Vittorio Anedda: differenze tra le versioni

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[[File:Vittorio Anedda.jpg|miniatura|destra|Ritratto di Vittorio Anedda, in una foto degli [[Anni 1950|anni '50]]]]
{{Bio
|Nome = Vittorio (noto Giovanni)
|Cognome = Anedda
|PostCognomeVirgola = noto '''Giovanni Anedda'''
|ForzaOrdinamento = Anedda, Vittorio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Orroli
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|Epoca2 = 1900
|Attività = dirigente d'azienda
|Attività2 = archeologo
|AttivitàAltre = , [[mineralogista]] e [[pubblicista]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , primo cultore, scopritore e studioso del [[Nuraghe Arrubiu]] di [[Orroli]], Ispettoredirettore onorarioe Antichitàtecnico minerario, già amministratore locale, [[Commissario Prefettizio]] di [[Orroli]] nonché socio e Bellepresidente Artidella locale [[Credito cooperativo|Cassa Rurale di Prestiti]]. Fu nominato ispettore onorario antichità e Cavalierebelle arti e dell'[[Ordine al merito della Repubblica italiana|cavaliere della Repubblica]]
|Didascalia =
}}
 
== Biografia ==
=== Famiglia ===
Vittorio Giovanni Anedda nacque il 25 giugno 1876 nella storica dimora di famiglia ad [[Orroli]], comune della [[Città metropolitana di Cagliari]], dove la famiglia risiede da generazioni. Figlio di Salvatore Anedda e Anna Irene Caria, appartiene a un'agiata famiglia [[Sardegna|sarda]] di proprietari terrieri<ref name=giannionano>Gianni Onano, Sul solco della memoria, Vittorio Anedda, il padre del Gigante Rosso e intrepido avventuriero, Cagliari, Arkadia Editore, 2018</ref> che vanta esponenti impegnati, in particolare dal [[XIX secolo]], in rilevanti incarichi pubblici, in ambito militare, nel settore privato e dell'[[industria mineraria]]. Discende da Nicolò Caria, proprietario terriero, già [[sindaco]] di [[Orroli]] a metà dell'800<ref name="ReferenceA">Umberto Oppus, Xert'e Cea. Storia della secolare contestazione territoriale tra Mandas ed Orroli per Cea Malargia, Cagliari, Nuove Grafiche Puddu, 2004</ref>. Lo zio Francesco Caria (1866 - 1953), [[ufficiale (onorificenza)|cavaliere ufficiale]] dell'[[ordine della Corona d'Italia]], ricoprì importanti incarichi nell'amministrazione delle [[Dogana|Dogane]] (dove iniziò la carriera nel 1893) nella quale venne nominato ispettore capo della [[Dogana]] centrale di [[Cagliari]] fino al [[1934]], quando venne congedato come direttore onorario<ref>{{Cita libro|titolo=Bollettino Ufficiale del Personale|url=https://books.google.it/books?id=pCLdbC1h-CsC&dq=caria%20dogana%20ufficiale%20ordine%20corona&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q=caria&f=false|data=1934|editore=Istituto poligrafico dello Stato|p=335, 630}}</ref>. Il fratello Costantino Anedda (1891 - 1972), proprietario terriero, imprenditore agricolo e [[mineralogia|tecnico minerario]], fu direttore di bacini minerari in [[Indocina francese]] nel [[Tonchino]] e in [[Toscana]] a [[Siena]]<ref name=giannionano/> nonché [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di [[Reggimenti di artiglieria dell'Esercito Italiano|artiglieria]] del [[Regio Esercito]] durante il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]]. Il figlio Bruno Anedda (1911 - 1978), ingegnere minerario, fu capo del Corpo delle Miniere della Sardegna, ispettore generale del distretto minerario di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], dirigente e docente di geologia dell'Istituto minerario di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], membro della delegazione italiana a [[Bruxelles]] nell'Organo permanente per la sicurezza delle miniere della [[Commissione europea]] (Mines Safety and Health Commission)<ref>{{Cita libro|titolo=Seventh report of the Mines Safety and Health Commission|url=https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/5f8619e7-89aa-467d-b560-bdb7ace8c89a|data=1934|editore=European Commission|p=92}}</ref>, membro e presidente del [[Consiglio Superiore delle Miniere]] del [[Ministero dello sviluppo economico|Ministero dell'Industria e del Commercio]], socio dal 1940 e membro del Consiglio di Presidenza dell'Associazione Mineraria Sarda tra il 1941 e il 1949; partecipò inoltre alla [[seconda guerra mondiale]] come [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di [[Reggimenti di artiglieria dell'Esercito Italiano|artiglieria]] del [[Regio Esercito]] e fu deportato e prigioniero dei tedeschi tra il 1944 e il 1945 nel campo di concentramento di Buchenwald-Dessau. Il consuocero Agostino Onano (1875-1954), [[notaio]] nei distretti di Cagliari e Lanusei, giudice conciliatore ad Orroli tra il 1920 e il 1930, fu il primo Sindaco elettivo di Orroli dal 1946 al 1949. [[File:Villino neogotico Anedda di Orroli.jpg|thumb|Villa Anedda (neogotico XIX secolo)]]
Nacque nel 1876 da Salvatore (figlio di Giuseppe) e Anna Irene Caria in una famiglia di proprietari terrieri residenti da generazioni nel comune di [[Orroli]], in [[Sardegna]]. Da parte di madre è nipote di Francesco Caria, direttore delle Dogane a [[Cagliari]] nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Primogenito di quattro fratelli (Angelo, Costantino, Vittorio e Francesco) e tre sorelle (Lorenza, Massimina e Carmela), fu particolarmente legato al fratello [[Costantino Anedda|Costantino]] (1891 - 1972), direttore minerario, proprietario terriero e [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di [[Arma di artiglieria|artiglieria]] durante il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]], col quale tra l'altro condivise l'esperienza professionale nell'[[Indocina francese]]. Il 10 settembre 1910 sposò Maria Carelli e dal matrimonio nacquero due figli: Bruno (1911 - 1978), ingegnere minerario, già dirigente dell'Istituto minerario di [[Iglesias]] e direttore del Corpo delle miniere sarde, e Bice<ref>Gianni Onano, Sul solco della memoria, Vittorio Anedda, il padre del Gigante Rosso e intrepido avventuriero, Cagliari, Arkadia Editore, 2018</ref>.
 
La storica [[Orroli#Architetture civili|residenza di famiglia ad Orroli]]<ref name="ref_A">Maria Antonietta Orrù, Orroli e Orroli. Da un paese all'altro, Cagliari, Arkadia Editore, 2018</ref>, risalente ai primi dell'800, ampliata e ristrutturata ad inizio '900<ref name=giannionano/>, rappresenta un esempio unico nella zona e raro in [[Sardegna]] di villa con dettagli in stile [[Architettura neogotica|neogotico]], presente in diverse residenze signorili realizzate tra il XIX e XX secolo: tra gli elementi caratterizzanti si ricorda il rivestimento decorativo in cotto a vista nella cornice delle finestre del piano terreno e nella ghiera dell'arco a sesto acuto della monofora centrale al primo piano e la lunga scalinata in pietra per l'accesso al giardino sopraelevato antistante l'abitazione.
=== Carriera ===
Dopo la licenza tecnico-commerciale alla Scuola italiana all'estero di [[Tunisi]] e il diploma di Perito minerario conseguito alla Scuola Mineraria di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], completò nel 1922 gli studi in Ingegneria mineraria presso l'École Spéciale des Travaux Publics, du bâtiment et de l'industrie di [[Parigi]].
 
=== Formazione e carriera ===
Tra il [[1906]] e il [[1930]] ha ricoperto numerosi incarichi di direzione di miniere in [[Tunisia]], nell'[[Taso|isola di Thasos]] in [[Grecia]], nell'Iglesiente in [[Sardegna]], a [[Gavorrano]] in [[Toscana]] e nell'[[Indocina francese]]. Negli anni trenta, rientrato stabilmente in Sardegna, svolse la libera professione come tecnico in ambito minerario ed edilizio e si dedicò allo studio del territorio nel circondario di [[Orroli]], con particolare riferimento al sito archeologico del [[Nuraghe Arrubiu]], collaborando con [[Antonio Taramelli]], [[Giovanni Lilliu]], [[Ercole Contu]]. Effettuò numerose analisi e studi geologici di diverse aree della Sardegna, in particolare del territorio del [[Sarcidano]], pubblicando una lunga serie di articoli in riviste specializzate quali i "Resoconti dell'Associazione Mineraria Sarda" e "Cagliari economica", periodico a cura della [[Camera di Commercio]] di [[Cagliari]]. Collaborò inoltre con i geologi [[Silvio Vardabasso]], [[Antonio Cavinato]], [[Enzo Beneo]], fornendo studi e analisi sul territorio orrolese.
Dopo lail licenzadiploma tecnico-commerciale alla Scuola italiana all'estero di [[Tunisi]] e il diploma di Peritoperito minerario conseguito alla Scuola Mineraria di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], completò nel 1922 gli studi in Ingegneriaingegneria mineraria presso l'[[École spéciale des travaux publics, du bâtiment et de l'industrie|École Spéciale des Travaux Publics]], du bâtiment et de l'industrie di [[Parigi]]<ref name=giannionano/>.
 
Tra il [[1906]] e il [[1930]] ha ricoperto numerosi incarichi di direzione di miniere sia in Italia ([[TunisiaSardegna]], nell'[[Taso|isola di ThasosToscana]]) in [[Grecia]],che nellall'Iglesiente inestero ([[SardegnaTunisia]], a [[GavorranoTaso|isola di Thasos]] in [[ToscanaGrecia]], e nell'[[Indocina francese]]). Negli anni trenta, rientrato stabilmente in Sardegna, svolse la libera professione come consulente e tecnico in ambito minerario ed edilizio e si dedicò allo studio del territorio nel circondario di [[Orroli]]<ref name="ref_A" />, con particolare riferimento al sito archeologico del [[Nuraghe Arrubiu]], collaborando con [[Antonio Taramelli (archeologo)|Antonio Taramelli]], [[Giovanni Lilliu]], [[Ercole Contu]]. Effettuò numerose analisi e studi geologici di diverse aree della Sardegna, in particolare del territorio del [[Sarcidano]], pubblicando una lunga serie di monografie e articoli in riviste specializzate quali ad esempio i "Resoconti dell'Associazione Mineraria Sarda" e "Cagliari economica", periodico a cura della [[Camera di Commercio]] di [[Cagliari]]. Collaborò inoltre con i geologi [[Silvio Vardabasso]], [[Antonio Cavinato]], [[Enzo Beneo]], fornendo studi e analisi sul territorio orrolese<ref name=giannionano/>. Fu inoltre corrispondente del quotidiano [[L'Unione Sarda]]. Nel 1943 fu nominato vice direttore della Società per azioni mineraria industriale sarda<ref>{{Cita libro|titolo=Foglio degli annunzi legali della provincia di Roma|url=https://books.google.it/books?id=xFlwrahW0ssC&pg=PA1046&dq=anedda+miniere&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjEuOuDx-3oAhWCxMQBHURmDNs4KBDoAQgwMAE#v=onepage&q=anedda%20vittorio&f=false|data=1943|p=1046}}</ref>.
Nel 1935 divenne Presidente della [[Casse rurali|Cassa Rurale di Prestiti]] di Orroli, incarico che ricoprì fino al 1959.
 
PiùProseguendo voltela impegnatotradizione nell'amministrazioneavita, localericoprì diverse cariche politico-amministrative nella terra natìa: ad [[Orroli,]] fu [[Commissariocommissario Prefettizioprefettizio]] daltra il 1949 ale il 1952 (periodo in cui si occupò anche della progettazione e attuazione del nuovoprimo [[Piano regolatore generale comunale]]), Presidente[[consigliere comunale]], presidente della Commissione Pascolipascoli dal 1932 al 1935 (cosiddetta "Comunella", autorità incaricata di dirimere le controversie tradi pastori e affittuari di terreni) e Capocapitano del [[Compagnia barracellare|Corpo dei Barracelli]]. NominatoIn Ispettorequalità Onorariodi allecommissario Antichitàprefettizio, dalVittorio 1951Anedda alfu 1959,a nelcapo 1953della fudelegazione insignitoche dellil 6 giugno 1951 firmò l'onorificenzaaccordo tra le amministrazioni di Cavaliere[[Mandas]] e dell'[[OrdineOrroli]] alche Meritopose dellafine Repubblicaalla Italiana]]contestazione territoriale per l'area del Cea Mulargia, nota come "Su xert'e Cea", lite nata tra i due Comuni nel 1600 e perpetuata per oltre tre secoli<ref name="ReferenceA"/>.
 
Dal 1935 si occupò inoltre della direzione e gestione della [[Credito cooperativo|Cassa Rurale di Prestiti]] di Orroli, istituto di credito del quale fu socio, presidente ed economo<ref name=giannionano/>.
 
Nominato nel 1951 ispettore onorario antichità e belle arti per il territorio orrolese, nel 1953, in considerazione di particolari benemerenze, divenne cavaliere dell'[[Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]<ref name=giannionano/>.
 
=== Studi sul Nuraghe Arrubiu ===
[[File:Nuraghe Arrubiu.JPG|miniatura|sinistra|Il Nuraghe Arrubiu di Orroli in una foto del 2010|388x388px]]
Tra gli anni venti e gli anni cinquanta del XX secolo Vittorio Anedda ebbe modo di studiare e valorizzare il monumento del proprio paese natio, il [[Nuraghe Arrubiu]] di [[Orroli]]<ref>http://www.sabertulantiga.com/uffiziusu/orroli/Traballus/2012/giornali_2012.pdf</ref>. Il 9 agosto 1922 pubblicò su [[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|''Il Giornale d'Italia'']] la prima descrizione del sito archeologico, redatta in occasione della visita ad Orroli dell'allora direttore del Museo Archeologico di Cagliari, professore [[Antonio Taramelli (archeologo)|Antonio Taramelli]].<ref name=giannionano/>.
 
La descrizione del Nuraghe effettuata da Vittorio Anedda, comprensiva di rilievi e planimetrie del monumento, è la prima ad essere stata fatta, precedendo di oltre trent'anni gli articoli scientifici dedicati al sito archeologico<ref>Fulvia Lo Schiavo, Mauro Perra, ''Il nuraghe Arrubiu di Orroli. Vol. 1: torre centrale e il cortile B: il cuore del gigante rosso'', Cagliari, Arkadia Editore, 2017</ref>.[[File:Ricostruzione Nuraghe Arrubiu Anedda XX secolo.jpg|miniatura|destra|Ricostruzione del Nuraghe Arrubiu di Orroli in un disegno di Vittorio Anedda di inizio '900|362x362px]]
 
Dagli studi sul [[Nuraghe Arrubiu]] nacque inoltre il rapporto di amicizia e la collaborazione tra Vittorio Anedda e il professore [[Giovanni Lilliu]], considerato il massimo conoscitore della [[civiltà nuragica]], con il quale collaborò agli scavi del villaggio "Su Putzu" di [[Orroli]]. Nel maggio del 1950, nell'ambito dell'escursione archeologica ad Orroli programmata a valle del Congresso internazionale di Studi Sardi, [[Giovanni Lilliu]] e Vittorio Anedda illustrarono i risultati delle prime scoperte negli scavi tra i nuraghi di [[Orroli]]. Le notizie e le informazioni fornite da Anedda verranno poi riprese dall'archeologo [[Ercole Contu]], che pubblicò nel 1952 un pezzo sul monumento in "Studi Sardi" dal titolo "La fortezza nuragica di Nuraghe Orrubiu (Nuoro)". Nell'articolo di Contu si fa riferimento alla visita di Taramelli ad Orroli nel 1918, guidato da Vittorio Anedda, nonchènonché alla descrizione del sito archeologico fatta su ''Il Giornale d'Italia'' nel 1922. Contu afferma come "la notizia destò allora meraviglia ed incredulità" ma la cosa cadde tuttavia "nella dimenticanza"; per avere "un'altra breve descrizione" del nuraghe bisognerà aspettare quindi la pubblicazione dell'articolo ''Una visita di studiosi di archeologia ad Orroli in un importante villaggio preistorico: il grandioso complesso del nuraghe "Arrubiu"'' su ''Il Quotidiano Sardo'' del 14 gennaio 1950, sempre ad opera di Anedda<ref>Ercole Contu, ''La fortezza nuragica di Nuraghe Orrubiu presso Orroli (Nuoro)'', Studi Sardi, X-XI (1950-1951), 1952</ref>. In tale articolo, Vittorio Anedda raccontò del sopralluogo nell'area archeologica del professore [[Gennaro Pesce]], sovrintendente alle Antichità della Sardegna e del professore [[Giovanni Lilliu]], direttore degli scavi nel villaggio preistorico di Orroli, offrendo una accurata descrizione del sito. Nel 1952 Vittorio Anedda partecipò a Roma al II Convegno nazionale degli Ispettoriispettori Onorarionorari alle Antichitàantichità dove ebbe modo di far conoscere scritti, foto e disegni sul monumento orrolese, facendosi promotore di specifiche visite di ricercatori al sito. Per l'avvio dei primi interventi di scavo nell'area archeologica del Nuraghe Arrubiu bisognerà tuttavia attendere il 1981<ref name=giannionano/>. Le campagne di scavo proseguirono fino al 1996, per poi essere riprese a partire dal 2012.
 
L'attività di studio del Nuraghe Arrubiu da parte di Vittorio Anedda venneè citata anche dallo scrittore [[Marcello Serra]] nella sua opera più importante, ''Sardegna, quasi un continente'', pubblicata nel 1958, dove parlòparla di Anedda come di "un archeologo istintivo e geniale che per molti lustri, con passione incompresa, ma con singolare sagacia, ha frugato fra queste pietre, individuando e rilevando tutta la zona nuragica"<ref>Marcello Serra, ''Sardegna, quasi un continente'', Cagliari, Editrice Sarda F.lli Fossataro, 1958</ref>.
 
Negli anni ottanta del XX secolo, il nipote di Vittorio Anedda, il geologo Giovanni Anedda effettuò ulteriori ricerche sul [[Nuraghe Arrubiu]] pubblicando diverse monografie. Tra gli studi effettuati risultano di interesse quelli relativi alle caratteristiche del complesso nuragico<ref>Giovanni Anedda, Nuraghe Arrubiu - una reggia color rosso, Cagliari, 1982</ref> nonché all'individuazione di legami tra le costellazioni circumpolari e le posizioni dei nuraghi siti nella zona di Orroli e dintorni, nuraghi a tholos e a corridoio<ref>Giovanni Anedda, Nuraghi e costellazioni, Cagliari, 1981</ref>.
 
==Dediche==
* A lui è stata dedicata la Via Vittorio Anedda nel Comune di [[Orroli]].
* Una lapide commemorativa presente all'ingresso del Palazzo Municipale di [[Orroli]] annovera Vittorio Anedda tra le personalità illustri del Comune.
 
==Onorificenze==
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}}
* Ispettore Onorario Antichità e Belle Arti (1951 - 1959)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore1=Gianni Onano|titolo=Sul solco della memoria, Vittorio Anedda il Padre del Gigante Rosso e intrepido avventuriero|editore=Arkadia Editore|città=Cagliari|anno=2018|isbn=978-88-68511951}}
* {{cita libro|autore1=Maria Antonietta Orrù|titolo=Orroli e Orroli. Da un paese all'altro|editore=Arkadia Editore|città=Cagliari|anno=2018|isbn=978-88-68511944}}
* {{cita libro|autore1=Fulvia Lo Schiavo|autore2=Mauro Perra|titolo=Il nuraghe Arrubiu di Orroli. Vol. 1: torre centrale e il cortile B: il cuore del gigante rosso|editore= Arkadia Editore|città=Cagliari|anno=2017|isbn=978-88-68511-500}}
* {{cita libro|autore1=Umberto Oppus|titolo=Xert'e Cea. Storia della secolare contestazione territoriale tra Mandas ed Orroli per Cea Malargia|editore=Nuove Grafiche Puddu|anno=2004|isbn=8889061065}}
* {{cita libro|autore1=Giovanni Anedda|titolo=Nuraghe Arrubiu - una reggia color rosso|anno=1982}}
* {{cita libro|autore1=Giovanni Anedda|titolo=Nuraghi e costellazioni|anno=1981}}
* {{cita libro|autore1=Marcello Serra|titolo=Sardegna: quasi un continente|editore= Editrice sarda F.lli Fossataro|città=Cagliari|anno=1958}}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Possibilità di valorizzare le argille e caolini sardi e continentali : la maggior parte dei 15 miliardi che vanno all'estero per la loro importazione dovrebbero rimanere in Italia | anno=1958 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Importanza delle bentoniti nel centro vulcanico di Villanovatulo | anno=1958 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Dal petrolio del Sahara e della Sicilia s'intravede il petrolio in Sardegna | anno=1958 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Possibilità del petrolio nella fossa del Campidano | anno=1957 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Si auspica l'istituzione in Sardegna di una stazione sperimentale per l'industria mineraria | anno=1957 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Sull'importanza dei giacimenti di caolino pregiato del Sarcidano : i conglomerati delle falde occidentali del Sarcidano che ricoprono il caolino ritenuti generalmente giurassici sono invece postgiurassici | anno=1957 | editore=Tip. Valdes | città=Cagliari }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Argille e caolini sardi : come si potrebbe risolvere la crisi che grava su questi prodotti | anno=1956 }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo= Importante giacimento di argille smetiche bentonitiche nei territori di Sadali e di Villanovatulo in relazione al centro vulcanico del Medio Flumendosa | anno=1956 | editore=Tip. Atzeni | città=Iglesias }}
* {{cita libro | nome=Vittorio | cognome=Anedda | titolo=Il Permiano in territorio di Orroli | anno=1954 | editore=Tip. Ferrara | città=Iglesias }}
* {{cita pubblicazione |nome=Vittorio |cognome=Anedda |titolo=Orroli è situata in un'amena verdeggiante conca |rivista=L'Unione Sarda |anno=1954 |mese=marzo}}
* {{cita pubblicazione |nome=Ercole |cognome=Contu |titolo=La fortezza nuragica di Nuraghe Orrubiu presso Orroli (Nuoro) |rivista=Studi Sardi |anno=1952}}
* {{cita pubblicazione |nome=Vittorio |cognome=Anedda |titolo=Una visita di studiosi di archeologia ad Orroli in un importante villaggio preistorico: il grandioso complesso del nuraghe Arrubiu |rivista=Il Quotidiano Sardo |anno=1950 |mese=gennaio}}
* {{cita pubblicazione |nome=Vittorio |cognome=Anedda |titolo= Affascinante civiltà protosarda |rivista=L'Unione Sarda |anno=1949 |mese=luglio}}
* {{cita pubblicazione |nome=Vittorio |cognome=Anedda |titolo=Dalla Sardegna. Un nuovo gigantesco nuraghe |rivista=Il Giornale d'Italia |anno=1922 |mese=agosto}}
* {{cita pubblicazione |nome=Vittorio |cognome=Anedda |titolo=Per il nuraghe Arrubiu di Orroli |rivista=Il Giornale d'Italia |anno=1922 |mese=agosto}}
 
==Voci correlate==
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*[[Giovanni Lilliu]]
*[[Ercole Contu]]
 
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Orroli]]