Francesco Maria Barracu: differenze tra le versioni
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|immagine = Francesco Maria Barraccu.jpg
|carica = [[Sottosegretario]] alla Presidenza del [[Consiglio dei ministri]] della [[Repubblica Sociale Italiana]]
|mandato =
|vice =
|predecessore = ''carica creata''
|successore = ''carica abolita''
|coalizione =
|primoministro = [[Benito Mussolini]]
|partito = [[Partito Nazionale Fascista]] <br/> (fino al 1943) <br/> [[Partito Fascista Repubblicano]] <br/> (
|titolo di studio =
|mandatofine = 25 aprile 1945
|carica2 = [[Consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni]]
|sito2 = {{Deputati Regno}}
|legislatura2 = {{NumLegRegno|D|XXX}}
|mandatoinizio = 23 settembre 1943
|professione = Militare, politico
}}
{{
|Nome =
|Immagine = Francesco Maria Barracu in divisa Battaglione Volontari di Sardegna.jpg
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 1º novembre
|Nato_a
|Data_di_morte = 28 aprile
|Morto_a = [[
|Cause_della_morte = [[Fucilazione]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = {{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|21}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] <br/> {{simbolo|War flag of the Italian Social Republic.svg|21}} [[Repubblica Sociale Italiana]]
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of Italy (1860).svg|21}} [[Regio Esercito]] <br/> {{simbolo|War flag of the Italian Social Republic.svg|21}} [[Esercito Nazionale Repubblicano]]
|Arma = [[Arma di Fanteria|Fanteria]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità = [[Battaglione volontari di Sardegna "Giovanni Maria Angioy"]]
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|Ferite = Perdita di un occhio
|Comandanti =
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]] <br/> [[Guerra d'Etiopia]] <br/> [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna di Libia (1913-1921)]]
|Battaglie =
|Comandante_di = III Battaglione Dubat
|Decorazioni = [[#Onorificenze|vedi qui]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
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|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
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|LuogoNascita = Santu Lussurgiu
|GiornoMeseNascita = 1º novembre
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Dongo
|GiornoMeseMorte = 28 aprile
|AnnoMorte = 1945
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|Attività2 = militare
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato un militare italiano, combattente nella [[prima guerra mondiale]] e nella [[guerra d'Etiopia]], membro del [[Partito Nazionale Fascista]] sin dal 1921, giornalista, e infine esponente di spicco del Governo della [[Repubblica Sociale Italiana]]. Fu catturato con [[Benito Mussolini]] mentre si dirigevano verso la Valtellina, venendo quindi fucilato dai partigiani, che ne esposero il cadavere a [[piazzale Loreto]] a Milano
}}
== Biografia ==
Nacque a [[Santu Lussurgiu]] il 1º novembre 1885, figlio di Antonio e Maria Paola Motzo. Nella [[prima guerra mondiale]], come tenente di fanteria del [[Regio esercito]], perse il braccio destro e fu fatto prigioniero degli austriaci. Dopo uno scambio di prigionieri, prestò servizio in [[Libia]]. Smobilitato il 31 agosto del [[1921]] quale mutilato di guerra, si iscrisse quell'anno al [[Partito Nazionale Fascista]], all'interno del quale ottenne diversi incarichi, tra cui quello di Presidente del Fascio della [[Sardegna]].
Dall'ottobre 1935 partecipò alle operazioni militari in [[Africa Orientale Italiana|Africa Orientale]] durante la [[guerra d'Etiopia]] come capitano del [[Regio Corpo Truppe Coloniali]], e nel dicembre 1936 fu comandante del III battaglione [[Dubat]]. Durante il conflitto perse un occhio, a seguito delle ferite ricevute il 3 marzo 1937, in un'azione di rastrellamento. Tornato in patria fu insignito della [[medaglia d'oro al valor militare]]. Si dedicò poi al giornalismo soprattutto su questioni coloniali. Nel 1941-42 fu segretario federale del PNF di Bengasi (Cirenaica), dove ottenne una medaglia d'argento al V.M. e successivamente di Catanzaro.
Dopo l'[[armistizio di Cassibile]], seguì [[Benito Mussolini]] e partecipò alla fondazione della [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), contribuendo a convincere il maresciallo [[Rodolfo Graziani]] ad assumere il ministero della Difesa Nazionale. Nominato
[[File:Grave Francesco Maria Barracu.jpg|thumb|Tomba di Francesco Maria Barracu nel Campo X del Cimitero Maggiore di Milano]]▼
Durante la prima riunione del neonato [[Partito Fascista Repubblicano]] attaccò duramente il segretario [[Alessandro Pavolini]] e il ministro [[Guido Buffarini-Guidi]], supplicando invano
Dopo la celebre riunione alla sede arcivescovile del [[Alfredo Ildefonso Schuster|cardinale Schuster]] (cui partecipò), il 25 aprile 1945 seguì Mussolini nella sua fuga verso il [[lago di Como]], ma fu preso prigioniero insieme ad altri [[Gerarca|gerarchi]] a [[
== Onorificenze ==
Francesco Barracu: capitano in s.p.e III battaglione arabo - somalo V rag. bande
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal - old style BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione= ''Espressione purissima del forte popolo sardo, superba figura di combattente e di valore leggendario, che non misura il pericolo ed il rischio se non per meglio affrontarli, che ha al suo attivo una lunga serie di azioni belliche ardimentose, condotte e risolte sempre brillantemente. Durante la campagna italo etiopica, assunto il comando di un reparto dubat, ha saputo avvincere i suoi uomini alla sua volontà eroica e guidarli, di vittoria in vittoria, in numerosi durissimi combattimenti. Incaricato di effettuare una ardita azione punitiva contro una cabila Ogaden, che faceva causa comune con gli abissini, coi soli 300 suoi dubat svolgeva un'operazione genialmente concepita ed audacemente condotta, che liberava il fianco sinistro delle nostre truppe del settore Ogaden, da una seria minaccia e fruttava il copioso bottino di un migliaio di fucili, 2500 cammelli e 1500 bovini. Durante la battaglia dell'Ogaden, col suo reparto d'invincibili dubat, confermava le sue elette doti di comandante e di valore personale e, per quanto ferito alla gola, rimaneva al posto d'onore contribuendo efficacemente al successo delle operazioni. Nella dura giornata di Uara Combo (3 marzo 1937) rimaneva gravemente ferito all'occhio sinistro, e benché conscio che il trascurare la ferita avrebbe potuto significare, come avvenne, la perdita dell'occhio stesso, rifiutava di farsi ricoverare all'ospedale e rimaneva col suo reparto fino ad operazioni ultimate. Al suo comandante che lo invitava a recarsi all'ospedale, rispondeva fra l'altro: "So di aver perduto un occhio. Non importa. Sono pronto ancora a ricominciare". Il suo eroismo è stato spesso apprezzato ed ammirato anche dal nemico. Ogaden-Hararino-Bale, marzo [1937''.<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13806|titolo=Sito web della Presidenza della Repubblica}}</ref>
|data=Regio Decreto 24 aprile 1939.<ref>Registrato alla Corte dei conti li 20 marzo 1939, registro 4 Africa Italiana, foglio 242.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Comandante di un sottogruppo dubat impiegato in operazioni sul fronte, dava continuo esempio di sprezzo del pericolo. Attaccato sul fianco durante la marcia su Bircut da un gruppo di duecento abissini li respingeva con azione di movimento e di fuoco coordinando l'impiego di un plotone di carri d'assalto. Contrattaccato in forze manteneva la posizione consentendo l'avanzata indisturbata della testa d'avanguardia. Distintosi anche nei combattimenti di Gianagobò e di Bircut dove rimaneva leggermente ferito. Bircut, 16 aprile 1936''.
|data=Regio Decreto 14 agosto 1936.<ref>Registrato alla Corte dei conti il 14 ottobre 1936, registro 16 colonie, foglio 336.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Ardito e valoroso ufficiale, medaglia d'oro al valor militare per la conquista dell'Impero, chiedeva ed otteneva di partecipare volontariamente all'attuale campagna, rinunciando all'invalidità derivatagli dalla mutilazione. Calmo, sereno, pieno d'entusiasmo, fu sempre il primo in ogni rischiosa azione. Quale federale di Bengasi, nel corso di numerose azioni di bombardamento e mitragliamento effettuata dal nemico, sprezzante dell'offesa avversaria, accorreva per primo sui luoghi maggiormente colpiti per prodigare la sua efficace azione di soccorso e conforto, riuscendo col suo imperturbabile contegno ad infondere serena fiducia e incitamento alla resistenza. Fulgido esempio di alte virtù militari, di elevato spirito di abnegazione e di sereno sprezzo del pericolo. A.S., settembre-dicembre 1940''.
|data=Regio Decreto 19 febbraio 1942.<ref>Registrato alla Corte dei conti il 21 marzo 1942, registro 9 guerra, pag.258.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Comandante di un sottogruppo dubat in esplorazione sulla fronte di una colonna operante con perizia ed ardimento, condusse i suoi uomini all'attacco di forte posizione occupata da numerosi ribelli, conquistandola rapidamente. Contrattaccato da forze numericamente superiori, malgrado le gravi perdite e la deficienza di munizioni, resistette tenacemente fino all'arrivo del battaglione di avanguardia, animando i suoi uomini con l'esempio. Uara Comba, 3 marzo 1937''.
|data=Regio Decreto 24 ottobre 1938.<ref>Registrato alla Corte dei conti il 13 gennaio 1939, registro 1 Africa Italiana, foglio 175.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Medaglia d'oro dell'A.O.I., federale di Bengasi, continuamente esposto all'offesa del nemico, con generoso slancio e serena coscienza della propria missione, portava alle truppe la sua elevata parola di fede. Durante la critica fase di ripiegamento, si adoperava incessantemente all'assistenza dei civili, contribuendo validamente all'ordinato deflusso dei profughi. Esempio di dedizione alla Patria, di sacrificio e sprezzo del pericolo. Fronte della Marmarica, 19 novembre-20 dicembre 1940''.
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine=MeritoMilitare.png
|nome_onorificenza=Croce al
|collegamento_onorificenza=
|motivazione=
}}
Riga 105 ⟶ 138:
|motivazione=
}}
▲[[File:Grave Francesco Maria Barracu.jpg|thumb|Tomba di Francesco Maria Barracu nel Campo X del Cimitero Maggiore di Milano]]
== Nella cultura di massa ==
=== Filmografia ===
Nel film del [[1974]] ''[[Mussolini ultimo atto]]'', diretto da [[Carlo Lizzani]], Barracu è interpretato da [[Andrea Aureli]].
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Repubblica Sociale Italiana]]
* [[Piazzale Loreto]]
* [[Battaglione volontari di Sardegna "Giovanni Maria Angioy"|Battaglione Angioy]]
* [[Giovanni Mercati (militare)]]
* [[Domenico Raimondo]]
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|autore=|url=http://www.combattentiliberazione.it/movm-dal-1935-al-7-sett-1943/barracu-francesco|titolo=Barracu, Francesco|accesso=31 gennaio 2023|editore=|sito=Combattenti Liberazione|cid=as}}
*{{cita web|autore=|url=https://www.movm.it/decorato/barracu-francesco-maria/|titolo=Barracu, Francesco Maria|accesso=31 gennaio 2023|editore=|sito=MOVM|cid=aa}}
{{Governo della RSI}}
{{Portale|biografie|fascismo|guerra}}
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]
[[Categoria:Militari italiani della guerra italo-etiopica]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Militari italiani della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Personalità della Repubblica Sociale Italiana]]
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero maggiore di Milano]]
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
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