Robert Morris (hacker): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(21 versioni intermedie di 11 utenti non mostrate)
Riga 9:
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = accademico
|Epoca2 = 2000
|Attività = accademicoinformatico
|Attività2 = imprenditore
|Attività3 = hacker
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , professore al [[Massachusetts Institute of Technology]], famoso per aver creato nel 1988 il [[Morris worm]]<ref>{{cita|Hafner e Markoff|pp. 217-235|haf}}.</ref>, considerato il primo [[worm]] su Internet
|Immagine = Robert Tappan Morris.jpg
}}
 
== Biografia ==
Morris nasce nel 1965 da [[Robert H. Morris Sr.]], un matematico impiegato da [[Bell Labs]] e dalla [[National Security Agency]]<ref>{{cita web|urllingua=en|autore=John Markoff|url=https://www.nytimes.com/2011/06/30/technology/30morris.html?_r=1&hpw|titolo= Robert Morris, Pioneer in Computer Security, Dies at 78 (errore, è un caso di omonimia)|accesso= 26 aprile 2019|urlarchivio= https://web.archive.org/saveweb/20190426070816/https://www.nytimes.com/2011/06/30/technology/30morris.html?_r=1&hpw|dataarchivio=26 aprile 2019|urlmorto=no|lingua=en|autore=John Markoff}}</ref> statunitense e Anne Farlow Morris. Cresciuto in [[New Jersey]], si laurea in informatica ad [[Università di Harvard|Harvard]] e nel 1988 si iscrive alla graduate school di [[Cornell University]].
 
== Il Morris worm ==
{{vedi anche|Morris worm}}
Durante il primo anno a Cornell, nel 1988, Morris iniziainiziò a lavorare su un programma in grado di auto-replicarsi ede installarsi nei computer connessi ada Internet sfruttando i [[bug]] del sistema operativo [[Unix]]. Il programma, battezzato [[worm]] (verme), era progettato in modo da entrare nei computer in modo discreto, ovvero occupando il minor spazio possibile in memoria e non disturbando l'attività delle altre applicazioni. <ref>{{Cita|US Court of Appeals|par. 505|Sentenza|titolo=USA v. Robert Tappan Morris}}.</ref>
Morris rilasciapubblicò il programma alle ore 18 del 2 novembre 1988 da un computer del [[Massachusetts Institute of Technology]], in modo che nessuno potesse collegarlo alla [[Cornell University]].
 
Il “rapporto 1 a 7” portò a conseguenze impreviste e non volute. Il numero di macchine infette erafu molto superiore a quellequello previsteprevisto da Morris. Il worm si replicava centinaia di volte negli stessi computer, sovraccaricando la loro memoria e portando i processori al collasso, rendendo le macchine inservibili in meno di novanta minuti dall'installazione della prima copia del worm.<ref name=":0" /> Al tempo si stimò che il [[Morris Wormworm]] aveva colpito circa 6000 computerscomputer.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=James Daly |data=14 novembre 1988 |titolo=Portrait of an artist as a young hacker |rivista=[[Computerworld (blog)|volume=|numero=Computerworld]] |lingua=en |url=https://www.computerworld.com/article/2531758/portrait-of-an-artist-as-a-young-hacker.html}}</ref>
Il programma poteva accedere ai computer in quattro modi:
* tramite un errore di [[sendmail]], il programma usato per gestire la posta elettronica;
* tramite un errore di [[Finger (Unix)|finger]] che consentiva di ottenere informazioni sugli utenti di altri computer;
* tramite una caratteristica di Unix che permetteva a chi aveva certi privilegi di averne di equivalenti su un altro computer;
* tramite un programma di individuazione di password.
 
Scoperto dal giornalista [[John Markoff]], Morris fu, nel 1991, la prima persona condannata per violazione del Computer Fraud and Abuse Act, una legge approvata appena due anni prima: la sua pena fu fissata in tre anni di libertà condizionata, 400 ore di servizi socialmente utili e 10.050 dollari di multa.<ref name=":0">{{Cita|US Court of Appeals|par. 506|Sentenza|titolo=USA v. Robert Tappan Morris}}.</ref> I difensori di Morris evidenziarono, in particolare sui media, che il suo atto, definito in alcuni casi "eroico", non aveva portato alla distruzione di dati e aveva mostrato delle falle nella sicurezza di UNIX. Una commissione di indagine formata da Cornell University, pur riconoscendo che Morris non aveva intenzione di distruggere dati o rendere le macchine inutilizzabili, definiva invece l'atto come "immaturo", "senza valore tecnico o sociale" e "irrispettoso delle potenziali conseguenze".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Cornell Commission|anno=1989|mese=Giugno|titolo=Cornell Commission: On Morris and the Worm|rivista=Communications of the ACM|volume=32|numero=6|pp=706-709|lingua=en|accesso=26 aprile 2019|url=http://www.foo.be/docs-free/morris-worm/papers/p706-eisenberg.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161108101138/http://www.foo.be/docs-free/morris-worm/papers/p706-eisenberg.pdf|dataarchivio=8 novembre 2016|urlmorto=no}}</ref>
Morris rilascia il programma alle ore 18 del 2 novembre 1988 da un computer del [[Massachusetts Institute of Technology]], in modo che nessuno potesse collegarlo alla [[Cornell University]].
 
== Carriera imprenditoriale e accademica ==
Una volta trovato un computer sulla rete il worm controllava se questo era già infetto. Nel caso lo fosse il programma passava di norma al computer successivo. Tuttavia, temendo che gli amministratori di sistema potessero indurre i computer attaccati a produrre una falsa risposta positiva, Morris progettò il worm di modo che si installasse anche in una piccola parte (uno su sette) delle macchine che apparivano già infette. Il programma era progettato per autocancellarsi allo spegnimento del computer, ma al tempo le macchine erano raramente spente, portando a una diffusione incontrollata del virus.
Nel 1995 Morris co-fonda [[Viaweb]], una piattaforma per la costruzione di siti di [[Commercio elettronico|e-commerce]]. Nel 1998 Viaweb è venduta a [[Yahoo!]] per un valore di circa 49 milioni di dollari.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/yahoo-buys-viaweb-for-49-million/|titolo=Yahoo buys Viaweb for $49 million|sito=CNET|data=8 giugno 1998|lingua=en|accesso=2019-04-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190122054051/https://www.cnet.com/news/yahoo-buys-viaweb-for-49-million/|dataarchivio=22 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
Nel 1998 Morris ha venduto a [[Yahoo!]], al prezzo di 49 milioni di dollari, una start-up da lui fondata, [[Viaweb Inc]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/yahoo-buys-viaweb-for-49-million/|titolo=Yahoo buys Viaweb for $49 million|sito=CNET|data=8 giugno 1998|lingua=en|accesso=2019-04-26}}</ref> Morris ottiene il proprio dottorato da Harvard nel 1999. Nello stesso anno comincia a lavorare come professore al MIT. Nel 2006 vi ottiene la ''tenure'' (posto da professore a tempo indetermintatoindeterminato).,<ref>{{Cita web|url=httphttps://news.mit.edu/2006/tenure-1025|titolo=23 faculty members awarded tenure|lingua=en|accesso=26 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180410115558/http://news.mit.edu/2006/tenure-1025|dataarchivio=10 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref> occupandosi in particolare di [[Wireless mesh network|mesh network]] e [[Tabella di hash distribuita|tabelle hash distribuite]]. Nel 2019 insegna al MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory.<ref>{{cita web|url=https://pdos.csail.mit.edu/~rtm/|titolo=Robert Morris|accesso=26 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190321225457/https://pdos.csail.mit.edu/~rtm/|dataarchivio=21 marzo 2019|urlmorto=no|lingua=en}}</ref>
Il “rapporto 1 a 7” portò a conseguenze impreviste e non volute. Il numero di macchine infette era molto superiore a quelle previste da Morris. Il worm si replicava centinaia di volte negli stessi computer, sovraccaricando la loro memoria e portando i processori al collasso, rendendo le macchine inservibili in meno di novanta minuti dall'installazione della prima copia del worm.<ref name=":0" /> Al tempo si stimò che il Morris Worm aveva colpito circa 6000 computers.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=James Daly|data=14 novembre 1988|titolo=Portrait of an artist as a young hacker|rivista=Computerworld|volume=|numero=|lingua=en|url=https://www.computerworld.com/article/2531758/portrait-of-an-artist-as-a-young-hacker.html}}</ref>
 
La mattina seguente migliaia di computer collegati alla rete diventarono inutilizzabili, al punto che, malgrado mancassero pochi giorni alle elezioni presidenziali, molte delle prime pagine dei quotidiani erano dedicate a quanto accaduto, congetturando persino la fine dell'era dell'informazione.<ref name=":0" />
 
Morris, accorgendosi che la situazione gli era sfuggita di mano, chiese aiuto a un ex compagno di studi di Harvard e insieme inviarono in rete un messaggio anonimo, contenente tutte le istruzioni su come riparare le macchine infette. Contemporaneamente, l'[[Università di Berkeley]] mise a disposizione in rete una [[patch (informatica)|patch]] in grado di neutralizzare il programma e ripristinare i sistemi. Ma pochi poterono leggere il messaggio o avere accesso alla patch, in quanto molti computer non potevano essere riavviati e quelli utilizzabili erano stati disconnessi dalla rete per evitare l'infezione.
 
Il governo degli Stati Uniti, in risposta al [[Morris worm]] o "Internet worm", creò presso la [[Carnegie Mellon University]] il [[CERT]] (Computer Emergency Response Team), una squadra di esperti di informatica pensata per evitare il ripetersi di eventi simili.
 
Il giornalista [[John Markoff]] individuò Robert Morris come l'autore del worm grazie a una telefonata anonima alla testata per cui lavorava, il [[The New York Times|New York Times]]<ref>{{cita|Hafner e Markoff|pp. 260-1|haf}}</ref>. Morris fu, nel 1991, la prima persona condannata per violazione del Computer Fraud and Abuse Act, una legge approvata appena due anni prima: la sua pena fu fissata in tre anni di libertà condizionata, 400 ore di servizi socialmente utili e 10.050 dollari di multa.<ref name=":0">{{Cita|US Court of Appeals|par. 506|Sentenza|titolo=USA v. Robert Tappan Morris}}</ref>
 
Nel 1998 Morris ha venduto a [[Yahoo!]], al prezzo di 49 milioni di dollari, una start-up da lui fondata, [[Viaweb Inc]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/yahoo-buys-viaweb-for-49-million/|titolo=Yahoo buys Viaweb for $49 million|sito=CNET|data=8 giugno 1998|lingua=en|accesso=2019-04-26}}</ref> Morris ottiene il proprio dottorato da Harvard nel 1999. Nello stesso anno comincia a lavorare come professore al MIT. Nel 2006 vi ottiene la ''tenure'' (posto da professore a tempo indetermintato).<ref>{{Cita web|url=http://news.mit.edu/2006/tenure-1025|titolo=23 faculty members awarded tenure|lingua=en|accesso=26 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180410115558/http://news.mit.edu/2006/tenure-1025|dataarchivio=10 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref> Nel 2019 insegna al MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory.<ref>{{cita web|url=https://pdos.csail.mit.edu/~rtm/|titolo=Robert Morris|accesso=26 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190321225457/https://pdos.csail.mit.edu/~rtm/|dataarchivio=21 marzo 2019|urlmorto=no|lingua=en}}</ref>
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro| editore = Simon & Schuster| isbn = 978-0-684-81862-7| cognome1 = Hafner| nome1 = Katie| cognome2 = Markoff| nome2 = John| titolo = Cyberpunk: Outlaws and Hackers on the Computer Frontier| url = https://archive.org/details/cyberpunkoutlaws00hafn| città = New York| anno = 1991|lingua = en|cid =haf}}
*{{Cita web|autore=US Court of Appeals|url=https://scholar.google.com/scholar_case?case=551386241451639668|titolo=UNITED STATES of America v. Robert Tappan MORRIS |accesso=26 aprile 2019|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no|lingua=en|data=7 marzo 1991|cid=Sentenza}}
 
==Voci correlate==
* [[Hacker]]
Riga 54 ⟶ 48:
* [[CERT]]
* [[Unix]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|sicurezza informatica}}
 
[[Categoria:Hacker statunitensi]]
[[Categoria:Personalità di Internet]]