Muzak Holdings: differenze tra le versioni

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{{Azienda
|nome = Muzak Holding Corporation
|logo = Muzak logo.svg
|nazione = USA
|sede =
|gruppo =
|filialicontrollate =
|persone chiave =
|forma societaria = Società per azioni
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|fondatori =
|data chiusura = [[2013]]
|causa chiusura = (Mood Media ritira il marchio)
|attività =
|settore= Editoria
|prodotti= [[Musica da ascensore]]
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===Diffusione===
Dopo aver constatato l'efficacia del prodotto, che si diffuse rapidamente a partire dal 1936, l'azienda ingaggiò diversi compositori per realizzare un ampio catalogo da offrire alla clientela. La divisione Muzak ebbe nuovo slancio quando nel 1937 fu acquisita dalla [[Warner Brothers]], che diffuse il sistema in altre località. Fu l'inizio di una lunga serie di passaggi di proprietà per la Muzak, che per lungo tempo avrebbe conservato il proprio marchio. In questo periodo, altre aziende tentarono di organizzare un servizio simile, ma nessuna arrivò ai livelli della Muzak Holding Corporation. Nel [[dopoguerra]], la ''muzak'' fu spesso diffusa negli ascensori dei grattacieli ed acquisì anche la definizione di [[Musica da ascensore|musica per ascensori]].
 
===Miglioramento di tecnologie e servizi===
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=== Problemi finanziari ===
Dopo aver annunciato la fusione nel 2007 con l'azienda texana di promozione musicale DMX,<ref>{{en}} John Downey, ''Muzak Seeks Merger with Rival DMX'', sul ''Charlotte Business Journal'' del 13 aprile 2007.</ref> la Muzak Holdings annunciò nel gennaio del 2009 l'esigenza di appianare gli ingenti debiti accumulati, dovuti alla crisi economica.<ref>{{en}} Adam Bell, ''Muzak Facing Hard Choices'', su ''The Charlotte Observer'' del 24 gennaio 2009.</ref> L'azienda fece ricorso il mese successivo al ''[[Chapter 11]]'' della legge americana sui fallimenti.<ref>{{en}} {{collegamento interrotto|1=[http://www.wcnc.com/news/topstories/stories/wcnc-021009-mw-muzak_bankruptcy.1efc7fa.html ''Muzak files for bankruptcy under heavy debt''] |datedata=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, ''[[Associated Press]]'' del 10 febbraio 2009.</ref> Il piano di riorganizzazione, che prevedeva l'estinzione di metà dei debiti, fu reso pubblico nel settembre del 2009 e, a detta dell'azienda, vi aderirono buona parte dei creditori. Secondo tale piano sarebbero state pagate le banche ed assegnate quote azionarie ad altri creditori.<ref>{{en}} {{cita news|url=http://news.moneycentral.msn.com/provider/providerarticle.aspx?feed=AP&date=20090910&id=10380218|titolo=Muzak reorganization plan cuts debt in half|editore=MSN Money ([[Associated Press]])|data=10 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070308085958/http://news.moneycentral.msn.com/provider/providerarticle.aspx?Feed=AP|dataarchivio=8 marzo 2007}}</ref>
 
Il 12 gennaio 2010, la Corte statunitense per i fallimenti approvò il piano, salvando dalla bancarotta la Muzak, che iniziò una riorganizzazione interna con l'istituzione di tre nuove unità finanziarie: Muzak Media, Touch e Muzak Systems, incaricate rispettivamente di acquisizioni, promozioni e ristrutturazione tecnologica.
 
=== Vendita dell'azienda e ritiro del marchio ===
Nel 2011, l'azienda multinazionale Mood Media ha assorbito la Muzak dietro un corrispettivo di 345 milioni di dollari.<ref>{{en}} {{cita news|url=https://online.wsj.com/article/SB10001424052748703784004576220473535657098.html|titolo=Mood Media to Acquire Muzak for $305 Million|autore=Das Anupreeta|editore=[[Wall Street Journal]]|data=24 marzo 2011}}</ref> La produzione di questa azienda si basa sul [[branding sensoriale]] e comprende anche materiale visivo, olfattivo ecc. che, insieme alla musica da sottofondo tipo ''muzak'', vengono offerti ad imprese che li utilizzano per attrarre i consumatori. Nel febbraio del 2013, la Mood Media ha annunciato il ritiro dal mercato del marchio Muzak, continuando a produrre il materiale audio utilizzando esclusivamente il proprio nome.<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/02/05/business/muzak-background-music-to-life-to-lose-its-name.html?_r=3&|titolo=Muzak, Background Music to Life, to Lose Its Name|autore=Ben Sisario|data=4 febbraio 2013|lingua=en|sito=nytimes.com|accesso=7 luglio 2015}}</ref>
 
==Critiche==
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[[Categoria:Aziende musicali statunitensi]]
[[Categoria:Aziende del passato statunitensi]]