Paul Barras: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Paul Barras
|immagine =
|didascalia =
|carica =
|mandatoinizio = 31 ottobre [[1795]]
|mandatofine = 10 novembre [[1799]]
|predecessore = [[Jean-Joseph-Victor Genissieu]] (''[[Convenzione nazionale]]'')
|successore = [[Napoleone Bonaparte]] (''[[Consolato (Francia)|Consolato]]'')
|carica2 = [[Presidente]] della [[Convenzione nazionale]] della [[Prima Repubblica Francese]]
|mandatoinizio2 = 4 febbraio [[1795]]
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|predecessore3 =
|successore3 =
|partito = [[Club dei Giacobini|Giacobini]] <small>(1790-1794)</small><br>[[Termidoriani]] <small>(1794-1799)</small>
|coalizione = [[Montagnardi]] <small>(fino al 1794)</small><br>[[Marais (Rivoluzione francese)|Pianura]]
|titolo di studio = scuola militare
|professione = militare, politico
|alma_mater =
|firma = Signatur Paul de Barras.PNG
}}
{{Aristocratico
|nome = Paul Barras
|immagine = Paul Barras directeur.jpg
|legenda =
|stemma = FRA COA Barras.svg
|titolo = Visconte di Barras
|sottotitolo =
|periodo =
|inizio reggenza =
|fine reggenza = [[1829]]
|investitura =
|predecessore =
|erede =
|successore =
|nome completo = Paul François Jean Nicolas de Barras
|prefisso onorifico = Sua Eccellenza
|suffisso onorifico =
|altrititoli = Direttore di Francia
|data di nascita = 30 giugno [[1755]]
|luogo di nascita = [[Fox-Amphoux]]
|data di morte = {{Calcola età3|1829|1|29|1755|6|30}}
|luogo di morte = [[Chaillot]], [[Parigi]]
|luogo di sepoltura = Cimitero di Père-Lachaise, [[Parigi]]
|dinastia = Barras
|padre = François de Barras de Cluman
|madre = Elisabeth Pourcelly
|consorte =
|consortedi =
|coniuge 1 = Marie-Pélagie Templier (separato)
|figli = un figlio morto piccolo (da [[Teresa Cabarrus]])
|religione =
|motto = "Vaillance de Barras"
|firma =
}}
{{Bio
|Titolo = Il [[visconte]]
|Nome = Paul François Jean Nicolas
|Cognome = de [[Barras (Francia)|Barras]]
|PostCognomeVirgola =
|ForzaOrdinamento = Barras
|Sesso = M
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|Epoca2 = 1800
|Attività = politico
|Attività2 = generale
|Attività3 = rivoluzionario
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = , attivo durante la [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]], leader dei [[Termidoriani]] tra luglio [[1794]] e il [[1795]] e principale capo del [[Direttorio]] che governò il paese nel periodo [[1795]]
}}
Barras fu uno dei principali artefici della congiura che portò alla [[Colpo di Stato del 9 termidoro|caduta di Robespierre]] e alla fine del [[Regime del Terrore]], a cui comunque era stato organico come [[rappresentante in missione]]. Ebbe fama di essere un politico corrotto ma abile, e represse poi le rivolte popolari [[Giacobinismo|giacobine]] e ''[[Legittimismo|royalistes]]'' contro la Repubblica moderata; fu destituito dal [[colpo di Stato del 18 brumaio]], che portò al potere il [[Consolato (Francia)|Consolato]] del suo ex collaboratore stretto [[Napoleone Bonaparte]], che lo mandò in esilio, costringendolo in seguito a ritirarsi a vita privata durante il [[Primo Impero francese]]. Durante la [[Regno di Francia (1814-1830)|Restaurazione]] fu uno dei pochi Convenzionali "regicidi" del [[1793]] a non essere esiliato, ma visse confinato nei pressi di [[Parigi]] e dimenticato fino alla sua morte avvenuta nel [[1829]].
== Primi anni e carriera militare ==
Barras nacque da una famiglia della piccola nobiltà del [[Var (dipartimento)|dipartimento del Var]]. Entrò nell'esercito francese all'età di sedici anni, prestando servizio nelle colonie, e prese parte ad azioni militari nelle Indie sotto il comando di [[Guillaume Léonard de Bellecombe|Bellecombe]] e di Pierre André de Suffren. Combatté anche nella difesa di [[Pondicherry (territorio)|Pondichéry]]. Dopo la pace del [[1783]] mise fine alla sua carriera dando le dimissioni a seguito di un alterco col [[Charles Eugène Gabriel de la Croix|maresciallo de Castries]], ministro della Marina. Ritiratosi con il grado di [[capitano]], si trasferì a [[Parigi]]. Dal [[1783]] al [[1789]] si trovò a Parigi, privo di potere e di occupazione. Fu accusato di aver frequentato le peggiori case da gioco che allora pullulavano nella capitale. Bell'uomo, frequentò le maggiori intellettuali dell'epoca, in particolare la cantante [[Sophie Arnould]].
== La Rivoluzione francese ==
Fu per puro caso che assistette alla [[presa della Bastiglia]] il 14 luglio [[1789]]. Fino ad allora il visconte di Barras non aveva idee politiche ben definite. Incontrò [[Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]] presso Sophie Arnould. Fu forse quest'incontro che lo spinse ad iscriversi prima alla [[massoneria]] e successivamente al club dei [[giacobini]]
=== La Convenzione e carriera militare===
Eletto deputato supplente del dipartimento del Var alla Convenzione nel [[1792]], sedette con i [[montagnardi]] e votò a favore dell'esecuzione capitale di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]]. Dopo la morte di quest'ultimo, la Convenzione, attaccata da tutte le parti, nominò rappresentanti delegati nelle province e nell'esercito. Barras partì in missione nelle [[Basses-Alpes|Basse]] ed [[Hautes-Alpes|Alte Alpi]] con l'amico [[Louis Fréron|Stanislas Fréron]] per reclutare 300 000 soldati e poi nel [[Midi (Francia)|Midi]]. Di fronte all'insurrezione nata prima a [[Tolone]] e poi estesasi a [[Marsiglia]], diede prova d'iniziativa e di coraggio e, persuaso del tradimento del generale [[Gaspard Jean-Baptiste Brunet|Brunet]], lo fece arrestare nella sua stessa armata. Fu allora che ricevette l'ordine di riprendere Tolone che era insorta sotto l'azione del partito realista ed aveva aperto le porte alle flotte nemiche di [[Gran Bretagna]] e di [[Spagna]] e consegnato una parte della flotta agli inglesi.
Temendo uno sbarco del nemico, Barras affidò ad un giovane capitano di artiglieria, [[Napoleone I|Napoleone Bonaparte]], la difesa delle coste della [[Provenza]]. Bonaparte, dice Barras nelle sue memorie, diede allora prova di grande attivismo e non esitò a dichiararsi ultra-montagnardo. Barras gli accordò la sua benevolenza e la sua protezione, ma non attribuì al futuro imperatore altro che un ruolo secondario nella presa di Tolone: ''"Il vero conquistatore di Tolone fu il generale [[Jacques François Dugommier|Dugommier]]"''. Dopo l'assedio di Tolone Bonaparte fu nominato [[generale di brigata]] con l'ordine di aggregarsi all'armata d'Italia. Fu questo il primo incontro con Napoleone Bonaparte, che Barras ricorderà successivamente, quando si verificò l'insurrezione realista che minacciò la Convenzione (13 vendemmiaio dell'anno IV cioè 5 ottobre [[1795]]). Riconquistata la fortezza navale mediterranea, Barras vi si arricchì pesantemente grazie alla [[malversazione]]. Nell'agosto 1795 Barras fu nominato generale di brigata.
=== Il Terrore e il colpo di Stato del 9 termidoro===
{{dx|[[File:9 Thermidor.jpg|thumb|upright=1.0|Le truppe della Convenzione guidate da Paul Barras] assaltano l'Hôtel-de-Ville dove si era rifugiato Robespierre (notte tra il 9 e il 10 termidoro).]]}}
Di ritorno a Parigi (23 gennaio [[1794]]) su richiesta del [[Comitato di salute pubblica]], Barras fu acclamato dalla Convenzione e felicitato di aver ben meritato per la nazione, ma l'accoglienza del Comitato, informato della sua azione corrotta in Tolone dopo la caduta della città, fu glaciale, come pure quella dello stesso [[Maximilien Robespierre|Robespierre]]. Allontanato dopo un certo tempo da Parigi, fu accusato subito dopo di aver destituito il tribunale di Marsiglia. Egli si batté ed ottenne l'appoggio della Convenzione e dei giacobini. Successivamente si appoggiò a [[Georges Jacques Danton|Danton]] e [[Joseph François Laignelot|Laignelot]], ma Danton, accusato di saccheggio durante una missione in Belgio, fu arrestato (11 germinale, cioè 31 marzo [[1794]]). Robespierre fu all'apice del suo potere quando l'8 giugno celebrò la dispendiosa [[Culto dell'Essere Supremo|Festa dell'Essere Supremo]], ma molti nella Convenzione mormoravano contro di lui a causa di ciò e della stretta repressiva, nonostante avesse ristabilito la [[libertà di culto]], con cui Barras concordava.
A questo punto Barras temette, con altri ex rappresentanti quali [[Jean-Lambert Tallien|Tallien]] e [[Joseph Fouché|Fouché]], di essere processato per le repressioni o mandato alla ghigliottina come semplice [[Legge dei sospetti|sospetto]] in base alla [[legge del 22 pratile anno II]] (10 giugno), che eliminava ogni garanzia degli imputati, come la presenza dell'avvocato della difesa, l'onere della prova per l'accusa e l'appello, riducendo le sentenza a due possibilità: morte o assoluzione. [[Bertrand Barère]] (che a differenza degli altri si sarebbe poi unito alla cospirazione per evitare che Robespierre imboccasse la strada moderata) voleva in questo modo sfoltire la popolazione carceraria ed eliminare ogni opposizione. Per questo timore Barras, come altri, girava armato da tempo.
A differenza di quanto sostenuto da molti sulla base dei fatti di quei giorni, e cioè che le sue azioni fossero dettate dalle contingenze o dalla sete di potere, [[Madame de Staël]] sostenne invece che Barras avesse agito in seguito con l'intento "idealista" di porre fine al Terrore.<ref>Henry Monteagle, « Barras au Neuf thermidor », Annales historiques de la Révolution française, no 229,</ref> Nelle sue ''Memorie'' Barras sostenne che le condizioni mentali di Robespierre erano deteriorate, rendendolo completamente [[Paranoia|paranoico]]: «Non ho mai visto nulla di così impassibile nel marmo ghiacciato delle statue o nel viso dei morti già seppelliti. (...) Gli occhi spenti e miopi si fissarono su di noi. La faccia era di un pallore spettrale, con tinte verdastre. Stringeva a pugno e rilassava di continuo le mani, con un tic nervoso; e anche il collo e le spalle avevano spasmi convulsi».<ref>Riportato in P. Citati, ''Il silenzio e l'abisso''</ref>
Il fatto certo è che Barras [[Trasformismo (politica)|cambiò fronte]], e si mise a capo dei nemici di Robespierre come uno degli artefici principali, insieme a Tallien e Fouché, accusati di pesanti crimini nell'ultimo discorso dell'Incorruttibile, della sua caduta il [[Colpo di Stato del 9 termidoro|9 termidoro]] (27 luglio [[1794]]): comandante della forza armata municipale di Parigi, si impadronì della città marciando in due colonne separate su Place de Grève e mise fine al cosiddetto [[Regime del Terrore]].
{{dx|[[File:Paul Barras.jpg|thumb|Barras con le insegne da membro del Direttorio]]}}
Robespierre e i suoi, tra cui suo fratello [[Augustin de Robespierre|Augustin]], [[Louis Antoine de Saint-Just]] e [[Georges Couthon]], furono arrestati, rilasciati e arrestati di nuovo all'Hôtel de Ville dalle truppe Convenzionali nella confusa notte del 9, e ghigliottinati il 10 termidoro per decisione della Convenzione stessa, dopo un sommario riconoscimento formale al tribunale rivoluzionario, mentre iniziò il periodo del [[Terrore bianco]] contro i cosiddetti "bevitori di sangue", ossia i giacobini più fedeli. La maggioranza della popolazione, stanca del [[terrorismo di Stato]] e affamata dagli effetti a lungo termine della [[legge del maximum]], sostenne la svolta del 28 luglio.
Barras nelle sue memorie si attribuì il merito di aver disperso gli insorti che minacciavano la Convenzione semplicemente uscendo nel cortile delle Tuileries e gridando: "Ritiratevi, miserabili: Hanriot è fuori legge", riferendosi al comandante della Guardia Nazionale.
Con l'aiuto di bande paramilitari come i [[Moscardini (Rivoluzione francese)|Moscardini]], controrivoluzionari comandati da un altro ex "terrorista" collega di Tallien in missione, [[Louis-Marie-Stanislas Fréron]] e delle forze regolari, Barras divenne il leader di fatto della Francia entro pochi giorni. Le esecuzioni di massa ordinate dal tribunale furono sospese il 31 luglio, le leggi più estreme furono soppresse, lo stesso tribunale rivoluzionario fu riorganizzato e poi eliminato; il 5 agosto i prigionieri "[[Legge dei sospetti|sospetti]]" furono rilasciati per effetto della revoca delle leggi emergenziali; a novembre il [[Club dei Giacobini]] fu chiuso e messo fuori legge in tutta la nazione, mentre un clima più disteso e festoso lentamente si diffuse nella [[borghesia]].
Lo stesso giorno in cui Robespierre fu destituito, prima della seduta, Barras visitò il giovane [[Luigi XVII]] prigioniero alla Torre del Tempio, e non potendo farlo liberare, si adoperò per migliorare le sue condizioni igieniche e di detenzione, poi visitò nei giorni seguenti anche la sorella [[Maria Teresa Carlotta di Borbone-Francia|Maria Teresa Carlotta]] (l'anno dopo liberata con uno scambio di prigionieri con l'Austria). Nel maggio 1795 si decise di liberare il Delfino avviando trattative coi monarchici, ma il principe, gravemente malato, morì l'8 giugno a soli 10 anni.
=== Il Direttorio ===
A dicembre dello stesso anno fu nominato membro del [[Comitato di sicurezza
Incaricato della difesa della Convenzione contro gli insorti [[Monarchismo|realisti]], molti dei quali erano ex sostenitori di Barras delusi dalla [[Costituzione francese del 1795]] (tra cui i Moscardini), il suo ruolo nella giornata dell'[[insurrezione del 13 vendemmiaio anno IV]] (5 ottobre [[1795]]) fu determinante: grazie all'intervento, da lui comandato, di Napoleone Bonaparte, l'insurrezione fu stroncata dalle scariche di mitraglia ordinate dal giovane ufficiale còrso.[[File:Paul barras.jpg|thumb|170px|Litografia di Barras in uniforme del Direttorio eseguita nel 1826]]Eletto membro del [[Direttorio]] il 31 ottobre [[1795]] al momento della creazione di quest'ultimo, egli giocò un ruolo chiave senza soluzione di continuità per quattro anni, incarnando la figura di una sinistra termidoriana antigiacobina ma ferma di fronte alla minaccia realista. Con [[Jean-François Reubell|Reubell]] e [[Louis-Marie de La Révellière-Lépeaux|La Réveillère]] egli formò una specie di triumvirato. Per assicurarsi il potere, i tre direttori compirono il [[Colpo di Stato del 18 fruttidoro]] (4 settembre [[1797]]) e proscrissero due dei loro colleghi, [[François de Barthélemy|Barthélemy]]
È possibile che egli abbia avviato trattative con i [[Borbone-Francia|Borboni]] in vista di un rientro e della restaurazione sul trono di [[Luigi XVIII di Francia|Luigi, Conte di Provenza]], fratello di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]], come monarca costituzionale ma fu preceduto dal [[colpo di Stato del 18 brumaio]]. Il 16 maggio 1799, [[Emmanuel Joseph Sieyès]], il celebre leader del [[Terzo Stato]] agli [[Stati generali del 1789]] ed ex Convenzionale del 1793, fu eletto al [[Direttorio]], in sostituzione di [[Jean-François Reubell|Reubell]], eclissando Paul Barras, la cui fortuna politica volgeva al termine.
=== Il 18 brumaio e l'esilio ===
Al suo ritorno dall'[[Egitto]], Bonaparte, Fouché e l'abate [[Sieyès]] rovesciarono il Direttorio con il [[colpo di Stato del 18
===Il ritorno=== Autorizzato al rientro in Francia, a [[Montpellier]] in [[Provenza]], fu nuovamente spedito in esilio da Napoleone a [[Roma]] ([[1810]]) Ormai ex politico, alla caduta dell'impero fu autorizzato da [[Luigi XVIII]], nonostante il suo passato di ''regicida'' (unico non bandito dalla Francia con la legge del [[1816]], assieme a Tallien per motivi di salute), a risiedere a [[Chaillot]], nei pressi di Parigi (oggi quartiere della capitale francese), come riconoscimento di non aver aderito ai [[Cento giorni]] (unico tra gli antichi regicidi, quasi sicuramente a causa del suo risentimento verso Napoleone); Barras fu infatti amnistiato interamente dalla legge per non aver sottoscritto l'[[Carta imperiale del 1815|Atto addizionale del 1815]]: {{quote|Art. 1 - L'amnistia totale è concessa a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, presero parte alla ribellione e all'usurpazione di Napoleone Bonaparte, con le seguenti eccezioni. [...] Art. 6 - Quelli dei regicidi che, a dispetto di una clemenza quasi illimitata, votarono a favore dell'atto aggiuntivo o accettarono funzioni o impieghi dall'usurpatore, e che con ciò si dichiararono nemici inconciliabili della Francia e del governo legittimo, sono esclusi a vita dalla Regno, e sono tenuti a lasciarlo entro un mese...|Legge 12 gennaio 1816}}
Morì tredici anni dopo, dimenticato da tutti, durante il regno dell'assolutista [[Carlo X di Francia|Carlo X]], un anno prima della [[rivoluzione di luglio]] che mise al potere il re costituzionale [[Luigi Filippo]]. La salma di Barras fu inumata nel [[cimitero di Père-Lachaise]] di Parigi.
[[File:Ci-devant Occupations; or, Madame Talian and the Empress Josephine Dancing Naked before Barrass in the Winter of 1797. - A Fact! MET DP116255.jpg|thumb|upright=1.6|Caricatura datata 1805 ed opera di James Gillray: Barras intrattenuto dalla danza di due giovani nude, mogli di altrettanti personaggi famosi, Thérésa Tallien e Giuseppina Bonaparte]]
== Il personaggio ==
Barras è passato alla storia come personaggio corrotto e corruttore, capace di qualsiasi compromesso pur di rimanere nel novero di coloro che contano, e uomo di [[Libertino (sociologia)|costumi dissoluti]]. Lo si
Nei [[salotto letterario|salotti]] della Parigi che contava era noto per sapersi circondare di donne belle ed intellettuali. Era particolarmente amico di [[Teresa Cabarrus]], soprannominata "Notre-Dame de [[Termidoro|Thermidor]]" per aver spinto il proprio amante di allora, poi marito, il membro della Convenzione [[Jean-Lambert Tallien|Tallien]], a rovesciare Robespierre onde evitare la ghigliottina ad entrambi. Dalla Cabarrus ebbe un figlio che morì poco dopo la nascita. Barras aveva sposato durante il periodo giovanile una ragazza della sua zona, Marie-Pélagie Templier, di famiglia impoverita, ma non si degnò mai di rivederla, definendola bigotta e monarchica. Numerose Barras scrisse le proprie memorie in più volumi.
== Cultura di massa ==
Paul Barras è stato interpretato:
* * * da [[ * da [[Tahar Rahim]] in ''[[Napoleon (film 2023)|Napoleon]]'' (2023)
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita web|https://www.archive.org/details/mmoiresdebarras03durugoog|Barras, Paul; ''Mémoires de Barras, membre du Directoire (1895),'' Hachette, 1896}}
* Jean Tulard, Jean-François Fayard, Alfred Fierro, ''Dizionario storico della Rivoluzione francese'', Ed. Ponte alle Grazie, Firenze, 1989.
* {{Cita libro|autore=Hugh Chisholm|titolo=Encyclopedia Britannica|url=https://archive.org/details/Encyclopaediabrit03chisrich.pdf/page/n456/mode/1up|edizione=11|annooriginale=1911|lingua=inglese|volume=Vol. 3}}
== Voci correlate ==
* [[Incroyables e Merveilleuses]]
* [[Moscardini (Rivoluzione francese)]]
* [[Jean-Lambert Tallien]]
* [[Louis-Marie-Stanislas Fréron]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica|rivoluzione francese}}
[[Categoria:Salottieri]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero di Père-Lachaise]]
[[Categoria:Direttori della Prima repubblica francese]]
[[Categoria:Governatori militari di Parigi]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Nati nel Var]]
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