Monte Baldo: differenze tra le versioni

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|nomemontagna=Monte Baldo
|immagine=Monte Baldo da malga Gambon.jpg
|image_text=Il monte Baldo visto da malga Gambon
|sigla_paese=ITA
|div_amm_1 ={{IT-VEN}}<br />{{IT-TAA}}
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|longitudine_d=
|catenamontuosa=[[Alpi]]
|altrinomi = Dal tedesco ''Waldwald'', ovvero bosco
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|codice = II/C-30.II-C.7
}}
Il '''monte Baldo''' è un [[massiccio montuoso]] delle [[Prealpi Gardesane]] di [[altitudine|altezza]] massima pari a {{formatnum:2218}}&nbsp;m [[s.l.m.]] con ''Cima Valdritta'', ed è esteso da nord-est a sud-ovest e compreso tra le province di [[Provincia autonoma di Trento|Trento]] e [[Provincia di Verona|Verona]] (tra i territori comunali di [[San Zeno di Montagna]], [[Avio]], [[Caprino Veronese]], [[Ferrara di Monte Baldo]], [[Brentonico]], [[Mori (Italia)|Mori]], [[Nago-Torbole]], [[Malcesine]], [[Brenzone]], [[Torri del Benaco]] e [[Garda (comune)|Garda]]), confinante a sud con la [[Pianura Padana|pianura padano-veneta]] all'altezza di [[Caprino Veronese]], a ovest con il [[lago di Garda]], a nord con la valle che congiunge [[Rovereto]] a [[Nago-Torbole]] e ad est con la [[Vallagarina]].
 
== Origine del nome ==
La dorsale principale ha andamento nord est - sud ovest, e ha come confini naturali, a sud la pianura che comincia a [[Caprino Veronese]], a ovest il [[lago di Garda]], a nord la valle che congiunge [[Rovereto]] a [[Nago-Torbole]] e a est la [[Vallagarina]]. Si estende nei territori dei comuni di [[San Zeno di Montagna]], [[Avio]], [[Caprino Veronese]], [[Ferrara di Monte Baldo]], [[Brentonico]], [[Nago-Torbole]], [[Malcesine]] e [[Brenzone]].
Il nome deriva dal tedesco medievale ''Bald''<ref>Questo toponimo compare per la prima volta in una cartina tedesca del 1163.</ref> (''Wald'' in [[lingua tedesca|tedesco]] moderno), ovvero [[bosco]], e risale al XII secolo. In [[epoca romana]] era chiamato ''mons Polninus.''
 
Il nome del monte Baldo, in [[epoca romana]] ''mons Polninus'', deriva dal tedesco ''Wald'', ovvero bosco, e questo toponimo compare per la prima volta in una cartina tedesca del [[1163]].
 
== Geografia ==
[[File:Monte Baldo da Campione del Garda.jpg|alt=Il Monte Baldo visto da Campione del Garda|thumb|upright=1.1|Il Monte Baldo visto da [[Campione del Garda]]]]
[[File:San Martino della Battaglia-Panorama da Solferino.JPG|thumb|upright=1.1|Il Monte Baldo visto da [[Solferino]] (MN). In basso la torre di [[San Martino della Battaglia]].]]
[[File:Monte Baldo - Panorama with cloud.jpg|thumb|Visuale dalla cima]]
[[File:Lake Garda - View from Monte Baldo.jpgJPG|thumb|Lagoupright=1.1|Località "Due pozze" in prossimità di GardaPrada dal(VR), Monteh.1280 Baldom]]
[[File:Altissimo.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[Monte Altissimo di Nago|monte Altissimo]], di cui si può vedere l'anticlinale]]
[[File:San Martino della Battaglia-Panorama da Solferino.JPG|thumb|Il Monte Baldo visto da [[Solferino]] (MN). In basso la torre di [[San Martino della Battaglia]].]]
[[File:Monte Baldo - Panorama with cloud.JPGjpg|thumb|Localitàupright=1.1|Visuale "Due pozze" in prossimità di Prada (VR), h.1280dalla mcima]]
[[File:Lake Garda - View from Monte Baldo.jpg|thumb|upright=1.1|Lago di Garda dal Monte Baldo]]
[[File:Altissimo.jpg|thumb|Il [[Monte Altissimo di Nago|monte Altissimo]], di cui si può vedere l'anticlinale]]
 
Il monte Baldo è caratterizzato da una notevole individualità geografica. È costituito da una dorsale parallela al [[lago di Garda]] che si allunga per 40&nbsp;km, tra il [[lago di Garda|lago]] a ovest e la [[Vallagarina]] a est. A sud la dorsale è delimitata dalla piana di [[Caprino Veronese|Caprino]] e a nord dalla [[valle di Loppio]]. Il monte Baldo raggiunge la sua altezza massima ai {{formatnum:2218}}&nbsp;m di ''[[cima Valdritta]]'', e la sua altezza minima ai 65&nbsp;m sul [[lago di Garda]] con una [[prominenza]] topografica dunque di oltre 2000m{{formatnum:2000}}&nbsp;m.
 
La dorsale è costituita da una piega [[anticlinale]] con [[vergenza]] verso est. La dorsale può essere divisa in tre parti: l'anticlinale maggiore, ovvero la catena montuosa nel settore occidentale; la sinclinale di [[Ferrara di Monte Baldo]], cioè l'altopiano centrale, che mantiene un'altezza di circa {{formatnum:1000}}&nbsp;m; l'anticlinale minore a est, ovvero le creste che si affacciano sulla [[valle dell'Adige]].
 
La catena maggiore è formata da due parti, il monte Baldo e il monte Altissimo, che rimane isolato. Le cime, a partire da sud, sono le ''Creste di Naole'' ({{formatnum:1660}}&nbsp;m), il crinale di ''Costabella'' ({{formatnum:2062}}&nbsp;m), il ''Coal Santo'' ({{formatnum:2072}}&nbsp;m), la ''vetta delle Buse'' ({{formatnum:2154}}&nbsp;m), ''cima Sascaga'' ({{formatnum:2134}}&nbsp;m), ''punta Telegrafo'' ({{formatnum:2200}}&nbsp;m), ''punta Pettorina'' ({{formatnum:2191}}&nbsp;m), ''cima Fontanelle (2208, anche detta cima Prà della Baziva), cima ''Valdritta'' ({{formatnum:2218}}&nbsp;m), cima Val Finestra ({{formatnum:2086}}&nbsp;m), ''cima del Longino'' ({{formatnum:2180}}&nbsp;m), ''cima Pozzette'' ({{formatnum:2128}}&nbsp;m), Dos della Colma ({{formatnum:1830}}&nbsp;m) e l'''[[Monte Altissimo di Nago|Altissimo]]'' ({{formatnum:2078}}&nbsp;m)<ref>G. Vedovelli, M. Zanetti: ''Escursioni sul monte Baldo''. Verona, 1989. p.9</ref>.
<!--
Il monte si è formato per via delle ultime quattro glaciazioni che hanno chiuso la catena tra i [[ghiacciaioGhiacciaio|ghiacciai]] del [[lago di Garda]] e della [[valle dell'Adige]]. Tra l'altro, dalle cime più alte scendevano verso il versante occidentale sette piccoli [[ghiacciaioGhiacciaio|ghiacciai]], le cui conche sono ancora visibili. -->
<!-- No. Le glaciazioni non "formano" i monti: le orogenesi! E comunque, non le "ultime quattro": in letteratura vengono descritti solo Riss e Wurm. GG -->
 
La notevole presenza di [[Calcare|rocce calcaree]] ha favorito molti [[carsismoCarsismo|fenomeni carsici]], sono infatti visibili parecchi [[monoliteMonolite|monoliti]], [[concaConca (geologia)|conche]] e soprattutto [[Dolina carsica|doline]], depressioni che si aprono verso grotte più profonde. Sono molto visibili anche sulle rocce dei solchi paralleli, dovuti alla facile [[erosione]] delle [[carsismoCarsismo|rocce carsiche]] da parte dell'acqua. Sono presenti inoltre diverse grotte;: la più lunga è la ''grotta Tanella'' presso [[Torri del Benaco]], di 362&nbsp;m di sviluppo, ementre la più profonda in territorio veneto è il ''Bus de le Tacole'', profonda 172&nbsp;m e nella parte trentina è l'Abisso di Val del Parol<ref>[https://webgis.provincia.tn.it/wgt/?lang=it&topic=14&bgLayer=orto2015&layers=ammcom,grotte&layers_visibility=false,true&X=5075890.00&Y=647581.00&zoom=10&catalogNodes=46]</ref> profonda 415&nbsp;m. Sempre a causa del [[carsismo]], le [[sorgenti]] sono molto rare, escludendo il versante che dà sul [[lago di Garda]], che presenta, tra l'altro, il fiume [[Aril]], considerato il fiume più corto del mondo. Questo processo erosivo porta inoltre a numerose piccole frane e alla formazione di piccole piramidi di terra.
 
=== Valli, altopiani e passi ===
Mentre la parte centrale è caratterizzata da due dorsali, una principale e l'altra secondaria separate da una valle, a ovest e a nord sono numerose le valli minori del massiccio. Partendo da sud troviamo:
 
* [[Val Vaccara]] (900–1248&nbsp;m): unica [[valle]] affacciata sul versante occidentale, la val Vaccara si presenta stretta e profonda nella prima parte. Presso l'abitato di [[Prada (Veneto)|Prada Bassa]] si allarga fin quasi a diventare una piana intermontana, per poi restringersi presso l'abitato di [[Prada (Veneto)|Prada Alta]]. PressoVicino ilal paese di Val di Fiès la valle diventa larga e priva di profondità, come un [[altopiano]]. Successivamente, dal paese di [[Prada (Veneto)|Chemasi]] al passo Scale, si stringe di nuovo fra il Monte Quain e la cresta principale montebaldina e diventa più impervia e ripida.
* [[Valle dell'Orsa]] (300–1582&nbsp;m): è la più lunga ed estesa valle del Baldo. Incomincia dal paese di [[Brentino Belluno|Brentino]] in [[Val Lagarina]] e giunge al passo Cavallo, sopra [[Novezza]]. Parte come irta e stretta vallata fino al paese di Fraine, dove si allarga. Gli abitati della vallata principale sono: Fraine, Fraine Alta, [[Ferrara di Monte Baldo]], Cambrigar, Lonza, Novezzina, [[Novezza]] (località [[sci]]istica). A questi se ne aggiungono svariati nelle piccole valli laterali, quali:ad esempio, Saugolo, Valfredda Crocetta e Valfredda di Dentro. Superato il passo Cavallo, una strada si arrampica sul crinale principale a un'altezza di circa 1700&nbsp;m: è il primo tratto della via voluta dal [[Andrea Graziani|Generale Andrea Graziani]].
* Val Preafesso (700–1582&nbsp;m): è la più profonda valle del Baldo e, arriva a 500 metri di profondità. È percorsa dal fiume omonimo, che sul finire della valle crea una cascata e infine si unisce al fiume Aviana. L'unico abitato che vi si trova è il paese di Madonna della Neve.
* Val di [[Brentonico]] (300–1390&nbsp;m): la valle di Brentonico si trova a nord del Baldo e separa il sottogruppo dell'[[monte Altissimo di Nago|Altissimo]] dall'altopiano di Brentonico, su cui si trovano [[Polsa (Italia)|Polsa]] e Prada di Brentonico.
* Valle Alpesina: tra il passo di [[Prà Alpesina]] a sud e la val Aviana a nord, la valle Alpesina è vallata laterale della val Aviana. Vi si trovano 2 abitati: Tredespin e [[Prà Alpesina]], posta a ridosso del passo omonimo, che è una stazione invernale collegata alle piste da sci.
 
I [[Passo di montagna|passi]] principali del monte Baldo sono: [[passo Navene]] (1630&nbsp;m), passo Crer (1812&nbsp;m), passo di San Valentino (1390&nbsp;m), passo Tratto Spino (1704&nbsp;m), passo Cavallo (1582&nbsp;m), passo Naole (1815&nbsp;m), passo del Camino (2128&nbsp;m), passo Prà Bestemà (924&nbsp;m) e infine passo Scale (1248&nbsp;m). Inoltre è presente un [[altopiano]] di forma quadrata che si estende a un'altezza da 600 a 900 metri, affacciato a balcone sul [[lago di Garda]]: si tratta di un [[altopiano]] di forma quadrata, in. cuiVi si trovano gli abitati di [[San Zeno di Montagna]], Lumini, Laguna, Castello, Villanova, Sperane e Prà Bestemà. È noto per la coltivazione del [[castagno]].
 
=== Passi più alti ===
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== Geologia ==
[[Image:funicular, lake garda, malcesine to monte baldo.jpg|thumb|upright=1.1|Vista della stazione di arrivo della Funivia da Malcesine]]
[[Image:Monte baldo ridge, lake gara, veneto, italy.JPG|thumb|upright=1.1|Cresta del Monte Baldo]]
[[Image:View from monte baldo ridge to lake gardaPeak_of_valdritta,_monte_baldo,_veneto,_italy.JPG|thumb|Vista verso il lagoupright=1.1|Cima di GardaValdritta]]
Il monte Baldo è formato per lo più da [[roccia sedimentaria|rocce sedimentarie]], in particolare [[calcare]] e [[dolomie]] formatesi tra il [[Triassico]] e l'[[Oligocene]] nel nell'[[mar dellaOceano Tetide]], che allora ricopriva questa zona. L'innalzamento della catena ebbe inizio 40 milioni di anni fa, nell'ambito dell'[[orogenesi alpina]].<!-- quando i [[monti Lessini]] e le prealpi bresciane cominciarono a comprimere questa zona, che lentamente si innalzò fino a creare la dorsale (infatti questa è una zona sismica);--><!-- No. Devo trovare i riferimenti di Castellarin et al., i Lessini non c'entrano proprio niente. Non sono peraltro sicuro della datazione sull'inizio dell'orogenesi: ci sono calcari oligocenici, ca 33 Mya! trovare rif. in biblioteca. GG -->
[[Image:Peak_of_valdritta,_monte_baldo,_veneto,_italy.JPG|thumb|Cima di Valdritta]]
Il monte Baldo è formato per lo più da [[roccia sedimentaria|rocce sedimentarie]], in particolare [[calcare]] e [[dolomie]] formatesi tra il [[Triassico]] e l'[[Oligocene]] nel [[mar della Tetide]], che allora ricopriva questa zona. L'innalzamento della catena ebbe inizio 40 milioni di anni fa, nell'ambito dell'[[orogenesi alpina]].<!-- quando i [[monti Lessini]] e le prealpi bresciane cominciarono a comprimere questa zona, che lentamente si innalzò fino a creare la dorsale (infatti questa è una zona sismica);--><!-- No. Devo trovare i riferimenti di Castellarin et al., i Lessini non c'entrano proprio niente. Non sono peraltro sicuro della datazione sull'inizio dell'orogenesi: ci sono calcari oligocenici, ca 33 Mya! trovare rif. in biblioteca. GG -->
 
Si possono trovare anche sporadici affioramenti di [[basalto|basalti]] e [[tufo|tufiti]].<ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=35 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 35, Riva del Garda, 1948 | accesso = 15 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=48 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 48, Peschiera II ediz.1969 | accesso = 15 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref> Col tempo gli agenti atmosferici hanno eroso le cime creando le forme attuali. Il versante occidentale dell'anticlinale maggiore presenta la stratificazione delle rocce a [[franapoggio]], cioè disposte inclinate verso il [[lago di Garda|lago]], mentre il versante orientale dello stesso presenta la testata degli strati, spezzati e interrotti da faglie.<!-- La dorsale subì durante la sua evoluzione un piegamento anticlinale e sinclinale, per via della pressione generata dalla [[Placca africana|zolla africana]], infatti l'anticlinale si sfaldò portando a nudo le rocce, e ad un movimento scivolatorio verso il basso, che continua tutt'ora (causa dalle 450 alle 550 [[Terremoto|scosse sismiche]] all'anno).--> <!-- La placca africana non c'entra niente: se fosse così, la piega avrebbe vergenza a nord o sud. Il Baldo è invece l'ultima propaggine orientale del sistema di pieghe delle Giudicarie: devo trovare i riferimenti. GG-->
 
Il versante occidentale dell'anticlinale maggiore presenta la stratificazione delle rocce a [[franapoggio]], cioè disposte inclinate verso il [[lago di Garda|lago]], mentre il versante orientale dello stesso presenta la testata degli strati, spezzati e interrotti da faglie.<!-- La dorsale subì durante la sua evoluzione un piegamento anticlinale e sinclinale, per via della pressione generata dalla [[Placca africana|zolla africana]], infatti l'anticlinale si sfaldò portando a nudo le rocce, e ad un movimento scivolatorio verso il basso, che continua tutt'ora (causa dalle 450 alle 550 [[Terremoto|scosse sismiche]] all'anno).--> <!-- La placca africana non c'entra niente: se fosse così, la piega avrebbe vergenza a nord o sud. Il Baldo è invece l'ultima propaggine orientale del sistema di pieghe delle Giudicarie: devo trovare i riferimenti. GG-->
 
Nella val Dritta, vallata del versante occidentale dell'omonima cima, sono presenti tipiche rocce eruttive (basalto afibolico, trachidoleriti, monchiquiti, orneblenda bruna barkevikite).<ref>{{Cita pubblicazione| cognome = E.Artini| titolo = ''Le Rocce'', IVa Edizione
| anno = 1986|editore= Hoelpli editore| ISBN = 88-203-0983-1| url = http://books.google.it/books?id=aR4vjpZkhdUC| accesso=21 novembre 2009 }}</ref> Affioramenti di rocce basaltiche sono evidenti tra [[Spiazzi (Caprino Veronese)|Spiazzi]] e [[Ferrara di Monte Baldo]], anche nei pressi di [[Brentonico]] sulle carte geologiche sono segnalati basalti e tufiti in quantità.<ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=36 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 36, Schio II ediz.1968 | accesso = 21 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref>
 
Nelle aree di Dossioli di Madonna della Neve, nella zona di Corna Piana<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=3&lon=10.8938&lat=45.79597&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Corna Piana'' | accesso = 25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it | urlmorto = sì }}</ref> e nella Val Parol<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=5&lon=10.89786&lat=45.81742&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Val del Parol'' | accesso = 25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it | urlmorto = sì }}</ref> (nel fondo della quale si trova il principalesecondo [[grotta|abisso]] per profondità del [[Trentino-Alto Adige]]) sono presenti vulcaniti facenti parte della cosiddetta ''Provincia Vulcanica Terziaria del Veneto Sud-Occidentale''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome = M.Eccheli, M.Gennaro, S.Mittempergher|titolo = Geologia della Riserva Naturale di Corna Piana, Brentonico (Trento)|rivista = Studi Trent. Sci. Nat., Acta Geol.|volume = 81|pp = 29–3929-39|anno = 2004|ISSN = 0392-0534|url = http://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/6/actaG81/03acta%20g%20eccheli.pdf|urlmorto = sì|accesso = 21 novembre 2009|dataarchivio = 25 luglio 2023|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20230725055353/https://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/6/actaG81/03acta%20g%20eccheli.pdf}}</ref> Diversi noduli ferrosi affioranti sui calcari sono rilevabili nella cosiddetta ''Contrada del Ferro'' nella zona di [[Ferrara di Monte Baldo]].<ref>{{Cita web | url = http://www.aaslvr.it/Ferro%20Ferrara.pdf | titolo = A. Gregnanin ''Analisi petrografiche dei minerali ferrosi del Monte Baldo.'' | accesso = 21 novembre 2009 | editore = Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona | urlmorto = sì }}</ref>
Affioramenti di rocce basaltiche sono evidenti tra [[Spiazzi (Caprino Veronese)|Spiazzi]] e [[Ferrara di Monte Baldo]], anche nei pressi di [[Brentonico]] sulle carte geologiche sono segnalati basalti e tufiti in quantità.<ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=36 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 36, Schio II ediz.1968 | accesso = 21 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref>
 
Nelle aree di Dossioli di Madonna della Neve, nella zona di Corna Piana<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=3&lon=10.8938&lat=45.79597&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Corna Piana'' | accesso=25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it }}</ref> e nella Val Parol<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=5&lon=10.89786&lat=45.81742&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Val del Parol'' | accesso=25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it }}</ref> (nel fondo della quale si trova il principale [[grotta|abisso]] del [[Trentino-Alto Adige]]) sono presenti vulcaniti facenti parte della cosiddetta ''Provincia Vulcanica Terziaria del Veneto Sud-Occidentale''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome = M.Eccheli, M.Gennaro, S.Mittempergher|titolo = Geologia della Riserva Naturale di Corna Piana, Brentonico (Trento)|rivista = Studi Trent. Sci. Nat., Acta Geol.|volume = 81|pp = 29–39|anno = 2004|ISSN = 0392-0534|url = http://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/6/actaG81/03acta%20g%20eccheli.pdf|urlmorto = sì}}</ref> Diversi noduli ferrosi affioranti sui calcari sono rilevabili nella cosiddetta ''Contrada del Ferro'' nella zona di [[Ferrara di Monte Baldo]].<ref>{{Cita web | url = http://www.aaslvr.it/Ferro%20Ferrara.pdf | titolo = A. Gregnanin ''Analisi petrografiche dei minerali ferrosi del Monte Baldo.'' | accesso = 21 novembre 2009 | editore = Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona | urlmorto = sì }}</ref>
 
== Flora ==
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=== Fascia montana ===
{{Vedi anche|Orto botanico del Monte Baldo}}
Questa fascia è caratterizzata da foreste di [[faggio]], [[tiglio]], [[carpino nero]] e [[Abies alba|abete bianco]]. Sono presenti anche boschi di [[larice]] e [[Picea abies|peccio]], l'[[acero di monte]] e oltre i 1.000&nbsp;m vi sono molti pascoli e prati, in cui l'erba dominante è la [[Cynodon dactylon|gramigna]], ma sono molto presenti anche erbe come i [[trifoglio|trifogli]], l'[[anemone]], il [[giglio]], la [[Cardamine enneaphyllos|dentaria]] e la scilla silvestre. Sono presenti anche la [[Orchidee selvatiche in Italia|coralloriza]], il [[caprifoglio]], la [[madreselva]].
 
=== Fascia boreale ===
La fascia boreale è composta soprattutto da [[Pinus mugo|pino mugo]], ma èsono presente anche il [[sorbusSorbus chamaemespilus|sorbo alpino]], il [[gineproJuniperus|ginepro alpino]], e l'[[erica]]. La flora di questa fascia è dotata dadi fioriture molto vistose, in particolare del [[Crocus|croco bianco]], della [[Gentiana|genziana]], della [[Anthyllis vulneraria,|vulneraria]] e, di grande importanza, le endemiche Caricecarice del Baldo (''Carex baldensis''), l'[[AnemoneAnemonoides baldensis|Anemoneanemone del Baldo]] (''AnemoneAnemonoides baldensis'') e la rara [[Cypripedium calceolus|Pianellapianella della Madonna]] (''Cypripedium calceolus'').
 
=== Fascia alpina ===
Questa fascia è in assoluto la meno estesa, copre dai 2.000{{formatnum:2000}}&nbsp;m ai 2.200{{formatnum:2200}}&nbsp;m, ovvero le vette più alte, praticamente la dorsale rocciosa. La vegetazione è di tipo rupestre, e le uniche specie visibili sono la [[potentilla]], il [[raponzolo]] e il [[rododendro]]. Ci sono anche altre erbe, di cui la più importante il raro [[Galium baldense|caglio del monte Baldo]] (''[[Galium baldense]]'').
 
== Fauna ==
[[File:Golden Eagle 3.jpg|thumb|Il ritorno dell'[[Aquila chrysaetos|aquila]] è stato favorito dalla ''reintroduzione'' della marmotta]]
[[File:Camosci al Telegrafo.jpg|thumb|left|I camosci sono stati ''reintrodotti'' nel 1987]]
Il massiccio del monte Baldo è caratterizzato da una grande varietà di [[fauna]] selvatica, ma, a causa della presenza dell'uomo, la grande varietà non è supportata dalla quantità di individui per singola specie.
Il massiccio del monte Baldo è caratterizzato da una grande varietà di [[fauna]] selvatica, ma, a causa della presenza dell'uomo, la grande varietà non è supportata dalla quantità di individui per singola specie. Vi sono, in compenso, una grande varietà e quantità di specie [[Invertebrata|animali invertebrate]], di cui alcune endemiche, come il [[Cychrus cylindricollis|coleottero pini]] (''Cychrus cylindricollis''), il quale si può trovare solo sul monte Baldo e nelle prealpi lombarde. Vi è una [[Lepidoptera|lepidotterofauna]] che conta ben {{formatnum:2085}} specie censite di cui alcune endemiche o rare. Gli uccelli sono abbastanza numerosi e si possono osservare nei pascoli e fitti boschi del massiccio il [[Montifringilla nivalis|fringuello alpino]], lo [[Anthus spinoletta|spioncello]], la [[Anthus pratensis|pispola]], il [[Prunella collaris|sordone]], il [[Oenanthe oenanthe|culbianco]], lo [[Saxicola rubetra|stiaccino]], il [[Monticola saxatilis|codirossone]], l'[[upupa]], la [[Alectoris graeca|coturnice]], il [[Monticola saxatilis|codirossone]], il [[Pyrrhocorax graculus|gracchio alpino]] e quello [[Pyrrhocorax pyrrhocorax|corallino]], il [[corvo imperiale]], il [[Tetrao urogallus|gallo cedrone]], il [[gallo forcello]], la [[pernice bianca]], il [[francolino di monte]], il [[Dryocopus martius|picchio nero]], il [[Sitta europaea|picchio muratore]], il [[Falco tinnunculus|gheppio]], il [[Milvus milvus|nibbio reale]], il [[Circaetus gallicus|biancone]], il [[Falco peregrinus|falco pellegrino]], il [[Falco biarmicus|lanario]], la [[Buteo buteo|poiana]], lo [[sparviero]], l'[[Accipiter gentilis|astore]], il [[Tyto alba|barbagianni]], la [[civetta nana]], la [[civetta capogrosso]], l'[[Strix aluco|allocco]], il [[Bubo bubo|gufo reale]] e l'[[aquila reale]], che ad oggi conta ben tre coppie nidificanti con la relativa prole tra il rilievo trentino e quello veneto (dati 2025). I mammiferi presenti sono il [[Cervus elaphus|cervo]], il [[Capreolus capreolus|capriolo]], il [[Rupicapra rupicapra|camoscio alpino]] (reintrodotto nel 1987), il [[Sus scrofa|cinghiale]], la [[Vulpes vulpes|volpe]], la [[Martes foina|faina]], la [[Martes martes|martora]], la [[Mustela nivalis|donnola]], l'[[Mustela erminea|ermellino]], la [[Marmota marmota|marmotta]] (reintrodotta nel 1975), la [[Lepus europaeus|lepre comune]], il [[Erinaceus europaeus|riccio]], il [[Glis glis|ghiro]], il [[Muscardinus avellanarius|moscardino]], la [[Crocidura suaveolens|crocidura minore]], il [[Sorex alpinus|toporagno alpino]], l'[[Chionomys nivalis|arvicola delle nevi]], il [[Apodemus flavicollis|topo selvatico dal collo giallo]], l'[[Hystrix cristata|istrice]], la [[Talpa europaea|talpa europea]], il [[Meles meles|tasso]], lo [[Sciurus vulgaris|scoiattolo]], l'[[Microtus multiplex|arvicola di Fatio]] (presente qui con l'unica colonia del Trentino meridionale) e nelle numerose grotte e caverne naturali si contano varie [[specie]] di [[Chiroptera|chirotteri]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome = E.Vernier|titolo = Indagine Sui Chirotteri della Val Parol (Comune di Nago, Provincia di Trento, Italia Nord-Orientale)|rivista = Ann. Mus. civ. Rovereto Sez.: Arch., St., Sc. nat.|volume = 13|pp = 265-276|anno = 1997|url = http://www.museocivico.rovereto.tn.it/UploadDocs/51_art13_vernier.pdf}}</ref>.
Vi sono in compenso una grande varietà e quantità di specie [[invertebrati|animali invertebrate]], alcune endemiche come il [[cychrus cilindrocollis|coleottero pini]] (''cychrus cilindrocollis''), il quale si può trovare solo sul monte Baldo e nelle prealpi lombarde. Vi è un [[Lepidoptera|lepidotterofauna]] di ben 2.085 specie censite, più del 40% di tutte le specie classificate in Italia.
 
Inoltre, nel 2017 un esemplare di [[Canis aureus|sciacallo dorato]] venne ripreso nella zona del Baldo con una fototrappola. Da allora si sono verificati altri sporadici avvistamenti di vari individui sul massiccio accertando un nucleo riproduttivo di recente formazione in territorio veneto. C'è anche la segnalazione di un [[Felis silvestris silvestris|gatto selvatico]] riferente al [[Monte Altissimo di Nago|monte Altissimo]], confermando la presenza della specie sul Baldo.
Gli uccelli sono abbastanza numerosi, e si possono vedere specie come l'[[aquila reale]], il [[gheppio]], la [[quaglia]], il [[barbagianni]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[gufo reale]], lo [[sparviero]], l'astore, il [[corvo imperiale]], la [[rondine comune]], il [[rondone]], il [[codirosso]], il codirosso spazzacamino, il [[balestruccio]], l'[[upupa]], l'[[astore]], il [[picchio]], il [[picchio nero]], il [[Tetrao urogallus|gallo cedrone]], il [[fringuello]], la [[cinciallegra]], il [[pettirosso]], l'[[allodola]], il [[sordone]], e moltissime altre.
SaltuariSi segnalano anche saltuari avvistamenti di [[Lynx lynx|lincelinci]], difficilmente confermabili, soprattutto nel settore trentino.
 
Nel 2007 vi si stabilì un giovane esemplare di [[Ursus arctos arctos|orso bruno]] proveniente dall'area del [[Parco naturale Adamello Brenta|Parco Adamello-Brenta]], nel Trentino Occidentale. Anche negli anni successivi si segnalarono in aumento tracce e avvistamenti di altri individui, provenienti sempre dal Trentino<ref>{{Cita web|url= http://www.larena.it/home/orso-del-baldo-in-attivit%C3%A0sbranate-tre-pecore-1.3169829|titolo= Orso sul Baldo (2015)|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160406202042/http://www.larena.it/home/orso-del-baldo-in-attivit%C3%A0sbranate-tre-pecore-1.3169829|dataarchivio= 6 aprile 2016}}</ref>. Ad oggi il plantigrado è più presente con esemplari maschi erranti (tre certi nel 2024 secondo il Rapporto Grandi Carnivori 2023) e almeno due femmine riproduttive avvistate con relativa prole nell'ultimo biennio. Nel 2019 ci sono stati avvistamenti di [[Canis lupus lupus|lupi]], provenienti dai vicini [[Lessinia#Il lupo|Monti Lessini]]<ref>{{Cita web|url=https://www.larena.it/territori/garda-baldo/caprino/lupo-investito-%C3%A8-allarme-sul-baldo-1.7093147|titolo=Lupo investito, è allarme sul Baldo|data=3 febbraio 2019|accesso=29 luglio 2019|dataarchivio=29 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190729071853/https://www.larena.it/territori/garda-baldo/caprino/lupo-investito-%C3%A8-allarme-sul-baldo-1.7093147|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2020 è stata registrata una prima cucciolata nata sul Baldo trentino<ref>{{Cita web|url=https://www.trentotoday.it/green/lupi-monte-baldo.html|titolo=Lupi: la coppia del Monte Baldo ha due cuccioli|data=12 novembre 2020}}</ref>.
I mammiferi presenti sono il [[Cervus elaphus|cervo]], il [[capriolo]], il [[Rupicapra rupicapra|camoscio]] (reintrodotto nel 1987), la [[Vulpes vulpes|volpe]], la [[Martes foina|faina]], la [[martora]], la [[donnola]], l'[[ermellino]], la [[Marmota marmota|marmotta]] (reintrodotta nel 1975), la [[lepre|lepre comune]], il [[Erinaceus europaeus|riccio]], il [[Muscardinus avellanarius|moscardino]], il [[Meles meles|tasso]], lo [[scoiattolo]] e varie [[specie]] di [[chirotteri]] <ref>{{Cita pubblicazione|cognome = E.Vernier|titolo = Indagine Sui Chirotteri della Val Parol (Comune di Nago, Provincia di Trento, Italia Nord-Orientale)|rivista = Ann. Mus. civ. Rovereto Sez.: Arch., St., Sc. nat.|volume = 13|pp = 265–276|anno = 1997|url = http://www.museocivico.rovereto.tn.it/UploadDocs/51_art13_vernier.pdf}}</ref>.
Saltuari avvistamenti di [[Lynx lynx|lince]], difficilmente confermabili.
[[File:Camosci al Telegrafo.jpg|thumb|left|I camosci sono stati ''reintrodotti'' nel 1987]]
Nel 2007 vi si stabilì un giovane esemplare di [[ursus arctos arctos|orso bruno]] proveniente dall'area del [[Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta|Parco Adamello-Brenta]] nel Trentino Occidentale. Anche negli anni successivi si segnalarono tracce e avvistamenti di altri individui erranti, provenienti sempre dal Trentino<ref>{{Cita web|url= http://www.larena.it/home/orso-del-baldo-in-attivit%C3%A0sbranate-tre-pecore-1.3169829|titolo= Orso sul Baldo (2015)|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160406202042/http://www.larena.it/home/orso-del-baldo-in-attivit%C3%A0sbranate-tre-pecore-1.3169829|dataarchivio= 6 aprile 2016}}</ref>.
 
Si può già prevedere che nel giro di pochi anni, arriverà il ''lupo'', visto che (dal 2012) nei vicini [[Lessinia#Il lupo|Monti Lessini]], si è formato un branco che si riproduce regolarmente<ref>{{Cita web|url= http://www.larena.it/territori/lessinia/lessinia-e-baldo-queste-non-sonoterre-per-i-lupi-1.5630687}}</ref>.
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== Storia ==
=== Prime tracce umane ===
Sul Monte Baldo sono state trovate tracce di presenza umana fin dal paleolitico, fino a circa 2.000{{formatnum:2000}} m di altitudine.
La maggior parte delle tracce dei primi uomini che hanno percorso il Monte Baldo è stata scoperta dall'archeologo veronese [[Domenico Nisi]], che ha individuato un vero e proprio itinerario di passaggio in quota rilevando più di 100 siti. La strumentazione rinvenuta permette di comprendere che questa catena montuosa era molto frequentata in antico: vi sono labili testimonianze del [[Paleolitico Inferiore]], abbondanti del [[Paleolitico Medio]], [[uomo di Neanderthal]], fino al [[Mesolitico]] recente.
 
Nisi sostiene che questa "pista" utilizzata dai primi cacciatori paleolitici è stata impiegata successivamente dagli ultimi cacciatori mesolitici e dai primi pastori: molto probabilmente ''Oetzi'', la [[Mummia del Similaun]], visto che aveva con sé selci del Monte Baldo, aveva percorso questa via di penetrazione che dalla [[Pianura veneto-friulana|pianura veneta]] (arco morenico del Lago di Garda) porta fino nel cuore delle Alpi costituendo la direttrice principale dei processi di antropizzazione della parte centrale della catena alpina (Trentino, Alto-Adige e [[Austria]]). Infatti, Nisi ha individuato per la prima volta al di là del Similaun, nell'attuale Austria, la presenza dei cacciatori mesolitici riconoscendo la principale via di penetrazione delle Alpi: Monte Baldo, Monte Stivo, Monte Bondone, Monte Paganella, Monti della Mendola, Ultental, Schnalstal, Similaun, Oetztal.
 
Durante il [[neolitico]], la zona di [[Rivoli]] divenne luogo abitato per via del passaggio di vie che venivano dalle [[Alpi]] e dalla [[pianura Padana]], e di questo periodo sono stati ritrovati pugnali, piccole statue e tre sepolture. Nell'[[età del bronzo]] sorsero numerosi villaggi, e sono stati ritrovati numerosi vasi decorati e oggetti risalenti a questo periodo.
 
Durante il [[neolitico]], la zona di [[Rivoli Veronese|Rivoli]] divenne luogo abitato per via del passaggio di vie che venivano dalle [[Alpi]] e dalla [[pianura Padana]], e di questo periodo sono stati ritrovati pugnali, piccole statue e tre sepolture. Nell'[[età del bronzo]] sorsero numerosi villaggi, e sono stati ritrovati numerosi vasi decorati e oggetti risalenti a questo periodo. Precedentemente allo stanziamento dei [[Storia romana|Romani]], erano insediate [[retiReti|popolazioni retiche]]. I Romani cominciarono a stanziarsi dal [[I secolo a.C.]], per via dell'importanza strategica del luogo.
 
=== Storia contemporanea ===
 
Durante la [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra d’indipendenza]], il versante orientale del Monte Baldo fu teatro di avvenimenti bellici, legati all’importanza strategica, per l’esercito piemontese, del possesso dei passi Cerbiolo, Campione e Corona per il controllo della [[Novezza|Valle di Novezza]] e della [[Val d'Adige]], lungo le quali si muovevano le truppe dell'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|Esercito Imperialeimperiale austriaco]].<ref name=baldoinrete>[{{Cita web |url=http://www.baldoinrete.eu/scontri1848.pdf |titolo=L'uomo e la montagna - Gli scontri del 1848] |accesso=25 gennaio 2018 |dataarchivio=26 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180126162646/http://www.baldoinrete.eu/scontri1848.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Il 18 giugno 1848, sulle alture di [[Basiana]] e Pravazzar, i Piemontesi, con un contingente di 700 uomini costituito da un battaglione di fanteria e da volontari bersaglieri, in gran parte studenti, riuscirono a respingere, dopo uno scontro durato circa tre ore, un attacco notturno portato da oltre 2.000{{formatnum:2000}} austriaci provenienti da [[Madonna della Neve]]. Lo scontro costò all'[[Esercito sabaudo]] tre morti e circa quindici feriti, e agli austriaci una trentina di morti, vari feriti e una quindicina di prigionieri.<ref name=baldoinrete/> Tra i piemontesi persero la vita i volontari bersaglieri Antonio Longoni, Sebastiano Roggiapane e Giovanni Battista Sacchieri.<ref name=baldoinrete/>.
Il 22 luglio 1848 una compagnia dell'[[Esercito sabaudo]] resistette a lungo a un attacco di circa 6.000{{formatnum:6000}}-7.000{{formatnum:7000}} austriaci sulla linea Sdruzzenà-Fortino di Peagne, grazie alle opere di difesa predisposte sul Fortino, tuttora visibili, tra cui un cannoncino; dopo quattro ore di combattimento venne dato l'ordine di ripiegare su [[Rivoli Veronese|Rivoli]]. La strenua difesa trattenne gli austriaci per il tempo sufficiente affinché i reparti dell'Esercito piemontesipiemontese, di stanza a Rivoli, potessero ricevere rinforzi e conseguire la vittoria, che sarebbe stata vanificata poi dalla [[Battaglia di Custoza (1848)|sconfitta di Custoza]] del 25 luglio. Alcuni caduti nello scontro, sia piemontesi sia austriaci, furono sepolti nella località Buse dei Morti, dove esiste ancora un tumulo con una grande croce recante alcuni nomi.<ref name=baldoinrete/>.
 
== Turismo ==
[[File:Monte Baldo - Arrivo funivia 2.jpg|thumb|upright=1.1|L'arrivo della [[Funiviafunivia Malcesine-Monte Baldo|funivia che collega Malcesine al Monte Baldo]]]]
Sulle pendici del monte, nel territorio di [[Ferrara di Monte Baldo]], scavato nella roccia, vi è il [[Santuario Madonna della Corona|Santuario della Madonna della Corona]], meta di pellegrinaggi.
[[File:Monte Baldo - Arrivo funivia 2.jpg|thumb|L'arrivo della [[Funivia Malcesine-Monte Baldo|funivia che collega Malcesine al Monte Baldo]]]]
[[File:Rifugio Gaetano Barana al Telegrafo.jpg|thumb|upright=1.1|Il rifugio ''Gaetano Barana'' al Telegrafo]]
[[File:Monte Baldo - Fiera.jpg|thumb|Una [[fiera]] organizzata sulla cima del Monte Baldo]]
Il Baldo ha sviluppato un [[turismo]] basato in particolare sull'escursionismo estivo, l'equitazione e sulla preservazione dell'ambiente naturale della [[montagna]].
 
=== Rifugi ===
I rifugi presenti sono<ref>{{cita web|url=http://www.tourism.verona.it/tools/download.aspx?lng=1&file=bank%2F16%2F775.pdf&name=Rifugi_Baldo.pdf|titolo=Lista di rifugi da tourism.verona.it|accesso=3 dicembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070330053550/http://www.tourism.verona.it/tools/download.aspx?lng=1&file=bank%2F16%2F775.pdf&name=Rifugi_Baldo.pdf|dataarchivio=30 marzo 2007|urlmorto=sì}}</ref>:
* [[Rifugio Francesco Calzolari e Giovanni Pona al Telegrafo|rifugio ''GaetanoFrancesco Calzolari'' e ''Giovanni BaranaPona'' al Telegrafo]] ({{formatnum:2147}}&nbsp;m);
* rifugio ''Cedron'' ({{formatnum:1232}}&nbsp;m);
* rifugio ''GiovanniMalga Chierego''Campei (1911&nbsp;m1 470m);
* rifugio ''FioriGiovanni del BaldoChierego'' (1815{{formatnum:1911}}&nbsp;m);
* [[Rifugio Damiano Chiesa|rifugio ''DamianoFiori del ChiesaBaldo'']] (2060{{formatnum:1815}}&nbsp;m);
* [[Rifugio Damiano Chiesa|rifugio ''Fos-ceDamiano Chiesa'']] (1430{{formatnum:2060}}&nbsp;m);
* rifugio ''Aldo MondiniFos-ce'' (1605{{formatnum:1430}}&nbsp;m);
* rifugio ''MonteAldo BaldoMondini'' (1180{{formatnum:1605}}&nbsp;m).;
* rifugio ''Monte Baldo'' ({{formatnum:1180}}&nbsp;m).
 
=== Impianti da sci ===
* [[Prà Alpesina]], [[Passo Tratto Spino]] (1450–1850{{formatnum:1450}}–{{formatnum:1850}}&nbsp;m): è una località sciistica collocata nella zona nord della catena tra località Prà Alpesina e il dosso Stella,; è raggiungibile sia in macchina da [[Avio]] sia da [[Malcesine]] in funivia.
* Ortigaretta alla Costabella (1.550–2.053{{formatnum:1550}}–{{formatnum:2053}}&nbsp;m): partono da località Ortigaretta e giungono al rifugio Costabella presso il rifugio Fiori del Baldo,; sono gli impianti più in quota, raggiungendo i 2.053{{formatnum:2053}}&nbsp;m.
* [[Polsa (Italia)|Polsa]], San Valentino (1.250–1.610{{formatnum:1250}}–{{formatnum:1610}}&nbsp;m): è la più bassa stazione sciistica del Baldo e l'unica interamente in territorio [[Trentino]],; le sue piste sono servite da 3tre seggiovie 4da quattro posti, da due tapis roulant al campo scuola di Polsa e unatre 2al posti,campo oltrescuola adi dueS. Valentino loc. Mosee. Sono inoltre presenti uno ski-lift che collega Malga Vignola con le omonime Colme e un altro biposto (ancore) con partenza da Passo S. Valentino, aperti scioviesaltuariamente.
* [[Novezza - Novezzina]]
 
=== Breve storiaStoria dello sci sul Baldo ===
{{F|montagne d'Italia|arg2=sport invernali|gennaio 2010}}
Lo sci sul Baldo cominciaincomincia negli [[anni 1930|anni trenta]]. Nel territorio [[provincia autonoma di Trento|trentino]] la prima stazione a nascere è [[Polsa (Italia)|Polsa]], situata nell'alta Val di [[Brentonico]] (o altopiano), ai piedi del [[Corno della Paura]].
 
In territorio veronese la prima stazione a nascere è Prà Alpesina, dove compare anche la prima [[seggiovia]]; situata vicino alle cime del Baldo sulla [[Montagna d'Alpesina]].
 
Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] incomincia un boom dello sci: nasce prima la [[stazione sciistica]] dell'alpe di Costabella, con visuale dal [[Monte Bianco]] alla [[laguna di Venezia]]), successivamente nascono anche: la stazione di Passo Tratto Spino, sopra [[Malcesine]] con la costruzione della [[funivia Malcesine-Monte Baldo]] e la stazione di San Valentino ai piedi del [[Monte Altissimo di Nago]] sul [[Passo San Valentino]].
[[File:Garda Lake and Monte Baldo Landscapes Panoramas from Funivia Malcesine Monte Baldo Via Navene Vecchia, 12 photo Paolo Villa FOTO6730-FOTO6746.jpg|thumb|upright=4.5|centre|Veduta del [[Lago di Garda]] dalla cima della funivia di Malcesine sul Monte Baldo]]
 
== Citazioni letterarie ==
 
Il Monte Baldo è ben descritto dal botanico e farmacista [[Francesco Calzolari (farmacista)|Francesco Calzolari]] ne ''Il viaggio di Monte Baldo della magnifica città di Verona nella quale si descrive con meraviglioso ordine il sito di detto monte et d'alcune parti ad esso contigue, et eziandio si narra d'alcune segnalate Piante et Herbe che ivi nascono et che nell'uso della medicina più di tutte l'altre conferiscono'' ([[1566]]) <ref>{{Cita web | url = http://books.google.it/books?id=pec-AAAAYAAJ | titolo = ''L'Italia, le Sicilie, le Isole Eolie, L'Isola d'Elba, la Sardegna, Malta, l'Isola di Campo, ecc. Tomo V Regno Lombardo-Veneto e minori stati vicini. Torino Ed. Pomba e C. a 1837 pp. 95-97'' | accesso=21 novembre 2009 | editore = Biblioteca Pubblica di New York }}</ref>.
 
Traduzione dal latino:
: «Baldo, monte in Italia rinomatissimo, nelle gole dell'Alpi, donde la Rezia dall'Italia è divisa, ben alto e largo risiede, ai confini del contado Veronese e del Trentino. Ergendo esso infra le nubi sue cime, tutti i circostanti monti in altezza vince e sorpassa, di modo che per amenità, per sito e per bellezza nessun altro gli vada innanzi. Da oriente mette le sue radici in riva all'Adige, e da occidente sulle rive amenissime del Benaco. Quindi si stende, dal mezzodì con una certa agreste pianura, e da tramontana cogli altri monti confina dell'Alpi. Dal suo più alto giogo, con gran diletto e maraviglia de' risguardanti, si vede a sinistra scorrergli un torrente, che da dirupati e altissimi scogli sbucando, per molto angusta e tortuosa gola giù scorre a valle rapidamente. Dall'altro lato miransi più bassi colli, e fertilissime vallette, delle quali sta a fronte assai spazioso tratto campestre e piano, ma incolto e senz'alberi; di modo che un largo e tranquillo mare ne rappresenti. Da una parte con vario rigirarsi gli discorre l'Adige; il quale, commecchècommecché grande fiume egli sia, pure per la distanza, a chi'l mira dall'alta cima di questo monte, picciol rivo rassembra, e dentro nella città entrar si vede. Vedesi pure la città stessa di Verona, per guisa che il suo sito, la forma, gli edifizj, tutto il suo giro e cascheduna sua parte e distintamente vi si riconoscono. Che s'egli accede che il cielo per bel seren sia tranquillo, tutta la pianura del veronese contado vi si ravvisa. Veggonsi pure le città, e'vicinièvicini paesi, che al chiaro agli occhi de'risguardanti si fanno, quasi che fossero in tavola o piuttosto in tela dipinte con ogni grazia e artifizio del pennello di fiammingo pittore. Dall'altra parte s'affaccia il Benaco; il quale, quantunque sia discosto sei miglia, pur sì vicino apparisce, stante l'altezza della cima, che se taluno si desse a giù correre senza riegno della persona, sbigottirebbe di paura, parendogli ad ogni tratto dover in esso giù capovolgere. Da costassù miransi dattorno al logo inaccessibili montagne alpestri, e rupi, e cavernosi scogli ertissimi e di nuda selce; ma scorgonsi più dappresso alle rive le amenissime piagge, ricche di ulivi e di mirti, ad una con le verdeggianti colline, di odorosi e folti lauri vestite. Castelli e terre eziando, isole e penisole, il navigare e il pescare, e l'onde pur mo placidissime, e tosto rigogliose, e ai lidi fremere, e dalle stesse cime veggonsi al porto i naviganti affrettare. V'ha di più cosa, che forse parrà strano a tualuno, ed è, che sovrastando la vetta sereno il cielo, alqualto più dabbasso a pari tempo si vegga per foltissime nebbie oscurare, e lampeggiare, e tonare terribilmente, e in grandini, e in piogge dirompere sovresso il lago con impetuoso scrosio e fragore, non senza gran danno de'naviganti. Le quali tutte cose, tanto belle, dilettevoli e ammirande, fanno sì che dello stupore alcuni in certa guisa ne vadano sbalorditi. Il perché si come l'occho de'risguardanti sazio nel rimirar non si trova; così ne anche v'ha la lingua, che vaglia a tutte dirle e rappresentarle. Cotanta è poi nello stesso monte la varietà dei luoghi ed delle cose, che troppo lungo sarebbe tutte con ordine ricordarle. ImperciocchèImperciocché vi sono valli non picciole in esso di vivo masso, erte, e inchinate, e scheggiose, e forte sparute; così viceversa praterie di pascoli assai pingui e ampie, smaltate di varia spezie d'erbe e di fiori, e alcune di loro piane e ombrose, e altre inchinate e apriche. Quivi pure scaturiscono spesse e chiare sorgenti di limpidissime acque, non solo ne' bassi luoghi del monte, ma di mezzo e al sommo de'suoi gioghi, delle quali tanta né la copia, che ben ne hanno a dissetarsi numerose gregge e armenti. A queste fonti non solo i montanari e'ièi pastori, ma sogliono usare di ristorarsi i botanici, che di costà vangono affaticati in cerca di piante, disponendo in sull'erba i loro cibi e bevande. E per non dilungarmi lascio da parte le frondose e folte selve di faggi, di querce e d'elci, e alcune di soli castagni, et altre in cui vengono i silvestri pini, i larici e gli altissimi abeti. Del resto che dirò del variare dell'aria e del cielo! Cose mirabili certamente! conciossiachèconciossiaché quelli che tutta cotesta montagna van discorrendo, provan dell'aere, anche a brevi intervalli, grande variazione; per modo che sembra a parecchi di aver cambiato clima, non che paese, e ciò perché questa parte è volta al levar del sole, quella al cadere; alcuna dal sole è abbruciata, e altra a perpeta ombra soggiace. Qua il sito è freddo in tutta la state per neve e per gielo; là poi per calore divampa. A certe altre parti quasi per tutto l'anno v'ha una temperatura da primavera; per la quale la diversità di luoghi e di siti la cotanto diversa copia di piante in questo terreno germoglia, che non più in nessun altro d'Italia. Le radici di cotesto ammirabile monte sono distanti da Verona da venti miglia, e cinque o sei dalle falde alla cima.»
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* G. Vedovelli, M. Zanetti: ''Escursioni sul monte Baldo''. Verona, 1989. ISBN 88-8314-342-6
* AA.VV., ''Baldus - Monte Baldo, lo spirito e la terra'', Marsilio, 2009. ISBN 88-317-9693-3
* E. Turri, ''Il monte Baldo'', Verona 1999 ISBN 88-8314-009-5 (prima edizione Verona 1971)
* M. Villa, Un'autostrada del paleolitico, in AltreStorie, n. 32, 2010, pp.&nbsp;5–7.
* D. Nisi – M&nbsp;–M. Villa, ''Il passo del transumante. Per una archeo-antropologia in cammino'', in Dolomites, Società filologia Friulana, Udine 2009, pp.&nbsp;129–142.
* B. Bagolini-D. Nisi, ''La presenza umana preistorica sul Baldo'', "Natura Alpina" 32 (1981):91-104
 
== Voci correlate ==
* [[Unione montana del Baldo-Garda]]
* [[Malga Artillone]]
* [[Funivia Malcesine-Monte Baldo]]
* [[Sottogruppo dei Forcellini]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Monte Baldo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.brentonico-montebaldo.it/|Monte Baldo Trentino}}
* {{cita web|http://www.funiviedelbaldo.it/it/articles/Sci_43.htm|piste da sci Malcesine}}
* {{cita web|http://www.pradaalpedicostabella.ea29.com/|piste da sci Brenzone - Alpe Di Costabella}}
* {{cita web|http://www.brentonicoski.com/|Piste da sci Brentonico}}
* {{cita web|url=http://www.verona.com/index.cfm?page=guida_baldo&id=1125|titolo=Scheda sul monte Baldo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060506060036/http://www.verona.com/index.cfm?page=guida_baldo&id=1125|dataarchivio=6 maggio 2006}}
* {{cita web|http://www.osservatoriomontebaldo.it|Osservatorio Astronomico del Monte Baldo}}
* {{cita web | 1 = http://www.prealpiveronesi.it | 2 = Guida alle Prealpi Veronesi (Baldo-Carega-Lessinia) | accesso = 17 aprile 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190906105934/http://prealpiveronesi.it/ | dataarchivio = 6 settembre 2019 | urlmorto = sì }}
 
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