Syd Barrett: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Filmografia Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
(162 versioni intermedie di 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 2:
|nome = Syd Barrett
|tipo artista = Cantautore
|immagine = Pink Floyd 1967 with Syd
|didascalia =
|nazione = Regno Unito
|genere = Rock psichedelico
|genere2 =
|nota genere = <ref name="allmusic">{{allmusic|artist|mn0000044874|accesso=28 giugno 2013}}</ref>
|nota genere2 = <ref name="allmusic"/>
|anno inizio attività = 1964
|anno fine attività = 1974
Riga 19 ⟶ 14:
|strumento = [[Canto|voce]], [[chitarra]], [[mandolino]], [[banjo]], [[ukulele]], [[Basso elettrico|basso]], [[Organo (strumento musicale)|organo]], [[Strumento a percussione|percussioni]]
|band precedenti = [[Stars (gruppo musicale britannico)|Stars]]<br />[[Pink Floyd]]<br />[[Sigma 6]]
|
|
|
}}
{{Citazione|- La sua band ha un nome molto originale. Ma chi le ha suggerito il nome ''Pink Floyd''?<br />- Gli alieni!|Syd Barrett e un giornalista discutono sull'origine del nome della band<ref name="Madcap">{{cita libro|Tim|Willis|Madcap. The Half-life of Syd Barrett, Pink Floyd's Lost Genius|2002|Short Books|Londra|isbn=1-904095-50-X}}</ref><ref name="Diamond">{{cita libro|Mike|Watkinson|coautori= Pete Anderson|Crazy Diamond. Il viaggio psichedelico di Syd Barrett|1991|Arcana|Londra|isbn=978-88-7966-433-2}}</ref>}}▼
{{Bio
|Nome = Roger Keith
|Cognome = Barrett
|PostCognomeVirgola = detto '''Syd'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cambridge
Riga 34 ⟶ 29:
|GiornoMeseMorte = 7 luglio
|AnnoMorte = 2006
|Epoca = 1900▼
|Attività = cantautore
|Attività2 = chitarrista
|Attività3 = compositore
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = britannico
|PostNazionalità = , fondatore e leader dei [[Pink Floyd]] dal 1965 al 1968
}}
Prima di ritirarsi incise due album da solista, ''[[The Madcap Laughs]]'' e ''[[Barrett (album)|Barrett]]'', pubblicati nel 1970.<ref name="allmusic"/> La sua vicenda influenzò parte della successiva produzione dei Pink Floyd, in particolare gli album ''[[The Dark Side of the Moon]]'',<ref>{{Cita testo|lingua
L'innovativo stile chitarristico di Barrett e la sua propensione all'esplorazione di tecniche sperimentali, come l'utilizzo di dissonanze, distorsione, e [[Effetto Larsen|feedback]], ebbero un enorme impatto su molti musicisti. Su di lui sono state scritte numerose biografie sin dagli anni ottanta. Secondo la critica, generi musicali quali [[
== Biografia ==
=== Infanzia ===
Prima di passare alla [[chitarra]],
[[File:BarrettHarmonyGuitar.jpg|thumb|La prima chitarra di Syd Barrett|231x231px]]
=== Adolescenza ===
Le cose iniziarono a cambiare molto presto: dai 14 anni in poi molti studenti della nuova Cambridge, appena entrata negli
Nel 1961 accaddero diverse cose che segnarono Barrett: iniziò la relazione con Libby, comprò la sua prima [[chitarra elettrica]] e assistette alla morte del padre Max (nel diario scrisse solo la frase ''Poor Dad died today'' — ''Il povero papà è morto oggi'').<ref name="Madcap"/>
Riga 67 ⟶ 59:
Presto casa Barrett divenne il quartier generale per la prima band di cui Roger fece parte: i Geoff Mott and the Mottoes. [[Roger Waters]], amico di Barrett, stava iniziando a suonare il [[Basso elettrico|basso]] e, di tanto in tanto, prendeva parte alle prove. La band si dilettava in alcune cover [[rhythm and blues]]. Il gruppo si sciolse dopo uno spettacolo.<ref name="Madcap"/>
Waters andò a studiare al Regent Street Poly di [[Londra]], insieme a un altro amico di Barrett, [[Bob Klose|Bob "Rado" Klose]], mentre Syd iniziò un corso alla Camberwell School of Art.<ref name="Madcap"/> Nelle vacanze, Roger e Syd pensarono di mettere su un nuovo gruppo, ma ci riuscirono solo nel 1965. Intanto Syd compose due delle sue prime canzoni: ''[[Golden Hair]]'' e ''[[Effervescing Elephant]]'', la prima tratta dal ''Chamber Music'' di [[James Joyce]] e la seconda da un testo di Lear.<ref name="Madcap"/>
Al college l'irrequieta personalità di Barrett si fece notare immediatamente. Syd riallacciò i contatti con il chitarrista John Gordon e con l'amico d'infanzia [[David Gilmour]], nel frattempo diventato musicista
=== Carriera musicale ===
[[File:Syd Barrett Guitar.jpg|thumb|La sua Fender Esquire specchiata]]
All'Art School aveva tempo per dipingere e per suonare, così Barrett iniziò a seguire il proprio sogno di formare una band insieme a Waters e Klose.<ref name="Madcap"/> I due avevano iniziato senza di lui, unendosi ad altri studenti, formando i [[Sigma 6]] (conosciuti anche come
Appena entrato nel gruppo, Barrett comprò una [[Fender#La Telecaster.2C la Stratocaster e le altre chitarre elettriche|Fender Esquire]], ornata da piccoli specchi circolari.<ref name="Madcap"/> In molti notarono che, in questa fase, Barrett si limitava a recitare un ruolo, non a viverlo.<ref name="Madcap"/> Presto la band conobbe Mike Leonard, un tecnico delle luci che mise a loro disposizione la propria abitazione a [[Highgate]]: mentre i ragazzi suonavano i loro brani, Leonard li accompagnava con i cosiddetti ''light shows'', proiettati su una parete o sulla band stessa. In quel periodo il gruppo si faceva chiamare anche Leonard's Lodgers.<ref name="Madcap"/>
Nella residenza di Highgate, tra una pausa e l'altra, Syd iniziò a comporre canzoni, come ''[[Astronomy Domine]]'': lo aiutarono i molteplici libri e la biblioteca di suoni incisi su nastro messi a disposizione da Leonard e che tornò utile in svariate canzoni del primo album del gruppo, ''[[The Piper at the Gates of Dawn]]''.<ref name="Madcap"/>
==== Pink Floyd ====
▲{{Citazione|- La sua band ha un nome molto originale. Ma chi le ha suggerito il nome ''Pink Floyd''?<br />- Gli alieni!|Syd Barrett e un giornalista discutono sull'origine del nome della band<ref name="Madcap">{{cita libro|Tim|Willis|Madcap. The Half-life of Syd Barrett, Pink Floyd's Lost Genius|2002|Short Books|Londra|isbn=1-904095-50-X}}</ref><ref name="Diamond">{{cita libro|Mike|Watkinson|coautori= Pete Anderson|Crazy Diamond. Il viaggio psichedelico di Syd Barrett|1991|Arcana|Londra|isbn=978-88-7966-433-2}}</ref>}}
Nel 1965 Barrett inventò il nome ''Pink Floyd Sound'', e poi il nome definitivo: [[Pink Floyd]], dal nome di due dei suoi bluesmen preferiti [[Pink Anderson]] e [[Floyd Council]].<ref name="Madcap"/> Barrett disse tuttavia ai giornalisti che il nome gli era stato suggerito dagli alieni. Pink e Floyd erano anche i nomi dei suoi due gatti.<ref name="Madcap"/> Il passo successivo fu il ''furgone Floyd'', per trasportare l'attrezzatura da un concerto all'altro: Barrett dipinse sul parafango il nome ''Pink Floyd'' con vernice nera e rosa.<ref name="Madcap"/>▼
▲Nel 1965 Barrett inventò il nome
All'estate del 1965 risalgono i primi [[bootleg]] dei Pink Floyd Sound, due canzoni composte da Barrett e Klose: ''Lucy Leave'' e la cover di ''(I'm A) King Bee'' di [[Slim Harpo]], già incisa l'anno precedente dai [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] per l'omonimo album di debutto. Davanti allo stile che la band stava acquisendo, alla delirante follia dell'ultima trovata di Syd, la canzone ''[[Bike]]'', il primo chitarrista Bob Klose, purista del [[blues]], decise di abbandonare Barrett e compagni.<ref name="Madcap"/>
Pochi giorni dopo Barrett tornò a Cambridge, dove iniziò una relazione con Lindsay Corner e partecipò al film amatoriale di Nigel Lesmoir-Gordon, intitolato ''Syd's First Trip''. Nel film Barrett assume svariate droghe.<ref name="Madcap"/> Barrett si recò poi a [[Saint-Tropez]] con diversi amici di Cambridge, tra cui il chitarrista David Gilmour. Tornati in [[Inghilterra]], i due si separarono di nuovo: Gilmour andò in tour con i Joker's Wild, e Barrett tornò a Londra con la nuova fidanzata.<ref name="Madcap"/>
Barrett continuò a scrivere canzoni, influenzato dai gruppi che ascoltava in quel periodo:
I Pink Floyd si esibivano prevalentemente nei locali della
Gli spettacoli e i concerti, in tutta Londra, divennero sempre più frequenti e sempre più bizzarri: all'inaugurazione dell
Durante i primissimi concerti della band, Barrett era in grado di ipnotizzare il pubblico, come ricorda [[Pete Brown]]: ''«Syd Barrett faceva un incredibile lavoro sul palco. Era estremamente poetico e potevi quasi dire che prendeva vita nei "light shows": una creatura dell'immaginazione. I suoi movimenti parevano orchestrati per armonizzarsi con le luci e sembrava un'estensione naturale, l'elemento umano, di quelle immagini liquide.»''
====
Il 1967 fu il vero anno della svolta per Barrett e compagni: dopo una serie di fortunati concerti in vari college di tutto il
Per promuovere il primo singolo, i Pink Floyd si fecero aiutare da un loro amico regista e girarono un breve video in bianco e nero per ''Arnold Layne'' e un altro a colori per una traccia di Barrett ancora non pubblicata ma già composta: ''[[The Scarecrow (Pink Floyd)|The Scarecrow]]''.<ref name="Madcap"/> Ad aprile, dopo una serie di concerti nei [[Paesi Bassi]], Barrett e i suoi Pink Floyd si precipitarono alla periferia di Londra, dove si stava svolgendo
Sue Kingsford, amica di Barrett, dichiarò che in quel periodo Syd si recava spesso da uno spacciatore di LSD soprannominato
A queste dosi già pesanti, Barrett aggiungeva [[cannabis]] e qualche sporadica pillola di [[Mandrax]], un farmaco che induce effetti simili alla [[morfina]] se assunto con [[Bevanda alcolica|alcol]].<ref name="Madcap"/> Nei cinque mesi seguenti, Barrett e compagni si chiusero in studio per lavorare al primo [[Long playing|LP]], ''[[The Piper at the Gates of Dawn]]'', prodotto questa volta da [[Norman Smith]].<ref name="Madcap"/>
Smith era una persona più severa di Boyd e forse meno adatta a dirigere le sessioni con Barrett. Il produttore ricorda infatti in questo modo le prove con Syd: ''«Mi domando spesso come abbiamo fatto a terminare l'album, a creare qualcosa. Lavorare con Syd era veramente un inferno. Non penso di avere mai lasciato una singola sessione senza una fortissima emicrania. Syd non sembrava aver entusiasmo per niente. Lui cantava una canzone, io lo chiamavo in studio e gli davo qualche dritta. Poi lui tornava in sala registrazione e continuava a cantarla nello stesso modo, infischiandosene dei miei consigli. A volte cambiava anche le parole, non aveva disciplina. Parlare con lui era come parlare a un muro, perché il suo viso era senza espressione. I suoi testi erano semplici e infantili, come lui: proprio come un bambino, per un attimo era su, e il secondo dopo giù.»''
Lindsay Corner pensa invece che a Syd piacesse la parte del pazzo e che si divertisse a recitarla, apparendo sempre più strano di minuto in minuto.<ref name="Madcap"/> Jenner, invece, ammirava lo stile delle registrazioni: ''«Syd aumentava e diminuiva il volume di tutte le tracce, apparentemente senza alcuna regola. Non faceva nulla se non era fatto in maniera artistica. Voleva essere una sorta di [[Jackson Pollock]] della musica.»''
Il primo netto cambiamento in Syd fu rilevato da Boyd. Quando i Pink Floyd si presentarono all'UFO Club per promuovere il loro primo LP, Boyd notò che mentre gli altri membri del gruppo erano amichevoli, Barrett ''«mi guardava negli occhi [...] e nel suo sguardo non c'era un singolo battito di ciglia o un accenno di vitalità: come se non ci fosse nessuno in casa.»''
Di lì a poco, Barrett iniziò ad esibire quest'atteggiamento, a metà tra l'anticonformismo e il ''nonsense'', anche nelle esibizioni dal vivo.<ref name="Madcap"/> A volte, mentre il resto della band suonava un pezzo, Syd si andava a sedere vicino ad un [[Amplificatore acustico|amplificatore]], scordava la chitarra sino a quando era impossibile suonare e stava per tutta la durata del concerto fermo ad agitare il plettro su una nota.<ref name="Madcap"/> A volte non cantava nemmeno, lasciando che fossero Roger o Rick a occuparsi della voce.<ref name="Madcap"/> Juliette Wright riferì: ''«A volte pensavamo che stesse solo recitando la parte dell'anticonformista nella situazione "standard" di una band.»''
Di lì a poco, Syd divenne gravemente malato, come forse egli stesso era riuscito a capire. Il fratello maggiore Alan, tentò più volte di convincerlo a farsi controllare da un medico, ma la risposta di Barrett, dice Andrew Rawlinson, era uno dei suoi enigmatici sorrisi assenti.<ref name="Madcap"/> Cambiamenti del genere furono notati anche dalla sorella minore di Syd, Roe: quando lei lo aveva chiamato per congratularsi del successo avuto con ''Arnold Layne'', Barrett si era dimostrato quello di sempre; quando lo andò a trovare per complimentarsi del secondo successo, ottenuto con ''See Emily Play'', Syd non era più se stesso.<ref name="Madcap"/>
I concerti andarono sempre peggio, tanto che la compagnia Blackhill cancellò tutta la scaletta dei Pink Floyd e prenotò una vacanza per Syd Barrett, Richard Wright, la moglie Juliette e Sam Hutt sull'isola di [[Formentera]]. Riviste del settore, come ''[[Melody Maker]]'', diffusero la notizia che i Pink Floyd stavano per sciogliersi.<ref name="Madcap"/> Ma l'album continuava ad avere un inaspettato successo di pubblico e critica: l'unica cosa che il pubblico contestava (tra i tanti, ad esempio [[Pete Townshend]]) era che l'LP, al confronto con le esibizioni dal vivo, era un surrogato di fabbrica, che non riusciva a ricreare totalmente certi momenti mistici.<ref name="Madcap"/>
Riga 122 ⟶ 115:
Il risultato, però, fu che la EMI iniziò a premere per nuovo materiale. Poco prima della vacanza, Barrett scrisse ''[[Scream Thy Last Scream|Scream Thy Last Scream (Old Woman with a Casket)]]'', un singolo che delineava il suo stato mentale. La EMI lo rifiutò e aspettò il ritorno di Barrett da Formentera per incidere qualcosa d'inedito.<ref name="Madcap"/>
Tornato a Londra, Syd passò parecchio tempo a nascondersi dalla EMI nei De Lane Lea Studios a [[Kingsway]], sfruttando quel tempo per comporre un nuovo singolo. Un tentativo fu la lunatica ''[[Vegetable Man]]'', canzone spesso citata come prova della sua malattia.<ref name="Madcap"/> Se le stravaganze dei singoli di Barrett rimanevano ancora tollerabili, ciò che il gruppo iniziò a non sopportare era il comportamento del suo frontman, sempre più erratico.<ref name="Madcap"/>
Per l'album successivo, ''[[A Saucerful of Secrets]]'', Waters pensò che le tracce da inserire potevano essere alcuni pezzi scritti da lui e Wright. Barrett ideò a questo punto una nuova traccia, ''[[Jugband Blues]]'', un brano che si contraddistingue per il lungo intervallo improvvisato dall'Esercito della Salvezza Britannico e per il suo testo a metà tra l'ironico e il malinconico.<ref name="Madcap"/> Per questo album, Syd suonò la [[slide guitar]] in ''[[Let There Be More Light/Remember a Day|Remember a Day]]'' e diede un minimo contributo per ''[[Let There Be More Light/Remember a Day|Let There Be More Light]]''.<ref name="Madcap"/> Ma il mercato continuava a esigere un altro singolo.
Dovendo partire per un tour negli [[Stati Uniti d'America
Il gruppo partì alla volta della [[California]], dove la scena musicale era molto più esigente dei piccoli club underground inglesi. Questo viaggio fu determinante per il futuro della band: in seguito ai comportamenti sempre più compromettenti di Barrett, che non era riuscito a seguire il playback in una trasmissione, aveva dato di matto in un'altra e, secondo alcune voci, aveva anche abbandonato un concerto per scappare a bordo di una Cadillac verso un luogo indefinito,<ref name="Madcap"/> Waters disse a King di volere risolvere il problema con Syd.<ref name="Madcap"/>
I Pink Floyd tornarono poi nei Paesi Bassi, dove Barrett non accennò nemmeno a suonare e si limitò a sfiorare con le dita le corde della sua chitarra. Il giorno dopo parteciparono a una serie di concerti insieme a [[Jimi Hendrix]], gli [[Amen Corner]], i [[The Move|Move]] e i [[The Nice|Nice]].<ref name="Madcap"/> [[
Lindsay Corner ricorda che Syd iniziò a chiudersi sempre di più e a diventare di giorno in giorno sempre più strano. Fino al dicembre del 1967, Barrett continuò a suonare sporadicamente con la sua band, ma a [[Natale]] di quell'anno Waters chiese al chitarrista David Gilmour, vecchio amico di Barrett, di unirsi ai Pink Floyd come chitarrista di supporto; in verità, Gilmour entrò a far parte della band come chitarra solista, mentre a Syd furono assegnati voce e chitarra ritmica.<ref name="Madcap"/>
Gilmour entrò ufficialmente nella band il 3 gennaio 1968.<ref name="Madcap"/> Inizialmente Barrett quasi ignorò l'ingresso di un nuovo membro: sapeva solo che Gilmour era un chitarrista molto bravo
La settimana successiva i Pink Floyd fecero quattro spettacoli, in cui Syd sembrò essersi ripreso, anche se di poco: il lavoro sul palco era svolto dal nuovo promettente chitarrista. Per il quinto concerto, che si tenne il 26 gennaio,<ref name="Madcap"/> il gruppo doveva recarsi a [[Richmond upon Thames|Richmond]]. Passando da Holland Park Avenue, vicino a casa di Syd, uno dei componenti, nessuno ricorda chi, chiese: ''«Non dobbiamo passare a prendere Syd?»''. A tale domanda non seguì alcuna risposta. Ebbe così inizio l'abbandono di Syd.<ref name="Madcap"/> David Gilmour e Roger Waters lo confermano. Fu così, dunque, che tutto finì e tutto iniziò.<ref name="SydBarrettstory">''[[The Pink Floyd and Syd Barrett Story]]'', [[documentario]] disponibile su [[DVD]] della Zeit Media Limited.</ref> Waters aggiunse poi: ''«Syd era la gallina che aveva scoperto l'uovo d'oro»''.<ref name="Madcap"/><ref name="SydBarrettstory"/> Barrett era diventato una minaccia per i tour dei Pink Floyd.<ref name="Madcap"/>
Syd possedeva ancora la scaletta dei concerti, e qualche settimana dopo si presentò all'Imperial College, per una loro esibizione dal vivo. Waters ricorda quanto fu orribile dovere cacciare il loro amico dal palco, dicendogli che, ''quella sera non avrebbe suonato con loro''.<ref name="Madcap"/> Al Middle Earth, Syd si sedette di fronte al palco, fissando Gilmour negli occhi durante tutto il concerto.<ref name="Madcap"/> Secondo il "piano iniziale", Gilmour doveva supportare Barrett, non soppiantarlo e Barrett fu ferito da questo comportamento.<ref name="Madcap"/>
Altri ricordano una proposta fatta a Barrett: diventare come il [[Brian Wilson]] dei [[The Beach Boys|Beach Boys]], il genio e compositore del gruppo che non suonava più dal vivo per problemi simili.<ref name="Madcap"/> Un paio di settimane dopo i concerti, durante un incontro tra King, Jenner e Barrett, Waters rimase esterrefatto nello scoprire che Syd, lontano dall'accettare un "ruolo Wilson", parlava di tornare nella band, ''«magari insieme a un [[Sassofono|sassofonista]] e qualche [[Coro (musica)|corista]]»'',<ref name="Madcap"/> ma gli altri quattro membri del gruppo non supportarono l'idea di Barrett, e la Blackhill Enterprises, la compagnia che si occupava dei tour nel Regno Unito, si sciolse. Barrett uscì ufficialmente dalla band il 6 aprile 1968: i suoi manager continuavano a essere Jenner e King, che peraltro avevano più fiducia nella carriera musicale di Barrett che in quella del resto dei Pink Floyd.<ref name="Madcap"/>
Riga 149 ⟶ 142:
Tra maggio e luglio del 1968, Jenner portò Barrett in studio, per registrare materiale nuovo. Il risultato furono versioni embrionali di canzoni che avrebbero visto la luce sui suoi due LP da solista e due lunghe improvvisazioni chiamate ''Rhamadan'' e ''Lanky''. Barrett non era più uno adatto a suonare; a volte dimenticava la chitarra, in casi più gravi rompeva l'attrezzatura messa a disposizione dalla EMI, altre volte non riusciva a tenere in mano il [[plettro]].<ref name="Madcap"/> Da agosto in poi, Jenner e King videro Barrett sempre di meno; e fu lo stesso per i suoi coinquilini.<ref name="Madcap"/>
Secondo Aubrey "Po" Powell, ''«Syd sapeva ancora essere molto lucido e divertente, ma era anche alienato. Ti fissava, a volte per ore, senza aprire bocca. In quell'appartamento avevamo tutti a che fare con gli eccessi di acido degli anni passati, e quando ci si sente così fragili, come tutti noi, non vuoi saperne molto di uno che è lì per grazia di Dio.»''
Barrett sfogava la sua frustrazione su Lindsay, picchiandola o bruciandola con i [[Cicca|mozziconi di sigaretta]]. Quando i suoi amici gli dicevano di smetterla, Syd si arrabbiava con loro, a volte anche in maniera brutale. Quando Syd ruppe una chitarra contro Lindsay, Powell e [[Storm Thorgerson]] abbandonarono l'appartamento. Anche Lindsay abbandonò l'appartamento di lì a poco, perché Barrett le aveva bruciato tutti i vestiti.<ref name="Madcap"/>
Riga 155 ⟶ 148:
''«Per un po' di tempo, Liz visse nei sedili posteriori della [[Mini (1959)|Mini Cooper]] di June Child»'', ricorda Juliette Wright, ''«poi la convincemmo a trasferirsi a casa di Storm, a Hampstead»'',<ref name="Madcap" /> ma Barrett venne a conoscenza del posto dove Liz si era rifugiata e cominciò a spiarla, pedinarla e suonare il [[citofono]]; poi, forse per [[vendetta]], iniziò una relazione con un'amica di Liz, Gala Pinion.<ref name="Madcap" /> Frequentò anche una ragazza [[eschimese]] chiamata Iggy, poi immortalata nella canzone di Barrett ''[[Dark Globe]]'', nella frase (''«with Eskimo chain / I tattered my brain all the way»''), e nelle foto interne della copertina di ''The Madcap Laughs''.<ref name="Madcap"/><ref name="MadcapBooklet">''What Colour is Sound?'', booklet allegato al boxset ''[[Crazy Diamond]]''.</ref>
Dall'autunno del 1968 Syd era senza una casa fissa. Ritornava con una certa regolarità a Cambridge, dove anche Win, la madre, gli consigliava di consultare un medico. A Londra stava fuori fino a tarda notte con amici e conoscenti casuali. Una volta dovette addirittura scappare dalla polizia, dopo essere stato tutta la notte con dei [[droga|tossicodipendenti]]
Syd iniziò ad aggiungere anche [[eroina]] alla sua "dose quotidiana" di [[hashish]] e [[metaqualone]], come testimoniano alcuni suoi amici dell'epoca: ''«Syd spariva, ogni 40 minuti, agitato come mai. Poi tornava ed era stranamente molto, molto calmo.»''
All'inizio del 1969, Barrett affittò un appartamento a Earls Court Square, insieme a [[Duggie Fields]], un suo amico [[pittore]]. In questo momento, Syd, mentre in pubblico era fidanzato con Gala Pinion, frequentava Iggy l'eschimese in privato. Inoltre, come riporta Fields, ''«aveva a che fare con dozzine di [[groupie]], che gli si gettavano letteralmente addosso.»''
Entrambi si chiusero nelle loro rispettive camere: Fields per concentrarsi sui suoi dipinti, Barrett per proteggere quadri che diceva di dipingere ma che in realtà non stava dipingendo.<ref name="Madcap"/> Ricorda sempre Fields: ''«Passava la maggior parte del tempo a letto, sul materasso che aveva collocato sul pavimento. Aveva un potenziale infinito. Una decisione avrebbe limitato le sue possibilità.»''
{{Vedi anche|The Madcap Laughs}}
In questo periodo Syd iniziò ad ideare le canzoni che sarebbero poi apparse sul suo primo LP da solista, ''[[The Madcap Laughs]]''. A fine marzo, vari musicisti, tra cui i [[Soft Machine]], accettarono di fare da ''session man'' per il nuovo album di Syd Barrett. Syd contattò il dirigente della Harvest, la nuova etichetta alternativa della EMI, [[Malcolm Jones]], e gli chiese se era possibile registrare del nuovo materiale agli studi di [[Abbey Road Studios|Abbey Road]].<ref name="Madcap"/> Jones si recò a Earls Court per ascoltare i nastri delle sessioni con Jenner e le nuove tracce che Syd aveva composto: ''Clowns and Jugglers'' (poi rinominata semplicemente ''Octopus''), ''Terrapin'', ''Love You'' e due ripescaggi del passato, ''Golden Hair'' e ''Here I Go''.<ref name="Madcap"/>
Nonostante lo stile di Barrett fosse profondamente mutato — le nuove tracce erano per lo più [[chitarra folk|acustiche]], con molto poco di [[rock psichedelico|psichedelico]] — Jones accettò la proposta di Barrett e iniziò le registrazioni il 10 aprile
La stravaganza di Barrett coinvolse anche queste sessioni. [[Robert Wyatt]], session man per Barrett, chiese una volta a Syd in che
David Gilmour, che lavorò insieme a Roger Waters alle sessioni di ''Madcap'', aggiunge poi che le sessioni con Barrett erano difficili, ma ispirate, e descrive un aneddoto sulla canzone ''Octopus'': ''«Avevamo tutti il testo davanti, ma [Syd] inserì lì una frase dal nulla: "Little minute gong coughs and clears his throat". Non ha niente a che fare, musicalmente parlando, con la canzone, ma funziona perfettamente. L'unica altra persona che poteva spezzare il tempo — ignorando il numero di battute in favore dei testi — era John Lennon.»''
La EMI era spazientita dall'atteggiamento di Barrett: aveva lavorato per tre settimane di fila, ma il risultato era un album caotico e completato solo in parte. Jones chiamò allora i due ex compagni di Barrett, Waters e Gilmour, per completarlo nel più breve tempo possibile. Syd andò in vacanza a Formentera, dove, a parte qualche episodio tipicamente Barrettiano, egli apparve in gran forma. In agosto partecipò anche come spettatore alla seconda edizione del [[Festival dell'Isola di Wight|festival dell'isola di Wight]] con Iggy.<ref>{{Cita web|url=https://www.ondamusicale.it/oggi-in-primo-piano/4874-syd-barrett-un-diamante-pazzo-sull-isola-di-wight/|titolo=Syd Barrett, un diamante pazzo sull’Isola di Wight|autore=Redazione|sito=Onda Musicale|data=10 giugno 2016|lingua=it|accesso=19 settembre 2022}}</ref>
In autunno, Gilmour lavorò per due giorni di seguito — insieme a Barrett — all'album, terminandolo. Gilmour stesso gli diede il titolo, pescato casualmente nel delirante testo di ''Octopus'' (''"The madcap laughs at the man on the border"'').<ref name="Madcap"/> La copertina fu chiesta a Storm e Po, che ora lavoravano regolarmente al reparto grafico dei Pink Floyd. [[Mick Rock]] fu incaricato di scattare una fotografia nella residenza di Syd, a Earls Court Square. Rock notò subito che Barrett aveva messo il materasso, il giradischi, la chitarra e gli amplificatori tutti contro una parete, lasciando un grande vuoto al centro di un pavimento dipinto a strisce arancio e blu. Iggy girava nuda per casa. La foto per la copertina venne da
===== ''Barrett'' =====
{{Vedi anche|Barrett (album)}}
I comportamenti di Syd divenivano sempre più bizzarri, come ricorda il suo coinquilino Duggie Fields: vendette la propria Mini per una Pontiac, lasciandola con le sicure aperte e una scritta ''Please Clean Me'', fino a quando non fu data via.<ref name="Madcap"/> Iniziò a rimanere più tempo da solo; una volta scatenò un incendio in cucina, mentre cucinava patatine fritte. Fields ricorda che comunque, per i tempi, Syd non era poi tanto strano. ''«Una volta andai a stare a casa di un'amica, ma lei era peggio di Syd, così tornai a casa.»''
Nonostante il successo di ''Madcap'', Syd era ancora particolarmente frustrato. Molto spesso andava dall'amico Duggie, nella stanza accanto, dicendogli ''«Guardati! Hai 23 anni e non sei ancora famoso!»'', aggiungendo poi, tra
Il 24 febbraio 1970, Barrett registrò una sessione radiofonica per ''[[Top Gear (programma radiofonico)|Top Gear]]'', con il suo amico David Gilmour al [[Basso elettrico|basso]] e [[Jerry Shirley]] alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]. Gilmour ricorda che quel giorno Syd fu grandioso.<ref name="Madcap"/> Gilmour fu talmente impressionato dalle capacità che Syd dimostrò quel giorno da decidere di produrre il suo secondo LP, al quale partecipò in veste di [[tastierista]] [[Richard Wright (musicista)|Rick Wright]].<ref name="Madcap"/> Tra le ''out-take'' dell'album, ''[[Bob Dylan Blues]]'' (inclusa poi nell'antologia ''[[The Best of Syd Barrett: Wouldn't You Miss Me?|Wouldn't You Miss Me?]]'') può essere considerato come un ritorno acustico ai fasti di ''Bike''.<ref name="Madcap"/><ref name="Diamond"/>
Quell'estate Barrett si esibì alla Olympia Extravaganza, confermando ciò che la maggior parte delle persone sospettava da tempo: il vecchio Syd non esisteva più.<ref name="Madcap"/> Cosa provata da un altro aneddoto raccontato dal vecchio amico, Roger Waters: questi incontrò Syd ai grandi magazzini [[Harrods]] di Londra, ma non appena Barrett lo riconobbe, scappò via, lasciando cadere a terra due buste piene di caramelle e dolciumi.<ref name="Madcap"/> Di lì a poco, Syd decise di abbandonare l'appartamento di Earls Court e di trasferirsi per un breve periodo di tempo a Cambridge, dove invitò anche Gala. Tornato alla propria casa d'infanzia, si stabilì nel seminterrato dove si divertiva a provare con Mott, Waters e John Gordon. Fu qui, tra i ricordi d'infanzia, che trovò il dipinto con gli [[Insecta|insetti]] che diventò la copertina di ''[[Barrett (album)|Barrett]]'', il suo secondo LP in studio.<ref name="Madcap"/><ref name="Diamond"/>
Di lì a poco, Syd iniziò a sostenere di voler diventare un [[medico]] come il padre, e di voler fare coppia fissa con Gala. La madre di Syd organizzò una cena per fare incontrare i genitori dei ragazzi alla casa di Hills Road.<ref name="Madcap"/> Durante questa riunione, Syd sfoggiò un'altra volta il suo comportamento lunatico: nel bel mezzo di un discorso con Gala, le gettò addosso della [[salsa di pomodoro]], senza che nessuno gli dicesse nulla. Quando arrivarono all'arrosto, Barrett si alzò da tavola e si chiuse in bagno. Quando uscì, s'era scorciato la zazzera di più di metà.<ref name="Madcap"/>
Fu solo l'inizio: nei giorni a seguire, Barrett diventò sempre più ossessivo nei confronti di Gala, tanto da spiarla durante i suoi turni lavorativi e da accusarla di frequentare [[Jerry Shirley]], [[batterista]] degli [[Humble Pie]]. Gala abbandonò Londra e si trasferì definitivamente a [[Ely]]; nei giorni a seguire, ricevette una lettera indirizzata alla
La settimana successiva, Syd iniziò a rilasciare interviste per pubblicizzare il suo secondo LP da solista, comportandosi sempre in maniera piuttosto bizzarra.<ref name="Madcap"/> In una di queste, rilasciata a Steve Turner della rivista ''Beat Instrumental'', arrivò a dichiarare di non sentirsi del tutto soddisfatto del disco appena registrato: ''«Le canzoni devono raggiungere un certo standard, che in
==== La breve e sfortunata esperienza con gli Stars ====
=== ''Shine On You Crazy Diamond'' ===▼
{{Vedi anche|Stars (gruppo musicale britannico)}}
Syd si chiuse in uno stato di isolamento per mesi, tornando a Cambridge sporadicamente a far visita alla madre. Nel 1972 vi incontrò [[Twink (musicista)|Twink]], ex batterista dei [[Pink Fairies]] e sua vecchia conoscenza degli anni giovanili, e Jack Monck, ex bassista dei [[Delivery (gruppo musicale)|Delivery]] nonché marito della sua ex fidanzata Jenny Spires. Il 26 gennaio di quell'anno ebbe così la possibilità di tornare a esibirsi dal vivo accompagnando, insieme a Twink e Monck, il musicista blues americano Eddie "Guitar" Burns al King's College Cellar di Cambridge. Il giorno dopo l'esibizione, Twink ricevette una visita di Monck, il quale gli propose l'idea di coinvolgere Barrett nella creazione di un gruppo vero e proprio. Syd accettò la proposta, mettendo a disposizione del neonato trio il seminterrato di casa sua. Nacquero così gli [[Stars (gruppo musicale britannico)|Stars]].<ref>{{Cita libro|autore=M. Watkinson|autore2=P. Anderson|titolo=Crazy Diamond. Il viaggio psichedelico di Syd Barrett|anno=2006|editore=Arcana}}</ref>
Dopo le primissime promettenti live, tra cui una al Dandelion Coffee e un'altra al Market Square, i tre vennero ingaggiati dal promoter statunitense Steve Bink, attratto dalle voci del clamoroso ritorno di Barrett sulle scene, per un'esibizione con la band americana [[MC5]] al Corn Exchange di Cambridge. L'evento ebbe luogo il 24 febbraio ma non andò benissimo, e manifestò ancora una volta la condizione definitivamente confusionaria, instabile e indisciplinata di Syd.
Due giorni dopo, il 26 febbraio, gli Stars suonarono sempre al Corn Exchange insieme ai [[Nektar]], stavolta con risultati più discreti. Ciò nonostante, alcuni giorni più tardi Barrett si recò a casa di Twink mostrandogli ferocemente la negativa recensione del cronista Roy Hollingworth di ''[[Melody Maker]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roy Hollingworth|data=4 March 1972|titolo="The Madcap Returns"|rivista=Melody Maker}}</ref> del concerto del 24 febbraio, e annunciandogli di voler chiudere con gli Stars. A poco più di un mese dalla nascita, dunque, il gruppo si sciolse.
==== Ultima fase di carriera e ritiro prematuro ====
Il 9 maggio 1972 Barrett chiuse il suo contratto con la EMI, e si impegnò a firmare un documento che poneva fine a ogni associazione tra lui e i Pink Floyd, cosicché rinunciò agli interessi finanziari derivanti dalle future produzioni della band.<ref>Palacios, 2010, p.400</ref>
Syd si ritirò nuovamente in se stesso, sempre più lontano dalla vita pubblica e dalla musica. Spezzò l'isolamento solo per esibirsi occasionalmente nell'estate del 1973 in alcuni locali di Cambridge insieme a [[Jack Bruce]], ex bassista e fondatore dei [[Cream]]. Di tali performance, tuttavia, non esistono registrazioni audiovisive ne immagini fotografiche. L'unica testimonianza in tal senso giunge dallo storico paroliere di Bruce e dei Cream [[Pete Brown]]. Quest'ultimo prese infatti parte a una jam informale di poesia e musica, nella quale leggeva testi accompagnato dalla musica di Bruce. Giunto in ritardo nel club di Cambridge in cui avrebbe dovuto esibirsi con il bassista, Brown lo vide già sul palco con al suo fianco «''un chitarrista che avevo vagamente riconosciuto''» e che stava eseguendo ''Doodlin''' di [[Horace Silver]]. Successivamente, durante l'esibizione, Brown lesse una poesia dedicandola a Syd, perché «''è qui a Cambridge, ed è uno dei migliori cantautori del paese''», allorché, con sua sorpresa, quel chitarrista che aveva notato in precedenza si alzò e disse: «''No, non lo sono.''»<ref>Palacios, 2010, p.401</ref> Solo in quel momento Brown si accorse che si trattava proprio di Barrett. Sembra essere stata quella, dunque, la sua ultima esibizione in pubblico.
Alla fine di quell'anno, Barrett tornò a vivere a Londra, soggiornando in vari alberghi per poi stabilirsi, in dicembre, al Chelsea Cloisters Hotel. Aveva pochi contatti con altre persone, salvo i regolari incontri negli uffici del suo management per riscuotere i suoi diritti d'autore,<ref name="Manning 2006, p. 74">Manning 2006, p. 74</ref> e le visite occasionali da parte di sua sorella Rosemary.
Nell'agosto 1974<ref name="Manning 2006, p. 74"/> Jenner convinse Barrett a tornare negli studi di Abbey Road, sperando di produrre con lui un altro album. Secondo [[John Leckie]], che organizzò le sessioni di registrazione, Syd in quel periodo «''rassomigliava ancora a quando era più giovane [...] con i capelli lunghi.''»<ref>{{Cita libro|autore=David Parker|titolo=Random Precision: Recording the Music of Syd Barrett, 1965–1974.|anno=2001|editore=Cherry Red Books.|lingua=en}}</ref> Le registrazioni durarono tre giorni e comprendevano tracce ritmiche blues caratterizzate da incerte e disarticolate sovraincisioni di chitarra. Barrett incise undici tracce, una sola delle quali ebbe un titolo: ''If You Go, Don't Be Slow''. Dopo quest'ultima esperienza con Jenner, Syd vendette i diritti degli album solisti alla sua etichetta discografica e si ritirò per sempre dall'industria musicale. In quel periodo vi furono diversi tentativi di assumerlo come produttore discografico. Tra questi, uno di [[Jamie Reid]] per conto dei [[Sex Pistols]] e un altro dei [[The Damned|Damned]], che volevano producesse il loro secondo album [[Music for Pleasure (The Damned)|''Music for Pleasure'']]. Tutti però si rivelarono infruttuosi.<ref name="Schaffner 2005, p. 214">Schaffner 2005, p. 214</ref><ref>{{Cita libro|autore=Mike Watkinson|autore2=Pete Anderson|titolo=Crazy Diamond: Syd Barrett & the Dawn of Pink Floyd|anno=2001|editore=Omnibus Press|lingua=en|pp=121-122}}</ref>
▲=== ''Shine On You Crazy Diamond'' ===
Nel 1975 i Pink Floyd pubblicarono l'album ''[[Wish You Were Here (album Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'', contenente numerosi riferimenti a Barrett.
Durante la produzione dell'album, il 5 giugno 1975, negli studi di
Il comportamento di Barrett durante la sessione fu strano; passò gran parte del tempo a lavarsi i denti,<ref>{{Cita web|url=http://www.sydbarrett.net/subpages/articles/syd_barrett_story_by_syd_and_tho.htm |titolo=The Syd Barrett story |accesso=1º luglio 2011}}</ref><ref name="autogenerated1">Palacios 2010, p. 408</ref> e quando Roger Waters finalmente si decise a chiedergli cosa ne pensasse della canzone appena ascoltata, Syd rispose semplicemente: ''«suona un po' vecchia.»''
=== Ultimo trentennio e morte ===
[[File:St Margaret's Square - geograph.org.uk - 1410844.jpg|thumb|Cambridge: St Margaret's Square n. 6, dove Barrett visse gli ultimi anni della sua vita
Da allora di Syd Barrett si persero apparentemente le tracce. In realtà era tornato a vivere nella sua vecchia casa a Cambridge assieme alla madre. Il materiale per il suo terzo lavoro musicale mai uscito, insieme ad altro materiale scartato e ad alcuni [[bootleg]], fu pubblicato nel 1988 nella raccolta ''[[Opel (album)|Opel]]''.
Negli ultimi anni, l'ex leader dei Pink Floyd si faceva chiamare semplicemente Roger e continuò a vivere a Cambridge, ormai solo, in seguito alla morte della madre, isolato da tutto ciò che in qualche maniera poteva ricordargli il passato. Coltivava la sua passione per la pittura, dipingendo secondo uno stile astratto, e si dedicava al giardinaggio. I suoi vecchi compagni non lo contattarono più.
Nel 2005, durante il [[Live 8]] che vide i [[Pink Floyd]] riunirsi eccezionalmente per quell'occasione,
{{Citazione|Comunque, stiamo facendo questo per tutti coloro che non sono qui. In particolare, naturalmente, per Syd.||Anyway, we're doing this for everyone who's not here, but particularly of course for Syd.|lingua=en}}
Syd Barrett morì a
== Influenza e lascito artistico ==
L'influenza esercitata da Barrett sui primi Pink Floyd fu enorme: oltre ad aver ideato il nome della band, egli scrisse i primi fortunati singoli che ne decretarono l'affermazione definitiva, e fu autore di otto delle undici canzoni presenti sul loro album di debutto.<ref>M. Watkinson, P. Anderson. ''Crazy Diamond - il viaggio psichedelico di Syd Barrett'', Arcana, Roma, 2008, pag. 11, ISBN 978-88-7966-433-2</ref> Continuò ad aleggiare sopra il gruppo come una sorta di fantasma anche dopo la sua fuoriuscita dalla band. Brani dei Pink Floyd, quali ''[[Brain Damage]]'' (su ''[[The Dark Side of the Moon]]'') e, soprattutto, ''[[Wish You Were Here (brano musicale Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'', e ''[[Shine On You Crazy Diamond]]'' (su ''[[Wish You Were Here (album Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'') furono composti e dedicati a lui. Il declino di Barrett ebbe inoltre profondo effetto sullo stile compositivo di Roger Waters, e il tema della malattia mentale permeò tutti gli album successivi dei Pink Floyd.<ref name="Schaffner16">Schaffner 2005, p. 16</ref><ref>{{Cita video|anno=2003|titolo=[[The Pink Floyd and Syd Barrett Story]]|tipo=Documentary|editore=BBC}}</ref><ref name="Schaffner18">Schaffner 2005, p. 18</ref> Molti altri artisti riconobbero l'influenza esercitata da Barrett sulle loro opere. [[Paul McCartney]],<ref name="autogenerated27">Manning 2006, p. 246</ref> [[Pete Townshend]],<ref name="autogenerated27" /> [[Blur]],<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=6aQIWDwhkFQ |titolo=Blur's Graham Coxon on Syd Barrett |editore=YouTube |accesso=14 luglio 2012}}</ref><ref name="autogenerated32">[http://www.pinkfloydz.com/artqmagsydjan2004.htm Pink Floyd - Syd Barrett Article - Q Magazine January 2004<!-- Bot generated title -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150421232234/http://www.pinkfloydz.com/artqmagsydjan2004.htm |data=21 aprile 2015 }}</ref><ref name="guardian2006">{{Cita web|cognome=Harris |nome=John |url=http://www.guardian.co.uk/music/2006/jul/12/popandrock.sydbarrett2 |titolo=John Harris on Syd Barrett's influence | Music |editore=The Guardian |data=12 luglio 2006 |accesso=30 luglio 2012}}</ref> [[Kevin Ayers]],<ref name="autogenerated28">Manning 2006, p. 285</ref> [[Gong (gruppo musicale)|Gong]],<ref name="autogenerated28" /> [[Marc Bolan]],<ref name="autogenerated32" /><ref name="autogenerated29">Manning 2006, p. 286</ref> [[Tangerine Dream]],<ref>Manning 2006, p. 285–286</ref> [[Julian Cope]]<ref name="autogenerated30">Manning 2006, p. 287</ref> e [[David Bowie]]<ref name="autogenerated32" /><ref name="autogenerated29" /> ammisero apertamente di essersi ispirati alla folle genialità di Barrett; [[Jimmy Page]],<ref name="luckymojo1">{{Cita web|url=http://www.luckymojo.com/barrett/refs/7404express.html |titolo=CRACKED BALLAD OF SYD BARRETT - 1974 |editore=Luckymojo.com |accesso=18 luglio 2012}}</ref> [[Brian Eno]],<ref name="luckymojo1" /> e [[The Damned]]<ref
Nel 1987 fu pubblicato un album interamente dedicato a reinterpretazioni di canzoni di Barrett (con e senza i Pink Floyd) intitolato ''
Altri artisti hanno composto tributi a Barrett. Il contemporaneo [[Kevin Ayers]] scrisse ''O Wot a Dream'' in suo onore. [[Robyn Hitchcock]] ha reinterpretato molti dei brani di Syd in carriera, e ha reso omaggio a lui nelle canzoni ''The Man Who Invented Himself'' e ''(Feels Like) 1974''. I Phish reinterpretarono ''Bike'', ''No Good Trying'', ''Love You'', ''[[Baby Lemonade]]'', e ''Terrapin''. I [[Television Personalities]] pubblicarono un singolo intitolato ''I Know Where Syd Barrett Lives'' ("So dove vive Syd Barrett")<ref name="guardian2006" /> estratto dal loro album del 1981 ''And Don't the Kids Love It''.<ref>Schaffner 2005, p. 123</ref> Nel 2008, i
Negli anni successivi al suo ritiro dalle scene, il suo culto è aumentato a dismisura, passando dallo status di semplice popstar degli anni sessanta, a vera e propria icona dell'artista psichedelico visionario e maledetto. Sono state create [[fanzine]] esclusivamente a lui dedicate (la più famosa delle quali è stata ''Terrapin'') e una ''Syd Barrett Appreciation Society'' che si occupava di documentare scrupolosamente tutti i suoi avvistamenti più recenti e si prefiggeva come scopo principale di far tornare Barrett alla musica.
Nel 2016, in onore del settantesimo anniversario della nascita, il
==
Molti si sono chiesti di quale malattia realmente soffrisse
{{Citazione|Di certo l'acido ha avuto qualcosa a che fare con tutto ciò, ma non sappiamo se sia stato l'acido ad accelerare il processo che avveniva nel suo cervello, oppure se ne sia stata la causa. Nessuno lo sa. Io sono sicuro che le droghe un effetto l'hanno avuto.<ref>Schaffner, Nicholas. ''Pink Floyd - Uno scrigno di segreti'', Arcana, 1993, Milano, pag. 91, ISBN 88-85859-83-6</ref>|[[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]]}}
Ben documentate sono anche le sue "performance" sul palco e fuori. Per June Bolan, i campanelli d'allarme iniziarono quando Syd tenne prigioniera in camera la sua ragazza per tre giorni, lasciando occasionalmente scivolare sotto la porta una porzione di biscotti. Secondo il critico Jonathan Meades, in un'occasione fu compiuto un atto di crudeltà ''verso'' Barrett, da parte dei
[[David Gilmour]], in un'intervista al ''National Post'', fornì una sua diagnosi: ipotizzò che Barrett
== Vita privata ==
Barrett, secondo sua sorella Rosemary, iniziò a interessarsi di fotografia e a volte andavano insieme al mare. Disse anche che mostrava un vivo interesse per l'arte e l'orticoltura e continuava a dedicarsi alla pittura: "Molto spesso prendeva il treno da solo per Londra per vedere le principali collezioni d'arte e amava i fiori. Faceva regolari viaggi ai giardini botanici e alle [[Dahlia (botanica)|dalie]] dell'Abbazia di Anglesey, vicino a [[Lode (Cambridgeshire)|Lode]]. Ma ovviamente la sua passione era la pittura."
Barrett ebbe rapporti con varie donne, come Libby Gausden; Lindsay Korner; Jenny Guglie; e Evelyn "Iggy" Rose (1947-2017), nata nell'India prima della Partizione (poi Pakistan Orientale, l'odierno Bangladesh) da madre di etnia Mizo, (alias "Iggy the Eskimo", "Iggy the Inuit"), apparsa sul retro di copertina di The Madcap Laughs. Non si sposò mai ne ebbe figli, anche se fu brevemente fidanzato e stava per sposare Gayla Pinion e aveva pianificato di trasferirsi a [[Oxford]].
== Discografia ==
Riga 246 ⟶ 253:
* 1970 – ''[[Barrett (album)|Barrett]]''
====
* 1987 – ''[[Syd Barrett - The Peel Session]]''
==== Album dal vivo ====
* 2004 – ''[[The Radio One Sessions]]''
==== Raccolte ====
* 1974 – ''[[Syd Barrett (album)|Syd Barrett]]''
* 1988 – ''[[Opel (album)|Opel]]''
* 1992 – ''[[Octopus: The Best of Syd Barrett]]''
* 1993 – ''[[Crazy Diamond]]''
* 2001 – ''[[The Best of Syd Barrett: Wouldn't You Miss Me?]]''
* 2010 – ''[[An Introduction to Syd Barrett]]'' (postumo)
==== Singoli ====
Riga 263 ⟶ 272:
=== Con i Pink Floyd ===
{{vedi anche|Discografia dei Pink Floyd}}
==== Album in studio ====
* 1967 – ''[[The Piper at the Gates of Dawn]]''
* 1968 – ''[[A Saucerful of Secrets]]''
* 2015 – ''[[1965: Their First Recordings]]''▼
==== EP ====
* 2016 – ''[[The Early Years 1965-1972]]''▼
▲* 2015 – ''[[1965: Their First Recordings]]'' (postumo)
==== Raccolte ====
* 1970 – ''[[The Best of the Pink Floyd]]''
* 1971 – ''[[Relics]]''
* 1973 – ''[[A Nice Pair]]''
* 2016 – ''[[Cre/ation - The Early Years 1967-1972]]'' (postumo)
==== Box set ====
▲* 2016 – ''[[The Early Years 1965-1972]]'' (postumo)
== Filmografia ==
*
*
*
*
== Note ==
Riga 279 ⟶ 300:
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Tim Willis|titolo=Madcap. The Half-life of Syd Barrett, Pink Floyd's Lost Genius|anno=2002|editore=Short Books|città=Londra|isbn=1-904095-50-X|lingua=en}}
* Luca Ferrari, Tatuato Sul Muro. L'enigma di Syd Barrett, Milano, Gammalibri, 1985
* {{cita libro|autore=Mike Watkinson|coautori= Pete Anderson|titolo=Crazy Diamond. Il viaggio psichedelico di Syd Barrett|anno=1991|editore=Arcana|città=Londra|isbn=978-88-7966-433-2}}
* {{cita libro|autore=The Lunatics|titolo=Pink Floyd Storie e Segreti|editore=Giunti|anno=2012|isbn=978-88-09-77374-5}}
Riga 287 ⟶ 309:
* {{cita libro|autore=Alfredo Marziano, Mark Worden|titolo=Floydspotting. Guida alla geografia dei Pink Floyd|editore=Giunti|anno=2007|isbn=978-88-09-05961-0}}
* {{cita libro|autore=Cesare Rizzi|titolo=Pink Floyd|editore=Giunti|anno=2007|isbn=978-88-09-05655-8}}
* Luca Ferrari, Scritto sui rovi, Genova, Editrice Zona, 2024, ISBN 9788864388441.
* {{cita libro| Julian| Palacios| Syd Barrett & Pink Floyd: Dark Globe: The Summer of 1981| 2008 | Plexus Publishing | Londra | isbn=978-0-85965-431-9|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Claudio Gargano|url=https://www.google.it/books/edition/Nothing_is_Real/IOGiEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=Art+%22Supernatural+Fairy+Tales%22&pg=PT213&printsec=frontcover|titolo=Nothing is Real. Breve storia della musica psichedelica inglese|editore=Arcana editrice|città=Padova|anno=2022|ISBN=9788892771765}}
== Altri progetti ==
Riga 299 ⟶ 323:
{{Pink Floyd}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|agricoltura|biografie|botanica|pittura|rock}}
[[Categoria:Pittori britannici del XX secolo]]
[[Categoria:Membri dei Pink Floyd]]
[[Categoria:Syd Barrett| ]]
|