Arbus (Italia): differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
| Nome = Arbus
| Nome ufficiale = {{lingue|it}}Arbus<br />{{lingue|sc}}Àrbus
| Panorama = Arbus - panoramio.jpg
| Didascalia =
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| Grado amministrativo = 3
| Divisione amm grado 1 = Sardegna
| Divisione amm grado 2 = SudMedio SardegnaCampidano
| Amministratore locale = AntonioPaolo EccaSalis
| Partito = [[listaLista civica]]
| Data elezione = 3113-56-20152022
| Data istituzione =
| Altitudine = 311
| Abitanti = 6214
| Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2018.
| Aggiornamento abitanti = 30-06-2018
| Sottodivisioni = [[Ingurtosu]], [[Montevecchio]] (condivisa con il comune di [[Guspini]]), Sant'Antonio di Santadi, [[Gennamari]], [[Torre dei Corsari]], Pistis, Gutturu Flumini, Funtanazza, Portu Maga, Porto Palma, Bau (Is Arenas), Scivu, Pitzinurri, Naracauli, Sa Perda Marcada, Bidderdi, [[Dune di Piscinas]]
| Divisioni confinanti = [[Fluminimaggiore]] (CI), [[Gonnosfanadiga]], [[Guspini]], [[Terralba]] ([[provincia di Oristano|OR]])
| Targa = VS
| Targa = SU<ref>Sigla provvisoria definita dal Consiglio di Stato con [https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=MS4GW3EAG53B6SWNLIG4VFLPUA parere n° 1264 del 30 maggio 2017], in attesa di recepimento nella tabella allegata al Regolamento del codice della strada</ref>
| Zona sismica = 4
| Gradi giorno = 1402
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| PIL =
| PIL procapite =
| Mappa = Map of comune of Arbus (province of SouthMedio SardiniaCampidano, region Sardinia, Italy) - 2016.svg
| Didascalia mappa = Posizione del comune di Arbus<br/>nella provincia del SudMedio SardegnaCampidano
}}
 
'''Arbus''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:6214Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia del SudMedio SardegnaCampidano]].
 
CentroIl agro-pastoralecentro, conosciutosituato persu leun localitàcostone balnearidel dellacomprensorio del [[CostaMonte Verde (Italia)|Costa VerdeLinas]] e perdiviso ladal frazionemonte distesso [[Ingurtosu]]dalla (le''Piana cuidi miniereArbus'', dismesseè sonoprincipalmente parteconosciuto delper [[parcole geominerariolocalità storicobalneari eddella ambientale[[Costa della SardegnaVerde]]), èla una apprezzata meta turistica nel periodo primaverile ed estivo. Lacui spiaggia principale, quella di ''Piscinas'', comprende [[Dune di Piscinas|uno dei sistemi di dune]] più grandi d'Europa<ref>{{cita pubblicazione|autore= Domenico Ruiu|coautori= Egidio Trainito|anno= 2008|mese= dicembre|titolo= La costa|rivista= Appunti sul territorio|volume= 6|pp= 6-7|url= http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/documents/20081201_Quaderno_Natura_n._6.pdf|accesso= 26 giugno 2016|cid= Piscinas}}</ref> e per le frazioni di [[Ingurtosu]] e [[Montevecchio]], eredità del [[Storia mineraria della Sardegna|periodo rigoglioso nel XIX e XX secolo di estrazione mineraria]], le cui miniere dismesse sono attualmente parte del [[parco geominerario storico ed ambientale della Sardegna]].
 
Esso è rinomato anche per la [[Nera di Arbus|pecora Nera di Arbus]], [[Lista di razze ovine|razza ovina]] autoctona, da cui si ricava il latte e i suoi derivati inseriti nell'elenco dei [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|Prodotti agroalimentari tradizionali (P.A.T.)]] e per l{{'}}''[[Resolza#Arburesa|Arburesa]]'', uno dei modelli del tipico [[Coltello#Coltello pieghevole o a serramanico|coltello a serramanico]] sardo.
 
== Geografia fisica ==
===Territorio===
[[File:Monte-arcuentu.jpg|thumb|left|Monte Arcuentu]]
La zona di Arbus si può individuare nella parte sud-occidentale della [[Sardegna]] ed è costituita da un gruppo di rilievi montuosi che culminano a sud con il [[monte Linas]] ({{formatnum:1236}} [[Livello del mare|m s.l.m.]]) e a nord con il [[monte Arcuentu]] (785 [[Livello del mare|m s.l.m.]]). Si tratta del Massiccio Paleozoico Sardo che è composto di rocce prevalentemente cristalline, rappresentate da un nucleo granitico ricoperto da un mantello di scisti silurici: questi peraltro sono stati in più parti asportati dall'erosione che ha messo così allo scoperto la roccia sottostante in corrispondenza di una vasta area sia intorno ad Arbus, sia in prossimità dei centri di [[Guspini]] e [[Gonnosfanadiga]].
Localizzato nella parte sud-occidentale dell'isola, il territorio del comune di Arbus insiste su un gruppo di rilievi montuosi che culminano a sud con il [[monte Linas]] ({{formatnum:1236}} [[Livello del mare|m s.l.m.]]) e a nord con il [[monte Arcuentu]] (785 [[Livello del mare|m s.l.m.]]), vetta più elevata del territorio arburese. Dal punto di vista geologico è schematicamente caratterizzato da rocce scistose del basamento paleozoico intruse, in regime post-collisionale, da magmi granodioritici e granitici costituenti il plutone di Arbus<ref>{{chiarire|Secchi et al., 1991|servono i riferimenti bibliografici precisi}}</ref>. Dati radiometrici U/Pb su zirconi delle granodioriti (Punta Ruinas presso Genna Scirìa), suggeriscono per il plutone di Arbus un'età di 304 Ma riferibile quindi al Carbonifero superiore<ref>{{chiarire|Cuccuru et al., 2016|servono i riferimenti bibliografici precisi}}</ref>). Tale basamento è coperto a nord del territorio, da sequenze di lave e brecce andesitiche del complesso vulcanico Cenozoico dell'Arcuentu.
L'intrusione granitica ercinica, oltre a costituire l'impalcatura rigida della Sardegna della zona in esame, ha favorito la formazione di giacimenti minerari piombo-zinciferi che si sono depositati in filoni, influendo nel tempo, sulle condizioni economiche, conseguenza dello sfruttamento da parte dell'uomo.
Il plutone di Arbus ha favorito almeno in parte la formazione di sistemi filoniani prevalentemente mineralizzati a Pb e Zn e (a sud) a Ni e Co, influendo nel tempo, costituendo dall'Ottocento sino a pochi decenni or sono, una risorsa economica di prim'ordine.
Il territorio comunale arburese si estende per 26.716 ettari ed è il terzo della [[Sardegna]] per superficie, secondo solo a quelli del comuni di [[Sassari]] e di [[Olbia]]. Posto sulla costa sud-occidentale, costituisce con il [[Capo Frasca]], l'estremo sud del [[golfo di Oristano]].
Il territorio comunale arburese si estende per {{formatnum:26716}} ettari ed è il terzo della [[Sardegna]] per superficie, secondo solo a quelli del comuni di [[Sassari]] e di [[Olbia]]. Posto sulla costa sud-occidentale, costituisce con il [[Capo Frasca]], l'estremo sud del [[golfo di Oristano]].
[[File:ArbusScivu.jpg|thumb|left|Scivu]]
 
Ubicato a valle del passo Genna 'e Frongia, è circondato da una splendidasuggestiva cornice di monti e da una rigogliosa pineta comunale de ''"Sa Conca 'e s'ollastu"'' e de ''"Conca 'e mallu"''.
Fanno parte del territorio, lail [[catena montuosa]]massiccio del [[monte Arcuentu]] e i monti circostanti, i quali dividono il Medio Campidano dal mare; un settore collinare intermedio con le zone minerarie di [[Ingurtosu]], [[Montevecchio]] e [[Gennamari]], che degrada verso il mare; la fascia costiera che si estende per circa 47&nbsp;km di lunghezza, da capo Frasca a nord, fino a [[capo Pecora]] a sud e comprende la [[Costa Verde (Italia)|Costa Verde]] situata fra Piscinas e Funtanazza.
 
A Torre di Flumentorgiu (Torre dei Corsari nell'accezione turistica) e Pistis la costa è in prevalenza bassa e sabbiosa. A [[Dune di Piscinas|Piscinas]] e a Scivu si trova uno dei pochi [[Deserto|deserti]] esistenti in [[Europa]],possono conammirare [[Duna|dune]] sabbiose che raggiungonoraggiungendo un'altezza di 100&nbsp;m circa, ovverosono le dune più alte d'Europa. A [[Capo Pecora]] la costa è rocciosa, ricca di rocce [[Granito|granitiche]].
 
L'entroterra arburese è ricco di zone minerarie, antico ricordo della principale attività economica del luogo: la zona è sempre stata conosciuta come sito di estrazione mineraria, sfruttata già dai [[Fenici]] e, diventata zona industriale, fu trasformata in area di insediamento urbano per tutti coloro che lavoravano nelle miniere.
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==Origini del nome==
Il [[toponimo]] Arbus ha un'[[etimologia]] incerta. Il linguista [[Massimo Pittau]] nel 2013 indicò nel suo volume ''I toponimi della Sardegna meridionale'' una chiara corrispondenza con l'aggettivo plurale ''arbus'' che in [[lingua sarda campidanese]] significa ''bianchi'' e che deriva a sua volta dall'aggettivo plurale in [[lingua latina]] ''albus'', con medesimo significato. Allo stesso tempo però non gli fu chiara la spiegazione di tale accostamento tra l'abitato e il colore. La sua teoria più verosimile fu che dal momento che in Sardegna è presente il cognome Arbus, che significa «bianchi di carnagione o di capelli», è lecito pensare che nel toponimo ci sia un riferimento a ''is Arbus'', cioè agli originari proprietari di un [[furriadroxiu]], cioè una cascina, attorno al quale si sviluppò successivamente il villaggio.<ref name=pittau>{{cita libro|nome=Massimo|cognome=Pittau|titolo=I toponimi della Sardegna meridionale|editore=EDES|città=Sassari|anno=2013|url=http://www.pittau.it/Sardo/top_sard_meridionale.html}}</ref>
Il [[toponimo]] Arbus ha un'[[etimologia]] incerta<ref>Lo stesso Vaquer (cit.), dopo inutili ricerche, si limita a riferire solo alcune ipotesi, senza supporto di documentazione certa.</ref>:
* una prima congettura fa risalire il nome ad ''albus'' ("bianco"), riferito forse alla presenza di massicci di granito di colore bianco. Al riguardo Pietro Vidal nelle sue opere attribuisce proprio al villaggio il nome di ''Albus'' e nomina i suoi abitanti "albesi";
* una seconda ipotesi si rifà ad ''arburis'', per l'abbondanza di alberi che in passato avrebbe caratterizzato il territorio;
* secondo un'ultima ipotesi il termine deriverebbe da ''arabus'', con riferimento alle orde saracene che un tempo avrebbero invaso le coste.
 
Già nel 1895 lo studioso Giuseppe Vaquer, nativo di [[Villasor]] ma trapiantato ad Arbus, scrisse un libro sul suo paese d'adozione e provò a dedurne l'etimologia<ref name=vaquer>{{cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Vaquer|titolo=Arbus|editore= Tip-Lit. Commerciale.|città=Cagliari|anno=1895|url=http://www.pittau.it/Sardo/top_sard_meridionale.html}}</ref>. Anche lui collegò senza alcun dubbio il nome all'aggettivo ''bianco'', con le medesime motivazioni del Pittau, e provò a darne una spiegazione, senza però il supporto di documentazione certa e da lui stesso definite "congetture"<ref>{{cita web|url=http://www.comunediarbus.gov.it/la-storia.html|titolo=Comune di Arbus - La storia|accesso=18 settembre 2020|dataarchivio=19 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200919091536/http://www.comunediarbus.gov.it/la-storia.html|urlmorto=sì}}</ref>. La sua ipotesi più probabile fu il riferimento alla presenza di massicci di granito di colore bianco o alle cime innevate essendo Arbus il paese più in alto altimetricamente della zona, ma già meno probabile vista la scarsa frequenza di nevicate nell'abitato e della breve permanenza di neve sulle stesse montagne. Ancora meno supporto hanno le teorie relative ad una corrispondenza con il vocabolo ''arburis'', per l'abbondanza di alberi che in passato avrebbe caratterizzato il territorio, ma di dubbia plausibilità per via del termine diffuso più nella Sardegna settentrionale e ad ''arabus'', con riferimento alle orde saracene che un tempo avrebbero invaso le coste, anche considerando che lo stesso Pittau trovò che nessun toponimo nell'isola derivi direttamente da termini arabi se non indirettamente dalle influenze spagnole.
==Storia==
 
Il paese è citato nel ''Codex Diplomaticus Sardiniae'' (Secolo XII, CXXIII anno 1187) come ''Arbis'', nel ''Codex Diplomaticus Ecclesiensis'' (CDE 1031) e compare tra le parrocchie della diocesi di Terralba che nella metà del XIV secolo versavano le decime alla curia romana, ma in forme chiaramente errate. È infine citato nella ''Chorographia Sardiniae'' (200.25) di [[Giovanni Francesco Fara]] negli anni 1580-1589 come curatoria de Arbus, oppidum Arbus.<ref name=pittau/>
 
== Storia ==
=== Preistoria ===
Sulla presenza dei primi abitanti della Sardegna e specificatamente nella zona di Arbus, appare interessante la scoperta di due scheletri umani, battezzati dai ricercatori Beniamino e Amanda, ritrovati ad Arbus in località ''S'Omu e s'Orku'', i quali, in base alla datazione con [[Carbonio-14]] eseguita nei laboratori dell'[[Università dell'Arizona]], risalirebbero a circa {{formatnum:8500}} anni fa, durante il periodo [[Neolitico]]<ref>Sardegna e Malaria, pag. 19, a cura di Ugo Carcassi, Carlo Delfino Editore, anno 2009</ref>. Nel [[2011]] in località ''Su Pistoccu'', nella [[Costa Verde (Italia)|Costa Verde]] è stato rinvenuto il più antico scheletro umano completo sardo, ribattezzato [[Amsicora (archeologia)|Amsicora]], che visse in un'epoca ancora più remota, ossia durante il periodo di transizione tra il Neolitico e il [[Mesolitico]], {{formatnum:10000}}-{{formatnum:8200}} anni fa circa<ref>[{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/Archeologia-trovato-Amsicora-scheletro-umano-piu-antico-della-Sardegna_312522332393.html |titolo=Adnkronos-Archeologia, trovato Amsicora: scheletro umano più antico della Sardegna, 9 ottobre 2011] |accesso=19 gennaio 2014 |dataarchivio=1 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140201214710/http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/Archeologia-trovato-Amsicora-scheletro-umano-piu-antico-della-Sardegna_312522332393.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[{{Cita web |url=http://notizie.alguer.it/n?id=44214 |titolo=Trovato ad Arbus lo scheletro sardo più antico] |accesso=11 ottobre 2011 |dataarchivio=10 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120510073604/http://notizie.alguer.it/n?id=44214 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Un riparo sotto roccia in località ''Pranu Agas'', all'interno del territorio di Arbus nei pressi della strada Montevecchio - Funtanatza, per l'ampiezza e per l'abbondanza di scaglie e oggetti di [[ossidiana]], trovati nelle vicinanze, ma soprattutto per il reperimento di frammenti di ossa umane, fanno ritenere che questi anfratti naturali siano stati utilizzati come luogo di sepoltura da una primitiva comunità di pastori.
[[File:NURAGHE CUGUI.jpg|thumb|Nuraghe Cugui]]
 
Nel [[Civiltà nuragica|periodo nuragico]], durante l'[[età del bronzo]], vennero edificati vari [[nuraghe]] e [[tombe dei giganti]], i cui resti sono ancora oggi osservabili<ref>[{{Cita web |url=http://www.prolocoarbus.it/ProLoco-Arbus/testimonianze-nuragiche-e-prenuragiche |titolo=Pro loco Arbus-Testimonianze nuragiche e prenuragiche] |accesso=19 gennaio 2014 |dataarchivio=1 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140201213444/http://www.prolocoarbus.it/ProLoco-Arbus/testimonianze-nuragiche-e-prenuragiche |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== La fondazione del centro ===
 
La data esatta della fondazione di Arbus è incerta. Nel 2009 infatti nella piazza San Lussorio, durante la ristrutturazione dei locali adibiti a mercato civico, fu riconosciuto un sito archeologico pluristratificato, composto di un edificio termale e necropoli d'[[Storia della Sardegna romana|età romana imperiale]], seguiti da un cimitero e una chiesa di [[Storia della Sardegna spagnola|età spagnola]], risalenti almeno al [[XVII secolo]]. L'insediamento moderno poggia su un terrazzamento artificiale realizzato con materiale edilizio romano imperiale, sovrapposto ad alcune tombe preesistenti, di cui una alla cappuccina. Anche nella zona periferica di Santa Sofia sono presenti due pilastri probabilmente risalenti ad una volta di un insediamento termale. Questi nuovi elementi cronologici forniti dall'indagine archeologica permisero dunque di inserire anche l'attuale centro urbano di Arbus nella topografia antica della Sardegna<ref>{{cita web| url=http://www.arbusturismo.it/.galleries/doc-allegati/quaderno-archeologico.pdf| titolo=Arbus romana, spagnola e sardo-piemontese. Nuove scoperte archeologiche in piazza san Lussorio| autore1=Fabrizio Fanari|autore2=Enea Sonedda| editore=Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna|data=22 dicembre 2013}}</ref>.
La data esatta della fondazione di Arbus non è nota: non risulta inserito nell'elenco delle decime pontificie del [[1341]] poiché, diversamente da oggi, il paese si presentava strutturato in diversi villaggi tra cui ''Santu Domini'', ''Santa Sofia'', ''Bidda Zei'', ''Bidda Erdi'', ''Villa Babari'', ''Funtana Atza'', ''Cilirus'', presso Flumentorgiu, "Villa Jaca" e altre piccole località ma col tempo, a causa dei numerosi attacchi via terra e via mare di [[Saraceni]] e [[Aragonesi]] i diversi abitanti confluirono in un unico centro abitato. A dimostrazione di questo infatti fu proprio il rione Conch'e Mallu ad essere il primo centro cittadino, poiché colle più alto e meno attaccabile, fino poi a svilupparsi verso la vallata più in basso. Già nel [[1320]] è menzionato come facente parte del [[giudicato d'Arborea]] all'interno del suo territorio storico ([[curatoria]] di Bonorzoli). Lo stesso [[Castello di Arcuentu]] sul Monte omonimo (785 m), di cui rimangono poche rovine, fu dato nel 1164, in pegno da [[Barisone I di Arborea|Barisone I de Lacon D'Arborea]], nominalmente [[re di Sardegna]], ai [[Repubblica di Genova|Genovesi]] per il prestito di un forte somma di denaro.
 
Fino ad allora infatti Arbus venne considerata di fondazione medievale a giudicare le documentazioni dell'epoca. Il centro urbano infatti non risulta inserito nell'elenco delle decime pontificie del [[1341]] poiché, diversamente da oggi, il paese si presentava strutturato in diversi villaggi tra cui ''Santu Domini'', ''Santa Sofia'', ''Bidda Zei'', ''Bidda Erdi'', ''Villa Babari'', ''Funtana Atza'', ''Cilirus'', presso Flumentorgiu, "Villa Jaca" e altre piccole località ma col tempo, a causa dei numerosi attacchi via terra e via mare di [[Saraceni]] e [[Aragonesi]] i diversi abitanti confluirono in un unico centro abitato. A dimostrazione di questo infatti fu proprio il rione Conca 'e Mallu ad essere il primo centro cittadino, poiché colle più alto e meno attaccabile, fino poi a svilupparsi verso la vallata più in basso. Già nel [[1320]] è menzionato come facente parte del [[giudicato d'Arborea]] all'interno del suo territorio storico ([[curatoria]] di Bonorzoli). Lo stesso [[Castello di Arcuentu]] sul Monte omonimo (785 m), di cui rimangono poche rovine, fu dato nel 1164, in pegno da [[Barisone I di Arborea|Barisone I de Lacon D'Arborea]], nominalmente [[re di Sardegna]], ai [[Repubblica di Genova|Genovesi]] per il prestito di un forte somma di denaro.
Secondo un'altra ipotesi, il nucleo originario del villaggio di Arbus sarebbe da localizzare in prossimità della chiesa parrocchiale di San Lussorio, allora patrono di Arbus, demolita negli [[anni 1960|anni sessanta]]/[[anni 1970|settanta]], unitamente all'adiacente cimitero, dall'amministrazione comunale per ricavarne una piazza pubblica. È storia recente, primi [[anni 2000|anni duemila]], che in prossimità di tale sito, durante la ristrutturazione dei locali, adibiti a mercato civico, sottostanti alla piazza, sia stato rinvenuto un insediamento risalente, secondo le prime notizie, ad epoca punica e romana.
[[File:Arbus - Torre di Flumentorgiu (13).JPG|thumb|Torre di Flumentorgiu]]
 
Non si conoscono i motivi per cui la comunità di Arbus, a differenza dei comuni confinanti, non sia citata nel trattato di pace, stipulato nel 1388 tra il [[Giudicato di Arborea]] e il [[Regno d'Aragona]]. Parteciparono infatti, per l'Incontrada o curatorìa di Montis Regalis (Monreale) i rappresentanti degli abitanti del Borgo del Castello di Monreale, di [[Sardara]], Villa Abbas (S.l'attuale Santa Maria de is Aquas di Sardara), di San Gavino e dei villaggi di Pavillonis ([[Pabillonis]]) e [[Guspini]].
 
La mancata citazione dei villaggi di Arbus, Gonnos, Fanadiga, Serru e [[Fluminimaggiore|Flumini Major]] (allora ubicato in prossimità dell'attuale Portixeddu), compresi nel Giudicato d'Arborea, può trovare giustificazione nella possibilità che questi centri, in quel periodo, non fossero popolati, presumibilmente, a causa dell'[[Peste nera|epidemia di peste del 1348]] che aveva reso disabitati il 40% dei villaggi della Sardegna,<ref>{{cita unalibro percentuale| indicatanome=John nelle| suecognome=Day ricerche| dallo studioso John Day<ref>"titolo=Villaggi abbandonati in Sardegna dal trecento al settecento: inventario",Inventario| edito dall'Istitut de Recherche et d'Istoire des Textes -anno=1973| editore=Centre National de la Recherche Scientifiche di ParisScientifique| (France)città=Parigi}}</ref>.
 
Il comune di Arbus viene citato ancora nell'atto di [[Allodio|allodiazione]], ovvero cessione di proprietà libera da vincoli e tributi feudali, fatto alla catalana donna Violante [[Carroz|Violante Carroz]] l'8 novembre [[1504]] e, successivamente, nella ''Storia documentata della popolazione di Sardegna'', in cui Corridore riporta gli atti del parlamento con la statistica dei comuni per fuochi e popolazione dell'anno [[1678]].
 
Documenti inoppugnabili citano inoltre la visita pastorale del vescovo di [[Ales]], Mons.monsignor Andrea Sanna, avvenuta dal 5 al 16 aprile del [[1524]], alle parrocchie comprese nella Diocesidiocesi, fra cui la parrocchia di San Lussorio di Arbus<ref>{{cita libro|autore=Cecilia Tasca|autore2=Francesco Tuveri|titolo=La memoria storica|editore=Mythos}}</ref>.
La visita avvenne lunedì 11 aprile 1524 e viene narrato che all'esterno della chiesa parrocchiale, intitolata a san Lussorio, vi erano appese due campane, mentre all'interno vi erano due altari: il maggiore dedicato a [[san Lussorio]] e l'altro intitolato a [[san Sebastiano]], nonché dei particolari sugli arredi. Presenziavano alla visita il curato Antonio Roger e l'obriere Giovanni Pau.
 
Un altro storico mons.monsignore, Severino Tomasi, nella sua opera ''Memorie del passato'', scrive che i lavori per la costruzione della nuova chiesa, quella attuale, dedicata a San Sebastiano, iniziarono nel [[1590]] e terminarono nel [[1640]]<ref>{{cita libro|autore=Severino Tomasi||titolo=Memorie del passato : appunti di Storia Diocesana di Mons. S. Tomasi|editore=Cartabianca|città=Villacidro|anno=1997}}</ref>.
Inizialmente ricoprirono l'incarico di procuratori della Chiesa, Antioco Pittau e Lorenzo Aru. Essi erano dei laici che, notoriamente, venivano scelti per la fiducia e per il loro zelo e agendo alle dipendenze dell'autorità ecclesiastica, ricoprivano l'incarico di procurare i fondi necessari per la costruzione dell'edificio religioso, raccogliendo le offerte dei fedeli. Al riguardo viene menzionato il versamento a rate, a cura di Antioco Mereu, della somma di 10 lire 10,corrispondente corrispondente,in quel periodo, al valore commerciale di un [[bue]].
 
Il comune conservò la dipendenza dalla [[Monreale (subregione)|baronia di Monreale]], appartenente ancora al marchesato di [[Quirra]], fino al riscatto dei feudi avvenuto nel [[1836]], quando fu riscattata agli ultimi feudatari, gli Osorio marchesi di Quirra, succedutisi ai Centelles nel [[1603]]. Quando la [[Sardegna]] venne divisa in dieci province, e Arbus fu assegnata alla [[Iglesiente|provincia di Iglesias]].
 
=== Dal XVII secolo all'Ottocento ===
[[File:Arbus - Torre di Flumentorgiu (10).JPG|thumb|Torre di Flumentorgiu]]
Il paese, dedito inizialmente all'[[agricoltura]] e alla [[pastorizia]], ebbe uno sviluppo molto lento, tanto che nel [[1688]] contava appena 989 abitanti e dieci anni dopo ancora a 1282. Nel [[1728]] la popolazione saliva a {{formatnum:2126}} abitanti e nel [[1821]] sfiorava le {{formatnum:3000}} unità<ref>Come risulta dai [[registri parrocchiali]]: F. Tuveri, ''Quattro secoli di storia'', 1965.</ref>. In quegli anni fiorì nel paese, grazie anche al vasto territorio comunale, l'allevamento di ovini, caprini, bovini, suini e cavalli che, nonostante l'assenza di strade, diede vita ad un commercio intenso soprattutto con [[Cagliari]] e [[Oristano]]. Altra attività di rilievo era quella dedicata alla [[tessitura]] con la produzione di [[lino (fibra)|lino]], [[cotone (fibra)|cotone]], [[Tela|tela grezza]] e dell'[[orbace]] di cui se ne faceva grande smercio nei paesi del [[Campidano]], praticata dalla quasi totalità delle famiglie: su 670 case censite, 600 erano fornite di telaio.<ref>« dal libro Cenni di Sardegna Angius 1841, citazione Ass. Cult. Folk. Sant'Antonio Arbus»</ref>
 
Amministrativamente, Arbus nel [[1839]] si liberò dalla dipendenza feudale e nel [[1848]], con la legge che istituiva il comune moderno, entrò a far parte della divisione amministrativa di Cagliari, infine, dal 1859, fu compreso nella [[Provincia di Cagliari|omonima provincia]] ricostituita<ref name=archiviocomune>{{cita web|url=http://www.sa-sardegna.beniculturali.it/fileadmin/risorse/Inventari_dei_comuni/Arbus_Inventario_corr.pdf|titolo=Archivio del Comune di Arbus: inventario degli atti|pubblicazione=La Memoria Storica soc. coop.|accesso=26 luglio 2020|dataarchivio=15 febbraio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220215071527/https://www.sa-sardegna.beniculturali.it/fileadmin/risorse/Inventari_dei_comuni/Arbus_Inventario_corr.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== L'era mineraria ===
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=== Il lento declino e il tentativo di rinnovamento ===
Il [[XX secolo]] si è chiuso con un lento declino del numero di abitanti, vista la chiusura degli impianti minerari nella costa, passando dai {{formatnum:10000}} ai poco più di {{formatnum:6000}} abitanti. Ma nuove prospettive vengono offerte all'economia del paese dalla valorizzazione delle coste che lambiscono ad ovest il territorio comunale. Si pensa che possa costituire la risorsa primaria per la nascita di una solida industria turistica in grado di risolvere i gravi problemi occupazionali.
 
=== Simboli ===
Lo stemma del Comune si blasona: {{citazione|trinciato: nel 1º d'oro, al piccone e alla vanga di nero, decussati, attraversati da una lampada esagonale da minatore dello stesso, accesa di rosso, unita a una catena di dieci anelli di nero, posta in palo, uscente dal lembo del capo; nel 2º di azzurro, alla montagna rocciosa al naturale, evocante l'Arcuentu, sostenuta dal terreno di verde con profilo ondulato, uscente dal fianco destro ed esteso fino alla linea di partizione; il tutto alla campagna di azzurro, mareggiata di argento, caricata di una barca, con lo scafo di legno al naturale e con due vele d'argento. Ornamenti esteriori da Comune|D.P.R. del 2 settembre 1998}}
 
Il Gonfalone invece è descritto come: {{citazione|Drappo partito di verde e di bianco, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.|D.P.R. del 2 settembre 1998}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:SardegnaArbusChiesaSanSebastiano.jpg|miniatura|destra|Chiesa parrocchiale di San Sebastiano]]
[[File:Church of Santa Barbara, Arbus, Province of Medio Campidano, Sardinia, Italy - panoramio.jpg|thumb|Santa Barbara]]
 
=== Architetture religiose ===
*Chiesa di [[San Sebastiano|San Sebastiano martire]], situata al centro del paese. Le prime notizie della sua edificazione risalgono alla fine del [[XVI secolo]], ma il luogo di culto ha origini più antiche. La struttura dell'edificio è molto modesta, e le sue linee non rientrano nei canoni di nessuno stile architettonico poiché fu costruita, ampliata e restaurata in periodi diversi.<ref>[http://www.provincia.mediocampidano.it/mediocampidano/it/chiese_arbus.page Arbus, chiesa di San Sebastiano Martire]</ref>
*La chiesa della [[Odigitria|Beata Vergine d'Itria]]. Edificata intorno alla prima metà del Seicento, la chiesetta della Beata Vergine d'Itria ha mantenuto fino ad oggi la siasua originaria struttura con un [[loggiato]] e due stanze. Ha potuto essere conservata nel tempo grazie alle cure di un'antica Confraternita, la quale possedeva immobili e bestiame che venivano ceduti in affitto. Dai registri amministrativi parrocchiali e della confraternita si apprende che la chiesa ha subito più volte lavori di restauro e manutenzione, segno tangibile dell'attenzione prestata per garantirne l'efficienza.
*La chiesa di [[Santa Barbara]], che sorge nel borgo minerario di [[Ingurtosu]]. Per la sua edificazione, il [[Papa Pio X]] offrì 20.000 [[Lira italiana|lire]] all'ingegner Pavan, allora direttore della [[Miniera di Ingurtosu|miniera]]. I lavori furono iniziati nel [[1914]] e la chiesa, nonostante il rallentamento dovuto alla [[prima guerra mondiale]], fu inaugurata il 21 maggio [[1916]]. Si articola in tre navate, con volta centrale, sorretta da imponenti colonne di granito. Una Via Crucis realizzata dal [[1958]], parte dalla chiesa e si snoda lungo un sentiero immerso nella vegetazione fino ad un complesso roccioso naturale dove sono state erette le tre croci del Calvario.
*Chiesa di Sant'Antonio da Padova situata nella frazione Marina di Sant'Antonio di Santadi
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=== Architetture civili ===
[[File:Arbus il monte granatico.jpg|thumb|Monte granatico]]
*Montegranatico. Edificio che in passato era adibito a ''"banca del grano"'', ovvero si accantonava il [[Triticum|grano]] e si prestava ai contadini con la garanzia della restituzione a fine raccolto. Questo edificio è nato nel [[XVII secolo]] circa per mano dei viceré spagnoli presenti a quel tempo in [[Sardegna]], in modo da favorire l'economia e ostacolare l'usura. L'edificio, dopo una ristrutturazione nel [[1989]], ora viene utilizzato come sede di incontri, congressi e occasionali mostre, prevalentemente riguardanti il passato minerario del paese.
*Vecchio [[Casa comunale|municipio]]. Situato nella Piazza di Chiesa, fulcro della vita sociale del paese. Ora adibito a [[Biblioteca|biblioteca comunale]]. Sulla facciata si trovano i bassorilievi dei due principali cittadini arburesi, [[Raimondo Garau]] e [[Pietro Antonio Leo]].
==== Piazze ====
[[File:PiazzaSanLussorioArbus.jpg|thumb|La Biblioteca Comunale in Piazza San Lussorio]]
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*Piazza Immacolata (meglio conosciuta come ''Pratz'e Cresia'' dal toponimo in [[lingua sarda]], tradotto anche in ''piazza di Chiesa''), situata nel centro del paese intorno alla metà di via Repubblica (ovvero il tratto cittadino della [[Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda|SS 126]]). Su di essa si affacciano appunto la chiesa di San Sebastiano, il Montegranatico e il Vecchio Municipio. Si tratta di una piazza circolare con al centro la statua [[Maria (madre di Gesù)|Madonna della Beata Vergine Maria]] della metà del [[XX secolo|Novecento]].
*Piazza San Lussorio (o ''piazza di Scuola''), situata intorno alla metà di via Repubblica. Chiamata così per la presenza in passato di una vecchia chiesa dedicata al Santo martirizzato a [[Fordongianus]]. Vecchio centro religioso, era infatti presente il vecchio cimitero prima della realizzazione del nuovo dedicato a [[San Paolo]], nel [[XX secolo]] è diventato il centro della vita sociale di Arbus. Al posto dei ruderi della chiesa fu costruita la Scuola elementare, da cui deriva appunto il secondo nome della piazza. Dagli inizi degli [[anni 2000]] però la piazza sta subendo un profondo restauro ed è tuttora chiusa al pubblico, restauro che è stato prolungato nel tempo anche a causa del ritrovamento di alcuni teschi e ossa umane, molto probabilmente risalenti al vecchio cimitero, ma osservati per precauzione dalla Soprintendenza per i beni culturali.
*Piazza Mercato o Pratza de Sasa Panga, uno spiazzo localizzato al centro del paese, così denominato in quanto destinato nel passato ad allestire un bancone (in [[lingua sarda]] ''sa pancapanga'') utilizzato allorquando un allevatore poneva in vendita un capo di bestiame macellato.
*Piazza "villaggio fiorito" situata ad est del paese
*Piazza Giovanni XIII o piazza monumento
*Piazza Conca 'e Mallu
*Piazza Matteotti
*Piazza Santu Domini
 
=== Siti archeologici ===
*[[Tomba dei giganti di Bruncu Espis]], situata in località Funtanazza, nella [[Costa Verde (Italia)|Costa Verde]], presenta una facciata disposta su un fronte rettilineo e una galleria con pareti fortemente aggettanti e dotata di un corridoio lungo una decina di metri circa e largo poco più di uno.
* Nuraghe ''Cugui'', risalente alla [[civiltà nuragica]], presenta una struttura a tre torri di cui solo una è accessibile, anche se da un'apertura non particolarmente alta.<ref>[http://www.arbusturismo.it/it/territorio/da-vedere/luoghi/Nuraghe-Cugui/ Nuraghe Cugui - ArbusTurismo.it]</ref>
* Nuraghe ''Narocci (o Cancedda)'', in prossimità della [[spiaggia di Scivu]]. Il nuraghe è posizionato sulla collina di Punta su Nuraxi, a 226 metri s.l.m., dominando la vallata che degrada verso la costa. La costruzione in passato è stata un’importante postazione di controllo dell’intera zona circostante. Il nuraghe è stato dichiarato di importante interesse culturale e archeologico, ed è stato sottoposto a tutela dal [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]] nell'ottobre del [[2012]].<ref>[http://www.arbusturismo.it/it/territorio/da-vedere/luoghi/Nuraghe-di-Scivu/ Nuraghe di Scivu - ArbusTurismo.it]</ref>
*[[Castello di Arcuentu]], il quale si erge sulla sommità del monte omonimo.
 
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 20162019 la popolazione straniera ammontava a 8074 individui, di cui 39 di nazionalità [[Rumeni|rumena]].<ref name="istat_stranieri">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2016str2019/index.html|titolo=Cittadini stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 20162019|sito=demo.istat.it|editore=[[Istat]]|accesso=24 luglioagosto 20172020}}</ref>.
Le nazionalità più rappresentate nel territorio comunale erano le seguenti<ref name="istat_stranieri" />:
* {{Bandiera|Romania|nome}}: 49
* {{Bandiera|Cina|nome}}: 5
* {{Bandiera|Germania|nome}}: 4
* {{Bandiera|Marocco|nome}}: 3
* {{Bandiera|Polonia|nome}} e {{Bandiera|Regno Unito|nome}}: 2
 
== Cultura ==
=== Eventi ===
==== Festa di sant'Antonio ====
[[File:Cocchio Sant'antonio.jpg|thumb|Il cocchio del santo viene trasportato tramite la forza di un giogo di buoi]]
Tra le numerose feste sacre l'evento più importante è la festa di sant'[[Antonio di Padova]], conosciuta come "sa festa de Sant'Antoni de Santadi", che si svolge ogni anno nel mese di giugno e dura quattro giorni consecutivi (dal primo sabato dopo il 13 giugno al martedì successivo). Durante la festa in onore di Sant'Antonio da Padova si svolge una [[processione]] che percorre circa 33,6&nbsp;km, accompagnata da gruppi in costume sardo dei paesi vicini, cavalieri bardati a festa, dalle tradizionali ''[[traccastracca]]s''.
La processione ha inizio ad Arbus il sabato mattina, attraversa il centro abitato di [[Guspini]] e giunge fino alla frazione di Sant'Antonio di Santadi, a 3&nbsp;km dalla spiaggia di Pistis, dove i festeggiamenti proseguono la domenica e il lunedì.
Il martedì il simulacro effettua il percorso inverso e i festeggiamenti terminano la notte ad Arbus, con l'arrivo del simulacro del santo, salutato con uno spettacolo pirotecnico.
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==== Sagra della pecora Nera di Arbus ====
Dal [[2011]], nell'ultimo weekend di [[luglio]], si celebra la [[Sagra (festa)|Sagra]] della pecora [[Nera di Arbus]], occasione di degustazione del prodotto ma anche di workshop e incontri per la tutela della specie.<ref>{{cita web|url=http://www.arbusturismo.it/it/territorio/tradizioni/sagra-della-pecora-nera/|titolo= Sagra della Pecora Nera|sito =www.arbusturismo.it|accesso=3 febbraio 2018}}</ref>
 
==== Sagra della vitella ====
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* Museo mineralogico di [[Montevecchio]]: presenta una ricca collezione di minerali che in buona parte derivano direttamente dalla miniera di Montevecchio.
* Museo Multimediale di Pozzo Gal ad [[Ingurtosu]]: dedicato agli uomini e alle loro famiglie che sono vissuti nella frazione mineraria.
* Museo Etnografico ''"Antonio Corda"'': esso conserva e tramanda il patrimonio culturale della civiltà contadina. Al suo interno sono conservati i reperti di oggetti, arnesi, arredi e ambienti organizzati con precisa ricostruzione della tradizione locale. '''(In fase di allestimento)'''.
* Museo Collezione ''"Sanna-Castoldi"'': a [[Montevecchio]], raccoglie la Collezione posseduta da Alberto e Giovanni Antonio Castoldi.
* Museo dei [[Diorama|diorami]] a [[Montevecchio]]: presenta i diorami che riproducono la vita mineraria in diverse epoche.
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
* [[1946]]: Alberto Cadeddu
{{ComuniAmminPrec|3=Alberto Cadeddu|1946|1952|5=Sindaco|4=|6=}}
* [[1952]]: Sebastiano Zanda
{{ComuniAmminPrec|3=Sebastiano Zanda|1952|1956|5=Sindaco|4=[[Partito Socialista Italiano]]|6=}}
* [[1956]]: Francesco Zurrida
{{ComuniAmminPrec|3=Francesco Zurrida|1956|6 novembre 1960|5=Sindaco|4=[[Democrazia Cristiana]]|6=}}
* [[1960]]: Antonio Mario Lampis <small>(dal 7 novembre [[1960]] al 30 giugno [[1963]])</small>
{{ComuniAmminPrec|3=Antonio Mario Lampis|7 novembre 1960|30 giugno 1963|5=Sindaco|4=|6=}}
** Antonio Collu <small>(dal 1º luglio [[1963]] al 22 novembre [[1964]])</small>
{{ComuniAmminPrec|3=Antonio Collu|1º luglio 1963|22 novembre 1964|5=Sindaco|4=|6=}}
* [[1964]]: Francesco Zurrida
{{ComuniAmminPrec|3=Francesco Zurrida|1964|1975|5=Sindaco|4=[[Democrazia Cristiana]]|6=}}
* [[1970]]: Francesco Zurrida
* [[1975]]: {{ComuniAmminPrec|3=Giovanni Atzeni (|1975|1985|5=Sindaco|4=[[Partito Comunista Italiano|PCI]])|6=}}
*{{ComuniAmminPrec|3=Bachisio [[1980]]: Giovanni Atzeni (Virdis|1985|1990|5=Sindaco|4=[[Partito ComunistaSocialista Italiano|PCI]])|6=}}
*{{ComuniAmminPrec|3=Giancarlo [[1985]]: Bachisio Virdis (Pusceddu|1990|2000|5=Sindaco|4=[[Partito SocialistaComunista Italiano|PSI]])|6=}}
{{ComuniAmminPrec|3=Antonio Dessì|2000|2004|5=Sindaco|4=Lista civica <small>([[Centro-sinistra]])</small>|6=}}
* [[1990]]: Giancarlo Pusceddu ([[Partito Comunista Italiano|PCI]])
{{ComuniAmminPrec|3=Andreina Farris|2004|2005|5=Commissario|4=|6=}}
* [[1995]]: Giancarlo Pusceddu ([[Partito Democratico della Sinistra|PDS]])
{{ComuniAmminPrec|3=Raimondo Angius|2005|2010|5=Sindaco|4=[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|6=}}
* [[2000]]: Antonio Dessì ([[Lista civica]])
{{ComuniAmminPrec|3=Francesco Atzori|2010|2015|5=Sindaco|4=[[Nuovo PSI]]|6=}}
** (Commissariamento nel [[2004]]: Andreina Farris)
{{ComuniAmminPrec|3=Antonio Ecca|2015|2020|5=Sindaco|4=Lista civica ''"ABC Arbus Bene Comune"'' <small>([[Centro-sinistra]])</small>|6=}}
* [[2005]]: Raimondo Angius ([[Partito Democratico (Italia)|PD]])
{{ComuniAmminPrec|3=Andrea Concas|2020|2022|5=Sindaco|4=Lista civica ''"Esserci per Arbus"'' <small>([[Centro-destra]])</small>|6=}}
* [[2010]]: Francesco Atzori ([[Lista civica]])
{{ComuniAmminPrec|3=Francesco Cicero|2022|2022|5=Commissario|6=<ref>{{Cita web|titolo=Arbus, nominato il Commissario straordinario - sarà Francesco Cicero a guidare il paese fino al rinnovo del Consiglio Comunale|url=https://www.lagazzettadelmediocampidano.it/arbus-nominato-il-commissario-straordinario-sara-francesco-cicero-a-guidare-il-paese-fino-al-rinnovo-del-consiglio-comunale/|accesso=2 aprile 2022|sito=lagazzettadelmediocampidano.it}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Gazzetta Ufficiale - REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - DECRETO 15 marzo 2022|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-03-25&atto.codiceRedazionale=22A01873&elenco30giorni=false|accesso=2 aprile 2022|sito=gazzettaufficiale.it}}</ref>}}
* [[2015]]: Antonio Ecca ([[Lista civica]])
{{ComuniAmminPrec|3=Paolo Salis|2022|''In carica''|5=Sindaco|4=Lista civica ''"Impegno in Comune"'' <small>([[Centro-destra]])</small>|6=}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Relazioni istituzionali con il territorio ===
La legge regionale n. 2 del 4 febbraio [[2016]] relativa al riordino del sistema delle autonomie locali della [[Sardegna]], che tra le altre cose eliminava la [[provincia del Medio Campidano]] di cui il comune faceva parte, prevedeva l'obbligo di ciascun comune dell'isola a entrare a far parte di una [[unione di comuni]]. Il comune pertanto ha costituito, assieme ai comuni di [[Gonnosfanadiga]], [[Guspini]] e [[Villacidro]] l{{'}}''Unione di Comuni "Monte Linas - Dune di Piscinas"'', la quale al [[2015]] comprendeva una popolazione di {{formatnum:39125}} abitanti su un’estensione territoriale di 752,46 chilometri quadrati. L'Unione ha sede legale e amministrativa nel comune di [[Guspini]], presso la sede municipale.<ref>{{cita web|url=http://www.unionelinaspiscinas.it/?page_id=9|titolo=Unione di Comuni Monte Linas - Dune di Piscinas - Chi siamo|accesso=30 ottobre 2020}}</ref>
 
Gli stessi comuni fanno parte dell{{'}}''ATO Linas'', uno dei 37 [[Ambito territoriale ottimale|Ambiti Territoriali Ottimali]] in cui è divisa la [[Sardegna]]<ref>{{cita web|url=https://www.sardegnaautonomie.it/ambito-territoriale-ottimale/linas|titolo=Sardegna Autonomie - ATO Linas|accesso=30 ottobre 2020|dataarchivio=19 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210419052908/https://www.sardegnaautonomie.it/ambito-territoriale-ottimale/linas|urlmorto=sì}}</ref>. Questi, sommati a [[Pabillonis]], [[San Gavino Monreale]] e [[Sardara]] costituiscono il ''Piano Locale Unitario dei Servizi (PLUS)'' del Distretto di Guspini, attraverso il quale essi uniscono le forze per sostenere le persone con servizi sociali e socio sanitari integrati, nonché il Distretto Socio Sanitario<ref>{{cita web|url=https://www.sardegnaautonomie.it/plus/plus-distretto-di-guspini|titolo=Sardegna Autonomie - PLUS Guspini|accesso=30 ottobre 2020|dataarchivio=21 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210121004633/https://www.sardegnaautonomie.it/plus/plus-distretto-di-guspini|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
Il settore [[agroalimentare]] si regge principalmente sulle piccole imprese sparse nel vasto territorio dedite alla produzione in primis di [[formaggio]] ovino e caprino. Da segnalare inoltre la presenza del comparto della [[Nera di Arbus]], un esemplare di [[pecora nera]], l'unica [[Lista di razze ovine|razza ovina]] autoctona della [[Sardegna]], oltre alla più comune [[Sarda (pecora)|razza sarda]], anch'essa diffusa nel territorio. Sviluppati inoltre sono i settori dell'[[apicoltura]] per la [[produzione del [[miele]] e dell'[[olivicoltura]] per l'[[olio d'oliva]].<ref>{{cita web|url=http://www.arbusturismo.it/it/territorio/cucina/|titolo=Cucina|sito =www.arbusturismo.it|accesso=3 febbraio 2018}}</ref>
Il settore dell'[[itticoltura]] è sviluppato nelle acque territoriali attorno al promontorio di Capo Frasca, seppur in misura limitata dovuta alle restrizioni e divieti di pesca presenti per via del [[Poligono di Capo Frasca]].
=== Artigianato ===
La principale attività d'artigianato è la produzione del [[Coltello arburesa]], una speciale versione con lama panciuta e manico ricurvo dell{{'}}''arresoja'', il tipico coltello a serramanico sardo. Inoltre sono presenti numerosi laboratori di [[ceramica]].<ref>{{cita web|url=http://www.arbusturismo.it/it/territorio/artigianato/|titolo=Artigianato|sito =www.arbusturismo.it|accesso=3 febbraio 2018}}</ref>
 
=== Industria ===
Arbus per tutto il [[XX secolo]] ha vissuto dell'attività estrattiva nei territori circondanti il centro abitato. Con la chiusura delle miniere di [[Montevecchio]] e [[Ingurtosu]], dagli [[anni 1970|anni '70]] non è più però presente nel territorio alcuna attività industriale.
=== Turismo ===
L'attività turistica principale è quella balneare, sfruttando le diverse località situate lungo gli oltre 40 &nbsp;km di costa. Non essendo comunque presente ununa massiccia [[antropizzazione]] essa si limita prevalentemente alla balneazione, essendo carenti grandi strutture ricettive. È comunque diffusa la presenza di [[bed and breakfast]] affiancata all'attività [[agriturismo|agrituristica]] nell'entroterra prossimo alla costa. Il particolare ambiente naturale permette però l'opportunità di sviluppo delle attività escursionistiche e di [[campeggio]]. L’elevato valore ambientale è testimoniato dalla presenza di 6 [[Sito di interesse comunitario|Siti di interesse comunitario]]) e un’Oasi [[WWF]].<ref>{{cita web|url=http://www.arbusturismo.it/it/territorio/natura/|titolo=Natura|sito =www.arbusturismo.it|accesso=3 febbraio 2018}}</ref>
La dismissione del complesso minerario ha inoltre fatto si che si sia sviluppatosviluppasse in tali aree, anche nelle stagioni meno favorevoli, il turismo legato all'[[archeologia industriale]]. Questi territori fanno parte del [[Parco geominerario storico ed ambientale della Sardegna]].<ref>{{cita web|url=http://www.arbusturismo.it/it/territorio/archeologia-industriale/|titolo=Archeologia industriale|sito =www.arbusturismo.it|accesso=3 febbraio 2018}}</ref>
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
Il paese viene attraversato dalla [[Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda|Strada Statale 126]] che lo collega a [[Guspini]] e [[Fluminimaggiore]]. Il tratto della statale compreso nell'abitato è lungo 4&nbsp;km, suddiviso in 6 vie (via Costituzione, via Gramsci, via Fratellanza operaia, via Dante, via libertà e via Is Strigas). Tale strada prende il nome dal torrente "Riu Is Strigas" così denominato in quanto nel passato e, come anche in epoca recente, attraversava una vallata costeggiata da numerosi vigneti a tendone, indicati in lingua sarda con il nome di ''strigas''. Altre strade di rilevanza intercomunale sono la strada provinciale 4 che collega Arbus a [[Gonnosfanadiga]] in un versante e Montevecchio, la costa e i centri dell'Oristanese dall'altro.
 
Il trasporto pubblico urbano e i collegamenti con [[Cagliari]] e le varie zone del sud Sardegna sono assicurati dall'[[ARST]].
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===Calcio===
[[File:SantaSofiaArbus.jpg|thumb|Lo Stadio Santa Sofia, principale impianto sportivo, al termine della partita Arbus-[[Unione Sportiva Dilettantistica Nuorese Calcio 1930|Nuorese]] del campionato di [[Eccellenza Sardegna 2018-2019|Eccellenza 2018-2019]]]]
Nel panorama sportivo arburese la fa da padrona il [[calcio (sport)|calcio]] con la squadra Unione''Arbus SportivaCosta Arbus,Verde'' (fondata nel [[1953]] col nome ''Unione Sportiva Arbus'' e con tale denominazione fino all'estate 2023 quando con un riassetto societario è stato ripristinato un nome avuto per un breve periodo negli anni sessanta), da sempre presente nei campionati regionali con inoltreanche una parentesi neldi campionatodue nazionaleanni, dinelle stagioni [[Serie D 2000-2001#Girone G|2000-2001]] tra la fine deglie [[AnniSerie 1990|anniD novanta2001-2002#Girone B|2001-2002]], enel ilcampionato nazionale di [[AnniSerie 2000|nuovo MillennioD]], massimo traguardo della società granata. Attualmente partecipa al campionato di [[EccellenzaPromozione Sardegna(calcio)|EccellenzaPromozione]]. È presente anche una seconda società, l'Olimpia Arbus, che però ha sempre militato nelle ultime divisioni del calcio italiano, anche se, nei periodi di crisi della prima squadra cittadina, si sono disputati numerosi derby e addirittura, nella stagione [[19891988]]-[[19901989]] è capitato che l'Olimpia fosse in una serie superiore rispetto all'Arbus, Iin [[Prima Categoria]] l'Olimpia, IIe in [[Seconda Categoria]] l'Arbus.
L'Arbus disputa gli incontri casalinghi nello ''Stadio Santa Sofia'', situato nella periferia sud-occidentale del centro abitato e dotato di manto in erba naturale, pista d'atletica e tribuna centrale dotata di copertura. L'Olimpia invece, ma anche alcune formazioni del settore giovanile dell'Arbus e della stessa Olimpia, hadisputano le partite sedeinterne nel ''Campo Sportivo "Mario Peddis"'', storico impianto nel centro del paese in zona cimitero, antecedente alla costruzione del Santa Sofia, con mantofondo in terra battuta e due tribune in due lati del campo, non dotate di copertura.
 
===Pallacanestro===
Il secondo sport cittadino può essere considerato la [[pallacanestro]], dato che negli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|anni ottanta]] la squadra del paese militava nelle divisioni regionali. Attualmente sono presenti due società che curano in particolare il minibasket e il settore giovanile: il Centro Sportivo Basket e la Pallacanestro Arbus.
 
=== Ciclismo ===
Il comune di Arbus ha spesso ospitato diversi passaggi del [[Giro di Sardegna]], principale corsa [[Ciclismo (sport)|ciclistica]] dell'[[Sardegna|Isola]], sin dalle primissime edizioni. Nel [[1963]] un passaggio risultò storico in quanto durante lo svolgimento della quarta tappa da [[Oristano]] a [[Cagliari]] i corridori, dopo un primo passaggio ad Arbus furono respinti nei pressi di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]] dai minatori in sciopero in quella zona e costretti ritornare indietro. La direzione si prodigò e rideviò la corsa nell'Arburese, altro centro comunque caldo in quanto [[Storia mineraria della Sardegna|zona mineraria]], dove infatti le proteste continuarono nei pressi di [[Guspini]]. I corridori riuscirono comunque a ritornare ad Arbus e a scollinare il passo ''Genna 'e Frongia''.<ref>{{cita news|autore=Attilio Camoriano|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1963/02/28/page_009.pdf|titolo=Per farsi sentire in tutta Italia i minatori bloccano la corsa|pubblicazione=[[L'Unità]]|data=28 febbraio 1963|accesso=19 giugno 2020}}</ref><ref>{{cita news|autore=Walter Tocco|url=https://www.lagazzettadelmediocampidano.it/quella-volta-che-i-minatori-bloccarono-il-giro-di-sardegna/|titolo=Quella volta che… I minatori bloccarono il Giro di Sardegna|pubblicazione=La Gazzetta del Medio Campidano|data=3 aprile 2020|accesso=19 giugno 2020}}</ref>
Lo stesso passo, così come la strada che conduce al litorale della [[Costa Verde]], sono stati poi percorsi più volte, comprese nelle ultime tre edizioni del [[XXI secolo]], le ultime prima della sospensione della corsa ciclistica<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.ciclismo.it/presentato-il-giro-di-sardegna|titolo=Presentato il Giro di Sardegna|pubblicazione=ciclismo.it|data=11 febbraio 2009|accesso=19 giugno 2020}}</ref><ref>{{cita news|autore=Laura Sanna|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2010/02/25/SI1SD_SI101.html|titolo=Tutti pazzi per gli assi delle due ruote: «È una vetrina per la città del turismo»|pubblicazione=[[La Nuova Sardegna]]|data=25 febbraio 2010|accesso=19 giugno 2020|dataarchivio=22 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200622030719/https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2010/02/25/SI1SD_SI101.html|urlmorto=sì}}</ref>. Nell'estate del [[2021]] l'abitato e la parte sudorientale del territorio comunale (utilizzando la [[SS 126]]) sono stati interessati dal passaggio della terza tappa della prima edizione della [[Settimana Ciclistica Italiana 2021|Settimana Ciclistica Italiana]]<ref>{{cita news|autore= |url=https://arbus.it/la-settimana-ciclistica-italiana-sulle-strade-della-sardegna-passa-ad-arbus-2021/|titolo=La Settimana Ciclistica Italiana sulle Strade della Sardegna passa ad Arbus|pubblicazione= |data=16 luglio 2021|accesso=11 novembre 2021}}</ref>.
 
===Autoslalom===
Dal [[2001]] al [[2009]] si sono svolte 9 edizioni dell{{'}}''Autoslalom [[Guspini]]-Arbus'', cronoscalata, valida per il [[Campionato Italiano Slalom]], con un percorso che si snodava tra le curve del tratto di [[Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda|SS 126]] che congiunge appunto i due centri abitati. La gara è stata disputata nuovamente, per la decima edizione, nel novembre del [[2021]], questa volta valida per il ''Campionato Regionale Slalom Sardegna''<ref>{{cita web|url=https://www.centotrentuno.com/news/slalom-la-serie-sardegna-si-chiude-con-il-grande-ritorno-della-guspini-arbus/|titolo=Slalom, la serie Sardegna si chiude con il grande ritorno della Guspini-Arbus|sito=centotrentuno|editore=|data=2 novembre 2021|accesso=11 novembre 2021}}</ref>. Dal [[2016]] si disputa una nuova corsa, sempre in modalità autoslalom in salita, denominata ''Slalom di Arbus tra Dune e Miniere'' con partenza dal Pozzo Gal nella frazione mineraria di [[Ingurtosu]].<ref>{{cita web|url=http://www.acisport.it/it/acisport/news/notizie/8988/l'8-e-9-aprile-torna-lo-slalom-di-arbus-tra-dune-e-miniere|titolo=L'8 e 9 aprile torna lo Slalom di Arbus tra Dune e Miniere|sito=http://www.acisport.it|editore=[[Automobile Club d'Italia]]|accesso=24 luglio 2017}}</ref>.
 
==Galleria d'immagini==
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== Bibliografia ==
* Angei,{{cita libro| nome=Luca,| ''cognome=Angei| titolo=Arbus tra storia e leggenda. Usanze e vita di un popolo'', Cesmet,| città=Napoli,| editore=Cesmet| anno=1995| ISBN=88-86048-07-6}}
* Caddeo,{{cita libro| nome=Antonello,| ''cognome=Caddeo| titolo=Arbus. Immagini e ricordi dal passato'', Editar,| città=Cagliari,| editore=Editar| anno=1994}}
* {{cita libro|nome=Ugo|cognome=Carcassi|titolo=Sardegna e Malaria|anno=2009|editore=Carlo Delfino Editore|città= Sassari|p=19|ISBN=978-88-7138-542-6}}
* Concas, Luciano, ''Arbus, coste incantate e fondali da sogno'', Garau, Guspini 2007
* Concas,{{cita libro| nome=Luciano,| ''cognome=Concas| titolo=Arbus, le sue coste e i suoi fondali'',| città=Guspini| editore=Garau, Guspini| anno=2003}}
* {{cita libro| nome=Luciano| cognome=Concas| titolo=Arbus, coste incantate e fondali da sogno| città=Guspini| editore=Garau| anno=2007}}
* Mostallino Murgia, ''Costa Verde. Da Capo Frasca a Cala Domestica. La costa e l'interno'', Zonza, Cagliari, 2005
* {{cita libro| nome=Mostallino| cognome=Murgia| titolo=Costa Verde. Da Capo Frasca a Cala Domestica. La costa e l'interno| città=Cagliari| editore=Zonza| anno=2005| ISBN=88-8470-155-4}}
* ''L'Arburese - Un territorio, una costa, una cultura'', pubblicazione Amministrazione Comunale Arbus anno 2003 e successivi aggiornamenti
* ''Sardegna Medio Campidano'', Rivista Itinerari e luoghi, (n°. 187, febbraio 2009)
* ''Sardegna e Malaria'', a cura di Ugo Carcassi, Carlo Delfino Editore, anno 2009
 
== Voci correlate ==
* [[DesertoCosta di PiscinasVerde]]
* [[GalanziereDune di Piscinas]]
* [[Iglesiente]]
* [[Miniere del Sulcis-Iglesiente]]
* [[Poligono di Capo Frasca]]
* [[Storia mineraria della Sardegna]]
* [[Miniere del Sulcis-Iglesiente]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|httpurl=https://www.comunediarbus.govcomunearbus.it/|Sitotitolo=Comune ufficialedi delArbus comune- Sito ufficiale|accesso=}}
* {{cita web|url=https://www.arbus.it/|titolo=Arbus.it - Sito di promozione turistica dell'Arburese|accesso=}}
* ''Sito su Arbus: il paese, le miniere, il mare - [http://arbus.it/ Arbus.it]''
* {{cita web|url=https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/arbus|titolo=Arbus - Sardegnaturismo: sito dell'Assessorato del Turismo Artigianato e Commercio|accesso=}}
* {{cita web|http://www.comunas.it/arbus/|La scheda del comune nel portale ''Comunas'' della Regione Sardegna}}
* {{cita web|url=http://www.prolocoarbusarbusturismo.it/|Pro Loco Arbustitolo=Arbusturismo.it - PortaleSito turisticoufficiale dell'arbureseEnte del Turismo del Comune di Arbus|accesso=}}
* {{cita web|url=http://www.comunas.it/arbus/|titolo=La scheda del comune nel portale ''Comunas'' della Regione Autonoma della Sardegna}}
{{Comuni della provincia del Sud Sardegna}}
* {{cita web|url=http://www.prolocoarbus.it|titolo=Pro Loco Arbus - Sito ufficiale}}
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{{Comuni della provincia del Medio Campidano}}
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