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La Libreria delle donne di [[Milano]] è fondata nel 1975 (16 ottobre) da un gruppo di donne attive nel [[movimento femminista]]. La prima sede è in via Dogana 2, a ridosso di piazza del Duomo. Nel 2001 si trasferisce, ampliandosi, in zona Porta Vittoria (via Pietro Calvi 29). Nella nuova sede trovano posto anche uno spazio per incontri pubblici gestito dal Circolo della rosa, un archivio di documenti storici del femminismo, una vetrina che espone opere di artiste. Oltre all'attività di vendita di libri e riviste e all'organizzazione di incontri, la libreria pubblica in proprio documenti, libri, riviste. La Libreria delle donne di Milano fa riferimento all'impostazione teorica, politica e culturale nota come “femminismo della differenza” o più precisamente [[Filosofia della differenza|filosofia/pensiero della differenza sessuale]] e per questa sua caratteristica è nota anche all'estero.
= Libreria delle donne di Milano =
La Libreria delle donne di Milano è fondata nel 1975 (16 ottobre) da un gruppo di donne attive nel movimento femminista. La prima sede è in via Dogana 2, a ridosso di piazza del Duomo. Nel 2001 si trasferisce, ampliandosi, in zona Porta Vittoria (via Pietro Calvi 29). Nella nuova sede trovano posto anche uno spazio per incontri pubblici gestito dal Circolo della rosa, un archivio di documenti storici del femminismo, una vetrina che espone opere di artiste. Oltre all'attività di vendita di libri e riviste e all'organizzazione di incontri, la libreria pubblica in proprio documenti, libri, riviste. La Libreria delle donne di Milano fa riferimento all'impostazione teorica, politica e culturale nota come “femminismo della differenza” o più precisamente filosofia/pensiero della differenza sessuale e per questa sua caratteristica è nota anche all'estero.
 
==Storia e organizzazione==
Sono 15 le socie iniziali (oggi 78) che si uniscono nel “Circolo cooperativo delle donne [[Sibilla Aleramo”Aleramo]]” per aprire la libreria. L’idea prende ispirazione dalla [[Librairie des femmes]] che era stata aperta a [[Parigi]] dal gruppo francese [[Politique et Psychanalyse]] l’anno precedente, il 1974. Il finanziamento iniziale deriva da una raccolta di fondi e soprattutto dalla vendita di opere offerte da nove artiste<ref>[[Carla Accardi]], [[Mirella Bentivoglio]], [[Valentina Berardinone]], [[Tomaso Binga]], pseudonimo di Bianca Menna, [[Nilde Carabba]], [[Dadamaino]], [[Amalia del Ponte]], [[Grazia Varisco]], [[Nanda Vigo]].</ref>. Rompendo la prassi consolidata fino a quegli anni (che non distingue il sesso di chi scrive), sceglie di tenere e vendere solo libri scritti da donne, a cui si è aggiunta nel corso del tempo una sezione di saggi scelti, scritti da uomini. Il lavoro si basa sia sulle novità sia sul catalogo, tanto che attualmente si possono trovare circa 10.000 titoli e 3000 autrici, oltre a un fondo di testi esauriti. L’apertura quotidiana del negozio è garantita dal lavoro volontario di una ventina di socie, organizzate per turni.
 
== Filosofia ==
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== Attività ==
La Libreria propone un calendario di incontri aperti a donne e uomini: «il salotto più comodo del femminismo più scomodo», come è stato definito<ref>{{Cita web|url=https://memomi.it/it/00004/174/la-libreria-delle-donne.html|titolo=La Libreria delle donne – Una storia che continua|autore=Sabina Fedeli (a cura di)|editore=MemoMI La memoria di Milano|data=2016|formato=docufilm (37’51”)}}</ref>. Si tratta di discussioni politiche e di attualità, presentazione di libri e di installazioni artistiche, proiezione di film. La programmazione è discussa e organizzata dalle socie del Circolo della rosa, nato nel 1990 - sull’esempiosull'esempio del [[Circolo della rosa di Roma]] (1988-1996) - da alcune donne della Libreria insieme ad alcune donne dell’Udi ([[Unione donne italiane]]) e trasferitosi nella nuova sede nel 2001. Le proiezioni di film sono a cura dell’Associazione [[Lucrezia Marinelli]].
 
In libreria, nel corso degli anni, sono nati molti gruppi di riflessione ed elaborazione di esperienze. I principali: redazione di “Aspirina”, redazione di “Via Dogana”, gruppo Facebook, redazione del sito, Accademia delle piccole filosofe, Comunità di storia vivente, Estia, Gruppo lavoro, Inventare la vecchiaia, Ipazia, LabMi, Quarta vetrina, Scuola di scrittura pensante<sup>®</sup>.
 
== La Libreria in rete ==
Il sito ufficiale www.libreriadelledonne.it, nato nel 2001 e rinnovato nel 2013, è gestito da un gruppo (molte donne e saltuariamente qualche uomo) che si riunisce settimanalmente per discutere, valutare e decidere sui contributi, articoli, video, eventi ecc. da mettere o segnalare nel sito. Il sito quindi è l’espressione della linea politico/editoriale della libreria riguardo al movimento delle donne nell’ambitonell'ambito locale, nazionale e internazionale. Alcuni di questi contributi vengono diffusi anche sulla pagina facebookFacebook della Libreria.
 
È stata poi creata un’altra pagina facebookFacebook “Dialogo-Libreria delle donne di Milano” (seguita da circa 5250 donne e uomini) che è aperta ai contributi e alle discussioni.
 
== Pubblicazioni e opere ==
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====Film====
*''La politica del desiderio'', (Italia 2010, 74’), documentario di Flaminia Cardini, [[Lia Cigarini]], [[Luisa Muraro]], Manuela Vigorita, regia di Manuela Vigorita e Flaminia Cardini, DVD + libro a cura di Clara Jourdan, Libreria delle donne di Milano e L’Altra Vista, 2010.
==Bibliografia==
* Libreria delle donne di Milano, ''Non credere di avere dei diritti. La generazione della libertà femminile nell’idea e nelle vicende di un gruppo di donne'', Rosenberg & Sellier, Torino 1987, pp. 192 (trad. tedesco, inglese, spagnolo, francese)
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==Note==
{{Note strette}}
 
{{Portale|Femminismo|Letteratura|Politica}}
[[:Categoria:Femminismo]]