Guerra civile in Iraq: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|descrizione=altri conflitti esplosi nella regione [[Medio Oriente|medio-orientale]] in età contemporanea|titolo=Guerra del Golfo (disambigua)}}
{{
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra civile in Iraq
|Parte_di = dell'[[inverno arabo]]
|Immagine = ISOF APC on the street of Mosul, Northern Iraq, Western Asia. 16 November, 2016.jpg
|Larghezzaimmagine = <!-- <=300px -->
|Didascalia = Un [[High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle|Humvee]] dell’''Iraqi Counter Terrorism Service'' nelle strade di [[Mosul]], durante la [[Battaglia di Mosul (2016-2017)|medesima battaglia]], 16 novembre [[2016]].
|Data = {{data|30|dicembre|2013}} – {{data|9|dicembre|2017}}<br /><small>({{Età e giorni|2013|12|30|2017|12|9}})</small>
|Luogo = [[Iraq]], collegata alla [[guerra civile siriana]]
|Casus = Invasione e espansione dello [[Stato islamico]]
|Esito = Sconfitta dello Stato Islamico e vittoria delle forze governative e dei curdi
|Mutamenti_territoriali =
|Schieramento1 = [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]]
|Schieramento2 = {{Bandiera|IRQ}} [[Iraq|Repubblica dell'Iraq]]
* {{simbolo|Flag of the Iraqi Ground Forces.svg}} [[Forze armate irachene]]
{{simbolo|Coat of Arms of Kurdistan.svg}} [[Governo Regionale del Kurdistan]]
* {{bandiera|Kurdistan}} [[Peshmerga]]
* [[Forze di Mobilitazione Popolare]] (PMU)
* [[Dwekh Nawsha]]<br />'''Supporto da:'''<br />{{simbolo|Seal of Combined Joint Task Force – Operation Inherent Resolve.svg}} [[Intervento militare contro lo Stato Islamico|Coalizione internazionale anti-ISIS a guida statunitense]]▼
▲{{simbolo|Seal of Combined Joint Task Force – Operation Inherent Resolve.svg}} [[Intervento militare contro lo Stato Islamico|Coalizione internazionale anti-ISIS a guida statunitense]]
{{bandiera|IRN|dim=25}} [[Iran]]
|Schieramento3 =
|Comandante1 = * [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abu Bakr al-Baghdadi]] (†)
* [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abū Sulaymān al-Nāsir]]
* [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abū Waḥib]]
* [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abu Ayyub al-Masri]] (†)
* [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abu Omar al-Baghdadi]] (†)
* [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] [[Abu Muslim al-Turkmani]] (†)
|Comandante2 = * {{Bandiera|IRQ}} [[Fu'ad Ma'sum]] (Presidente della repubblica dal 2014)
* {{Bandiera|IRQ}} [[Nuri al-Maliki]] (Presidente del consiglio 2013-2014)
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* {{Bandiera|IRQ}} {{simbolo|Coat of Arms of Kurdistan.svg}} {{bandiera|Kurdistan}} [[Mas'ud Barzani]] (Presidente del Kurdistan iracheno)
|Comandante3 =
|Effettivi1 = [[File:Flag of the Islamic State of Iraq and the Levant2.svg|20px|border]] '''Stato Islamico''':<br />
|Effettivi2 = {{simbolo|Flag of the Iraqi Ground Forces.svg}} '''Forze armate irachene''':<br />circa
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{{bandiera|Kurdistan}} '''Peshmerga''':<br />
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|Effettivi3 =
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}}
La '''guerra civile in Iraq''' è stato un conflitto armato che ebbe inizio
Nel giugno 2014 la formazione [[Salafismo|salafita]] scatenò una rapida e violenta offensiva conquistando ampie parti dell'Iraq, in particolare la città di [[
In seguito a tale offensiva, durante il conflitto fu di fatto cancellato il confine fra l'Iraq e la Siria, di cui il gruppo già controllava la parte orientale, e la formazione arrivò a controllare un'area di circa {{formatnum:270000}} [[Chilometro quadrato|km²]] (quasi quanto la superficie dell’[[Italia]]), in cui era presente una popolazione di circa 11 milioni di abitanti<ref>{{cita web|url=https://it.insideover.com/terrorismo/con-la-caduta-di-baghouz-finisce-il-califfato-ma-non-lisis.html|autore=Paolo Mauri|titolo=Con la caduta di Baghouz finisce il Califfato ma non l’Isis|sito=it.InsideOver.com|data=5 marzo 2019|accesso=12 luglio 2020}}</ref>.
Il governo iracheno, insieme a una coalizione a guida statunitense e a milizie sciite iraniane, è intervenuto militarmente contro l'ISIS.<ref>{{cita web|url=https://www.swissinfo.ch/ita/iraq-parlamento-legalizza-milizie-sciite-sunniti-protestano/42709304|titolo=Iraq: Parlamento legalizza milizie sciite, sunniti protestano|sito=swissinfo.ch|data=26 novembre 2016|accesso=8 novembre 2024}}</ref> La città di [[Mosul]] è rimasta in gran parte distrutta a seguito dei bombardamenti aerei della coalizione e ha subito pesanti perdite di civili.<ref>{{cita web|url=https://www.aljazeera.com/features/2017/4/6/mosuls-civilian-deaths-how-the-us-destroyed-iraq|titolo=Mosul’s civilian deaths: How the US destroyed Iraq|sito=AlJazeera.com|data=6 aprile 2017|accesso=8 novembre 2024}}</ref> La presenza di milizie sciite è stata inoltre causa di rappresaglie nei confronti degli arabi sunniti iracheni.<ref>{{cita web|https://www.bbc.com/news/world-middle-east-29603272|titolo=Iraq: Shia militias 'killing Sunnis in reprisal attacks'|sito=BBC|data=14 ottobre 2014|accesso=8 novembre 2024}}</ref> Ne è risultata la sconfitta dell'ISIS.
== Antefatti ==
{{vedi anche|Politica dell'Iraq}}
A partire dal 2011, sulla scia delle proteste della [[Primavera Araba]], anche in [[Iraq]] si verificano manifestazioni e scontri in tutto il
Nel dicembre 2012 scoppiano nuovi scontri, stavolta di natura prettamente settaria, nei quali la minoranza sunnita protesta contro la marginalizzazione dalla scena politica<ref>{{cita news|url=https://english.alarabiya.net/articles/2013/01/25/262464.html|titolo=Iraqi army pulls out from Falluja after deadly clashes with protesters|pubblicazione=Al Arabiya|data=25 gennaio 2013|lingua=en|accesso=1º maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171012084753/http://english.alarabiya.net/articles/2013/01/25/262464.html|urlmorto=sì}}</ref> e l'interferenza iraniana negli affari interni iracheni<ref>{{cita news|url=http://www.al-monitor.com/pulse/politics/2013/03/iran-easing-visas-iraq.html|titolo=Iraqi Speaker Comments On Protests, Syria|pubblicazione=Al Monitor|data=27 febbraio 2013|lingua=en}}</ref>. Utilizzando la retrovia siriana, le milizie islamiste riescono a condurre attacchi al territorio iracheno e a trasportare armi e uomini per fomentare la rivolta.
=== Imboscata di Akashat ===
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Il gruppo di 64 soldati siriani disarmati viene arrestato dalle truppe di confine irachene e, dopo una breve detenzione a [[Baghdad]], il 4 marzo viene scortato al valico di frontiera di al-Walīd, nella [[Governatorato di al-Anbar|provincia di al-Anbar]], per essere liberato in territorio siriano<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/world-middle-east-21658859|titolo=Attackers 'kill Syrian soldiers' in Iraq|pubblicazione=BBC News|data=4 marzo 2013|lingua=en}}</ref>. Durante il tragitto il convoglio viene attaccato su entrambi i lati da miliziani armati di mitragliatori, bombe a mano e RPG.
L'assalto lascia sul campo 13 soldati iracheni e 51 soldati siriani morti, ovvero tutta la guarnigione scortata tranne 13 sopravvissuti<ref>{{cita news|autore=Sam Dagher|url=https://online.wsj.com/news/articles/SB10001424127887324281004578352640821817264?mg=reno64-wsj&url=http%3A%2F%2Fonline.wsj.com%2Farticle%2FSB10001424127887324281004578352640821817264.html|titolo=Islamists Try to Tighten Grip on Syria Regions|pubblicazione=The Wall Street Journal|data=10 marzo 2013|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|autore=Zeina Karam|url=http://washingtonexaminer.com/syrian-jets-bomb-northern-city-overrun-by-rebels/article/2523370|titolo=Syrian jets bomb northern city overrun by rebels|pubblicazione=Washington Examiner|data=5 marzo 2013|lingua=en|accesso=6 marzo 2014|dataarchivio=9 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171009213157/http://www.washingtonexaminer.com/syrian-jets-bomb-northern-city-overrun-by-rebels/article/2523370|urlmorto=sì}}</ref>.
Tra le file dei miliziani sono sconosciute eventuali perdite.
L'identità degli assalitori è sconosciuta, anche se i primi sospetti ricadono sulle milizie gihadiste presenti nella [[Governatorato di al-Anbar|provincia di al-Anbar]], che hanno strette relazioni con i gruppi armati operanti in [[Siria]]<ref>{{cita news|autore=Qassim Abdul-Zahra|url=http://www.huffingtonpost.com/2013/03/04/syria-troops-killed-iraq_n_2805863.html|titolo=Syria Troops Killed In Ambush In Iraq|pubblicazione=The Huffington Post|data=4 marzo 2013|lingua=en}}</ref>. Tuttavia l'11 marzo 2013 lo [[Stato Islamico dell'Iraq]] (la cui emanazione siriana è il [[Fronte al-Nusra]]<ref name="NUSRA">{{cita news|autore=Roy Gutman|url=http://www.mcclatchydc.com/2013/03/05/184912/iraqis-call-for-us-military-aid.html|titolo=Iraqis call for U.S. military aid after Nusra-linked assault on ‘innocent Syrians’|pubblicazione=McClatchy DC|data=5 marzo 2013|lingua=en|accesso=6 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131225060919/http://www.mcclatchydc.com/2013/03/05/184912/iraqis-call-for-us-military-aid.html|urlmorto=sì}}</ref>) rivendica l'operazione, rilasciando un comunicato in cui si identificano le truppe siriane e irachene come "''sciiti persiani''" e in cui si denuncia la collaborazione, anche militare, tra il governo siriano e quello iracheno<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/world-middle-east-21738613|titolo=Al-Qaeda in Iraq claims deadly attack on Syrian troops|pubblicazione=BBC News|data=11 marzo 2013|lingua=en}}</ref>.
L'imboscata è un'azione di grande effetto che ha come conseguenza l'ulteriore avvicinamento politico tra il governo siriano e iracheno e la fusione dell'insurrezione sunnita irachena con quella siriana<ref name="NUSRA"/>.
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=== Nascita dello "Stato Islamico dell'Iraq e Levante" ===
{{vedi anche|Stato Islamico dell'Iraq e del Levante}}
[[File:Syrian, Iraqi, and Lebanese insurgencies Color edit.png|thumb|Massima espansione dello [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]] nel [[2015]]<br/>{{legend|#db8ca6|Controllata dal governo}}<br/>{{legend|#b4b2ae|Controllata dall'[[ISIS]]}}<br/>{{legend|#d7e074|Controllata dai [[Kurdistan iracheno|curdi]]}}]]
A seguito dell'imboscata di Akashat, il governo iracheno si rende conto che la fusione tra i gruppi armati islamisti siriani e quelli iracheni è una realtà e che la possibilità dell'allargamento della crisi siriana al territorio iracheno è sempre più concreta.
Il perdurare della [[guerra civile siriana]] non garantisce più alcun controllo sui confini nazionali che, anche a causa della loro estensione, risultano porosi alla penetrazione dei miliziani.
Nell'aprile del 2013 [[Abu Bakr al-Baghdadi]], il leader della principale formazione gihadista irachena, lo [[Stato Islamico dell'Iraq]], ufficializza la fusione tra la sua milizia e il [[Fronte al-Nusra]] attraverso un comunicato via Internet<ref>{{cita news|url=http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/7119.htm|titolo=ISI Confirms That Jabhat Al-Nusra Is Its Extension In Syria, Declares 'Islamic State Of Iraq And Al-Sham' As New Name Of Merged Group|pubblicazione=MEMRI|data=8 aprile 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006085808/http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/7119.htm
L'operazione viene bloccata dal leader di [[al-Qaida|al-Qaeda]], [[Ayman al-Zawahiri]], che vuole mantenere distinte le due entità<ref>{{cita news|autore=Basma Atassi|url=https://www.aljazeera.com/news/middleeast/2013/06/2013699425657882.html|titolo=Qaeda chief annuls Syrian-Iraqi jihad merger|pubblicazione=Al Jazeera|data=9 giugno 2013|lingua=en}}</ref>.
Tuttavia si realizza comunque una scissione nel [[Fronte al-Nusra]] e una parte considerevole dei miliziani confluisce nella nuova formazione<ref>{{cita news|autore= Richard Spencer|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/syria/10067318/Syria-Jabhat-al-Nusra-split-after-leaders-pledge-of-support-for-al-Qaeda.html|titolo=Syria: Jabhat al-Nusra split after leader's pledge of support for al-Qaeda|pubblicazione=The Telegraph|data=19 maggio 2013|lingua=en}}</ref>. Nasce lo [[Stato Islamico dell'Iraq e Levante]] (ISIL) con il chiaro obiettivo di creare un emirato islamico transnazionale tra [[Siria]] e [[Iraq]].
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=== Operazione al-Shabah ===
Il 20 maggio 2013, il governo iracheno scatena un'offensiva militare nella regione di al-Anbar e su tutto il confine siriano con l'intenzione di tagliare i collegamenti tra i miliziani islamisti in Siria e Iraq<ref>{{cita news|url=http://en.alalam.ir/news/1478460|titolo=Iraq launches operation near Syria, Jordan border|pubblicazione=Al Alam|data=27 maggio 2013|lingua=en}}</ref>.
Vengono coinvolti
Le prime operazioni si svolgono nella terra di nessuno che separa Siria e Iraq e permettono la cattura di 43 militanti gihadisti, tra cui 11 alti dirigenti di al-Qāʿida in Iraq. Viene sequestrata una grande quantità di materiale bellico, tra cui mortai, razzi ed esplosivo<ref>{{cita news|url=http://mawtani.al-shorfa.com/en_GB/articles/iii/features/2013/05/23/feature-01|titolo=Iraq launches counter-terrorism campaign along Syria border|pubblicazione=Mawtani|data=23 maggio 2013|lingua=en|accesso=9 marzo 2014|dataarchivio=28 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150128055702/http://mawtani.al-shorfa.com/en_GB/articles/iii/features/2013/05/23/feature-01|urlmorto=sì}}</ref>. Gli scontri si fanno più sanguinosi e il 24 maggio si registrano 32 miliziani uccisi tra cui 2 comandanti dello [[Stato Islamico dell'Iraq e Levante]]<ref>{{cita news|url=https://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2013/May-25/218338-iraq-forces-strike-sunni-militants-near-syria.ashx#axzz2V45DNpEL|titolo=Iraq forces strike Sunni militants near Syria|pubblicazione=The Daily Star|data=25 maggio 2013|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref>.
Il 30 maggio viene catturato Adnan Waies, considerato il capo della cellula di [[Al-Qaida|al-Qāʿida]] nella [[Governatorato di al-Anbar|provincia di al-Anbar]]. Nello stesso giorno si verifica la prima significativa controffensiva dei miliziani armati, quando viene attaccata una guarnigione di soldati iracheni alla frontiera con la [[Siria]]. Vengono uccise 3 guardie di confine<ref>{{cita news|url=http://www.globaltimes.cn/content/785432.shtml#.UaeZR0BHIpk|titolo=3 Iraqi policemen killed in gunmen attack near border with Syria|pubblicazione=Global Times|data=30 maggio 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150129043939/http://www.globaltimes.cn/content/785432.shtml#.UaeZR0BHIpk
Il 2 giugno i miliziani islamisti organizzano un posto di blocco sulla strada che collega Iraq e Siria in territorio iracheno e bloccano 3 camion siriani e 4 iracheni. Uccidono gli autisti di nazionalità siriana, rapiscono quelli iracheni e saccheggiano la merce trasportata<ref>{{cita news|url=http://www.iraqinews.com/iraq-war/syrian-trucks-drivers-killed-in-western-anbar/|titolo=Syrian trucks drivers killed in western Anbar|pubblicazione=Iraqui News|data=2 giugno 2013|lingua=en}}</ref>.
Il 5 giugno viene organizzata un'operazione identica: obiettivo dell'imboscata è un autobus dell'esercito. Vengono uccise 10 guardie di confine irachene e 5 civili<ref>{{cita news|autore=Jason Ditz|url=http://news.antiwar.com/2013/06/05/15-killed-in-fake-checkpoint-attack-on-iraqi-police-bus/|titolo=15 Killed in Fake Checkpoint Attack on Iraqi Police Bus|pubblicazione=Anti War|data=5 giugno 2013|lingua=en}}</ref>.
[[File:Territorial control of the ISIS.svg|miniatura|left|Territori controllati o semicontrollati dallo [[Stato Islamico dell'Iraq e Levante]] tra Iraq e Siria|253x253px]]
Il 9 giugno alcuni miliziani ribelli siriani aprono il fuoco su una postazione di confine in territorio iracheno, uccidendo una guardia di frontiera<ref>{{cita news|url=http://www.hindustantimes.com/world-news/syrian-rebels-fire-on-iraqi-border-posts-one-killed/article1-1073562.aspx|titolo=Syrian rebels fire on Iraqi border posts, one killed|pubblicazione=Hindustan Times|data=9 giugno 2013|lingua=en|accesso=9 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150128065640/http://www.hindustantimes.com/world-news/syrian-rebels-fire-on-iraqi-border-posts-one-killed/article1-1073562.aspx|urlmorto=sì}}</ref>.
Il 21 giugno miliziani islamisti fanno esplodere un ponte stradale nella cittadina frontaliera di al-Qāʾim, ingaggiando successivamente una feroce battaglia con una guarnigione dell'esercito iracheno. I soldati, sostenuti anche da elicotteri da combattimento, riescono a respingere l'assalto. Nello scontro muoiono 3 soldati e 6 miliziani<ref>{{cita news|url=http://al-shorfa.com/en_GB/articles/meii/newsbriefs/2013/06/22/newsbrief-05|titolo=West Iraq clashes kill 8|pubblicazione=Al Shorfa|data=22 giugno 2013|lingua=en}}</ref>. Il giorno successivo, nella stessa città, viene fatta esplodere un'[[autobomba]], che uccide altri 2 soldati iracheni<ref>{{cita news|url=http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIIDII|titolo=2 Soldiers killed, 3 wounded east of Qa'im|pubblicazione=NINA|data=22 giugno 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20130624222835/http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIIDII
Il 23 giugno, in due separati agguati nella cittadina di Kebaysah, vengono uccisi 3 soldati iracheni<ref>{{cita news|url=http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIIEID|titolo=Two soldiers' bodies found in western Anbar|pubblicazione=NINA|data=23 giugno 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130630182457/http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIIEID
A seguito dei ripetuti attacchi ai propri militari, il governo iracheno lancia il 1º luglio un'offensiva nelle provincie di al-Anbar e [[Ninive]], consentendo la distruzione di 3 edifici che fungevano da base logistica per i miliziani<ref>{{cita news|url=http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIJJLL|titolo=Aljazeerah Operations waging a campaign to destroy the bases of Alqaeda between Nineveh and Anbar|pubblicazione=NINA|data=1º luglio 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021125758/http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIJJLL
Il 6 luglio si verifica uno scontro tra le guardie di confine irachene e miliziani armati che tentano di entrare in Siria. Rimane ucciso un soldato<ref>{{cita news|url=http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIKIKI|titolo=Border Guardsman killed, 2 wounded in clashes with smuggler near Syrian borders|pubblicazione=NINA|data=6 luglio 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021125302/http://www.ninanews.com/english/News_Details.asp?ar95_VQ=GIKIKI
Il 14 luglio 2013 il governo iracheno, pur non avendo pacificato le regioni di confine tra Iraq e Siria, sospende l'operazione militare.
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== Cronologia degli eventi ==
=== Insurrezione sunnita nell'Anbar ===
Il continuo flusso di miliziani e armi tra Siria e Iraq permette una sempre maggiore aggressività e preparazione militare dei gruppi armati sunniti iracheni. La maggior parte si concentra nella [[Governatorato di al-Anbar|provincia di al-Anbar]], già teatro di azioni armate antigovernative e attentati terroristici.<br />Il 30 dicembre 2013 il governo iracheno lancia un'offensiva per smantellare un campo di protesta antigovernativo nei pressi di [[Ramadi]]<ref name="ISW">{{cita news|autore=Jessica Lewis|url=https://iswiraq.blogspot.ch/2014/01/showdown-in-anbar.html|titolo=Showdown in Anbar|pubblicazione=Reuters|data=3 gennaio 2014|lingua=en}}</ref>. La reazione dei ribelli è immediata. Lo [[Stato Islamico dell'Iraq e Levante]] guida le altre formazioni e attacca in forze la città di [[Fallujah]] ingaggiando un combattimento con l'esercito iracheno che dura 4 giorni e provoca 100 morti<ref>{{cita news|url=https://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2014/Jan-03/242996-al-qaeda-militants-make-gains-in-iraq-city-police.ashx#axzz2oNa3sbT8|titolo=Iraq army, tribes join fight against al Qaeda forces|pubblicazione=The Daily Star|data=3 gennaio 2014|lingua=en|accesso=1 maggio 2019|dataarchivio=2 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190502000527/http://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2014/Jan-03/242996-al-qaeda-militants-make-gains-in-iraq-city-police.ashx#axzz2oNa3sbT8|urlmorto=sì}}</ref>. Il 4 gennaio 2014 il governo iracheno dichiara la completa perdita del controllo sulla città, che viene occupata dai miliziani
Sebbene l'esercito iracheno organizzi una timida controffensiva, l'avanzata dell'ISIL permette l'uscita dal controllo statale anche delle cittadine di al-Karma<ref>{{cita news|
=== Proclamazione del Califfato a Mosul ===
A inizio giugno 2014 [[Da'esh]] scatena un'improvvisa offensiva nel nord dell'Iraq, riversando uomini e mezzi dal confine siriano. Il 5 giugno viene attaccata [[Samarra]]<ref>{{cita news|url=https://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2014/Jun-05/258988-six-killed-as-militants-assault-iraqs-samarra.ashx#axzz3F19evi8J|titolo=Six killed as militants overrun Iraq's Samarra|pubblicazione=The Daily Star|data=5 giugno 2014|lingua=en|accesso=1 maggio 2019|dataarchivio=28 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190328230937/http://www.dailystar.com.lb/News/Middle-East/2014/Jun-05/258988-six-killed-as-militants-assault-iraqs-samarra.ashx#axzz3F19evi8J|urlmorto=sì}}</ref> e il giorno successivo [[Mosul]], seconda città irachena<ref>{{cita news|url=https://www.economist.com/news/leaders/21604160-iraqs-second-city-has-fallen-group-wants-create-state-which-wage-jihad|titolo=Terror’s new headquarters|pubblicazione=The Economist|data=14 giugno 2014|lingua=en}}</ref>. Sebbene le forze armate irachene siano almeno 15 volte più numerose dei miliziani islamisti, nella notte del 9 giugno i soldati abbandonano le loro posizioni e fuggono dalla città lasciando armi e materiali<ref>{{cita news|
Con tiepide e disorganizzate controffensive dell'esercito regolare, spesso affiancato da milizie paramilitari sciite, lo [[Stato Islamico dell'Iraq e Levante]] avanza verso sud lungo l'[[Eufrate]] ponendo d'assedio il campo petrolifero di Bayji<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/06/tens-thousands-flee-unrest-iraq-mosul-201461175824711415.html|titolo=Half a million flee unrest in Iraq's Mosul|pubblicazione=Al Jazeera|data=11 giugno 2014|lingua=en}}</ref> e conquistando la città di [[Tikrit]]<ref>{{cita news|url=https://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/06/iraqi-city-tikrit-falls-isil-fighters-2014611135333576799.html|titolo=Iraq city of Tikrit falls to ISIL fighters|pubblicazione=Al Jazeera|data=12 giugno 2014|lingua=en}}</ref>. L'avanzata arriva a circa 90 km a nord della capitale [[Baghdad]]<ref>{{cita news|url=https://www.reuters.com/article/2014/06/13/us-iraq-security-idUSKBN0EN0RV20140613?irpc=932|titolo=Iraq's top Shi'ite cleric issues call to fight jihadist rebels|pubblicazione=Reuters|data=13 giugno 2014|lingua=en|accesso=1º maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924201715/http://www.reuters.com/article/2014/06/13/us-iraq-security-idUSKBN0EN0RV20140613?irpc=932|urlmorto=sì}}</ref>.
La posizione del governo iracheno nei confronti della guerra civile siriana cambia notevolmente. Lo sconfinamento si trasforma in guerra regionale che coinvolge [[Siria]] e [[Iraq]], ormai privi di una reale frontiera tra i due paesi. Il 24 giugno l'aviazione siriana esegue i primi bombardamenti su territorio iracheno<ref>{{cita news|url=https://online.wsj.com/articles/sunni-rebels-take-complete-control-of-iraqs-largest-oil-refinery-1403605510|titolo=Syrian Warplanes Strike in Western Iraq, Killing at Least 50 People|pubblicazione=The Wall Street Journal|data=25 giugno 2014|lingua=en}}</ref>.
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[[File:Peshmerga on a T-55-Tank outside Kirkuk in Iraq..jpg|upright=1.2|miniatura|Peshmerga curdi a Kirkuk (giugno 2014)]]
Il 2 agosto 2014, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] avanzò da Mosul verso nord-ovest, conquistando le città [[Kurdistan iracheno|curde irachene]] di Zumar e [[Sinjar]], mettendo in fuga le milizie curde [[Peshmerga]] e la popolazione locale, in particolare quella delle minoranze [[Yazidismo|yazide]] e [[Turcomanni iracheni|turcomanne]], perseguitate come eretiche<ref
Nei giorni 2-3 agosto, furono sistematicamente giustiziati e sepolti in fosse comuni dall'ISIS circa 500-1500 [[Yazidismo|yazidi]], prevalentemente uomini adulti<ref>[http://www.lexpress.fr/actualite/monde/proche-moyen-orient/des-chasseurs-de-nazis-veulent-prouver-le-genocide-des-yezidis-par-les-djihadistes-de-l-ei_1727905.html Des "chasseurs de nazis" veulent prouver le génocide des Yézidis par l'EI], ''L'Express avec AFP'', 21 ottobre 2015.</ref><ref>[https://www.francetvinfo.fr/monde/proche-orient/offensive-jihadiste-en-irak/l-irak-accuse-l-etat-islamique-d-avoir-assassine-au-moins-500-yezidis-dont-certains-enterres-vivants_666923.html L'Irak accuse l'État islamique d'avoir assassiné au moins 500 Yézidis, dont certains enterrés vivants], ''Francetv info avec AFP et Reuters'', 10 agosto 2014.</ref>, mentre donne e bambini, in numero di 4000-7400, furono fatti prigionieri o convertiti a forza all'islam e dispersi nelle città già occupate<ref>
Il 6 agosto, i curdi iracheni ricevettero l'aiuto delle forze curde siriane (YPG [[Unità di Protezione Popolare]]) e turche (del [[Partito dei Lavoratori del Kurdistan|PKK]])<ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/08/06/les-kurdes-irakiens-syriens-et-turcs-menent-une-offensive-contre-les-djihadistes-de-l-ei_4467422_3218.html Les Kurdes irakiens, syriens et turcs mènent une offensive contre les djihadistes de l'EI], ''Le Monde avec AFP et Reuters'', 6 agosto 2014.</ref>.
Il 7 agosto [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] continuò ad avanzare verso est, conquistando le città di Tal Kayf, [[Bartella]], Karamlesh e Qaraqosh, principale città [[Cristianesimo|cristiana]] irachena, causando l'esodo di oltre centomila civili, principalmente [[Cristianesimo|cristiani]], ma anche [[Turcomanni iracheni|turcomanni]], [[Yazidismo|yazidi]], shabak e kakai<ref>
L'8 agosto, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] sottrasse ai [[Peshmerga]] curdi anche il controllo della [[Diga di Mossul|diga di Mosul]], principale impianto di approvvigionamento idrico ed elettrico dell'Iraq<ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2014/08/08/97001-20140808FILWWW00157-mossoul-le-barrage-aux-mains-des-djihadistes.php Mossoul : le barrage aux mains des djihadistes], ''Le Figaro avec AFP'', 8 agosto 2014.</ref>.
=== Risposta internazionale ===
{{vedi anche|Operazione Inherent Resolve}}
Di fronte alla proclamazione del [[Califfato]] a [[Mosul]] nel giugno 2014, ed alla sua successiva espansione nel [[Kurdistan iracheno]], si formò una coalizione arabo-occidentale, comprendente 22 Paesi, per combattere lo [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato islamico]] in Iraq e Siria<ref>{{Cita web|titolo= Les États-Unis bombardent des positions d'artillerie de l'État islamique en Irak|url= http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2014/08/08/97001-20140808FILWWW00195-les-etats-unis-bombardent-des-positions-de-l-etat-islamique-en-irak.php|rivista = Le Figaro|data = 8 agosto 2014 }}.</ref><ref
L'8 agosto gli Stati Uniti eseguirono i loro primi raid aerei contro l'ISIS<ref>Anaïs Brosseau, [http://www.la-croix.com/Actualite/Monde/Frappes-aeriennes-et-largages-humanitaires-se-poursuivent-en-Irak-2014-08-10-1190275 Frappes aériennes et largages humanitaires se poursuivent en Irak], ''La Croix'', 10 agosto 2014.</ref>, consentendo alle milizie curde siriane e turche di liberare una parte dei civili ancora assediati dai gihadisti nei monti Sinjar<ref>[http://www.lepoint.fr/monde/syrie-dans-un-camp-de-refugies-le-desespoir-d-un-pere-de-famille-yazidi-15-08-2014-1854109_24.php Syrie: dans un camp de réfugiés, le désespoir d'un père de famille yazidi], ''AFP'', 15 agosto 2014.</ref><ref>[http://www.liberation.fr/planete/2014/08/14/irak-les-americains-ont-brise-le-siege-des-jihadistes_1080901 Irak : les Américains ont «brisé le siège des jihadistes»], ''AFP'', 14 agosto 2014.</ref>, e contribuendo alla formazione di una milizia di autodifesa yazida (le Unità di resistenza del Sinjar)<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20141220.AFP3826/les-jihadistes-vises-par-une-nouvelle-offensive-kurde-en-irak-et-en-syrie.html Les jihadistes visés par une nouvelle offensive kurde en Irak et en Syrie], ''AFP'', 20 dicembre 2014</ref>.
Tra l'8 agosto 2014 ed il 12 luglio 2016, la coalizione occidentale eseguì 9273 raid aerei contro obiettivi dello [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]] in territorio iracheno, a fronte di 4530 raid eseguiti in territorio siriano (a partire dal 23 settembre 2014)<ref>{{cita web|rivista =la croix |titolo=La coalition internationale contre Daech réunie à Washington|url=http://www.la-croix.com/Monde/Moyen-Orient/La-coalition-internationale-contre-Daech-reunie-a-Washington-2016-07-19-1200776836|accesso=22 luglio 2016}}</ref>. Oltre ai raid aerei, la coalizione a guida americana fornì appoggio militare sul campo ai [[Peshmerga]] curdi, che riconquistarono all'ISIS le città di Makhmur e Gwer, a sud di [[Erbil]], e la [[diga di Mosul]] il 17 agosto 2014<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20140810.OBS5991/irak-nouvelles-frappes-americaines-sur-les-djihadistes.html IRAK. La France ne prévoit pas d'intervenir militairement], ''AFP'', 10 agosto 2014.</ref><ref>Jacques Follorou, [https://www.lemonde.fr/international/article/2014/08/18/violents-combats-autour-du-barrage-de-mossoul_4472876_3210.html En Irak, les djihadistes s'accrochent au barrage stratégique de Mossoul], ''Le Monde'', 18 agosto 2014.</ref><ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20140817.AFP3992/les-kurdes-ont-repris-le-plus-grand-barrage-d-irak-aux-jihadistes.html Irak: les Kurdes ont repris aux jihadistes le plus grand barrage du pays], ''AFP'', 17 agosto 2014.</ref>.
Parallelamente alla coalizione ''Inherent Resolve'', a partire dal 21 settembre 2014 anche l'[[Iran]] inviò delle proprie truppe di terra in territorio iracheno, per sostenere il governo dall'avanzata dell'[[Stato Islamico (organizzazione)|ISIS]]. Tuttavia l'intervento iraniano in Iraq non fu coordinato con quello della coalizione arabo-occidentale, in quanto l'Iran accusava gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] di complicità con [[Stato Islamico (organizzazione)|Daesh]]. Le truppe iraniane furono dispiegate a [[Baghdad|Bagdad]], [[Kerbela]], [[Samarra]], inoltre l'Iran contribuì indirettamente alla nascita di diverse formazioni paramilitari [[Sciismo|sciite]], acquisendo un'importanza fondamentale in Iraq<ref>{{cita web|titolo = Iranian commander confirms Quds Force chief was in Iraq|url = https://in.reuters.com/article/2014/09/24/iraq-crisis-iran-soleimani-idINL6N0RP3T020140924|rivista = Reuters|data = 24 settembre 2014|accesso =1º maggio 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151002042028/http://in.reuters.com/article/2014/09/24/iraq-crisis-iran-soleimani-idINL6N0RP3T020140924|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo = Iran’s Quds force aiding Iraqi Shiites with Obama administration’s blessing|url = https://www.washingtontimes.com/news/2014/sep/20/irans-quds-force-aiding-iraqi-shiites-with-obama-a/?page=all|rivista = The Washington Times|data = 20 settembre 2014 }}</ref><ref>{{cita web|titolo = Tehran's Boots on the Ground|url = http://complex.foreignpolicy.com/posts/2014/09/10/tehrans_boots_on_the_ground_iraq_syria_islamic_state_isis_iran|rivista = Foreign Policy|data = 10 settembre 2014|accesso = 8 gennaio 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140911105102/http://complex.foreignpolicy.com/posts/2014/09/10/tehrans_boots_on_the_ground_iraq_syria_islamic_state_isis_iran
==== Espansione del Califfato nell'Anbar ====
Nonostante l'intervento della coalizione internazionale, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] riuscì ad espandersi nella [[piana di Ninive]] e nel [[governatorato di al-Anbar]], conquistandolo in gran parte tra settembre e ottobre 2014<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/topnews/20141014.AFP8232/syrie-et-irak-les-jihadistes-progressent-la-coalition-reunie-a-washington.html La coalition anti-EI affiche son unité, inquiétude pour Kobané], ''AFP'', 14 ottobre 2014.</ref>, dopo scontri con i governativi a Saklauiya, presso [[Falluja]], in cui morirono 400-600 soldati iracheni<ref>Raheem Salman, Ahmed Rasheed, Yara Bayoumy, [http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20140924.REU8896/l-armee-irakienne-assiegee-par-l-etat-islamique-dans-l-ouest.html L'armée irakienne assiégée par l'État islamique dans l'Ouest], ''Reuters'', 24 settembre 2014.</ref> e la conquista della città di [[Hīt|Hit]]<ref>[http://www.la-croix.com/Actualite/Monde/Irak-17-soldats-et-policiers-40-jihadistes-tues-dans-l-ouest-2014-10-02-1215283 Irak: 40 jihadistes, 17 membres des forces de sécurité tués dans l'ouest] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190109111121/https://www.la-croix.com/Actualite/Monde/Irak-17-soldats-et-policiers-40-jihadistes-tues-dans-l-ouest-2014-10-02-1215283 |date=9 gennaio 2019 }}, ''AFP'', 2 ottobre 2014.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/international/article/2014/10/02/syrie-les-djihadistes-de-l-ei-ont-encore-progresse-vers-kobane_4498829_3210.html Syrie : les djihadistes de l'EI ont encore progressé vers la frontière turque], ''Le Monde'', 2 ottobre 2014.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/10/13/au-moins-22-morts-dans-trois-attentats-a-bagdad_4505521_3218.html Irak : attentats à Bagdad, fuite massive de population dans l'Ouest], ''Le Monde'', 13 ottobre 2014.</ref> con lo sterminio della tribù sunnita Albu Nimr, fedele al governo, causando 300-500 morti, di cui 50 donne e bambini<ref>[http://www.parismatch.com/Actu/International/En-Irak-l-Etat-islamique-continue-les-massacres-sunnites-644918 En Irak, l'Etat islamique continue les massacres], ''Paris Match'', 3 novembre 2014.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/11/02/irak-massacre-de-tribus-sunnites-hostiles-a-l-ei_4516657_3218.html Irak : l'État islamique massacre des centaines de membres d'une tribu sunnite], ''Le Monde (AFP, AP, Reuters)'', 2 novembre 2014.</ref><ref
Successivamente, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] attaccò la città di [[Ramadi]], conquistandone una parte in novembre<ref>[http://www.rfi.fr/moyen-orient/20141122-irak-jihadistes-offensive-groupe-etat-islamique-ramadi/?aef_campaign_date=2014-11-22&aef_campaign_ref=partage_aef&ns_campaign=reseaux_sociaux&ns_linkname=editorial&ns_mchannel=social&ns_source=twitter Irak: large offensive du groupe Etat islamique sur Ramadi], ''RFI'', 22 novembre 2014.</ref><ref>[http://www.boursorama.com/actualites/irak-attaque-de-l-etat-islamique-dans-le-centre-de-ramadi-9200e224ca6ee714509b77314668ff8c Irak : Attaque de l'Etat islamique dans le centre de Ramadi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171110171748/http://www.boursorama.com/actualites/irak-attaque-de-l-etat-islamique-dans-le-centre-de-ramadi-9200e224ca6ee714509b77314668ff8c |date=10 novembre 2017 }}, ''Reuters'', 21 novembre 2014.</ref><ref>Delphine Minoui, [http://www.lefigaro.fr/international/2014/11/26/01003-20141126ARTFIG00373-les-frappes-de-la-coalition-freinent-daech.php Premiers succès de la coalition contre l'État islamique], ''Le Figaro'', 26 novembre 2014.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/898082/irak-assauts-des-jihadistes-a-ramadi-et-pres-de-kirkouk.html Irak : assauts des jihadistes à Ramadi et près de Kirkouk], ''AFP'', 26 novembre 2014.</ref>.
Il 6 gennaio 2015 Daesh conquistò anche Al-Jubba<ref>[http://www.romandie.com/news/Irak-23-morts-dans-des-heurts-et-attaques-suicide-a-AlAnbar/551554.rom Irak: 23 morts dans des heurts et attaques suicide à Al-Anbar], ''AFP'', 6 gennaio 2015.</ref> e in febbraio Khan al Baghdadi<ref>[http://www.rfi.fr/moyen-orient/20150212-irak-groupe-etat-islamique-empare-al-bagdadi/?aef_campaign_date=2015-02-12&aef_campaign_ref=partage_aef&dlvrit=1448817&ns_campaign=reseaux_sociaux&ns_linkname=editorial&ns_mchannel=social&ns_source=twitter Irak: le groupe EI s’empare d’al-Bagdadi], ''RFI'', 12 febbraio 2015.</ref>, mentre tra aprile e maggio 2015 fu completata la conquista di [[Ramadi]]<ref>[https://www.lorientlejour.com/article/920088/irak-lei-attaque-la-capitale-de-lanbar.html Irak : l'EI attaque la capitale de l'Anbar], ''Reuters'', 10 aprile 2015.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2015/04/15/l-ei-aux-portes-de-ramadi-en-irak_4616343_3218.html L'EI aux portes de Ramadi, en Irak], ''Le Monde (AFP e Reuters)'', 15 aprile 2014.</ref>; in particolare, a seguito del rifiuto del governo di dare accoglienza a [[Baghdad]] alle forze governative sunnite in ritirata<ref>
Il 24 maggio 2015, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] conquistò la località frontaliera di Al-Walid, completando la conquista del [[governatorato di al-Anbar]]<ref>[http://www.lepoint.fr/monde/l-ei-prend-le-controle-d-un-poste-frontiere-irakien-avec-la-syrie-24-05-2015-1930756_24.php L'EI prend le contrôle d'un poste-frontière irakien avec la Syrie], ''Le Point (AFP)'', 24 maggio 2015
==== Riconquista governativa nell'Iraq centrale ====
[[File:151118-A-OB785-037 (23549877312).jpg|upright=1.2|miniatura|Soldati iracheni e americani a Camp Taiji, presso Bagdad (novembre 2015)]]
Le forze governative irachene, supportate dalle milizie sciite filo-[[
Nello stesso mese, le forze della coalizione sciita liberarono da [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] la città di Amerli, nel [[Governatorato di Salah al-Din|governatorato di Salah ad-Din]], abitata da [[Turcomanni iracheni|turcomanni]] e [[Sciismo|sciiti]], assediata da oltre due mesi<ref>[http://www.lepoint.fr/monde/l-irak-masse-des-troupes-pres-d-une-ville-assiegee-par-les-jihadistes-27-08-2014-1857040_24.php L'Irak masse des troupes près d'une ville assiégée par les jihadistes], ''AFP'', 27 agosto 2014.</ref><ref>Allan Kaval, [https://www.lemonde.fr/international/article/2014/08/25/les-turkmenes-chiites-d-amerli-assieges-par-les-djihadistes-et-menaces-de-famine_4476157_3210.html Les Turkmènes chiites d’Amerli, assiégés par les djihadistes et menacés de famine], ''Le Monde'', 25 agosto 2014.</ref><ref>[http://www.rfi.fr/moyen-orient/20140823-irak-onu-previent-massacre-ville-chiite-amerli/ Irak: l’ONU prévient d'un possible massacre à Amerli], ''RFI'', 23 agosto 2014.</ref><ref>[http://www.liberation.fr/monde/2014/08/31/irak-l-armee-brise-le-siege-jihadiste-d-amerli_1090684 Irak: l’armée brise le siège d’Amerli, rare succès face aux jihadistes] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140904154920/http://www.liberation.fr/monde/2014/08/31/irak-l-armee-brise-le-siege-jihadiste-d-amerli_1090684 |date=4 settembre 2014 }}, ''AFP'', 31 agosto 2014.</ref>; in settembre riconquistarono Suleyman Bek<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/topnews/20140901.AFP4944/irak-l-armee-reprend-amerli-aux-jihadistes-nouvelles-frappes-americaines.html Irak: les opérations s'intensifient contre les jihadistes], ''AFP'',1º settembre 2014.</ref> e in ottobre Jurf al-Sakhr, a sud-ovest di [[Baghdad]], da luglio nelle mani di [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]]; in tal modo fu arrestata l'avanzata dello Stato islamico verso [[Kerbela]] e [[Baghdad]]<ref>[http://www.romandie.com/news/Irak-plus-de-45-personnes-tuees-par-les-jihadistes-dans-des/503897.rom Irak: plus de 45 personnes tuées par les jihadistes dans des combats], ''AFP'', 2 agosto 2014.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/892947/irak-huit-soldats-tues-au-sud-de-bagdad-dans-des-combats-face-aux-jihadistes.html Irak: huit soldats tués au sud de Bagdad dans des combats face aux jihadistes], ''AFP'', 25 ottobre 2014.</ref><ref>[http://french.xinhuanet.com/monde/2014-10/26/c_133742547.htm es forces irakiennes reprennent deux villes à l'EI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141129032119/http://french.xinhuanet.com/monde/2014-10/26/c_133742547.htm |
I combattimenti proseguirono a Bayji, città assediata da [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] dal mese di giugno e sede della maggiore raffineria di petrolio dell'Iraq, ancora presidiata da militari iracheni governativi<ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/06/11/les-habitants-de-mossoul-fuient-la-ville-prise-par-l-eill_4435830_3218.html En Irak, les djihadistes de l'EIIL veulent « marcher sur Bagdad »], ''Le Monde (AFP, Reuters)'', 12 giugno 2014.</ref><ref>[http://www.romandie.com/news/Larmee-irakienne-reprend-le-controle-de-la-raffinerie-de-Baiji/489463.rom L'armée irakienne reprend le contrôle de la raffinerie de Baïji], ''AFP'', 19 giugno 2014.</ref><ref>[http://www.liberation.fr/planete/2014/08/24/irak-nouveaux-assauts-jihadistes-mobilisation-internationale-accrue_1085968 Irak : nouveaux assauts jihadistes, mobilisation internationale accrue], ''AFP'', 24 agosto 2014.</ref>. L'esercito iracheno riprese il controllo della città a novembre<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/guerre-en-syrie/20141101.OBS3849/kobane-nouveaux-combats-apres-l-arrivee-des-peshmergas.html Kobané : nouveaux combats après l'arrivée des peshmergas], ''L'Obs (AFP)'', 1º novembre 2014.</ref><ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/topnews/20141114.AFP0775/irak-l-armee-reprend-aux-jihadistes-la-ville-cle-de-baiji.html Irak: l'armée reprend aux jihadistes la ville clé de Baïji], ''AFP'', 14 novembre 2014.</ref>, ma Daesh la occupò nuovamente il mese successivo<ref>[https://www.lorientlejour.com/article/902039/le-chef-des-kurdes-dirak-celebre-la-levee-du-siege-du-mont-sinjar.html Le chef des Kurdes d'Irak célèbre la levée du siège du Mont Sinjar], ''AFP'', 21 dicembre 2014.</ref><ref>[http://french.cri.cn/621/2014/12/21/602s414868.htm Irak: l'EI a repris la ville de Baiji, qui abrite la plus grande raffinerie de pétrole du pays] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141222031049/http://french.cri.cn/621/2014/12/21/602s414868.htm |data=22 dicembre 2014 }}, ''Xinhua'', 21 dicembre 2014.</ref>.
Nel gennaio 2015 l'esercito iracheno riprese anche la città di Muqdadiya assicurandosi il controllo sull'intero [[governatorato di Diyala]]<ref>[https://www.lemonde.fr/international/article/2015/01/26/en-irak-l-armee-annonce-la-reprise-d-une-province-aux-mains-de-l-ei_4563692_3210.html En Irak, l'armée annonce la reprise d'une province aux mains de l'EI], ''Le Monde (AFP)'', 26 gennaio 2015
[[File:Victory celebration of Iraqi defenders in Saladin Governorate (3).jpg|upright=1.2|miniatura|Soldati governativi iracheni e della milizia Asayb Ahl al-Haq insieme nel governatorato di Salah ad-Din (aprile 2016)]]
Nel marzo 2015, un'armata di
Ad aprile 2015 [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] ottenne il controllo della raffineria di Bayji<ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2015/04/12/l-etat-islamique-attaque-la-plus-grande-raffinerie-d-irak_4614477_3218.html L'Etat islamique attaque la plus grande raffinerie d'Irak], ''Le Monde (AFP)'', 12 aprile 2014.</ref><ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2015/04/15/97001-20150415FILWWW00433-l-ei-controle-une-part-de-la-plus-grande-raffinerie-d-irak.php L'EI contrôle une part de la plus grande raffinerie d'Irak], ''Le Figaro (AFP)'', 15 aprile 2015.</ref>, attorno alla quale si intensificarono i combattimenti nei mesi seguenti<ref>[http://www.france24.com/fr/20150417-irak-combats-raffinerie-petrole-baiji-etat-islamique-jihadistes-ei-armee/ Les combats s'intensifient autour de la raffinerie de Baïji, la plus grande d'Irak] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180628233827/http://www.france24.com/fr/20150417-irak-combats-raffinerie-petrole-baiji-etat-islamique-jihadistes-ei-armee |data=28 giugno 2018 }}, ''France 24 (AFP, Reuters)'', 17 aprile 2015.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2015/05/07/combats-violents-autour-de-la-raffinerie-de-baiji-en-irak_4629442_3218.html Combats violents autour de la raffinerie de Baïji en Irak], ''Le Monde (AFP)'', 7 maggio 2015.</ref><ref>[http://www.romandie.com/news/Irak-incertitude-sur-lissue-des-combats-a-la-raffinerie-de-Baiji/591080.rom Irak: incertitude sur l'issue des combats à la raffinerie de Baïji], ''APF'', 6 maggio 2015.</ref>; a partire da giugno, tuttavia, le [[Al-Quwwat al-Barriyya al-ʿIrāqiyya|forze armate irachene]] ripresero il controllo dell'impianto<ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2015/06/13/97001-20150613FILWWW00079-irak-combats-pres-de-la-raffinerie-de-baidji.php Irak: combats près de la raffinerie de Baïdji], ''Le Figaro (Reuters)'', 13 giugno 2015.</ref> e gradualmente dell'intera città in ottobre<ref>[https://fr.news.yahoo.com/irak-loffensive-ramadi-bient%C3%B4t-lanc%C3%A9e-vaste-op%C3%A9ration-%C3%A0-180712092.html Irak: l'offensive sur Ramadi bientôt lancée, vaste opération à Baïji], ''AFP'', 14 ottobre 2015.</ref><ref>[http://fr.euronews.com/2015/10/17/irak-l-armee-et-ses-allies-disent-etre-en-passe-de-reconquerir-baiji Irak : l'armée et ses alliés disent être en passe de reconquérir Baïji], ''Euronews'', 17 ottobre 2015.</ref><ref>[http://www.leparisien.fr/flash-actualite-monde/irak-les-forces-de-securite-progressent-sur-trois-fronts-face-a-l-ei-18-10-2015-5197761.php Irak: les forces de sécurité progressent sur trois fronts face à l'EI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181002012801/http://www.leparisien.fr/flash-actualite-monde/irak-les-forces-de-securite-progressent-sur-trois-fronts-face-a-l-ei-18-10-2015-5197761.php |date=2 ottobre 2018 }}, ''AFP',' 18 ottobre 2015.''</ref><ref>[http://www.lepoint.fr/monde/les-forces-irakiennes-sur-la-route-de-mossoul-17-10-2015-1974538_24.php Les forces irakiennes en route vers Mossoul], ''Le Point (AFP)'', 18 ottobre 2015.</ref>.
In dicembre, infine, l'[[Al-Quwwat al-Barriyya al-ʿIrāqiyya|esercito iracheno]] respinse Daesh dalla città di Dhuluiya, tra [[Samarra]] e Bakuba, che era stata assediata a partire da luglio e difesa dai combattenti della tribù al-Jubur<ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/07/14/irak-nouvel-assaut-des-insurges-sunnites-sur-dhoulouiyah_4456922_3218.html Irak : nouvel assaut des insurgés sunnites sur Dhoulouiyah], ''Le Monde (AFP)'', 14 luglio 2014.</ref><ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2014/12/30/97001-20141230FILWWW00213-irak-daech-perd-le-controle-d-une-ville.php Irak: Daech perd le contrôle d'une ville], ''Le Figaro (AFP)'', 30 dicembre 2014.</ref>.
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=== Progressi dei curdi nel Kurdistan iracheno ===
[[File:Pkk-peshmerga-fighters.jpg|miniatura|upright=1.2|Combattenti del PKK e Peshmerga dell'UPK a Kirkuk (agosto 2015)]]
Nel frattempo anche i [[Peshmerga]] curdi, sostenuti dall'aviazione americana, combatterono l'ISIS a Jalula, alla frontiera iraniana, riuscendo nel novembre 2014 a riconquistare la città, assieme all'esercito iracheno ed alle milizie sciite<ref>[https://www.20minutes.fr/monde/1427299-20140811-irak-djihadistes-prennent-controle-ville-jalawla Irak: Les djihadistes prennent le contrôle de la ville de Jalawla], ''20 Minutes (AFP)'', 11 agosto 2014.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/882212/irak-offensive-kurde-pour-reprendre-la-cite-de-jalawla-aux-jihadistes.html Irak : offensive kurde pour reprendre la cité de Jalawla aux jihadistes], ''AFP'', 22 agosto 2014.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/897575/larmee-irakienne-reprend-deux-localites-aux-islamistes-assad-lance-un-sos.html L’armée irakienne reprend deux localités aux islamistes ; Assad lance un SOS], ''OLJ'', 24 agosto 2014.</ref><ref>[https://fr.news.yahoo.com/video/irak-les-forces-gouvernementales-reprennent-133037707.html Irak: les forces gouvernementales reprennent Saadiyah], ''AFP'', 24 novembre 2014.</ref>. Dall'ottobre 2014, i Peshmerga attaccarono l'ISIS contemporaneamente a sud di [[Kirkuk]] e verso la frontiera con la [[Siria]], riconquistando le città di Rabia e Zumar<ref>[https://www.ladepeche.fr/article/2014/09/30/1962369-irak-troupes-kurdes-lancent-offensive-contre-ei-trois-fronts.html Irak: les troupes kurdes lancent une offensive contre l'EI sur trois fronts], ''AFP'', 30 settembre 2014.</ref><ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2014/10/01/97001-20141001FILWWW00336-irak-des-djihadistes-assieges-dans-une-clinique.php Irak: des djihadistes assiégés dans une clinique], '''Le Figaro (AFP)'', 1º ottobre 2014.</ref><ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/10/25/irak-les-kurdes-reprennent-une-ville-aux-djihadistes_4512488_3218.html Irak : les Kurdes reprennent une ville aux djihadistes], ''Le Monde (AFP,Reuters)'', 25 ottobre 2014.</ref>, e proseguendo l'avanzata verso ovest in direzione di [[Sinjar]], riuscendo a romperne l'assedio in dicembre, anche se la città rimase divisa tra i due schieramenti<ref>[https://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2014/12/17/irak-offensive-kurde-pour-reprendre-la-region-de-sinjar-aux-djihadistes_4542059_3218.html Irak : offensive kurde pour reprendre la région de Sinjar aux djihadistes], ''Le Monde (AFP)'', 17 dicembre 2014.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/892444/irak-les-jihadistes-de-lei-assiegent-de-nouveau-le-mont-sinjar.html Irak: les jihadistes de l'EI assiègent de nouveau le Mont Sinjar], ''AFP'', 22 ottobre 2014.</ref><ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/topnews/20141218.AFP3684/plusieurs-chefs-du-groupe-etat-islamique-tues-dans-des-frappes-aeriennes.html Irak: des chefs de l'EI tués, les peshmergas brisent le siège du Mont Sinjar], ''AFP'', 18 dicembre 2014.</ref><ref>[http://www.rfi.fr/moyen-orient/20141221-irak-apres-mont-sinjar-kurdes-massoud-barzani-visent-mossoul/ RFI : ''Irak: après le mont Sinjar, les peshmergas visent Mossoul'']</ref><ref
Tra gennaio e febbraio 2015, [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] attaccò ripetutamente i curdi nei [[Governatorato di Arbil|governatorati di Erbil]] e [[Governatorato di Kirkuk|di Kirkuk]], con violenti scontri a Gwer e Makhmur<ref>[http://french.china.org.cn/foreign/txt/2015-01/11/content_34527403.htm Irak : l'EI tue 28 membres des forces de sécurité kurdes au cours d'une attaque surprise], ''Xinhua'', 11 gennaio 2015.</ref><ref>[http://www.lepoint.fr/monde/attaque-de-l-ei-contre-les-forces-kurdes-dans-le-nord-de-l-irak-26-morts-10-01-2015-1895482_24.php Attaque de l'EI contre les forces kurdes dans le nord de l'Irak, 26 morts], ''AFP'', 10 gennaio 2015.</ref><ref>[https://www.lorientlejour.com/article/911876/irak-les-kurdes-repoussent-une-attaque-de-lei-au-sud-derbil.html Irak : les Kurdes repoussent une attaque de l'EI au sud d'Erbil], ''AFP'', 18 febbraio 2015.</ref>, e nei villaggi attorno a [[Kirkuk]], sede di importanti impianti petroliferi<ref>[http://www.lalibre.be/actu/international/irak-les-kurdes-gagnent-du-terrain-contre-l-ei-54cd1bcd35701001a1790cf2 Irak: les Kurdes gagnent du terrain contre l'EI], ''AFP'', 31 gennaio 2015.</ref>. In tale circostanza [[Stato Islamico (organizzazione)|Daesh]] catturò 21 prigionieri, che furono esposti in gabbie di ferro nel distretto di Hawija<ref>[http://www.lavoixdunord.fr/france-monde/irak-l-etat-islamique-fait-parader-des-peshmergas-dans-des-cages-ia0b0n2676136 Irak: l’EI fait parader des peshmergas dans des cages], ''AFP'', 22 febbraio 2015.</ref>. Le città curde di Gwer e Makhmur furono oggetto anche di un bombardamento con [[armi chimiche]] da parte di [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] nell'agosto 2015<ref>Madjid Zerrouky, [https://www.lemonde.fr/djihad-online/article/2016/02/20/les-armes-chimiques-de-l-etat-islamique-entre-realite-et-propagande_4869022_4864102.html Les armes chimiques de l’État islamique, entre réalité et propagande], ''Le Monde'', 21 febbraio 2016.</ref><ref>[https://fr.news.yahoo.com/irak-gaz-moutarde-%C3%A9t%C3%A9-utilis%C3%A9-ao%C3%BBt-selon-loiac-162430868.html Irak: du gaz moutarde aurait été utilisé en août], ''AFP'', 15 febbraio 2016.</ref>.
A seguito della [[strage di Suruc]] commessa da un
[[File:Female Yezidi resistance fighters - YJÊ.jpg|upright=1.3|miniatura|left|Combattenti yazidi delle Unità di resistenza di Sinjar (2015)]]
A fine agosto 2015, le forze curde ripresero ad avanzare contro [[Stato Islamico (organizzazione)|Da'esh]] nel [[governatorato di Kirkuk]], conquistando 10 villaggi<ref>[http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20150826.REU0283/offensive-kurde-contre-l-etat-islamique-dans-le-nord-de-l-irak.html Offensive kurde contre l'État islamique dans le nord de l'Irak], ''Reuters'', 26 agosto 2015
Il 12-13 novembre 2015, una coalizione di
=== Battaglia di Falluja ===
La città di Falluja era stata conquistata dai miliziani dello [[Stato Islamico dell'Iraq e del Levante]] il 5 gennaio [[2014]], dopo 6 giorni di scontri e più di 60 morti.
Il 29 giugno l'aviazione americana
=== Sconfitta dello Stato Islamico ===
==== Battaglia di Mosul ====
{{vedi anche|Battaglia di Mosul (
[[File:منارة الحدباء.jpg|
Nell'ottobre del 2016
Il 21 giugno 2017
==== Offensive su Tal Afar e su Hawija ====
Tra il 20 settembre e l'8 ottobre 2017 l'esercito iracheno e le milizie PMU (Popular Mobilization Forces, milizie prevalentemente sciite)
==== Tensioni nel Kurdistan iracheno ====
Il 25 settembre 2017 la popolazione curda
==== Offensiva finale su al-
Dopo aver conquistato le enclavi dell'Isis a Tal Afar ed a Hawija, l'ultima enclave irachena dello Stato islamico era a nord-ovest del governatorato di al-Anbar, presso la città di [[al-
Il 9 dicembre le forze irachene
== Dopoguerra ==
Sebbene la guerra civile sia stata dichiarata finita, l'ISIL ha continuato una ribellione di scala minore, con attacchi suicidi
Il 16 gennaio l'esercito iracheno lancia un'operazione per estromettere l'ISIL dalle isole sul [[Tigri]] nel [[Governatorato di Salah al-Din]] uccidendo un centinaio di militanti.
Avvengono diversi
Nonostante questi sforzi, l'ISIL ha continuato a resistere nel deserto occidentale nel [[Governatorato di Ninive]] e nel [[Governatorato di al-Anbar]].<ref>
Il 5 ottobre 2018 un'attivista yazida profuga in Germania, [[Nadia Murad]], dopo essere stata rapita e resa schiava sessuale dai miliziani dello [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]], ha vinto il [[Premio Nobel per la pace]] “per i suoi sforzi per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre”.<ref>{{cita web|url=https://www.nobelprize.org/prizes/peace/2018/summary/|titolo=The Nobel Peace Prize 2018|lingua =en|accesso=5 ottobre 2018}}</ref>▼
Durante la primavera del [[2019]] il governo iracheno avvia una campagna per eliminare le maggiori sacche di resistenza di Daesh, nello specifico a metà aprile vengono assediate le montagne Hamrin nel [[governatorato di Diyala]]. Nell'attacco avviene la prima combat operation in cui sono utilizzati aerei [[F-35|F-35A Lightning]].<ref>{{cita web|url=https://www.difesaesicurezza.com/difesa/siria-isis-tenta-di-rafforzare-la-sua-posizione-nel-deserto-di-badia-al-sham/|titolo=Siria, Isis tenta di rafforzare la sua posizione nel deserto di Badia Al-Sham}}</ref>
▲Il 5 ottobre 2018 un'attivista yazida profuga in Germania, [[Nadia Murad]], dopo essere stata rapita e resa schiava sessuale dai miliziani dello [[Stato Islamico]], ha vinto il [[Premio Nobel per la pace]] “per i suoi sforzi per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre”.<ref>{{cita web|url=https://www.nobelprize.org/prizes/peace/2018/summary/|titolo=The Nobel Peace Prize 2018|lingua =en|accesso=5 ottobre 2018}}</ref>
== Relazione con la guerra civile siriana ==
{{vedi anche|Guerra civile siriana}}L'[[Iraq]] e la [[Siria]] condividono un retaggio storico, culturale e politico molto importante. Fin dalla creazione degli stati moderni a seguito della [[seconda guerra mondiale]], si sono ripetuti i tentativi di unificazione tra le due nazioni ed entrambe sono state governate dal [[Partito Ba'th]]. Paradossalmente il periodo di maggior tensione tra Iraq e Siria si ha proprio nel periodo di dominio del partito. La branca siriana del Baʿth, guidata da [[Hafez al-Assad]], si schiererà contro [[Saddam Hussein]] durante la [[Guerra del Golfo|Guerra del Golfo del 1990]], causando la rottura di ogni relazione diplomatica tra le due nazioni.<br />
A seguito del crollo del regime di Saddam Hussein causato dall'[[Guerra
La nuova classe dirigente irachena, completamente sciita, entra nella sfera di influenza [[iran]]iana, diventando un suo forte alleato regionale. Questo cambiamento, sul piano geopolitico permette la realizzazione della "''mezzaluna sciita''" che comprende le nazioni a maggioranza sciita o governate da esponenti dello sciismo dall'[[Iran]] al [[Libano]]<ref>{{cita news|url=https://www.nbcnews.com/id/6679774/ns/msnbc-hardball_with_chris_matthews/t/king-abdullah-ii-jordan/#.UxeIzvmwYvl|titolo=King Abdullah II of Jordan|pubblicazione=MSNBC|data=16 febbraio 2004|lingua=en}}</ref>.
Tuttavia la forte alleanza con gli [[Stati Uniti]] derivante dalla presenza americana nel paese e la comune lotta contro il terrorismo di matrice sunnita o baʿthista costringe a livello ufficiale il nuovo governo iracheno ad una neutralità di facciata che si manifesterà anche allo scoppio della crisi siriana<ref>{{cita news|autore=Andrea Glioti|url=http://temi.repubblica.it/limes/il-fattore-iraq-nella-guerra-di-siria/43152|titolo=Il fattore Iraq nella guerra di Siria|pubblicazione=Limes|data=4 marzo 2013}}</ref>.
In Siria sono confluiti centinaia di miliziani [[Gihadismo|jihadisti]] sunniti, per lo più collegati alle organizzazioni legate ad [[Al-Qaida|al-Qāʿida]] che hanno combattuto nella [[guerra
La posizione del governo iracheno sulla [[Siria]], fino al giugno 2014, rimane pubblicamente neutrale, sebbene la presenza di insorti armati di fede sunnita e la vicinanza politica e religiosa all'Iran sciita, accomuna i due paesi. Si verificano frequenti operazioni militari congiunte contro i ribelli al confine<ref>{{cita news|autore=Saud Al Sarhan|url=http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2014/03/qusair-yabroud-shiite-foreign-fighters-syria.html|titolo=From Qusair to Yabrud: Shiite foreign fighters in Syria|pubblicazione=Al Monitor|data=6 marzo 2014|lingua=en}}</ref>.
A seguito dell'avanzata dell'[[Stato Islamico (organizzazione)|ISIL]] in Iraq con la cattura della seconda città del Paese, [[Mosul]], e la rotta dell'esercito in molti governatorati, il governo iracheno si schiera ufficialmente a fianco della [[Siria]] nei combattimenti contro i ribelli, auspicando un coordinamento tra le due nazioni sul piano politico e militare, anche eseguendo bombardamenti congiunti<ref>{{cita news|autore=Erika Solomon|url=https://www.ft.com/cms/s/0/2a540260-fd00-11e3-bc93-00144feab7de.html#axzz3EAlsUm3X|titolo=Nouri al-Maliki welcomes Syria air strikes against rebels in Iraq|pubblicazione=Financial Times|data=26 giugno 2014|lingua=en}}</ref>.
Le operazioni finali contro le ultime roccaforti siriane dell'ISIS, compresa la riconquista di [[Abu Kamal]] e della frontiera Siria-Iraq, avvengono con la coordinazione tra forze armate irachene, forze armate governative siriane e forze democratiche siriane (curdo-arabe).<ref>{{cita web|url=https://it.sputniknews.com/mondo/201806036082633-Coalizione-USA-siria/|titolo=Coalizione USA avvia seconda fase operazione in Siria|accesso=12 ottobre 2018|dataarchivio=12 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180712182740/https://it.sputniknews.com/mondo/201806036082633-Coalizione-USA-siria/|urlmorto=sì}}</ref>
==Note==
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==Voci correlate==
* [[Guerra civile siriana]]
* [[Guerra
* [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]]
* [[Nadia Murad]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Guerra civile siriana}}
{{portale|guerra|politica|storia}}
[[Categoria:Guerra civile
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