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{{C|Sebbene venga indicata in incipit come "leggendaria", poi per tutto il testo non si fa nemmeno cenno a tutti i dubbi storici relativi alla reale esistenza di tale colonia|storia|luglio 2021}}
'''Libertatia''' (o '''Libertalia''') è una [[leggenda]]ria [[Colonia (insediamento)|colonia]] [[anarchica]] fondata da un gruppo di [[pirati]] sotto il comando del capitano [[Henry Avery]], verso la fine del [[XVII secolo|Seicento]]. Si diceva che fosse situata in una [[enclave]] nella regione settentrionale del [[Madagascar]] e che
Libertalia venne descritta per la prima volta in un libro chiamato ''A General History of the Most Notorious Pirates'' (''[[Storia generale dei pirati]]'') del [[Capitano Charles Johnson]] (ritenuto in precedenza uno [[pseudonimo]] di [[Daniel Defoe]]), pubblicato a [[Londra]] nel [[1724]].
== Descrizione ==
Il motto dell'[[utopia]] pirata era "per [[Dio]] e la [[libertà]]",
Sembra che il capitano [[William Kidd]] avesse visitato Libertalia nel [[1697]], quando vi si fermò per intraprendere le riparazioni della sua nave, e che vi abbia perso metà del suo equipaggio.
Qualche estratto ripreso da
* ''Questi uomini liberi si erano organizzati in gruppi di dieci pirati ciascuno e in ogni gruppo, si erano scelti un rappresentante per decretare le leggi necessarie a regolamentare Libertalia. I pirati dividevano tra loro donne, tesori e bestiame in maniera assolutamente equa.''▼
* ''(…) Se qualcuno si dedicava a lavorare un appezzamento di terra, allora quella terra era di sua proprietà finché avesse continuato a lavorarla. Nell'enclave furono costruite numerose strutture di buona tenuta e, dopo avere edificato la casa del Parlamento, ciascuno aiutò gli altri a costruire la propria residenza. I pirati decisero che i successori di Misson sarebbero stati eletti ogni tre anni. Ed una delegazione di pirati si riuniva almeno una volta l'anno per prendere tutte le decisioni importanti riguardanti i pirati e la loro comunità, e nulla poteva essere fatto senza il loro consenso.''▼
* ''Più tardi, Thomas Tew, celebre capitano e pirata, venne nominato ammiraglio della flotta libertaliana. La sua missione principale consistette nell'attirare il maggior numero di uomini liberi (i pirati) per popolare l'enclave. Era inoltre responsabile della protezione del porto, del mercato, e delle ricche case costruite. Ma Tew fallì in questa ricerca di nuove reclute. Inoltre partì con la flotta, e gli uomini rimasti con Misson, in piccolo numero, non poterono impedire agli indigeni malgasci di attaccare l'enclave ed uccidere uomini, donne, e bambini in gran quantità.''▼
* ''Tuttavia, Misson riuscì a fuggire con altri 45 pirati; alcuni con dell'oro e dei diamanti. Ma, quando Misson riuscì a trovare Tew, i due uomini decisero di far rotta verso l'America e le Bahamas, piuttosto che far ritorno a Libertalia.''▼
* ''Tuttavia Misson non ci riuscì. La sua barca fece naufragio durante una grande tempesta e tutti i suoi uomini andarono dispersi. Ecco tutta la storia di Libertalia…''▼
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== Bibliografia ==▼
* Daniel Defoe, "''A General History of the Pyrates"'' ISBN 0-486-40488-9 (Dover Publications, 1999); ne esiste una traduzione italiana: "''Vite di pirati"'', ed. Sellerio 2004 e "''Storia generale degli assassinii e delle rapine Pirati"'', ed. Cavallo di ferro 2006.▼
* Daniel Defoe, "''Libertalia, une utopie pirate"'' (in francese, tratto dall'"Histoire générale des plus fameux pirates", L'Esprit Frappeur, €1,5 - ISBN 2-84405-058-1)▼
* Volume I di Charles Johnson ''"A general history of the pyrates"'' https://www.gutenberg.org/files/40580/40580-h/40580-h.htm▼
* Il libro "''Pirates: Terror on the High Seas from the Caribbean to the South China Sea"'' (curatore [[David Cordingly]], Turner Publishing 1996 ISBN 1-57036-285-8), ha un capitolo su ''Libertalia: The Pirate's Utopia'' (''Libertalia: l'utopia dei pirati''). Suggerisce il fatto che Libertalia sia solo una leggenda, discutendo sulle possibili spiegazioni.▼
* ''"The True History of the Pyrate Captain Misson, His Crew & Their Colony of Libertatia"'', London: Spectacular Times, 1980. Una versione riassunta della storia del capitano Misson e di Libertalia.▼
* David Rushby, ''"Hunting Pirate Heaven"''. ISBN 1-84119-488-3. L'autore racconta il suo viaggio alla ricerca di questa colonia utopica in Mozambico, nelle isole Comore e in Madagascar.▼
* ''"The Wordsworth Dictionary of Pirates"'', 1997, sostiene che Libertalia sia solo un'invenzione.▼
* ''"Raiders and Rebels: The Golden Age of Piracy"'', di Frank Sherry, ISBN 0-688-04684-3 sostiene la sua esistenza, nonostante ammetta che il personaggio del capitano Misson possa invece essere stato inventato.▼
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Anche [[William Seward Burroughs (scrittore)|William S. Burroghs]], nel suo romanzo ''La febbre del ragno rosso'' (Adelphi, Milano 1996), riprende la leggenda del capitano Mission e della sua fede anarchica.▼
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== Influenza culturale ==
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Il videogioco per [[PlayStation 4|Playstation 4]] ''[[Uncharted 4: Fine di un ladro]]'' è incentrato sulla ricerca di Libertalia e tratta anche di [[Henry Avery]] e dei suoi presunti fondatori.
== Filmografia ==
* ''[[Contro tutte le bandiere]]'' (''Against All Flags
* ''[[Il pirata del re]]'' (''The King's Pirate
== Note ==
<references/>
▲== Bibliografia ==
*{{Cita libro|titolo = L'utopia pirata di Libertalia|autore = David Graeber|editore = Elèuthera|città = Milano|anno = 2021|ISBN = 9788833021027}}
▲* [[Daniel Defoe]],
▲* {{fr}} Daniel Defoe,
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* Charles Johnson, [https://digital.lib.ecu.edu/text/17002# ''The history of the pyrates''], volume II
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▲* David Rushby, ''
▲* ''"The Wordsworth Dictionary of Pirates"'', 1997, sostiene che Libertalia sia solo un'invenzione.
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== Voci correlate ==
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* [[Daniel Defoe]]
* [[Utopia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[[Uncharted 4: Fine di un ladro|Uncharted 4]]: Fine di un ladro.
* {{cita web|1=http://libertalia.site.voila.fr/|2=Libertalia|lingua=fr|accesso=3 febbraio 2006|dataarchivio=1 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090901221200/http://libertalia.site.voila.fr/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.irmh.com/btew/thomas_tew.htm|2=Thomas Tew|lingua=en|accesso=3 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060203211329/http://www.irmh.com/btew/thomas_tew.htm|dataarchivio=3 febbraio 2006|urlmorto=sì}}
{{Pirateria}}
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{{portale|Madagascar}}
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