Raymond Aron: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Raymond Claude Ferdinand
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|Attività2 = sociologo
|Attività3 = storico
|AttivitàAltre = e [[Scienza politica|politologo]]<ref>{{cita web|url=https://www.lindau.it/Autori/Raymond-Aron |titolo=Raymond Aron|sito=Edizioni Lindau}}</ref>
|Nazionalità = francese
| Immagine = Raymond Aron (1966).jpg
|Didascalia = Raymond Aron nel [[1966]]
}}
 
CompagnoFu di scuolapromotore di [[Jean-Paul Sartre]] e [[Paul Nizan]] all'École normale supérieure, divenne, al tempo dei totalitarismi dominanti nel mondo, un ardente promotore del [[liberalismo]] moderno, controcorrente rispetto al prevalente milieu intellettuale di sinistra e pacifista.ispirato al Eglipacifismo. denunciòDenunciò nel suo libro ''[[L'oppio degli intellettuali]]'' la fascinazione che l'ideologia [[marxismo|marxista]] riscosseesercitò inpresso [[Francia]]gli nelintellettuali [[XXdel secolo]]:suo unatempo, modacon cheparticolare riposavariferimento sualla mitiFrancia. politici,Fu idolatriacollega dellauniversitario storiadi [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] e alienazione[[Paul dellNizan|Nizan]] all'eliteÉcole normale supérieure.
 
== Biografia ==
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=== Percorso professionale ===
Tornato in patriaFrancia, inizia la professione di insegnante al liceo di [[Le Havre]] (1933-34). Poi si trasferisce a Parigi. Nella capitale lavora e studia: è professore presso l'[[École normale supérieure|École Normale Supérieure]] (dove svolge anche l'incarico di segretario del centro di “Documentation sociale” dell'istituto) e studia Lettere. Nel [[1938]] si laurea; nello stesso anno pubblica i suoi primi due libri: una ''Introduzione alla filosofia della storia'' ed un saggio sulla teoria della storia nella Germania contemporanea. Nello stesso anno partecipa al [[colloquio Walter Lippmann]].
 
Nel [[1939]] decide di cambiare università: è professore incaricato di filosofia sociale presso la Facoltà di lettere di [[Tolosa]]. Dal 1939 al [[1940]] partecipa al [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] nell'esercito francese. Dopo la presa nazista di Parigi (23 giugno 1940) si trasferisce innel InghilterraRegno Unito. A [[Londra]], rincontra [[Charles de Gaulle]]. Durante il periodo inglesenel Regno Unito è impegnato nelle [[Francia Libera|Forze francesi libere]].
 
Nel 1945 ritorna a Parigi, dove si stabilisce definitivamente. Il suo primo incarico accademico è svolto alla [[École nationale d'administration|Scuola nazionale d'amministrazione]] di Parigi (1945-47). Dal 1948 al 1954 insegna all'Istituto di studi politici della capitale.
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Prosegue l'insegnamento come professore incaricato; dal 1958 insegna presso la Facoltà di lettere e scienze umane della [[Sorbona]]. Tra i suoi assistenti spicca [[Pierre Bourdieu]] (1930-2002). Aron tiene principalmente corsi su [[Karl Marx]], ciò che ne fa un marxologo giudicato "neutrale" (poiché non-marxista). Dal 1970 alla morte è professore di sociologia della cultura moderna al [[Collège de France]].
;Carriera giornalistica
La carriera giornalistica di Aron inizia innel Regno InghilterraUnito<ref>Irving Louis Horowitz et Isabelle Hauser, ''L’Angleterre et les États-Unis vus par Raymond Aron'', Commentaire 2005/4 (numero 112).</ref> durante la seconda guerra mondiale: Aron è redattore capo del giornale ''La France Libre'' (giornale in lingua francese con sede a Londra). Tornato in Francia, fonda con [[Jean-Paul Sartre]] la rivista ''[[Les Temps Modernes]]''. Nel 1946 dà vita, insieme ad [[Albert Camus]] al [[Combat (giornale)|giornale ''Combat'' ]]. Dal 1947 al 1977 è editorialista al quotidiano ''[[Le Figaro]]''<ref>Dal 1976 al 1977 è direttore politico del quotidiano.</ref>. Dal 1977 fino alla morte scrive per ''[[L'Express]]''<ref>Su cui si firma a volte con lo pseudonimo "René Avord".</ref>, di cui è anche presidente del comitato direttivo del giornale. Aron scrive anche per due quotidiani italiani: il ''[[Corriere della Sera]]'' e, dalla fondazione nel 1974, ''[[il Giornale|il Giornale nuovo]]'' diretto da [[Indro Montanelli]] del quale era amico. Durante lo stesso periodo, Aron è stato cronista radiofonico all'emittente ''Europe numéro 1'' (dal 1968 al 1972).
 
=== L'impegno politico ===
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Nel resto degli anni Trenta si dedica quasi totalmente all'attività accademica. Nel [[1939]] scoppia la [[seconda guerra mondiale]]; nel maggio 1940 i nazisti avviano la [[Campagna di Francia]]. Dopo nemmeno due mesi, il 24 giugno [[1940]] la Francia viene sconfitta. Aron sceglie di non compromettersi col regime di [[Philippe Pétain]] e parte per Londra seguendo [[Charles de Gaulle]]. In Inghilterra si impegna nelle [[Forces Françaises Libres]].
 
Dopo la Liberazione, lavora per un certo periodo al ministero dell'Informazione, diretto dall'amico [[André Malraux]]. In più, s'impegna al fianco del [[Raggruppamento del Popolo Francese]] (RPF), il primo partito fondato da de Gaulle, nel [[1947]].
 
Militante negli anni cinquanta per l'indipendenza dell'[[Algeria]], col suo opuscolo ''La tragedia algerina'', Aron colpisce l'opinione pubblica francese, che si divide tra lui e [[Jean-Paul Sartre]], l'intellettuale vedette della gauchesinistra. Il dibattito tra Aron e Sartre costituisce l'immagine fisica del dibattito intellettuale dell'epoca. I due si ritroveranno uniti, una volta tanto (e anche l'ultima), a metà degli anni Settanta per denunciare il regime comunista vietnamita, responsabile del fenomeno dei cosiddetti ''[[boat people]]''. Alle elezioni presidenziali del 1981 scelse di votare [[Valéry Giscard d'Estaing|Giscard d'Estaing]]. Aron rimane tuttora un grande pensatore liberale contemporaneo in polemica contro gli intellettuali di sinistra.
 
=== Gli allievi di Raymond Aron ===
MoltiTra i suoi allievi sipiù sonocelebri fattie unimportanti nome seguendo ilsi suopossono insegnamentoannoverare: [[Pierre Bourdieu]], [[Pierre Manent]], [[Albert Palle]], [[Jean-Claude Michaud]], [[Jean-Claude Casanova]], [[André Glucksmann]], [[Pierre Hassner]], [[Raymond Boudon]], [[Nicola Baverez]], e [[Dominique Schnapper]], sua figlia.
 
La maggior parte di essi collabora, o ha collaborato, alla rivista ''[[Commentaire]]'', fondata insieme a [[Raymond Barre]] ed altri allievi.
''Commentaire'' può essere considerata una "rivista aronniana". La rivista è anche il punto d'incontro della scuola di pensiero aronniana<ref>Pierre Manent, ''Raymond Aron éducateur'', Commentaire 1985/1 (numero 28-29).</ref>, fondata su un [[liberalismo]] moderato, venato di conservatorismo, con un occhio verso la cultura anglo-sassone. È attivo un centro di studi di filosofia politica, il ''Centre Raymond Aron'', presso la [[École des Hauteshautes Étudesétudes en Sciencessciences Socialessociales|Scuola di alti studi e scienze sociali]] (EHESS) a Parigi.
 
== L'intellettuale scomodo ==
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Nati nello stesso anno, i due effettuarono un percorso culturale comune. I differenti stili intellettuali emersero presto e le loro vicende si separarono nel 1940, quando Parigi fu occupata dai nazisti. Aron seguì [[Charles de Gaulle]] a Londra, mentre Sartre rimase nella capitale occupata dai nazisti.
 
Dopo la fine della guerra Aron denunciò i crimini del totalitarismo comunistadei regimi sovietici. Quindi si schierò contro l'ideologia marxista, venendo a scontrarsi più volte con Sartre. Durante gli anni della contestazione, quando le piazze erano infiammate, Aron prese le distanze dai movimenti. Nel [[1968]] coniò il termine ''groupuscules'' per bollare la tendenza volta all'esasperazione ideologica dell'estrema sinistra.
 
Nel [[1975]] denunciò lo scandalo dei «[[boat people]]», i rifugiati vietnamiti scappatifuggiti condalle ognipersecuzioni mezzodel dall'inferno[[Vietnam|Vietnam comunista]] dopo la fine della [[Guerra del regimeVietnam|guerra comunistacivile]] nord-sud. Il ruolo di intellettuale scomodo, in questo caso, risultò vincente: lo stesso Sartre riconobbe la correttezza della sua valutazione<ref>Pierluigi Battista, ''I conformisti'', Rizzoli, 2010, pag. 28.</ref>.
 
== Il pensiero ==
=== Il [[totalitarismo]] ===
Definizione di ''[[totalitarismo]]'':
«Mi sembra che i 5 elementi principali siano i seguenti:
# Il fenomeno totalitario sopraggiunge in un regime che concede ad un partito il monopolio dell'attività politica.
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Raymond Aron è un teorico del [[realismo (filosofia)|realismo]], fortemente influenzato da [[Carl von Clausewitz|Clausewitz]] e [[Alexis de Tocqueville]].
 
Per Aron, le [[relazioni internazionali]] hanno una loro specificità, essendo ben distinte dalla [[politica]] interna degli stati. Nelle relazioni internazionali, vi è una certa «legittimità e legalità nel ricorso per primi alla forza armata»: «''[[Max Weber]] definiva lo stato come colui che detiene il monopolio della violenza legittima. Noi diciamo che la società internazionale è caratterizzata dall'assenza di un'istanza che detenga il monopolio della violenza legittima.'' » (''Qu'est-ce qu'une théorie des Relations Internationales ?'' RFSP 1967)
 
Egli considera impossibile una teoria generale delle relazioni internazionali, rifiutando la concezione causale (esplicativa) in favore di una concezione comprensiva emergente dall'analisi [[Sociologia|sociologica]] degli scopi che gli stati possono perseguire. È questo indirizzo "pratico" delle relazioni internazionali che Aron tenterà di sviluppare ''Paix et guerre entre les nations'' (1962).
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* ''Mémoires'' (1983) (“Memorie”)
* ''Le Marxisme de Marx'' (2002) (“Il marxismo di Marx”).
* ''Raymond Aron spectateur engagé''. Entretiens avec Raymond Aron. Durée: 2H30 - DVD - Éditions Montparnasse, (2005) (“Raymond Aron spettatore impegnato, Colloqui con Raymond Aron”).
* ''De Giscard à Mitterrand: 1977-1983'' (editoriale apparso ne ''l'Express''), prefazione di Jean-Claude Casanova. Éditions de Fallois, [[Parigi|Paris]], ottobre 2005. 895 pagine. ISBN 2-87706-570-7 (“Da Giscard a Mitterrand”).
 
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*Giulio De Ligio, ''Il processo, il dramma e la forma politica. Saggi su Raymond Aron'', Historica, Cesena 2018
*Massimiliano Guareschi, ''I volti di Marte. Raymond Aron sociologo e teorico della guerra'', Ombre Corte, Verona 2010
*Carla San Mauro, ''Raymond Aron e gli Stati Uniti: anni di guerra, sguardi di pace (1945-1972)'', FrancoAngeli, Milano, 2019
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur Officier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
|motivazione =
|data = 1937
}}{{Onorificenze
|immagine = Croix de Guerre 1939-1945 ribbon.svg
|nome_onorificenza = Croix de guerre 1939-1945 con palme (Francia)
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1939-1945 (Francia)
|motivazione =
}}{{Onorificenze
|immagine = Commendatore.jpg
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine delle Palme accademiche (Francia)
|collegamento_onorificenza = Ordine delle Palme Accademiche
|motivazione =
}}
 
{{Onorificenze
|immagine = D-PRU Pour le Merite 1 BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (Germania)
|collegamento_onorificenza = Pour le Mérite
|motivazione =
}}
 
==Note==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=36|titolo=Bibliografia|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050415134504/http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle|dataarchivio=15 aprile 2005}}
* {{cita web|http://www.stratisc.org/act/Malis_POWERII.html|Raymond Aron ed il concetto di potenza|lingua=fr}}
* {{cita web|url=http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=34|titolo=Riassunto de “L'oppio degli intellettuali”|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070313142518/http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=34|dataarchivio=13 marzo 2007}}
* {{cita web|url=http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=35|titolo=Saggio sulle libertà|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050415134504/http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle|dataarchivio=15 aprile 2005}}
* {{cita web|url=http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=37|titolo=Aron di fronte al maggio ’68|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070313142536/http://www.catallaxia.org/sections.php?op=viewarticle&artid=37|dataarchivio=13 marzo 2007}}
 
{{Liberalismo}}
{{Premio Erasmo}}
{{Premio Goethe}}
{{Erasmus Prize}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|filosofia|politica|sociologia}}
 
[[Categoria:Ebrei francesi]]
[[Categoria:Anticomunisti francesi]]
[[Categoria:antifascisti francesi]]
[[Categoria:Collège de France]]
[[Categoria:Ebrei francesi]]
[[Categoria:Liberali]]
[[Categoria:Ordine delle Palme Accademiche]]
[[Categoria:Professori dell'École normale supérieure]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero di Montparnasse]]
[[Categoria:Studenti dell'École normale supérieure]]
[[Categoria:Ufficiali della Legion d'onore]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Erasmo]]