potenza Capoluogo}}.</ref> Le attività relative all'Orto sperimentale si arrestarono con l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]], a causa della chiusura della Società di Agricoltura e la struttura fu adibita a villa comunale. Attualmente l'area ospita varie specie di [[conifere]], [[latifoglie]], [[Arbusto|arbusti]] ornamentali e piccoli [[Albero|alberi]], oltre ad impianti per la pratica di [[Sport|attività sportive]] all'aperto.<ref name=":22" /><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-villa-comunale-di-santa-maria-storico-parco-della-citta-di-potenza/|titolo=La Villa Comunale di Santa Maria : storico parco della Città di Potenza|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=22 ottobre 2018|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
[[File:Parco montereale potenza.jpg|thumbnail|Veduta del Parco di Montereale]]
; Parco di Montereale : Sorge sulla collina prospiciente il pianoro del centro cittadino ed è un altro parco di rilevante interesse storico: costruito nel [[1934]], è stato inserito nell’inventario generale del “Censimento dei giardini storici della Basilicata”.<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|titolo=Parchi|sito=Come To Potenza|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Al suo interno si trovano una piscina, un campo da bocce, una pista da ballo ed un attrezzato palazzetto dello sport.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Al centro del parco è collocato un monumento ai caduti.<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/attualita/cronacheurbane/2016_11_04/124862.html|titolo=Celebrazioni 4 novembre. A Potenza cerimonia al monumento dei caduti di Montereale - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
; Parco di Montereale: Sorge sulla collina prospiciente il pianoro del centro cittadino ed è un altro parco di rilevante interesse storico: costruito nel 1934, è stato inserito nell’inventario generale del “Censimento dei giardini storici della Basilicata”.<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|titolo=Parchi|sito=Come To Potenza|accesso=20 dicembre 2018|dataarchivio=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230407/https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|urlmorto=sì}}</ref> Al suo interno si trovano una piscina, un campo da bocce, una pista da ballo ed un attrezzato palazzetto dello sport.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230705/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|urlmorto=sì}}</ref> Al centro del parco è collocato un monumento ai caduti.<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/attualita/cronacheurbane/2016_11_04/124862.html|titolo=Celebrazioni 4 novembre. A Potenza cerimonia al monumento dei caduti di Montereale - trmtv|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
[[File:Villa del prefetto potenza.jpg|thumbnail|Giardini terrazzati della Villa del Prefetto]]
; Villa del Prefetto : Situata in pieno [[Centro storico di Potenza|centro storico]], è un'area verde annessa al [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]]. Inizialmente appartenente al monastero dei padri conventuali di San Francesco, utilizzata nel [[Settecento]] per scopi puramente agricoli, la villa vera e propria venne edificata solo nell'[[Ottocento]]. Caratterizzata da terrazze collegate da camminamenti e scalinate balaustrate, con fitta e rigogliosa vegetazione, nel 1934 viene trasformata seguendo lo stile dei [[Giardino all'italiana|giardini rinascimentali all’italiana]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|titolo=Villa del Prefetto {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Dopo anni di chiusura per manutenzione è stata riaperta nel [[2017]] grazie ad un'iniziativa promossa da alcune associazioni civiche.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/05/28/news/la_villa_del_prefetto_torna_a_nascere_grazie_a_un_progetto_di_volumezero-166651529/|titolo=Potenza, la villa del prefetto torna a nascere grazie a un progetto di Volumezero|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=28 maggio 2017}}</ref>
; [[Villa del Prefetto]] : Situata in pieno [[Centro storico di Potenza|centro storico]], è un'area verde annessa al [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]]. Inizialmente appartenente al monastero dei padri conventuali di San Francesco, utilizzata nel [[Settecento]] per scopi puramente agricoli, la villa vera e propria venne edificata solo nell'[[Ottocento]]. Caratterizzata da terrazze collegate da camminamenti e scalinate balaustrate, con fitta e rigogliosa vegetazione, nel 1934 viene trasformata seguendo lo stile dei [[Giardino all'italiana|giardini rinascimentali all’italiana]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|titolo=Villa del Prefetto {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230536/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|urlmorto=sì}}</ref> Dopo anni di chiusura per manutenzione è stata riaperta nel 2017 grazie ad un'iniziativa promossa da alcune associazioni civiche.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/05/28/news/la_villa_del_prefetto_torna_a_nascere_grazie_a_un_progetto_di_volumezero-166651529/|titolo=Potenza, la villa del prefetto torna a nascere grazie a un progetto di Volumezero|data=28 maggio 2017}}</ref>
 
; Parco fluviale del Basento : Area verde delimitata dal ponte di San Vito e dal [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]], comprende al suo interno il [[lungofiume]] del [[Basento]]; è stata realizzata nel [[2018]] a seguito della riqualificazione dell'area vicina al corso d'acqua principale della città.<ref name=":23" /><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-apre-parco-fluviale-del-basento/|titolo=A POTENZA APRE IL PARCO FLUVIALE DEL BASENTO!|data=27 aprile 2018|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref name=":23" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=758|titolo=Parco Fluviale del Basento {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
; Parco Baden -Powell: :Parco creato nel [[1955]] per volere della Direzione Sanitaria, che volle dotare di un'area verde lo spazio antistante la struttura ospedaliera che si trovava nella zona.<ref name=":36">{{Cita web|url=http://www.parcobadenpowell.it/il-parco/|titolo=Il Parco {{!}} Parco Baden Powell Potenza|accesso=10 febbraio 2019}}</ref> Il 17 luglio del [[2002]] venne intitolato a [[BadenRobert Baden-Powell]], su iniziativa degli [[scautismo|scout]] di Potenza.<ref name=":36" /> L'area ospita nel corso dell'anno eventi di varia natura tra cui manifestazioni culturali, sociali, sportive e ricreative.<ref name=":36" /><ref>{{Cita web|url=http://www.parcobadenpowell.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo {{!}} Parco Baden Powell Potenza|accesso=10 febbraio 2019|dataarchivio=12 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190212070546/http://www.parcobadenpowell.it/chi-siamo/|urlmorto=sì}}</ref> Con una superficie di circa 25.800 metri quadri è uno dei più grandi parchi a disposizione della cittadinanza.<ref name=":36" />
 
; Parco del Seminario : Area verde adiacente al Seminario Pontificio Regionale, risalente al [[1616]]. Venne ampliato e completato, nella seconda metà dello stesso secolo, dal vescovo conventuale Bonaventura Claverio.<ref name=":23" />
 
; Parco del Fiore Bianco (già Elisa Claps ): Dedicato alla memoria di [[Omicidio di Elisa Claps|Elisa Claps]], adolescente potentina scomparsa il 12 settembre [[1993]], vittima di omicidio. Il parco è attrezzato per le attività ginniche all'aperto e comprende un percorso di [[trekking]].<ref name=":23" />
 
; Parco del Rossellino : Polmone verde situato nella località omonima alla periferia sud della città, all'interno del quale si trova il palazzettoPalazzetto dello sportSport ''Antonello Pergola'', detto anche ''Palapecora'' o ''PalapergolaPalarossellino''.<ref name=":23" />
 
; Parco di Sant'Antonio La Macchia : Ubicato nella periferia orientale della città, prende il nome dalla presenza di una chiesa dedicata al [[Antonio di Padova|santo omonimo]]. In passato ha ospitato anche un monastero dell'ordine dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]], che vi si insediarono nel [[1530]].<ref name=":23" />
 
; Parco dell'Europa Unita : Di recente costruzione, è compreso nel popoloso quartiere di [[Poggio Tre Galli]].<ref name=":23" /> È dotato di una pista ciclabile e di un percorso pedonale accessibile a persone con ridotta mobilità.<ref>{{Cita web|url=http://epotenza.com/aree-verdi/parco-dell-europa-unita|titolo=Parco dell’Europa Unita|sito=epotenza.com|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
; Parco Radici: Area verde creata nel 2018 all'interno del moderno quartiere di Poggio Tre Galli, comprende un [[bike park]] ed un'area dedicata ai cani.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29926|titolo=Parco Radici {{!}} Comune di Potenza|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210418174157/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29926|urlmorto=sì}}</ref>
 
; Parco Tre Fontane: Parco realizzato nel 2009 nell'ambito di un progetto di riqualificazione urbana dei quartieri Lucania, Parco tre Fontane e Francioso.<ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/103983/potenza-un-nuovo-parco-in-via-racioppi.html|titolo=Potenza, un nuovo parco in via Racioppi|data=17 aprile 2009}}</ref>
 
; Parco Aurora: Parco presente nell'omonimo quartiere ed inaugurato con la piazza dei Comuni nel 2021.<ref>[https://www.ufficiostampabasilicata.it/ambiente-e-territorio/potenza-inaugurata-la-piazza-dei-comuni/ Potenza | Inaugurata la Piazza dei Comuni - Ufficio Stampa Basilicata]</ref>
 
; Parco Albino Pierro: Parco situato nell'omonima piazza nel rione Macchia Giocoli ed inaugurato nel 2021.<ref>[https://www.ufficiostampabasilicata.it/ambiente-e-territorio/potenza-prende-forma-piazza-albino-pierro-un-altro-parco-nella-citta/ POTENZA | Prende forma piazza "Albino Pierro", un altro parco nella città - Ufficio Stampa Basilicata]</ref><ref>[http://www.comune.potenza.it/?p=44555 Inaugurazione piazza Albino Pierro, nota del gruppo consiliare della Lega – Comune di Potenza]</ref><ref>[https://www.rainews.it/tgr/basilicata/video/2021/07/bas-inaugurazione-piazza-albino-pierro-potenza-verde-mario-guarente-c04fa4f8-f3dc-4b50-9ca8-19d7f71b4830.html Potenza, inaugurata la piazza intitolata ad Albino Pierro]</ref>
 
; Parco Zara: Giardini ubicati tra via Trieste e via Zara.
 
; Parco Portofino: Spazio verde realizzato nell'omonima via, nel rione Parco Aurora.<ref>[http://www.astronik.it/parco-aurora-vuole-uscire-dal-degrado/ Parco Aurora vuole uscire dal degrado | Astronik]</ref>
 
; Parco Guevara: Parco in fase di realizzazione con la riqualificazione dell'area a ridosso dell'[[Torre Guevara (Potenza)|omonima torre]],<ref>[https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-al-via-la-riqualificazione-dellarea-torre-guevara-ecco-come-sara-le-foto/ POTENZA Al via la riqualificazione dell’area “Torre Guevara”: ecco come sarà LE FOTO - Ufficio Stampa Basilicata]</ref> ai margini est del centro storico.
 
; Parco Bucaletto: Area verde di piazza Vairo dotata di quattro aiuole, in mezzo alle quali sorgono quattro fontane circolari, costituite da semplici vasche con interno profondo 25&nbsp;cm e bordo arrotondato di forte spessore dotato di canaletto di raccolta dell’acqua di tracimazione, ma utilizzabile anche come panchina. La grande fontana centrale è costituita da quattro accessi a ponte che conducono ad una sopraelevata sotto forma di rotonda sulla vasca d’acqua. Al centro della rotonda si trovano una scultura alta circa 7 metri, che presenta una forma geometrica a cinque tubi e realizzata in acciaio ed alluminio. Nel perimetro della piazza si svolge invece un'area ciclopedonale.<ref>[http://www.comune.potenza.it/?p=3679 Bucaletto:intitolata a Mons. Vairo la nuova piazza – Comune di Potenza]</ref>
 
; Vallone Santa Lucia: Area a valle di via Mazzini, dal 1985 attraversata dalla cosiddetta Fondovalle rinominata poi viale dell'UNICEF, nonché dal sistema di scale mobili.<ref>{{Cita web |url=http://vivi-potenza.ilcannocchiale.it/2011/02/26/viale_dellunicef.html |titolo=Viale dell'UNICEF |accesso=31 ottobre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211031194736/http://vivi-potenza.ilcannocchiale.it/2011/02/26/viale_dellunicef.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
 
==== Periodo preunitario ====
Abitanti stimati<ref>{{Cita libro|titolo=Vera Armignacco, Potenza: ricerche di geografia urbana, Firenze, 1953}}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!Anno
!Abitanti
|-
|1277
|{{formatnum:2600}}
|-
|1648
|{{formatnum:7038}}
|-
|1757
|{{formatnum:5484}}
|-
|1830
|{{formatnum:9000}}
|-
 
|}
 
==== Periodo postunitario ====
{{Demografia/Potenza (PZ)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano1684, ovvero il 2,62% della popolazione<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=23 luglio 2025}}</ref>. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=23 luglio 2025}}</ref>
Al 31 dicembre 2014 risiedevano a Potenza 1.030 cittadini stranieri.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Dati Istat stranieri 2014}}</ref> Le comunità più numerose sono comunque quella della [[Romania]] con 405 residenti, del [[Marocco]] con 9 e dell'[[Ucraina]] con 75 persone.
 
* [[Romania]] 361
* [[Nigeria]] 172
* [[Bangladesh]] 123
* [[Ucraina]] 82
* [[Marocco]] 81
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto potentino|Dialetti galloitalici di Basilicata}}
Insieme ai dialetti di alcuni comuni limitrofi ([[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]], [[Pignola]] e [[Picerno]]) quello potentino appartiene ai cosiddetti [[dialetti gallo-italici di Basilicata]].<ref>Gerhard Rohlfs, ''Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento'', Galatina, Congedo 1988.</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
La [[parata dei turchi]] di Potenza è una parata in costume che si tiene annualmente la sera del 29 maggio, in cui si rappresenta il leggendario intervento di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]] per salvare la città dall'invasione dei Turchi, evento privo di veridicità storica ma che fa parte del [[folclore]] locale.<ref name=":49">{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/turismi/parata-dei-turchi-e-processione-in-onore-di-san-gerardo-a-potenza/|titolo=Parata dei Turchi e processione in onore di San Gerardo a Potenza|sito=Basilicata Turistica|accesso=6 novembre 2019|urlmorto=sì}}</ref> Nella parata generalmente, oltre ad essere rappresentati San Gerardo, gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città, sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli [[XII secolo|XII]], [[XVI secolo|XVI]] e [[XIX secolo|XIX]], indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici.<ref>[http://www.rete.potenza.it/repositorydelibere/allegati/10350-10351.DOC '''Disciplinare per le “Parate e le rievocazioni storiche”''' dedicate alla commemorazione per San Gerardo Patrono della città di Potenza], approvato con Delibera di Consiglio Comunale nº 120 del 26/05/2011.</ref><ref>Sull'antropologia di questa festa, cfr. F. Mirizzi, ''Le tradizioni popolari'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S.M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 67-75.</ref> Il 30 maggio i festeggiamenti in onore del santo si concludono con una processione religiosa che percorre le strade del centro storico.<ref name=":49" />
{{vedi anche|Parata dei turchi}}
 
La [[parata dei turchi]] di Potenza è una parata in costume che si tiene annualmente la sera del 29 maggio, in cui si rappresenta il leggendario intervento di [[San Gerardo]] per salvare la città dall'invasione dei Turchi, evento privo di veridicità storica ma che fa parte del [[folclore]] locale. Nella parata generalmente, oltre ad essere rappresentati San Gerardo, gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città, sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli [[XII secolo|XII]], [[XVI secolo|XVI]] e [[XIX secolo|XIX]], indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici.<ref>[http://www.rete.potenza.it/repositorydelibere/allegati/10350-10351.DOC '''Disciplinare per le “Parate e le rievocazioni storiche”''' dedicate alla commemorazione per San Gerardo Patrono della città di Potenza], approvato con Delibera di Consiglio Comunale n° 120 del 26/05/2011.</ref><ref>Sull'antropologia di questa festa, cfr. F. Mirizzi, ''Le tradizioni popolari'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S.M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 67-75.</ref> Il 30 maggio i festeggiamenti in onore del santo si concludono con una processione religiosa che percorre le strade del centro storico.
La parata dei turchi di Potenza è stata riconosciuta Patrimonio d'Italia per la tradizione dal [[Ministero del turismo e dello spettacolo|Ministero del Turismo]] nel [[2011]],<ref>{{Cita web|url=https://www.travelnostop.com/news/turismo/ecco-le-34-manifestazioni-patrimonio-ditalia-per-la-tradizione_88481|titolo=Ecco le 34 manifestazioni ‘Patrimonio d’Italia per la tradizione’|sito=Travelnostop|data=29 luglio 2011|accesso=10 novembre 2019}}</ref> Patrimonio immateriale d’Italia dall'[[Istituto centrale per la demoetnoantropologia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.idea.mat.beniculturali.it/feste-e-tradizioni|titolo=Feste e tradizioni|accesso=19 febbraio 2019|dataarchivio=20 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190220003206/http://www.idea.mat.beniculturali.it/feste-e-tradizioni|urlmorto=sì}}</ref>, "''Meraviglia Italiana''" dal Forum nazionale dei Giovani.<ref>{{Cita news|url=https://www.quotidianodelsud.it/quotidiano/ecco-le-17-meraviglie-lucane/|titolo=Ecco le 17 meraviglie lucane|data=12 gennaio 2012}}</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{U|verso=da|Zona ospedaliera di Potenza|urbanistica|agosto 2024}}
 
Potenza, in quanto capoluogo di regione, è sede del governo della [[regione Basilicata]] e del governo della [[provincia di Potenza]].
 
Tra le istituzioni pubbliche con sede a Potenza si ricorda anche l'[[Autorità interregionale di bacino della Basilicata]], ente che gestisce il bacino idrografico dei principali fiumi che attraversano la Basilicata, il cui territorio di competenza si estende anche ad alcuni comuni limitrofi appartenenti alla [[Puglia]] ed alla [[Calabria]].<ref>{{Cita web|url=http://www.adb.basilicata.it/adb/territorio.asp|titolo=Autorità di Bacino - Territorio di competenza|accesso=7 aprile 2019}}</ref>
 
A Potenza ha sede l'[[ospedale San Carlo]], [[ospedale|azienda ospedaliera]] pubblica tra le più grandi del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] per estensione e numero di posti letto,<ref>{{Cita libro|autore = Ugo Maria Tassinari (a cura di)|titolo = Il San Carlo rende conto|anno = 2014|editore = I Quaderni di San Carlo 1810|città = Potenza}}</ref><ref name=":38">{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/collegio_sindacale|titolo=Presentazione|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=25 settembre 2009|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407130907/http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/collegio_sindacale|urlmorto=sì}}</ref> che nel [[2013]] è stata classificata dal quotidiano [[Il Sole 24 ore]] come miglior ospedale del Sud Italia, dodicesimo a livello nazionale, per la qualità del servizio offerto.<ref>{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/media/comunicati_stampa/il_sole_24_ore_sanit%C3%A0_il_san_carlo_%C3%A8_il_migliore_ospedale_del_sud|titolo=Il Sole 24 ore Sanità: il San Carlo è il migliore ospedale del Sud|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=12 aprile 2013|accesso=7 aprile 2019}}</ref> Fu fondato ufficialmente il 2 ottobre [[1810]] sotto il governo di [[Gioacchino Murat]], anche se le sue origini risalgono al [[1626]] con l'istituzione di un'opera pia da parte dei frati cappuccini nei locali del castello cittadino, che ricevettero in donazione della contessa della città, Beatrice Guevara.<ref name=":38" /><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/10/15/storia-un-grande-ospedale-san-carlo-potenza/|titolo=STORIA DI UN GRANDE OSPEDALE; IL ‘SAN CARLO’ DI POTENZA|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=15 ottobre 2017|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928073613/http://www.potentiareview.it/2017/10/15/storia-un-grande-ospedale-san-carlo-potenza/}}</ref>
 
A Potenza si trova anche una delle tre sedi dell'Opera Don Uva, ovvero il Centro di riabilitazione Don Uva, istituto privato aperto nel [[1954]] che si occupa della cura, della riabilitazione e dell'accoglienza di pazienti affetti da [[Malattia di Alzheimer|Alzheimer]] e da altre malattie mentali degenerative o causanti [[disabilità]].<ref>{{Cita web|url=http://www.operadonuva.it/index.php/la-storia|titolo=La Storia|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407130857/http://www.operadonuva.it/index.php/la-storia|urlmorto=sì}}</ref>
Sia l'ospedale San Carlo che il Centro di riabilitazione Don Uva si trovano nella [[zona ospedaliera di Potenza]].
 
[[File:Circolo culturale silvio spaventa filippi pz.jpg|thumbnail|Insegna del Circolo culturale ''[[Silvio Spaventa Filippi]]'', sede della ''Fondazione [[Premio Letterario Basilicata]]'']]
Un altro istituto storico per la sanità cittadina è la clinica Luccioni, struttura privata situata nei pressi del centro storico, dotata di sessanta posti letto che garantisce la diagnosi e la cura di patologie acute pertinenti alla chirurgia generale ed all'ortopedia traumatologica. Fondata nel [[1947]], garantì molti servizi sanitari essenziali alla popolazione della provincia di Potenza, ed anche a parte di quella della provincia di Matera, nel periodo in cui le strutture dell'ospedale San Carlo erano in attesa di ricostruzione dopo essere state distrutte dai bombardamenti durante il [[secondo conflitto mondiale]].
 
Un altro istituto storico per la sanità cittadina è stato l'Istituto Clinico Lucano "Clinica Luccioni", struttura privata che era situata nei pressi del centro storico che si occupava della diagnosi e della cura di patologie acute pertinenti alla [[chirurgia generale]] ed all'[[ortopedia]] traumatologica.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=21231|titolo=Clinica Luccioni, nota di Carretta, Sileo e Lovallo {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 aprile 2019}}</ref> Fondata nel [[1947]] come "Clinica Luccioni", garantì molti servizi sanitari essenziali alla popolazione della provincia di Potenza, ed anche a parte di quella della provincia di Matera, nel periodo in cui le strutture dell'ospedale San Carlo erano in attesa di ricostruzione dopo essere state distrutte dai bombardamenti durante il [[secondo conflitto mondiale]].<ref>{{Cita|L. Luccioni|Vol. 2, p. 735}}.</ref> L'istituto ha attraversato una forte crisi a partire dal [[2017]], anno in cui sono stati licenziati tutti i suoi dipendenti ed è stata revocata la convenzione con la regione Basilicata a causa di una riduzione del fatturato, della mancata assegnazione di nuovi posti letto e di contenziosi con l'amministrazione.<ref>{{Cita web|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/06/12/news/potenza_clinica_luccioni_ex_lavoratori_in_presidio_permanente-198820360/|titolo=Potenza, clinica Luccioni: ex lavoratori in presidio permanente|sito=Repubblica.it|data=12 giugno 2018|accesso=7 aprile 2019}}</ref> Nel [[2019]] alcuni imprenditori potentini hanno dichiarato di voler avviare un progetto imprenditoriale per riaprire lo storico istituto ed assumere tutti gli ex dipendenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.lecronachelucane.it/2019/03/06/basentini-faro-la-clinica/|titolo=BASENTINI: “FARÒ LA CLINICA”|sito=Le Cronache Lucane|data=6 marzo 2019|accesso=7 aprile 2019}}</ref>
Potenza è anche sede del Circolo Culturale "[[Silvio Spaventa Filippi]]", che rappresenta una delle principali associazioni culturali della Basilicata: fondato nel [[1969]], è promotore dal [[1972]] del [[Premio Letterario Basilicata]], annovera tra i suoi collaboratori e membri esponenti di spicco della cultura lucana ed italiana e pubblica dal [[2001]] la rivista culturale Leukanikà, accreditata come rivista scientifica dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
 
Potenza è anche sede del Circolo Culturale "[[Silvio Spaventa Filippi]]", che rappresenta una delle principali associazioni culturali della Basilicata: fondato nel [[1969]],<ref name=":39">{{Cita web|url=https://nonsololibritraisassi.blogspot.com/2018/02/circolo-silvio-spaventa-filippi-e.html|titolo=Circolo Silvio Spaventa Filippi e Premio Letterario Basilicata, Santino Bonsera riconfermato alla Presidenza|sito=Circolo Silvio Spaventa Filippi e Premio Letterario Basilicata, Santino Bonsera riconfermato alla Presidenza|accesso=7 aprile 2019}}</ref> è promotore dal [[1972]] del [[Premio Letterario Basilicata]],<ref>{{Cita web|url=https://premioletterariobasilicata.it/incontro-svimez-per-il-cinquantenario-del-circolo-silvio-spaventa-filippi/|titolo=INCONTRO SVIMEZ PER IL CINQUANTENARIO DEL CIRCOLO SILVIO SPAVENTA FILIPPI|autore=Angela Salvatore|sito=Premio Letterario Basilicata|data=19 febbraio 2019|accesso=7 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://premioletterariobasilicata.it/storia/|titolo=Storia del Premio Letterario Basilicata|autore=Amministratore|sito=Premio Letterario Basilicata|accesso=7 aprile 2019}}</ref> annovera tra i suoi collaboratori e membri esponenti di spicco della cultura lucana ed italiana<ref>{{Cita web|url=https://premioletterariobasilicata.it/comitato-scientifico-circolo-silvio-spaventa-filippi-premio-letterario-basilicata/|titolo=COMITATO SCIENTIFICO CIRCOLO SILVIO SPAVENTA FILIPPI - PREMIO LETTERARIO BASILICATA|autore=Angela Salvatore|sito=Premio Letterario Basilicata|data=29 maggio 2015|accesso=7 aprile 2019}}</ref> e pubblica dal [[2001]] la rivista culturale ''Leukanikà'',<ref name=":39" /> accreditata come rivista scientifica dall’[[Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca]].<ref>{{Cita web|url=http://www.anvur.it/wp-content/uploads/2019/03/Area-10-scientifiche-II-quadrimestre-ASN-2018-2020-1.pdf|titolo=Elenco delle riviste Scientifiche dell'Area 10 - Valido ai fini del II Quadrimestre ASN 2018-2020|formato=PDF}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
L'[[Archivio di Stato di Potenza]] conserva documenti ed atti prodotti da uffici pubblici, studi notarili ed istituzioni religiose soppresse relativi all'intera [[Basilicata]] fino al [[1955]], anno in cui venne istituito l'Archivio di Stato di [[Matera]]; a partire da quella data in poi l'Archivio di Potenza custodisce solo gli atti relativi alla [[Provincia di Potenza|rispettiva provincia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=164483&pagename=166424|titolo=Archivio di Stato di Potenza|autore=System|sito=www.beniculturali.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
L'Archivio storico del comune di Potenza fu istituito con delibera di Consiglio n. 1501 del 31 ottobre 1994 come sezione separata di archivio, in attuazione di quanto previsto dall’art. 30 del DPR 1409 del 30 settembre 1963. Conserva circa 6000 documenti, in gran parte atti prodotti dall’amministrazione comunale e da alcuni enti presenti sul territorio, che coprono un arco temporale che va dall’inizio dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento, pur se con diverse lacune.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/wp-content/uploads/2010/11/presentazione-archivio-Copia.pdf|titolo=Archivio storico comunale: la magia del passato|autore=Carmela Molinari|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
La [[Biblioteca nazionale di Potenza]], nata come sede distaccata della Biblioteca nazionale di Napoli nel [[1974]] e divenuta autonoma nel [[1984]],<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/10/1/2017/La_Storia|titolo=La Storia - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|sito=www.bnpz.beniculturali.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>, ospita una collezione di oltre 200.000{{formatnum:200000}} unità bibliografiche, alcune di notevole pregio risalenti ai secoli [[XVI secolo|XVI]], [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]], oltre alla collezione di opere d'arte dell'artista [[italoamericano]] [[Albert Friscia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/280/1/2018/Il_Patrimonio_documentale_|titolo=Il Patrimonio documentale - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|sito=www.bnpz.beniculturali.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
La [[Biblioteca provinciale di Potenza]]<ref>{{Cita nasceweb|url=http://biblioteca.provincia.potenza.it/|titolo=Biblioteca provinciale di Potenza|accesso=3 gennaio 2020|dataarchivio=19 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150219020606/http://biblioteca.provincia.potenza.it/|urlmorto=sì}}</ref>, istituita nel [[1899]]1893 e inaugurata nel ed1901, è la prima biblioteca pubblica della Basilicata.<ref>Cfr. A. Trombone, ''Teresa Motta. Una bibliotecaria e "un anno di vicende memorabili"'', CalicEditori, Rionero in Vulture 2020, p. 29.</ref> È una delle biblioteche italiane cui spetta di diritto il deposito di una copia di tutto quanto viene pubblicato in Basilicata;. Ospita una collezione di notevolecirca valore{{formatnum:140000}} èunità labibliografiche, tra cui una notevole raccolta di opere locali che annovera documenti provenienti dall'intera Regionemonografie a partire già dal [[1600]] e un patrimonio emerografico del XIX e del XX secolo, in gran parte digitalizzato.<ref>{{Cita web|url=http://wwwbiblioteca.provincia.potenza.it/provincia/detail.jsp?otypepage_id=1126&id=109485&comp=119194332/|titolo=Provincia di Potenza - Biblioteca Provinciale|sito=www.provincia.potenza.itdigitale|accesso=223 dicembregennaio 20182020}}</ref>
[[File:Polo bibliotecario di Potenza.jpg|thumb|La sede del Polo bibliotecario in via don Minozzi]]
Il 14 ottobre 2017 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]], la regione Basilicata e la provincia di Potenza, che ha decretato la nascita del Polo culturale integrato del territorio, che ha riunito la Biblioteca provinciale e la [[Biblioteca nazionale di Potenza]], cui è stata affidata la gestione del Polo. Il protocollo d’intesa che ha portato all’integrazione funzionale e gestionale delle due biblioteche, è stato sottoscritto nell’immobile denominato Bibliomediateca provinciale, appartenente al patrimonio edilizio della provincia di Potenza. La direzione del Polo è stata affidata alla Biblioteca nazionale di Potenza.<ref>{{Cita web|url=http://biblioteca.provincia.potenza.it/?p=905|titolo=Il Polo apre su prenotazione|accesso=3 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809115108/http://biblioteca.provincia.potenza.it/?p=905|urlmorto=sì}}.</ref>
 
A potenzaPotenza ha sede anche la Biblioteca della [[Deputazioni di storia patria|Deputazione di Storia Patria per la Lucania]], che contiene principalmente testi di carattere storico riguardanti tematiche relative al [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]] ede alla Basilicata, nonché pubblicazioni periodiche e non di altri istituti culturali e storici con i quali la Deputazione ha rapporti.<ref>{{Cita web|url=http://www.deputazionestoriapatria.it/biblioteca.htm|titolo=Biblioteca|sitoaccesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181211113243/http://www.deputazionestoriapatria.it/biblioteca.htm|accessourlmorto=22 dicembre 2018}}</ref>
 
La [[Biblioteca per l'infanzia]] comunale di Potenza venne istituita nel [[1983]] ed è rivolta interamente ad un’utenza di età [[Infanzia|infantile]] ed [[Adolescenza|adolescenziale]]; ha un patrimonio librario costituito da oltre 14.000{{formatnum:14000}} volumi ed ha spazi ed ambienti idonei per l'accoglienza di bambini ed adolescenti, dove periodicamente si organizzano attività ad essi dedicate.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=17921|titolo=Biblioteca comunale per l’infanzia {{!}} Comune di Potenza|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
==== Ricerca ====
Le istituzioni che si occupano di attività di ricerca presenti in città sono l'[[Università degli Studi della Basilicata]]<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ricerca/ugov-ricerca.html|titolo=UGOV Ricerca - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=11 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181231012311/http://portale.unibas.it/site/home/ricerca/ugov-ricerca.html|urlmorto=sì}}</ref>, negli ambiti dei rispettivi dipartimenti e scuole, e l'[[Ospedale San Carlo]], che affianca l'attività scientifica in ambito medico all'erogazione dei servizi tipici di una struttura ospedaliera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/documenti_istituzionali|titolo=Mission e Vision|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=25 settembre 2009|accesso=11 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181219064308/http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/documenti_istituzionali|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Scuole ====
Nella città di Potenza, oltre ad isitutiistituti scolastici prescolari, scolastici di primo e di secondo grado inferiore, sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, tra cui il [[Liceo Classicoclassico "Quinto Orazio Flacco" (Potenza)|liceo classico Quinto Orazio Flacco]] e il [[Liceo scientifico Galileo Galilei (Potenza)|liceo scientifico Galileo Galilei]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/scuole/|titolo=Scuole Potenza pubbliche e private|sito=www.comuni-italiani.it|accesso=11 dicembre 2018}}</ref>
 
La città ospita anche un [[conservatorio]] statale, il [[Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa|Conservatorio Carlo Gesualdo Da Venosa]], dal [[1971]].<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/cenni-storici|titolo=Cenni storici|sitoaccesso=11 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181125020523/http://www.conservatoriopotenza.it/content/cenni-storici|accessourlmorto=11 dicembre 2018}}</ref>
 
==== Università ====
{{vedi[[File:Università anchebasilicata2.jpg|thumb|upright=1.6|Cittadella universitaria del polo tecnico-scientifico dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università Cattolica del Sacro Cuore}}Unibas]]]]
[[File:Università basilicata2.jpg|thumb|346x346px|Cittadella universitaria del polo tecnico-scientifico dell'Unibas]]
Potenza è la sede legale dell'[[Università degli Studi della Basilicata]], unica università statale lucana, a partire dal [[1982]], anno della fondazione dell'ateneo.<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ateneo/storia-dellateneo.html|titolo=Storia dell'Ateneo - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=11 dicembre 2018}}</ref>
A Potenza sono operativi due poli dell'Università della Basilicata: il più antico ospita tradizionalmente facoltà e dipartimenti afferenti a discipline [[Disciplinediscipline umanistiche|umanistiche]], mentre il secondo, ospitato nella struttura appositamente progettata dall'architetto Lucio Barbera, più moderno, è strutturato come cittadella universitaria e costituisce il polo delle discipline [[Scienza applicata|tecniche]] e [[Scienze matematiche, fisiche e naturali|scientifiche]].<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ateneo/dipartimenti-e-scuole.html|titolo=Dipartimenti e Scuole - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=11 dicembre 2018}}</ref>
 
Potenza ospita anche una sede distaccata della facoltà di medicina e chirurgia dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] a partire dal [[1997]], a seguito della stipula del protocollo di intesa sottoscritto tra l'ateneo e la regione [[Basilicata]].<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2017_11_24/156895.html|titolo=Potenza, Università Cattolica inaugura ventennale in Basilicata - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=11 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3036213&value=regione|titolo=Università Cattolica, Franconi a inaugurazione anno accademico|sito=Regione Basilicata|accesso=11 dicembre 2018}}</ref>
 
A Potenza si trova anche la ''Scuola Superiore per Mediatori Linguistici della Basilicata'', istituzione universitaria pubblica a gestione privata creata nel [[2017]] dal [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca|MIUR]].<ref name=":55">{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-nostri-giovani-possono-studiare-larabo-russo-cinese-giapponese-grazie-questa-scuola-dettagli/|titolo=A Potenza i nostri giovani possono studiare l'Arabo, il Russo, il Cinese e il Giapponese grazie a questa Scuola! Ecco i dettagli|data=25 settembre 2018|accesso=26 novembre 2019}}</ref><ref name=":56">{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-trovare-lavoro-grazie-allo-spagnolo-arabo-e-cinese-con-il-corso-aperto-a-tutti-ecco-le-parole-del-direttore-della-scuola-superiore-per-mediatori-linguistici/|titolo=Potenza: trovare lavoro grazie allo Spagnolo, Arabo e Cinese con il corso aperto a tutti! Ecco le parole del direttore della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici|data=25 novembre 2019|accesso=26 novembre 2019}}</ref> I corsi della Scuola includono lo studio di numerose lingue europee ed extraeuropee, rendendola una tra le prime in Italia come offerta didattica linguistica.<ref name=":55" /><ref name=":56" />
In passato la città ha ospitato anche una sede distaccata della facoltà di scienze motorie dell'[[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"]]. La sede nacque nel [[1980]], quando l'[[ISEF]] di [[Napoli]] stipulò una convenzione con l'amministrazione comunale potentina. Fu in seguito soppressa nel [[2011]] per effetto della [[riforma Gelmini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.polodistudio.it/dall-isef-ai-giorni-nostri.html|titolo=Dall'ISEF ai giorni nostri - A Potenza, Laurea Scienze Motorie, Psicologia, Giurisprudenza|autore=Accademia del Sapere - Polo di Studio eCampus Potenza|sito=www.polodistudio.it|accesso=13 agosto 2018}}</ref>
 
In passato la città ha ospitato anche una sede distaccata della facoltà di scienze motorie dell'[[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"]]. La sede nacque nel [[1980]], quando l'[[ISEF]] di [[Napoli]] stipulò una convenzione con l'amministrazione comunale potentina. Fu in seguito soppressa nel [[2011]] per effetto della [[riforma Gelmini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.polodistudio.it/dall-isef-ai-giorni-nostri.html|titolo=Dall'ISEF ai giorni nostri - A Potenza, Laurea Scienze Motorie, Psicologia, Giurisprudenza|autore=Accademia del Sapere - Polo di Studio eCampus Potenza|accesso=13 agosto 2018}}</ref>
 
==== Musei ====
Di seguito la lista delle principali istituzioni museali presenti in città.
 
* [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo archeologico nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu"]]. Sito nei locali di [[palazzo Loffredo (Potenza)|palazzo Loffredo]], è l'istituzione museale principale della città, dedicata alla memoria dell'archeologo [[Dinu Adameșteanu]]. Vi sono esposti reperti archeologici delle popolazioni italiche della Lucania preromana, nonché reperti provenienti dalle colonie romane di ''Potentia'', ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":20">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-musei/|titolo=Musei|sito=Come To Potenza|accesso=9 dicembre 2018|dataarchivio=9 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181209124013/https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-musei/|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Museo archeologico provinciale di Potenza|Museo archeologico provinciale]]. Il secondo museo archeologico della città, custodisce reperti preistorici, protostorici e della prima età del ferro, oltre a una collezione di oggetti risalenti al periodo compreso tra l’VIII e il V secolo a.C.<ref name=":20" />
* [[Pinacoteca provinciale di Potenza|Pinacoteca provinciale]]. Ospita sculture e dipinti di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, tra i cui si ricordano la Crocifissione e la Deposizione degli artisti Antonio e Costantino Stabile.<ref name=":20" />
* [[Museo diocesano (Potenza)|Museo diocesano]]. Situato nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]], custodisce reperti storici e artistici di proprietà della diocesi potentina, tra cui spiccano gli oggetti sacri realizzati da maestri artigiani napoletani tra XVI e XIX secolo.<ref name=":20" />
* Galleria espositiva della [[Biblioteca nazionale di Potenza]]. Questa galleria situata all'interno della Biblioteca nazionale espone in forma permanente la collezione delle opere dell'artista [[Italoamericani|italoamericano]] [[Albert Friscia]], composta da 96 dipinti, 65 sculture in bronzo e marmo e 10 opere cinetiche.<ref>{{Cita web|url=https://musei.basilicata.beniculturali.it/musei/|titolo=Galleria espositiva della Biblioteca nazionale di Potenza|sito=Direzione Regionale Musei Basilicata|lingua=it|accesso=24 aprile 2020|dataarchivio=5 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200605100719/https://musei.basilicata.beniculturali.it/musei/|urlmorto=sì}}</ref>
* Galleria civica comunale. Situata nei locali del [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]], ospita mostre di arte figurativa a tema di autori italiani ed europei. È annessa ai locali dell'antica Cappella dei Celestini del palazzo, anch'essa utilizzata come spazio espositivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2275|titolo=Galleria Civica {{!}} Comune di Potenza|accesso=24 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/turismi/galleria-civica-e-cappella-dei-celestini-di-potenza/|titolo=Galleria Civica e Cappella dei Celestini di Potenza|sito=Basilicata Turistica|lingua=it|accesso=24 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Museo d'arte figurativa contemporanea]]. Dedicato all'arte figurativa della prima metà del Novecento, custodisce circa 450 opere pittoriche e sculture di prestigiosi artisti lucani, italiani e stranieri. Le opere sono esposte, ciclicamente, nell'ambito di mostre temporanee a tema.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Museo di Arte Figurativa Contemporanea|accesso=20 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120205028/http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.epotenza.it/scoprire/musei/museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Museo di arte figurativa contemporanea|accesso=9 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181209124651/https://www.epotenza.it/scoprire/musei/museo-di-arte-figurativa-contemporanea|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Media ===
* [[Museo archeologico provinciale di Potenza|Museo archeologico provinciale]]. Il secondo museo archeologico della città, custodisce reperti preistorici, protostorici e della prima età del ferro, oltre ad una collezione di oggetti risalenti al periodo compreso tra l’VIII e il V secolo a.C.<ref name=":20" />
[[File:Rai potenza.jpg|thumbnail|[[Sede Rai di Potenza]], sede regionale per la Basilicata]]
[[File:Gazzetta mezzogiorno potenza.jpg|thumb|upright|Sede potentina de ''[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]'', in piazza Mario Pagano]]
 
==== Stampa ====
* Pinacoteca provinciale. Ospita sculture e dipinti di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, tra i cui si ricordano la Crocifissione e la Deposizione degli artisti Antonio e Costantino Stabile.<ref name=":20" />
A Potenza ha sede la redazione regionale per la Basilicata dell'[[ANSA]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/basilicata/|titolo=Basilicata|autore=Agenzia ANSA|sito=ANSA.it|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
 
Hanno inoltre sede a Potenza le redazioni locali de ''[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]'', che pubblica l'edizione locale ''Gazzetta di Potenza<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/sezioni/132/contatti|titolo=Contatti|accesso=11 novembre 2019}}</ref>'', e de ''[[Il Quotidiano del Sud]]'', che pubblica l'edizione locale, ''Il Quotidiano della Basilicata''.<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/redazione/|titolo=Redazione|sito=Il Quotidiano del Sud|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
* [[Museo diocesano (Potenza)|Museo diocesano]]. Situato nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]], custodisce reperti storici e artistici di proprietà della diocesi potentina, tra cui spiccano gli oggetti sacri realizzati da maestri artigiani napoletani tra XVI e XIX secolo.<ref name=":20" />
 
La città ospita anche la sede di diverse testate giornalistiche di importanza regionale quali il ''Giornale Lucano'', primo quotidiano lucano ad essere pubblicato anche online,<ref>{{Cita web|url=https://giornalelucano.com/about|titolo=Info & Contatti {{!}}|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111143219/https://giornalelucano.com/about|urlmorto=sì}}</ref> ''Controsenso'' ''Basilicata'',<ref>{{Cita web|url=http://www.controsensobasilicata.com/|titolo=ControSenso Basilicata - Home Page|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ''Il Lucano Magazine'',<ref>{{Cita web|url=http://www.lucanomagazine.it/contatti/|titolo=Contatti|sito=Il Lucano Magazine - Una Finestra sulle Realtà Lucane in Italia e nel Mondo|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ''La Nuova del Sud''<ref>{{Cita web|url=https://lanuova.net/contatti/|titolo=Contattaci – La Nuova|accesso=11 novembre 2019}}</ref> e ''Cronache Lucane'', quest'ultimo facente parte del gruppo editoriale AGI.<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/stampa|titolo=Stampa|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref><ref name=":54">{{Cita web|url=https://www.newslinet.com/radio-e-tv-locali-basilicata-agi-ci-prende-gusto-e-dopo-cronache-lucane-tv-crea-altre-quattro-emittenti-rilevando-un-ramo-dazienda-di-tele-a/|titolo=Radio e Tv locali, Basilicata. Agi ci prende gusto e dopo Cronache Lucane Tv crea altre quattro emittenti, rilevando un ramo d’azienda di Tele A|autore=Redazione ed inviati|sito=Newslinet|data=13 gennaio 2019|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
* Museo d'arte figurativa contemporanea. Dedicato all'arte figurativa della prima metà del Novecento, custodisce circa 450 opere pittoriche e sculture di prestigiosi artisti lucani, italiani e stranieri. Le opere sono esposte, ciclicamente, nell'ambito di mostre temporanee a tema.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Copia archiviata|accesso=20 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120205028/http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|dataarchivio=20 novembre 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.epotenza.it/scoprire/musei/museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Museo di arte figurativa contemporanea|sito=www.epotenza.it|accesso=9 dicembre 2018}}</ref>
 
==== MediaRadio ====
La [[sede Rai di Potenza]] si occupa della produzione radiofonica regionale della [[Rai]] in Basilicata.<ref name=":52">{{Cita web|url=http://www.rai5.rai.it/|titolo=Rai - Sedi Regionali|sito=Rai - Sedi Regionali|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
Potenza è sede di redazioni giornalistiche locali e areali, quali oltre all'ANSA e alla RAI anche la redazione di Basilicata della ''Gazzetta del Mezzogiorno'' e i quotidiani lucani ''Quotidiano della Basilicata'' e ''La Nuova del Sud''. In città comunque operano anche giornali minori, quali i settimanali ''Controsenso'',<ref>[http://www.controsensobasilicata.it sito ufficiale Controsenso]</ref> ''Il Balcone del Conte'' e ''Il Lucano Magazine''.
 
A Potenza nacque una delle prime radio locali della regione Basilicata, ovvero ''Radio Potenza Centrale''<ref name=":53">{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/storia/|titolo=Storia|sito=Radio Potenza Centrale|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, che iniziò le sue trasmissioni sin dal [[1973]]<ref name=":53" /> e che oggi rappresenta il mezzo editoriale lucano col maggior numero di contatti quotidiani<ref>{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/ascolti/ascolti-2019/|titolo=Ascolti 2019 Radio Potenza Centrale|sito=Radio Potenza Centrale|data=5 settembre 2019|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111143222/http://www.radiopotenzacentrale.info/ascolti/ascolti-2019/|urlmorto=sì}}</ref>; è l’emittente lucana che possiede più impianti di trasmissione nel meridione d'Italia, le cui trasmissioni sono diffuse, oltre che in tutta la Basilicata, anche in [[Campania]], [[Puglia]], e [[Calabria]].<ref>{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/frequenze/|titolo=Frequenze|sito=Radio Potenza Centrale|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
Hanno altresì sede in città anche redazioni televisive e radiofoniche quali Telenorba, RadioPotenzaCentrale, Radio Eva, Radio Idea, RadioTour Basilicata e la radio in rete RadioStudioWeb.
 
Radio Potenza Centrale fa parte del gruppo editoriale AGI, sempre con sede a Potenza<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/contatti|titolo=Contatti|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, di cui fanno parte anche le radio locali ''Radio Globo'' e ''Radio Eva''.<ref name=":54" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/radio|titolo=Radio|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
=== Arte ===
A Potenza operò, dal [[1608]] al [[1612]], [[Giovanni De Gregorio]], detto ''il Pietrafesa'', uno dei maggiori pittori lucani del [[Seicento]], appartenente alla [[Pittura napoletana|scuola napoletana]];<ref>{{Cita web|url=http://www.basileusonline.it/de-gregorio-giovanni-detto-il-pietrafesa|titolo=De Gregorio Giovanni detto "il Pietrafesa"|sito=www.basileusonline.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.basilicata24.it/2012/08/pittura-il-pietrafesa-prende-vita-nel-museo-a-lui-dedicato-4452/|titolo=Pittura, il Pietrafesa prende vita nel museo a lui dedicato|pubblicazione=www.basilicata24.it|data=1º agosto 2012}}</ref> Potenza in particolare è la località che ospita il maggior numero di tele del Pietrafesa, ben cinque, ed è inoltre la città in cui si trovano tutte le opere della fase giovanile dell'artista.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/30/le-opere-potentine-del-pietrafesa/|titolo=LE OPERE POTENTINE DEL ‘PIETRAFESA’. - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>
 
Hanno inoltre sede a Potenza altre radio locali, quali ''Radio Tour''<ref>{{Cita web|url=http://radiotour.fm/|titolo=RADIO TOUR|sito=RADIO TOUR|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, ''Radio Carina''<ref>{{Cita web|url=https://www.radiocarina.it/|titolo=Radio Carina|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, anch'esse a diffusione interregionale nel Sud Italia,<ref>{{Cita web|url=https://www.radiocarina.it/frequenze.html|titolo=FREQUENZE|accesso=11 novembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://radiotour.fm/frequenze/|titolo=Frequenze|sito=RADIO TOUR|data=6 settembre 2015|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111155240/http://radiotour.fm/frequenze/|urlmorto=sì}}</ref> ''Radio Idea''<ref>{{Cita web|url=https://radioideapotenza.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo – RADIO IDEA POTENZA the best in town|accesso=11 novembre 2019|dataarchivio=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111155246/https://radioideapotenza.it/chi-siamo/|urlmorto=sì}}</ref> e {{Senza fonte|Radio Città}}.
Potenza diede i natali ai tre fratelli [[Antonio Busciolano|Antonio]], Michele e Vincenzo Busciolano, scultori del [[XIX secolo]] formati presso il [[Accademia di belle arti di Napoli|Reale Istituto di belle arti di Napoli]], attivi tra il [[Napoli|capoluogo partenopeo]] e quello lucano; furono in particolare allievi del maestro [[Tito Angelini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)|titolo=BUSCIOLANO in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>
 
==== Televisione ====
Potenza ospitò anche il noto pittore veneziano [[Mario Prayer]], che operò in città negli [[Anni 1930|anni trenta]] e [[Anni quaranta|quaranta]] del 1900.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/12/15/prayer-pittori-decoratori-veneziani-potenza/|titolo=I PRAYER, PITTORI-DECORATORI VENEZIANI A POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=3 gennaio 2019}}</ref> Dal [[1933]] al [[1935]] egli realizzò assieme al fratello Guido, su commissione dell'allora vescovo [[Augusto Bertazzoni]], il ciclo di affreschi della [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale San Gerardo]], oltre ad altri dipinti nella nella [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele]] e nella [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Trinità]]; il Prayer tornò ad operare a Potenza dal [[1945]] al [[1954]] per restaurare alcuni dipinti ed opere d'arte delle chiese del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] danneggiati durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e per affrescare la [[Cappella del beato Bonaventura|Cappella del Beato Bonaventura]].<ref>{{Cita web|url=https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/|titolo=Mario Prayer e Potenza, rapporto profondo tra arte e cultura.|autore=welovepotenza|sito=We Love Potenza|data=12 dicembre 2017|accesso=3 gennaio 2019}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Messina|titolo=Dal Po al Basento. Pellegrino di pace|anno=1999|editore=Società Tipografica Editrice Sud - STES}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/beato-bonaventura-potenza1/|titolo=IL BEATO BONAVENTURA DA POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=3 gennaio 2019}}</ref>
Potenza ospita la [[Sede Rai di Potenza|sede regionale della Rai]] per la Basilicata, che cura la programmazione regionale lucana delle trasmissioni televisive dell'azienda.<ref name=":52" />
 
Oltre alla sede regionale della Rai, a Potenza ha sede anche la redazione di [[Telenorba]] per la Basilicata.<ref>{{Cita web|url=http://www.norbaonline.it/index.asp|titolo=Norba Online, benvenuti su norbaonline.it|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180801113546/http://www.norbaonline.it/index.asp|urlmorto=sì}}</ref>
Nel campo delle [[arti visive]] e della [[pittura]] contemporanea in particolare, Potenza è stata nel [[XX secolo|novecento]] una notevole fucina di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-cultura-potentinanegli-anni-del-fermento/|titolo=LA CULTURA POTENTINA,NEGLI ANNI DEL FERMENTO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=5 settembre 2017|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref name=":33">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/|titolo=POTENZA NELLA PITTURA CONTEMPORANEA; ITALO SQUITIERI - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>, tra cui si ricordano [[Italo Squitieri]], pittore [[Impressionismo|impressionista]] e [[Futurismo|futurista]]<ref name=":33" />; [[Mauro Masi (pittore)|Mauro Masi]], artista influenzato dall'impressionismo francese<ref>{{Cita news|autore=Gerardo Corrado|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/263335/mauro-masi-una-lunga-vita-dedicata-alla-pittura.html|titolo=Mauro Masi, una lunga vita dedicata alla pittura|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=21 marzo 2011}}</ref>; [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], pittore, [[Incisione|incisore]] e [[Scultura|scultore]] di fama internazionale nativo di [[Calvello]] ma attivo nel capoluogo lucano soprattutto nell'ultima fase della sua vita<ref>{{Cita web|url=http://www.antoniomasini.it/default_file/page/biografia.htm|titolo=Biografia|sito=www.antoniomasini.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; [[Nino Tricarico]] e Rocco Falciano, anch'essi pittori e scultori<ref>{{Cita libro|autore=Maria Adelaide Cuozzo|titolo=Nino Tricarico fra il luogo e l'altrove|anno=2009|editore=Edizioni Il Museo e la Città|città=Potenza}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/i-grandi-pittori-lucani-rocco-falciano/|titolo=I GRANDI PITTORI LUCANI: ROCCO FALCIANO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=21 aprile 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.musma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=490&Itemid=112|titolo=Musma - Matera - La scomparsa dell'artista lucano Rocco Falciano|sito=www.musma.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; [[Michele Spera]], noto [[designer]]<ref>{{Cita web|url=http://www.designculture.it/interview/michele-spera.html|titolo=Designculture • Michele Spera|sito=www.designculture.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; Michele Giocoli, riconosciuto tra i caposcuola della pittura lucana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anna G. Rivelli|anno=2001|titolo=Sull'ara dei papaveri|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/giocoli.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/michele-giocoli-tasselli-del-silenzio/|titolo=GRANDI ARTISTI LUCANI: MICHELE GIOCOLI|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=7 marzo 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; Francesco Ranaldi, [[archeologo]] oltre che pittore di stile [[Espressionismo|espressionista]]<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/nini-ranaldi-la-mistica-eresia-questa-terra-non-sa-riconoscere-grandi/|titolo=NINI' RANALDI: LA MISTICA ERESIA ( QUESTA TERRA CHE NON SA RICONOSCERE I GRANDI)|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=17 febbraio 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/ranaldi.pdf|sito=www.comune.potenza.it|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>.
 
Il gruppo editoriale potentino AGI è proprietario di cinque emittenti televisive locali: ''Mojito Tv, Tele Studio, Basilicata 1, Cronache Lucane Tv, Potenza Centrale Tv.''<ref name=":54" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/tivu|titolo=Tivù|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref> Sempre per quanto riguarda le emittenti locali, a Potenza hanno sede ''La Nuova Tv'', che fa parte dello stesso gruppo editoriale del quotidiano ''La Nuova del Sud''<ref>{{Cita web|url=https://lanuova.net/chi-siamo/|titolo=Chi Siamo – La Nuova|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, ''CarinaTV'', facente parte del gruppo editoriale di ''Radio Carina''<ref>{{Cita web|url=http://www.carinatv.it/|titolo=CarinaTV|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ed infine ''Lucania.tv.''<ref>{{Cita web|url=https://www.lucania.tv/contattaci/|titolo=Contattaci {{!}} Lucania.tv|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
=== Teatro ===
Il [[Teatro Francesco Stabile]] di Potenza costituisce uno dei punti di riferimento culturali della città e della regione: è l'unico teatro lirico della Basilicata, edificato alla fine dell'[[Ottocento]] e dichiarato nel [[2014]] ''teatro storico lucano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=10351|titolo=Stabile, ‘Teatro storico lucano’, il Sindaco ringrazia l’Associazione Lucus {{!}} Comune di Potenza|accesso=28 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/06/12/potenza-vide-re-teatro-stabile/|titolo=QUANDO POTENZA VIDE IL RE: IL TEATRO 'STABILE' - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=28 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Arte ===
Il Cineteatro Don Bosco, edificato nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] all'interno dell'Opera salesiana di Potenza, con i suoi 604 posti a sedere è la struttura teatrale più capiente della [[provincia di Potenza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|titolo=Cose di Teatro e Musica s.r.l. - Chi Siamo - organizzazione, produzione, distribuzione spettacoli|sito=www.cosediteatroemusica.com|accesso=28 dicembre 2018}}</ref>
A Potenza operò, dal [[1608]] al [[1612]], [[Giovanni De Gregorio (pittore)|Giovanni De Gregorio]], detto ''il Pietrafesa'', uno dei maggiori pittori lucani del [[Seicento]], appartenente alla [[Pittura napoletana|scuola napoletana]];<ref>{{Cita web|url=http://www.basileusonline.it/de-gregorio-giovanni-detto-il-pietrafesa|titolo=De Gregorio Giovanni detto "il Pietrafesa"|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.basilicata24.it/2012/08/pittura-il-pietrafesa-prende-vita-nel-museo-a-lui-dedicato-4452/|titolo=Pittura, il Pietrafesa prende vita nel museo a lui dedicato|data=1º agosto 2012}}</ref> Potenza in particolare è la località che ospita il maggior numero di tele del Pietrafesa, ben cinque, ed è inoltre la città in cui si trovano tutte le opere della fase giovanile dell'artista.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/30/le-opere-potentine-del-pietrafesa/|titolo=LE OPERE POTENTINE DEL ‘PIETRAFESA’. - Potentia Review|accesso=30 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190411130238/http://www.potentiareview.it/2018/09/30/le-opere-potentine-del-pietrafesa/}}</ref>
 
Potenza diede i natali ai tre fratelli [[Antonio Busciolano|Antonio]], Michele e Vincenzo Busciolano, scultori del [[XIX secolo]] formati presso il [[Accademia di belle arti di Napoli|Reale Istituto di belle arti di Napoli]], attivi tra il [[Napoli|capoluogo partenopeo]] e quello lucano; furono in particolare allievi del maestro [[Tito Angelini]].<ref name=":29" /><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)|titolo=BUSCIOLANO in "Dizionario Biografico"|accesso=30 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160312120836/http://www.treccani.it/enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)/|urlmorto=sì}}</ref>
In città hanno sede numerose [[Compagnia teatrale|compagnie teatrali]] di antica tradizione e di diverso genere: vi sono compagnie di [[prosa]], di [[teatro dialettale]], di [[cabaret]] e [[Il teatro comico|teatro comico]], oltre a varie compagnie teatrali amatoriali e laboratori di teatro.<ref>{{Cita news|autore=Lorenza Colicigno|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/329764/potenza-citta-di-aspiranti-attori.html|titolo=Potenza, città di aspiranti attori|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=5 gennaio 2012}}</ref>
 
Potenza ospitò anche il noto pittore veneziano [[Mario Prayer]], che operò in città negli [[Anni 1930|anni trenta]] e [[Anni quaranta|quaranta]] del 1900.<ref name=":47" /> Dal [[1933]] al [[1935]] egli realizzò assieme al fratello Guido, su commissione dell'allora vescovo [[Augusto Bertazzoni]], il ciclo di affreschi della [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale San Gerardo]], oltre ad altri dipinti nella [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele]] e nella [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Trinità]]; il Prayer tornò ad operare a Potenza dal [[1945]] al [[1954]] per restaurare alcuni dipinti ed opere d'arte delle chiese del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] danneggiati durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e per affrescare la [[Cappella del beato Bonaventura|Cappella del Beato Bonaventura]].<ref name=":47">{{Cita web|url=https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/|titolo=Mario Prayer e Potenza, rapporto profondo tra arte e cultura.|autore=welovepotenza|sito=We Love Potenza|data=12 dicembre 2017|accesso=3 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922100727/https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Messina|titolo=Dal Po al Basento. Pellegrino di pace|anno=1999|editore=Società Tipografica Editrice Sud - STES}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/beato-bonaventura-potenza1/|titolo=IL BEATO BONAVENTURA DA POTENZA - Potentia Review|accesso=3 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922162626/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AepNFDsNAzcQJ%3Awww.potentiareview.it%2F2016%2F09%2F10%2Fbeato-bonaventura-potenza1%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref>
=== Musica ===
A Potenza visse ed operò, nella prima metà dell'Ottocento, il maestro [[Francesco Stabile]], uno dei principali [[Compositore|compositori]] lucani, a cui è dedicato il teatro cittadino<ref>{{Cita web|url=http://www.lucania.one/potenza/illustri/index.htm|titolo=Potenza: Grandi Potentini|autore=|sito=www.lucania.one|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/a-potenza-oggi-nel-1860-si-spegneva-francesco-stabile-sostenitore-del-nostro-teatro-ecco-la-sua-storia/|titolo=A POTENZA OGGI NEL 1860 SI SPEGNEVA FRANCESCO STABILE, SOSTENITORE DEL NOSTRO TEATRO: ECCO LA SUA STORIA|data=11 agosto 2018|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; Potenza ospitò anche, tra il [[1876]] ed il [[1879]], il grande compositore lirico [[Ruggero Leoncavallo]], che nella città lucana tenne lezioni di pianoforte e conobbe verosimilmente le prime ispirazioni delle sue famose opere [[Pagliacci (opera)|Pagliacci]] e [[Chatterton (opera)|Chatterton]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/|titolo=POTENZA NEL CUORE DI RUGGERO LEONCAVALLO - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=21 dicembre 2018}}</ref> Nell'ambito della [[musica sinfonica]], a Potenza ha sede l'Orchestra sinfonica lucana, nata nel 1985 come Orchestra da camera lucana<ref>{{Cita web|url=http://orchestrasinfonicalucana.it/osl/home.html|titolo=Orchestra Sinfonica Lucana|sito=orchestrasinfonicalucana.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>, che si è esibita anche in eventi internazionali riscuotendo un buon successo di critica e pubblico<ref>{{Cita web|url=https://www.sassiland.com/notizie_matera/notizia.asp?id=19516&t=grande_successo_per_l_orchestra_sinfonica_lucana_a_vienna|titolo=GRANDE SUCCESSO PER L´ “ORCHESTRA SINFONICA LUCANA” A VIENNA - Cultura / Spettacoli Basilicata|sito=SassiLand|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; la città ospita anche l'Orchestra del conservatorio di musica Carlo Gesualdo da Venosa.<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|titolo=L&#039;Orchestra del conservatorio|sito=www.conservatoriopotenza.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
Nel campo delle [[arti visive]] e della [[pittura]] contemporanea in particolare, Potenza è stata nel [[XX secolo|novecento]] una notevole fucina di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-cultura-potentinanegli-anni-del-fermento/|titolo=LA CULTURA POTENTINA,NEGLI ANNI DEL FERMENTO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=5 settembre 2017|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>, tra cui si ricordano [[Italo Squitieri]], pittore [[Impressionismo|impressionista]] e [[Futurismo|futurista]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Isabella Filardi|titolo=La pietra nella pittura di Italo Squitieri|rivista=Basilicata Regione|url=http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/43/86/DOCUMENT_FILE_104386.pdf|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922163712/http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/43/86/DOCUMENT_FILE_104386.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/|titolo=POTENZA NELLA PITTURA CONTEMPORANEA; ITALO SQUITIERI|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=19 ottobre 2016|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928081739/http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/}}</ref>; [[Mauro Masi (pittore)|Mauro Masi]], artista influenzato dall'impressionismo francese<ref>{{Cita news|autore=Gerardo Corrado|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/263335/mauro-masi-una-lunga-vita-dedicata-alla-pittura.html|titolo=Mauro Masi, una lunga vita dedicata alla pittura|data=21 marzo 2011}}</ref>; [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], pittore, [[Incisione|incisore]] e [[Scultura|scultore]] di fama internazionale nativo di [[Calvello]] ma attivo nel capoluogo lucano soprattutto nell'ultima fase della sua vita<ref>{{Cita web|url=http://www.antoniomasini.it/default_file/page/biografia.htm|titolo=Biografia|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; [[Nino Tricarico]] e Rocco Falciano, anch'essi pittori e scultori<ref>{{Cita libro|autore=Maria Adelaide Cuozzo|titolo=Nino Tricarico fra il luogo e l'altrove|anno=2009|editore=Edizioni Il Museo e la Città|città=Potenza}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/i-grandi-pittori-lucani-rocco-falciano/|titolo=I GRANDI PITTORI LUCANI: ROCCO FALCIANO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=21 aprile 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.musma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=490&Itemid=112|titolo=Musma - Matera - La scomparsa dell'artista lucano Rocco Falciano|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; Michele Giocoli, riconosciuto tra i caposcuola della pittura lucana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anna G. Rivelli|anno=2001|titolo=Sull'ara dei papaveri|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/giocoli.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/michele-giocoli-tasselli-del-silenzio/|titolo=GRANDI ARTISTI LUCANI: MICHELE GIOCOLI|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=7 marzo 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>; Francesco Ranaldi, [[archeologo]] oltre che pittore di stile [[Espressionismo|espressionista]].<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/nini-ranaldi-la-mistica-eresia-questa-terra-non-sa-riconoscere-grandi/|titolo=NINI' RANALDI: LA MISTICA ERESIA (QUESTA TERRA CHE NON SA RICONOSCERE I GRANDI)|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=17 febbraio 2018|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/ranaldi.pdf|titolo=Francesco Ranaldi |accesso=30 dicembre 2018}}</ref>
Potenza può vantare anche una buona tradizione nella [[Jazz|musica jazz]]; il genere musicale venne introdotto in città dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e riscosse un buon successo in termini di praticanti ed appassionati.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/potenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio/|titolo=POTENZA ED IL JAZZ: UN LUNGO SODALIZIO - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=21 dicembre 2018}}</ref> Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il maggior esponente della tradizione jazzistica della città è [[Vittorio Camardese]], che inventò da autodidatta ed in maniera autonoma una variante della tecnica musicale del ''[[tapping]]''.<ref name=":24" /> Negli [[Anni 1970|anni settanta]] si afferma il musicista potentino Giancarlo Cracas e nascono il Centro Jazz ‘Bill Evans’, su iniziativa di Nicola Latronico, e la rassegna musicale annuale ''Potenza Jazz,'' che si tenne durante tutto il decennio.<ref name=":24" /> Nei primi [[anni 2000]] emerge a livello nazionale e poi internazionale l’estro di un altro potentino: Emanuele Basentini, premio Urbani per la [[chitarra jazz]].<ref name=":24" /> Nel [[2013]] si tiene la prima edizione del Potenza International Jazz Festival con la supervisione artistica dello stesso Basentini.<ref name=":24" /> Nel [[2016]] nasce il Jazz Club Potenza, attualmente in attività.<ref name=":24" />
 
Nel campo del [[design grafico]] si sono infine distinti i potentini [[Michele Spera]], noto [[Design della comunicazione|designer della comunicazione]]<ref>{{Cita web|url=http://www.designculture.it/interview/michele-spera.html|titolo=Designculture • Michele Spera|accesso=30 dicembre 2018}}</ref> e [[Riccardo Dalisi]], artista, architetto e designer di fama internazionale<ref>{{Cita web|url=http://www.archidiap.com/intervista/ragazzi-rompete-le-righe-riccardo-dalisi/|titolo=Riccardo Dalisi {{!}} “Ragazzi rompete le righe!”|sito=ArchiDiAP|accesso=2 novembre 2019}}</ref> vincitore del [[Premio Compasso d'oro]] nel 2014.<ref>{{Cita news|autore=Stella Cervasio|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/05/23/news/riccardo_dalisi_cosi_disegno_i_sogni_-140449349/?ref=search|titolo=Riccardo Dalisi: "Così disegno i sogni"|data=23 maggio 2016}}</ref>
=== Cucina ===
La cucina potentina ha origine dalla tradizione contadina ed è famosa per i suoi primi piatti a base di [[pasta]], tra cui si ricordano gli [[strascinati]], i [[fusilli]], le [[orecchiette]], i [[maccheroni]] ed i [[ravioli]] alla potentina<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3043334&value=regione|titolo=San Gerardo a tavola maccheroni alla potentina e minestra maritata|sito=Regione Basilicata|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref name=":26">{{Cita web|url=https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|titolo=La cucina potentina|sito=www.autostradadelmediterraneo.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>, oltre alle ''lagane,'' tipica pasta simile alle [[tagliatelle]] ma di lunghezza minore, solitamente accompagnate da [[fagioli]] o altri [[legumi]]<ref name=":26" />; è rinomato anche il tipico [[ragù]] alla potentina, altrimenti detto [['Ndruppeche|'ndruppeche]] nel dialetto locale, utilizzato per condire i primi.<ref name=":27">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/grande-tradizione-gastronomica-italiana-la-cucina-potentina/|titolo=UNA GRANDE TRADIZIONE GASTRONOMICA ITALIANA: LA CUCINA POTENTINA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://sostandoincucina.myblog.it/pasta-di-casa-con-ragu-alla-potentina-ricetta-per-un-primo-e/|titolo=Pasta di casa con ragù alla potentina – ricetta per un primo ed un secondo piatto saporito {{!}} Sostando in cucina|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-i-sapori/|titolo=Potenza, i sapori|sito=Basilicata Turistica|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Teatro ===
Per quanto riguarda i prodotti da forno salati, la [[focaccia]] tipica è detta ''u’ rucc’l’'', ed esiste in varie versioni a seconda del condimento: alla cipolla, ai peperoni, alle melanzane, all'origano.<ref name=":27" /><ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Allegretti|autore2=Maria Schirone|titolo=Il piatto lucano sulla tavola e nella storia|anno=2010|editore=RCE multimedia|pp=32-33|capitolo=Pane, Pasta e Focacce}}</ref>
[[File:Teatro F.Stabile Fronte.jpg|thumb|Teatro Francesco Stabile]]
Il [[Teatro Francesco Stabile]] di Potenza costituisce uno dei punti di riferimento culturali della città e della regione: è l'unico teatro lirico della Basilicata, edificato alla fine dell'[[Ottocento]] e dichiarato nel [[2014]] ''teatro storico lucano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=10351|titolo=Stabile, ‘Teatro storico lucano’, il Sindaco ringrazia l’Associazione Lucus {{!}} Comune di Potenza|accesso=28 dicembre 2018}}</ref>
 
Il Cineteatro Don Bosco, edificato nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] all'interno dell'Opera salesiana di Potenza, con i suoi 604 posti a sedere è la struttura teatrale più capiente della [[provincia di Potenza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|titolo=Cose di Teatro e Musica s.r.l. - Chi Siamo - organizzazione, produzione, distribuzione spettacoli|accesso=28 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181229031212/http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|urlmorto=sì}}</ref>
La [[ciambotta]] è invece un piatto a base di verdure, così come la ''[[minestra maritata]]'', che nella versione tradizionale prevede l'aggiunta di carne di maiale ed è per questo detta ''minestra maritata ricca''.<ref name=":25" /><ref>{{Cita libro|autore=Marinella Penta de Peppo|titolo=La Grande Cucina Italiana con cenni di storia in 2000 ricette semplici e gustose delle nostre Regioni|anno=2013|p=218}}</ref><ref name=":27" />
 
In città hanno sede numerose [[Compagnia teatrale|compagnie teatrali]] di antica tradizione e di diverso genere: vi sono compagnie di [[prosa]], di [[teatro dialettale]], di [[cabaret]] e [[Il teatro comico|teatro comico]], oltre a varie compagnie teatrali amatoriali e laboratori di teatro.<ref>{{Cita news|autore=Lorenza Colicigno|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/329764/potenza-citta-di-aspiranti-attori.html|titolo=Potenza, città di aspiranti attori|data=5 gennaio 2012}}</ref>
Il [[Baccalà alla lucana|baccalà]] alla potentina è l'unico piatto della cucina tipica a base di pesce, che esiste anche nella versione a ''ciauredda'', ovvero a mo' di zuppa;<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/baccala-alla-potentina/|titolo=Ricetta Baccalà alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1495209276|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ricetteregionali.net/ricette-regionali-lucane-basilicata-secondi-baccala-a-ciauredda.html|titolo=Baccalà a ciauredda {{!}} Ricette regionali lucane - Ricetteregionali.net|autore=carmelo scuderi|sito=Ricette Regionali|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref name=":27" /> il pollo alla potentina è invece una delle preparazioni tipiche a base di carne.<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/pollo-alla-potentina/|titolo=Ricetta Pollo alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1475240580|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref name=":27" />
 
=== Musica ===
Di antica tradizione è anche la produzione di [[gassosa]], che permane ancora oggi con la presenza di un importante stabilimento.<ref>{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/264760/antichi-mestieri-lucani-tre-quarti-e-una-gassosa-quella-di-nonno-e-papa.html|titolo=Antichi mestieri lucani Tre quarti e una gassosa quella di nonno e papà|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=27 marzo 2011}}</ref>
[[File:Leonkavallo Postcard-1910.jpg|thumb|upright=0.7|[[Ruggero Leoncavallo]], compositore legato alla città di Potenza|sinistra]]
A Potenza visse ed operò, nella prima metà dell'Ottocento, il maestro [[Francesco Stabile]], uno dei principali [[Compositore|compositori]] lucani, a cui è dedicato il teatro cittadino<ref>{{Cita web|url=http://www.lucania.one/potenza/illustri/index.htm|titolo=Potenza: Grandi Potentini|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/a-potenza-oggi-nel-1860-si-spegneva-francesco-stabile-sostenitore-del-nostro-teatro-ecco-la-sua-storia/|titolo=A POTENZA OGGI NEL 1860 SI SPEGNEVA FRANCESCO STABILE, SOSTENITORE DEL NOSTRO TEATRO: ECCO LA SUA STORIA|data=11 agosto 2018|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; Potenza ospitò anche, tra il [[1876]] ed il [[1879]], il compositore lirico [[Ruggero Leoncavallo]], che nella città lucana tenne lezioni di pianoforte e conobbe verosimilmente le prime ispirazioni delle sue opere [[Pagliacci (opera)|Pagliacci]] e [[Chatterton (opera)|Chatterton]].<ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/882397/su-quel-pianoforte-suono-leoncavallo-compositore-di-pagliacci.html|titolo=Su quel pianoforte
suonò Leoncavallo
compositore di «Pagliacci»|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=23 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/07/30/potenza-lenigmatica-genesi-del-thomas-chatterton-leoncavallo/|titolo=POTENZA E L’ENIGMATICA GENESI DEL ‘THOMAS CHATTERTON’ DI LEONCAVALLO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=30 luglio 2017|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928082917/http://www.potentiareview.it/2017/07/30/potenza-lenigmatica-genesi-del-thomas-chatterton-leoncavallo/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/|titolo=POTENZA NEL CUORE DI RUGGERO LEONCAVALLO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=10 marzo 2017|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928083050/http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/}}</ref>
 
Nell'ambito della [[musica sinfonica]], a Potenza ha sede l'Orchestra sinfonica lucana, nata nel 1985 come Orchestra da camera lucana<ref>{{Cita web|url=http://orchestrasinfonicalucana.it/osl/home.html|titolo=Orchestra Sinfonica Lucana|sito=orchestrasinfonicalucana.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>, che si è esibita anche in eventi internazionali riscuotendo un buon successo di critica e pubblico<ref>{{Cita web|url=https://www.sassiland.com/notizie_matera/notizia.asp?id=19516&t=grande_successo_per_l_orchestra_sinfonica_lucana_a_vienna|titolo=GRANDE SUCCESSO PER L´ “ORCHESTRA SINFONICA LUCANA” A VIENNA - Cultura / Spettacoli Basilicata|sito=SassiLand|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; la città ospita anche l'Orchestra del conservatorio di musica Carlo Gesualdo da Venosa.<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|titolo=L&#039;Orchestra del conservatorio|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221142/http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Ragu alla potentina.jpg|thumb|[[Strascinati]] con [['Ndruppeche|ragù alla potentina]]|centro]]
 
Potenza può vantare anche una buona tradizione nella [[Jazz|musica jazz]]; il genere musicale venne introdotto in città dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e riscosse un buon successo in termini di praticanti ed appassionati.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/potenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio/|titolo=POTENZA ED IL JAZZ: UN LUNGO SODALIZIO - Potentia Review|accesso=21 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922093424/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AqmPAoAGKdOIJ%3Awww.potentiareview.it%2F2018%2F10%2F15%2Fpotenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref> Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il maggior esponente della tradizione jazzistica della città è [[Vittorio Camardese]], che inventò da autodidatta ed in maniera autonoma una variante della tecnica musicale del ''[[tapping]]''.<ref name=":24" /> Negli [[Anni 1970|anni settanta]] si afferma il musicista potentino Giancarlo Cracas e nascono il Centro Jazz ‘Bill Evans’, su iniziativa di Nicola Latronico, e la rassegna musicale annuale ''Potenza Jazz,'' che si tenne durante tutto il decennio.<ref name=":24" /> Nei primi [[anni 2000]] emerge a livello nazionale e poi internazionale l’estro di un altro potentino: Emanuele Basentini, premio Urbani per la [[chitarra jazz]].<ref name=":24" /><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2019/02/15/1824/|titolo=DA VIA PRETORIA AI JAZZ CLUB DI NEW YORK: EMANUELE BASENTINI|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=15 febbraio 2019|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928083242/http://www.potentiareview.it/2019/02/15/1824/}}</ref> Nel [[2013]] si tiene la prima edizione del Potenza International Jazz Festival con la supervisione artistica dello stesso Basentini.<ref name=":24" /> Nel [[2016]] nasce il Jazz Club Potenza, attualmente in attività.<ref name=":24" />
=== Eventi ===
Di seguito la lista dei principali eventi che si svolgono a Potenza nel corso dell'anno, alcuni di essi aventi rilevanza nazionale.
 
=== Cinema ===
*'''Maggio potentino.''' Il mese di [[maggio]] a Potenza è tradizionalmente dedicato all'organizzazione, da parte dell'amministrazione comunale e delle associazioni culturali del luogo, di manifestazioni ed eventi a tema culturale, enogastronomico e ludico legati alla tradizione cittadina, che culminano il 29 maggio con la [[Sfilata dei turchi|storica parata dei turchi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/Maggio-Potentino.194.0.html|titolo=APT Basilicata: Maggio Potentino|sito=www.aptbasilicata.it|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
Potenza è stata luogo di ripresa di film e serie televisive come:
 
*''[[Quando il sole sorgerà]]'' (2012) di Andrea Manicone<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicata24.it/2012/06/il-film-di-manicone-in-anteprima-nazionale-a-potenza-3946/|titolo=Il film di Manicone in anteprima nazionale a Potenza|sito=Basilicata 24|data=20 giugno 2012|accesso=3 aprile 2024}}</ref>
*'''Fuochi sul Basento.''' Competizione di fuochi pirotecnici organizzata annualmente dal [[1989]] agli inizi di settembre nella periferia est di Potenza, alla quale partecipano concorrenti provenienti da gran parte d'Italia e prestigiose ditte del settore.<ref>{{Cita web|url=http://www.fuochisulbasento.com/|titolo=:::: Fuochi sul Basento - c.da San Luca Branca - Potenza ::::|sito=www.fuochisulbasento.com|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
*''[[La notte più lunga dell'anno]]'' (2022) di Simone Aleandri<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadellavaldagri.it/presentato-ieri-sera-a-potenza-il-film-la-notte-piu-lunga-dellanno/|titolo=Presentato ieri sera a Potenza il film “la notte più lunga dell’anno|editore=la Gazzetta della Val d'Agri|data=29 gennaio 2022|accesso=3 marzo 2022}}</ref>
*''[[Il meglio di te (film)|Il meglio di te]]'' (2023) di [[Fabrizio Maria Cortese]]<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/basilicata/articoli/2024/04/il-meglio-di-te-stasera-su-rai1--31903000-1e1f-4209-995c-d6ddbfd03c3c.html|titolo="Il meglio di te", stasera su Rai1|sito=[[Rai News]]|data=3 aprile 2024|accesso=3 aprile 2024}}</ref>
*''[[Per Elisa - Il caso Claps]]'' (2023) di [[Marco Pontecorvo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronachelucane.it/2023/02/09/il-caso-claps-riprese-in-corso-a-potenza/|titolo=''Il caso Claps'', riprese in corso a Potenza|sito=Le Cronache|data=9 febbraio 2023|accesso=9 febbraio 2023}}</ref>
*''Il documentario [[Dan Fante An American Writer]]'' (2002) incentrato sulla figura dello scrittore [[Dan Fante]] di [[Flavio Sciolè]] è stato girato a Potenza.
 
=== Cucina ===
*'''Città delle cento scale festival.''' Rassegna internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani nata nel [[2008]] in collaborazione con le istituzioni culturali della città quali il Polo Museale Regionale, l’Università, istituti scolastici e realtà artistiche e professionali che ha come scopo la valorizzazione delle aree urbane dismesse o abbandonate tramite iniziative culturali e artistiche; si tiene generalmente nel mese di settembre.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/09/19/news/potenza_il_citta_delle_cento_scale_festival_trasforma_l_ex_cip_zoo_in_teatro-206866358/|titolo=Potenza, il Città delle cento scale festival trasforma l'ex Cip Zoo in teatro|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=19 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/francesco-scaringi-e-la-x-edizione-del-citta-delle-cento-scale-festival-inaugurazione-con-conselvatico-di-volumezero-e-osa/|titolo=FRANCESCO SCARINGI E LA X^ EDIZIONE DEL CITTA’ DELLE CENTO SCALE FESTIVAL: INAUGURAZIONE CON CONSELVATICO DI VOLUMEZERO E OSA|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=17 settembre 2018|accesso=26 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.cittacentoscale.it/presentazione-1-edizione.html|titolo=Presentazione - Città delle 100 scale festival|sito=archivio.cittacentoscale.it|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
[[File:Ragu alla potentina.jpg|thumb|[[Strascinati]] con [['Ndruppeche|ragù alla potentina]]]]
La cucina potentina ha origine dalla tradizione contadina e si distingue per i suoi primi piatti a base di [[pasta]], tra cui si ricordano gli [[strascinati]], i [[ferretti (pasta)|ferretti]], le [[orecchiette]], i [[Maccheroni alla potentina|maccheroni]] ed i [[ravioli]] alla potentina,<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3043334&value=regione|titolo=San Gerardo a tavola maccheroni alla potentina e minestra maritata|sito=Regione Basilicata|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref name=":26">{{Cita web|url=https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|titolo=La cucina potentina|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223030220/https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|urlmorto=sì}}</ref> oltre alle ''lagane,'' tipica pasta simile alle [[tagliatelle]] ma di lunghezza minore, solitamente accompagnate da [[fagioli]] o altri [[legumi]]<ref name=":26" />; è rinomato anche il tipico [[ragù]] alla potentina, altrimenti detto ''[['Ndruppeche|'ndruppeche]]'' nel dialetto locale, utilizzato per condire i primi.<ref>{{Cita web|url=https://sostandoincucina.myblog.it/pasta-di-casa-con-ragu-alla-potentina-ricetta-per-un-primo-e/|titolo=Pasta di casa con ragù alla potentina – ricetta per un primo ed un secondo piatto saporito {{!}} Sostando in cucina|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223030155/https://sostandoincucina.myblog.it/pasta-di-casa-con-ragu-alla-potentina-ricetta-per-un-primo-e/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-i-sapori/|titolo=Potenza, i sapori|sito=Basilicata Turistica|accesso=22 dicembre 2018|urlmorto=sì}}</ref> Altra specialità locale è la pizza ripiena, composta da due sfoglie che racchiudono un ripieno di alici, cipolla e uva passa.<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario delle cucine regionali italiane|autore=autori vari|editore=Slow Food|anno=2010|p=529}}</ref>
 
Per quanto riguarda i prodotti da forno salati, la [[focaccia]] tipica è detta ''u’ rucc’l’'', ed esiste in varie versioni a seconda del condimento: alla cipolla, ai peperoni, alle melanzane, all'origano.<ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Allegretti|autore2=Maria Schirone|titolo=Il piatto lucano sulla tavola e nella storia|anno=2010|editore=RCE multimedia|pp=32–33|capitolo=Pane, Pasta e Focacce}}</ref> La ''[[ciambotta]]'' è invece un piatto a base di verdure, così come la ''[[Minestra maritata (gastronomia campana)|minestra maritata]]'', che nella versione tradizionale prevede l'aggiunta di carne di maiale ed è per questo detta ''minestra maritata ricca''.<ref name=":25" /><ref>{{Cita libro|autore=Marinella Penta de Peppo|titolo=La Grande Cucina Italiana con cenni di storia in 2000 ricette semplici e gustose delle nostre Regioni|anno=2013|p=218}}</ref> Il [[Baccalà alla lucana|baccalà]] alla potentina è l'unico piatto della cucina tipica a base di pesce, che esiste anche nella versione a ''ciauredda'', ovvero a mo' di zuppa; generalmente condito con pomodoro, cipolla, olive e, talvolta, uva passa.<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/baccala-alla-potentina/|titolo=Ricetta Baccalà alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1495209276|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ricetteregionali.net/ricette-regionali-lucane-basilicata-secondi-baccala-a-ciauredda.html|titolo=Baccalà a ciauredda {{!}} Ricette regionali lucane - Ricetteregionali.net|autore=carmelo scuderi|sito=Ricette Regionali|accesso=22 dicembre 2018}}</ref> il ''pollo alla potentina'' è invece una delle preparazioni tipiche a base di carne, con l'aggiunta di pomodoro, cipolla, patate, strutto e peperoncino fresco.<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/pollo-alla-potentina/|titolo=Ricetta Pollo alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1475240580|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
*'''Woody Groove Festival.''' Festival musicale che si tiene nei mesi di giugno e luglio che raccoglie i migliori gruppi musicali del panorama della musica indipendente del Sud Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.woodygroovefestival.com/index.php|titolo=Cosa è il woodygroove|sito=www.woodygroovefestival.com|lingua=en|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
 
Tra i dolci tipici vi è la ''[[paparotta]]'', preparata con mosto cotto, farina, zucchero e con l'aggiunta di spezie come cannella e/o chiodi di garofano.<ref>{{cita web|url=http://www.originalitaly.it/it/editoriali/a-dolci-potentini|titolo=Dolci potentini|sito=originalitaly.it|accesso=3 settembre 2020}}</ref>
*'''Presepe vivente di Contrada Cavalieri.''' [[Presepe vivente]] organizzato a partire dal [[1987]] nell'omonima contrada, ha assunto rilevanza crescente nel corso degli anni fino ad arrivare a contare la partecipazione di 120 figuranti che, oltre a rappresentare la [[Nascita di Gesù|natività]], rievocano in appositi spazi gli antichi mestieri della tradizione contadina e artigianale della città.<ref>{{Cita web|url=http://comunicazioneinform.it/a-potenza-la-31esima-edizione-del-presepe-vivente-di-contrada-cavalieri/|titolo=A Potenza la 31esima edizione del Presepe Vivente di Contrada Cavalieri {{!}} www.comunicazioneinform.it|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
 
Di antica tradizione è anche la produzione di [[gassosa]], che permane ancora oggi con la presenza di un importante stabilimento.<ref>{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/264760/antichi-mestieri-lucani-tre-quarti-e-una-gassosa-quella-di-nonno-e-papa.html|titolo=Antichi mestieri lucani Tre quarti e una gassosa quella di nonno e papà|data=27 marzo 2011}}</ref>
*'''Mercatini di Natale'''. Organizzati dall'amministrazione comunale a partire dal [[2010]], si tengono nel centro storico nei mesi di dicembre e gennaio. Generalmente si trovano in vendita prodotti artigianali artistici e prodotti alimentari tipici della zona.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.potenzanews.net/potenza-stanno-tornare-mercatini-natale-partecipare/|titolo=A Potenza stanno per tornare i mercatini di Natale: ecco come partecipare|pubblicazione=www.potenzanews.net|data=8 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?project=mercatini-di-natale-2018|titolo=Mercatini di Natale 2018 {{!}} Comune di Potenza|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Geografia antropicaEventi ===
*Festival nazionale di arte pirotecnica "''Fuochi sul Basento''". Competizione di fuochi pirotecnici organizzata annualmente dal [[1989]] agli inizi di settembre nella periferia est di Potenza, alla quale partecipano ditte del settore provenienti da gran parte d'Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/384557/sei-squadre-in-gara-per-i-fuochi-del-basento.html|titolo=Sei squadre in gara per i fuochi del Basento|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2019/09/13/domani-a-potenza-fuochi-sul-basento_da19358b-03bf-4f01-a958-7048a7ef2403.html|titolo=Domani a Potenza 'Fuochi sul Basento' - Basilicata|sito=Agenzia ANSA|data=13 settembre 2019|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.fuochisulbasento.com/|titolo=:::: Fuochi sul Basento - c.da San Luca Branca - Potenza ::::|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
*Città delle cento scale festival. Rassegna internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani nata nel [[2008]] in collaborazione con le istituzioni culturali della città quali il Polo Museale Regionale, l’Università, istituti scolastici e realtà artistiche e professionali che ha come scopo la valorizzazione delle aree urbane dismesse o abbandonate tramite iniziative culturali e artistiche; si tiene generalmente nel mese di settembre.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/09/19/news/potenza_il_citta_delle_cento_scale_festival_trasforma_l_ex_cip_zoo_in_teatro-206866358/|titolo=Potenza, il Città delle cento scale festival trasforma l'ex Cip Zoo in teatro|data=19 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/francesco-scaringi-e-la-x-edizione-del-citta-delle-cento-scale-festival-inaugurazione-con-conselvatico-di-volumezero-e-osa/|titolo=FRANCESCO SCARINGI E LA X^ EDIZIONE DEL CITTA’ DELLE CENTO SCALE FESTIVAL: INAUGURAZIONE CON CONSELVATICO DI VOLUMEZERO E OSA|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=17 settembre 2018|accesso=26 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.cittacentoscale.it/presentazione-1-edizione.html|titolo=Presentazione - Città delle 100 scale festival|sito=archivio.cittacentoscale.it|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
*[[WoodyGroove Festival]]. Festival musicale che si tiene nei mesi di giugno e luglio, è diventato negli anni uno degli eventi principali nel panorama della musica indipendente del [[Italia meridionale|Sud Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.verorock.it/WOODY-GROOVE-FESTIVAL-VIII-serata-conclusiva-con-i-CLAUDIO-SIMONETTIS-GOBLIN-Sabato-28-Luglio.htm|titolo=WOODY GROOVE FESTIVAL VIII: serata conclusiva con i CLAUDIO SIMONETTI´S GOBLIN, Sabato 28 Luglio @ Potenza!|autore=www.verorock.it|accesso=4 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191204200226/https://www.verorock.it/WOODY-GROOVE-FESTIVAL-VIII-serata-conclusiva-con-i-CLAUDIO-SIMONETTIS-GOBLIN-Sabato-28-Luglio.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicata24.it/2014/06/woody-groove-festival-contest-di-musica-indipendente-a-potenza-14318/|titolo=Woody Groove Festival, contest di musica indipendente a Potenza - basilicata24.it|sito=Basilicata24|data=24 giugno 2014|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.woodygroovefestival.com/index.php|titolo=Cosa è il woodygroove|accesso=26 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181226184321/http://www.woodygroovefestival.com/index.php|urlmorto=sì}}</ref>
*La [[Parata dei turchi|Parata dei Turchi]]. Rievocazione storica che ricorda una processione religiosa, si svolge di sera, alla vigilia della festa del Santo Patrono, [[Gerardo Della Porta|san Gerardo Della Porta]].
*Lucania is Comics. Evento annuale dedicato al mondo dei fumetti che generalmente si svolge in autunno.
=== Urbanistica ===
[[File:Panorama Potenza.jpg|thumb|325x325pxupright=1.3|Potenza vista da ovest]]
Secondo uno studio del 2009 a opera del Institut d’Estudis Regionals i Metropolitans de Barcelona (IERMB) Potenza formerebbe un'[[area metropolitana]] di circa 157 mila abitanti al 2001 insieme a 28 comuni limitrofi.<ref>{{Cita web |url=http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf |titolo=Metropolitan Areas in Spain
L'[[area metropolitana]] di Potenza comprende i comuni di [[Pignola]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Picerno]], [[Vaglio di Basilicata|Vaglio]], [[Avigliano]], [[Ruoti]], [[Brindisi di Montagna]] e [[Pietragalla]] (comuni contigui); e i comuni di [[Abriola]], [[Albano di Lucania|Albano]], [[Anzi (Italia)|Anzi]], [[Baragiano]], [[Bella (Italia)|Bella]], [[Campomaggiore]], [[Cancellara]], [[Castelmezzano]], [[Filiano]], [[Laurenzana]], [[Oppido Lucano|Oppido]], [[Pietrapertosa]], [[San Chirico Nuovo]], [[Satriano di Lucania|Satriano]], [[Savoia di Lucania|Savoia]], [[Tolve]], [[Tricarico]], [[Trivigno]] e [[Vietri di Potenza|Vietri]].<ref>http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf</ref> In questo elenco Tricarico risulta l'unico comune della [[provincia di Matera]] facente parte dell'area, mentre il comune più vicino alla città è quello di [[Pignola]], ormai contiguo, distante solo 6 chilometri dal capoluogo.
and Italy|accesso=8 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110221025324/http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
 
Le principali zone di espansione della città sono oggi l'area che costeggia il torrente Gallitello e i quartieri di [[Poggio Tre Galli]], [[Macchia Romana]] e [[Macchia Giocoli]], che sono attualmente i più popolosi. L'area del [[Gallitello]] ha visto negli ultimi decenni una forte espansione urbanistica, dovuta per lo più all'apertura di nuove attività commerciali e allo spostamento in loco di attività originatesi in altri quartieri della città, il che l'ha resa una zona altamente trafficata, sebbene fino ai primi [[anni 2000]] fosse ancora priva di una completa urbanizzazione. Per migliorare il traffico veicolare nell'area e all'ingresso della città nel [[2007]] sono stati avviati i lavori di costruzione del nodo complesso del Gallitello, un sistema viario pensato per agevolare il flusso di automobili in entrata e in uscita dallo svincolo di Potenza ovest, scavalcando la tratta ferroviaria [[Ferrovia Salerno-Potenza-Taranto|Napoli-Taranto]] ed eliminando la presenza del passaggio a livello. L'infrastruttura è stata completata nel [[2016]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2016/05/17/potenza-inaugurato-nodo-del-gallitello_52875e7f-44ba-4e4b-a39a-17d85faab62f.html|titolo=Potenza, inaugurato nodo del Gallitello - Basilicata|pubblicazione=ANSA.it|data=17 maggio 2016|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
[[File:Potenza dall'alto.jpg|thumb|Panoramica dal lato nord]]
A partire dal [[2008]] nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del Rossellino, scelta come area di espansione per nuovi poli commerciali e direzionali e nuove attività industriali, mentre dal [[2013]] in poi nuovi insediamenti abitativi hanno visto la luce nell'area nord ovest della città, nelle vicinanze del quartiere Macchia Giocoli.<ref name="comune.potenza.it">{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it|titolo=La Città - La Storia|accesso=12 luglio 2017}}</ref> Altre espansioni riguardano [[Bucaletto]], via Cavour, via Ligure e l'area Ponte Nove Luci.<ref>[http://www.astronik.it/potenza-crollo-verticale-del-mercato-immobiliare/ Potenza: crollo verticale del mercato immobiliare | Astronik]</ref>
 
L'area urbana si sviluppa anche nei rioni [[Montereale (Potenza)|Montereale]], [[Murate (Potenza)|Murate]], Castello, [[Libertà (Potenza)|Libertà]], [[Francioso (Potenza)|Francioso]], [[Lucania (quartiere)|Lucania]], Santa Croce, [[San Rocco (Potenza)|San Rocco]], [[Santa Maria (Potenza)|Santa Maria]], Parco Aurora, [[Risorgimento (Potenza)|Risorgimento]], Mancusi, [[Cocuzzo]]-Serpentone, CEP, [[Malvaccaro]], Macchia Marconi, Botte, Betlemme, Costa della Gaveta e Zona Industriale.<ref>[http://www.comune.potenza.it/?p=561 Piano di Protezione civile – Comune di Potenza]</ref>
A partire dal [[2008]] nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del Rossellino, scelta come area di espansione per nuovi poli commerciali e direzionali e nuove attività industriali, mentre dal [[2013]] in poi nuovi insediamenti abitativi hanno visto la luce nell'area nord ovest della città, nelle vicinanze del quartiere Macchia Giocoli.<ref name="comune.potenza.it">{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it|titolo=La Città - La Storia|accesso=12 luglio 2017}}</ref>
 
=== Suddivisioni amministrative ===
La città di Potenza è raggruppata in dodici comitati, aventi ciascuno un presidente eletto direttamente dalla popolazione dei quartieri ricadenti all'interno dello stesso comitato.<ref>Delibera del consiglio comunale del Comune di Potenza n. 3 del 29 gennaio 2009.</ref><ref>Legge 142/90 articolo 6 - Statuto, Titolo III sul Regolamento alla partecipazione popolare.</ref>
 
=== Comitati di Quartiere ===
Di seguito la lista dei comitati.
{|class="wikitable sortable"
!Comitato !! Siti d'interesse
|-
|'''I Centro''' || [[Centro storico di Potenza|Centro]], piazza Mario Pagano, via Pretoria, [[Teatro Francesco Stabile|Teatro Stabile]], [[Duomo di Potenza|Duomo]], chiese: [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|San Francesco]], [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Santa Lucia]], [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|San Michele]] e [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Trinità]], casa e [[cappella del beato Bonaventura]], [[Porte di Potenza|Porte]], [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo nazionale]], [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]
|-
|'''II Murate''' || Murate, Montereale, parco di Montereale, piscina comunale
|-
|'''III Lucania''' || parco di via Racioppi e via Nitti, parco Tre Fontane, cimitero monumentale
|-
|'''III Lucania''' || Lucania, parco di via Racioppi e via Nitti, parco Tre Fontane, cimitero monumentale
|-''
|'''IV Cerreta''' || Cerreta, Dragonara, seminario nuovo, Teatro nuovo del Seminario
|-
|'''V Malvaccaro''' || Malvaccaro, Macchia Giocoli, centro sociale, chiesa del beato Bonaventura, campo sportivo Macchia Giocoli, cimitero Giovanni Paolo II
|-
|'''VI Cocuzzo - Gallitello''' || Cocuzzo, Gallitello, polo commerciale di ''via del Gallitello'', poliambulatorio Madre Teresa, [[Biblioteca nazionale di Potenza|Biblioteca nazionale]]
|-
|'''VII PoggioEuropa Tre GalliUnita''' || [[PoggioVilla Treromana di Malvaccaro|Villa GalliRomana]], centro direzionale regionale, distretto scolastico, parco Europa Unita
|-
|'''VIII Macchia Romana''' || Macchia[[Zona Romana,ospedaliera di Potenza|distretto ospedaliero]], [[ospedale San Carlo]], istituto psichiatrico Don Uva, parco di Sant'Antonio la Macchia, [[chiesa di Sant'Antonio la Macchia]]
|-
|'''IX Betlemme''' || Betlemme[[Bucaletto]], penitenziarioIstituto maschilePenitenziario, tribunale e penitenziario per i minori, carcere minorile, Biblioteca provinciale.
|-
|'''X Rossellino''' || Rossellino, parco di Rossellino, palazzetto dello sport, bosco di Rossellino, polo commerciale di via della Tecnica
|-
|'''XI Botte''' || Botte, Piani del Mattino
|-
|'''XII Lavangone''' || Lavangone,Avigliano distrettodi sportivoLucania, Palabasento
|-
|}
 
== Economia =Frazioni===
Il territorio comunale di Potenza è l'undicesimo della regione per estensione e le aree rurali della città, distinte dal centro abitato, sono suddivise in ''5 macro-zone'':
 
* '''Nord-Est''': Sant'Antonio La Macchia, Costa della Gaveta, Tiera, Tiera Tufaroli, Piani del Mattino, Cavalieri;
* '''Nord''': ''Masserie'': Corrado, Barrata, San Francesco; Bosco Grande, Bosco Piccolo, Demanio San Gerardo, San Nicola, Chiangali, Palazzo, Lavangone;
 
* '''Nord-Ovest''': Botte, Pian di Zucchero, Stompagno, Macchia Maligna, San Luca Scafarelli, Torretta, Giuliano, Capoiazzo, Canaletto;
 
* '''Ovest''': Montocchio, Montocchino, Macchia Marconi, Serra, Cerreta, Trinità Sicilia, Cortese, Dragonara, Valle Paradiso, Giarrossa, Falcianella;
* '''Sud''': San Luca Branca, Varco d'Izzo, Vallone Calabrese, Forte Pallareta, Caira, Montegrosso, Cozzale, Aria Silvana, Marrucaro, Pian Cardillo, Rossellino, Poggio Cavallo, Faloppa, Bandito, Serra Ciciniello, Centomani-Tora.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.potenza.it/attachments/article/6903/TOPONOMASTICA%20RURALE%20COMPLETA%20GRANO.pdf|titolo=Comune di Potenza - Toponomastica Rurale}}</ref>
 
== Economia ==
=== Artigianato ===
Nel settore dell'[[artigianato]] erano storicamente rinomate le lavorazioni del [[rame]] e del [[ferro]]<ref name="Aci">{{cita libro|titolo=''Atlante cartografico dell'artigianato''|anno=1985|editore=A.C.I.|città=Roma|p=8.|volume=3}}</ref>, che riguardavano soprattutto la produzione di utensili da cucina, cancelli, ringhiere ed oggetti ad uso ornamentale.<ref>{{Cita web|url=http://www.originalitaly.it/it/editoriali/a-artigianato-a-regola-darte-la-lavorazione-del-ferro-in-provincia-di-potenza|titolo=Artigianato a regola d'arte: la lavorazione del ferro in provincia di Potenza :: Gli editoriali di OriginalITALY - OriginalITALY.it - Il meglio in Italia|sito=www.originalitaly.it|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Un settore artigianale tradizionale ma ancora in espansione è quello dei pastifici e delle pasticcerie che producono prodotti alimentari tipici.<ref>{{Cita web|url=http://www.radiolaser.it/2018/08/14/ferragosto-artigiani-a-lavoro-a-potenza/|titolo=Ferragosto: artigiani al lavoro a Potenza|autore=Ketty Monzo|sito=Radio Laser|data=14 agosto 2018|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Industria ===
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=== Servizi ===
Come capoluogo regionale Potenza ha accentuato il suo carattere di centro amministrativo e impiegatizio; grande importanza ha infatti per la città il [[settore terziario]]: la presenza di uffici di enti pubblici, ospedali, scuole, università ed esercizi commerciali fanno di Potenza la ''città dei servizi'' a livello regionale.<ref name=":17">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_res-5c860e95-e1d4-11df-9ef0-d5ce3506d72e/|titolo=Potenza nell'Enciclopedia Treccani|accesso=4 dicembre 2018T19:41:58Z}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/economia/2013_03_20/46931.html|titolo=“Dalla Regione Basilicata grande attenzione alla città di Potenza”. Parola di Nino Grasso (portavoce di De Filippo) - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=2018-12-04T194 dicembre 2018T19:25:35Z}}</ref><ref name=":17">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_res-5c860e95-e1d4-11df-9ef0-d5ce3506d72e/|titolo=Potenza nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=2018-12-04T19:41:58Z}}</ref>
 
Sempre nel settore terziario, sono nate in città molte [[Start-up innovativa|start-up innovative]] che operano in svariati ambiti tra cui quelli della [[mobilità sostenibile]], della [[telemedicina]], dei [[Sistemi di pagamento istantaneo|sistemi di pagamento]] innovativi, coadiuvate dai diversi incubatori di impresa presenti sul territorio.<ref>{{Cita news|autore=Lello Naso|url=https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-30/innovazione-potenza-vento-nuovo-start-up-210544.shtml?uuid=AEZN5HFF|titolo=Innovazione, a Potenza il vento nuovo delle start up|pubblicazione=www.ilsole24ore.com|data=2 luglio 2018}}</ref>
 
=== Turismo ===
Sebbene tradizionalmente il settore del turismo non sia quello preponderante della città, nella seconda metà degli [[anni 2010]] si assiste ad un numero crescente di iniziative per promuoverne e valorizzarne il potenziale turistico<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/15/news/potenza_la_citta_a_portata_di_click-214319693/|titolo=Potenza, la città a portata di click|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=15 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potenzaturistica.it/p/il-progetto.html|titolo=Il progetto|accesso=20 dicembre 2018|dataarchivio=21 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221041534/http://www.potenzaturistica.it/p/il-progetto.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2017/09/26/potenza-non-citta-turistica-puo-diventarlo/|titolo=Potenza non è una città turistica ma può diventarlo|pubblicazione=www.ufficiostampabasilicata.it|data=26 settembre 2017}}</ref> nonché ad un incremento delle presenze turistiche sia a Potenza che nei comuni circostanti<ref>{{Cita webnews|autore=Luigi Ierace|url=httphttps://www.potentiareviewlagazzettadelmezzogiorno.it/2018gallery/05matera/301170990/potenzamatera-unaboom-cittadi-cheturismo-nel-2019-ma-manca-strategia-potenza-piace-sempre-di-piu/.html|titolo=POTENZAMatera, UNAboom CITTA'di CHEturismo PIACEnel SEMPRE2019: DIma PIU'manca -strategia, PotentiaPotenza Reviewpiace sempre più|sitodata=www.potentiareview.it|accesso=208 dicembresettembre 20182019}}</ref>, dovute anche alla posizione di snodo viario regionale della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.basilicatapost.it/potenza-non-e-una-citta-turistica-e-non-e-un-male/|titolo=Potenza non è una città turistica. E non è un male|sito=BasilicataPost.it|data=21 settembre 2017|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221041651/http://www.basilicatapost.it/potenza-non-e-una-citta-turistica-e-non-e-un-male/|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:AreaMetropolitanaPZ.jpg|thumb|upright=1.7|Rete tangenziale della città di Potenza]]
=== Strade ===
[[File:AreaMetropolitanaPZ.jpg|thumb|upright=1.7|Rete tangenziale della città di Potenza]]
L'area urbana di Potenza è servita da due principali arterie: il [[Raccordo autostradale 5|raccordo autostradale Potenza-Sicignano]], che collega la città con l'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada del Mediterraneo]], e la [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] che collega Potenza e [[Melfi]]. Gli ultimi chilometri del raccordo autostradale fungono anche da tangenziale per la città nella zona Sud, con le uscite Potenza Ovest, Laurenzana, Potenza Centro, Bucaletto e Potenza Est. La Tangenziale Nord collega invece la zona ospedaliera di Macchia Romana alla zona di Tiera, con innesto sulla [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|Potenza-Melfi]].
L'area urbana di Potenza è servita da tre principali arterie: il [[raccordo autostradale 5|raccordo autostradale Potenza-Sicignano]], che collega la città con l'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada del Mediterraneo]], la [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] che collega Potenza e [[Melfi]] e dalla [[strada statale 407 Basentana]] che collega il capoluogo di regione con la costa jonica della Basilicata e con la [[Strada statale 106 Jonica|SS 106 Jonica]] per Taranto e Reggio Calabria. Gli ultimi chilometri del raccordo autostradale fungono anche da tangenziale per la città nella zona Sud, con le uscite Potenza Ovest, Laurenzana, Potenza Centro, Bucaletto e Potenza Est prima di connettersi sempre sotto gestione ANAS alla SS 7 Via Appia. La tangenziale nord è una diramazione che parte dalla [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] e collega la stessa alla zona ospedaliera di [[Ospedale San Carlo|Macchia Romana]].
 
Le amministrazioni comunali e provinciali, durante gli [[anni 2000]] e gli [[anni 2010]], hanno previsto la costruzione di altri due tratti di tangenziale: il tratto Tangenziale Nord-Dragonara e il tratto Dragonara-Tangenziale Sud, che permetterebbero agli automobilisti di non attraversare la città per spostarsi dalla zona sud alla zona nord della [[Provincia di Potenza|provincia]].<ref>{{Cita news|url=https://www.talentilucani.it/tangenziale-priorita-strategica-del-sistema-infrastrutturale-della-citta-di-potenza/|titolo=TANGENZIALE : priorità strategica del sistema infrastrutturale della Città di Potenza. - Talenti Lucani - Passaggio a Sud|pubblicazione=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=4 settembre 2018|accesso=13 novembre 2018}}</ref> La realizzazione di questi due tratti è stata posticipata a causa del dirottamento dei fondi stanziati verso la costruzione della ''Superstrada Oraziana''.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=2395769|titolo=Potenza, Molinari su strada tangenziale Centomani-Dragonara|sito=Regione Basilicata|accesso=13 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=admin|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/01/19/potenza-ovest-poggio-tre-galli-tangenziale-dimenticata|titolo=Potenza ovest-Poggio Tre Galli La Tangenziale dimenticata|pubblicazione=Il Quotidiano del Sud|data=19 gennaio 2014|accesso=13 novembre 2018}}</ref>
 
I tratti di tangenziale già esistenti presentano nove uscite:
 
* Uscita 1 – Potenza Ovest
* Uscita 2 – Laurenzana ► [[Strada statale 92 dell'Appennino Meridionale|SS92]] dell'Appennino Meridionale
* Uscita 3 – Potenza Centro
* Uscita 4 – Bucaletto
* Uscita 5 – Potenza Est
* Uscita 6 – Melfi ► [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS658 Foggia]] – [[Strada statale 407 Basentana|SS407 Metaponto]]
* Uscita 7 – Potenza Nord
* Uscita 8 – Cugno delle Brecce
* Uscita 9 – Piani del Mattino
 
=== Ferrovie ===
Potenza è servita dal collegamento [[Frecciarossa]] Milano-Taranto oltre che dalle linee regionali [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|SalernoBattipaglia-TarantoPotenza-Metaponto]] e [[Ferrovia Foggia-Potenza|Foggia-Potenza]] gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]. La città è ancheinoltre servita dalle [[ferrovie Appulo Lucane]], contramite la linea [[Ferrovia Altamura-Avigliano-Potenza|Altamura-Avigliano-Potenza]], cheutilizzata fungeper dail collegamento[[Ferrovia con laAltamura-Avigliano-Potenza#Servizio provinciametropolitano di [[StazionePotenza|servizio metropolitano di Bari Centrale|BariPotenza]], enel contratto itra comuniAvigliano ae nord-estPotenza per un'estensione di delcirca capoluogo20&nbsp;km.
 
==== Ferrovie dello Stato ====
Le stazioni dellegestite da [[FerrovieRete delloFerroviaria Stato ItalianeItaliana|Ferrovie dello StatoRFI]] presenti in città sono:
* [[Stazione di Potenza Centrale]] in piazzale Guglielmo Marconi;
* [[Stazione di Potenza Università]] in via La Marmora, nei pressi dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Ateneo Lucano]];
* [[Stazione di Potenza Superiore]] in piazzale Istria;
* [[Stazione di Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano, nei pressi dell'[[Ospedale San Carlo]].;
* [[Stazione di Avigliano Lucania]] in via Lavangone.
 
==== Ferrovie Appulo Lucane ====
Le stazioni delle [[Ferrovie Appulo Lucane|FAL]] sono:
* [[Stazione di Terminal Gallitello|Stazione di Potenza Terminal Gallitello]]
* [[Stazione di Potenza Inferiore Scalo]]
* [[Stazione di Potenza Inferiore]] in piazzale Marconi;
* [[Stazione di Potenza San Rocco]] nel borgo San Rocco;
* [[Stazione di Potenza Città]] in piazza Francesco Crispi/corso Garibaldi;
* [[Stazione di Potenza SantaRione MariaMancusi]] in piazza Istria/via Angilla VecchiaMatera;
* [[Stazione di Potenza Santa Maria]] in piazza Istria/via Angilla Vecchia;
* [[Stazione di Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano/via Emilio Colombo;
* [[Stazione di Tiera]] nell'omonima frazione;
* [[Stazione di Avigliano Lucania]] in via Lavangone;
* [[Stazione di San Nicola]] nell'omonima frazione.
 
=== Mobilità urbana ===
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è la seconda città in Italia per indice di motorizzazione, con 75,1 auto ogni 100 abitanti.<ref>{{Cita news|url=http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|titolo=Dati osservatorio 2018 - Associazione Euromobility|pubblicazione=Associazione Euromobility|accesso=4 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181104212622/http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|urlmorto=sì}}</ref>
{{vedi anche|Servizio ferroviario metropolitano di Potenza}}
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è la seconda città in Italia per indice di motorizzazione, con 75,1 auto ogni 100 abitanti.<ref>{{Cita news|url=http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|titolo=Dati osservatorio 2018 - Associazione Euromobility|pubblicazione=Associazione Euromobility|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
 
Il trasporto pubblico urbano, è costituitogestito da lineeottobre di2022 dalla pugliese Miccolis (subentrata a [[autobusTrotta Bus Services]]), cheserve oltretramite alinee serviredi [[autobus]] sia il centro eche i quartieri periferici, fungonooltre anchea fungere da collegamento con le campagne e le contrade situate all'esterno del nucleo urbano principale, attraverso le linee rurali.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=11528|titolo=Trasporto urbano {{!}} Comune di Potenza|sitoaccesso=4 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210226011015/http://www.comune.potenza.it/?page_id=11528|accessourlmorto=4 novembre 2018}}</ref>, inoltre gestisce anche il sistema di scale mobili.
 
==== Scale mobili ====
Oltre al servizio di autolinee, la città è servita da una serie di impianti di [[scale mobili]], costruiti in più fasi a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]], che collegano i quartieri a valle con il centro storico. Il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di Potenza risulta essere quello più esteso in [[Europa]]<ref name=":13" /> ed il secondo al mondo per estensione dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14" /><ref name=":15" />.
Oltre che dal servizio di autolinee e dal [[Servizio ferroviario metropolitano di Potenza|servizio ferroviario metropolitano]], la città è servita da quattro impianti di [[scale mobili]], costruiti in più fasi a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]], che collegano i quartieri a valle con il [[Centro storico di Potenza|centro storico]]. Il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di Potenza risulta essere quello più esteso in [[Europa]]<ref name=":13" /> ed il secondo al mondo per estensione dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14" /><ref name=":15" />. Il servizio consta in totale di un percorso lungo 1,3&nbsp;km sommando tutti gli impianti e il più lungo, di 0,6 km è quello delle [[scale mobili Santa Lucia]].
 
Nel 2007 l'amministrazione decise di migliorare l'offerta del trasporto pubblico utilizzando la linea ferroviaria a scartamento ridotto di proprietà delle [[ferrovie Appulo Lucane]], che collega la [[Stazione di Potenza Inferiore Scalo|stazione Inferiore]] alla [[Stazione di Potenza Macchia Romana|stazione di Macchia Romana]], come [[Servizio ferroviario suburbano|servizio ferroviario urbano]]. Nel 2015 la società gestore del servizio avvia dei lavori di ammodernamento della linea che prevedono l'eliminazione dei [[Passaggio a livello|passaggi a livello]] presenti in città, in particolare in via Angilla Vecchia, via Campania e via Roma ed il prolungamento della linea fino al nuovo capolinea nei pressi di via del Gallitello.<ref name="comune.potenza.it" />
 
== Amministrazione ==
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Denver|1984}}<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Lucio Tufano|titolo=DENVER CHIAMA POTENZA|rivista=I quaderni della Regione Basilicata|url=https://consiglio.basilicata.it//consiglionew/files/docs/10/45/13/DOCUMENT_FILE_104513.pdf|accesso=11 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191211105606/https://consiglio.basilicata.it//consiglionew/files/docs/10/45/13/DOCUMENT_FILE_104513.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|Denver}} (dal 1983)
* {{Senza fonte|{{Gemellaggio|Romania|Focșani}}}}
* {{Gemellaggio|ESP|Osuna|2001}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=418|titolo=Gemellaggio {{!}} Comune di Potenza|accesso=11 dicembre 2019}}</ref>
* {{Gemellaggio|ESP|Osuna}}
* {{Gemellaggio|ITA|Amatrice|2007}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=17514|titolo=Potenza gemellata con Amatrice, il Sindaco De Luca: sosterremo la loro comunità {{!}} Comune di Potenza|accesso=11 dicembre 2019}}</ref>
* {{Gemellaggio|ITA|Amatrice}}
*{{Bandiera|ITA}} [[Piacenza]], dal [[2019]]<ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/gemellaggio-potenza-piacenza-occasione-dei-900-anni-del-nostro-san-gerardo-dettagli/|titolo=Gemellaggio tra Potenza e Piacenza in occasione dei 900 anni del nostro San Gerardo: i dettagli|sito=Potenza News|data=27 aprile 2019|lingua=it|accesso=16 aprile 2020}}</ref>
 
== Sport ==
=== Arti marziali ===
Frequentata nel comune è l'attività di [[kickboxing]].<ref>{{Cita web|url=https://vociingioco.it/2019/03/08/potenza-al-centro-della-kickboxing-italiana-e-non-solo/|titolo=Potenza al centro della kickboxing italiana e non solo|sito=Voci in gioco|data=8 marzo 2019|accesso=13 luglio 2019}}</ref><ref name="kick">{{Cita|L. Di Lauro|Vol.2, p. 1072|Potenza Capoluogo}}.</ref>
 
=== Calcio ===
 
{{vedi anche|Potenza Calcio}}
La principale squadra di calcio della città è il ''[[Potenza Calcio]]'', che fu fondata nel [[1920]] con il nome di Sport Club Lucano che milita nel girone C di [[Serie C]].<ref name="giornale basilicata giugno 1920">{{cita news|url=http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ACFI0353877_48417&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU&fulltext=1|titolo=Sport Club Lucano|pubblicazione=Giornale di Basilicata|data=26-27 giugno 1920|p=3}}</ref> Il club fu attivo nei primi anni di vita anche nell'atletica leggera, mentree nellanel stagioneciclismo<ref name=":43">{{Cita web|url=http://www.calciopotenza.eu/storia/|titolo=Storia 1933-1934 presePotenza parteCalcio|accesso=13 alluglio primo2019|dataarchivio=18 torneogennaio calcistico ufficiale2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180118135736/http://www.calciopotenza.eu/storia/|urlmorto=sì}}</ref> Ebbeed ebbe il suo momento migliore negli [[Anni 1960|anni sessanta]], quando disputò cinque stagioni consecutive nel campionato di [[Serie B]]. <br>Nonostante la società abbia avuto una storia turbolenta a partire dal primo fallimento nel [[1986]], dopo il quale è stata rifondata più volte a seguito di fallimento o scioglimento, rimane la squadra di calcio lucana che vanta la migliore [[Tradizione sportiva FIGC|tradizione sportiva]] secondo i criteri della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]. Attualmente milita nel campionato di [[Serie C]].
 
L'altra squadra di calcio della città è l{{'}}''A.S.D. Viribus Potenza 1999'' che milita in [[Promozione (calcio)|Promozione]].
 
=== Ciclismo ===
PotenzaLa ècittà stata più voltefu l'arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: nel 1929, 1961, 1963, 1965, 1967, 1969, 1971, 1975, 1979, 1981, 1986, 1989, 2001 e 2022.
* 1961: [[Vito Taccone]]
* 1963: [[Vittorio Adorni]]
* 1965: [[Vittorio Adorni]]
* 1967: [[Willy Planckaert]]
* 1969: [[Michele Dancelli]]
* 1971: [[Enrico Paolini]]
* 1975: [[Roger De Vlaeminck]]
* 1979: [[Claudio Bortolotto]]
* 1981: [[Palmiro Masciarelli]]
* 1986: [[Roberto Visentini]]
* 1989: (25 maggio): 5ª tappa, vinta da [[Stefano Giuliani]]
* 2001: (22 maggio): 3ª tappa, vinta da [[Danilo Hondo]]
 
Nel [[1932]] l'associazione sportiva potentina [[Potenza Calcio|Sport Club Lucano]] organizzò uno dei primi giri ciclistici della Basilicata, riservato agli affiliati all'[[Unione velocipedistica italiana]] nati o residenti in regione.<ref>{{Cita|L. Di Lauro|Vol.2, pp. 1068|Potenza Capoluogo}}.</ref>
=== Altri sport ===
Per quanto concerne la [[pallacanestro]], la squadra maschile [[Potenza 84]] milita nel campionato di A dilettanti, mentre la formazione di femminile Basilia Codra Mediterranea partecipa al campionato di B d'eccellenza.
 
=== Nuoto e pallanuoto ===
Ha sede a Potenza una squadra femminile di [[pallavolo]], il Centro KOS Polizia Municipale Volley che milita in serie B2, mentre nella pallavolo maschile la città è rappresentata dalla Virtus Potenza che disputa il campionato di serie B.
Le società Polisportiva Invicta Nuoto, nata nel 1973 seguita nel [[1974]] dalla As Tourist Hotel Nuoto Potenza, che diverrà Basilicata Nuoto 2000<ref name=":59">{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/potenza/1204507/potenza-roberto-urgesi-e-il-sogno-della-piscina-olimpionica.html|titolo=Potenza, Roberto Urgesi e il sogno della piscina olimpionica|data=10 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200306142751/https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/potenza/1204507/potenza-roberto-urgesi-e-il-sogno-della-piscina-olimpionica.html}}</ref> costituiscono le società natatorie di Potenza. La squadra di pallanuoto della società Basilicata Nuoto 2000 raggiunse il suo culmine con il campionato di serie A2 nel 2012.
 
L'attività agonistica del nuoto e della pallanuoto è stata negli anni fortemente limitata dall'assenza in tutto il territorio regionale di una [[piscina olimpionica]], ed in generale dallo scarso numero di strutture sportive idonee.<ref name=":59" /> il che ha costretto le società di pallanuoto a disputare i propri incontri casalinghi negli impianti presenti nelle vicine città campane.<ref name=":59" />
L'[[Accademia scacchi Potenza|Accademia Scacchi Potenza]] ha militato nel massimo campionato [[Scacchi|scacchistico]] nazionale, giungendo per tre volte fra le prime quattro.
 
=== Pallacanestro ===
La Società Schermistica Lucana di Potenza può vantare un'esperienza di oltre trent'anni nelle discipline del [[fioretto]] e della spada, ed ha conseguito successi a livello nazionale ed internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=schermisticalucana.tumblr.com|accesso=13 novembre 2018}}</ref>
La società di pallacanestro maschile di Potenza fu fondata nel [[1966]] col nome di Libertas Invicta<ref name=":46" />, divenuta poi [[Potenza 84]] nel [[1984]] che ottenne come massimo risultato la partecipazione al campionato di [[Serie B d'Eccellenza (pallacanestro maschile)|Serie B1]], poi divenuto [[Divisione Nazionale A|Serie A Dilettanti]].<ref name=":46" />
 
Per quanto riguarda il basket femminile, ha sede nel comune società BCC Basilia Potenza<ref>{{Cita web|url=http://www.lecronachelucane.it/2018/10/27/la-basilia-basket-si-presenta/|titolo=LA BASILIA BASKET SI PRESENTA|autore=Vittorio Laviano|sito=Le Cronache Lucane|data=27 ottobre 2018|accesso=22 settembre 2019}}</ref> che ha disputato il campionato di [[Serie B (pallacanestro femminile)|Serie B]] 2018-2019.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopotenza.com/volley-basket/basket-la-bcc-basilia-potenza-approda-in-serie-b-31726|titolo=Basket: la BCC Basilia Potenza approda in Serie B|sito=Tutto Potenza|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190507185837/http://www.tuttopotenza.com/volley-basket/basket-la-bcc-basilia-potenza-approda-in-serie-b-31726|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Scherma ===
La prima ''scuola di [[Scherma (sport)|scherma]] e ginnastica'' potentina venne aperta nel marzo del [[1902]]<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/post/140332618970/nel-marzo-del-1902-a-potenza-venne-aperta-la-prima|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=Schermistica Lucana Potenza|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922171929/https://schermisticalucana.tumblr.com/post/140332618970/nel-marzo-del-1902-a-potenza-venne-aperta-la-prima|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Scuola di scherma|pubblicazione=Il Lucano|data=27 febbraio 1902}}</ref> Ha sede in città la Società Schermistica Lucana di Potenza, attiva dal [[1979]] nelle discipline del [[fioretto]] e della [[spada]], che ha conseguito successi a livello nazionale ed internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=schermisticalucana.tumblr.com|accesso=13 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922171939/https://schermisticalucana.tumblr.com/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/sport/107173/due-baby-lucani-nella-top-ten-ai-campionati-italiani-di-scherma.html|titolo=Due baby lucani nella top ten ai campionati italiani di scherma|data=19 maggio 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/la-scherma-potentina-sul-podio-piu-alto-basilicata-puglia-molise-assegnati-titoli-regionali-under-14/|titolo=La scherma potentina sul podio più alto: per Basilicata, Puglia e Molise assegnati i titoli regionali Under 14|data=3 maggio 2019|accesso=22 settembre 2019}}</ref>
 
=== Altri sport ===
Ha sede a Potenza una squadra femminile di [[pallavolo]], il Centro KOS Polizia Municipale Volley che milita in serie B2, mentre nella pallavolo maschile la città è rappresentata dalla Virtus Potenza che disputa il campionato di serie B.
 
L'[[Accademia scacchi Potenza|Accademia Scacchi Potenza]] ha militato nel massimo campionato [[scacchi]]stico nazionale.
 
Per quanto riguarda il [[calcio a 5]], la città è rappresentata da quattro squadre che militano in serie C ma con passati in serie B ed in serie A2, che sono lo Shaolin Soccer, il Fustal Potenza, il Real Potenza e il San Gerardo Pz.
 
Operano in città anche due società di [[softair]]: la A.S.D CyberLions Softair Potenza, che disputa attività agonistica a livello interregionale, e l'A.S.D. Ghost Soldiers Potenza.<ref>{{Cita web|url=https://www.militaria.it/club-softair.aspx?r=BASILICATA|titolo=Softair Club Basilicata|sito=www.militaria.it|accesso=13 novembre 2018}}</ref>
 
=== Città europea dello Sport 2021 ===
Potenza, insieme alle città di [[Rieti]], [[Siena]] e [[Terni]] è stata nominata [[Città europea dello sport|Città europea dello Sport]] per l'anno [[2021]], riconoscimento assegnato annualmente da ''ACES Europe''.<ref name=":48">{{Cita web|url=https://www.acesitalia.eu/news/169-aces-europe-le-comunicazioni-ufficiali-ai-comuni-candidati-per-il-2021|titolo=ACES Europe, le comunicazioni ufficiali ai Comuni candidati per il 2021|autore=Luca Parmigiani|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref name=":33">{{Cita news|url=https://www.basilicata24.it/2019/10/potenza-citta-europea-dello-sport-2021-68946/|titolo=Potenza è Città europea dello Sport 2021|data=1º ottobre 2019}}</ref>
 
L'assegnazione del titolo di ''European City of Sport'' è stata comunicata il 30 settembre [[2019]], dopo un iter di selezione che si era aperto l'11 luglio [[2018]] con la candidatura ufficiale della città.<ref name=":33" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=28243|titolo=‘Potenza Città europea dello sport 2021’, presentata la candidatura {{!}} Comune di Potenza|accesso=1º ottobre 2019}}</ref> La consegna ufficiale del titolo è avvenuta il 4 novembre 2019 presso il Salone d'Onore del [[CONI]] a [[Roma]].<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopotenza.com/succede-in-citta/a-roma-la-consegna-del-titolo-potenza-citta-europea-dello-sport-2021-34799|titolo=A Roma la consegna del titolo Potenza Città Europea dello Sport 2021|sito=Tutto Potenza|accesso=5 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191105101303/http://www.tuttopotenza.com/succede-in-citta/a-roma-la-consegna-del-titolo-potenza-citta-europea-dello-sport-2021-34799|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel maggio del [[2020]] ACES Europe autorizza l'estensione al [[2022]] della nomina di Potenza a Città europea dello Sport, viste le criticità economiche ed organizzative generatesi come conseguenza della diffusione della [[Pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia|pandemia di COVID-19 in Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-citta-europea-dello-sport-anche-nel-2022/|titolo=Potenza "Città europea dello Sport" anche nel 2022|autore=Redazione|sito=Ufficio Stampa Basilicata|data=21 maggio 2020|lingua=it|accesso=27 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200527204118/https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-citta-europea-dello-sport-anche-nel-2022/}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
Lo [[File:Stadio Alfredo Viviani.jpg|stadiothumb|upright=1.4|Panoramica cittadino]] è situato in viale Marconi ed èdel intitolato2012 addello [[Stadio Alfredo Viviani]], fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.]]
 
Lo [[Stadio Alfredo Viviani]] è il principale stadio di calcio della città; è intitolato ad [[Alfredo Viviani]], fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.<ref name=":02">{{Cita web|url=http://11leoni.it/index.php/compleanno-viviani|titolo=Compleanno Viviani |autore=Attilio Oddone}}</ref> La facciata e la tribuna centrale dell'impianto, realizzate entrambe negli [[anni 30]], rendono l'Alfredo Viviani un bene architettonico tutelato e sottoposto a vincolo storico/monumentale.<ref name=":310">{{Cita news|autore=Antonella Sabia |url=http://www.controsensobasilicata.com/sport/3304-work-in-progress-per-la-facciata-del-viviani-installati-i-nuovi-seggiolini-in-tribuna-centrale.html|titolo=WORK IN PROGRESS PER LA FACCIATA DEL VIVIANI. INSTALLATI I NUOVI SEGGIOLINI IN TRIBUNA CENTRALE |pubblicazione=ControSenso Basilicata|data=11 novembre 2017}}</ref>
 
Un'altra struttura storica è il complesso sportivo situato nel parco di Montereale; edificato nel [[1960]] in occasione delle [[Giochi della XVII Olimpiade|olimpiadi di Roma]], fino al [[2017]] venne gestito direttamente dal [[CONI]], per divenire poi di proprietà dell'amministrazione comunale.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190405073955/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":44">{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/inalmente-potenza-riavra-il-palazzetto-coni-di-montereale-al-via-la-riqualificazione/|titolo=FINALMENTE POTENZA RIAVRÀ IL PALAZZETTO CONI DI MONTEREALE, AL VIA LA RIQUALIFICAZIONE!|data=11 marzo 2016|accesso=13 luglio 2019}}</ref> La struttura comprende una palestra polivalente, che ha ospitato eventi di varie discipline tra cui [[Pallacanestro|basket]], [[karate]], [[pugilato]] e [[Pallavolo|volley]], oltre che una [[piscina]] comunale.<ref name=":44" />
 
La città di Potenza è dotata di due impianti sportivi omologati per l’attività nazionale di pallacanestro<ref name=":46">{{Cita news|url=http://www.astronik.it/il-basket-a-potenza/|titolo=il basket a Potenza|pubblicazione=Controsenso|data=30 dicembre 2017}}</ref>, ovvero il Palazzetto dello sport "Antonello Pergola", sito nel parco Rossellino, ed il Pala Basento, inaugurato nel [[2012]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/423022/e-dopo-quasi-ventanni-apre-il-pala-basento.html|titolo=E dopo quasi vent’anni apre il «Pala Basento»|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, che è il palazzetto dello sport più moderno della città ed il più capiente presente in [[Basilicata]]<ref>{{Cita web|url=https://www.nonsolofitness.it/speciali/sport-basilicata/sport-basilicata-oggi.html|titolo=Lo Sport in Basilicata oggi|sito=NonSoloFitness|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, con 3200 posti a sedere, ed è utilizzato anche per ospitare eventi e concerti.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=7586|titolo=Capienza PalaBasento: parere favorevole dalla Commissione comunale {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lasiritide.it/sports.php?articolo=12008|titolo=Sports - 10/02/2016 - La PM Volley e il Centro KOS,hanno incontrato i vertici della Fed.ne Pallavolo|sito=La Siritide|accesso=19 luglio 2019}}</ref> La città è dotata anche di 3 impianti sportivi omologati per l’attività regionale della stessa disciplina, che sono il complesso sportivo "Rocco Mazzola" dedicato all'[[Rocco Mazzola|omonimo pugile]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2018/12/13/potenza-una-palestra-per-rocco-mazzola_fdbf0258-44fc-4945-918b-525063e71190.html|titolo=Potenza, una palestra per Rocco Mazzola - Basilicata|sito=ANSA.it|data=13 dicembre 2018|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, situato nel quartiere Risorgimento, ed i complessi sportivi "Vito Lepore" ed "Emilio Caizzo".<ref name=":46" /> Tutte queste strutture possono ospitare anche incontri di pallavolo ed altre attività agonistiche [[indoor]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=16451|titolo=Strutture sportive {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=446|titolo=Campo Polifunzionale in Via Roma {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref>
 
Il Campo Scuola di Atletica leggera, situato nel quartiere Macchia Romana, è la principale struttura per la pratica dell'[[atletica leggera|omonima disciplina]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=447|titolo=Campo Scuola di Atletica Leggera {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref>
Le strutture sportive cittadine comprendono anche il Palazzetto Antonello Pergola ex Palarossellino, sito nel parco Rossellino, il complesso sportivo via Roma, sito in via Roma (rione Risorgimento), la palestra Caizzo, la palestra [[CONI]] situata nel parco di Montereale e il PalaBasento in contrada Lavangone.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=[[Emmanuele Viggiano,]] ''Memorie| dellaeditore=Vincenzo Orsini | città=Napoli di| Potenza'',anno=1805 Napoli,| pressotitolo=[[Memorie Vincenzodella Orsini,Città 1805di Potenza]] | cid=Viggiano}} (ripr. facs. Sala Bolognese, Forni, 1975).
* {{cita libro | autore=[[Raffaele Riviello]], ''| editore=tip. Garramone e Marchesiello | città=Potenza | anno=1889 | titolo=Cronaca potentina dal 1799 al 1882'', Potenza,| tip. Garramone e Marchesiello, 1889.cid=Riviello}}
* {{cita libro | autore=[[Tommaso Pedio]], ''| editore=Edizioni del centro librario | città=Bari | anno=1964 | titolo=Potenza dai normanni agli aragonesi: note ed appunti'', Bari,| Edizioni del centro librario, 1964.cid=Pedio}}
* {{cita libro|curatore=Alfredo Buccaro (a cura di), ''|editore=Laterza|città=Bari-Roma|anno=1997|titolo=Le città nella storia d'Italia. Potenza'', Bari-Roma, Laterza, 1997.|cid=Buccaro}}
* {{cita libro | autore=Rocchina Maria Abbondanza Blasi, ''| editore=Edisud | città=Salerno | anno=2000 | titolo=Storia di una città: Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno,| Edisud,cid=Abbondanza 2000.Blasi}}
* {{cita libro | editore=Edizioni Spartaco | città=Santa Maria Capua Vetere | anno=2008 | titolo=Potenza Capoluogo (1806-2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo| cid=Potenza Capoluogo}}
* Aa. Vv., ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, 2 voll.
* {{cita libro|autore=Valerio Giambersio|titolo=Guida all'architettura del Novecento a Potenza|anno=1995|editore=tip. Libria|città=Melfi|cid=Giambersio}}
 
== Voci correlate ==
* [[AccademiaArcidiocesi scacchidi Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]]
* [[Autorità interregionale di bacino della Basilicata]]
* [[Basilischi]]
* [[Dialetti gallo-italici di Basilicata]]
* [[Dialetto potentino]]
* [[OspedaleGiustizierato Sandi CarloBasilicata]]
* [[Lucania]]
* [[Teatro Francesco Stabile]]
* [[Provincia di Potenza]]
* [[Regio III Lucania et Bruttii]]
* [[Sindaci di Potenza]]
* [[Scale mobili Santa Lucia]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Potenzainterprogetto|q|wikt=Potenza|etichetta=Potenza}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.comune.potenza.it/ Sito istituzionale del comune]
* [http://www.aptbasilicata.it/POTENZA.321.0.html Sito turistico della città]
 
{{Comuni della provincia di Potenza}}