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{{NN|aziende cinematografiche|luglio 2019|Tra l'altro una fonte delle poche presenti è un blog amatoriale (defunto) che riporta a tutt'altro argomento!}}
{{Azienda
|nome = Società Italiana Cines
|nazione = ITA▼
|forma societaria =
▲|nazione=ITA
|data fondazione = 1º aprile 1906
|forza cat anno = 1906
|luogo fondazione = [[Roma]]
|fondatori = ▼
|data chiusura =
|causa chiusura =
▲|fondatori=
|sede = [[Roma]] e [[Bologna]]▼
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|gruppo = Persiani Editore (ex New Media Entertainment)
▲|sede=[[Roma]] e [[Bologna]]
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▲*[[Paolo Emilio Persiani]], Presidente
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▲|fatturato=
|anno dipendenti =
}}
La '''Società Italiana Cines''' è stata una casa cinematografica specializzata nella produzione e distribuzione di film.
==
=== La Cines ===
La Cines sorse a [[Roma]] il 1º aprile del [[1906]] dalla trasformazione in società anonima della ''[[Alberini & Santoni|Alberini & Santoni, manifattura di soggetti e films cinematografiche]]'', nata nel [[
Costituita con un capitale iniziale di 250.000 [[lire]], aveva la finalità di produrre pellicole, fabbricare apparecchi e commerciare in tutti gli accessori relativi alla [[cinematografia]], [[fotografia]] e tecniche affini. Tutti i poteri della società erano concentrati nelle mani del facoltoso ingegnere romano [[Adolfo
Nell'estate [[1906]], il regista francese [[Gaston Velle]], proveniente dalla ''[[Pathé]]'' di [[Parigi]] dove lavorava da due anni, accompagnato dagli scenografi [[Dumesnil]] e Vasseur e dall'operatore Vauzèle, specialista in trucchi, giunse alla Cines. Furono realizzate quell'anno ''La Malia dell'oro'', ''Pierrot innamorato'' e ''Viaggio in una stella''.
Nel [[1907]] cominciò la sua attività di regista [[Mario Caserini]], entrato alla Cines come attore, mentre Velle, nella seconda metà dell'anno, tornava a [[Parigi]]. La Cines iniziò a specializzarsi nella produzione storica e in costume con ''[[Il fornaretto di Venezia (film 1907)|Il fornaretto di Venezia]]'', ''[[Otello]]'', ''[[Garibaldi (film 1907)|Garibaldi]]''. Nel [[1908]] entrò a far parte della direzione
[[File:Image edited.jpg|thumb|
Guazzoni ottenne il primo personale successo con ''Brutus'' nel [[1910]], proprio negli anni in cui anche la Cines aveva dovuto affrontare la grande crisi che aveva colpito tutte le Case cinematografiche europee e americane, dovuta a varie cause, tra cui una sovrapproduzione, qualitativamente mediocre, non più tollerata da un pubblico fattosi assai esigente.
Cessati i grandi guadagni, il [[Banco di Roma]] delegò il barone [[Alberto Fassini]] a liquidare lo stabilimento. Egli invece lo riorganizzò nominandosi direttore generale nel [[consiglio di amministrazione]], fu nominato presidente Ernesto
Da allora la Cines riuscì a garantire agli esercenti italiani e stranieri un rifornimento settimanale di 1 [[dramma]] (600 m circa), 1 [[commedia]], 2
Nel [[1911]] la ''Società Italiana Cines, Anonima, sede a Roma, capitale versato £ 3.000.000'', figurava nel catalogo generale ufficiale dell'Esposizione internazionale dell'industria e del lavoro di Torino alla voce « [[Seta artificiale]] », e dichiarava i seguenti stabilimenti:
* [[Roma]]: Manifattura cinematografica;
* [[Padova]]: Fabbricazione seta artificiale e prodotti affini (con a capo l'ingegnere
* [[Vigodarzere]]: Fabbricazione pellicole sensibili, applicazioni del collodio e prodotti affini.
** Filiali: [[Parigi]], [[Londra]], [[Barcellona]], [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Berlino]]. Agenzie: [[New York]], [[Rio de Janeiro]], [[Buenos Aires]], [[Caracas]], [[Sydney]], [[Yokohama]], [[Hong Kong]], [[Il Cairo]].
La Cines fu quindi la prima
Nel 1911 la Cines vinse il 2º premio per la categoria artistica al ''Concorso internazionale di cinematografia'' bandito
Durante la guerra italo-turca, nell'intento di far cosa gradita ai combattenti in Libia e alle loro famiglie, un operatore della Cines, [[Silvio Cocanari]], girò in molte città italiane brevi documentari, fotografando numerosi gruppi di famiglie riuniti all'aperto, affinché i soldati, alla proiezione, avessero l'illusione di riconoscere i loro parenti lontani.
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Nel [[1913]], col ''[[Quo vadis? (film 1913)|Quo vadis?]]'' di [[Enrico Guazzoni]], costato alla Casa 60.000 lire, la Cines raggiunse uno dei primi posti tra le società produttrici del mondo, confermando la propria eccellenza con ''[[Marcantonio e Cleopatra]]'' (pure questo di Guazzoni), che le costò 300.000 lire, somma recuperata con la sola cessione del film all'esercizio inglese per la durata di un anno. Nello stesso 1913, accettò di lavorare per la Cines l'allora celebre attrice di teatro [[Hesperia (attrice)|Hesperia]].
La Cines realizza una serie di 12 documentari dedicati all'Italia e prodotti per far conoscere all'estero le località turistiche: [[Ascoli Piceno]], [[Assisi]]<ref>{{cita web|titolo= Videoteca Patucca|url= https://m.youtube.com/watch?v=FEEeWVDlW0s}}</ref>, [[Capri (Italia)|Capri]], [[Amalfi]], [[Salerno]], [[Manfredonia]], [[Calabria]], [[Castrovillari]], [[Laino]], [[Sicilia]] e [[Sardegna]]. Il filmato relativo alla località
Nello stesso anno la Cines bandì un
Nel [[1918]] il barone Fassini lasciò la direzione generale della Cines e si dimise dal consiglio d'amministrazione. Nel [[1919]] la Cines entrò a far parte dell'[[Unione Cinematografica Italiana]] e nel [[1921]] cessò ogni attività.
=== Cines-Pittaluga ===
[[File:La segretaria privata.jpg|upright=1.3|thumb|[[Elsa Merlini]] in una scena del film ''[[La segretaria privata]]'' negli studi sonori della Cines ([[1931]])]]
Nel [[1929]] il produttore-esercente-noleggiatore [[Stefano Pittaluga]], forte degli incoraggiamenti e delle sovvenzioni governative, acquistò i teatri di posa di via Veio e l'anno successivo ripristinò la marca Cines. Il primo [[film]] sonoro della rinascita cinematografica italiana, ''[[La canzone dell'amore]]'' ([[1930]]), portava l'antica gloriosa etichetta. Alla morte di Pittaluga (
==== Le produzioni documentaristiche del 1932-33 ====
La politica di Emilio Cecchi porta la Cines ad investire anche nel settore del cinema documentaristico. La casa di produzione, tra il [[1930]] e il [[1931]], sotto Pittaluga, già aveva prodotto una quarantina di documentari soprattutto come sperimentazione del sonoro (''Armonie di Sicilia'', ''Canti di Romagna'', ''Melodie argentine'', ''Sinfonie di nuvole''). ''Campane d'Italia'' di [[Mario Serandrei]] e ''Il presepe'' di [[Ferdinando Maria Poggioli]] si distinguono però da tutti gli altri per la ricercatezza del montaggio, l'illuminazione e i movimenti di macchina.
[[File:Studi Cines.jpg|upright=1.3|thumb|Gli Studi cinematografici CINES a Roma nel [[1931]]]]
La produzione di documentari del 1932-33 invece, che si affianca a quella più "tecnica" e monocorde del [[Istituto Luce|Luce]], fa parte della ricerca del nuovo stile che porti ad un possibile rinnovamento del cinema italiano (chiamato in quel periodo ''rinascita''). Cecchi pensa quindi che il documentario e la sceneggiatura siano i settori cruciali per la creazione di questo nuovo stile, dove entrano in gioco quelli che egli considera i punti deboli del cinema italiano: l'osservazione della realtà e la capacità di racconto<ref>Alessandro Faccioli (a cura di), ''Schermi di regime: Cinema italiano degli anni trenta: la produzione e i generi'', Marsilio, 2010, pag. 65</ref>. Un progetto definito e mirato, destinato anche ad offrire ai giovani registi il banco di prova per sperimentarsi con la macchina da presa prima di passare al lungometraggio<ref>Orio Caldiron (a cura di), ''Storia del cinema italiano, vol. 5'', Bianco&Nero, 2006, pp. 8-10.</ref>.
I cortometraggi vengono numerati da 1 a 17 e comprendono: ''[[Assisi (film 1932)|Assisi]]'' di [[Alessandro Blasetti]], ''[[Tarquinia (film)|Tarquinia]]'' di [[Carlo Ludovico Bragaglia]], ''[[Moli romane]]'' e ''[[Bacini di carenaggio a Genova]]'' di [[Stefano Bricarelli]], ''[[Fori imperiali (film)|Fori imperiali]]'' di [[Aldo Vergano]], ''[[Paestum (film)|Paestum]]'' e ''[[Impressioni siciliane]]'' di [[Ferdinando Maria Poggioli]], ''[[Cantieri dell'Adriatico]]'' di [[Umberto Barbaro]], ''[[Zara (film)|Zara]]'' di [[Ivo Perilli]], ''[[Il ventre della città]]'' di [[Francesco Di Cocco]], ''[[Miniere di Cogne - Val d'Aosta]]'' di [[Marco Elter]], ''[[Aeroporto del Littorio (film)|Aeroporto del Littorio]]'' di [[Giorgio Simonelli]], ''[[Littoria (film)|Littoria]]'' e ''[[Mussolinia di Sardegna (film)|Mussolinia di Sardegna]]'' di [[Raffaello Matarazzo]], ''[[Orvieto (film)|Orvieto]]'' di [[Vincenzo Sorelli]], ''[[Visioni del Garda - Il Vittoriale]]'' e ''[[Primavera sul Garda]]'' di [[Gabriellino D'Annunzio]].
Nel [[1934]] la Cines viene rilevata dalla [[ICAR (casa editrice)|ICAR]], che produce «un soggetto di [[Umberto Barbaro]] ''[[Seconda B]]'' e ne affida la regia a [[Goffredo Alessandrini]]».<ref>{{cita pubblicazione |nome=Gian Piero |cognome= Brunetta|titolo= Storia del cinema italiano| |editore=Editori Riuniti |città=Roma |volume=Volume secondo |numero=2 |anno=1993, seconda edizione rivista e accresciuta |mese=maggio |p=232}}</ref>
Il 9 febbraio [[1942]] fu concesso il [[nulla osta]] per la ricostruzione della Cines, affidata al produttore [[Guido Oliva]]. La terza Cines aveva carattere eminentemente statale, e integrava, nel campo della produzione, l'attività dell'[[Ente Nazionale Industrie Cinematografiche|E.N.I.C.]], che provvedeva al noleggio tramite un proprio circuito di sale. La produzione della "terza" Cines tra il [[1942]] ed il [[1943]] ebbe una certa risonanza, e comprese film come ''[[La bella addormentata (film 1942)|La bella addormentata]]'', ''[[Avanti c'è posto]]'', ''[[Quattro passi fra le nuvole]]'', ''[[Harlem (film)|Harlem]]'', ''[[Fuga a due voci]]'', ''[[Sorelle Materassi (film)|Sorelle Materassi]]'', ''[[Enrico IV (film 1943)|Enrico IV]]'', ''[[La locandiera]]'', ''[[Il cappello da prete]]''. Dopo l'[[8 settembre 1943]] la Cines fu trasferita a [[Venezia]] dai fascisti [[repubblichini]] e produsse alcuni film nel [[1944]] negli stabilimenti della [[Giudecca]] nel cosiddetto [[Cinevillaggio]] (o [[Cinevillaggio|Cineisola]]).▼
=== Le ricostituzioni ===
Nell'estate [[1949]] la Cines è stata nuovamente ricostituita, su basi eminentemente statali, diretta da [[Carlo Civallero]] fino al novembre del [[1955]] e in seguito da [[Aldo Borelli]]; questa "quarta" Cines ha prodotto fra il [[1950]] ed il [[1955]] i seguenti film: ''[[Due mogli sono troppe]]'', ''[[È più facile che un cammello...]]'', ''[[L'edera (film 1950)|L'edera]]'', ''[[La città si difende]]'', ''[[Il brigante di Tacca del Lupo]]'', ''[[Altri tempi (film 1952)|Altri tempi]]'', ''[[La voce del silenzio (film 1953)|La voce del silenzio]]'', ''[[Tempi nostri]]'', ''[[Amici per la pelle (film 1955)|Amici per la pelle]]'', oltre a numerose coproduzioni con case francesi e film in compartecipazione con altre case italiane.▼
▲Il 9 febbraio [[1942]] fu concesso il [[nulla osta]] per la ricostruzione della Cines, affidata al produttore [[Guido Oliva]]. La terza Cines aveva carattere eminentemente statale, e integrava, nel campo della produzione, l'attività dell'[[Ente Nazionale Industrie Cinematografiche|E.N.I.C.]], che provvedeva al noleggio tramite un proprio circuito di sale. La produzione della "terza" Cines tra il [[1942]] ed il [[1943]] ebbe una certa risonanza, e comprese film come ''[[La bella addormentata (film 1942)|La bella addormentata]]'', ''[[Avanti c'è posto]]'', ''[[Quattro passi fra le nuvole]]'', ''[[Harlem (film)|Harlem]]'', ''[[T'amerò sempre (film 1943)|T'amerò sempre]]'' (remake del [[T'amerò sempre (film 1933)|film omonimo di dieci anni prima]]), ''[[Fuga a due voci]]'', ''[[Sorelle Materassi (film)|Sorelle Materassi]]'', ''[[Enrico IV (film 1943)|Enrico IV]]'', ''[[La locandiera]]'', ''[[Il cappello da prete]]''. Dopo l'[[8 settembre 1943]] la Cines fu trasferita a [[Venezia]] dai
▲Nell'estate [[1949]] la Cines è stata nuovamente ricostituita, su basi eminentemente statali, diretta da [[Carlo Civallero]] fino al novembre del [[1955]] e in seguito da [[Aldo Borelli]]; questa "quarta" Cines ha prodotto fra il [[1950]] ed il [[1955]] i seguenti film: ''[[Due mogli sono troppe]]'', ''[[È più facile che un cammello...]]'', ''[[L'edera (film 1950)|L'edera]]'', ''[[La città si difende]]'', ''[[Il brigante di Tacca del Lupo]]'', ''[[Altri tempi (film 1952)|Altri tempi]]'', ''[[La voce del silenzio (film 1953)|La voce del silenzio]]'', ''[[Tempi nostri]]'', ''[[Amici per la pelle (film 1955)|Amici per la pelle]]'', oltre a numerose coproduzioni con case francesi e film in compartecipazione con altre case italiane. Successivamente a questo glorioso periodo la Cines cessò l'attività cedendo a terzi i diritti sui film prodotti.
La Cines è stata
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Riccardo Redi]], ''La Cines. Storia di una casa di produzione italiana'', Persiani Editore, Bologna 2009.
*[[Aldo Bernardini (storico del cinema)|Aldo Bernardini]], ''Le imprese di produzione del cinema muto italiano'', Bologna, Persiani, 2015, ISBN 978-88-98874-23-1
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Cinema italiano]]
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[[Categoria:Cinema a Roma]]
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