Gabriele Camozzi: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Gabriele Camozzi
|immagine =
|didascalia =
|carica2 = [[Camera dei deputati (Regno di Sardegna)|Deputato del Regno di Sardegna]]
|sito2 = {{Deputati Regno}}
|legislatura2 = {{NumLegRegno|D|VII}}
|mandatoinizio2 =
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|carica3 = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|legislatura3 = {{NumLegRegno|D|VIII|IX|X}}
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|incarichi =
|sito3 = {{Deputati Regno}}
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}}
{{militare
|Nome = Gabriele Camozzi
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 24 aprile 1823
|Nato_a = [[Bergamo]]
|Data_di_morte = 17 aprile 1869
|Morto_a = [[Dalmine]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = {{bandiera|SAR 1816-1848|dim=21}} [[Regno di Sardegna]]<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861–1946).svg|21|border}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Forza_armata = [[Cacciatori delle Alpi]] (1859)
|Grado = Unità irregolari
|Anni_di_servizio =
|Religione =
|Guerre = [[Prima guerra d'indipendenza italiana]]
|Battaglie = [[Rivolta del sette e mezzo]]
|Comandante_di = [[Guardia Nazionale Italiana]] (1866)
|Frase_celebre =
|Nemici =
|Innovazioni =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Gabriele
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Bergamo
|GiornoMeseNascita = 24 aprile
|AnnoNascita = 1823
|LuogoMorte = Dalmine
|GiornoMeseMorte = 17 aprile
|AnnoMorte = 1869
|Epoca = 1800
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|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
▲|Immagine = Gabrielle Camozzi.jpg
}}
==
Appartenente ad una delle famiglie più influenti della nobiltà locale, fu iniziato agli studi nei migliori collegi lombardi. Terminati gli studi con la laurea, conseguita presso l'[[Università di Pavia]], si avvicinò agli ambienti mazziniani e rivoluzionari, volti alla liberazione dell'Italia.▼
==Il patriota==▼
[[File:Gabriele Camozzi - Busto.jpg|upright=0.7|left|thumb|Busto presente presso il [[museo storico di Bergamo]]]]▼
Il mese successivo, alla ripresa della [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra d'indipendenza]], Gabriele Camozzi ricevette un nuovo incarico, questa volta al fine di radunare volontari nella città di [[Brescia]] per poter attaccare il nemico austriaco alle spalle.▼
Il Camozzi allora decise, il 25 marzo, di passare per [[Bergamo]] dove, alla guida di circa 300 bersaglieri, attaccò gli austriaci asserragliati nella [[Rocca di Bergamo|rocca]].▼
=== La famiglia ===
▲Appartenente
▲=== Il patriota ===
▲[[File:Gabriele Camozzi - Busto.jpg|upright=0.7
Partecipò attivamente ai primi moti rivoluzionari, situazione che gli costò l'esilio. Nel corso del [[1848]] fu convinto da [[Giuseppe Mazzini]] a verificare, con [[Vittore Tasca]], la disponibilità della gente a fare ripartire la rivolta contro gli austriaci nel bergamasco e nell'intero [[Regno Lombardo-Veneto]]. Fu però costretto a desistere dai suoi intenti dall'esito negativo della sua indagine. Nel febbraio [[1849]] fu incaricato dal ministro del [[regno di Sardegna]], [[Pier Dionigi Pinelli]], per la preparazione di un piano insurrezionale, rimasto però inattuato.
▲Il mese successivo, alla ripresa della [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra d'indipendenza]], Gabriele Camozzi ricevette un nuovo incarico, questa volta al fine di radunare volontari nella città di [[Brescia]] per poter attaccare il nemico austriaco alle spalle. Ma, ancor prima di raggiungere la città, avvennero tumulti tra la popolazione ed i soldati.
▲Il Camozzi allora decise, il 25 marzo, di passare per [[Bergamo]] dove, alla guida di circa 300 bersaglieri, attaccò gli austriaci asserragliati nella [[Rocca di Bergamo|rocca]]. Riuscì ad assumere il controllo della città instaurando un governo in nome dei [[Casa Savoia|Savoia]].
Quando tutto sembrava volgere per il verso giusto, anche grazie all'apporto di un'ottantina di volontari raccolti dal fratello Giovan Battista, dovette sospendere gli attacchi a causa della mancanza di pezzi d'artiglieria. Il giorno successivo però arrivò la notizia della sconfitta di [[Carlo Alberto]] a [[Novara]], fatto che sancì la resa sabauda ed il termine delle ostilità, con gli austriaci che riacquisirono il controllo sulla [[Lombardia]] e sulla città orobica. La successiva repressione, volta ad imprigionare e fucilare chiunque fosse trovato in possesso di armi e sospettato di cospirazione, costrinse Gabriele Camozzi ad una fuga in [[Svizzera]].
==La liberazione di Bergamo==▼
Una decina di anni più tardi, nel [[1859]], la seconda guerra d'indipendenza portò un'altra occasione per ottenere la liberazione di [[Bergamo]], e Gabriele Camozzi non se la lasciò sfuggire, arruolandosi tra le file dei [[Cacciatori delle Alpi]] in appoggio all'esercito sabaudo.▼
▲=== La liberazione di Bergamo ===
▲Una decina di anni più tardi, nel [[1859]], la seconda guerra d'indipendenza portò un'altra occasione per ottenere la liberazione di [[Bergamo]], e Gabriele Camozzi non se la lasciò sfuggire, arruolandosi tra le file dei [[Cacciatori delle Alpi]] in appoggio all'esercito sabaudo. Promosso maggiore, spianò la strada per l'entrata trionfante di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] nella città orobica l'8 giugno [[1859]], evento che sancì l'annessione al Piemonte. Fu comandante della [[Guardia Nazionale Italiana|Guardia Nazionale]] a [[Palermo]] durante la ''[[rivolta del sette e mezzo]]''.
Morì nel [[1869]] dopo aver ricoperto il ruolo di deputato nel parlamento di [[Torino]] per ben tre legislature. La moglie Alba contribuì all’apertura del Museo Risorgimentale Dalminese, che raccogli i cimeli appartenuti al patriota. L'8 settembre [[1912]] venne inaugurato il busto dedicato a Gabriele Camozzi, opera dello scultore [[Giuseppe Siccardi (scultore)|Giuseppe Siccardi]] (1883-1956)<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.dalmine.bg.it/Articoli/Home-Page/News/12-5585%5ERiconsegnato-alla-citt--224-il-busto-di-Gabriele-Camozzi.asp?ID_SN=5585|titolo=Riconsegnato alla città il busto di Gabriele Camozzi|accesso=18 gennaio 2022|dataarchivio=18 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220118182824/https://www.comune.dalmine.bg.it/Articoli/Home-Page/News/12-5585%5ERiconsegnato-alla-citt--224-il-busto-di-Gabriele-Camozzi.asp?ID_SN=5585|urlmorto=sì}}</ref>.
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
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==Voci correlate==
*[[Storia di Bergamo]]
*[[Museo
*[[Bergamo]]
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Pavia]]
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