Biagio Pace: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Biagio Pace
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|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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== Biografia ==
Figlio del barone Salvatore Pace e di donna Carolina Perrotta, dopo la maturità classica a [[Palermo]] nel 1909, si laureò in [[Letteratura|lettere]] nel 1912 all'[[Università di Palermo]], subitocon [[Antonino Salinas]]. Subito dopo, partì per la [[Grecia]] doveove frequentò per due anni la [[Scuola archeologica italiana di Atene]]<ref name=autogenerato2>{{cita|Colloredo in Tembien|p. 03}},</ref> dove ebbe come compagno di esperienze e ricerche [[Gian Giacomo Porro]].<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gian-giacomo-porro_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Gian Giacomo Porro|cognome=|autore=Fabrizio Vistoli|accesso=2023-03-24|sito=Dizionario Biografico degli Italiani Treccani|volume=85|data=2016-01-01}}</ref>
Vicino ai [[Associazione Nazionalista Italiana|nazionalisti]], allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] partì [[volontario di guerra|volontario]] prestando servizio come [[ufficiale di complemento]] sul [[Carso]]<ref name=autogenerato2 /><ref>La principale referenza è la voce biografica scritta da Fabrizio Vistoli per il ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 80, Anno 2014, a cui rimandiamo per maggiori dettagli.</ref>.
 
Nel 1917, conseguita la libera docenza in [[archeologia]], ottenne per incarico la cattedra di [[Archeologiaarcheologia]] all'[[Università di Palermo]], dove insegnò fino al 1924. DalConseguito 1927l'ordinariato, Pacedal fu1927 ordinarioal di1930 Archeologiainsegnò archeologia e di[[arte Storiaantica|storia dell'arte classica]] all'[[Università di Pisa]], equindi, dal [[1931]] al [[1935]] fu preside della Facoltà di lettere, all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]], dove fu anche preside della Facoltà di Lettere. Dal 1933 al 1936, fu pure presidente del Consiglio superiore delle Antichità e delle Belle Arti<ref>[http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio%20Storico%20Pugliese/1957/Archivio%20Storico%20pugliese%20A.10%201957%20fasc.1-4%20articoli%20PDF/Biagio%20Pace.pdf Archivio storico pugliese]</ref>,. fino alDal 1936 insegnò Topografia dell'Italia antica all'università [[La Sapienza]] di Roma.
Aderì nel [[1921]] al [[Partito Nazionale Fascista]] e nel 1924 entrò nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]]<ref name=autogenerato2 />. Nel [[1924]] fu eletto [[deputato]] alla Camera in [[Sicilia]] nel [[listone fascista]]. Fu rieletto nel 1929 e nel 1934, e dal [[1939]] al 1943 fu consigliere nazionale della [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni]]<ref>[http://storia.camera.it/deputato/biagio-pace-18891113/componentiorgani#nav Storia Camera]</ref>.
 
Aderì nel [[1921]] al [[Partito Nazionale Fascista]] e nel 1924 entrò nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]]<ref name=autogenerato2 />. Nel [[1924]] fu eletto [[deputato]] alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera]] per la [[Sicilia]] nel [[listone fascista]], rieletto con il PNF nel 1929 e riconfermato nel 1934, fino al [[1939]]<ref>[http://storia.camera.it/deputato/biagio-pace-18891113/componentiorgani#nav Storia Camera]</ref>.
Nel 1927 fu uno dei fautori del riconoscimento della nuova [[provincia di Ragusa]]. Fu presidente, dal 1929 al 1944, dell'[[Istituto nazionale del dramma antico]].
Nel 1935 partì volontario per la [[guerra d'Etiopia]] come seniore della [[MVSN]] nella [[2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre"]] e combatté durante la [[Battaglia di Passo Uarieu]]. Raccontò la sua esperienza nel libro ''"Tembien, note di un legionario della "28 Ottobre" in Africa Orientale"''.
 
Il 26 dicembre 1926, sposò Elisabetta De Lieto, che gli diede due figli, Salvatore (nato il 10 agosto 1927) e [[Carlo Pace|Carlo]] (nato nel 1931).
Rientrato in Italia nel 1936, ottenne la nuova cattedra di topografia antica presso l'[[Università La Sapienza]] di [[Roma]]<ref name=autogenerato2 />. Fu presidente della Commissione legislativa Educazione nazionale dal 1939 al 1943 e presidente dell'[[Inda]].
 
Nel 1927, assieme a [[Filippo Pennavaria]], fu uno dei fautori del riconoscimento della nuova [[provincia di Ragusa]]. Fu presidente, dal 1929 al 1944, dell'[[Istituto nazionale del dramma antico]] (INDA di Siracusa). Nel 1935 partì volontario per la [[guerra d'Etiopia]] come seniore (maggiore) della [[MVSN|Milizia]] nella [[2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre"]] e combatté durante la [[battaglia di Passo Uarieu]]. Nel gennaio 1936 fu decorato di [[croce di guerra al valor militare]]. Raccontò questa sua esperienza nel libro ''Tembien. Note di un legionario della "28 Ottobre" in Africa orientale'' del 1936.
Dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]], rimase a Roma, e non aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]]<ref>Pace era ancora a Roma nel marzo 1944, quando la città fu liberata dagli Alleati: cfr. il carteggio di Tina Withaker in Raleigh Trevelyan, ''Principi sotto il vulcano. Storia e leggenda di una dinastia di gattopardi anglosiciliani dai Borboni a Mussolin''i, Rizzoli, Milano 1977, pp. 388-389.</ref>.
Epurato e sospeso nell'agosto 1944 dal servizio, nel 1949 fu reintegrato nella cattedra universitaria.
 
Rientrato in Italia nel 1936, ottenne la nuova cattedra di [[topografia antica]] presso l'[[Università La Sapienza]] di [[Roma]]<ref name=autogenerato2 />.
Il 26 dicembre del [[1946]], presiedette a [[Roma]] la riunione di fondazione del [[Movimento Sociale Italiano]] e nel [[1947]] fu eletto nella Giunta esecutiva nazionale del partito. Morì a Comiso nel 1955.
Nel [[1939]] divenne consigliere nazionale della [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni]] fino alla caduta del regime fascista, nell'agosto 1943.
Fu anche presidente della Commissione legislativa per l'Educazione Nazionale dal 1939 al 1943. In questo periodo, subito si adoperò affinché anche nella sua città natale – Comiso – venisse istituito un liceo classico, come avvenne già nel 1936. Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e con il grado di sottotenente fu inviato in [[Marmarica]], dove nel 1941 fu decorato di [[medaglia di bronzo al valor militare]].
 
Dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]], rimase a Roma, e non aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]]<ref>Pace era ancora a Roma nel marzo 1944, quando la città fu liberata dagli Alleati; cfr. il carteggio di Tina Withaker in: Raleigh Trevelyan, ''Principi sotto il vulcano. Storia e leggenda di una dinastia di gattopardi anglosiciliani dai Borboni a Mussolini'', Rizzoli, Milano 1977, pp. 388-389.</ref>.
===Attività archeologica===
Epurato e sospeso nell'agosto 1944 dall'insegnamento, nel 1949 fu reintegrato nella propria cattedra universitaria.
Allievo di [[Paolo Orsi]], prese parte a campagne di scavo in [[Asia Minore]]<ref>[http://www.villaromanadelcasale.it/author/emilio/page/6/ emilio | Villa Romana del Casale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Poi nel 1930 diresse una missione nel [[Tibesti]] libico ([[Sahara]]) portando alla luce la civiltà dei [[Garamanti]]<ref name=autogenerato1>{{cita|Colloredo in Tembien|p. 04}}</ref>. La campagna di scavi fu svolta mentre in diverse zone della Libia infuriavano ancora gli scontri per la [[Riconquista della Libia]]<ref name=autogenerato1 />.
 
Il 26 dicembre del [[1946]], presiedette a [[Roma]] la riunione di fondazione del [[Movimento Sociale Italiano]] e il 15 giugno [[1947]] fu eletto dal Comitato centrale nella Giunta esecutiva nazionale del partito.<ref>Giuliana de Medici, ''Le origini del MSI'', Edizioni ISC, Roma, 1986, p. 66.</ref>
A lui si devono i ritrovamenti in Sicilia di [[Camarina]], [[Mozia]] e della [[Villa romana del Casale|Villa del Casale di Piazza Armerina]], oltre a numerosi studi sulla Sicilia bizantina.
 
Nel [[1943]] gli fu assegnato dall'[[Accademia d'Italia]] il "[[Premio Mussolini]]" per le scienze morali e storiche<ref>{{cita web |url=http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Strumenti/Strumenti_CLXVII.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=20 gennaio 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907065146/http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Strumenti/Strumenti_CLXVII.pdf |dataarchivio=7 settembre 2012 }}</ref>.
Morì improvvisamente a [[Comiso]], il 28 settembre del 1955.
 
==Attività di ricerca==
Allievo di [[Antonino Salinas]] e di [[Paolo Orsi]] fin dagli studi universitari, fra i maggiori studiosi della Sicilia antica,<ref>Cfr. Franco De Angelis (Edited by), ''A Companion to Greeks across the Ancient World. An innovatove up-to-date treatment of ancient Greek mobility and migration from 1000 BCE to 30 BCE'', John Wiley & Sons, New York, 2020, Chapter V, p. 90.</ref> negli anni compresi tra il 1913 e gli anni '20 Pace prese parte a campagne di scavo in [[Asia Minore]], in particolare nell'attuale [[Anatolia]] occidentale<ref>[http://www.villaromanadelcasale.it/author/emilio/page/6/ emilio | Villa Romana del Casale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, oltre che a [[Creta (Grecia)|Creta]] e [[Rodi]]. Poi, nel 1930, diresse una missione nel [[Tibesti]] libico ([[Deserto del Sahara|Sahara]]), portando alla luce la civiltà dei [[Garamanti]]<ref name=autogenerato1>{{cita|Colloredo in Tembien|p. 04}}.</ref>; la campagna di scavi fu abbastanza ardua perché svolta mentre in diverse zone della Libia infuriavano ancora gli scontri per la sua [[Riconquista della Libia|riconquista]]<ref name=autogenerato1 />. Condusse scavi pure a [[Cartagine]]. A lui si devono inoltre i ritrovamenti in Sicilia degli antichi insediamenti di [[Camarina]] (Kamares), di [[Mozia]], di [[Selinunte]] e della [[Villa romana del Casale|Villa del Casale di Piazza Armerina]], oltre a numerosi studi sulla Sicilia bizantina e barbarica.
 
La sua linea di ricerca storica prese tuttavia le distanze dai precetti teorici dell'[[Paolo Orsi|Orsi]], fondati sul [[positivismo|positivismo storico]], per orientarsi più verso quelli dell'altro suo maestro, il [[Antonino Salinas|Salinas]], incentrati su una visione totale, interdisciplinare e comparativa della [[storia]], approccio più consono alla natura ed alle caratteristiche della variegata e complessa [[Storia della Sicilia|storia siciliana]], interpretata da un punto di vista [[diacronia|diacronico]] partendo dai primi popoli autoctoni dell'isola.<ref>Cfr. Franco De Angelis, ''cit.'', pp. 92-93.</ref>
 
Fu socio nazionale dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]] e dell'[[Accademia d'Italia]] che, nel [[1943]], per i suoi indubbi meriti scientifici e culturali, gli assegnò il "[[Premio Mussolini]]" per le scienze morali e storiche<ref>{{cita web |url=http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Strumenti/Strumenti_CLXVII.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=20 gennaio 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907065146/http://www.archivi.beniculturali.it/DGA-free/Strumenti/Strumenti_CLXVII.pdf |dataarchivio=7 settembre 2012 }}</ref>. Grazie alla sua influente posizione politica nazionale, riuscì negli anni '30 a far approvare alcune importanti normative che regolamentavano l'individuazione, la tutela e la gestione dei beni antichi, culturali e ambientali.
 
Fra i molti allievi che ebbe, ricordiamo [[Paolo Enrico Arias]], [[Giovanni Pugliese Carratelli]].
Della sua vasta opera vanno ricordate in particolare la ''Introduzione allo studio dell'archeologia'' (del 1934, e ampliata nel 1947) e soprattutto i quattro volumi di ''Arte e civiltà della Sicilia antica'' (1935-49): ''I fattori etnici e sociali'' (Vol. I, 1935, pp.&nbsp;503; II ed. postuma, 1958, pp.&nbsp;594), ''Arte, ingegneria e artigianato'' (Vol. II, 1938, pp.&nbsp;528), ''Cultura e vita religiosa'' (Vol. III, 1945, pp.&nbsp;731), ''Barbari e bizantini'' (Vol. IV, 1949, pp.&nbsp;557).
 
Nel [[2012]], per iniziativa dell'Assessorato ai Beni Culturali e dell'Identità Siciliana della [[Regione Siciliana|Regione Sicilia]], gli è stato intitolato il nuovo polo museale interdisciplinare di Ragusa (già Museo archeologico ibleo).<ref>[https://www.ragusanews.com/2012/11/15/attualita/il-museo-di-ragusa-intitolato-al-comisano-biagio-pace/28962 www.ragusanews.com]</ref>
 
== Opere principali ==
Dell'ampia produzione scientifica del Pace, si riportano, qui di seguito, solo i principali saggi e le più importanti monografie.
*''Ai confini del bolscevismo. Note di viaggio nel Caucaso'', Palermo, 1923
 
*''Studi siciliani'', Palermo, 1926
* ''I barbari e i bizantini in Sicilia. Studi sulla storia dell'isola dal secolo V al IX'', Scuola tipografica "Boccone del povero", Palermo, 1911.
*''Camarina. Topografia, storia, archeologia'', Catania, 1927
* ''Notizie di scoperte e di studi che interessano la Sicilia'', Scuola tipografica "Boccone del povero", Palermo, 1915.
*''Dalla pianura di Adalia alla valle del Meandro'', Milano, Alpes, 1927.
* ''ArteArti eed civiltàartisti della Sicilia antica'', Milano,Pubblicazioni Dantedella R. Accademia dei Lincei, AligheriRoma, 19351916.
* ''Le due prime campagne della missione archeologica italiana in Asia Minore'', Tip. Unione Editrice, Roma, 1916.
*''Tembien. Note di un Legionario della ”28 ottobre“'', Napoli, Ricciardi, 1936.
* ''La basilica di Salemi'', Pubblicazioni della R. Accademia dei Lincei, Roma, 1917.
*''L'Impero e la collaborazione internazionale in Africa'', Roma, [[Istituto Nazionale di Cultura Fascista]], 1938.
* ''L'Italia e l'Asia Minore'', Casa editrice Alberto Reber, Palermo, 1917.
*''Introduzione allo studio dell'archeologia'', Milano, Mondadori, 1947.
* ''Studi e ricerche archeologiche in Sicilia'', Pubblicazioni della R. Accademia dei Lincei, Roma, 1917.
*''I mosaici di Piazza Armerina'', Roma, Casini, 1955
* ''Contributi italiani all'archeologia dell'oriente ellenico'', Tip. Enrico Ariani, Firenze, 1919.
* ''Materiali preistorici del museo di geologia di Palermo'', Tipografia Cooperativa Sociale, Roma, 1919.
* ''Trent'anni di ricerche archeologiche italiane in Creta'', Pubblicazioni della Società Geografica Italiana, Roma, 1919.
* ''Gli italiani e l'esplorazione dell'oriente ellenico'', Tip. Unione Editrice, Roma, 1920.
* ''La questione di Rodi'', Tip. Cromo-Lito, Roma, 1920.
* ''Rapporti monumentali tra la regione cartaginese e la Sicilia occidentale'', Officina tipografica editoriale "Radio", Trapani, 1920.
* ''Contributi camarinesi'', Scuola tipografica "Boccone del povero", Palermo, 1921.
* ''Per la storia dell'archeologia italiana in levante: viaggi dell'abate Domenico Sestini in Asia Minore (1779-1792)'', Istituto italiano di Arti Grafiche, Bergamo, 1921.
* ''Varietà: gli scavi di Mozia'', Tip. R. Garroni, Roma, 1921.
* ''Studi siciliani. Prime note sugli scavi di Mozia (1906-1914)'', Scuola tipografica "Boccone del povero", Palermo, 1922.
* ''Ai confini del bolscevismo. Note di viaggio nel Caucaso'', Tip. G. Priulla, Palermo, 1923.
* ''L'arte bizantina in Sicilia'', Istituto per l'Europa orientale, Roma, 1924.
* ''L'ellenismo siciliano'', Società anonima tipografica Leonardo Da Vinci, Perugia, 1924.
* ''Studi siciliani'', Tip. G. Priulla, Palermo, 1926.
* ''Ricerche archeologiche nella regione di Conia, Adalia, Scalanova (1914-1919)'', Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo, 1926.
* ''Selinunte e l'Ellenismo d'Occidente'', Edizioni della Rassegna italiana, Roma, 1926.
* ''Camarina. Topografia, storia, archeologia'', Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1927 (ripubblicata da Sprint Grafica, Vittoria (RG), 1988).
* ''Dalla pianura di Adalia alla valle del Meandro. Impressioni di viaggio'', Edizioni Alpes, Milano, 1927.
* ''Il regime giuridico del dodecanneso'', Edizioni della "Rassegna Italiana", Roma, 1927.
* ''Gli studi italiani e la protostoria dell'Egeo'', Arti grafiche Mariotti & Pacini, Pisa, 1927.
* ''Pisa nella storia e nell'arte'', Casa editrice d'arte Bestetti & Tumminelli, Milano-Roma, 1929.
* ''Il castello Eurialo'', Edizioni della "Rassegna italiana", Roma, 1930.
* ''Africa e Sicilia'', Società anonima Nuova antologia, Roma, 1932.
* ''Mimo e attor mimico, con saggio d'interpretazione di Eronda'', Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA), Siracusa, 1932.
* ''Introduzione allo studio dell'archeologia'', Riccardo Ricciardi Editore, Napoli, 1934 (II edizione, 1939; nuova edizione riveduta e ampliata: A. Mondadori Editore, Milano, 1947; ristampa anastatica dell'edizione del 1947: S. Sciascia Edizioni, Caltanissetta, 1989).
* ''Le leggende dell'età regia secondo Livio'', Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma, 1934.
* ''Scavi sahariani'', Tip. G. Bardi, Roma, 1934.
* ''La funzione storica di Rodi'', Società anonima "La nuova antologia", Roma, 1935.
* ''Scavi archeologici nel deserto del Sahara'', F. Le Monnier Editore, Firenze, 1935.
* ''Arte e civiltà della Sicilia antica'', 4 Voll., Società anonima editrice Dante Aligheri (di Albrighi, Segati & C.), Roma-Milano-Genova-Napoli-Città di Castello (PG), 1935-49 (ristampa anastatica, 1981).
* ''Gli Interessi dell'Italia nel Mediterraneo orientale'', F. Le Monnier Editore, Firenze, 1936.
* ''Tembien. Note di un legionario della ”28 ottobre“ in Africa orientale'', Riccardo Ricciardi Editore, Napoli, 1936 (con successive ristampe).
* ''L'Impero e la collaborazione internazionale in Africa'', Pubblicazioni dell'[[Istituto Nazionale di Cultura Fascista]], Roma, 1938.
* ''Epicarmo e il teatro siceliota'', R. Istituto d'Arte del libro, Urbino, 1939.
* ''Introduzione allo studio delle ricerche storiche e archeologiche in Italia, negli ultimi cento anni'', Società Italiana per il progresso delle scienze (SIPS), Roma, 1939.
* ''Rievocazioni del teatro greco in Italia'', F. Le Monnier Editore, Firenze, 1939.
* ''Novità delle celebrazioni siciliane'', Edizioni della "Rassegna Italiana", Roma, 1940.
* ''Pitture ellenistiche siciliane'', F. Le Monnier Editore, Firenze, 1940.
* ''Tracce di un nuovo itinerario romano della Sicilia'', Società anonima editrice Dante Alighieri, Milano, 1940.
* ''Il problema della plastica italiota'', PUF-Presses Universitaires de France, Paris, 1941.
* ''Dinamica unitaria delle prime nazionalità storiche d'Italia'', Stab. tip. Europa, Roma, 1942.
* ''Letterati greci nell'Italia del Rinascimento'', Edizioni della "Rassegna italiana", Roma, 1943.
* ''Civiltà e cultura del Mediterraneo antico'', Tip. M. Sciascia, Palermo, 1944.
* ''Visioni di vita mediterranea'', Tip. F. Ciuni, Palermo, 1944.
* ''Nuova ipotesi sull'origine dell'iconostasio'', Éditions de Byzantion, Bruxelles, 1949.
* ''La civiltà greca in Roma e la mediazione degli italioti'', Librairie C. Klincksieck, Paris, 1951.
* ''Motivi unitari nella storia del Mediterraneo'', Editrice Internazionale A.E.I., Roma, 1951.
* ''Note sull'arte delle incisioni parietali di Levanzo'', Pubblicazioni dell'Istituto italiano di Antropologia, Roma, 1951.
* ''Mozia e Lilibeo'', Officine tipografico-editoriali "Radio", Trapani, 1952.
* ''La Sicilia nella storia economica del Mediterraneo'', Editrice Internazionale A.E.I. Roma, 1952.
* ''Pensiero romantico e arte bizantina'', Libreria goliardica, Pisa, 1953.
* ''Valori di vita provinciale'', Editrice F.lli Baglieri, Comiso (RG), 1953.
* ''Attori di Commedia italiota in un vaso di Spina'', Von Kerle Verlag, Heidelberg (DE), 1954.
* ''La Sicilia romana'', Tip. G. Mori, Palermo, 1954.
* ''L'architettura in Sicilia: periodo preistorico e periodo greco'', Tip. F.lli De Magistris & C. (poi V. Bellotti), Palermo, 1955.
* ''Metamorfosi d'Ifigenia'', C. Signorelli Editore, Roma, 1955.
* ''I mosaici di Piazza Armerina'', Tip. G. Casini, Roma, 1955 (ristampa: G. Casini Editore, 1990).
* ''Studi medievali in onore di Antonino De Stefano'', Edizioni della Società siciliana per la Storia Patria, Palermo, 1956 (pubblicata postuma).
* ''Civiltà e cultura del mediterraneo antico'', Tip. M. Sciascia, Palermo, 1957 (Tip. L'impronta, Firenze, 1958) (pubblicata postuma).
* ''Scritti giovanili'', a cura di Giovanni Di Stefano, col patrocinio della Pro-Loco di Comiso, Siciliae Edizioni, Comiso (RG), 2000.
* ''I bottoni del barone'', a cura di Domenico Amoroso, Silvio Di Pasquale Editore, Caltagirone (CT), 2009.
 
=== Articoli ===
*{{Cita pubblicazione|titolo=I grandi siciliani|rivista=Le vie d'Italia|volume=XLV|url=https://archive.org/details/2021-10-26-06-04/page/1338/mode/2up|numero=10|accesso=2021-10-26|data=1939-10-01}}
 
==Onorificenze==
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|collegamento_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|motivazione=
|data = Marmarica, luglio 1940 - maggio 1941
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
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Ordine al Merito civile di Savoia
 
Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta{{Onorificenze
|immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza=Croce di guerra al valor militare
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|data = Tembien, 27-28 febbraio 1936
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Croce di guerra al valor militare
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{{Onorificenze |immagine=Ordine Civile di Savoia BAR.svg|60px |nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine al Merito Civile di Savoia |collegamento_onorificenza=Ordine Civile di Savoia |motivazione= |data=}}
{{Onorificenze |immagine=MaltaBali.png |nome_onorificenza=Cavaliere di onore e di devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) |collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta |motivazione= }}
 
==Note==
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==Bibliografia==
*[[Giovanni Di Stefano (archeologo)|Giovanni Di Stefano]], "Biagio Pace tra «Valori di vita provinciale» e «Arte e civiltà della Sicilia antica»", in: AA.VV., ''L'area degli Iblei tra le due guerre'', Centro Studi Feliciano Rossitto & Istituto Gramsci Siciliano di Palermo, Tip. Leggio & Diquattro, Ragusa, 1987, pp. 75-95.
*P. Giammellaro, ''Biagio Pace e la Sicilia antica'', in "Studi Storici" 53 (2012), pp.&nbsp;391–420 �[https://www.academia.edu/1974510/Biagio_Pace_e_la_Sicilia_antica]
*Giovanni Di Stefano, "Biagio Pace e la Sicilia", in: ''Biagio Pace: Presidente INDA, Archeologo, Legislatore'', Atti del Convegno in sua memoria, Siracusa, 24 maggio 2009, Pubblicazione a cura dell'INDA e della Sopraintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, Siracusa, 2010, pp.&nbsp;55–63.
*F. Vistoli, s.v. ''“[http://www.treccani.it/enciclopedia/biagio-pace_%28Dizionario_Biografico%29/ Pace Biagio”]'', in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', vol. 80, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2014, pp.&nbsp;71–73.[http://www.treccani.it/enciclopedia/biagio-pace_%28Dizionario_Biografico%29/]
*Pietro Giammellaro, "Biagio Pace e la Sicilia antica", in ''Studi Storici'', 53 (2) (2012) pp.&nbsp;391–420 (cfr. [https://www.academia.edu/1974510/Biagio_Pace_e_la_Sicilia_antica]).
*Biagio Pace, Tembien, ristampa anastatica, Associazione ITALIA, 2009, Nota biografica di [[Pierluigi Romeo di Colloredo]], pp 03–08
* Pietro Giammellaro, "Il problema della presenza fenicia in Sicilia nella storiografia italiana nazionalista e fascista: Ettore Pais, Emanuele Ciaceri e Biagio Pace", in: Ana Margarida Arruda (Edited by), ''Fenicíos e Púnicos por terra e mar. Acta do 6º Congresso Internacional de Estudos Fenícios e Púnicos'', Centro do Arqueologia da Universidade de Lisboa, Lisbon (ES), 2013, pp.&nbsp;159–166.
* Pietro Giammellaro, "Biagio Pace, the Whitakers and the first steps of Archaeological investigation in Motya", in "Rivista di Studi Fenici XLVII (2019), pp. 39-52 [https://www.academia.edu/95475702/Biagio_Pace_the_Whitakers_and_the_First_Steps_of_Archaeological_Investigation_in_Motya]
* Dario Palermo, "Biagio Pace e l'archeologia in Sicilia nella prima metà del '900", in ''Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Catania'', 11 (2012) pp.&nbsp;3–12 (cfr. [http://ojs.unict.it/ojs/index.php/annali-sdf/article/viewFile/155/147]).
* Lucia Arcifa, "Biagio Pace e l'archeologia medievale in Sicilia: percorsi e sollecitazioni agli esordi della disciplina", ''Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Catania'', 11 (2012) pp.&nbsp;13–23 (cfr. [http://ojs.unict.it/ojs/index.php/annali-sdf/article/view/156]).
*Fabrizio Vistoli, ''“[http://www.treccani.it/enciclopedia/biagio-pace_(Dizionario-Biografico) Pace Biagio”]'', in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Volume 80, Roma, [[Istituto della Enciclopedia Italiana]], 2014, pp.&nbsp;71–73.
* Marcello Saija, "Biagio Pace (1889-1955)", ''Χρόνος. Quaderni del Liceo Classico "Umberto I" di Ragusa/Centro CLE'', Numero 13, Novembre 1999, pp. 65-78.
* Marcello Saija, "Biagio Pace (1889-1955)", in: AA.VV., ''Scritti di storia per Gaetano Cingari'', Dott. A. Giuffrè Editore, Milano, 2001, pp. 499-512.
* [[Paolo Enrico Arias]], ''Quattro archeologi del nostro secolo: Paolo Orsi, Biagio Pace, Alessandro Della Seta, Ranuccio Bianchi-Bandinelli'', Giardini Editori e Stampatori, Pisa, 1976.
* [[Giovanni Rizza]], "Ricordo di Biagio Pace", in ''Archivio Storico per la Sicilia orientale'', 67 (1971) pp. 345-355.
* Vincenzo La Rosa (a cura di), ''L'archeologia italiana nel Mediterraneo fino alla Seconda Guerra Mondiale'', Atti del Convegno-Studi tenutosi a Catania, 4-5 novembre 1985, presso il Centro di Studi per l'Archeologia Greca (CNR-Sezione di Catania), Edizioni del CNR, Catania, 1986.
* [[Giacomo Caputo (archeologo)|Giacomo Caputo]], "Il pensiero di Biagio Pace e l'archeologia italiana", ''Dioniso. Rivista di studi sul teatro antico'', 18 (1955) pp.&nbsp;83–111.
* [[Giacomo Devoto]], "Biagio Pace e gli studi sull'antica Sicilia", ''Studi Etruschi'', 25 (1957) pp.&nbsp;3–12.
* Gioacchino A. Ruggieri, ''In memoria di Biagio Pace: per un rilancio degli interessi archeologici di Marsala'', Quaderni del Lions Club di Marsala, Marsala (TP), 1969.
* ''La via del successo: l'eleganza. Amel Olivares e Biagio Pace'', Edizioni Segno, [[Tavagnacco|Tavagnacco-Feletto Umberto]] (Friuli-Venezia Giulia), 2015. ISBN 978-88-6138-919-9
* Vincent M. Scramuzza, "Review of Pace 1935", ''Classical Philology'', 33 (1938) pp.&nbsp;335–338.
* [[Franco De Angelis]], ''Archaic and Classical Greek Sicily. A Social and Economic History'' Oxford University Press, Inc., New York, 2016.
* Franco De Angelis (Edited by), ''A Companion to Greeks Across the Ancient World. An innovatove up-to-date treatment of ancient Greek mobility and migration from 1000 BCE to 30 BCE'', John Wiley & Sons, New York, 2020 (cfr. Chapter V, pp.&nbsp;85–100).
* Carmine Ampolo, "Gli storici del XIX e XX secolo di fronte alla colonizzazione greca in Occidente", in: Mario Lombardo (a cura di), ''Alle origini della Magna Grecia: mobilità, migrazioni, fondazioni. Atti del 50º Convegno di Studi sulla Magna Grecia'', Taranto, 1-4 Ottobre 2010, 3 Voll., Pubblicazioni dell'Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia, Taranto, 2013, Vol. I, pp.&nbsp;11–34.
 
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