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Nino Leotti
 
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Figlio di Vincenzo, [[tenore]] e [[Compositore|compositore di operette]] dilettante, e di Giulia Battaglioli, anch'essa [[soprano]] lirico – che morì solamente due anni dopo la nascita dell'artista<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 6</ref> – il piccolo Nino manifestò precocemente la sua predisposizione per le arti, prima per il canto e il teatro, infine per la pittura.
 
== Biografia ==
 
=== Giovinezza ===
[[Nino Leotti]] nacque il 13 Giugno 1919 nella cittadina siciliana di [[Barcellona Pozzo di Gotto]]. Il padre, Vincenzo Leotti, era un artista e fu certamente lui a trasmettere la creatività al piccolo Nino dopo la prematura dipartita della madre; dimostra fin da bambino di possedere doti artistiche innate: la sua precoce attività, che inizia all'età di soli sei anni dimostra il suo grande talento.
Trasferitosi definitivamente con il Padre a [[Barcellona Pozzo di Gotto]], che abbandona l'attività artistica per dedicarsi all'insegnamento, è qui che, con l'amicizia del noto disegnatore e falsario di [[Al Capone]], [[Vitto Drago]],<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 6</ref> lo stile pittorico di Nino abbandona i tratti timidi e incompleti del pittore autodidatta.
 
 
=== Gli anni della guerra ===
Non trascura gli studi umanistici, si diploma all'età di 19 anni all'istituto [[Emilio Ainis]] di [[Messina]], <ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina, 11</ref> senza però interrompere la produzione artistica. Durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] viene chiamato alle armi con il ruolo di Tenente del [[Reggimenti di fanteria dell'Esercito Italiano| 4° reggimento Fanteria]], ferito sul [[fronte greco-albanese]] in un "eroica" azione militare, riceve una [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglia al valore per un azione eroica]], ed un telegramma firmato da [[Benito Mussolini]] nel 1943<ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina ,11</ref>. In seguito [[Armistizio|all'armistizio]] alimentò attivamente la [[Resistenza]] e aderì al '''Manifesto degli artisti''' attraverso il quale gli artisti della [[resistenza]] espressero il loro timore di perdere l'arte così come la si conosceva: «Vogliamo impostare il discorso pittorico in funzione rivoluzionaria[...]. Ci riconosciamo solo in amore e odio. <ref>Picasso</ref> con Guernica Pone Tale questione. Noi si guarda a Picasso come al più autentico rappresentante di chi ha investito in senso completo la vita».<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 7</ref>
 
=== Primo viaggio a Roma ===
Dopo il conflitto, pur nelle ristrettezze economiche non abbandona la pittura, e per il suo mantenimento, si dedica alle attività teatrali più disparate dal truccatore al preparatore artistico [[Castroreale|al teatro Garibaldi di Castroreale]] in occasione delo spettacolo teatrale "''Arcobaleno''"<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 8</ref>. Dall'anno scolastico 1945/1946 inizia anche la sua carriera da insegnante presso vari istituiti scolastici della [[provincia di Messina]] .
Nel 1947 consegue il diploma all'[[Accademia di belle arti di Palermo]]<ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina, 12</ref> nonostante continui a ritenersi "autodidatta", e rifiuti la formazione artistica tradizionale, ritenuta "fuorviante". L'amicizia con [[Renato Guttuso]] e lo scrittore conterraneo [[Beniamino Joppolo]] fu fondamentale nel suo ingresso al [[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]], movimento artistico nato sulle ceneri della rivista [[Corrente (rivista)|Vita Giovanile]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 7</ref>. I temi trattati sono sopratutto politici, la chiave pittorica è quella [[espressionismo|espressionistica]] impersonata da: [[Carlo Carrà]], [[Giacomo Manzù]], [[Arturo Tosi]], [[Raffaele De Grada]] e [[Francesco Messina]]; artisti famosi grazie alla fondazione di un luogo di riunione chiamato Bottega di [[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]], diventata poi ''Galleria della Spiga e Corrente''. Leotti Si trasferisce prima a [[Milano]] poi a [[Roma]], qui frequenta i protagonisti del [[neorealismo pittorico]]: [[Renato Guttuso]], [[Giuseppe Mazzullo]], [[Stefano D'arrigo]] e [[Cesare Zavattini]].
<ref>[[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]]</ref>, movimento artistico nato sulle ceneri della rivista [[Corrente (rivista)|Vita Giovanile]]. I temi trattati sono sopratutto politici, la chiave pittorica è quella [[espressionismo|espressionistica]] impersonata da: [[Carlo Carrà]], [[Giacomo Manzù]], [[Arturo Tosi]], [[Raffaele De Grada]] e [[Francesco Messina]]; artisti famosi grazie alla fondazione di un luogo di riunione chiamato Bottega di [[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]], diventata poi ''Galleria della Spiga e Corrente''. Leotti Si trasferisce prima a [[Milano]] poi a [[Roma]], qui frequenta i protagonisti del [[neorealismo pittorico]]: [[Renato Guttuso]], [[Giuseppe Mazzullo]], [[Stefano D'arrigo]] e [[Cesare Zavattini]].
 
=== Ritorno in Sicilia ===
[[Leotti]] torna in Sicilia dove nel 1949 organizza a [[Barcellona Pozzo di Gotto]] la sua prima mostra personale<ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina, 12</ref> che susciterà molta attenzione della critica sopratutto per la sua giovane età. Di tanto in tanto partecipa anche a concorsi di pittura caricaturale; attività a cui dedicherà un intero libro pubblicato postumo. Tra Sicilia e Calabria seguono numerose mostre, durante la [[Biennale Calabrese]] del 1951 ebbe modo di incontrare gli amici artisti [[Renato Guttuso]] <ref>[[Renato Guttuso]]</ref>, [[Beppe Guzzi]], [[Giuseppe Mazzullo]], [[Giovanni Omiccioli]] e [[Carlo Walcher]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 7-8</ref>.
 
=== La bohème romana ===
Dal 1951 al 1953 è presente alla [[Quadriennale di Roma]], è dello stesso anno la pubblicazione di un articolo polemico contro i denigratori dell'arte, sopratutto nella sua terra natale. Alla ricerca di un ambiente più stimolante, si traferisce a Roma allontanandosi dalla Sicilia per più di cinque anni.
Si abilita nel 1953 all'inseguito incarico di Insegnante di Disegno e Storia dell'arte<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 8</ref>, ruolo che gli permette di esternare la sua passione artistica e anticonformista. Insegna presso la scuola media Statale [[Albio Tibullo]] fino al 1958, poi la scuola media Statale [[Giovanni Verga]] fino al al 1959. In questo periodo di grande ispirazione artistica, si susseguono mostre di successo. Nel suo [[neorealismo]] si fecero via via sempre più forti i motivi siciliani. Durante l'aprile 1957 [[Leotti]], aiutato dall'imprenditore [[Cosimo Donadei]], che intuisce il talento dell'artista, organizza una mostra personale presso la galleria romana ''La Cassapanca'', i quadri tutti raffiguranti paesaggi siciliani, si riconoscono [[Milazzo]], [[Patti]], [[Cefalù]], [[Bafia]], e la sua [[Barcellona Pozzo di Gotto| Barcellona]]. Le opere riscossero un notevole apprezzamento dal pubblico e dalla critica tanto che la mostra fu anche evidenziata da diversi quotidiani nazionali: [[Secolo d'Italia]], [[Giornale del Mattino]], [[Il popolo]] e regionali: [[Gazzetta del Sud]], [[Giornale del Mezzogiorno]], [[Corriere dell'isola]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 10</ref>. Il [[Rossoverde]] voce degli sportivi della federconsorzi pubblica: "''diremo che le sue opere sono caratterizzate dal silenzio, da un silenzio perfetto che regna in quei paesaggi vuoti dove pare non esista la mano dell'uomo[...]''". Leotti vive in pieno il fermento culturale della capitale, entra in contatto con personaggi dello spettacolo come [[Vittorio De Sica]], [[Mario Albertazzi]], [[Cesare Zavattini]] e [[Sebastiano Carta]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 19</ref>. Il 20 agosto 1957 vince il ''primo premio nazionale di pittura bianco-nero città di Naso'', fra gli ullustri partecipanti: [[Ugo Attardi]], [[Carlo Levi]], [[ Giuseppe Mazzullo]], [[Giovanni Omiccioli]], [[Renato Guttuso]] e [[ Francesco Trombadori]]. Nell'estate 1958 partecipa alla mostra di [[Via Margutta]] a cui prendono parte anche: [[Eva Fischer]], [[Giorgio De Chirico]], [[Renato Guttuso]], [[Antonello Trombadori]] e [[Walter Lazzaro]], riscuotendo grande successo dalla critica internazionale, grande assente della mostra [[Novella Parigini]]<ref>[[Novella Parigini]].<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 12</ref>
 
=== Periodo maturo ===
All'inizio del 1959 decise di trasferirsi definitivamente in [[Sicilia]], dove lo aspettano la moglie Masina, e due bambini, Lilia e Walter. Ottiene il ruolo di insegnante di Disegno e Storia dell'arte al [[Liceo Luigi Valli]]<ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina, 12</ref> restandovi fino al 1978. Si tiene al centro di ogni iniziativa culturale nel messinese, sopratutto presso i numerosi circoli culturali e le scuole della provincia. Riconosciuto il suo talento anche in patria, riceve molti premi, ed è lui ad organizzare il 4 Giugno 1965 l'accoglienza a [[Salvatore Quasimodo]] nella città di [[Castroreale]] in occasione del premio di poesia in memoria di [[Vann'Antò]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 13</ref>. Tra i membri della giuria anche [[Antonino Pino|Pino Ballotta]], e lo stesso [[Leotti]] nelle molteplici vesti di cerimoniere e cuoco, ruolo a cui si dedica con grande dedizione. A questo periodo risalgono le opere ispirate ai paesaggi marini della sua terra, il ritrovato attaccamento alla famiglia, dopo l'esperienza romana. Durante questo lungo periodo che si protrarrà fino alla morte, tiene anche lezioni private per giovani studenti, uno su tutti [[Salvatore De Pasquale]] il solo a cui era permesso accedere al suo laboratorio. De Pasquale unico a cui rivela alcuni segreti pittorici sull'utilizzo dei colori.<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 13</ref>.
 
=== Ultimi anni e morte ===
Nel [[1969]] trova spazio Nino [[Nino Leotti]] trova spazio nell'[[Enciclopedia Universale Seda Della Pittura Moderna]] e nello stesso anno è citato nel [[Dizionario Degli Artisti Siciliani]] di [[Luigi Sarullo]] introdotto da [[Vittorio Sgarbi]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 14</ref>. Tra il 1970 e il 1990 tiene numerose mostre personali svoltesi in tutta Europa, ricordiamo [[Biennale Internazionale d'arte Marinara| la prima Biennale Internazionale d'arte Marinara]], Genova 1971, [[ 2° premio Ibla Mediterraneo Internazionale Pittura e Grafica]]<ref>Virginia Buda, Nino Leotti, pagina, 14 </ref>, Modica 1981. Fu intervistato nel 1990 dai microfoni di [[Rai Radio 2]] da [[Sergio Palumbo]].
 
Muore il 7 febbraio nel 1993 nella sua città natale. Nel 1995 la città di [[Barcellona Pozzo di Gotto]] gli dedica un monumento con il suo ritratto in bronzo realizzato dal suo allievo Salvatore De Pasquale.
 
== Temi e tecniche ==
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=== Gli anni '50 ===
Le opere del dopoguerra sono contraddistinte da un forte [[realismo]], lo stesso che ritroviamo nelle opere letterarie di [[Calvino]], [[Fenoglio]] e [[Gadda]]; in cui ritrae quasi esclusivamente ambientazioni rurali siciliane. Gli strumenti più usati in questo periodo, sono: la [[china]], la [[matita]] e l'[[acquerello]].<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 9</ref>
 
=== Gli anni '60 ===
Negli [[anni '60]] [[Nino Leotti]] è alla ricerca di un nuovo effetto pittorico, mentre i soggetti rimangono gli stessi, contraddistinti da una velata malinconia. Nella seconda metà delgli [[anni '60]] [[Nino Leotti]] adotta una nuova tecnica su carta lucida, che gli permette di intensificare l'effetto di rarefazione delle immagini creando un effetto "bagnato" o "sporco"<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 20</ref>. Nel periodo tra il [[1968]]-[[1969]] sente vicine le agitazioni operaie e studentesche, da questi temi, scaglia la sua arte contro il tradizionalismo, dipingendo opere polemiche, per lo più di ispirazione [[Dadaismo|dadaista]], direttamente sulle pagine dei libri.<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 21</ref>.
 
=== Gli anni '70 ===
[[Nino Leotti| Leotti]] negli [[anni settanta|anni '70]] del 900 sposta le sue attenzioni verso i temi religiosi, dipingendo spesso crocifissi o madonne dalle connotazioni contadine. Gli ambienti sono spesso rurali e desolati, con figure solitarie dalle geometrie spigolose e pungenti che ricordano lo spirito di [[Cezanne]]. Non manca di dipingere opere di denuncia sociale che hanno contraddistinto il decennio passato.<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 21</ref>.
 
=== Gli anni '80 ===
Gli ultimi anni di Nino [[ Nino Leotti]] vedono una notevole diminuzione della produzione artistica, suppur non del tutto. Le sue opere dell'ultimo decennio si caratterizzano da paesaggi amorfi e complessi non più di ispirazione [[Neorealismo|neorealista]].<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 22</ref>.
 
 
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=== Mostre ===
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;1949-1960
* Circolo "Igea Virtus", 1949, Barcellona Pozzo di Gotto
* VI Mostra della Caricatura, 1949, Trieste
* VII Mostra della Caricatura, 1949, Trieste
* Biennale Calabrese, 1951, Reggio Calabria
* Maggio di Bari, Bari, 1951
* 1ª Mostra Nazionale di Pittura "Città di Messina", 1951, Messina
* VI Quadriennale d'Arte Nazionale, 1951-1952, Roma
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*[[Neorealismo pittorico]]
*[[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]]
 
 
 
 
 
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[[Categoria:Antifascisti italiani]]
[[Categoria:Pittori espressionisti]]
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[[Categoria:Neorealismo]]
[[Categoria:Realismo socialista]]
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==Note==
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