Giovanni Battista Pittoni: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1700
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , cittadino della [[Repubblica di Venezia]]
|Immagine =
|Didascalia = ''Giambattista Pittoni'', incisione di [[
}} È considerato tra i più rilevanti esponenti del [[Rococò]] veneziano.
== Biografia ==
Proveniente da una famiglia di pittori, imparò l'arte dallo zio [[Francesco Pittoni]]<ref>{{cita web|autore= Alice Binion
Una più chiara indicazione sugli orientamenti del pittore all'inizio della sua attività, ancora legata ai modi del [[Barocco]], è suggerita da ben individuati riferimenti stilistici con la pittura di [[Antonio Balestra]], operante a Venezia nel primo ventennio del Settecento. Attraverso alcune opere compiute dall'artista subito dopo quest'epoca, come il ''
Al gusto di [[Sebastiano Ricci]] e del [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]], per [[Plasticità (arte)|plasticità]] formale e freschezza del colore, appartengono la pala con i ''Santi Pietro e Paolo e Pio V che adorano la Vergine'' ([[Vicenza]], [[
Intorno agli anni venti del ‘700 la sua personalità si delineò con più precisione, rivelando un carattere vigoroso e monumentale negli affreschi. Nel 1720 dipinse ''Il
[[File:The Vision of Saint Anthony of Padua painting by Giovanni Battista Pittoni, San Diego Museum of Art.JPG|thumb|''
Negli stessi anni la composizione delle figure diventò più matura, il lavoro sulla resa del chiaroscuro si può dire ultimato, lo studio sui colori rivela la capacità di usarli in modo contrapposto e vivace, la resa dei particolari divenne molto più precisa; di questo sono testimonianza opere come ''Santi Pietro e Paolo e Pio V che adorano la Vergine'' ([[Vicenza]], [[
Seguirono, nel decennio 1730-1740, alcuni capolavori come ''La Natività'' ([[Rovigo]], [[Accademia dei Concordi]]), la ''[[Continenza di Scipione (Pittoni)|Continenza di Scipione]]'' ([[Parigi]], [[Museo del Louvre]]) e le allegorie del soffitto di [[
A [[Brescia]] sono presenti nella [[Chiesa di San Gaetano (Brescia)|
In provincia sue opere nella [[Chiesa di San Lorenzo Martire (Manerbio)|Parrocchiale di
Un certo ripiegamento sui valori sicuri del passato denunciano le opere più mature, quali il ''Martirio di
Tra i suoi discepoli va ricordato il valtellinese [[Cesare Ligari]] il cui capolavoro spiccatamente venezianeggiante e pittoniano è conservato a Palazzo Malacrida a [[Morbegno]], antico borgo porta della [[Valtellina]], fu grazie all'intermediazione del Ligari che giunse nella Collegiata morbegnese la pala del Pittoni raffigurante La Vergine col Bambino e San Filippo Neri.
Insieme a [[Giambattista Tiepolo]] e a [[Giovanni Maria Morlaiter]] fondò l'[[Accademia di belle arti di Venezia]] di cui fu presidente per numerosi anni insegnando come professore fino alla sua morte<ref>{{cita libro|autore= Elisa Viola
[[File:
[[File:Pittoni Bacchus and Ariadne.jpg|alt=|miniatura|''Bacco e
Pittoni morì a Venezia il 6 novembre del 1767. La sua tomba
== Opere ==
{{vedi anche|Opere di Giovanni Battista Pittoni}}
Le opere dell'artista non sono quasi mai firmate o datate. Molte delle opere sono andate disperse e distrutte durante le due guerre mondiali. Opere di Pittoni sono esposte in tutto il mondo in alcuni dei maggiori musei, tra cui il [[Louvre]] di [[Parigi]], l'[[Ermitage]] di [[San Pietroburgo]], la [[National Gallery (Londra)|National Gallery
Le opere più preziose di Pittoni sono quelle di piccole dimensioni, che curava con maggior passione, che raffigurano Madonne con Bambino o recanti il tipico colore "blu Pittoni", quale per esempio la ''[[Testa della Vergine (Pittoni)|Testa della Vergine]]''.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Francesco Maccarinelli, ''Le Glorie di Brescia raccolte dalle Pitture, Che nelle sue Chiese, Oratorii, Palazzi et altri luoghi publici sono esposte'', Brescia, 1747▼
* [[Vittorio Sgarbi]], ''L'Italia delle meraviglie'' (Pittoni), Bompiani, Rizzoli libri, 2009, Milano ISBN 978-88-587-0695-4▼
* {{De}}Hermann Voss, ''Pittoni in'' ''Künstlerlexikon,'' Thieme Becker, Lipsia, 1933
* {{De}}Max Goering, ''Zur Kritik und Datierung der Werke des Giovanni Battista Pittoni'', Firenze, 1934.
*
* {{cita libro|autore=Franca Zava Boccazzi|titolo=Pittoni. L'opera completa|editore=Alfieri|anno=1979|città=Venezia|isbn=9788843512201}}
* “Masterworks of European Painting” in the California Palace of the Legion of Honor, [[Museum of Modern Art (San Francisco)]], 1999▼
* Alice Binion: ''I disegni di Giambattista Pittoni''. Firenze, La Nuova Italia, 1983.▼
* Ian Chilvers, “The Oxford Dictionary of Art and Artists”, [[Oxford University Press]], Oxford, Regno Unito, 2009 ▼
* {{cita libro|autore=Pier Virgilio Begni Redona
* Annalisa Perissa Torrini,
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▲* Francesco Maccarinelli, ''Le Glorie di Brescia raccolte dalle Pitture, Che nelle sue Chiese, Oratorii, Palazzi et altri luoghi publici sono esposte'', Brescia 1747
▲* {{cita libro|autore= Ian Chilvers
▲* Pier Virgilio Begni Redona, ''Pitture e sculture in San Nazaro e Celso'' in AA.VV., ''La collegiata insigne dei Santi Nazaro e Celso in Brescia'', Editrice la Scuola, Brescia 1992
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* {{Cita testo|autore=Dario Succi e Filippo Pedrocco|curatore=Tiziana Zennaro|titolo=Giambattista Pittoni|pubblicazione=La Pittura Eloquente|editore=Maison d’Art|città=Monte Carlo|data=2010|pp=123-126}}
▲* L. Goggiola, ''Pittoni artisti veneti'', Bergamo 1907
▲* Alice Binion: ''I disegni di Giambattista Pittoni''. Firenze, La Nuova Italia 1983
== Voci correlate ==
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}}
* {{cita web|http://www.galleryofart.us/Giambattista_Pittoni/|Giambattista Pittoni at Gallery of Art}}
* Laura Coggiola Pittoni, [http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1344509230334_05_-_Laura_Coggiola_Pittoni_p._95.pdf ''Nuovo contributo alla ricostituzione dell'opera di Giambattista Pittoni''], Bollettino d'Arte, 3, 1913
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Pittori italiani del XVII secolo|Pittoni]]
[[Categoria:Vincitori di premi artistici]]
[[Categoria:Professori
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