Traù: differenze tra le versioni

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Etnie e minoranze straniere: Aggiungo informazioni fa hr.wiki
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|Nome = Traù
|Nome ufficiale = {{hr}} Trogir
|Panorama = Trogir3.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma = CoA Trogir.png
|Stato = HRV
|Grado amministrativo = 2
|Divisione amm grado 1 = Spalatino-dalmata
|Amministratore locale = VedranAnte RožićBilić
|Partito = [[Partito Socialdemocratico di Croazia|SDP]]
|Partito =
|Data elezione =
|Abitanti = 12393
|Data istituzione =
|Note abitanti = [[Censimento]] del [[2021]].
|Data soppressione =
|Aggiornamento abitanti = 2021
|Latitudine decimale =
|Sottodivisioni = Albania, Arona, Divuglie, Nogaro, Plano, Santa Croce, Zirona Grande e Zirona Piccola
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 43
|Latitudine minuti = 31
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 16
|Longitudine minuti = 14
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie = 39.10
|Note superficie =
|Abitanti = 13260
|Note abitanti = [[Censimento]] del [[2011]].
|Aggiornamento abitanti = 31-03-2011
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Nome abitanti = {{it}} traurini
|Lingue =
|Patrono = [[Giovanni da Traù (vescovo)|san Giovanni da Traù]]
|Codice statistico =
|Festivo = 14 novembre
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti = Traurini
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
'''Traù'''<ref>Cfr. "[http://www.treccani.it/enciclopedia/trau Traù]" nell'enciclopedia ''Treccani''.</ref><ref>Cfr. "[http://www.sapere.it/enciclopedia/Tra%C3%B9.html Traù]" nell'enciclopedia ''Sapere''.</ref><ref>Dario Alberi, ''Dalmazia. Storia, arte, cultura'', Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 856-892.</ref><ref>''[http://hrcak.srce.hr/file/83917 Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat]'' ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su ''Fontes'' ({{ISSN|1330-6804}}, rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.</ref><ref>Touring Club Italiano, ''Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali'', Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2004, pp. 95-98.</ref> (in [[lingua croata{{croato|croato]] ''Trogir''; in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Trau''}}; in [[Lingua dalmatica|dalmatico]] ''Tragur''; in [[Lingua latina{{latino|latino]] ''Tragurium''}}; in [[greco antico]] {{lang-grc|Τραγούριον, ''|Tragurion''}}) è una [[Titolo di città in Croazia|città della Croazia]], condi 13.260{{formatnum:12393}} abitanti ([[2021]])<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />. Vieneposta consideratasulla unacosta delleadriatica della [[cittàDalmazia]] centrale, in parte sulla terraferma ed in parte su due [[Repubblicaisola|isole]], dia Veneziacirca {{Tutto attaccato|30 [[chilometro|venezianekm]]}} piùa belleovest eda meglio[[Spalato]], conservatenella dell'interaparte nord-occidentale della [[Dalmaziabaia dei Castelli]]. SecondoConsiderata l'autorevoleuna criticodelle [[Bernard Berensoncittà]] pochepiù cittàbelle ale mondomeglio annoveranoconservate tantedell'intera Dalmazia, è particolarmente ricca di opere d'artearchitettoniche ine cosìartistiche pocoe spaziodal 1997 è [[Patrimonio dell'umanità|Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO]].
 
Traù è stata fondata con il nome di ''Tragurion'' nel [[III secolo a.C.]] dagli [[Antica Grecia|antichi Greci]] della stirpe ellenica dei [[Dori]], provenienti dall'[[Lissa (isola)|isola Lissa]], a sua volta originari di ''[[Storia di Siracusa in epoca greca|Syrakousai]]'' (la moderna [[Siracusa]]). Durante l'[[Storia romana|epoca romana]] ''Tragurium'' (nome latino di Traù) si trasformò in un importante porto anche grazie alla presenza di cave di marmo di qualità, che si trovavano nelle vicinanze del città. A partire dal [[IX secolo]] Traù iniziò a pagare un tributo al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] e all'[[Impero bizantino]]. Nel 1420 Traù fu annessa alla [[Repubblica di Venezia]], rimanendo nei suoi domini marittimi, chiamati ''[[Stato da Mar]]'', per quattro secoli, durante i quali il nome più diffuso con cui fu poi conosciuta la città diventò l'italiano ''Traù''. Traù, durante il dominio veneziano, diventò poi una delle più importanti città dei [[Penisola balcanica|Balcani]] veneziani. Nel 1797, dopo la [[caduta della Repubblica di Venezia]], il [[trattato di Campoformio]], firmato il 17 ottobre dello stesso anno da [[Napoleone Bonaparte]] e dall'[[Arciducato d'Austria]], decretò l'annessione dei territori dell'ex repubblica veneta, e con essi Traù, all'Arciducato asburgico per poi entrare a far parte dei domini napoleonici.
 
Dopo la caduta di Napoleone, con il [[congresso di Vienna]], durato dal 18 settembre 1814 al 9 giugno 1815, la [[Dalmazia]] venne annessa all'[[Impero austriaco]] come parte del [[Regno di Dalmazia]], territorio sotto il diretto dominio della corona austriaca, rimanendoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]). A partire da quest'ultimo evento iniziò l'esodo di una parte consistente degli [[Dalmati italiani|italiani e degli italofoni della Dalmazia]], tra cui i traurini italiani, verso [[Zara]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]], che vennero invece annesse al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], e verso l'Italia stessa.
 
Il [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]] assegnò Traù al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], poi diventato [[Regno di Jugoslavia]], con il nome ufficiale di ''Trogir''. Il 15 aprile 1941, dopo l'[[invasione della Jugoslavia]], Traù fu occupata dal [[Regio Esercito]] italiano, venendo annessa un mese dopo al nuovo [[Governatorato della Dalmazia]] - divisione amministrativa del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] - come parte della [[provincia di Spalato]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] Traù entrò a far parte della [[Repubblica Socialista di Croazia]], repubblica costitutiva della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]]. Dalla [[guerre jugoslave|dissoluzione della Jugoslavia]] (giugno [[1991]]), Traù fa parte della [[Croazia]] indipendente. Tra le conseguenze, nei censimenti successivi si registrò un limitato aumento del numero dei [[dalmati italiani]] presenti a Traù e nel resto della Dalmazia.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Croatia-Trogir-Aerial-Photo-1.jpg|thumb|upright=1.2|Vista aerea di Traù. Sulla destra si intravede l'isola di Bua, dove è presente la parte più vecchia della città, visto che risale all'antica Grecia. L'isola di Bua è collegata al continente grazie a un ponte girevole]]
Traù è posta vicino alla costa adriatica su due [[isola|isole]] della [[Dalmazia]] centrale, a circa {{Tutto attaccato|30 [[chilometro|km]]}} a nord-ovest da [[Spalato]]. Traù è unita alla vicina isola di [[Bua (Croazia)|Bua]] per mezzo di un ponte girevole. È dotata di un [[porto]] attrezzato principalmente per imbarcazioni da turismo. Traù è attraversata dal fiume [[Jadro]], corso d'acqua che fornisce d'acqua anche l'[[acquedotto di Diocleziano]], antico [[acquedotto romano]] che si trova vicino alla città di [[Spalato]]<ref>{{cita web|url=http://www.megalithic.co.uk/article.php?sid=17691|titolo=Diocletian's Palace|editore=The Megalithic Portal|accesso=14 aprile 2019}}</ref>.
 
Traù è situata in [[Dalmazia]] centrale lungo la [[costa adriatica]], a circa {{Tutto attaccato|30 [[chilometro|km]]}} a ovest da [[Spalato]], nella parte nord-occidentale della [[baia dei Castelli]], e a est da [[Sebenico]] e da [[Rogosnizza]]. A ovest la regione di Traù, che occupa un'area complessiva di 250&nbsp;km², arriva fino a [[Castelli (Croazia)|Castelli]], di fronte al quale è presente l'isola di [[Solta]]. Traù è unita alla vicina isola di [[Bua (Croazia)|Bua]] per mezzo di un ponte girevole.
 
La linea di costa di Traù, che si estende per 25&nbsp;km e che è caratterizzata dalla presenza di baie e calette, comprende anche i comuni di [[Seghetto (Croazia)|Seghetto]], [[Bossoglina]], e [[Okrug (Croazia)|Cerchio]]. Traù è attraversata dal fiume [[Jadro]], corso d'acqua che fornisce d'acqua anche l'[[acquedotto di Diocleziano]], antico [[acquedotto romano]] che si trova vicino alla città di [[Spalato]]<ref>{{cita web|url=http://www.megalithic.co.uk/article.php?sid=17691|titolo=Diocletian's Palace|editore=The Megalithic Portal|accesso=14 aprile 2019}}</ref>.
 
=== Clima ===
Traù gode di un [[clima mediterraneo|clima di tipo mediterraneo]] ([[Classificazione dei climi di Köppen]]) particolarmente mite, con una bassa escursione tra le temperature massime e quelle minime. Le precipitazioni sono medie e sono equamente distribuite durante tutto l'anno<ref>{{cita web|url=http://www.weatherbase.com/weather/weather-summary.php3?s=144440&cityname=Seget+Donji%2C+Croatia&units=|titolo=Seget Donji, Croatia Köppen Climate Classification (Weatherbase)|editore=Weatherbase|accesso=14 aprile 2019}}</ref>.
 
Le estati sono secche e calde, mentre gli inverni sono miti e raramente freddi. Le precipitazioni nevose sono molto rare. Febbraio e novembre sono i mesi più umidi, con le precipitazioni annuali che si attestano mediamente a circa {{formatnum:1300}} mm. Agosto è il mese più secco, con precipitazioni medie che si attestano a 34&nbsp;mm. I mesi più freddi sono gennaio e febbraio, con una temperatura media che si attesta a circa 9&nbsp;°C. Agosto è il mese più caldo, con una temperatura media che si aggira intorno ai 28&nbsp;°C.
Le temperature invernali scendono quando soffia la [[bora]], [[vento catabatico]] di provenienza est/nord-est che soffia con particolare intensità specialmente verso l'[[Alto Adriatico|Alto]] e [[Medio Adriatico]]. I dati climatologici salienti di Traù sono<ref name="DHMZ">{{cita web| url =https://www.dove-e-quando.it/when/europa/croazia/trogir/| titolo= https://www.dove-e-quando.it/when/europa/croazia/trogir/| accesso = 19 aprile 2019}}</ref>:
{{ClimaAnnuale
| nome = <!-- Se non indicato, apparirà "Mese" -->
| equatoriale = n <!-- Cambiare in s per i climi di regioni equatoriali -->
| tempmax = 11, 11, 12, 19, 23, 27, 31, 31, 26, 21, 17, 12
| tempmedia = 9, 9, 15, 16, 20, 24, 27, 28, 23, 18, 14, 11
| tempmin = 8, 7, 9, 13, 17, 21, 24, 24, 20, 15, 12, 9
| tempassmax = 17, 17, 24, 26, 29, 34, 36, 37, 33, 27, 24, 18
| annotempassmax = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura massima corrispondente -->
| tempassmin = −6, −7, −1, 4, 9, 8, 15, 9, 10, 4, 3, −5
| annotempassmin = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura minima corrispondente -->
| warm = <!-- I giorni di calura (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 30°C) -->
| giornigelo = <!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giornighiaccio = <!-- I giorni di ghiaccio (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| nubi = <!-- Nuvolosità giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in ottavi) -->
| pioggia = 147, 160, 116, 85, 87, 85, 47, 34, 113, 120, 161, 139
| giornipioggia = 12, 13, 12, 11, 9, 8, 5, 5, 9, 10, 12, 11
| neve = <!-- Nevosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurate in cm) -->
| giornineve =
| mantonevoso = <!-- I giorni con manto nevoso >= 1cm (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giornigrandine = <!-- I giorni di grandine (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giorninebbia = <!-- I giorni di nebbia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| umidomax = <!-- Umidità percentuali massime medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %) -->
| umido = 74, 77, 75, 74, 75, 71, 67, 62, 68, 73, 77, 73
| umidomin = <!-- Umidità percentuali minime medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %) -->
| giornisereno =
| elio =
| sole = <!-- Radiazione solare globale (numero anche con cifre decimali, misurato in centesimi di MJ/mq) -->
| oresoleggiamento =
| pressionereale = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili a 0 °C (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| pressione = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| tensionevapore = <!-- Tensione di vapore media mensile (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| vento = 19, 21, 21, 19, 18, 17, 17, 16, 17, 19, 18
| intensità = <!-- Valore delle ventosità (numero anche con cifre decimali, misurato in m/s) -->
}}
 
== Origine del nome ==
IlI nomenomi di "Trogir" e "Traù" derivaderivano entrambi dall'antico greco ''Tragurion'' (''Τραγούριον''), la cui [[etimologia]] deriva a sua volta da ''tragos'', che significa "[[Capra hircus|caprone]]"<ref name="foster">{{cita web|autore=Jane Foster|url=https://books.google.com.au/books?id=IHAfqu6sapUC&pg=PA210&dq=Trogir&client=safari&cd=7#v=onepage&q=Trogir&f=false|titolo=Footprint Croatia|accesso=15 aprile 2019}}</ref>. Similmente il nome della vicina isola di [[Bua (isola)|isola di Bua]] deriva dall'antico greco ''voua'', che significa "mandria di bovini".
 
== Storia ==
[[File:Panorama of Trogir.jpg|thumb|center|upright=5|Panorama di Traù]]
 
=== EpocaEtà antica ===
[[File:Trogir 15.jpg|thumb|upright=1.2|Scorcio dell'abitato del comune di Traù presente sull'isola di Bua, la cui origine risale antica Grecia]]
Traù fu fondata nel [[III secolo a.C.]] dagli [[antichi Greci]] della stirpe ellenica dei [[Dori]] provenienti dall'isola [[Lissa (isola)|Lissa]] a sua volta originari di [[Syrakousai|Siracusa]]<ref name="foster"/>. L'importanza della vicina ''[[Salona]]'', importante [[emporio]] greco, di cui ''Tragurion'' rappresentava un suo potenziamento, non fece mai decollare Traù da un punto da vista economico.
 
====La colonia greca: Tragyrion====
Durante l'[[Storia romana|epoca romana]] ''Tragurium'' (nome latino di Traù) si trasformò in un importante porto. L'imperatore [[Claudio]] vi installò i suoi onorevoli [[veterani]], fermo restando che il centro abitato più importante della zona rimase ''Salona''. ''Tragurium'' entrò a far parte della [[provincia romana]] della ''[[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]]''.
Traù fu fondata sull'isola di Bua, dove si estende ancora parte del suo territorio comunale, nel [[III secolo a.C.]] da [[antichi Greci]] di origine [[dori]]ca che provenivano dall'[[Lissa (isola)|isola di Lissa]] e che a loro volta erano originari di ''[[Syrakousai]]'' (la moderna [[Siracusa]])<ref name="foster"/>.
 
La rilevanza economica della vicina ''[[Salona]]'', importante [[emporio]] greco, di cui ''Tragyrion'' rappresentava un potenziamento, non fece mai decollare Traù da un punto da vista economico.
=== Epoca medievale ===
[[File:Repubblica di Venezia.png|thumb|upright=2.5|Mappa della rete commerciale, di cui Traù risultava uno snodo importante, e dei possedimenti della [[Repubblica di Venezia]] tra il XV e il XVI secolo, nel periodo di massima espansione]]
 
====Epoca romana====
Durante l'invasione della [[Dalmazia]] da parte degli [[Slavi meridionali]] parte degli abitanti di Salona, che fu duramente colpita, fuggirono, e poi si stabilirono, a ''Tragurium''. A partire dal [[IX secolo]] Traù iniziò a pagare un tributo al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] e all'[[Impero bizantino]].
Durante l'[[Storia romana|epoca romana]] ''Tragurium'' (nome [[Lingua latina|latino]] di Traù) si trasformò in un importante porto anche grazie alla presenza di cave di marmo di qualità nelle vicinanze del città. L{{'}}''[[oppidum]]'' di ''Tragurium'' iniziò quindi a diventare un centro residenziale benestante, ricco di ville rustiche. L'imperatore [[Claudio]] vi installò i suoi [[veterani]] benestanti, fermo restando che il centro abitato più importante della zona rimase ''Salona''. ''Tragurium'' entrò poi a far parte della [[provincia romana]] della ''[[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]]''.
 
=== Medioevo ===
La [[diocesi di Traù]] fu fondata nell'[[XI secolo]], per poi venire abolita nel 1828, quando fu annessa all'[[arcidiocesi di Spalato-Macarsca]]. Nel 1107 fu conquistata da re [[Colomanno d'Ungheria]], che ne fece un'importante città. A questi eventi seguirono la conquista di Traù da parte dei [[saraceni]], e la distruzione della città nel [[1123]]. Dal XII al XIII secolo Traù conobbe una cospicua crescita economica, che fu facilitata grazie ai commerci con la [[Repubblica di Venezia]].
Durante l'invasione della [[Dalmazia]] ad opera degli [[Slavi meridionali]] una parte degli abitanti di Salona, che fu duramente colpita, fuggì stabilendosi a ''Tragurium''. A partire dal [[IX secolo]] Traù iniziò a pagare un tributo al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] e all'[[Impero bizantino]].
[[File:Repubblica di Venezia.png|thumb|upright=2.5|left|Mappa della rete commerciale, di cui Traù risultava uno snodo importante, e dei possedimenti della [[Repubblica di Venezia]] tra il XV e il XVI secolo, nel periodo di massima espansione]]
 
La [[diocesi di Traù]] fu fondata nell'[[XI secolo]], per poi venire abolita nel 1828, quando fu annessa all'[[arcidiocesi di Spalato-Macarsca]]. Nel 1107 la città fu conquistata da re [[Colomanno d'Ungheria]], che la ampliò e ne fece un centro importante. Nel [[1123]] Traù fu conquistata dai [[saraceni]], che la distrussero quasi completamente. Dal XII al XIII secolo Traù conobbe però una cospicua ricrescita economica, che fu facilitata grazie dai suoi commerci con la [[Repubblica di Venezia]].
Nel [[1242]] re [[Béla IV d'Ungheria]] trovò rifugio a Traù con la sua flotta, che fu attacca dai [[Mongoli]]. Tra il XIII e il XIV secolo molti duchi di Traà, che erano eletti, appartenevano alla famiglia [[Šubić]]. Nel 1348 [[Mladen III Šubić]], come comprovato anche da una lapide sepolcrale situata all'interno della [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|cattedrale di San Lorenzo]] di Traù, pietra chiamata ''scudo dei croati'', a dimostrazione che Mladen III fu uno dei membri più importanti della famiglia Šubić.
 
Nel [[1242]] re [[Béla IV d'Ungheria]] trovò rifugio a Traù con la sua flotta, che fu attacca dai [[Mongoli]]. Tra il XIII e il XIV secolo molti duchi di Traù, la cui carica era elettiva, appartennero alla famiglia [[Šubić]]. Nel 1348 [[Mladen III Šubić]], come comprovato anche dalla sua lapide sepolcrale situata all'interno della [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|cattedrale di San Lorenzo]] di Traù, dove è chiamato ''scudo dei croati'', fu uno dei membri più importanti della famiglia Šubić.
In [[lingua dalmatica]], [[Lingua romanze|idioma romanzo]] (o, secondo alcuni studiosi, un gruppo di lingue romanze<ref>Si vedano ad esempio i lavori di Muljačić (1997) e Chambon (2014) citati in bibliografia</ref>) derivato direttamente dal [[lingua latina|latino]], Traù iniziò a essere chiamata ''Tragur''. La lingua dalmatica, oggi estinta, era un tempo parlata un tempo lungo le coste della [[Dalmazia]], dal golfo del [[Quarnaro]] ad [[Antivari]]. La lingua dalmatica è stata suddivisa tradizionalmente in due varianti principali, determinate in base soprattutto alla documentazione storica disponibile: il ''dalmatico settentrionale'' o ''veglioto'', così chiamato perché proprio dell'[[Veglia (isola)|isola di Veglia]], e il ''dalmatico meridionale'' o ''raguseo'', per il quale esistono attestazioni antiche relative a documenti e memorie della [[Repubblica di Ragusa]], che era parlato anche a Traù. Il dalmatico settentrionale si è estinto il 10 giugno 1898, con la morte del suo ultimo locutore, [[Tuone Udaina]], mentre il dialetto meridionale tra il XIV e il XV secolo.
 
In [[lingua dalmatica]], [[Lingua romanze|idioma romanzo]] (o, secondo alcuni studiosi, un gruppo di lingue romanze<ref>Si vedano ad esempio i lavori di Muljačić (1997) e Chambon (2014) citati in bibliografia.</ref>) derivato direttamente dal [[lingua latina|latino]], Traù iniziò a essere chiamata ''Tragur''. La lingua dalmatica, oggi estinta, era un tempo parlata lungo le coste della [[Dalmazia]], dal golfo del [[Quarnaro]] ad [[Antivari]]. La lingua dalmatica è stata suddivisa tradizionalmente in due varianti principali, determinate in base soprattutto alla documentazione storica disponibile: il ''dalmatico settentrionale'' o ''veglioto'', così chiamato perché proprio dell'[[Veglia (isola)|isola di Veglia]], e il ''dalmatico meridionale'' o ''raguseo'', per il quale esistono attestazioni antiche relative a documenti e memorie della [[Repubblica di Ragusa]], che era parlato anche a Traù. Il dalmatico settentrionale si è estinto il 10 giugno 1898, con la morte del suo ultimo locutore, [[Tuone Udaina]], mentre il dialetto meridionale si è estinto tra il XIV e il XV secolo.
Dopo la [[guerra di Chioggia]], conflitto combattuto tra la [[Repubblica di Genova]] e la [[Repubblica di Venezia]] tra il [[1378]] ed il [[1381]], Traù strinse un'alleanza con la città dalmata di [[Zara]] contro Venezia. Il ''[[casus belli]]'' fu il fatto che Venezia decise proteggere meglio militarmente Chioggia, a partire dal 1412, con l'obiettivo di fare di [[Sebenico]] un'importante punto di snodo del [[monopolio]] del [[Sale da cucina|sale]], il cui traffico partiva proprio da [[Chioggia]] dirigendosi in tutto il [[Mare Adriatico]].
 
Dopo la [[guerra di Chioggia]] tra la [[Repubblica di Genova]] e la [[Repubblica di Venezia]] ([[1378]] - [[1381]]), Traù strinse un'alleanza con la città dalmata di [[Zara]] contro Venezia. Il ''[[casus belli]]'' fu il fatto che Venezia decise proteggere meglio militarmente Chioggia, a partire dal 1412, con l'obiettivo di fare di [[Sebenico]] un importante punto di snodo del [[monopolio]] del [[Sale da cucina|sale]], il cui traffico partiva proprio da [[Chioggia]] dirigendosi in tutto il [[Mare Adriatico]].
=== Epoca veneziana ===
[[File:Trau, gli scavi che hanno portato alla luce uno dei leoni san Marco.jpg|thumb|upright=1.2|Castello del Camerlengo, gli scavi che durante il [[Governatorato della Dalmazia]] portarono alla luce un [[leone di San Marco]]]]
 
==== Epoca veneziana ====
Nel 1420 Traù fu annessa ufficialmente dalla [[Repubblica di Venezia]], rimanendo nei suoi domini marittimi, chiamati ''[[Stato da Mar]]'', per quattro secoli, durante i quali il nome più diffusi con cui è stata conosciuta la città è diventato l'italiano ''Traù'', diventando poi una delle più importanti città dei [[Balcani]] veneziani.
[[File:Trogir-bs-18.jpg|thumb|left|upright=1.2|Scorcio delle mura e delle torri difensive di Traù, che risalgono all'epoca veneziana]]{{Vedi anche|Stato da Mar}}
Nel 1420 Traù fu annessa ufficialmente dalla [[Repubblica di Venezia]], rimanendo nei suoi domini marittimi, chiamati ''[[Stato da Mar]]'', per oltre tre secoli e mezzo, durante i quali il nome più diffuso con cui era conosciuta la città diventò l'italiano ''Traù'', diventando una delle più importanti città della regione.
 
Gradualmente l'economia di Traù diventò sempre di più florida, e la presenza architettonica a artistica di stile veneziano divenne sempre più diffusa. Dopo la conquista di Traù, la repubblicaRepubblica di venezianaVenezia incaricò [[Pietro Loredan]], capitano generale in Golfo, di munire la città di nuove e più potenti fortificazioni. Nel 1437 è costruito il castello principale, chiamato poi Castel Camerlengo, su progetto dall'ingegnere della Repubblica Lorenzo Pincino, che prende il posto della grande “torre della catena”, così detta perché doveva chiudere l'accesso alle navi con una catena tirata sul mare.
 
Nel 1437 fu costruito su progetto dall'ingegnere della Repubblica di Venezia Lorenzo Pincino il castello principale di Traù, chiamato poi [[Camerlengo (Repubblica di Venezia)|Castello del Camerlengo]], che sostituì la ''Torre della Catena'' (così detta perché chiudeva l'accesso alle navi con una catena tirata sul mare) nel ruolo di avamposto militare principale della città.
Sul torrione principale venne collocato un pregevole bassorilievo in marmo col Leone di San Marco col libro chiuso, tuttora in loco, benché danneggiato. Intorno al 1650 a Traù fu trovato un manoscritto di epoca romana, un ''[[Satyricon]]'' di [[Petronio Arbitro|Petronio]], contenente l'intero libro XV che comprendeva la celeberrima ''Cena Trimalchionis'' ("La cena di Trimalcione"), che rappresenta il più antico manoscritto sopravvivente del ''Satyricon'' e la più importante scoperta di un manoscritto di [[letteratura romana]]<ref>Texts and Transmission "Petronius"</ref>. La dominazione veneziana ebbe termine per Traù nel [[1797]], con la [[caduta della Repubblica di Venezia]].
[[File:Trau, gli scavi che hanno portato alla luce uno dei leoni san Marco.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello del Camerlengo, con gli scavi che avvennero durante l'appartenenza di Traù all'Italia. Questi lavori portarono alla luce un antico [[leone di San Marco]] risalente all'epoca veneziana]]
 
===Età Epoca austriaca moderna===
Sul torrione principale venne collocato un pregevole bassorilievo in marmo con scolpito un [[Leone di San Marco]], tuttora in loco, benché danneggiato. Intorno al 1650 venne ritrovata nella biblioteca del palazzo [[Cippico]] di Traù una trascrizione del XV secolo del ''[[Satyricon]]'' di [[Petronio Arbitro|Petronio]], contenente l'intero libro XV che comprendeva la celeberrima ''[[Cena Trimalchionis]]'' ("La cena di Trimalcione")<ref>Texts and Transmission "Petronius"</ref>. La dominazione veneziana terminò nel [[1797]], con la [[caduta della Repubblica di Venezia]].
Nel 1797, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, il [[trattato di Campoformio]], firmato il 17 ottobre dello stesso anno da [[Napoleone Bonaparte]] e dall'[[Arciducato d'Austria]], decretò l'annessione degli ex territori dell'ex repubblica veneta, e con essi Traù, all'Arciducato asburgico. Traù entrò poi a far parte nel [[1806]], rimanendoci fino al [[1809]], del [[Regno d'Italia napoleonico]], per poi passare sotto diretto controllo della [[Francia metropolitana]] inquadrata nelle [[Province illiriche]], governatorato francese costituente un'[[exclave]], rimanendoci dal [[1809]] al [[1813]].
 
===Età contemporanea===
====Epoca napoleonica====
Nel 1797, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, il [[trattato di Campoformio]], firmato il 17 ottobre dello stesso anno da [[Napoleone Bonaparte]] e dall'[[Arciducato d'Austria]], decretò l'annessione degli ex territori dell'ex repubblica veneta, e con essi Traù, all'Arciducato asburgico.
 
Traù entrò poi a far parte nel [[1806]], rimanendoci fino al [[1809]], del [[Regno d'Italia napoleonico]], per poi passare sotto diretto controllo della [[Francia metropolitana]] inquadrata nelle [[Province illiriche]], governatorato francese costituente un'[[exclave]] della Madre Patria, rimanendoci dal [[1809]] al [[1813]].
[[File:Croatie Trogir Hotel Ville - panoramio.jpg|thumb|upright=1.2|L'antico municipio di Traù in un'immagine del 2008]]
 
==== Epoca austriaca ====
Dopo la caduta di Napoleone, con il [[congresso di Vienna]], durato dal 18 settembre 1814 al 9 giugno 1815, la [[Dalmazia]], e con essa Traù, vennero annesse all'[[Impero austriaco]], Stato nato evoluzione dell'Arciducato d'Austria come parte del [[Regno di Dalmazia]], territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, rimandoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]). Nel [[1828]], come già accennato, fu soppressa la diocesi di Traù.
Dopo la caduta di Napoleone, a seguito del [[congresso di Vienna]] (1814-1815) la [[Dalmazia]] venne annessa all'[[Impero austriaco]], Stato nato dall'evoluzione dell'Arciducato d'Austria, rimanendoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]). L'intera regione divenne quindi un territorio della Corona, col nome di [[Regno di Dalmazia]].
 
A seguito delle riforme promosse dal imperatore e re [[Francesco Giuseppe I]] nel 1860/1861 (il [[Diploma di ottobre]] del 1860 e la [[Patente di febbraio]] del 1861) fu stabilito che il Regno di Dalmazia avrebbe avuto una propria rappresentanza, chiamata ''[[Dieta della Dalmazia|Dieta]]'' (in croato ''Sabor''), con sede a [[Zara]]. La Dalmazia diventò formalmente un regno, governato da un rappresentante di nomina imperiale (Governatore) e da un'élite locale bilingue (croata e italiana). Da questo evento iniziò il declino della [[lingua italiana]] a Traù come nel resto della Dalmazia. All'inizio delle guerre napoleoniche, secondo un'ipotesi del linguista [[Matteo Bartoli]] basata su sue personali congetture l'italiano sarebbe stato un idioma parlato come prima lingua da circa il 33% della popolazione dalmata, ma alle prime verifiche censuarie la percentuale rilevata sul campo risultò molto minore, oscillando nei decenni fra il 12,5% (1865) e il 2,7% (1910)<ref name="Bartoli, Matteo p.46">Bartoli, Matteo. Le parlate italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia. p.46</ref><ref name="ReferenceA">Seton-Watson, "Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925". pag. 107</ref>.
Le autorità asburgiche stabilirono che il Regno di Dalmazia sarebbe stato governato da una propria assemblea, chiamata ''Sabor'', con sede a [[Zara]], dove si potevano confrontare i due maggiori partiti politici austriaci dell'epoca, ovvero il Partito autonomista e il Partito popolare. La Dalmazia diventò quindi una monarchia, avente come lingua ufficiale il [[Lingua tedesca|tedesco]], governata da un'élite locale bilingue (croata e italiana).
 
A seguito delladei primavera[[moti deidel popoli1848]] e della crescita del movimento [[romanticismo|romantico]] [[nazionalismo|nazionalista]], in Dalmazia apparvero due fazioni politiche. La prima, filo-croata e detta "unionista" o dei ''puntari'', che si riconosceva nel [[Partito Popolare (Dalmazia)|Partito Popolare (o Nazionale)]] e nel [[Partito dei Diritti (Dalmazia)|Partito dei Diritti]], (nato anni dopo il primo) e che sosteneva l'unificazione della Dalmazia con il [[Regno di Croazia-Slavonia]], che era invece sotto l'amministrazione ungherese. Nel frattempo l'Impero austriaco si era trasformato in "[[Impero austro-ungarico]]", entità statale che nacque nel 1867 grazie al cosiddetto ''[[Ausgleich]]'', ovvero a un compromesso tra la [[nobiltà ungherese]] e la [[monarchia asburgica]] inteso a riformare l'Impero austriaco.
[[File:A-H ethnic 1910 Pict 4.JPG|thumb|upright=1.5|left|[[Madrelingua|Lingue madri]] maggioritarie della popolazione in [[Istria]], [[Quarnaro]] e [[Dalmazia]] nel 1910]]
 
IlLa seconda fazione era costituita invece dal [[Partito Autonomista]], che era guidato da autorevoli esponenti delle famiglie cittadine [[Dalmati italiani|italiane e italofile]]. diGli Traù,autonomisti governògovernarono la città dalmataTraù fino al [[1887]], favoritigrazie dalsoprattutto fattoad cheuna lalegge maggioranzaelettorale deiche cittadinifavoriva dile Traù fossero italiani. In particolare, gli italiani iniziarono a non essereclassi più l'etniaabbienti dominantee di Traùistruite, dacui untradizionalmente punto di vista numerico, a partire dal [[1850]]. Anche a Traù erano infatti presenti, vista il secolare dominio della Repubblica di Venezia, i [[Dalmati italiani]], ovveroappartenevano gli italiani e gli italofoni autoctoni delladi Dalmazia.
 
Come conseguenza della [[Terza guerra d'indipendenza italiana]] (1866), che portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], l'amministrazione imperiale austriaca, per tutta la seconda metà del XIX secolo, aumentò le ingerenze sulla gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano temendone le [[Irredentismo italiano in Istria|correnti irredentiste]].
Dopo il [[1860]] il Partito Autonomista rimase al potere anche grazie a un meccanismo elettorale che privilegiava la rappresentanza delle classi più abbienti e istruite, in prevalenza italiane, rispetto quelle meno abbienti, che erano diventate a maggioranza croata in seguito a trasferimenti in città di popolazioni croate provenienti dalle campagne circostanti. Questo fenomeno, che iniziò ebbe un picco verso la seconda metà del secolo XIX, portò poi, dopo decenni, alla quasi scomparsa dei dalmati italiani di Traù.
 
Come conseguenza della [[terza guerra d'indipendenza italiana]] (1866), che portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], l'amministrazione imperiale austriaca, per tutta la seconda metà del XIX secolo, aumentò le ingerenze sulla gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano temendone le [[Irredentismo italiano in Istria|correnti irredentiste]].
 
Durante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866 l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] tracciò un progetto di ampio respiro mirante alla ''germanizzazione o slavizzazione'' dell'aree dell'impero con presenza italiana:
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{{Citazione|Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel [[Tirolo del Sud]], in [[Dalmazia]] e sul [[Litorale austriaco|Litorale]] per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.|[[Francesco Giuseppe I d'Austria]], consiglio della Corona del 12 novembre 1866<ref>''Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971</ref><ref>{{cita libro |autore=Jürgen Baurmann|autore2=Hartmut Gunther|autore3=Ulrich Knoop| titolo=Homo scribens : Perspektiven der Schriftlichkeitsforschung | anno= 1993 | editore= | città= Tübingen|ISBN= 3-484-31134-7|p=279|lingua=de|url=https://books.google.com.au/books?id=l3tCTXoeAysC&pg=279}}</ref>.}}
 
DopoI prodromi a questa decisione si ebbero dopo la [[seconda guerra d'indipendenza italiana]], da cui conseguì l'incorporazione deldella [[Lombardo-VenetoLombardia]] allal [[Proclamazione del Regno d'Italia|nascituro Stato italiano]] ([[1859]]-[[1866]]),. In seguito a questo evento il governo austriaco favorì il formarsi di una coscienza nazionale croata, allo scopo di contrastare l'[[Irredentismo italiano]]. La presa di coscienza dell'identità croata e il già crescente afflusso di croati dalleverso la costa e zonele circostantiisole fecefecero regredire ancheulteriormente l'uso della [[lingua italiana]], che pur conservò notevole prestigio per tutto il periodo austriaco ed ebbe un certo suo rilievo a Traù fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]].
 
Nel [[1909]] la lingua italiana venne vietata in tutti gli edifici uffici pubblici e gli italiani furono ufficialmente estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970.</ref>. Quindi anche Traù fu coinvolta nel processo di [[croatizzazione]] della Dalmazia avvenuto durante la dominazione austroungarica. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione andando ad alimentare le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
 
==== Annessione alla Jugoslavia ====
{{Vedi anche|Fatti di Traù|Questione adriatica}}
[[File:Serenissima.svgpng|thumb|center|upright=5|Cartina della [[Dalmazia]] e della [[Venezia Giulia]] coi confini previsti dal [[Patto di Londra]] (linea rossa) e quelli invece effettivamente ottenuti dall'Italia (linea verde). In fucsia sono invece indicati gli antichi domini della [[Repubblica di Venezia]]]]
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]] le truppe italiane del [[Regio Esercito]] occuparono militarmente la parte della [[Dalmazia]] promessa all'Italia dal [[Patto di Londra]], accordo segreto firmato il (26 aprile [[1915]]), che venne stipulato tra il governo italiano e i rappresentanti della [[Triplice intesa|Triplice Intesa]], con cui l'Italia si impegnò a scendere in guerra contro gli [[Imperi centrali|Imperi Centrali]] in cambio di cospicui compensi territoriali in seguito non completamente riconosciuti nel successivo [[Trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles]] (1919), che fu invece firmato alla fine del conflitto.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/londra/|titolo=Londra nell'Enciclopedia Treccani|accesso=21 marzo 2017}}</ref>.
[[File:Trattato di Londra.svg|thumb|upright=1.7|left|In verde chiaro sono indicati i territori promessi all'Italia con [[Patto di Londra]] del 1915. La Dalmazia settentrionale, nel 1919, venne invece assegnata, contro la volontà dell'Italia, al nuovo regno serbo-croato-sloveno. La mancata annessione della Dalmazia all'Italia fu una delle cause di insoddisfazione che portarono alla definizione di "[[vittoria mutilata]]"]]
Il 23 settembre 1919 venne architettato dal trentaduenne conte [[Nino Fanfogna]] - discendente dell'ultimo podestà italiano - un [[fatti di Traù|tentativo]] di annessione ''manu militari'' di Traù al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], sulla falsariga della dannunziana [[Impresa di Fiume]]. La sollevazione naufragò in poche ore.
 
Il mancato accordo sul confine italo-jugoslavo a [[Trattato di Versailles|Versailles]] (1919) fu seguito dal [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]], col quale si assegnò la quasi totalità della Dalmazia (compresa Traù) al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], poi diventato [[Regno di Jugoslavia]]. Il nome ufficiale della città - precedentemente bilingue "Trogir / Traù" - divenne quindi il solo croato ''Trogir''.
Un tentativo irredentista di annessione ''manu militari'' nel 1919 non andò a buon fine. Questo evento è conosciuto dalla storiografia on il nome di "[[Fatti di Traù]]", tentativo perpetrato dal conte [[Nino Fanfogna]] il 23 settembre 1919, non andato a buon fine e volto all'annessione della città dalmata al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], similmente a quanto fatto da [[Gabriele D'Annunzio]] nell'[[impresa di Fiume]], che andò a invece a buon fine portando poi l'annessione della città di [[Fiume (città)|Fiume]] all'Italia.
 
Fra gli italiani che abbandoneranno Traù tra questo periodo e le successive vicende belliche degli anni '40, ci furono alcune famiglie note in città come i Nutrizio, Dudan, Canzia, Lubin, Del Bianco, Vosilla, Marini ed altre. In particolare è da ricordare la neonata Maria Carmen Nutrizio, figlia del farmacista di Traù e di una Luxardo della nota famiglia [[Girolamo Luxardo (azienda)|produttrice del Maraschino di Zara]], che diverrà poi celebre come creatrice di moda col nome di [[Mila Schön]]. Assieme a lei partì anche il fratello decenne [[Nino Nutrizio]], anni dopo fondatore del quotidiano ''[[La Notte (quotidiano)|La Notte]]'' di [[Milano]].
Tuttavia l'Italia, nel corso della [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|conferenza di pace di Parigi del 1919]], decise di non rivendicare Traù, al fine di ottenere la parte di Dalmazia promessale dal [[patto di Londra]], ovvero quella settentrionale (Traù si trovava infatti nella Dalmazia meridionale). Non di meno, nel corso della conferenza, venne anche avanzata la proposta di creare uno Stato dalmata indipendente di cui anche Traù avrebbe fatto parte<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/spalato/|titolo=Spalato|sito=www.treccani.it|accesso=23 maggio 2016}}</ref>.
 
[[File:Trau, the Ciero Bridge Dalmatia Austro-Hungary.jpg|thumb|upright=1.2|L'antico ponte che collegava Traù con l'isola di Bua]]
Il [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]] assegnò poi Traù al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], poi diventato [[Regno di Jugoslavia]], con il nome di ''Trogir''. Il nome italiano ''Traù'' non fu più ufficialmente utilizzato da allora, con il nome croato ''Trogir'' che iniziò a comparire in modo esclusivo in tutti gli ambiti ufficiali.
 
Col trattato di Rapallo si previde che i [[dalmati italiani]] rimasti in loco&nbsp;– diverse migliaia<ref>Secondo il censimento ufficiale jugoslavo del 1921, in tutto il Paese slavo vivevano {{formatnum:12553}} italofoni, {{formatnum:9365}} dei quali nell'area della [[Croazia]], [[Dalmazia]], [[Slavonia]], [[Međimurje]], [[Veglia (isola)|Veglia]] e [[Castua]], e 40 in [[Montenegro]]. Si veda in merito ''La Comunità Nazionale Italiana nei censimenti jugoslavi 1945-1991'', Unione Italiana-Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno 2001, p. 30.</ref> concentrati prevalentemente a [[Veglia (isola)|Veglia]]<ref>Alcuni geografi non considerano l'isola di Veglia come parte della Dalmazia.</ref>, [[Sebenico]], [[Spalato]], Traù, [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] e in alcune isole&nbsp;– potessero richiedere la cittadinanza italiana rinunciando a quella jugoslava, mantenendo il diritto di utilizzo della propria lingua materna.
Con l'annessione della maggior parte della [[Dalmazia]] al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], si verificò l'esodo di una parte consistente degli [[Dalmati italiani|italiani ed italofoni della Dalmazia]], tra cui gli traurini italiani, verso [[Zara (Croazia)|Zara]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]] (invece annesse al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]) e verso la [[penisola italiana]] stessa.
Ai [[dalmati italiani]] rimasti – diverse migliaia<ref>Secondo il censimento jugoslavo del 1921, in tutto il Regno vivevano 12.553 italofoni, 9.365 dei quali nell'area della Croazia, Dalmazia, Slavonia, Medjmurje, Veglia e Castua, e 40 in Montenegro. Si veda in merito ''La Comunità Nazionale Italiana nei censimenti jugoslavi 1945-1991'', Unione Italiana-Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno 2001, p. 30.</ref> concentrati prevalentemente a [[Veglia (isola)|Veglia]]<ref>Alcuni geografi non considerano l'isola di Veglia come parte della Dalmazia.</ref>, [[Sebenico]], [[Spalato]], Traù, [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] e in alcune isole – fu concesso il diritto di richiedere la cittadinanza italiana rinunciando a quella jugoslava grazie ad alcune clausole contenute nel trattato di Rapallo (1920), che consentiva loro di rimanere nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni senza dover emigrare verso l'Italia.
[[File:Tafel 106a Traú - Trogir - Dom, Loggia von Vorhalle - Heliografie Kowalczyk 1909.jpg|thumb|upright=1.2|La Loggia Pubblica di Traù, dove campeggiava il [[leone di San Marco]] distrutto nel 1932]]
 
Le istituzioni scolastiche italiane vennero ulteriormente ridotte, ma la comunità italiana residua riuscì comunque a sopravvivere culturalmente. Con il passare degli anni, a Traù, complice la politica intrapresa dal governo jugoslavo, si acuì all'estremo la tensione fra l'elemento italiano e la maggioranza croata. L'avvento del [[fascismo]] in Italia e le sue rivendicazioni irredentiste scatenarono poi dure reazioni sulla costa dalmata contro le vestigia veneziane. Il motto degli [[Irredentismo italiano|irredentisti italiani]] [[Venezia Giulia|giuliani]] e dalmati era infatti<ref>{{cita web|url=http://www.editfiume.info/archivio/lavoce/2012/120804/speciale.htm|titolo=Traù, uno scrigno pieno di storia|accesso=19 aprile 2019|dataarchivio=19 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190419100607/http://www.editfiume.info/archivio/lavoce/2012/120804/speciale.htm|urlmorto=sì}}</ref>:
Le istituzioni scolastiche italiane vennero poi ulteriormente ridotte, ma la comunità italiana residua riuscì comunque a sopravvivere culturalmente.
 
{{citazione|Ovunque c'è il leone di San Marco, ivi è l'Italia|Motto degli irredentisti italiani giuliani e dalmati}}
 
ConCiò ilfu passarecausa deglidella anni,distruzione ao Traù, complice la politica intrapresa dal governo jugoslavo, si acuì all'estremo la tensione fra l'elemento italiano e la maggioranza croata. L'avvento del [[fascismo]] in Italia e le sue rivendicazioni irredentiste (secondo il motto ''ovunque c'è il leonerimozione di San Marco, ivi è l'Italia'') scatenarono reazioni sulla costa dalmata contro le vestigia veneziane. Ottootto [[leoni di San Marco]] vennero distrutti o rimossi dal centro storico nei primi di dicembre del 1932 da militanti deidel [[Sokol (movimento)|Sokol]],<ref>{{cita web|url=http://www.anvgd.it/rassegna-stampa/8061-dalmazia-il-triste-destino-dei-leoni-alati-voce-del-popolo-13-mar|titolo=ANVGD|accesso=1 novembre 2017|dataarchivio=7 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107005820/http://www.anvgd.it/rassegna-stampa/8061-dalmazia-il-triste-destino-dei-leoni-alati-voce-del-popolo-13-mar|urlmorto=sì}}</ref>, nonostantemovimento politico promotore del [[panslavismo]], il che causò le protestevibranti condanne degli stessi intellettuali croati.
 
Tra questii Leoni di San Marco più celebri, venne completamente distrutto anche un celebre leone andante, bassorilievo cinquecentesco di [[Nicolò Fiorentino]] e [[Andrea Alessi (scultore)|Andrea Alessi]] del 1471, che aveva la forma di un leone andante e campeggiava all'interno della Loggia Pubblica di Traù. I resti di tali vestigia sono oggi conservati nel museo cittadino e nell'ex convento di San Domenico.<ref>[https://archivioirredentista.wordpress.com/2014/03/21/medaglia-commemorativa-della-distruzione-dei-leoni-di-trau-da-parte-di-1933/ Distruzione dei leoni di Traù]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.mymilitaria.it/liste_03/2_pro_dalmatica_fide.htm|titolo=Pro Dalmatica Fide|accesso=1 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107004554/http://www.mymilitaria.it/liste_03/2_pro_dalmatica_fide.htm|dataarchivio=7 novembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Annessione all'Italia ====
{{vedi anche|Provincia di Spalato}}
[[File:ProvinciaDiSpalato.png|thumb|upright=1.7|left|La [[Provincia di Spalato]] (1941-43) all'interno del [[Governatorato della Dalmazia]]]]
 
Il 15 aprile 1941, dopo l'[[invasione della Jugoslavia]], operazione militare della [[seconda guerra mondiale]], SpàlatoTraù fu occupata dal [[Regio Esercito]] italiano<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/spalato_res-ea371b2c-87e6-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=SPALATO|sito=www.treccani.it|accesso=23 maggio 2016}}</ref>. Un mese dopo, in occasione della firma del [[Trattato di Roma (1941)|Trattato di Roma]], che avvenne il (18 maggio 1941) e che comprendeva anche le clausole che istituivano lo [[Stato Indipendente di Croazia]]<ref name=":0" />, SpàlatoTraù venne annessa assieme a [[Cattaro]] al nuovoneonato [[Governatorato della Dalmazia]], divisione amministrativa del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref>{{Cita libro|nome=Francesca Ferratini|cognome=Tosi|nome2=Gaetano|cognome2=Grassi|nome3=Massimo|cognome3=Legnani|titolo=L'Italia nella seconda guerra mondiale e nella resistenza|url=https://books.google.com/books?id=bqJoAAAAMAAJ|accesso=18 maggio 2016|data=1º gennaio 1988|editore=Franco Angeli}}</ref><ref>Nikola Anić: Povijest Osmog dalmatinskog korpusa Narodnooslobodilačke vojske Hrvatske : 1943.-1945., p. 12</ref>. InTraù particolare,divenne durantesubito laimportante secondaper le operazioni di guerra. mondialeIn particolare, l'idroscalo di Traù eradiventò sede della 143ª e della 183ª Squadriglia idrovolanti, suiche utilizzavano dei [[CANT Z.501]], della [[Regia Aeronautica]] italiana.
 
Traù fuvenne annessainserita al Regno d'Italia come parte dellanella [[provincia di Spalato]]. La provincia di Spalato, che fu ufficialmente istituita il 20 maggio 1941, quindi due giorni la costituzione del Governatorato della Dalmazia, comprendeva, oltre alla città di [[Spalato]], ila comunilimitrofa limitroficittadina di Traù, eoltre alle isole di [[SebenicoSolta (isola)|Solta]], oltre(amministrata alledall'unico isolecomune di [[Solta (comune)|Solta]]), [[Lissa (isola)|Lissa]] (comprendenti i comuni di [[Lissa (città)|Lissa]] e [[Comisa]]), [[Curzola (isola)|Curzola]] (con i comuni di [[Curzola (città)|Curzola]], [[Blatta (Croazia)|Blatta]], [[Lombarda (Croazia)|Lombarda]], [[Smoquizza]] e [[Vallegrande (Croazia)|Vallegrande]]), [[Lagosta (isola)|Lagosta]] (amministrata dall'unico comune di [[Lagosta (comune)|comune di Lagosta]]), [[Cazza]] (amministrativamente appartenente al comune di Lagosta), [[Pelagosa]] (amministrata dall'unico comune di [[Comisa]]) e [[Meleda (isola)|Meleda]] (amministrata dall'unico comune di [[Meleda]])<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gilberto Pegoraro|anno=2014|titolo=Sull'altra sponda dell’Adriaticodell'Adriatico - Storia della comunità italiana di Spalato|editore=Università Ca' Foscari Venezia|url=http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/4178/817807-98234.pdf?sequence=2}}</ref>.
 
LaNei composizioneterritori etnicaannessi nelal Governatorato della Dalmazia era- costituita,ad aesclusione frontequindi didelle aree già facenti parte del Regno d'Italia - vivevano {{formatnum:390000}} abitanti totali, dadi cui {{formatnum:5000}} italiani (compres, {{formatnum:90000}} serbi e {{formatnum:280000}} croati<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Alberto|cognome=Becherelli|titolo=Italia e stato indipendente croato, 1941-1943|url=https://books.google.com/books?id=Ym3dzlSfZUUC|accesso=22 maggio 2016|data=1º gennaio 2012|editore=Edizioni Nuova Cultura|p=90|ISBN=978-88-6134-780-9}}</ref>.
[[File:Trogir Air view.jpg|thumb|upright=1.2|Vista aerea del centro storico di Traù]]
 
Con la [[caduta del fascismo]], che avvenne il (25 luglio 1943), il personale amministrativo del Governatorato della Dalmazia, giunto dalla penisola italiana nel 1941, enonché le organizzazioni politiche italiane, iniziarono a sfollare dai loro uffici. Al [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]], che segnò l'entrata in vigore dell'[[armistizio di Cassibile]], con il quale il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] cessò le ostilità verso gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] durante la seconda guerra mondiale e l'inizio di fatto della [[resistenza italiana]] contro il [[nazifascismo]], seguì la soppressione, il 19 agosto [[1943]], del Governatorato della Dalmazia<ref name=":0" />.
 
SubitoIn dopoquesti frangenti, Traù fuvenne occupata dalle brigatetruppe dell'[[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia]] di [[Josip Broz Tito]], con centinaia di persone che si arruolarono volontarie tra i [[partigiani jugoslavi|partigiani]]. Poco dopo, doposuperata una vana resistenza, i partigiani furono costretti a ritirarsi a causa dell'avanzata nazistadella ''[[Wehrmacht]]'', con le autoritài tedeschetedeschi che posero poi Traù sotto l'autorità dello [[Stato Indipendente di Croazia]]. La città fu quindi occupata dai tedeschi e dagli [[ustascia]] croati fino a quando i partigiani di [[Josip Broz Tito|Tito]], nel [[1944]], la liberarono definitivamente.
 
==== Il ritorno alla Jugoslavia ====
Dopo alla seconda guerra mondiale Traù entrò a far parte della [[Repubblica Socialista di Croazia]], all'internouno delladegli [[Stato federato|Stati federati]] costituenti la nuova [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]] di [[Josip Broz Tito|JugoslaviaTito]], per i successivi 40 anni. Durante il periodo socialista la città conobbe un importante [[Crescita economica|boom economico]] e demografico, con la fondazione di decine di nuove fabbriche e aziende, e con la popolazione della città che quasi triplicò tra il 1945 e il 1991. DalNel [[1977]] il centro storico di Traù faè entrato a far parte della lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'Umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
==== L'appartenenza alla Croazia ====
[[File:P7170142Pálmasor - Trogir, Horvátország - panoramio.JPGjpg|thumb|upright=1.2|Panorama del lungomare (chiamato ''Riva'' in lingua croata) di Traù. Dopo l'indipendenza delaldella Croazia, Traù è diventata un'importante località turistica]]
 
Dopo l'inizio della [[guerra d'indipendenza croata]], che è datato giugno [[1991]], Traù entròè entrata a far parte della moderna [[Croazia]], Stato che ottenne poi il riconoscimento ufficialeinternazionale nel 1992, quando fece il suo ingresso nell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. Traù fu coinvolta, come tutta la Dalmazia, dalle [[guerre jugoslave]], che scoppiarono nel marzo del 1991 con la [[guerra d'indipendenza slovena]] e che portarono infine, con la [[Guerra in Bosnia ed Erzegovina|perdita anche della Bosnia ed Erzegovina]], alla formale dissoluzione della Jugoslavia (1992). Traù, a causa della guerra, subì ingenti danni, che ebbero i prodromi con la guerra d'indipendenza croata.
 
Negli anni successivi alla fine della guerra la città conobbe una forte e duratura [[recessione]] economica, seguita da un discreto sviluppo negli anni Settanta e Ottanta. Solo dal XXI secolo Traù, come tutta la Dalmazia, ha però ritrovato un certobuon dinamismo economico e produttivo, soprattutto grazie al turismo, che è in costante crescita. Dall'essere solamente un nodo di transizione del traffico turistico, Traù è diventata una delle destinazioni deiprincipali turistidella europeiDalmazia, soprattutto quelligrazie interessatial allesuo visitenotevolissimo culturalipatrimonio artistico e culturale. A questo si sono aggiunti i turisti che navigano il Mar Adriatico con piccole imbarcazioni, che hanno preso Traù come una delle proprie destinazioni. Per questi ultimi è stato ampliato il porto di Traù, che dopo i lavori ha raggiunto launa capacità massima di 500 imbarcazioni. Come conseguenza, a Traù, sono stati edificati nuovi hotel e resort.
 
Dopo la dissoluzione della Jugoslavia c'è stato un timidopiccolo risveglioaumento delladel coscienza etnicanumero dei [[dalmati italiani]] presenti a SpàlatoTraù e nel resto della Dalmazia<ref>{{cita web|url=http://www.coordinamentoadriatico.it/index.php?option=com_content&task=view&id=451&Itemid=40|titolo=Situazione dei Dalmati italiani in Croazia|accesso=22 marzo 2019}}</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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|linkMappa =Trogir plan grada 1.jpg
}}
Traù ha una storia diche circadura 2300da annipiù di due millenni. La sua cultura artistica, nonché la sua architettonica e urbanisticala èsua urbanistica statasono statastate influenzainfluenzate dagli [[antichi Greci]], dagli [[antichi Romani]] e dalla dominazione della [[Repubblica di Venezia]]. Il centro storico di Traù possiede un'altauna concentrazione particolarmente elevata di palazzi, chiese e torri. oltreDegna adi nota, fuori dal centro abitato principale, una fortezza situata sull'isola di [[Bua (isola)|isola di Bua]].
 
Traù possiede laun piùvasto vastaesempio architetturadi romanica-goticacostruzioni dell'Europa[[stile Centraleromanico|architettura eromanico]]-[[Architettura lagotica|gotiche]]. La parte più antica dell'abitato, cheda èun punto di originevista architettonico, risale all'epoca medievale. Quest'ultimo è contornato da mura, piccole fortezze e torri, a cui si aggiungono, più esternamente, palazzi e dimore romaniche, gotiche, [[Architettura rinascimentale|rinascimentali]] e [[Architettura barocca|barocche]]. La più importante chiesa di Traù è la [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|cattedrale di San Lorenzo]], il cui portale principale è stato realizzato da [[Radovan (scultore)|Mastro Radovan]]. ÈEssa è il più importante edificio religioso di stile romanico-gotico della Croazia.
 
Il centro storico di Traù è stato inserito nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità|lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO]]<ref name="unesco">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/810|titolo=Historic City of Trogir|accesso=16 aprile 2019}}</ref>:
 
{{citazione|Traù è un' importante esempio di centro storico cittadino con continuità urbanistica. Il centro abitato appartenente al comune di Traù e presente sull'isola di Bua, che ha una pianta ortogonale e che ha un'urbanistica greco ellenistica, ha subito ampliamenti e abbellimenti che si sono succeduti costantemente nei secoli e che ha portato alla costruzione di edifici civili e di fortificazioni. Il centro storico di Traù è caratterizzato da chiese romaniche e da edifici civili rinascimentali e barocchi che risalgono al periodo veneziano.|Motivazione dell'inserimento del centro storico di TraùnellaTraù nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO}}
 
=== Architetture religiose ===
;[[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|Cattedrale di San Lorenzo]]: La cattedrale di San Lorenzo è stata costruita sulle fondamenta di una precedente cattedrale [[architettura paleocristiana|paleocristiana]] distrutta dai [[Saraceni]] nel 1123, durante il [[sacco di Traù]]. I lavori di costruzione dell'attuale edificio iniziarono nel 1213 e terminarono nel XVII secolo. Come la vecchiaLa cattedrale è dedicata a [[san Lorenzo]], ma l'attuale cattedrale è nota per la devozione anche a [[Giovanni da Traù (vescovo)|san Giovanni da Traù]]. La maggior parte della cattedralecostruzione è in [[Architettura romanica|stile romanico]], mentre l'interno della volta, costruita nel XV secolo, è in stile [[Architettura gotica|stile gotico]].
[[File:Trogir cathedral from the town hall.jpg|thumb|upright=1.2|La cattedrale di San Lorenzo a Traù, realizzata in tipico stile veneziano]]
[[File:Preko puta trogirske katedrale.jpg|thumb|upright=1.2|Il Palazzo dei Cippico]]
[[File:Trogir kula Kamerlengo i Batarija 080.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello di Camerlengo]]
 
;[[Chiesa di San Pietro (Traù)|Chiesa di San Pietro]]: La chiesa di San Pietro è parte di un monastero benedettino che è stato fondato, secondo la leggenda, da [[Béla IV d'Ungheria]]. La facciata della chiesa è abbellita da un portale barocco decorato con un busto di San[[san Pietro]] realizzato da [[Niccolò di Giovanni Fiorentino]]. Gli interni sono stati successivamente restaurati in stile barocco dellanella seconda metà del XVII secolo. risaleRisale allo stesso periodo il soffitto ligneo, che è costituito da elementi ovali, semiovali e esagoniesagonali, con questi ultimi che ne decorano i suoi bordi. sonoSono anche presenti due altari laterali, una dedicato alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e l'altro a [[sant'Ignazio di Loyola]]. lL'altare maggiore è in legno, ma dell'originale sono solo sopravvissute due statue, una dedicata a san Pietro e l'altroaltra a [[Paolo di Tarso|san Paolo]]. Sotto il pavimento della chiesa si possono trovaretrovano le tombe di famiglia di nobili casaticasate di Traù, tra cui gli Andreis e i [[Cippico]].
 
;[[Chiesa di San Sebastiano (Traù)|Chiesa di San Sebastiano]]: La chiesa di San Sebastiano è stata realizzata nel 1476 come cappella votiva costruita grazie alle offerte donate dai cittadini di Traù per iluna ringraziamentograzia perricevuta salvataggio dadurante un'epidemia. Il frontale è rinascimentale, mentre due statue presenti all'interno, una rappresentantirappresentante [[san Sebastiano]] e l'altra il [[CristoGesù Salvatore]], sono state realizzate da Niccolò di Giovanni Fiorentino. Sono anche presenti, all'interno, due [[bassorilievi]] rappresentanti altrettanti scudi nobiliari, uno dell'arcivescovo [[Giacomo Torlon]] e l'altro del duca Malipiero. Pregevoli sono le due torri che sorgono lungo la facciata, su una delle quali è situato un orologio. Sul muro orientale della chiesa sono presenti sei piccole [[Abside|absidi]] appartenenti all'antica chiesa di Santa Maria. Sulla parete occidentale sonoè invecepresente una targa con riportati i nomi dei traurini morti durante la guerra d'indipendenza croata.
 
=== Architetture civili ===
[[File:Katedrála sv. Vavřince v Trogiru.JPG|thumb|upright=1.2|La cattedrale di San Lorenzo a Traù, realizzata in tipico stile veneziano]]
;[[Loggia di Traù]]: il primo documento che cita la Loggia di Traù risale al XIII secolo. Fu costruita per avere uno spazio adibito ai raduni pubblici dei cittadini di Traù, che avvenivano in giorni particolari e per i più svariati motivi, tra cui la lettura pubblica di leggi comunali, la firma di contratti pubblici, di annunci pubblici e di processi pubblici. Nel 1471 la Loggia di Traù fu ristrutturata da Niccolo di Giovanni Fiorentino, che restaurò anche il vicino palazzo di giustizia, sul cui muro orientale fece collocare tre nicchie aventi al loro interno un [[Leone di Venezia]], san Lorenzo e san Giovanni, entrambi santi patroni di Traù. Questo trittico scultoreo fu un tributo alla [[Repubblica di Venezia]]. In particolare il Leone di Venezia fu rimosso nel 1932. Lungo il suo muro meridionale è stato scolpito un cavaliere rappresentate [[Petar Berislavić]], [[Bani di Croazia|Bano di Croazia]] dal 1513 al 1520, che venne realizzato dallo scultore [[Ivan Meštrović]]. La Loggia fu poi rinnovata nel 1892.
[[File:Preko puta trogirske katedrale.jpg|thumb|upright=1.2|Il Palazzo dei Cippico]]
[[File:Kamerlengo.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello del Camerlengo]]
 
;[[Loggia di Traù]]:Già citata in un documento del XIII secolo, fu rifatta nel [[1471]] da [[Niccolò di Giovanni Fiorentino]]. La funzione dell'edificio era quella di ospitare le riunioni pubbliche della cittadinanza. Sotto il porticato è conservato un [[dittico]] del Fiorentino raffigurante San Lorenzo e [[Giovanni da Traù (vescovo)|san Giovanni da Traù]].
;[[Palazzo Garagnin-Fanfogna]]: Il Palazzo Garagnin-Fanfogna è costituito da due ali, una in stile romanica e l'altra in stile gotico, che furono unite a metà del XIX secolo su progetto dell'architetto Ignacije Macanović. Oggi al primo piano è situato il ''[[lapidarium]]'' della città di Traù, all'interno del quale sono custoditi, ad esempio, pietre della mura cittadine, oltre a una galleria d'arte. L'ingresso principale del palazzo, che è in stile barocco, è invece situato sul lato est dell'edificio, lungo la via principale di Traù. All'interno del palazzo sono anche presenti ambienti riccamente decorati da stucchi, tra cui dove un tempo era situata la biblioteca.
 
;[[Palazzo Garagnin-Fanfogna]]: Il Palazzo Garagnin-Fanfogna è costituito da due ali, una in stile romanica e l'altra in stile gotico, unite nella metà del XIX secolo su progetto dell'architetto Ignacije Macanović. Oggi al primo piano è situato il ''[[lapidarium]]'' della città di Traù, all'interno del quale sono custoditi, tra l'altro, pietre provenienti dalla mura cittadine. Il palazzo ospita anche una galleria d'arte. L'ingresso principale del palazzo, in stile barocco, è invece situato sul lato est dell'edificio, lungo la via principale di Traù. All'interno del palazzo sono anche presenti ambienti riccamente decorati da stucchi, così come riccamente decorato è anche il locale dove un tempo era situata la biblioteca del palazzo.
Altri importanti edifici civili di Traù sono il palazzo ducale, che risale al XIII secolo, e il palazzo dei [[Cippico]], che invece risale al XV secolo.
 
;[[Palazzo Cippico]]: Il Palazzo Cippico, che risale al XV secolo, si trova di fronte alla cattedrale di San Lorenzo. La parte più antica del palazzo risale all'[[Alto Medioevo]], mentre la maggior parte è del [[Basso Medioevo]] (XIII secolo). Il palazzo è stato oggetto di un'importante ristrutturazione nel XV secolo, opera di [[Niccolò di Giovanni Fiorentino]], [[Andrea Alessi (scultore)|Andrea Alessi]] e [[Giovanni Dalmata]].
 
=== Architetture militari ===
;[[Castello didel Camerlengo]]: Il castello didel Camerlengo è una fortezza realizzata dalla Repubblica di Venezia per difendere la città soprattutto dagli attacchi dell'degli [[Impero ottomano|ottomani]]. È stato realizzato a metà del XV secolo come espansioneampliamento della Torre della Veriga, a sua volta edificata nel tardo XIV secolo. ÈAttualmente viene utilizzato come sede per spettacoli culturali durante i mesi estivi. In origine era la sede del [[camerlengo]], ovvero del funzionario amministrativo della Repubblica di Venezia.

;[[Mura di Traù]]: L'antico sistema difensivo di Traù è completatocostituito dalle mura cittadine, che risalgono al XV secolo, e dalla porta cittadina principale, che risale al XVII secolo. eLe chemura èsono anche'essacollegate giuntaancora sinooggi acon noiil già citato castello del Camerlengo.
 
;[[Torre di San Marco]]: La torre di San Marco è stata realizzata nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia per difendere Traù dagli attacchi degli ottomani. Originariamente era collegata, grazie alle mura cittadine, al castello del Camerlengo.
 
=== Musei ===
;[[Museo città di Traù]]: Il "museo città di Traù" (cr.''Muzej Grada Trogira'')<ref>{{cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/202763/muzej-grada-trogir-trau|titolo=Muzej grada|accesso=18 aprile 2019}}</ref> è ospitato nel Palazzo Garagnin-Fanfogna, dimora storica con arredi originali settecenteschi. Oltre al museo, all'interno del palazzo si trova la biblioteca privata della famiglia Garagnin, che comprende circa {{formatnum:6000}} volumi. Il museo ha uno spazio espositivo che comprende reperti archeologici antichi e cimeli legati a Traù ascrivibili a un periodo storico compreso dall'antichità fino ai giorni nostri, nonché antichi documenti legati alla città. Il museo ha anche una sala dove sono esposte le opere d'arte della pittrice traurina Cata Dujšin-Ribar, donate alla città dall'artista stessa.
 
== Società ==
[[File:Croatia-italian-language-2011.PNG|upright=1.8|thumb|Mappa della [[Croazia]] del 2011 indicante i residenti di [[madrelingua]] italiana per città e comuni, registrati al censimento ufficiale croato]]
[[File:VenetianDalmatia1797.jpg|thumb|upright=1.8|Mappa linguistica austriaca del 1896, su cui sono riportati i confini (segnati con pallini blu) della Dalmazia veneziana nel 1797. In arancione sono evidenziate le zone dove la [[lingua madre]] più diffusa era l'italiano, mentre in verde quelle dove erano più diffuse le lingue slave]]
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia
|titolo = Abitanti censiti (migliaia):
|fonte = Naselja i stanovništvo Republike Hrvatske 1857–2001, DZS, Zagreb, 2005.
|dimx = 600
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}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo il censimento ufficiale croato del [[2011]], la città, è in prevalenza abitata da croati (96,6899%), seguiti da altre etnie con un numero trascurabilepercentuali di percentuale. Tali etnie sonotrascurabili: serbi (0,7370%), albanesi (0,5658%), bosniaci (0,2438%), sloveniturchi (0,1812%), altreoltre etnie in proporzione minore, tra cuiche una piccolaminima [[Dalmati italiani|minoranza italiana autoctona]] (0,08%)<ref>{{Cita web|url = http://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_04/E01_01_04_zup17.html|titolo = Central Bureau of Statistics|accesso =27 agosto22 2018maggio 2020|sitodataarchivio = 15 novembre 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131115171736/http://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_04/E01_01_04_zup17.html|urlmorto = sì}}</ref>.
 
=== La presenza autoctona di italiani ===
{{vedi anche|Esodo giuliano dalmata|Dalmati italiani|Italiani di Croazia}}
Secondo il linguista [[Matteo Bartoli]], all'inizio delle [[guerre napoleoniche]] (1803), l'[[lingua italiana|italiano]] era l'idioma parlato come prima lingua da circa il 33% della popolazione dalmata<ref name="Bartoli, Matteo p.46"/><ref name="ReferenceA"/>. Secondo il censimento austriaco del [[1865]] la percentuale dei [[dalmati italiani]] raggiungeva il 12,5% del totale nella regione.<ref>''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 729), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>
Come già accennato, fino al [[1850]], l'etnia italiana, a Traù, era maggioritaria. Secondo i censimenti austriaci, nel [[1880]] si contavano 1960 italiani su 3129 abitanti, che negli anni successivi diminuirono bruscamente. Nel [[1890]] gli italiani erano solo 171, mentre nel censimento del [[1900]] se ne registrarono 170. Secondo il censimento ufficiale croato del 2011, gli italiani presenti a Traù erano 10<ref>{{cita web|url=https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_04/E01_01_04_zup17.html|titolo=Population by age and sex, by settlements, 2011 Census|accesso=16 aprile 2019}}</ref>.
 
Secondo i successivi censimenti austriaci a Traù<ref>Guerrino Perselli. ''I Censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936''. Unione Italiana - Fiume & Università Popolare di Trieste. Trieste - Rovigno, 1993, p. 467</ref>, nel [[1880]] si contavano {{formatnum:1960}} italofoni su {{formatnum:3129}} abitanti, il 62,64% della popolazione. Negli anni successivi diminuirono bruscamente, tanto che nel [[1890]] gli italofoni erano solo 171, mentre nel censimento del [[1900]] se ne registrarono 170. Dopo la [[prima guerra mondiale]] e l'annessione della città al [[Regno di Jugoslavia]], iniziò l'esodo di gran parte della popolazione di madrelingua italiana, soprattutto verso [[Zara]] e [[Lagosta (comune)|Lagosta]]. La presenza italiana è scomparsa quasi completamente dopo la [[seconda guerra mondiale]] in seguito all'[[esodo giuliano dalmata]].<br>
Oggi a Traù, secondo il censimento ufficiale croato del [[2011]], è presente una piccola comunità italiana composta da 10 traurini, lo 0,08% della popolazione<ref>{{cita web|url=https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_04/E01_01_04_zup17.html|titolo=Central Bureau of Statistics|accesso=16 aprile 2019|dataarchivio=2 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191102210346/https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/E01_01_04/e01_01_04_zup17.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Lingue e dialetti ===
La [[madrelingua]] più diffusa è il croato, che è parlato dall'98,2% della popolazione, seguono poi altre lingue che raggiungono complessivamente l'1,5%. Lo 0,3% della popolazione non dichiara nessuna madrelingua.
{{Ripartizione linguistica
|fonte = http://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_08/E01_01_08_zup17.html Censimento Croazia 2011
|hr = 98,12
|sq = 0,50
|sr = 0,33
|bs = 0,21
}}
 
=== Religione ===
A Traù i cattolici sono il 92,6% della popolazione, seguono poi altre religioni che raggiungono complessivamente una percentuale il 7%, mentre lo 0,4% della popolazione non professa nessuna religione.
 
==Geografia antropica==
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{{clear}}
=== Urbanistica ===
[[File:Most Čiovo -Trogir, 2018 2(02).jpg|thumb|upright=1.2|Il ponte girevole che collega Traù con l'isola di Bua]]
[[File:Croatia-01087 - Trogir (9517365773).jpg|thumb|upright=1.2|Panorama del comune di Traù, il cui centro abitato si distribuisce sul continente e su parte dell'isola di Bua]]
[[File:Lightning Strikes the Hill, Trogir (5975203561).jpg|thumb|upright=1.2|Il porto di Traù, che è stato convertito interamente a finalità turistiche]]
[[File:Autocesta A1 kod Trogira.jpg|thumb|upright=1.2|L'autostrada A1 croata nei pressi di Traù]]
[[File:Trogir kula Kamerlengo i Batarija 090.jpg|thumb|upright=1.2|Il campo sportivo di Traù, dove gioca anche la squadra calcistica dell'HNK Trogir, che si trova dietro il Castello del Camerlengo]]
 
LaIl cittàcomune sorgedi suTraù duesorge, isoleoltre collegateche allasulla terraferma, da due ponti ed è unita alla vicinaanche sull'isola di [[Bua (Croazia)|Bua]] (''Čiovo''), che è collegata al continente per mezzo di un ponte girevole. Detta anche la "piccola Venezia", Traù è un piccolo gioiello che conserva numerosi edifici [[medioevo|medievali]] di impronta veneziana.
 
Traù,Il concentro ilstorico suodi centroTraù, storicoche risalenterisale quasi interamente al [[XIII secolo]] e comprendenteche comprende più di 10dieci [[Chiesa (architettura)|chiese]] diversestoriche, ha nella [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|cattedrale romanica di San Lorenzo]] ([[1180]]-[[1250]]) il suo punto di maggiore interesse urbanistico.
 
Altri monumenti notevoli da un punto di vista urbanistico, vista al loro posizione, sono la Loggia pubblica ([[1308]]), il castello del Camerlengo ([[1420]]-[[1437]]), il Maschio di San Marco, la torre dell'Orologio, il palazzo dei Cippico, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Nicola con annesso il monastero delle benedettine, la porta di Terraferma, la porta Marina e, a fianco, la loggia della Pescheria del 1527.
 
Il lungomare deve illa suosua fascinoparticolarità alla contrapposizione tra le bellestoriche architetture delle abitazioni che vi si affacciano, e lela presenza di moderne [[imbarcazione|barche]] (spesso veri e propridi [[panfilo|yacht]] di gran lusso), che sono anche ormeggiati lungonel ilporto [[canaledi naturale|canali]]Traù.
 
=== Suddivisioni amministrative ===
Il comune di Traù è diviso in 9nove insediamenti (''naselja'')<ref>[http://narodne-novine.nn.hr/clanci/sluzbeni/dodatni/129138.htm Frazioni della Regione spalatino-dalmata]</ref> di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, a volte desueto.
* Arbanija (''Albania''<ref>Dario Alberi, ''Dalmazia. Storia, arte, cultura'', Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 898.</ref><ref name="austriaco">[http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg ''Albania'' e ''Xedno'' nel ''Comune di Xedno''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140320125203/http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg# |data=20 marzo 2014 }} – catasto austriaco franceschino</ref>), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]] (Čiovo)
[[File:Croatia-01087 - Trogir (9517365773).jpg|thumb|upright=1.2|Panorama del comune di Traù]]
 
* Arbanija (''Albania''<ref>Dario Alberi, ''Dalmazia. Storia, arte, cultura'', Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 898.</ref><ref name="austriaco">[http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg ''Albania'' e ''Xedno'' nel ''Comune di Xedno''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140320125203/http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg# |date=20 marzo 2014 }} – catasto austriaco franceschino</ref>), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]] (Čiovo)
* Divulje (''Divuglie'')
* Plano
* Mastrinka (''Santa Croce''<ref>[http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_II.jpg ''S. Croce'' nel ''Comune di Xedno''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140320114852/http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_II.jpg# |datedata=20 marzo 2014 }} – catasto austriaco franceschino</ref>), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]]
* Slatine (''Arona''), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]]
* Trogir (''Traù'')
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== Economia ==
L'economia di Traù è basata sul [[settore primario]] con una percentuale del 3,6%, sul [[settore secondario]] con una percentuale del 29,8% e sul [[settore terziario]] con una percentuale del 66,6%. Fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]] l'attività principale a Traù era l'agricoltura, che si svolgeva soprattutto nelle pianure fertili intorno alla città, e la pesca. A partire dal secondo dopoguerra l'economia di Traù è virata verso l'industria e il turismo, con la prima che si è notevolmente ridimensionata dopo la [[dissoluzione della Jugoslavia]] (1992).
[[File:Trogir brodogradiliste 075.jpg|thumb|upright=2.0|Il cantiere navale di Traù]]
 
Il turismo è la maggior fonte di sostentamento della città, che fornisce il 50% delle entrate finanziarie del comune. eTraù chepossiede offreun'importante una capacitàstruttura ricettiva inturistica albergocon edoltre abitazioni{{formatnum:20000}} privateposti diletto oltredistribuiti 20.000negli postialberghi lettoe nelle abitazioni private. Il porto di Traù è uno dei porti croati che ha conosciuto la maggiore espansionespansione negli ultimi anni, con il suo traffico croceristicocrocieristico e di imbarcazioni da diporto che è cresciuto costantemente. Molto importanti, per l'economia di Trù, sono anche l'agricoltura, che vien praticata nelle aree circostanti al centro abitato, e la pesca.
 
L'altra attività importante da un punto di vista economico, per Traù, è quella della cantieristica [[nave|navale]] con la presenza di una'importante rilevante industria che è nata all'inizio del XX secolo e che è stata in grado di varare, dall'anno dell'[[Guerra d'indipendenza croata|indipendenza della Croazia]] ([[1991]]), oltre 90 naviimbarcazioni, anchealcune didelle quali hanno una [[stazza lorda]] di oltre 55.000{{formatnum:55000}} tonnellate. Dal 1990 al 2004 al cantiere navale di Traù sono state costruite, in totale, 93 imbarcazioni.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Traù sinon trovapossiede aun seiaeroporto. chilometriQuello dallpiù vicino alla città è l'[[aeroporto di Spalato-Castelli]], che si trova a sei chilometri da Traù, a cui è collegatacollegato da linee di autobus extraurbane. ACome già accennato, a Traù sono presenti due baie che sono adibite ad attracco di piccole imbarcazioni,e yachtmedie compresiimbarcazioni.
 
L'infrastruttura viaria più importante che attraversa Traù è la [[Jadranska Magistrala|strada Maestra Adriatica]], via di comunicazione che costeggia buona parte della costa orientale del [[Mare Adriatico]] e che appartiene alla [[strada europea E65]]. Nel 2005 sono stati ultimati i lavori di prolungamento dell'[[Autocesta A1|autostrada A1 croata]], che ha permesso il collegamento autostradale diretto di Traù con [[Zagabria]].
 
==Amministrazione==
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Lucera|}}<ref>{{cita web|url=http://www.statoquotidiano.it/30/07/2012/gemellaggio-lucera-trogir-firmato-accordo/91190/|titolo=Gemellaggio Lucera-Trogir: firmato accordo|accesso=17 aprile 2019}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Ruse|}}<ref name="Rousse twinnings">{{cita web|url=http://www.ruse-bg.eu/bg/pages/200/index.html|titolo=МЕЖДУНАРОДНО СЪТРУДНИЧЕСТВО НА ОБЩИНА РУСЕ – Побратимени градове|accesso=17 aprile 2019|editore=Община Русе|lingua=bulgaro|archiveurlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20130805182628/http://www.ruse-bg.eu/bg/pages/200/index.html|archivedatedataarchivio=5 agosto 2013-08-05}}</ref>
* {{Gemellaggio|Ungheria|Budapest|}}<ref name="Újbuda twinnings">{{cita web|url=http://rafia.hu/node/252| titolo= Újbuda története|accesso= 17 aprile 2019|editore=Rafia.hu|lingua=ungherese|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20130521042441/http://rafia.hu/node/252|dataarchivio= 21 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Vaterstetten|}}<ref>{{cita web|url=http://www.partnerschaft-vaterstetten-trogir.de/|titolo=Partnerschaft mit Trogir e.V.|editore=partnerschaft-vaterstetten-trogir.de|accesso=17 aprile 2019}}</ref>
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==Sport==
Le due squadre sportive principali di Traù sono la società calcistica [[HNK Trogir]] e la società di pallacanestro [[KK Trogir]].
{{clear}}
 
== Note ==
{{Note strette}}
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[DiocesiBua di Traù(isola)]]
* [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)]]
* [[DalmaziaDiocesi di Traù]]
* [[EsodoFatti istriano,di fiumano e dalmataTraù]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Trogir|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_05/morta_mila_schon_moda_4824404c-7b2a-11dd-9625-00144f02aabc.shtml|Articolo del ''Corriere della Sera'' sulla morte di Mila Schon}}
* {{cita web|1=https://whc.unesco.org/en/list/810/|2=Sito ufficiale UNESCO Città storica di Traù|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/trau_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/|I. Petricioli (a cura di), voce ''Traù'' in ''Enciclopedia dell'Arte Medievale'', Treccani.it, 2000}}
* {{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_05/morta_mila_schon_moda_4824404c-7b2a-11dd-9625-00144f02aabc.shtml|Articolo del ''Corriere della Sera'' sulla morte di Mila Schon}}
 
{{Siracusa greca}}
{{Comuni della regione spalatino-dalmata}}
{{Patrimoni Unesco|Croazia}}
{{Comuni della regione spalatino-dalmata}}
{{Questione adriatica}}
{{Colonie greche in Adriatico}}
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Traù| ]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità della Croazia]]