Aesculus hippocastanum: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Omega Bot (discussione | contributi)
m Bot: orfanizzo template:Avvisounicode come da discussione
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.5
 
(40 versioni intermedie di 27 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Tassobox
{{F|piante|gennaio 2010}}
|nome = Ippocastano
{{Tassobox
|statocons = VU
|nome=Ippocastano
|statocons_versione = statocons_versione=iucn3.1
|statocons=
|statocons_ref = <ref>{{IUCN|summ=e.T202914A122961065.}}</ref>
|immagine=Aesculus hippocastanum(02).jpg
|didascaliaimmagine ='' Aesculus hippocastanum''(02).jpg
|didascalia = ''Aesculus hippocastanum''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Plantae]]
|sottoregno = [[Tracheobionta]]
|superdivisione = [[Spermatophyta]]
|divisione = [[Magnoliophyta]]
|classe = [[Magnoliopsida]]
|sottodivisione=
|sottoclasse = [[Rosidae]]
|superclasse=
|classeordine = [[MagnoliopsidaSapindales]]
|sottoclassefamiglia = [[RosidaeSapindaceae]]
|genere = [[Aesculus]]
|infraclasse=
|specie = '''A.&nbsp;hippocastanum'''
|superordine=
<!-- CLASSIFICAZIONE APG IV -->|FIL? = x
|ordine=[[Sapindales]]
|regnoFIL = [[Plantae]]
|sottordine=
|clade1 = [[Angiosperme]]
|infraordine=
|clade2 = [[Mesangiosperme]]
|superfamiglia=
|famigliaclade3 = [[SapindaceaeEudicotiledoni]]
|clade4 = [[Eudicotiledoni centrali]]
|sottofamiglia=
|clade5 = [[Superrosidi]]
|tribù=
|clade6 = [[Rosidi]]
|sottotribù=
|genereclade7 = [[AesculusEurosidi]]
|clade8 = [[Malvidi]]
|sottogenere=
|ordineFIL = [[Sapindales]]
|specie='''A. hippocastanum'''
|famigliaFIL = [[Sapindaceae]]
|sottospecie=
|sottofamigliaFIL = [[Hippocastanoideae]]
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|tribùFIL = [[Hippocastaneae]]
|biautore=[[Linneo|L.]]
|sottotribùFIL =
|binome=Aesculus hippocastanum
|bidatagenereFIL = [[1753Aesculus]]
|specieFIL = '''A. hippocastanum'''
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->|biautore = [[Linneo|L.]]
|triautore=
|binome = Aesculus hippocastanum
|trinome=
|bidata = 1753
|tridata=
<!-- ALTRONOMENCLATURA TRINOMIALE: -->|triautore =
|trinome =
|sinonimi=
|tridata = <!-- ALTRO: -->
''Aesculus hippocastanum'' var. ''argenteovariegata'' <br /><small>Loudon</small><br />
|sinonimi = ''Aesculus hippocastanum'' var. ''argenteovariegata'' <br /><small>Loudon</small><br />
''Aesculus hippocastanum'' var. ''aureovariegata'' <br /><small>Loudon</small><br />
''Aesculus hippocastanum'' var. ''beaumanii'' <br /><small>C.K.Schneid.</small><br />
Riga 52 ⟶ 53:
''Aesculus septenata'' <br /><small>Stokesi</small><br />
''Hippocastanum vulgare'' <br /><small>Gaertn.</small>
|nomicomuni = Castagno d'India
|suddivisione =[[Areale]]
|suddivisione_testo=[[File:Aesculus hippocastanum= range.svg|240px]]
|mappa_distribuzione = Aesculus hippocastanum range.svg
}}
L{{'}}'''ippocastano''' o '''castagno d'India''' ('''''Aesculus hippocastanum''''' <small>[[Linneo|L.]], [[1753]]</small>) è un [[albero]] appartenente alla [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Sapindaceae]], diffuso in [[Europa orientale]].<ref name = TPLPOWO>{{Citacita web |lingua=en url |titolo=Aesculus http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2624517hippocastanum | sito =Plants Theof Plantthe ListWorld Online |editore=Royal titoloBotanic =Gardens, Aesculus hippocastanumKew | lingua url= enhttps://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:781594-1 | accesso = 1º febbraio 2015 2023}}</ref>
 
È molto usato come ornamentale nei viali o come pianta isolata. Crea una zona d'ombra molto grande e fitta.
 
== Morfologia Etimologia==
Il nome della specie deriva dal greco ἵππος (antico) ''hippos'', cavallo, e ''castanon'', castagno, per l'uso dei frutti di questo albero come alimento stimolante per i cavalli.
[[File:Ippocastano.jpg|thumb|Ippocastano monumentale|left]]
 
== Descrizione ==
=== [[Portamento (botanica)|Portamento]] ===
[[File:Ippocastano.jpg|miniatura|Ippocastano monumentale|sinistra]]
L'Ippocastano può arrivare a 25-30 metri di altezza; presenta un portamento arboreo elegante ed imponente. La chioma è espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L'aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale.
[[File:Bourgeon de marronnier (2).jpg|left|thumb|Gemme]]
 
=== Portamento ===
=== [[Corteccia (botanica)|Corteccia]] ===
L'ippocastano può arrivare a 25-30 metri di altezza; presenta un [[Portamento (botanica)|portamento]] arboreo elegante ed imponente. La chioma è espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L'aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale.
I rami sono lenticellati, presentano grandi [[Gemma (botanica)|gemme]] opposte, rossastre, ed una terminale di notevoli
[[File:Bourgeon de marronnier (2).jpg|sinistra|miniatura|Gemme]]
dimensioni, ricoperte da una sostanza collosa. La corteccia è bruna e liscia e si desquama con l'età.
[[File:Kasztanowieclisc.JPG|thumb|Foglie]]
 
=== [[Foglie]]Corteccia ===
I rami sono lenticellati, presentano grandi [[Gemma (botanica)|gemme]] opposte, rossastre, ed una terminale di notevoli dimensioni, ricoperte da una sostanza collosa. La [[Corteccia (botanica)|corteccia]] è bruna e liscia e si desquama con l'età.
Le foglie dell'ippocastano sono [[deciduo|decidue]], palmato-settate, con inserzione opposta, mediante un picciolo di 10–15&nbsp;cm, su rametti bruni o verdastri e leggermente pubescenti. Ciascuna foglia, che può arrivare a oltre 20&nbsp;cm di lunghezza, è costituita da 5-7 lamine obovate con apice acuminato e base stretta. Il margine è doppiamente seghettato, la nervatura risulta ben marcata. Il [[picciolo]] non ha [[stipole]], ma una base allargata ed una fenditura che lo solca. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulle nervature, in quella inferiore.
[[File:Kasztanowieclisc.JPG|miniatura|Foglie]]
[[File:Aesculus hippocastanum (1).jpg|thumb|Infiorescenze]]
 
=== [[Fiori]]Foglie ===
Le [[Foglia|foglie]] dell'ippocastano sono [[deciduo|decidue]], palmato-settate, con inserzione opposta, mediante un picciolo di 10–15&nbsp;cm, su rametti bruni o verdastri e leggermente pubescenti. Ciascuna foglia, che può arrivare a oltre 20&nbsp;cm di lunghezza, è costituita da 5-7 lamine obovate con apice acuminato e base stretta. Il margine è doppiamente seghettato, la nervatura risulta ben marcata. Il [[picciolo]] non ha [[stipole]], ma una base allargata ed una fenditura che lo solca. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulle nervature, in quella inferiore.
La pianta ha fiori [[ermafroditi]] a simmetria bilaterale, costituiti da un piccolo [[Calice (botanica)|calice]] a 5 lobi ed una [[corolla]] con 5 petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 20&nbsp;cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di [[aprile]] - [[maggio]].
[[File:Aesculus hippocastanum (1).jpg|miniatura|Infiorescenze]]
 
=== [[Frutti]]Fiori ===
La pianta ha [[fiori]] [[ermafroditi]] a simmetria bilaterale, costituiti da un piccolo [[Calice (botanica)|calice]] a 5 lobi ed una [[corolla]] con 5 petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino a 20&nbsp;cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di [[aprile]] - [[maggio]].
I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso [[semi|seme]] o anche più semi di colore bruno lucido che prendono il nome di '''castagna matta'''. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici quindi non commestibili.
[[File:Aesculus hippocastanum fruit.jpg|thumb|Frutti e semi di ippocastano]]
[[File:Aesculus hippocastanum Seed.jpg|thumb|[[Plantula]]]]
 
=== [[Habitat]]Frutti ===
I [[frutti]] sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso [[semi|seme]] o anche più semi di colore bruno lucido che prendono il nome di '''castagna matta'''. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici quindi non commestibili.
Longevo e rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di suolo, anche se cresce meglio nei terreni fertili. È poco resistente alla salinità del terreno e gli agenti inquinanti atmosferici, ai quali reagisce con arrossamento dei margini fogliari e disseccamento precoce della lamina.
[[File:Aesculus hippocastanum fruit.jpg|miniatura|Frutti e semi di ippocastano]]
[[File:Aesculus hippocastanum Seed.jpg|miniatura|Inizio della germinazione, prima della formazione della [[Plantula]]]]
 
== Distribuzione e habitat ==
Originario dell'[[Europa orientale]] ([[penisola balcanica]], [[Caucaso]]); è statastato introdottaintrodotto a [[Vienna]] nel [[1591]] da [[Charles de l'Écluse]] e a [[Parigi]], da [[Bachelier]], nel [[1615]]. In [[Italia]] è diffusa in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine.
 
Longevo e rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di suolo, anche se cresce meglio nei terreni fertili. È poco resistente alla salinità del terreno e agli agenti inquinanti atmosferici, ai quali reagisce con arrossamento dei margini fogliari e disseccamento precoce della lamina.
 
Fu importato in Italia dal [[Pietro Andrea Mattioli|Mattioli]] da [[Costantinopoli]] dove il frutto era usato nella medicina veterinaria somministrato ai cavalli<ref>{{cita web |url=https://www.natural1.it/ricerca/item/download/501 |titolo=Aesculus hippocastanum L. colture in vitro per la produzione di escina |accesso=16 ottobre 2020 |dataarchivio=18 ottobre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201018021156/https://www.natural1.it/ricerca/item/download/501 |urlmorto=sì }}</ref>; fu sempre il Mattioli a descrivere le proprietà dei frutti nei suoi ''Commentarii''<ref>{{cita libro |anno=1554 |autore=Petri Andreae Matthioli Medici Senensis |titolo=Commentarii, in Libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei, de Materia Medica, Adjectis quàm plurimis plantarum & animalium imaginibus, eodem authore|lingua=la}}</ref>.
 
In [[Italia]] è coltivato in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine; in molte regioni è presente come alloctono casuale<ref>{{cita web |url=http://dryades.units.it/floritaly/index.php?procedure=taxon_page&tipo=all&id=3045 |titolo=Aesculus hippocastanum L. - Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy}}</ref>.
 
== Differenze con altre piante ==
Riga 97 ⟶ 104:
I semi dell'ippocastano, simili alle castagne, si distinguono per la forma diversa, più sferica. Sono diversi anche i frutti, i ricci del castagno sono ricoperti da aculei sottili molto fitti, i frutti dell'ippocastano presentano aculei radi e tozzi. Il seme dell'ippocastano ha una germinabilità limitata nel tempo che non gli permette di riprodursi bene in maniera naturale; tuttavia, se i semi vengono ricoperti con terra e le condizioni ambientali (caldo-umido) sono favorevoli, tale tempo di germinabilità si protrae più a lungo e così ne aumenta le possibilità di diffusione.
 
== Usi==
Altre specie e varietà del genere ''Aesculus''
=== Proprietà officinali ===
* ''[[Aesculus pavia]]'', specie a fiori rossi originaria dell'[[Americhe|America]].
* ''Aesculus x carnea'', ibrido ornamentale tra ''A. hippocastanum'' e ''A. pavia'' a fiori rosa - rossi, particolarmente resistente all'inquinamento. Ha portamento più raccolto dell'ippocastano comune e le gemme non sono appiccicose.
* ''Aesculus hippocastanum var. Baumannii'', varietà sterile, produce fiori bianchi doppi, macchiati di giallo e rosso.
* ''[[Aesculus indica]]'', produce fiori bianchi con macchie gialle, rosse e rosa in giugno-luglio
 
== Proprietà officinali ==
{{Disclaimer|medico}}
I semi dell'ippocastano ad alte dosi possono risultare tossici, causando disturbi gastrointestinali e prurito. Il principio attivo caratterizzante (utilizzato per preparazioni officinali) è collettivamente conosciuto come [[escina]], nome che rappresenta una miscela di [[glicosidi]] triterpenici acilati ([[saponine]]) i cui [[agliconi]] sono principalmente la [[protoescigenina]] e il barringtogenolo C. La differenza tra questi [[agliconi]] è dovuta alla presenza di un [[ossidrile]] nella posizione C-24 della [[molecola]] della [[protoescigenina]]. Tutte le [[saponine]] dell'[[ippocastano]] sono legate nella posizione C-3 all'[[acido glucuronico]] mentre altri due [[zuccheri]], che possono essere il [[glucosio]], il [[galattosio]] o lo [[xilosio]], sono legati alle posizioni C-2 e C-4.<ref>{{cita web |url=http://www.natural1.it/schede-piante/item/818-aesculus-hippocastanum-l |titolo=Schede tecniche - ''Aesculus hippocastanum'' L. |pubblicazione=Rivista scientifica Natural1 |anno=8 |vol=76 |data=ottobre 2008 |pp=78-79 |accesso=19 settembre 2013 |dataarchivio=9 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309133036/http://natural1.it/schede-piante/item/818-aesculus-hippocastanum-l |urlmorto=sì }}</ref> L'escina riduce la permeabilità dei capillari aumentandone la resistenza e l'elasticità. Parte di questa azione è stata anche attribuita alla presenza nell'estratto di [[flavonoidi]] come la [[quercetina]] e la [[rutina]] (o fattore vitaminico P), che sono notoriamente trofici per l'[[endotelio]] capillare. Si trovano oggi in commercio preparati standardizzati in modo tale che la quantità giornaliera di escina sia di 100–150&nbsp;mg.
 
In generale l'ippocastano ha un effetto antinfiammatorio, migliora il drenaggio linfatico ed aumenta la pressione venosa. Per tale motivo, trova applicazione nel trattamento dell'insufficienza venosa cronica, determinando un miglioramento dei segni e sintomi presenti agli arti inferiori: edema, dolore, prurito, varici, ulcere, senso di tensione e/o affaticamento<ref>{{Cita libro |autore=Francesco Bianchini, Francesco Corbetta |illustratore=Marilena Pistoia |titolo=Le piante della salute. Atlante delle piante medicinali |anno=1975 |editore=Arnoldo Mondadori |città=Milano |p=227 |SBN=UM10023788}}</ref>. Estratti di ippocastano entrano anche nella composizione di preparati per uso esterno contro [[varici]] ed [[emorroidi]].
I semi dell'ipposcastano ad alte dosi possono risultare tossici, causando disturbi gastrointestinali e prurito. Il principio attivo caratterizzante (utilizzato per preparazioni officinali) è collettivamente conosciuto come [[escina]], nome che rappresenta una miscela di [[glicosidi]] triterpenici acilati ([[saponine]]) i cui [[agliconi]] sono principalmente la [[protoescigenina]] e il barringtogenolo C. La differenza tra questi [[agliconi]] è dovuta alla presenza di un [[ossidrile]] nella posizione C-24 della [[molecola]] della [[protoescigenina]]. Tutte le [[saponine]] dell'[[ippocastano]] sono legate nella posizione C-3 all'[[acido glucuronico]] mentre altri due [[zuccheri]], che possono essere il [[glucosio]], il [[galattosio]] o lo [[xilosio]], sono legati alle posizioni C-2 e C-4.<ref>[http://www.natural1.it/schede-piante/item/818-aesculus-hippocastanum-l Schede tecniche - ''Aesculus hippocastanum'' L.] Rivista scientifica Natural1, anno 8, num 76, ottobre 2008, pag. 78-79</ref> L'escina riduce la permeabilità dei capillari aumentandone la resistenza e l'elasticità. Parte di questa azione è stata anche attribuita alla presenza nell'estratto di [[flavonoidi]] come la [[quercetina]] e la [[rutina]] (o fattore vitaminico P), che sono notoriamente trofici per l'[[endotelio]] capillare. Si trovano oggi in commercio preparati standardizzati in modo tale che la quantità giornaliera di escina sia di 100–150&nbsp;mg.
L'escina si lega alle proteine [[plasma (biologia)|plasmatiche]] per cui si sospetta che possa alterare il trasporto di alcuni farmaci. Si ipotizza inoltre che alte dosi di escina possano danneggiare i [[glomerulo|glomeruli]] ed i [[tubulo|tubuli]] renali per cui se ne sconsiglia l'uso in caso di [[insufficienza renale]]. La presenza di [[cumarina|cumarine]] antitrombotiche fa sì che l'associazione di ippocastano con farmaci anticoagulanti venga sconsigliata per la sua potenziale pericolosità, anche se al momento non sono stati descritti casi in merito.
In generale l'ippocastano ha un effetto antinfiammatorio, migliora il drenaggio linfatico ed aumenta la pressione venosa. Per tale motivo, trova applicazione nel trattamento dell'insufficienza venosa cronica, determinando un miglioramento dei segni e sintomi presenti agli arti inferiori: edema, dolore, prurito, varici, ulcere, senso di tensione e/o affaticamento<ref>{{Cita libro |titolo = Le piante della salute. Atlante delle piante medicinali |autore = Francesco Bianchini, Francesco Corbetta |illustratore= Marilena Pistoia |editore=Arnoldo Mondadori |città=Milano |anno=1975 |SBN=ITICCUUM10023788 |p=227 }}</ref>. Estratti di ippocastano entrano anche nella composizione di preparati per uso esterno contro [[varici]] ed [[emorroidi]].
Studi recenti si stanno concentrando sull’attività antitumorale dell’escina e sui suoi effetti antiproliferativi e pro-apoptotici contro diversi tipi di cancro, tra cui adenocarcinoma polmonare, carcinoma epatocellulare e leucemia<ref>{{Cita web |url=https://www.wikiherbalist.com/ippocastano/ |titolo=Ippocastano |accesso=2023-04-22}}</ref>
L'escina si lega alle proteine [[plasma (biologia)|plasmatiche]] per cui si sospetta che possa alterare il trasporto di alcuni farmaci. Si ipotizza inoltre che alte dosi di escina possano danneggiare i [[glomerulo|glomeruli]] ed i [[tubulo|tubuli]] renali per cui se ne sconsiglia l'uso in caso di [[insufficienza renale]]. La presenza di [[cumarina|cumarine]] antitrombotiche fa sì che l'associazione di ippocastano con farmaci anticoagulanti venga sconsigliata per la sua potenziale pericolosità, anche se al momento non sono stati descritti casi in merito.
 
=== Altre notizie Apicoltura===
È pianta mellifera, i fiori sono visitati dalle [[Apis mellifera|api]], che ne raccolgono il [[polline]] rosso cremisi<ref>{{Cita web|lingua=en-US|url=https://www.northumbrianbees.co.uk/pollen_gallery/horse-chestnut-aesculus-hippocastanum/|titolo=Horse-chestnut - Aesculus hippocastanum|sito=NorthumbrIANbees|accesso=2025-06-05}}</ref> ed il [[Nettare (botanica)|nettare]],<ref>{{Cita web |url=http://www.florabeilles.org/serie/aesculus-hippocastanum_apis-mellifera-0 |titolo=Aesculus hippocastanum & Apis mellifera |sito=Florabeilles |data=2014-02-01 |lingua=fr |accesso=2020-03-09 |dataarchivio=24 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210124050205/http://www.florabeilles.org/serie/aesculus-hippocastanum_apis-mellifera-0 |urlmorto=sì }}</ref> da cui producono un miele chiaro.<ref>{{Cita web |url=http://beespoke.info/2014/02/10/bee-trees-horse-chestnut/|titolo=Bee Trees - Horse Chestnut {{!}} Beespoke Info|sito=beespoke.info |accesso=2020-03-09 |lingua=en}}</ref>
'''Etimologia''': il nome della specie deriva dal greco ἵππος ''hippos'', cavallo, e ''castanon'', castagno, per l'uso dei frutti di questo albero come alimento stimolante per i cavalli.
 
=== Altri usi===
'''Propagazione e coltivazione''': si moltiplica per seme, che va piantato appena maturo perché perde rapidamente la germinabilità.
Nel passato i frutti venivano utilizzati nella medicina veterinaria (da cui deriva il nome, letteralmente ''castagno per cavalli''). I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè. I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici.
 
Il legno è di cattiva qualità. La corteccia era usata come febbrifugo. In alcune zone d'Italia è ancora vivo l'uso di portare con sé una "castagna d'india" come talismano contro il contagio delle malattie da raffreddamento
'''Consiglio sulla propagazione artificiale''': prendere un cospicuo quantitativo di semi e dopo averli disposti su una cassetta di legno con sotto un leggero strato di sabbia (1-2 Cm) ricoprirli di torba o terriccio universale per fiori; tenere la cassetta in un luogo asciutto e non freddo finché le temperature non arrivino attorno ai 20 °C (se il periodo è molto lungo almeno una volta al mese bagnare leggermente lo strato di torba) dopodiché esporli al sole con orientamento sud-est, bagnare il terriccio non appena superficialmente si asciuga; dopo 20 gg circa (dipende dalle latitudini e dalla temperatura esterna) i semi inizieranno a germogliare; quando le piantine saranno alte 10 cm circa spostare la cassetta in posizione di mezz'ombra e al prossimo autunno potrete dimorare in pieno campo i vostri ippocastani.
<ref>{{Cita web|url = http://www.humanitasalute.it/prima-pagina-ed-eventi/52187-raffreddore-castagna-matta-tasca-non-contagiarsi-foto-parere-esperto/ |titolo = Raffreddore, una castagna “matta” in tasca per non contagiarsi? |sito = Humanitas salute |accesso = 12 settembre 2017}}</ref>. L'ippocastano è uno dei [[fiori di Bach]], ''white chestnut''. In [[Gran Bretagna]] i semi, chiamati ''conker'', vengono usati per un popolare gioco da bambini.
 
==Avversità==
'''Avversità''': dal [[1985]] si è diffusa in Europa una farfalla, la ''[[Cameraria ohridella]]'', che minaccia questa specie provocandone l'indebolimento e il disseccamento a seguito delle gallerie scavate dalle larve all'interno delle lamine fogliari.
Dal [[1985]] si è diffusa in Europa una farfalla, la ''[[Cameraria ohridella]]'', che minaccia questa specie provocandone l'indebolimento e il disseccamento a seguito delle gallerie scavate dalle larve all'interno delle lamine fogliari.
L'ippocastano è colpito da Guignardia aesculi, agente di danno dell'antracnosi dell'ippocastano, malattia delle foglie che porta al precoce disseccamento delle foglie seguito da filloptosi.
L'ippocastano è colpito da [[Guignardia]] aesculi<ref>{{cita web |url=https://wiki.bugwood.org/Guignardia_aesculi_(guignardia_leaf_spot_on_buckeye) |titolo=Guignardia aesculi (guignardia leaf spot on buckeye) |lingua=en}}</ref>, agente di danno dell'antracnosi dell'ippocastano, malattia delle foglie che porta al precoce disseccamento delle foglie seguito da filloptosi.
 
== Propagazione e coltivazione ==
'''Usi''': nel passato i frutti venivano utilizzati come mangime per animali (da cui deriva il nome, letteralmente ''castagno per cavalli''). I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè. I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici.
Si moltiplica per seme, che va piantato appena maturo perché perde rapidamente la germinabilità. Per una miglior germinazione stratificare i semi a 4&nbsp;°C per 4 mesi appena raccolti<ref>{{cita web |url=http://www.cespevi.it/art/propseme.htm |titolo=La propagazione per seme di alcune piante ornamentali}}</ref>.
Il legno è di cattiva qualità. La corteccia era usata come febbrifugo. In alcune zone d'Italia è ancora vivo l'uso di portare con sé una "castagna d'india" come talismano contro il contagio delle malattie da raffreddamento
<ref>{{Cita web|url = http://www.humanitasalute.it/prima-pagina-ed-eventi/52187-raffreddore-castagna-matta-tasca-non-contagiarsi-foto-parere-esperto/ |titolo = Raffreddore, una castagna “matta” in tasca per non contagiarsi? |sito = Humanitas salute |accesso = 12 settembre 2017}}</ref>.
L'ippocastano è uno dei [[fiori di Bach]], '''white chestnut'''.
In [[Gran Bretagna]] i semi, chiamati '''conker''', vengono usati per un popolare gioco da bambini.
 
== Note ==
Riga 130 ⟶ 133:
 
== Voci correlate ==
* [[Specie botaniche in Italia]]
* [[Botanica]]
* [[Pianta ornamentale]]
* [[Pianta officinale]]
* [[Minatrice fogliare dell'Ippocastano]]
* [[Esculina]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=ippocastano|wikt=ippocastano|commons|wikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
Riga 144:
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biologia|botanica|medicina}}
 
[[Categoria:Sapindaceae]]