Castel Tirolo: differenze tra le versioni

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{{Infobox struttura militare
|Nome = Castel Tirolo
|Nome originale = Schloss Tirol
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|Posizione geografica =
|Struttura = Castello
|Immagine = Tirol Schloss 01Tirol Postkartenblick.jpg
|Didascalia = Castel Tirolo visto dall'omonimo [[Tirolo (comune)|borgo]]
|Nomemappa = Trentino-Alto Adige
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT[[Trentino-TAA}}Alto Adige]]
|Città = [[Tirolo (comune)|Tirolo]]
|LatGradi = 46
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|Eventi =
|Note =Visitabile dal 15 marzo ai primi di dicembre di ogni anno
|Sito web =http://www.casteltirolo.it/it/home/
|Ref =
}}
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La balza su cui sorge è stata abitata fin dalla [[preistoria]]. Sono stati rinvenuti anche oggetti e sepolture risalenti all'[[alto Medioevo]]. Gli archeologi nel [[1993]] hanno anche scoperto una [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]].<ref>Gertrud Mras, ''Die Grabplatte der Lobecena aus der frühmittelalterlichen Kirche auf dem Burghügel von Schloss Tirol aus epigraphischer Sicht'', in "Tiroler Heimat", 68, 2004, pp. 5-10.</ref> Si trattava - si scoprì poi - di tre chiese, costruite l'una sui resti dell'altra, la più antica delle quali, con le [[fondazioni]] in muratura e la struttura in legno, risale alla tarda epoca romana. La seconda è invece del [[VI secolo]] (anche se sul suo utilizzo come edificio di culto prima della successiva aggiunta dell'[[abside]] ancora si discute<ref>[http://www.casteltirolo.it/content.php?id=1041&lang=1 Castel Tirolo - Chi fu Lobecena?<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060511222916/http://www.casteltirolo.it/content.php?id=1041&lang=1 |data=11 maggio 2006 }}</ref>); la costruzione più recente, a tre absidi, risale all'[[VIII secolo|VIII]]-[[XI secolo]].
 
Il primo insediamento fortificato risale all'[[XI secolo]],; tracce deldi qualeesso si trovano nei sotterranei del palazzo signorile, a sud, e della annessa [[cappella]].
 
La seconda fase di costruzione è datata [[1139]]-[[1140]], epoca alalla quale risale il [[maschio (architettura)|mastio]]. Si tratta di una [[torre]] quadrata, le cui mura hanno, alla base hanno, uno spessore di oltre 5 metri. Della costruzione originaria rimangono solo i primi tre piani. Non è chiaro se la costruzione sia stata interrotta per l'edificazione del vicino refettorio (la ''Mushaus'', cominciatainiziata nel [[1172]] e più volte rimaneggiata fino al [[XX secolo]]), o se essa sia stata danneggiata nell'incendio del [[1302]].; Didi certo nel [[1532]] un documento ne parla come di un rudere, e così essa risulta anche nella più antica raffigurazione ([[1620]]). È statostata completatocompletata tra il [[1902]] e il [[1904]], con pietre recuperate da un vicino maso medievale andato, distrutto perda un incendio nel [[1900]].
 
La terza grande fase di costruzione avviene sotto il conte [[Mainardo II di Tirolo-Gorizia|Mainardo II]], attorno alla metà del [[XIII secolo]]. Mainardo fece costruire un altro palazzo, sul versante est, diun altro palazzo, del cuiquale oggi non c'è più traccia: è stato "inghiottito" dalla sottostante forra dei castagni (ted.: ''Köstengraben''), le cui acque hanno eroso la roccia fino al crollo dell'edificio. L'attuale edificio e il camminamento risalgono al [[XIX secolo]]. Allo stesso periodo si fa risalire la sopraelevazione della cappella: la parte inferiore è consacrata a [[San Pancrazio]], quella superiore, riservata alla nobiltà, a santa [[Elisabetta d'Ungheria]].
 
Vi soggiornò per anni la contessa [[Margherita di Tirolo-Gorizia|Margherita]], ultima della sua dinastia. Il castello rimase la residenza principale della [[Contea del Tirolo|contea]] fino al [[1420]], quando [[Federico IV d'Asburgo]] trasferì la propria sede ad [[Innsbruck]].
 
Molto importanti sono i portali [[Arte romanica|romanici]] del palazzo e della cappella, ricchi di bassorilievi. Tra gli storici non c'è accordo sulla data e sull'origine di questi portali: per alcuni sarebbero addirittura - almeno parzialmente - da far risalire alla chiesa a tre absidi i cui resti sono stati trovati poco distantidistante, per altri furono commissionati dal conte [[Alberto III di Tirolo]].
 
== Il museo ==
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== Bibliografia ==
* {{de}} Martin Bitschnau, Walter Hauser, ''Baugeschichte der Burg Tirol im Hochmittelalter (1077/1100-1300). Vorbericht über die bauhistorischen Untersuchungen 1986-1994'', in «Tiroler Heimat», 59 (1995), pp.&nbsp;5–18.
* ''Il Segreto della Turris Parva. Tracce di storia medievale a Castel Tirolo''. Con contributi di Martin Bitschnau, Walter Hauser, Petr Hlaváček, Barbara Lanz, Martin Mittermair, Wolfgang Neuner, Kurt Nicolussi, Walter Oberhuber, [[Hannes Obermair]], Klaus Oeggl, Harald Stadler, Irene Tomedi. (= NEARCHOS, Numero Speciale 1), Innsbruck, 1998. ISBN 39-00-77318-1.
* {{de}} Thomas Biller (a cura di), ''Schloss Tirol: Saalbauten und Burgen des 12. Jahrhunderts in Mitteleuropa'' (= Forschungen zu Burgen und Schlössern, 4), Monaco, Wartburg-Gesellschaft, 1998. ISBN 3-422-06225-4
*{{Cita web|titolo=Il Codice Brandis. I castelli del Burgraviato, della Val Venosta e dell'alta Valle dell'Inn|autore=Kindl Ulrike e Baccin Alessandro|editore=Osiride|ISBN=ISBN 978-88-7498-287-5|città=Rovereto|anno=2018}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Tirol Castle}}
 
== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Castelli di Tirolo]]
[[Categoria:Contea di Tirolo]]
[[Categoria:Biblioteca scientifica dell'Alto Adige]]
[[Categoria:Musei provinciali altoatesini]]