Anna Stepanovna Politkovskaja: differenze tra le versioni

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{{Citazione|L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.|Anna Politkovskaja<ref>Citata in Francesca Pansa, ''Donne che odiano gli uomini'', Mondadori, 2011, [{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=GJHqMxQ2mDwC&pg=PT151 |titolo=p. 151]}}. ISBN 9788852019623</ref>}}
{{Bio
|Nome = Anna Stepanovna
|Cognome = Politkovskaja
|PostCognomeVirgola = nata '''Anna Mazepa'''
|PreData = in [[lingua russa|russo]] А́нна Степа́новна Политко́вская
|PreData = {{Russo|А́нна Степа́новна Политко́вская}}
|Sesso = F
|LuogoNascita = New York
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|GiornoMeseMorte = 7 ottobre
|AnnoMorte = 2006
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = giornalista
|Nazionalità = russa
|Cittadinanza = statunitense
|PostNazionalità = ,<ref>Secondo l'Ambasciata [[Stati Uniti d'America|statunitense]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]], la Politkovskaja aveva cittadinanza statunitense. Cfr. {{ru}} [http://www.rosbalt.ru/2006/10/11/270763.html ''У Политковской было американское гражданство''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061202112124/http://www.rosbalt.ru/2006/10/11/270763.html |data=2 dicembre 2006 }}, Rosbalt.ru, 11 ottobre 2006.</ref> molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei [[diritti umani]], per i suoi ''[[reportage]]'' dalla [[Cecenia]] e per la sua opposizione al [[Presidente della Federazione Russa]] [[Vladimir Putin]]
|PostNazionalità = <ref>{{Cita web|url=https://ru.usembassy.gov/11th-anniversary-murder-anna-politkovskaya/|titolo=11th Anniversary of the Murder of Anna Politkovskaya|lingua=en|accesso=8 ottobre 2021}}</ref>
|Immagine = Anna Politkovskaja im Gespräch mit Christhard Läpple.jpg
|Didascalia = Anna Stepanovna Politkovskaja nel 2005
}}
 
Particolarmente attiva sul fronte dei [[diritti umani]], Politkovskaja è nota principalmente per i suoi reportage sulla [[seconda guerra cecena]] e per le sue aspre critiche contro le [[Forze armate della Federazione Russa|forze armate]] e i [[Governo della Federazione Russa|governi]] russi sotto la presidenza di [[Vladimir Putin]], accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello [[Stato di diritto]]. Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando. Il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze della sua uccisione.<ref>{{cita web|cognome=Gilman |nome=Martin |url=http://www.moscowtimes.ru/article/600/42/378788.htm |titolo=Russia Leads Europe In Reporter Killings |pubblicazione=The Moscow Times |data=16 giugno 2009 |accesso=8 agosto 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090625134223/http://www.moscowtimes.ru/article/600/42/378788.htm |urlmorto=sì|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web |url=http://thereport.amnesty.org/sites/report2009.amnesty.org/files/documents/air09-en.pdf |titolo=The State of the World's Human Rights |pubblicazione=Amnesty International 2009 |p=272 |lingua=en |accesso=13 marzo 2022 |dataarchivio=2 settembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090902112934/http://thereport.amnesty.org/sites/report2009.amnesty.org/files/documents/air09-en.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6035133.stm|titolo=Anna Politkovskaya: Putin's Russia|pubblicazione=BBC News|accesso=9 ottobre 2006 |data=9 ottobre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061107104936/http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6035133.stm|lingua=en}}</ref> Nel giugno 2014 cinque uomini di etnia [[Ceceni|cecena]] sono stati condannati al carcere per l'omicidio sebbene non siano stati individuati i mandanti.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/09/omicidio-politkovskaja-due-ergastoli-e-tre-condanne-dal-tribunale-di-mosca/1019777/|titolo=Omicidio Politkovskaja, due ergastoli e tre condanne dal Tribunale di Mosca|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=9 giugno 2014|accesso=13 aprile 2022}}</ref>
Nei suoi articoli per ''[[Novaja Gazeta]]'', [[quotidiano]] russo di ispirazione [[liberalismo|liberale]], la Politkovskaja condannava apertamente l'[[Vooružënnye Sily Rossijskoj Federacii|Esercito russo]] e il [[Governo]] russo per il mancato rispetto dimostrato dei [[diritti civili]] e dello [[stato di diritto]], sia in Russia che in [[Cecenia]].
 
Il 7 ottobre [[2007|2006]], Anna Politkovskaja venne assassinata nell'ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando. La sua morte, {{citazione necessaria|da molti considerata un [[omicidio]] operato da un [[sicario]] a contratto}}, produsse una notevole mobilitazione in Russia e nel mondo, affinché le circostanze dell'omicidio venissero al più presto chiarite, cosa che ancora non è accaduta.
 
== Biografia ==
{{Citazione|Sensibile al dolore delle persone oppresse, incorruttibile, glaciale di fronte alle nostre compromissioni, Anna è stata, ed è ancora, un modello di riferimento. Ben oltre i riconoscimenti, i quattrini, la carriera: la sua era sete di verità, e fuoco indomabile.|[[André Glucksmann]]<ref>{{Cita news|autore = [[André Glucksmann]]|url = http://archiviostorico.corriere.it/2006/dicembre/03/Petro_Zar_co_9_061203007.shtml|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140917210454/http://archiviostorico.corriere.it/2006/dicembre/03/Petro_Zar_co_9_061203007.shtml|titolo = Il Petro-Zar|pubblicazione = [[Corriere della Sera]]|data = 3 dicembre 2006|pagine pp= 1, 13|accesso = 23 dicembre 2011|urlmorto = |dataarchivio = 17 settembre 2014}}</ref>}}
 
AnnaNacque Politkovskaja nacque il 30 agostoa [[1958New York]], connegli il[[Stati nome diUniti d'''Anna Mazepa''' a [[New YorkAmerica]], figlianel di1958 da due diplomatici [[Unione Sovietica|sovietici]] di nazionalitàorigine [[Ucraini|ucraina]] di stanza presso l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. StudiaDopo aver studiato giornalismo allpresso l'[[Università statale di Mosca|Università di Mosca]], dove si laurealaureò nel [[1980]] con una tesi sulla [[poeta|poetessa]] russa [[Marina Ivanovna Cvetaeva|Marina Cvetaeva]]. L'anno prima si era sposata con Aleksandr Politkvoskij.
 
=== Giornalismo: da ''Izvestija'' a ''Novaja Gazeta'' ===
La sua carriera iniziò nel [[1982]] al famoso giornale moscovita ''[[Izvestija]]'', che avrebbe lasciato nel [[1993]]. Dal [[1994]] al [[1999]] lavorò come cronista, come responsabile della Sezione Emergenze/Incidenti e come assistente del direttore [[Egor Jakovlev]] alla ''[[Obščaja Gazeta]]'', oltre a collaborare con altre radio e TV libere. Nel [[1998]], si recò per la prima volta in Cecenia come inviata della ''Obščaja Gazeta'' per intervistare [[Aslan Maskhadov|Aslan Maschadov]], all'epoca neo-eletto [[Presidente della Cecenia]].<ref name=Ulysses>{{en}} [http://www.lettre-ulysses-award.org/authors03/politkovskaia.html ''Lettre Ulysses Award 2006 - Anna Politkovsaya''], Lettre Ulysses Award.org, 2006.</ref>
[[File:Vladimir Putin-5 edit.jpg|thumb|[[Vladimir Putin]], la cui condotta bellica fu oggetto di dure critiche giornalistiche da parte di Anna Politkovskaja]]
 
ALa partiresua dalcarriera giugnogiornalistica iniziò nel [[19991982]] epresso finoil allaquotidiano suamoscovita morte''[[Izvestija]]'', lavoròche perlasciò lanel [[1993]]. Già nel corso dell'anno successivo iniziò a lavorare come cronista per l{{'}}''[[NovajaObščaja Gazeta]]'', in qualità di responsabile della sezione emergenze e incidenti e di assistente al direttore Egor Jakovlev. NelloNel stesso1998 periodosi recò in Cecenia come inviata del giornale per intervistare il neoletto presidente [[Aslan Maschadov]].<ref name="Ulysses">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.lettre-ulysses-award.org/authors03/politkovskaia.html|titolo=''Lettre Ulysses Award 2006 - Anna Politkovsaya''}}, Lettre Ulysses Award.org, 2006.</ref> Nel giugno [[1999]] entrò nella redazione della ''[[Novaja Gazeta]]'' e pubblicò alcuni libri fortemente critici susul Presidente della Federazione Russa [[Vladimir Putin,]] sullain merito alla conduzione della [[Secondaseconda guerra cecena|guerra in Cecenia]], e dell'invasione del [[Daghestan]] ede dell'[[Inguscezia]]. Spesso per il suo impegno venne minacciata di morte.<ref>{{en}} James Meek, [{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/women/story/0,,1327791,00.html |titolo=''Dispatches from a savage war''], The Guardian, |data=15 ottobre 2004.}}</ref>
 
===Rapporti dalla Cecenia===
Nel [[2001]], la Politkovskaja fu costretta a fuggire a [[Vienna]] in seguito a ripetute minacce ricevute via [[e-mail]] da Sergei Lapin, un ufficiale dell'[[OMON]] da lei accusato di crimini contro la popolazione civile in Cecenia. Il Lapin venne arrestato per un breve periodo e poi rilasciato nel [[2002]]. Il processo riprese nel [[2003]] per concludersi, dopo numerose interruzioni, nel [[2005]] con una condanna per l'ex poliziotto per abusi e maltrattamenti aggravati su di un civile ceceno e per falsificazione di documenti.<ref>Enrico Piovesana, [http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6583 ''Nuova pista per l'assassinio Politkovskaja''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927210024/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6583 |date=27 settembre 2007 }}, Peacereporter.net, 25 ottobre 2006. Cfr. anche Simone Storti, [http://www.voceditalia.it/index.asp?T=naz&R=est&ART=873 ''Omicidio Politkovskaja, indagati ex poliziotti russi''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070228195339/http://www.voceditalia.it/index.asp?T=naz |data=28 febbraio 2007 }}, La Voce d'Italia, 25 ottobre 2006.</ref>
Politkovskaja ha vinto una serie di premi per il suo lavoro.<ref>{{cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/news/expert/event_by_type_page/23-2008-10/default_en.htm|titolo=Naming ceremony for the "Anna Politkovskaya"|data=23 ottobre 2008|lingua=en|accesso=13 marzo 2022|dataarchivio=5 ottobre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081005024338/http://www.europarl.europa.eu/news/expert/event_by_type_page/23-2008-10/default_en.htm|urlmorto=sì}}</ref> Ha usato ciascuna di queste occasioni per sollecitare una maggiore preoccupazione e responsabilità da parte dei governi occidentali che, dopo gli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attacchi dell'11 settembre 2001]] contro gli Stati Uniti, hanno accolto con favore il contributo di Putin alla loro "[[Guerra al terrorismo|Guerra al Terrore]]". Ha parlato con funzionari, militari e polizia e ha anche visitato frequentemente ospedali e campi profughi in Cecenia e nella vicina [[Inguscezia]] per intervistare i feriti e sradicati dai nuovi combattimenti.<ref>{{cita web|autore=Lokshina, T.|lingua= en|url =https://www.hrw.org/news/2016/10/07/why-anna-politkovskaya-still-inspires|titolo =Why Anna Politkovskaya Still Inspires|pubblicazione= Human Rights Watch|data = 6 ottobre 2016|accesso = 26 novembre 2021}}</ref>
In numerosi articoli critici della guerra in Cecenia e del regime filo-russo, la Politkovskaja ha descritto presunti abusi commessi dalle forze militari russe, dai ribelli ceceni e dall'amministrazione sostenuta dalla Russia guidata da [[Achmat Kadyrov]] e suo figlio [[Ramzan Kadyrov]]. Ha anche raccontato le violazioni dei diritti umani e i fallimenti politici nel Caucaso settentrionale. In un caso caratteristico nel 1999, non solo ha scritto della difficile situazione di una casa di riposo etnicamente mista sotto bombardamento a [[Groznyj]], ma ha contribuito a garantire l'evacuazione sicura dei suoi anziani abitanti con l'aiuto del suo giornale e il sostegno pubblico. I suoi articoli, molti dei quali costituiscono la base di ''A Dirty War'' (2001) e ''A Small Corner of Hell'' (2003), descrivono un conflitto che ha brutalizzato sia i combattenti ceceni che i soldati di leva nell'esercito federale, e ha creato l'inferno per i civili intrappolati tra di loro.
 
Come riferì Politkovskaja, l'ordine presumibilmente restaurato sotto i Kadyrov divenne un regime di tortura endemica, rapimento e omicidio, da parte delle nuove autorità cecene o delle varie forze federali con sede in Cecenia. Una delle sue ultime indagini è stata sul presunto avvelenamento di massa di scolari ceceni da parte di una sostanza chimica forte e sconosciuta che li ha resi incapaci per molti mesi.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2006/mar/01/russia.chechnya|titolo= Poison in the air |pubblicazione=The Guardian |autore=Anna Politkovskaya|lingua=en}}</ref>
Proprio in Cecenia la Politkovskaja si recò molto spesso, sostenendo le famiglie delle vittime civili, visitando [[ospedale|ospedali]] e [[campo profughi|campi profughi]], intervistando sia militari russi che civili ceceni.<ref name=Ulysses /> Nelle sue pubblicazioni, non risparmiò critiche violente sull'operato delle forze russe in Cecenia, sui numerosi e documentati abusi commessi sulla popolazione civile e sui silenzi e le presunte connivenze degli ultimi due Primi Ministri ceceni, [[Akhmad Kadyrov|Achmad Kadyrov]] e suo figlio [[Ramsan Kadyrov|Ramzan]], entrambi sostenuti da Mosca.
 
===Critiche a Vladimir Putin e FSB===
Anna Politkovskaja godette anche di notevole considerazione negli ambienti ceceni: il suo nome è spesso apparso fra i "negoziatori privilegiati" dalla guerriglia, così come apparve fra le personalità impegnate a condurre le trattative durante la [[tragedia del Teatro Dubrovka]].
Dopo che la Politkovskaja divenne ampiamente conosciuta in Occidente, le fu commissionato di scrivere ''La Russia di Putin'' (in seguito sottotitolata "Vita in una democrazia fallimentare"), un resoconto più ampio delle sue opinioni ed esperienze dopo che l'ex tenente colonnello del KGB [[Vladimir Putin]] divenne il primo ministro di [[Boris El'cin]], e poi gli succedette come presidente della Russia. Ciò includeva il perseguimento da parte di Putin della seconda guerra cecena. Nel libro, ha accusato il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) di soffocare tutte le libertà civili al fine di stabilire una dittatura in stile sovietico, ma ha ammesso:
 
{{citazione|Siamo noi che siamo responsabili delle politiche di Putin... la società ha mostrato un'apatia illimitata... Se i Chekisti si sono trincerati nel potere, abbiamo lasciato che vedessero la nostra paura, e quindi abbiamo solo <ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/comment/story/0,,1300193,00.html|titolo="Poisoned by Putin"|data=9 settembre 2004}}</ref> intensificato il loro desiderio di trattarci come bestiame. Il KGB rispetta solo i forti. Il debole è divorato. Noi tutti dovremmo saperlo.}}
Nel [[2003]] pubblicò il suo terzo libro, ''A Small Corner of Hell: Dispatches From Chechnya'' (tradotto in Italia con il titolo ''Cecenia, il disonore russo''), in cui denunciava la guerra brutale in corso in Cecenia, in cui migliaia di cittadini innocenti erano torturati, rapiti o uccisi dalle autorità federali russe o dalle forze cecene. Durante la stesura del libro, la Politkovskaja si valse anche delle testimonianze di militari russi e della protezione di alcuni ufficiali durante i mesi più duri della guerra.<ref name=Internazionale>Anna Politkovskaja, [http://www.internazionale.it/il-mio-lavoro-a-ogni-costo/ ''Il mio lavoro a ogni costo''], Internazionale, 26 ottobre 2006.</ref>
 
Ha anche scritto:
Nel settembre [[2004]], mentre si stava recando in volo a [[Beslan]] durante la [[strage di Beslan|crisi degli ostaggi]] dopo aver bevuto un tè datole a bordo venne improvvisamente colpita da un malore e perse conoscenza. L'aereo fu costretto a tornare indietro per permettere un suo immediato ricovero. Si suppone un tentativo di avvelenamento, ma la dinamica dell'accaduto non verrà mai chiarita del tutto.<ref>{{en}} Committee to Protect Journalists, [http://www.ifex.org/en/content/view/full/61071 ''Russian journalist reportedly poisoned en route to hostage negotiations''], International Freedom of Expression Exchange, 2 settembre 2004. Cfr. anche Sabina Morandi, [http://www.indicius.it/cecenia/cecenia_anna_politkovskaya.htm ''Anna Politkovskaja, la giornalista che fa paura al Cremlino''], Liberazione, 17 settembre 2004.</ref>
 
{{citazione|Stiamo precipitando di nuovo in un abisso sovietico, in un vuoto di informazioni che significa morte dalla nostra ignoranza. Tutto ciò che ci rimane è [[Internet]], dove le informazioni sono ancora liberamente disponibili. Per il resto, se vuoi continuare a lavorare come giornalista, è totale servilismo per Putin. Altrimenti, può essere la morte, il proiettile, il veleno o il processo – qualunque cosa i nostri servizi speciali, i cani da guardia di Putin - ritengano opportuno.}}
Nel dicembre [[2005]], durante una conferenza di [[Reporter Senza Frontiere]] a [[Vienna]] sulla [[libertà di stampa]] dichiarò:<ref>{{fr}} [http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19098 ''Trois journalistes tués le jour de l'inaguration à Bayeux du Mémorial des reporters''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061029220955/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19098 |data=29 ottobre 2006 }}, Reporters Sans Frontières, 7 ottobre 2006.</ref>
 
"La gente spesso mi dice che sono pessimista, che non credo nella forza del popolo russo, che sono ossessiva nella mia opposizione a Putin e non vedo nulla al di là di questo", apre un saggio intitolato "Ho paura?", terminandolo – e il libro – con le parole: "Se qualcuno pensa di poter trarre conforto dalla previsione 'ottimistica', lasciateli fare. È certamente il modo più semplice, ma è la condanna a morte per i nostri nipoti".<ref>{{cita web|url=http://www.lettre-ulysses-award.org/authors03/politkovskaia.html |titolo=Short biography from the 2003 Lettre Ulysses Award |accesso=8 agosto 2009|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Putin's Russia: Life in a Failing Democracy|nome=Anna|cognome=Politkovskaya|data=2005|ISBN=978-0-8050-7930-2|editore=Metropolitan Books|url=https://archive.org/details/putinsrussialife00poli|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.timesonline.co.uk/article/0,,60-2394867,00.html|titolo=Obituaries: Anna Politkovskaya|pubblicazione=he Times|data=9 ottobre 2006|lingua=en|accesso=13 marzo 2022|dataarchivio=11 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080111191906/http://www.timesonline.co.uk/article/0,,60-2394867,00.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.press.uchicago.edu/Misc/Chicago/674320.html |titolo="Russia's SecrTet Heroes" , da 'A Small Corner of Hell: Dispatches from Chechnya |lingua=en}}</ref><ref>{{cita web| url=http://www.time.com/time/europe/hero/politkovskaya.html| titolo="Disquiet On The Chechen Front"| pubblicazione=TIME Europe Heroes 2003| lingua=en| accesso=13 marzo 2022| dataarchivio=21 aprile 2003| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030421093641/http://www.time.com/time/europe/hero/politkovskaya.html| urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.pbs.org/independentlens/democracyondeadline/politkovskaya.html|titolo=Video – on the documenting the Chechen war as Russian journalist|pubblicazione=Public Broadcasting Service|4=PBS|lingua=en|accesso=13 marzo 2022|dataarchivio=8 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171108073955/http://www.pbs.org/independentlens/democracyondeadline/politkovskaya.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel [[2001]] Politkovskaja fu costretta a fuggire a [[Vienna]] in seguito a ripetute minacce ricevute per posta elettronica da Sergei Lapin, un ufficiale dell'[[OMON]] da lei accusato di crimini contro la popolazione civile in Cecenia. Lapin venne arrestato per un breve periodo e poi rilasciato nel [[2002]]. Il processo riprese nel [[2003]] per concludersi, dopo numerose interruzioni, nel [[2005]] con una condanna per l'ex poliziotto per abusi e maltrattamenti aggravati su un civile ceceno e per falsificazione di documenti.<ref>Enrico Piovesana, {{cita web|url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6583|titolo=''Nuova pista per l'assassinio Politkovskaja''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927210024/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6583 }}, Peacereporter.net, 25 ottobre 2006. Cfr. anche Simone Storti, {{cita web|url=http://www.voceditalia.it/index.asp?T=naz&R=est&ART=873|titolo=''Omicidio Politkovskaja, indagati ex poliziotti russi''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070228195339/http://www.voceditalia.it/index.asp?T=naz }}, La Voce d'Italia, 25 ottobre 2006.</ref> Proprio in Cecenia la Politkovskaja si recò molto spesso, sostenendo le famiglie delle vittime civili, visitando [[ospedale|ospedali]] e [[Campo per rifugiati|campi profughi]], intervistando sia militari russi che civili ceceni.<ref name="Ulysses" />
 
Nelle sue pubblicazioni, non risparmiò critiche violente sull'operato delle forze russe in Cecenia, sui numerosi e documentati abusi commessi sulla popolazione civile e sui silenzi e le presunte connivenze degli ultimi due Primi Ministri ceceni, [[Achmat Kadyrov]] e suo figlio [[Ramzan Kadyrov|Ramzan]], entrambi sostenuti da Mosca. Anna Politkovskaja godette anche di notevole considerazione negli ambienti ceceni: il suo nome è spesso apparso fra i "negoziatori privilegiati" dalla guerriglia, così come apparve fra le personalità impegnate a condurre le trattative durante la [[Crisi del teatro Dubrovka|crisi del Teatro Dubrovka]].
 
Nel [[2003]] pubblicò il suo terzo libro, ''A Small Corner of Hell: Dispatches From Chechnya'', in cui denunciava la guerra brutale in corso in Cecenia nella quale migliaia di cittadini innocenti erano torturati, rapiti o uccisi dalle autorità federali russe o dalle forze cecene. Durante la stesura del libro, la Politkovskaja si valse anche delle testimonianze di militari russi e della protezione di alcuni ufficiali durante i mesi più duri della guerra.<ref name="Internazionale">Anna Politkovskaja, {{cita web|url=http://www.internazionale.it/il-mio-lavoro-a-ogni-costo/|titolo=''Il mio lavoro a ogni costo''}}, Internazionale, 26 ottobre 2006.</ref> Nel settembre [[2004]] mentre si stava recando in volo a [[Beslan]] durante la [[strage di Beslan|crisi degli ostaggi]] dopo aver bevuto un tè datole a bordo venne improvvisamente colpita da un malore e perse conoscenza. L'aereo fu costretto a tornare indietro per permettere un suo immediato ricovero e si suppose un tentativo di avvelenamento.<ref>{{en}} Committee to Protect Journalists, {{cita web|url=https://www.ifex.org/en/content/view/full/61071|titolo=''Russian journalist reportedly poisoned en route to hostage negotiations''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070129030454/http://www.ifex.org/en/content/view/full/61071 }}, International Freedom of Expression Exchange, 2 settembre 2004. Cfr. anche Sabina Morandi, {{cita web|url=http://www.indicius.it/cecenia/cecenia_anna_politkovskaya.htm|titolo=''Anna Politkovskaja, la giornalista che fa paura al Cremlino''}}, Liberazione, 17 settembre 2004.</ref>
 
Nel dicembre [[2005]], durante una conferenza di [[Reporter senza frontiere]] a [[Vienna]] sulla [[libertà di stampa]] dichiarò:<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19098|titolo=''Trois journalistes tués le jour de l'inaguration à Bayeux du Mémorial des reporters''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061029220955/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19098 }}, Reporters Sans Frontières, 7 ottobre 2006.</ref>
{{Citazione|Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano. Infatti, una persona può perfino essere uccisa semplicemente per avermi dato una informazione. Non sono la sola ad essere in pericolo e ho esempi che lo possono provare.}}
 
In un saggio che verrà pubblicato postumo nel [[2007]], in una raccolta a cura del [[PEN American Center]], la Politkovskaja scriveva:<ref name=Internazionale />
{{Citazione|Sono una reietta. È questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno. A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa né alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me.<br />Eppure tutti i più alti funzionari accettano d'incontrarmi quando sto scrivendo un articolo o sto conducendo un'indagine. Ma lo fanno di nascosto, in posti dove non possono essere visti, all'aria aperta, in piazza o in luoghi segreti che raggiungiamo seguendo strade diverse, quasi fossimo delle spie.<br />Sono felici di parlare con me. Mi danno informazioni, chiedono il mio parere e mi raccontano cosa succede ai vertici. Ma sempre in segreto. È una situazione a cui non ti abitui, ma impari a conviverci.}}
 
Nello stesso saggio dice di non considerarsi "''un magistrato inquirente''", ma piuttosto "''una persona che descrive quello che succede a chi non può vederlo''", dal momento che - continua - in Russia "''i servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico''".<ref name=Internazionale />
 
=== L'assassinioomicidio ===
{{vedi anche|Omicidio di Anna Politkovskaja}}
[[File:Mogila Anna Politkovskaya.jpg|thumb|La tomba di Anna Politkovskaja nel cimitero ''Troekurovskij'' di [[Mosca (Russia)|Mosca]]]]Politkovskaja fu ritrovata morta nell'ascensore del suo palazzo a Mosca il 7 ottobre 2006. La polizia rinvenne accanto al cadavere una pistola [[Pistolet Makarova|Makarov]] con quattro bossoli; uno dei proiettili sparati l'aveva colpita alla testa. Si seguì quindi la pista di un omicidio premeditato operato da un assassino a contratto. Sebbene non siano stati individuati i responsabili molti hanno individuato il mandante proprio nel presidente Putin.<ref>{{ru}} {{cita web|url=http://lenta.ru/news/2006/10/07/kill/|titolo=''Убита Анна Политковская''|data=7 ottobre 2006}} {{Cita web|lingua=en|url=http://en.rian.ru/russia/20061007/54603758.html|titolo=''Journalist Anna Politkovskaya murdered in Moscow''}}, RIA Novosti, 7 ottobre 2006; {{Cita web|lingua=en|url=http://www.interfax.ru/e/B/0/28.html?id_issue=11600925|titolo=''Russian journalist Anna Politkovskaya found dead''|data=7 ottobre 2006}} {{Cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/5416218.stm|titolo=''Chechen war reporter found dead''|data=7 ottobre 2006}} {{cita web|lingua=en|autore= C. J. Chivers|url=https://www.nytimes.com/2006/10/08/world/europe/08russia.html?ex=1160280000&en=aee5e01fba4b16df&ei=5094&partner=homepage|titolo=''Journalist critical of Chechen War is shot dead''|data=7 ottobre 2006}}</ref> La data dell'assassinio, fra l'altro, coincide con il compleanno di Vladimir Putin.
 
Il giorno successivo la polizia russa sequestrò il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell'inchiesta che la giornalista stava realizzando. Il 9 ottobre l'editore della ''Novaja Gazeta'' [[Dmitrij Muratov]] disse che Politkovskaja stava per pubblicare, proprio il giorno in cui fu uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro Ramzan Kadyrov. Muratov aggiunse che mancavano anche due fotografie; gli appunti non ancora sequestrati furono pubblicati il 9 ottobre stesso sul giornale.<ref>{{en}} Carl Schreck, David Nowak, {{cita web|url=https://themoscowtimes.com/stories/2006/10/09/001.html|titolo=''Politkovskaya gunned down near home''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080704125328/http://www.themoscowtimes.com/stories/2006/10/09/001.html }}, The Moscow Times, 9 ottobre 2006.</ref>
[[File:Mogila Anna Politkovskaya.jpg|thumb|La tomba di Anna Politkovskaja ''[[Troekurovskij]]'']]
 
I funerali si svolsero il 10 ottobre presso il cimitero [[Troekurovskij]] di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Più di mille persone, fra cui anche colleghi e semplici ammiratori della giornalista, parteciparono alla cerimonia funebre. La sua lapide rappresenta un giornale crivellato dai proiettili, segno del suo grande impegno per la scoperta della verità. Tra i partecipanti alle esequie ci fu anche il [[Leader di partito|leader politico]] [[Radicali Italiani|radicale]] [[Marco Pannella]]<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/argomenti-www/anna-politkovskaja|titolo=Marco Pannella al funerale d'Anna Politkovskaja (RadioRadicale.it)}}</ref>, amico personale di Politkovskaja.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/esteri/giornalista-russa-uccisa/funerale-giornalista-russa/funerale-giornalista-russa.html|titolo=Funerale Anna Politkovskaja, presente alle esequie anche Marco Pannella: "Ci aveva aperto gli occhi" (Repubblica.it)}}</ref> Nessun rappresentante del governo russo vi partecipò.<ref>{{cita web |lingua=en |data=10 ottobre 2006 |url=http://www.tiscali.co.uk/news/newswire.php/news/reuters/2006/10/10/world/thousands-mourn-russian-journalist.html&template=/news/templates/newswire/news_story_reuters.html |titolo=Thousands mourn Russian journalist |pubblicazione=Reuters |urlmorto=sì }}</ref>
Anna Politkovskaja viene ritrovata morta il 7 ottobre [[2006]], giorno del compleanno dell'allora presidente russo [[Vladimir Putin]], nell'ascensore del suo palazzo a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. La polizia rinvenne una pistola [[Makarov PM]] e quattro [[bossolo|bossoli]] accanto al cadavere. Uno dei proiettili colpì la giornalista alla testa. La prima pista seguita fu quella dell'omicidio premeditato e operato da un killer a contratto. Il mandante e l'esecutore sono ancora oggi sconosciuti: voci non confermate imputano il delitto proprio al presidente Putin, più volte bersaglio di pesanti critiche da parte della giornalista.<ref>{{ru}} [http://lenta.ru/news/2006/10/07/kill/ ''Убита Анна Политковская''], Lenta.ru, 7 ottobre 2006; {{en}} [http://en.rian.ru/russia/20061007/54603758.html ''Journalist Anna Politkovskaya murdered in Moscow''], RIA Novosti, 7 ottobre 2006; {{en}} [http://www.interfax.ru/e/B/0/28.html?id_issue=11600925 ''Russian journalist Anna Politkovskaya found dead''], Interfax.ru, 7 ottobre 2006; {{en}} [http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/5416218.stm ''Chechen war reporter found dead''], BBC News, 7 ottobre 2006; {{en}} C. J. Chivers, [http://www.nytimes.com/2006/10/08/world/europe/08russia.html?hp&ex=1160280000&en=aee5e01fba4b16df&ei=5094&partner=homepage ''Journalist critical of Chechen War is shot dead''], New York Times, 8 ottobre 2006.</ref>
 
== Le indagini dopo l'omicidio ==
{{cn|Secondo fonti dell'intelligence la giornalista era su una lista di persone scomode da eliminare assieme ad [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Alexander Litvinenko]] e [[Boris Abramovič Berezovskij|Boris Berezovski]], effettivamente poi eliminati in circostanze mai chiarite ed altri attualmente sotto protezione in Europa.}}
Il quotidiano austriaco [[Der Standard]] ha riferito il 9 ottobre 2006 che la polizia russa "conosce l'identità dell'assassino, dal momento che era stato smascherato e non aveva messo fuori uso la videosorveglianza sopra l'ingresso della casa. Anche a causa di questo comportamento, che è stato classificato come 'non professionale', domenica si è ipotizzato che l'esecutore stesso potesse essere già stato eliminato dai suoi clienti".<ref>{{cita web|url=https://derstandard.at/?url=/?id=2616163 |titolo= „Kreml hat Meinungsfreiheit getötet“ |pubblicazione=Der Standard |data=9 ottobre 2006 |lingua=de}}</ref>
Circa un mese dopo l'omicidio della Politkovskaya, l'organizzazione [[Reporter senza frontiere]] ha avviato una raccolta di firme. L'obiettivo era quello di istituire una commissione internazionale; si trattava di indagare sull'omicidio della Politkovskaja. L'iniziativa è stata sostenuta da 6000 persone. Tra i firmatari c'erano ex dissidenti di spicco come [[Jelena Bonner]], [[Vladimir Bukowski]] e [[Bronisław Geremek]]. Fu firmato dai giuristi [[Baltasar Garzón]] e [[Carla Del Ponte]], dai politici [[Bernard Kouchner]] e [[Daniel Cohn-Bendit]], dai filosofi [[André Glucksmann]] e [[Bernard-Henri Lévy]], dagli scrittori [[Fernando Arrabal]], [[Ismaïl Kadaré]] e [[Margaret Atwood]] e dagli attori [[Jeanne Moreau]] e [[Alain Souchon]].<ref>{{cita web |pubblicazione=Reporter senza frontiere |url=http://en.rsf.org/justice-for-anna-politkovskaya-03-11-2006,19551.html |titolo=Justice for Anna Politkovskaya! |data=3 novembre 2006 |lingua=en |accesso=29 dicembre 2024 |dataarchivio=19 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110919083312/http://en.rsf.org/justice-for-anna-politkovskaya-03-11-2006,19551.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il 23 agosto 2007, il Comitato investigativo presso l'Ufficio del Procuratore Generale della Russia ha annunciato che l'omicidio era vicino ad essere risolto.<ref>{{cita web|url=http://de.rian.ru/society/20070823/73986577.html |titolo=Russlands Justiz rechnet mit baldiger Aufklärung des Mordes an Journalistin Politkowskaja |pubblicazione=RIA Novosti |data=23 agosto 2007 |lingua=ru}}</ref> Quattro giorni dopo, il procuratore generale [[Yuri Chaika]] ha annunciato personalmente l'arresto di dieci sospetti, in particolare ceceni, ma anche ex ufficiali attivi del ministero dell'Interno e dei servizi segreti dell'FSB. Alla fine, la pista porta i membri dell'opposizione in esilio all'estero come clienti.<ref>{{cita web|url=https://diepresse.com/home/politik/aussenpolitik/325855/Tschetschenische-Kriminelle-als-Moerder-von-Anna-Politkowskaja?_vl_backlink=/home/index.do |titolo=„Tschetschenische Kriminelle“ als Mörder von Anna Politkowskaja|pubblicazione=Die Presse |data= 27 agosto 2007 |lingua=de}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dw-world.de/dw/article/0,,2754052,00.html?maca=de-europa_digital-910-html-box |titolo=Staatsanwaltschaft: Politkowskaja-Mord vom Ausland gesteuert|pubblicazione=Deutsche Welle |data=27 agosto 2007 |lingua=de}}</ref> Tra gli arrestati c'erano il tenente colonnello dell'FSB [[Pavel Ryaguzov]] e l'ufficiale del ministero dell'Interno [[Sergei Khajikurbanov]].<ref>{{cita web |autore=Thomas Dudek |lingua=de |url=https://www.morgenpost.de/politik/article240645580/Verurteilt-und-begnadigt-Putins-Armee-der-Moerder.html |titolo=Verurteilt und begnadigt: Putins Armee der Mörder |pubblicazione=Berliner Morgenpost |data=21 novembre 2023|accesso=22 novembre 2023}}</ref> Tuttavia, cinque dei presunti colpevoli sono stati rilasciati dopo pochi giorni.<ref>{{cita web|url=http://www.focus.de/politik/ausland/fall-politkowskaja_aid_131588.html |titolo=Fünf Verdächtige wieder frei|pubblicazione=Focus |data=3 settembre 2007 |lingua=de}}</ref> A metà settembre 2007, le autorità hanno arrestato un altro sospetto: [[Shamil Buraev]], che era stato capo dell'amministrazione dei distretti di Achkhoy-Martan in Cecenia tra il 1995 e il 2003.<ref>{{cita web|url=http://www.focus.de/politik/ausland/mordfall-politkowskaja_aid_132942.html|titolo=Polizei verhaftet Tschetschenen|pubblicazione=Focus|data=15 settembre 2007 |lingua=de}}</ref>
L'8 ottobre, la polizia russa sequestrò il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell'inchiesta che la giornalista stava compiendo. Il 9 ottobre, l'editore della ''[[Novaja Gazeta]]'' [[Dmitry Muratov]] affermò che Politkovskaja stesse per pubblicare, proprio il giorno in cui fu uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro [[Ramsan Kadyrov]] (chiamate dispregiativamente ''kadiroviti''). Il Muratov aggiunse che mancavano anche due fotografie. Gli appunti non ancora sequestrati furono pubblicati il 9 ottobre stesso, sulla ''Novaja Gazeta''.<ref>{{en}} Carl Schreck, David Nowak, [http://www.themoscowtimes.com/stories/2006/10/09/001.html ''Politkovskaya gunned down near home''], The Moscow Times, 9 ottobre 2006.</ref>
 
Nel maggio 2008, le autorità investigative russe hanno indicato il ceceno [[Rustam Makhmudov]] come sospettato di aver sparato. Tuttavia, poiché il nome del sospetto era già stato pubblicato sul quotidiano [[Komsomolskaya Pravda]] a marzo, l'uomo è stato in grado di fuggire all'estero prima di essere arrestato.<ref>{{cita web|url=http://www.seiten.faz-archiv.de/FAZ/20080514/fd1n200805141726117.html |titolo=Ins Ausland geflohen|pubblicazione=Frankfurter Allgemeine Zeitung|data=14 maggio 2008 |lingua=de}}</ref>
I funerali si svolsero il 10 ottobre presso il cimitero ''[[Troekurovskij]]'' di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Più di mille persone - fra cui i colleghi e semplici ammiratori della giornalista - parteciparono alla cerimonia funebre. La lapide di Anna rappresenta un giornale crivellato dai proiettili, segno del suo grande impegno per la scoperta della verità.
 
Alla fine, il 3 ottobre 2008, l'ufficio del procuratore generale russo ha consegnato l'accusa a un tribunale militare di Mosca.<ref> {{cita web |url=https://www.welt.de/welt_print/article2527680/Anklageschrift-zu-Politkowskaja-Mord-an-Gericht-uebergeben.html |lingua=de |titolo=Anklageschrift zu Politkowskaja-Mord an Gericht übergeben|pubblicazione=Die Welt|data= 4 ottobre 2008}}</ref> Nel novembre 2008 è iniziato il processo a quattro presunti complici davanti a un tribunale di Mosca: Ryagusov e Khajikurbanov e i due ceceni Ibrahim e Jabrail Makhmudov, due fratelli del presunto sicario Rustam Makhmudov. L'avvocato della Politkovskaya, [[Stanislav Markelov]], è stato assassinato il 19 gennaio 2009. Il processo si è concluso il 19 febbraio 2009 con l'assoluzione di tutti gli imputati.<ref>{{cita web |url=https://www.spiegel.de/politik/ausland/prozess-in-moskau-angeklagte-im-mordfall-politkowskaja-freigesprochen-a-608695.html |titolo=Angeklagte im Mordfall Politkowskaja freigesprochen|sito=Spiegel Online|data= 19 febbraio 2009 |lingua=de}}</ref><ref>{{cita web|autore=Manfred Quiring|url=https://www.welt.de/welt_print/article3238094/Kritik-am-Kreml-nach-Politkowskaja-Prozess.html |titolo=Kritik am Kreml nach Politkowskaja-Prozess|pubblicazione=Die Welt |data=20 febbraio 2009 |lingua=de}}</ref> Il 25 giugno 2009, la Corte Suprema russa ha stabilito che erano stati commessi errori procedurali nel processo e ha annullato le assoluzioni.<ref> {{cita web|url=http://www.focus.de/politik/weitere-meldungen/anna-politkowskaja-gericht-hebt-freisprueche-im-mordprozess-auf-_aid_411377.html |titolo=Gericht hebt Freisprüche im Mordprozess auf|pubblicazione=Focus|data= 25 giugno 2009 |lingua=de}}</ref> Dal 5 agosto 2009 il processo è stato riaperto.<ref>{{cita web |url=http://www.dw-world.de/dw/function/0,,12356_cid_4542871,00.html |titolo=Neue Runde im Politkowskaja-Prozess |pubblicazione=Deutsche Welle |data=5 agosto 2009 |lingua=de |accesso=29 dicembre 2024 |dataarchivio=11 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111205747/http://www.dw-world.de/dw/function/0,,12356_cid_4542871,00.html |urlmorto=sì }}</ref>
Tra i partecipanti alle esequie ci fu anche il [[leader politico]] [[Radicali Italiani|radicale]] [[Marco Pannella]]<ref>[http://www.radioradicale.it/argomenti-www/anna-politkovskaja Marco Pannella al funerale d'Anna Politkovskaja (RadioRadicale.it)]</ref>, amico personale di Anna Politkovskaja<ref>[http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/esteri/giornalista-russa-uccisa/funerale-giornalista-russa/funerale-giornalista-russa.html Funerale Anna Politkovskaja, presente alle esequie anche Marco Pannella: "Ci aveva aperto gli occhi" (Repubblica.it)]</ref>, nonché unico politico [[italia]]no a prendere parte.
Nessun rappresentante del governo russo vi partecipò.<ref>{{en}} {{collegamento interrotto|1=[http://www.tiscali.co.uk/news/newswire.php/news/reuters/2006/10/10/world/thousands-mourn-russian-journalist.html&template=/news/templates/newswire/news_story_reuters.html ''Thousands mourn Russian journalist''] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}, Reuters, 10 ottobre 2006.</ref>
 
Alla fine di maggio 2011, gli investigatori russi hanno arrestato il presunto assassino della Politkovskaya, [[Rustam Makhmudov]], in Cecenia.<ref>{{cita web|url=https://www.faz.net/aktuell/politik/ausland/tschetschenien-mutmasslicher-politkowskaja-moerder-gefasst-1639300.html |titolo=Mutmaßlicher Politkowskaja-Mörder gefasst|pubblicazione=Frankfurter Allgemeine Zeitung |data=31 maggio 2011 |lingua=de}}</ref> Nell'agosto 2011 è seguito l'arresto del presunto ideatore Dmitry Pavlyuchenko, ex colonnello della polizia criminale. Si supponeva che Pavlyuchenko avesse riunito il gruppo esecutivo e organizzato il delitto.<ref>{{cita web |lingua=de |url=https://www.faz.net/aktuell/politik/ausland/politkowskaja-mord-weitere-festnahme-und-hinweise-auf-auftraggeber-11124199.html |titolo=Weitere Festnahme und Hinweise auf Auftraggeber|pubblicazione=Frankfurter Allgemeine Zeitung |data=24 agosto 2011}}</ref> All'inizio di settembre 2011, tuttavia, gli inquirenti hanno indicato l'uomo d'affari ceceno [[Lom-Ali Gaitukaev]] come principale organizzatore.<ref>{{cita web|url=https://www.n-tv.de/politik/Geschaeftsmann-gruendete-Bande-article4205271.html|titolo= Geschäftsmann gründete Bande|sito=n-tv |data=2 settembre 2011 |lingua=de}}</ref>
== La "Novaja Gazeta" ==
{{main|Novaja Gazeta}}
Il primo numero della “Novaja Gazeta” uscì il primo aprile del 1993. Rappresentò la realizzazione di un sogno cullato da tempo da alcuni giornalisti usciti dalla “Komosomol'skaja Pravda”.
La testata si era divisa e parte dei suoi collaboratori più stretti decisero di crearne una nuova, sostenuta da Michail Orbace (che tutt'oggi è uno dei suoi azionisti più attivi). Ci si proponeva che il giornale fosse onesto, indipendente, con un ricco budget, autorevole e “Panrusso”, cioè che si occupasse di tutta la Russia. Si sognava il traguardo del milione di copie di tirature nel giro di un anno e l'uscita quotidiana. Obiettivo principale del giornale era una totale e incondizionata indipendenza, in particolare sulla libertà di stampa.
 
Nel dicembre 2012, Dmitrij Pavlyuchenko è stato condannato a undici anni di detenzione penale da un tribunale di Mosca per favoreggiamento dell'omicidio della Politkovskaja. Deve anche pagare tre milioni di rubli (circa 75.000 euro) come risarcimento per il dolore e la sofferenza ai sopravvissuti a carico. Nell'attenuare la pena per Pavlyuchenko, il tribunale ha valutato la sua disponibilità a collaborare con le autorità, il che significa che la condanna è rimasta un anno al di sotto della richiesta del pubblico ministero. I parenti sopravvissuti della Politkovskaja, che comparvero come querelanti nel processo e chiesero la pena massima di 20 anni per Pavlyuchenko, annunciarono immediatamente un appello.<ref>{{cita web|url=https://www.n-tv.de/politik/Polizist-muss-elf-Jahre-ins-Lager-article9785141.html|titolo=Polizist muss elf Jahre ins Lager|sito=n-tv |data=14 dicembre 2012 |lingua=de}}</ref>
Oggi la “Novaja Gazeta” ha una tiratura di 550.000 copie, non ha un budget milionario, ed esce tre volte alla settimana, con due edizioni diverse a San Pietroburgo e a Mosca. Il bollettino della loro guerra d'informazione senza cedere alle ritorsioni della politica russa riporta cinque vittime dal 2000, fra giornalisti e collaboratori uccisi per inchieste e opinioni scomode. Fra queste inchieste del giornale ricordiamo quelle sull'occupazione del Teatro Dubrovka, sullo stupro e l'assassinio della donna cecena Elza Kungajeva perpetrato dal colonnello Budanov; sulla presa della scuola di Beslan; sulla “začistka” (rastrellamento) della polizia nel centro di Blagovesensk, in Baschiria, sulla fucilazione di civili ceceni da parte del capitano del GRU Eduard Ul'man. Molte di questi articoli furono firmati dalla stessa Anna Politkovskaja. Era dunque una delle voci più scomode del più scomodo dei giornali russi.<ref name="cita |Politkovskaja, 2007">{{cita |Politkovskaja, 2007}}</ref>
 
La colpevolezza dei condannati è stata messa in dubbio dagli osservatori stranieri. Un altro possibile partecipante al crimine è stato il ceceno [[Walid Lurakhmayev]], un membro della mafia cecena di Mosca, che si dice abbia compiuto diversi omicidi su commissione su istigazione dei servizi segreti russi e il cui segnale di telefonia mobile era stato localizzato in un parco vicino poco dopo il crimine. Lurakhmayev non è mai stato interrogato dalla polizia.<ref>{{cita web |url=http://www.bbc.com/news/magazine-38294204 |titolo=Have Russian hitmen been killing with impunity in Turkey? |pubblicazione=BBC News |data=13 dicembre 2016 |lingua=en |accesso=14 dicembre 2016}}</ref> Chi fossero i clienti sullo sfondo è ancora sconosciuto.
 
Nel giugno 2014, un tribunale della città di Mosca ha inflitto lunghe pene detentive a cinque presunti colpevoli. Il ceceno Lom-Ali Gaitukaev, che organizzò l'omicidio, e suo nipote Rustam Makhmudov, che si dice lo abbia eseguito, furono condannati all'ergastolo in un campo di pena. I fratelli di Makhmudov, Jabrail e Ibragim, hanno ricevuto 14 e 12 anni di carcere come partecipanti al crimine, mentre l'ex poliziotto Sergei Khajikurbanov come co-organizzatore ha ricevuto 20 anni di carcere.<ref>{{cita web |pubblicazione= Der Bund |url=https://www.derbund.ch/lebenslaenglich-fuer-politkowskaja-mord-124805890105 |titolo=Lebenslänglich für Politkowskaja-Mord |data=9 giugno 2014|lingua=de |accesso=15 novembre 2023}}</ref> [[Amnesty International]] ha descritto la decisione come un "piccolo passo" nell'instaurazione della giustizia.<ref>{{cita web |url=https://www.welt.de/politik/ausland/article128855265/Lebenslange-Haft-fuer-Politkowskaja-Mord.html |titolo=Russland: Lebenslange Haft für Politkowskaja-Mord |pubblicazione=Die Welt|data=9 giugno 2014 |lingua=de |accesso=26 gennaio 2018}}</ref> Nel novembre 2023 si è saputo che Khajikurbanov aveva accettato di combattere a fianco della Russia nella guerra di aggressione contro l'[[Ucraina]] nel 2022 ed era stato graziato dal presidente [[Vladimir Putin]] per averlo fatto.<ref>{{cita web |url=https://www.spiegel.de/ausland/anna-politkowskaja-russland-begnadigt-moerder-von-investigativjournalistin-a-b5e820da-c3c8-40dc-98a2-14d76e381213 |titolo=Russland begnadigt Mithelfer des Mordes an Journalistin Politkowskaja |sito=Spiegel.de |data=14 novembre 2023 |lingua=de |accesso=15 novembre 2023}}</ref><ref>Vera Politikovskaja, ''L'ultima offesa di Putin il decreto di grazia per il killer di mia madre'', la Repubblica, 16 novembre 2023, p.17</ref><ref>Marta Serafini, ''Putin grazia uno dei colpevoli dell'omicidio Politkovskaja'', Il Corriere della Sera, 15 novembre 2023, p.17</ref>
 
La famiglia della Politkovskaya ha citato in giudizio la Russia davanti alla [[Corte europea dei diritti dell'uomo]]. Accusa i servizi segreti russi di aver ordinato l'omicidio della giornalista a causa delle sue rivelazioni. La [[Corte di Strasburgo]] ha stabilito che i querelanti possono giustamente accusare la magistratura russa di indagini inadeguate. La Russia non ha fatto alcun tentativo di scoprire chi ha ordinato l'omicidio e lo ha pagato. Inoltre, la durata delle indagini non era ragionevole. I parenti della Politkovskaya hanno ricevuto 20.000 euro di risarcimento per il dolore e la sofferenza.<ref>{{cita web |url=https://uk.reuters.com/article/uk-russia-europe-journalist/europe-rights-court-censures-russia-over-journalist-murder-probe-idUKKBN1K71FT |titolo=Europe rights court censures Russia over journalist murder probe |pubblicazione=Reuters |data=17 luglio 2018 |lingua=en |accesso=29 dicembre 2024 |dataarchivio=17 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180717155808/https://uk.reuters.com/article/uk-russia-europe-journalist/europe-rights-court-censures-russia-over-journalist-murder-probe-idUKKBN1K71FT |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |pubblicazione=Tagesschau |url=https://www.tagesschau.de/ausland/politkowskaja-103.html |titolo=EGMR verurteilt Moskau: Zu viel Unklarheit bei Politkowskaja-Mord |data= 17 luglio 2018 |lingua=de}}</ref>
 
== Stile e tecnica di reportage ==
Anna Politkovskaja aveva una forte determinazione nel dare testimonianza e priorità alle cose “vedute con gli occhi e toccate con mano”, molto più delle proprie opinioni di donna e di giornalista. Le sue parole arrivavano dritte al cuore dei lettori e degli ascoltatori, poiché la Politkovskaja utilizzava un linguaggio schietto, rigoroso e chiaro, volto a far rivivere l'evento stesso descritto nelle proprie inchieste. È la stessa giornalista a dichiarare di aver dato vita ai propri libri attraverso una catalogazione di “appunti disordinati ai margini della vita in Russia”.
 
La Politkovskaja volle sempre rivendicare con i suoi scritti il proprio modo di essere testimone: testimone perché partecipe, non una semplice spettatrice. Così voleva vivere la Politkovskaja, sia sul piano lavorativo come inviata della “Novaja Gazeta”, sia sul piano strettamente giudiziario, quando era necessaria la sua presenza in tribunale per denunciare violenti e violentatori, accusati più volte dalla giornalista stessa per crimini di guerra.<ref name="cita |Politkovskaja, 2007">{{cita|Politkovskaja, 2007}}.</ref> Gli scritti di Anna Politkovskaja sono ostinati e incalzanti: le storie raccontate sono scritte in ogni più piccolo dettaglio, facendo trasparire lo sdegno per ciò che accade in quel momento e provando compassione per le innumerevoli vittime innocenti. La prosa è diretta e asciutta, schietta e semplice. L'obiettivo della giornalista della “Novaja Gazeta” era di essere chiara ed esauriente, evitando volontariamente di ornare la realtà con una prosa artificiosa. Le descrizioni dei fatti vista dalla giornalista in persona vogliono creare consapevolezza.
Gli scritti di Anna Politkovskaja sono ostinati e incalzanti: le storie raccontate sono scritte in ogni più piccolo dettaglio, facendo trasparire lo sdegno per ciò che accade in quel momento e provando compassione per le innumerevoli vittime innocenti. La prosa è diretta e asciutta, schietta e semplice. L'obiettivo della giornalista della “Novaja Gazeta” era di essere chiara ed esauriente, evitando volontariamente di ornare la realtà con una prosa artificiosa.
Le descrizioni dei fatti vista dalla giornalista in persona vogliono creare consapevolezza.
 
I dossier della Politkovskaja rendono il lettore partecipe della scena, anzi, egli sembra letteralmente immedesimarsi nella storia, riuscendo persino ad evocare chiare e vividi immagini dell'evento descritto. Per questo motivo la giornalista russa può essere descritta anche come unaun eccellente fotoreporter: attraverso il solo uso della penna ella riesce a far rivivere anche i più piccoli particolari, che fanno da cornice alla vicenda raccontata.<ref name="cita |Politkovskaja, 2009">{{cita |Politkovskaja, 2009}}.</ref>
Per queste particolari caratteristiche la Politkovskaja viene spesso associata ad uno stile intermedio tra il “new“''new journalism”journalism''”, attraverso l'uso di dialoghi e di descrizioni dettagliate, e l'“advocacy“''advocacy journalism”journalism''”, ponendosi come obiettivo l'utilità e la verità. Spesso queste sue caratteristiche andavano a scontrarsi con il giudizio dell'opinione pubblica e dei suoi stessi colleghi russi o stranieri, i quali non hanno perso occasione di deriderla pubblicamente per il suo faticoso ed “ingrato” compito.
Spesso queste sue caratteristiche andavano a scontrarsi con il giudizio dell'opinione pubblica e dei suoi stessi colleghi russi o stranieri, i quali non hanno perso occasione di deriderla pubblicamente per il suo faticoso ed “ingrato” compito.
 
Anna Politkovskaja, inoltre, firmò sempre i propri lavori, le indagini e le dichiarazioni personali: “chi si sente nel giusto non ha bisogno dell'anonimato”. Tra i lavori della giornalista risaltano con forza le richieste delle madri dei soldati e dei giovani scomparsi nel nulla, le denunce contro le ingiustizie in territorio russo e ceceno, le inchieste per reati di corruzione continuamente insabbiati ed assolti dalla magistratura russa. Questi ultimi reportage andavano in particolare a denunciare gli abusi dei soldati federali russi, compiuti contro i ceceni e gli incarcerati, e l'anarchia esistente tra le file dell'esercito, con l'assoluta noncuranza del governo di Putin.<ref name="cita |Politkovskaja, 2009"/>
Tra i lavori della giornalista risaltano con forza le richieste delle madri dei soldati e dei giovani scomparsi nel nulla, le denunce contro le ingiustizie in territorio russo e ceceno, le inchieste per reati di corruzione continuamente insabbiati ed assolti dalla magistratura russa. Questi ultimi reportage andavano in particolare a denunciare gli abusi dei soldati federali russi, compiuti contro i ceceni e gli incarcerati, e l'anarchia esistente tra le file dell'esercito, con l'assoluta noncuranza del governo di Putin.<ref name="cita |Politkovskaja, 2009"/>
 
== Scritti ==
* {{cita libro|titolo=Cecenia. Il disonore russo|url=https://archive.org/details/ceceniaildisonor0000poli|traduttore=A. Nobécourt e A. Bracci, Collana Documenti n.14|città=Roma|editore=Fandango|anno=2003|isbn= 978-88-875-1755-2}}
* ''[http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1968.0/ ''Anna Politkovskaja, Cecenia: la guerra degli altri. Ovvero vivere al di là della barra.]'' Carlo Spera editore, Lanciano. In collaborazione con l'organizzazione di volontariato ''[http://www.mondoincammino.org/ Mondo in cammino]''.
* {{cita libro|titolo=[[La Russia di Putin]]|traduttore=Claudia Zonghetti, La Collana dei casi n.62|città=Milano|editore=Adelphi|anno=2005|isbn=978-88-459-1974-9}}
* Massimo Ceresa, ''Dania e la neve. Il genocidio in Cecenia, il destino di tre donne'', Infinito edizioni, [[Roma]], ISBN 978-88-89602-62-1
* ''Diario russo 2003-2005'', trad. e cura di Claudia Zonghetti, La Collana dei casi n.70, Milano, Adelphi, 2007, ISBN 978-88-459-2163-6.
* ''Cecenia, il disonore russo'', [[Fandango (azienda)|Fandango]], [[Roma]], [[2003]]. ISBN 88-87517-55-X
* ''Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin'', a cura di Erika Casali, Martina Cocchini e Davide Girelli, Prefazione di [[Adriano Sofri]], Collana Piccola Biblioteca Oscar n.535, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007, ISBN 978-88-045-6780-6.
* ''[[La Russia di Putin]]'', [[Adelphi]], [[Milano]], [[2005]]. ISBN 88-459-1974-9
* ''Proibito[[Un parlarepiccolo angolo d'inferno]]'', [[Arnoldotrad. Mondadoridi Editore]]I. Aguilar, Collana Saggi stranieri, [[Milano]], [[2007]].Rizzoli, 2008, ISBN 978-88-0417-5678002594-52.
* {{Cita libro|titolo=Per questo. <small>Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006</small>|trad=Claudia Zonghetti|edizione=La Collana dei casi n.82|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2009|isbn=978-88-459-2439-2}}
* ''Diario russo'', [[Adelphi]], [[Milano]], [[2007]]. ISBN 978-88-459-2163-6
* ''Cecenia: la guerra degli altri'', Carlo Spera editore, 2008. [raccolta di ''reportage'' e riflessioni sulla seconda guerra cecena della Russia, stampata in Russia il 24 ottobre 2002, in 1000 copie, per l'associazione ''Memorial'' di Mosca]
* ''[[Un piccolo angolo d'inferno]]'', [[Rizzoli]], [[Milano]], ISBN 978-88-17-02594-2
* ''{{cita web|url=http://www.internazionale.it/opinioni/anna-politkovskaja/|titolo=Internazionale}}'' gli articoli di Anna Politkovskaja pubblicati dalla rivista e tradotti in italiano.
* ''Cecenia: la guerra degli altri'', raccolta di reportages e riflessioni sul secondo conflitto russo-ceceno (Carlo Spera editore, 2008).
* "''Letter to Anna''", documentario girato da Eric Bergkraut, vincitore del Premio Vaclav Havel al Festival per il film documentario "One world international human rights" del 2008. Mandato in onda dalle principali televisioni europee (BBC, ZDF, ARD, SF), in Italia non è ancora stato trasmesso e non ha avuto distribuzione nelle sale cinematografiche.
* ''Anna Politkovskaja'', [[BeccoGiallo]], [[Padova]], [[2009]], libro a fumetti di [[Francesco Matteuzzi]] e [[Elisabetta Benfatto]]. ISBN 978-88-858-3270-1
* ''[http://www.internazionale.it/opinioni/anna-politkovskaja/ Internazionale]'' gli articoli di Anna Politkovskaja pubblicati dalla rivista e tradotti in italiano.
*{{Cita libro
|autore= [[Steve LeVine]]
|altri= [[traduzione]] di Enrico Monier
|titolo= [[Il labirinto di Putin|Il labirinto di Putin. Spie, omicidi e il cuore nero della nuova Russia]]
|anno= [[2010]]
|editore= il Sirente, [[Fagnano Alto]]
|edizione= [[Collana editoriale|collana]] Inchieste (n. 1)
|pagine= XXVI-214 pp
|isbn= 978-88-87847-17-8
}}
 
== Riconoscimenti e premi ==
* [[2001]]: ''Premio dell'Unione dei Giornalisti Russi''
* 2001: ''Global Award for Human Rights Journalism'' ([[Amnesty International]])
* [[2002]]: ''Freedom to Write Award'' ([[PEN American Center]])
* 2002: Premio per la " Difesa della libertà d'espressione" [[Index on Censorship]].<ref>{{Cita web|url=https://www.indexoncensorship.org/index-freedom-expression-awards-2015/|titolo=Index: The voice of free expression|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>
* 2002: ''Courage in Journalism Award'' ([[International Women's Media Foundation]])
* [[2003]]: ''[[Lettre Ulysses Award]]''
* 2003: ''[[Medaglia Hermann Kesten]]''
* [[2004]]: ''[[Premio Olof Palme]]'' (assieme a [[LyudmilaLjudmila Alekseeva]] e [[SergeiSergej KovalevKovalëv]])
* [[2005]]: ''Premio per la Libertà ed il Futuro dei Media'' (Media City Leipzig)
* [[2006]]: ''International Journalism Award''
* [[2007]]: ''Premio Internazionale [[Tiziano Terzani]]''
* 2007: ''[[Premio fratelli Scholl]]'' per ''Diario russo 2003-2005''<ref>{{cita web|url=https://www.welt.de/welt_print/article1407286/Scholl-Preis-fuer-Anna-Politkovskaja.html|titolo=Scholl-Preis für Anna Politkovskaja|lingua=de|autore=Johanna Schmeller|data=28 novembre 2007|accesso=2 dicembre 2022}}</ref>
* [[2012]]: Intitolazione dei giardini Anna Politkovskaja in Via Don Sturzo a Milano<ref>{{cita web|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_maggio_31/piazza-gae-aulenti-porta-nuova-grom-muji-negozi-esselunga-feltrinelli-sephora-2221418132481.shtml|titolo=Grom e Muji, i primi negozi nella nuova piazza Gae Aulenti|data=12 giugno 2013|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref>
*
===Anna Politkovskaya Award===
L'organizzazione per i diritti umani [[Reach All Women in War]] (RAW in WAR), che si occupa della protezione dei diritti delle donne durante i conflitti bellici, ha istituito dal 2007 il Premio annuale in onore di Anna Politkovskaya, denominato "[[Anna Politkovskaya Award]]". Il premio viene attribuito "a una donna che difende i diritti umani in zone di conflitto nel mondo che, come Anna, si alza in piedi per le vittime di questo conflitto, spesso con grande rischio personale".<ref>{{cita web |url=http://www.rawinwar.org/content/view/148/213/ |titolo=Anna Politkovskaya Award |lingua=en |sito=Reach All Women in War |accesso=19 luglio 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150217224231/http://www.rawinwar.org/content/view/148/213/ |dataarchivio=17 febbraio 2015 }}</ref>
 
== Omaggi ==
Il premio fu attribuito per la prima volta nell'ottobre 2007 a [[Natal'ja Ėstemirova|Natalya Estemirova]], amica e collega di Anna Politkovskaja,<ref>{{cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/8152648.stm |titolo=Obituary: Natalia Estemirova |lingua= en |data=15 novembre 2009 |sito=BBC News |accesso = 19 lugòio 2016}}</ref> che fu poi uccisa nel 2009.
[[File:Giardino Politkovskaya Milan.jpg|miniatura|Il giardino dedicato ad Anna Politkovskaja a Milano.]]
* 2007: Intitolazione del Largo Anna Politkovskaja nella [[Villa Doria Pamphilj|Villa Doria-Pamphilj]] di Roma.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://time.news/how-the-name-of-anna-politkovskaya-was-immortalized-in-europe-and-the-russian-federation-europe-and-europeans-news-and-analytics-dw/|titolo=How the name of Anna Politkovskaya was immortalized in Europe and the Russian Federation {{!}} Europe and Europeans: News and Analytics {{!}} DW|sito=Time News|data=2021-10-07|lingua=en|accesso=2023-02-27}}</ref>
* 2009: Dedica di un albero e un cippo al [[Giardino dei Giusti di tutto il mondo]] di Milano<ref>{{Cita web|url=https://it.gariwo.net/multimedia/interviste/anna-politkovskaya-il-ricordo-della-figlia-vera-5871.html|titolo=Anna Politkovskaja - Il ricordo della figlia Vera}}</ref>. Intitolazione di una via che porta il suo nome a Tibilisi.<ref name=":0" />
* 2012: Intitolazione del giardino Anna Stepanovna Politkovskaja in Via Don Sturzo a Milano.<ref>{{cita web|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_maggio_31/piazza-gae-aulenti-porta-nuova-grom-muji-negozi-esselunga-feltrinelli-sephora-2221418132481.shtml|titolo=Grom e Muji, i primi negozi nella nuova piazza Gae Aulenti|data=12 giugno 2013|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref> Inaugurazione della Place Anna-Politkovskaïa a Montreuil.<ref>{{Cita web|url=https://information.tv5monde.com/info/anna-politkovskaia-figure-emblematique-d-une-democratie-en-recul-3759|titolo=Anna Politkovskaïa, figure emblématique d'une démocratie en recul|sito=TV5MONDE|data=2014-12-24|lingua=fr|accesso=2023-02-27}}</ref> Intitolazione del [[Park Anny Politkovské]] a Karlovy Vary.
* 2013: Intitolazione dell'[[Avenue Anna-Politkovskaïa]] nel dodicesimo ''arrondissement'' di Parigi.<ref name=":0" />
* 2020: Intitolazione della [[Promenáda Anny Politkovské]] nei pressi della sede dell'ambasciata russa a Praga.<ref>{{Cita web|url=https://www.irishtimes.com/news/world/europe/prague-names-square-and-promenade-after-murdered-kremlin-critics-1.4187106|titolo=Prague names square and promenade after murdered Kremlin critics|sito=The Irish Times|lingua=en|accesso=2023-02-27}}</ref>
== ''Anna Politkovskaya Award'' ==
L'organizzazione per i diritti umani [[Reach All Women in War]] (RAW in WAR), che si occupa della protezione dei diritti delle donne durante i conflitti bellici, ha istituito dal 2007 il Premio annuale in onore di Anna Politkovskaja, denominato "Anna Politkovskaya Award". Il premio viene attribuito "a una donna che difende i diritti umani in zone di conflitto nel mondo che, come Anna, si alza in piedi per le vittime di questo conflitto, spesso con grande rischio personale".<ref>{{cita web |url=http://www.rawinwar.org/content/view/148/213/ |titolo=Anna Politkovskaya Award |lingua=en |sito=Reach All Women in War |accesso=19 luglio 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150217224231/http://www.rawinwar.org/content/view/148/213/ }}</ref>
 
Il premio fu attribuito per la prima volta nell'ottobre 2007 a [[Natal'ja Ėstemirova]], amica e collega di Anna Politkovskaja,<ref>{{cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/8152648.stm |titolo=Obituary: Natalia Estemirova |lingua= en |data=15 novembre 2009 |sito=BBC News |accesso = 19 luglio 2016}}</ref> che fu poi uccisa nel 2009.
 
;Vincitrici del ''Anna Politkovskaya Award'':
*2007: [[Natal'ja Ėstemirova|Natalya Estemirova]] (1958–2009), Russia
*2008: [[Malalai Joya]], Afghanistan
*2009: [[One Million Signatures|One Million Signatures Campaign for Equality]], Iran
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*2014: [[Vian Dakhil]], Iraq
*2015: [[Kholoud Waleed]], Siria
*2016: [[Jineth Bedoya Lima]], Colombia
*2017: [[Gulalai Ismail]], Pakistan
*2018: [[Svjatlana Aleksievič]], Bielorussia
*2019: [[Alex Crawford]], Gran Bretagna
*2020: [[Radhya Al-Mutawakel]], Yemen
*2021: [[Fawzia Koofi]], Afghanistan
*2022: [[Tetiana Sokolova]], Ucraina, e [[Svetlana Gannuškina]], Russia<ref>{{cita web |url=https://refugee.ru/en/news/svetlana-gannushkina-poluchila-premiyu-imeni-anny-politkovskoj/ |titolo=Anna Politkovskaya Award presented to Svetlana Gannuškina |lingua= en |data=6 ottobre 2022 |sito=refugee.ru |accesso = 2 dicembre 2022}}</ref>
 
==Opere==
* {{cita libro| Anna | Politkovskaja | Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin | 2007 | Piccola Biblioteca [[Oscar Mondadori]] | cid = Politkovskaja, 2007 }}
* {{cita libro| Anna | Politkovskaja | Cecenia.Il disonore russo| 2009 | Fandango Tascabili | cid = Politkovskaja, 2009 }}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Massimo Ceresa|titolo=Dania e la neve. Il genocidio in Cecenia, il destino di tre donne|editore=Infinito edizioni|città=Roma|isbn=978-88-89602-62-1}}
* {{cita libro| Anna | Politkovskaja | Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin | 2007 | Piccola Biblioteca [[Oscar Mondadori]] | cid = Politkovskaja, 2007 }}
* {{Cita libro|autore=[[Francesco Matteuzzi]]|autore2=[[Elisabetta Benfatto]]|titolo=Anna Politkovskaja|editore=BeccoGiallo|città=Padova|anno=2009|isbn=978-88-858-3270-1}} Libro a fumetti.
* {{cita libro| Anna | Politkovskaja | Cecenia.Il disonore russo| 2009 | Fandango Tascabili | cid = Politkovskaja, 2009 }}
* {{cita libro|autore=[[Igort]]|titolo=[[Quaderni russi|Quaderni russi: La guerra dimenticata del Caucaso]]|editore=Mondadori|edizione=collana Strade blu|città=Milano|anno=2011|ISBN=978-88-04-61379-4}} Libro a fumetti.
* {{Cita libro|autore= [[Steve LeVine]]|altri= [[traduzione]] di Enrico Monier|titolo= [[Il labirinto di Putin|Il labirinto di Putin. Spie, omicidi e il cuore nero della nuova Russia]]|anno= 2010|editore= il Sirente, Fagnano Alto|edizione= [[Collana editoriale|collana]] Inchieste (n. 1)|pp=XXVI-214 pp|isbn= 978-88-87847-17-8}}
 
==Voci correlate==
* [[Lista di giornalistiGiornalisti uccisi in Russia]]
* [[211: Anna]], film del 2008
* [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]
* [[Aleksej Naval'nyj]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto/notizia|Omicidio Politkovskaja: dieci arresti a Mosca}}
{{interprogetto|q=Anna Stepanovna Politkovskaja|commons=Anna Politkovskaya}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.novayagazeta.ru|Sito ufficiale della ''Novaya Gazeta''|lingua=ru}}
* {{cita web|1url=http://www.novayagazeta.ru|titolo=Sito ufficiale della ''Novaya Gazeta''|lingua=ru}}
* {{cita web|url=http://www.hro.org/war/anna/|2titolo=Gli articoli di Anna Politkovskaja|lingua=ru|accesso=9 gennaio 2003|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030109145211/http://www.hro.org/war/anna/|dataarchivio=9 gennaio 2003|urlmorto=sì}}
* {{cita web|lingua=ru}} [http|url=https://mozgovaya.livejournal.com/346978.html |titolo=L'ultima intervista] ad Anna Politkovskaja}}
* [{{cita web|url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6479|titolo=''{{'}}Ti chiamiamo terrorista{{'}}''|accesso=15 febbraio 2019|dataarchivio=27 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927205900/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6479 ''<nowiki>'</nowiki>Ti chiamiamo terrorista<nowiki>'</nowiki>'']|urlmorto=sì}} - L'ultimo articolo di Anna Politkovskaja
* {{cita web | url = http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/anna-politkovskaja/673/default.aspx | titolo = La Storia siamo noi - Anna Politkovskaja, Una donna sola | accesso = 16 ottobre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121203090036/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/anna-politkovskaja/673/default.aspx | urlmorto = sì }}
* [{{cita web|url=http://www.internazionale.it/il-mio-lavoro-a-ogni-costo/ |titolo=''Il mio lavoro a ogni costo'']}} - Saggio inedito di Anna Politkovskaja (pubblicazione prevista nel 2007)
* {{cita web|url=http://www.internazionale.it/opinioni/anna-politkovskaja/|titolo=Tutti i suoi articoli pubblicati su ''Internazionale''}}
* {{Cita web|lingua=en}} [|url=http://www.press.uchicago.edu/Misc/Chicago/674320.html |titolo=''Russia's Secret Heroes'']}} - Estratto dal libro ''Cecenia, il disonore russo''
* {{cita web |1url=http://www.associazioneaglietta.it/cecenia_georgia_caucaso.html |2titolo=Speciale Cecenia a cura dell'Associazione Radicale Aglietta di Torino (AssociazioneAglietta.it) |accesso=13 marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090408213353/http://www.associazioneaglietta.it/cecenia_georgia_caucaso.html |dataarchivio=8 aprile 2009 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|url=http://www.linkiesta.it/hanno-ammazzato-anna-politkovskaja-anna-e-viva|titolo=Fumetto su Anna Politkovskaja e ampia e completa cronistoria della sua vita www.linkiesta.it}}
* {{cita web|url=http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1968.0%2F|titolo=''Anna Politkovskaja, Cecenia: la guerra degli altri. Ovvero vivere al di là della barra.''|accesso=17 maggio 2019|dataarchivio=27 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160327204731/http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1968.0%2F|urlmorto=sì}} Carlo Spera editore, Lanciano. In collaborazione con l'organizzazione di volontariato ''{{cita web|url=http://www.mondoincammino.org/|titolo=Mondo in cammino|accesso=11 febbraio 2013|dataarchivio=13 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130213054912/http://www.mondoincammino.org/|urlmorto=sì}}''.
 
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[[Categoria:Inviati e corrispondenti di guerra]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Saint -Vincent]]
[[Categoria:Giornalisti assassinati]]
[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
[[Categoria:World Press Freedom Heroes]]
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Studenti dell'Università statale di Mosca]]
[[Categoria:Anna Stepanovna Politkovskaja| ]]
[[Categoria:Vittime di dittature]]