Rapallo: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il cognome italiano|Rapallo (cognome)}}
{{Divisione amministrativa
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|Panorama = Rapallo-panorama da Sant'Ambrogio di Zoagli (maggio 2020).jpg
|Didascalia = Panorama di Rapallo dalla località di [[Sant'Ambrogio (Zoagli)]]
|
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Liguria
|Divisione amm grado 2 = Genova
|Amministratore locale = Elisabetta Ricci
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data rielezione =
|Mandato =
|Sottodivisioni = Montepegli, Sant'Andrea di Foggia, San Martino di Noceto, San Massimo, San Maurizio di Monti, [[San Michele di Pagana]], San Pietro di Novella, San Quirico d'Assereto, [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]
|Divisioni confinanti = [[Avegno]], [[Camogli]], [[Cicagna]], [[Coreglia Ligure]], [[Recco]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Tribogna]], [[Zoagli]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1412
|Nome abitanti = rapallesi / rapallini
|Patrono = [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Nostra Signora di Montallegro]]
|Festivo = 2 luglio
|Mappa = Map of comune of Rapallo (province of Genoa, region Liguria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rapallo nella città metropolitana di Genova
}}
'''Rapallo''' (''Rapallo'' in [[Lingua ligure|ligure]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del {{cita libro|professor Gaetano|Frisoni|Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese|1910-2002|Nuova Editrice Genovese|Genova}}</ref>
La località è celebre per essere stata la sede di due importanti trattati di pace dopo la [[prima guerra mondiale]], [[Trattato di Rapallo (1920)|uno]] tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni|Regno dei serbi, croati e sloveni]] nel [[Trattato di Rapallo (1920)|1920]]<ref name="ComuneRapallostoria">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina622_approfondimento-la-storia.html|titolo=Fonte dal sito del Comune di Rapallo-Storia|accesso=8 agosto 2012}}</ref>, e l'[[Trattato di Rapallo (1922)|altro]] tra la [[Repubblica di Weimar]] e la [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|RSFS Russa]] nel [[Trattato di Rapallo (1922)|1922]]<ref name=ComuneRapallostoria/>.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:
Il territorio di Rapallo si trova nella parte occidentale del [[Tigullio|golfo del Tigullio]],
Raggiungibili da appositi sentieri, vi sono tra le principali vette del territorio il Manico del Lume (801 m, il punto più elevato di Rapallo e dell'area geografica del Tigullio occidentale-[[Golfo Paradiso]]), il [[monte Pegge]] (774 m, dove si trova il rifugio Margherita), il monte Lasagna (728 m), il monte Bello (713 m), il monte Rosa (692 m), il monte Orsena o Caravaggio (615 m, sede dell'[[Santuario della Madonna di Caravaggio (Rapallo)|omonimo santuario mariano]]), il monte Ampola (580 m) e il monte delle Pozze (528 m). A 612 m sul livello del mare si trova, presso il monte Letho, il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]].
Altre montagne e zone collinari del circondario rapallese, dai confini orientali a quelli occidentali del territorio comunale, sono: il monte Zuccarello (617 m e quindi verso la Costa di Lamborno, a sud-ovest), il monte Castello (665 m), il monte Perini (689 m), il monte Crocetta (638 m), la Punta di Grondone (710 m) il monte Fascia (712 m), il monte Borgo (732 m), il monte Esoli (442 m), il monte di Ruta (417 m al confine con l'omonima località camogliese), la Sella di Ramezzana (351 m).
Il "crinale 1", che ha origine dal monte Pegge (già monte Lasagna), verso sud, divide la valle del torrente San Francesco (zona ad est della città) dalla valle del torrente Boate di San Pietro; fanno parte del crinale il monte Carmo (628 m), il passo di San Quirico o piana dei Merli (539 m), la punta di Serrato (560 m), il passo delle Collette (500 m) e il monte delle Pozze o Poggio (528 m). Il "crinale 2" ha invece origine dal monte Orsena o di Caravaggio, verso sud-est, e divide la valle del torrente Foggia (frazione di Sant'Andrea di Foggia) e del torrente San Pietro dalla valle del torrente Boate di Santa Maria; fanno parte del crinale la Costa di Benna (600–620 m), il passo della Croce (420 m) e la relativa Croce di Spotà (414 m) sul monte Orsena.
[[File:Rapallo-IMG 0039.JPG|thumb|Il lungomare Vittorio Veneto|sinistra]]
Il territorio è costellato inoltre da numerosi passi e valichi, lungo i due principali crinali, che permettono il passaggio montano nei confinanti comuni dell'entroterra. I principali passi sono: del Fondeghin (450 m), di Besain (620 m, che permette di raggiungere [[Chiavari]]), di Bosco Panalo (625 m), di Canevale (620 m), di Coreglia (per [[Coreglia Ligure]] a 635 m), della Crocetta (599 m per Dezerega e Coreglia Ligure), di Lasagna, di Pian di Masone (675 m), di Giasea (715 m), della Serra (641 m), del Gallo (485 m), delle piane di Caravaggio o di monte Ampola (498 m), di Pegoe Vegie (475 m), della Via Romana di Ruta (a 281 m presso la [[Chiesa Millenaria|chiesa millenaria di Ruta]]).
L'estensione della città si sviluppa soprattutto nel suo immediato entroterra, dominato da zone prevalentemente pianeggianti e collinari, dovuto al grande e in alcuni casi disordinato sviluppo urbanistico che interessò la cittadina nell'immediato [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], creando una vera e propria espansione periferica omogenea verso quelle zone in passato distanti dal centro storico. La rapida evoluzione di tale fenomeno, comune e, solo per certi versi, paragonabile ad altre cittadine della riviera ligure e italiane, prese il conosciuto e non certo estimativo nome di [[rapallizzazione]].
La morfologia del territorio costiero, in alcune zone frastagliato, non permette lo sviluppo di spiagge sabbiose, più tipiche della zona orientale del Tigullio, quindi per l'attività stagionale estiva si è dovuto ricorrere alla realizzazione di stabilimenti balneari privati attrezzati su pontili in legno. Sono tuttavia presenti piccole spiagge libere nella zona del Lido (tra la foce del torrente Boate e il lungomare Vittorio Veneto), presso il [[Castello di Rapallo|cinquecentesco castello sul mare]], nel quartiere storico di Avenaggi (detto storicamente ''Ê Nagge'') e nella baia di Prelo a [[San Michele di Pagana]].
=== Clima ===
Il clima è mite, data la posizione geografica tra il [[mar Ligure]] e l'[[Appennino ligure]].
== Origini del nome ==
Ad oggi non esiste ancora una versione certa e documentata sull'origine o il significato del [[toponimo]] Rapallo.
Tra le versioni più note si ipotizza la derivazione dal termine Rapalu<ref name="ReferenceA">Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Prospero|Schiaffino|Da Bogliasco alle Cinque Terre-Origini dei toponimi e storia più antica|2000|Azienda Grafica Busco Editrice|Rapallo}}</ref> o, più correttamente, Ra palù traducibile in [[palude]] e questa derivazione si avvicinerebbe al concetto geologico primitivo della palude che, effettivamente, si trovava alla foce del torrente [[Boate]] e dove si sviluppò il primo insediamento del borgo. Secondo le affermazioni dello storico ligure Gaetano Poggi il toponimo deriverebbe invece da Rapa-lo<ref name="ReferenceA" /> con riferimento alle coltivazioni delle [[Rapa|rape]], che avrebbe avuto grande sviluppo nella località levantina.
Ancora un'altra versione, sostenuta dalla glottologa Giulia Petracco Sicardi, protenderebbe verso il termine [[lingua gotica|gotico]] Rappa<ref>Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Giuseppe|Garibaldi|Genova, Levante ed Entroterra. Uno sguardo geografico|2010|Associazione italiana insegnanti di geografia, sezione Liguria, sezione provinciale di Sanremo-Imperia|Imperia}}</ref>, passato nei dialetti italiani col significato di piega, ruga, o fenditura e che riprenderebbe la morfologia effettiva del territorio rapallese.
== Storia ==
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Il primo nucleo abitativo sembrerebbe risalire al 700 a.C.<ref name=ComuneRapallostoria/> a seguito del ritrovamento, nel 1911<ref name=ComuneRapallostoria/>, di un'antica tomba nell'attuale [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] durante uno scavo d'estrazione dell'argilla per rifornire le vicine [[Fornace|fornaci]].<ref>La zona di Sant'Anna è pressoché relativa poiché, nonostante gli scavi furono seguiti e studiati da diversi storici dell'epoca quali [[Arturo Ferretto]] e [[Arturo Issel]], la moderna espansione della città non ha permesso di stabilire con esattezza il luogo preciso.</ref> Negli scavi furono riportati alla luce diversi oggetti sacri, tra i quali un'urna cineraria in terracotta con croce gammata, contenente una cuspide di lancia in ferro, vasi e un braccialetto d'oro a forma di serpe. Dai primi studi effettuati sui rinvenimenti fu possibile stabilire l'origine [[Etruschi|etrusca]], se non [[Grecia|greca]], dei reperti. Nonostante l'eccezionale scoperta, il materiale andò successivamente perduto (lasciando pertanto incertezza sulle prime origini del borgo) non potendolo quindi confrontare con i ritrovamenti preistorici, scoperti negli anni sessanta dello stesso secolo, della necropoli della vicina [[Chiavari]].
Nel 643<ref name=ComuneRapallostoria/> re [[Rotari]], sovrano dei [[Longobardi]], dopo aver conquistato le terre della [[Liguria]] creò tra [[Zoagli]] e Rapallo un distaccamento militare (o postazione difensiva) contro i rivali [[Impero bizantino|Bizantini]]; a questo episodio storico viene fatto risalire il toponimo
Nel 774 con la deposizione del sovrano [[Desiderio (re)|Desiderio]], a seguito delle sconfitte contro i [[Franchi]] a [[Susa (Italia)|Susa]] e [[Pavia]], terminò sostanzialmente il regno longobardo. [[Carlo Magno]], già re dei Franchi, assunse il titolo di "re dei Franchi e dei Longobardi" (
A seguito del mutato quadro politico, all'interno della
Nel 964 appare per la prima volta il nome del borgo rapallese in un atto notarile<ref name="atto">La pergamena contenente l'atto notarile del [[964]] è conservata presso l'Archivio di Stato di Genova.</ref> nel quale viene citata la vendita di un terreno. Un documento del 1070<ref name=ComuneRapallostoria/> attesta, invece, un attacco via mare dei [[Pisa]]ni per vendetta politica contro la storica rivale Genova, evento che si verificò anche nel 1076<ref name=ComuneRapallostoria/> e ancora nel 1079.<ref name=ComuneRapallostoria/>
In due diversi atti del 16 e 18 febbraio 1171<ref name=ComuneRapallostoria/> vengono citati per la prima volta i [[Console (storia medievale)|consoli]] di Rapallo (Ugo di Amandolesi, Rolando di Corrado e Giovanni di Pescino<ref>Giovanni di Pescino faceva parte dello storico sestiere di Pescino, che in seguito farà parte di [[Santa Margherita Ligure]]</ref>) facendo presupporre agli storici l'ormai costituzione di Rapallo in [[
=== La podesteria e il successivo capitaneato ===
[[File:Il capitaneato di Rapallo e la Podesteria di Neirone e Roccatagliata, 1725.jpg|thumb|Mappa del [[Matteo Vinzoni|Vinzoni]] (1725) indicante i confini giurisdizionali del Capitaneato di Rapallo, istituito nel 1608.]]
Nel 1203<ref name=ComuneRapallostoria/>, con la divisione dei domini della [[Repubblica di Genova]] in [[Podestà (medioevo)|podesterie]], venne istituita la podesteria di Rapallo comprendente i principali borghi di [[Portofino]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Cicagna]] e [[Lavagna (Italia)|Lavagna]]. L'inserimento di Lavagna nel territorio sotto la giurisdizione rapallese creò, però, un contrasto con la famiglia [[Fieschi]], conti lavagnesi, tanto che prima del 1222 il [[Tigullio]] fu ulteriormente diviso nelle due podesterie di Rapallo-Cicagna e [[Chiavari]]-Lavagna.
Il 6 agosto del 1284<ref name=ComuneRapallostoria/> anche le galee rapallesi, con cinquanta uomini di Rapallo (e 50 unità dall'odierna Santa Margherita), si uniscono alla vittoriosa flotta navale genovese contro la marina di [[Pisa]] nella [[battaglia della Meloria]] nel [[mar Tirreno]].
Nello stesso anno si verificano un devastante saccheggio e assedio di ben settantadue navi della [[Repubblica di Venezia]] capitanate da Alberto Morosini, nipote del [[Doge della Repubblica di Venezia|doge di Venezia]] [[Giovanni Dandolo]] e podestà di Pisa.
Nel 1450<ref name=ComuneRapallostoria/> le cronache storiche riferiscono della presenza della [[lebbra]] nel borgo che portò alla morte migliaia di vittime: è in questa fase storica che fu realizzato un ricovero provvisorio per gli ammalati fuori dal nucleo storico, nell'odierna località di Bana (lungo la storica strada carrozzabile per [[Camogli]]): il [[lazzaretto]].
{{vedi anche|Battaglia di Rapallo (1494)}}
Il 5 settembre del 1494<ref name=ComuneRapallostoria/> la città venne
Il 2 maggio 1495 una squadra navale genovese al comando di Francesco Spinola attaccò una squadra francese nel porto di Rapallo, catturò tutte le navi francesi e liberò la città. Fu catturato anche il comandante francese, Sire de Miolans<ref>{{cita web||autore=Enrico Cernuschi|url=http://www.marinaiditalia.com/public/uploads/2009_10_14.pdf |titolo=Prima della battaglia di Fornovo ci fu... quella di Rapallo. Dimenticanza o understatement?|editore=marinaiditalia.com|data=14 ottobre 2009}}</ref>.
Il 4 luglio 1549 Rapallo fu razziata di ricchezze e di giovani donne dai [[corsari barbareschi|pirati]] del turco [[Dragut]].
Il 2 luglio del 1557<ref name=ComuneRapallostoria/> un'[[Apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparizione mariana della Vergine Maria]] al contadino Giovanni Chichizola (nativo di Canevale, presso [[Coreglia Ligure]]) "stravolse" positivamente la piccola comunità rapallese, la quale costruì in seguito sul colle dell'evento - il monte Letho - un [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|santuario mariano]] ancora oggi meta di pellegrinaggi.
Tra gli anni 1579 e 1580<ref name=ComuneRapallostoria/> l'incubo della [[peste]] penetrò in [[Liguria]] causando, secondo una stima storica, circa 100.000 morti in tutta la regione. A Rapallo le cronache del tempo registrarono solo due casi sospetti e tale evento fu interpretato dalla devozione religiosa e popolare come presunto [[miracolo]] della Madonna di Montallegro.
Con l'accrescere della popolazione, e dell'importanza storica e strategica, con atto del Senato di Genova del 6 maggio 1608 la podesteria di Rapallo, fino ad allora compresa nell'ampio capitaneato di [[Chiavari]], fu elevata anch'essa al titolo di capitaneato. La sua giurisdizione competente venne notevolmente estesa, oltre al "Borgo" (il centro storico racchiuso dalle mura), agli altri "quartieri" storici del comune di Rapallo: "Olivastro" (zona nord a del territorio comprendente tutte le località dell'entroterra rapallese), "Pescino" (zona a sud-ovest comprendente gli attuali comuni di [[Santa Margherita Ligure]] e frazioni, e [[Portofino]]), "Borzoli" (zona a sud-est comprendente anche il borgo di [[Zoagli]]), "Oltremonte" (zona nord-est comprendente gli odierni comuni della media [[val Fontanabuona]] quali [[Cicagna]], [[Coreglia Ligure]], [[Favale di Malvaro]], [[Lumarzo]], [[Moconesi]], [[Orero]]).
Il 4 luglio 1657<ref name=ComuneRapallostoria/>, in contemporanea con il primo centenario dell'apparizione, una nuova pestilenza a Genova e nel Tigullio portò l'allora capitano di Rapallo alla decisione di sospendere ogni scambio commerciale e sociale con [[Recco]], Portofino, Santa Margherita Ligure, Chiavari e lo stesso capoluogo ligure. La città, di fatto blindata e isolata, uscì indenne dal contagio e per celebrare tale avvenimento, ancora una volta considerato "miracoloso" dai Rapallesi, si celebrarono le prime feste patronali in onore della Madonna, con l'esplosione dei [[mascolo|mortaretti liguri]] e donando alla Vergine una lama d'argento raffigurante il Borgo come segno di gratitudine.
=== L'assalto piratesco di Dragut ===
[[File:Dragut rais.jpg|thumb|Raffigurazione popolare di [[Dragut]]]]
Fu verso l'alba del 4 luglio 1549 che la piccola flotta navale dell'ammiraglio e corsaro dell'[[Impero ottomano]] [[Dragut|Torghud]] - conosciuto nel territorio ligure con il nome di "pirata Dragut" - entrò nel golfo di Rapallo, assediando la città in tre punti diversi. Lo sbarco riuscì in pieno: non fu infatti possibile organizzare un'immediata e contrastata difesa e la confusione fu tale che le prime notizie giunte a [[Genova]] parlarono di un attacco al borgo di [[Santa Margherita Ligure]].
Le fonti storiche<ref name=ComuneRapallostoria/> narrano ai posteri la crudeltà degli eventi che interessarono le strade e le abitazioni del borgo vecchio: dai danneggiamenti e furti nelle case, ai prelevamenti di oggetti e arredi sacri nelle chiese cittadine. Nell'assedio piratesco un centinaio di abitanti, tra cui giovani donne, furono fatti schiavi e non mancarono feriti e vittime; lo stesso prevosto della [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] vi trovò la morte. Nei racconti scritti viene menzionato, tra le cronache dell'evento, pure l'eroico gesto del giovane concittadino Bartolomeo Maggiocco che, affrontando con le armi alcuni pirati, riuscì a mettere in salvo la sua compagna Giulia Giudice; a lui è intitolata una via della città.
Per la confusione e le scarne notizie arrivò con molto ritardo un intervento armato da Genova, lasciando il borgo di Rapallo pressoché in balia dei pirati. Un immediato aiuto non arrivò, tra l'altro, neppure dai villaggi e borghi vicini: per contro, così come attestano le cronache storiche dell'evento, si assistette invece ad un'opera di sciacallaggio dei resti dopo la partenza della flotta ottomana.
Per scongiurare nuovi assalti e attacchi fu il capitano genovese Gregorio Roisecco, inviato successivamente dal Senato della [[Repubblica di Genova]] per valutare la situazione del borgo, a proporre ai Rapallesi la costruzione di una postazione difensiva per proteggere la città, opera che avvenne da lì a poco con l'edificazione del [[Castello di Rapallo|castello presso il lungomare rapallese]].
=== L'invasione austriaca e l'era napoleonica ===
[[File:Rapallo-monastero delle clarisse-1870 circa.jpg|thumb|Il litorale rapallese sul finire dell'Ottocento]]
Gli eventi che interessarono [[Genova]] nella [[guerra di successione austriaca]], tra il 1746 e il 1747, causarono indirettamente anche a Rapallo l'istituzione di un locale presidio di occupazione austriaco. Il 2 luglio 1747, dopo la celebre rivolta dei Genovesi capeggiata dal [[Giovan Battista Perasso|giovane Balilla]] contro gli invasori austriaci, la comunità di Genova, per onorare tale avvenimento corrispondente al 190º anniversario dell'apparizione a Montallegro, donò una lamina d'argento tuttora conservata all'interno del santuario<ref name=ComuneRapallostoria/>.
Fino al 1797 la città e il suo capitaneato seguirono ancora le sorti storiche della [[Repubblica di Genova]].
Con le nuove normative francesi gli ordini e gli istituti religiosi furono soppressi. In alcuni casi subirono la [[Spoliazioni napoleoniche|requisizione]] delle loro opere d'arte e delle suppellettili preziose mentre gli edifici furono adibiti ad altri usi.
Sempre il 1798 fu un anno importante per il territorio rapallese perché da tale data si gettarono le basi per l'imminente separazione e indipendenza delle borgate di Santa Margherita, San Giacomo di Corte, San Siro, [[San Lorenzo della Costa]] e Nozarego (che fino a quel momento erano parti integranti del territorio rapallese e comprese nello storico quartiere occidentale di Pescino). Le piccole municipalità, in seguito, andranno a formare il comune di Santa Margherita di Rapallo (1818) e l'odierno comune di [[Santa Margherita Ligure]] che assunse tale denominazione nel 1863<ref name=ComuneRapallostoria/> con [[regio decreto]].
Nel 1799 la città divenne teatro di scontri tra l'esercito francese e Gli Nel 1800, in febbraio, si instaurò un locale governo austriaco e Rapallo, scelta come sede della Regia Reggenza Provvisoria, fu costretta ad obbedire ad ogni ordine consegnando tutto ciò che la legava (soprattutto armi e munizioni) all'impero napoleonico. === Dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia ===
[[File:Rapallo-panorama inizio XX secolo.jpg|thumb
Nel 1805<ref name=ComuneRapallostoria/> anche il territorio comunale di Rapallo confluì all'interno dei confini dell'impero napoleonico e sottoposto alla giurisdizione del [[dipartimento degli Appennini]], voluto da Napoleone con capoluogo a [[Chiavari]], adottando ufficialmente il [[franco francese]] come moneta e la [[lingua francese]] negli scritti e verbali.
Il 13 luglio 1806<ref name="ComuneRapallostoria" /> Rapallo accolse il [[Papa Pio VII|pontefice Pio VII]], ospite nella villa dei marchesi Serra (l'attuale villa Tigullio, sede della biblioteca civica e del museo del merletto e pizzo a tombolo).
Seguì quindi le sorti dell'impero francese fino all'11 aprile del 1814 quando gli Inglesi entrarono in città formando un nuovo governo provvisorio britannico<ref name="ComuneRapallostoria" />.
<br>Risorse, se pur per poco, un'indipendente [[Repubblica Genovese]], ma sotto il controllo della [[Casa Savoia|casata reale dei Savoia]]. Nel 1815 il territorio fu incluso nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], secondo le decisioni del [[Congresso di Vienna|congresso di Vienna del 1814]], che sottopose la municipalità di Rapallo nella [[provincia di Chiavari]] sotto la [[divisione di Genova]]. Il re [[Vittorio Emanuele I di Savoia]] fu ospite dei marchesi Serra, presso la villa omonima, nel giugno del 1821<ref name=ComuneRapallostoria/>.
In questo periodo storico, nel 1823<ref name=ComuneRapallostoria/>, grazie all'interessamento del ducato genovese e del regno sabaudo, si avviò una delle prime e fondamentali opere urbanistiche di Rapallo quale la deviazione del torrente [[Boate]] nel suo tratto finale e presso la foce che portò - nel tempo - a modificare, ad ampliare e a costruire nuove strade carrozzabili, unità abitative e il nuovo porto cittadino; quest'ultimo fu dichiarato il 13 agosto 1839<ref name=ComuneRapallostoria/> di IV classe dal re [[Carlo Alberto di Savoia]], a cui venne intitolato nel 1840<ref name=ComuneRapallostoria/>.
[[File:Soraya a Rapallo nel 1960.jpg|thumb|A sinistra la principessa [[Soraya Esfandiary Bakhtiari|Soraya di Persia]] in un suo soggiorno a Rapallo nel 1960]]
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Negli stessi anni, particolarmente tra il 1835 e il 1836<ref name=ComuneRapallostoria/>, la cittadina fu vittima del [[colera]] e tra i tanti episodi che caratterizzarono questa fase epidemica è segnalato negli archivi persino la convocazione di un apposito consiglio comunale, riunito in data 22 agosto 1835<ref name=ComuneRapallostoria/> dove, solennemente, si invocò la protezione della città alla patrona [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna di Montallegro]].
Nelle fasi del [[Risorgimento|Risorgimento italiano]] e dell'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]] anche la comunità rapallese seguì con attenzione gli eventi bellici; lo stesso [[Giuseppe Garibaldi]] fu segretamente ospitato la notte del 6 settembre 1849<ref name=ComuneRapallostoria/> presso una locanda alla foce del torrente San Francesco e tre furono i rapallesi - Bartolomeo Canessa, Lorenzo Pellerano e Giovanni Pendola<ref name=ComuneRapallostoria/> - che volontariamente si unirono alla [[spedizione dei Mille]] in [[Sicilia]] imbarcandosi a [[Quarto dei Mille|Quarto]].
Con il neo costituito [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] la cittadina di Rapallo fu sede del V mandamento omonimo del [[circondario di Chiavari]] nell'allora [[provincia di Genova]] al quale fu sottoposto il Tigullio occidentale ([[Santa Margherita Ligure]] e [[Portofino]]) e [[Zoagli]]<ref name=ComuneRapallostoria/>. === La nascita del turismo ===
Tra i vari fattori che diedero vita ad una nuova "rinascita economica" di Rapallo fu l'arrivo della [[Ferrovia Genova-Pisa|tratta ferroviaria da Genova a Sestri Levante]], con inaugurazione della [[Stazione di Rapallo|locale stazione]], e il passaggio del primo treno dalla piccola [[stazione di San Michele di Pagana]], il 31 ottobre del 1868<ref name=ComuneRapallostoria/>. La nuova via di comunicazione ferrata, che si sommò ai già presenti collegamenti stradali sia da levante che da ponente, la modernizzazione e l'avanzamento dei primari servizi, e il clima particolarmente mite della riviera ligure, furono gli impulsi della nascente attività turistica della Rapallo di fine Ottocento e inizio Novecento.
Da
Tra le illustri personalità che visitarono e soggiornarono a Rapallo vi furono<ref name=ComuneRapallostoria/>[[Franz Liszt]], lo scrittore [[Guy de Maupassant]], il filosofo [[Friedrich Nietzsche]] (che a Rapallo, nel gennaio 1883, compose la prima parte dell'opera ''[[Così parlò Zarathustra]]''), il compositore [[Jean Sibelius]] (1901), il
=== La Grande Guerra, l'alluvione del 1915 e i trattati di pace ===
{{Doppia immagine verticale|right|Rapallo-EF-Batty-1820-.jpg|Rapallo-panorama da San Bernardo di Zoagli2.jpg|300|Veduta di Rapallo in un'incisione in acciaio del 1820 di E.F. Batty|Veduta attuale del golfo di Rapallo}}
Con l'[[prima guerra mondiale|entrata in guerra dell'
Il 6-7 novembre 1917<ref name=ComuneRapallostoria/> la città fu sede dell'[[conferenza di Rapallo|omonima conferenza]] tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], la [[Francia]] e il [[Regno Unito]].
Dal 1918 era sede della [[268ª Squadriglia]] che restò fino all'aprile 1919.
Il 7 novembre del 1920<ref name="ComuneRapallostoria" /> ospitò il [[Trattato di Rapallo (1920)|primo trattato di Rapallo]] dove lo Stato italiano e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni|Regno dei serbi, croati e sloveni]] firmarono nelle sale della villa Spinola (oggi conosciuta appunto come "villa del Trattato") i nuovi confini nei [[Penisola balcanica|Balcani]].
Il 16 aprile 1922<ref name="ComuneRapallostoria" /> furono invece l'[[Unione Sovietica]] e la [[Repubblica di Weimar|Germania di Weimar]] a riunirsi nella cittadina ligure per il [[Trattato di Rapallo (1922)|secondo trattato]] per rinunciare reciprocamente ai danni di guerra.
Al 1928 è risalente il distacco di una parte del territorio e il suo accorpamento nel territorio comunale di [[Santa Margherita Ligure]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = RD|anno = 1928|mese = 08|giorno = 10|numero = 2079}}</ref>.
===La seconda guerra mondiale===
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] la città fu occupata da presidi militari italiani e [[Nazionalsocialismo|tedeschi]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, costituendo in diverse zone cittadine piccoli campi di stazionamento, ma avviando una convivenza tra militari e popolazione abbastanza pacifica e di collaborazione<ref name="Gianluigi Barni"/>.
Nei primi giorni di luglio del 1944<ref name="Gianluigi Barni"/>, verso le 8.30 del mattino, una formazione di bombardieri [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] sottopose la città ad un bombardamento a tappeto, anche se di fatto non esistevano obiettivi militari<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre la metà delle bombe finirono in mare<ref name="Gianluigi Barni"/> ed oltre la metà di quelle cadute sulla terra non esplosero<ref name="Gianluigi Barni"/>. Furono tuttavia colpiti<ref name="Gianluigi Barni"/> l'orfanotrofio, l'ospizio, l'ospedale civile (che portava dipinta sul tetto una enorme "croce rossa"<ref name="Gianluigi Barni"/>) e una parte del centro cittadino causando la morte di quarantuno persone<ref name="Gianluigi Barni"/> (fra i quali bimbi, suore, anziani, malati ed un prete). La stessa [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] subì la demolizione dell'ala est della struttura<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre a ciò, ogni notte un bombardiere leggero passava e ripassava sulla città sganciando una o due bombe per notte e a caso, allo scopo di disturbare la popolazione civile<ref name="Gianluigi Barni"/>. A differenza di altri paesi liguri, come i vicini centri di [[Zoagli]] e [[Recco]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, la città non ebbe significative "ferite di guerra" per la sostanziale assenza di una forte presenza tedesca e per la mancanza di importanti infrastrutture come ponti ferroviari, presenti appunto nelle sopra citate cittadine<ref name="Gianluigi Barni"/>.
===Il dopoguerra e la "rapallizzazione"===
[[File:Rapallo-IMG 1761.JPG|thumb|Piazza Garibaldi nel centro storico rapallese]]
Dopo la fine del conflitto, il [[miracolo economico italiano]] degli anni cinquanta e sessanta coinvolse anche la comunità rapallese, come il resto d'Italia. Una svolta decisiva fu pure legata all'apertura al traffico veicolare dell'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12 Genova-Livorno]] e di un casello autostradale a partire dal 1965 della tratta verso Genova e dal giugno 1968 verso il Levante ligure.
In quei decenni la città venne interessata da un rapido, e sovente non controllato<ref name="Gianluigi Barni" />, sviluppo residenziale con l'edificazione di nuove case e palazzine destinate, nella maggioranza dei casi, alla "nuova e moderna residenza vacanziera"<ref name="Gianluigi Barni" />: zone pressoché primitive o sfruttate precedentemente in diversi usi (agricolo soprattutto) furono in breve tempo "sostituite" da nuovi insediamenti abitativi. Sono risalenti a questo periodo storico urbanistico l'ampliamento del [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] (diventandone, di fatto, una prosecuzione verso nord del centro abitato rapallese oltre la cinta ferroviaria) e della storica area del Fossato di Monti (zona a valle del torrente San Francesco), e la creazione di nuovi quartieri residenziali in diverse aree cittadine (quartiere Milano, Costaguta, Laggiaro, zona porto turistico, collina retrostante l'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|monastero delle Clarisse]]) e frazionarie a [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], San Pietro di Novella e [[San Michele di Pagana]]. Uno sviluppo a cui non seguì, però, un parallelo adeguamento o ampliamento delle rete stradale urbana (specie in quei quartieri più "interni"), salvo la creazione o apertura di nuove vie carrabili che sono state però addossate alle principali direttrici stradali da e per il centro e autostrada. Anche la zona del centro storico, di fatto semi inalterata nel corso dei secoli, con le caratteristiche case e palazzine decorate in stile pittorico genovese, venne "toccata" e "sfiorata" dallo sviluppo moderno del dopoguerra con l'edificazione di un grattacielo (sede di uffici, studi, appartamenti e locali commerciali) nella zona attigua alla [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] della centralissima piazza Cavour; tale costruzione, svettante tra le case del centro storico, assieme al campanile pendente della basilica e alla torre civica, fa ormai parte del panorama urbano via mare di Rapallo.
[[File:Rapallo-quartiere Via Betti (febbraio 2021).jpg|thumb|Veduta del quartiere nato nella zona del Fossato di Monti]]
Negli stessi anni furono realizzati il nuovo assetto pedonale del lungomare Vittorio Veneto (il cosiddetto e caratteristico "rosso del lungomare") e del tratto scoperto tra la foce del torrente San Francesco e il [[Castello di Rapallo|castello cinquecentesco sul mare]], andando così ad una rivisitazione che fino agli inizi del Novecento risultava pressoché secolarmente immutata. Sul fronte opposto, nella zona a ponente della città, negli anni settanta venne realizzato e completato il porto turistico internazionale (intitolato a Carlo Riva), il primo di questo genere in Italia, che andò ad aggiungersi al già presente porto pubblico di Langano.
Un fenomeno e "caso specifico" di una Rapallo del dopoguerra che prese il nome di "[[rapallizzazione]]"<ref name="Gianluigi Barni" />, e tale sviluppo urbano subì ben presto l'interessamento e l'intervento di alcuni dei più famosi giornalisti, intellettuali ed urbanisti dell'epoca, tra questi [[Indro Montanelli]]<ref>Celebre fu la trasmissione ''Montanelli Portofino'', trasmessa dall'[[emittente televisiva]] [[RAI]] in prima serata il 20 luglio 1973, dove il fenomeno della "[[rapallizzazione]]" fu reso nota al pubblico televisivo nazionale. All'inchiesta, realizzata dal giornalista, parteciparono i sindaci dei comuni interessati dell'allora confine del [[parco naturale regionale di Portofino]].</ref>, che segnalarono ai media e alla stampa la situazione che si stava creando nella cittadina ligure.
Va segnalato, inoltre, che lo sviluppo portò parallelamente ad una rapida crescita della popolazione residente. Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] rilevati nel censimento del 1951, Rapallo risultava avere una popolazione "post bellica" superiore di poco ai 15.500 abitanti e lo stesso censimento eseguito trent'anni dopo, nel 1981 quando i valori cominciarono ad assestarsi, la popolazione registrata superava già i 29.500 abitanti, un aumento del 90%. Un dato sulla popolazione residente, pressoché quasi sempre in crescita ad ogni rilevazione, diversamente dagli altri comuni del comprensorio del Tigullio dove se pur lievemente si assiste ad un calo demografico, che nel periodo estivo o comunque vacanziero subisce un vistoso aumento di oltre il 50% come peraltro accade pure in altri centri turistici rivieraschi della Liguria.
Tra i fenomeni e avvenimenti atmosferici che hanno interessato la cittadina negli ultimi anni l'alluvione del 3-4-5 ottobre 1995 e ancora la [[Tempesta Vaia in Liguria|violenta mareggiata del 29-30 ottobre 2018]].
Per tradizione, vi sono due diverse modalità di indicare gli abitanti della città: i rapallini (''rapallin'' nel dialetto genovese), coloro che sono nativi di Rapallo e i rapallesi coloro che semplicemente risiedono nella città ligure; il termine dialettale ruentini, conosciuto più nel comprensorio del Tigullio e del genovese, è collegabile, invece, quasi esclusivamente alla [[Rapallo Ruentes 1914|storica e locale società di calcio]].
=== Simboli ===
[[File:Rapallo-Stemma.svg|left|border|150px]]
[[File:Rapallo-Gonfalone.svg|right|border|100px]]
;Stemma
{{Citazione|D'azzurro, al monogramma di Maria, accostato da due grifoni controrampanti, sostenenti, con le zampe anteriori, una corona, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori di Città.<ref name="Araldica">{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/rapallo/|titolo=Profilo araldico dello stemma e del gonfalone|sito= Araldica Civica.it|accesso=16 novembre 2023}}</ref>}}
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello Stemma sopra descritto con iscrizione sovrastante di: {{maiuscoletto|Commvni Rapalli}} e con quella centrata in oro: {{maiuscoletto|Città di Rapallo}}. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.<ref name="Araldica"/>}}
{{Citazione|Drappo di colore azzurro riportante in alto a sinistra la scritta {{maiuscoletto|Rapallo}} e al centro - su scudo bianco - due grifoni controrampanti sostenenti con le zampe anteriori la sigla mariana sormontata dalla corona di Città. Il tutto stilizzato
{{Citazione|Drappo di colore azzurro riportante al centro lo stemma comunale con i due grifoni controrampanti sostenenti con le zampe anteriori la sigla mariana sormontata dalla corona di Città. Il tutto stilizzato
Lo stemma e il gonfalone
Della bandiera comunale esistono due versioni adottate dalla civica amministrazione ma, nonostante la concessione certifichi e autorizzi l'uso della bandiera ufficiale<ref name="Statuto comunale"/>, nei principali monumenti ed edifici storici (castello sul mare, torre civica e lo stesso palazzo municipale) viene esposta la versione dal drappo di colore azzurro con al centro lo stemma civico.
Il gonfalone dal 17 maggio 1991<ref name="Statuto comunale"/> si fregia dell'onorificenza della Croce di Commenda del [[Sovrano
===Onorificenze===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = concesso con [[decreto del presidente della Repubblica]]
|data = 14 giugno 1956
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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Nei secoli scorsi furono le chiese e le loro comunità parrocchiali a contribuire allo sviluppo religioso e civile dei diversi nuclei, guidati dalle figure principali dei vari parroci. Da come si apprende in vari documenti storici<ref name="Gianluigi Barni"/>, soprattutto riguardanti al primo millennio, i singoli abitanti ricercavano nella propria chiesa o parrocchia una sorta di guida spirituale e morale che li guidasse nella loro vita quotidiana.
Quasi tutte le frazioni sono guidate da una propria parrocchia autonoma, raggruppate nel [[Parrocchie della diocesi di Chiavari#Vicariato di Rapallo-Santa Margherita Ligure|vicariato di Rapallo-
Tra gli edifici di culto più antichi del borgo storico rapallese vi sono la [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] (XI secolo), l'[[Oratorio dei Bianchi (Rapallo)|oratorio dei Disciplinanti]] (XV secolo) e la neoclassica [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]], ma di origini medievali. Nelle immediate vicinanze del centro storico, poco distante dal [[Castello di Rapallo|castello cinquecentesco sul mare]], è risalente al XVI secolo la [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa e l'ex complesso conventuale di San Francesco d'Assisi]] e, verso la parte orientale, l'[[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|ex complesso monastico delle Clarisse]], oggi convertito in edificio scolastico statale, auditorium-teatro civico e museo comunale.
Un'ulteriore testimonianza della vita religiosa e monastica è rappresentata dai
==== Santuario di Montallegro ====
{{vedi anche|Santuario di Nostra Signora di Montallegro}}
[[File:Santuario di Nostra Signora di Montallegro (Montallegro, Rapallo) - facciata 2022-06-10.jpg|thumb|La marmorea facciata del [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]]]
Costruito su un colle a 612 metri sul livello del mare, dopo l'apparizione della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] al contadino Giovanni Chichizola il 2 luglio del 1557<ref name="Santuario di Montallegro-L'evento">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=16|titolo=La narrazione dell'evento sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]] è considerato uno dei principali [[Santuario|santuari mariani]] della [[Liguria]]. Patrona di Rapallo e storicamente del suo antico capitaneato dal 1739<ref name="Statuto comunale"/><ref>L'elezione di Nostra Signora di Montallegro a patrona principale di Rapallo e del suo capitaneato, venne confermata dalla Sacra Congregazione dei Riti con decreto datato al 31 gennaio [[1739]]; in precedenza furono i santi Biagio e Sebastiano i patroni della città.</ref>, nonché compatrona della [[diocesi di Chiavari]] assieme a [[Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto (Chiavari)|Nostra Signora dell'Orto di Chiavari]], il santuario è meta di pellegrinaggio soprattutto in occasione delle annuali festività patronali, celebrate nei primi tre giorni di luglio. Edificato tra il 1558 e il 1559<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDNews=3|titolo=La costruzione del santuario sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref> con fondi degli stessi abitanti rapallesi sul luogo dell'apparizione mariana, la struttura venne notevolmente trasformata nel corso dei secoli XVII e XIX<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>. L'odierna facciata, marmorea e caratterizzata dalla presenza di guglie, è opera del 1896 su progetto dell'architetto [[Luigi Rovelli]]<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>.
Il 1° e 2 luglio 2007, in occasione del 450º anniversario dell'apparizione mariana a Montallegro, il santuario ha ricevuto la visita congiunta dell'allora [[Segretario di Stato della Santa Sede|cardinale Segretario di Stato]] [[Tarcisio Bertone]] e dell'[[Arcidiocesi di Genova|arcivescovo di Genova]] [[Angelo Bagnasco]], già presidente della [[Conferenza Episcopale Italiana]]. Le due visite possono considerarsi storiche poiché è la prima volta<ref name="Santuario di Montallegro-La visita del 2007">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDNews=87|titolo=La visita nel 2007 del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e dell'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco al santuario sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref> nella storia documentata del santuario che un
==== Santuario di Caravaggio ====
L'attuale edificio religioso, sito nell'omonima località presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], fu edificato tra il Seicento e il Settecento<ref name="Santuario di Caravaggio">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina649_il-santuario-di-caravaggio.html|titolo=Il santuario della Madonna di Caravaggio dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> sul luogo di una preesistente cappella votiva. Nel corso della metà del Settecento il santuario cadde in abbandono, a causa dei contrasti religiosi<ref name="Santuario di Caravaggio"/> tra la curia rapallese e la comunità parrocchiale campese, alla quale seguì una successiva demolizione del luogo di culto nel 1790<ref name="Santuario di Caravaggio"/> su ordine del Senato della [[Repubblica di Genova]]. Con la scorporazione della parrocchiale di Santa Maria del Campo dalla matrice rapallese, il santuario venne nuovamente ricostruito nel 1838<ref name="Santuario di Caravaggio"/> nello stile e forme architettoniche attuali.
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==== Pieve di Santo Stefano ====
[[File:Rapallo-IMG 1439.JPG|thumb|L'antica [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] con
{{Vedi anche|Pieve di Santo Stefano (Rapallo)}}
L'antica [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]], conosciuto anche come oratorio dei Neri<ref name="Pieve di Santo Stefano">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina612_la-torre-civica-e-la-chiesa-di-santo-stefano-oratorio-dei-neri.html|titolo=La pieve di Santo Stefano dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, è ubicata nel cuore del centro storico di Rapallo e, secondo le principali fonti storiche locali, fu il primo edificio religioso [[Cristianesimo|cristiano]] ad essere edificato nel territorio rapallese<ref name="Pieve di Santo Stefano"/>. Il primo documento ufficiale che ne afferma la presenza è un atto di vendita datato al luglio 1155<ref name="Pieve di Santo Stefano"/>.
La sua costruzione dovrebbe risalire pressappoco ad un periodo antecedente la vicina [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] e fa parte, assieme all'oratorio della Santissima Trinità (quest'ultimo denominato come [[Oratorio dei Bianchi (Rapallo)|oratorio dei Bianchi]]), all'attigua torre civica<ref name="Pieve di Santo Stefano"/> (che,
L'attuale aspetto della facciata (restaurata nel 2011-2012) è risalente alle modifiche effettuate nel XVII secolo<ref name="Pieve di Santo Stefano"/> dalla confraternita della Morte e Orazione che, probabilmente, cancellarono l'antica e tipica facciata in stile [[romanico lombardo]] visibile, ad esempio, nella contemporanea [[Pieve di Sant'Ambrogio (Uscio)|pieve di Sant'Ambrogio
==== Chiesa di San Francesco d'Assisi ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Francesco (Rapallo)}}
[[File:Rapallo-IMG 1433.JPG|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa di San Francesco d'Assisi]]]]
La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa e l'ex complesso conventuale di San Francesco d'Assisi]], nella piazza omonima, sono risalenti al 1519<ref name="Chiesa di San Francesco">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina613_la-chiesa-di-san-francesco.html|titolo=La chiesa di San Francesco dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. Il convento, adiacente alla chiesa, venne restaurato e ceduto ai [[Ordine dei frati minori|frati minori francescani]] nel 1601<ref name="Gianluigi Barni"/> per ordine pontificio di [[papa Clemente VIII]]<ref name="Gianluigi Barni"/>. Soppresso e convertito in scuola primaria nel 1798 con la [[Repubblica Ligure]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, nel 1812<ref name="Gianluigi Barni"/> il [[Primo Impero francese|governo imperiale napoleonico]] cedette i due locali ecclesiastici all'amministrazione dell'ospedale di Sant'Antonio (quest'ultimo sede attuale del palazzo municipale).
Nel 1850<ref name="Gianluigi Barni"/> la scuola-collegio reale diventò proprietà del Comune di Rapallo che scelse di affidare la direzione scolastica all'[[Chierici regolari di Somasca|ordine dei
==== Monastero di Valle Christi ====
{{Vedi anche|Monastero di Valle Christi}}
[[File:Monastero di Valle Christi (Rapallo) - foresteria, presbiterio e campanile 3 2023-04-19.jpg|thumb|Il gotico [[Monastero di Valle Christi|complesso monastico di Valle Christi]] del XIII secolo]]
Nei secoli scorsi oltre alla presenza delle numerose chiese in città e nelle frazioni, furono fondati e costruiti diversi conventi e monasteri per alimentare la già presente vita monastica del luogo. Tra i più conosciuti, e dichiarato [[Monumenti nazionali (Italia)|monumento nazionale]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, vi è nella frazione di San Massimo il [[monastero di Valle Christi]] costruito agli inizi del XIII secolo dai [[maestri comacini]]<ref name="Monastero di Valle Christi">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina502_il-monastero-di-valle-christi.html|titolo=Il monastero di Valle Christi dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> ed ufficialmente aperto all'ordine di clausura nel 1203<ref name="Monastero di Valle Christi"/>.
A causa delle sempre più frequenti incursioni [[
Il complesso appartiene al patrimonio comunale<ref name="Monastero di Valle Christi"/>
==== Monastero delle Clarisse ====
{{vedi anche|Monastero delle Clarisse (Rapallo)}}
[[File:Rapallo-IMG 0439.JPG|thumb|L'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]], oggi teatro-auditorium ed istituto superiore statale]]
La prima pietra del [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]] fu posta il 24 dicembre 1633<ref name="Monastero delle Clarisse">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina617_il-monastero-delle-clarisse.html|titolo=Il monastero delle Clarisse dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, ma con i lavori di costruzione che si prolungarono molto nel tempo a causa della mancanza dei fondi necessari<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Solo nel 1670<ref name="Monastero delle Clarisse"/> il convento venne dichiarato pronto ad ospitare le prime monache dell'[[Chiara da Montefalco|ordine di Con l'acquisto dell'intero complesso da parte della civica amministrazione nel 1899<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, e con la definitiva dismissione religiosa nel 1902<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, si diede l'avvio ad un'intera opera di conversione dell'edificio ad usi scolastici e comunali<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Risale al primo decennio del Novecento<ref name="Monastero delle Clarisse"/> la demolizione delle mura di cinta e di un'ala del convento per l'allargamento della nuova strada carrozzabile, l'attuale [[strada statale 1 Via Aurelia]].
Terminati i due conflitti mondiali, dove la struttura venne utilizzata in molteplici scopi (soprattutto come deposito-magazzino<ref name="Monastero delle Clarisse"/> o ancora come rimessa imbarcazioni<ref name="Monastero delle Clarisse"/>), e quindi dopo un abbandono fino al 1964<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, con progetto del 1972<ref name="Monastero delle Clarisse"/> si convertirono definitivamente i locali ospitanti l'ex chiesa nell'attuale sede del teatro-auditorium cittadino<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Le sale a piano terra dell'ex convento sono la sede del museo civico "Attilio e Cleofe Gaffoglio"<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. L'edificio oggi ospita la succursale del liceo classico e linguistico "Giovanni Da Vigo - Nicoloso da Recco".
==== Cenobio di San
{{Vedi anche|Cenobio di San Tomaso}}
[[File:Rapallo-cenobio di san tommaso2.jpg|thumb|I ruderi del [[Cenobio di San In località San Tomaso, quartiere storico della frazione rapallese di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], sono ubicati in un terreno privato i resti della [[Cenobio di San Tomaso|chiesa-cenobio di San Tomaso]]. Il complesso originario è parzialmente crollato lasciando solamente qualche rudere<ref name="Cenobio di San Tommaso">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina650_i-ruderi-di-san-tomaso.html|titolo=Il cenobio di San Tommaso dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. La sua costruzione risalirebbe al 1159<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> o al 1161<ref name="Cenobio di San Tommaso"/>, grazie a fondi provenienti da varie donazioni di [[Genova]]. Al 1582<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> è datata la sua definitiva sconsacrazione, lasciando il monastero al completo abbandono.
==== Oratorio dei Bianchi ====
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==== Altre chiese cittadine ====
* [[Chiesa di Sant'Anna (Rapallo)|Chiesetta antica di Sant'Anna]], edificata nel 1629<ref name="Sant'Anna">{{cita web|url=http://www.parrocchiadisantanna.it/|titolo=Fonte dal sito della parrocchia di Sant'Anna|accesso=7 luglio 2012}}</ref>, nel [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]].
* Chiesa parrocchiale di Sant'Anna. Il nuovo edificio di culto, in stile architettonico contemporaneo, nella zona più a sud del quartiere di Sant'Anna, è stato costruito tra il 2005 e il 2016. La cerimonia di dedicazione della nuova parrocchiale è avvenuta il 23 luglio 2016 alla presenza del [[Diocesi di Chiavari|vescovo di Chiavari]] monsignor [[Alberto Tanasini]].
* Chiesa di San Gerolamo Emiliani, edificata nei primi anni sessanta del XX secolo<ref name="Gianluigi Barni"/>.
* Chiesetta di Sant'Agostino nell'omonima località presso il
* Chiesetta di San Bartolomeo, del XVII secolo<ref name="Gianluigi Barni"/>, nell'omonima località presso il
* Chiesetta dei Santi Gervasio e Protasio nell'omonima località presso il
* [[Chiesetta di San Rocco (Rapallo)|Chiesetta di San Rocco]] nell'omonima località presso il
* Monastero di San Giuseppe dell'[[
* [[Chiesa anglicana (Rapallo)|Ex chiesa anglicana di Saint George]], edificata nel 1902<ref name="Gianluigi Barni"/>, dichiarato [[
* Ex chiesa evangelica tedesca. La sua costruzione, in stile neogotico, fu voluta agli inizi del Novecento<ref name="Gianluigi Barni"/> per il
* Ex chiesa di San Vincenzo, non più esistente, presso la collina di Cappelletta. L'antico edificio di culto viene menzionato in un atto di vendita del 3 novembre 1257, ubicato nei pressi del cipresseto tra l'odierna via Villagrande e salita Cappelletta, quasi a ridosso del tracciato autostradale. Un altro documento, un testamento datato al 7 dicembre 1501 del locale Tommaso Lencisa, lasciò alla chiesa di San Vincenzo quaranta soldi per un suo ripristino e restauro; fu il sacerdote Giorgio Figallo ad incaricarsi dei lavori e per tale opera ne ricevette dal vicario generale dell'arcivescovo di Genova il giuspatronato. Fu, di fatto, l'ultima citazione scritta e certificata sulla chiesa campestre di Cappelletta in quanto nella visita del 1582 del visitatore apostolico monsignor [[Francesco Bossi (vescovo)|Francesco Bossi]] nelle terre rapallesi di tale edificio non se ne fa alcun cenno. Vi è un'alta probabilità che già nel XVII secolo l'antica chiesa cadde o in disuso come luogo di culto, o in abbandono se non demolita del tutto in quanto non esistono più in loco tracce tangibili o visibili della sua esistenza.
==== Chiese delle frazioni e delle località ====
[[File:Santa Maria del Campo-chiesa-facciata.jpg|thumb|La [[Chiesa di Nostra Signora Assunta (Rapallo)|chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta]] presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]]]
*Chiesa del Sacro Cuore di Gesù presso la frazione di Montepegli, edificata nel 1910<ref name="Parrocchia di San Quirico">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=852|titolo=La parrocchia di San Quirico d'Assereto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714215939/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=852|urlmorto=sì}}</ref>.
*Chiesa parrocchiale di San Martino presso la frazione di San Martino di Noceto. Appartenente anticamente alla cura della chiesa parrocchiale di Santa Maria del Campo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1049|titolo=La parrocchia di San Martino di Noceto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, e creata indipendente dal XIII secolo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />, venne elevata al titolo di prevostura nel 1826<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />. La consacrazione della chiesa avvenne l'11 settembre del 1926 ad opera del vescovo Amedeo Casabona<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />. Secondo alcune fonti qui morì nel 572 [[Onorato (arcivescovo di Milano)|sant'Onorato]]<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />, arcivescovo di Milano, che trasferì la curia milanese a [[Genova]] per sfuggire ai [[longobardi]] di [[Alboino]].
*Chiesa parrocchiale di San Massimo presso l'omonima frazione. Parrocchia dal Duecento<ref name="Parrocchia di San Massimo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1061|titolo=La parrocchia di San Massimo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, la chiesa fu consacrata il 5 marzo del 1917<ref name="Parrocchia di San Massimo" /> dal vescovo chiavarese monsignor [[Giovanni Gamberoni]]<ref name="Parrocchia di San Massimo" />. Nel territorio parrocchiale è presente inoltre il [[monastero di Valle Christi]]<ref name="Parrocchia di San Massimo" />.
*[[Chiesa di San Maurizio (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Maurizio]] presso la frazione di San Maurizio di Monti. I primi atti del registro parrocchiale datano a partire dal 1526<ref name="Parrocchia di San Maurizio">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1067|titolo=La parrocchia di San Maurizio sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714171236/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1067|urlmorto=sì}}</ref>, anche se la parrocchia venne istituita nel XII secolo<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />. Prevostura dal 26 maggio 1935<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />, ebbe tra le sue dipendenze anche la [[Chiesa di San Nicolò (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Nicolò di Coreglia Ligure]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio" /> e la [[Chiesa di San Giacomo (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Giacomo di Canevale]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />. All'interno è conservato l'affresco raffigurante ''L'apparizione della Madonna odigitria''<ref name="Gianluigi Barni" />.
*[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo]] presso la frazione di [[San Michele di Pagana]]. Risalente al 1133<ref name="Parrocchia di San Michele">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1017|titolo=La parrocchia di San Michele di Pagana sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, subì trasformazioni strutturali tra il 1581<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e il 1603<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e ancora tra il 1749<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e il 1753<ref name="Parrocchia di San Michele" />. Tra le opere pittoriche conservate vi è il celebre dipinto di [[Antoon van Dyck]]: ''Gesù in croce fiancheggiato da san Francesco, san Bernardo e dal nobile Francesco Orero''<ref name="Parrocchia di San Michele" />. In questa chiesa venne battezzata la beata [[Brigida Morello]]<ref name="Parrocchia di San Michele" />, fondatrice dell'[[Suore orsoline di Maria Immacolata|Ordine delle Orsoline]]<ref name="Parrocchia di San Michele" />.
*[[Chiesa di San Pietro (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo]] presso la frazione di San Pietro di Novella. La parrocchia ebbe in origine, sotto la sua giurisdizione, le comunità di Sant'Andrea di Foggia e San Quirico d'Assereto<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1167|titolo=La parrocchia di San Pietro di Novella sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714211956/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1167|urlmorto=sì}}</ref>. È prevostura dal 29 giugno 1935<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella" />.
*Chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Carmine nella frazione di Sant'Andrea di Foggia. Consacrata dal vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Amedeo Casabona il 29 aprile del 1928<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1436|titolo=La parrocchia di Sant'Andrea di Foggia sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, gli atti più antichi dei registri della parrocchia sono datati al 1606<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia" />.
*Chiesa parrocchiale di San Quirico presso la frazione di San Quirico d'Assereto, i cui registri parrocchiali datano dal 3 luglio 1638<ref name="Parrocchia di San Quirico" />.
*[[Chiesa di Nostra Signora Assunta (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta]] presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]. Citata già nel XIII secolo<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1271|titolo=La parrocchia di Santa Maria del Campo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref> e facente parte delle diciassette comunità parrocchiali sotto la giurisdizione della [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve rapallese di Santo Stefano]]<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />, fu elevata al titolo di prevostura nel 1823<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />. All'interno della chiesa, consacrata dal vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Amedeo Casabona il 21 luglio del 1935<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />, si conservano, tra le tante opere esposte, le reliquie di santa Flavia Flora<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />. Nel territorio parrocchiale sono presenti i ruderi del [[cenobio di San Tomaso]] del XII secolo<ref name="Cenobio di San Tommaso" />.
* Oratorio di Nostra Signora del Rosario presso la frazione di Santa Maria del Campo. Adiacente alla parrocchiale campese, l'oratorio venne ricostruito su un poggio nel 1618<ref name="Santa Maria del Campo">Fonte dal libro di {{cita libro|Gianni|Macchiavello; Luca Peccerillo|Santa Maria del Campo|2005|Officine Grafiche Canessa|Rapallo}}</ref>, probabilmente sulle fondamenta di un preesistente edificio religioso del XIV secolo<ref name="Santa Maria del Campo"/> dedicato, secondo alcuni testi, originariamente alla Natività di Maria Vergine<ref name="Santa Maria del Campo"/>. Conserva al suo interno il documento del [[papa Clemente VIII|pontefice Clemente VIII]], datato al 1604<ref name="Santa Maria del Campo"/>, con cui si approvavano i privilegi della locale [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]].
* Chiesetta di San Giovanni Battista presso la frazione di Santa Maria del Campo. Edificata tra il 1665 e il 1688<ref name="Santa Maria del Campo"/> per volere di Giuseppe e Rolando Valle<ref name="Santa Maria del Campo"/>, la piccola chiesa fu consacrata nel 1697<ref name="Santa Maria del Campo"/>. L'edificio è aperto al pubblico solamente per la solennità religiosa di [[Giovanni Battista|san Giovanni Battista]], il 24 giugno.
* Cappella di Sant'Antonio nella località di Case di Noè, datata al 1502.
* Chiesa di San Rocco nella località di Chignero, risalente al 1914.
* Cappella della Santa Croce nella località della Crocetta, presso il [[Passo della Crocetta|passo omonimo]] al confine amministrativo con [[Coreglia Ligure]].
*Chiesetta di San Francesco Saverio nella località di Gravero. Il piccolo edificio di culto, abbandonato e in disuso, è ubicato nelle proprietà della villa Molfino, complesso situato nella località ove già sorge l'antico cimitero degli animali lungo la provinciale per il santuario di Nostra Signora di Montallegro. Fu il sacerdote Francesco Maria Stronati a fare, nel 1688, istanza di edificazione alla curia di Genova per la costruzione di una cappella da intitolare a san Francesco Saverio.
=== Architetture militari ===
[[File:Rapallo-
==== Castello
{{vedi anche|Castello di Rapallo}}
Tra i castelli più conosciuti del [[Riviera
Edificato dalla popolazione tra il 1550 e il 1551<ref name="Castello di Rapallo">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina501_lantico-castello-sul-mare.html|titolo=Il castello sul mare dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> per difendersi dalle frequenti aggressioni dei [[
==== Castello di Punta Pagana ====
{{vedi anche|Castello di Punta Pagana}}
[[File:Rapallo-torre castello di Pagana.JPG|thumb|Il [[castello di Punta Pagana]] all'interno del parco privato di [[Villa Pagana|villa Spinola]], sullo sfondo [[Santa Margherita Ligure]].]]
Posizionato nella punta più estrema della baia di Prelo, presso il sestiere-frazione di [[San Michele di Pagana]], ai confini amministrativi con [[Santa Margherita Ligure]], la fortificazione di Punta Pagana venne costruita dalla [[Repubblica di Genova]] nella prima metà del XVII secolo<ref name="Gianluigi Barni"/> a protezione del litorale costiero e al fine di scongiurare nuovi attacchi pirateschi.
Inserito nel [[Villa
====
Le prime fortificazioni, necessarie per un maggiore controllo del territorio comunale, che in tempi più remoti si
L'area, denominata dagli storici
Dopo l'eccezionale ritrovamento del vicino
=== Architetture civili ===
==== Il borgo, le porte e le torri ====
[[File:Rapallo-IMG 0435.JPG|thumb|La "porta delle Saline" tra il lungomare e il centro storico.]]
Anticamente il borgo di Rapallo, nel cuore del centro storico e sede delle più importanti attività artigianali e delle autorità cittadine, era racchiuso nel [[Medioevo|periodo medievale]] da una cinta muraria: l'accesso era consentito solo attraverso cinque porte. Proprio un decreto del Senato della [[Repubblica di Genova]], datato al 12 febbraio del 1629<ref name="Gianluigi Barni"/>, decretò l'allora
Studi più approfonditi e moderni, tra i quali quelli dello storico [[Arturo Ferretto]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, hanno però evidenziato che in realtà il senato genovese descrisse una Rapallo medievale cinta non da mura vere e proprie, di cui non esistono effettivamente tracce tangibili<ref name="Gianluigi Barni"/>, bensì consta dalle alte case e dalle vie strette - i tipici "
{{citazione|Borgo senza mura ma sicurissimo per i suoi passi stretti<ref name="Pietro Berri">Fonte dal libro di {{cita libro|Pietro|Berri|Rapallo nei secoli|1979|Edizioni Ipotesi|Rapallo}}</ref>.|[[Giacomo
Per accedere al borgo bisognava oltrepassare cinque porte: la "Porta occidentale" o "degli orti"<ref name="Porte del centro storico">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina647_la-porta-delle-saline.html|titolo=Le porte d'accesso al borgo dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> - situata nei pressi della [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] e l'odierno tratto pedonale del corso Goffredo Mameli - demolita nel 1874<ref name="Porte del centro storico"/>; la "Porta Aquilonare" o di "Sant'Antonio"<ref name="Porte del centro storico"/> - sita vicino all'omonimo ospedale, il quale divenne in seguito la sede odierna del municipio<ref name="Porte del centro storico"/> - che venne abbattuta nel giugno del 1702<ref name="Porte del centro storico"/> per iniziativa dei protettori dell'ospedale; la "Porta di Pozzarello" o "del Molinello"<ref name="Porte del centro storico"/> - situata nella parte finale di via Venezia (l'antica ''Rolecca''<ref name="Porte del centro storico"/>, nel centro storico) con l'argine del torrente San Francesco - demolita secondo una memoria storica del cavaliere Stefano Cuneo nel
[[File:Cimitero monumentale (San Michele di Pagana, Rapallo) - antiche tombe e torre Pagana 2 2023-04-23.jpg|thumb|La torre Pagana all'interno del cimitero monumentale di [[San Michele di Pagana]].]]
L'unica porta del borgo storico che sopravvisse alle demolizioni è la cosiddetta "Porta delle Saline". Essa si affacciava sulle [[Salina|saline]] rapallesi<ref name="Porte del centro storico"/> (oggi giardini di piazza IV Novembre), monopolio della famiglia genovese [[Doria]]<ref name="Porte del centro storico"/>, racchiudendo a ponente l'accesso dall'odierno lungomare Vittorio Veneto. Nei secoli abbellita in [[Architettura barocca|stile baroccheggiante]] con le tipiche colorazioni in stile genovese e con la raffigurazione pittorica del quadretto bizantino donato, secondo la leggenda<ref name="Porte del centro storico"/>, dalla [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna nell'apparizione mariana del 2 luglio 1557]], ancora oggi divide il lungomare dal centro storico.
Il controllo del borgo si basò inoltre nei secoli anche con l'uso delle numerose torri sparse lungo le colline antistanti Rapallo. Nel territorio rapallese, delle tante erette nei secoli precedenti a scopo difensivo o da famiglie locali, solo poche sono ancora visibili ai giorni nostri. Si possono citare<ref name="Gianluigi Barni"/>: la torre dei [[Fieschi]], conosciuta anche con l'appellativo "del Menegotto", presso il quartiere di Laggiaro; la torre Baratta (o dei Zerega), presso il crinale tra il quartiere Laggiaro e la frazione di San Pietro di Novella; la torre Dondero, nei pressi del casello autostradale e lunga strada per la località di Savagna; la torre dei Morello, sulla collina di [[San Michele di Pagana]], edificata nella seconda metà del XVI secolo assieme alla sottostante casa colonica dal nobile Gregorio Morello (una lapide riporta la data 1590) dove, nel 1610, nacque poi [[Brigida Morello]] (fondatrice dell'ordine delle [[Suore orsoline di Maria Immacolata]]). Nel centro storico è ancora oggi visibile, se pur convertita in abitazione privata, quella che è conosciuta localmente come la torre "dei Pallini", ma storicamente detta "dei Gemelli"; ubicata davanti alla basilica rapallese, fu una postazione d'avvistamento e venne citata per la prima volta nel XV secolo.
==== Torre civica ====
[[File:Rapallo-IMG 0476.JPG|thumb|La "Torre civica", simbolo del Comune
La maggiore e la più importante tra le antiche torri della città, la Torre civica è un'opera strutturale del 1473<ref name="Torre civica">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina612_la-torre-civica-e-la-chiesa-di-santo-stefano-oratorio-dei-neri.html#torrecivica|titolo=La torre civica dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>. Secondo le fonti storiche la sua edificazione fu voluta dei nobili cittadini per simboleggiare la pace<ref name="Torre civica"/> tra gli abitanti del borgo dopo un secolo sconvolto da lotte intestine e di potere tra le maggiori fazioni cittadine dell'[[Medioevo|epoca medievale]].
Le prime basi della futura opera furono decise il 3 gennaio del 1473<ref name="Torre civica"/> quando le famiglie nobili della città si riunirono in uno straordinario "consiglio nobiliare" nominando quattro presenti - Francesco della Torre, Benedetto Canevale, Antonio della Cella e Giovanni Bardi<ref name="Torre civica"/> - per imporre a tutti gli abitanti, senza tener conto della fazione o parte alla quale il contributore appartenesse, un apposito tributo in denaro necessario alla costruzione della torre. La torre prese quasi subito forma a fianco dell'antica [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]]
Dopo leggere riparazioni nel 1531<ref name="Torre civica"/> - dove le fonti storiche attestano una spesa di 12 lire<ref name="Torre civica"/> - si decise di aggiungere alla torre, nel 1581<ref name="Torre civica"/>, un pinnacolo con terrazzino in marmo e una nuova campana; quest'ultima fu sostituita nel 1640<ref name="Torre civica"/> a spese del Borgo e dei quartieri di Borzoli e Amandolesi<ref name="Torre civica"/>. Nel 1692<ref name="Torre civica"/> Gio Battista Canevaro ne ripropose la ristrutturazione con lo spostamento dell'orologio più in basso, la sostituzione degli ingranaggi e al provvedimento scritto ad una più accurata manutenzione in cambio di un compenso annuo di 40 lire<ref name="Torre civica"/>.
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==== Torre dei Fieschi o del Menegotto ====
[[File:Rapallo-torre del Menegotto o Fieschi2.jpg|thumb|La torre del Menegotto, già dei Fieschi.]]
Le prime notizie certe sull'esistenza di questa torre - conosciuta anche con l'appellativo "del Menegotto" dal nome dell'omonimo quartiere, ubicato tra i quartieri Laggiaro e [[Sant'Anna (Rapallo)|Sant'Anna]] - sono citate in un atto di vendita del 26 maggio 1254<ref name="Gianluigi Barni"/> dove il concittadino Giacomo Boleto vendette alla vedova di Tedisio Fieschi, Simona, alcune terre con torre in una località detta in pastinis<ref name="Gianluigi Barni"/>. Successivamente i terreni passarono di proprietà ad Ottobono Fieschi<ref name="Gianluigi Barni"/>, colui che salì nel 1276 al soglio pontificio con il nome di [[papa Adriano V]], e che nel 1269 affittò il tutto ad Ada Barbieri e al figlio Tommasino<ref name="Gianluigi Barni"/>.
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==== Il lazzaretto ====
[[File:Facciata del Lazzareto di via Bana.jpg|miniatura|Affresco del 400 presente sulla facciata del [[Lazzaretto|Lazzareto]] di via Bana]]
Fu
Nel 1505<ref name="Lazzaretto di Bana"/> le condizioni dello stabile risultarono già fatiscenti, tanto da dover predisporre un restauro accurato della struttura. La successiva visita (1582<ref name="Lazzaretto di Bana"/>) del visitatore apostolico, monsignor [[Francesco Bossi (vescovo)|Francesco Bossi]] della [[diocesi di Novara]],
==== Palazzi e ville ====
{{vedi anche|Palazzi e ville di Rapallo}}
Nel territorio comunale sono presenti diversi edifici civili e pubblici di pregio storico e architettonico, soprattutto nel cuore dell'antico borgo medievale con la presenza, tra l'altro, di cinquecenteschi e seicenteschi [[Portale (architettura)|portali]] in ardesia. Tra le case e i palazzi del centro storico, fulcro del commercio locale e "salotto buono" della città, l'attuale palazzo del municipio, già antico ricovero ospedaliero.
Numerosa inoltre la presenza di ville residenziali e storiche, specie nelle prime colline del territorio, costruite tra il XVII e il XX secolo per il soggiorno nella cittadina divenuta, con l'avvento del [[turismo]], tra le località di pregio del
==== Teatri ====
Il teatro-auditorium delle Clarisse, ricavato negli ex locali della [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|chiesa del complesso monastico delle Clarisse]] del 1633<ref name="Auditorium delle Clarisse">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina654_auditorium-delle-clarisse.html|titolo=Il teatro-auditorium delle Clarisse dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, dismesso poi definitivamente nel 1902<ref name="Auditorium delle Clarisse"/>, è l'unico teatro cittadino
==== Ponte di Annibale ====
[[File:Rapallo-IMG 1788.JPG|thumb|Il ponte
Il ponte detto "di Annibale" è una costruzione ad unica arcata
Il ==== Chiosco della Musica ====
[[File:Rapallo-chiosco della musica-post restauro2.jpg|thumb|Il Chiosco della Musica]]
Il [[cassa armonica (architettura)|chiosco della
Sono raffigurati nell'interno della cupola, dipinta dal locale pittore Giovanni Grifo, i maggiori compositori italiani e stranieri della storia: tra le raffigurazioni degli stalli si riconoscono [[Giuseppe Verdi]], [[Gioachino Rossini]], [[Vincenzo Bellini]], [[Arrigo Boito]], [[Ludwig van Beethoven]], [[Daniel Auber]], [[Giacomo Meyerbeer]], [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Hector Berlioz]] e [[Christoph Willibald Gluck]]; nei medaglioni degli archi sono invece raffigurati [[Johann Sebastian Bach]], [[Gaspare Spontini]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Domenico Cimarosa]], [[Georges Bizet]], [[Amilcare Ponchielli]], [[Charles Gounod]], [[Gaetano Donizetti]], [[Claudio Monteverdi]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Franz Joseph Haydn]] e [[Giacomo Puccini]]<ref name="Chiosco della Musica" />.
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==== Monumento di Colombo ====
[[File:Rapallo-monumento Cristoforo Colombo2-2011.jpg|thumb|Monumento
Il monumento a [[Cristoforo Colombo]], inaugurato il 21 maggio 1914<ref name="Gianluigi Barni"/> adiacente
==== Gazebo ottocentesco ====
Il [[gazebo]] ottocentesco è situato nel cuore del centro storico, in piazza Venezia, sede del giornaliero mercato ortofrutticolo
==== Altri monumenti ====
Testimonianza architettonica del periodo bellico della [[seconda guerra mondiale]] è il cosiddetto "muro dei
[[File:Homer Pound Grave.png|thumb|La tomba di Homer Pound, padre di [[Ezra Pound]].]]
Verso il lungomare cittadino, nei pressi della zona "delle saline", un altro monumento ai caduti è opera dello scultore e pittore Nicola Neonato che lo ha realizzato nel 1977<ref name="Gianluigi Barni"/>.
Raggiungibile dal sentiero per il [[Santuario della Madonna di Caravaggio (Rapallo)|santuario della Madonna di Caravaggio]], presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], la croce monumentale di Spotà è stata edificata nel 1935<ref name="Gianluigi Barni"/> sulla sommità collinare di Spotà quale monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]]. Alta 15 metri e in cemento armato, su progetto di Filippo Rovelli<ref name="Gianluigi Barni"/>, venne solennemente inaugurata la mattina del 30 maggio 1935<ref name="Gianluigi Barni"/>. La croce di Spotà è visibile da diverse zone della città.
Interessante anche la
== Società ==
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Le motivazioni di questo tasso di insediamento possono essere ricercati nella cospicua presenza di abitazioni effettive e seconde case, queste ultime rappresentano il 45% dell'intero patrimonio abitativo di Rapallo, e negli affitti più bassi rispetto ad altre cittadine del circondario tigullino.
La maggior parte dei cittadini stranieri, così come affermano diversi studi sul fenomeno (quali ad esempio una ricerca effettuata da dieci anni per conto della [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|CISL]] da Francesco Gastaldi ed Antonio Graniero) e i dati provenienti dagli uffici di pubblica sicurezza, lavora principalmente nelle altre città vicine - a [[Genova]] soprattutto - utilizzando Rapallo come semplice residenza o dormitorio notturno. Ciò nonostante alcuni di essi lavorano regolarmente nel territorio rapallese - specialmente nei settori legati all'edilizia, nelle imprese di pulizia e assistenza anziani come badanti - inserendosi positivamente nel tessuto
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre
* [[Ecuador]],242
* [[Bangladesh]], 155
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Rapallo-villa Queirolo3.jpg|thumb|Villa Queirolo, sede di due accademie culturali e del segretariato generale del [[Panathlon|Panathlon International]].]]
* Ospedale di Rapallo "Nostra Signora di Montallegro"
* Accademia Culturale di Rapallo. Una delle prime in [[Italia]] a costituirsi, è stata fondata nel 1978<ref name="Accademia Culturale di Rapallo">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina618_laccademia-culturale-di-rapallo.html|titolo=L'Accademia Culturale di Rapallo dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> dal professor Francesco Maria Ruffini, sindaco rapallese dal 1975 al 1980<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>. Inizialmente costituita per persone della [[Senilità|terza età]], oggi è anche frequentata da molti giovani desiderosi di cultura e di approfondimento sociale-artistico. Segue, come tutte le accademie italiane, un programma scolastico dettato direttamente dall'[[Università degli Studi di Genova|Università di Genova]]<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>. I corsi variano dalla [[storia]] alla [[filosofia]], o dalla [[letteratura]] alla [[Socializzazione (sociologia)|socializzazione umana]]. Inoltre sono effettuati corsi più specifici relativi al campo della [[medicina]] o della [[Storia della scienza|scienza moderna]]. Non mancano lezioni di lingue straniere ([[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua spagnola|spagnolo]]) o [[Monologo|monologhi teatrali]], specie in [[Lingua ligure|dialetto genovese]]. La sede dell'accademia è ubicata presso villa Queirolo<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>, quest'ultimo edificio restaurato nel 2008.
* Accademia Estetica Internazionale di Rapallo, fondata nel 2006 e attiva fino al 2012.
* Associazione culturale "Bella Nina" per il [[Tombolo (merletto)|pizzo al tombolo]] rapallese, che mantiene viva ancora oggi la storia della fabbricazione dei pizzi al tombolo rapallesi.
*
* [[Panathlon|Panathlon International]], la cui sede italiana e segreteria generale è ospitata presso villa Queirolo.
=== Qualità della vita ===
La località ha ottenuto dalla FEE-Italia ([[Foundation for Environmental Education]]) il conferimento della [[
== Cultura ==
[[File:San Maurizio di Monti (Rapallo)-museo civiltà contadina Pendola-complesso generale3.jpg|thumb|Il museo della civiltà contadina Cap. "Giovanni Pendola" nella frazione di San Maurizio di Monti]]
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La Biblioteca Internazionale "Città di Rapallo", sita nei piani superiori di villa Tigullio, all'interno del parco comunale "Luigi Casale", è considerata tra le più fornite e accessoriate tra le biblioteche della Liguria.
Alla fine del
==== Scuole ====
Rapallo è sede dei seguenti istituti scolastici statali<ref name="Istituti superiori statali">{{cita web|url=http://www.guidascuole.net/rapallo|titolo=Gli istituti scolastici statali di Rapallo dal sito Guidascuole.net|accesso=10 luglio 2014}}</ref>, inerenti al ciclo scolastico della [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuola secondaria di secondo grado]]:
* Liceo Classico e Linguistico Statale "[[Giovanni da Vigo]]";
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In città sono presenti tre siti museali di grande pregio artistico-culturale. Tali musei hanno una notevole presenza turistica legata soprattutto ad una conoscenza maggiore della cultura rapallese e dei suoi prodotti artigianali come il [[Merletto|locale pizzo al tombolo]].
Il [[Museo del merletto (Rapallo)|museo del merletto]] ha sede nella villa Tigullio, all'interno del parco comunale Luigi Casale. Il museo è stato aperto ufficialmente al pubblico nel 1990<ref name="Museo del merletto">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina516_il-museo-del-merletto.html|titolo=Il museo del merletto dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref> e dopo un accurato ampliamento nelle sale sottostanti nel 1997<ref name="Museo del merletto"/>. L'intera collezione comprende circa 1400 manufatti<ref name="Museo del merletto"/> in pizzo pregiato, databili tra il XVI secolo e alla fine del XX secolo<ref name="Museo del merletto"/>. Compresi nella collezione anche capi di abbigliamento e arredamento, oltre a 5000 disegni per la lavorazione del pizzo e del [[Tombolo (merletto)|tombolo]]<ref name="Museo del merletto"/>. Parte della collezione fa parte di un'antica bottega dedicata alla manifattura rapallese ceduta poi al Lions Club di Rapallo e quindi donata nel 1970 al Comune<ref name="Museo del merletto"/>.
Il museo "Attilio e Cleofe Gaffoglio", sito negli spazi a terra e il chiostro dell'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]], offre al visitatore numerose collezioni in
Il complesso molitorio e museo della civiltà contadina "Giovanni Pendola"<ref name="Museo della civiltà contadina">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina652_il-complesso-molitorio-di-san-maurizio-di-monti-ed-il-museo-della-civilt-contadina.html|titolo=Il museo della civiltà contadina dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref> è stato fondato soprattutto per far conoscere non solo ai giovani, ma anche ai turisti la Rapallo "di un tempo" collocando il complesso storico in un antico [[mulino]] presso la frazione di San Maurizio di Monti, sulla strada provinciale 58 per il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]. Nei due stabili di proprietà della famiglia Pendola<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, il cui locale frantoio è risalente al XVII secolo<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, ma rimaneggiato nel corso del XX secolo<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, sono presenti oggetti, attrezzi e molto altro legato al mondo contadino e all'[[agricoltura]].
=== Media ===
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==== Stampa ====
A Rapallo ha sede una redazione di [[Giornale|testata giornalistica]] locale, ovvero il mensile ''Il Mare'', fondato nel 1908<ref name="Il Mare">{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2011/03/23/societa/mare/libri/torna-a-rapallo-il-periodico-il-mare-XaN0xGHSvzOXPVdaWoCClI/pagina.html|titolo=Torna a Rapallo il periodico "Il Mare"|pubblicazione= [[La Stampa]]|data =23 marzo 2011|accesso= 11 luglio 2014}}</ref>
==== Televisione ====
Nel quartiere Laggiaro ha sede una locale [[emittente televisiva]] - l'unica del comune e fondata nel 1989 - denominata [[STV (Italia)|STV]]. Negli anni novanta era attiva in città anche un'altra emittente, Tele Golfo, che ripeteva i programmi di [[
Nel maggio del 2013<ref name="CentoVetrine">{{cita web|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/05/14/APaaw3WF-centovetrine_rapallo_riprese.shtml|titolo=Centovetrine, nuove riprese a Rapallo|accesso=5 giugno 2013|dataarchivio=17 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141217123649/http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/05/14/APaaw3WF-centovetrine_rapallo_riprese.shtml|urlmorto=sì}}</ref> alcune zone della città sono state le ___location per diverse scene della soap opera italiana ''[[CentoVetrine]]''.
=== Cinema ===
Nel
Nel 1958 il regista [[Gianni Franciolini]] scelse la città rivierasca come sfondo per il film ''[[Racconti d'estate]]''<ref name="Racconti d'estate">{{cita web|url=http://www.mymovies.it/film/1958/raccontidestate/|titolo=Il film ''Racconti d'estate'' dal sito Mymovies.it|accesso=10 luglio 2014}}</ref>; tra gli attori [[Alberto Sordi]] e [[Marcello Mastroianni]] - quest'ultimo nella parte di un commissario di polizia - e l'attrice francese [[Michèle Morgan]] nei ruoli di una ladra.
===Televisione===
Rapallo è usata come residenza estiva della famiglia Guarnieri nella serie televisiva italiana de ''[[Il paradiso delle signore]]''.
=== Musica ===
Tra le più antiche della [[Liguria]]<ref name="Banda di Rapallo">{{cita web|url=http://www.bandarapallo.com/storia.html|titolo=La Banda "Città di Rapallo" dal sito ufficiale del complesso bandistico|accesso=10 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714172459/http://www.bandarapallo.com/storia.html|dataarchivio=14 luglio 2014}}</ref>, la banda cittadina rapallese fu costituita il 7 dicembre 1845<ref name="Banda di Rapallo"/> con il nome di Compagnia Filarmonica "Città di Rapallo" e già ai tempi prevedeva la formazione di una scuola di musica. Negli anni assunse diverse denominazioni: Banda di Rapallo (1905<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Cittadina (1908<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Militare (1915<ref name="Banda di Rapallo"/>), Corpo Bandistico Sociale Rapallese (1923<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1924<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda del Fante (1937<ref name="Banda di Rapallo"/>), Gruppo Musicale Dopolavoro di Rapallo (1938<ref name="Banda di Rapallo"/>), Associazione Musicale Rapallese "G. Oneto" (1945<ref name="Banda di Rapallo"/>), Complesso Bandistico "Città di Rapallo" (1955<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1979<ref name="Banda di Rapallo"/>) e la definitiva denominazione di Corpo Bandistico "Città di Rapallo" dal 21 ottobre 1986<ref name="Banda di Rapallo"/>.
Tra gli eventi storici il concerto innanzi al prefetto di [[Torino]] e al re d'Italia [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] nel 1898<ref name="Banda di Rapallo"/> e la vittoria nel 1926<ref name="Banda di Rapallo"/> del concorso nazionale di [[Novi Ligure]]. Dal 2013<ref name="Banda di Rapallo"/> è gemellata con il complesso bandistico "Armelis" di [[Collarmele]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]).
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*Festività patronali del 1-2-3 luglio<ref name="Feste di luglio">{{cita web|url=http://www.festediluglio.it/|titolo=Le festività patronali del 1-2-3 luglio dal sito Festediluglio.it|accesso=10 luglio 2014}}</ref>. Si svolgono nei primi tre giorni del mese di luglio nella ricorrenza dell'apparizione della [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna di Montallegro]] (avvenuta il 2 luglio 1557<ref name="Feste di luglio"/>). Vi si svolgono solenni celebrazioni religiose, tra cui la tradizionale processione serale del 3 luglio con la presenza dei Cristi processionali e l'arca argentea della Madonna, seguita da spettacoli pirotecnici e dall'uso rituale degli antichi [[mascolo|mortaletti liguri]], di cui si ha notizia a partire dal 1619<ref name="Feste di luglio"/>.
*Il "[[Premio
* Palio marinaro del [[Tigullio]]. Le località costiere di [[Santa Margherita Ligure]], [[San Michele di Pagana]], Rapallo, [[Zoagli]], [[Chiavari]], [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] e [[Sestri Levante]] si sfidano ogni anno, tra maggio ed agosto, in una serie di gare di [[canottaggio]] su gozzi tradizionali liguri nelle acque del [[golfo]] del [[Tigullio]]. La prima edizione si avviò nel 1974.
*"Palco sul mare Festival" è una delle più grandi manifestazioni della città nel periodo estivo. Ogni anno cantanti italiani, ma anche attori e comici televisivi si alternano nell'esibirsi per il pubblico estivo. Originariamente la kermesse si svolgeva unicamente nella città rapallese (su un palco sul mare sorretto da boe galleggianti), ma dopo la partecipazione attiva dell'allora [[Provincia di Genova]] è oggi "esportato" nelle altre cittadine del Tigullio e [[Golfo Paradiso]] con calendari ed esibizioni alteranti da città in città.
*"Borgo d'autore" si svolge ad agosto ed è un'occasione per conoscere meglio la cultura, grazie ai tanti interventi culturali ed artistici.
*"Festival Internazionale del Balletto", sempre nel mese di agosto, è dedicato alla [[
*"Corsa ciclistica Milano-Rapallo" nel mese di giugno.
*"[[Mostra internazionale dei cartoonists|Mostra internazionale dei Cartoonist]]", a ottobre, è una mostra dedicata al mondo del [[fumetto]] (con temi e soggetti che variano a seconda delle edizioni);
*"Mare Nostrum", nelle sale del castello tra ottobre e novembre, è un evento tradizionalmente dedicato al [[modellismo]] navale, nonché all'arte e storia delle tradizioni marinare.
== Geografia antropica ==
[[File:Rapallo-IMG 0450.JPG|thumb|Vessillo dei [[
Il territorio comunale è costituito dalle otto frazioni di Montepegli, San Martino di Noceto, San Massimo, San Maurizio di Monti, San Pietro di Novella, San Quirico d'Assereto, [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]] e Sant'Andrea di Foggia<ref name="Statuto comunale">{{cita web|url=http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rapallo.pdf|titolo=Fonte dallo statuto comunale di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> per un totale di 33,61 km². L'abitato costiero di [[San Michele di Pagana]], considerato convenzionalmente come frazione comunale, è tuttavia riconosciuto dallo statuto cittadino<ref name="Statuto comunale"/> come uno dei sei [[
Confina a nord con i comuni di [[Tribogna]] e [[Cicagna]], a sud con [[Camogli]], [[Santa Margherita Ligure]] ed è bagnato dal [[mar Ligure]], ad ovest con [[Avegno]] e [[Recco]], e ad est con [[Coreglia Ligure]] e [[Zoagli]].
=== Suddivisioni storiche ===
{{vedi anche|
La città è divisa storicamente in sei sestieri<ref name="Statuto comunale"/>, partendo dal centro storico fino alle immediate frazioni. I sestieri si distinguono tra loro mediante nomi e colori diversi. Essi sono:
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=== Quartieri e frazioni ===
{{vedi anche|Quartieri e frazioni di Rapallo}}
Oltre ai vari quartieri storici si aggiunsero, alcuni negli anni della [[rapallizzazione]], nuovi centri abitativi ancora oggi densamente popolati. Tra i maggiori [[Sant'Anna (Rapallo)|Sant'Anna]] e Laggiaro (che ebbero un maggior incremento tra gli anni sessanta e settanta del Novecento), mentre tra i più antichi Le Nagge, famose nella storia rapallese per lo sbarco piratesco dell'ammiraglio
== Economia ==
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L'attività economica del comune si basa principalmente sul [[turismo]], specie nel settore balneare ed alberghiero. Negli ultimi anni il [[Tigullio]] ha subito un notevole calo turistico, registrando valori negativi nell'intero territorio comprensoriale tigullino. Il trend negativo non si è però registrato nella città, unico caso del Tigullio, grazie alla positiva presenza estiva di visitatori italiani e stranieri
La città è famosa per la presenza massiccia di "seconde case" (dovute principalmente alla "[[rapallizzazione]]" degli anni settanta del XX secolo), per la maggior parte di proprietà di cittadini lombardi, piemontesi ed emiliani. Proprio le seconde abitazioni vacanziere costituiscono una forte rendita monetaria, facendo di Rapallo una delle città italiane sotto i 50.000 abitanti con il più alto numero di entrate dell'[[
Nel territorio non esistono grandi industrie produttive, ma piccole e medie imprese legate soprattutto all'[[artigianato]] e alla produzione locale. Tra le ditte industriali più famose vi è la [[Mares]], fondata negli anni cinquanta da Ludovico Mares, attiva nel settore dell'attrezzatura per la subacquea.
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La principale arteria di collegamento stradale è l'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12]], con un proprio casello autostradale, tratto completato e aperto al traffico veicolare nel giugno del 1969. Il casello funge altresì da "porta d'entrata" anche per i comuni limitrofi di [[Santa Margherita Ligure]], [[Portofino]] e [[Zoagli]].
Il centro cittadino è attraversato dalla [[strada statale 1 Via Aurelia]] collegando ad ovest la frazione sammargheritese di [[San Lorenzo della Costa]] e ad est Zoagli
Tre arterie provinciali permettono inoltre il collegamento viario con Portofino, la [[val Fontanabuona]] e con il [[Golfo Paradiso]]: la prima attraverso la [[Strada statale 227 di Portofino|provinciale 227 di Portofino]] con l'attraversamento dei centri di [[San Michele di Pagana]], Santa Margherita Ligure e [[Paraggi]]; la seconda attraverso il [[Passo della Crocetta|passo della Crocetta, lungo la provinciale 58]], passante per la frazione San Maurizio di Monti (inizialmente la stessa SP 58 è utilizzata obbligatoriamente per raggiungere il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]) e poi scendere verso il comune fontanino di [[Coreglia Ligure]]; la strada provinciale 31 di San Martino di Noceto permette invece il collegamento con la frazione di [[Ruta (Camogli)|Ruta di Camogli]], arteria moderna rispetto all'antica strada romana di [[Camogli|Bana]].
[[File:Cabina Funivia Rapallo-Montallegro.JPG|thumb|Cabina della [[Funivia Santuario Nostra Signora di Montallegro|funivia Rapallo-Santuario di Montallegro]]]]
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Rapallo}}
La ferrovia è un altro valido sistema di collegamento, la stazione sita sulla [[Ferrovia Genova-Pisa
=== Porti ===
[[File:Rapallo-porto Carlo Riva.jpg|thumb|Il porto pubblico e il porto turistico internazionale "Carlo Riva" a ponente della città]]
Alternativa di trasporto sono i
Rapallo è
=== Impianti a fune ===
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=== Mobilità urbana ===
Il [[
== Amministrazione ==
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=== Calcio ===
[[File:Rapallo-
A Rapallo venne fondata nel maggio del 1946 la [[Lega Nazionale Professionisti|Lega Calcio]], oggi con sede a [[Milano]]<ref name="Lega Calcio">{{cita web|url=http://www.legaseriea.it/it/lega-calcio/storia-della-lega|titolo=Storia della Lega Calcio|accesso=12 luglio 2014|dataarchivio=5 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140705023837/http://www.legaseriea.it/it/lega-calcio/storia-della-lega|urlmorto=sì}}</ref>.
In ordine di appartenenza di categoria:
* A.P.D. PSM Rapallo, militante nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. Nel 2021 la società del settore giovanile - già Polisportiva Santa Maria 2013 - ha incorporato l'A.C.D. Ruentes 2010, quest'ultima fondata nel 2010 e militante all'epoca in [[Prima Categoria]]; una sua formazione era presente, fino alla stagione 2022/2023, anche nel campionato di [[calcio a 5]] (Serie C).
* A.C.D.
*
*
Tra le società sportive del passato vi era il [[Rapallo Ruentes 1914|Rapallo Reuntes 1914]], la cui prima fondazione risaliva al 1914 e che attorno agli anni sessanta militò in alcuni campionati di [[Serie C]].
=== Nuoto e pallanuoto ===
[[File:Rapallo-piscina olimpionica Poggiolino 2019.jpg|thumb|L'impianto natatorio comunale del Poggiolino]]
Principale e unica società di [[nuoto]] e [[pallanuoto]] della città è la [[Rapallo Pallanuoto]], rifondata nel 2012 sulle orme della storica Rapallo Nuoto, quest'ultima attiva dal 1971 al 2011<ref name="Rapallo Pallanuoto">{{cita web|url=http://www.rapallonuoto.it/societa|titolo=Fonte dal sito della società Rapallo Pallanuoto|accesso=14 luglio 2014}}</ref>. Nel corso del 2006 la squadra femminile è stata promossa<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> in [[Campionato italiano femminile di pallanuoto|Serie A1]] dopo aver vinto i playoff contro la squadra Serapo di [[Gaeta]]. Nel suo organico hanno militato diverse campionesse mondiali olimpiche: tra queste [[Francesca Cristiana Conti]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> e [[Cinzia Ragusa]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> militanti nella [[Nazionale di pallanuoto femminile dell'Italia|Nazionale di pallanuoto]]. Dopo aver conquistato la [[Coppa LEN (pallanuoto femminile)|Coppa LEN femminile]] nel [[Serie A1 2010-2011 (pallanuoto femminile)|campionato 2010-2011]]<ref name="Rapallo Pallanuoto-Coppa LEN">{{cita web|url=http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|titolo=Coppa Len: Trionfa il Rapallo|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120803210405/http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|dataarchivio=3 agosto 2012}}</ref>, nel successivo campionato la squadra femminile è stata assorbita<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> dalla [[Pro Recco Waterpolo 1913|Pro Recco]] diventandone, di fatto, la nuova "rosa" della società recchese. Dal 2012 il titolo e la squadra è ritornata a Rapallo cambiandone il nome societario e presidenza. Nella [[Serie A1 2012-2013 (pallanuoto femminile)|stagione 2012-2013]] vince il primo scudetto della sua storia<ref name="Rapallo Pallanuoto-Scudetto">{{cita web|url=http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|titolo=Pallanuoto: A1 donne, Rapallo campione d'Italia|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306040407/http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|dataarchivio=6 marzo 2016}}</ref>. La squadra maschile della Rapallo Pallanuoto milita invece nel campionato di [[Serie B (pallanuoto maschile)|Serie B]].
Il 22 settembre del 2001 [[Gianluca Genoni]] ha stabilito nello specchio acqueo antistante Rapallo il record mondiale di 126 metri di profondità nell'assetto variabile regolamentato. Lo stesso apneista si è spinto il 28 settembre del 2012 a 160 metri di profondità<ref name="Gianluca Genoni">{{cita news|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2012/09/28/APMkK2YD-genoni_record_mondiale.shtml|titolo=Apnea, record mondiale per Genoni. Il primatista si è immerso nelle acque di Rapallo a 160 metri di profondità|pubblicazione=
===
Per tre volte Rapallo è stata sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: la [[Giro d'Italia 1956|17ª tappa del 1956]] [[Bologna]]-Rapallo, vinta da [[Miguel Poblet
Ogni anno il lungomare cittadino è interessato dalla volata finale della "Corsa Ciclistica Internazionale [[Milano]]-Rapallo", che nel 2008 ha superato la cinquantesima edizione, in un percorso che raggiunge più di 200 km di tappa con partenza dal comune di [[Opera (Italia)|Opera]] attraversando il [[Pavese (territorio)|Pavese]], la [[Scrivia|valle Scrivia]], il [[passo
=== Ginnastica ritmica ===
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La città è dotata di diversi impianti per l'attività sportiva quali due campi sportivi comunali ("Umberto Macera" e, nella frazione di San Pietro di Novella, il campo "Paolo Gallotti"), una piscina olimpionica comunale, campi da [[tennis]], di [[equitazione]], [[tiro a segno]], palestre di [[scherma]] e i due campi di [[minigolf]] presso il parco Luigi Casale
Presso il palazzetto dello sport ("Casa della Gioventù") si svolgono le manifestazioni, allenamenti e gare di [[ginnastica ritmica]], [[
Nella piana del torrente [[Boate]], tra il [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] e la frazione di San Massimo, è presente dal 1931<ref name="Golf di Rapallo">{{cita web|url=http://www.golfetennisrapallo.it/it/Circolo-Golf-e-Tennis-Rapallo-chi-siamo.php|titolo=Fonte dal sito del Circolo Golf e Tennis Rapallo|accesso=14 luglio 2014}}</ref> il locale circolo [[golf]] e [[tennis]] con un impianto da gioco a diciotto buche. Inizialmente a 9 buche<ref name="Golf di Rapallo"/>, il raddoppio ha permesso al golf di Rapallo di essere l'unico campo da gioco della [[città metropolitana di Genova]]<ref name="Golf di Rapallo"/> e uno dei tre presenti in [[Liguria]] ([[Sanremo]] e [[Garlenda]]).
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== Bibliografia ==
* P.I.A., ''Rapallo: Past & Present'', Torino, Reynaud's Illustrated Guide Books. 1925.
* {{cita libro|Gianluigi|Barni|Storia di Rapallo e della gente del Tigullio|1983|Liguria - Edizioni Sabatelli|Genova}}
* {{cita libro|Pietro|Berri|Rapallo nei secoli|1979|Edizioni Ipotesi|Rapallo}}
* Giuseppe Bacigalupo, ''Ieri a Rapallo'', Rapallo, 1980; ed. accresciuta, Genova, il canneto, 2022.
* {{cita libro|Angela|Acordon|La Madonna del Rosario di Noceto presso Rapallo negli esordi di Simone Barbino|2001}}
* {{cita libro|Maria Angela|Bacigalupo|Rapallo. Ha visto, hanno visto|1998}}
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* {{cita libro|Alessandra|Rotta|Convegno di studio Medioevo a Rapallo|1995}}
* {{cita libro|Agostino|Pendola|Anticlericali e mazziniani nella Rapallo di fine Ottocento|Rapallo|2004}}
* {{cita libro|Agostino|Pendola|L'eccidio del muraglione e altre storie della Resistenza rapallese|Sestri Levante|2009}}+
* Alessandra Rotta, ''Rapallo. La storia nei secoli'', Genova, Erga, 2020.
* {{cita libro|titolo=Parrocchie della diocesi di Genova, con notizie storico-ecclesiastiche - Regione terza|editore=Tipografia delle letture cattoliche|città=Genova|anno=1887|url=http://www.storiapatriagenova.it/docs/biblioteca_digitale/Remondini/Remondini_Parrocchie_03.pdf|cid=Parrocchie della diocesi di Genova}}
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* [[Città metropolitana di Genova]]
* [[Tigullio]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della città metropolitana di Genova}}
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