Traù: differenze tra le versioni
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|Nome = Traù
|Nome ufficiale = {{hr}} Trogir
|Stato = HRV
|Grado amministrativo = 2
|Divisione amm grado 1 = Spalatino-dalmata
|Amministratore locale =
|Partito = [[Partito Socialdemocratico di Croazia|SDP]]
|Data elezione =
|Abitanti = 12393
|Note abitanti = [[Censimento]] del [[2021]].
|Aggiornamento abitanti = 2021
|Sottodivisioni = Albania, Arona, Divuglie, Nogaro, Plano, Santa Croce, Zirona Grande e Zirona Piccola
|Divisioni confinanti =
|Nome abitanti = {{it}} traurini
|Patrono = [[Giovanni da Traù (vescovo)|san Giovanni da Traù]]
|Festivo = 14 novembre
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
'''Traù'''<ref>Cfr. "[http://www.treccani.it/enciclopedia/trau Traù]" nell'enciclopedia ''Treccani''.</ref><ref>Cfr. "[http://www.sapere.it/enciclopedia/Tra%C3%B9.html Traù]" nell'enciclopedia ''Sapere''.</ref><ref>Dario Alberi, ''Dalmazia. Storia, arte, cultura'', Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 856-892.</ref><ref>''[http://hrcak.srce.hr/file/83917 Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat]'' ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su ''Fontes'' ({{ISSN|1330-6804}}, rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.</ref><ref>Touring Club Italiano, ''Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali'', Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2004, pp. 95-98.</ref> (
Traù è stata fondata con il nome di ''Tragurion'' nel [[III secolo a.C.]] dagli [[Antica Grecia|antichi Greci]] della stirpe ellenica dei [[Dori]], provenienti dall'[[Lissa (isola)|isola Lissa]], a sua volta originari di ''[[Storia di Siracusa in epoca greca|Syrakousai]]'' (la moderna [[Siracusa]]). Durante l'[[Storia romana|epoca romana]] ''Tragurium'' (nome latino di Traù) si trasformò in un importante porto anche grazie alla presenza di cave di marmo di qualità, che si trovavano nelle vicinanze del città. A partire dal [[IX secolo]] Traù iniziò a pagare un tributo al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] e all'[[Impero bizantino]]. Nel 1420 Traù fu annessa alla [[Repubblica di Venezia]], rimanendo nei suoi domini marittimi, chiamati ''[[Stato da Mar]]'', per quattro secoli, durante i quali il nome più diffuso con cui fu poi conosciuta la città diventò l'italiano ''Traù''. Traù, durante il dominio veneziano, diventò poi una delle più importanti città dei [[Penisola balcanica|Balcani]] veneziani. Nel 1797, dopo la [[caduta della Repubblica di Venezia]], il [[trattato di Campoformio]], firmato il 17 ottobre dello stesso anno da [[Napoleone Bonaparte]] e dall'[[Arciducato d'Austria]], decretò l'annessione dei territori dell'ex repubblica veneta, e con essi Traù, all'Arciducato asburgico per poi entrare a far parte dei domini napoleonici.
Dopo la caduta di Napoleone, con il [[congresso di Vienna]], durato dal 18 settembre 1814 al 9 giugno 1815, la [[Dalmazia]] venne annessa all'[[Impero austriaco]] come parte del [[Regno di Dalmazia]], territorio sotto il diretto dominio della corona austriaca, rimanendoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]). A partire da quest'ultimo evento iniziò l'esodo di una parte consistente degli [[Dalmati italiani|italiani e degli italofoni della Dalmazia]], tra cui i traurini italiani, verso [[Zara]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]], che vennero invece annesse al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], e verso l'Italia stessa.
Il [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]] assegnò Traù al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], poi diventato [[Regno di Jugoslavia]], con il nome ufficiale di ''Trogir''. Il 15 aprile 1941, dopo l'[[invasione della Jugoslavia]], Traù fu occupata dal [[Regio Esercito]] italiano, venendo annessa un mese dopo al nuovo [[Governatorato della Dalmazia]] - divisione amministrativa del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] - come parte della [[provincia di Spalato]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] Traù entrò a far parte della [[Repubblica Socialista di Croazia]], repubblica costitutiva della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]]. Dalla [[guerre jugoslave|dissoluzione della Jugoslavia]] (giugno [[1991]]), Traù fa parte della [[Croazia]] indipendente. Tra le conseguenze, nei censimenti successivi si registrò un limitato aumento del numero dei [[dalmati italiani]] presenti a Traù e nel resto della Dalmazia.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Croatia-Trogir-Aerial-Photo-1.jpg|thumb|upright=1.2|Vista aerea di Traù. Sulla destra si intravede l'isola di Bua, dove è presente la parte più vecchia della città, visto che risale all'antica Grecia. L'isola di Bua è collegata al continente grazie a un ponte girevole]]
Traù è situata in [[Dalmazia]] centrale lungo la [[costa adriatica]], a circa {{Tutto attaccato|30 [[chilometro|km]]}} a ovest da [[Spalato]], nella parte nord-occidentale della [[baia dei Castelli]], e a est da [[Sebenico]] e da [[Rogosnizza]]. A ovest la regione di Traù, che occupa un'area complessiva di 250 km², arriva fino a [[Castelli (Croazia)|Castelli]], di fronte al quale è presente l'isola di [[Solta]]. Traù è unita alla vicina isola di [[Bua (Croazia)|Bua]] per mezzo di un ponte girevole.
La linea di costa di Traù, che si estende per 25 km e che è caratterizzata dalla presenza di baie e calette, comprende anche i comuni di [[Seghetto (Croazia)|Seghetto]], [[Bossoglina]], e [[Okrug (Croazia)|Cerchio]]. Traù è attraversata dal fiume [[Jadro]], corso d'acqua che fornisce d'acqua anche l'[[acquedotto di Diocleziano]], antico [[acquedotto romano]] che si trova vicino alla città di [[Spalato]]<ref>{{cita web|url=http://www.megalithic.co.uk/article.php?sid=17691|titolo=Diocletian's Palace|editore=The Megalithic Portal|accesso=14 aprile 2019}}</ref>.
=== Clima ===
Traù gode di un [[clima mediterraneo|clima di tipo mediterraneo]] ([[Classificazione dei climi di Köppen]]) particolarmente mite, con una bassa escursione tra le temperature massime e quelle minime. Le precipitazioni sono medie e sono equamente distribuite durante tutto l'anno<ref>{{cita web|url=http://www.weatherbase.com/weather/weather-summary.php3?s=144440&cityname=Seget+Donji%2C+Croatia&units=|titolo=Seget Donji, Croatia Köppen Climate Classification (Weatherbase)|editore=Weatherbase|accesso=14 aprile 2019}}</ref>.
Le estati sono secche e calde, mentre gli inverni sono miti e raramente freddi. Le precipitazioni nevose sono molto rare. Febbraio e novembre sono i mesi più umidi, con le precipitazioni annuali che si attestano mediamente a circa {{formatnum:1300}} mm. Agosto è il mese più secco, con precipitazioni medie che si attestano a 34 mm. I mesi più freddi sono gennaio e febbraio, con una temperatura media che si attesta a circa 9 °C. Agosto è il mese più caldo, con una temperatura media che si aggira intorno ai 28 °C.
Le temperature invernali scendono quando soffia la [[bora]], [[vento catabatico]] di provenienza est/nord-est che soffia con particolare intensità specialmente verso l'[[Alto Adriatico|Alto]] e [[Medio Adriatico]]. I dati climatologici salienti di Traù sono<ref name="DHMZ">{{cita web| url =https://www.dove-e-quando.it/when/europa/croazia/trogir/| titolo= https://www.dove-e-quando.it/when/europa/croazia/trogir/| accesso = 19 aprile 2019}}</ref>:
{{ClimaAnnuale
| nome = <!-- Se non indicato, apparirà "Mese" -->
| equatoriale = n <!-- Cambiare in s per i climi di regioni equatoriali -->
| tempmax = 11, 11, 12, 19, 23, 27, 31, 31, 26, 21, 17, 12
| tempmedia = 9, 9, 15, 16, 20, 24, 27, 28, 23, 18, 14, 11
| tempmin = 8, 7, 9, 13, 17, 21, 24, 24, 20, 15, 12, 9
| tempassmax = 17, 17, 24, 26, 29, 34, 36, 37, 33, 27, 24, 18
| annotempassmax = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura massima corrispondente -->
| tempassmin = −6, −7, −1, 4, 9, 8, 15, 9, 10, 4, 3, −5
| annotempassmin = <!-- Sequenza degli anni di rilevazione della temperatura minima corrispondente -->
| warm = <!-- I giorni di calura (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 30°C) -->
| giornigelo = <!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giornighiaccio = <!-- I giorni di ghiaccio (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| nubi = <!-- Nuvolosità giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in ottavi) -->
| pioggia = 147, 160, 116, 85, 87, 85, 47, 34, 113, 120, 161, 139
| giornipioggia = 12, 13, 12, 11, 9, 8, 5, 5, 9, 10, 12, 11
| neve = <!-- Nevosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurate in cm) -->
| giornineve =
| mantonevoso = <!-- I giorni con manto nevoso >= 1cm (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giornigrandine = <!-- I giorni di grandine (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| giorninebbia = <!-- I giorni di nebbia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura) -->
| umidomax = <!-- Umidità percentuali massime medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %) -->
| umido = 74, 77, 75, 74, 75, 71, 67, 62, 68, 73, 77, 73
| umidomin = <!-- Umidità percentuali minime medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %) -->
| giornisereno =
| elio =
| sole = <!-- Radiazione solare globale (numero anche con cifre decimali, misurato in centesimi di MJ/mq) -->
| oresoleggiamento =
| pressionereale = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili a 0 °C (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| pressione = <!-- Pressioni atmosferiche medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| tensionevapore = <!-- Tensione di vapore media mensile (numero anche con cifre decimali, misurato in hPa) -->
| vento = 19, 21, 21, 19, 18, 17, 17, 16, 17, 19, 18
| intensità = <!-- Valore delle ventosità (numero anche con cifre decimali, misurato in m/s) -->
}}
== Origine del nome ==
== Storia ==
[[File:Panorama of Trogir.jpg|thumb|center|upright=5|Panorama di Traù]]
===
[[File:Trogir 15.jpg|thumb|upright=1.2|Scorcio dell'abitato del comune di Traù presente sull'isola di Bua, la cui origine risale antica Grecia]]
====La colonia greca: Tragyrion====
Traù fu fondata sull'isola di Bua, dove si estende ancora parte del suo territorio comunale, nel [[III secolo a.C.]] da [[antichi Greci]] di origine [[dori]]ca che provenivano dall'[[Lissa (isola)|isola di Lissa]] e che a loro volta erano originari di ''[[Syrakousai]]'' (la moderna [[Siracusa]])<ref name="foster"/>.
La rilevanza economica della vicina ''[[Salona]]'', importante [[emporio]] greco, di cui ''Tragyrion'' rappresentava un potenziamento, non fece mai decollare Traù da un punto da vista economico.
====Epoca romana====
Durante l'[[Storia romana|epoca romana]] ''Tragurium'' (nome [[Lingua latina|latino]] di Traù) si trasformò in un importante porto anche grazie alla presenza di cave di marmo di qualità nelle vicinanze del città. L{{'}}''[[oppidum]]'' di ''Tragurium'' iniziò quindi a diventare un centro residenziale benestante, ricco di ville rustiche. L'imperatore [[Claudio]] vi installò i suoi [[veterani]] benestanti, fermo restando che il centro abitato più importante della zona rimase ''Salona''. ''Tragurium'' entrò poi a far parte della [[provincia romana]] della ''[[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]]''.
=== Medioevo ===
Durante l'invasione della [[Dalmazia]] ad opera degli [[Slavi meridionali]] una parte degli abitanti di Salona, che fu duramente colpita, fuggì stabilendosi a ''Tragurium''. A partire dal [[IX secolo]] Traù iniziò a pagare un tributo al [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]] e all'[[Impero bizantino]].
[[File:Repubblica di Venezia.png|thumb|upright=2.5|left|Mappa della rete commerciale, di cui Traù risultava uno snodo importante, e dei possedimenti della [[Repubblica di Venezia]] tra il XV e il XVI secolo, nel periodo di massima espansione]]
La [[diocesi di Traù]] fu fondata nell'[[XI secolo]], per poi venire abolita nel 1828, quando fu annessa all'[[arcidiocesi di Spalato-Macarsca]]. Nel 1107 la città fu conquistata da re [[Colomanno d'Ungheria]], che la ampliò e ne fece un centro importante. Nel [[1123]] Traù fu conquistata dai [[saraceni]], che la distrussero quasi completamente. Dal XII al XIII secolo Traù conobbe però una cospicua ricrescita economica, che fu facilitata grazie dai suoi commerci con la [[Repubblica di Venezia]].
Nel [[1242]] re [[Béla IV d'Ungheria]] trovò rifugio a Traù con la sua flotta, che fu attacca dai [[Mongoli]]. Tra il XIII e il XIV secolo molti duchi di Traù, la cui carica era elettiva, appartennero alla famiglia [[Šubić]]. Nel 1348 [[Mladen III Šubić]], come comprovato anche dalla sua lapide sepolcrale situata all'interno della [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|cattedrale di San Lorenzo]] di Traù, dove è chiamato ''scudo dei croati'', fu uno dei membri più importanti della famiglia Šubić.
In [[lingua dalmatica]], [[Lingua romanze|idioma romanzo]] (o, secondo alcuni studiosi, un gruppo di lingue romanze<ref>Si vedano ad esempio i lavori di Muljačić (1997) e Chambon (2014) citati in bibliografia.</ref>) derivato direttamente dal [[lingua latina|latino]], Traù iniziò a essere chiamata ''Tragur''. La lingua dalmatica, oggi estinta, era un tempo parlata lungo le coste della [[Dalmazia]], dal golfo del [[Quarnaro]] ad [[Antivari]]. La lingua dalmatica è stata suddivisa tradizionalmente in due varianti principali, determinate in base soprattutto alla documentazione storica disponibile: il ''dalmatico settentrionale'' o ''veglioto'', così chiamato perché proprio dell'[[Veglia (isola)|isola di Veglia]], e il ''dalmatico meridionale'' o ''raguseo'', per il quale esistono attestazioni antiche relative a documenti e memorie della [[Repubblica di Ragusa]], che era parlato anche a Traù. Il dalmatico settentrionale si è estinto il 10 giugno 1898, con la morte del suo ultimo locutore, [[Tuone Udaina]], mentre il dialetto meridionale si è estinto tra il XIV e il XV secolo.
Dopo la [[guerra di Chioggia]] tra la [[Repubblica di Genova]] e la [[Repubblica di Venezia]] ([[1378]] - [[1381]]), Traù strinse un'alleanza con la città dalmata di [[Zara]] contro Venezia. Il ''[[casus belli]]'' fu il fatto che Venezia decise proteggere meglio militarmente Chioggia, a partire dal 1412, con l'obiettivo di fare di [[Sebenico]] un importante punto di snodo del [[monopolio]] del [[Sale da cucina|sale]], il cui traffico partiva proprio da [[Chioggia]] dirigendosi in tutto il [[Mare Adriatico]].
==== Epoca veneziana ====
[[File:Trogir-bs-18.jpg|thumb|left|upright=1.2|Scorcio delle mura e delle torri difensive di Traù, che risalgono all'epoca veneziana]]{{Vedi anche|Stato da Mar}}
Nel 1420 Traù fu annessa ufficialmente dalla [[Repubblica di Venezia]], rimanendo nei suoi domini marittimi, chiamati ''[[Stato da Mar]]'', per oltre tre secoli e mezzo, durante i quali il nome più diffuso con cui era conosciuta la città diventò l'italiano ''Traù'', diventando una delle più importanti città della regione.
Gradualmente l'economia di Traù diventò sempre di più florida, e la presenza architettonica a artistica di stile veneziano divenne sempre più diffusa. Dopo la conquista di Traù, la
Nel 1437 fu costruito su progetto dall'ingegnere della Repubblica di Venezia Lorenzo Pincino il castello principale di Traù, chiamato poi [[Camerlengo (Repubblica di Venezia)|Castello del Camerlengo]], che sostituì la ''Torre della Catena'' (così detta perché chiudeva l'accesso alle navi con una catena tirata sul mare) nel ruolo di avamposto militare principale della città.
[[File:Trau, gli scavi che hanno portato alla luce uno dei leoni san Marco.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello del Camerlengo, con gli scavi che avvennero durante l'appartenenza di Traù all'Italia. Questi lavori portarono alla luce un antico [[leone di San Marco]] risalente all'epoca veneziana]]
===Età
Sul torrione principale venne collocato un pregevole bassorilievo in marmo con scolpito un [[Leone di San Marco]], tuttora in loco, benché danneggiato. Intorno al 1650 venne ritrovata nella biblioteca del palazzo [[Cippico]] di Traù una trascrizione del XV secolo del ''[[Satyricon]]'' di [[Petronio Arbitro|Petronio]], contenente l'intero libro XV che comprendeva la celeberrima ''[[Cena Trimalchionis]]'' ("La cena di Trimalcione")<ref>Texts and Transmission "Petronius"</ref>. La dominazione veneziana terminò nel [[1797]], con la [[caduta della Repubblica di Venezia]].
===Età contemporanea===
====Epoca napoleonica====
Nel 1797, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, il [[trattato di Campoformio]], firmato il 17 ottobre dello stesso anno da [[Napoleone Bonaparte]] e dall'[[Arciducato d'Austria]], decretò l'annessione degli ex territori dell'ex repubblica veneta, e con essi Traù, all'Arciducato asburgico.
Traù entrò poi a far parte nel [[1806]], rimanendoci fino al [[1809]], del [[Regno d'Italia napoleonico]], per poi passare sotto diretto controllo della [[Francia metropolitana]] inquadrata nelle [[Province illiriche]], governatorato francese costituente un'[[exclave]] della Madre Patria, rimanendoci dal [[1809]] al [[1813]].
[[File:Croatie Trogir Hotel Ville - panoramio.jpg|thumb|upright=1.2|L'antico municipio di Traù in un'immagine del 2008]]
==== Epoca austriaca ====
Dopo la caduta di Napoleone, a seguito del [[congresso di Vienna]] (1814-1815) la [[Dalmazia]] venne annessa all'[[Impero austriaco]], Stato nato dall'evoluzione dell'Arciducato d'Austria, rimanendoci fino al termine della [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]). L'intera regione divenne quindi un territorio della Corona, col nome di [[Regno di Dalmazia]].
A seguito delle riforme promosse dal imperatore e re [[Francesco Giuseppe I]] nel 1860/1861 (il [[Diploma di ottobre]] del 1860 e la [[Patente di febbraio]] del 1861) fu stabilito che il Regno di Dalmazia avrebbe avuto una propria rappresentanza, chiamata ''[[Dieta della Dalmazia|Dieta]]'' (in croato ''Sabor''), con sede a [[Zara]]. La Dalmazia diventò formalmente un regno, governato da un rappresentante di nomina imperiale (Governatore) e da un'élite locale bilingue (croata e italiana). Da questo evento iniziò il declino della [[lingua italiana]] a Traù come nel resto della Dalmazia. All'inizio delle guerre napoleoniche, secondo un'ipotesi del linguista [[Matteo Bartoli]] basata su sue personali congetture l'italiano sarebbe stato un idioma parlato come prima lingua da circa il 33% della popolazione dalmata, ma alle prime verifiche censuarie la percentuale rilevata sul campo risultò molto minore, oscillando nei decenni fra il 12,5% (1865) e il 2,7% (1910)<ref name="Bartoli, Matteo p.46">Bartoli, Matteo. Le parlate italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia. p.46</ref><ref name="ReferenceA">Seton-Watson, "Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925". pag. 107</ref>.
A seguito
[[File:A-H ethnic 1910 Pict 4.JPG|thumb|upright=1.5|left|[[Madrelingua|Lingue madri]] maggioritarie della popolazione in [[Istria]], [[Quarnaro]] e [[Dalmazia]] nel 1910]]
Come conseguenza della [[Terza guerra d'indipendenza italiana]] (1866), che portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], l'amministrazione imperiale austriaca, per tutta la seconda metà del XIX secolo, aumentò le ingerenze sulla gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano temendone le [[Irredentismo italiano in Istria|correnti irredentiste]].
Durante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866 l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] tracciò un progetto di ampio respiro mirante alla ''germanizzazione o slavizzazione'' dell'aree dell'impero con presenza italiana:
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{{Citazione|Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel [[Tirolo del Sud]], in [[Dalmazia]] e sul [[Litorale austriaco|Litorale]] per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.|[[Francesco Giuseppe I d'Austria]], consiglio della Corona del 12 novembre 1866<ref>''Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971</ref><ref>{{cita libro |autore=Jürgen Baurmann|autore2=Hartmut Gunther|autore3=Ulrich Knoop| titolo=Homo scribens : Perspektiven der Schriftlichkeitsforschung | anno= 1993 | editore= | città= Tübingen|ISBN= 3-484-31134-7|p=279|lingua=de|url=https://books.google.com.au/books?id=l3tCTXoeAysC&pg=279}}</ref>.}}
Nel [[1909]] la lingua italiana venne vietata in tutti gli edifici uffici pubblici
==== Annessione alla Jugoslavia ====
{{Vedi anche|Fatti di Traù|Questione adriatica}}
[[File:Serenissima.
Dopo la [[prima guerra mondiale]] le truppe italiane del [[Regio Esercito]] occuparono militarmente la parte della [[Dalmazia]] promessa all'Italia dal [[Patto di Londra]]
Il 23 settembre 1919 venne architettato dal trentaduenne conte [[Nino Fanfogna]] - discendente dell'ultimo podestà italiano - un [[fatti di Traù|tentativo]] di annessione ''manu militari'' di Traù al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], sulla falsariga della dannunziana [[Impresa di Fiume]]. La sollevazione naufragò in poche ore.
Il mancato accordo sul confine italo-jugoslavo a [[Trattato di Versailles|Versailles]] (1919) fu seguito dal [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo del 1920]], col quale si assegnò la quasi totalità della Dalmazia (compresa Traù) al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], poi diventato [[Regno di Jugoslavia]]. Il nome ufficiale della città - precedentemente bilingue "Trogir / Traù" - divenne quindi il solo croato ''Trogir''.
Fra gli italiani che abbandoneranno Traù tra questo periodo e le successive vicende belliche degli anni '40, ci furono alcune famiglie note in città come i Nutrizio, Dudan, Canzia, Lubin, Del Bianco, Vosilla, Marini ed altre. In particolare è da ricordare la neonata Maria Carmen Nutrizio, figlia del farmacista di Traù e di una Luxardo della nota famiglia [[Girolamo Luxardo (azienda)|produttrice del Maraschino di Zara]], che diverrà poi celebre come creatrice di moda col nome di [[Mila Schön]]. Assieme a lei partì anche il fratello decenne [[Nino Nutrizio]], anni dopo fondatore del quotidiano ''[[La Notte (quotidiano)|La Notte]]'' di [[Milano]].
[[File:Trau, the Ciero Bridge Dalmatia Austro-Hungary.jpg|thumb|upright=1.2|L'antico ponte che collegava Traù con l'isola di Bua]]
Col trattato di Rapallo si previde che i [[dalmati italiani]] rimasti in loco – diverse migliaia<ref>Secondo il censimento ufficiale jugoslavo del 1921, in tutto il Paese slavo vivevano {{formatnum:12553}} italofoni, {{formatnum:9365}} dei quali nell'area della [[Croazia]], [[Dalmazia]], [[Slavonia]], [[Međimurje]], [[Veglia (isola)|Veglia]] e [[Castua]], e 40 in [[Montenegro]]. Si veda in merito ''La Comunità Nazionale Italiana nei censimenti jugoslavi 1945-1991'', Unione Italiana-Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno 2001, p. 30.</ref> concentrati prevalentemente a [[Veglia (isola)|Veglia]]<ref>Alcuni geografi non considerano l'isola di Veglia come parte della Dalmazia.</ref>, [[Sebenico]], [[Spalato]], Traù, [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] e in alcune isole – potessero richiedere la cittadinanza italiana rinunciando a quella jugoslava, mantenendo il diritto di utilizzo della propria lingua materna.
[[File:Tafel 106a Traú - Trogir - Dom, Loggia von Vorhalle - Heliografie Kowalczyk 1909.jpg|thumb|upright=1.2|La Loggia Pubblica di Traù, dove campeggiava il [[leone di San Marco]] distrutto nel 1932]]
Le istituzioni scolastiche italiane vennero ulteriormente ridotte, ma la comunità italiana residua riuscì comunque a sopravvivere culturalmente. Con il passare degli anni, a Traù, complice la politica intrapresa dal governo jugoslavo, si acuì all'estremo la tensione fra l'elemento italiano e la maggioranza croata. L'avvento del [[fascismo]] in Italia e le sue rivendicazioni irredentiste scatenarono poi dure reazioni sulla costa dalmata contro le vestigia veneziane. Il motto degli [[Irredentismo italiano|irredentisti italiani]] [[Venezia Giulia|giuliani]] e dalmati era infatti<ref>{{cita web|url=http://www.editfiume.info/archivio/lavoce/2012/120804/speciale.htm|titolo=Traù, uno scrigno pieno di storia|accesso=19 aprile 2019|dataarchivio=19 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190419100607/http://www.editfiume.info/archivio/lavoce/2012/120804/speciale.htm|urlmorto=sì}}</ref>:
{{citazione|Ovunque c'è il leone di San Marco, ivi è l'Italia|Motto degli irredentisti italiani giuliani e dalmati}}
Tra
==== Annessione all'Italia ====
{{vedi anche|Provincia di Spalato}}
[[File:ProvinciaDiSpalato.png|thumb|upright=1.7|left|La [[Provincia di Spalato]] (1941-43) all'interno del [[Governatorato della Dalmazia]]]]
Il 15 aprile 1941, dopo l'[[invasione della Jugoslavia]],
Traù
[[File:Trogir Air view.jpg|thumb|upright=1.2|Vista aerea del centro storico di Traù]]
Con la [[caduta del fascismo]]
==== Il ritorno alla Jugoslavia ====
Dopo
==== L'appartenenza alla Croazia ====
[[File:
Dopo l'inizio della [[guerra d'indipendenza croata]], che è datato giugno [[1991]], Traù
Negli anni successivi alla fine della guerra la città conobbe una forte e duratura [[recessione]] economica, seguita da un discreto sviluppo negli anni Settanta e Ottanta. Solo dal XXI secolo Traù, come tutta la Dalmazia, ha però ritrovato un
Dopo la dissoluzione della Jugoslavia c'è stato un
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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|linkMappa =Trogir plan grada 1.jpg
}}
Traù ha una storia
Traù possiede
Il centro storico di Traù è stato inserito nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità|lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO]]<ref name="unesco">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/810|titolo=Historic City of Trogir|accesso=16 aprile 2019}}</ref>:
{{citazione|Traù è un
=== Architetture religiose ===
;[[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)|Cattedrale di San Lorenzo]]: La cattedrale di San Lorenzo è stata costruita sulle fondamenta di una precedente cattedrale [[architettura paleocristiana|paleocristiana]] distrutta dai [[Saraceni]] nel 1123
;[[Chiesa di San Pietro (Traù)|Chiesa di San Pietro]]: La chiesa di San Pietro è parte di un monastero benedettino
;[[Chiesa di San Sebastiano (Traù)|Chiesa di San Sebastiano]]: La chiesa di San Sebastiano è stata realizzata nel 1476 come cappella votiva costruita grazie alle offerte donate dai cittadini di Traù per
=== Architetture civili ===
[[File:Katedrála sv. Vavřince v Trogiru.JPG|thumb|upright=1.2|La cattedrale di San Lorenzo a Traù, realizzata in tipico stile veneziano]]
[[File:Preko puta trogirske katedrale.jpg|thumb|upright=1.2|Il Palazzo dei Cippico]]
[[File:Kamerlengo.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello del Camerlengo]]
;[[Loggia di Traù]]:Già citata in un documento del XIII secolo, fu rifatta nel [[1471]] da [[Niccolò di Giovanni Fiorentino]]. La funzione dell'edificio era quella di ospitare le riunioni pubbliche della cittadinanza. Sotto il porticato è conservato un [[dittico]] del Fiorentino raffigurante San Lorenzo e [[Giovanni da Traù (vescovo)|san Giovanni da Traù]].
;[[Palazzo Garagnin-Fanfogna]]: Il Palazzo Garagnin-Fanfogna è costituito da due ali, una in stile romanica e l'altra in stile gotico, unite nella metà del XIX secolo su progetto dell'architetto Ignacije Macanović. Oggi al primo piano è situato il ''[[lapidarium]]'' della città di Traù, all'interno del quale sono custoditi, tra l'altro, pietre provenienti dalla mura cittadine. Il palazzo ospita anche una galleria d'arte. L'ingresso principale del palazzo, in stile barocco, è invece situato sul lato est dell'edificio, lungo la via principale di Traù. All'interno del palazzo sono anche presenti ambienti riccamente decorati da stucchi, così come riccamente decorato è anche il locale dove un tempo era situata la biblioteca del palazzo.
;[[Palazzo Cippico]]: Il Palazzo Cippico, che risale al XV secolo, si trova di fronte alla cattedrale di San Lorenzo. La parte più antica del palazzo risale all'[[Alto Medioevo]], mentre la maggior parte è del [[Basso Medioevo]] (XIII secolo). Il palazzo è stato oggetto di un'importante ristrutturazione nel XV secolo, opera di [[Niccolò di Giovanni Fiorentino]], [[Andrea Alessi (scultore)|Andrea Alessi]] e [[Giovanni Dalmata]].
=== Architetture militari ===
;[[Castello
;[[Mura di Traù]]: L'antico sistema difensivo di Traù è ;[[Torre di San Marco]]: La torre di San Marco è stata realizzata nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia per difendere Traù dagli attacchi degli ottomani. Originariamente era collegata, grazie alle mura cittadine, al castello del Camerlengo.
=== Musei ===
;[[Museo città di Traù]]: Il "museo città di Traù" (cr.''Muzej Grada Trogira'')<ref>{{cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/202763/muzej-grada-trogir-trau|titolo=Muzej grada|accesso=18 aprile 2019}}</ref> è ospitato nel Palazzo Garagnin-Fanfogna, dimora storica con arredi originali settecenteschi. Oltre al museo, all'interno del palazzo si trova la biblioteca privata della famiglia Garagnin, che comprende circa {{formatnum:6000}} volumi. Il museo ha uno spazio espositivo che comprende reperti archeologici antichi e cimeli legati a Traù ascrivibili a un periodo storico compreso dall'antichità fino ai giorni nostri, nonché antichi documenti legati alla città. Il museo ha anche una sala dove sono esposte le opere d'arte della pittrice traurina Cata Dujšin-Ribar, donate alla città dall'artista stessa.
== Società ==
[[File:Croatia-italian-language-2011.PNG|upright=1.8|thumb|Mappa della [[Croazia]] del 2011 indicante i residenti di [[madrelingua]] italiana per città e comuni, registrati al censimento ufficiale croato]]
[[File:VenetianDalmatia1797.jpg|thumb|upright=1.8|Mappa linguistica austriaca del 1896, su cui sono riportati i confini (segnati con pallini blu) della Dalmazia veneziana nel 1797. In arancione sono evidenziate le zone dove la [[lingua madre]] più diffusa era l'italiano, mentre in verde quelle dove erano più diffuse le lingue slave]]
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia
|titolo = Abitanti censiti
|fonte = Naselja i stanovništvo Republike Hrvatske 1857–2001, DZS, Zagreb, 2005.
|dimx = 600
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}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo il censimento ufficiale croato del [[2011]]
=== La presenza autoctona di italiani ===
{{vedi anche|Esodo giuliano dalmata|Dalmati italiani|Italiani di Croazia}}
Secondo il linguista [[Matteo Bartoli]], all'inizio delle [[guerre napoleoniche]] (1803), l'[[lingua italiana|italiano]] era l'idioma parlato come prima lingua da circa il 33% della popolazione dalmata<ref name="Bartoli, Matteo p.46"/><ref name="ReferenceA"/>. Secondo il censimento austriaco del [[1865]] la percentuale dei [[dalmati italiani]] raggiungeva il 12,5% del totale nella regione.<ref>''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 729), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>
Secondo i successivi censimenti austriaci a Traù<ref>Guerrino Perselli. ''I Censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936''. Unione Italiana - Fiume & Università Popolare di Trieste. Trieste - Rovigno, 1993, p. 467</ref>, nel [[1880]] si contavano {{formatnum:1960}} italofoni su {{formatnum:3129}} abitanti, il 62,64% della popolazione. Negli anni successivi diminuirono bruscamente, tanto che nel [[1890]] gli italofoni erano solo 171, mentre nel censimento del [[1900]] se ne registrarono 170. Dopo la [[prima guerra mondiale]] e l'annessione della città al [[Regno di Jugoslavia]], iniziò l'esodo di gran parte della popolazione di madrelingua italiana, soprattutto verso [[Zara]] e [[Lagosta (comune)|Lagosta]]. La presenza italiana è scomparsa quasi completamente dopo la [[seconda guerra mondiale]] in seguito all'[[esodo giuliano dalmata]].<br>
Oggi a Traù, secondo il censimento ufficiale croato del [[2011]], è presente una piccola comunità italiana composta da 10 traurini, lo 0,08% della popolazione<ref>{{cita web|url=https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_04/E01_01_04_zup17.html|titolo=Central Bureau of Statistics|accesso=16 aprile 2019|dataarchivio=2 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191102210346/https://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/E01_01_04/e01_01_04_zup17.html|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Lingue e dialetti ===
La [[madrelingua]] più diffusa è il croato, che è parlato dall'98,2% della popolazione, seguono poi altre lingue che raggiungono complessivamente l'1,5%. Lo 0,3% della popolazione non dichiara nessuna madrelingua.
{{Ripartizione linguistica
|fonte = http://www.dzs.hr/Eng/censuses/census2011/results/htm/e01_01_08/E01_01_08_zup17.html Censimento Croazia 2011
|hr = 98,12
|sq = 0,50
|sr = 0,33
|bs = 0,21
}}
=== Religione ===
A Traù i cattolici sono il 92,6% della popolazione, seguono poi altre religioni che raggiungono complessivamente una percentuale il 7%, mentre lo 0,4% della popolazione non professa nessuna religione.
==Geografia antropica==
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{{clear}}
=== Urbanistica ===
[[File:Most Čiovo
[[File:Croatia-01087 - Trogir (9517365773).jpg|thumb|upright=1.2|Panorama del comune di Traù, il cui centro abitato si distribuisce sul continente e su parte dell'isola di Bua]]
[[File:Lightning Strikes the Hill, Trogir (5975203561).jpg|thumb|upright=1.2|Il porto di Traù, che è stato convertito interamente a finalità turistiche]]
[[File:Autocesta A1 kod Trogira.jpg|thumb|upright=1.2|L'autostrada A1 croata nei pressi di Traù]]
[[File:Trogir kula Kamerlengo i Batarija 090.jpg|thumb|upright=1.2|Il campo sportivo di Traù, dove gioca anche la squadra calcistica dell'HNK Trogir, che si trova dietro il Castello del Camerlengo]]
Altri monumenti notevoli da un punto di vista urbanistico, vista al loro posizione, sono la Loggia pubblica ([[1308]]), il castello del Camerlengo ([[1420]]-[[1437]]), il Maschio di San Marco, la torre dell'Orologio, il palazzo dei Cippico, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Nicola con annesso il monastero delle benedettine, la porta di Terraferma, la porta Marina e, a fianco, la loggia della Pescheria
Il lungomare deve
=== Suddivisioni amministrative ===
Il comune di Traù è diviso in
* Arbanija (''Albania''<ref>Dario Alberi, ''Dalmazia. Storia, arte, cultura'', Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 898.</ref><ref name="austriaco">[http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg ''Albania'' e ''Xedno'' nel ''Comune di Xedno''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140320125203/http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_IV.jpg# |data=20 marzo 2014 }} – catasto austriaco franceschino</ref>), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]] (Čiovo)
* Divulje (''Divuglie'')
* Plano
* Mastrinka (''Santa Croce''<ref>[http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_II.jpg ''S. Croce'' nel ''Comune di Xedno''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140320114852/http://das.hr/adm_doc/files/752/zedno_II.jpg# |
* Slatine (''Arona''), nell'[[Bua (isola)|isola di Bua]]
* Trogir (''Traù'')
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== Economia ==
L'economia di Traù è basata sul [[settore primario]] con una percentuale del 3,6%, sul [[settore secondario]] con una percentuale del 29,8% e sul [[settore terziario]] con una percentuale del 66,6%. Fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]] l'attività principale a Traù era l'agricoltura, che si svolgeva soprattutto nelle pianure fertili intorno alla città, e la pesca. A partire dal secondo dopoguerra l'economia di Traù è virata verso l'industria e il turismo, con la prima che si è notevolmente ridimensionata dopo la [[dissoluzione della Jugoslavia]] (1992).
Il turismo è la maggior fonte di sostentamento della città, che fornisce il 50% delle entrate finanziarie del comune.
L'altra attività importante da un punto di vista economico, per Traù, è quella della cantieristica [[nave|navale]] con la presenza di una
== Infrastrutture e trasporti ==
Traù
L'infrastruttura viaria più importante che attraversa Traù è la [[Jadranska Magistrala|strada Maestra Adriatica]], via di comunicazione che costeggia buona parte della costa orientale del [[Mare Adriatico]] e che appartiene alla [[strada europea E65]]. Nel 2005 sono stati ultimati i lavori di prolungamento dell'[[Autocesta A1|autostrada A1 croata]], che ha permesso il collegamento autostradale diretto di Traù con [[Zagabria]].
==Amministrazione==
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Lucera|}}<ref>{{cita web|url=http://www.statoquotidiano.it/30/07/2012/gemellaggio-lucera-trogir-firmato-accordo/91190/|titolo=Gemellaggio Lucera-Trogir: firmato accordo|accesso=17 aprile 2019}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Ruse|}}<ref name="Rousse twinnings">{{cita web|url=http://www.ruse-bg.eu/bg/pages/200/index.html|titolo=МЕЖДУНАРОДНО СЪТРУДНИЧЕСТВО НА ОБЩИНА РУСЕ – Побратимени градове|accesso=17 aprile 2019|editore=Община Русе|lingua=bulgaro|
* {{Gemellaggio|Ungheria|Budapest|}}<ref name="Újbuda twinnings">{{cita web|url=http://rafia.hu/node/252| titolo= Újbuda története|accesso= 17 aprile 2019|editore=Rafia.hu|lingua=ungherese|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20130521042441/http://rafia.hu/node/252|dataarchivio= 21 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Vaterstetten|}}<ref>{{cita web|url=http://www.partnerschaft-vaterstetten-trogir.de/|titolo=Partnerschaft mit Trogir e.V.|editore=partnerschaft-vaterstetten-trogir.de|accesso=17 aprile 2019}}</ref>
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==Sport==
Le due squadre sportive principali di Traù sono la società calcistica [[HNK Trogir]] e la società di pallacanestro [[KK Trogir]].
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== Note ==
{{Note strette}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[Cattedrale di San Lorenzo (Traù)]]
* [[
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto
==
{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=https://whc.unesco.org/en/list/810/|2=Sito ufficiale UNESCO Città storica di Traù|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_05/morta_mila_schon_moda_4824404c-7b2a-11dd-9625-00144f02aabc.shtml|Articolo del ''Corriere della Sera'' sulla morte di Mila Schon}}
{{Patrimoni Unesco|Croazia}}
{{Comuni della regione spalatino-dalmata}}
{{Questione adriatica}}
{{Colonie greche in Adriatico}}
{{Siracusa greca}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Traù| ]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità della Croazia]]
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