Susan Rice: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Susan Rice
|immagine =
|carica = 22ª Consigliera per la politica domestica
|
|mandatofine = 26 maggio [[2023]]
|predecessore2= [[Zalmay Khalilzad]]▼
|
|predecessore = [[Joe Grogan]]
|carica3= 12° Assistente del [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] per gli Affari [[Africa]]ni▼
|successore = [[Neera Tanden]]
|mandato3 = 9 ottobre [[1997]] - 20 gennaio [[2001]]▼
|
|predecessore3= [[George Moose]]▼
|mandatoinizio2 = 1º luglio [[2013]]
|successore3= [[Walter Kansteiner]]▼
▲|carica= 24° [[Consigliere per la sicurezza nazionale]]
|presidente2 = [[Barack Obama]]
▲|mandato = 1 luglio [[2013]] - 20 gennaio [[2017]]
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|mandatoinizio3 = 22 gennaio [[2009]]
|mandatofine3 = 1º luglio [[2013]]
|presidente3 = [[Barack Obama]]
|successore3 = [[Samantha Power]]
▲|
|mandatoinizio4 = 9 ottobre [[1997]]
|partito = [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Democratico]]
}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900▼
|Epoca2 = 2000▼
|Attività = politica
|Attività2 = diplomatica
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = ,
}}
▲|Epoca = 1900
▲|Epoca2 = 2000
Rice è
== Biografia ==
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=== Infanzia e istruzione ===
Rice è nata a Washington D.C.<ref name=":0">
{{Cita pubblicazione|autore=|data=
</ref>, figlia di Emmett J. Rice (1919-2011), professore di economia alla [[Cornell University]] e secondo governatore nero del [[Federal Reserve System]]<ref name=":0" /> e di Lois Fitt Dickson, studiosa di politica dell'istruzione, che ha contribuito a progettare il sistema federale di sovvenzioni ''Pell Grant'' e che ha aderito alla Brookings Institution nel 1992.<ref>{{Cita web|url=https://www.brookings.edu/experts/lois-dickson-rice/|titolo=Lois Dickson Rice|editore=Brookings Institution|accesso=7 agosto 2018
Rice era un'atleta, presidentessa del consiglio studentesco e [[valedictorian]] della National Cathedral School di Washington D.C., una scuola privata per ragazze.<ref>{{Cita web|url=https://alumni.stanford.edu/get/page/magazine/article/?article_id=40662|titolo=Into Africa|autore=Martha Brant|sito=Stanford {{!}} alumni|data=Gennaio/Febbraio 2000|accesso=7 agosto 2018
Vincitrice di una [[borsa di studio
Rice è
Rice ha detto che i suoi genitori le hanno insegnato a "non usare mai la razza come scusa o vantaggio", e che da giovane "sognava di diventare la prima senatrice degli Stati Uniti del Distretto di Columbia".<ref name=":0" /> Ha anche avuto "paure persistenti" che i suoi successi sarebbero diminuiti da persone che li avessero attribuiti ad [[Azione positiva|azioni positive]], dal momento che lei non è bianca.<ref name=":0" />
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Rice ha ricoperto diverse cariche nell'amministrazione Clinton: presso il [[Consiglio per la Sicurezza Nazionale]] dal 1993 al 1997, come direttore per le organizzazioni internazionali e il mantenimento della pace dal 1993 al 1995 e come assistente speciale del presidente e senior director per gli affari africani dal 1995 al 1997.
Durante il [[genocidio del Ruanda]] del 1994, Rice disse: "Se usiamo la parola ''[[genocidio]]'' e non facciamo nulla, quale sarà l'effetto sulle elezioni di novembre?". In seguito ha riconosciuto gli errori commessi all'epoca.<ref>{{Cita news|lingua=en
Gli islamisti hanno assunto il controllo del [[Sudan]] con il colpo di Stato del 1989 e gli Stati Uniti hanno adottato una politica di disimpegno dal regime autoritario per tutto il corso degli anni '90. Dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]], tuttavia, alcuni critici hanno accusato gli Stati Uniti di aver preventivamente moderato la loro politica nei confronti del Sudan, poiché l'influenza degli islamisti è calata nella seconda metà degli anni '90 e i funzionari sudanesi hanno cominciato a manifestare interesse ad accogliere le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo
Il [[segretario di Stato degli Stati Uniti d'America]] [[Madeleine Albright]], mentore di lunga data e amica di famiglia di Rice, ha esortato Clinton a nominare Rice Segretario di Stato aggiunto per gli Affari Africani nel 1997.<ref name=":0" /> Rice non era la prima scelta dei leader del [[Congressional Black Caucus]], che la consideravano un membro della "élite assimilazionista nera di Washington".<ref name=":0" /> Nel corso di un'audizione di conferma presieduta dal senatore [[Jesse Helms]], Rice, che ha partecipato all'audizione insieme al figlio minore durante l'[[allattamento]], ha fatto una grande impressione sui senatori di entrambe le parti e "ha seguito il processo di conferma".<ref name=":0" />
Rice sostenne l'[[Prima guerra del Congo|invasione]] da parte del [[Ruanda]], dell'[[Uganda]], dell'AFDL e dell'[[Angola]] dello [[Zaire]] (più tardi conosciuta come la [[Repubblica Democratica del Congo]]) nel 1996 e la destituzione del dittatore [[Mobutu Sese Seko]], dicendo privatamente che "tutto è meglio di Mobutu ".<ref>{{Cita web|url=https://www.questia.com/magazine/1G1-21280894/losing-africa-yet-again|titolo="Losing Africa, Yet Again" by Masland, Tom - Newsweek, Vol. 132, Issue 40, October 5, 1998 {{!}} Online Research Library: Questia
Il 7 luglio 1998, Rice era membro di una delegazione americana per visitare il presidente eletto nigeriano [[Moshood Abiola]]. Durante questo incontro, Abiola ha avuto un attacco di cuore fatale.<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/128491.stm|titolo=Abiola's death - an eyewitness account|sito=BBC News|data=7 luglio 1998|accesso=
Sebbene Rice abbia sostenuto l'Accordo di Pace di Lomé<ref>{{Cita news|lingua=en
=== Business e think-tank ===
Rice è stata amministratrice delegata e direttrice principale di Intellibridge dal 2001 al 2002.<ref name=":1" /><ref name=":9">{{Cita web|url=http://www.unicefusa.org/about/leadership/board/susan-rice.html|titolo=Susan Rice|editore=UNICEF|data=
Durante le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2004|elezioni presidenziali del 2004]], Rice è stata consulente di politica estera di [[John Kerry]].<ref>{{Cita web|url=http://p2004.org/kerry/kerrorggen.html|titolo=John Kerry-Campaign Organization, General Election Mode (starting in March 2004)|autore=Eric M. Appleman|sito=p2004.org|accesso=
Rice è andata in congedo dal Brookings Institution per ricoprire il ruolo di consigliere senior per la politica estera di Barack Obama nella sua campagna presidenziale del 2008.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Charlie|cognome=Savage|autore=|url=https://www.nytimes.com/2008/11/07/us/politics/06rice.html|titolo=Susan E. Rice|pubblicazione=The New York Times|data=6 novembre 2008|accesso=
Il 5 novembre 2008 Rice è stata nominata membro del comitato consultivo per la transizione presidenziale di Barack Obama.<ref>{{Cita web|url=https://www.usnews.com/news/campaign-2008/articles/2008/11/05/obama-names-transition-team|titolo=Obama Names Transition Team|sito=U.S. News|data=5 novembre 2008|accesso=13 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180813043800/https://www.usnews.com/news/campaign-2008/articles/2008/11/05/obama-names-transition-team|dataarchivio=13 agosto 2018|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://p2008.org/chrntran08/transitionorg.html|titolo=Obama Transition Leadership|sito=p2008.org|accesso=
=== Amministrazione Obama ===
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[[File:20081201_NatSec_Presser-0895.jpg|thumb|Rice con [[Barack Obama]] e [[Joe Biden]], dicembre 2008]]
Il 1º dicembre 2008, Rice è stata nominata dal presidente eletto Obama come [[Rappresentanti permanenti per gli Stati Uniti d'America alle Nazioni Unite|rappresentante permanente alle Nazioni Unite]]<ref>{{Cita web|url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=84936|titolo=Barack Obama: Press Release: Key Members of Obama-Biden National Security Team Announced
Rice aveva un pessimo rapporto con il veterano del Dipartimento di Stato [[Richard Holbrooke]], che riteneva interferisse con il suo campo e che a sua volta l'aveva considerata incompetente.<ref name=":4" />
Nel 2010, Rice ha definito la [[National Security Strategy]] una "drammatica iniziativa" del suo predecessore.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=David E. Sanger e Peter Baker|url=https://www.nytimes.com/2010/05/28/world/28strategy.html|titolo=New U.S. Strategy Focuses on Managing Threats|pubblicazione=The New York Times|data=27 maggio 2010|accesso=
[[File:Barack_Obama_attends_a_briefing_on_Afghanistan_in_the_Situation_Room_of_the_White_House.jpg|alt=|miniatura|Rice partecipa a un briefing sull'[[Afghanistan]] nella [[Situation Room]] della [[Casa Bianca]], ottobre 2009]]
===== Guerra civile libica =====
Con il progredire della [[Prima guerra civile in Libia|guerra civile libica]], Rice ha affermato che gli Stati Uniti e la comunità internazionale intravedono una scelta chiara per Gheddafi e i suoi aiutanti: abbandonare il potere o affrontare conseguenze importanti. Rice ha pronunciato una delle più dure affermazioni nei confronti di Gheddafi, facendo passare le sue smentite delle atrocità contro i suoi stessi cittadini come "francamente, deliranti". Diversi diplomatici dell'ONU hanno detto che in una riunione a porte chiuse il 28 aprile, le affermazioni di Rice sulle atrocità di Gheddafi includevano la consegna di [[Sildenafil|Viagra]] ai lealisti al fine di terrorizzare ulteriormente la popolazione con la violenza sessuale.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Ian|cognome=Swanson|url=http://thehill.com/homenews/administration/146541-un-ambassador-gadhafi-delusional|titolo=UN ambassador: Gadhafi 'delusional'|pubblicazione=The Hill|data=28 febbraio 2011
Nel gennaio 2012, dopo il veto russo e cinese a un'altra risoluzione del Consiglio di Sicurezza che invitava il presidente siriano [[Bashar al-Assad]] a dimettersi, Rice ha condannato fermamente entrambi i paesi, dicendo: "Hanno compromesso il lavoro per risolvere pacificamente questo conflitto" e aggiungendo che "noi Stati Uniti siamo al fianco del popolo siriano. Russia e Cina sono ovviamente con Assad".<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Alicia|cognome=Cohn|autore=|url=http://thehill.com/video/administration/208773-susan-rice-condemns-russia-and-china-for-voting-with-syrias-assad|titolo=Amb. Rice says Russia, China will ‘come to regret’ vetoing UN Syria resolution|pubblicazione=The Hill|data=6 febbraio 2012
Alcuni diplomatici del Consiglio di Sicurezza hanno contestato lo stile di negoziazione di Rice, definendolo "rude" ed eccessivamente schietto. Secondo David Rothkopf, Rice è nota per la sua "brutalità" ma ha il vantaggio di avere una stretta relazione con il presidente degli Stati Uniti.<ref name=":6">{{Cita news|lingua=en
===== Attacco a Bengasi nel 2012 =====
L'11 settembre 2012, la missione diplomatica statunitense a [[Bengasi]], in Libia, è stata attaccata, causando la morte dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Libia [[Christopher Stevens (diplomatico)|Christopher Stevens]], del funzionario statunitense per la gestione delle informazioni del servizio estero Sean Smith e di due ex Navy SEALS, Glen Doherty e Tyrone S. Woods. Il 16 settembre, Rice è comparsa sul programma televisivo politico della [[CBS]] ''[[Face the Nation]]'' e [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] ''[[This Week (programma televisivo)|This Week]]'' per affermare che l'attacco è stato il frutto diretto di un "video odioso e offensivo", ed è stato spontaneo, non pre-programmato.<ref>{{Cita news|lingua=en
Rice ha formulato osservazioni limitate sull'attacco, dicendo: "Vorremo vedere i risultati di un'indagine dell'FBI per trarre conclusioni definitive".<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.cbsnews.com/news/face-the-nation-transcripts-september-16-2012-libyan-pres-magariaf-amb-rice-and-sen-mccain/|titolo="Face the Nation" transcripts, September 16, 2012: Libyan Pres. Magariaf, Amb. Rice and Sen. McCain|pubblicazione=CBD News|data=16 settembre 2012|accesso=
Rice ha dichiarato che le sue affermazioni su Bengasi erano basate sulla versione non riservata delle informazioni approvate dai servizi segreti degli Stati Uniti.<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/opinions/the-gops-bizarre-attack-on-susan-rice/2012/11/22/22c54a10-340a-11e2-bfd5-e202b6d7b501_story.html|titolo=The GOP’s bizarre attack on Susan Rice|sito=The Washington Post|lingua=en|accesso=
Il Senato ha sostenuto una risoluzione che affermava: "La violenza a Bengasi ha coinciso con un attacco alla ambasciata degli Stati Uniti al Cairo, in Egitto, che è stata anche assalita da una folla di manifestanti furiosi l'11 settembre 2012", senza menzionare Al-Qaeda.<ref>{{Cita news|lingua=en
==== Consigliere per la sicurezza nazionale ====
[[File:President_Barack_Obama_talks_with_Vice_President_Joe_Biden,_Secretary_of_State_John_Kerry,_Colin_Kahl,_National_Security_Advisor_to_the_Vice_President,_and_National_Security_Advisor_Susan_E._Rice_outside_the_West_Wing_.jpg|alt=|miniatura|Il presidente Barack Obama parla con il vicepresidente [[Joe Biden]], il segretario di Stato [[John Kerry]], il consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Colin Kahl e la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice, fuori dall'ala occidentale della Casa Bianca, il 15 luglio 2015.]]
Rice è stata scelta per sostituire Tom Donilon come [[consigliere per la sicurezza nazionale]] subito dopo le dimissioni di Donilon il 5 giugno 2013.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Mark Memmott|url=https://www.npr.org/sections/thetwo-way/2013/06/05/188861135/shakeup-susan-rice-to-be-obamas-national-security-adviser|titolo=Shakeup: Susan Rice To Be Obama's National Security Adviser|pubblicazione=NPR.org|data=5 giugno 2013|accesso=
Nel maggio 2014, Rice si è recato a [[Israele]] per riunioni con funzionari israeliani in cui si è discusso dell'[[accordo sul nucleare iraniano]]. La visita di Rice, la prima nel suo ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale, è avvenuta in concomitanza con il fallimento dei colloqui di pace tra Israele e i palestinesi. L'amministrazione Obama ha chiarito che il viaggio di Rice faceva parte dei negoziati pianificati abitualmente e che le discussioni di pace in Medio Oriente, che si trovavano in una fase di stallo, non erano all'ordine del giorno. Tuttavia, il portavoce della Casa Bianca [[Jay Carney]] ha detto che i negoziati con l'Iran sul suo programma nucleare sarebbe stato all'ordine del giorno, tra gli altri argomenti.<ref>{{Cita news|lingua=en
Rice è stata criticata per aver intensificato i conflitti dell'amministrazione Obama con Israele durante il suo periodo di consigliere per la sicurezza nazionale. Dennis Ross, consigliere del presidente Obama per il Medio Oriente, ha criticato la "mentalità combattiva" di Rice rispetto a quella del suo predecessore Tom Donilon, che ha avuto un ruolo più conciliante. Ross ha scritto che dopo il rimprovero pubblico del Primo Ministro israeliano [[Benjamin Netanyahu]] sui negoziati dell'amministrazione Obama con l'Iran, Rice si è rivolta ad Abe Foxman che, a suo parere, il leader israeliano ha fatto tutto tranne che "usare la [[Negro|parola 'N']] per descrivere il presidente".<ref>{{Cita news|autore=Eli Lake|url=https://www.nysun.com/foreign/bush-visit-may-boost-olmert/76303/|titolo=Bush Visit May Boost Olmert|pubblicazione=The New York Sun|data=13 maggio 2008|accesso=
[[File:National_Security_Advisor_Susan_E._Rice_greets_Prince_Mitib_bin_Abdallah_bin_Abd_al-Aziz_Al_Saud,_Saudi_Arabia's_Minister_of_the_National_Guard,_prior_to_a_meeting_with_President_Barack_Obama_in_the_Oval_Office.jpg|miniatura|Rice e il Presidente Obama incontrano il Ministro della [[Guardia nazionale dell'Arabia Saudita]], il Principe [[Mut'ib bin 'Abd Allah Al Sa'ud]], il 19 novembre 2014]]
Nel pubblicare la strategia di sicurezza nazionale per il 2015, Rice ha affermato che gli Stati Uniti stanno perseguendo un "programma ambizioso ma realizzabile" all'estero. Ha sostenuto che la guida degli Stati Uniti era stata essenziale per il successo sulle questioni compreso l'Ebola, il programma nucleare dell'Iran e le sanzioni alla Russia per l'Ucraina. I suoi pareri sono arrivati quando il presidente Obama ha inviato la sua strategia di sicurezza nazionale al Congresso. Il documento ha costituito un modello per la politica estera, la difesa e la sicurezza nazionale per gli ultimi due anni del mandato del presidente Obama. Precedentemente era stato aggiornato nel 2010. In una lettera che delineava la strategia, il presidente Obama ha affermato che gli Stati Uniti "difenderanno sempre i nostri interessi e manterranno i nostri impegni nei confronti degli alleati e dei partner. Ma dobbiamo fare scelte difficili tra molte priorità concorrenti e dobbiamo sempre resistere all'irraggiungibilità che si ha quando prendiamo decisioni basate sulla paura".<ref>{{Cita news|lingua=en
In occasione di una visita in [[Pakistan]] nel 2015, Rice ha avvertito i leader politici e militari pakistani che gli attacchi in Afghanistan da parte di miliziani con base in Pakistan minacciavano la sicurezza regionale. Il presidente Obama ha inoltre invitato il primo ministro [[Nawaz Sharif]] a recarsi in visita negli Stati Uniti ad ottobre. Gli incontri si sono svolti in un momento teso per le relazioni del Pakistan con il vicino [[Afghanistan]] e il nemico [[India]], insieme all'incertezza circa il fatto che gli Stati Uniti avrebbero stanziato 300 milioni di dollari in aiuti militari al Pakistan. Secondo quanto riportato dai media, il denaro poteva essere trattenuto se gli Stati Uniti avessero determinato che il Pakistan non stava facendo abbastanza per combattere la [[rete Haqqani]], accusata di alcuni degli attentati più letali nel vicino Afghanistan.<ref>{{Cita news|lingua=en
In un discorso del 2015 sulle relazioni USA-Cina, Rice ha segnalato i problemi dell'hacking cinese, dicendo: "Non è un problema secondario. È una preoccupazione per la sicurezza economica e nazionale degli Stati Uniti. Mette a dura prova le nostre relazioni bilaterali ed è un fattore critico nel determinare la direzione futura dei legami USA-Cina".<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://obamawhitehouse.archives.gov/the-press-office/2015/09/21/national-security-advisor-susan-e-rices-prepared-remarks-us-china|titolo=National Security Advisor Susan E. Rice's As Prepared Remarks on the U.S.-China Relationship at George Washington University|pubblicazione=whitehouse.gov|data=
=== Dopo l'amministrazione Obama ===
[[File:Obamas_at_FNB_Stadium.jpg|miniatura|Rice (vicino alla colonna dietro il presidente Obama) al funerale di [[Nelson Mandela]] in Sudafrica, dicembre 2013]]
Il 3 aprile 2017, Eli Lake ha riportato su ''[[Bloomberg News|Bloomberg]]'' che come consigliere per la sicurezza nazionale, Rice aveva richiesto che le identità di alcuni americani citati nei rapporti di intelligence relativi alla campagna e alla transizione presidenziale di [[Donald Trump]] venissero rivelate.<ref name=":10">{{Cita web|url=https://www.bloomberg.com/view/articles/2017-04-03/top-obama-adviser-sought-names-of-trump-associates-in-intel|titolo=Top Obama Adviser Sought Names of Trump Associates in Intel|autore=Eli Lake|sito=Bloomberg|data=3 aprile 2017|accesso=
Il rapporto sulla rivelazione dei funzionari di Trump ha seguito l'annuncio del presidente del comitato di intelligenza della Camera, il repubblicano [[Devin Nunes]], che "aveva visto i rapporti che indicano che il sig. Trump o i suoi soci potrebbero essere stati accidentalmente travolti nel monitoraggio degli stranieri".<ref name=":11" /> La commissione stava indagando sia sui legami di Trump con i tentativi russi di influenzare le elezioni del 2016 sia sulle accuse infondate di Trump secondo le quali il presidente Obama avrebbe messo sotto sorveglianza la [[Trump Tower]].<ref name=":10" /> Il rapporto di Lake del 3 aprile sulla rivelazione specificava che "le richieste di Rice di rivelare i nomi dei funzionari di transizione di Trump non vendicavano i tweet di Trump del 4 marzo in cui egli accusava Obama di aver intercettato illegalmente Trump Tower".<ref name=":10" /> Tuttavia, i repubblicani hanno chiesto un'indagine sulla rivelazione, mentre i democratici hanno affermato che la vicenda della rivelazione era una diversione dall'indagine sull'influenza russa.<ref name=":11" />
Dopo che i membri dei comitati di intelligenza del senato e della Camera hanno potuto vedere il materiale su cui Nunes ha basato le sue dichiarazioni, un certo numero di organizzazioni giornalistiche hanno segnalato che sia i democratici che i repubblicani che conoscono il materiale hanno detto che ci era "prova che i funzionari di amministrazione di Obama hanno fatto qualche cosa di insolito o di illegale".<ref name=":12">{{Cita news|autore=Jim Sciutto, Manu Raju e Eric Bradner|url=
L'8 marzo 2017, Rice è diventata membro della [[American University]] come Illustre ricercatore in visita presso la School of International Service dell'università. Nella sua residenza ha in programma di lavorare al suo prossimo libro e di assistere i giovani studenti SIS.<ref>{{Cita web|url=https://www.american.edu/sis/news/20170308-ambassador-susan-rice-joins-american-university-school-of-international-service.cfm|titolo=Ambassador Susan Rice joins American University School of International Service|sito=American University|data=8 marzo 2017|lingua=en
=== Amministrazione Biden ===
Nel gennaio 2021 il nuovo presidente USA [[Joe Biden]] la nomina Direttore del Domestic Policy Council della [[Casa bianca]].
Il 12 settembre 1992, presso la cappella della St. Albans School, Rice ha sposato il produttore di origine canadese della [[ABC News]] Ian Officer Cameron.<ref name=":8" /> Si sono conosciuti da studenti a Stanford.<ref>{{Cita news|lingua=en
Rice è una appassionata tennista
== Affiliazioni ==
Rice fa parte dei consigli di amministrazione di diverse organizzazioni, tra cui il comitato consultivo del Freeman Spogli Institute for International Studies presso l'Università di Stanford<ref>{{Cita web|url=http://iis-db.stanford.edu/pubs/21999/FSI_AR07_FINAL.pdf|titolo=Freeman Spogli Institute for International Studies Annual Report 2007|editore=Stanford University|data=2007|p=47|accesso=
== Opere ==
*{{Cita pubblicazione|autore=Susan Elizabeth Rice|data=1990|titolo=The Commonwealth initiative in Zimbabwe, 1979-1980: implications for international peacekeeping|editore=University of Oxford|url=https://www.researchgate.net/publication/35478777_The_Commonwealth_initiative_in_Zimbabwe_1979-1980_implications_for_international_peacekeeping|lingua=en}}
* Susan E. Rice (insieme a Corinne Graff e Carlos Pascual), ''Confronting Poverty: Weak States and U.S. National Security'', Brookings Institution Press, Washington, D.C., 2010<ref name="Rice_ConfrontingPoverty_2020">{{cita pubblicazione |titolo=Confronting Poverty |url=https://www.brookings.edu/book/confronting-poverty/ |editore=Brookings Institution Press|nome=Susan |cognome=Rice |nome2=Corinne |cognome2=Graff |nome3=Carlos |cognome3=Pascual |città=Washington, D.C. |accesso=4 giugno 2020|lingua=en}}</ref>
* Susan Rice, ''Tough Love: My Story of the Things Worth Fighting For'', Simon & Schuster, New York, 2019<ref name="Rice_ToughLove_2019">{{Cita libro|url=https://www.simonandschuster.com/books/Tough-Love/Susan-Rice/9781501189975|titolo=Tough Love: My Story of the Things Worth Fighting For|nome=Susan |cognome=Rice|data=8 ottobre 2019|editore=Simon and Schuster |città=New York|lingua=en}}</ref>
== Premi e riconoscimenti ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=http://www.usunnewyork.usmission.gov/|titolo=United States Mission to the United Nations|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060412001950/http://www.usunnewyork.usmission.gov/}}
* [https://web.archive.org/web/20061115214705/http://www.brookings.edu/scholars/srice.htm Archivio articoli] al Brookings Institution
*[https://www.washingtonpost.com/politics/susan-e-rice/gIQAZh4M9O_print.html Susan E. Rice]: raccolte di notizie e commenti sul ''[[The Washington Post]]''
*
* [http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/erieth.htm The Ethiopian-Eritrean War: U.S. Policy Options] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171019203515/https://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/erieth.htm |data=19 ottobre 2017 }} Before the House Committee on International Relations, Africa Subcommittee, 25 maggio 1999.
* Martha Brant, [https://web.archive.org/web/20081225082224/http://www.stanfordalumni.org/news/magazine/2000/janfeb/articles/rice.html Into Africa], ''[[Università di Stanford|Stanford]] Magazine'', gennaio-Febbraio 2000
* [http://www.mynorthwest.com/?nid=75&sid=111068 Intervista con Dave Ross] su MyNorthwest.com (audio)
* [https://foreignpolicy.com/articles/2012/08/13/the_point_guard Profilo su Foreign Policy] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141021020212/http://www.foreignpolicy.com/articles/2012/08/13/the_point_guard |data=21 ottobre 2014 }}
*
{{Box successione
Riga 187 ⟶ 203:
|periodo = 2013–2017
|precedente = Tom Donilon
|successivo = [[Michael T. Flynn|Mike Flynn]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
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