Canace: differenze tra le versioni
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|luogo di nascita =
|prima apparizione =
|professione = Principessa della [[Magnesia (Grecia)|Magnesia]]
|razza =
}}
'''Canace''' ({{lang-grc|Κανάκη|Kanákē}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu una principessa della [[Magnesia (Grecia)|Magnesia]].
== Genealogia ==
Secondo autori successivi come [[Ovidio]] e [[Igino (astronomo)|Igino]], Canace fu figlia di un altro [[Eolo (figlio di Poseidone)|Eolo]], il figlio di Poseidone e re delle [[Isole Eolie]] e di sua moglie Anfitea. Questa Canace ebbe un rapporto incestuoso con il fratello [[Macareo (figlio di Eolo)|Macareo]] e divenne madre di [[Anfissa]].<ref>[[Ovidio]], ''[[Heroides]]'' 11.63 ff</ref>. Il mito prevalente su Canace riguarda questa seconda figura.
▲Figlia di [[Eolo (figlio di Elleno)|Eolo]], (il re di [[Tessaglia]]) e di [[Enarete]]<ref name="WEW">{{en}} [http://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#7 Pseudo-Apollodoro, ''Biblioteca'' libro I.7.3 su theoi.com]</ref><ref name="Villarosa">{{Google books|mZW1_HSkddYC|Dizionario mitologico-storico-poetico|autore=F. S. Villarosa|anno=1841|editore=Tipografia Nicola Vanspandoch e C.|città=Napoli|pagina=74|volume=vol. I}}</ref>, fu prediletta da [[Poseidone]]<ref>[[Callimaco]], ''Inno a Demetra'' 99</ref> che la rese madre di [[Aloeo]], [[Epopeo]], [[Opleo]] (Ὁπλεύς), [[Nireo]] e [[Triopa (figlio di Poseidone)|Triopa]]<ref>{{en}} [http://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#7 Pseudo-Apollodoro, ''Biblioteca'' libro I.7.4 su theoi.com]</ref>. </br/>
== Mitologia ==
Fu costretta dal padre a uccidersi come punizione per essersi innamorata di suo fratello Macareo (re di Tirrenia), da cui ebbe un figlio. Per quanto avesse nascosto la nascita del bimbo al padre, fu un vagito del piccolo a insospettirlo e a determinarne la punizione.<ref name="Ovid">{{en}} [http://www.theoi.com/Text/OvidHeroides3.html#11 Ovidio, ''Eroidi'', 11 su theoi.com]</ref> Il padre fece consegnare una spada alla figlia, affinché si uccidesse. </br>▼
Il mito di Macareo e Canace è contraddittorio in quanto parla dell'uccisione di un loro figlio ma non ne specifica ne il nome ne il sesso, così da una parte esiste una leggenda relativa alla figlia Anfissa adulta e contemporaneamente quella di un neonato ucciso.
Ovidio scrive anche di un bambino fu fatto a pezzi da bestie feroci dopo essere stato esposto dal padre dei due amanti([[Eolo]])<ref name=" Ovid11 "/>.▼
▲Fu costretta dal padre a uccidersi come punizione per essersi innamorata di suo fratello Macareo (re di Tirrenia), da cui ebbe un figlio. Per quanto avesse nascosto la nascita del bimbo al padre, fu un vagito del piccolo a insospettirlo e a determinarne la punizione.<ref name="Ovid">{{en}} [http://www.theoi.com/Text/OvidHeroides3.html#11 Ovidio, ''Eroidi'', 11 su theoi.com]</ref> Il padre fece consegnare una spada alla figlia, affinché si uccidesse. Macareo, invece, fuggì a [[Delfi (città antica)|Delfi]], dove fu fatto sacerdote di [[Apollo]].<ref name="Villarosa" /
▲La storia è raccontata da [[Ovidio]] nelle [[Eroidi]]<ref name="Ovid" />, dove Ovidio scrive anche di un bambino maschio che fu fatto a pezzi da bestie feroci dopo essere stato esposto dal padre dei due amanti ([[Eolo (figlio di Poseidone)|Eolo]])<ref name="
Secondo [[Pausania il Periegeta|Pausania]], Anfissa fu amata da [[Apollo]]<ref name=" pau10.38.4 ">Pausania, ''Periegesi della Grecia'' X, 38.4</ref> e di lei esiste una tomba nella città di cui lei è l'eponima<ref>Pausania, ''Periegesi della Grecia'' X, 38.5</ref>.
== Opere derivate ==
[[Sperone Speroni]], esponente più estremo del classicismo [[padova]]no cinquecentesco, scrisse la tragedia ''[[Canace (tragedia)|Canace]]'' secondo i dettami della ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'' [[Aristotele|aristotelica]]. L'opera fu letta presso la patavina ''[[Accademia degli Infiammati]]'' nel 1542.
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<references />
==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|mitologia greca}}
[[Categoria:Personaggi della mitologia greca]]▼
[[Categoria:Amori di Poseidone]]
[[Categoria:Eolidi]]
▲[[Categoria:Personaggi tessali della mitologia greca]]
[[Categoria:Personaggi siciliani della mitologia greca]]
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