Hermann von Helmholtz: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Hermann von Helmholtz3.jpg|miniatura|Hermann von Helmholtz]]
=== Origini borghesi e infanzia ===
Primogenito dell'insegnante del [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|ginnasio]] di [[Potsdam]], August Ferdinand Helmholtz e di Caroline Penne, figlia di un giovane ufficiale d'[[artiglieria]] e lontana discendente di [[William Penn]]<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.33</ref>, fondatore della [[Pennsylvania]], egli nacque il 31 agosto 1821.<ref name="Meulders, Helmholtz p.38">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.38</ref> Gli fu dato il nome di Hermann Ludwig Ferdinand e venne battezzato secondo il rito luterano.<ref name="Meulders, Helmholtz p.38"/> Passò la sua infanzia a Potsdam, in una grande e spaziosa dimora borghese situata in una strada centrale della città.<ref name="Meulders, Helmholtz p.44">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.44</ref> Da bambino era spesso malato e la sua salute cagionevole lo costringeva a trascorrere molto del suo tempo a letto.<ref name="Meulders, Helmholtz p.44"/> I suoi genitori lo circondarono di ogni premura, mostrandogli libri di immagini e donandogli giochi in legno, che gli permisero di prendere precocemente coscienza delle relazioni [[geometria|geometriche]] degli oggetti.<ref name="Meulders, Helmholtz p.44"/>
Imparò a leggere presto, ma le sue capacità mnemoniche, soprattutto per
Egli amava === Prima formazione ===
Al ginnasio Helmoltz seguì l'indirizzo classico e fu uno studente molto bravo, seppure non eccezionale;<ref name="Meulders, Helmholtz p. 47">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 47</ref> studiava [[lingua latina|latino]], [[lingua francese|francese]], [[lingua inglese|inglese]], [[lingua italiana|italiano]], [[lingua ebraica|ebraico]] e rudimenti di [[Lingua araba|arabo]], ma anche la [[fisica]] e la [[matematica]] per le quali fin dall'inizio manifestò un particolare interesse.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 47"/> Poco attento alla lettura in classe dei classici, veniva spesso colto in flagrante mentre sviluppava complessi calcoli o intento a tracciare il ''percorso dei raggi luminosi sullo schema ottico di un [[telescopio]]'', in vista dei suoi esperimenti casalinghi di [[ottica]].<ref name="Meulders, Helmholtz p. 48">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 48</ref> Alle superiori Hermann ebbe suo padre non solo come professore di fisica e matematica, ma anche come docente di [[filosofia]] e [[lingua tedesca|tedesco]].<ref name="Meulders, Helmholtz p. 48"/> Più volte, dunque, fu sottoposto al giudizio del padre. A tal proposito meritevole di essere menzionato è l'episodio in cui suo padre, in qualità di docente, valutò l'elaborato finale del figlio sul tema « pensiero ed arte nel ''[[Nathan il saggio]]'' di Lessing », mostrandosi pienamente soddisfatto per gli aspetti formali, ma piuttosto severo per quello che riguardava il contenuto, ritenendo che i temi centrali dell'opera di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]] fossero stati valutati con superficialità.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 48"/>
=== Università di medicina ===
Egli avrebbe iniziato una carriera completamente dedicata alla fisica e alla matematica, se le condizioni economiche dei genitori glielo avessero permesso.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.48</ref> Iniziò, dunque, animato da un forte sentimento di rassegnazione, gli studi medici che potevano essere effettuati gratuitamente nell'ambito delle istituzioni militari.
La sua salute fu sempre fragile (spesso era soggetto a svenimenti e soffriva sovente di mal di testa), ma ciò non gli impedì di impegnarsi con assiduità nello studio, trovando anche il tempo per svagarsi e coltivare la sua vita sociale; si recava spesso al [[teatro]] o all'opera, dove assisteva a rappresentazioni dell{{'}}''Amleto'', del ''Dottor Faust'', del ''Don Giovanni'', dell{{'}}''[[Euryanthe]]'', dell{{'}}''Ifigenia'', leggeva autori quali [[Byron]], [[Omero]] e [[Kant]] e amava suonare il [[pianoforte]] presso amici dei genitori che lo ricevevano ogni domenica.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 49</ref> Tra i suoi professori, si legò subito a [[Johannes Peter Müller]], il quale, gli permetteva di frequentare il suo laboratorio di ricerca.
▲Egli avrebbe iniziato una carriera completamente dedicata alla fisica e alla matematica, se le condizioni economiche dei genitori gliel'avessero permesso.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.48</ref> Iniziò, dunque, animato da un forte sentimento di rassegnazione, gli studi medici che potevano essere effettuati gratuitamente nell'ambito delle istituzioni militari, in quanto tra gli zii materni del giovane vi era stato il generale medico [[Christan Ludwig Mursinna]], primario [[chirurgia|chirurgo]] dell'[[Ospedale universitario della Charité]] e autore di importanti studi clinici. Lasciò, quindi, Potsdam per frequentare l'Istituto medico-chirurgico "Friedrich-Wilhelm" a [[Berlino]], anticamente detto Pépinière, a cui si iscrisse il 26 dicembre 1838, dopo aver superato brillantemente i test d'ammissione e il compito finale sul tema ''contributo dello studio della storia alla formazione dello spirito scientifico''.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 48"/>
=== Laurea e servizio militare ===
Helmholtz si laureò nel 1842, all'età di 21 anni,
Dopo la laurea trascorse ancora un anno di internato alla Charité.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 97">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 97</ref> Al termine, nel settembre del 1843, cominciò il servizio militare obbligatorio previsto per otto anni. Fu assegnato alla [[guarnigione]] di Potsdam. Helmholtz servì prima come [[Chirurgia|chirurgo]] degli [[Ussaro|Ussari]], poi come medico della Guardia di Potsdam.
▲Helmholtz si laureò nel 1842, all'età di 21 anni, discutendo la sua tesi, in latino, sul tema: ''Struttura del [[sistema nervoso]] degli [[invertebrati]].'' Era stato lo stesso Müller ad assegnargli questo argomento.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., pp. 95-96</ref> Egli, subito dopo aver intrapreso le sue ricerche, fu colpito da un'[[infezione]] tifoidea e ricoverato all'ospedale universitario della Charité, trascorrendovi molte settimane.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 96">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 96</ref> Dopo una lunga [[convalescenza]], riuscì a dimostrare, per la prima volta, che le [[fibre nervose]] visibili al [[microscopio]] derivavano dalle cellule gangliari corrispondenti a quelle che, alcuni anni prima, aveva osservato il [[fisiologia|fisiologo]] [[Christian Gottfried Ehrenberg]], il quale ne ebbe l'intuizione ma non riuscì a provarlo.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 96"/> Questi studi, lo portarono a ritardare i tempi di laurea, ma forte anche del sostegno dei suoi genitori che comprendevano l'importanza di questo suo lavoro, vi si dedicò con impegno, fino a che non sostenne la discussione pubblica della sua tesi intitolata ''Die Nervenfasern entspringen aus den 1836 entdeckten Ganglienzellen''.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 96"/>
Contemporaneamente, si preparava all'esame di abilitazione alla professione. Due anni più tardi conseguì l'abilitazione di [[traumatologia|traumatologo]].<ref name="Meulders, Helmholtz p. 97" />
===
All'inizio del 1847 si innamorò, durante una delle serate a casa di amici dei suoi genitori, di Olga von Velten (1827-1859), secondogenita di una dama di rango, Julie von Velten, la quale era figlia del conservatore d'arte del re e vedova di un medico militare.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 113">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 113</ref>
Secondo la descrizione della sorella della giovane, Betty:
{{Citazione|Olga non era quello che si dice un fiore di bellezza, ma era, d’altra parte, molto fine e piena di charme; non amava mettersi in mostra ed era un’osservatrice acuta ed intelligente. Aveva la risposta pronta, amava gli scherzi e sapeva essere spiritosa e arguta fino al sarcasmo. Appariva soffusa di un nimbo di femminilità e di una purezza spoglia, qualcosa insomma di irresistibile.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 113"
|Betty von Velten}}
Secondo la testimonianza di Betty, Helmholtz, il giorno in cui conobbe la sorella, era:
{{Citazione|Abbastanza strano, molto serio e piuttosto timido, un po’ maldestro e come messo nell’angolo tra i vivaci giovani di mondo che animavano la serata. Helmholtz corrispondeva perfettamente alla descrizione che me ne era stata fatta un momento prima della presentazione: un uomo molto intelligente e posato, ma bisognava scavare un po’ per scoprire in lui una vera miniera di tesori.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 113"
|Betty von Velten}}
Si fidanzarono l'11 marzo 1847, ma prima di sposarsi i due innamorati dovettero attendere due anni, in quanto Hermann non era ancora in grado di
Appena trasferitosi ad Heidelberg, nel 1858, pochi giorni dopo il Natale, Helmholtz dovette far fronte sia alla morte del padre che a quella della moglie.
===
Nel 1849 ottenne finalmente una cattedra come professore di fisiologia e [[patologia]] a
[[File:Hermann von Helmholtz by Ludwig Knaus.jpg|miniatura|Hermann von Helmholtz con un [[mappamondo]]]]
=== Studi sull'ottica ===
Helmholtz portò la teoria tricromatica sviluppata da [[Thomas Young]] al successo. Nel 1850 inventò, in soli otto giorni, l'[[oftalmoscopio]].<ref name="Meulders, Helmholtz p.150">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.150</ref> Alla fine dell'anno già ricevette diciotto ordini d'acquisto che gli prospettarono il finanziamento del suo laboratorio e gli permisero sia di girare i principali centri universitari della
Egli dimostrò che fosse di circa 1\30 di secondo e variabile, in quanto dipendente dalla figura da identificare e dall'attenzione del soggetto. Si interessò anche delle immagini postume, spiegandole tramite l'ipotesi
Nel 1851 inventò l'[[oftalmometro]] per stabilire il grado di curvatura della [[cornea]] e nel 1857 il [[telestereoscopio]]. Egli scrisse un'opera monumentale di oltre mille pagine, ''Ottica fisiologica'', in cui confluirono tutti i suoi risultati sperimentali sull'ottica, che in passato erano stati pubblicati in riviste scientifiche e che corresse più volte fino alla fine della sua vita. Riferimento per numerose generazioni di medici, la stesura era stata suggerita a Helmholtz dal suo amico [[Gustav Karsten]] che aveva in idea un'[[enciclopedia]] della fisica, di cui l'opera di Helmholtz costituì il nono volume. La prima parte venne pubblicata nel 1856 ed ha come argomento i risultati ottenuti con l'oftalmoscopio.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 193">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 193</ref> La seconda parte invece venne pubblicata nel 1860, dedicata alle sensazioni visive indotte dalla luce, ai colori semplici e ai colori composti, all'intensità e alla durata delle sensazioni, alle immagini postume e al contrasto simultaneo.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 193"/> La terza, apparsa nel 1866, è relativa alla percezione dello spazio.<ref name="Meulders, Helmholtz p. 193"/>
===
Furono questi gli anni durante i quali condusse gli studi sul tempo perduto, ovvero il tempo tra la stimolazione elettrica e il momento della contrazione muscolare, aiutato anche dalla moglie che lo sostenne nei suoi esperimenti.<ref>Meulders, Helmholtz..., op, cit., p.137</ref> Egli dimostrò che il segnale nervoso si propaga con una velocità misurabile che era tanto più piccola all'aumentare della distanza dell'elettrodo dal muscolo. Già nel 1842 Helmholtz provò l'origine delle fibre nervose dai [[Ganglio|gangli]], ma fu nel 1852 che egli riuscì a misurare la velocità di propagazione di impulsi nervosi. Egli scoprì che la velocità del segnale nervoso era mediamente pari a 26,4 metri al secondo, una velocità dieci volte meno rapida del [[suono]].<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 43</ref> Durante i suoi esperimenti, poi, perfezionando il cilindro di [[Carl Ludwig]], inventò il [[miografo]], il prototipo dei moderni strumenti di registrazione grafica delle contrazioni muscolari.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p. 145</ref>
Il ritardo scoperto nella trasmissione dei segnali nervosi fu una scoperta rivoluzionaria nella fisiologia e nella filosofia naturale del tempo, a cui era ancora profondamente connessa. Helmholtz chiamava questo ritardo "tempo latente", che fu tradotto in francese come "temps perdu" e finì nei decenni successivi in tutti i libri francesi di fisiologia. Di qui influenzò probabilmente la riflessione di [[Proust]] e il titolo di ''[[Alla ricerca del tempo perduto]]''.
===
{{Citazione|''Ogni movimento vibratorio dell’aria nel condotto uditivo, corrispondente a un suono musicale, può sempre, e sempre in un solo modo, essere riguardato come la somma di un certo numero di movimenti vibratori, corrispondenti ai suoni parziali del suono considerato.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.219</ref>''|Hermann von Helmholtz}}
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=== Fine della carriera e morte ===
Nel 1855 passò alla cattedra di anatomia e fisiologia a [[Bonn]] e, nel 1858, a quella di fisiologia a Heidelberg, dove rimase fino al 1871. A Heidelberg, compì ampi studi sui moti dell'[[atmosfera]] e, in particolare, sulla
Nel 1870 Helmholtz divenne infine membro dell'[[Accademia delle scienze di Berlino]].
Nel 1870 accettò di insegnare a Berlino come professore di fisica, al posto di [[Heinrich Gustav Magnus|Gustav Magnus]].<ref name="Meulders, Helmholtz p.189">Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.189</ref> Nel 1877 fu nominato rettore dell'Università di Berlino.<ref name="Meulders, Helmholtz p.189"/> Gli anni berlinesi furono particolarmente importanti per i suoi studi sull'[[elettrodinamica]]: nel 1881, in un famoso intervento, suggerì, tra i primi, l'idea di ''atomo di elettricità'' (unità indivisibile di carica elettrica), e in seguito sostenne il lavoro del suo allievo [[Heinrich Rudolf Hertz|Hertz]].▼
▲Nel 1870 accettò di insegnare a Berlino come professore di fisica, al posto di [[Heinrich Gustav Magnus|Gustav Magnus]].<ref name="Meulders, Helmholtz p. 189"
Propose una ''teoria sui vortici (''1858 e 1868), ristretta al [[flusso laminare]]. Helmholtz pose così i fondamenti dell'[[idrodinamica]]. Nelle sue ricerche sull'[[elettrodinamica]] Helmholtz cercò un compromesso tra la teoria tedesca di Neumann e quella inglese di [[James Clerk Maxwell|Maxwell]].
Nel 1891 viene elevato al rango nobiliare dall'ultimo imperatore di Germania [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e diventa ufficialmente von Helmholtz. Alcuni anni dopo, insieme all'amico [[Werner von Siemens]] e per impulso dell'imperatore, creò un Istituto fisico-tecnico per la ricerca fondamentale e applicata, di cui divenne primo presidente.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., pp.189-190</ref> Helmholtz si spense nel 1894, a [[Berlino-Charlottenburg]], in piena attività e insignito di molti onori.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.113</ref>▼
Le sue ricerche su trombe d'aria, [[temporali]], e ghiacciai resero Helmholtz tra i fondatori della [[meteorologia|meteorologia scientifica]].
Nella teoria della [[cognizione]], Helmholtz discusse di calcolo e [[misurazione]] ed anche della validità generale del [[principio di minima azione]]. In contrapposizione a [[Immanuel Kant|Kant]], in accordo con [[Thomas Achelis]] rifiutò il concetto di forma [[a priori]]: questo lo aprì allo studio delle [[geometrie non euclidee]].
▲Nel 1891
==Contributi scientifici e tecnologici==
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=== Risonanza di Helmholtz ===
Nell'analisi dei suoni, Helmholtz utilizzò un [[risonatore]] (un dispositivo oscillante che comincia ad oscillare a determinate frequenze, dette autofrequenze di risonanza), consistente in una sfera cava sulla cui superficie erano state praticate due aperture, una con i bordi tagliati netti e l'altra a forma di cono per essere introdotta nell'orecchio.<ref>Meulders, Helmholtz..., op. cit., p.218</ref> Facendo costruire più risonatori, ognuno con una frequenza di risonanza specifica, riuscì a distinguere le armoniche di un suono fondamentale dato. Il [[risonatore di Helmholtz]] è usato ancor oggi, per esempio nei motori [[Porsche]], per ottimizzare il flusso dei gas di scarico a determinati regimi di giri
===
{{vedi anche|Equazione di Helmholtz}}
Helmholtz cercò gli [[autovalore|autovalori]] dell'[[operatore di Laplace]]:
:<math>\nabla^2 \varphi
Questa equazione è largamente usata in fisica, per esempio nella soluzione dell'[[equazione delle onde]].
== Opere ==
* {{Cita libro|titolo=Lehre von den Tonempfindungen als physiologische Grundlage für die Theorie der Musik|volume=|editore=Masson|città=Paris|anno=1874|lingua=fr|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6723591}}
* {{Cita libro|titolo=Populäre wissenschaftliche Vorträge|volume=|editore=Appleton|città=New York|anno=1885|lingua=en|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=10984881}}
* {{Cita libro|titolo=Über die Erhaltung der Kraft|volume=|editore=Wilhelm Engelmann|città=Leipzig|anno=1889|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6555455}}
* {{Cita libro|titolo=Vorlesungen über die elektromagnetische Theorie des Lichts|volume=|editore=Johann Ambrosius Barth|città=Leipzig|anno=1897|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6723936}}
* {{Cita libro|titolo=Vorlesungen über die mathematischen Principien der Akustik|volume=|editore=Johann Ambrosius Barth|città=Leipzig|anno=1898|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6725127}}
* {{Cita libro|titolo=Vorlesungen über die Dynamik discreter Massenpunkte|volume=|editore=Johann Ambrosius Barth|città=Leipzig|anno=1898|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6725946}}
* {{Cita libro|titolo=Dynamik continuirlich verbreiteter Massen|volume=|editore=Johann Ambrosius Barth|città=Leipzig|anno=1902|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6727137}}
* {{Cita libro|titolo=Vorlesungen über die Theorie der Wärme|volume=|editore=Johann Ambrosius Barth|città=Leipzig|anno=1903|lingua=de|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=7174058}}
*''Über die Akademische Freiheit der deutschen Universitäten'', Rede beim Antritt des Rectorats an der Friedrich-Wilhelms-Universität zu Berlin am 15. October 1877 gehalten, Nachdr. der Ausg. Berlin, Hirschwald, 1878, Hrsg.: Universitätsbibliothek der Humboldt-Universität zu Berlin 2005
*''Schriften zur Erkenntnistheorie'', kommentiert von Moritz Schlick und Paul Hertz, hrsg. von Ecke Bonk, Wien; New York: Springer 1998, ISBN 3-211-82770-6
*''Über die Erhaltung der Kraft'' (1847)/ ''Über Wirbelbewegungen'' (1858), hrsg. von A. Wangerin, 2. Aufl., Reprint der Ausg. Leipzig, Engelmann, Thun; Frankfurt am Main: Deutsch 1996, ISBN 3-8171-3001-5▼
*''Abhandlungen zur Philosophie und Geometrie'', Hrsg. u. eingel. von Sabine S. Gehlhaar, Cuxhaven: Junghans 1987, ISBN 3-926848-00-6
*''Die Lehre von den Tonempfindungen als physiologische Grundlage für die Theorie der Musik'', Unveränd. Nachdr. d. Ausg. Braunschweig 1863, Frankfurt/Main: Minerva-Verlag 1981, ISBN 3-8102-0715-2
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*''Opere di Hermann von Helmholtz'', (a cura di V. Cappelletti), Torino, UTET, 1967
==
▲*''Über die Erhaltung der Kraft'' (1847)/ ''Über Wirbelbewegungen'' (1858), hrsg. von A. Wangerin, 2. Aufl., Reprint der Ausg. Leipzig, Engelmann, Thun; Frankfurt am Main: Deutsch 1996, ISBN 3-8171-3001-5
== Premi e onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Order.Maximilia.Art.Sciences.gif
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|data=1866
}}
*[[Medaglia Matteucci]] dell'[[Accademia nazionale delle scienze (Italia)|Accademia nazionale delle scienze]] nel [[1868]].
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Michel Meulders, ''Helmholtz, dal secolo dei Lumi alle neuroscienze'', Bollati Boringhieri, Torino 2005, pp. 274.
*{{Mille anni di scienza in Italia|indirizzo=vonhelm}}
== Voci correlate ==
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{{Portale|biografie|fisica|medicina}}
[[Categoria:
[[Categoria:Professori dell'Università Ruprecht Karl di Heidelberg]]
[[Categoria:Membri dell'Accademia delle Scienze di Torino]]
[[Categoria:Professori
[[Categoria:Uomini universali]]
[[Categoria:Teorici del colore]]
[[Categoria:Membri dell'Accademia delle scienze di Gottinga]]
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