L'Aquila: differenze tra le versioni

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{{Nd||L'aquila (disambigua)}}
{{organizzare|[[Aiuto:Dimensione della voce|Voce ipertrofica]], completamente fuori standard, non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]]. Contiene sezioni da ristrutturare, da scorporare in voci dedicate o da eliminare. Alcuni contenuti non sono enciclopedici, scritti con enfasi e linguaggio promozionale da volantino turistico.|Abruzzo|giugno 2017}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = L'Aquila
|Panorama = Castello_500L'Aquila 2017 by-RaBoe 328.JPGjpg
|Didascalia =
|Didascalia = Il [[Forte spagnolo]] con il parco, uno dei simboli della città
|Bandiera = L'Aquila-GonfaloneFlag_of_L%27Aquila.pngsvg
|Voce bandiera = Stemma dell'Aquila#Gonfalone
|Stemma = Coat of Arms of L'Aquila, Italy.svg
|Voce stemma = Stemma dell'Aquila
|Stato = ITA
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|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = 28-6-2017
|Data rielezione = 20-6-2022
|Data istituzione =
|Altitudine = 721
|Superficie = 473.91
|Note superficie =
|Abitanti = 69393
|Note abitanti = {{Cita web | url = http://demo.istat.it/bilmens2018gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13&Pro=P066&Com=49&submit=Tavola | data = 30 novembre 2018 | titolo = Bilancio demografico anno 2018 (dati provvisori). Comune: L'Aquila | sito = istat.it | editore = [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] | accesso = 7 aprile 2019 }}
|Aggiornamento abitanti = 30-11-2018
|Sottodivisioni = Vedi [[Frazioni dell'Aquila|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Antrodoco]] ([[Provincia di Rieti|RI]]), [[Barete]], [[Barisciano]], [[Borgorose]] (RI), [[Cagnano Amiterno]], [[Campotosto]], [[Capitignano]], [[Crognaleto]] ([[Provincia di Teramo|TE]]), [[Fano Adriano]] (TE), [[Fossa (Italia)|Fossa]], [[Isola del Gran Sasso d'Italia]] (TE), [[Lucoli]], [[Magliano de' Marsi]], [[Ocre]], [[Pietracamela]] (TE), [[Pizzoli]], [[Rocca di Cambio]], [[Rocca di Mezzo]], [[Santo Stefano di Sessanio]], [[Scoppito]], [[Tornimparte]]
|Codice postale = 67100
|Fuso orario = +1
|Targa = AQ
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2514
|Nome abitanti = aquilani
|Patrono = [[Massimo d'Aveia|san Massimo]], [[san Bernardino da Siena]]
|Festivo = 10 giugno, 20 maggio
|PIL = {{formatnum:1.81519}} [[MiliardoMilione|mldmln]] [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="abruzzoweb.itReddito">{{citaCita webnews|url=httphttps://wwwtg24.abruzzowebsky.it/contenutieconomia/redditi-abruzzesi-prima-pescara--laquila-seconda2023/04/20/comuni-epiu-semprericchi-piuitalia-ricca/598818-2/2023|titolo=I REDDITIComuni ABRUZZESI:più PRIMAricchi PESCARA,d’Italia sulla base delle dichiarazioni dei redditi|pubblicazione=Sky TG24|data=20 aprile 2023}}</ref>
|PIL procapite = {{formatnum:21860.5}} [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="Reddito" />
L'AQUILA SECONDA E SEMPRE PIU' RICCA |autore=Filippo Tronca|data=5 maggio 2016|accesso=27 marzo 2019|sito=Abruzzo Independent}}</ref>
|PIL procapite = {{formatnum:25708}} [[Euro|€]]<ref name="abruzzoweb.it"/>
|Motto = {{maiuscoletto|Immota Manet}}
|Mappa = Map of comune of L'Aquila (province of L'Aquila, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune dell'Aquila nella sua provincia
}}
'''L'Aquila''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈlakwila/|it}},<ref>{{Dipi|Aquila, L’}}</ref> {{Link audio|It-L'Aquila.ogg|pronuncia,}} '''Aquila''' fino al 1863 e '''Aquila degli Abruzzi''' fino al 1939) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> [[capoluogo]] dell'[[Provincia dell'Aquila|omonima provincia]] e della [[Abruzzo|regione Abruzzo]]. Si trova al centro della [[conca aquilana]], lungo il fiume [[Aterno]] e alle pendici del [[Gran Sasso]].
{{citazione|Gridarono tutti insieme: Facciamo una città così bella che nessun'altra nel regno le si possa paragonare|[[Buccio di Ranallo]], Cronache dalla fondazione dell'Aquila|Gridaro tucti insieme: "La città feciamo bella, che nulla nello regame non se apparechie ad ella"|lingua=italiano medievale}}
 
La città fu [[Fondazione dell'Aquila|fondata nel 1254]] in funzione anti-[[feudale]] da 99 castelli, piccoli agglomerati urbani nati in seguito alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], che si federarono per costruire una grande città. Distrutta poi da [[Manfredi di Sicilia]], nel 1266 Aquila venne ricostruita come libero comune con [[Carlo I d'Angiò]].<ref name=":0">{{Treccani|l-aquila|L'Aquila|accesso=14 luglio 2021}}</ref> ''[[Amiternum]]'' e [[Forcona|''Forconium'']] erano le due città che anticamente si trovavano nei dintorni dell'attuale capoluogo che, in seguito alla fondazione di Aquila, persero importanza e decaddero.
'''L'Aquila''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈlakwila/|it}}<ref>{{Dipi|Aquila, L’}}</ref>, {{Link audio|It-L'Aquila.ogg|pronuncia}}, ''Aquila'' fino al 1863 e ''Aquila degli Abruzzi'' fino al 1939) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Formatnum: 69393}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] dell'[[Provincia dell'Aquila|omonima provincia]] e della [[Abruzzo|regione Abruzzo]].
 
Parte del [[Regno di Napoli]] e capoluogo prima dell'[[Abruzzo Ultra|Abruzzo Ulteriore]] e poi dell'[[Abruzzo Ulteriore Secondo]], nel XV secolo, grazie alla sua economia, Aquila divenne la seconda città dello Stato per importanza, subito dopo [[Napoli]].<ref name=":0" /> Sotto il dominio [[Casa d'Asburgo|asburgico]], tra il XVI e il XVII secolo, visse un periodo di altalenante crescita economica che venne però bruscamente interrotta dal catastrofico [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]], che per molti anni riportò la città nella decadenza. Conobbe infatti un nuovo [[sviluppo economico]] e culturale soltanto nell'Ottocento.
I nuclei di [[Amiternum]] e [[Forcona]], i principali centri urbani anticamente presenti nella zona dell'odierna L'Aquila, hanno origini [[sabini|sabino]]-[[vestini|vestine]], trovandosi presso il confine dei territori occupati dai due [[Italici|popoli italici]].
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], nella [[conca aquilana]] si formarono diversi piccoli agglomerati urbani, detti ''castelli'', che secondo la leggenda si federarono per la fondazione della nuova città nel [[1254]].
Sotto il dominio [[Casa d'Asburgo|asburgico]] dei secoli [[XVI secolo|XVI]]-[[XVII secolo|XVII]] visse un periodo di altalenante crescita economica che sarà però bruscamente interrotta dal [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]], che per molti anni riporterà la città nella decadenza. Conobbe infatti un nuovo [[sviluppo economico]] e culturale soltanto nell'[[Ottocento]].
 
Nonostante i forti [[terremoto dell'Aquila del 14611315|terremoti del 14611315]], [[Terremototerremoto dell'Aquila del 17031461|1703del 1461]], del 1703 e [[terremoto dell'Aquila del 2009|del 2009]], inall'Aquila cittàsi ètrova ancora presente un ampio patrimonio storico che mostra un primouno strato [[medioevo|medievale]] testimoniato soprattutto dalledalla [[Mura dell'Aquila|Muracinta cittadinemuraria]], uno [[rinascimento|rinascimentale]] che caratterizza numerosi palazzi e chiese e infine iluno [[barocco]] e il [[neoclassico]] delledovuto alle ricostruzioni post sisma settecentesche.
 
L'Aquila è sede di un [[giubileo]] annuale, la [[Perdonanza Celestiniana]], istituita da [[papa Celestino V]] nel 1294 tramite la [[bolla pontificia]] ''[[Inter sanctorum solemnia]]'' e [[patrimonio culturale immateriale]] dell'[[UNESCO]] dal 2019.<ref>{{cita web|url=http://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/785|sito=unesco.it|accesso=2 gennaio 2021|titolo=Perdonanza Celestiniana|dataarchivio=2 maggio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230502073213/https://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/785|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Gran-Sasso.jpg|thumb|left|upright=1.2|Vista del [[Gran Sasso]] dal centro cittadino]]
{{vedi anche|Geografia dell'Aquila}}
L'Aquila sorge nell'[[conca aquilana|omonima conca]], inserita fra le dorsali orientali e centrali dell'[[Appennino centrale]] [[Appennino abruzzese|abruzzese]], sulle sponde del fiume [[Aterno]] a un'[[altitudine]] di 721 metri sul [[livello del mare]], che la rende terza tra i capoluoghi di provincia italiani più alti.
 
=== Territorio ===
Il centro storico sorge su di un [[altopiano]] in posizione centrale rispetto alla conca; numerose frazioni sono situate sul declivio o sulla sommità dei colli circostanti, tra le quali [[Aragno]], [[Roio]], Pianola, [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], San Giacomo e [[Collebrincioni]]. Nel [[secondo dopoguerra]], l'espansione urbanistica si è concentrata nella periferia occidentale della città, in una zona a carattere prevalentemente pianeggiante, estendendosi in maniera disomogenea lungo la direttrice est-ovest seguendo il corso del fiume.
[[File:L'Aquila_2011_by-RaBoe-043.jpg|thumb|upright=1.1|La [[Fontana luminosa (L'Aquila)|Fontana luminosa]] e il [[Gran Sasso]] alle spalle]]
 
La città sorge al centro della [[conca aquilana]] nella media [[valle dell'Aterno]],<ref>{{Treccani|aquila_(Enciclopedia-Italiana)|Aquila|accesso=14 luglio 2021|autore=Cesare Rivera, Roberto Almagia e Tammaro De Marinis|data=1929}}</ref> in posizione baricentrica rispetto al massiccio del [[Gran Sasso]],<ref>{{cita|Nuovo piano regolatore generale - Rapporto ambientale|p. 32}}.</ref> che lo circonda insieme con la catena del [[Sirente-Velino]], in particolare dal [[gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno]].<ref name="AbruzzoTurismo"/> La città è situata a sinistra del fiume [[Aterno-Pescara|Aterno]], che la attraversa per circa {{M|20|u=km}},<ref>{{cita|Nuovo piano regolatore generale - Rapporto ambientale|p. 31}}.</ref> ed è lambita da altri tre fiumi di dimensioni minori, affluenti del primo: il [[Vetoio]] a [[Coppito]], il [[Raio (fiume)|Raio]] a [[Sassa]] e il [[Riserva naturale regionale Sorgenti del Fiume Vera|Vera]] a [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]].<ref>{{cita web|url=http://www.gransassolagapark.it/pagina.php?id=200|titolo=I Fiumi del Parco|sito=gransassolagapark.it|accesso=4 gennaio 2021}}</ref>
Il territorio comunale, suddiviso in 12 [[circoscrizione|''consigli territoriali di partecipazione'']]<ref name="ctp">[http://www.comune.laquila.it/pagina1139_i-consigli-territoriali-di-partecipazione.html Sito web del Comune dell'Aquila, i Consigli territoriali di partecipazione]</ref>, è uno dei più estesi d'[[Italia]]. Nei suoi 467&nbsp;km² incorpora numerosi paesi e frazioni che fino al [[1927]] erano comuni autonomi ([[Paganica]], [[Arischia]], Bagno, [[Camarda]], [[Preturo]], Roio, [[Sassa]]).
Il [[Centro storico dell'Aquila|centro storico]] è situato su un colle a un'[[altitudine]] di {{M|721|u=m}} sul [[livello del mare]],<ref name="VAS">{{cita|Analisi ambientale preliminare per la verifica di assoggettabilità VAS|p. 7}}.</ref> il che la rende terza tra i capoluoghi di provincia italiani più alti,<ref group="N">Dopo [[Enna]] (931 metri) e [[Potenza (Italia)|Potenza]] (819 metri)</ref><ref name=":0" /><ref name="VAS"/> mentre le [[frazioni dell'Aquila|frazioni]] sono situate sul declivio o sulla sommità dei colli circostanti.
 
Il territorio comunale dell'Aquila è molto esteso: infatti è il [[comuni d'Italia per superficie|nono in Italia per superficie]];<ref>{{cita web|url=https://www.istat.it/it/archivio/82599|titolo=Superficie delle unità amministrative a fini statistici|accesso=4 luglio 2021}}</ref> più dei tre quarti di esso è soggetto ad una protezione ambientale e il 49% è area protetta da parchi nazionali o riserve naturali.<ref name="PRG 35">{{Cita|Nuovo piano regolatore generale - Relazione generale|p. 35}}.</ref> Questa area geografica è caratterizzata dalla conservazione del tipico paesaggio rurale delle aree dell'[[Appennino]], come la consistente presenza di alberi di mandorlo.<ref>{{cita|Nuovo piano regolatore generale - Rapporto ambientale|p. 36}}.</ref> Il territorio comunale presenta un'[[exclave]] in territorio montano, al confine con il [[parco naturale regionale Sirente-Velino]] e la riserva naturale [[Montagne della Duchessa]].
 
Nel territorio comunale ci sono anche 3 laghi di piccole dimensioni (il [[lago Vetoio]] e i due [[laghi di Bagno]])<ref>{{cita|A.R. Frattaroli, R. Caprarica e C. Marsili|p. 310}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.civitadibagno.it/il-lago-di-san-raniero/|sito=civitadibagno.it|titolo=Il lago di San Raniero|accesso=4 gennaio 2020}}</ref> e all'interno di esso ricade una piccola parte del [[lago di Campotosto]].<ref>{{cita web|url=https://www.openstreetmap.org/search?query=lago%20di%20campotosto#map=13/42.5349/13.3703|titolo=Lago di Campotosto|sito=openstreetmap.org|accesso=4 gennaio 2021}}</ref> Complessivamente si registra una sensibile escursione altimetrica, in quanto più della metà della superficie comunale è situata al di sopra dei {{M|1000|u=m slm}}<ref name="PRG 35"/> e anche perché l'altitudine massima che si raggiunge è di {{M|2635|u=m slm}} ([[Pizzo Intermesoli|Pizzo D'Intemesoli]]), a fronte di una minima di {{M|580|u=m}}.<ref>{{cita web|url=https://it-ch.topographic-map.com/maps/95e1/L-Aquila/|titolo=Mappa topografica dell'Aquila|accesso=4 luglio 2021}}</ref> Nel [[secondo dopoguerra]], l'espansione urbanistica si è concentrata nella periferia occidentale della città, in una zona a carattere prevalentemente pianeggiante.<ref name="aquilaterremotata">{{cita|G. Cocco|pp. 355-356}}.</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica dell'Aquila}}
[[File:Gran-Sasso.jpg|thumb|upright=1.1|Vista sul [[Gran Sasso]] dal [[Centro storico dell'Aquila|centro cittadino]]]]
In base alle medie [[clima]]tiche ufficiali [[1951]]-[[2000]] pubblicate dall'ARSSA Abruzzo, relative alla [[stazione meteorologica]] del centro storico, la media annua delle [[temperatura|temperature]] minime si attesta a +6,5&nbsp;°C, la media annua delle massime a +17,3&nbsp;°C, mentre la temperatura media annua è pari +11,9&nbsp;°C. La massima assoluta, di +40&nbsp;°C, è stata rilevata il 27 agosto [[1960]], mentre l'estremo negativo è di -17,8&nbsp;°C, registrato il 17 febbraio [[1956]]; inoltre è stato rilevato un -22,3&nbsp;°C il 16 febbraio [[1929]]<ref>{{cita web|autore=CETEMPS|url=http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html|titolo=Clima L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111121022356/http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html|dataarchivio=21 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita web|autore=Agenzia per la protezione dell'ambiente|url=http://193.206.192.243/annali/images/10/1/1929/8.gif|titolo=Annali Idrologici dell'Istituto Idrografico, Compartimento di Pescara, Anno 1929, parte I, p. 8|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì}}</ref>.
Il valore termico più basso registrato nel territorio comunale spetta però alla stazione meteorologica dell'[[Aeronautica Militare (Italia)]]<ref>{{cita web|autore=Aeronautica Militare Italiana|url=http://clima.meteoam.it/|titolo=Aeronautica Militare Italiana}}</ref> situata presso l'[[Aeroporto dell'Aquila-Preturo]], che il giorno 11 gennaio [[1985]] arrivò a toccare i -23,4&nbsp;°C<ref>Dato fornito dal servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare riportato in [http://www.meteoaquilano.it/pubblicazioni/GENNAIO1985.pdf meteoaquilano.it]</ref>.
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono di 713&nbsp;mm annui con 92 giorni [[pioggia|piovosi]], mentre sono 68 i giorni di [[gelo]] durante l'anno<ref>{{cita web|autore=ARSSA Abruzzo|url=http://www.arssa.abruzzo.it/car/mappeinfo/datistorici/l_aquila_annuale.htm|titolo=Dati L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120110180130/http://www.arssa.abruzzo.it/car/mappeinfo/datistorici/l_aquila_annuale.htm|dataarchivio=10 gennaio 2012}}</ref>.
 
In base alle medie climatiche ufficiali 1951-2000 pubblicate dall'ARSSA Abruzzo, relative alla [[stazione meteorologica]] del centro storico, la media annua delle temperature minime si attesta a {{M|4.9|u=°C}}, la media annua delle massime a {{M|13.5|u=°C}}, mentre la temperatura media annua è pari {{M|9.2|u=°C}}. La massima assoluta, di {{M|40|u=°C}}, è stata rilevata il 27 agosto 1960, mentre l'estremo negativo è di {{M|-17.8|u=°C}}, registrato il 17 febbraio 1956; inoltre è stato rilevato un {{M|-22.3|u=°C}} il 16 febbraio 1929.<ref>{{cita web|autore=CETEMPS|url=http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html|titolo=Clima L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111121022356/http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html}}</ref><ref>{{cita web|autore=Agenzia per la protezione dell'ambiente|url=http://193.206.192.243/annali/images/10/1/1929/8.gif|titolo=Annali Idrologici dell'Istituto Idrografico, Compartimento di Pescara, Anno 1929, parte I, p. 8|citazione=L'Aquila: -22,3|accesso=16 luglio 2020|urlarchivio=https://archive.is/20120708130500/http://193.206.192.243/annali/images/10/1/1929/8.gif}}</ref>
[[File:Campo Imperatore winter.jpg|thumb|upright=1.5|La piana di [[Campo Imperatore]] in inverno]]
Il valore termico più basso registrato nel territorio comunale spetta però alla stazione meteorologica dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]]<ref>{{cita web|autore=Aeronautica Militare Italiana|url=http://clima.meteoam.it/|titolo=Aeronautica Militare Italiana|accesso=22 novembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111107235110/http://clima.meteoam.it/|urlmorto=no}}</ref> situata presso l'[[Aeroporto di L'Aquila-Parchi]], che il giorno 11 gennaio 1985 arrivò a toccare i {{M|-23.4|u=°C}}.<ref>Dato fornito dal servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare riportato in [http://www.meteoaquilano.it/pubblicazioni/GENNAIO1985.pdf meteoaquilano.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120526075650/http://www.meteoaquilano.it/pubblicazioni/GENNAIO1985.pdf |data=26 maggio 2012 }}</ref>
Le precipitazioni sono in media di {{M|968|u=mm}} annui con 102 giorni piovosi,<ref name="clima"/> mentre sono 68 i giorni di gelo durante l'anno.<ref>{{cita web|autore=ARSSA Abruzzo|url=http://www.arssa.abruzzo.it/car/mappeinfo/datistorici/l_aquila_annuale.htm|titolo=Dati L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120110180130/http://www.arssa.abruzzo.it/car/mappeinfo/datistorici/l_aquila_annuale.htm}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
== Origine del nome ==
| nome = L'Aquila<ref name="clima">{{cita web|url=https://it.climate-data.org/europa/italia/abruzzo/l-aquila-1179/#climate-graph|accesso=4 luglio 2021|titolo=Clima L'Aquila}}</ref>
{{Vedi anche|Immota manet}}
| tempmax01 = 3.5
Quando fu scelto il sito per la fondazione della città, si individuò un luogo chiamato ''Acquilis'' o ''Acculi'' o anche ''Acculae'', per l'abbondanza delle [[sorgente (idrologia)|sorgenti]] che vi si trovavano. La zona era in una posizione strategica tra i due poli entro i quali doveva nascere il nuovo centro urbano e cioè i due centri di [[Bagno (L'Aquila)|Forcona]] e [[Amiternum]]. ''Acculi'', vicina anche al fiume [[Aterno]], corrisponde all'attuale ''Borgo Rivera'', dove oggi si trova la fontana delle 99 cannelle; al tempo della fondazione vi era in quell'area una chiesa con un monastero, Santa Maria ad Fontes de Acquilis (o de Aquila).
| tempmax02 = 4.1
 
| tempmax03 = 7.8
Fu dunque scelto per la nuova città il nome di Aquila, che riprendeva il toponimo già esistente, ma che richiamava anche l'emblema dell'aquila imperiale: secondo il diploma di fondazione attribuito all'Imperatore [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]]. Nello [[Stemma dell'Aquila|stemma della città]] appare infatti un'aquila. Lateralmente appare la scritta ''Immota manet'' e inoltre l'abbreviazione PHS<ref>{{cita|Angelo Leosini|p. 31}}</ref>.
| tempmax04 = 12.2
 
| tempmax05 = 16.2
Il motto "Immota manet" significa "Resta ferma". L'espressione è forse tratta da un verso del poeta latino [[Virgilio]], che attribuisce alla quercia la capacità di radicarsi fortemente e dunque di restare ferma, ben salda. Il PHS è un vero mistero. Alcuni parlano di un errore di trascrizione del cristogramma [[IHS]]; altri pensano che significhi "Publica Hic Salus", cioè "qui <nowiki>[c'è]</nowiki> la salute pubblica".
| tempmax06 = 20.9
 
| tempmax07 = 23.8
Suggestiva un'altra tesi, affacciata alcuni anni fa in un convegno, ma non più dibattuta, secondo la quale PHS starebbe per "post hanc stragem", riferendosi alla rinascita dopo un sisma (dopo la strage, resta ferma, resiste).
| tempmax08 = 24.4
 
| tempmax09 = 18.9
La città, originariamente chiamata "Aquila", divenne dopo l'unità d'Italia "Aquila degli Abruzzi" e cambiò nuovamente nome durante il regime fascista, acquisendo l'attuale "L'Aquila".
| tempmax10 = 15.5
| tempmax11 = 9.5
| tempmax12 = 4.7
| tempmin01 = -3.3
| tempmin02 = -3.5
| tempmin03 = -0.8
| tempmin04 = 2.7
| tempmin05 = 6.6
| tempmin06 = 11.1
| tempmin07 = 13.9
| tempmin08 = 14.4
| tempmin09 = 10
| tempmin10 = 6.8
| tempmin11 = 2.3
| tempmin12 = -1.8
| pioggia01 = 78
| pioggia02 = 77
| pioggia03 = 93
| pioggia04 = 101
| pioggia05 = 90
| pioggia06 = 62
| pioggia07 = 49
| pioggia08 = 43
| pioggia09 = 76
| pioggia10 = 86
| pioggia11 = 112
| pioggia12 = 101
| giornipioggia01 = 8
| giornipioggia02 = 8
| giornipioggia03 = 10
| giornipioggia04 = 11
| giornipioggia05 = 10
| giornipioggia06 = 7
| giornipioggia07 = 6
| giornipioggia08 = 7
| giornipioggia09 = 8
| giornipioggia10 = 8
| giornipioggia11 = 9
| giornipioggia12 = 10
}}
 
== Origini del nome ==
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = L'articolo davanti al [[toponimo]]
|contenuto = Il regio decreto nº. 1891 del 23 novembre 1939 introdusse l'articolo (maiuscolo) e l'apostrofo, modificando il nome della città in "L'Aquila".<ref name="r.d. 1939 n. 1891">{{cita web|url=httphttps://www.normattiva.it/attouri-res/caricaDettaglioAttoN2Ls?attourn:nir:stato:regio.dataPubblicazioneGazzetta=decreto:1939-1211-27&atto.codiceRedazionale=039U1891&queryString=%3FmeseProvvedimento%3D%26testoNot%3D%26formType%3Dricerca_avanzata_aggiornamenti%26numeroArticolo%3D%26titoloNot%3D%26tipoRicercaTesto%3DALL_WORDS%26titolo%3Daquila%2Babruzzi%26testo%3Dprovincia%26giornoProvvedimento%3D%26siglaProvvedimento%3D%26tipoRicercaTitolo%3DALL_WORDS%26mesePubblicazioneA%3D%26annoPubblicazioneDa%3D%26numeroProvvedimento%3D%26annoPubblicazioneA%3D%26mesePubblicazioneDa%3D%26giornoPubblicazioneA%3D%26annoProvvedimento%3D1939%26giornoPubblicazioneDa%3D&currentPage23;1891!vig=1|titolo=REGIO DECRETO 23 novembre 1939, n. 1891 - Rettifica delle denominazioni del Comune e della provincia di Aquila degli Abruzzi in «L'Aquila». (039U1891) (GU n.299 del 27-12-1939 )|sito=normattiva.it|accesso=1728 febbraioagosto 20182020}}</ref>. <br/>Il cambiamento di denominazione ha creatocreò un'ambiguità linguistica sulla correttezza delle espressioni "dell'Aquila", "di L'Aquila", "de L'Aquila" o simili.<ref>{{cita web|url=http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-preposizioni-prima-nomi-propri-contengon|titolo=Uso delle preposizioni prima dei nomi propri che contengono un articolo|sito=accademiadellacrusca.it|accesso=17 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218024313/http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-preposizioni-prima-nomi-propri-contengon|urlmorto=no}}</ref>. In realtà, nello stesso decreto del 1939, è statofu definito come nome ufficiale della provincia quello di "Provincia dell'Aquila", cosa che elimina ogni possibile dubbio.<ref name="r.d. 1939 n. 1891" /> Tuttavia, entrambe le forme sono accettabili, anche se si preferisce l'uso della preposizione articolata.<ref>{{Treccani|a-l-aquila-o-all-aquila_(La-grammatica-italiana)|A L’Aquila o all’Aquila?|accesso=14 luglio 2021|data=2012}}</ref>
}}
Quando fu scelto il sito per la fondazione della città, si individuò un luogo chiamato ''Acculi'', vicino anche al fiume [[Aterno-Pescara|Aterno]], corrisponde all'attuale [[Borgo Rivera]], dove si trova la [[fontana delle 99 cannelle]]; al tempo della fondazione vi era in quell'area una chiesa con un monastero, ''Santa Maria ad Fontes de Acquilis'', così chiamato perché era un'area ricca di sorgenti.<ref name="treccani2">{{Treccani|aquila_res-853ec815-8c62-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)|Aquila|accesso=14 luglio 2021|autore=Maria Luigia Fobelli|data=1991}}</ref> La zona era in una posizione strategica tra i due poli entro i quali doveva nascere il nuovo centro urbano e cioè i due centri di [[Forcona]] e [[Amiternum|Amiterno]]. Fu dunque scelto per la nuova città il nome di "Aquila", che riprendeva il toponimo già esistente, ma che richiamava anche l'emblema dell'[[Aquila imperiale germanica|aquila imperiale]], secondo il diploma di fondazione attribuito all'Imperatore [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]].
 
Nello [[Stemma dell'Aquila|stemma della città]] è raffigurata infatti un'aquila. Lateralmente appaiono il motto ''[[Immota manet]]'', che significa "Resta ferma" ed è forse tratto da un verso del poeta latino [[Virgilio]], che attribuisce alla quercia la capacità di radicarsi fortemente e dunque di restare ferma,<ref name="Leosini"/> e l'abbreviazione "PHS", che secondo alcuni, è un errore di trascrizione del [[cristogramma]] [[IHS]], mentre altri pensano che significhi ''publica hic salus'', cioè "qui <nowiki>[c'è]</nowiki> la salute pubblica". Secondo un'altra tesi, starebbe per ''post hanc stragem'', riferendosi alla rinascita dopo un sisma.<ref name="Leosini">{{cita|A. Leosini|p. 31}}.</ref><ref>{{cita|U. Speranza|p. 161}}.</ref>
La città dopo l'unità d'Italia assunse la denominazione "Aquila degli Abruzzi", ma cambiò nuovamente nome durante il regime fascista, acquisendo quello attuale.<ref name="r.d. 1939 n. 1891"/>
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia dell'Aquila}}
 
=== Origini ===
[[File:Anfiteatro panoramica.jpg|thumbminiatura|uprightverticale=2.3|L'[[anfiteatro romano di Amiternum|anfiteatro romano di ''Amiternum'']]]]
La conca aquilana era abitata già nei tempi più antichi. Prima della conquista da parte di [[Roma]], tutta la [[valle dell'Aterno]] fu luogo di insediamento per i [[Sabini]] e per i [[Vestini]],<ref>{{cita|Plinio il Vecchio, ''Naturalis Historia'', |[[s:la:Naturalis Historia/Liber III#106|III, 106-107]]}}.</ref>, i cui territori confinavano proprio nel punto dove in futuro sarebbe sorta la città.
 
Dopo la conquista dei [[civiltà romana|Romani]], avvenuta nel [[III secolo a.C.]],<ref>{{cita|P. Nelli|p. 43}}.</ref> nella località oggi nota comedi [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]] (pochi chilometri a ovest dell'Aquila), venne fondataesisteva la città di ''[[Amiternum]]'', di cui, ancora oggidove si possono visitaretrovano i resti di un [[Teatro romano di Amiternum|un teatro]] e di un [[Anfiteatro romano di Amiternum|un anfiteatro]] romani, testimoni dell'importanza assunta nel tempo dalla città.<ref Quiname="Heinzelmann, nacqueJordan, unoMurer">{{cita|Heinzelmann, deiJordan, maggioriMurer storici2008|p. romani,9}}.</ref><ref [[Gaioname="Amiternum SallustioMiC">{{cita Crispoweb|Sallustio]],url=https://abruzzo.beniculturali.it/archeonline-ii-puntata/|accesso=3 diluglio cui2021|titolo=ArcheOnline oggi èAmiternum|autore=Ministero presentedella unaCultura}}</ref> statuaEssa indiede Piazzai Palazzo;natali a [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]] e fu sede di diocesiepiscopale insieme alle vicine città di ''[[Forcona|Forconium]]'' e ''[[Pettino (L'Aquila)|Pitinum]]''.<ref>Secondo Lanzoni, la diocesi di Forconio o Forcona è la continuazione della soppressa [[diocesi di Aveia]]; ''[https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n387/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190522170228/https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n387/mode/2up |data=22 maggio 2019 }}'', vol. II, Faenza 1927, pp. 365-370.</ref>. In seguito, sopravvissutaSopravvissuta alla [[Cadutacaduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano d'occidente]], AmiternumAmiterno visse un periodo di grande decadenza, fino a essere completamente abbandonata nelcon [[Xla secolo]]fondazione della nuova città.<ref>{{cita|Redi et alii 2013|pp. 267-269}}.</ref>
 
=== Medioevo ===
Nel frattempo, il territorio aquilano veniva inglobato nel [[Ducato di Spoleto|Ducato longobardo di Spoleto]] e venne per la prima volta scisso dall'Abruzzo meridionale, che era invece finito sotto il controllo del [[Ducato di Benevento]], con numerose ripercussioni sull'economia della zona. Una delle attività economiche principali delle terre che costituiranno la futura città era, infatti, l'allevamento ovino, che comportava la [[transumanza]], cioè l'annuale spostamento delle greggi, che venivano portate a svernare nel Tavoliere delle Puglie. Con la divisione dell'[[Abruzzo]] lo svolgersi transumanza (come ogni altro tipo di trasporto terrestre) divenne più difficoltoso, provocando la decadenza economica del territorio.
{{vedi anche|Fondazione dell'Aquila}}
Nel 1229 gli abitanti dei castelli della zona si ribellarono al feudalesimo imposto dai baronati normanno-svevi<ref name="Fridericiana">{{Treccani|l-aquila_(Federiciana)|L'Aquila|accesso=14 luglio 2021|autore=Alessandro Clementi|data=2005}}</ref> e, dopo essersi rivolti a [[papa Gregorio IX]], ottennero il permesso di fondare la città, ma l'iniziativa non si concretizzò.<ref name="Fridericiana"/> Il 20 maggio 1254 l'imperatore [[Corrado IV di Svevia]] promulgò un [[Privilegium concessum de constructione Aquilae|atto]] concedendo agli abitanti il permesso di costruire una nuova grande città di nome "Aquila".<ref name="Fridericiana"/><ref name="TuttoAbruzzo">{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=L'Aquila, la storia|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080504225959/http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=325&Itemid=95}}</ref>
 
Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da [[Buccio di Ranallo]], autore di una [[Cronache aquilane|cronaca rimata]] che narra la storia della città dal 1254 fino al 1362; in più, importanti testimonianze sulla storia dell'Aquila e del territorio abruzzese sono riportate nei manoscritti dello storico settecentesco [[Anton Ludovico Antinori]].<ref>{{Treccani|anton-ludovico-antinori_(Dizionario-Biografico)|Anton Ludovico Antinori|accesso=14 luglio 2021|autore=Italo Zicàri|volume=3|data=1961}}</ref> Secondo la leggenda, la città fu fondata da 99 castelli, ognuno dei quali costruì in città una chiesa, una piazza e una fontana. A ricordo della fondazione, la campana della [[Torre civica (L'Aquila)|torre civica]] batte ancora oggi 99 rintocchi e il primo grande monumento della città, la [[fontana delle 99 cannelle]], celebra i castelli.<ref>{{Cita web|url=http://luoghidavedere.it/luoghi-da-vedere-in-italia/luoghi-da-vedere-in-abruzzo/laquila-la-fontana-delle-99-cannelle-tra-storia-e-leggenda_3295/|titolo=L'Aquila e il numero 99|accesso=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170628220316/http://luoghidavedere.it/luoghi-da-vedere-in-italia/luoghi-da-vedere-in-abruzzo/laquila-la-fontana-delle-99-cannelle-tra-storia-e-leggenda_3295|urlmorto=no}}</ref>
[[File:L'Aquila, Fontana della 99 Cannelle 2007 by-RaBoe-3.jpg|thumb|left|upright=1.3|La [[fontana delle 99 cannelle]]]]
 
[[File:SMariaCollemaggio.jpg|thumb|upright=1.1|La [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]]]]
Sarà la [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]], avvenuta nel [[XII secolo]], a portare nuovo sviluppo a questi territori, e la riunificazione di tutto l'[[Abruzzo]] (conquistato da re Ruggero II tra il [[1139]] e il [[1153]]) riporterà stabilità nella regione. Durante il periodo normanno si assiste al fenomeno dell'''incastellamento'', di cui sono esempi il [[castello di San Pio delle Camere]] e il [[castello di Ocre]]; quest'ultimo occupava una posizione strategica nella vallata dell'Aterno ed era proprietà dei conti dei Marsi. Un altro importante fattore di sviluppo economico fu la diffusione delle abbazie cistercensi, tra cui quella di [[Monastero di Santo Spirito (Ocre)|Santo Spirito d'Ocre]]<ref>{{Cita|A. Clementi, E. Piroddi||Clementi, 1988}}</ref>.
 
Gestita da un [[podestà (medioevo)|podestà]] e da un libero consiglio, la città ebbe organizzazione autonoma e propri statuti.<ref name="TuttoAbruzzo"/><ref>{{cita|A. Clementi 1977}}.</ref> Contribuirono all'ascesa di Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona nel 1257 ad opera di [[papa Alessandro IV]].<ref>{{cita web|url=http://www.chiesadilaquila.it/diocesi/storia-della-diocesi/|sito=chiesadilaquila.it|accesso=4 gennaio 2021|titolo=Storia della diocesi}}</ref> Dopo due anni, nel 1259, colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella [[poteri universali|contesa tra papato e impero]], Aquila fu rasa al suolo da [[Manfredi di Sicilia]] e fu ricostruita nel 1266 su autorizzazione di [[Carlo I d'Angiò]]; la città, riconoscente verso il nuovo conquistatore, si sottomise spontaneamente riacquisendo il prestigio originario.<ref name="AbruzzoTurismo">{{cita web|url=https://abruzzoturismo.it/it/laquila|titolo=Abruzzo Turismo, L'Aquila|accesso=16 dicembre 2020|sito=abruzzoturismo.it|dataarchivio=9 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210109034220/https://abruzzoturismo.it/it/laquila|urlmorto=sì}}</ref>
=== Fondazione della città ===
Nel [[1229]] gli abitanti di questi castelli si ribellarono al feudalesimo imposto dai baronati normanno-svevi<ref name="Fridericiana">Alessandro Clementi, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000327.xml {{Maiuscoletto|L'Aquila}}], ''[[Enciclopedia fridericiana]]'', Vol. II, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]</ref>. Dopo essersi rivolti a [[papa Gregorio IX]], ottennero il permesso di fondare la città, ma l'iniziativa non si concretizzò<ref name="Fridericiana"/>. Gli aquilani ottennero nuovamente il permesso della costruzione di una nuova grande città, in funzione anti-[[feudalesimo|feudale]]<ref name="Fridericiana"/>, di cui è rimasta testimonianza nel cosiddetto ''Diploma di [[Federico II di Svevia|Federico II]]''<ref name="Fridericiana"/>: nel documento conservato, in duplice copia negli archivi cittadini, si esortano i castelli degli antichi contadi di Amiternum e Forcona a unirsi per formare un unico centro<ref name="TuttoAbruzzo">{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=L'Aquila, la storia|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080504225959/http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=325&Itemid=95|dataarchivio=4 maggio 2008}}</ref>.
 
Nel 1288 l'eremita [[Papa Celestino V|Pietro da Morrone]], decise di edificare ad Aquila la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]], autorevole esempio di [[arte romanica]] e monumento simbolo della città. Proprio in questa basilica l'eremita fu incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294. Nello stesso anno, Celestino emanò una [[Inter sanctorum solemnia|bolla pontificia]], con la quale concesse un'[[indulgenza plenaria]] e universale a tutta l'umanità,<ref>{{cita web|url=http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/la-bolla-del-perdono.html|titolo=La Bolla del Perdono|sito=perdonanza-celestiniana.it|accesso=4 gennaio 2021|dataarchivio=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210108044753/http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/la-bolla-del-perdono.html|urlmorto=sì}}</ref> ponendo come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La bolla è valida ancora oggi e anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di [[papa Bonifacio VIII]] nel 1300;<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/jubilee_2000/pilgrim/documents/ju_gp_15012000_p-07_it.html|sito=vatican.va|accesso=4 gennaio 2021|titolo=Il Giubileo viaggio nella storia}}</ref> può essere quindi considerato il primo [[giubileo]] della storia. La porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è dunque a tutti gli effetti una [[Porta santa]].<ref name="ReferenceA">{{cita|Touring Club Italiano, 2005|p. 117}}.</ref>
Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da [[Buccio di Ranallo]] da Poppleto (autore di una ''[[Cronache aquilane|Cronica]]'' rimata che narra la storia della città dal [[1254]] fino al [[1362]]). Importanti testimonianze sulla storia dell'Aquila e del territorio abruzzese sono riportate nei manoscritti dello storico settecentesco [[Anton Ludovico Antinori]]. Le contrastanti notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione della città impediscono ancora oggi di quantificarlo con certezza: la tradizione vuole che siano stati novantanove, ma il numero effettivo sembra essere sulla settantina. A ricordo della fondazione, la campana della Torre Civica (la ''[[Reatinella]]'') batte ancora oggi 99 rintocchi e il primo grande monumento della città, la [[fontana delle 99 cannelle]], contribuisce ad alimentare questa leggenda.
 
[[File:L'Aquila, Basilica di Santa Maria di Collemaggio Portale laterale 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|upright=1.1|sinistra|La [[Porta Santa]]]]
La leggenda della fondazione narra che 100 castelli della conca aquilana, stanchi delle continue dominazioni, decisero di riunirsi per fondare la città dell'Aquila come città libera, ovvero priva di signori feudali. Ogni castello avrebbe fondato in città una piazza, una chiesa e una fontana, per un totale così di 100 piazze 100 chiese e 100 fontane, ma all'ultimo momento un castello rinunciò preferendo ritirarsi. Gli altri 99 castelli però avrebbero proseguito l'opera di costruzione della città, che così dall'epoca avrebbe avuto 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane<ref>{{Cita web|url=http://luoghidavedere.it/luoghi-da-vedere-in-italia/luoghi-da-vedere-in-abruzzo/laquila-la-fontana-delle-99-cannelle-tra-storia-e-leggenda_3295/|titolo=L'Aquila e il numero 99}}</ref>.
 
La città dell'Aquila sorge su un territorio ad alta sismicità e fin dalla sua fondazione è stata funestata da numerosi e distruttivi eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al [[Terremoto dell'Aquila del 1315|13 dicembre 1315]].<ref>{{cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/13151203_0000_000|titolo=Catalogo parametrico dei terremoti italiani 1691-1899|autore=[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]]}}</ref> Un altro forte terremoto si verificò il [[terremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349|9 settembre 1349]], ebbe un'intensità pari a magnitudo 6,5 della [[scala Richter]] e produsse danni valutabili nel X grado della [[scala Mercalli]].<ref name="emidius.mi.ingv.it">{{cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/13490909_0000_000|titolo=Catalogo parametrico dei terremoti italiani 1691-1899. Terremoto del 9 settembre 1349, distretto Aquilano-Cicolano.|autore=[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]]}}</ref> Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento<ref name="BuccioAntinori">{{cita|Buccio di Ranallo}}, {{cita|A.L. Antinori}}.</ref> e, poiché all'epoca gli abitanti di Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò, gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie.<ref>{{Cita|G. Vittori}}.</ref> La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata la città, il condottiero e governatore della città [[Lalle I Camponeschi]] fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere le porte con tavoloni di legno.<ref name="BuccioAntinori"/>
Un altro mito è quello che legherebbe L'Aquila all'[[Cavalieri Templari|Ordine dei Cavalieri templari]]. In effetti le architetture religiose della zona aquilana dei secoli [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo|XIII]] presentano spesso numerose iconografie e simbologie riferibili a [[Crociati]] o all'[[Cavalieri templari|Ordine dei Templari]]: le tracce di questo passato sono state oggetto di ricerche e speculazioni scientifiche (per esempio quelle sulla simbologia della basilica di Collemaggio), anche alla luce del forte legame che Pietro del Morrone, poi papa Celestino V, ebbe con i Templari stessi<ref>{{Cita web|url=http://www.iviagginellastoria.it/rubriche-2/i-cavalieri-templari/840-laquila-e-i-templari-celestino-v-e-la-basilica-di-collemaggio.html/|titolo=L'Aquila e i Cavalieri Templari}}</ref>.
 
[[File:L'Aquila, Basilica di San Bernardino 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|upright=1.1|La [[basilica di San Bernardino]]]]
=== La distruzione ad opera di Manfredi e la ricostruzione ===
[[File:SMariaCollemaggio.jpg|thumb|upright=1.4|La [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]]]
 
Gestita da un [[podestà (medioevo)|podestà]] e da un libero consiglio, ebbe organizzazione autonoma e propri statuti<ref>{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=La fondazione della città dell'Aquila:l'organizzazione della nuova Aquila|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080504225959/http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=325&Itemid=95|dataarchivio=4 maggio 2008}}</ref>. Contribuirono all'ascesa dell'Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila nel [[1257]] ad opera di [[papa Alessandro IV]].
 
Nel [[1259]], colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato e impero, fu rasa al suolo da [[Manfredi di Sicilia]]. Venne ricostruita su autorizzazione di [[Carlo I d'Angiò]], chiamato in soccorso della Chiesa, minacciata dagli Svevi e dalle incursioni dei saraceni, dal Papa francese Jacques Pantaleon de Troyes, eletto al soglio pontificio, a Viterbo, con il nome di [[Urbano IV]]. La città dell'Aquila riconoscente, si sottomise spontaneamente al nuovo conquistatore, riacquistando nel tempo il prestigio e la preminenza precedentemente perduti.
 
=== Celestino V e il giubileo aquilano ===
{{vedi anche|Perdonanza}}
Nel [[1288]] l'eremita [[Papa Celestino V|Pietro da Morrone]], decise di edificare all'Aquila la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]], autorevole esempio di [[arte romanica]] e monumento simbolo della città. Proprio nella basilica da lui fortemente voluta, l'eremita venne incoronato papa con il nome di [[Celestino V]] il 29 agosto [[1294]].
 
Nell'agosto del [[1294]], [[Papa Celestino V]] emanò una [[Inter sanctorum solemnia|Bolla]] con la quale concedeva un'[[indulgenza plenaria]] e universale a tutta l'umanità. Bolla ancora oggi valida, che anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di [[papa Bonifacio VIII]] nel [[1300]] e può essere quindi considerato il primo [[giubileo]] della storia.
 
La Bolla ''[[Inter sanctorum solemnia]]'' di Celestino V, oggi nota come la ''Bolla della Perdonanza'', poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di [[Celestino V]], situata sul lato settentrionale della [[basilica]] è dunque a tutti gli effetti una [[Porta santa]]<ref name="ReferenceA">cfr pag. 117, L'Italia - Abruzzo e Molise, Touring Editore, 2005</ref>.
[[File:L'Aquila, Basilica di Santa Maria di Collemaggio Portale laterale 2007 by-RaBoe.jpg|left|thumb|La [[Porta Santa]]]]
 
=== Il Medioevo ===
Il primo consiglio cittadino fu composto dai sindaci dei vari villaggi e la città non ebbe una propria esistenza giuridica riconosciuta fino al regno di [[Carlo II di Napoli]], che nominò un [[camerlengo]] come responsabile dei tributi. Da quel momento, le tasse furono pagate da tutta la città in quanto tale, mentre, in precedenza, erano pagati dai singoli villaggi.
 
In questo periodo L'Aquila fu teatro di una serie di violente lotte tra alcune delle famiglie che si contendevano il potere, tra cui è opportuno citare i Pretatti e i Camponeschi. La contesa durò circa un decennio con la vittoria di questi ultimi.
 
Successivamente, il Camerlengo acquisì anche il potere politico, divenendo presidente del consiglio cittadino (che ebbe vari nomi e composizione nel corso dei secoli). La città, autonoma, anche se compresa nel [[regno di Sicilia]], poi [[regno di Napoli]], (salvo un breve periodo in cui fece parte dello [[Stato Pontificio]]), fu governata da una [[diarchia]] composta dal consiglio e dal capitano regio, cui si aggiunse, nel XIV secolo proprio il conte Pietro Camponeschi che, da privato cittadino, divenne il terzo membro di una nuova triarchia.
 
=== I terremoti del Trecento e l'assedio di Fortebraccio ===
La città dell'Aquila sorge su un territorio ad alta sismicità, e fin dalla sua fondazione è stata funestata da numerosi e distruttivi eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al 13 dicembre [[1315]].
 
Un forte terremoto si verificò il [[terremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349|9 settembre 1349]]: si stima che abbia avuto un'intensità pari a magnitudo 6,5 della [[scala Richter]] e che abbia prodotto danni valutabili nel X grado della [[scala Mercalli]]. Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento<ref name="BuccioAntinori">Notizie riportate sulle ''[[Cronache aquilane]]'' di [[Buccio di Ranallo]] e nei manoscritti di [[Anton Ludovico Antinori]]</ref> e, poiché all'epoca gli abitanti dell'Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie<ref>G. Vittori, ''Stato dell'Aquila degli Abruzzi nei grandi periodi sismici del 1315, 1349 e 1461-62'', in Bollettino della Società Abruzzese di Storia patria, VIII, L'Aternina, Aquila, 1896</ref>. La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata L'Aquila dalle città del Regno, Camponeschi fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere con tavoloni di legno le brecce<ref name="BuccioAntinori"/>.
 
[[File:L'Aquila, Basilica di San Bernardino 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|La [[basilica di San Bernardino]].]]
 
Contemporaneamente, le vicende politiche stavano trascinando Aquila verso una sanguinosa guerra. La città, rimasta fedele alla casa reale degli [[Angiò-Durazzo]], venne individuata come obiettivo sensibile durante la guerra contro gli [[aragonesi]]. Questi ultimi assoldarono [[Braccio da Montone|Braccio Fortebraccio da Montone]], promettendogli la [[signoria cittadina|signoria]] dell'Aquila nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio ([[1423]]-[[1424]]) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che venne liberato dai vincoli feudali, preparandosi così a un periodo di rinascita.
{{Vedi anche|Guerra dell'Aquila}}
La città, rimasta fedele alla casa reale degli [[Angiò-Durazzo]], fu individuata come obiettivo sensibile durante la guerra contro gli [[aragonesi]]. Questi ultimi assoldarono [[Braccio da Montone]], promettendogli la [[signoria cittadina]] nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio (1423-1424) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che fu liberato dai vincoli feudali, preparandosi così a un periodo di rinascita.<ref>{{cita web|url=http://www.condottieridiventura.it/condottieri/m/1184%20%20%20%20%20%20BRACCIO%20DI%20MONTONE.htm|titolo=Storia di Braccio da Montone|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070208172949/http://www.condottieridiventura.it/condottieri/m/1184%20%20%20%20%20%20BRACCIO%20DI%20MONTONE.htm}}</ref>
 
=== IlEtà Rinascimento all'Aquilamoderna ===
Il [[XV secolo|Quattrocento]] corrisponde all'età d'oro della città dell'di Aquila. Terminata la ricostruzione, prosperò grazie ai suoi commerci, specialmentein dellaparticolare di lana, estendendo le proprie relazioni fino a [[Firenze]], [[Genova]] e [[Venezia]] e, ancoraanche oltre,verso inpaesi quali la [[Francia]], i [[Paesi Bassi]] e la [[Germania]], .<ref>{{Senzacita fonteweb|diventandourl=http://portalecultura.egov.regione.abruzzo.it/abruzzocultura/data//Abruzzesi%20illustri/skG-Antonio_Martini_Atri_Pubbl.pdf|accesso=4 ingennaio breve2021|sito=regione.abruzzo.it|titolo=ANTONIO tempoMARTINI laDA cittàATRI più importante del Regno dopo NapoliPittore}}.</ref>
 
TenneLa città tenne, a vario titolo, una Zecca[[zecca della Moneta(moneta)|zecca]] sin dal [[1382]], sotto [[LudovicoLuigi I d'Angiò]],<ref>{{cita|L. Travaini|p. 77}}.</ref> istituzione rinnovata anche dagli Aragonesi e glidagli Spagnoli, mentre è del 1458, da parte di [[1458Ferrante d'Aragona]], la licenza di istituire l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]], che nella sua struttura attuale risale al [[1952]]. Nel [[1482]] [[Adam Burkardt]], allievo di [[Johannes Gutenberg]], vi impiantò una tipografia, assicurando larga diffusione di opere preziose.<ref>{{citaCita web|url=httphttps://itwww.encartaschwarzwaelder-bote.msn.com/encnetde/refpages/RefAuxArtinhalt.aspx?refid=1041506536rottweil-der-muensterchor-auf-brautschau.9b0177d1-9214-4819-bc38-755efef9099e.html|titolo=LaDer rinascenzaMünsterchor auf Brautschau|autore=Berthold Hildebrand|sito=Schwarzwälder Bote|data=1º aprile 2011|lingua=de|citazione=[...] Adam Burkardt di Rottweil verwiesen, der 1482 die von Johannes Gutenberg erfundene Drucktechnik mit beweglichen Lettern nach L’Aquila brachte|accesso=16 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110405000529/https://www.schwarzwaelder-bote.de/inhalt.rottweil-der-muensterchor-auf-brautschau.9b0177d1-9214-4819-bc38-755efef9099e.html aquilana|urlmorto=no}}</ref>.
 
In questo tempo la città fu famosa anche per la prolungata dimora di tre grandi santi francescani: [[Bernardino da Siena|San Bernardino da Siena]], [[Giovanni da Capestrano|San Giovanni da Capestrano]] e [[Giacomo della Marca|San Giacomo della Marca]]. Alla morte didel San Bernardinoprimo, avvenuta in città il 20 maggio [[1444]], la popolazione chiese e ottenne da [[papa Eugenio IV]] il permesso di custodirne le spoglie. Vennee fu così edificata allo scopo la [[basilica di San Bernardino]] nel [[1472]].<ref>{{cita Leweb|url=http://www.iubilaeummisericordiae.va/content/gdm/fr/mondo/porte-della-misericordia.event.santuario-san-bernardino-da-siena--arcidiocesi-metropolitana-di-.html|accesso=4 guerregennaio con2021|sito=iubilaeummisericordiae.va|titolo=Basilica [[Rieti]],di leSan lotteBernardino intestineda tra famiglie e i continui terremoti causarono, sul finire del secolo, l'inizio di una nuova decadenza.Siena}}</ref>
 
[[File:L'Aquila, Forte Spagnolo 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|leftupright|Il [[Portale (architettura)|portale]] d'Ingresso del [[Forte spagnolo]] con lo stemma di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]]]
 
Il [[Terremoto dell'Aquila del 1461|26 novembre 1461]] si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della [[scala Richter]] e distruttività pari al X grado della [[scala Mercalli]].<ref>{{cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/14611127_2105_000|titolo=Catalogo parametrico dei terremoti italiani 1691-1899|autore=[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]]}}</ref> Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di [[Onna]], [[Poggio Picenze]], [[Castelnuovo (San Pio delle Camere)|Castelnuovo]] e [[Sant'Eusanio Forconese|Sant'Eusanio]].<ref name="AntinoriAnnales">{{cita|A.L. Antinori}}.</ref>
=== Decadenza e dominazione spagnola ===
Il 26 novembre [[1461]] si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della [[Scala Richter]] e distruttività pari al X grado della [[Scala Mercalli]]. Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse il 4, il 17 dicembre, 3 e il 4 gennaio successivi. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di [[Onna]], [[Poggio Picenze]], Castelnuovo e [[Sant'Eusanio Forconese]].
 
Nel frattempo, il [[Regno di Napoli]], e con esso Aquila, era passato agli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]. Nel [[1527]] la cittadinanza aquilana si ribellò al nuovo dominatore, provocando l'immediata rappresaglia spagnola. Il viceré [[Filiberto di ChalonsChalon]] la devastò e la separò dal suo contado.<ref name="treccani2"/> Inoltre, inflisse una multa pesantissima, che superava ogni possibilità degli aquilani, e con questo denaro contribuì alla costruzione del [[Forte spagnolo]], sul cui portale campeggia la scritta ''Ad reprimendam aquilanorum audaciam'', ovvero "per la repressione dell'audacia degli aquilani", minaccioso avviso, finalizzato a scoraggiare ogni possibile successiva ribellione.<ref name="treccani2"/> In seguito, la città tentò faticosamente di rialzarsi, ma la sua ripresa venne nuovamente rallentata dai terremoti del [[1646]] e del [[1672]].
[[File:Schott, Franz – Itinerarium nobiliorum Italiae regionum, urbium, oppidorum, et locorum, 1647 – BEIC 9036715 Aquila.jpg|miniatura|sinistra|L'Aquila nell'''Itinerario'' di [[Franz Schott]], 1647]]
 
=== Il terremoto del 1703 ===
{{vedi anche|Terremoto dell'Aquila del 1703}}
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città fu interessata da uno sciame sismico, che culminò con un violentissimo terremoto che, ancora una volta, la rase al suolo. La prima scossa della lunga sequenza si verificò il 14 ottobre [[1702]], ma la maggiore venne registrata il 2 febbraio del [[1703]] e si stima che abbia avuto una magnitudo 6,7 della [[Scalascala Richter]] causando devastazioni stimate nel X grado nella [[Scalascala Mercalli]].<ref>{{cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/CPTI04/finestra1691_1899.html|titolo=Catalogo parametrico dei terremoti italiani 1691-1899|autore=[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]]}}</ref>
 
Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni<ref>[http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640 Terremoto de L'Aquila del 2 febbraio 1703] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090411024609/http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640 |data=11 aprile 2009 }}</ref>. Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre 6.000 persone<ref>Luigi Mammarella, ''L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915'', Adelmo Polla editore, 1990, pp. 77-83</ref>. Le chiese di San Bernardino (di cui rimasero in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la [[Duomo dell'Aquila|Cattedrale di San Massimo]], San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati<ref>Un resoconto è tratto da una relazione dell'epoca, riportata nel capitolo «L'Aquila», scritto dallo studioso Walter Capezzali nel volume «L'Abruzzo nel Settecento», edito da Ediars</ref>.
 
Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni.<ref>{{cita web|url=http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640 |titolo=Terremoto de L'Aquila del 2 febbraio 1703|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090411024609/http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640|urlmorto=sì |data=11 aprile 2009 }}</ref> Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre {{formatnum:6000}} persone.<ref name="Mammarella"/> Le chiese di San Bernardino (di cui rimasero in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, San Francesco, Sant'Agostino, il [[Duomo dell'Aquila|duomo]] e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati.<ref>{{cita|U. Russo, E. Tiboni}}.</ref>
[[File:L'aquila10.jpg|thumb|[[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]] e ''[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Anime Sante]]'']]
 
[[File:Facciata della chiesa di San Bernardino.jpg|miniatura|verticale|La [[basilica di San Bernardino]] in un'incisione di Gustavo Strafforello (1899)]]
=== Dall'arrivo dei francesi all'unità d'Italia ===
[[File:Facciata della chiesa di San Bernardino.jpg|thumb|La [[Basilica di San Bernardino]] in una incisione di Strafforello Gustavo (1899)]]
La ricostruzione avvenne secondo lo stile dell'epoca, il [[barocco]]. A questo periodo risale la costruzione della [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa delle Anime Sante]] con la cupola del [[Giuseppe Valadier|Valadier]] e degli interni delle basiliche di San Bernardino e [[Santa Maria di Collemaggio]].
 
La pace di [[Vienna]] (1738) pose fine alla dominazione austriaca:<ref>{{Cita web|url =http://books.google.com/books?id=l5Q6ayoHl9kC&pg=PA1#v=onepage&q&f=false|lingua=fr |titolo=Traité de paix entre le Roy, l'Empereur et l'Empire: conclu à Vienne, le 18 novembre 1738. |accesso=10 settembre 2010|editore=Imprimerie Royale (París), 1739}}</ref> la città passò quindi sotto dominazione borbonica. Nel 1799 il Regno fu invaso dai francesi si instaurò la [[Repubblica Partenopea]], sostenuta dagli sforzi degli intellettuali illuministi. Dopo un primo ritorno dei Borbone sul trono di Napoli, nel 1806 i francesi ripresero possesso del Regno con [[Giuseppe Bonaparte]] e [[Gioacchino Murat]]. Anche questa volta un'insurrezione provocò la reazione degli occupanti e Aquila venne saccheggiata.
La pace di [[Vienna]] ([[1738]]) pose fine alla dominazione austriaca seguita alla spagnola e verso la fine del secolo la città venne occupata dai francesi napoleonici. Anche questa volta, un'insurrezione provocò la reazione degli occupanti e Aquila venne di nuovo devastata e saccheggiata. In particolare, a questo periodo risale il furto del dipinto dell'Annunciazione di [[Raffaello Sanzio]], contenuto nella [[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|Chiesa di San Silvestro]] e dell'urna contenente le spoglie di [[San Bernardino da Siena|San Bernardino]], custodita all'interno della [[basilica di San Bernardino|basilica]] omonima.
 
=== Età contemporanea ===
Durante il [[Risorgimento]] gli aquilani parteciparono attivamente ai {{Chiarire|moti|quali moti? quando?}}, sotto la guida di Pietro Marrelli, che il 20 novembre del 1860 ospitò all'Aquila, nel Convento di San Giuseppe, [[Giuseppe Mazzini]] in persona<ref>{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=La storia dell'Aquila: il risorgimento|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080504225959/http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=325&Itemid=95|dataarchivio=4 maggio 2008}}</ref>.
Durante il [[Risorgimento]], gli aquilani parteciparono attivamente ai [[Moti del 1820-1821|moti]] sotto la guida di Pietro Marrelli, che il 20 novembre 1860 ospitò ad Aquila, nel Convento di San Giuseppe, [[Giuseppe Mazzini]] in persona.<ref>{{cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2016/04/13/pagine-di-risorgimento-nellaquilano/|titolo=STORIA
Pagine di Risorgimento nell’Aquilano|accesso=16 dicembre 2020|sito= Il Capoluogo d'Abruzzo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=La storia dell'Aquila: il risorgimento|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080504225959/http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=325&Itemid=95}}</ref>
 
Con l'[[unità d'Italia]], fu assegnato alla città il ruolo di capoluogo della regione geografica [[Abruzzi e Molise]] (fino al 1970 le regioni non esisteranno come ente amministrativo italiano, venendo considerate solamente come enti statistici). In quell'occasione il nome della città fu modificato in "Aquila degli Abruzzi".<ref>{{cita web|url=http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1863133_SO|titolo=Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, suppl. al N. 133 - Torino|data=6 giugno 1863|accesso=3 gennaio 2021}}</ref>
=== Il capoluogo degli Abruzzi ===
Con l'[[unità d'Italia]], fu assegnato alla città il ruolo di capoluogo della regione geografica degli [[Abruzzi e Molise]] (fino al 1970 le regioni non esisteranno come ente amministrativo italiano, venendo considerate solamente come regioni statistiche). In quell'occasione il nome della città fu modificato in ''Aquila degli Abruzzi'' ([[1861]]).
 
Nel 1927, una legge, nota col nome di ''[[Grande Aquila]]'', sancì l'accorpamento di 8 comuni dell'aquilano al capoluogo.<ref name="grandeaquila">[https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1927-09-05&atto.codiceRedazionale=027U1564&atto.articolo.numero=0&qId=&tabID=0.04555099645350369&title=lbl.dettaglioAtto Regio Decreto 29/07/1927 n. 1564]</ref><ref group="N">[[Arischia]], [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], [[Camarda]], [[Lucoli]], [[Paganica]], [[Preturo]], [[Roio Piano]] e [[Sassa]]</ref> Nel 1947 [[Lucoli]], dopo essere stato per 20 anni parte del territorio aquilano, fu l'unico comune a tornare autonomo, a differenza degli altri sette soppressi.<ref name="lucoli">[https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1947-10-01&atto.codiceRedazionale=047U0962&atto.articolo.numero=0&qId=bc2dc8cd-9886-4d8f-a1a3-6d1109c46623&tabID=0.04555099645350369&title=lbl.dettaglioAtto D.Lgs. 31/07/1947, n. 962]</ref> Inoltre, nell'ambito del riordino provinciale disposto dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]], furono istituite le province di [[Provincia di Pescara|Pescara]] e di [[Provincia di Rieti|Rieti]]: quest'ultima si compose in parte grazie al territorio del [[circondario di Cittaducale]], che faceva parte della provincia aquilana, per un totale di {{M|1365|u=km2}} e {{formatnum:60000}} abitanti circa,<ref>{{cita|Touring Club Italiano, 2007|p. 78}}.</ref><ref>{{cita web| url=https://ebiblio.istat.it/digibib/Censimenti%20popolazione/censpop1921/VolumeII_Regioni/UBO0296363_XIV_Abruzzi_e_Molise+OCR_ottimizzato.pdf |titolo=Censimento della popolazione del Regno d'Italia al 1/12/1921 - XIV. Abruzzi e Molise|accesso=3 luglio 2021}}</ref> mentre alla provincia pescarese venivano ceduti i comuni di [[Bussi sul Tirino]] e [[Popoli Terme|Popoli]].<ref>[https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1927-01-11&atto.codiceRedazionale=027U0001&atto.articolo.numero=0&qId=e3878cbf-2d37-4b45-ab2c-89ea6ba32857&tabID=0.04555099645350369&title=lbl.dettaglioAtto Regio decreto-legge 2/01/1927, n. 1]</ref>
Nel [[1927]], nell'ambito del riordino provinciale disposto dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]], vennero istituite le province di [[Provincia di Pescara|Pescara]] e di [[Provincia di Rieti|Rieti]]: quest'ultima in massima parte composta dai territori ceduti da parte aquilana dell'intero [[Circondario di Cittaducale]], per un totale di 1362 [[km²]] e 70.000 abitanti circa<ref>Dato riscontrabile a pag. 78 di "Guida d'Italia; Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano.Mondadori Printing S.p.A., agosto 2007"</ref>, mentre alla provincia pescarese venivano ceduti i comuni di [[Bussi sul Tirino]] e [[Popoli (Italia)|Popoli]].
 
Nel [[1939]] la città, inassunse seguitola all'accorpamentodenominazione definitiva di otto piccoli comuni limitrofi voluta dal podestà Adelchi Serena<ref>{{Cita libro|autore = Enrico Cavalli|titolo = La Grande Aquila. Politica, Territorio ed Amministrazione ad Aquila tra le due Guerre.|anno = 2003|editore = DASP-Colacchi|città = "L'Aquila|p = pag".83}}</ref> del [[1927]], prende il definitivo nome di ''L'Aquila''<ref>[[s:R.D. 23 novembre 1939, n. 1891 - Rettifica delle denominazioni del Comune e della provincia di Aquila degli Abruzzi in «L'Aquila»|R.D. 23 novembre 1939, n. 1891]]</ref>. Nel [[1947]] [[Lucoli]], dopo essere stato per 20 anni parte del comune aquilano, fu l'unico comune a tornare autonomo, a differenza degli altri sette comuni soppressi che nonostante le proteste degli anni trenta, quaranta e cinquanta, in particolare a Paganica, resteranno parte della città.
 
Nel [[1970]] nascenacquero ufficialmente lale [[Regione (Italia)|Regioneregioni]].<ref>{{cita Abruzzoweb|url= https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1970/05/22/070U0281/sg|titolo=LEGGE La16 sceltamaggio iniziale1970, n. 281|accesso= 3 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.presidente.repubblica:1972;8~art1!vig|titolo= DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 gennaio 1972, n. 8|accesso=3 luglio 2021}}</ref> In Abruzzo la scelta di situare ildiversi capoluogo regionaleassessorati a [[Pescara]] provocaprovocò numerose reazioni e polemiche in città. Ne seguirannoseguirono anche veri e propri disordini e scontri di piazza, i cosiddetti ''Moti[[moti dell'Aquila'']], prevalentemente guidati e sponsorizzati dai partiti locali di estrema destra del tempo. L'accordo finale riconosceràriconobbe alla città il ruolo di capoluogo dell'[[Abruzzo]],<ref name="regione">{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xElezioni08/docs/statuto/statuto.pdf|titolo=Statuto regionale|accesso=23 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111116011222/http://www.regione.abruzzo.it/xElezioni08/docs/statuto/statuto.pdf|urlmorto=no}}</ref>, condividendoloma conconcesse a Pescara chedi peròospitare ospiterà moltidiversi uffici ed assesoratiassessorati regionali (fra cui quelli della sanità, dei trasporti e del turismo) e regolari riunioni di [[Giunta regionale|Giuntagiunta]] e [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglioconsiglio]].<ref name="regione"/>
 
=== Il terremoto del 2009 ===
{{vedi anche|Terremoto dell'Aquila del 2009}}
[[File:L'Aquila eathquake prefettura.jpg|thumb|upright=1.2miniatura|Il [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|Palazzo del Governo]] dopo il sisma, simbolo della distruzione]]
Il 6 aprile [[2009]], alle ore 3:32, dopo diversi mesi di lievi scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila è stata colpita da un [[terremoto]] di magnitudo 6.3 [[Scala di magnitudo del momento sismico|Mw]] (5.9 Ml secondo la scala Richter) e tra l'8º e il 9º grado della [[Scala Mercalli]], con epicentro situato nel territorio di [[Roio]] in località Colle Miruci al confine con Lucoli<ref>[http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php Il terremoto secondo l'INGV] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091126034256/http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php |data=26 novembre 2009 }}</ref>. Il bilancio finale è stato di 309 vittime e oltre 1.500 feriti, mentre la quasi totale evacuazione della città ha portato a 65.000 il numero degli sfollati.
 
Il 6 aprile 2009, alle ore 3:32, dopo diversi mesi di lievi scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila fu colpita da un [[terremoto]] di magnitudo {{TA|6,3 [[Scala di magnitudo del momento sismico|M{{apici e pedici|b=w}}]]}} ({{M|5.9|u=Ml}} secondo la scala Richter) e tra l'8º e il 9º grado della [[scala Mercalli]], con epicentro situato nella zona di [[Roio]].<ref>[http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php Il terremoto secondo l'INGV] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091126034256/http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php |data=26 novembre 2009 }}</ref> Il bilancio finale fu di 309 vittime e oltre {{formatnum:1500}} feriti, mentre la quasi totale evacuazione della città portò a {{formatnum:65000}} il numero degli sfollati. Nei giorni successivi al sisma principale altre forti scosse, pur se di intensità minore, hanno colpitocolpirono l'aquilano: una forte scossa di magnitudo {{M|5.6&nbsp;MW|u=M{{apici e pedici|b=w}}}} alle ore 19.47 del 7 aprile 2009, una di magnitudo {{M|5.4&nbsp;MW|u=M{{apici e pedici|b=w}}}} alle ore 2:52 del 9 aprile 2009 e una di {{M|5.2&nbsp;MW|u=M{{apici e pedici|b=w}}}} alle ore 21:38 del 9 aprile 2009.
 
Il sisma ha riversatoriversò la sua forza sull'abitato e sui paesi limitrofi, tra i quali [[Onna]], [[Roio]], [[Villa Sant'Angelo]], [[Castelnuovo (San Pio delle Camere)|Castelnuovo]], [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]], [[San Gregorio (L'Aquila)|San Gregorio]] e [[Paganica]]. Il capoluogo stesso presenta crolli anche totali in molte zone e gravissimi danni alla maggior parte degli edifici di valore storico e culturale. Le chiese principali risultanorisultarono gravemente danneggiate o quasi completamente crollate. Particolare rilevanza ha avuto la mancata resistenza e quindi il danneggiamento talvolta irreversibile della maggioranza degli edifici pubblici, sia antichi che moderni: ad esempio il moderno polo d'Ingegneria, il [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|Palazzo del Governo]] (sede della Prefettura), la Casa dello studente di via XX Settembre, l'ospedale San Salvatore e molti palazzi signorili del Settecento e dell'Ottocento.
 
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma dell'Aquila}}
[[File:Coat of Arms of L'Aquila, Italy.svg|left|120px]]
[[File:L'Aquila-Gonfalone.png|right|120px]]
Lo stemma è riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 14 luglio 1937.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/57304ee1-4ec6-4c68-ae02-4bcf0ffc51d5/896-laquila|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di L'Aquila|accesso=8 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
L'articolo 2 dello statuto comunale dell'Aquila descrive lo stemma e il gonfalone della città.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/moduli/output_immagine.php?id=488|titolo=Statuto Comune dell'Aquila, articolo 2|accesso=29 dicembre 2020|sito=comune.laquila.it}}</ref>
==== Stemma ====
{{Citazione|D'argento all'aquila dal volo abbassato di nero,
coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata alla scritta PHS in
capo e IMMOTA MANET ai fianchi}}
 
{{Citazione|D'argento all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata alla scritta PHS in capo e IMMOTA MANET ai fianchi|Stemma}}
==== Gonfalone ====
{{Citazione|L'ornamento comprende, oltre il civico stemma, le insegne degli storici Quarti di San Marciano, Santa Maria Paganica, San Pietro e Santa Giusta, i quali anticamente designavano anche le parti extra moenia del territorio comunale e che sono eretti a comporre il simbolo dell'unità comunale|Gonfalone}}
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di cittàCittà Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = ''[[Privilegium concessum de constructione Aquilae]]''
| data = 1254<ref>{{cita|B. Sabatini}}.</ref>
| data =
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Monumenti e luoghi d'interesse dell'Aquila|Chiese dell'Aquila|Palazzi dell'Aquila}}
{{Collage|CoA Quarto di San Pietro.svg|CoA Quarto di Santa Maria.svg|CoA Quarto di Santa Giusta.svg|CoA Quarto di San Marciano.svg|240|right|I quattro stemmi così come appaiono collocati nel gonfalone (in senso orario a partire dall'angolo in alto a sinistra: San Pietro, Santa Maria, San Marciano, Santa Giusta)}}
Il centro storico è circondato ancora oggi dalle [[Mura dell'Aquila|mura medievali]], con le loro numerose porte di accesso. Si suddivide in quattro cosiddetti ''[[Quarti dell'Aquila|Quarti]]'', dedicati ai santi patroni dei castelli rappresentanti, ossia ''Quarto San Giorgio'', il ''Quarto Santa Maria'', il ''Quarto San Pietro'' e il ''Quarto San Giovanni d'Amiterno''. Ognuno di questi rioni ha una chiesa simbolica capoquarto, la [[chiesa di Santa Giusta]] per il primo, la [[chiesa di Santa Maria Paganica]] per il secondo, la [[chiesa di San Pietro a Coppito]] per il terzo e la [[chiesa di San Marciano]] per l'ultimo.
*''[[Quarto di Santa Giusta]]'': precedentemente detto di San Giorgio dal nome del patrono, cambiò il nome in questo dopo il 1349, quando venne rifatta la [[chiesa di Santa Giusta]] dai castellani di Bazzano. Il Quarto è detto "forconese" perché volge verso la città romana di [[Forcona]], insieme al [[Quarto di Santa Maria]], fu colonizzato dal 1254 al 1265 dai castellani di Bazzano, [[Ocre]], Torre, Goriano Valli, Bagno, [[Fontecchio]], [[Tione degli Abruzzi]], è caratterizzato dall'accesso est da Porta Bazzano, che immette in [[via Fortebraccio]], una delle coste rinascimentali volute dall'architetto Fonticulano, insieme a Costa Picenze e [[Costa Masciarelli]] per agevolare le strade che portavano alla Piazza del Duomo, mentre via Fortebraccio a Piazza Bariscianello, dove inizia la scalinata monumentale di San Bernardino. I luoghi di interesse sono la chiesa madre di Santa Giusta, la chiesa di San Flaviano, il convento della Madonna degli Angeli, la chiesa di Santa Maria di Picenze; in una parte rimasta sino ai primi del Novecento pressoché disabitata, ossia l'attuale via Crispi, anticamente strada di Porta Napoli, nel 1888 fu realizzato il [[Palazzo dell'Emiciclo]] in stile neoclassico sopra il monastero di San Michele, e altre abitazioni eclettiche e razionaliste, come l'ex Casa del Balilla, la chiesa di Cristo Re, la Casa della Giovane Italiana, l'Albergo del Parco, la villa pubblica col Monumento ai caduti, risalendo sino all'ingresso del Corso Federico II, dove si trovano il Palazzo dell'INPS, e presso Piazza San Marco le due chiese di San Marco di Pianola e il complesso di Sant'Agostino, col Palazzo del Governo, ricavato dal monastero.
[[File:L'Aquila - Chiesa della Beata Antonia 02.jpg|thumb|Facciata del monastero del Corpo di Cristo in via Sassa]]
[[File:L'Aquila - Chiesa di Santa Maria di Forfona 04.jpg|thumb|Santa Maria di Forfona (Piazza Matteotti)]]
*''[[Quarto di Santa Maria]]'': è l'unico quarto a non avere delle strade su Piazza Duomo, è il secondo quarto "forconese" della città, che si sviluppa per tutta la parte nord del centro, includendo il Parco del Castello, con il [[Forte spagnolo]] del 1534. Fu colonizzato dai castelli di [[Paganica]], [[Assergi]], Guasto, Genca, [[Camarda]], Tempèra, [[Collebrincioni]], [[Navelli]], [[Tussio]]. Il Quarto è uno dei più tardi realizzati nella città, e si dotò di un sistema viario più moderno ad assi ortogonali che andavano a confluire tutti in Piazza Santa Maria Paganica, con la chiesa capoquartiere, il [[Palazzo Ardinghelli]] e il Palazzo Cappa. A sud confina con il Quarto di San Pietro mediante il Corso Umberto I e via Roma, in maniera orizzontale, mentre verticalmente è separato da questi da via Cascina. Il Quarto è compreso tra tre nuclei che lentamente si sono fusi: il locale di Paganica con la chiesa e i palazzi di rappresentanza alto borghese e nobiliare degli Ardinghelli, dei Cappa e dei Camponeschi, il locale di San Silvestro colonizzato dalla famiglia [[Branconio]] da Collebrincioni, con i palazzi di rappresentanza, e poi l'area dell'accesso al Corso Vittorio Emanuele II dal parco del Castello, che verso est andava a terminare in una zona prevalentemente disabitata, dove dal 1444 iniziarono i lavori della [[Basilica di San Bernardino]]. Nel 1534 con la costruzione del maniero spagnolo, una porzione a nord del quarto fu atterrata, insieme alle mura, che infatti in questa parte sono totalmente assenti, e riprendono da Porta Leoni. Di interesse ci sono i palazzi affacciati all'ingresso del corso dal piazzale della [[Fontana Luminosa]] di [[Nicola D'Antino]] (1934), la Casa del Combattente e Palazzo Leoni appunto, poi [[Palazzo Lucentini Bonanni]], [[Palazzo Paone Tatozzi]], la piazzetta della Regina Margherita con la Fontana del Nettuno, l'ex convento di Santa Maria dei Raccomandati col museo archeologico, e l'intersezione col Quarto di San Pietro mediante i ''[[Quattro Cantoni]]'' all'incrocio con il Corso Vittorio Emanuele sud, parte dell'altro quarto, del Corso Umberto I che parte dal Palazzo Burri Gatti e dai portici del Convitto Nazionale, mentre dall'altra parte si trova via San Bernardino con in affaccia il [[Palazzo Fibbioni]] e i portici del Palazzo INAIL. A nord del locale Paganica, oltre alla casa di Buccio di Ranallo e di Jacopo di Notar Nanni poste in questa zona, si trovano i grandi complessi monastici di San Basilio Magno, di Sant'Amico delle monache Agostiniane, di Sant'Agnese (oggi ex ospedale di San Salvatore), mentre nel locale San Silvestro si trovano le chiese di San Silvestro e della Misericordia.
[[File:PortaSanSilvestro.JPG|thumb|Portale della chiesa di San Silvestro]]
*''[[Quarto di San Pietro]]'': quarto detto "amiternino" posto a nord-ovest in quanto sorge verso la città romana di [[Amiternum]], come il Quarto di San Marciano; è stato fondato nel 1254, con la partecipazione dei castelli di Poppleto (o Coppito), [[Arischia]], [[Barete]], [[Pizzoli]], [[Sassa]], Pettino. Si sviluppa lungo due principali direttrici orizzontali: via Roma che parte da ovest, da Porta Barete, corrispettiva di Porta Bazzano dall'altra parte del centro; via Roma arriva sino all'intersezione dei Quattro Cantoni trasformandosi in via Andrea Bafile all'altezza del Palazzo Carli e dell'Annunziata, divenendo poi il Corso Umberto I da Piazza Santa Margherita, sino ai portici del Convitto. Il suo fulcro è Piazza San Pietro, con la [[chiesa di San Pietro a Coppito]], il Palazzo Porcinari o Ciavoli-Cortelli, e il Palazzo Vastarini Cresi; lungo via Roma si affacciano varie strutture gentilizie settecentesche, la [[chiesa di San Paolo di Barete]], l'ex monastero di Santa Teresa d'Avila, il Palazzo Carli, sino al 2009 sede del Rettorato universitrario; poi salendo verso l'incrocio dei Quattro Cantoni, si trovano le facciate di Palazzo Spaventa, della chiesa di Santa Margherita o dei Gesuiti, il Collegio dei Nobili, il [[Palazzo Pica Alfieri]], il Palazzo Margherita sede del Municipio con la torre civica medievale, la Piazza del Palazzo con la statua di Sallustio. Il Quarto si sviluppa anche più a sud, lungo le strade di via Sallustio e via Sassa, dove si affacciano altri palazzi gentilizi, come le residenze dei Gaglioffi, che furono i signori del quarto, poi le chiese della [[basilica di San Giuseppe Artigiano]], di Santa Caterina martire, di San Filippo Neri, la casa Signorini Corsi; mentre a sud di Piazza San Pietro sorge l'imponente complesso monumentale di San Domenico con l'ex convento sede attuale della Corte dei Conti, e la chiesa di San Quinziano o San Pietro di Sassa. Al termine di via Sassa sorge il monastero della Santissima Eucaristia o della beata Antonia di Firenze, sede delle Monache Osservanti.<br>Il Quarto ha gli sbocchi in Piazza Duomo mediante la parte finale del Corso Vittorio Emanuele, di via Cavour e di via Teofilo Patini, oltre a via Sassa. Per la presenza dei principali organi amministrativi, come il Palazzo del Collegio dei Nobili e il Palazzo del Capitano, poi dal XVI secolo Palazzo Margherita, il quarto fu da sempre la sede del centro politico ed economico aquilano, a differenza di Piazza Duomo, che era quello sociale e mercantile.
*''[[Quarto di San Marciano]]'': ultimo quarto amiternino, sorge nella parte sud-ovest del centro, collegato al Quarto di San Pietro mediante via Roio, e con il Quarto Santa Giusta mediante via Arcivescovado e via Indipendenza, che sfociano oltretutto in Piazza Duomo. Il quarto ha origini molto antiche, esisteva già prima della fondazione del 1254 nel piccolo villaggio di ''Acculae'' o "Acquili" così chiamato per la ricca presenza di falde acquifere, dove infatti nel 1272 verrà realizzata da Tancredi di Pentima la [[fontana delle 99 cannelle]] insieme al piazzale del borgo Rivera. Durante la fondazione, in loco esistevano già almeno due chiese: Santa Maria di Acculi e il monastero di Santa Chiara d'Acquili, sopra cui venne ricostruito il convento delle Clarisse. Il quarto fu colonizzato dai castellani di [[Roio]], Sassa, [[Tornimparte]], [[Lucoli]], Pianola, il centro fu Piazza San Marciano, dove anticamente sorgeva la chiesa di San Giovanni di Lucoli, dal nome dell'abbazia presso questo castello, che fu atterrata dal terremoto del 1703, e rifatta daccapo dai castellani di Roio, e dedicata ai Santi Marciano e Nicandro; altre chiese sono quella di Santa Maria di Roio presso il Palazzo Dragonetti-Antonelli, poi quella di San Vito di Tornimparte in piazzale delle 99 cannelle, la chiesa dei Sette Dolori, la chiesa di San Francesco di Paola (edificata solo nel XIX secolo con il portale dell'antica chiesa di San Giovanni), e infine affacciata sulla piazza maggiore il [[Duomo dell'Aquila|Duomo di San Massimo]] con l'annesso palazzo vescovile, completamente rifatto nella metà del Settecento dopo la distruzione del sisma del 1703.
 
Per via dei numerosi terremoti succedutisi sin dalla fondazione della città, molti dei monumenti dell'Aquila sono stratificati su tre stili: [[arte medievale|medievale]], [[arte del Rinascimento|rinascimentale]] e [[arte barocca|barocco]].<ref>{{cita web|url=https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/10/Speciale-LAquila.pdf|accesso=2 luglio 2021|titolo=Inno alla vita|sito=Direzione regionale musei Abruzzo|dataarchivio=9 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709182102/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/10/Speciale-LAquila.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Laquila piazza del duomo 017.jpg|thumb|[[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]]]]
[[File:Aquila duomo.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]] ]]
[[File:L'Aquila, San Pietro a Coppito 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|[[Chiesa di San Pietro a Coppito]] ]]
[[File:L'Aquila San Agustino 01.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Agostino]]
[[File:SanSilvestro.JPG|thumb|Chiesa di San Silvestro]]
[[File:Chiesa di Santa Giusta (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di Santa Giusta]]
[[File:Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de Nardis - Parete absidale.jpg|thumb|Interno dell'Oratorio di Sant'Antonio di Padova]]
[[File:L'Aquila - Chiesa della Madonna dei Sette Dolori 02.jpg|thumb|Prospetto della chiesa dei Sette Dolori]]
[[File:L'Aquila - Chiesa di Santa Maria della Misericordia 05.jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria della Misericordia]]
 
=== Architetture religiose ===
[[File:Laquila piazza del duomo 017.jpg|thumb|upright=1.1|[[Duomo dell'Aquila|Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]]]]
{{vedi anche|Chiese dell'Aquila}}
Le chiese in centro storico ancora attive sono oltre 60, indice del grande numero di chiese che la città ospitava in passato, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli anni '30. Oltre ai principali edifici del Duomo, della Basilica di Collemaggio, di [[San Bernardino da Siena]], delle quattro chiese capoquartiere sono presenti i monasteri di Sant'Amico, del Corpo di Cristo, di San Basilio, di Santa Chiara e Santa Margherita dei Gesuiti, e restano anche le chiese dei "castelli" situate nelle varie contrade, come l'abbazia di [[Arischia]] dedicata a [[San Benedetto]], la chiesa dell'Assunta di [[Paganica]] insieme all'eremo di Appari e al monastero delle Clarisse, l'abbazia di San Giovanni di [[Lucoli]], il santuario della Madonna do Roio, la vecchia cattedrale di San Massimo a Civita di Bagno, prima sede della diocesi amiternina, la chiesa santuario di San Michele a [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], il [[convento di San Giuliano]].
 
Le chiese in [[Centro storico dell'Aquila|centro storico]] ancora attive sono oltre 60, indice del grande numero di chiese che la città ospitava in passato, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli [[anni 1930|anni '30]].<ref>{{cita|D. Chiodi}}.</ref> Le principali sono le tre basiliche ([[Basilica di San Bernardino|San Bernardino]], [[Collemaggio]] e [[Basilica di San Giuseppe Artigiano|San Giuseppe Artigiano]]), la [[Duomo dell'Aquila|Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]], le quattro chiese capoquarto ([[Chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]], [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]], [[Chiesa di San Marciano (L'Aquila)|San Marciano]] e [[Chiesa di San Pietro a Coppito|San Pietro a Coppito]]), e le chiese [[chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|di San Silvestro]] e [[chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|delle Anime Sante]].
{{Approfondimento|titolo=La leggenda del Santuario della Madonna di Roio|contenuto=La statua, secondo la leggenda fu trovata da Felice Calcagno, un pastore di Lucoli, nel dicembre del 1578 in un bosco detto "Ruo" in locazione di Tressanti in Provincia di Foggia durante il periodo della transumanza. Il pastore aveva smarrito parte del suo gregge e pregò la Vergine per evitare il castigo da parte dei padroni; apparve al pastore una donna con un bambino in braccio e immersi in una luce abbagliante. La donna indicò al giovane il luogo dove riunire il gregge. Alcuni pastori, accorsi sul posto dopo la notizia del miracolo, trovarono una statua al posto della donna e vi riconobbero le sembianze della figura apparsa a Felice Calcagno, deciserò così di attendere la primavera per riportare con loro sul dorso di un mulo la statua ritrovata. Una volta che i pastori giunsero a Roio, il mulo che trasportava la statua si inginocchio nei pressi dell'attuale Santuario (è presente una lapide commemorativa lungo la Via Mariana) e non volle più muoversi. I pastori portarono a spalla la statua a Lucoli. Il giorno seguente la statua non era più a Lucoli, ma a Poggio di Roio, nella chiesa di San Leonardo nel luogo dove ora sorge il Santuario Mariano. Nel luogo dove il mulo si inginocchiò era presente una croce e per questo motivo alla Madonna fu dato il titolo di "Madonna della Croce". Oggi è conosciuta anche come "La Madonna della Transumanza".}}
 
Anche nelle [[Frazioni dell'Aquila|frazioni]] si contano diversi edifici religiosi, tra i quali il [[santuario della Madonna d'Appari]] a [[Paganica]], la chiesa e il [[convento di San Giuliano]] nell'omonimo quartiere, le chiese [[Chiesa di San Michele Arcangelo (San Vittorino)|di San Michele Arcangelo]] a [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], [[chiesa di Santa Giusta fuori le mura|di Santa Giusta fuori le mura]] a [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]], [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Assergi)|di San Franco]] ad [[Assergi]] e il santuario di San Pietro della Ienca. Quest'ultimo, robusto e compatto, edificato in pietra e con una pianta rettangolare a navata unica, è celebre per una visita pastorale di [[papa Giovanni Paolo II]]. La chiesa presenta una facciata preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l'abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.<ref>{{cita web|url=https://abruzzoturismo.it/it/santuario-san-giovanni-paolo-ii-san-pietro-della-ienca-aq|accesso=4 gennaio 2021|sito=abruzzoturismo.it|titolo=Santuario San Giovanni Paolo II - San Pietro della Ienca (AQ)|dataarchivio=17 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210417102949/https://abruzzoturismo.it/it/santuario-san-giovanni-paolo-ii-san-pietro-della-ienca-aq|urlmorto=sì}}</ref>
* '''[[Basilica di San Bernardino]]'''
:Costruita alla morte di [[San Bernardino da Siena]] ([[1444]]) con finanziamenti di Jacopo di Notar Nanni banchiere, con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di [[Nicola Filotesio]], forse ispirata al progetto di [[Michelangelo Buonarroti]] per la facciata di San Lorenzo a [[Firenze]]. Al suo interno, ricostruito dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] in stile barocco, sono il Mausoleo di M. Pereyra Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino (ambedue capolavori della scultura-architettura tardo quattrocentesca aquilana, opera di [[Silvestro dell'Aquila]]). Di notevole interesse l'impianto planimetrico longitudinale a tre navate ad archi a tutto sesto, che all'altezza del la cupola, si dividono, lasciando lo spazio della cupola molto più grande, a impianto ottagonale, e poi il presbiterio, più ristretto, accessibile da arco trionfale, con un monumentale altare marmoreo e con un tabernacolo ritraente il ''Trionfo di San Bernardino tra Cristo e San Giovanni di Capestrano''. Presso la navata centrale si trova il monumentale soffitto ligneo dorato e dipinto, finemente lavorato dal maestro Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1723-27), e sulla controfacciata l'organo ligneo, anch'esso monumentale, intagliato e dorato, opera dei maestri pescolani. La [[basilica]] è posta sulla sommità di una monumentale scalinata con nicchie laterali disposte a intervalli regolari, a pochi passi da ''Corso Vittorio Emanuele II'', che conduce alla discesa di via Fortebraccio.
 
* '''[[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]'''
:Basilica romanica, costruita per volere di [[Celestino V|Pietro da Morrone]] nel [[1288]], è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un [[giubileo]] annuale unico nel suo genere. Nel [[1972]] è stata sottoposta a un importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] ed è stato riportato alla luce l'originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima [[Porta santa]] costruita al mondo<ref name="ReferenceA"/>. È considerata uno dei principali esempi di arte romanica della regione, come dimostra la facciata caratterizzata dalle pietre rosse e bianche (originari colori dello stemma aquilano), dai portali tardo romanici a forte strombatura e arco a tutto sesto, e dai rosoni a raggiera con le colonnine finemente lavorate, motivi caratterizzanti delle principali facciate romaniche del centro aquilano. L'interno invece, a tre navate con arcate ogivali, presenta sul pavimento romboidale a bicromia rosso-bianco, tombe di cavalieri e vescovi, oltre a nicchie laterali con affreschi quattrocenteschi di [[Saturnino Gatti]] da Tornimparte, e alla cappella laterale dell'altare con il [[mausoleo di Celestino V]] (XVI secolo).
 
* '''[[Duomo dell'Aquila|Cattedrale di San Massimo]]''' (''Duomo dell'Aquila'')
:Intitolata ai santi Giorgio e [[Massimo d'Aveia|Massimo]], è la chiesa episcopale dell'[[Arcidiocesi dell'Aquila]]. Venne edificata nel [[XIII secolo]] e abbattuta dal [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]<ref name="Touring">{{Cita|Touring Club Italiano||Touring, 2005}}, pag.93</ref>. Successivamente venne restaurata in stile [[barocco]] mentre la facciata è in stile [[neoclassico]]. Il progetto durò molti anni, e fu aperta al pubblico nel [[1734]], anche se la costruzione potè dirsi ultimata solamente negli [[anni 20]] del [[XX secolo]].
 
* '''[[Chiesa di San Domenico (L'Aquila)|Chiesa di San Domenico]]'''
:San Domenico sorge nel Quarto San Pietro, nel luogo in cui un tempo sorgeva il Palazzo Reale<ref name="ReferenceB">AA.VV., ''Sulle ali dell'Aquila - Viaggio nella storia della città'', pag. 55</ref>; fu lo stesso re, [[Carlo II di Napoli]], a donarlo ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]] e a patrocinare la realizzazione della chiesa chiamando dalla [[Provenza]] maestranze francesi per l'occasione, come testimonia l'originale facciata laterale e relativo [[portale]]<ref name="perdonanza-celestiniana.it">[http://www.perdonanza-celestiniana.it/citta-laquila/chiese-capo-quarto.php Itinerari a L'Aquila: Nel cuore antico della città tra le chiese capo quarto] cfr. Maria Rita Acone, ''Nel cuore antico della città, tra le chiese capoquarto''</ref>. Nel [[1703]], un violentissimo [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] fece crollare il tetto della chiesa distruggendo l'interno e uccidendo seicento fedeli<ref name="ReferenceB"/>; successivamente l'interno venne ricostruita in stile [[XVIII secolo|settecentesco]]. Di romanico-gotica restano solo la parte bassa della facciata con il portale strombato e due oculi ciechi, che in precedenza erano rosoni, e forse dove si trova il finestrone centrale v'era il terzo rosone; poi vi è l'abside posteriore tripartita con finestre di chiaro gusto gotico.
 
* '''[[Chiesa di Santa Giusta]]'''
:Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giorgio|San Giorgio]], nonché una delle più antiche della città, era inizialmente intitolata a [[San Giorgio]] da cui prende il nome l'intero quartiere. La chiesa, eretta nel [[XIV secolo|trecento]] (dopo il terremoto del 1349), presenta una [[facciata]] a conci levigati con coronamento orizzontale, [[portale]] [[Arte romanica|romanico]] e [[rosone]] con decorazioni floreali e umane<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/>. Tipicità del romanico aquilano per quanto riguarda la facciata, l'impianto è a croce latina con bracci del transetto sporgenti, e tre absidi semicircolari con finestre gotiche; l'interno invece è suddiviso in tre navate, ma in stile tardo barocco, dopo i rifacimenti del XVIII secolo.
 
* '''[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]]''' (''o delle Anime Sante'')
:Chiesa barocca costruita nel [[1713]] sul lato più lungo di [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]<ref name=Antonini2>{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 131</ref>. Presenta una caratteristica facciata concava (terminata nel 1774, con delle nicchie laterali contenenti delle statue di santi) e una piccola cupola, opera del [[Giuseppe Valadier|Valadier]]. Seriamente danneggiata nel [[terremoto dell'Aquila del 2009]] e ripristinata nel 2018-19, è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma, per la grande visibilità mediatica che ottenne il crollo della cupola centrale. L'interno a navata unica con cupola all'altezza del presbiterio, è decorato in stile tardo barocco romano (opera del Buratti del 1726), con altari laterali a cappella, dedicati a San Giuseppe, Santa Barbara, Sant'Antonio di Padova, San Giovanni Battista.
 
* '''[[Chiesa di Santa Maria Paganica]]'''
: Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di Santa Maria|Santa Maria]], sorge sul punto più elevato della città<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/> e presenta un impianto [[XVIII secolo|settecentesco]] dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Il [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] del [[2009]] ne ha provocato il crollo dell'[[abside]] e dell'intera [[copertura]]. La chiesa è una delle più grandi della città, di originale conserva la parte bassa dell'esterno con il portale strombato della facciata con il motivo della Madonna col Bambino nella lunetta, e un portale laterale anch'esso strombato nello stile romanico aquilano. La sopraelevazione è del XVIII secolo, con la cupola senza tamburo cilindrica; l'interno prima del 2009 aveva decorazioni sul soffitto di Carlo Patrignai, allievo di [[Teofilo Patini]], è a navata unica, con cappella laterali separate da paraste ioniche.
 
* '''[[Chiesa di San Pietro a Coppito]]'''
:Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Pietro|San Pietro]], sorge nell'omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta [[dodecagono|dodecagonale]]. Eretta nel [[XIII secolo]], la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la [[facciata]] a coronameno orizzontale, il [[portale]] ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l'adiacente [[torre]] campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da [[terremoto|terremoti]] e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]<ref>[http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it/documenti/1243248745103_04-_S.Pietro_a_Coppito_laquila-Model.pdf cfr. Protezione Civile Nazionale, ''Scheda di valutazione e censimento dei danni: Complesso monumentale e Chiesa di San Pietro di Coppito'']</ref>. Nel [[2014]] è stata ricostruita la facciata, mentre i lavori di ricostruzione totale sono ancora in corso.
 
* '''[[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|Chiesa di San Silvestro]]'''
:Eretta nella prima metà del [[XIV secolo]] nella parte occidentale del Quarto Santa Maria dai castellano di [[Collebrincioni]], e più volte restaurata in seguito a [[Terremoto|terremoti]] (1461 e 1703), la chiesa presenta un grande [[portale]] romanico a pietre di colore [[bianco]] e [[rosso]], analoghe a quelle che ricoprono la facciata di [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]], sormontato da un grande [[rosone]] centrale. All'interno è presente una copia della ''Visitazione'' di [[Raffaello]] che sostituisce l'originale trafugata dagli [[Spagna|spagnoli]] nel [[1655]] e oggi al [[Museo del Prado]]<ref>Touring Club Italiano, ''L'Italia - Abruzzo e Molise'', p. 106</ref>.
 
* '''[[Chiesa di Santa Maria del Carmine (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]]''' (''Santa Maria di Assergi'')
:Chiesa del [[XIII secolo]] eretta dai castellani di [[Assergi]] nella parte est del Quarto Santa Maria. La chiesa subì varie modificazioni, e nel 1609 fu retta dalla Congrega della Beata Vergine del Carmelo, da cui il nome attuale, e subì rifacimenti all'interno. Dopo il terremoto del 1703 fu nuovamente modificata con uno schema barocco, che praticamente avvolge tutta la struttura, eccettuata la facciata bassa, che mostra ancora il tipico portale romanico aquilano a forte strombatura.
[[File:San giuseppe artigiano.jpg|thumb|Interno della Basilica di San Giuseppe]]
[[File:Oratorio di San Giuseppe.JPG|thumb|Oratorio dei Minimi in via Roio]]
[[File:San Michele Arcangelo (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di San Michele a San Vittorino]]
[[File:L'Aquila - Convento di San Giuliano 04.JPG|thumb|Interno del convento di San Giuliano]]
* '''[[Basilica di San Giuseppe Artigiano]]''' (''Ex San Biagio d'Amiterno'')
:Chiesa risalente alla metà del [[XIV secolo]], si trova nel Quarto San Pietro lungo via Sassa, ed è collegata mediante via Roio all'oratorio di San Giuseppe dei Minimi. La chiesa esistente è frutto di una quasi totale ricostruzione della chiesa trecentesca distrutta dal sisma del 1703, notevoli furono le modifiche planimetriche, con la rotazione della facciata verso via Sassa, e il rifacimento seguendo lo stile gesuitico romano. Il 20 maggio [[2013]] dopo essere stata velocemente restaurata dal sisma del 2009, è stata elevata al rango di [[basilica minore]], la terza della città dopo quelle di [[basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] e [[basilica di San Bernardino|San Bernardino]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75840&typeb=0|titolo=Papa Francesco, una nuova basilica per L'Aquila|pubblicazione=Il Capoluogo|giorno=25|mese=maggio|anno=2013|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131217153110/http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75840&typeb=0|dataarchivio=17 dicembre 2013}}</ref>. La facciata è a capanna tripartita, con un porta le barocco. L'interno a tre navate è squisitamente barocco, con pochi richiami al Medioevo: solamente parte di un affresco quattrocentesco sull'altare, riaffiorato con il terremoto del 2009, e il Monumento a [[Pietro Lalle Camponeschi]] (opera di Gualtieri d'Alemagna), dichiarato "Monumento Nazionale". Curiose sono le recenti tele di Giovanni Gasparro, realizzate appositamente per il restauro della chiesa.
 
* '''[[Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis]]'''
:Oratorio fondato a metà del XVII secolo da esponenti della famiglia nobile locale Nardis (tuttora proprietaria) attorno a un'immagine considerata miracolosa di Sant'Antonio. Si trova in via San Marciano, tra il Duomo e Palazzo De Nardis. La chiesa ha una facciata laterale con due porte simmetriche, con una nicchia contenente la statua di Sant'Antonio a grandezza naturale, opera di Ercole Ferrata. Molte opere sono in [[maiolica di Castelli]] (TE).
[[File:Chiesa di San Flaviano (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di San Flaviano]]
 
* '''[[Chiesa di San Flaviano (L'Aquila)|Chiesa di San Flaviano]] '''
:Chiesa del [[XIII secolo]] posta nella zona nord del Quarto Santa Giusta o San Giorgio, costruita dai castellani della Torre (Goriano Valle), durante la Fondazione, e poi rifatta nel 1349. La chiesa, per la presenza vicino alla parrocchia di Santa Giusta, subì l'influsso romanico trecentesco, e la facciata è molto simile alla chiesa capoquarto. L'interno fu invece profondamente modificato in ambito barocco, a causa della distruzione del terremoto del 1703, conservando però le tre navate, e alcune vetrate quattrocentesche, oggi traslate per sicurezza nel Museo Nazionale d'Abruzzo.
[[File:Santa Margherita.jpg|thumb|Chiesa di Santa Margherita]]
*'''Monastero di San Basilio Magno'''
:Si trova nel Quarto Santa Margherita, lungo le mura a nord-ovest del Forte spagnolo, in Piazza San Basilio. Il monastero è documentato già dall'XI secolo, citato nel 112 dal vescovo Dodone di Forcona; nel XIII secolo vi vissero le monache Benedettine e Celestine, che contribuirono a istituire anche una scuola per l'istruzione giovanile. Nel 1493 fu visitato da Giovanna d'Aragona e da Maria Pereyra Camponeschi. L'aspetto attuale è frutto di una ricostruzione quasi totale dopo il terremoto del 1703 ad opera di Rocco Cicchi e di Sabastiano Cipriani (1729-33): ha la struttura a pianta trapezoidale, la chiesa è longitudinale, addossa la facciata al prospetto settecentesco del monastero: è verticale e snella, divisa in due ordini da cornice, con un portale curvilineo schiacciato su mensole e il finestrone superiore. L'interno a navata unica è dominato da archeggiature, e dal lunettone dell'abside con decorazioni marmoree. L'altare marmoreo maggiore ha il timpano spezzato, con raffigurazioni dell'Eterno Padre, Gesù e i santi, mentre le pareti laterali hanno le cantorie decorate a oro.
 
*'''[[Chiesa di Santa Margherita (L'Aquila)|Chiesa di Santa Margherita o del Gesù]]'''
:In Piazza Santa Margherita (nel Quarto San Pietro) seguendo Corso Umberto I, è stata edificata nel XIII secolo dai castellani di Forcella. Nel 1636 si insediarono nella chiesa di Padri Gesuiti della Congrega di Sant'Ignazio, che iniziarono dei lavori di rifacimento, che non subirono interruzioni, anche dopo il sisma del 1703. Tuttavia dopo lo scioglimento della compagnia da parte di Innocenzo X, la chiesa rimase incompiuta nell'abside esterno e nella facciata non intonacata, lasciando integro solo il portale architravato. L'interno è riccamente decorato, opera del 1726, ha navata unica con volta a botte, affiancata da tre cappelle per lato, che danno un grande senso scenografico all'ambiente, a differenza dell'abside, completato in epoca più tarda. I principali dipinti ospitati sono le tele di Santa Margherita Alacoque, del Beato Claudio de la Colombière, e l'ordine di colonne marmoree realizzate nel 1717 da Gaetano Antonucci. Di interesse anche la cappella monumentale dedicata a Sant'Ignazio, opera di Gregorio Grassi, con tele riguardanti la sua vita.
 
* '''[[Chiesa di San Paolo di Barete]]'''
:Chiesa del quarto di San Pietro, posta al termine di via Roma, è documentata per la prima volta nel 1257, poi nel 1349 per i rifacimenti dopo un terremoto. L'aspetto attuale è del XVIII secolo, quasi interamente modificato rispetto all'antico impianto a causa dei danni del 1703. La facciata è stata ruotata verso via Roma, il portale è impreziosito da un cornicione cinquecentesco, forse la finestra dell'antico transetto, mentre l'interno ha impianto a croce greca.
 
* '''[[Chiesa di San Marco (L'Aquila)|Chiesa di San Marco]]'''
:Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], costruita durante la Fondazione dai castellano di [[Preturo]] e situata nel Quarto Santa Giusta a confine con San Marciano, posta nella piazza omonima, accanto alla barocca chiesa di Sant'Agostino. A causa di mancanza di fondi, dopo il terremoto del 2009 i lavori sono ancora fermi. Ha pianta rettangolare a navata unica, di cui la facciata rimane la parte originale del XIII secolo, caratterizzata da muratura in pietra bianca e portale trilobato con lunetta trecentesca affrescata. I due campanili laterali sono un'aggiunta del Settecento. La parte retrostante è decorata da un'abside.
 
* '''[[Chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)|Chiesa di Sant'Agostino]]'''
Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]] situata in Piazza San Marco, accanto l'altra chiesa, ma completamente ricostruita da cima a fondo dopo il terremoto del 1703. Fino al [[1807]] ebbe un complesso conventuale degli Agostiniani sito nell'attuale adiacente Palazzo del Governo. Il progetto del 1710 venne conferito all'architetto Giovanbattista Contini, e fu terminato nel 1725. La struttura è a pianta ellissoidale (rarità abruzzese), coperto, nel vano centrale, dalla cupola, i cui assi ortogonali sono segnati dall'ingresso; inoltre dal grande coro e dalle cappelle. La chiesa presenta due facciate.
 
* '''[[Chiesa di San Marciano]]'''
:Chiesa capoquarto di San Giovanni d'Amiterno (o San Marciano), costruita dal castello di [[Roio]] durante la Fondazione; dopo il 1703 la chiesa assunse il titolo di parrocchia ufficiale del quartiere, essendo la vecchia chiesa di San Giovanni andata perduta. L'impianto, nonostante i terremoti del 1461 e 1703, si è mantenuto nello stile romanico medievale, simile a quello di Santa Giusta e San Pietro Coppito, con la conservazione del portale romanico a tutto sesto. La facciata è rivestita in pietra bianca e si presenta divisa da cornice marcapiano, incanalata tra lese e e tripartita verticalmente nella parte inferiore. Il portale è caratterizzato da capitelli finemente lavorati con in figura gli Evangelisti, l'Adorazione dei Magi. Sulla parte superiore troneggia il rosone centrale; il portale invece ha lunetta affrescata dalla protettrice aquilana della Madonna col Bambino, opera di [[Silvestro dell'Aquila]] (XV secolo). L'impianto interno è stato ridotto dopo il terremoto del 1703 a navata unica con diciassette edicole settecentesche.
 
*'''Chiesa e convento di Santa Chiara d'Assisi''': si trova sotto via XX Settembre, ed era coevo del monastero francescano di San Francesco a Palazzo lungo il corso Vittorio Emanuele. La chiesa fu costruita nel 1193 dal vescovo Oderisio di Forcona, e successivamente alla fine del Duecento il convento fu occupato dalle monache Clarisse. L'aspetto attuale della chiesa e convento, eccettuato il loggiato rinascimentale, è barocco, rifatto nel XVIII secolo. La chiesa è sede ancora delle Clarisse, mentre il convento ospita una ricca biblioteca. Vi si conserva anche una bottega per la produzione di ceramiche policrome, l'officina antica del maestro Francesco Stetta, proveniente dal paese teramano di Castelli.
 
=== Architetture religiose moderne ===
*Parrocchia di [[San Pio X]]: realizzata negli anni '60, nel quartiere Torrione, in via De Gasperi.
*Chiesa di [[Santa Rita]]: nel quartiere di via Strinella, realizzata nel 1957, a pianta circolare.
*Parrocchia di San Mario e compagni martiri: realizzata nel 2010, principale parrocchia del quartiere Torretta; si era costituita già negli anni '70 presso la chiesa di San Pio X.
*Chiesa di Gesù Cristo dei Santi Ultimi Giorni: nei dintorni del Colle Maggio
*Parrocchia di San Francesco d'Assisi: principale parrocchia del quartiere Pettino, è stata edificata nei primi anni 2000, essendo diventata l'antica cappella della Madonna di Pettino obsoleta, oltreché danneggiata nel 2009 (è stata riaperta nel 2015).
*Chiesa di San Giovanni di Capestrano - nel quartiere Pettino, al confine con Arischia.
 
=== Architetture delle frazioni ===
[[File:Bazzano (AQ) - Chiesa di Santa Giusta 29.JPG|thumb|Chiesa di Santa Giusta fuori le mura (Bazzano)]]
[[File:Appari 01.JPG|thumb|Eremo della Madonna D'Appari (Paganica)]]
Sono un centinaio, qui sono elencate soltanto le chiese storiche di maggiori rilievo artistico.
* '''[[Santuario della Madonna d'Appari]]'''
:Piccolo [[santuario]] romanico addossato a una parete rocciosa nella vallata del [[Gran Sasso]], vicino alla [[Frazioni dell'Aquila|frazione]] di [[Paganica]]. Eretto nel [[XII secolo]] sul luogo in cui, secondo la leggenda, vi fu l'apparizione della [[Vergine Maria]], è oggi meta di camminate e pellegrinaggi. La struttura è attaccata al massiccio di pietra del Corno Grande, di notevoli dimensioni, e si apre con una struttura rettangolare slanciata, che termina a campanile a vela.
 
* '''Chiesa e [[convento di San Giuliano]]'''
:Si trova nella località omonima a nord dell'Aquila, e fu costruito a partire dal [[1415]] per volere di [[San Giovanni da Capestrano]] e [[Bernardino da Siena|San Bernardino]]. Nel 1703, danneggiato dal terremoto, subì profonde modificazioni all'interno. Nel [[1902]] fu dichiarato Monumento Nazionale, ospitando una ricca biblioteca di antichi codici medievali. L'esterno presenta una facciata a capanna, con porticato sopra al portale. Il centro della facciata è decorato da rosone, mentre sulla sinistra sorge il piccolo campanile a vela. Il chiostro esterno è rimasto nella forma originale, composto da arcate con contrafforti, e finestre a tutto sesto, attaccate l'una all'altra. Sulle pareti delle mura, all'interno del chiostro, vi sono 18 lunette riguardanti la vita di Giovanni da Capestrano. L'interno a navata unica possiede di originale molti affreschi di [[Saturnino Gatti]] (XV secolo).
 
* '''[[Chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]'''
:Importante chiesa romanica dell'XI secolo, si trova in contrada [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], eretta sopra una cappella preesistente dove venne sepolto il cadavere del vescovo Vittorino di Amiterno. L'edificio, situato a poca distanza dall'antica città [[sabini|sabina]] di [[Amiternum]], vanta una lunga storia legata al culto di [[Vittorino di Amiterno|san Vittorino]], martire sotto [[Nerva]] e sepolto in questo luogo nel [[V secolo]]. Furono proprio gli abitanti di Amiternum a edificare in suo onore un [[santuario]] la cui presenza, sotto il nome di ''ecclesia sancti Victorini'', è attestata già dall'anno [[763]] in un documento dell'abbazia di [[Farfa]]<ref name="ProtezioneCivile">{{cita web|url=http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it/documenti/1243249683832_31._Chiesa_e_catacombe_di_San_Michele-Model.pdf|titolo=Chiesa e catacombe di San Michele|autore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|accesso=21 settembre 2011}}</ref>. Tracce della chiesa di origine [[alto Medioevo|altomedievale]] sono visibili nei resti rinvenuti sotto l'[[abside]] e nella zona della cosiddetta ''chiesa vecchia'' posta a nord dell'attuale<ref name="Touring124">{{Cita|Touring Club Italiano||Touring, 2005}}, pag.124</ref>, databili tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]], periodo in cui fu dedicata all'[[arcangelo Michele]]<ref name="CulturaInAbruzzo">{{cita web|url=http://cultura.inabruzzo.it/0020_le-chiesa-di-san-michele-a-san-vittorino-di-laquila/|titolo=La chiesa di San Michele a San Vittorino|autore=Cultura In Abruzzo|accesso=21 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131216045051/http://cultura.inabruzzo.it/0020_le-chiesa-di-san-michele-a-san-vittorino-di-laquila/|dataarchivio=16 dicembre 2013}}</ref>.[[File:FacciataSanGiovanniLucoli.JPG|thumb|Abbazia di San Giovanni]]
[[File:Assergi 5.JPG|thumb|Prospetto della chiesa di Santa Maria Assunta di Assergi]]
* '''[[Chiesa di Santa Giusta fuori le mura]]'''
:Chiesa principale di [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]] posta nella parte alta, costruita nell'[[XI secolo]] presso la piccola grotta dove fu bruciata la martire Santa Giusta da Bazzano nel [[III secolo]]. La chiesa ha un impianto interno a tre navate, a forma basilicale, la cui abside termina nella roccia della grotta dove fu martirizzata la santa. Le pareti sono tutte affrescate, risalenti al XIII secolo. La facciata solenne è a capanna suddivisa orizzontalmente da cornici marcapiano, e verticalmente da colonnette, che si intersecano con le marcapiano. Il portale romanico è decorato sulla cornice, affiancato da due piccolissimi rosoni floreali. Il campanile è a vela. I castellani di Bazzano edificarono nel quarto di Santa Giusta, nella città aquilana, la chiesa omonima, dedicata sempre alla santa (XIII-XIV secolo).
 
* '''[[Abbazia di San Giovanni Battista]]'''
:Si trova nella località omonima, sopra al centro di [[Lucoli]]. Le sue origini risalgono al 1077. A seguito del terremoto del 1703 l'interno dell'abbazia fu trasformato in stile [[barocco]], ma dopo un primo restauro nel 1835 e uno più recente nel 1994, la basilica è tornata al suo originario splendore. Di particolare importanza risultano essere gli [[affresco|affreschi]] rinvenuti proprio con l'ultimo restauro, attribuiti al De Litio, il [[chiostro]] e il [[portico]]. All'interno dell'abbazia si può ammirare anche l'organo del Farina (1500), ritenuto essere il più antico d'Abruzzo.
 
* '''[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Assergi)|Chiesa di San Franco]]''' (''o Santa Maria Assunta'')
:Parrocchiale del XIII secolo, situata al centro di [[Assergi]], è legata al culto di San Franco Pellegrino, originario di Assergi, a cui sono stati attribuiti poteri taumaturgici. Chiese molto singolare e variegata, costruita sulle stesse mura del centro fortificato, il cui fenomeno di fusione è molto ben visibile guardando l'abside. La struttura rettangolare è a capanna tripartita, con un rosone centrale nella facciata a raggi, molto simile a quello della Basilica di Collemaggio. L'interno a tre navate è di gusto rinascimental-barocco.
* '''Santuario di San Pietro della Ienca'''
:Piccola chiesa nel territorio di Assergi, del XIII secolo, resa celebre dalla visita pastorale di [[Papa Giovanni Paolo II]]. La chiesetta è molto robusta e compatta, a pianta rettangolare, costruita in pietra, a navata unica. La facciata è preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l'abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.
 
*Chiesa di [[San Giustino]] martire del Cimitero: si trova nel cimitero di [[Paganica]], risalente al XIII secolo
*Convento delle Clarisse di [[Paganica]]: intitolato a San Bartolomeo, è collegato alle monache Osservanti della beata [[Antonia da Firenze]], le cui reliquie sono ospitate nel monastero dopo i danni del 2009 al monastero del Corpo di Cristo nel centro aquilano, in via Sassa.
*Santuario della Madonna di Roio: in Poggio di Roio, è stato edificato nel XVII secolo in seguito a un'apparizione miracolosa.
*Ex abbazia di San Benedetto: si trova nel centro di [[Arischia]] e ne è la parrocchia, fu edificata nel XII secolo sopra una preesistente fondata forse da Sant'Equizio abate, discepolo di Benedetto da Norcia. Dipendette dal monastero di Santo Spirito di Ocre sino al XV secolo.
*Santuario della Madonna Fore. si trova presso il convento di San Giuliano nella periferia nord dell'Aquila. Fu realizzato nel XVII secolo in seguito a un'apparizione, sopra una preesistente cappella.
*Ex abbazia dei Santi Crisante e Daria: si trova nel territorio campestre a nord di contrada Filetto, presso [[Camarda]]. Si tratta di una chiesa antichissima dell'XI secolo, benché rimaneggiata e privata dell'annesso cenobio originario. L'interno presenta un prezioso ciclo di affreschi romanici del XII-XIII secolo.
 
=== Architetture civili ===
[[File:MAXXI L'Aquila - Ingresso.jpg|thumb|sinistra|upright=1.1|[[Palazzo Ardinghelli]]]]
{{vedi anche|Palazzi dell'Aquila}}
==== Case e palazzi ====
[[File:Camera di commercio L'aquila.JPG|thumb|Camera di Commercio - Palazzo del Convitto]]
[[File:Cantonali lopez ciolina.JPG|thumb|Incrocio dei Quattro Cantoni (Corso Vittorio Emanuele)]]
[[File:Emiciclo.jpg|thumb|[[Palazzo dell'Esposizione (L'Aquila)|Emiciclo]] ]]
[[File:PalazzoCenti.JPG|thumb|[[Palazzo Centi]] ]]
[[File:Palazzetto dei Nobili.JPG|thumb|Palazzetto dei Nobili]]
[[File:Palazzo Pica Alfieri.jpg|thumb|Palazzo Pica Alfieri]]
[[File:Palazzo Margherita.JPG|thumb|Palazzo Margherita]]
[[File:Palazzo Lucentini Bonanni.jpg|thumb|Palazzo Lucentini Bonanni (restauro 2015)]]
[[File:Palazzo Fibbioni 2014-1.jpg|thumb|Palazzo Fibbioni (restauro 2014)]]
[[File:L'Aquila - Casa natale di Buccio di Ranallo.JPG|thumb|Casa di Buccio di Ranallo]]
[[File:Palazzo Camponeschi.jpg|thumb|Palazzo Camponeschi, ex Collegio dei Gesuiti di Santa Margherita]]
 
I palazzi principali della città sono [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]] con la [[torre civica (L'Aquila)|torre civica]], sede del municipio, [[Emiciclo (L'Aquila)|Palazzo dell'Esposizione]], sede del [[consiglio regionale dell'Abruzzo|consiglio regionale]], [[Palazzo Centi]], sede della presidenza della Regione, [[Palazzo Ardinghelli]], sede del [[MAXXI L'Aquila]], [[Palazzo Fibbioni]], sede provvisoria del municipio dal 2015 al 2023, [[Palazzo del Convitto]], sede della Biblioteca Salvatore Tommasi e del [[Convitto nazionale Domenico Cotugno|convitto]], [[Palazzo Silone]], sede della [[Giunta regionale dell'Abruzzo|giunta regionale]], l'[[ex mattatoio (L'Aquila)|ex mattatoio]], sede provvisoria del [[Museo nazionale d'Abruzzo]], [[Palazzo Cappa Cappelli]], [[Palazzo Carli Benedetti]], [[Palazzo Pica Alfieri]], [[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]], [[Palazzetto dei Nobili]] e [[Palazzo Farinosi Branconi]].
* '''[[Buccio di Ranallo#Casa natale|Casa natale di Buccio di Ranallo]]'''
:Particolare costruzione [[XIV secolo|trecentesca]], posta sulla centrale ''via Accursio'' attigua alla [[Chiesa di Santa Maria Paganica]], con la caratteristica facciata a bifore e archi ogivali. Attualmente la casa ospita una galleria d'arte privata. Vi morì lo storico [[Buccio di Ranallo]] (nato a Poppleto oggi Coppito), che scrisse le ''[[Cronache aquilane]]'', il primo resoconto storico, in forma di versi epici, riguardo la storia della città dalla fondazione nel 1254 sino al 1362.
 
In città si trovano anche le ''Cancelle'', delle strutture ubicate in via Simeonibus, rimontate negli anni '30 nella posizione attuale, poiché prima si trovavano accanto al Duomo. Sono dei particolari archi ogivali legati fra loro, risalenti al XV secolo, inseriti alla base di un palazzo rinascimentale. Antico mercato del pesce, è in stato di abbandono dal 1830, dopo che in seguito alla visita di re Ferdinando IV di Borbone nel 1796, si optarono vari progetti per lo spostamento delle logge del pesce nella città storica.
* '''[[Casa di Jacopo di Notar Nanni]]'''
:La casa si trova in via Bominaco, nel Quarto Santa Maria: suddivisa in due blocchi, è un raro esempio di commistione fra gli stili medievali e rinascimentali; la facciata ha un portale a sesto acuto tipicamente tardogotico, con cornici e affisso lo stemma del casato di Nicola Notar Nanni. Il piano superiore invece è tipicamente rinascimentale, con cornici a tortiglione sulle finestre.
 
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-030.jpg|thumb|upright=1.1|Particolare della [[fontana delle 99 cannelle]]]]
* '''Le Cancelle'''
:Si trovano in via Simeonibus, rimontate negli anni '30 nella posizione attuale, poiché prima si trovavano accanto il Duomo. Sono particolari archi ogivali legati fra loro, risalenti al XV secolo, inseriti alla base di un palazzo rinascimentale. Antico mercato del pesce, è in stato di abbandono dal 1830, dopo che in seguito alla infelice visita di re Ferdinando IV di Borbone nel 1796, si optarono vari progetti per lo spostamento delle logge del pesce nella città storica.
 
All'Aquila sono presenti diverse fontane; la principale è la [[fontana delle 99 cannelle]],<ref name=AbruzzoCultura>{{cita web|autore=Abruzzo Cultura|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2298&tom=298|titolo=Fontana delle 99 cannelle|accesso=8-12-10|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160307202627/http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2298&tom=298|urlmorto=no}}</ref> sita a [[Borgo Rivera]]. Altre degne di nota sono la [[Fontana luminosa (L'Aquila)|Fontana luminosa]], nei pressi del Castello, la [[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]], ovvero la coppia di fontane sita in [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|piazza Duomo]], e la [[Fontana del Nettuno (L'Aquila)|Fontana del Nettuno]], presso [[piazza Regina Margherita]].
* '''[[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]]''' (''Palazzo del Comune'')
:Si trova in Piazza del Palazzo, detta anche Piazza Sallustio. Le origini risalgono al 1294, quando vi era il cosiddetto "Palazzo di Giustizia o del Capitano", ospitante il Capitano che amministrava giuridicamente la città<ref name=Clementi44>{{Cita|Alessandro Clementi, Elio Piroddi||Clementi, 1986}}, pag.44</ref>. La torre medievale è pre-trecentesca, sebbene la struttura attuale risalga alla costruzione definitiva del 1310. Nel 1596 la regina Margherita d'Austria si recò all'Aquila, e ordinò all'architetto Girolamo Pico Fonticulano di ricostruire il palazzo in stile rinascimentale. Il palazzo conseguentemente assunse grande importanza, divenendo prima sede della provincia e poi del comune nel XIX secolo, quando la provincia si spostò in piazza San Marco. Danneggiato dal terremoto dell'Aquila del 2009, è rimasto puntellato fino al 2016, quando sono iniziati i lavori di ricostruzione.
 
I rifugi montani siti nel territorio comunale sono:
* '''[[Palazzetto dei Nobili]]'''
* [[Rifugio Duca degli Abruzzi (Gran Sasso)|Rifugio Duca degli Abruzzi]] ({{M|2338|u=m}}) sul [[Monte Portella]];
:Si trova in Piazza Santa Margherita, prospiciente il [[Palazzo Camponeschi]]. Sorge sul preesistente Palazzo della Camera; ampliato dal [[1601]] dall'architetto Giulio de Spazzina in direzione di piazza Santa Mrgherita, per la volontà della Congregazione dei Nobili. Il palazzo fu riedificato dopo il terremoto del 1703, nel periodo 1708-1715, ed era la sede dove venivano eletti i camerlenghi fino all'abolizione del feudalesimo. Esso è decorato da una intonacatura color arancio, e da una fontana posta all'entrata.
* [[Rifugio Giuseppe Garibaldi (Gran Sasso)|Rifugio Giuseppe Garibaldi]] ({{M|2230|u=m}}) nella conca di [[Campo Pericoli]];
* Rifugio Fontari: situato a [[Campo Imperatore]], sopra "le Fontari";
* [[Rifugio Antonella Panepucci Alessandri]] ({{M|1700|u=m}}) sul [[Monte San Franco]].
 
Fino al 16 novembre 2024 sul versante sud del [[Corno Grande]] vi era anche il [[Bivacco Andrea Bafile]] ({{M|2669|u=m}}), poi rimosso perché pericolante.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/bivacco-bafile-sul-gran-sasso-la-fine-di-un-era-l-inizio-di-una-nuova-storia/|titolo=Bivacco Bafile sul Gran Sasso: la fine di un'era, l'inizio di una nuova storia|sito=www.loscarpone.cai.it|accesso=2024-12-27}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.planetmountain.com/it/notizie/alpinismo/rimosso-bivacco-bafile-corno-grande-gran-sasso.html|titolo=Rimosso il bivacco Bafile sul Corno Grande del Gran Sasso}}</ref>
* '''[[Palazzo dell'Esposizione (L'Aquila)|Emiciclo]]'''
:Il Palazzo dell'Esposizione, meglio conosciuto come "Emiciclo" per la forma a [[esedra]] della facciata, venne realizzato nel [[1888]] da Carlo Waldis sul luogo in cui sorgeva il convento di [[San Michele Arcangelo]], nella zona degli orti a sud del Quarto Santa Giusta, presso Porta Napoli. Ha ospitato le principali mostre ed esposizioni cittadine prima di diventare sede del [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglio Regionale]]. Il porticato, realizzato con dodici colonne doriche che sostengono un soffitto semplice, si conclude alle estremità con due edicole; inoltre è suddiviso nel mezzo da un corpo principale a balconata, con doppie colonne doriche. Il corpo superiore presenta un finestrone centrale, affiancato da due finestre laterali; al di sopra di queste ultime sono visibili due cavità semisferiche contenenti rispettivamente i busti di [[Bacco]] e [[Cerere]].
 
=== Architetture militari ===
* '''[[Palazzo Carli Benedetti]]'''
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-053.jpg|thumb|upright=1.1|Il Castello Cinquecentesco ([[Forte spagnolo]])]]
:Palazzo [[Rinascimento|rinascimentale]] posto dietro all'abside di [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] e costruito, su preesistenze [[Medioevo|medievali]], da [[Silvestro dell'Aquila]]. Il cardinale Antinori suppone la sua costruzione nel [[1494]]<ref>[[Anton Ludovico Antinori|A.L. Antinori]], ''Annales'', XVII secolo</ref>. Nel [[XVIII secolo|settecento]] venne venduto alle monache di Santa Maria dei Raccomandati e inglobato nell'omonimo convento, oggi sede del [[Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati|Museo civico archeologico]]. Fino al terremoto del 2009 fu sede dell'[[Università degli Studi dell'Aquila]], poi spostata a [[Scoppito]]. Essendo il palazzo legato alla chiesa di San Pietro Coppito, nel [[1642]] un'ala fu ceduta alle suore della Congrega di Santa Maria dei Raccomandati. Struttura scatolare che abbraccia via Accursio e il confine dei quarti Santa Maria-San Pietro, con interno adornato da un giardino e chiostro con pozzo centrale. L'ingresso è caratterizzato da una monumentale scala fiancheggiata da semicolonne scanalate sormontata da una grande arcata.
 
Le principali architetture militari della città sono il [[Forte spagnolo]] (o Castello Cinquecentesco), sito nel [[quarto di Santa Maria]] a nord del centro storico, formato da una struttura a pianta quadrata con quattro [[bastioni]] agli angoli e realizzato su progetto di [[Pedro Luis Escrivá]],<ref>Dell'ordine cavalleresco di ''San Giovanni di Gerusalemme'', che "annoverava i più esperti costruttori di castelli del mediterraneo", {{cita|A. Sànchez-Gijon|p. 36}}.</ref><ref group="N">Fino al sisma del 2009 era sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]]</ref> il Torrione, parte di una tomba romana del I secolo, o di un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo<ref>{{Cita web|url=http://iluoghidelcuore.it/luoghi/l-aquila/torrione/16196/|titolo=Luoghi del cuore: il Torrione|accesso=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170411061321/http://iluoghidelcuore.it/luoghi/l-aquila/torrione/16196/|urlmorto=no}}</ref> e danneggiato dal sisma del 2009, che ha fatto crollare 5 dei suoi 15 metri di altezza, e la [[Mura dell'Aquila|cinta muraria]], che cinge il centro cittadino ed è stata più volte rimaneggiata con l'aggiunta di [[Mura dell'Aquila#Porte|porte]], lo spostamento di alcuni tratti (come nel XVI secolo per far posto al [[Forte spagnolo]]) e la demolizione di altri (nel Novecento con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il Quartiere Eritrea).
* '''[[Palazzo Centi]]'''
:Il palazzo di stile barocco, sito in ''Piazza Santa Giusta'' di fronte all'omonima chiesa, venne edificato nel [[1776]] da Loreto Cicchi di Pescocostanzo ed è caratterizzato da una balconata di sei colonne in stile borromiano sovrastante il portale. Dal [[2003]] è sede della Presidenza della [[Abruzzo|Regione Abruzzo]]. Tuttavia per i danni del terremoto del 2009, con i lavori di adeguamento dell'Emiciclo, il Consiglio della Regione dal 2'18 torna a svolgersi in questo palazzo, mentre l'attuale è in attesa di restauro. Il palazzo rispecchia uno degli esempi meglio riusciti di architettura tardo barocca aquilana.
 
=== Le mura aquilane ===
* '''[[Palazzo Pica Alfieri]]'''
{{vedi anche|Mura dell'Aquila}}
:Realizzato nel [[1685]] lungo via Andrea Bafile (anticamente via Roma), venne completamente restaurato in seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Sorge su ''Piazza Santa Margherita'' e anch'esso porta in facciata una balconata [[barocco|barocca]] sorretta da quattro colonne. Ludovico Alfiero lo acquistò nel 1685, trasformandolo con lo stile barocco aquilano, rappresentato dall'artista Francesco Fontana. Si trova in piazza Santa Mrgherita, lungo via Roma; ha facciata principale tripartira, opera di Pietro Paolo Porani (1726), ed è caratterizzata da balconata sorretta da quattro colonnette, che sovrasta i due portali di ingresso.
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-068.jpg|thumb|upright=1.1|Porta Castello]]
Notizie delle fortificazioni della città si hanno dopo la ricostruzione della città nel 1265, finanziata da [[Carlo I d'Angiò]], poiché la precedente città sveva fondata nel 1254 era stata distrutta da [[Manfredi di Sicilia]] nel 1259. Il complesso murario fu molto imponente e protetto, come riportano anche gli storici [[Buccio di Ranallo]] e [[Anton Ludovico Antinori]] (XVIII secolo) negli ''Annali aquilani'', dove dice che all'epoca del terremoto del 1703, la città che era provvista di 86 torri e 12 porte, a causa di vari problemi e della perdita d'importanza di molti accessi, gli accessi principali furono ridotti a quattro: Porta Bazzano, Porta Romana, Porta Napoli e Porta Santa Maria o Castello.
 
Tuttavia, come dimostra la stessa pianta della città del 1575, opera di [[Girolamo Pico Fonticulano]], L'Aquila era dotata di una cinta muraria davvero vasta, che si estendeva ben oltre la terra colonizzata dalle case, per permettere la coltivazione di campi dentro il controllo delle torri, come dimostrano i feudi di Campo di Fossa, Largo Castello e Porcinaro. Le porte erano state fondate in corrispondenza dei vari "locali" di colonizzazione, poiché la città venne costruita dai mercanti e artigiani dei castelli che sorgono attorno alla conca nella vallata dell'Aterno, come [[Paganica]], [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]], [[Roio]], [[Arischia]], [[Lucoli]], [[Assergi]], e a ogni ''castellano'' durante la costruzione della città venne affidato un locale dove costruire case coloniche, palazzi e chiese, da cui la leggenda dei 99 castelli con 99 piazze, 99 chiese, 99 palazzi, simboleggiata dai mascheroni della [[fontana delle 99 cannelle]], nella parte meridionale della città.
* '''[[Palazzo Alfieri (L'Aquila)|Palazzo Alfieri]]'''
:Sorse nel [[XV secolo]] lungo l'attuale via Fortebraccio, come residenza gentilizia di villeggiatura, del proprietario Fabrizio Alfieri. Nel XVI secolo vi fu costruita a fianco la chiesa di [[Santa Maria degli Angeli]]; dopo il danneggiamento del terremoto del 1703, nel 1878 Barbara Micarelli fondò l'Istituto di Santa Maria degli Angeli, dando vita alla scuola d'infanzia femminile aquilana.
:Il palazzo occupa l'intero isolato di [[via Fortebraccio]] e via Barbara Micarelli. La facciata è bipartita: la prima più antica a tre livelli, di carattere rinascimentale, e una bifora a due piani; la seconda facciata è cinquecentesca, con molti porticati e logge con arcate ogivali.
 
;Tracciato delle mura aquilane
* '''[[Palazzo Lucentini Bonanni]]'''
Dunque in base ai maggiori castelli che fondarono la città, successivamente nel 1276 ripartiti in [[Quarti dell'Aquila|quattro rioni]] (Santa Maria, San Pietro, San Giorgio, San Giovanni), esistono ancora oggi, tranne alcuni tratti murari demoliti, le basi a scarpa delle torri di controllo con le porte di accesso, ma seguendo la mappa del Fonticulano ci si può meglio orientare sull'antico assetto murario. Da nord-ovest, dove si trova il Castello spagnolo, sorgeva Porta Santa Maria, ossia l'attuale ingresso, dalla [[Fontana luminosa (L'Aquila)|Fontana luminosa]] di D'Antino (1934), a [[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]] tra Palazzo Leone e Palazzo del Combattente, poi proseguendo verso est, in senso orario, ci sono Porta Castello, Porta Leoni (documentata nel 1316 per un restauro da parte dell'attuale capitano della città), Porta Bazzano, Porta Tione, a sud-ovest, proseguendo in giù: Porta di Bagno, Porta Roiana, Porta Rivera, agli inizi dell'800 in occasione della visita di [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] venne realizzata Porta Napoli, nella parte estrema a sud del viale Crispi, proseguendo dalla Fontana delle 99 cannelle con Porta Rivera ci sono Porta Stazione o di Poggio Santa Maria, Porta Romana (tra questa e Porta Barete si ipotizza esistesse una certa Porta Pilese), poi il bastione della monumentale Porta Barete, corrispondente lungo il decumano massimo con Porta Bazzano, e tornano a nord-ovest verso il castello, Porta San Lorenzo e Porta Branconio.
:L'edificio è una storica residenza dei Bonanni, importante famiglia patrizia aquilana di origine toscana, baroni di [[Ocre]]. La sua realizzazione (il palazzo si trova tra Corso Vittorio Emanuele e via Castello) è riconducibile agli ultimi anni del [[XVI secolo]], anche se il palazzo fu largamente rimaneggiato successivamente al terremoto del [[1703]]. Lesionato nuovamente dal sisma del [[2009]], l'edificio è stato sottoposto a restauro a partire dal [[2012]] e riaperto al pubblico per la prima volta nel [[2015]], in occasione dell'Adunata nazionale degli alpini. L'edificio di architettura rinascimentale si presenta su tre livelli, con pesanti contrafforti sugli angoli; sull'angolo tra corso Vittorio Emanuele e la piazza, vi è lo stemma della famiglia Bonanni, con la scritta "D'oro al gatto passante di nero con la testa in maestà".
[[File:Porta Tione.JPG|thumb|upright=1.1|Il tratto murario di Porta Tione]]
 
Seguendo il perimetro odierno, le mura abbracciano, sempre partendo dal castello in senso orario via Castello, via Zara, via Luigi Signorini Corsi (dove costeggiano l'Istituto Dottrina Cristiana), via Francesco del Greco (dove si trova Porta Leoni), via Invalidi di Guerra (dove si trova il moderno quartiere Costanzo Ciano), via Barbara Micarelli, che si immette in [[via Fortebraccio]], da cui si accede mediante Porta Bazzano, poi Costa Picenze con Porta Tione, il viale Luigi Rendina, che comprende una zona in cui le mura sono semi-offuscate dalla mole moderna della sede del Consiglio della Regione Abruzzo, dietro il [[Emiciclo (L'Aquila)|Palazzo dell'Esposizione]], seguendo c'è il viale Luigi Cadorna che occupa una parte non inclusa originariamente nelle mura, che dal viale Crispi riprendevano mediante Porta di Bagno in via Luigi Sturzo.
* '''[[Palazzo Paone Tatozzi]]'''
:Il palazzo, compromesso dal terremoto del 2009, è stato riaperto nel 2015. La facciata principale è quella sul corso Vittorio Emanuele, volta frontalmente sul Palazzo Bonanni, e presenta una leggera curvatura convessa, che altera la simmetria; è caratterizzata inoltre da tre balconcini, uno dei quali posto centralmente, segnati da cantonali di pietra. Nella parte superiore si aprono finestre minori, e infine il palazzo è chiuso dal cornicione di coronamento.
 
Questo tratto è stato negli anni '60 pesantemente modificato con l'urbanizzazione del viale XX Settembre, e restano solo le porte di Lucoli e di Roio; il tratto murario, da sud a ovest, riprende presso il [[Borgo Rivera]] con la porta omonima, lungo il viale Tancredi di Pentima, arrivando fino a Porta Poggio Santa Maria, da dove il perimetro risale verso nord lungo il viale XXV Aprile attraversando Porta Romana, confluendo nel viale Roma, dove si trovava Porta Barete. Da qui le mura, attraverso via Santa Croce, proseguono verso il castello, costeggiando gli edifici dell'antico convento di Santa Lucia (oggi sede dell'Opera Salesiana), e mediante il viale San Giovanni Bosco costeggiano Porta Pizzoli (o San Lorenzo), la [[chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|chiesa di San Silvestro]], immettendosi nel viale Duca degli Abruzzi, dove le mura sono stati quasi del tutto demolite, meno il tratto di Porta Branconia, e dove riprendono a costeggiare i monasteri di Sant'Agnese e San Basilio, che si trovano nello spiazzo del Piazzale Battaglione degli Alpini, dove sorgeva Porta Santa Maria Paganica.
* '''[[Palazzo de' Nardis]]'''
:L'edificio si trova in via San Marciano, è costruito su un preesistente palazzo medievale, di proprietà della famiglia Ranalli. La facciata storica su via Arcivescovado, mostra nell'accesso e negli archi a tutto sesto elementi di origine medievale: dopo il terremoto del 1703 infatti, il palazzo fu ricostruito e fuso completamente con la struttura preesistente. Annesso al palazzo si trova l'oratorio di Sant'Antonio di Padova.
 
=== Altro ===
* '''[[Palazzo Ardinghelli]]'''
{{vedi anche|Stradario dell'Aquila}}
:Venne realizzato in Piazza Santa Maria di Paganica, su progetto dopo il terremoto del 1703, dall'architetto [[Francesco Fontana (architetto)|Francesco Fontana]]<ref name=Clementi139>{{Cita|Alessandro Clementi, Elio Piroddi||Clementi, 1986}}, pag.139</ref>, ma edificato solamente tra il [[1732]] e il [[1743]] sul luogo di un vecchio complesso di impronta rinascimentale. Dopo la morte del proprietario Filippo Ardinghelli, i lavori si interruppero, e vennero completati in falso barocco. Esso si trova in via Santa Maria Paganica, volto frontalmente verso la chiesa, con un grande balcone sul piano superiore della facciata. Nei primi anni del Novecento è stata aggiunta la loggia centrale con doppia scalinata. Dopo i lavori di restauro a causa del sisma del 2009, dovrebbe ospitare una sede distaccata del Museo MAXXI.
[[File:Costa masciarelli.JPG|thumb|upright=1.1|[[Costa Masciarelli]]]]
 
Tra le principali strade e piazze dell'Aquila vi sono: [[costa Masciarelli]], un vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|piazza Duomo]] a Collemaggio, i ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', l'incrocio del Corso Vittorio Emanuele con Corso Principe Umberto e Via San Bernardino, sul quale si affacciano quattro palazzi ([[Palazzo Fibbioni]], [[Palazzo del Convitto]], Palazzo Ciolina e Palazzo INA),<ref>{{Cita|S. Ciranna|pp. 14-18}}.</ref> [[Via Fortebraccio]], strada del centro storico al confine tra Quarto San Giorgio e Quarto Santa Maria, Via San Bernardino con la sua scalinata, che conduce all'[[Basilica di San Bernardino|omonima basilica]], [[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]], principale arteria cittadina che attraversa trasversalmente la città dalla [[Fontana luminosa (L'Aquila)|Fontana luminosa]] fino a piazza Duomo, Corso Principe Umberto, uno dei principali decumani della città e Via XX Settembre, uno slargo parallelo le mura che parte dalla via di Porta Napoli, e giunge fino alla via del Complesso di San Domenico. Tra le piazze più importanti ci sono [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|piazza Duomo]], la piazza maggiore della città che ospita dal 1303 il mercato cittadino e [[Piazza del Palazzo (L'Aquila)|piazza del Palazzo]], che contiene al centro la statua di [[Sallustio]], lo storico romano nato ad ''[[Amiternum]]'' e ospita [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], sede del municipio.
* '''[[Palazzo Cappa Cappelli]]'''
:Fu edificato dopo il terremoto del 1703, riformando l'asse del corso Vittorio Emanuele. Il palazzo sovrastò il diroccato palazzo Ciampella, e appartenne nella prima metà dell'Ottocento alla famiglia del Marchese Antonini, e successivamente a Francesco Cappelli. La struttura ha una tipica costituzione neo-rinascimentale unita ad elementi di neogotico ottocentesco. La facciata ha l'ingresso in bugnato con tre portali, mentre i livelli della struttura sono in tutto tre.
 
A ovest del centro storico c'è il [[rione]] [[Borgo Rivera]], risalente al XIII secolo, quando fu costruita la [[fontana delle 99 cannelle]], lungo le mura di Porta Rivera. Il borgo è caratterizzato dunque dalla piazza della fontana, e da un piccolo tempio cristiano, la [[Chiesa di San Vito (L'Aquila)|chiesa di San Vito alla Rivera]]. Nel 1934 circa fu costruito nella zona il mattatoio. Porta Rivera, semplice arco di pietra a tutto sesto, fa da ingresso al borgo.
* '''[[Palazzo Fibbioni]]'''
:Sorge su uno dei principali assetti cittadini del centro cittadino, corso Vittorio Emanuele II. La struttura è stata costruita con chiaro gusto rinascimentale, e portale a tutto sesto in bugnato.
 
=== Siti archeologici ===
* '''[[Palazzo Farinosi Branconi]]'''
I siti archeologici del capoluogo sono 2, entrambi di antiche città: ''[[Amiternum]]'', presso [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], a nord dell'Aquila,<ref name="Ministero">{{cita web|url=http://www.lagagransasso.it/gs/amiternum.htm|titolo=La città di Amiternum|accesso=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170724071058/http://www.lagagransasso.it/gs/amiternum.htm|urlmorto=no}}</ref> che ospita un [[anfiteatro romano di Amiternum|anfiteatro]] del I secolo d.C., un [[teatro romano di Amiternum|teatro]] di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi, oltre a resti di [[terme]] e di un acquedotto risalenti anch'essi all'età di Augusto,<ref name="Heinzelmann, Jordan, Murer"/><ref name="Amiternum MiC"/> e ''[[Forcona|Forconium]]'', presso [[Bagno (L'Aquila)|Civita di Bagno]], dove sono state ritrovate mura e terme della città (IV secolo - VIII secolo); nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile).<ref>{{cita web|url=https://abruzzo.beniculturali.it/archeonline-v-puntata/|accesso=3 luglio 2021|titolo=ArcheOnline – Forcona|autore=Ministero della Cultura}}</ref>
:Risalente al [[XVI secolo]]., nel XIX secolo fu utilizzato come scuola e poi Cassa di Rsparmio, ceduto dal bancario Giulio Farinosi Branconi. Il palazzo, restaurato dopo il terremoto del 2009, è agibile, e ha una struttura manierista del Seicento, con richiami all'arte settecentesca; in seguito al terremoto del 1703 le due facciate hanno stili differenti.
 
* '''[[Palazzo del Convitto]]''' (''Ex Biblioteca Salvatore Tommasi'')
:Il palazzo fu costruito nell'Ottocento presso il convento di [[San Francesco]] a Palazzo (XIII secolo), ed è posto lungo corso Umberto I all'incrocio con il corso Vittorio Emanuele. Nel 1867 il convento è stato sconsacrato, e nel 1876-78 si sono completati i lavori di trasformazione del convento in sede del Convitto (liceo ginnasio) con biblioteca provinciale, dedicata al filosofo [[Salvatore Tommasi]] (che occupa in gran parte l'area dell'antica chiesa, che aveva la facciata volta su Piazza Palazzo). Altre ali del convento ospitavano la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio; nei primi anni del Novecento c'è stato il completamento dei portici all'altezza dell'incrocio dei due corsi del centro, infatti sono proprio i portici ad arco a tutto sesto a caratterizzare la parte a ovest del corso Vittorio Emanuele, appartenenti sia all'ex monastero Francescano che a Palazzo Federici, prospettante su Piazza Duomo.
 
* '''[[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]]'''
:La struttura risale al XIII secolo ed era la sede del monastero degli Agostiniani, attaccato alla chiesa omonima rivolta in Piazza San Marco (il Palazzo prospetta su Piazza della Repubblica), benché sia stata completamente ricostruita da Giovan Battista Contini dopo il terremoto del 1703. I lavori iniziarono nel 1707 e durarono fino al 1730. La facciata del palazzo è caratterizzata da un colonnato che sorregge l'architrave con la scritta "Palazzo del Governo". Il terremoto del 2009 ha gravemente danneggiato la struttura, diventata uno sei simboli del sisma. Dopo la ricostruzione della facciata nel 2012, i lavori sono ancora in fase di consolidamento.
 
* '''Palazzo Regio dell'INAIL - Poste e Telegrafi'''
:Sono due palazzi amministrativi costruiti rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante, seguendo uno stile ancora eclettico che reinterpretava il classicismo greco-romano. Il palazzo dell'Istituto Nazionale Assicurazioni si trova invece in corso Vittorio Emanuele II, all'incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco seguendo lo stile razionalista. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la tipica torre littoria dell'architettura del regime, e ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico.
 
* '''[[Palazzo Silone]]'''
:Si trova nella zona periferica aquilana, nella frazione di Pettino; edificato tra il 1990 e il '98, ospita molti uffici della Regione Abruzzo, in particolare dopo il terremoto che ha reso inagibili le altre sedi cittadine. Esso è intitolato allo scrittore marsicano [[Ignazio Silone]]. È caratterizzato da tre corpi di fabbrica, di cui due paralleli a via Leonardo Da Vinci, ad altezze diverse, e uno ortogonale posto sul fianco orientale; in facciata l'edificio si presenta a vetrata continua curvilinea, intersecata da due setti in laterizio. Il palazzo dispone di otto livelli per un'altezza massima di oltre 30 metri che lo rende uno degli edifici più alti in città.
 
* '''[[Ex mattatoio (L'Aquila)|Ex mattatoio]]''' (Museo Nazionale d'Abruzzo - MUNDA)
:Il mattatoio fu costruito nel Borgo Rivera, poco distante dalla chiesa di San Vito (XIII sec), nel 1934 e affacciato sul piazzale dell 99 cannelle. Il mattatoio fu successivamente abbandonato dopo gli anni '60, e recuperato in seguito al sisma del 2009, e usato come nuova sede momentanea del MUNDA: il [[Museo Nazionale d'Abruzzo]] dal dicembre 2015. La struttura è un complesso di casette contigue a capanna di colore ceruleo.
 
==== Fontane ====
Diverse le fontane presenti nel capoluogo e nelle numerose frazioni:
 
* '''[[Fontana delle 99 cannelle]]''' (o'' della Rivera'')
:È probabilmente il monumento più identitario della città. Costruita nel [[1272]] nell'area della ''Rivera'', è opera dell'architetto Tancredi da Pentima<ref name=AbruzzoCultura>{{cita web|autore=Abruzzo Cultura|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2298&tom=298|titolo=Fontana delle 99 cannelle|accesso=8-12-10}}</ref>. In origine, la fontana era più semplice e aveva meno cannelle. Nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata e ampliata, con l'aggiunta di nuovi lati, la sostituzione di conci corrosi dagli elementi atmosferici, del rivestimento in pietra bianca e rosa, la ricostruzione di altri mascheroni, la selciatura e, infine, la chiusura a cancellata.
* '''[[Fontana luminosa]]'''
:Creata da [[Nicola D'Antino]] nel 1934 all'ingresso del corso Vittorio Emanuele dal piazzale del Castello, è una fontana a pianta circolare con al centro due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica "conca abruzzese". Il piedistallo in marmo ha i tipici caratteri geomtrici del razionalismo e in origine aveva i fasci littori.
* '''[[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]]''':
:Sono le due fontane poste alle estremità di Piazza Duomo. Risalgono al XIV secolo, ma la forma attuale risale al restauro di [[Nicola D'Antino]] (1929-32). Alla base sono formate da una vasca circolare, con al centro una vasca più piccola, da basamento a due statue di bronzo raffiguranti due uomini che con un catino versano l'acqua.
* '''[[Fontana del Nettuno (L'Aquila)|Fontana del Nettuno]]''' (''o del Tritone''):
:Fu realizzata nel 1881 come opera di riqualificazione postunitaria del corso [[Vittorio Emanuele II]], presso la Piazza Regina Margherita di Savoia. La statua centrale del Nettuno è in terracotta, dipinta in bronzo, posta su un basamento a roccia, inserita in una nicchia dove scorre l'acqua. La facciata monumentale dove si trova tale nicchia è una parte della vecchia chiesa di San Francesco a Palazzo, demolita nel 1876 per costruire il Palazzo del Convitto e della biblioteca provinciale.
 
==== Piazze e strade ====
[[File:Costa masciarelli.JPG|thumb|Costa Masciarelli]]
* '''[[Costa Masciarelli]]'''
:Vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]] a Collemaggio. È caratterizzato da [[palazzo|palazzi]] medievali, antichi [[portale|portali]], [[scorcio|scorci]] e scalinate di assoluto valore artistico che lo rendono uno dei posti più belli e interessanti della città.
* '''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'''
: Famoso incrocio del Corso Vittorio Emanuele e Corso Umberto I, che raggruppa i quattro palazzi storici
:* [[Palazzo Fibbioni]] (XVII secolo)
:* [[Palazzo del Convitto]] (XVIII secolo)
:* Palazzo fascista INA (1934)
:* Palazzo Ciolina (XVII secolo)
 
* '''[[Via Fortebraccio]]'''
:Strada del centro storico, al confine tra Quarto San Giorgio e Quarto Santa Maria. La strada di aspetto rinascimentale è intitolata a [[Braccio da Montone]], il capitano di ventura che assediò la città nel [[1424]] durante la [[Guerra dell'Aquila]]. Sorgono in questa strada il Palazzo Alfieri (XV secolo), il Palazzo Romanelli (XVI secolo), e l'accesso medievale dalle mura di Porta Bazzano (XIII secolo). La caratteristica principale è la Piazza Bariscianello che sta esattamente ai piedi della scalinata di San Bernardino (XV secolo).
 
* '''Via San Bernardino e Scalinata'''
:Assetto longitudinale dell'impianto rinascimentale, ospita la [[Basilica di San Bernardino]], costruita a partire dal 1444. Le architetture più rilevanti sono il palazzo razionalista dell'INA, il Teatro Comunale (XVI secolo), ricostruito in stile liberty, ed all'estremo della via la Porta Leone del XIII secolo. La ''Scalinata'' si trova davanti alla basilica e porta a Piazza Bariscianello, ed è caratterizzata da due ordini di nicchie a grandezza d'uomo. Fino agli anni '60 sulla scalinata i pastori transumanti lasciavano il gregge a pascolare il muschio delle fessure.
 
* '''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'''
:Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla [[Fontana luminosa]] fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da [[portici]], è meta di passeggio e shopping. Tra gli svincoli principali vi è l'incrocio dei ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', che portano al corso Umberto e alla Via San Bernardino<ref>{{Cita|Simonetta Ciranna||Ciranna, 2005}}, pag.14-18</ref>. I palazzi storici della via sono il [[Palazzo Fibbioni]] del XVI secolo, il [[Palazzo del Convitto]] (e della Biblioteca) in stile neoclassico, e il Palazzo Ciolina (XVII secolo).
* '''Corso Umberto I'''
: Il corso attuale, che dai Quattro Cantoni porta a Piazza Palazzo, risale al XX secolo. Il corso è composto di alcuni palazzi liberty, e il più interessante al livello architettonico è il Palazzo del Convitto, con i caratteristici portici.
 
* '''[[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]''' (o "del Mercato")
:La piazza maggiore della città, ospita dal [[1303]] il [[mercato]] cittadino. Su di essa si affacciano molti dei monumenti aquilani, fra cui la [[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]], la [[Chiesa delle Anime Sante]] ed il palazzo Arcivescovile.
:Il palazzo delle Poste e Telegrafi, in stile liberty, fu inaugurato nel 1922, mentre il palazzo Federici, confinante con il corso Vittorio Emanuele, ha alla base i caratteristici portici comunali.
 
* '''[[Piazza del Palazzo (L'Aquila)|Piazza Palazzo]]''' (o "Piazza Sallustio")
:È una piazza alberata posta su ''Corso Umberto I'' contenente al centro la statua di [[Sallustio]], lo storico romano nato ad ''[[Amiternum]]''. Ospita [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], la sede del [[Comuni italiani|Municipio]], e il Palazzo della Provincia, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]. Originalmente vi era un castello collegato alle mura, rappresentato oggi dalla medievale Torre Civica.
 
* '''Via XX Settembre'''
:È uno slargo parallelo le mura, realizzato nel primo '900, che parte dalla via di Porta Napoli, e giunge fino alla via del Complesso di San Domenico. La parte del viale di Porta Napoli è caratterizzata dalla storica via di accesso, realizzata per Ferdinando II, e dalla chiesa di Santa Chiara.
 
* '''Borgo Rivera'''
:Il borgo risale al XIII secolo, quando fu costruita la [[Fontana delle 99 cannelle]], lungo le mura di Porta della Rivera. Il rione è caratterizzato dunque dalla piazza della fontana, e da un piccolo tempio cristiano, la [[Chiesa di San Vito (L'Aquila)|Chiesa di San Vito della Rivera]]. Nel 1934 circa fu costruito nella zona il mattatoio. La porta Rivera, semplice arco di pietra a tutto sesto, fa da ingresso al borgo.
 
=== Architetture militari ===
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-053.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello Cinquecentesco ([[Forte spagnolo]])]]
[[File:Porta Leoni (L'Aquila).JPG|thumb|Porta Leoni]]
L'elenco riporta solamente le fortezze militari e le mura della città, ma esempi di architettura medievali si hanno anche nei "castelli di [[Assergi]], con la torre civica e le mura, nella torre di San Vittorino, nel colle castello di Pescomaggiore, nel borgo fortificato di [[Camarda]], nel Palazzo Dragonetti di [[Pizzoli]], nella chiesa fortificata di Santa Mara del Presepe di Paganica, sorta sopra il castello antico.
 
* '''[[Forte spagnolo]]''' (''Castello Cinquecentesco'')
:La fortezza, tuttora cinta da [[fossato]], si trova posta nella parte settentrionale della città, a ridosso delle mura. Costruita dagli spagnoli, è una struttura a pianta quadrata con quattro [[bastioni]] agli angoli. È sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]]. La realizzazione è iniziata nel [[1534]] e terminata nel [[1567]], su progetto di [[Pedro Luis Escrivà]]<ref>Dell'ordine cavalleresco di ''San Giovanni di Gerusalemme'', che "annoverava i più esperti costruttori di castelli del mediterraneo", cfr. A. Sànchez-Gijon, ''Pedro Luis Escriva, caballero Valenciano, constructor de Castillos'', Valencia 1995, pag.36</ref>. Per la costruzione furono demolite le storiche Porta Paganica e Porta Barisciano, con l'edificazione della nuova Porta Castello. La fortezza non fu mai usata in azioni militari. La struttura è composta da nucleo centrale quadrato, con quattro bastioni angolari a forma di lanceolata, collegati da cortine. Il materiale è travertino, con ampio fossato, per cui la struttura è collegata a terra da un ponte in pietra presso l'accesso principale. Il grande portale è in pietra bianca, con sopra lo stemma dell'aquila bicipite, simbolo della [[Casa d'Asburgo]]. Il parco del castello fu realizzato negli anni '30.
 
* '''[[Torre civica (L'Aquila)|Torre civica]]''':
:È la torre simbolo del Palazzo Margherita. Fu costruita intorno al [[1254]] con la fondazione della città, e poi riedificata nel [[1310]], per il palazzo del capitano Francesco Di Crescenzo. {{Senza fonte|Nel 1374 vi fu costruito uno dei primi orologi pubblici del Regno di Napoli}}. Durante la costruzione del Palazzo voluto da [[Margherita d'Austria]] nel [[XVI secolo]], la torre rimase inalterata nello stile, tranne uno stemma collocato in ricordo di [[Giuseppe Garibaldi]], e degli stemmi riguardanti il regno di [[Svevia]] e di [[Carlo V]]. Sopra al cornicione vi è una lanterna centrale con la campana che suona l'ora.
 
* '''Il Torrione'''
:Gli studiosi ipotizzano che la struttura possa essere parte di una tomba romana del [[I secolo]], oppure un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo<ref>{{Cita web|url=http://iluoghidelcuore.it/luoghi/l-aquila/torrione/16196/|titolo=Luoghi del cuore: il Torrione}}</ref>. Il cosiddetto "Torrione" è comunque un lembo di una torre con alla base camera funebre. Si trova nel moderno rione omonimo, in via Cardinale Mazzarino. Il terremoto del 2009 ha fatto crollare 5 dei 15 metri di altezza della struttura.
* '''Castello De Rivera'''
:Si trova in località San Sisto, oggi popolata prevalentemente da palazzi risalenti agli anni '60. Il castello fu costruito nel XVI secolo come residenza gentilizia. Infatti non possiede elementi di fortificazione, tranne una torretta merlata per gli avvistamenti. Il portale è in bugnato, e l'interno ha un cortile con archi.
 
* '''[[Mura dell'Aquila|Cinta muraria]]'''
:Nel [[1276]], a poco più di vent'anni dalla seconda fondazione della città, vennero realizzate le mura che ancora oggi cingono il centro cittadino. Sono state più volte rimaneggiate e restaurate nel corso dei secoli, con l'aggiunta di porte (quelle ''originali'' sono dodici), lo spostamento di alcuni tratti (come nel [[XVI secolo]] per far posto al [[Forte spagnolo]] e la demolizione di altri (nel [[XX secolo|Novecento]] con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il ''Quartiere Eritrea'').
* '''Porte medievali'''
:Le principali porte della città sono ''Porta Barete - Porta Bagno - Porta Paganica - Porta Leone - Porta Bazzano - Porta della Rivera'' - ''Porta Napoli'' e ''Porta Castello''.
::'''Porta Barete''':
::porta del Quarto San Pietro, costruita da doppia fortificazione con piazzale centrale, oggi non più esistente, avente un tempio tempo anche una torre di fortificazione. Nel [[1823]] ci fu un restauro neoclassico che murò parzialmente la porta, danneggiata inoltre dal terremoto del 2009. Un restauro del 2013 ha riportato alla luce la porta e la base della torre.
[[File:L'Aquila-PortaTione.JPG|thumb|Porta Tione]]
 
::'''Porta Leoni''':
:: si trova all'estremo est di via San Bernardino (incrocio con via Atri), ed è estremo di uno degli assi longitudinali della città rinascimentale. È dedicata al capitano Leone di Cecco (XIII secolo), ed è costituita da un torrione con doppio arco alla base. Il Torrione ha due ordini di archi semplici con tetto a spiovente.
::'''Porta Bazzano''':
:: si trova all'ingresso di via Fortebraccio, percorrendola in salita verso San Bernardino. Risalente al XIII secolo, è stata restaurata in stile neoclassico nel 1823, inglobata in una monumentale cornice già esistente, con il ricco stemma degli Asburgo. Successivamente restaurata, la porta è suddivisa in due livelli da in cornicione marcapiano. Sopra all'arco campeggia lo stemma del casato austriaco, mentre la sommità è dotata di cornicione è balaustra.
::'''Porta della Rivera''':
:: si trova lungo le mura del quartiere Rivera, presso la [[fontana delle 99 cannelle]]. Compresa nel cosiddetto Quarto San Giovanni d'Amiterno, risale al XIII secolo ed è molto semplice, costruita con sola pietra, avente la forma di un normale arco a tutto sesto che si apre fra le mura.
::'''Porta Napoli''':
::realizzata in onore di [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] nel primo ventennio dell'Ottocento, è a guardia del il percorso di via Francesco Crispi. Realizzata nel 1820 con i resti della chiesa di San Francesco dei Porcinari. Ha arco a sesto acuto in pietra insalata tra lesene. Ai lati vi sono due muraglioni in stile tardo barocco.
::'''Porta Castello''':
:: si trova nella zona del Forte, ed è stata costruita nel XVI secolo, assieme alla realizzazione del castello aquilano. Realizzata in laterizio con rivestimento in pietra bianca, sormontato dagli stemmi della [[Casa d'Asburgo]]. Il tetto è a capanna.
 
: Altre porte secondarie sono: ''Porta San Lorenzo - Porta Branconio - Porta Barisciano - Porta Tione - Porta Civita di Bagno - Porta Roiana - Porta Lucoli - Porta Stazione - Porta Santa Maria Maria''. L'unica porta ad essere completamente manomessa, malgrado recenti progetto di ricostruzione in stile medievale, è [[Porta Barete]] al termine di via Roma, coeva lungo il tracciato orizzontale della città di Porta Bazzano. Nel XIX secolo è stata semi demolita per essere ricostruita in forme monumentali. Ma questo non è avvenuto.
 
=== Aree archeologiche ===
 
* ''[[Amiternum]]''
:Nella località di [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], a pochi chilometri dall'Aquila, si trovano i resti dell'antica città di [[Amiternum]]<ref name="Ministero">{{cita web|url=http://www.lagagransasso.it/gs/amiternum.htm|titolo=La città di Amiternum}}</ref>. Tra i più interessanti vi è un [[anfiteatro]] del [[I secolo]] d.C., un [[teatro]] di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di [[terme]] e di un [[acquedotto]] risalenti anch'essi all'età di Augusto; vicino all'abitato di San Vittorino, nel sottosuolo della chiesa di San Michele Arcangelo, si possono poi visitare le [[catacombe]] paleocristiane.
* ''Forcona''
: Presso la frazione Civita di Bagno sono state ritrovate mura e terme di una città tardo romana e longobarda (IV secolo - VIII secolo), che nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile.
 
=== Aree naturali ===
[[File:Campo Imperatore winter.jpg|thumb|sinistra|upright=1.1|La piana di [[Campo Imperatore]] in inverno]]
 
Tra le principali aree naturali della città vi sono il [[Tratturo L'Aquila-Foggia]], o Tratturo Magno, il più grande tratturo italiano usato dai pastori transumanti per il viaggio in [[Puglia]] fino alla fiera di [[Foggia]] del mercato della dogana,<ref>{{cita|A. Pellicano|pp. 84-86}}.</ref> il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], costituito intorno al massiccio del [[Gran Sasso]] e meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi, con una parte del territorio comunale compreso in esso,<ref>{{cita web|url=http://www.gransassolagapark.it/pagina.php?id=38|titolo=Territorio|accesso=4 gennaio 2021|sito=gransassolagapark.it}}</ref> e la [[Riserva naturale regionale Sorgenti del Fiume Vera]], un'area protetta costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera, nei pressi della frazione di [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]],<ref name="vera">{{cita web|url=http://www.riservasorgentifiumevera.it/la-riserva-sorgenti-del-fiume-vera.html|accesso=4 gennaio 2021|sito=riservasorgentifiumevera.it|titolo=Riserva
==== Parchi cittadini ====
"Sorgenti del fiume Vera"|dataarchivio=14 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210514110440/http://www.riservasorgentifiumevera.it/la-riserva-sorgenti-del-fiume-vera.html|urlmorto=sì}}</ref> che ha dei percorsi che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.<ref name="vera"/>
Tre sono storicamente le aree verdi della [[città]]. La maggiore è quella della Villa e Collemaggio, nella zona sud della città, dove è situato il "Parco del Sole". In pieno centro storico vi è invece il "Parco del Castello", intorno al [[Forte spagnolo]] con all'interno un'area giochi per bambini. Infine, nella zona ovest si trova "Piazza d'Armi" che comprende anche alcuni impianti sportivi, come la pista d'atletica.
 
[[File:Parco del Sole - Ingresso.JPG|thumb|upright=1.1|Ingresso al [[parco del Sole]], presso Collemaggio]]
* Pinete e Parco naturale di [[Monteluco]]<br />Nel territorio del comune sono presenti quattro [[pineta|pinete]] che si inerpicano rispettivamente su [[Monte Luco (Appennino abruzzese)|Monte Luco]] (''Pineta di Roio'')<ref>{{Cita web|url=http://www.roio.it/|titolo=Pineta di Roio}}</ref>, sopra al [[convento di San Giuliano]] (''Pineta di San Giuliano''), sui tornanti del [[Passo delle Capannelle]] (''Pineta di Arischia/Pizzoli''), la Pineta di ''Pesco Croce'' e quella del ''Colle Cerasitto'' (le due ''Pinete di Bagno''). Le prime tre hanno subito danni negli anni 2000 a causa di [[incendio boschivo|incendi boschivi]] dolosi e hanno alcuni itinerari escursionistici che le attraversano. A queste si aggiunge il Parco di Monte Luco, intorno la contrada di Colle di Roio, composto da un boschetto che circonda il Palazzo della Facoltà di Ingegneria dell'Università.
*[[Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera|Parco del Vera]]
 
Ci sono diversi parchi e giardini; il maggiore è il [[parco del Sole]], vicino alla basilica di Collemaggio. Inoltre intorno al [[Forte spagnolo]] c'è il [[Parco del Castello (L'Aquila)|parco del Castello]], a sud del centro storico si trova la [[villa comunale dell'Aquila|villa comunale]] e nella periferia ovest si trova piazza d'Armi, che comprende anche alcuni impianti sportivi come la pista d'atletica.
:Area protetta di circa 30 ettari costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera e attigua al centro abitato della frazione aquilana di [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]]. Il parco presenta un percorso pedonale e ciclabile che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.
[[File:Parco del Sole - Ingresso.JPG|thumb|upright=1.2|Ingresso al Parco del Sole, presso Collemaggio]]
* [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|Parco del Gran Sasso e Monti della Laga]]
:Esteso [[parco nazionale]] costituito intorno al massiccio del [[Gran Sasso]], meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi d'ogni genere. Comprende anche parte del territorio del comune aquilano. Sul versante aquilano sorge l'altipiano di [[Campo Imperatore]], caratterizzato da laghetti meteoritici e da una notevole diversità di flora e di fauna; è raggiungibile tramite una moderna [[funivia]] e ospita un'importante [[Campo Imperatore#Sport e divertimento|stazione sciistica]] comprendente 15 km di piste per lo [[sci alpino]] e oltre 60 km per lo [[sci nordico]].
:
:* [[Tratturo L'Aquila-Foggia]]
:Detto anche "Tratturo Magno", è il più grande tratturo italiano, usato dai pastori transumanti per il viaggio in [[Puglia]] fino alla fiera di [[Foggia]] del mercato della dogana. Il percorso è un lungo sentiero sterrato di 244 km che i pastori percorrevano a partire da settembre, partendo dalla [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] (la fiera del bestiame si teneva nella piazza del Forte spagnolo), per poi scendere alla contrada Sant'Elia, oggi divenuto quartiere moderno della città. Il tratturo prosegue fuori la città in direzione della conca di [[Navelli]], scendendo lungo il fiume Aterno fino a [[Chieti]], deviando successivamente verso il mare lungo il pendio della val di Sangro, traversando [[Vasto]], [[Termoli]] e infine [[Foggia]]. Il tratturo a [[San Pio delle Camere]] si incontrava con il tratturo di Centurelle, mentre a [[Lanciano]] col tratturo di [[Cupello]], che partiva dalla chiesa di Santa Maria Iconicella, giungendo alle porte del borgo vastese. Il tratturo aquilano in certe ricorrenze è ancora percorso perché in buona parte conservato, ed è in corso un piano di riqualificazione culturale.
 
Nella città ci sono anche quattro [[pineta|pinete]]: a [[Monte Luco (Appennino abruzzese)|Monteluco]] (''Pineta di Roio''),<ref>{{Cita web|url=http://www.roio.it/|titolo=Pineta di Roio|accesso=11 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170911134223/http://roio.it/|urlmorto=no}}</ref> sopra il [[convento di San Giuliano]] (''Pineta di San Giuliano''), sui tornanti del [[Passo delle Capannelle]] (''Pineta di Arischia/Pizzoli'') e, infine, le pinete di ''Pesco Croce'' e ''Colle Cerasitto'' (le ''Pinete di Bagno'').
* Nel vicino comune di [[Ocre]] ha inizio il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]] con le cime maggiori del [[gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
L'ultimo dato, aggiornato al 3031 aprileottobre [[2015]]2023, attesta a 7069.057698<ref name = "template divisione amministrativa-abitanti"/> gli abitanti residenti del Comunecomune dell'Aquila.
 
{{Demografia/L'Aquila}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:6222}}, ovvero l'8,92% della popolazione<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=22 luglio 2025}}</ref>. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=22 luglio 2025}}</ref>
Secondo i dati [[ISTAT]] al 1 di gennaio 2015 la popolazione straniera residente era di 4.605 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
* [[Romania]] 1.602 2,2%{{formatnum:1817}}
* [[Macedonia del Nord]] 680
* [[Albania]] 667
* [[Marocco]] 220
* [[Ucraina]] 212
* [[Pakistan]] 203
* [[Perù]] 174
* [[Filippine]] 137
* [[Bangladesh]] 131
* [[Nigeria]] 119
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto aquilano}}
{{Vedi anche|Dialetto aquilano|Dialetto sabino|Dialetti d'Abruzzo}}Il dialetto della città dell'Aquila, così come quelli di tutta la parte occidentale della provincia, si distingue nettamente dai restanti dialetti abruzzesi, inserendosi nel gruppo aquilano del dialetto sabino, appartenente ai [[dialetti italiani mediani]]. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -''o'' e -''u'' finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio all'Aquila si ha ''cavaju'' per "cavallo" (latino: caballus), ma ''scrio'' per "io scrivo" (latino: scribo).
Il dialetto della città dell'Aquila si distingue dai restanti dialetti abruzzesi inserendosi nel gruppo aquilano del dialetto sabino, appartenente ai [[dialetti italiani mediani]].<ref>{{Treccani|aquilano|Aquilano|v=x|accesso=14 luglio 2021}}</ref> Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -''o'' e -''u'' finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio all'Aquila si ha ''cavaju'' per "cavallo" (latino: caballus), ma ''scrio'' per "io scrivo" (latino: scribo).<ref name="dialetto">{{cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2013/10/13/ju-dialettu-aquilanu-de-na-ote/|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Ju dialettu aquilanu de ‘na ote}}</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
==== La Perdonanza Celestiniana ====
{{Vedivedi anche|Perdonanza Celestiniana}}
[[File:Papa celestino V, bolla del perdono, 29 novembre 1294 (comune dell'aquila) 02.JPG|miniatura|Manoscritto originale della [[Bolla del Perdono]]]]
La "[[Perdonanza Celestiniana]]" si svolge ogni anno nei giorni del 28 e 29 agosto.
 
La Perdonanza Celestiniana si svolge ogni anno nei giorni del 28 e 29 agosto. Il nome Perdonanza deriva dalla [[Bolla del Perdono]] che papa[[Papa Celestino V]] emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294. La bolla è oggi conservata nella cappella blindata della torre del Palazzo Comunale.<ref>"Nella Torre, costruita tra il 1254 e il 1374, fu allestita nel
1573 la Cappella della Madonna degli Angeli, ove è custodita la Bolla della Perdonanza, concessa da Celestino V nel 1294", {{cita|A.M. Reggiani|p. 53}}.</ref> Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di papa Celestino. E ancora oggi è il sindaco del capoluogo abruzzese a leggere la bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della porta santa della basilica di Collemaggio da parte di un [[cardinale]] invitato dall'arcidiocesi.<ref>{{cita web|url=http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/apertura-porta.html|titolo=Apertura della Porta Santa|sito=perdonanza-celestiniana.it|accesso=4 gennaio 2021|dataarchivio=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210108231333/http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/apertura-porta.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Processione del Cristo Morto ====
Sei anni prima della bolla di [[Papa Bonifacio VIII]], che istituiva l'anno santo ufficiale della Chiesa, all'Aquila era nato il [[Giubileo]] per festeggiare la Bolla; un Giubileo che, per un giorno, si ripete ogni anno. La bolla è oggi conservata nella cappella blindata della torre del Palazzo Comunale<ref>"Nella Torre, costruita tra il 1254 e il 1374, fu allestita nel
La processione del Cristo Morto all'Aquila è una delle tradizioni cristiane più antiche della città. Nel 1954 l'artista Remo Brindisi e padre Fedele Brindisi realizzarono 16 dei 20 simulacri che vengono ancora oggi portati in processione. L'inizio del percorso parte della [[basilica di San Bernardino]], attraversando le vie principali del centro, e ogni anno il feretro di Gesù deposto è scortato da varie associazioni di medici, chirurghi, avvocati, insieme ai quattro stendardi dei Quarti storici, sotto la musica del ''Misere'' del teatino Saverio Selecchy. Le origini della processione risalgono al XVI secolo: si svolse per la prima volta nell'anno 1505-1506,<ref>{{cita|E. Mariani}}.</ref> quando la Confraternita di San Leonardo fece realizzare le figure per la celebrazione. Il rito ebbe termine nel 1768, proibito da re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] per questioni di ordine pubblico e solo nel 1954, per interessamento dei Frati Minori di San Bernardino, il rito venne ripristinato.<ref>{{cita web|url=https://abruzzoturismo.it/it/processione-del-cristo-morto-laquila|sito=abruzzoturismo.it|accesso=4 gennaio 2021|titolo=Processione del Cristo Morto|dataarchivio=19 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210619043103/https://abruzzoturismo.it/it/processione-del-cristo-morto-laquila|urlmorto=sì}}</ref>
1573 la Cappella della Madonna degli Angeli, ove è custodita la Bolla della Perdonanza, concessa da Celestino V nel 1294": Anna Maria Reggiani, ''Una città non comune'', [[Mondoperaio]], 5/2014, p. 53.</ref>. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di papa Celestino. E ancora oggi è il [[sindaco]] del capoluogo abruzzese a leggere la bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della porta santa della basilica di Collemaggio da parte di un [[cardinale]] designato dalla [[Santa Sede]].
[[File:Papa celestino V, bolla del perdono, 29 novembre 1294 (comune dell'aquila) 02.JPG|thumb|upright=0.7|Manoscritto originale della [[Bolla del Perdono]]]]
L'apertura della porta santa, la sera del 28 agosto, è preceduta da un lungo corteo storico (circa 1.000 figuranti in costume d'epoca, che nel primo pomeriggio parte dal Palazzo Comunale verso Collemaggio.
 
La bolla del Perdono rimane esposta per un giorno intero all'interno della basilica di Collemaggio e viene riportata in Comune la sera del 29 agosto, dopo la chiusura della porta santa, operata dall'arcivescovo dell'Aquila.
 
==== Processione del Cristo Morto ====
La processione del Cristo Morto all'Aquila è una delle tradizioni cristiane più antiche della città. Nel [[1954]] l'artista Remo Brindisi e padre Fedele Brindisi realizzarono 16 dei 20 simulacri che vengono ancora oggi portati in processione. L'inizio del percorso parte della [[basilica di San Bernardino]], attraversando le vie principali del centro, e ogni anno il feretro di Gesù deposto è scortato da varie associazioni di medici, chirurghi, avvocati, insieme ai quattro stendardi dei Quarti storici, sotto la musica del ''Misere'' del teatino Saverio Selecchy, che viene intonato anche nella processione che si tiene a [[Chieti]], con 200 cantori. Dopo il terremoto del 2009, per motivi di sicurezza, il percorso tradizionale della processione è cambiato, e solitamente vengono effettuate le tappe via San Bernardino, corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo, via Indipendenza, via Battisti, corso Federico II, corso Vittorio Emanuele, via san Bernardino, rientro in basilica.<br/>Le origini della processione risalgono al [[XVI secolo]], quando si svolse per la prima volta nell'anno 1505-1506, come descritto nelle ''Memorie istoriche della Città dell'Aquila'' di Emidio Mariani, quando la Confraternita di San Leonardo fece realizzare le figure per la celebrazione. Nei secoli successivi le varie confraternite della città disputarono annualmente il percorso da fare e chi avrebbe dovuto scortare il feretro, fino a vere e proprie liti, con emanazione di editti. Il rito ebbe termine nel 1768, proibito da re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] per questioni di ordine pubblico, e solo nel 1954 per interessamento dei Frati Minori di San Bernardino il rito venne ripristinato.
==== Altre ricorrenze ====
Altre ricorrenze all'Aquila sono:
;Festa patronale di San Massimo:si tratta della festa patronale, anche se oscurata dalla più importante celebrazione della Perdonanza. Si celebra il 10 giugno, e ricorda il santo patrono di [[Aveia]] (oggi Fossa, a pochi chilometri di distanza dalla città), venerato da sempre in città, quando nel 1256 le sue reliquie furono traslate nella Cattedrale di San Massimo in Piazza Duomo. Dopo il terremoto del 2009, le celebrazioni si sono spostate nella [[Basilica di San Giuseppe Artigiano]], poco distante dal Duomo. Il programma prevede varie messe, l'adorazione delle reliquie, alcuni spettacoli religiosi, e manifestazioni in Piazza del Duomo.
* la festa patronale di San Massimo: si celebra il 10 giugno e ricorda il santo patrono [[Massimo d'Aveia]], venerato da sempre in città, quando nel 1256 le sue reliquie furono traslate nel [[Duomo dell'Aquila|duomo]];<ref>{{cita web|url=http://www.chiesadilaquila.it/2021/06/04/solennita-di-san-massimo-patrono-principale-dellaquila/|titolo=Solennità di San Massimo, patrono principale dell’Aquila|sito=[[Arcidiocesi dell'Aquila]]|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
* la festa compatronale di San Bernardino: si celebra il dal 19 al 21 maggio, nell'[[Basilica di San Bernardino|omonima basilica]] e prevede pellegrinaggi nel sepolcro del santo e una sfilata processionale per le vie del centro;<ref>{{cita web|url=http://www.chiesadilaquila.it/2020/05/19/festa-di-san-bernardino-da-siena/|titolo=Festa di San Bernardino da Siena|sito=Arcidiocesi dell'Aquila|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
* la [[festa di Sant'Agnese e delle Malelingue]]: si celebra il 21 gennaio, giorno di [[sant'Agnese]].
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
;Festa compatronale di San Bernardino: si celebra il 19-20-21 maggio, nella Basilica. Si tratta principalmente di una festa religiosa che prevede pellegrinaggi nel sepolcro del santo, e la sfilata processionale per le vie del quartiere.
L'Aquila è sede delle seguenti istituzioni:
 
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;Festa di Sant'Agnese:
* [[Consiglio provinciale]] dell'Aquila;
il giorno di [[sant'Agnese]] (21 gennaio) c'è la [[Festa di Sant'Agnese e delle Malelingue|festa delle Malelingue]]. Negli ultimi anni è diventato anche un evento mediatico, con un convegno al quale hanno partecipato anche numerosi uomini politici.
* [[Consiglio regionale dell'Abruzzo]];
* [[Presidenti dell'Abruzzo|Presidenza]] e [[Giunta regionale dell'Abruzzo|Giunta regionale]];
* [[Università degli Studi dell'Aquila]]
* Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province dell'Aquila e Teramo;
* [[Deputazione abruzzese di storia patria]];
* [[Corte d'appello dell'Aquila]];
* [[Carcere minorile]] dell'Aquila;
* [[Arcidiocesi dell'Aquila|Arcidiocesi metropolitana dell'Aquila]].
{{div col end}}
 
== Cultura ==
=== BibliotecheIstruzione ===
==== Biblioteche ====
Nel territorio comunale sono presenti i seguenti archivi e biblioteche<ref>''Regione Abruzzo'', [http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=biblio&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=bibliote2&tom=Aquila Biblioteche per Provincia]</ref>:
Nel territorio comunale sono compresi i seguenti archivi e biblioteche:<ref>''Regione Abruzzo'', [http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=biblio&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=bibliote2&tom=Aquila Biblioteche per Provincia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180620232037/http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=biblio&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=bibliote2&tom=Aquila |data=20 giugno 2018 }}</ref>
{{Colonne}}
* [[Archivio di Stato dell'Aquila|Archivio di Stato]]
* Biblioteca dell'Agenzia Regionale per la Promozione Culturale
* Biblioteca Arcivescovile "Cardinale Carlo Confalonieri"
* Biblioteca della Camera di Commercio
* Biblioteca del Club Alpino Italiano
* Biblioteca del Consiglio Regionale d'Abruzzo "Ignazio Silone"
* Biblioteca del Convento di San Bernardino
* Biblioteca del Convento di Santa Chiara
* Biblioteca del Convento di San Giuliano
* Centro Documentazione Ambientale L'Aquila (Biblioteca, Emeroteca){{Colonne spezza}}
* Biblioteca della Deputazione di Storia "Anton Ludovico Antinori"
* Biblioteca della Giunta Regionale "Benedetto Croce"
* [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]
* Biblioteca dei Salesiani
* Biblioteca San Pio X
* Biblioteca della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]]
* Mediateca Regionale "Giovanni Tantillo"
* Mediateca del Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea
* Sistema Bibliotecario dell'Università dell'Aquila
{{Colonne fine}}
 
==== IstruzioneRicerca ====
All'Aquila ci sono i [[Laboratori Nazionali del Gran Sasso]] dell'[[Istituto nazionale di fisica nucleare|INFN]] situati sotto l'[[Gran Sasso|omonimo massiccio]], dove si effettuano delle ricerche nel settore della fisica delle particelle. Tra gli esperimenti qui svolti si possono annoverare quelli sui decadimenti rari o quelli sulle particelle di materia oscura provenienti dall'universo.<ref>{{cita web|url=https://www.lngs.infn.it/it|accesso=5 gennaio 2021|titolo=LNGS}}</ref> La struttura ha collaborazioni permanenti con centri in [[Germania]], [[Giappone]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e con il [[CERN]] di [[Ginevra]]. Inoltre, nel polo universitario di Roio c'è la [[Società Italiana della Scienza e della Ingegneria]], che si occupa di ricerca e divulgazione scientifica.<ref>{{cita web|url=http://www.rete8.it/cronaca/123nasce-la-societa-italiana-della-scienza-e-dellingegneria/|titolo=Nasce la Società Italiana della Scienza e dell’Ingegneria |accesso=15 luglio 2021}}</ref> Un ulteriore centro è l'Istituto per le Tecnologie della Costruzione,<ref>{{cita web|url=http://www.cnr.it/istituti/sezione.html?cds=101&id=655|titolo=Sito ufficiale|accesso=10 novembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071209222954/http://www.cnr.it/istituti/sezione.html?cds=101&id=655|urlmorto=no}}</ref> dedicato alla ricerca nell'ambito della prevenzione sismica e del rischio di vulnerabilità degli edifici, che fa capo al [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]].
Nel territorio comunale sono presenti le seguenti scuole medie superiori:
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* [[Liceo ginnasio Domenico Cotugno|Istituto d'istruzione superiore "Domenico Cotugno"]]
** Liceo classico, linguistico, scienze umane, scienze umane (opzione economico-sociale), musicale e coreutico (sezione musicale)
** Convitto nazionale "Domenico Cotugno"
* Istituto d'istruzione superiore "Andrea Bafile"
** Liceo scientifico nuovo ordinamento, liceo scientifico (opzione scienze applicate)
** Liceo artistico "Fulvio Muzi"
 
==== Scuole ====
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All'Aquila si contano 34 scuole dell'infanzia, 23 scuole primarie, 8 scuole secondarie di primo grado e 16 scuole secondarie di secondo grado.<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/abruzzo/98-l-aquila/14-scuole/|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Scuole L'Aquila (AQ)}}</ref> Degno di nota è il [[liceo ginnasio Domenico Cotugno]], il migliore liceo classico della regione.<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/il-cotugno-miglior-classico-al-bafile-i-risultati-pi%C3%B9-elevati-1.2326524|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Il Cotugno miglior Classico Al Bafile i risultati più elevati}}</ref>
* Istituto d'istruzione superiore "Amedeo d'Aosta"
** liceo scientifico (opzione scienze applicate), istituto tecnico (settore tecnologico)
* Istituto d'istruzione superiore "Savoia-Rendina"
** Istituto tecnico (settore economico, settore tecnologico)
* Istituto d'istruzione superiore "Ottavio Colecchi"
** Istituto tecnico (settore tecnologico), istituto professionale
* Istituto professionale "Leonardo da Vinci"
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==== Università e ricerca ====
L'Aquila è sede di un'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]], fondata nel 1458 da [[Ferrante d'Aragona]], la più antica d'Abruzzo, e conta oltre sedicimila iscritti. Comprende sette [[Dipartimento universitario|dipartimenti]]<ref>{{cita web|url=https://www.univaq.it/section.php?id=124|accesso=23 dicembre 2020|sito=univaq.it|titolo=Ricerca - Dipartimenti}}</ref> ed è sede della laurea magistrale di eccellenza europea in [[Ingegneria matematica]].<ref>[http://www.mathmods.eu/ MATHMODS] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081212172250/http://www.mathmods.eu/ |data=12 dicembre 2008 }} Mathematical Modelling in Engineering: Theory, Numerics, Applications</ref> L'attività di ricerca dell'ateneo viene svolta attraverso i dipartimenti e due centri di eccellenza: il CETEMPS<ref>[http://cetemps.aquila.infn.it/ CETEMPS] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070614022818/http://cetemps.aquila.infn.it/ |data=14 giugno 2007 }} Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi</ref> e il DEWS.<ref>[http://www.diei.univaq.it/dews/ DEWS] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071120025218/http://www.diei.univaq.it/dews/ |data=20 novembre 2007 }} Design Methodologies for Embedded controllers, Wireless interconnect and System-on-a-chip</ref> Nel 1994 L'Aquila è fra le otto città fondatrici dell'[[Unione degli universitari]],<ref>{{Cita web |url=http://www.uduaq.org/ |titolo=Udu - Unione degli Universitari dell'Aquila |accesso=16 luglio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191226151604/http://www.uduaq.org/ |urlmorto=no }}</ref> ad oggi il più grande sindacato universitario italiano.
==== Università degli Studi dell'Aquila ====
{{vedi anche|Università degli studi dell'Aquila}}
L'Aquila è sede di una Università, la più antica d'Abruzzo, e conta oltre ventimila iscritti (dato posteriore al [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]]). Comprende le facoltà di [[Biotecnologie]], [[Economia]], [[Ingegneria]], [[Lettere e filosofia (facoltà universitaria)|Lettere e Filosofia]], [[Medicina]] e [[Chirurgia]], [[Psicologia]], [[Scienze della Formazione]], [[Scienze Matematiche Fisiche e Naturali]] e [[Scienze Motorie]]. È sede della laurea magistrale di Eccellenza Europea in [[Ingegneria matematica]]<ref>[http://www.mathmods.eu/ MATHMODS] Mathematical Modelling in Engineering: Theory, Numerics, Applications</ref>. L'attività di ricerca viene svolta attraverso 18 [[Dipartimento universitario|dipartimenti]] e due centri di eccellenza: il CETEMPS (Centro di Eccellenza per l'integrazione di tecniche di [[Telerilevamento]] e [[Modello matematico|Modellistica numerica]] per la Previsione di eventi [[meteorologia|Meteorologici]] Severi)<ref>[http://cetemps.aquila.infn.it/ CETEMPS] Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi</ref> e il DEWS (Design Methodologies for [[Sistema embedded|Embedded]] controllers, [[Wireless]] interconnect and [[System-on-a-chip]])<ref>[http://www.diei.univaq.it/dews/ DEWS] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071120025218/http://www.diei.univaq.it/dews/ |date=20 novembre 2007 }} Design Methodologies for Embedded controllers, Wireless interconnect and System-on-a-chip</ref>. L'Università comprende al suo interno anche un centro linguistico e un centro di microscopia; gestisce il [[Giardino botanico alpino di Campo Imperatore]] e l'[[orto botanico]] adiacente la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]]. Gli impianti sportivi dell'Università, gestiti dal [[Centro Universitario Sportivo Italiano]] (CUS) e sono situati in località "Centi Colella".
 
[[File:Scalinata interna Accademia di Belle Arti - L'Aquila.jpg|miniatura|sinistra|Interno della sede dell'[[Accademia di belle arti dell'Aquila|Accademia di belle arti]]]]
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] del [[2009]] alcune facoltà sono state localizzate nell'ex sede della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]] e in altre strutture nella zona industriale. Per ovviare al calo delle iscrizioni e favorire la rinascita dell'ateneo, il [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]] ha predisposto l'abolizione delle tasse universitarie fino al [[2012]]. Difficoltà si registrano invece per quanto riguarda la residenzialità universitaria e i servizi per gli studenti.
La città è sede di un ateneo pubblico dedicato all'alta formazione artistica, l'[[Accademia di belle arti dell'Aquila|accademia di belle arti]]. Fondata nel 1970, per circa vent'anni l'Accademia ha trovato spazio all'interno di [[Palazzo Carli Benedetti]], in pieno centro storico, prima di essere trasferita nella moderna struttura di Via Leonardo Da Vinci progettata da [[Paolo Portoghesi]]. L'Accademia dispone di 8 percorsi.<ref>{{cita web|url=https://www.abaq.it/didattica-e-studenti/offerta-formativa/|titolo=Offerta formativa - ABAQ|accesso=23 dicembre 2020|sito=abaq.it}}</ref>
[[File:Campo Imperatore 03(RaBoe).jpg|miniatura|[[Osservatorio astronomico di Campo Imperatore]], presso [[Assergi]]]]
 
Dal 1979 è attivo in città un ateneo privato collegato alla facoltà di Teologia della [[Pontificia Università Lateranense]] di [[Roma]], l'[[Istituto superiore di scienze religiose]], che ha come scopo la formazione degli Insegnanti di Religione Cattolica per le scuole di ogni ordine e grado, nonché dei fedeli per l'arricchimento della propria vita cristiana e loro partecipazione all'evangelizzazione.<ref>{{cita web|url=https://www.issraq.it/|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Istituto Superiore di Scienze Religiose "Fides et Ratio" - L'Aquila}}</ref>
Nel [[1994]] L'Aquila è fra le otto città fondatrici dell'[[Unione degli universitari]]<ref>[http://www.uduaq.org Udu - Unione degli Universitari dell'Aquila]</ref> ad oggi il più grande sindacato universitario italiano.
[[File:Scalinata interna Accademia di Belle Arti - L'Aquila.jpg|thumb|left|Interno della sede dell'Accademia]]
 
Nel campo della formazione musicale, in città è attivo il [[Conservatorio Alfredo Casella]], nato nel 1967 come sezione staccata del [[Conservatorio di Santa Cecilia]] e divenuto autonomo l'anno successivo.<ref name="casella">{{cita web|url=https://www.consaq.it/conservatorio/informazioni-istituzione/storia-del-conservatorio.html|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Storia del Conservatorio}}</ref>
==== Accademia di Belle Arti ====
{{vedi anche|Accademia di belle arti dell'Aquila}}
La città è sede di un ateneo pubblico dedicato all'alta formazione artistica. Fondata nel [[1970]], per circa vent'anni l'Accademia ha trovato spazio all'interno di [[Palazzo Carli Benedetti]], in pieno centro storico, prima di essere trasferita nella moderna struttura di Via Leonardo Da Vinci progettata da [[Paolo Portoghesi]].
 
[[File:Palazzo ex GIL.jpg|miniatura|Sede del [[Gran Sasso Science Institute]] nel Palazzo dell'ex [[Gioventù italiana del littorio|GIL]]]]
L'Accademia dispone di 7 facoltà ([[Pittura]], [[Scenografia]], [[Decorazione]], [[Scultura]], [[Restauro]], [[Grafica]] e [[Fotografia]]) articolati in un triennio di base e un conseguente biennio specialistico suddiviso in quattro indirizzi (Arti visive, Grafica, Decorazione e Restauro); comprende inoltre una scuola di formazione per i docenti.
All'Aquila ha sede anche il [[Gran Sasso Science Institute]], una scuola superiore universitaria a statuto speciale, nata nel 2012 come istituto di ricerca e di alta formazione dottorale dipendente dall'INFN, stabilizzata e resa autonoma nel 2016.<ref>{{Cita news|autore=Stefano Dascoli|url=http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/gran_sasso_science_institute_ministro_giannini_aquila-1816562.html|titolo=Gran Sasso Institute, la Giannini benedice nuova sede e promozione|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=24 giugno 2016|accesso=24 giugno 2016|cid=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160625130338/http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/gran_sasso_science_institute_ministro_giannini_aquila-1816562.html|urlmorto=no}}</ref> L'istituto è nato in seguito all'idea di rilanciare il capoluogo dopo il terremoto del 2009.<ref>{{Cita news|autore=Marzio Bartoloni|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-08-02/gran-sasso-eccellenza-ricerca-064404.shtml?uuid=AbHto2HG|titolo=Al Gran Sasso l'eccellenza della ricerca|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=2 agosto 2012|accesso=22 giugno 2013|cid=}}</ref>
[[File:Campo Imperatore 03(RaBoe).jpg|thumb|[[Osservatorio astronomico]] di Campo Imperatore, presso [[Assergi]]]]
 
Altre strutture formative nel capoluogo sono:
==== Istituto Superiore di Scienze Religiose ====
* il Centro Studi [[Karl Heinrich Ulrichs]]: centro di studi sociali per l'omosessualità legato alla figura di [[Karl Heinrich Ulrichs]], l'importante pensatore che ha vissuto ed è sepolto all'Aquila;<ref>{{cita web|url=https://www.blmagazine.it/karl-heinrich-ulrichs-la-storia-del-primo-scrittore-ad-aver-fatto-coming-out/|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Karl Heinrich Ulrichs, la storia del primo scrittore ad aver fatto Coming Out}}</ref>
{{vedi anche|Istituto superiore di scienze religiose}}
* il Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo;<ref>{{cita web|url=http://www.pstabruzzo.it/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071008045545/http://www.pstabruzzo.it/|titolo=Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo|urlmorto=sì|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
Dal [[1979]] è presente in città un ateneo privato collegato alla facoltà di Teologia della [[Pontificia Università Lateranense]] di [[Roma]] che ha come scopo la formazione dei fedeli all'arricchimento della propria vita cristiana e alla loro partecipazione all'evangelizzazione. L'istituto prevede una laurea di primo livello e una magistrale in Scienze Religiose suddivise in quattro indirizzi: pedagogico-didattico, pastorale-liturgico, bioetica e beni culturali. Gestisce inoltre la Biblioteca "Carlo Confalonieri".
* la [[Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.gdf.gov.it/chi-siamo/organizzazione/reparti/istituti-di-istruzione/formazione-1/scuola-ispettori-e-sovrintendenti|titolo=Scuola Ispettori e Sovrintendenti — gdf.gov.it|accesso=17 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191203114938/http://www.gdf.gov.it/chi-siamo/organizzazione/reparti/istituti-di-istruzione/formazione-1/scuola-ispettori-e-sovrintendenti|urlmorto=no}}</ref>
* il Centro Interdipartimentale di Trasporti e Mobilità Sostenibile (CITraMS), con sede all’interno dell’Università: si occupa di progettazione delle nuove forme di mobilità.<ref>{{cita web|url=https://citrams.univaq.it/index.php?id=3468|titolo=Cos'è il CITraMS|sito=univaq.it|accesso=3 luglio 2021}}</ref>
 
Fino al 2009, in città operava la [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]], un importante centro di formazione internazionale sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |editore=Archivio Storico Telecom Italia |titolo=Scuola Superiore Reiss Romoli |accesso=21 novembre 2018}}</ref>
==== Conservatorio Alfredo Casella ====
{{vedi anche|Conservatorio Alfredo Casella}}
Nato nel 1967 come sezione staccata del [[Conservatorio di Santa Cecilia]], l'Istituto ottenne l'anno dopo il riconoscimento giuridico e la piena autonomia didattica, prendendo il nome di [[Alfredo Casella]], uno dei protagonisti del rinnovamento musicale italiano, fondatore con D'Annunzio e Malipiero della Corporazione delle Nuove Musiche, la sezione italiana della [[Società Internazionale di Musica Contemporanea]]. Nella sua storia quarantennale, il Conservatorio aquilano ha tenuto fede ai propositi e all'ispirazione dei suoi fondatori (Macarini Carmignani, Guaccero, Razzi) che, nel pieno della contestazione studentesca, intesero indicare nuovi itinerari musicali senza traumatiche rotture col passato e in intelligente apertura al futuro<ref>http://www.consaq.it/conservatorio/informazioni-istituzione/storia-del-conservatorio.html</ref>.
 
==== Laboratori Nazionali del Gran SassoMusei ====
Uno dei principali siti museali d'[[Abruzzo]] è il [[Museo nazionale d'Abruzzo]], con sede, fino al 2009, nel [[Forte spagnolo]]; per via dell'inagibilità del castello, la sede provvisoria è l'[[Ex mattatoio (L'Aquila)|ex mattatoio]] sito in [[Borgo Rivera]], nei pressi della [[fontana delle 99 cannelle]].<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/12/archidiskodon-meridionalis-vestinus|titolo=Archidiskodon Meridionalis Vestinus|editore=museonazionaleabruzzo.beniculturali.it|accesso=11 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120626093256/http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it%2F23%2Fle-opere%2F12%2Farchidiskodon-meridionalis-vestinus|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/|titolo=Museo Nazionale d'Abruzzo|data=2 maggio 2016|accesso=5 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160320194920/http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/|urlmorto=no}}</ref> Il museo è diviso in una sezione archeologica, che comprende i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi di Amiterno e ''[[Peltuinum]]'', una artistica, una di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo del museo è lo scheletro di un ''Archidiskodon Meridionalis Vestinus'', un gigantesco animale di epoca preistorica simile a un [[mammut]].<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/23/opere/12/archidiskodon-meridionalis-vestinus|titolo=Archidiskodon Meridionalis Vestinus|accesso=5 gennaio 2021}}</ref>
{{vedi anche|Laboratori Nazionali del Gran Sasso}}
[[File:Madonna di Fossa 1.jpg|miniatura|verticale|La [[Madonna di Fossa]], conservata nel [[Museo nazionale d'Abruzzo]]]]
Di grande rilievo internazionale sono i laboratori dell'[[Istituto nazionale di fisica nucleare]] (INFN) e realizzati sotto il massiccio omonimo con una copertura di roccia di oltre 1400 metri, dove vengono realizzate importanti ricerche nel settore della Fisica delle Particelle. Tra gli esperimenti qui svolti si possono annoverare quelli sui decadimenti rari o quelli sulle particelle di materia oscura provenienti dall'universo. La struttura ha collaborazioni permanenti con centri in [[Germania]], [[Giappone]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e con il [[CERN]] di [[Ginevra]].
Nel capoluogo hanno sede anche la [[casa museo Signorini Corsi]], costituita nel [[1967]],<ref>{{cita web|url=https://www.casemuseoitalia.it/it/Museum.asp?POIID=1|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Casa Museo Signorini Corsi - L'Aquila|dataarchivio=18 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210618232419/https://www.casemuseoitalia.it/it/Museum.asp?POIID=1|urlmorto=sì}}</ref> con dipinti quali la ''Madonna con il bambino e San Giovannino'' di stretto ambito leonardesco, la ''Natività con fuga in Egitto'' attribuibile al Botticelli e ''Martirio di San Lorenzo'' di Battistello Caracciolo,<ref>{{cita web|url=https://www.univaq.it/include/utilities/blob.php?item=file&table=allegato&id=3098|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Casa Museo Signorini Corsi}}</ref> il [[museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati]], che ospita un'importante collezione archeologica, e il [[museo sperimentale d'arte contemporanea]], che raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale.<ref>{{cita web|url=https://www.muspac.com/|titolo=Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea dell'Aquila|accesso=5 gennaio 2021}}</ref>
 
Altri musei del capoluogo sono il [[MAXXI L'Aquila]] presso [[Palazzo Ardinghelli]], sede distaccata del [[museo nazionale delle arti del XXI secolo]], nel quale è esposta una collezione permanente di opere d'arte contemporanee,<ref>{{cita web|url=https://maxxilaquila.art/|titolo=MAXXI L'Aquila|accesso=5 gennaio 2021}}</ref> il museo di scienze naturali e umane nella località di San Giuliano, che ospita esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici,<ref>{{cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/1504/museo-di-scienze-naturali-e-umane-san-giuliano-l-aquila|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Museo di Scienze naturali e umane San Giuliano}}</ref> e il museo delle ceramiche<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/musei/collezione-delle-ceramiche-di-san-domenico|titolo=Collezione delle Ceramiche di San Domenico}}</ref>, nato in seguito al restauro del [[convento di San Domenico (L'Aquila)|convento di San Domenico]], che ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento.<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/ceramiche-in-mostra-anteprima-dei-tesori-di-san-domenico-1.1887618|accesso=5 gennaio 2021|titolo=Ceramiche in mostra Anteprima dei tesori di San Domenico}}</ref>
==== Altre strutture di formazione e ricerca ====
[[File:Palazzo ex GIL.jpg|thumb|Sede del "[[Gran Sasso Science Institute]]" nel Palazzo dell'ex [[GIL]]]]
* [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]]: è stata un importante centro di formazione e di ricerca appartenente prima alla [[STET]], passata poi alla Societa Tils (Telecom Italia Learning Services, controllata da [[Telecom Italia]]), poi ceduta nel giugno 2006 alla TILS Holding, società partecipata da Cegos e da Camporlecchio Educational. La scuola ha avuto un ruolo importante nella formazione di quadri tecnici nel settore delle Reti di Comunicazione e grazie alla SSGRR molte tecnologie (ad esempio il [[Videotel]]) vennero introdotte all'inizio degli [[anni 80]], in via sperimentale all'Aquila prima che in altre zone d'Italia. Dopo un lungo periodo critico conclusosi con le vicende giudiziarie che hanno portato il 28 aprile 2009 all'arresto di Renzo Bracciali, amministratore delegato della TILS, la maggior parte del personale è stata assorbita in Telecom Italia, mentre il marchio è stato rilevato da altri dipendenti che ne hanno riavviato le attività di formazione con una nuova società, sempre all'Aquila.
* ''[[Gran Sasso Science Institute]]'': è una scuola superiore universitaria a statuto speciale, nata nel 2012 come istituto di ricerca e di alta formazione dottorale dipendente dall'INFN, stabilizzata e resa autonoma nel 2016<ref>{{Cita news|autore=Stefano Dascoli|url=http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/gran_sasso_science_institute_ministro_giannini_aquila-1816562.html|titolo=Gran Sasso Institute, la Giannini benedice nuova sede e promozione|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=24 giugno 2016|accesso=24 giugno 2016|cid=}}</ref>.
* ''Centro Studi "Karl Heinrich Ulrichs"'': centro di studi sociali per l'omosessualità legato alla figura di [[Karl Heinrich Ulrichs]], l'importante pensatore che ha vissuto ed è sepolto all'Aquila;
* ''Istituto per le Tecnologie della Costruzione''<ref>{{cita web|url=http://www.cnr.it/istituti/sezione.html?cds=101&id=655|titolo=Sito ufficiale}}</ref>: istituto dedicato alla prevenzione sismica e al rischio di vulnerabilità degli edifici che fa capo al [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]];
* ''Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo''<ref>[https://web.archive.org/web/20071008045545/http://www.pstabruzzo.it/ Sito ufficiale, non più attivo]</ref>.
 
Nel capoluogo è presente il polo museale dell'ateneo universitario che comprende: Collezione Nicola D'Arcangelo<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/abruzzo-musei-monumenti/collezione-nicola-darcangelo-stampatore-darte|titolo=Collezione Nicola D’Arcangelo stampatore d’Arte}}</ref>,Giardino Botanico Alpino<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/abruzzo-musei-monumenti/giardino-botanico-alpino-di-campo-imperatore|titolo=Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore}}</ref>, archeologia, scienze ambientali, strumenti di calcolo applicato, strumenti di misura per grandezze fisiche, strumenti per le scienze biologiche e biotecnologiche, scienze e tecnologie per ingegneria.<ref>{{Cita web|url=https://www.pomaq.it/|titolo=Polo Museale dell'Ateneo Aquilano}}</ref>
La struttura, sopravvissuta al sisma, ha ospitato per cinque anni dal 2009 il [[Rettorato]] dell'Università degli Studi dell'Aquila e alcuni corsi universitari, tra i quali Economia e Amministrazione delle Imprese, inoltre ha fornito anche alloggi per gli universitari. Attualmente la struttura risulta essere in vendita<ref>[http://news-town.it/studentown/4117-reiss-romoli,-i-titolari-chiedono-i-danni-all-univaq-per-la-mancata-manutenzione.html News town: Reiss Romoli, i titolari chiedono i danni all'univaq per la mancata manutenzione]</ref>.
 
In piazza Duomo si trova il [[Museo arcivescovile (L'Aquila)|Museo arcivescovile]].<ref>{{Cita web|url=https://www.beweb.chiesacattolica.it/istituticulturali/istituto/2993/L%27Aquila+%7C+Museo+arcivescovile|titolo=L'Aquila. Museo arcivescovile|sito=BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web|lingua=it|accesso=2024-05-25}}</ref> Inoltre sempre in ambito religioso vi è anche il Museo della Perdonanza Celestiniana.<ref>{{Cita web|url=https://www.abruzzoturismo.it/it/magazine/faith-tourism-il-museo-della-perdonanza-un-itinerario-mistico-e-culturale-nel-cuore|titolo=Faith tourism: il Museo della Perdonanza, un itinerario mistico e culturale nel cuore dell'Aquila}}</ref>
Inoltre in città viene organizzata tutti gli anni (a maggio o giugno) la ''Future Web Conference''<ref>{{cita web|url=http://www.fwc.it|titolo=Sito ufficiale}}</ref>, un evento gratuito di un giorno in cui vengono presentate le ultime novità nello sviluppo delle tecnologie per il [[web]].
 
Sono presenti anche il Museo del Rugby<ref>{{Cita web|url=https://abruzzoweb.it/laquila-museo-rugby-ce-anche-la-maglia-del-primo-scudetto/|titolo=L’Aquila: museo rugby, c'è anche la maglia del primo scudetto}}</ref> e il Museo “L’Aquila in guerra e gli Alpini”<ref>{{Cita web|url=https://www.laquilablog.it/laquila-il-12-settembre-linaugurazione-del-museo-diffuso-laquila-in-guerra-e-gli-alpini/|titolo=L’Aquila, il 12 settembre l’inaugurazione del museo diffuso “L’Aquila in guerra e gli Alpini”}}</ref>'''.'''
=== Musei ===
'''[[Museo nazionale d'Abruzzo]]'''
:Uno dei principali poli museali d'[[Abruzzo]] è il Museo nazionale d'Abruzzo che abbina a una grande quantità di reperti la cornice del cinquecentesco [[Forte spagnolo]], dove è situato<ref>
{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/12/archidiskodon-meridionalis-vestinus|titolo=Archidiskodon Meridionalis Vestinus|editore=museonazionaleabruzzo.beniculturali.it|accesso=11 agosto 2012}}</ref>. Il museo, costituitosi dall'unione del Museo civico con il Museo diocesano, è diviso in una sezione archeologica, che comprende i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi di Amiternum e Peltuinum, una sezione artistica, una sezione di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo del museo è lo scheletro di un Archidiskodon Meridionalis Vestinus, un gigantesco animale di epoca preistorica simile a un mammut. All'interno del castello sono inoltre un [[auditorium]] e una galleria espositiva. Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]] il museo per una gran parte è inaccessibile. Dal dicembre 2015 il museo<ref>{{Cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/|titolo=Museo Nazionale d'Abruzzo|sito=www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it|data=2 maggio 2016|accesso=5 maggio 2016}}</ref> è stato riaperto presso la sede provvisoria dell'[[ex mattatoio (L'Aquila)|ex mattatoio]] dell'Aquila in località Borgo Rivera nei pressi della monumentale [[Fontana delle 99 cannelle]].
'''[[Casa museo Signorini Corsi]]'''
:A pochi passi dal corso, lungo ''Via Patini'' si trova questo caratteristico museo che comprende un'importante collezione di [[mobili]], [[dipinti]] e [[moneta|monete]] rinascimentali custodite all'interno di quella che era la casa di una delle più influenti famiglie aquilane. Il museo si costituì nel [[1967]] l'avvocato Luigi Signorini Corsi consegnò al Comune la sua collezione d'opere d'arte con la sola condizione che non venisse modificata la localizzazione in modo da costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza aquilano. Tra i dipinti si segnalano ''Madonna con il bambino e San Giovannino'' di stretto ambito leonardesco, la ''Natività con fuga in Egitto'' attribuibile al Botticelli e ''Martirio di San Lorenzo'' di Battistello Caracciolo.
[[File:Madonna di Fossa 1.jpg|thumb|La Madonna di Fossa, conservata nel Museo Nazionale]]
'''[[Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati]]'''
:Ha sede nell'ex [[convento]] che dà su Corso Vittorio Emanuele e ospita un'importante collezione archeologica. All'interno del complesso si trova la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati<ref>{{Cita web|url=http://www.geocities.ws/l.aquila99/raccomandati/index.html/|titolo=Sito Museo archeologico Santa Maria dei Raccomandati|urlmorto=sì}}</ref>, ricostruita nel [[1825]], contenente un affresco cinquecentesco della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. Restaurato a partire dal [[1997]] e mai aperto ufficialmente, il museo negli ultimi anni ha svolto le funzioni di spazio espositivo, spesso utilizzato dall'amministrazione per importanti mostre temporanee.
'''[[Museo sperimentale d'arte contemporanea]]'''
:Meglio noto con l'[[acronimo]] MuSpAC, raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale. La sua sede storica è in via Paganica, in pieno centro storico, ma dal [[2009]] si è trasferito temporaneamente in via Ficara<ref>{{Cita web|url=http://www.museomuspac.com/home.html/|titolo=Sito Museo sperimentale di arte contemporanea|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170731210355/http://www.museomuspac.com/home.html|dataarchivio=31 luglio 2017}}</ref>.
'''Museo di Scienze Naturali e Umane'''
:Situato nella località di San Giuliano (a qualche km dall'Aquila), è articolato in diverse sezioni con esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici.
'''Museo delle ceramiche'''
:Il recente restauro del [[convento di San Domenico (L'Aquila)|complesso conventuale di San Domenico]] ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento. L'esposizione documenta la fitta rete di contati commerciali e culturali intessuta dai monaci domenicani.
 
=== Arte ===
{{vedi anche|Abruzzo#StoriaArte dellall'arteAquila|Arte in Abruzzo}}
[[File:Bestie da soma.jpg|miniatura|sinistra|[[Teofilo Patini]], ''[[Bestie da soma]]'', 1886, olio su tela, 244×416 cm, L'Aquila, [[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]]<ref group="N">A causa del terremoto del 2009 l'opera è conservata provvisoriamente a [[Castel di Sangro]], nella [[pinacoteca Patiniana]]</ref> ]]
==== Epoca romana e pre-romanica ====
L'Aquila è stratificata su tre stili per via dei terremoti che si sono succeduti nei secoli: [[arte medievale|medievale]], [[arte rinascimentale|rinascimentale]] e [[arte barocca|barocco]].<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/magazine/numeri/2018/04/03/laquila-chi-torna-nel-centro_57bb5b90-5a6d-4e76-94c2-d54fe2143d04.html|accesso=6 gennaio 2021|titolo=L'Aquila, chi torna in centro?}}</ref>
Il nucleo antico della zona aquilana era ''[[Amiternum]]'', città romana dei [[Sabini]] situata in località [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]. L'architettura della città risale al [[I secolo a.C.]], quando venne dotata di un vasto complesso di monumenti, come [[terme]], [[anfiteatri]] e ville<ref name="Heinzelmann_9">{{cita|Heinzelmann, Jordan, Murer 2008|pag. 9}}.</ref>. Aveva impianto ortogonale, su cui passava la [[via Salaria]] da [[Roma]], e la ''via Cecilia'' in mezzo al centro urbano. L'[[anfiteatro]] ha un chiaro stile imperiale, molto simile al [[Colosseo]], così le ville e il teatro alla greca.
[[File:L'aquila, fontana delle 99 cannelle, mascheroni 04.jpg|thumb|upright=1.2|Mascheroni della fontana delle 99 cannelle, opera del 1272 di Tancredi di Pentima]]
Presso la frazione si trova la [[chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|chiesa di San Michele Arcangelo]], risalente all'[[VIII secolo]], proprietà originario dell'[[abbazia di Farfa]]. Si tratta di uno dei rari esempi di arte pre-romanica del territorio aquilano, assieme alla primitiva Cattedrale di San Massimo a Forcona, in località [[Civita di Bagno]]. La chiesa ha uno strato originale, che consta in catacombe cristiane, dove fu martirizzato il vescovo [[Vittorino di Amiterno]]; mentre la chiesa superiore ha connotazioni duecentesche, con affreschi trecenteschi. Ha pianta a croce latina.
 
La città di Aquila alla fondazione aveva uno stile duecentesco. Delle primitive chiese rimane poco a causa del [[Terremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349|terremoto del 1349]].<ref name="emidius.mi.ingv.it"/> Poco dopo la fondazione si costruì la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]] in [[stile romanico]], per volontà di [[papa Celestino V]].<ref name="Antonini">{{cita|O. Antonini}}.</ref> Nel 1454, ebbe inizio la costruzione della [[basilica di San Bernardino]],<ref>{{cita web|url=https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/musei?mid=1282&nome=chiesa-di-san-bernardino|accesso=6 gennaio 2021|titolo=Chiesa di San Bernardino|dataarchivio=8 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210108131513/https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/musei?mid=1282&nome=chiesa-di-san-bernardino|urlmorto=sì}}</ref> massima espressione dell'arte rinascimentale in Abruzzo e tra le più importanti d'Italia.<ref>{{cita|''L'Aquila. Una città d'arte da salvare'', p. 99}}.</ref> Nel XVI secolo fu edificato il [[Forte spagnolo]], su progetto dell'architetto [[Pedro Luis Escrivá]],<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/160/castello-cinquecentesco|accesso=6 gennaio 2021|titolo=Castello Cinquecentesco}}</ref> che portò alla demolizione di un tratto delle mura cittadine.<ref name="ReferenceC">{{cita|A. Clementi, E. Piroddi}}.</ref>
La Cattedrale primaziale di San Massimo si trova nell'antica città vestina di ''Forcona'', di cui resta un complesso termale di età imperiale del [[I secolo]]. La chiesa ha pianta rettangolare con tre absidi esterne, e imponente torre campanaria. L'interno era a tre navate, con colonne ricavate dai templi romani.
 
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 1703|sisma del 1703]], gran parte del patrimonio edilizio cittadino andò distrutto o fortemente danneggiato.<ref name="Mammarella">{{cita|Mammarella|pp. 77-83}}.</ref> La ricostruzione di tutte le chiese avvenne in stile [[barocco]].<ref>{{cita|C. Verazzo|p. 58}}.</ref> Nel 1713, in ricordo delle vittime del sisma, fu costruita la [[chiesa delle Anime Sante]].<ref>{{cita|M. Volpe|p. 17}}.</ref> Nel XIX secolo fu realizzato il [[Palazzo del Convitto]], sede della [[biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]<ref>{{cita web|url=https://www.fondazionetim.it/progetti/patrimonio-storico-artistico/biblioteca-provinciale-dellaquila|titolo=Biblioteca provinciale dell'Aquila|accesso=6 gennaio 2021}}</ref> e fu progettata la facciata del [[Duomo dell'Aquila|duomo]] in [[stile neoclassico]] da Giambattista Benedetti.<ref name="Antonini"/> Tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, in campo pittorico si distinse [[Teofilo Patini]] di [[Castel di Sangro]], che già a [[Napoli]] era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo alle misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, con opere quali ''[[Bestie da soma]]'' (1886) e ''Pulsazioni e palpiti'' (1888).
==== Il Medioevo e il Rinascimento ====
La città nuova di Aquila fu fondata, secondo le cronache di [[Buccio di Ranallo]], nel [[1254]], avente dunque uno stile prettamente duecentesco e medievale. Delle primitive chiese poco rimane, poiché ricostruita in gran parte nel [[1349]] dopo un grave terremoto. Anche della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]], una delle più antiche chiese aquilane, risalente al [[1288]], si sa solo che fu costruita da artisti provenienti da [[Sulmona]], dalla [[Badia Morronese]]. Nel restauro post-terremoto operò l'artista [[Giovanni da Sulmona]], che pose le basi del [[gotico]] aquilano, ritenuto il più rappresentativo della regione<ref name="Antonini, 179">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 179</ref>. Sostanzialmente lo stile usato nel [[XIII secolo]] per le primitive chiese aquilane, come ''[[Chiesa di San Pietro a Coppito|San Pietro Coppito]] - [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] - [[Chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]] - [[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|San Silvestro]] - [[Chiesa di San Marciano|San Marciano]]'' e infine la ''[[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]]'', fu il [[Architettura romanica|romanico]] per la facciata bianca, in pietra del [[Gran Sasso]], caratterizzata da un semplice portale in lunetta affrescata e un rosone a raggi.
[[File:Laquila basilica San Bernardino0012.jpg|thumb|left|Soffitto ligneo della Basilica di San Bernardino, realizzato dopo il sisma del 1703]]
Gli interni furono nella maggior parte cambiati dopo il terremoto del [[1349]], caratterizzati da un impianto gotico a tre navate con colonnati ad arcate a sesto acuto, e pareti affrescate, come dedotto dai primi restauri post-sisma [[2009]] nella [[chiesa di San Pietro a Coppito]].
 
Nel primo Novecento, [[Collemaggio]] subì restauri sulla facciata per un crollo dovuto al [[terremoto di Avezzano del 1915]].<ref name="su-aq"/><ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/moduli/output_immagine.php?id=10880|titolo=La storia della basilica di Collemaggio|accesso=16 luglio 2021}}</ref> Durante il [[Storia del fascismo italiano|fascismo]], la città ebbe un nuovo sviluppo edilizio e monumentale [[Razionalismo italiano|razionalista]], con la costruzione di edifici quali la [[Palazzo ex GIL (L'Aquila)|Casa del Balilla]], la [[Casa della Giovane Italiana]] e la [[Chiesa di Cristo Re (L'Aquila)|chiesa di Cristo Re]].<ref>{{cita web|url=http://ing.univaq.it/info_gr/Restauro%20Architettonico/citt%25e0%2520&%2520storia.pdf|accesso=6 gennaio 2021|titolo=Il disegno della città e le sue trasformazioni}}</ref> Nel [[1934]] lo scultore [[Nicola D'Antino]] realizzò la [[Fontana luminosa (L'Aquila)|Fontana luminosa]], nei pressi del castello,<ref>{{cita web|url=https://www.beniculturali.it/comunicato/l-aquila-si-avvia-il-cantiere-di-restauro-della-fontana-luminosa|accesso=3 luglio 2021|titolo=L'AQUILA: Si avvia il cantiere di restauro della Fontana Luminosa}}</ref> e restaurò la [[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]] di [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]].<ref>{{cita web|url=https://www.quilaquila.it/destinations/fontana-luminosa/|accesso=16 luglio 2021|titolo=Fontana luminosa}}</ref> Nel secondo Novecento l'architetto Mario Moretti si occupò di smantellare l'apparato barocco post-sisma 1703 di diverse le chiese medievali aquilane per cercare di recuperare lo stile originario, destando proteste per la distruzione di elementi quali soffitti a cassettoni lignei e stucchi.<ref name="su-aq">{{cita web|url=http://su-aq.beniculturali.it/index.php?it/383/distruzioni-e-restauri|accesso=6 gennaio 2021|titolo=DISTRUZIONI E RESTAURI}}</ref>
L'arte medievale locale, al livello scultoreo, si concentrò sulla realizzazione di statue votive in legno dipinto, specialmente ''Madonne col Bambino'', molte delle quali custodite nel MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo). Nel [[XV secolo]] a cavallo tra [[Medioevo]] e [[Rinascimento]] fu operativo il pittore [[Saturnino Gatti]], affrescatore di molte chiese aquilane e del circondario; mentre lo scultore [[Silvestro dell'Aquila]] realizzò nel Duomo il ''Sepolcro del Cardinale [[Amico Agnifili]]'', unico elemento non distrutto dal terremoto del [[1703]].
 
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|sisma del 2009]], le opere rappresentative della ricostruzione sono la cappella della memoria nella [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|chiesa delle Anime Sante]] e l'[[Auditorium del Parco]], progettato da [[Renzo Piano]].<ref>{{cita web|url=https://auditoriumdelparco.it/|titolo=Auditorium del parco|accesso=6 gennaio 2021}}</ref>
Lo stile gotico abbracciò anche le architetture civili aquilane, come la Casa di [[Jacopo di Notar Nanni]], il [[Palazzetto dei Nobili]] in Piazza Santa Margherita e le ''Cancelle'' presso la Piazza Duomo. Di rilevanza sono anche le [[Mura dell'Aquila]], composte dalle originali porte gotiche, le più rilevanti Porta Leoni, Porta Tione e Porta Rivera. Nel [[1272]], come principale opera pubblica aquilana, fu costruita la ''[[Fontana delle 99 cannelle]]'' da Tancredi de Pentima, in puro stile gotico, celebrando la leggenda dei 99 castelli fondatori della città nei relativi mascheroni.
 
=== Teatro ===
Dopo la morte in città di [[San Bernardino da Siena]], si costruì la seconda importante basilica cittadina, la [[Basilica di San Bernardino]], realizzata nel [[1524]] da [[Cola dell'Amatrice]] in stile rinascimentale, con interno tardo-barocco post [[1703]], realizzato dal maestro Ferdinando Mosca di [[Pescocostanzo]], di gusto napoletano. Nel [[1517]] fu completato l'imponente [[mausoleo di Celestino V]] da [[Girolamo Pittoni]]. La maggior parte delle chiese aquilane risentì dello stile rinascimentale, specialmente la chiesa di Santa Maria Paganica e il complesso di San Domenico, anche se successivi interventi vennero effettuati dopo la distruzione del [[1703]]. Al livello di architettura civile l'epoca rinascimentale fu molto proficua grazie all'operato di [[Margherita d'Austria]]; di simbolico fu costruito il ''[[Forte spagnolo]]'' (''Castello Cinquecentesco'') nel [[1534]] dall'architetto [[Pedro Luis Escrivà]], con la demolizione di una parte delle mura medievali e del vecchio castello. Alcune porte, come la Porta Bazzano in particolare, furono restaurate secondo il gusto attuale, con l'aggiunta dello stemma del casato austriaco. Fu ricostruito quasi completamente anche il [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], in origine ''Palazzo del Capitano'', conservando l'antica torre dell'orologio medievale.
[[File:L'Aquila 47.jpg|miniatura|sinistra|Il [[teatro comunale (L'Aquila)|teatro comunale]]]]
Le strutture teatrali principali della città sono il [[teatro comunale (L'Aquila)|teatro comunale]], realizzato tra il 1857 e il 1872, seguito dal Ridotto del Teatro comunale, un piccolo foyer attiguo questa struttura, e dal moderno [[Auditorium del Parco]].
 
L'attività teatrale cittadina si poggia sul [[Teatro Stabile d'Abruzzo]] (TSA), uno dei 17 teatri stabili italiani.<ref>{{cita web|url=http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/teatri-stabiliriconoscimento/453-teatri-stabili-2014|accesso=7 gennaio 2021|titolo=Elenco teatri stabili 2014|dataarchivio=17 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210717071807/http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/teatri-stabiliriconoscimento/453-teatri-stabili-2014|urlmorto=sì}}</ref> Fondato nel [[1963]] da Luciano Fabiani, Errico Centofanti, Giuseppe Giampaola, inizialmente col nome di Teatro Stabile dell'Aquila. Attualmente il TSA è diretto da [[Giorgio Pasotti]].<ref>{{cita web|url=http://teatrostabile.abruzzo.it/giorgio-pasotti-il-nuovo-direttore-del-tsa-si-presenta-alla-stampa/|titolo=Giorgio Pasotti, il nuovo direttore si presenta alla stampa|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> Fino al 2015, in città operava il [[Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo]], poi fusosi con il TSA,<ref>{{cita news|url=https://www.ilmessaggero.it/abruzzo/l_39_aquila_tsa_uovo-818931.html|titolo=L'Aquila, fusione tra L’Uovo e il Tsa: tempi stretti|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=21 gennaio 2015|autore=Marianna Galeota|accesso=3 aprile 2020}}</ref> che si rivolgeva ad un pubblico giovanile e aveva sede nel [[Chiesa di San Filippo (L'Aquila)|Teatro San Filippo]].
Per quanto concerne l'architettura civile, furono realizzati il [[Palazzo Farinosi Branconi]] della famiglia [[Branconio]], il [[Palazzo Fibbioni]], il [[Palazzo Carli Benedetti]] e il [[Palazzo Porcinari]] nel [[1574]].
 
Altre istituzioni stabili sono l'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana (ATAM), che propone una sua stagione e distribuisce spettacoli nelle sale minori delle due regioni, e la compagnia TeatroZeta,<ref>{{cita web|url=http://www.teatrozeta.it/|titolo=TeatroZeta|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> dal [[2007]] riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.<ref>{{cita web|url=http://www.teatrozeta.it/la-compagnia-teatrale/|accesso=7 gennaio 2021|titolo=Compagnia Teatrale teatroZeta}}</ref> In Piazza San Marco ha sede, invece, il [[Chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)|Teatro Sant'Agostino]], spazio amatoriale spesso a ingresso libero in cui opera spesso la Retrobottega dei Guitti, associazione teatrale interamente formata da studenti universitari.<ref>{{cita web|url=https://www.abruzzo24ore.tv/news/Il-Sant-Agostino-dove-vanno-in-scena-i-piccioni-e-le-macerie/33801.htm|accesso=7 gennaio 2021|titolo=Il Sant'Agostino, dove vanno in scena i piccioni e le macerie}}</ref>
==== Il Barocco e la ricostruzione dopo il 1703 ====
[[File:Giulio cesare bedeschini, san massimo, ante 1613, dall'arcivescovado dell'aquila.jpg|thumb|left|Giulio Cesare Bedeschini, ''San Massimo d'Aveia nelle vesti di arcivescovo'', 1613 ca., Museo Nazionale d'Abruzzo a L'Aquila]]
Durante l'epoca barocca, continuò lo sviluppo urbano al livello architettonico, con la costruzione di nuovi palazzi.
Per quanto concerne l'arte cristiana, fu ampiamente restaurata la [[chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)|Chiesa di Sant'Agostino]], anche se nel [[1710]] sarà nuovamente ricostruita da Giovanbattista Contini, assieme alla [[chiesa delle Anime Sante]] in Piazza Duomo, all'epica ''San Giuseppe dei Minimi''.
[[File:Palazzo Pica Alfieri.jpg|thumb|Il Palazzo Pica Alfieri (XVIII secolo)]]
Dopo il grave [[terremoto dell'Aquila del 1703]], gran parte del patrimonio edilizio cittadino andò distrutto o fortemente danneggiato. La ricostruzione di tutte le chiese, perlopiù all'interno, avvenne sotto un aspetto barocco. [[Sebastiano Cipriani]] nel [[1711]] si occupò della ricostruzione della Cattedrale, andata completamente distrutta dopo il terremoto, anche se il progetto della facciata fino al [[XX secolo]] rimase incompiuto, venendo sbrigativamente terminato nel 1933. L'attività artistica, in città, proprio per la grave distruzione tellurica, poté riprendere avvio con i tipici sperimentalismi napoletani e romani dell'architettura, come può dimostrarsi il caso del rifacimento totale della chiesa di Sant'Agostino nel 1710 ad opera di [[Giovan Battista Contini]], con l'impianto ellittico, o la chiesa del Suffragio in Piazza Duomo. Nel 1583 si era stabilito in città [[Giulio Cesare Bedeschini]], allievo del Cigoli, capostipite di una famiglia di pittori che col fratello Giambattista e col figlio Francesco tennero aperta una bottega molto viva a L'Aquila per tutto il XVII secolo. Di Giulio Cesare famose sono le tele all'interno del Duomo dei ''Quattro Santi Patroni de L'Aquila'', poi si hanno opere di [[Baccio Ciarpi]], seguace di [[Caravaggio]] e maestro di [[Pietro da Cortona]], conservate nella chiesa di San Silvestro (''Battesimo di Costantino'', 1617), nel Duomo e nella chiesa di Santa Giusta. Si ricordano ancora Giacomo Farelli, pittore di ambito napoletano, che nel 1676 affrescò l'interno del santuario della Madonna di Roio, poi Carlo Ruther, imitatore del Rubens, che dipinse le tele della Basilica di Collemaggio.
[[File:Bestie da soma.jpg|thumb|left|upright=1.3|''Bestie da soma'' di Teofilo Patini (1886)]]
Nel pieno '700 si registra l'attività del pittore teatino Donato Teodoro, attivo anche nel teramano, il quale dipinse altre tele per il Duomo di San Massimo, poi Bernardino Ciferri per Santa Maria del Suffragio, [[Girolamo Cenatiempo]], attivo dal 1705 al 1740 per il soffitto da dipingere nel cantiere di San Bernardino, sopra gli intagli di [[Ferdinando Mosca]] pescolano (1732), e il veneziano Vincenzo Damini dal 1737 al 1749.
 
=== Cinema ===
La [[Basilica di San Bernardino]] fu decorata dal Maestro Ferdinando Mosca di Pescocostanzo quanto al soffitto nel primo ventennio del '700, e la Basilica di Collemaggio nel [[1715]], sempre dalle maestranze del borgo della [[Majella]], ossia Panfilo Ranalli, subì il restauro dell'interno, con la realizzazione del soffitto a cassettoni lignei. Fu realizzato anche l'''[[Organo della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila]]'' da Luca Neri da [[Leonessa]]. Verso la fine del secolo inoltre venne avviato un piano regolatore che dava più spazio all'attuale ''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'', che già dal Medioevo costituiva il principale asse viario della città fino al Castello, passando per Piazza Duomo, assieme all'attuale ''Corso Umberto'' ''I''.
{{vedi anche|Cinema in Abruzzo}}
La città dell'Aquila è protagonista nella pellicola ''[[La roccia incantata]]'' (1950) di [[Giulio Morelli]], con [[Dina Sassoli]], tratta da un soggetto di [[Cesare Zavattini]]. I luoghi delle riprese e dell'ambientazione sono stati il centro, di cui sono visibili la [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]], il [[corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|corso Vittorio Emanuele]] (portici del Convitto Nazionale), la [[fontana delle 99 cannelle]], la scalinata monumentale di [[Basilica di San Bernardino|San Bernardino]], alcune chiese ([[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] e [[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|San Silvestro]]), e il sagrato di [[Santa Maria di Collemaggio]]; mentre altri luoghi sono stati il santuario della Madonna di Roio, [[Campo Imperatore]] e [[Assergi]], il paese della protagonista della storia, di cui sono stati girate ampie panoramiche del centro, e della piazza principale con la chiesa dell'Assunta.
 
Altri film girati all'Aquila e dintorni sono stati ''[[L'orizzonte degli eventi]]'' (2005) di [[Daniele Vicari]] con [[Valerio Mastandrea]], girato e ambientato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ''[[L'amore non basta (film)|L'amore non basta]]'' (2007), in parte girato all'Aquila, e poi dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] i documentari ''[[Draquila - L'Italia che trema]]'' (2010) di e con [[Sabina Guzzanti]] e ''Il giorno della Shoah'' (2009) di [[Pasquale Squitieri]] con [[Giorgio Albertazzi]]. Nel [[2017]], il regista abruzzese [[Davide Cavuti]] dirige il documentario ''[[Preghiera (film)|Preghiera]]''<ref>{{cita web|url=https://www.newslinet.com/cinema-al-festival-izmit-turchia-un-premio-va-allitaliano-preghiera-davide-cavuti-tema-terremoto-dellaquila/|titolo=Cinema: al nuovo Festival di Izmit, in Turchia, un premio va all’italiano ‘Preghiera’ di Davide Cavuti. Il tema è il terremoto dell’Aquila|accesso=3 luglio 2021}}</ref> con [[Lino Guanciale]], [[Michele Placido]], [[Edoardo Siravo]], [[Paola Gassman]], [[Ugo Pagliai]],<ref>{{Cita web |autore=Gian Luca "The Lord" Pisacane |url=http://www.cinematografo.it/news/terremoto-non-dimenticare/ |titolo=Terremoto da non dimenticare |sito=[[Rivista del cinematografo]] |data=2 settembre 2017 |accesso=24 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180731031538/https://www.cinematografo.it/news/terremoto-non-dimenticare/ |urlmorto=no }}</ref> ispirato al progetto ''[[Vitae]]'' dello stesso Cavuti.
==== Dall'Ottocento a oggi ====
Nel 2019, la città è oggetto del documentario ''L'Aquila, 03:32 - La generazione dimenticata'', di [[Simona Ercolani]] e [[Felice Cappa]], con [[Lino Guanciale]] e la regia di [[Dario Acocella]].<ref>{{cita web|url=https://www.raiplay.it/programmi/laquila332lagenerazionedimenticata|titolo=L'Aquila 3:32 La generazione dimenticata|accesso=4 luglio 2021}}</ref> Sempre nel 2019, esce per la [[Rai]] la serie tv ''[[L'Aquila - Grandi speranze]]'' per la regia di [[Marco Risi]], che narra le vicende di alcune famiglie aquilane colpite dal terremoto del 2009.<ref>{{cita web|url=https://www.raiplay.it/programmi/laquila-grandisperanze|titolo=L'Aquila - Grandi speranze|accesso=4 luglio 2021}}</ref>
[[File:Fontana luminosa (L'Aquila).jpg|thumb|La ''Fontana Luminosa'', realizzata da Nicola D'Antino]]
[[File:Auditorium del Parco, L'Aquila, Abruzzo, Italy - panoramio.jpg|miniatura|sinistra|Auditorium del Parco]]''<nowiki/>''
Nel [[XIX secolo]] fu realizzato il [[Palazzo del Convitto]] presso l'ex convento francescano coi portici sul Corso Vittorio Emanuele e la facciata su Piazza Palazzo, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]], e inoltre fu progettata la facciata della Cattedrale, in [[stile neoclassico]], da [[Giovanni Battista Benedetti (architetto)|Giambattista Benedetti]] (1851). Il progetto tuttavia fu completato negli anni '30 del '900, venendo privato di molti ornamenti del disegno originario, mantenendo comunque i due campanili gemelli, ma non i fregi della facciata e la cupola presso il presbiterio. Al livello di architettura civile, nella metà del [[XIX secolo]] furono costituiti ufficialmente i due principali viali cittadini del Corso Vittorio Emanuele e il Corso Umberto I con le facciata dei palazzi gentilizi Cappa-Cappelli, Gatti, Paone Tatozzi, Lucentini-Bonanni, Quinzi (sede dell'istituto tecnico), Pica Alfieri, e fu realizzato il ''[[Palazzo dell'Emiciclo]]'' in stile classico nel 1888 da Carlo Waldis, sopra l'antico convento dei Cappuccini di San Michele dentro le mura. Quest'ultimo, insieme al [[Palazzo Centi]], rappresenta un vero trionfo dell'arte neoclassica aquilana, e dell'Abruzzo.
Il primo evento dedicato al cinema in città fu il Cineforum Primo Piano, fondato da [[Gabriele Lucci]] a nel 1976. Successivamente, negli [[anni 1980|anni '80]] e sempre per opera di Lucci, nacque l'Istituto Cinematografico dell'Aquila, ente stabile di produzione e diffusione della cultura cinematografica in Italia e all'estero.<ref name="istituto cinematografico">{{cita web|url=http://www.istitutocinematografico.org/?page_id=10|titolo=Il Fondatore|accesso=2 luglio 2021|dataarchivio=9 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709182332/http://www.istitutocinematografico.org/?page_id=10|urlmorto=sì}}</ref> L'Istituto Cinematografico, detto "La Lanterna Magica", custodisce inoltre un prezioso fondo culturale, la Cineteca dell'Aquila, con un patrimonio di circa 1.500 pellicole.<ref name="istituto cinematografico"/> È attiva presso l'ente anche una mediateca, con 15.000 titoli tra video, libri, pubblicazioni e riviste in campo cinematografico, con un servizio in convenzione regionale che mediamente raggiunge i 500 prestiti al giorno. Il 21 dicembre l'Istituto Cinematografico propone l'iniziativa "Notte Noir", un programma di eventi nella notte più lunga dell'anno.
 
Con la manifestazione "Una Città in Cinema" professionisti del cinema mondiale hanno portato la loro esperienza e le loro abilità all'Aquila, radunandosi nella kermesse incentrata sull'aspetto tecnico del cinema.<ref>{{cita web|url=http://www.istitutocinematografico.org/?p=486|titolo=Una Città in Cinema|accesso=2 luglio 2021|dataarchivio=9 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709183010/http://www.istitutocinematografico.org/?p=486|urlmorto=sì}}</ref> Contando su tali esperienze, nei primi [[anni 1990|anni novanta]], Gabriele Lucci ha promosso la fondazione dell{{'}}Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine, scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.<ref>{{cita web|url=http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi/lexreght/legVI/leggi/html/1997/l100.htm|titolo=L.R. 16/09/1997, n.100|accesso=2 luglio 2021|dataarchivio=9 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709183646/http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi/lexreght/legVI/leggi/html/1997/l100.htm|urlmorto=sì}}</ref> L'istituzione ha sede nel Palazzo dell'Immagine, nel Parco di Collemaggio, dov'è inoltre insediata l'Abruzzo Film Commission, ente fondato dal Comune dell'Aquila e dalle più importanti istituzioni stabili cittadine per la promozione dell'Abruzzo, dei suoi centri storici, del suo patrimonio ambientale e delle sue valenze naturali, come set per le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie.<ref>{{cita web|url=http://filmcommission.regione.abruzzo.it/chi-siamo-0|titolo=Chi siamo|accesso=2 luglio 2021}}</ref>
In ambito pittorico, tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, a L'Aquila si distinse [[Teofilo Patini]] di [[Castel di Sangro]], che già a Napoli era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo le misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, per il duro lavoro nei campi, e per le modeste aspettative di vita. Per L'Aquila Patini realizzò le tele di ''[[Bestie da soma]]'' (1886), ''Pulsazioni e palpiti'' (1888), dipinse il soffitto della biblioteca provinciale con ''L'Aquila'' nella forma allegoria dell'uccello rapace, e ''Gloria di San Massimo'' presso il Duomo, andata purtroppo distrutta nel sisma del 2009.
 
Nel primo '900 la [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] dovette subire restauri sulla facciata per un crollo dovuto al [[terremoto di Avezzano]] del [[1915]]; sempre nello stesso anno fu costruita la ''[[Villa Silvestrella]]'' dalla famiglia Palitti, in stile [[neogotico]] e [[liberty]], e sempre intorno a questi anni iniziò a popolarsi la piana del Campo di Fossa a sud del Corso Federico II, con villette in stile eclettico e rievocativo, sino alla costruzione di palazzi di rappresentanza negli anni del Ventennio, come l'ex Casa del Balilla, la Casa della Giovane Italiana, e la chiesa parrocchiale di Cristo Re (1935).
 
Durante il [[Storia del fascismo italiano|fascismo]] L'Aquila ebbe un nuovo sviluppo edilizio e monumentale di stampo [[Razionalismo italiano|razionalista]]. Nel [[1927]], a fianco della Chiesa delle Anime Sante, fu costruito in stile liberty il Palazzo delle Poste e Telegrafi, nel 1928 veniva inaugurato nella villa pubblica il Monumento ai caduti di [[Nicola D'Antino]], nel [[1934]] sempre da questo artista fu realizzato il suo capolavoro della ''[[Fontana Luminosa]]'', collocata davanti l'ingresso al corso Vittorio Emanuele, in stile razionalista e rievocativo, ispirato alla tradizione abruzzese delle donne che raccolgono l'acqua con la conca di rame. Sempre dal D'Antino furono restaurati i due efebi del complesso della ''[[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]]'' di Piazza Duomo. Altri architetti come Achille Pintonello e [[Vincenzo Di Nanna]] nel [[1937]] modificarono l'ingresso al corso, con la costruzione di due palazzi di architettura simile: la [[Casa del Combattente (L'Aquila)|Casa del Combattente]] e il [[Palazzo Leone]]. Presso il corso Vittorio Emanuele fu realizzato il Palazzo INA. Fuori la città invece fu inaugurata la Palestra della Piscina Comunale.
 
Gli anni sessanta e settanta furono caratterizzati da un cospicuo restauro dello storico patrimonio aquilano, principalmente religioso. L'architetto Mario Moretti si occupò di "smantellare" l'apparato barocco post-sisma 1703 di quasi tutte le chiese medievali aquilane, meno il Duomo e Sant'Agostino, per cercare di recuperare l'originalità gotica. Tali interventi a Collemaggio, Santa Giusta, San Silvestro, San Pietro Coppito e a San Domenico destarono proteste per la distruzione della pur originale arte barocca, come soffitti a cassettoni lignei e stucchi.<br />Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], l'opera principale e rappresentativa del segno della ricostruzione sono la ''Cappella delle Vittime del 2009'' e l'''[[Auditorium del Parco]]'', presso il Castello, realizzato da [[Renzo Piano]] nel [[2012]].
 
[[File:Laquila Piazza Palazzo Monumento Gaio Sallustio Crispo0001.jpg|thumb|left|upright|Piazza Palazzo, già Piazza del Municipio, e monumento a Gaio Sallustio Crispo]]
 
=== Musica ===
In città opera il [[Conservatorio Alfredo Casella]],<ref nato come sede staccata del celebre [[Conservatorio Santa Cecilia|Santa Cecilia]] di [[Roma]], ma poi resosi autonomo,name="casella"/> che dal [[1967]] unisce all'attività didattica l'organizzazione di concerti nel territorio. Il conservatorio aveva la sua sede storica di fianco alla basilica [[Santa Maria di Collemaggio]];<ref>{{cita web|url=https://www.rete8.it/cronaca/laquila-il-conservatorio-avra-una-nuova-sede/|accesso=7 gennaio 2021|titolo=L’Aquila, il Conservatorio avrà una nuova sede}}</ref> dopo il terremoto la scuola è stata collocata in una struttura temporanea in Via Francesco Savini.
[[File:Ennio Morricone Cannes 2007.jpg|thumb|upright|[[Ennio Morricone]], cittadino onorario dell'Aquila]]
Da 60 anni è inoltre presente in città la ''Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli'', che nelle sue numerose stagioni ha spesso ospitato concerti di artisti internazionali.
 
Da 75 anni è inoltre presente in città la Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli,<ref name="barattelli">{{cita web|url=https://barattelli.it/la-storia/|accesso=7 gennaio 2021|titolo=La Storia {{!}} Barattelli Concerti}}</ref> diretta anche dal compositore aquilano [[Nicola Costarella]],<ref name="barattelli"/> e che nelle sue numerose stagioni ha spesso ospitato concerti di artisti internazionali.
Operano in città anche i ''Solisti Aquilani'', gruppo cameristico, e l'''Istituzione Sinfonica Abruzzese.''
 
Le altre associazioni musicali del territorio sono la Corale L'Aquila, un coro polifonico a quattro voci,<ref>{{cita web|url=https://barattelli.it/artisti/corale-laquila/|titolo=Corale L'Aquila|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> la [[Corale Novantanove]], interprete di polifonia sacra e profana,<ref>{{cita web|url=http://www.coralenovantanove.it/storia.html|titolo=Corale Novantanove|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> la Schola Cantorum San Sisto, con un repertorio comprendente dagli albori della polifonia sacra e profana a brani rinascimentali,<ref>{{cita web|url=http://www.scholacantorumsansisto.it/|titolo=Schola Cantorum San Sisto|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> Le Cantrici di Euterpe, che si dedicano alla musica antica,<ref>{{cita web|url=http://www.cantricidieuterpe.it/l'associazione.htm|accesso=7 gennaio 2021|titolo=Associazione musicale le Cantrici di Euterpe}}</ref> la [[Corale Gran Sasso]], per voci miste,<ref>{{cita web|url=http://www.coralegransasso.it/info/|titolo=La storia della Corale Gran Sasso|accesso=7 gennaio 2021|dataarchivio=14 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150714215945/http://www.coralegransasso.it/info/|urlmorto=sì}}</ref> e il [[Coro della Portella]], per sole voci maschili, dedicato al canto popolare abruzzese e alpino.<ref>{{cita web|url=https://www.italiacori.it/coro-portella-paganica|titolo=Coro della Portella|accesso=7 gennaio 2021}}</ref>
Le altre associazioni del territorio:
* L'Associazione Musicale "Corale L'Aquila", coro polifonico a quattro voci miste, con esperienza decennale e un repertorio musicale molto vasto e diversificato;
* L'Associazione Musicale [[Corale Novantanove]], interprete di polifonia sacra e profana;
* L'Associazione Musicale "Schola Cantorum San Sisto", con un repertorio dagli albori della polifonia sacra e profana a brani rinascimentali e con oltre trent'anni di attività corale;
* L'insieme vocale aquilano "Le Cantrici di Euterpe" che si dedicano all'esecuzione filologica della musica antica
* Il Coro Cappella Ars Musicalis, per sole voci femminili, con un repertorio classico e tradizionale;
* Il Coro Gran Sasso, per voci miste, con mezzo secolo di attività e con numerosi concerti all'attivo;
* Il [[Coro della Portella]], per sole voci maschili, particolarmente vocato al canto popolare e alpino.
 
Operano in città anche i Solisti Aquilani<ref>{{cita web|url=https://www.solistiaquilani.it/i-solisti-aquilani/la-storia/|titolo=La storia|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> e l'[[Istituzione Sinfonica Abruzzese]].<ref>{{cita web|url=http://www.sinfonicaabruzzese.it/i-s-a/storia|titolo=Storia|accesso=7 gennaio 2021|dataarchivio=9 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210109104742/http://www.sinfonicaabruzzese.it/i-s-a/storia|urlmorto=sì}}</ref>
Auditorium dell'Aquila:
* Auditorium del [[Forte spagnolo|Castello]], Via Benedetto Croce*
* Auditorium della [[Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza|Guardia di Finanza]], Piazza VI Aprile
* Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
* Ridotto del Teatro Comunale
* Auditorium del Parco, Viale delle Medaglie d'oro
* Auditorium "Casella"
<small>*attualmente inagibile</small>
 
=== Letteratura ===
[[File:Sallustio Crispo incisione.jpg|thumb|Sallustio, storico romano]]
Nell'[[86 a.C.]] la città di ''Amiternum'' dette i natali allo storico romano [[Gaio Sallustio Crispo]], che scrisse le opere ''[[De coniuratione Catilinae]]'' e il ''[[Bellum Iugurthinum]]'', in cui in primo piano vengono proposte non più figure nobili della Roma patrizia, ma i cosiddetti ''homini novi'' della classe media. Il periodo inoltre in cui furono scritte le opere fu un epoca di grande trasformazione della Repubblica romana, viste le continue lotte civili dopo la dittatura di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]], e i vari tentativi di [[Catilina]] di entrare con la forza in senato, osteggiato da [[Cicerone]], che difendeva la virtù del ''mos maiorum,'' e la corruzione del senato romano, colpevolmente in ritardo nel suo intervento durante la guerra contro [[Giugurta]] in [[Numidia]]. Seguì a Sallustio, ad Amiterno, la nascita del politico e letterato [[Appio Claudio Cieco]], il famoso costruttore della "[[Via Appia]]". La sua raccolta di massime a carattere moraleggiante e filosofeggiante, le ''Sententiae,'' fu particolarmente apprezzata dal filosofo greco [[Panezio]], nel [[II secolo a.C.]] Secondo un'informazione fornita da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]<ref>''Tusculanae disputationes'', IV, 2, 4.</ref>, Appio risentì dell'influsso filosofico dei pitagorici e dell'commedia nuova greca, per la formulazione delle sue massime di sapienza.
 
Nell'epoca medievale il personaggio letterario aquilano di maggior levatura fu lo storico [[Buccio di Ranallo]], che scrisse una parte del corpus delle ''[[Cronache aquilane]]'': la cronaca, in forma di poema in versi, sulla [[Storia dell'Aquila|storia della città]], L'Aquila, dalla sua fondazione, che ipotizza nel 1254 al 1362, fu scritta, probabilmente a partire dal 1355<ref name="Treccani"/>, in [[quartina (metrica)|quartine]] di 1256 [[verso alessandrino|versi alessandrini]] monorimi intercalati da 21 «vigorosi [[sonetto|sonetti]] politici»<ref name="Treccani">Voce [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL14/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_vol14_008066.xml «BUCCIO di Ranallo»] dal ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana]], Roma (on-line)</ref>, intesi, questi ultimi, alla pacificazione dei contrasti intestini tra le fazioni cittadine. Fu anche autore di una ''Leggenda di Santa Caterina d'Alessandria'', commissionatagli da una compagnia di pietà.
[[File:Anton Ludovico Antinori (Emiciclo).jpg|thumb|left|Testa di Anton Ludovico Antinori, storico dell'Aquila e di Lanciano]]
Seguì nel [[XVIII secolo]] lo storico [[Anton Ludovico Antinori]], vescovo aquilano e lancianese, che si occupò della rielaborazione delle ''Cronache aquilane'', con particolare attenzione ai fatti del [[XV secolo|Quattrocento]].
 
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] fu il patriota e filologo [[Emidio Cappelli]] a rappresentare la cultura cittadina. Si occupò di scrittura in versi, ispirandosi a [[Francesco Petrarca]]. Il suo capolavoro è ''[[La bella di Camarda]]'' (1857), novella sotto forma di poema in versi, che racconta le vicende di una ragazza del borgo aquilano di Camarda, Lucia, amante del soldato Nicandro, costretto a partire per la campagna napoleonica in [[Russia]].
 
Nel nuovo millennio ha raggiunto notorietà nazionale il giornalista e conduttore televisivo [[Bruno Vespa]], il quale nella giovane età si occupò delle vicende aquilane, come la scrittura di un compendio storiografico, e l'opuscolo ''Abruzzo aperto'' (1974) quando fu inaugurata l'[[Autostrada dei Parchi]] da [[Roma]], che attraversa L'Aquila e [[Teramo]]. Dopo il terremoto del 2009, Vespa è tornato a occuparsi della sua città dal punto di vista culturale e promozionale nei suoi progammi televisivi.
 
=== Teatro ===
[[File:L'Aquila 47.jpg|thumb|[[Teatro comunale (L'Aquila)|Teatro Comunale]]]]
La struttura principale teatrale aquilana è il [[teatro comunale (L'Aquila)|teatro comunale]] presso la Basilica di San Bernardino (in origine teatro "Vittorio Emanuele"), realizzato tra il [[1857]] e il [[1872]], seguito dal Ridotto del Teatro comunale, un piccolo foyer attiguo questa struttura, dal moderno "[[Auditorium del Parco]]" di [[Renzo Piano]] del 2012 per ospitare eventi e concerti.
 
L'attività teatrale cittadina si poggia sul [[Teatro Stabile d'Abruzzo]] (TSA), uno dei 18 teatri stabili italiani. Fondato nel [[1963]] da Luciano Fabiani, Errico Centofanti, Giuseppe Giampaola, inizialmente col nome di Teatro Stabile dell'Aquila.
 
Attualmente il TSA è diretto da [[Alessandro Preziosi]]. Le rappresentazioni degli spettacoli ospitati si tengono nel bel Teatro Comunale, struttura costituita da due sale di 600 e 150 posti.
 
Il [[Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo]] (con sede nell'ex chiesa di San Filippo Neri) invece si rivolge particolarmente a un pubblico giovanile e ai ragazzi, con una produzione della propria compagnia e con una stagione teatrale con attori d'avanguardia e comici. L'attività si svolge nel Teatro San Filippo, chiesa riadattata a sala teatrale.
[[File:Auditorium del Parco, L'Aquila, Abruzzo, Italy - panoramio.jpg|thumb|left|Auditorium del Parco]]''<nowiki/>''
Altre istituzioni stabili sono l''<nowiki/>'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana'' (ATAM), che propone una sua stagione e distribuisce spettacoli nelle sale minori delle due regioni, e la ''compagnia TeatroZeta'', dal [[2011]] riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia di produzione. In Piazza San Marco ha sede, invece, il Teatro Sant'Agostino, spazio amatoriale spesso a ingresso libero in cui opera spesso la Retrobottega dei Guitti, associazione teatrale interamente formata da studenti universitari. Questo teatro, anch'esso ricavato da una chiesa sconsacrata, è stato fortemente colpito nel terremoto del 2009, e parte di esso è caduto sulla [[Prefettura (Italia)|Prefettura]], causandone la distruzione.
 
Si ricordano infine ulteriori compagnie teatrali la compagnia "Il Draghetto", il Teatro Dedalus e "Il piccolo resto".
 
Teatri dell'Aquila:
* Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
* Teatro Sant'Agostino, Piazza San Marco*
* Teatro San Filippo, Via Cavour*
* Ridotto del Teatro Comunale
* Gran TeatroZeta Parco delle Arti, Via Rodolfo Volpe
<small>*attualmente inagibile</small>
 
=== Cinema ===
La città dell'Aquila è appara protagonista nella pellicola ''[[La roccia incantata]]'' (1950) di [[Giulio Morelli]], con [[Dina Sassoli]], tratta da un soggetto di [[Cesare Zavattini]]. I luoghi delle riprese e dell'ambientazione sono stati il centro, di cui sono visibili la Piazza del Duomo, il corso Vittorio Emanuele (portici del Convitto Nazionale), la fontana delle 99 cannelle, la scalinata monumentale di San Bernardino, alcune chiese (Santa Maria Paganica e San Silvestro), e il sagrato di Santa Maria di Collemaggio; mentre altri luoghi sono stati il santuario della Madonna di Roio, [[Campo Imperatore]] e [[Assergi]], il paese della protagonista della storia, di cui sono stati girate ampie panoramiche del centro, e della piazza principale con la chiesa dell'Assunta.
 
Altri film girati a L'Aquila e dintorni sono stati ''[[L'orizzonte degli eventi]]'' (2005) di [[Daniele Vicari]] con [[Valerio Mastandrea]], girato e ambientato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ''[[L'amore non basta]]'' (2007), in parte girato a L'Aquila, e poi dopo ilo terremoto del 2009 i documentari ''[[Draquila - L'Italia che trema]]'' (2010) di e con [[Sabina Guzzanti]] e ''Il giorno della Shoah'' (2009) di Pasquale Squitieri con [[Giorgio Albertazzi]]. Nel 2019 esce per la [[Rai]] la serie tv ''[[L'Aquila - Grandi speranze]]'' per la regia di [[Marco Risi]], che narra le vicende di alcune famiglie aquilane colpite dal terremoto del 2009.
 
Il primo evento dedicato al cinema in città fu il ''Cineforum Primo Piano'', fondato da [[Gabriele Lucci]] a metà degli [[anni 1970|anni settanta]]. Nel [[1981]], sempre per opera di Lucci, nacque l'''Istituto Cinematografico dell'Aquila'', ente stabile di produzione e diffusione della cultura cinematografica in Italia e all'estero.
 
Con la manifestazione "''Una Città in Cinema''", per anni grandi professionisti del cinema mondiale hanno portato la loro esperienza e le loro abilità all'Aquila, radunandosi nella kermesse incentrata sull'aspetto tecnico del cinema. Contando su tali esperienze, nei primi [[anni 1990|anni novanta]], Gabriele Lucci ha promosso la fondazione dell'''Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine'', scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.[[File:Rocca Calascio -Castello- 2015 by-RaBoe 072.jpg|thumb|Rocca Calascio, usata come set di ''[[Ladyhawke]]'' (1985)]]
L'Istituto Cinematografico, chiamato "''La Lanterna Magica''", custodisce inoltre un prezioso fondo culturale, la "''Cineteca dell'Aquila''", con un patrimonio di circa 1.500 pellicole, talune copie uniche o assai rare, richieste dai festival di tutto il mondo, dagli Istituti Italiani di Cultura, da enti e associazioni che operano in campo culturale nel settore cinematografico. È attiva presso l'ente anche una mediateca, con 15.000 titoli tra video, libri, pubblicazioni e riviste in campo cinematografico, con un servizio in convenzione regionale che mediamente raggiunge i 500 prestiti al giorno. Il 21 dicembre l'Istituto Cinematografico propone l'iniziativa ''Notte Noir'', un programma di eventi nella notte più lunga dell'anno.
 
Le due istituzioni citate hanno sede nel Palazzo dell'Immagine, nel Parco di Collemaggio, e costituiscono un vero e proprio centro dell'immagine multimediale e audiovisiva. Nel complesso è inoltre insediata l'''Abruzzo Film Commission'', ente fondato dal Comune dell'Aquila e dalle più importanti istituzioni stabili cittadine, per la promozione dell'Abruzzo, dei suoi centri storici, del suo patrimonio ambientale e delle sue valenze naturali, come set per le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie.
 
Molti, infatti, sono stati i film girati nell'aquilano, fra le sue montagne e i numerosi borghi di rilevante interesse architettonico come [[Santo Stefano di Sessanio]], [[Capestrano]], [[Castelvecchio Calvisio]], [[Castel del Monte]], [[Bominaco]] e [[Fontecchio]]: nel castello di [[Rocca Calascio]], il più alto d'Italia, fu girato ad esempio negli [[Anni 1980|anni ottanta]] il film ''[[Ladyhawke]]'', con [[Rutger Hauer]], [[Michelle Pfeiffer]], [[Matthew Broderick]] e [[Loris Loddi]] mentre, più recentemente, nella piana di [[Campo Imperatore]] sono state girate alcune scene del [[blockbuster (intrattenimento)|blockbuster]] italiano ''[[Così è la vita (film 1998)|Così è la vita]]'', con [[Aldo, Giovanni e Giacomo]] e [[Marina Massironi]], e tra [[Castel del Monte]] e [[Castelvecchio Calvisio]] il film ''[[The American (film 2010)|The American]]'', con [[George Clooney]] e [[Grant Heslov]]. Sempre a Campo Imperatore, negli [[Anni 1980|anni sessanta]] fu girato il film di [[Pietro Germi]] ''[[Serafino (film)|Serafino]]'' con [[Adriano Celentano]].
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina aquilana|Cucina abruzzese}}
[[File:Torrone aquilano a pezzetti.jpg|miniatura|sinistra|Il [[torrone Nurzia|torrone aquilano]]]]
[[File:Antipasto 01 (RaBoe).jpg|Antipasto tipico|thumb]]
La tradizione gastronomica aquilana è molto legata alla [[cucina (attività)|cucina]] di montagna e alla tradizione culinaria abruzzese.
 
L'intingolo all'aquilana è un antipasto tipico della città ed è un miscuglio di midollo di bue con zafferano abruzzese, uova, panna da cucina e burro. I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di [[pasta]] tipici dell'Abruzzo come igli "[[Spaghetti alla chitarra|maccheronispaghetti alla chitarra]]",<ref>{{Cita web|url=http://www.globeholidays.net/Europe/Italy/Abruzzo/Laquila/Abruzzo_Spaghetti_alla_Chitarra.htm/|titolo=Spaghetti alla chitarra aquilani|accesso=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170410215823/http://www.globeholidays.net/Europe/Italy/Abruzzo/Laquila/Abruzzo_Spaghetti_alla_Chitarra.htm/|urlmorto=no}}</ref>, i [[ravioli]], le "fregnacce" (pasta sfoglia tagliata malein modo irregolare), accompagnati da sughi della tradizione in genere a base di [[salsa di pomodoro]] econ carne di [[Ovis aries|agnello]] o conda brodi vegetali o di [[Gallus gallus domesticus|pollo]]. Tipico primo piatto dell'area dell'aquilano sono gli "anellini alla pecoraia"pecorara, una pasta a forma di anello servita con una salsa di pomodoro e vegetali vari a cui si aggiunge la [[ricotta]] di [[pecora]]. Eredità della cucina povera sono i piatti a base di [[legumi]] come le "sagne" servite con [[ceci]] o [[fagioli]] oppure le [[lenticchie]] e le [[patata (alimento)|patate]]. Un secondo tipico aquilano è la [[pecora alla cottora]], ma sono anche diffusi, come nel resto della regione, gli [[arrosticini]].<ref name="cucina aquilana"/>
 
La zona di [[Navelli]], ai margini della [[conca aquilana]], è inoltre famosa sin dal [[Medioevo]] per la produzione di un'eccellente qualità di [[Crocus sativus|zafferano]], importato dagli spagnoli nel XVI secolo,<ref>{{Cita web |url=http://www.zafferanodop.it/storia-zafferano.asp |titolo=Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell'Aquila: storia dello zafferano |accesso=10 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170410220648/http://www.zafferanodop.it/storia-zafferano.asp |urlmorto=no }}</ref> che ha ottenuto la certificazione [[Denominazione di origine protetta|DOP]].
Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono legate alla tradizione pastorale dell'Abruzzo: quindi sono molto usate le carni ovine. Ricetta tipica aquilana è quella della [[pecora alla cottora]]. Non mancano, ovviamente, gli [[arrosticini]], peraltro diffusi anche nel resto della regione.
 
In città c'è anche un'importante produzione di [[torrone|torroni]], in particolare il [[torrone Nurzia]], e delle tipiche [[ferratelle]], dolci fatti con stampi in metallo dal tipico disegno a rombi in rilievo, entrambi con riconoscimento [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]],<ref>{{Cita web|url=http://www.arssa.abruzzo.it/index.php?option=content&task=view&id=226&Itemid=203|titolo=Elenco Schede dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali dell'Abruzzo|accesso=5 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080322082521/http://www.arssa.abruzzo.it/index.php?option=content&task=view&id=226&Itemid=203|urlmorto=sì}}</ref> oltre ad una produzione tradizionale di [[genziana]] e [[nocino]].<ref name="cucina aquilana">{{Cita web |url=http://www.correrenelverde.com/cucina/cucinetipiche/cucinaaquilana.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=10 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160331124047/http://www.correrenelverde.com/cucina/cucinetipiche/cucinaaquilana.htm |urlmorto=no }}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2021/06/24/nocino-tra-i-riti-della-notte-di-san-giovanni-la-ricetta-artigianale-di-dolci-aveja/|accesso=30 giugno 2021|titolo=Nocino, tra i riti della Notte di San Giovanni: la ricetta artigianale di Dolci Aveja}}</ref>
La zona di [[Navelli]], ai margini della conca aquilana, è inoltre famosa sin dal Medioevo per la produzione di una eccellente qualità di [[Crocus sativus|zafferano]], importato dagli spagnoli nel XVI secolo<ref>[http://www.zafferanodop.it/storia-zafferano.asp Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell'Aquila: storia dello zafferano]</ref>, che ha ottenuto recentemente la certificazione [[Denominazione di origine protetta|DOP]].
 
Rinomata anche per la produzione dolciaria di [[torrone|torroni]] (qui hanno sede numerose aziende storiche del settore) e delle tipiche [[Ferratelle]] dolci fatti con stampi in metallo dal tipico disegno a rombi in rilievo.
 
I prodotti tipici locali e del circondario aquilano, anticamente legati all'[[agricoltura]], all'[[allevamento]], alla [[pastorizia]] delle zone limitrofe, che tutt'oggi in parte sopravvivono, sono<ref>http://www.correrenelverde.com/cucina/cucinetipiche/cucinaaquilana.htm</ref>:
 
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* [[Antipasto|Antipasti]]:
** [[Prosciutto crudo]], [[insaccati]], [[Guanciale di maiale|guanciale]]
** [[Ricotta]], [[formaggio]] di mucca e [[pecorino]]
** [[Panonta]] e zampanella
* [[Primo piatto|Primi piatti]]:
** [[Lasagne (gastronomia)|Lasagne]], [[fettuccine]], [[gnocchi]] e [[polenta]]
* [[Secondo piatto|Secondi]] e [[Contorno|contorni]]:
** [[Arrosticini]], [[pecora alla cottora]], [[Ovis aries|agnello]], [[spezzatino]] di [[cinghiale]]
** [[Patata (alimento)|Patate]], [[pannocchia|pannocchie]] e [[ortaggi]]
** [[Ceci]], [[fagiolo|fagioli]] e [[lenticchie]]
** [[Funghi]] e [[tartufo nero]]
* [[Frutta]], [[Dolce (cucina)|dolci]], [[liquore|liquori]]
** [[Noce (botanica)|Noci]], [[Mandorla|mandorle]], [[mela|mele]], [[Rubus ulmifolius|more]], [[ciliegia|ciliegie]] e [[Castagna|castagne]]
** [[Ferratelle]], [[ciambellone]], [[crostata]], [[zeppole]] e [[torrone aquilano]]
** Liquore di [[genziana]] e [[nocino]]
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=== Eventi ===
Gli eventi che si tengono all'Aquila sono:
*Festival della Partecipazione: si tiene dal 17 al 10 luglio nell'Auditorium di Renzo Piano, con conferenze, interviste, concerti, spettacoli vari.
*la Future Web Conference: si tiene tutti gli anni tra maggio e giugno,<ref>{{cita web|url=http://www.fwc.it|titolo=Sito ufficiale|accesso=16 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180712222629/http://www.fwc.it/|urlmorto=no}}</ref> un evento gratuito di un giorno in cui vengono presentate le ultime novità nello sviluppo delle tecnologie per il [[web]].
*Mercato Europeo: si tiene in Piazza Duomo dal 18 al 20 maggio, con varie esposizioni internazionali.
*L'Aquila Jazz: si tiene nei primi giorni di settembre nel centro storico, oppure nel piazzale della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|basilica di Collemaggio]], con serate di concerti che vedono impegnati artisti internazionali.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=3&id_cat=0&id_doc=3903&id_sez_ori=0&template_ori=1&&gtp=1|accesso=16 luglio 2021|titolo="Il Jazz italiano per L'Aquila", il programma completo}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=19&id_doc=748&id_sez_ori=&template_ori=2|accesso=16 luglio 2021|titolo=Il Jazz italiano per le terre del sisma e la riapertura di palazzo Ardinghelli, sede del Maxxi: le modifiche alla viabilità}}</ref>
*Marzo in Rosa, rassegna di 9 eventi che includono convegni, dibattiti, spettacoli teatrali e musicali, incontri ed eventi istituzionali, dedicati alla figura femminile, i suoi diritti e le sue conquiste<ref>{{cita web|url=https://www.laquilablog.it/nove-appuntamenti-per-marzo-in-rosa/ |titolo=Nove appuntamenti per Marzo in Rosa}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.comune.laquila.it/archivio3_notizie_0_10459.html|titolo=Marzo in Rosa: presentato cartellone della terza edizione}}</ref>.
* Festival delle città del Medioevo, un evento di divulgazione storica che riunisce studiosi di fama internazionale, giornalisti, scrittori e artisti per raccontare la storia delle città e la loro evoluzione<ref>{{cita web|url=https://www.raicultura.it/raicultura/eventi/Festival-delle-citta-del-Medioevo-677ce0f4-8f2e-4a86-9d46-0006ac0dc0b7.html |titolo=Festival delle città del Medioevo 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=http://univaq.it/section.php?id=2290 |titolo=Festival delle città del Medioevo}}</ref>.
* Street Science, settimana di eventi dedicati alla divulgazione e alla diffusione della cultura scientifica promossa dall'[[Università degli Studi dell'Aquila]] che si tiene tra settembre ed ottobre<ref>{{cita web|url=https://www.univaq.it/section.php?id=1841|titolo=UnivAQ Street Science: la Ricerca al Centro}}
</ref><ref>{{cita web|url=https://www.streetscience.it/|titolo=Sito ufficiale}}
</ref>
* Cantieri dell'Immaginario, festival di teatro, musica e danza che si tiene tra luglio ed agosto, prevalentemente nel teatro all'aperto che viene allestito lungo la scalinata monumentale della [[Basilica di San Bernardino]]<ref>{{cita web|url=https://www.cantieriimmaginario.it/|titolo=Sito ufficiale}}
</ref><ref>{{cita web |url=https://www.ilcapoluogo.it/2025/04/24/cantieri-dellimmaginario-2025-il-programma-e-come-prenotare/ |titolo=Cantieri dell'Immaginario 2025 - Il programma e come prenotare}}</ref>.
* [[Perdonanza Celestiniana]], evento storico-religioso che si tiene alla fine di Agosto, generalmente tra il 23 ed il 29 agosto di ogni anno, nel piazzale della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|basilica di Collemaggio]]<ref>{{cita web |url=https://perdonanza-celestiniana.it/|titolo=Sito ufficiale}}</ref>.
* Drive Experience Day: evento annuale che si svolge all'[[Aeroporto di L'Aquila-Parchi|Aeroporto dei Parchi]], generalmente a settembre, ad opera del famoso test driver, scrittore, conduttore televisivo e divulgatore Davide Cironi e del suo team, che unisce migliaia di appassionati di auto d'epoca e sportive in uno dei raduni più importanti d'Italia al quale partecipano auto di notevole pregio e rarità.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Urbanistica dell'Aquila|Stradario dell'Aquila}}
[[File:L'Aquila 1575.jpg|miniatura|verticale|Pianta dell'Aquila nel 1575<ref>{{Cita|Pico Fonticulano}}.</ref>]]
;Il centro storico
[[File:LMura dell'Aquila aero01.JPG|thumbminiatura|upright=1.5sinistra|Veduta aerea della periferia orientale[[Mura dell'Aquila#Porta (ilLeoni|Porta ''Torrione'')Leoni]]]]
L'Aquila è città a fondazione quadrata con due strade che si incrociano perpendicolarmente. Le due strade principali sono ''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'' (che porta a ''Piazza Duomo'') e ''Corso Umberto I'', che diventa poi ''Via San Bernardino'', in direzione della [[Basilica di San Bernardino]]. Il punto di incontro di queste due vie principali viene chiamato dagli aquilani ''i [[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]''. Il centro storico, posto su un colle rialzato rispetto alla [[conca aquilana|conca circostante]], si presenta compatto, interamente racchiusa entro la cinta muraria medievale che si conserva quasi interamente intatta e con alcuni vuoti ben localizzati proprio a ridosso delle mura. Le principali porte di accesso al nucleo storico della Città sono Porta Napoli, Porta Castello, Porta Roma e Porta San Sebastiano.
 
Fondata nella prima metà del [[XIII secolo]], la città si compose immediatamente dei cosiddetti ''Quattro [[Quarti dell'Aquila]]'', ossia il San Giorgio, il Santa Maria Paganica, il San Pietro Coppito e il San Giovanni d'Amiterno. Per molti secoli sia le chiese che i palazzi nobili ebbero il destino legato a dei borghi del circondario, detti "castelli", i cui signori costruirono la città, come il rione San Pietro per il borgo di [[Coppito]], il rione Santa Maria legato a [[Paganica]], il piccolo centro con la chiesa del Carmine legato ad [[Assergi]], il Borgo Rivera legato prima a [[Lucoli]] e poi ai signori De Rivera, e così via. In seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703]] gran parte della città medievale andò distrutta, e furono progettati, assieme ai nuovi palazzi, i principali assi viari, gli attuali corso Vittorio Emanuele II e corso Umberto I.
 
;Il decreto "[[Grande Aquila]]"
La prima rottura del perimetro storico della città avvenne nel [[1927]], con la realizzazione, durante il [[fascismo]], dell'area degli impianti sportivi di ''Viale Gran Sasso'' in località [[Assergi]]. Ci fu inoltre l'approvazione del Regio Decreto ''Grande Aquila'', con l'abolizione dello status di comune autonomo per otto località: [[Lucoli]] (diventato nuovamente comune nel '47), [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], [[Roio]], [[Arischia]], [[Camarda]], [[Paganica]], [[Preturo]] e [[Sassa]]. Con tale decreto inoltre fu abolito il [[Circondario di Aquila degli Abruzzi|Circondario di Aquila]], confluito nella [[provincia dell'Aquila]], con la perdita del territorio dell'ex [[Circondario di Cittaducale]], passato dall'[[Abruzzo]] al [[Lazio]], alla neo costituita [[provincia di Rieti]].
 
L'Aquila è una [[città di fondazione]]. Il [[centro storico dell'Aquila|centro storico]] possiede due strade principali: [[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]] (direzione nord-sud, che porta a [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]) e Corso Principe Umberto, che diventa poi Via San Bernardino (direzione est-ovest, che porta all'[[Basilica di San Bernardino|omonima basilica]]).<ref name="aquilaterremotata"/> L'incrocio tra queste due vie sono i [[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]].<ref name="aquilaterremotata"/> Il centro storico è delimitato dalle [[Mura dell'Aquila|mura cittadine]],<ref name="aquilaterremotata"/> risalenti al XIII e al XIV secolo, nelle quali si aprono diverse porte; le principali sono [[Mura dell'Aquila#Porta Paganica|Porta Paganica]] a nord, [[Mura dell'Aquila#Porta Rivera|Porta Rivera]] a sud, [[Mura dell'Aquila#Porta Bazzano|Porta Bazzano]] ad est e [[Mura dell'Aquila#Porta Barete|Porta Barete]] ad ovest.<ref name="treccani2"/><ref name="ReferenceC"/>
;Sviluppo moderno dei nuovi quartieri
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-044.jpg|thumb|upright=1.2|La [[Fontana Luminosa]] all'ingresso del ''Quarto Santa Maria'' (Piazza Battaglione degli Alpini)]]
L'espansione urbanistica si è sviluppata prevalentemente nel dopoguerra, soprattutto negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] in seguito all'apertura della [[Autostrada A24 (Italia)|tratta autostradale]] per [[Roma]], e si è concentrata nella parte nord-occidentale della città (Pettino), portando in pochi anni alla saturazione della porzione urbana racchiusa dalla stessa [[Autostrada A24 (Italia)|autostrada]]. Lo sviluppo successivo è avvenuto in modo centrifugo a partire dal nucleo storico e ha interessato tutte le direzioni fatta eccezione per la parte sud-occidentale della città, dove scorre l'[[Aterno]].
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]], in particolare dopo l'apertura della [[Autostrada A24 (Italia)|A24]], che collega la città con [[Roma]], L'Aquila conobbe un'importante espansione urbanistica, soprattutto nella periferia ovest del capoluogo, l'odierna [[Pettino (L'Aquila)|Pettino]], e successivamente intorno al centro storico.<ref name="aquilaterremotata"/> I nuovi quartieri furono il Torrione, presso il [[Forte spagnolo]] e [[Torretta (L'Aquila)|Torretta]], nei pressi del cimitero comunale.
I nuovo rioni costituiti furono il ''Torrione'', presso il [[Forte spagnolo]], il cui nome proviene da una costruzione medievale alle porte del quartiere. Il secondo quartiere maggiore fu l'agglomerato di ''Torretta'', presso il cimitero comunale e lo stadio Fattori, sorto dall'area del [[tratturo L'Aquila-Foggia]] di località Sant'Elia. L'ultimo grande nucleo urbano costituito, fu l'area urbana di Pettini-Pile-San Sisto, legata all'espansione della frazione [[Coppito]]. Ai piedi del Monteluco di Roio, venne costruita nel [[1964]] l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]].<br />A [[Preturo]] fu costruito lo scalo aeroportuale aquilano, l'[[Aeroporto dell'Aquila-Preturo]].
[[File:L'Aquila centro.JPG|thumb|left|Veduta aerea del centro dell'Aquila|214x214px]]
 
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], diverse zone quali Coppito, Sant'Elia, Sassa e Paganica furono individuate dal piano d'emergenza come terreno per la costruzione di nuove abitazioni con la collaborazione del [[Terremoto dell'Aquila del 2009#Progetto C.A.S.E.|Progetto C.A.S.E.]].<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/web/guest/pagine-servizio/dettaglio-approfondimenti/-/asset_publisher/default/content/le-vostre-domande-sul-progetto-c-a-s-e-|accesso=2021-0104|titolo=Dettaglio Approfondimenti - Le vostre domande sul Progetto C.A.S.E.|dataarchivio=7 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210107193450/http://www.protezionecivile.gov.it/web/guest/pagine-servizio/dettaglio-approfondimenti/-/asset_publisher/default/content/le-vostre-domande-sul-progetto-c-a-s-e-|urlmorto=sì}}</ref>
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], la zona di Pettino e Preturo furono individuate dal piano d'emergenza come terreno fertile per la ricostruzione di un nuovo centro, con la collaborazione del Progetto C.A.S.E. La nuova zona Peep aquilana dunque si è sviluppata nel territorio di Pettino, con l'apertura di numerosi alberghi, centri commerciali e l'inaugurazione del nuovo Ospedale San Salvatore.
La struttura urbanistica dell'Aquila consta oggi su di un centro storico, una periferia compatta nelle immediate vicinanze del centro storico comprendente i quartieri ''Pettino'', ''Santa Barbara'', ''Strinella'', ''Torrione'' e una periferia semicompatta presente soprattutto nell'area nord-occidentale della città e comprendente i quartieri di ''Coppito'', ''Pile'', ''Sant'Antonio'', ''Torretta''. Il resto del territorio comunale presenta numerosissimi borghi e [[frazioni dell'Aquila|frazioni]] disseminati in maniera non omogenea nell'hinterland aquilano.
 
=== Suddivisioni storiche ===
{{vedi anche|Quarti dell'Aquila}}
{{Collage|CoA Quarto di San Pietro.svg|CoA Quarto di Santa Maria.svg|CoA Quarto di Santa Giusta.svg|CoA Quarto di San Marciano.svg|220|right|I quattro stemmi così come appaiono collocati nel gonfalone (in senso orario a partire dall'angolo in alto a sinistra: San Pietro, Santa Maria, San Marciano, Santa Giusta)}}
[[File:LAquila1703.jpg|thumb|L'Aquila nel [[1703]]]]
LegataI alleQuarti sono la suddivisione del centro vicendestorico che portaronorisale alla [[StoriaFondazione dell'Aquila#L'Aquila, città nuova|fondazione dell'Aquila]], è la suddivisione della città in quattro [[Quarti dell'Aquila|Quarti]]. facentiOgni ognunoQuarto fa riferimento a unal castello diche riferimento.l'ha Ognifondato [[Quarti dell'Aquila|Quarto]]ed è caratterizzato da una sua bandiera, da uno stemma in scudetto sannitico e da un colore.<ref>{{cita web|url=http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/quarti-dell-aquila.html|titolo=I quarti dell'Aquila|accesso=5 gennaio 2021|dataarchivio=7 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210107100818/http://www.perdonanza-celestiniana.it/it/quarti-dell-aquila.html|urlmorto=sì}}</ref> Essi sono:
* il [[quarto di Santa Giusta]] (o di San Giorgio), rappresentato dalla chiesa capoquarto di [[Chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]] e attraversato da [[Costa Masciarelli]], corso Federico II e Porta Bazzano. Il percorso si snoda fuori le mura, lungo la villa comunale e sul viale di Collemaggio;
[[File:Costa masciarelli.JPG|thumb|[[Costa Masciarelli]] del quarto San Giorgio]]
* '''il [[Quarti dell'Aquila#Quartoquarto di San Giorgio|QuartoGiovanni]] (o di San Giorgio]]'''Marciano), oche dicomprende ''Santapiazza Giusta''Duomo, rappresentatola zona dalladella chiesa capoquarto di [[Chiesa di SantaSan GiustaMarciano (L'Aquila)|SantaSan GiustaMarciano]], attraversato da Costa Masciarelli, corso Federico II e Portail Bazzano.costolone Ildi percorsoColle siSan snoda fuori le muraGiovanni, lungoche laporta villaa comunale[[Borgo eRivera]], sul viale di Collemaggio. Il fulcro centrale ècon la [[Piazzafontana deldelle Duomo99 (L'Aquila)|Piazza Duomocannelle]].;
* il [[quarto di Santa Maria]], il quarto più grande della città, che si snoda dal [[Forte spagnolo]] a Piazza Duomo, lungo corso Vittorio Emanuele, abbracciando anche la zona di San Bernardino e corso Principe Umberto, giungendo nella piazza della chiesa capoquarto di [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] e nella zona di [[San Silvestro]];
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giovanni|Quarto di San Giovanni]]''', o di ''San Marciano'', comprende la piazza Duomo, la zona della chiesa capoquarto di [[Chiesa di San Marciano|San Marciano]], e il costolone di Colle San Giovanni, che porta a Borgo Rivera, con la fontana delle 99 cannelle.
* il [[quarto di San Pietro]], che comprende via Roma e la sede dell'Arcivescovado presso il complesso parrocchiale di san Domenico. La chiesa capoquarto è quella di [[Chiesa di San Pietro a Coppito|San Pietro a Coppito]].
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di Santa Maria|Quarto di Santa Maria]]''', è il quarto più grande della città, che si snoda dal [[Forte spagnolo]] a Piazza Duomo, lungo il corso Vittorio Emanuele, abbracciando anche la zona di San Bernardino, e il corso Umberto, giungendo in piazza della chiesa capoquarto di Santa Maria Paganica, e nella zona di [[San Silvestro]].
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Pietro|Quarto di San Pietro]]''', comprende via Roma e la sede dell'Arcivescovado presso il complesso parrocchiale di [[San Domenico]]. La chiesa capoquarto è quella di San Pietro Coppito.
 
=== Suddivisioni amministrative ===
Il territorio del Comune dellL'Aquila, uno dei più estesi d'Italia, è suddivisosuddivisa in 12 [[circoscrizioneCircoscrizione di decentramento comunale|consigli territoriali di partecipazione]]<ref, name="ctp"/>ognuno ognuna delledei quali eleggeè retto da un ''Presidente'' e da un proprio ''Consiglio'':<ref>{{cita web|url=https://trasparenza.comune.laquila.it/moduli/downloadFile.php?file=oggetto_regolamenti/15851010311O__ORegolamento.pdf|titolo=Comune dell'Aquila, Regolamento dei Consigli Territorialiterritoriali di Partecipazionepartecipazione|accesso=15 dicembre 2020}}</ref>.
 
{{div col}}
* '''I''' - [[L'Aquila Centro]]
* '''II''' - [[Roio]]
* '''III''' - [[Sassa]]
* '''IV''' - [[Preturo]]
* '''V''' - [[Coppito-Pettino]]
* '''VI''' - [[Arischia]]
* '''VII''' - [[Torrione (L'Aquila)|Torrione]]
* '''VIII''' - [[S. Barbara-Pile]]
* '''IX''' - [[Camarda]]
* '''X''' - [[Paganica]]
* '''XI''' - [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]]
* '''XII''' - [[Pianola (L'Aquila)|Pianola]]
{{div col end}}
 
=== Frazioni ===
{{vedi anche|Frazioni dell'Aquila}}
[[File:ChiesaL'Aquila Parrocchiale- difrazione Paganica - chiesa di Santa Maria Assunta.jpg|thumbminiatura|Piazza Umberto I a [[Paganica]]]]
La città possiede numerose frazioni, sparse nel suo vasto territorio comunale, tra cui i comuni soppressi nel 1927 di [[Arischia]], [[Camarda]], [[Paganica]], [[Preturo]] e [[Sassa]], mentre [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]] e [[Roio]] sono considerabili come località comprendenti più frazioni.
La città possiede 59 frazioni, che abbracciano un territorio molto vasto, 6 delle quali un tempo, fino al decreto del [[1927]], comuni autonomi. È il caso di [[Arischia]], [[Camarda]], [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], [[Paganica]], [[Roio Piano]], [[Preturo]] e [[Sassa]]. Anche [[Lucoli]] fu inclusa, ma nel 1947 riacquistò il titolo di comune. Le frazioni aquilane, per organizzazione amministrativa e territoriale, sono suddivise nei quattro Quarti principali del centro. Le più popolose sono [[Pettino (L'Aquila)|Pettino]], presso la zona moderna dell'ospedale "San Salvatore", [[Paganica]], con oltre 5.000 abitanti, [[Roio]], centro importante per la sede distaccata della Facoltà di Ingegneria dell'Università, Bagno Grande, comprendente vari borghi vicini l'un l'altro, con un sito archeologico romano dell'antica ''Forcona'', [[Preturo]], altro centro dislocato in vari borghi, dove è stato costruito l'Aeroporto dei Parchi, e Sassa. Secondo nucleo industriale della città è presente in contrada [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]],.
Il centro di [[Assergi]] è molto frequentato per la vicinanza al parco di [[Campo Imperatore]] e agli impianti sciistici, mentre San Vittorino è nota per la presenza del sito archeologico di ''[[Amiternum]]'', il nucleo romano originario dell'Aquila.
 
L'elenco propone le frazioni maggiori.
{{Div col|cols="}}
'''L'Aquila Nord'''
* [[Aragno]]
* [[Collebrincioni]]
* [[Assergi]]
* [[Camarda]]
* Fonte Cerreto
* San Pietro della Ienca
'''L'Aquila Est'''
* [[Paganica]]
* [[Pescomaggiore]]
* [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]
* [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]]
* [[San Gregorio (L'Aquila)|San Gregorio]]
* [[Onna]]
* [[Monticchio (L'Aquila)|Monticchio]]
* Palombara di Bagno
* [[Sant'Elia (L'Aquila)|Sant'Elia]]
'''L'Aquila Sud'''
* [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]] (Civita di Bagno, Bagno Grande-Piccolo, Vallesindola)
* [[Roio]] (Poggio, Colle, Roio Piano)
* Collefracido
'''L'Aquila Ovest'''
* [[Pettino (L'Aquila)|Pettino]]-Pile
* [[Coppito]]
* [[Sassa]] (Colle, Pagliare, Collemare, Poggio Santa Maria)
* Civitatomassa
* [[Arischia]]
* Rocca Santo Stefano
* [[Preturo]] (Cese, Colle, Scalo)
* [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]
* Cermone
{{Div col end}}
 
== Economia ==
{{vedi anche|Economia dell'Abruzzo}}Nella seconda metà del XX secolo L'Aquila, come il resto della regione, passò da un'economia tradizionalmente agricola allo sviluppo del commercio e del turismo, soprattutto invernale. Grazie alla presenza di numerosi enti e al ruolo amministrativo che la città ricopre, è particolarmente sviluppato il settore pubblico. A partire dalla metà degli anni 2000 e poi a seguito del terremoto del 2009 la città subì un deciso impulso alla modernizzazione, specie nelle periferie ovest ed est, con realizzazione di [[centro commerciale|centri commerciali]], strade a scorrimento veloce e i nuovi nuclei abitativi temporanei post emergenza. Tali nuove sistemazioni urbanistiche provocarono numerose critiche da parte della cittadinanza: i nuovi nuclei abitativi, sorti per lo più in zone periferiche o interamente agricole della città, sono spesso privi di tutti i servizi che caratterizzavano la precedente vita cittadina dei residenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/05/italia/centro-deserto-new-town-in-rovina-e-laquila-resta-una-citt-fantasma-F5X0gVBfsRU8gZKVdBJvuK/pagina.html|titolo=Centro deserto, new town in rovina. Sei anni dopo il terremoto L’Aquila è una città fantasma|sito=LaStampa.it|lingua=IT|accesso=11 marzo 2019}}</ref>
{{vedi anche|Economia dell'Abruzzo}}
[[File:Palazzo regione abruzzo.JPG|thumb|upright=1.5|[[Palazzo Silone|Palazzo Ignazio Silone]], sede della [[Abruzzo|Regione Abruzzo]] ]]
Nella seconda metà del [[XX secolo]] L'Aquila, come il resto della regione, è passata da un'economia tradizionalmente agricola allo sviluppo del commercio e del turismo, soprattutto invernale. Grazie alla presenza di numerosi enti e al ruolo amministrativo che la città ricopre, è particolarmente sviluppato il settore pubblico. A partire dalla metà degli anni [[2000]] e poi a seguito del terremoto del [[2009]] la città ha subito un deciso impulso alla modernizzazione, specie nelle periferie ovest ed est, con realizzazione di [[centro commerciale|centri commerciali]], strade a scorrimento veloce ed i nuovi nuclei abitativi temporanei post emergenza. Tali nuove sistemazioni urbanistiche hanno provocato numerose critiche della cittadinanza: i nuovi nuclei abitativi, sorti per lo più in zone periferiche o interamente agricole della città sono spesso privi di tutti i servizi che caratterizzavano la precedente vita cittadina dei residenti, che come nuovo punto di riferimento quotidiano hanno potuto rivolgersi solo ai centri commerciali, acuendo nella popolazione il senso di perdita, non solo materiale ma anche delle precedenti convenzioni sociali<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/l-aquila-ecco-la-citt%C3%A0-fantasma-le-vie-spettrali-le-piazze-vuote-1.707952|titolo=L'Aquila, ecco la città fantasma le vie spettrali, le piazze vuote|autore=di S, ro Marinacci 06 aprile 2011|sito=Il Centro|accesso=11 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/05/italia/centro-deserto-new-town-in-rovina-e-laquila-resta-una-citt-fantasma-F5X0gVBfsRU8gZKVdBJvuK/pagina.html|titolo=Centro deserto, new town in rovina. Sei anni dopo il terremoto L’Aquila è una città fantasma|sito=LaStampa.it|lingua=IT|accesso=11 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://cafebabel.com/it/article/laquila-post-terremoto-una-citta-destinata-a-morire-5ae005c3f723b35a145df764/|titolo=L'Aquila post-terremoto: una città destinata a morire?|autore=Il Caffè Geopolitico|sito=Cafébabel|accesso=11 marzo 2019}}</ref>.
 
=== IndustrieIndustria ===
L'Aquila fu sede di un polo industriale ed elettronico che nel momento del suo massimo sviluppo, durante gli [[anni 1970|anni settanta]], con la sola [[Italtel]] ha dato lavoro a {{formatnum:5000}} dipendenti (la metà circa donne).<ref>{{Cita web|url = https://www.ilcapoluogo.it/2017/03/08/donne-in-fabbrica-luisa-racconta-litaltel/|titolo = Donne in fabbrica, Luisa racconta l’Italtel|editore = Cooperativa di Giornalisti IlCapoluogo.it|data = 8 marzo 2017|accesso = 7 luglio 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190707121442/https://www.ilcapoluogo.it/2017/03/08/donne-in-fabbrica-luisa-racconta-litaltel/|urlmorto = no}}</ref>
L'Aquila è stata, nella sua storia, sede di un polo elettronico arrivato, nel suo massimo sviluppo durante gli [[anni 1970|anni settanta]], a dare lavoro a 5000 dipendenti con l'[[Italtel]].
 
TraIntorno il finire degliagli anni settanta e gli [[anni 1980|anni ottanta]], inoltre, l'area dell'aquilanoattrasse ha saputo attirare alcuneanche l'[[industria farmaceutica|industrie farmaceutiche]] leader del settore anche a livello mondiale ([[Sanofi#Storia|Sanofi-Aventis]], [[DompèDompé]] e [[Menarini]]).; Treinoltre sorsero i siti industriali (di [[Scoppito]]-[[Sassa|Sassa Scalo]] e, Genzano-Pile, e [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]-[[San Demetrio ne' Vestini|San Demetrio]]), eche unhanno centrorichiamato diaziende ricercacome elettronico ([[Intecs]] e [[Thales Alenia Space]]). venneroIl cosìpolo localizzatiindustriale nellafarmaceutico zonadell'Aquila diè Bazzano,tra unoi deipiù 4importanti polid'[[Italia]].<ref>{{cita industrialiweb|url=https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/imprese/2014-11-28/farmaceutica-abruzzo-eccellenza-hitech-120803.php?uuid=AbjOGyhK|titolo=Farmaceutica dellain provincia.Abruzzo: eccellenza made in Italy|accesso=2 luglio 2021|data=28 novembre 2014}}</ref>
 
Con la fine dell'[[IRI|I.R.I.]] il polo ha perso dipendenti e ruolo di volano dell'economia cittadina. Tale declino ha sengato l'economia cittadina, da allora sempre più ripiegata sul settore pubblico.
 
=== Terziario ===
Nel settore pubblico, L'Aquila esercita il ruolo amministrativo di capoluogo dell'omonima provincia e di capoluogo di regione. È inoltre sede dell'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università dell'Aquila]].
=== Turismo ===
{{vedi anche|Turismo in Abruzzo}}
[[File:Via fortebraccio.JPG|miniatura|sinistra|Scorci del [[Centro storico dell'Aquila|centro storico]]]]
Il settore turistico ha vissuto, negli ultimi anni, una netta ripresa. Si divide principalmente in una parte culturale, legata al patrimonio artistico e architettonico della città, e una sportivo-naturalistica, legata agli sport montani e l'escursionismo.
 
Per il suo carattere medievale e per il gran numero di chiese e palazzi storici, il centro dell'Aquila riceve la maggior parte delle presenze turistiche della zona: tra i monumenti più visitati vi sono la basilica di Santa Maria di Collemaggio, la basilica di San Bernardino e il Forte spagnolo, sede del [[Museo Nazionale d'Abruzzo]] fino al [[Terremoto dell'Aquila del 2009|sisma del 2009]]. L'afflusso turistico dopo il terremoto, in particolare nel [[centro storico dell'Aquila|centro storico]], è aumentato.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2021/04/20/turismo-laquilascorsa-estate-boomsmart-city-e-tradizione_12402d7c-b094-46db-bb4b-6d12b5fe26e5.html|accesso=16 luglio 2021|data=20 aprile 2021|titolo=Turismo: L'Aquila, scorsa estate boom, smart city e tradizione}}</ref>
[[File:Via fortebraccio.JPG|thumb|left|Scorci del centro storico]]
Per il suo carattere medievale e per il gran numero di chiese e palazzi storici, il centro dell'Aquila riceve la maggior parte delle presenze turistiche della zona: tra i monumenti più visitati vi sono la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la Basilica di San Bernardino e il Forte spagnolo, sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]].
 
Altro flusso turistico è invece legato alle attrattività naturalistiche dell'area. Nel comprensorio aquilano infatti insistono il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]] e il [[Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera]]. Nei dintorni della città si trovano inoltre il [[Lago Sinizzo]] e le [[Grotte di Stiffe]], grotta geologicamente attiva ma aperta ai turisti; più distante dall'Aquila è il [[Lago di Campotosto]] che d'inverno si presenta spesso completamente ghiacciato. Nella zona vi sono diverse aree verdi come la Pineta di Roio e quella di San Giuliano (parzialmente distrutta da un grave incendio nel [[2007]]). L'area è inoltre un polo di attrattivo per gli sport invernali: gli impianti di [[Campo Imperatore]], [[Campo Felice]] e, più distanziata, [[Ovindoli]] che insieme costituiscono il comprensorio sciistico delle ''[[Tre Nevi]]'', sono una nota meta turistica con presenze da tutte le regioni del centro Italia.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/febbraio/23/Fra_Campo_Felice_Ovindoli_piste_co_10_9702234472.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/febbraio/23/Fra_Campo_Felice_Ovindoli_piste_co_10_9702234472.shtml|titolo=Fra Campo Felice e Ovindoli 50 km di piste e 26 impianti|sito=archiviostorico.corriere.it|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
Nei dintorni dell'Aquila è presente inoltre l'area archeologica della città romano-sabina di [[Amiternum]], di cui è possibile osservare i resti tra cui un teatro e un anfiteatro di età augustea.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
A seguito del [[terremoto dell'Aquila del 2009|recente terremoto]] i centri storici dell'Aquila e dei borghi circostanti sono stati dapprima chiusi e, successivamente, parzialmente riaperti: i principali monumenti della zona rimangono inaccessibili ai non addetti con notevoli conseguenze per l'economia locale. Parallelamente, si è però assistito al fenomeno del ''turismo da terremoto'', legato all'effetto dei danni del terremoto sugli edifici della città, causato anche dall'amplificazione che l'evento ha avuto sui media nazionali e internazionali. Nel [[2014]] è stata riaperta la Basilica di San Bernardino e nel dicembre [[2015]] il MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo), presso la fontana delle 99 cannelle.
=== Strade ===
[[File:L'Aquila Piazza del Duomo 2007 by-RaBoe.jpg|miniatura|[[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza del Duomo]]]]
 
Le principali arterie che attraversano la città sono l'[[Autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]], che collega il capoluogo abruzzese con [[Roma]] e [[Teramo]],<ref name="sdp">{{cita web|url=https://www.stradadeiparchi.it/autostrade/rete-autostradale/|accesso=4 gennaio 2021|sito=stradadeiparchi.it|titolo=Rete Autostradale}}</ref> la [[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico|strada statale 17]], che collega la città all'[[Autostrada A25 (Italia)|A25]], e quindi a [[Pescara]]<ref name="sdp"/> e a [[Sulmona]],<ref name="anas"/> e la [[Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia|strada statale 80]], che ricalca il tracciato dell'antica [[Via Cecilia]] attraverso il [[passo delle Capannelle]].<ref name="anas"/> La città, inoltre, è servita da due tangenziali: la [[Strada statale 17 ter dell'Appennino Abruzzese|tangenziale est]], che collega [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]] allo svincolo L'Aquila est dell'A24 e al centro storico,<ref name="anas"/> e la [[Strada statale 684 Tangenziale Sud di L'Aquila|tangenziale sud]], che collega la frazione di Pianola con lo svincolo L'Aquila ovest e il nucleo industriale di Pile.<ref name="anas">{{cita web|url=https://www.stradeanas.it/it/le-strade/la-rete-anas|titolo=Scheda sul sito dell'ANAS (selezionare la strada interessata)|sito=stradeanas.it|accesso=4 gennaio 2021}}</ref>
Altro flusso turistico è invece legato alle attrattività naturalistiche dell'area. Nel comprensorio aquilano infatti insistono il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]] e il [[Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera]]. Nei dintorni della città si trovano inoltre il [[Lago Sinizzo]] e le [[Grotte di Stiffe]], grotta geologicamente attiva ma aperta ai turisti; più distante dall'Aquila è il [[Lago di Campotosto]] che d'inverno si presenta spesso completamente ghiacciato. Nella zona vi sono diverse aree verdi come la Pineta di Roio e quella di San Giuliano (parzialmente distrutta da un grave incendio nel [[2007]]). L'area è inoltre un polo di attrattivo per gli sport invernali: gli impianti di [[Campo Imperatore]], [[Campo Felice]] e, più distanziata, [[Ovindoli]] che insieme costituiscono il comprensorio sciistico delle ''Tre Nevi'', sono una nota meta turistica con presenze da tutte le regioni del centro Italia.
 
=== Ferrovie ===
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:L’Aquila staz ferr lato strada 2007 by Raboe.jpg|miniatura|[[Stazione dell'Aquila]]]]
=== Trasporto su gomma ===
Le principali arterie di collegamento stradale sono:
 
La città è attraversata dalla linea [[ferrovia Terni-Sulmona|Terni-Sulmona]], a binario unico e non elettrificata. All'interno del territorio comunale vi sono tre stazioni ferroviarie: [[Stazione dell'Aquila|L'Aquila]], [[Stazione di Paganica|Paganica]] e [[Stazione di Sassa-Tornimparte|Sassa-Tornimparte]].<ref name="rfi">{{cita web|url=https://www.rfi.it/it/rete/la-rete-oggi.html|titolo=La rete oggi|accesso=4 gennaio 2021}}</ref> Nel territorio comunale ci sono anche altre quattro fermate ferroviarie: [[stazione di L'Aquila Sassa Nucleo Sviluppo Industriale|L'Aquila Sassa N.S.I.]], [[stazione di L'Aquila Campo di Pile|L'Aquila Campo di Pile]], [[Stazione di Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]] e [[Stazione di L'Aquila San Gregorio|L'Aquila San Gregorio]].<ref name="rfi"/>
* [[Autostrada A24 (Italia)|Autostrada A24]]: [[Roma]] - L'Aquila - [[Teramo]].
*[[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico]]
*[[Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia]]
 
Tra il 1922 e il 1935 operò anche la [[ferrovia L'Aquila-Capitignano]],<ref>{{cita web|url=https://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=108|sito=ferrovieabbandonate.it|accesso=4 gennaio 2021|titolo=Ferrovia L'Aquila (SIA) - Capitignano}}</ref> che nei progetti originali [[Ferrovia Roma-Giulianova|avrebbe dovuto collegare]] la città con [[Teramo]] e [[Roma]].<ref>{{cita web|url=http://valledelsalto.it/biblioteca/documentazione-varia-sulla-valle-del-salto/documenti-storici-relativi-a-grandi-progetti-e-opere/ferrovia1919.pdf|titolo=Per la costruzione della ferrovia Teramo-L'Aquila-Carsoli}} Lettera d'accompagnamento per la costruzione della ferrovia Teramo-Aquila-Carsoli alla commissione governativa di [[Raffaele De Cornè]]. Officine Grafiche Vecchioni, L'Aquila, 1919</ref>
=== Trasporto su rotaia ===
==== Ferrovie ====
[[File:L’Aquila staz ferr lato strada 2007 by Raboe.jpg|thumb|Stazione dell'Aquila]]
La città è attraversata dalla linea [[Ferrovia Terni-Sulmona|ferrovia Terni&nbsp;– Sulmona]], a binario unico e non elettrificata. Il servizio ferroviario sulla tratta è gestito da [[Ferrovia Centrale Umbra|FCU]] tra Terni e L'Aquila e da [[Trenitalia]] nel tratto L'Aquila&nbsp;– Sulmona.
 
=== Aeroporti ===
Le stazioni nel territorio comunale sono:
Nella frazione di [[Preturo]] si trova l'[[Aeroporto di L'Aquila-Parchi]], operativo per mansioni di aviazione generale.<ref>{{cita web|url=https://www.comune.laquila.it/archivio18_concorsi-gare-e-avvisi_0_1780.html|accesso=4 gennaio 2021|sito=comune.laquila.it|titolo=Affidamento in concessione dell'Aeroporto dei Parchi "Giuliana Tamburro" [...]}}</ref> In precedenza lo scalo era aperto anche ai voli commerciali.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=3&id_cat=0&id_doc=2219&id_sez_ori=0&template_ori=1|accesso=4 gennaio 2021|sito=comune.laquila.it|titolo=Aeroporto dei Parchi: dal 28 settembre via ai voli commerciali}}</ref>
* [[stazione di Sassa-Tornimparte|Sassa-Tornimparte]]
* [[stazione di L'Aquila Sassa Nucleo Sviluppo Industriale|L'Aquila Sassa Nucleo Sviluppo Industriale]]
* [[stazione di L'Aquila Campo di Pile|L'Aquila Campo di Pile]]
* [[Stazione dell'Aquila|L'Aquila]]
* [[Stazione di Bazzano (RFI)|Bazzano]]
* [[stazione di Paganica|Paganica]]
* [[Stazione di L'Aquila San Gregorio|L'Aquila San Gregorio]]
 
=== Mobilità urbana ===
Fra il [[1922]] e il [[1935]] operò anche la [[Ferrovia L'Aquila-Capitignano]], pensata anche per una prosecuzione verso [[Teramo]], ma mai completata. Era anche in [[Ferrovia Roma-Giulianova|progetto]] il collegamento con [[Roma]], ma anche questo non venne mai realizzata. L'infrastruttura prevedeva altre tre stazioni nel territorio del comune dell'Aquila: quella di testa, nei pressi della [[Stazione dell'Aquila|stazione RFI]], è stata restaurata e riconvertita a sede dell'Archivio di Stato mentre le altre due, nelle località di [[Coppito]] e [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], sono tuttora presenti seppur abbandonate.
I trasporti pubblici sono gestiti dall'[[Azienda Mobilità Aquilana|AMA]].<ref>{{cita web|url=http://www.ama.laquila.it/it/ama-contatti.html|accesso=4 gennaio 2021|sito=ama.laquila.it|titolo=Contatti/L'Azienda}}</ref> Le principali linee urbane hanno partenza dal Terminal bus di Collemaggio, che ospita anche il principale parcheggio cittadino, disposto su tre livelli sotterranei e collegato a piazza Duomo mediante un sistema di tappeti mobili sotterranei.<ref>{{cita web|url=https://www.comune.laquila.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4865.html|accesso=16 luglio 2021|titolo=Riattivato il tapis roulant di collegamento tra il parcheggio di Collemaggio e piazza Duomo}}</ref>
 
==== Metropolitana di superficie ====
[[File:L'Aquila - mappa progetto Translohr.svg|thumb|Mappa del progetto della prevista tranvia realizzata prima del terremoto, manca la parte fino a Collemaggio]]
Nel tentativo di limitare il traffico privato di automobili tra il centro e la zona Ovest, era in costruzione una linea di ferrovia metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare l'Ospedale e l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]], siti in Coppito, con il centro cittadino. L'esecuzione del progetto subì vari ritardi sia per problemi legati alla progettazione che al tracciato. La metropolitana dell'Aquila sarebbe dovuta passare per viale della Croce Rossa, la Fontana Luminosa fino al parcheggio di Collemaggio.
Nel tentativo di limitare il traffico privato di automobili tra il centro e la zona ovest, era in costruzione una linea di [[NTL Translohr#L'Aquila|tram su gomma]] che avrebbe dovuto collegare l'ospedale e l'[[Università degli Studi dell'Aquila|università]], siti in [[Coppito]], con il centro cittadino. L'esecuzione del progetto subì vari ritardi sia per problemi legati alla progettazione che al tracciato. La linea sarebbe dovuta passare per viale della Croce Rossa e per la fontana luminosa, fino al parcheggio di Collemaggio<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=3&id_doc=3714&id_sez_ori=&template_ori=2|titolo=Metropolitana di Superficie, audizioni in Prima Commissione; Masciocco: "Il Comune non farà transazioni con Cgrt"|accesso=16 luglio 2021}}</ref>, per una lunghezza di 7,5&nbsp;km, servita da 7 vetture tipo STE3, alcune delle quali erano già state acquistate.
 
I lavori, iniziati, subirono varie battute di arresto, prima per problemi con la Soprintendenza, poi per una procedura d'infrazione dell'Unione europea<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/content.php?content.11641 News - Il Capoluogo.it, Quotidiano on-line con news della città di L'Aquila] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
La fattibilità dell'opera apparve subito irrealistica, anche al Ministero dei beni culturali<ref>{{Cita web|url=https://www.primadanoi.it/news/cronaca/542723/Metro-L-Aquila--a-dieci.html|titolo=Metro L’Aquila, a dieci anni dall’annuncio la città paga ancora i danni|sito=www.primadanoi.it|accesso=11 marzo 2019}}</ref> che espresse perplessità sul passaggio di mezzi di considerevoli dimensioni fra le strette vie del centro storico, ma i lavori comunque iniziarono per poi interrompersi dopo breve tempo. Il terremoto del 2009 segnò la fine del progetto, spostando le priorità della città (che oggi si trova a far fronte a penali e contenziosi burocratici con le ditte coinvolte, dopo che l'appalto dell'opera fu ritirato).
Dopo la realizzazione del deposito e la posa della rotaia, della linea aerea e delle pensiline nella maggioranza del percorso<ref>{{Cita web |url=http://www.graf.tv/gite/visgraf026.html?01 |titolo=Gita GRAF - Visita agli impianti del 'tram su gomma' (sistema Translohr) dell'Aquila, 08.06.2007 |accesso=24 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071022161112/http://www.graf.tv/gite/visgraf026.html?01 |dataarchivio=22 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>, i lavori si bloccarono a causa di problemi finanziari e per modifiche progettuali al percorso originariamente previsto<ref>[http://www.facoltadinotizia.it/node/1830 L'Aquila, o si fa la metro o si muore | Facoltà di notizia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090329074612/http://www.facoltadinotizia.it/node/1830 |data=29 marzo 2009 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.mobilitytech.it/portal/page/categoryItem?contentId=78141 Problemi per il tram dell'Aquila] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} dal sito MobilityTech</ref>.
 
Il [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] diede il colpo di grazia<ref>{{Cita web|url=http://www.metrotram.it/index.php?vmcity=AQUILA&vmsys=tgo&ind=0&num=6&lang=ita|titolo=metrotram.it|accesso=17 luglio 2019}}</ref>; il progetto fu infine abbandonato e nel 2013 iniziarono i lavori di smantellamento della linea<ref>{{Cita web|url=http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-metro-di-superficie-cala-il-sipario-smontati-pali-e-cavi/507373-4/|titolo=L'AQUILA: METRO DI SUPERFICIE, CALA IL SIPARIO; SMONTATI PALI E CAVI|sito=AbruzzoWeb|accesso=17 luglio 2019|dataarchivio=14 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160914061257/http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-metro-di-superficie-cala-il-sipario-smontati-pali-e-cavi/507373-4/|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2023 sono stati rimossi i binari in via Leonardo Da Vinci<ref>{{Cita web|url=https://www.laquilablog.it/tramvia-laquila-da-domani-la-rimozione-dei-binari-in-via-leonardo-da-vinci/|titolo=Tramvia L’Aquila, da domani la rimozione dei binari in Via Leonardo Da Vinci|sito=laquilablog.it|accesso=10 Luglio 2023|dataarchivio= 10 Luglio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/binari-della-metro-mai-ultimata-parte-la-rimozione-in-via-da-vinci-1.3155179|titolo=Binari della metro mai ultimata: parte la rimozione in via da Vinci
=== Trasporto pubblico ===
|sito=ilcentro.it|accesso=11 Luglio 2023|dataarchivio= 11 Luglio 2023}}</ref> anche se, al 2025, in alcuni punti è ancora armata e l'ex officina-deposito è ancora presente, ma abbandonato.
I trasporti pubblici sono gestiti dall'[[Azienda Mobilità Aquilana|AMA]] (Azienda mobilità aquilana), con sede e capolinea nel Terminal di Collemaggio. Le principali linee urbane hanno partenza dal Terminal stesso, che funziona anche da parcheggio di scambio.
 
=== Traffico e parcheggi ===
[[File:L'Aquila Piazza del Duomo 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|upright=1.3|Piazza Duomo]]
Il centro storico dell'Aquila è quasi interamente [[zona a traffico limitato]], con l'eccezione della tratta Via Sallustio&nbsp;– Corso Umberto I&nbsp;– Via San Bernardino e della zona tra Piazza Duomo e Via XX Settembre.
 
In viale Croce Rossa si trova il parcheggio di Collemaggio, principale parcheggio cittadino, disposto su due livelli sotterranei. Dalla struttura, che ospita anche il terminal bus, si può raggiungere il centro città mediante un sistema di tappeti mobili sotterraneo lungo circa 600 metri.
 
=== Aeroporto dei parchi ===
{{Vedi anche|Aeroporto dell'Aquila-Preturo}}
L'Aquila dispone di un piccolo scalo aeroportuale che è stato adeguato nel [[2009]] per ricevere traffico civile. L'aeroporto dei Parchi, situato nella frazione di [[Preturo]] a circa 6&nbsp;km a ovest della città è stato infatti il principale scalo del [[G8 del 2009]], rinnovato per l'occasione dal [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]]. Non fa parte dei 31 scali di interesse nazionali individuati dal Ministero delle infrastrutture<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2013/01/29/news/il_governo_riordina_i_cieli_italiani_via_al_nuovo_piano_aeroporti-51505310/|titolo=Il governo riordina i cieli italianiVia al nuovo piano aeroporti|sito=Repubblica.it|data=29 gennaio 2013|accesso=11 marzo 2019}}</ref>.
 
La struttura è dotata di una pista in conglomerato bituminoso lunga 1410&nbsp;m e larga 23, l'altitudine è di 671&nbsp;m /2201 piedi, l'orientamento delle piste è RWY 18-36. L'aeroporto effettua attività principalmente per voli [[regole del volo a vista|VFR]].
 
Numerose furono nel corso degli anni le polemiche relative all'opportunità di realizzare uno scalo all'Aquila e sul suo effettivo ritorno economico<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/aeroporto-l-aquila-4-indagati-inchiesta-sull-appalto-di-gestione-1.275844|titolo=Aeroporto L'Aquila, 4 indagati. Inchiesta sull'appalto di gestione|autore=di Giampiero Giancarli 26 febbraio 2014|sito=Il Centro|accesso=11 marzo 2019}}</ref>. Lo stesso gestore dello scalo finì sotto l'attenzione della magistratura per traffico illecito di rifiuti all'interno delle aree aeroportuali<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/22/laquila-sequestrata-zona-dellaeroporto-degli-sprechi-da-scalo-a-discarica-abusiva/1164006/|titolo=L'Aquila, sequestrata zona dell'aeroporto degli sprechi: da scalo a discarica abusiva|sito=Il Fatto Quotidiano|data=22 ottobre 2014|accesso=11 marzo 2019}}</ref>, fino alla risoluzione della concessione da parte del comune del 2018 per inadempienze contrattuali e mancati investimenti<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/l-aquila-il-comune-toglie-l-aeroporto-all-xpress-1.2027422|titolo=L'Aquila, il Comune toglie l'aeroporto all'Xpress|autore=21 Settembre 2018|sito=Il Centro|accesso=11 marzo 2019}}</ref>.
 
Dal 13 aprile [[2015]] l'aeroporto è chiuso al traffico fatta eccezione per i voli di emergenza.
 
=== Strutture sanitarie ===
Il policlinico "San Salvatore" è il principale presidio sanitario della città, si trova nella parte ovest della città tra i quartieri di Pettino e Coppito.
 
Fondato nel [[XV secolo]], l'antico ospedale ha avuto la sua sede storica, fino alla fine del Novecento, nel monastero di San Basilio, nell'omonima piazza.
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] venne avviata la progettazione del nuovo polo ospedaliero nell'area di Coppito. Negli anni successivi viene avviato il progressivo trasferimento dei reparti nella nuova sede e, quindi, iniziato un ampio intervento di recupero del vecchio complesso di San Basilio, oggi adibito a centro congressi.
 
L'edificio è stato danneggiato dal [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]: evacuato e dichiarato inagibile al 90% subito dopo il sisma, fu oggetto di una inchiesta parlamentare già nel [[2000]], sotto la lente di ingrandimento per le numerose polemiche relative ai grandi costi di costruzione.
 
Progettato nel [[1967]] dall'architetto [[Marcello Vittorini]], venne costruito a blocchi a partire dal [[1972]] da diverse imprese con una serie di appalti e subappalti, per una spesa di 12 miliardi di lire per 1100 posti letto<ref name="CDS">[http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_08/anni_sperchi_ospedale_caccia_f8680f78-23ff-11de-a75a-00144f02aabc.shtml Fabrizio Caccia, "I ventisette anni di sprechi per l'ospedale che crolla"], ''[[Corriere della Sera]]'', 8 aprile 2009</ref>. Nel [[1992]], i poliambulatori iniziarono la loro attività, ma l'edificio rimase parzialmente incompiuto, con travi a vista e pilastri abbandonati. L'ultima tranche di lavori fu eseguita per piccoli lotti (il laboratorio d'analisi, la farmacia, poi nel [[1998]] le sale operatorie) fino all'inaugurazione finale del [[1999]], con una spesa finale di circa 200 miliardi di lire stanziati in 20 anni da [[Cassa del Mezzogiorno]], [[Regione Abruzzo]], [[Ministero dei lavori pubblici]], [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]] per 350 posti letto<ref name="CDS"/>.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci dell'Aquila|Elezioni comunali all'Aquila}}
[[File:Particolare Torre del Palazzo Civico AQ.JPG|thumbminiatura|upright=1.2verticale|La torre di [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]] vista da [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazzapiazza Duomo]]]]
 
Dallo Statuto<ref>[http://www.comune.laquila.it/documenti/regolamenti/statuto-pdf.zip PDF in file ZIP 187 KB] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071007113200/http://www.comune.laquila.it/documenti/regolamenti/statuto-pdf.zip |data=7 ottobre 2007 }}</ref> comunale si ricavano le descrizioni dello stemma, del bollo e del gonfalone.
 
=== Gemellaggi ===
{{F|centri abitati dell'Abruzzo|marzo 2010}}
L'Aquila è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Libano|Baalbek}}<ref>{{cita web|url=https://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=3&id_doc=1287&id_sez_ori=&template_ori=2|titolo=Perdonanza 2012, il Forum delle Città gemellate|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
* {{Gemellaggio|Libano|Baalbek}}
* {{Gemellaggio|Italia|Bernalda|1981}}<ref>{{cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.basilicata.it/rbc/form.jsp?bene=343&sec=5|titolo=Patrimonio culturale Basilicata|accesso= 3 luglio 2021}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Bernalda}}
* {{Gemellaggio|Romania|Bistrița}}<ref>{{cita web|url=https://gazetadebistrita.ro/sase-ani-de-la-cutremurul-din-laquila/|lingua=ro|titolo=Șase ani de la cutremurul din L’Aquila|sito=gazetadebistrita.ro|accesso=23 dicembre 2020}}</ref>
* {{Gemellaggio|Romania|Bistrița}}
* {{Gemellaggio|Italia|Cento (Italia){{!}}Cento}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_3882.html|titolo=Comune dell'Aquila, Gemellaggio Cento-L'Aquila, il 28 agosto la firma del patto|accesso=15 dicembre 2020|sito=comune.l'aquila.it}}</ref>
* {{Gemellaggio|ESP|Cuenca}}
* {{Gemellaggio|ESP|Cuenca}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/index.php?id_oggetto=3&id_cat=0&id_doc=1917&id_sez_ori=17&template_ori=3&&gtp=1|titolo=Città gemellate, visita delegazione da Cuenca|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Foggia}}
* {{Gemellaggio|Italia|Foggia}}<ref>{{cita web|url=https://www.foggiareporter.it/non-solo-goppingen-gemellaggi-foggia.html|titolo=Non solo Göppingen, ecco tutti i gemellaggi di Foggia|accesso=23 dicembre 2020|sito=foggiareporter.it}}</ref>
* {{Gemellaggio|Cina|Haining}}
* {{Gemellaggio|Cina|Haining}}<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/il-27-aprile-il-gemellaggio-con-la-citt%C3%A0-cinese-di-haining-1.726092|titolo=Il 27 aprile il gemellaggio con la città cinese di Haining|sito=Il Centro|accesso=15 dicembre 2020}}</ref>
* {{Gemellaggio|Australia|Hobart}}
* {{Gemellaggio|Australia|Hobart}}<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.hobartcity.com.au/Council/Hobart%E2%80%99s-International-Relationships/LAquila-Italy-1998|titolo=L'Aquila, Italy (1998)|accesso=16 luglio 2021}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Rottweil}}
* {{Gemellaggio|Germania|Rottweil}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.laquila.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4036.html|titolo=Comune dell'Aquila, venticinque anni di gemellaggio con Rottweil (Germania)|accesso=15 dicembre 2020|sito=comune.l'aquila.it}}</ref>
* {{Gemellaggio|Argentina|San Carlos de Bariloche}}<ref>{{Cita web|url=https://consbahiablanca.esteri.it/consolato_bahiablanca/it/la_comunicazione/dal_consolato/bariloche2.html|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Gemellaggio|Argentina|San Carlos de Bariloche}}<ref>{{Cita web|url=https://consbahiablanca.esteri.it/consolato_bahiablanca/it/la_comunicazione/dal_consolato/bariloche2.html|titolo=Gemellaggio|accesso=31 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180901044814/https://consbahiablanca.esteri.it/consolato_bahiablanca/it/la_comunicazione/dal_consolato/bariloche2.html|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Sant'Angelo d'Alife}}<ref>{{Cita web|url=https://casertaweb.com/notizie/santangelo-dalife-gemellaggio-laquila-compie-dieci-anni-amministrazione-terra-dabruzzo/|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|SienaSant'Angelo d'Alife}}<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcapoluogosantangelodalifeturismo.it/2014index.php?it/0689/22/panathlon-confermato-gemellaggio-tracon-laquila-e-siena/|titolo=Gemellaggio con l'Aquila|accesso=16 luglio 2021|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Polonia|Zielona Góra}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.laquila.gov.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4914.html|titolo=Gemellaggio|accesso=2 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180902183853/http://www.comune.laquila.gov.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4914.html|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|Washington}}
* {{Gemellaggio|Canada|York (Toronto){{!}}York}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Zielona Góra}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.laquila.gov.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4914.html|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Aquila}} (una delle 17 contrade del [[Palio di Siena]])
 
=== Enti e istituzioni ===
Tra le istituzioni di cui L'Aquila è sede vi sono:
* [[Consiglio provinciale]] della provincia
* [[Consiglio regionale dell'Abruzzo]];
* Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici;
* Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'Abruzzo;
* Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici dell'Abruzzo;
* Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi;
* [[Corte d'appello dell'Aquila]];
* [[Carcere minorile]] dell'Aquila;
* [[Provincia ecclesiastica]] dell'Aquila (comprendente l'[[Arcidiocesi dell'Aquila|arcidiocesi metropolita dell'Aquila]] e le diocesi suffraganee di [[Diocesi di Avezzano|Avezzano]] e [[Diocesi di Sulmona-Valva|Sulmona]]);
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport all'Aquila}}
[[File:StadioT FattoriL'Aquila.JPG|thumb|upright=1.3|left|Lo stadio Tommaso Fattori]]
[[File:StadioT FattoriL'Aquila.JPG|miniatura|left|Lo [[stadio Tommaso Fattori]]]]
 
La squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] cittadina, [[L'Aquila 1927]], gioca le proprie partite nello [[stadio Gran Sasso d'Italia-Italo Acconcia]] e milita attualmente in Serie D.
=== Calcio ===
La principale squadra di [[rugby a 15]] era [[L'Aquila Rugby Club]], fondata nel 1936 da [[Tommaso Fattori]] e con sede nell'[[Stadio Tommaso Fattori|omonimo stadio]]. Nel 1951 la squadra venne promossa per la prima volta in [[Serie A (rugby a 15)|serie A]] e nel [[1967]] conquistò il suo primo [[scudetto (sport)|scudetto]]. Dopo la scomparsa di quest'ultima, avvenuta nel 2018, il rugby cittadino è rappresentato dalla Polisportiva Paganica Rugby e dalla [[LA Rugby L'Aquila]] (nata dopo lo scioglimento della storica compagine [[L'Aquila Rugby Club]]) in [[Serie A (rugby a 15)|serie A]], e dalla CUS L'Aquila Rugby, rifondata nel [[2011]] da alcuni ex-giocatori in collaborazione con alcuni studenti universitari.
{{vedi anche|L'Aquila Calcio 1927}}
L'Aquila Calcio 1927, nota semplicemente come L'Aquila Calcio, è la principale società calcistica della città. Dal [[1933]] al [[2016]] ha giocato le sue partite interne allo [[Stadio Tommaso Fattori]], per poi trasferirsi nel nuovo [[Stadio Gran Sasso d'Italia-Italo Acconcia]], e nel [[1934]] è stata la prima formazione abruzzese a conquistare la partecipazione al campionato di [[Serie B]]. Dopo molti anni tra i dilettanti, la squadra aquilana nel [[1998]] è tornata tra i professionisti e vi è rimasta fino al [[2004]], quando è stata radiata. Ripartita dal campionato regionale di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]], la squadra raggiunse nuovamente la [[Lega Pro Prima Divisione 2013-2014|Lega Pro]] nel [[2013]], ma dopo due campionati in cui sfiorò la zona playoff la squadra retrocedette nel [[2016]] in [[Serie D 2016-2017|Serie D]]. Nell'estate del [[2018]] fu ufficializzata la mancata iscrizione al successivo campionato di Serie D per problemi finanziari, e la compagine societaria si sciolse.
 
Tra gli altri sport importanti in città vi sono l'atletica leggera, con numerosi atleti vincitori di titoli italiani, come Concetta Milanese, 7 volte campionessa italiana di [[getto del peso]] femminile, [[Fabio Andreassi]], velocista campione italiano nella [[staffetta 4×100 metri]] e primatista italiano promesse nei 100y, e Gianni Lolli, velocista campione italiano juniores nei {{M|100|u=m}}.
Nello stesso anno una nuova società ha rilevato la squadra, che oggi partecipa nel campionato provinciale di [[Prima Categoria]].
Nel [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], in località [[Campo Imperatore]] a {{formatnum:2200}} sul livello del mare, è situato un [[Hotel Campo Imperatore|importante complesso turistico e sciistico]], con un rifugio in cui il 26 luglio [[1943]] fu portato [[Benito Mussolini]], che vi trascorse 48 giorni di prigionia.
 
All'Aquila aveva sede fino al 2012 la formazione ciclistica [[Acqua & Sapone (ciclismo)|Acqua & Sapone]].<ref>[http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 Presentazione della formazione ciclistica Acqua & Sapone] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121020134225/http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 |data=20 ottobre 2012 }}</ref> Il comprensorio aquilano è stato inoltre più volte tappa del [[Giro d'Italia]]; l'ultima volta nell'[[Giro d'Italia 2021|edizione del 2021]], come città d'inizio della decima tappa.<ref>{{cita web|url=https://www.giroditalia.it/tappe/tappa-10-del-giro-ditalia-2021-laquila-foligno/|accesso=30 giugno 2021|titolo=Tappa 10 L'AQUILA - FOLIGNO|dataarchivio=9 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709184838/https://www.giroditalia.it/tappe/tappa-10-del-giro-ditalia-2021-laquila-foligno/|urlmorto=sì}}</ref>
=== Rugby ===
{{vedi anche|L'Aquila Rugby 1936}}
La squadra di [[Rugby a 15]] locale, [[L'Aquila Rugby Club]], venne fondata nel [[1936]] grazie a [[Tommaso Fattori]] costituendosi come ''Polisportiva L'Aquila Rugby,'' e partecipò nel [[1948]] al [[Campionato italiano di rugby a 15|campionato italiano]] di I divisione. Nel [[1951]] venne promossa per la prima volta in [[Serie A (rugby a 15)|Serie A]] e nel [[1967]] conquistò il suo primo [[scudetto (sport)|scudetto]]. Con 55 partecipazioni nella massima serie, 5 [[Scudetto (sport)|scudetti]], 2 [[coppa Italia|coppe Italia]] e numerosi trofei di livello giovanile, fu la principale società rugbystica abruzzese. La squadra si è sciolta nell'estate del [[2018]] rinunciando all'iscrizione per il campionato successivo<ref>{{Cita web|url=https://www.onrugby.it/2018/08/08/laquila-rugby-club-non-partecipera-alla-prossima-serie-a/|titolo=L'Aquila Rugby Club non parteciperà alla prossima Serie A|sito=On Rugby|data=8 agosto 2018|accesso=11 marzo 2019}}</ref>.
 
La città nel [[2004]] ha ospitato, insieme a [[Sulmona]] e [[Pescara]], i [[campionati mondiali di pattinaggio di velocità a rotelle]], mentre nel 2021 ha ospitato una manifestazione internazionale di pattinaggio.<ref>{{cita web|autore=[[Federazione Italiana Sport Rotellistici|FISR]]|url=https://www.fisr.it/news/18039-21-23-maggio-l%E2%80%99aquila-ospita-gli-internazionali-d%E2%80%99italia-open-%E2%80%93-roller-international-speed-skating-race.html|titolo=21-23 maggio L'Aquila ospita gli internazionali d'Italia open-roller international speed skating race|accesso=3 luglio 2021}}</ref>
Altre squadre del circondario proseguono la tradizione sportiva cittadina: la [[Gran Sasso Rugby]] fondata negli [[anni 2000|anni duemila]] milita attualmente in [[Serie A (rugby a 15)|Serie A-2]], mentre la Polisportiva Paganica Rugby disputa il campionato di serie C pur vantando trascorsi in Serie A e B. La [[CUS L'Aquila Rugby]] invece è stata rifondata nel [[2011]] da alcuni ex-giocatori in collaborazione con alcuni studenti universitari.
[[File:FuniviaGranSasso.JPG|thumb|Impianti della Funivia del Gran Sasso]]
=== Atletica leggera ===
Tra gli altri sport praticati in città spicca l'atletica leggera, in cui sono emersi numerosi atleti vincitori di titoli italiani, come [[Concetta Milanese]], 7 volte campionessa italiana di [[getto del peso]] femminile, [[Fabio Andreassi]], velocista campione italiano nella [[staffetta 4×100 metri]], [[Gianni Lolli]], velocista campione italiano juniores nei 100&nbsp;m.
 
== Note ==
Lo stadio di atletica di [[Piazza d'Armi (L'Aquila)|Piazza d'Armi]] è stato riaperto, dopo le interruzioni dovute al sisma del 2009, il 14 maggio [[2014]], prendendo il nome di [[Stadio Isaia Di Cesare]], tecnico sportivo aquilano<ref>[http://www.fidalabruzzo.org/index.php/it/news/508-inaugurata-la-nuova-pista-di-l-aquila-a-piazza-d-armi Inaugurata la nuova pista dell'Aquila, a Piazza D'Armi - da fidalabruzzo.org] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151126070121/http://www.fidalabruzzo.org/index.php/it/news/508-inaugurata-la-nuova-pista-di-l-aquila-a-piazza-d-armi |data=26 novembre 2015 }}</ref>.
;Annotazioni
<references group="N"/>
 
;Fonti
=== Sport invernali, escursionismo e alpinismo ===
{{note strette}}
Nel [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], a circa 20&nbsp;km dall'Aquila in località [[Campo Imperatore]] a 2200 sul livello del mare, è situato un importante complesso turistico e sciistico, noto come [[Hotel Campo Imperatore|Campo Imperatore]], rifugio in cui il 26 luglio [[1943]] fu portato [[Benito Mussolini]] che vi trascorse 48 giorni di prigionia. Ancora oggi sono a disposizione dei visitatori gli alloggi di prigionia del Duce. In provincia vi sono numerose stazioni sciistiche, fra le quali le più note [[Campo Felice]] e [[Ovindoli]], nel [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]].
 
==== Rifugi in alta montagna ====
* [[Rifugio Duca degli Abruzzi (Gran Sasso)|Rifugio "Duca degli Abruzzi"]] (2338&nbsp;m) sul [[Monte Portella]];
* [[Rifugio Giuseppe Garibaldi (Gran Sasso)|Rifugio "Giuseppe Garibaldi]]" (2230&nbsp;m) nella conca di [[Campo Pericoli]];
* Bivacco "Medaglia d'Oro [[Andrea Bafile]]" (2669&nbsp;m) sul versante sud del [[Corno Grande]];
* Rifugio "Fontari": situato a Campo Imperatore, sopra "le Fontari",
* [[Rifugio Antonella Panepucci Alessandri|Rifugio "Panepucci"]] (1700&nbsp;m) sul [[Monte San Franco]].
 
=== Ciclismo ===
All'Aquila aveva sede fino al [[2012]] la formazione ciclistica [[Acqua & Sapone (ciclismo)|Acqua & Sapone]]<ref>[http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 Presentazione della formazione ciclistica Acqua & Sapone] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121020134225/http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 |data=20 ottobre 2012 }}</ref>. Il comprensorio aquilano è stato inoltre più volte tappa del [[Giro d'Italia]]:
 
{{Colonne}}
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:550px;"
!Edizione
!Tappa
!Percorso
!km
!Vincitore di tappa
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1914|1914]] || align="center" | 6ª || [[Bari]] > L'Aquila || align="center"| 428,0 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Luigi Lucotti]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1924|1924]] || align="center" | 7ª || [[Foggia]] > L'Aquila || align="center"| 304,3 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Enrici]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1935|1935]] || align="center" | 7ª || [[Porto Civitanova]] > L'Aquila || align="center"| 171,0 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Gino Bartali]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1936|1936]] || align="center" | 9ª || [[Campobasso]] > L'Aquila ||align="center"| 204,5 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Gino Bartali]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1950|1950]] || align="center" | 15ª || [[Perugia]] > L'Aquila || align="center"| 185,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Giancarlo Astrua]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1954|1954]] || align="center" | 6ª || [[Napoli]] > L'Aquila || align="center"| 252,0 || {{Bandiera|CHE}} [[Carlo Clerici]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1965|1965]] || align="center" | 2ª || [[Perugia]] > L'Aquila || align="center"| 180,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Guido Carlesi]]
|-
|align="center" |[[Giro d'Italia 1971|1971]] || align="center" | 5ª || [[Pescasseroli]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso">Arrivo sul [[Gran Sasso]], nel territorio comunale dell'Aquila</ref> || align="center" | 198,0 || {{Bandiera|ESP 1945-1977}} [[Vicente López Carril]]
|-
|align="center" |[[Giro d'Italia 1985|1985]] || align="center" | 14ª || [[Frosinone]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 195,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Franco Chioccioli]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 1989|1989]] || align="center" | 8ª || [[Roma]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 179,0 || {{Bandiera|DNK}} [[John Carlsen]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 1999|1999]] || align="center" | 8ª || [[Pescara]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 253,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Marco Pantani]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 2005|2005]] || align="center" | 5ª || [[Celano]] > L'Aquila || align="center" | 215,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Danilo Di Luca]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 2010|2010]] || align="center" | 11ª || [[Lucera]] > L'Aquila || align="center" | 262,0 || {{Bandiera|RUS}} [[Evgenij Vladimirovič Petrov]]
|-
|}
{{Colonne fine}}
 
=== Pattinaggio ===
La città ha una grande tradizione nel [[pattinaggio corsa|pattinaggio di velocità]], disciplina in cui ha dato i natali a tre campioni del mondo: [[Corrado Ruggeri (pattinatore)|Corrado Ruggeri]] (1968), [[Armando Capannolo]] (2002) e [[Gregorio Duggento|Gregory Duggento]] (2006). Principali impianti della città sono il [[Arena coperta|Palazzetto dello sport]] e il complesso sportivo "''Verdeaqua''".
 
Nel settembre del [[2004]] L'Aquila ha ospitato insieme a [[Sulmona]] e [[Pescara]] i [[Campionati mondiali di pattinaggio di velocità a rotelle|Campionati Mondiali di Pattinaggio]], a cui hanno preso parte 46 rappresentative nazionali.
 
=== Equitazione ===
[[Piergiorgio Bucci]], cavaliere campione italiano e vice-campione europeo nella disciplina del salto ostacoli, è aquilano di [[Paganica]] e ha iniziato la sua carriera agonistica nel Centro Ippico Saint Just di Paganica e nel Circolo Ippico Aterno dell'Aquila.
 
=== Altri sport ===
Tra le altre società sportive operano in città la [[CUS Pallamano L'Aquila]], attualmente in [[Serie B (pallamano maschile)|Serie B]], e [[L'Aquila Basket]] che milita nel campionato di serie C1.
 
Sono inoltre presenti dei campi da golf in località ''Santi di [[Preturo]].''
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore= Luigi Serra| |curatore= Istituto Italiano d'Arti Grafiche|titolo=Aquila. (Serie: Italia Artistica)| anno= 1929 |url=https://penelope.uchicago.edu/Thayer/I/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Abruzzo/LAquila/LAquila/LAquila/_Texts/SERAQL/home.html/|cid=L. Serra}}
* Andreassi Fabio, ''"La città evento. L'Aquila ed il terremoto: riflessioni urbanistiche"'', Edizioni Aracne, ISBN 978-88-548-4649-4, 2012
* {{cita libro | nome= Simonetta| cognome= Ciranna | titolo= ABRUZZO. Architetture a confronto XIX e XX secolo| anno=2005| editore= Gangemi|città=Roma | cid=S. Ciranna}}
* AA. VV.''Encyclopædia Britannica Article'' ([https://www.britannica.com/eb/article-9047186/LAquila breve testo pubblico in rete]);
* {{cita libro|titolo=Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano|editore=Touring|città=Milano|anno=2005|SBN=MOL0056415|cid=Touring Club Italiano, 2005}}
* Enrico Cavalli, ''Le origini sociali dello sport e del calcio aquilano'', L'Aquila, Biemme, 2011.
* {{cita libro | titolo= Guida d'Italia; Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano| anno= 2007 | editore= Mondadori|cid=Touring Club Italiano, 2007}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1997|Domenico Chiodi, Storia del tennis Aquilano 1921/1995, L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1997;}}
* {{cita libro |autore=Michael Heinzelmann |autore2=David Jordan |autore3=Cristina Murer |titolo=Amiternum and the upper Aterno valley: a Sabine-Roman town and its territory |lingua=en |anno=2010 |url=http://archaeologie.uni-koeln.de/files/Amiternum_JRA_2010.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130612092412/http://archaeologie.uni-koeln.de/files/Amiternum_JRA_2010.pdf |cid=Heinzelmann, Jordan, Murer 2008}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1995|Domenico Chiodi, ''L'Aquila cinquanta anni di calcio amatoriale'', L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1995;}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Fabio Redi et alii|titolo=Amiternum (AQ), “Campo S. Maria”, rapporto preliminare 2012|rivista=Archeologia medievale|volume=40|anno=2013|cid=Redi et alii 2013}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1992|Domenico Chiodi, ''Storia del calcio Aquilano'', L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1992;}}
* {{cita libro | nome= Anton Ludovico| cognome= Antinori| titolo= Annales| cid= A.L. Antinori}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1988|Domenico Chiodi, ''Le 170 chiese di L'Aquila dal Duecento al Novecento'', L'Aquila, Editrice Futura, 1988;}}
* {{cita libro | titolo= Analisi ambientale preliminare per la verifica di assoggettabilità VAS | curatore= Comune dell'Aquila | url= http://www.comune.laquila.gov.it/moduli/output_immagine.php?id=5883 | cid= Analisi ambientale preliminare per la verifica di assoggettabilità VAS | accesso= 4 luglio 2021 | dataarchivio= 9 luglio 2021 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210709184847/http://www.comune.laquila.gov.it/moduli/output_immagine.php?id=5883 | urlmorto= sì }}
*{{Bibliografia|Clementi, 1998|Alessandro Clementi, ''Storia dell'Aquila. Dalle origini alla prima guerra mondiale'', Roma-Bari, Laterza, 1998, ISBN 88-420-5453-4;}}
* {{cita libro | nome= Angelo| cognome= Leosini | titolo= Annali della Città dell'Aquila (dalle origini al 1424)| anno= 1884| editore= Tip. Grossi Aquila| città= L'Aquila|cid=A. Leosini}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1992|Alessandro Clementi, ''L'università dell'Aquila dal placet di Ferrante I d'Aragona alla statizzazione. 1458-1982'', Roma-Bari, Laterza, 1992, ISBN 88-420-3997-7;}}
* {{cita libro | nome= Orlando| cognome= Antonini| titolo= Architettura religiosa aquilana| anno=2010| editore= Tau Editrice| città= Todi|cid=O. Antonini}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1988|Alessandro Clementi, Elio Piroddi, ''L'Aquila'', Roma-Bari, Laterza, 1988, ISBN 88-420-2799-5;}}
* {{cita libro | autore= [[Buccio di Ranallo]]| |curatore= Vincenzo De Bartholomaeis |titolo= Cronaca Aquilana| anno= 1907 |url=https://archive.org/details/cronacaaquilana00buccgoog/|cid=Buccio di Ranallo}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1979|Alessandro Clementi, ''L'arte della lana in una città del Regno di Napoli (sec. XIV-XVI)'', L'Aquila, Japadre, 1979, ISBN 88-7006-078-0;}}
* {{cita libro | autore=Astrid Pellicano | titolo=Geografia e storia dei tratturi del Mezzogiorno: ipotesi di recupero funzionale di una risorsa antica | anno= 2007| editore= Aracne| cid=A. Pellicano }}
*{{Bibliografia|Mammarella, 1990|Luigi Mammarella, ''L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915'', L'Aquila, Adelmo Polla Editore, 1990;}}
* {{cita libro| autore=[[Girolamo Pico Fonticulano]]|titolo=Geometria|città=L'Aquila|cid=Pico Fonticulano}}
* {{cita libro | autore= A.R. Frattaroli |autore2= R. Caprarica |autore3 = C. Marsili| titolo=Giornale botanico italiano|volume= 128 | anno= 1994 |cid=A.R. Frattaroli, R. Caprarica e C. Marsili|url=https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/11263509409437140?journalCode=tplb19 }}
* {{cita libro | nome= Luigi | cognome= Mammarella | titolo= L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915 | anno= 1990 | editore= Adelmo Polla Editore | città= L'Aquila|cid= Mammarella}}
* {{cita libro |autore=Umberto Russo |autore2=Edoardo Tiboni |titolo=L'Abruzzo nel Settecento |editore= Ediars|anno=2000 |città=Pescara |capitolo=L'Aquila |cid=U. Russo, E. Tiboni}}
* {{cita libro | autore= Alessandro Clementi |autore2 = Elio Piroddi | titolo= L'Aquila | anno= 1988 | editore= Laterza | città= Roma, Bari |ISBN = 88-420-2799-5|cid=A. Clementi, E. Piroddi}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Cocco|titolo=L'Aquila terremotata|città=L'Aquila|url=https://books.google.it/books?id=xEkmDwAAQBAJ&pg=PA355&lpg=PA355&dq=dopoguerra+coppito&source=bl&ots=Tnt1k3HhZY&sig=ACfU3U29s6hNreTVod61ffuRfrJ0AcJsOQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiAu5GLkv7tAhU05OAKHQXDB7U4ChDoATAJegQIBxAC#v=onepage&q=dopoguerra%20coppito&f=false|cid=G. Cocco}}
* {{cita libro | nome= AA.| cognome= VV.| titolo= L'Aquila. Una città d'arte da salvare, 99| anno=2009 | cid= AA.VV., L'Aquila. Una città d'arte da salvare, 99}}
* {{cita libro|nome=Domenico |cognome=Chiodi |titolo=Le 170 chiese di L'Aquila dal '200 al '900 |anno=1988 |editore=Gruppo Tipografico Editoriale |città=L'Aquila|cid=D. Chiodi}}
* {{cita libro | nome=Clara | cognome= Verazzo| titolo=Le tecniche della tradizione: Architettura e città in Abruzzo citeriore | anno= 2015| editore= Gangemi Editore| città= Roma|cid=C. Verazzo}}
* {{cita libro|titolo=Locus qui dicitur Aquila|autore=Beatrice Sabatini|url=https://books.google.it/books?id=HXVFDwAAQBAJ|isbn=9780244051068|cid=B. Sabatini}}
* {{cita libro|autore=Ugo Speranza|cid=U. Speranza|titolo=Lo stemma della città dell'Aquila con la sigla di S. Bernardino da Siena|pubblicazione=Bullettino della Deputazione abruzzese di storia patria|anno=1961-1963}}
* {{cita libro | nome= Alessandro | cognome= Clementi | titolo= L'università dell'Aquila dal placet di Ferrante I d'Aragona alla statizzazione. 1458-1982 | anno= 1992 | editore= Laterza | città= Roma, Bari |ISBN = 88-420-3997-7}}
* {{cita libro|autore=Emidio Mariani|titolo=Memorie istoriche della Città dell'Aquila|anno= sec. XIX|cid=E. Mariani}}
* {{cita libro | nome= Lucia | cognome= Travaini| titolo= Monete e storia nell'Italia medievale| anno= 2007| editore=Istituto poligrafico e Zecca dello Stato | cid=L. Travaini }}
* {{cita libro | autore= [[Plinio il Vecchio]] | titolo=Naturalis Historia |lingua=la|opera=III | cid=Plinio il Vecchio }}
* {{cita libro| curatore= Comune dell'Aquila| titolo= Nuovo piano regolatore generale - Rapporto ambientale|url=http://www.comune.laquila.it/moduli/output_immagine.php?id=9491 |anno=2017|cid= Nuovo piano regolatore generale - Rapporto ambientale }}
* {{cita libro|curatore= Comune dell'Aquila| titolo= Nuovo piano regolatore generale - Relazione generale|url=http://www.comune.laquila.it/moduli/output_immagine.php?id=9444| anno 2017|cid= Nuovo piano regolatore generale - Relazione generale}}
* {{cita libro | autore= Antonio Sànchez-Gijon| titolo= Pedro Luis Escriva, caballero Valenciano, constructor de Castillos| anno=1995 |lingua=es | città=Valencia |cid=A. Sànchez-Gijon}}
* {{cita libro | nome= Pietro| cognome= Nelli| titolo= Roma Salaria Falacrina| anno= 2009 | editore= Lulu| città= Roma |ISBN= 978-1-4092-8882-4|cid= P. Nelli }}
* {{cita libro | autore= Marco Volpe| titolo= Santa Maria del Suffragio dall'archetipo settecentesco all'attuale progetto di ricostruzione: storia di una drammaturgia aquilana a più voci| anno= 2017|cid=M. Volpe}}
* {{cita libro| nome=Alessandro| cognome=Clementi| titolo=Statuta civitatis Aquile| anno=1977| città=Roma| url=https://gutenberg.beic.it/view/action/singleViewer.do?dvs=1625302166125~372&locale=de_DE&VIEWER_URL=/view/action/singleViewer.do?&DELIVERY_RULE_ID=10&frameId=1&usePid1=true&usePid2=true| cid=A. Clementi 1977| urlmorto=sì}}
* {{cita libro | autore= G. Vittori| titolo=Stato dell'Aquila degli Abruzzi nei grandi periodi sismici del 1315, 1349 e 1461-62 |volume= VIII|anno=1896 | editore= L'Aternina | città=Aquila |cid=G. Vittori|pubblicazione=Bollettino della deputazione abruzzese di storia patria}}
* {{cita libro| nome=Anna Maria |cognome=Reggiani|titolo=Una città non comune|editore=[[Mondoperaio]]|anno=2014|cid=A.M. Reggiani}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Storia dell'Aquila]]
* [[Fondazione dell'Aquila]]
* [[Perdonanza Celestiniana]]
* [[Urbanistica dell'Aquila]]
* [[Terremoto dell'Aquila del 2009]]
* [[Arcidiocesi dell'Aquila]]
* [[Dialetto aquilano]]
* [[PerdonanzaArte Celestinianaall'Aquila]]
* [[Regno di Napoli]]
* [[Regno delle Due Sicilie]]
* [[Storia dell'Aquila]]
* [[Università degli Studi dell'Aquila]]
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