Rapallo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il cognome italiano|Rapallo (cognome)}}
{{Divisione amministrativa
|PanoramaNome = Rapallo-vista panoramica estiva.JPG
|Panorama = Rapallo-panorama da Sant'Ambrogio di Zoagli (maggio 2020).jpg
|Didascalia = Panorama di Rapallo
|Didascalia = Panorama di Rapallo dalla località di [[Sant'Ambrogio (Zoagli)]]
|Bandiera = Rapallo-Bandiera.png
|StemmaBandiera = Flag of Rapallo-Stemma.pngsvg
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Liguria
|Divisione amm grado 2 = Genova
|Amministratore locale = Elisabetta Ricci
|Amministratore locale = Carlo Bagnasco <ref>Dal 26 ottobre 2017 assume la carica di vicesindaco della [[Città metropolitana di Genova]]</ref>
|Partito = [[Centrodestracentro-destra]]
|Data elezione = 924-6-20142024
|Data rielezione =
|Abitanti = 29711
|Mandato =
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
|Sottodivisioni = Montepegli, Sant'Andrea di Foggia, San Martino di Noceto, San Massimo, San Maurizio di Monti, [[San Michele di Pagana]], San Pietro di Novella, San Quirico d'Assereto, [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]
|Aggiornamento abitanti=30-4-2018
|Divisioni confinanti = [[Avegno]], [[Camogli]], [[Cicagna]], [[Coreglia Ligure]], [[Recco]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Tribogna]], [[Zoagli]]
|Sottodivisioni = Montepegli, Sant'Andrea di Foggia, San Martino di Noceto, San Massimo, San Maurizio di Monti, [[San Michele di Pagana]], San Pietro di Novella, San Quirico d'Assereto, [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], [[Santuario di Montallegro]]
|Zona sismica = 3
|Divisioni confinanti = [[Avegno]], [[Camogli]], [[Cicagna]], [[Coreglia Ligure]], [[Recco]], [[San Colombano Certenoli]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Tribogna]], [[Zoagli]]
|Zona sismica = 3B
|Gradi giorno = 1412
|Nome abitanti = rapallesi / rapallini
|Diffusività =
|Patrono = [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Nostra Signora di Montallegro]]
|Nome abitanti = {{Lingue|it}} rapallesi
|Patrono = [[Nostra Signora di Montallegro]]
|Festivo = 2 luglio
|Mappa = Map of comune of Rapallo (province of Genoa, region Liguria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rapallo nella città metropolitana di Genova
}}
 
'''Rapallo''' (''Rapallo'' in [[Lingua ligure|ligure]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del {{cita libro|professor Gaetano|Frisoni|Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese|1910-2002|Nuova Editrice Genovese|Genova}}</ref>), è unpronunciato {{IPA|[[Comune (Italia)|comune italianoraˈpalˑu]] di {{formatnum:29711}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Genova]] in [[Liguria]]. La sua area urbana<ref name="Area urbana">{{citaCita web|url=httphttps://cartogis.provincia.genovaconseggio-ligure.org/it/cartogisdizionario/deize/ptcrapallo/|titolo=AmbitoRapallo 2in "Golfo"genovese dal{{!}} PianoDEIZE: Territorialedizionario diitaliano-genovese|sito=Conseggio Coordinamentope-o dellapatrimònio Provincialinguistico di Genovaligure|lingua=it|accesso=7 luglio 20142024-08-02}}</ref>) diè riferimentoun si[[Comune estende(Italia)|comune convenzionalmenteitaliano]] sudi tutto{{Popolazione|ITA}} ilabitanti<ref suoname="template golfo,divisione comprendendoamministrativa-abitanti" i/> comuni contigui didella [[Santacittà Margheritametropolitana Ligure]]di e [[PortofinoGenova]], ad occidente, ein [[ZoagliLiguria]] ad oriente per una fascia di popolazione di circa {{formatnum:43000}} abitanti, la decima della regione.
 
La località è celebre per essere stata la sede di due importanti trattati di pace dopo la [[prima guerra mondiale]], [[Trattato di Rapallo (1920)|uno]] tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni|Regno dei serbi, croati e sloveni]] nel [[Trattato di Rapallo (1920)|1920]]<ref name="ComuneRapallostoria">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina622_approfondimento-la-storia.html|titolo=Fonte dal sito del Comune di Rapallo-Storia|accesso=8 agosto 2012}}</ref>, e l'[[Trattato di Rapallo (1922)|altro]] tra la [[Repubblica di Weimar]] e la [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|RSFS Russa]] nel [[Trattato di Rapallo (1922)|1922]]<ref name=ComuneRapallostoria/>.
È il sesto comune<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della Liguria per numero di abitanti, preceduto da [[Genova]], [[La Spezia]], [[Savona]], [[Sanremo]] e [[Imperia]].
 
Per tradizione, vi sono due diverse modalità di indicare gli abitanti della città: i rapallini (''rapallin'' nel dialetto genovese), coloro che sono nativi di Rapallo e i rapallesi coloro che semplicemente risiedono nella città ligure; il termine dialettale ruentini, conosciuto più nel comprensorio del Tigullio e del genovese, è collegabile, invece, quasi esclusivamente alla storica società di calcio [[Rapallo Ruentes]].
 
La località è celebre per essere stata la sede di due importanti trattati di pace, dopo la [[prima guerra mondiale]], uno tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e il [[Regno di Jugoslavia]] nel [[Trattato di Rapallo (1920)|1920]]<ref name="ComuneRapallostoria">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina622_approfondimento-la-storia.html|titolo=Fonte dal sito del Comune di Rapallo-Storia|accesso=8 agosto 2012}}</ref> e l'altro tra la [[Repubblica di Weimar]] e l'[[Unione Sovietica]] nel [[Trattato di Rapallo (1922)|1922]]<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
La città ha anche il poco pregevole merito di essere la madre del termine [[rapallizzazione]], sinonimo di urbanizzazione selvaggia e indiscriminata. <ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/negrarizzazione_(Neologismi)/|titolo=negrarizzazione in Vocabolario - Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=5 aprile 2018}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:PanoramaRapallo-monte diManico Rapallodel Lume.jpg|thumb|upright=2.3left|PanoramaIl Manico del golfoLume e(801 dellem), collinela chepiù circondanoalta lavetta cittàdel territorio rapallese.]]
 
Il territorio di Rapallo si trova nella parte occidentale del [[Tigullio|golfo del Tigullio]], incastonataincastonato nel golfo che prende il suo nome (denominato storicamente "Golfogolfo del Grifo"<ref name="Gianluigi Barni">Fonte dal libro di {{cita libro|Gianluigi|Barni|Storia di Rapallo e della gente del Tigullio|1983|Liguria - Edizioni Sabatelli|Genova}}</ref>), tra la piana dei due principali torrenti [[Boate]] - chiamato storicamente "anche Bogo"<ref name="Gianluigi Barni"/> - e San Francesco, quest'ultimo sito nella parte orientale della città. Il territorio comunale è attraversato inoltre da numerosi corsi d'acqua e rii minori (tra i principali il San Pietro, il Santa Maria, il Sellano, il Cereghetta, il Carcara) dove, nel corso dei secoli, si sono sviluppati nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni e località rapallesi.
 
Raggiungibili da appositi sentieri, vi sono tra le principali vette del territorio il Manico del Lume (801&nbsp;m, il punto più elevato di Rapallo e dell'area geografica del Tigullio occidentale-[[Golfo Paradiso]]), il [[monte Pegge]] (774&nbsp;m, dove si trova il rifugio Margherita), il monte Lasagna (728&nbsp;m), il monte Bello (713&nbsp;m), il monte Rosa (692&nbsp;m), il monte Orsena o Caravaggio (615&nbsp;m, sede dell'[[Santuario della Madonna di Caravaggio (Rapallo)|omonimo santuario mariano]]), il monte Ampola (580&nbsp;m) e il monte delle Pozze (528&nbsp;m). A 612&nbsp;m sul livello del mare si trova, presso il monte Letho, il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]].
 
Altre montagne e zone collinari del circondario rapallese, dai confini orientali a quelli occidentali del territorio comunale, sono: il monte Zuccarello (617&nbsp;m e quindi verso la Costa di Lamborno, a sud-ovest), il monte Castello (665&nbsp;m), il monte Perini (689&nbsp;m), il monte Crocetta (638&nbsp;m), la Punta di Grondone (710&nbsp;m) il monte Fascia (712&nbsp;m), il monte Borgo (732&nbsp;m), il monte Esoli (442&nbsp;m), il monte di Ruta (417&nbsp;m al confine con l'omonima località camogliese), la Sella di Ramezzana (351&nbsp;m).
 
[[File:Rapallo-monte Manico del Lume.jpg|thumb|left|Il Manico del Lume, la più alta vetta del territorio rapallese, con 801 m.]]
 
Il "crinale 1", che ha origine dal monte Pegge (già monte Lasagna), verso sud, divide la valle del torrente San Francesco (zona ad est della città) dalla valle del torrente Boate di San Pietro; fanno parte del crinale il monte Carmo (628&nbsp;m), il passo di San Quirico o piana dei Merli (539&nbsp;m), la punta di Serrato (560&nbsp;m), il passo delle Collette (500&nbsp;m) e il monte delle Pozze o Poggio (528&nbsp;m). Il "crinale 2" ha invece origine dal monte Orsena o di Caravaggio, verso sud-est, e divide la valle del torrente Foggia (frazione di Sant'Andrea di Foggia) e del torrente San Pietro dalla valle del torrente Boate di Santa Maria; fanno parte del crinale la Costa di Benna (600–620&nbsp;m), il passo della Croce (420&nbsp;m) e la relativa Croce di Spotà (414&nbsp;m) sul monte Orsena.
 
[[File:Rapallo-IMG 0039.JPG|thumb|Il lungomare Vittorio Veneto|sinistra]]
 
Il territorio è costellato inoltre da numerosi passi e valichi, lungo i due principali crinali, che permettono il passaggio montano nei confinanti comuni dell'entroterra. I principali passi sono: del Fondeghin (450&nbsp;m), di Besain (620&nbsp;m, che permette di raggiungere [[Chiavari]]), di Bosco Panalo (625&nbsp;m), di Canevale (620&nbsp;m), di Coreglia (per [[Coreglia Ligure]] a 635&nbsp;m), della Crocetta (599&nbsp;m per Dezerega e Coreglia Ligure), di Lasagna, di Pian di Masone (675&nbsp;m), di Giasea (715&nbsp;m), della Serra (641&nbsp;m), del Gallo (485&nbsp;m), delle piane di Caravaggio o di monte Ampola (498&nbsp;m), di Pegoe Vegie (475&nbsp;m), della Via Romana di Ruta (a 281&nbsp;m presso la [[Chiesa Millenaria|chiesa millenaria di Ruta]]).
 
L'estensione della città si sviluppa soprattutto nel suo immediato entroterra, dominato da zone prevalentemente pianeggianti e collinari, dovuto al grande e in alcuni casi disordinato sviluppo urbanistico che interessò la cittadina nell'immediato [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], creando una vera e propria espansione periferica omogenea verso quelle zone in passato distanti dal centro storico. La rapida evoluzione di tale fenomeno, comune e, solo per certi versi, paragonabile ad altre cittadine della riviera ligure e italiane, prese il conosciuto e non certo estimativo nome di [[rapallizzazione]].
[[File:Rapallo-IMG 0039.JPG|thumb|Il lungomare Vittorio Veneto]]
 
La morfologia del territorio costiero, in alcune zone frastagliato, non permette lo sviluppo di spiagge sabbiose, più tipiche della zona orientale del Tigullio, quindi per l'attività stagionale estiva si è dovuto ricorrere alla realizzazione di stabilimenti balneari privati attrezzati su pontili in legno. Sono tuttavia presenti piccole spiagge libere nella zona del Lido (tra la foce del torrente Boate e il lungomare Vittorio Veneto), presso il [[Castello di Rapallo|cinquecentesco castello sul mare]], nel quartiere storico di Avenaggi (detto storicamente ''Ê Nagge'') e nella baia di Prelo a [[San Michele di Pagana]].
L'estensione della città si sviluppa soprattutto nel suo immediato entroterra, dominato da zone prevalentemente pianeggianti e collinari, dovuto al grande e disordinato sviluppo urbanistico che interessò la cittadina nell'immediato [[secondo dopoguerra]] creando una vera e propria espansione periferica omogenea verso quelle zone in passato distanti dal centro storico. La rapida evoluzione di tale fenomeno, comune e, solo per certi versi, paragonabile ad altre cittadine della riviera ligure e italiane, prese il conosciuto e non certo estimativo nome di [[rapallizzazione]].
 
La morfologia del territorio costiero, in alcune zone frastagliato, non permette lo sviluppo di spiagge sabbiose, più tipiche della zona orientale del Tigullio, dovendo quindi ricorrere per l'attività stagionale estiva alla realizzazione degli stabilimenti balneari privati su pontili in legno attrezzati. Sono tuttavia presenti piccole spiagge libere nella zona del Lido (tra la foce del torrente Boate e il lungomare Vittorio Veneto), presso il [[Castello di Rapallo|cinquecentesco castello sul mare]], nel quartiere storico di Avenaggi (''Ê Nagge'') e nella baia di Prelo a [[San Michele di Pagana]].
 
=== Clima ===
Il clima è mite, data la posizione geografica tra il [[mar Ligure]] e l'[[Appennino ligure]].
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Chiavari}}
 
== Origini del nome ==
Ad oggi non esiste ancora una versione certa e documentata sull'origine o il significato del [[toponimo]] Rapallo.
Ad oggi non esiste ancora una versione certa e documentata, e quindi ufficiale, sull'origine o il significato del [[toponimo]] Rapallo. Tra le versioni più note si ipotizza la derivazione dal termine ''Rapalu''<ref name="ReferenceA">Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Prospero|Schiaffino|Da Bogliasco alle Cinque Terre-Origini dei toponimi e storia più antica|2000|Azienda Grafica Busco Editrice|Rapallo}}</ref> o, più correttamente, ''Ra palù'' traducibile in [[palude]] e questa derivazione si avvicinerebbe al concetto geologico primitivo della palude che, effettivamente, si trovava alla foce del torrente [[Boate]] e dove si sviluppò il primo insediamento del borgo. Secondo le affermazioni dello storico ligure Gaetano Poggi il toponimo deriverebbe invece da ''Rapa-lo''<ref name="ReferenceA"/> con riferimento alle coltivazioni delle [[Brassica rapa rapa|rape]], che avrebbe avuto grande sviluppo nella località levantina.
 
Tra le versioni più note si ipotizza la derivazione dal termine Rapalu<ref name="ReferenceA">Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Prospero|Schiaffino|Da Bogliasco alle Cinque Terre-Origini dei toponimi e storia più antica|2000|Azienda Grafica Busco Editrice|Rapallo}}</ref> o, più correttamente, Ra palù traducibile in [[palude]] e questa derivazione si avvicinerebbe al concetto geologico primitivo della palude che, effettivamente, si trovava alla foce del torrente [[Boate]] e dove si sviluppò il primo insediamento del borgo. Secondo le affermazioni dello storico ligure Gaetano Poggi il toponimo deriverebbe invece da Rapa-lo<ref name="ReferenceA" /> con riferimento alle coltivazioni delle [[Rapa|rape]], che avrebbe avuto grande sviluppo nella località levantina.
Ancora un'altra versione, sostenuta dalla glottologa Giulia Petracco Sicardi, protenderebbe verso il termine gotico ''Rappa''<ref>Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Giuseppe|Garibaldi|Genova, Levante ed Entroterra. Uno sguardo geografico|2010|Associazione italiana insegnanti di geografia, sezione Liguria, sezione provinciale di Sanremo-Imperia|Imperia}}</ref>, passato nei dialetti italiani col significato di piega, ruga, o fenditura e che riprenderebbe la morfologia effettiva del territorio rapallese.
 
Ancora un'altra versione, sostenuta dalla glottologa Giulia Petracco Sicardi, protenderebbe verso il termine [[lingua gotica|gotico]] Rappa<ref>Il toponimo è citato nel libro di {{cita libro|Giuseppe|Garibaldi|Genova, Levante ed Entroterra. Uno sguardo geografico|2010|Associazione italiana insegnanti di geografia, sezione Liguria, sezione provinciale di Sanremo-Imperia|Imperia}}</ref>, passato nei dialetti italiani col significato di piega, ruga, o fenditura e che riprenderebbe la morfologia effettiva del territorio rapallese.
 
== Storia ==
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Il primo nucleo abitativo sembrerebbe risalire al 700 a.C.<ref name=ComuneRapallostoria/> a seguito del ritrovamento, nel 1911<ref name=ComuneRapallostoria/>, di un'antica tomba nell'attuale [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] durante uno scavo d'estrazione dell'argilla per rifornire le vicine [[Fornace|fornaci]].<ref>La zona di Sant'Anna è pressoché relativa poiché, nonostante gli scavi furono seguiti e studiati da diversi storici dell'epoca quali [[Arturo Ferretto]] e [[Arturo Issel]], la moderna espansione della città non ha permesso di stabilire con esattezza il luogo preciso.</ref> Negli scavi furono riportati alla luce diversi oggetti sacri, tra i quali un'urna cineraria in terracotta con croce gammata, contenente una cuspide di lancia in ferro, vasi e un braccialetto d'oro a forma di serpe. Dai primi studi effettuati sui rinvenimenti fu possibile stabilire l'origine [[Etruschi|etrusca]], se non [[Grecia|greca]], dei reperti. Nonostante l'eccezionale scoperta, il materiale andò successivamente perduto (lasciando pertanto incertezza sulle prime origini del borgo) non potendolo quindi confrontare con i ritrovamenti preistorici, scoperti negli anni sessanta dello stesso secolo, della necropoli della vicina [[Chiavari]].
 
Nel 643<ref name=ComuneRapallostoria/> re [[Rotari]], sovrano dei [[Longobardi]], dopo aver conquistato le terre della [[Liguria]] creò tra [[Zoagli]] e Rapallo un distaccamento militare (o postazione difensiva) contro i rivali [[Impero bizantino|Bizantini]]; a questo episodio storico viene fatto risalire il toponimo "Marina di Bardi", località del comune di Zoagli. FuronoFu in seguitodominio idegli [[OrdineArcidiocesi di San ColombanoMilano|monaci dell'Ordinearcivescovi di San ColombanoMilano]], giuntifuggiti dall'[[abbaziain diLiguria Sana Colombano|abbaziacausa di San Colombano di Bobbio]], ad avviare una prima evangelizzazione del territorio, mentre furono gli [[Ordine di Santdell'Ambrogio ad Nemus|Ambrosiani]] a costruire il primo tempioinvasione religiosolongobarda: la [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve ambrosiana di Santo Stefano]] nel centro storico rapallese; quest'ultima è considerata tra le pievi più antiche della [[Liguria]] assieme ai luoghi di culto ambrosiani, dello stesso periodo, presenti ad [[Uscio]], [[Pieve Ligure]] e [[Recco]] nel [[Golfo Paradiso]].
 
Nel 774 con la deposizione del sovrano [[Desiderio (re)|Desiderio]], a seguito delle sconfitte contro i [[Franchi]] a [[Susa (Italia)|Susa]] e [[Pavia]], terminò sostanzialmente il regno longobardo. [[Carlo Magno]], già re dei Franchi, assunse il titolo di "re dei Franchi e dei Longobardi" (''Rex Francorum et Langobardorum'') e, nell'800, quello di "imperatore augusto".
 
A seguito del mutato quadro politico, all'interno della ''Provincia Maritima Italorum'' (una suddivisione amministrativa risalente al dominio bizantino, corrispondente pressappoco all'attuale Liguria), viene costituita dai Franchi, la contea di [[Genova]] che, tra i suoi territori, fu annesso anche il villaggio di Rapallo.
 
Nel 964 appare per la prima volta il nome del borgo rapallese in un atto notarile<ref name="atto">La pergamena contenente l'atto notarile del [[964]] è conservata presso l'Archivio di Stato di Genova.</ref> nel quale viene citata la vendita di un terreno. Un documento del 1070<ref name=ComuneRapallostoria/> attesta, invece, un attacco via mare dei [[Pisa]]ni per vendetta politica contro la storica rivale Genova, evento che si verificò anche nel 1076<ref name=ComuneRapallostoria/> e ancora nel 1079.<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
In due diversi atti del 16 e 18 febbraio 1171<ref name=ComuneRapallostoria/> vengono citati per la prima volta i [[Console (storia medievale)|consoli]] di Rapallo (Ugo di Amandolesi, Rolando di Corrado e Giovanni di Pescino<ref>Giovanni di Pescino faceva parte dello storico sestiere di Pescino, che in seguito farà parte di [[Santa Margherita Ligure]]</ref>) facendo presupporre agli storici l'ormai costituzione di Rapallo in [[ComuneEtà medievalecomunale|libero comune]] (''Commvni Rapalli''<ref name="comune">L'esistenza dei consoli e della già probabile costituzione del comune è documentata nella "Storia di Rapallo e della gente del Tigullio" di [[Gianluigi Barni]] che riprende come fonte la tesi dello storico [[Arturo Ferretto]] nella sua pubblicazione nel mensile "Il Mare" del 22 gennaio [[1910]].</ref>, termine ripreso anche nello stemma comunale), sotto la protezione di Genova alla quale glii abitanti rapallesiRapallesi donarono due [[Galea|galee]] per contrastare la potenza della flotta navale pisana. Da alcune mappe geografiche e fonti storiche dell'[[Alto Medioevo|alto medioevo]] si apprende la formazione geopolitica dell'originario territorio comunale: molto più esteso dell'attuale e costituito, oltre il borgo di Rapallo, pure dalle località di [[Santa Margherita Ligure]] e [[Portofino]].
{{Approfondimento
|titolo= L'assalto del Dragut
|contenuto=
[[File:Dragut rais.jpg|thumb|upright=0.5|Raffigurazione popolare di [[Dragut]]]]
Fu verso l'alba del 4 luglio 1549 che la piccola flotta navale dell'[[ammiraglio]] [[ottomano]] [[Torghud]] - conosciuto nel territorio ligure con il nome di "pirata Dragut" - entrò nel golfo di Rapallo, assediando la città in tre punti diversi. Lo sbarco riuscì in pieno: non fu infatti possibile organizzare un'immediata e contrastata difesa e la confusione fu tale che le prime notizie giunte a [[Genova]] parlarono di un attacco al borgo di [[Santa Margherita Ligure]].
 
=== La podesteria e il successivo capitaneato ===
Le fonti storiche<ref name=ComuneRapallostoria/> narrano ai posteri la crudeltà degli eventi che interessarono le strade e le abitazioni del borgo vecchio: dai danneggiamenti e furti nelle case, ai prelevamenti di oggetti e arredi sacri nelle chiese cittadine. Nell'assedio piratesco un centinaio di abitanti, tra cui giovani donne, vengono fatti schiavi e non mancarono feriti e vittime; lo stesso prevosto della [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] vi trovò la morte. Per la confusione e le scarne notizie arrivò con molto ritardo un intervento armato da Genova, lasciando il borgo di Rapallo pressoché in balia dei pirati. Un immediato aiuto non arrivò, tra l'altro, neppure dai villaggi e borghi vicini: per contro, così come attestano le cronache storiche dell'evento, si assistette invece ad un'opera di sciacallaggio dei resti dopo la partenza della flotta ottomana.
 
[[File:Il capitaneato di Rapallo e la Podesteria di Neirone e Roccatagliata, 1725.jpg|thumb|Mappa del [[Matteo Vinzoni|Vinzoni]] (1725) indicante i confini giurisdizionali del Capitaneato di Rapallo, istituito nel 1608.]]
Per scongiurare nuovi assalti e attacchi fu il capitano genovese Gregorio Roisecco, inviato successivamente dal senato della [[Repubblica di Genova]] per valutare la situazione del borgo, a proporre ai rapallesi la costruzione di una postazione difensiva per proteggere la città, opera che avvenne da li a poco con l'edificazione del [[Castello di Rapallo|castello presso il lungomare rapallese]]. La storia sullo sbarco del Dragut è stata ripresa, in tempi odierni, in un libro di avventura per ragazzi e nei testi degli alunni di una scuola media genovese<ref>Approfondimenti sul sito della [http://xoomer.alice.it/scuolamediastrozzi/dragut Scuola Media Strozzi].</ref>}}
 
Nel 1203<ref name=ComuneRapallostoria/>, con la divisione dei domini della [[Repubblica di Genova]] in [[Podestà (medioevo)|podesterie]], venne istituita la podesteria di Rapallo comprendente i principali borghi di [[Portofino]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Cicagna]] e [[Lavagna (Italia)|Lavagna]]. L'inserimento di Lavagna nel territorio sotto la giurisdizione rapallese creò, però, un contrasto con la famiglia [[Fieschi]], conti lavagnesi, tanto che prima del 1222 il [[Tigullio]] fu ulteriormente diviso nelle due podesterie di Rapallo-Cicagna e [[Chiavari]]-Lavagna.
=== La podesteria e il successivo capitaneato ===
Nel 1203<ref name=ComuneRapallostoria/>, con la divisione dei domini della [[Repubblica di Genova]] in [[Podesteria|podesterie]], venne istituita la podesteria di Rapallo comprendente i principali borghi di [[Portofino]], [[Santa Margherita Ligure]], [[Cicagna]] e [[Lavagna (Italia)|Lavagna]]; l'inserimento di quest'ultima nel territorio giurisdizionale rapallese creò, però, un contrasto con la famiglia [[Fieschi]], conti di Lavagna, tanto che prima del 1222 il [[Tigullio]] fu ulteriormente diviso nelle due podesterie di Rapallo - Cicagna e [[Chiavari]] - Lavagna. È attestato al 17 marzo 1229<ref name="ComuneRapallostoria" /> l'atto di giuramento degli abitanti di Rapallo, nel palazzo De Fornari di Genova, di fedeltà assoluta e completa dedizione verso la repubblica genovese<ref>L'atto di dedizione fu giurata per Rapallo nella persona di ''Rustico di Pagana''.</ref>; quest'ultima, riconoscente, nel futuro assicurerà al borgo la totale protezione difensiva.
 
Il 6 agosto del 1284<ref name=ComuneRapallostoria/> anche le galee rapallesi, con cinquanta uomini di Rapallo (e 50 unità dall'odierna Santa Margherita), si uniscono alla vittoriosa flotta navale genovese contro la marina di [[Pisa]] nella [[battaglia della Meloria]] nel [[mar Tirreno]].
Nello stesso anno si verificano un devastante saccheggio e assedio di ben settantadue navi della [[Repubblica di Venezia]] capitanate da Alberto Morosini, nipote del [[Doge della Repubblica di Venezia|doge di Venezia]] [[Giovanni Dandolo]] e podestà di Pisa.
 
Il 6 agosto del 1284<ref name=ComuneRapallostoria/> anche le galee rapallesi, con cinquanta uomini di Rapallo (e 50 unità dall'odierna Santa Margherita), si uniscono alla vittoriosa flotta navale genovese contro la marina di [[Pisa]] nella [[battaglia della Meloria]] nel [[mar Tirreno]] nonostante, nello stesso anno, il verificarsi di un devastante saccheggio e assedio di ben settantadue navi della [[Repubblica di Venezia]] capitanate da Alberto Morosini, nipote del [[doge di Venezia]] [[Giovanni Dandolo]] e podestà di Pisa. Subì un nuovo attacco navale nel 1320<ref name=ComuneRapallostoria/> da [[Castruccio Castracani]], signore di [[Lucca]], ma prontamente sedato dai soldati di [[Firenze]], questi ultimi alleati dei Genovesi.
 
Nel 1450<ref name=ComuneRapallostoria/> le cronache storiche riferiscono della presenza della [[lebbra]] nel borgo che portò alla morte migliaia di vittime: è in questa fase storica che fu realizzato un ricovero provvisorio per gli ammalati fuori dal nucleo storico, nell'odierna località di Bana (lungo la storica strada carrozzabile per [[Camogli]]): il [[lazzaretto]].
 
{{vedi anche|Battaglia di Rapallo (1494)}}
Il 5 settembre del 1494<ref name=ComuneRapallostoria/> la città venne invasaraggiunta dalla flotta navale [[Aragona|aragonese]]<ref>Lo sbarco secondo alcune fonti fu deciso su consiglio di Obbietto Fieschi.</ref> che sbarcò con 4.000 soldati per sollevare la popolazione rapallese contro una Genova dedita alla signoria [[Sforza|sforzesca]]. Tre giorni dopo (8 settembre) in città giunsero inoltre circa 2.500 soldati [[Svizzera|svizzeri]] al soldo del [[Carlo VIII di Francia|re di Francia Carlo VIII]] che diedero vita ad uno scontro armato contro gli aragonesiAragonesi presso il ponte sulle saline: tra le violenze generali e i saccheggi, si assistette all'uccisione<ref name=ComuneRapallostoria/> di cinquanta malati ricoverati all'ospedale di Sant'Antonio (attuale sede del municipio) da parte degli elvetici. Il 2 maggio 1495 una squadra navale genovese al comando di Francesco Spinola attaccò una squadra francese nel porto di Rapallo, catturò tutte le navi francesi e liberò la città. Fu catturato anche il comandante francese, Sire de Miolans<ref>{{cita web||autore=Enrico Cernuschi|url=http://www.marinaiditalia.com/public/uploads/2009_10_14.pdf |titolo=Prima della battaglia di Fornovo ci fu... quella di Rapallo. Dimenticanza o understatement?|editore=marinaiditalia.com|data=14 ottobre 2009}}</ref>Elvetici.
 
Il 2 maggio 1495 una squadra navale genovese al comando di Francesco Spinola attaccò una squadra francese nel porto di Rapallo, catturò tutte le navi francesi e liberò la città. Fu catturato anche il comandante francese, Sire de Miolans<ref>{{cita web||autore=Enrico Cernuschi|url=http://www.marinaiditalia.com/public/uploads/2009_10_14.pdf |titolo=Prima della battaglia di Fornovo ci fu... quella di Rapallo. Dimenticanza o understatement?|editore=marinaiditalia.com|data=14 ottobre 2009}}</ref>.
Il 4 luglio [[1549]] Rapallo fu razziata di ricchezze e di giovani donne dai [[corsari barbareschi|pirati]] del turco [[Dragut]].
 
Il 4 luglio 1549 Rapallo fu razziata di ricchezze e di giovani donne dai [[corsari barbareschi|pirati]] del turco [[Dragut]].
Il 2 luglio del 1557<ref name=ComuneRapallostoria/> un'[[apparizione mariana]] della [[Vergine Maria]] al contadino Giovanni Chichizola (nativo di Canevale, presso [[Coreglia Ligure]]) "stravolse" positivamente la piccola comunità rapallese, la quale costruì in seguito sul colle dell'evento - il monte Letho - un [[Santuario Nostra Signora di Montallegro|santuario mariano]] ancora oggi meta di pellegrinaggi.
 
Il 2 luglio del 1557<ref name=ComuneRapallostoria/> un'[[Apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparizione mariana della Vergine Maria]] al contadino Giovanni Chichizola (nativo di Canevale, presso [[Coreglia Ligure]]) "stravolse" positivamente la piccola comunità rapallese, la quale costruì in seguito sul colle dell'evento - il monte Letho - un [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|santuario mariano]] ancora oggi meta di pellegrinaggi.
 
Tra gli anni 1579 e 1580<ref name=ComuneRapallostoria/> l'incubo della [[peste]] penetrò in [[Liguria]] causando, secondo una stima storica, circa 100.000 morti in tutta la regione. A Rapallo le cronache del tempo registrarono solo due casi sospetti e tale evento fu interpretato dalla devozione religiosa e popolare come presunto [[miracolo]] della Madonna di Montallegro.
 
Con l'accrescere della popolazione, e dell'importanza storica e strategica, con atto del Senato di Genova del 6 maggio 1608 la podesteria di Rapallo, fino ad allora compresa nell'ampio capitaneato di [[Chiavari]], fu elevata anch'essa al titolo di capitaneato. La sua giurisdizione competente venne notevolmente estesa, oltre al "Borgo" (il centro storico racchiuso dalle mura), agli altri "quartieri" storici del comune di Rapallo: "Olivastro" (zona nord a del territorio comprendente tutte le località dell'entroterra rapallese), "Pescino" (zona a sud-ovest comprendente gli attuali comuni di [[Santa Margherita Ligure]] e frazioni, e [[Portofino]]), "Borzoli" (zona a sud-est comprendente anche il borgo di [[Zoagli]]), "Oltremonte" (zona nord-est comprendente gli odierni comuni della media [[val Fontanabuona]] quali [[Cicagna]], [[Coreglia Ligure]], [[Favale di Malvaro]], [[Lumarzo]], [[Moconesi]], [[Orero]]).
 
Il 4 luglio 1657<ref name=ComuneRapallostoria/>, in contemporanea con il primo centenario dell'apparizione, una nuova pestilenza a Genova e nel Tigullio portò l'allora capitano di Rapallo alla decisione di sospendere ogni scambio commerciale e sociale con [[Recco]], Portofino, Santa Margherita Ligure, Chiavari e lo stesso capoluogo ligure. La città, di fatto blindata e isolata, uscì indenne dal contagio e per celebrare tale avvenimento, ancora una volta considerato "miracoloso" dai Rapallesi, si celebrarono le prime feste patronali in onore della Madonna, con l'esplosione dei [[mascolo|mortaretti liguri]] e donando alla Vergine una lama d'argento raffigurante il Borgo come segno di gratitudine.
 
=== L'assalto piratesco di Dragut ===
[[File:Dragut rais.jpg|thumb|Raffigurazione popolare di [[Dragut]]]]
Fu verso l'alba del 4 luglio 1549 che la piccola flotta navale dell'ammiraglio e corsaro dell'[[Impero ottomano]] [[Dragut|Torghud]] - conosciuto nel territorio ligure con il nome di "pirata Dragut" - entrò nel golfo di Rapallo, assediando la città in tre punti diversi. Lo sbarco riuscì in pieno: non fu infatti possibile organizzare un'immediata e contrastata difesa e la confusione fu tale che le prime notizie giunte a [[Genova]] parlarono di un attacco al borgo di [[Santa Margherita Ligure]].
 
Le fonti storiche<ref name=ComuneRapallostoria/> narrano ai posteri la crudeltà degli eventi che interessarono le strade e le abitazioni del borgo vecchio: dai danneggiamenti e furti nelle case, ai prelevamenti di oggetti e arredi sacri nelle chiese cittadine. Nell'assedio piratesco un centinaio di abitanti, tra cui giovani donne, furono fatti schiavi e non mancarono feriti e vittime; lo stesso prevosto della [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] vi trovò la morte. Nei racconti scritti viene menzionato, tra le cronache dell'evento, pure l'eroico gesto del giovane concittadino Bartolomeo Maggiocco che, affrontando con le armi alcuni pirati, riuscì a mettere in salvo la sua compagna Giulia Giudice; a lui è intitolata una via della città.
 
Per la confusione e le scarne notizie arrivò con molto ritardo un intervento armato da Genova, lasciando il borgo di Rapallo pressoché in balia dei pirati. Un immediato aiuto non arrivò, tra l'altro, neppure dai villaggi e borghi vicini: per contro, così come attestano le cronache storiche dell'evento, si assistette invece ad un'opera di sciacallaggio dei resti dopo la partenza della flotta ottomana.
 
Per scongiurare nuovi assalti e attacchi fu il capitano genovese Gregorio Roisecco, inviato successivamente dal Senato della [[Repubblica di Genova]] per valutare la situazione del borgo, a proporre ai Rapallesi la costruzione di una postazione difensiva per proteggere la città, opera che avvenne da lì a poco con l'edificazione del [[Castello di Rapallo|castello presso il lungomare rapallese]].
Il 4 luglio 1657<ref name=ComuneRapallostoria/>, in contemporanea con il primo centenario dell'apparizione, una nuova pestilenza a Genova e nel Tigullio portò l'allora capitano di Rapallo alla decisione di sospendere ogni scambio commerciale e sociale con [[Recco]], Portofino, Santa Margherita Ligure, Chiavari e lo stesso capoluogo ligure. La città, di fatto blindata e isolata, ne uscì indenne dalla malattia e per celebrare tale avvenimento, ancora una volta considerato "miracoloso" dai rapallesi, si celebrarono le prime feste patronali in onore della Madonna, con l'esplosione dei [[mascolo|mortaretti liguri]] e donando alla Vergine una lama d'argento raffigurante il Borgo come segno di gratitudine.
 
=== L'invasione austriaca e l'era napoleonica ===
[[File:Rapallo-monastero delle clarisse-1870 circa.jpg|thumb|Il litorale rapallese sul finire dell'Ottocento]]
[[File:Capitaneato di Rapallo-mappa.jpg|thumb|Mappa dei confini giurisdizionali del capitaneato di Rapallo, istituito nel 1608]]
Gli eventi che interessarono [[Genova]] nella [[guerra di successione austriaca]], tra il 1746 e il 1747, causarono indirettamente anche a Rapallo l'istituzione di un locale presidio di occupazione austriaco. Il 2 luglio 1747, dopo la celebre rivolta dei Genovesi capeggiata dal [[Giovan Battista Perasso|giovane Balilla]] contro gli invasori austriaci, la comunità di Genova, per onorare tale avvenimento corrispondente al 190º anniversario dell'apparizione a Montallegro, donò una lamina d'argento tuttora conservata all'interno del santuario<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
Fino al 1797 la città e il suo capitaneato seguirono ancora le sorti storiche della [[Repubblica di Genova]].
Gli eventi che interessarono [[Genova]] nella [[guerra di successione austriaca]], tra il 1746 e il 1747, causarono indirettamente anche a Rapallo l'istituzione di un locale presidio di occupazione austriaco. Il 2 luglio 1747, dopo la celebre rivolta dei genovesi, capeggiata dal [[Giovanni Battista Perasso|giovane Balilla]] contro gli invasori austriaci, la comunità di Genova donò per onorare tale avvenimento, corrispondente al 190º anniversario dell'apparizione a Montallegro, una lamina d'argento tuttora conservata all'interno del santuario<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
ConAlla caduta della Repubblica genovese, con la dominazione francese di [[Napoleone Bonaparte]] rientrò, dal 2 dicembre 1797 rientrò<ref name=ComuneRapallostoria/> nel Dipartimentodipartimento del Golfo del Tigullio, che ebbe Rapallo come capoluogo, all'interno della [[Repubblica Ligure]] annessa al [[Primo Impero francese]]. Dal 28 aprile 1798<ref name=ComuneRapallostoria/> con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio rapallese rientrò nel I cantone, sempre come capoluogo, della Giurisdizionegiurisdizione del Tigullio. Con le nuove normative francesi gli ordini e gli istituti religiosi subirono soppressioni e, in alcuni casi, allontanamenti dagli edifici di culto con la "spogliazione" delle opere d'arte, suppellettili e la conversione degli stabili ad altri usi.
 
Con le nuove normative francesi gli ordini e gli istituti religiosi furono soppressi. In alcuni casi subirono la [[Spoliazioni napoleoniche|requisizione]] delle loro opere d'arte e delle suppellettili preziose mentre gli edifici furono adibiti ad altri usi.
Sempre il 1798 fu un anno importante per il territorio rapallese perché da tale data si gettarono le basi per l'imminente separazione e indipendenza delle borgate di Santa Margherita, San Giacomo di Corte, San Siro, [[San Lorenzo della Costa]] e Nozarego (che fino a quel momento erano parti integranti del territorio rapallese e comprese nello storico quartiere occidentale di Pescino). Le piccole municipalità andarono a formare successivamente il comune di Santa Margherita di Rapallo (1818) e l'odierno comune di [[Santa Margherita Ligure]] che assunse tale denominazione nel 1863<ref name=ComuneRapallostoria/> con regio decreto.
 
Sempre il 1798 fu un anno importante per il territorio rapallese perché da tale data si gettarono le basi per l'imminente separazione e indipendenza delle borgate di Santa Margherita, San Giacomo di Corte, San Siro, [[San Lorenzo della Costa]] e Nozarego (che fino a quel momento erano parti integranti del territorio rapallese e comprese nello storico quartiere occidentale di Pescino). Le piccole municipalità, in seguito, andranno a formare il comune di Santa Margherita di Rapallo (1818) e l'odierno comune di [[Santa Margherita Ligure]] che assunse tale denominazione nel 1863<ref name=ComuneRapallostoria/> con [[regio decreto]].

Nel 1799 la città divenne teatro di scontri tra l'esercito francese e l'esercitoquello austriaco. Il 12 settembre dello stesso anno si instaurò un commissariato straordinario austriaco, ma già il 15 ottobre, dopo una lunga resistenza, si ritornò all'imperoad una gestione filo imperiale francese del Bonaparte.

Gli austriaciAustriaci tentarono, peròtuttavia, una nuova e vittoriosa impresa e il 15 novembre, dopo un'intensa battaglia sulla [[Ruta (Camogli)|Ruta]] (frazione di [[Camogli]]), riuscirono a ripristinare il commissariato di due mesi prima. Il passaggio stabilì, tra l'altro, una forte punizionemulta monetaria contro i considerati "traditori" rapallesiRapallesi, ritenuti essere vicini ai francesiFrancesi. In quattro ore si raccolsero un totale di 6.000 lire.

Nel 1800, in febbraio, si instaurò un locale governo austriaco e Rapallo, scelta come sede della Regia Reggenza Provvisoria, fu costretta ad obbedire ad ogni ordine consegnando tutto ciò che la legava (soprattutto armi e munizioni) all'impero napoleonico. ReggenzaLa reggenza austriaca locale che fu al quantoalquanto breve poiché, dal 14 giugno, con una nuova sconfitta inflitta dalle truppe napoleoniche, Genova e lal'ex repubblicaRepubblica ligureLigure vengonofurono definitivamente annesse al [[Primo Impero francese]]. Nel 1803<ref name=ComuneRapallostoria/> Rapallo fu ancora sede principale del II cantone del Golfo del Tigullio, nella Giurisdizionegiurisdizione dell'Entella con capoluogo [[Chiavari]].
 
=== Dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia ===
[[File:Rapallo-panorama inizio XX secolo.jpg|thumb|left|Il litorale rapallese in una fotografia di inizio XX secolo]]
 
Nel 1805<ref name=ComuneRapallostoria/> anche il territorio comunale di Rapallo confluì all'interno dei confini dell'impero napoleonico e sottoposto alla giurisdizione del [[dipartimento degli Appennini]], voluto da Napoleone con capoluogo a [[Chiavari]], adottando ufficialmente il [[franco francese]] come moneta e la [[lingua francese]] negli scritti e verbali.
 
Il 13 luglio 1806<ref name="ComuneRapallostoria" /> Rapallo accolse il [[Papa Pio VII|pontefice Pio VII]], ospite nella villa dei marchesi Serra (l'attuale villa Tigullio, sede della biblioteca civica e del museo del merletto e pizzo a tombolo).
 
Seguì quindi le sorti dell'impero francese fino all'11 aprile del 1814 quando gli Inglesi entrarono in città formando un nuovo governo provvisorio britannico<ref name="ComuneRapallostoria" />.
Nel 1805<ref name=ComuneRapallostoria/> anche il territorio comunale di Rapallo venne confluito all'interno dei confini dell'impero napoleonico e sottoposto alla giurisdizione del [[Dipartimento degli Appennini]], voluto da Napoleone con capoluogo a [[Chiavari]], adottando ufficialmente il [[franco francese]] come moneta e la [[lingua francese]] negli scritti e verbali. Al 13 luglio 1806<ref name=ComuneRapallostoria/> è segnalata dalle cronache storiche la presenza del pontefice [[Pio VII]], ospitato nelle stanze della villa dei marchesi Serra (l'attuale villa Tigullio, sede della biblioteca civica e del museo del merletto e pizzo a tombolo). Seguì pertanto le sorti dell'impero francese fino all'11 aprile del 1814 quando gli inglesi entrarono in città formando un nuovo governo provvisorio britannico<ref name=ComuneRapallostoria/>. Risorse, se pur per poco, l'antica [[Repubblica di Genova]], ma sotto il controllo della casata reale dei [[Casa Savoia|Savoia]]. Caduto [[Napoleone Bonaparte]] e il suo impero, il successivo [[Congresso di Vienna]] stabilì il passaggio del territorio ligure nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] e nel 1815 avvenne l'atto ufficiale di sottomissione<ref name=ComuneRapallostoria/> al re [[Vittorio Emanuele I di Savoia]], con la creazione del [[Ducato di Genova]] ove Rapallo venne inserita. Lo stesso re fu ospite dei marchesi Serra, presso la villa omonima, nel giugno del 1821<ref name=ComuneRapallostoria/>.
<br>Risorse, se pur per poco, un'indipendente [[Repubblica Genovese]], ma sotto il controllo della [[Casa Savoia|casata reale dei Savoia]]. Nel 1815 il territorio fu incluso nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], secondo le decisioni del [[Congresso di Vienna|congresso di Vienna del 1814]], che sottopose la municipalità di Rapallo nella [[provincia di Chiavari]] sotto la [[divisione di Genova]]. Il re [[Vittorio Emanuele I di Savoia]] fu ospite dei marchesi Serra, presso la villa omonima, nel giugno del 1821<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
In questo periodo storico, nel 1823<ref name=ComuneRapallostoria/>, grazie all'interessamento del ducato genovese e del regno sabaudo, si avviò una delle prime e fondamentali opere urbanistiche di Rapallo quale la deviazione del torrente [[Boate]] nel suo tratto finale e presso la foce che portò - nel tempo - a modificare, ad ampliare e a costruire nuove strade carrozzabili, unità abitative e il nuovo porto cittadino; quest'ultimo fu dichiarato il 13 agosto 1839<ref name=ComuneRapallostoria/> di IV classe dal re [[Carlo Alberto di Savoia]], a cui venne intitolato nel 1840<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
[[File:Soraya a Rapallo nel 1960.jpg|thumb|A sinistra la principessa [[Soraya Esfandiary Bakhtiari|Soraya di Persia]] in un suo soggiorno a Rapallo nel 1960]]
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Negli stessi anni, particolarmente tra il 1835 e il 1836<ref name=ComuneRapallostoria/>, la cittadina fu vittima del [[colera]] e tra i tanti episodi che caratterizzarono questa fase epidemica è segnalato negli archivi persino la convocazione di un apposito consiglio comunale, riunito in data 22 agosto 1835<ref name=ComuneRapallostoria/> dove, solennemente, si invocò la protezione della città alla patrona [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna di Montallegro]].
 
Nelle fasi del [[Risorgimento|Risorgimento italiano]] e dell'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]] anche la comunità rapallese seguì con attenzione gli eventi bellici; lo stesso [[Giuseppe Garibaldi]] fu segretamente ospitato la notte del 6 settembre 1849<ref name=ComuneRapallostoria/> presso una locanda alla foce del torrente San Francesco e tre furono i rapallesi - Bartolomeo Canessa, Lorenzo Pellerano e Giovanni Pendola<ref name=ComuneRapallostoria/> - che volontariamente si unirono alla [[spedizione dei Mille]] in [[Sicilia]] imbarcandosi a [[Quarto dei Mille|Quarto]].

Con il neo costituito [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] la cittadina di Rapallo fu sede del V mandamento omonimo del [[circondario di Chiavari]] nell'allora [[provincia di Genova]] al quale fu sottoposto il Tigullio occidentale ([[Santa Margherita Ligure]] e [[Portofino]]) e [[Zoagli]]<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
=== La nascita del turismo ===
Tra i vari fattori che diedero vita ad una nuova "rinascita economica" di Rapallo fu l'arrivo della [[Ferrovia Genova-Pisa|tratta ferroviaria da Genova a Sestri Levante]], con inaugurazione della [[Stazione di Rapallo|locale stazione]], e il passaggio del primo treno dalla piccola [[stazione di San Michele di Pagana]], il 31 ottobre del 1868<ref name=ComuneRapallostoria/>. La nuova via di comunicazione ferrata, che si sommò ai già presenti collegamenti stradali sia da levante che da ponente, la modernizzazione e l'avanzamento dei primari servizi, e il clima particolarmente mite della riviera ligure, furono gli impulsi della nascente attività turistica della Rapallo di fine Ottocento e inizio Novecento.
 
Da li a poco si aprirono i primi alberghi e hotel di lusso, caffetterie e ristoranti, sale cinematografiche e da ballo, stabilimenti balneari nella stagione estiva nonché la costruzione di nuove ville signorili e residenziali in stile [[Art Nouveau|Liberty]] e [[Neoclassicismo|neoclassico]]. L'incremento del [[turismo]] di soggiorno e vacanziero, soprattutto con una buona presenza straniera di inglesi, francesi e tedeschi, portarono inoltre ad ospitare, dal 1902 al 1927<ref name=ComuneRapallostoria/>, uno dei primi [[casinò]] italiani nelle sale del Kursaal Hotel.
 
Tra le illustri personalità che visitarono e soggiornarono a Rapallo vi furono<ref name=ComuneRapallostoria/>[[Franz Liszt]], lo scrittore [[Guy de Maupassant]], il filosofo [[Friedrich Nietzsche]] (che a Rapallo, nel gennaio 1883, compose la prima parte dell'opera ''[[Così parlò Zarathustra]]''), il compositore [[Jean Sibelius]] (1901), il presidente deglipittore [[StatiVasilij Uniti dVasil'America]]evič [[Theodore RooseveltKandinskij|Kandinskij]] (19101905), [[Franzla Liszt]], lo scrittoreprincipessa [[GuyLuisa ded'Asburgo-Lorena|Luisa Maupassantd'Asburgo-Toscana]], [[Lorded Carnarvon]],il marito [[EleonoraEnrico DuseToselli]] (1909), il presidente degli [[EzraStati PoundUniti d'America]], [[ErnestTheodore HemingwayRoosevelt]] (che citerà1910), il suoprincipe soggiornoAugusto rapalleseGuglielmo nelfiglio raccontodi ''[[GattoGuglielmo sottoII ladi pioggiaGermania]] -(26 Catmarzo In The Rain''1910), il re [[HusseinGeorge di Giordania]]Herbert, l'imperatriceV [[Sorayaconte Esfandiarydi BakhtiariCarnarvon|Soraya diLord PersiaCarnarvon]], l'ultimo [[Sovrani di Lituania|re di Lituania]] [[Mindaugas II di Lituania|Mindaugas II]] che a Rapallo morì nel 1928, la principessal'attrice [[LuisaEleonora d'Asburgo-ToscanaDuse]], edlo il maritoscrittore [[EnricoSem ToselliBenelli]] (1909), lo[[Ezra scrittorePound]], [[SemErnest BenelliHemingway]], (che citerà il principesuo Augustosoggiorno Guglielmorapallese figlionel diracconto ''[[GuglielmoGatto IIsotto dila Germaniapioggia]] (26- marzoCat 1910In The Rain''), il re [[Husayn di Giordania]], l'imperatrice [[Soraya Esfandiary Bakhtiari|Soraya di Persia]] e, in anni più recenti, il filosofo [[Luigi Pareyson]].
 
=== La Grande Guerra, l'alluvione del 1915 e i trattati di pace ===
{{Doppia immagine verticale|right|Rapallo-EF-Batty-1820-.jpg|Rapallo-panorama da San Bernardo di Zoagli2.jpg|300|Veduta di Rapallo in un'incisione in acciaio del 1820 di E.F. Batty|Veduta attuale del golfo di Rapallo}}
 
Con l'[[prima guerra mondiale|entrata in guerra dell'[[Italia]] il 24 maggio del 1915]] tanti giovani rapallesi vengonofurono arruolati per combattere sul fronte e sulle trincee alpine. Quattro mesi dopo, nella notte tra il 24 e il 25 settembre<ref name=ComuneRapallostoria/>, la città fu interessata da una violenta alluvione causata dallo straripamento del locale torrente [[Boate]]: il centro storico venne allagato con acqua, fango e detriti. Nel pomeriggio del 25, un'area attigua alla ferrovia franò a causa della pioggia torrenziale, dando vita ad una massa di fango alta 4 metri che travolse le aree vicine alla cinta ferroviaria. La città fu di fatto isolata con i soli collegamenti possibili tramite treno, ma provenienti soltanto dal levante ligure. Ci vollero alcune settimane di intenso lavoro per ritornare alla calma e ripristinare i collegamenti. Dal fronte, nel frattempo, giunsero le prime notizie dei rapallesi caduti in battaglia, situazione bellica che portò la città ad organizzare centri di soccorso anche per i tanti feriti.
 
Il 6-7 novembre 1917<ref name=ComuneRapallostoria/> la città fu sede dell'[[conferenza di Rapallo|omonima conferenza]] tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], la [[Francia]] e il [[Regno Unito]].
Dal 1918 era sede della [[268ª Squadriglia]] che resta fino all'aprile 1919.
Il 7 novembre del 1920<ref name=ComuneRapallostoria/> ospitò il [[Trattato di Rapallo (1920)|primo trattato di Rapallo]] dove lo Stato italiano e il [[Regno di Jugoslavia]] firmarono nelle sale della villa Spinola (oggi conosciuta come "villa del Trattato") i nuovi confini nei [[Penisola balcanica|Balcani]].
 
Dal 1918 era sede della [[268ª Squadriglia]] che restò fino all'aprile 1919.
Il 16 aprile 1922<ref name=ComuneRapallostoria/> furono invece l'[[Unione Sovietica]] e la [[Repubblica di Weimar|Germania di Weimar]] a riunirsi nel borgo ligure per il [[Trattato di Rapallo (1922)|secondo trattato]] per rinunciare reciprocamente ai danni di guerra.
 
Il 7 novembre del 1920<ref name="ComuneRapallostoria" /> ospitò il [[Trattato di Rapallo (1920)|primo trattato di Rapallo]] dove lo Stato italiano e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni|Regno dei serbi, croati e sloveni]] firmarono nelle sale della villa Spinola (oggi conosciuta appunto come "villa del Trattato") i nuovi confini nei [[Penisola balcanica|Balcani]].
Al 1928 è risalente il distacco di una parte del territorio e il suo accorpamento nel territorio di [[Santa Margherita Ligure]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = RD|anno = 1928|mese = 08|giorno = 10|numero = 2079}}</ref>.
 
Il 16 aprile 1922<ref name="ComuneRapallostoria" /> furono invece l'[[Unione Sovietica]] e la [[Repubblica di Weimar|Germania di Weimar]] a riunirsi nella cittadina ligure per il [[Trattato di Rapallo (1922)|secondo trattato]] per rinunciare reciprocamente ai danni di guerra.
=== La seconda guerra mondiale e la "Rapallizzazione" ===
[[File:Rapallo (Genova) - Via Aurelia Levante - Resti di un fascio littorio.JPG|thumb|left|Resti di un [[fascio littorio]] a Rapallo presso la via Aurelia Levante]]
 
Al 1928 è risalente il distacco di una parte del territorio e il suo accorpamento nel territorio comunale di [[Santa Margherita Ligure]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = RD|anno = 1928|mese = 08|giorno = 10|numero = 2079}}</ref>.
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] la città fu occupata da presidi militari [[Nazismo|tedeschi]] e [[Fascismo|fascisti]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, costituendo in diverse zone cittadine piccoli campi di stazionamento, ma avviando una convivenza tra militari e popolazione abbastanza pacifica e di collaborazione<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
===La seconda guerra mondiale===
Nei primi giorni di luglio del 1944<ref name="Gianluigi Barni"/>, verso le 8.30 del mattino, una formazione di bombardieri [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] sottopose la città ad un bombardamento a tappeto, anche se di fatto non esistevano obiettivi militari<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre la metà delle bombe finirono in mare<ref name="Gianluigi Barni"/> ed oltre la metà di quelle cadute sulla terra non esplosero<ref name="Gianluigi Barni"/>. Furono tuttavia colpiti<ref name="Gianluigi Barni"/> l'orfanotrofio, l'ospizio, l'ospedale civile (che portava dipinta sul tetto una enorme "croce rossa"<ref name="Gianluigi Barni"/>) e una parte del centro cittadino causando la morte di quarantuno persone<ref name="Gianluigi Barni"/> (fra i quali bimbi, suore, anziani, malati ed un prete). La stessa [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] subì la demolizione dell'ala est della struttura<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre a ciò, ogni notte un bombardiere leggero passava e ripassava sulla città sganciando una o due bombe per notte ed a caso, allo scopo di disturbare la popolazione civile<ref name="Gianluigi Barni"/>. A differenza di altri paesi liguri, come i vicini centri di [[Zoagli]] e [[Recco]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, la città non ebbe significative "ferite di guerra" per la sostanziale assenza di una forte presenza tedesca e per la mancanza di importanti infrastrutture come ponti ferroviari, presenti appunto nelle sopra citate cittadine<ref name="Gianluigi Barni"/>.
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] la città fu occupata da presidi militari italiani e [[Nazionalsocialismo|tedeschi]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, costituendo in diverse zone cittadine piccoli campi di stazionamento, ma avviando una convivenza tra militari e popolazione abbastanza pacifica e di collaborazione<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
Nei primi giorni di luglio del 1944<ref name="Gianluigi Barni"/>, verso le 8.30 del mattino, una formazione di bombardieri [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] sottopose la città ad un bombardamento a tappeto, anche se di fatto non esistevano obiettivi militari<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre la metà delle bombe finirono in mare<ref name="Gianluigi Barni"/> ed oltre la metà di quelle cadute sulla terra non esplosero<ref name="Gianluigi Barni"/>. Furono tuttavia colpiti<ref name="Gianluigi Barni"/> l'orfanotrofio, l'ospizio, l'ospedale civile (che portava dipinta sul tetto una enorme "croce rossa"<ref name="Gianluigi Barni"/>) e una parte del centro cittadino causando la morte di quarantuno persone<ref name="Gianluigi Barni"/> (fra i quali bimbi, suore, anziani, malati ed un prete). La stessa [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] subì la demolizione dell'ala est della struttura<ref name="Gianluigi Barni"/>. Oltre a ciò, ogni notte un bombardiere leggero passava e ripassava sulla città sganciando una o due bombe per notte e a caso, allo scopo di disturbare la popolazione civile<ref name="Gianluigi Barni"/>. A differenza di altri paesi liguri, come i vicini centri di [[Zoagli]] e [[Recco]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, la città non ebbe significative "ferite di guerra" per la sostanziale assenza di una forte presenza tedesca e per la mancanza di importanti infrastrutture come ponti ferroviari, presenti appunto nelle sopra citate cittadine<ref name="Gianluigi Barni"/>.
Con il cessare del conflitto il [[miracolo economico italiano]] degli anni cinquanta e sessanta coinvolse anche la comunità rapallese, come il resto del paese. Una svolta decisiva fu legata all'arrivo dell'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12 Genova-Livorno]] con l'apertura al traffico veicolare a partire dal 1965 (tratta verso Genova) e dal giugno 1968 verso il levante ligure. A partire da quegli anni la città venne interessata da un rapido, e sovente non controllato<ref name="Gianluigi Barni"/>, sviluppo residenziale con l'edificazione di nuove case e palazzi destinate, nella maggioranza dei casi, alla "nuova e moderna residenza vacanziera"<ref name="Gianluigi Barni"/>: zone pressoché primitive o sfruttate precedentemente in diversi usi (agricolo soprattutto) furono in breve tempo "sostituite" da nuovi insediamenti abitativi. Il fenomeno prese il nome di "[[rapallizzazione]]"<ref name="Gianluigi Barni"/>, e tale sviluppo urbano subì ben presto l'interessamento e l'intervento di alcuni dei più famosi intellettuali ed urbanisti dell'epoca, tra questi [[Indro Montanelli]]<ref>Celebre fu la trasmissione ''Montanelli Portofino'', trasmessa dall'[[emittente televisiva]] [[RAI]] in prima serata il 20 luglio 1973, dove il fenomeno della "[[rapallizzazione]]" fu reso nota al pubblico televisivo nazionale. All'inchiesta, realizzata dal giornalista, parteciparono i sindaci dei comuni interessati dell'allora confine del [[parco naturale regionale di Portofino]].</ref>, che segnalarono ai media la situazione che si stava creando nella cittadina ligure.
 
===Il dopoguerra e la "rapallizzazione"===
Va segnalato inoltre che lo sviluppo portò parallelamente ad una rapida crescita della popolazione residente. Secondo i dati [[ISTAT]] rilevati nel censimento del 1951, Rapallo risultò avere una popolazione "post bellica" superiore di poco ai 15.500 abitanti e lo stesso censimento eseguito trent'anni dopo, nel 1981 quando i valori cominciarono ad assestarsi, la popolazione registrata superò già i 29.500 abitanti, un aumento del 90%.
 
[[File:Rapallo-IMG 1761.JPG|thumb|Piazza Garibaldi nel centro storico rapallese]]
Tra i fenomeni e avvenimenti atmosferici che hanno interessato la cittadina l'alluvione del 3-4-5 ottobre 1995 e ancora la [[Maltempo sulla Liguria del 29-30 ottobre 2018|violenta mareggiata del 29-30 ottobre 2018]].
 
Dopo la fine del conflitto, il [[miracolo economico italiano]] degli anni cinquanta e sessanta coinvolse anche la comunità rapallese, come il resto d'Italia. Una svolta decisiva fu pure legata all'apertura al traffico veicolare dell'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12 Genova-Livorno]] e di un casello autostradale a partire dal 1965 della tratta verso Genova e dal giugno 1968 verso il Levante ligure.
=== Simboli ===
In quei decenni la città venne interessata da un rapido, e sovente non controllato<ref name="Gianluigi Barni" />, sviluppo residenziale con l'edificazione di nuove case e palazzine destinate, nella maggioranza dei casi, alla "nuova e moderna residenza vacanziera"<ref name="Gianluigi Barni" />: zone pressoché primitive o sfruttate precedentemente in diversi usi (agricolo soprattutto) furono in breve tempo "sostituite" da nuovi insediamenti abitativi. Sono risalenti a questo periodo storico urbanistico l'ampliamento del [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] (diventandone, di fatto, una prosecuzione verso nord del centro abitato rapallese oltre la cinta ferroviaria) e della storica area del Fossato di Monti (zona a valle del torrente San Francesco), e la creazione di nuovi quartieri residenziali in diverse aree cittadine (quartiere Milano, Costaguta, Laggiaro, zona porto turistico, collina retrostante l'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|monastero delle Clarisse]]) e frazionarie a [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], San Pietro di Novella e [[San Michele di Pagana]]. Uno sviluppo a cui non seguì, però, un parallelo adeguamento o ampliamento delle rete stradale urbana (specie in quei quartieri più "interni"), salvo la creazione o apertura di nuove vie carrabili che sono state però addossate alle principali direttrici stradali da e per il centro e autostrada. Anche la zona del centro storico, di fatto semi inalterata nel corso dei secoli, con le caratteristiche case e palazzine decorate in stile pittorico genovese, venne "toccata" e "sfiorata" dallo sviluppo moderno del dopoguerra con l'edificazione di un grattacielo (sede di uffici, studi, appartamenti e locali commerciali) nella zona attigua alla [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] della centralissima piazza Cavour; tale costruzione, svettante tra le case del centro storico, assieme al campanile pendente della basilica e alla torre civica, fa ormai parte del panorama urbano via mare di Rapallo.
[[File:Rapallo-Stemma.png|left|border|150px]]
[[File:Rapallo-quartiere Via Betti (febbraio 2021).jpg|thumb|Veduta del quartiere nato nella zona del Fossato di Monti]]
[[File:Rapallo-Gonfalone.png|right|border|100px]]
[[File:Rapallo-Bandiera2.png|thumb|upright|Raffigurazione della bandiera comunale come da concessione]]
 
Negli stessi anni furono realizzati il nuovo assetto pedonale del lungomare Vittorio Veneto (il cosiddetto e caratteristico "rosso del lungomare") e del tratto scoperto tra la foce del torrente San Francesco e il [[Castello di Rapallo|castello cinquecentesco sul mare]], andando così ad una rivisitazione che fino agli inizi del Novecento risultava pressoché secolarmente immutata. Sul fronte opposto, nella zona a ponente della città, negli anni settanta venne realizzato e completato il porto turistico internazionale (intitolato a Carlo Riva), il primo di questo genere in Italia, che andò ad aggiungersi al già presente porto pubblico di Langano.
{{Citazione|D'azzurro, al monogramma di Maria, accostato da due grifoni controrampanti, sostenenti, con le zampe anteriori, una corona, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori di Città.|Descrizione araldica dello stemma<ref name="Araldica">{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=3577|titolo=Profilo araldico dello stemma e del gonfalone dal sito Araldica Civica.it|accesso=6 novembre 2011}}</ref>}}
 
Un fenomeno e "caso specifico" di una Rapallo del dopoguerra che prese il nome di "[[rapallizzazione]]"<ref name="Gianluigi Barni" />, e tale sviluppo urbano subì ben presto l'interessamento e l'intervento di alcuni dei più famosi giornalisti, intellettuali ed urbanisti dell'epoca, tra questi [[Indro Montanelli]]<ref>Celebre fu la trasmissione ''Montanelli Portofino'', trasmessa dall'[[emittente televisiva]] [[RAI]] in prima serata il 20 luglio 1973, dove il fenomeno della "[[rapallizzazione]]" fu reso nota al pubblico televisivo nazionale. All'inchiesta, realizzata dal giornalista, parteciparono i sindaci dei comuni interessati dell'allora confine del [[parco naturale regionale di Portofino]].</ref>, che segnalarono ai media e alla stampa la situazione che si stava creando nella cittadina ligure.
{{Citazione|Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello Stemma sopra descritto con iscrizione sovrastante di: {{maiuscoletto|Communi Rapalli}} e con quella centrata in oro: {{maiuscoletto|Città di Rapallo}}. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|Descrizione araldica del gonfalone<ref name="Araldica"/>}}
 
Va segnalato, inoltre, che lo sviluppo portò parallelamente ad una rapida crescita della popolazione residente. Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] rilevati nel censimento del 1951, Rapallo risultava avere una popolazione "post bellica" superiore di poco ai 15.500 abitanti e lo stesso censimento eseguito trent'anni dopo, nel 1981 quando i valori cominciarono ad assestarsi, la popolazione registrata superava già i 29.500 abitanti, un aumento del 90%. Un dato sulla popolazione residente, pressoché quasi sempre in crescita ad ogni rilevazione, diversamente dagli altri comuni del comprensorio del Tigullio dove se pur lievemente si assiste ad un calo demografico, che nel periodo estivo o comunque vacanziero subisce un vistoso aumento di oltre il 50% come peraltro accade pure in altri centri turistici rivieraschi della Liguria.
 
Tra i fenomeni e avvenimenti atmosferici che hanno interessato la cittadina negli ultimi anni l'alluvione del 3-4-5 ottobre 1995 e ancora la [[Tempesta Vaia in Liguria|violenta mareggiata del 29-30 ottobre 2018]].
 
Per tradizione, vi sono due diverse modalità di indicare gli abitanti della città: i rapallini (''rapallin'' nel dialetto genovese), coloro che sono nativi di Rapallo e i rapallesi coloro che semplicemente risiedono nella città ligure; il termine dialettale ruentini, conosciuto più nel comprensorio del Tigullio e del genovese, è collegabile, invece, quasi esclusivamente alla [[Rapallo Ruentes 1914|storica e locale società di calcio]].
 
=== Simboli ===
[[File:Rapallo-Stemma.svg|left|border|150px]]
[[File:Rapallo-Gonfalone.svg|right|border|100px]]
;Stemma
{{Citazione|D'azzurro, al monogramma di Maria, accostato da due grifoni controrampanti, sostenenti, con le zampe anteriori, una corona, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori di Città.<ref name="Araldica">{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/rapallo/|titolo=Profilo araldico dello stemma e del gonfalone|sito= Araldica Civica.it|accesso=16 novembre 2023}}</ref>}}
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello Stemma sopra descritto con iscrizione sovrastante di: {{maiuscoletto|Commvni Rapalli}} e con quella centrata in oro: {{maiuscoletto|Città di Rapallo}}. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.<ref name="Araldica"/>}}
 
{{Citazione|Drappo di colore azzurro riportante in alto a sinistra la scritta {{maiuscoletto|Rapallo}} e al centro - su scudo bianco - due grifoni controrampanti sostenenti con le zampe anteriori la sigla mariana sormontata dalla corona di Città. Il tutto stilizzato|Descrizione araldica della bandiera ufficiale.<ref name="Araldica"/>}}
 
{{Citazione|Drappo di colore azzurro riportante al centro lo stemma comunale con i due grifoni controrampanti sostenenti con le zampe anteriori la sigla mariana sormontata dalla corona di Città. Il tutto stilizzato|Descrizione araldica della bandiera non ufficiale.<ref name="Araldica"/>}}
 
Lo stemma e il gonfalone ufficiali sono stati approvaticoncessi con l'appositoil Decreto[[decreto del Presidentepresidente della Repubblica]] datato aldel 14 luglio del 1957<ref name="Statuto comunale"/>. LaIl lettera[[monogramma]] M, riferibile alladella [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]], formato dalle lettere M e A intrecciate, fu inseritainserito nello stemma dopo l'approvazione nel consiglio del 28 novembre 1948<ref name="Statuto comunale"/> a ricordo dell'[[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|apparizione mariana avvenuta a Montallegro il 2 luglio del 1557]]<ref name="Statuto comunale"/>.
 
Della bandiera comunale esistono due versioni adottate dalla civica amministrazione ma, nonostante la concessione certifichi e autorizzi l'uso della bandiera ufficiale<ref name="Statuto comunale"/>, nei principali monumenti ed edifici storici (castello sul mare, torre civica e lo stesso palazzo municipale) viene esposta la versione dal drappo di colore azzurro con al centro lo stemma civico.
 
Il gonfalone dal 17 maggio 1991<ref name="Statuto comunale"/> si fregia dell'onorificenza della Croce di Commenda del [[Sovrano militareMilitare ordineOrdine di Malta]] ''Pro Merito Melitensi''. {{clear|left}}
 
===Onorificenze===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = concesso con [[decreto del presidente della Repubblica]]
|data = 14 giugno 1956
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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Nei secoli scorsi furono le chiese e le loro comunità parrocchiali a contribuire allo sviluppo religioso e civile dei diversi nuclei, guidati dalle figure principali dei vari parroci. Da come si apprende in vari documenti storici<ref name="Gianluigi Barni"/>, soprattutto riguardanti al primo millennio, i singoli abitanti ricercavano nella propria chiesa o parrocchia una sorta di guida spirituale e morale che li guidasse nella loro vita quotidiana.
 
Quasi tutte le frazioni sono guidate da una propria parrocchia autonoma, raggruppate nel [[Parrocchie della diocesi di Chiavari#Vicariato di Rapallo-Santa Margherita Ligure|vicariato di Rapallo-[[Santa Margherita Ligure]]<ref name="Vicariato di Rapallo-Santa Margherita Ligure">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=2031|titolo=Il vicariato di Rapallo e Santa Margherita Ligure sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, facenti parte della [[diocesi di Chiavari]]. Lo stesso [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]], nonostante sia parte integrante della città, con l'accrescere della popolazione dopo il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto bellico]] fu scorporata dalla matrice rapallese nel 1968 come parrocchia autonoma<ref name="Parrocchia di Sant'Anna">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1558|titolo=La parrocchia di Sant'Anna sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, unico caso nel territorio cittadino.
 
Tra gli edifici di culto più antichi del borgo storico rapallese vi sono la [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] (XI secolo), l'[[Oratorio dei Bianchi (Rapallo)|oratorio dei Disciplinanti]] (XV secolo) e la neoclassica [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]], ma di origini medievali. Nelle immediate vicinanze del centro storico, poco distante dal [[Castello di Rapallo|castello cinquecentesco sul mare]], è risalente al XVI secolo la [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa e l'ex complesso conventuale di San Francesco d'Assisi]] e, verso la parte orientale, l'[[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|ex complesso monastico delle Clarisse]], oggi convertito in edificio scolastico statale, auditorium-teatro civico e museo comunale.
 
Un'ulteriore testimonianza della vita religiosa e monastica è rappresentata dai restiruderi, ancorché ben conservati in alcune parti dell'edificio, del duecentesco [[monastero di Valle Christi]], presso il campo da golf sulla strada per la frazione rapallese di San Massimo, e ancora dai ruderi del più antico [[Cenobio di San TommasoTomaso|cenobio romanico di San Tommaso]] dell'XI secolo nell'omonimo quartiere presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]. Nella stessa frazione è presente il seicentesco [[Santuario della Madonna di Caravaggio (Rapallo)|santuario della Madonna di Caravaggio]], raggiungibile attraverso sentieri e antiche mulattiere e che, assieme al più noto [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]], a circa 600 metri sul livello del mare e con un'ampia vista panoramica sull'intero golfo di Rapallo, costituisce testimonianza della secolare devozione religiosa e popolare.
 
==== Santuario di Montallegro ====
[[File:Santuario di Montallegro-facciata3.jpg|thumb|La marmorea facciata del [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]]]
{{vedi anche|Santuario di Nostra Signora di Montallegro}}
[[File:Santuario di Nostra Signora di Montallegro (Montallegro, Rapallo) - facciata 2022-06-10.jpg|thumb|La marmorea facciata del [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]]]
Costruito su un colle a 612 metri sul livello del mare, dopo l'apparizione della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] al contadino Giovanni Chichizola il 2 luglio del 1557<ref name="Santuario di Montallegro-L'evento">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=16|titolo=La narrazione dell'evento sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]] è considerato uno dei principali [[Santuario|santuari mariani]] della [[Liguria]]. Patrona di Rapallo e storicamente del suo antico capitaneato dal 1739<ref name="Statuto comunale"/><ref>L'elezione di Nostra Signora di Montallegro a patrona principale di Rapallo e del suo capitaneato, venne confermata dalla Sacra Congregazione dei Riti con decreto datato al 31 gennaio [[1739]]; in precedenza furono i santi Biagio e Sebastiano i patroni della città.</ref>, nonché compatrona della [[diocesi di Chiavari]] assieme a [[Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto|Nostra Signora dell'Orto di Chiavari]], il santuario è meta di pellegrinaggio soprattutto in occasione delle annuali festività patronali, celebrate nei primi tre giorni di luglio. Edificato tra il 1558 e il 1559<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDNews=3|titolo=La costruzione del santuario sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref> con fondi degli stessi abitanti rapallesi sul luogo dell'apparizione mariana, la struttura venne notevolmente trasformata nel corso dei secoli XVII e XIX<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>. L'odierna facciata, marmorea e caratterizzata dalla presenza di guglie, è opera del 1896 su progetto dell'architetto [[Luigi Rovelli]]<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>.
Costruito su un colle a 612 metri sul livello del mare, dopo l'apparizione della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] al contadino Giovanni Chichizola il 2 luglio del 1557<ref name="Santuario di Montallegro-L'evento">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=16|titolo=La narrazione dell'evento sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]] è considerato uno dei principali [[Santuario|santuari mariani]] della [[Liguria]]. Patrona di Rapallo e storicamente del suo antico capitaneato dal 1739<ref name="Statuto comunale"/><ref>L'elezione di Nostra Signora di Montallegro a patrona principale di Rapallo e del suo capitaneato, venne confermata dalla Sacra Congregazione dei Riti con decreto datato al 31 gennaio [[1739]]; in precedenza furono i santi Biagio e Sebastiano i patroni della città.</ref>, nonché compatrona della [[diocesi di Chiavari]] assieme a [[Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto (Chiavari)|Nostra Signora dell'Orto di Chiavari]], il santuario è meta di pellegrinaggio soprattutto in occasione delle annuali festività patronali, celebrate nei primi tre giorni di luglio. Edificato tra il 1558 e il 1559<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDNews=3|titolo=La costruzione del santuario sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref> con fondi degli stessi abitanti rapallesi sul luogo dell'apparizione mariana, la struttura venne notevolmente trasformata nel corso dei secoli XVII e XIX<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>. L'odierna facciata, marmorea e caratterizzata dalla presenza di guglie, è opera del 1896 su progetto dell'architetto [[Luigi Rovelli]]<ref name="Santuario di Montallegro-La costruzione del santuario"/>.
 
Il 1° e 2 luglio 2007, in occasione del 450º anniversario dell'apparizione mariana a Montallegro, il santuario ha ricevuto la visita congiunta dell'allora [[Segretario di Stato della Santa Sede|cardinale Segretario di Stato]] [[Tarcisio Bertone]] e dell'[[Arcidiocesi di Genova|arcivescovo di Genova]] [[Angelo Bagnasco]], già presidente della [[Conferenza Episcopale Italiana]]. Le due visite possono considerarsi storiche poiché è la prima volta<ref name="Santuario di Montallegro-La visita del 2007">{{cita web|url=http://www.santuarionsmontallegro.com/easyNews/NewsLeggi.asp?IDNews=87|titolo=La visita nel 2007 del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e dell'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco al santuario sul sito ufficiale del santuario di Nostra Signora di Montallegro|accesso=7 luglio 2014}}</ref> nella storia documentata del santuario che un cardinale Segretario di Stato della Santa Sede e un presidente della CEI sono saliti sul colle rapallese per far visita all'edificio religioso; il cardinale [[Domenico Tardini]] che lo visitò nel 1957 assunse, infatti, tale carica solo l'anno seguente.
 
==== Santuario di Caravaggio ====
[[File:Rapallo-santuario{{vedi di Caravaggio-facciata1.jpganche|thumb|La facciata del [[Santuario della Madonna di Caravaggio]]]] (Rapallo)}}
{{vedi[[File:Rapallo-santuario anchedi Caravaggio-facciata1.jpg|thumb|La facciata del [[Santuario della Madonna di Caravaggio}} (Rapallo)|santuario della Madonna di Caravaggio]]]]
L'attuale edificio religioso, sito nell'omonima località presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], fu edificato tra il Seicento e il Settecento<ref name="Santuario di Caravaggio">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina649_il-santuario-di-caravaggio.html|titolo=Il santuario della Madonna di Caravaggio dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> sul luogo di una preesistente cappella votiva. Nel corso della metà del Settecento il santuario cadde in abbandono, a causa dei contrasti religiosi<ref name="Santuario di Caravaggio"/> tra la curia rapallese e la comunità parrocchiale campese, alla quale seguì una successiva demolizione del luogo di culto nel 1790<ref name="Santuario di Caravaggio"/> su ordine del Senato della [[Repubblica di Genova]]. Con la scorporazione della parrocchiale di Santa Maria del Campo dalla matrice rapallese, il santuario venne nuovamente ricostruito nel 1838<ref name="Santuario di Caravaggio"/> nello stile e forme architettoniche attuali.
 
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==== Pieve di Santo Stefano ====
[[File:Rapallo-IMG 1439.JPG|thumb|L'antica [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] con annesso il campanile,annessa la Torre Civicacivica (del 1443).]]
{{Vedi anche|Pieve di Santo Stefano (Rapallo)}}
L'antica [[pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]], conosciuto anche come oratorio dei Neri<ref name="Pieve di Santo Stefano">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina612_la-torre-civica-e-la-chiesa-di-santo-stefano-oratorio-dei-neri.html|titolo=La pieve di Santo Stefano dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, è ubicata nel cuore del centro storico di Rapallo e, secondo le principali fonti storiche locali, fu il primo edificio religioso [[Cristianesimo|cristiano]] ad essere edificato nel territorio rapallese<ref name="Pieve di Santo Stefano"/>. Il primo documento ufficiale che ne afferma la presenza è un atto di vendita datato al luglio 1155<ref name="Pieve di Santo Stefano"/>.
 
La sua costruzione dovrebbe risalire pressappoco ad un periodo antecedente la vicina [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] e fa parte, assieme all'oratorio della Santissima Trinità (quest'ultimo denominato come [[Oratorio dei Bianchi (Rapallo)|oratorio dei Bianchi]]), all'attigua torre civica<ref name="Pieve di Santo Stefano"/> (che, ne èerroneamente, diviene fatto,considerato il campanile della pieve), e al complesso del palazzo municipale (già ospedale di Sant'Antonio), di quel nucleo originario che diede vita alla primitiva comunità rapallese in [[Medioevo|epoca medievale]].
 
L'attuale aspetto della facciata (restaurata nel 2011-2012) è risalente alle modifiche effettuate nel XVII secolo<ref name="Pieve di Santo Stefano"/> dalla confraternita della Morte e Orazione che, probabilmente, cancellarono l'antica e tipica facciata in stile [[romanico lombardo]] visibile, ad esempio, nella contemporanea [[Pieve di Sant'Ambrogio (Uscio)|pieve di Sant'Ambrogio]] ad [[Uscio]].
 
==== Chiesa di San Francesco d'Assisi ====
[[File:Rapallo-IMG 1433.JPG|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa di San Francesco d'Assisi]]]]
{{Vedi anche|Chiesa di San Francesco (Rapallo)}}
[[File:Rapallo-IMG 1433.JPG|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa di San Francesco d'Assisi]]]]
La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa e l'ex complesso conventuale di San Francesco d'Assisi]], nella piazza omonima, sono risalenti al 1519<ref name="Chiesa di San Francesco">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina613_la-chiesa-di-san-francesco.html|titolo=La chiesa di San Francesco dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. Il convento, adiacente alla chiesa, venne restaurato e ceduto ai [[Ordine dei frati minori|frati minori francescani]] nel 1601<ref name="Gianluigi Barni"/> per ordine pontificio di [[papa Clemente VIII]]<ref name="Gianluigi Barni"/>. Soppresso e convertito in scuola primaria nel 1798<ref name="Gianluigi Barni"/>, nel 1812<ref name="Gianluigi Barni"/> il [[Primo impero francese|governo imperiale napoleonico]] cedette i due locali ecclesiastici all'amministrazione dell'ospedale di Sant'Antonio (quest'ultimo sede attuale del palazzo municipale).
La [[Chiesa di San Francesco (Rapallo)|chiesa e l'ex complesso conventuale di San Francesco d'Assisi]], nella piazza omonima, sono risalenti al 1519<ref name="Chiesa di San Francesco">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina613_la-chiesa-di-san-francesco.html|titolo=La chiesa di San Francesco dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. Il convento, adiacente alla chiesa, venne restaurato e ceduto ai [[Ordine dei frati minori|frati minori francescani]] nel 1601<ref name="Gianluigi Barni"/> per ordine pontificio di [[papa Clemente VIII]]<ref name="Gianluigi Barni"/>. Soppresso e convertito in scuola primaria nel 1798 con la [[Repubblica Ligure]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, nel 1812<ref name="Gianluigi Barni"/> il [[Primo Impero francese|governo imperiale napoleonico]] cedette i due locali ecclesiastici all'amministrazione dell'ospedale di Sant'Antonio (quest'ultimo sede attuale del palazzo municipale).
 
Nel 1850<ref name="Gianluigi Barni"/> la scuola-collegio reale diventò proprietà del Comune di Rapallo che scelse di affidare la direzione scolastica all'[[Chierici regolari di Somasca|ordine dei [[Padripadri Somaschisomaschi]], tuttora insediati<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
==== Monastero di Valle Christi ====
[[File:Rapallo-valle Christi1.jpg|thumb|Il gotico [[Monastero di Valle Christi|complesso monastico di Valle Christi]] del [[XIII secolo]]]]
{{Vedi anche|Monastero di Valle Christi}}
[[File:Monastero di Valle Christi (Rapallo) - foresteria, presbiterio e campanile 3 2023-04-19.jpg|thumb|Il gotico [[Monastero di Valle Christi|complesso monastico di Valle Christi]] del XIII secolo]]
Nei secoli scorsi oltre alla presenza delle numerose chiese in città e nelle frazioni, furono fondati e costruiti diversi conventi e monasteri per alimentare la già presente vita monastica del luogo. Tra i più conosciuti, e dichiarato [[Monumento nazionale italiano|monumento nazionale]]<ref name="Gianluigi Barni"/> dal Ministero dei Beni Culturali, vi è nella frazione di San Massimo il [[monastero di Valle Christi]] costruito agli inizi del XIII secolo dai [[Maestri Comacini]]<ref name="Monastero di Valle Christi">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina502_il-monastero-di-valle-christi.html|titolo=Il monastero di Valle Christi dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> ed ufficialmente aperto all'ordine di clausura nel 1203<ref name="Monastero di Valle Christi"/>.
Nei secoli scorsi oltre alla presenza delle numerose chiese in città e nelle frazioni, furono fondati e costruiti diversi conventi e monasteri per alimentare la già presente vita monastica del luogo. Tra i più conosciuti, e dichiarato [[Monumenti nazionali (Italia)|monumento nazionale]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, vi è nella frazione di San Massimo il [[monastero di Valle Christi]] costruito agli inizi del XIII secolo dai [[maestri comacini]]<ref name="Monastero di Valle Christi">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina502_il-monastero-di-valle-christi.html|titolo=Il monastero di Valle Christi dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> ed ufficialmente aperto all'ordine di clausura nel 1203<ref name="Monastero di Valle Christi"/>.
 
A causa delle sempre più frequenti incursioni [[piratacorsari barbareschi|piratescheturche]] venne disabilitato nel 1568<ref name="Monastero di Valle Christi"/>, con bolla papale di [[Papa Pio V|Pio V]]<ref name="Monastero di Valle Christi"/>, con il trasferimento delle religiose in case vicine o in altri luoghi monastici del territorio. Chiuso al culto religioso la struttura, a partire da quella data, subì un'inesorabile decadenza e "spogliata" di ogni arredo<ref name="Monastero di Valle Christi"/>; alcune parti dell'edificio, soprattutto pietre, furono inoltre utilizzate dagli abitanti per la costruzione di edifici abitativi<ref name="Monastero di Valle Christi"/>.
 
Il complesso appartiene al patrimonio comunale<ref name="Monastero di Valle Christi"/> e, grazie alla costante pulizia e cura,ed è diventato teatro per manifestazioni culturali<ref name="Monastero di Valle Christi"/>. Nel periodo estivo l'area attigua al complesso monastico si trasforma in un palcoscenico teatrale all'aperto con pregiate rappresentazioni culturali presentate dai grandi maestri teatrali contemporanei<ref name="Monastero di Valle Christi"/>.
 
==== Monastero delle Clarisse ====
[[File:Rapallo-IMG 0439.JPG|thumb|L'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]], oggi teatro-auditorium ed istituto superiore statale]]
{{vedi anche|Monastero delle Clarisse (Rapallo)}}
[[File:Rapallo-IMG 0439.JPG|thumb|L'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]], oggi teatro-auditorium ed istituto superiore statale]]
La prima pietra del [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]] fu posta il 24 dicembre 1633<ref name="Monastero delle Clarisse">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina617_il-monastero-delle-clarisse.html|titolo=Il monastero delle Clarisse dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>, ma con i lavori di costruzione che si prolungarono molto nel tempo a causa della mancanza dei fondi necessari<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Solo nel 1670<ref name="Monastero delle Clarisse"/> il convento venne dichiarato pronto ad ospitare le prime monache dell'[[Chiara da Montefalco|ordine di [[santa Chiara da Montefalco]], ma nuovi intoppi rimandarono il ritiro religioso al 1689<ref name="Monastero delle Clarisse"/>.
 
Con l'acquisto dell'intero complesso da parte della civica amministrazione nel 1899<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, e con la definitiva dismissione religiosa nel 1902<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, si diede l'avvio ad un'intera opera di conversione dell'edificio ad usi scolastici e comunali<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Risale al primo decennio del Novecento<ref name="Monastero delle Clarisse"/> la demolizione delle mura di cinta e di un'ala del convento per l'allargamento della nuova strada carrozzabile, l'attuale [[strada statale 1 Via Aurelia]].
 
Terminati i due conflitti mondiali, dove la struttura venne utilizzata in molteplici scopi (soprattutto come deposito-magazzino<ref name="Monastero delle Clarisse"/> o ancora come rimessa imbarcazioni<ref name="Monastero delle Clarisse"/>), e quindi dopo un abbandono fino al 1964<ref name="Monastero delle Clarisse"/>, con progetto del 1972<ref name="Monastero delle Clarisse"/> si convertirono definitivamente i locali ospitanti l'ex chiesa nell'attuale sede del teatro-auditorium cittadino<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. Le sale a piano terra dell'ex convento sono la sede del museo civico "Attilio e Cleofe Gaffoglio"<ref name="Monastero delle Clarisse"/>. L'edificio oggi ospita la succursale del liceo classico e linguistico "Giovanni Da Vigo - Nicoloso da Recco".
 
==== Cenobio di San TommasoTomaso ====
{{Vedi anche|Cenobio di San Tomaso}}
[[File:Rapallo-cenobio di san tommaso2.jpg|thumb|I ruderi del [[Cenobio di San TommasoTomaso]]]]
In località San Tomaso, quartiere storico della frazione rapallese di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], sono ubicati in un terreno privato i resti della [[Cenobio di San Tomaso|chiesa-cenobio di San Tomaso]]. Il complesso originario è parzialmente crollato lasciando solamente qualche rudere<ref name="Cenobio di San Tommaso">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina650_i-ruderi-di-san-tomaso.html|titolo=Il cenobio di San Tommaso dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. La sua costruzione risalirebbe al 1159<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> o al 1161<ref name="Cenobio di San Tommaso"/>, grazie a fondi provenienti da varie donazioni di [[Genova]]. Al 1582<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> è datata la sua definitiva sconsacrazione, lasciando il monastero al completo abbandono.
{{Vedi anche|Cenobio di San Tommaso}}
In località San Tommaso, quartiere storico della frazione rapallese di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], sono ubicati in un terreno privato i resti della [[Cenobio di San Tommaso|chiesa-cenobio di San Tommaso]]. Il complesso originario è parzialmente crollato lasciando solamente qualche rudere<ref name="Cenobio di San Tommaso">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina650_i-ruderi-di-san-tomaso.html|titolo=Il cenobio di San Tommaso dal sito del comune di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref>. La sua costruzione risalirebbe al 1159<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> o al 1161<ref name="Cenobio di San Tommaso"/>, grazie a fondi provenienti da varie donazioni di [[Genova]]. Al 1582<ref name="Cenobio di San Tommaso"/> è datata la sua definitiva sconsacrazione, lasciando il monastero al completo abbandono.
 
==== Oratorio dei Bianchi ====
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==== Altre chiese cittadine ====
* [[Chiesa di Sant'Anna (Rapallo)|Chiesetta antica di Sant'Anna]], edificata nel 1629<ref name="Sant'Anna">{{cita web|url=http://www.parrocchiadisantanna.it/|titolo=Fonte dal sito della parrocchia di Sant'Anna|accesso=7 luglio 2012}}</ref>, nel [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]].
* Chiesa parrocchiale di Sant'Anna. Il nuovo edificio di culto, in stile architettonico contemporaneo, nella zona più a sud del quartiere di Sant'Anna, è stato costruito tra il 2005 e il 2016. La cerimonia di dedicazione della nuova parrocchiale è avvenuta il 23 luglio 2016 alla presenza del [[Diocesi di Chiavari|vescovo di Chiavari]] monsignor [[Alberto Tanasini]].
* Chiesa di San Gerolamo Emiliani, edificata nei primi anni sessanta del XX secolo<ref name="Gianluigi Barni"/>.
* Chiesetta di Sant'Agostino nell'omonima località presso il [[Sestieri (Rapallo)|sestiere di Cerisola]].
* Chiesetta di San Bartolomeo, del XVII secolo<ref name="Gianluigi Barni"/>, nell'omonima località presso il [[Sestieri (Rapallo)|sestiere di Borzoli]].
* Chiesetta dei Santi Gervasio e Protasio nell'omonima località presso il [[Sestieri (Rapallo)|sestiere di Costaguta]].
* [[Chiesetta di San Rocco (Rapallo)|Chiesetta di San Rocco]] nell'omonima località presso il [[Sestieri (Rapallo)|sestiere di Seglio]].
* Monastero di San Giuseppe dell'[[CarmelitaneMonache carmelitane scalze|Ordine delle Carmelitanemonache carmelitane scalze]] lungo la [[Passo della Crocetta|strada provinciale 58 della Crocetta]] per [[Coreglia Ligure]] e la [[val Fontanabuona]].
* [[Chiesa anglicana (Rapallo)|Ex chiesa anglicana di Saint George]], edificata nel 1902<ref name="Gianluigi Barni"/>, dichiarato [[MonumentoMonumenti nazionalenazionali italiano(Italia)|monumento nazionale]] dal 2001. Oggi l'edificio è di proprietà privata. In questa chiesa furono celebrati i funerali dello scrittore e caricaturista inglese [[Max Beerbohm]] il 20 maggio del 1956<ref name="Max Beerbohm">{{cita web|url=http://www.portofino.it/magazine/la-storia-e-le-leggende/la-lunga-unione-tra-rapallo-la-gran-bretagna.html|titolo=Fonte dal sito Portofino.it|accesso=8 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref>.
* Ex chiesa evangelica tedesca. La sua costruzione, in stile neogotico, fu voluta agli inizi del Novecento<ref name="Gianluigi Barni"/> per il culto [[Chiesa evangelica|culto evangelico]] dei numerosi ospiti della comunità tedesca presente in loco. Inaugurata nel 1909<ref name="Gianluigi Barni"/> nella zona a levante della città, nei pressi dell'attuale porto turistico internazionale, la struttura fu poi negli anni successivi chiusa al culto religioso. Ancora oggi di proprietà privata di una famiglia rapallese, la chiesa è stata riaperta negli anni novanta del XX secolo, ma convertita al culto [[cattolicoChiesa romanocattolica|culto cattolico]]. Oggi la chiesa è intitolata come oratorio di Santa Maria Madre della Chiesa e officiata da un sacerdote nominato dalla [[Diocesi di Chiavari|curia vescovile di Chiavari]].
* Ex chiesa di San Vincenzo, non più esistente, presso la collina di Cappelletta. L'antico edificio di culto viene menzionato in un atto di vendita del 3 novembre 1257, ubicato nei pressi del cipresseto tra l'odierna via Villagrande e salita Cappelletta, quasi a ridosso del tracciato autostradale. Un altro documento, un testamento datato al 7 dicembre 1501 del locale Tommaso Lencisa, lasciò alla chiesa di San Vincenzo quaranta soldi per un suo ripristino e restauro; fu il sacerdote Giorgio Figallo ad incaricarsi dei lavori e per tale opera ne ricevette dal vicario generale dell'arcivescovo di Genova il giuspatronato. Fu, di fatto, l'ultima citazione scritta e certificata sulla chiesa campestre di Cappelletta in quanto nella visita del 1582 del visitatore apostolico monsignor [[Francesco Bossi (vescovo)|Francesco Bossi]] nelle terre rapallesi di tale edificio non se ne fa alcun cenno. Vi è un'alta probabilità che già nel XVII secolo l'antica chiesa cadde o in disuso come luogo di culto, o in abbandono se non demolita del tutto in quanto non esistono più in loco tracce tangibili o visibili della sua esistenza.
 
==== Chiese delle frazioni e delle località ====
[[File:Santa Maria del Campo-chiesa-facciata.jpg|thumb|La [[Chiesa di Nostra Signora Assunta (Rapallo)|chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta]] presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]]]
*Chiesa del Sacro Cuore di Gesù presso la frazione di Montepegli, edificata nel 1910<ref name="Parrocchia di San Quirico">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=852|titolo=La parrocchia di San Quirico d'Assereto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714215939/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=852|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[Chiesa di Nostra Signora Assunta (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta]] presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]. Citata già nel XIII secolo<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1271|titolo=La parrocchia di Santa Maria del Campo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref> e facente parte delle diciassette comunità parrocchiali sotto la giurisdizione della [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve rapallese di Santo Stefano]]<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo"/>, fu elevata al titolo di prevostura nel 1823<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo"/>. All'interno della chiesa, consacrata dal vescovo della [[diocesi di Chiavari]] monsignor Amedeo Casabona il 21 luglio del 1935<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo"/>, si conservano, tra le tante opere esposte, le reliquie di santa Flavia Flora<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo"/>. Nel territorio parrocchiale sono presenti i ruderi del [[cenobio di San Tommaso]] del XII secolo<ref name="Cenobio di San Tommaso"/>.
*Chiesa parrocchiale di San Martino presso la frazione di San Martino di Noceto. Appartenente anticamente alla cura della chiesa parrocchiale di Santa Maria del Campo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1049|titolo=La parrocchia di San Martino di Noceto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, e creata indipendente dal XIII secolo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />, venne elevata al titolo di prevostura nel 1826<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />. La consacrazione della chiesa avvenne l'11 settembre del 1926 ad opera del vescovo Amedeo Casabona<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />. Secondo alcune fonti qui morì nel 572 [[Onorato (arcivescovo di Milano)|sant'Onorato]]<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto" />, arcivescovo di Milano, che trasferì la curia milanese a [[Genova]] per sfuggire ai [[longobardi]] di [[Alboino]].
*Chiesa parrocchiale di San Massimo presso l'omonima frazione. Parrocchia dal Duecento<ref name="Parrocchia di San Massimo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1061|titolo=La parrocchia di San Massimo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, la chiesa fu consacrata il 5 marzo del 1917<ref name="Parrocchia di San Massimo" /> dal vescovo chiavarese monsignor [[Giovanni Gamberoni]]<ref name="Parrocchia di San Massimo" />. Nel territorio parrocchiale è presente inoltre il [[monastero di Valle Christi]]<ref name="Parrocchia di San Massimo" />.
*[[Chiesa di San Maurizio (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Maurizio]] presso la frazione di San Maurizio di Monti. I primi atti del registro parrocchiale datano a partire dal 1526<ref name="Parrocchia di San Maurizio">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1067|titolo=La parrocchia di San Maurizio sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714171236/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1067|urlmorto=sì}}</ref>, anche se la parrocchia venne istituita nel XII secolo<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />. Prevostura dal 26 maggio 1935<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />, ebbe tra le sue dipendenze anche la [[Chiesa di San Nicolò (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Nicolò di Coreglia Ligure]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio" /> e la [[Chiesa di San Giacomo (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Giacomo di Canevale]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio" />. All'interno è conservato l'affresco raffigurante ''L'apparizione della Madonna odigitria''<ref name="Gianluigi Barni" />.
*[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo]] presso la frazione di [[San Michele di Pagana]]. Risalente al 1133<ref name="Parrocchia di San Michele">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1017|titolo=La parrocchia di San Michele di Pagana sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, subì trasformazioni strutturali tra il 1581<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e il 1603<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e ancora tra il 1749<ref name="Parrocchia di San Michele" /> e il 1753<ref name="Parrocchia di San Michele" />. Tra le opere pittoriche conservate vi è il celebre dipinto di [[Antoon van Dyck]]: ''Gesù in croce fiancheggiato da san Francesco, san Bernardo e dal nobile Francesco Orero''<ref name="Parrocchia di San Michele" />. In questa chiesa venne battezzata la beata [[Brigida Morello]]<ref name="Parrocchia di San Michele" />, fondatrice dell'[[Suore orsoline di Maria Immacolata|Ordine delle Orsoline]]<ref name="Parrocchia di San Michele" />.
*[[Chiesa di San Pietro (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo]] presso la frazione di San Pietro di Novella. La parrocchia ebbe in origine, sotto la sua giurisdizione, le comunità di Sant'Andrea di Foggia e San Quirico d'Assereto<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1167|titolo=La parrocchia di San Pietro di Novella sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714211956/http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1167|urlmorto=sì}}</ref>. È prevostura dal 29 giugno 1935<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella" />.
*Chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Carmine nella frazione di Sant'Andrea di Foggia. Consacrata dal vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Amedeo Casabona il 29 aprile del 1928<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1436|titolo=La parrocchia di Sant'Andrea di Foggia sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, gli atti più antichi dei registri della parrocchia sono datati al 1606<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia" />.
*Chiesa parrocchiale di San Quirico presso la frazione di San Quirico d'Assereto, i cui registri parrocchiali datano dal 3 luglio 1638<ref name="Parrocchia di San Quirico" />.
*[[Chiesa di Nostra Signora Assunta (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta]] presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]]. Citata già nel XIII secolo<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1271|titolo=La parrocchia di Santa Maria del Campo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref> e facente parte delle diciassette comunità parrocchiali sotto la giurisdizione della [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve rapallese di Santo Stefano]]<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />, fu elevata al titolo di prevostura nel 1823<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />. All'interno della chiesa, consacrata dal vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Amedeo Casabona il 21 luglio del 1935<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />, si conservano, tra le tante opere esposte, le reliquie di santa Flavia Flora<ref name="Parrocchia di Santa Maria del Campo" />. Nel territorio parrocchiale sono presenti i ruderi del [[cenobio di San Tomaso]] del XII secolo<ref name="Cenobio di San Tommaso" />.
* Oratorio di Nostra Signora del Rosario presso la frazione di Santa Maria del Campo. Adiacente alla parrocchiale campese, l'oratorio venne ricostruito su un poggio nel 1618<ref name="Santa Maria del Campo">Fonte dal libro di {{cita libro|Gianni|Macchiavello; Luca Peccerillo|Santa Maria del Campo|2005|Officine Grafiche Canessa|Rapallo}}</ref>, probabilmente sulle fondamenta di un preesistente edificio religioso del XIV secolo<ref name="Santa Maria del Campo"/> dedicato, secondo alcuni testi, originariamente alla Natività di Maria Vergine<ref name="Santa Maria del Campo"/>. Conserva al suo interno il documento del [[papa Clemente VIII|pontefice Clemente VIII]], datato al 1604<ref name="Santa Maria del Campo"/>, con cui si approvavano i privilegi della locale [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]].
* Chiesetta di San Giovanni Battista presso la frazione di Santa Maria del Campo. Edificata tra il 1665 e il 1688<ref name="Santa Maria del Campo"/> per volere di Giuseppe e Rolando Valle<ref name="Santa Maria del Campo"/>, la piccola chiesa fu consacrata nel 1697<ref name="Santa Maria del Campo"/>. L'edificio è aperto al pubblico solamente per la solennità religiosa di [[Giovanni Battista|san Giovanni Battista]], il 24 giugno.
* Cappella di Sant'Antonio nella località di Case di Noè, datata al 1502.
* Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea nella frazione di Sant'Andrea di Foggia. Consacrata dal vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Amedeo Casabona il 29 aprile del 1928<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1436|titolo=La parrocchia di Sant'Andrea di Foggia sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, gli atti più antichi dei registri della parrocchia sono datati al 1606<ref name="Parrocchia di Sant'Andrea di Foggia"/>.
* Chiesa di San Rocco nella località di Chignero, risalente al 1914.
* Chiesa parrocchiale di San Martino presso la frazione di San Martino di Noceto. Appartenente anticamente alla cura della chiesa parrocchiale di Santa Maria del Campo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1049|titolo=La parrocchia di San Martino di Noceto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, e creata indipendente dal XIII secolo<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto"/>, venne elevata al titolo di prevostura nel 1826<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto"/>. La consacrazione della chiesa avvenne l'11 settembre del 1926 ad opera del vescovo Amedeo Casabona<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto"/>. Secondo alcune fonti qui morì nel 572 [[Onorato Castiglioni|sant'Onorato]]<ref name="Parrocchia di San Martino di Noceto"/>, arcivescovo di Milano, che trasferì la curia milanese a [[Genova]] per sfuggire ai [[longobardi]] di [[Alboino]].
* Cappella della Santa Croce nella località della Crocetta, presso il [[Passo della Crocetta|passo omonimo]] al confine amministrativo con [[Coreglia Ligure]].
* Chiesa parrocchiale di San Massimo presso l'omonima frazione. Parrocchia dal Duecento<ref name="Parrocchia di San Massimo">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1061|titolo=La parrocchia di San Massimo sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, la chiesa fu consacrata il 5 marzo del 1917<ref name="Parrocchia di San Massimo"/> dal vescovo chiavarese monsignor [[Giovanni Gamberoni]]<ref name="Parrocchia di San Massimo"/>. Nel territorio parrocchiale è presente inoltre il [[monastero di Valle Christi]]<ref name="Parrocchia di San Massimo"/>.
*Chiesetta di San Francesco Saverio nella località di Gravero. Il piccolo edificio di culto, abbandonato e in disuso, è ubicato nelle proprietà della villa Molfino, complesso situato nella località ove già sorge l'antico cimitero degli animali lungo la provinciale per il santuario di Nostra Signora di Montallegro. Fu il sacerdote Francesco Maria Stronati a fare, nel 1688, istanza di edificazione alla curia di Genova per la costruzione di una cappella da intitolare a san Francesco Saverio.
* [[Chiesa di San Maurizio (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Maurizio]] presso la frazione di San Maurizio di Monti. I primi atti del registro parrocchiale datano a partire dal 1526<ref name="Parrocchia di San Maurizio">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1067|titolo=La parrocchia di San Maurizio sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, anche se la parrocchia venne istituita nel XII secolo<ref name="Parrocchia di San Maurizio"/>. Prevostura dal 26 maggio 1935<ref name="Parrocchia di San Maurizio"/>, ebbe tra le sue dipendenze anche la [[Chiesa di San Nicolò (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Nicolò di Coreglia Ligure]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio"/> e la [[Chiesa di San Giacomo (Coreglia Ligure)|parrocchiale di San Giacomo di Canevale]]<ref name="Parrocchia di San Maurizio"/>. All'interno è conservato l'[[affresco]] raffigurante ''L'apparizione della Madonna odigitria''<ref name="Gianluigi Barni"/>.
* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo]] presso la frazione di [[San Michele di Pagana]]. Risalente al 1133<ref name="Parrocchia di San Michele">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1017|titolo=La parrocchia di San Michele di Pagana sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, subì trasformazioni strutturali tra il 1581<ref name="Parrocchia di San Michele"/> e il 1603<ref name="Parrocchia di San Michele"/> e ancora tra il 1749<ref name="Parrocchia di San Michele"/> e il 1753<ref name="Parrocchia di San Michele"/>. Tra le opere pittoriche conservate vi è il celebre dipinto di [[Antoon van Dyck]]: ''Gesù in croce fiancheggiato da san Francesco, san Bernardo e dal nobile Francesco Orero''<ref name="Parrocchia di San Michele"/>. In questa chiesa venne battezzata la beata [[Brigida Morello]]<ref name="Parrocchia di San Michele"/>, fondatrice dell'[[Suore Orsoline di Maria Immacolata|Ordine delle Orsoline]]<ref name="Parrocchia di San Michele"/>.
* [[Chiesa di San Pietro (Rapallo)|Chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo]] presso la frazione di San Pietro di Novella. La parrocchia ebbe in origine, sotto la sua giurisdizione, le comunità di Sant'Andrea di Foggia e San Quirico d'Assereto<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=1167|titolo=La parrocchia di San Pietro di Novella sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>. È prevostura dal 29 giugno 1935<ref name="Parrocchia di San Pietro di Novella"/>.
* Chiesa parrocchiale di San Quirico presso la frazione di San Quirico d'Assereto, i cui registri parrocchiali datano dal 3 luglio 1638<ref name="Parrocchia di San Quirico">{{cita web|url=http://www.diocesichiavari.it/?page_id=852|titolo=La parrocchia di San Quirico d'Assereto sul sito ufficiale della diocesi di Chiavari|accesso=9 luglio 2014}}</ref>.
* Chiesa del Sacro Cuore di Gesù presso la frazione di Montepegli, edificata nel 1910<ref name="Parrocchia di San Quirico"/>.
 
=== Architetture militari ===
[[File:Rapallo-IMGcastello sul mare-laterale 0036(2015).JPGjpg|thumb|Il [[Castello di Rapallo|castello cinquecentesco]] antistante lo specchio acqueo rapallese e la spiaggetta dei pescatori]]
==== Castello cinquecentescoantico sul mare ====
{{vedi anche|Castello di Rapallo}}
Tra i castelli più conosciuti del [[Riviera ligure di levanteLevante|levante ligure]], il [[Castello di Rapallo|castello sul mare di Rapallo]] colpisce per le sue caratteristiche: una media fortezza costruita a ridosso della piccola spiaggia dei pescatori, presso la foce del torrente San Francesco e il lungomare Vittorio Veneto.
 
Edificato dalla popolazione tra il 1550 e il 1551<ref name="Castello di Rapallo">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina501_lantico-castello-sul-mare.html|titolo=Il castello sul mare dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> per difendersi dalle frequenti aggressioni dei [[PiratiCorsari barbareschi|pirati musulmani]] (celebre è quella del 4 luglio [[1549]] ad opera dell'ammiraglio turco [[Dragut]])<ref name="Castello di Rapallo"/>, è oggi sede di eventi, mostre e manifestazioni culturali promosse dall'amministrazione civica o da enti privati. Simbolo per eccellenza della città<ref name="Castello di Rapallo"/>, è stato dichiarato [[monumento nazionale]]<ref name="Castello di Rapallo"/>.
 
==== Castello di Punta Pagana ====
[[File:Rapallo-torre castello di Pagana.JPG|thumb|Il [[castello di Punta Pagana]] all'interno del parco privato di [[Villa Pagana|villa Spinola]], sullo sfondo [[Santa Margherita Ligure]].]]
{{vedi anche|Castello di Punta Pagana}}
[[File:Rapallo-torre castello di Pagana.JPG|thumb|Il [[castello di Punta Pagana]] all'interno del parco privato di [[Villa Pagana|villa Spinola]], sullo sfondo [[Santa Margherita Ligure]].]]
Posizionato nella punta più estrema della baia di Prelo, presso il sestiere-frazione di [[San Michele di Pagana]], ai confini amministrativi con [[Santa Margherita Ligure]], il fortificazione di Punta Pagana venne costruita dalla [[Repubblica di Genova]] nella prima metà del [[XVII secolo]]<ref name="Gianluigi Barni"/> a protezione del litorale costiero e al fine di scongiurare nuovi attacchi pirateschi.
Posizionato nella punta più estrema della baia di Prelo, presso il sestiere-frazione di [[San Michele di Pagana]], ai confini amministrativi con [[Santa Margherita Ligure]], la fortificazione di Punta Pagana venne costruita dalla [[Repubblica di Genova]] nella prima metà del XVII secolo<ref name="Gianluigi Barni"/> a protezione del litorale costiero e al fine di scongiurare nuovi attacchi pirateschi.
 
Inserito nel [[Villa Malta (Rapallo)Pagana|parco privato della soprastante Villavilla Spinola]], residenza occasionale del [[Gran maestro dell'Ordine di Malta]], è ben visibile via mare.
 
==== "Castrum Rapallinum" e "castrum Lasaniae" ====
Le prime fortificazioni, necessarie per un maggiore controllo del territorio comunale, che in tempi più remoti si estendevoestendevano ben oltre l'odierna superficie territoriale, vennero costruite nei pressi delle basse vette montane tra l'entroterra rapallese e la media [[val Fontanabuona]]. Un'indagine archeologica negli storici sentieri boschivi settentrionali della città avviata tra il 1996 e il 1997<ref name="CastrumRapallinum">{{cita web|url=http://www.iisl.genova.it/ricerca/images/castrum%20rapallinum.pdf|titolo=Rinvenimento del castrum Rapallinum|accesso=9 gennaio 2012}}</ref> dalla locale sezione "Tigullia" dell'[[Istituto Internazionaleinternazionale di Studistudi Liguriliguri]] - e in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Liguria<ref name="CastrumRapallinum"/> - ha permesso il ritrovamento nei pressi del monte Castello (665&nbsp;m) di una prima fortificazione databile tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo<ref name="CastrumRapallinum"/>; l'identificazione del sito ed il rinvenimento del primo frammento avvenne, però, già nel 1956 da parte del signor Renato Lagomarsino<ref name="CastrumRapallinum"/>.
 
L'area, denominata dagli storici ''castrum Rapallinum'', era dominata da una struttura in legno poggiante direttamente sulla roccia. Fu sul finire del Quattrocento<ref name="CastrumRapallinum"/>, dopo un primo abbandono, che la struttura venne riedificata completamente in pietra con due torrioni ai lati, avendo così una massima visione panoramica tra costa ed entroterra. La fortezza mantenne il suo uso militare e di controllo per tutto il XV secolo, fino a quando fu in seguito abbandonata per mancato utilizzo.<ref name="CastrumRapallinum"/> Tra i reperti sono state rinvenute due tavole da gioco in lastre di pietra incise e una decina di dadi in osso utilizzati, come si desume, dai militari del castello durante lo svago<ref name="CastrumRapallinum"/>.
 
Dopo l'eccezionale ritrovamento del vicino ''castrum Rapallinum'', nel corso del 1998<ref name="CastrumLasaniae">{{cita web|url=http://centri.univr.it/rm/biblioteca/scaffale/Download/Autori_B/RM-Benente-Baldassarri-Garibaldi-Marra-Panetta-Piombo-Rapallinum.pdf|titolo=Rinvenimento del castrum Lasaniae|accesso=9 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref> furono avviate nuove ricerche archeologiche anche sulla vetta del monte Pegge (774&nbsp;m) dove, secondo precedenti studi e rilievi, doveva insistere una seconda postazione difensiva sul crinale: il cosiddetto ''castrum Lasaniae''. La fortezza militare, costruita presumibilmente nello stesso periodo storico del castello sul monte omonimo, fu realizzata con materiali lapidei del luogo e legno. Il castello fu in seguito dotato di nuove mura in pietra e dotato di armi per la difesa del forte quali alcune palle da bombarda e punte di verrettone di balestra.
 
=== Architetture civili ===
==== Il borgo, le porte e le torri ====
[[File:Rapallo-IMG 0435.JPG|thumb|La "porta delle Saline" tra il lungomare e il centro storico.]]
Anticamente il borgo di Rapallo, nel cuore del centro storico e sede delle più importanti attività artigianali e delle autorità cittadine, era racchiuso nel [[Medioevo|periodo medievale]] da una cinta muraria: l'accesso era consentito solo attraverso cinque porte. Proprio un decreto del Senato della [[Repubblica di Genova]], datato al 12 febbraio del 1629<ref name="Gianluigi Barni"/>, decretò l'allora ''CommvniCOMMVNI Rapalli''RAPALLI come "borgo murato"<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
Studi più approfonditi e moderni, tra i quali quelli dello storico [[Arturo Ferretto]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, hanno però evidenziato che in realtà il senato genovese descrisse una Rapallo medievale cinta non da mura vere e proprie, di cui non esistono effettivamente tracce tangibili<ref name="Gianluigi Barni"/>, bensì consta dalle alte case e dalle vie strette - i tipici "[[caruggi]] liguri" - che proprio per la loro conformazione urbana garantivano una sorta di "cittadella murata"<ref name="Gianluigi Barni"/>. Già nel XV secolo l'umanista e cancelliere della Repubblica, [[Giacomo Iacopo Bracelli]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, descrisse così il borgo rapallese:
 
{{citazione|Borgo senza mura ma sicurissimo per i suoi passi stretti<ref name="Pietro Berri">Fonte dal libro di {{cita libro|Pietro|Berri|Rapallo nei secoli|1979|Edizioni Ipotesi|Rapallo}}</ref>.|[[Giacomo Iacopo Bracelli]]|Burgum et terra sine muro tutissima propter passus strictos territorii.|lingua=la}}
 
Per accedere al borgo bisognava oltrepassare cinque porte: la "Porta occidentale" o "degli orti"<ref name="Porte del centro storico">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina647_la-porta-delle-saline.html|titolo=Le porte d'accesso al borgo dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> - situata nei pressi della [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] e l'odierno tratto pedonale del corso Goffredo Mameli - demolita nel 1874<ref name="Porte del centro storico"/>; la "Porta Aquilonare" o di "Sant'Antonio"<ref name="Porte del centro storico"/> - sita vicino all'omonimo ospedale, il quale divenne in seguito la sede odierna del municipio<ref name="Porte del centro storico"/> - che venne abbattuta nel giugno del 1702<ref name="Porte del centro storico"/> per iniziativa dei protettori dell'ospedale; la "Porta di Pozzarello" o "del Molinello"<ref name="Porte del centro storico"/> - situata nella parte finale di via Venezia (l'antica ''Rolecca''<ref name="Porte del centro storico"/>, nel centro storico) con l'argine del torrente San Francesco - demolita secondo una memoria storica del cavaliere Stefano Cuneo nel [[1810]]<ref name="Porte del centro storico"/>; la "Porta orientale" o "di San Francesco"<ref name="Porte del centro storico"/> - nella parte a levante nei pressi della foce del torrente omonimo - demolita nel 1821<ref name="Porte del centro storico"/> per l'ampliamento della strada carrozzabile per [[Zoagli]]-[[Chiavari]] ([[strada statale 1 Via Aurelia|Via Aurelia]]).
 
[[File:Cimitero monumentale (San Michele di Pagana, Rapallo) - antiche tombe e torre Pagana 2 2023-04-23.jpg|thumb|La torre Pagana all'interno del cimitero monumentale di [[San Michele di Pagana]].]]
L'unica porta del borgo storico che sopravvisse alle demolizioni fu la cosiddetta "Porta delle Saline". Essa si affacciava sulle [[Salina|saline]] rapallesi<ref name="Porte del centro storico"/> (oggi giardini di piazza IV Novembre), monopolio della famiglia genovese [[Doria]]<ref name="Porte del centro storico"/>, racchiudendo a ponente l'accesso dall'odierno lungomare Vittorio Veneto. Nei secoli abbellita con le tipiche colorazioni in stile genovese e con la raffigurazione pittorica del quadretto bizantino donato, secondo la leggenda<ref name="Porte del centro storico"/>, dalla [[Vergine Maria|Madonna]] nell'[[apparizione mariana]] del 2 luglio 1557, ancora oggi divide il lungomare dal centro storico.
 
L'unica porta del borgo storico che sopravvisse alle demolizioni è la cosiddetta "Porta delle Saline". Essa si affacciava sulle [[Salina|saline]] rapallesi<ref name="Porte del centro storico"/> (oggi giardini di piazza IV Novembre), monopolio della famiglia genovese [[Doria]]<ref name="Porte del centro storico"/>, racchiudendo a ponente l'accesso dall'odierno lungomare Vittorio Veneto. Nei secoli abbellita in [[Architettura barocca|stile baroccheggiante]] con le tipiche colorazioni in stile genovese e con la raffigurazione pittorica del quadretto bizantino donato, secondo la leggenda<ref name="Porte del centro storico"/>, dalla [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna nell'apparizione mariana del 2 luglio 1557]], ancora oggi divide il lungomare dal centro storico.
Il controllo del borgo si basò inoltre nei secoli anche con l'uso delle numerose torri sparse lungo le colline antistanti Rapallo. Nel territorio rapallese, delle tante erette nei secoli precedenti a scopo difensivo o da famiglie locali, solo quattro sono sopravvissute a crolli e/o demolizioni. Si possono citare<ref name="Gianluigi Barni"/> la torre dei [[Fieschi]] (conosciuta anche con l'appellativo "del Menegotto"), la torre Baratta (o dei Zerega), la torre dei Morello, la torre Dondero.
 
Il controllo del borgo si basò inoltre nei secoli anche con l'uso delle numerose torri sparse lungo le colline antistanti Rapallo. Nel territorio rapallese, delle tante erette nei secoli precedenti a scopo difensivo o da famiglie locali, solo poche sono ancora visibili ai giorni nostri. Si possono citare<ref name="Gianluigi Barni"/>: la torre dei [[Fieschi]], conosciuta anche con l'appellativo "del Menegotto", presso il quartiere di Laggiaro; la torre Baratta (o dei Zerega), presso il crinale tra il quartiere Laggiaro e la frazione di San Pietro di Novella; la torre Dondero, nei pressi del casello autostradale e lunga strada per la località di Savagna; la torre dei Morello, sulla collina di [[San Michele di Pagana]], edificata nella seconda metà del XVI secolo assieme alla sottostante casa colonica dal nobile Gregorio Morello (una lapide riporta la data 1590) dove, nel 1610, nacque poi [[Brigida Morello]] (fondatrice dell'ordine delle [[Suore orsoline di Maria Immacolata]]). Nel centro storico è ancora oggi visibile, se pur convertita in abitazione privata, quella che è conosciuta localmente come la torre "dei Pallini", ma storicamente detta "dei Gemelli"; ubicata davanti alla basilica rapallese, fu una postazione d'avvistamento e venne citata per la prima volta nel XV secolo.
 
==== Torre civica ====
[[File:Rapallo-IMG 0476.JPG|thumb|La "Torre civica", simbolo del Comune e campanile della [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]].]]
La maggiore e la più importante tra le antiche torri della città, la Torre civica è un'opera strutturale del 1473<ref name="Torre civica">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina612_la-torre-civica-e-la-chiesa-di-santo-stefano-oratorio-dei-neri.html#torrecivica|titolo=La torre civica dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>. Secondo le fonti storiche la sua edificazione fu voluta dei nobili cittadini per simboleggiare la pace<ref name="Torre civica"/> tra gli abitanti del borgo dopo un secolo sconvolto da lotte intestine e di potere tra le maggiori fazioni cittadine dell'[[Medioevo|epoca medievale]].
 
Le prime basi della futura opera furono decise il 3 gennaio del 1473<ref name="Torre civica"/> quando le famiglie nobili della città si riunirono in uno straordinario "consiglio nobiliare" nominando quattro presenti - Francesco della Torre, Benedetto Canevale, Antonio della Cella e Giovanni Bardi<ref name="Torre civica"/> - per imporre a tutti gli abitanti, senza tener conto della fazione o parte alla quale il contributore appartenesse, un apposito tributo in denaro necessario alla costruzione della torre. La torre prese quasi subito forma a fianco dell'antica [[Pieve di Santo Stefano (Rapallo)|pieve di Santo Stefano]] diventandonetanto che, di fattoerroneamente, ilviene scambiata per la sua torre campanaria pur avendo l'edificio religioso un suo campanile<ref name="Torresulla sua civica"/>sinistra.
 
Dopo leggere riparazioni nel 1531<ref name="Torre civica"/> - dove le fonti storiche attestano una spesa di 12 lire<ref name="Torre civica"/> - si decise di aggiungere alla torre, nel 1581<ref name="Torre civica"/>, un pinnacolo con terrazzino in marmo e una nuova campana; quest'ultima fu sostituita nel 1640<ref name="Torre civica"/> a spese del Borgo e dei quartieri di Borzoli e Amandolesi<ref name="Torre civica"/>. Nel 1692<ref name="Torre civica"/> Gio Battista Canevaro ne ripropose la ristrutturazione con lo spostamento dell'orologio più in basso, la sostituzione degli ingranaggi e al provvedimento scritto ad una più accurata manutenzione in cambio di un compenso annuo di 40 lire<ref name="Torre civica"/>.
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==== Torre dei Fieschi o del Menegotto ====
[[File:Rapallo-torre del Menegotto o Fieschi2.jpg|thumb|La torre del Menegotto, già dei Fieschi.]]
 
Le prime notizie certe sull'esistenza di questa torre - conosciuta anche con l'appellativo "del Menegotto" dal nome dell'omonimo quartiere, ubicato tra i quartieri Laggiaro e [[Sant'Anna (Rapallo)|Sant'Anna]] - sono citate in un atto di vendita del 26 maggio 1254<ref name="Gianluigi Barni"/> dove il concittadino Giacomo Boleto vendette alla vedova di Tedisio Fieschi, Simona, alcune terre con torre in una località detta in pastinis<ref name="Gianluigi Barni"/>. Successivamente i terreni passarono di proprietà ad Ottobono Fieschi<ref name="Gianluigi Barni"/>, colui che salì nel 1276 al soglio pontificio con il nome di [[papa Adriano V]], e che nel 1269 affittò il tutto ad Ada Barbieri e al figlio Tommasino<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
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==== Il lazzaretto ====
[[File:Facciata del Lazzareto di via Bana.jpg|miniatura|Affresco del 400 presente sulla facciata del [[Lazzaretto|Lazzareto]] di via Bana]]
[[File:Santa Maria del Campo-IMG 1416.JPG|thumb|L'antico [[lazzaretto]] situato nella località di Bana]]
Fu con il manifestarsi delle prime vittime della [[lebbra]] nei territori delle podesterie di Rapallo e [[Recco]], nel 1450<ref name="Lazzaretto di Bana">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina687_il-lazzaretto-di-bana.html|titolo=Il lazzaretto di Bana dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, nei territori delle podesterie di Rapallo e [[Recco]] a convincere la comunità medievale rapallese sull'esigenza di un ricovero provvisorio per gli ammalati. La donazione di un appezzamento di terra da parte di un cittadino rapallese, Giacomo d'Aste<ref name="Lazzaretto di Bana"/>, in località Bana tra le frazioni di San Massimo e [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], diede l'impulso per la costruzione dell'edificio. Dedicato a [[Lazzaro di Betania|san Lazzaro di Betania]], da qui il toponimo "[[lazzaretto]]"<ref name="Lazzaretto di Bana"/>, il ricovero è citato in una bolla di [[papa Sisto IV]] del 1471<ref name="Lazzaretto di Bana"/> nella quale si affida la gestione dello stabile al controllo dei protettori dell'[[Ospedale di Pammatone]]|Ospedale di Pammatone di [[Genova]]<ref name="Lazzaretto di Bana"/>. Con il proliferare della pestilenza ebbe un vero e proprio affollamento di malati nel 1475<ref name="Lazzaretto di Bana"/>; tra le persone assistite anche il figlio<ref name="Lazzaretto di Bana"/> dello stesso donatore Giacomo d'Aste.
 
Nel 1505<ref name="Lazzaretto di Bana"/> le condizioni dello stabile risultarono già fatiscenti, tanto da dover predisporre un restauro accurato della struttura. La successiva visita (1582<ref name="Lazzaretto di Bana"/>) del visitatore apostolico, monsignor [[Francesco Bossi (vescovo)|Francesco Bossi]] della [[diocesi di Novara]], ne evidenziò e segnalò all'ordine di Pammatone il cattivo stato dell'edificio, ordinando allo stesso di compiere un nuovo risanamento, specie per le parti esterne<ref name="Lazzaretto di Bana"/>. Giudicato dai curatori genovesi troppo oneroso<ref name="Lazzaretto di Bana"/>, lo stabile non subì alcun intervento di conservazione e ripristino. Il lazzeretto di Bana, di proprietà privata<ref name="Lazzaretto di Bana"/>, si presenta in precarie condizioni strutturali, specie nelle coperture e nella conservazione degli affreschi della facciata esterna. Il dipinto quattrocentesco che appare sulla parete esterna dell'edificio raffigura oltre la [[Madonna col Bambino|Madonna con Bambino]], i santi taumaturgi [[Lazzaro di Betania|Lazzaro]], [[Giacomo il Maggiore|Giacomo]] e [[Biagio di Sebaste|Biagio]].
 
==== Palazzi e ville ====
{{vedi anche|Palazzi e ville di Rapallo}}
Nel territorio comunale sono presenti diversi edifici civili e pubblici di pregio storico e architettonico, soprattutto nel cuore dell'antico borgo medievale con la presenza, tra l'altro, di cinquecenteschi e seicenteschi [[Portale (architettura)|portali]] in ardesia. Tra le case e i palazzi del centro storico, fulcro del commercio locale e "salotto buono" della città, l'attuale palazzo del municipio, già antico ricovero ospedaliero.
 
Numerosa inoltre la presenza di ville residenziali e storiche, specie nelle prime colline del territorio, costruite tra il XVII e il XX secolo per il soggiorno nella cittadina divenuta, con l'avvento del [[turismo]], tra le località di pregio del [[Riviera ligure di levante|levante ligure]] e della [[Liguria]]. Tra le più famose [[Museo del merletto (Rapallo)|villa Tigullio]] (sede del [[Museo del merletto (Rapallo)|museo comunale del pizzo al tombolo]] e della biblioteca civica internazionale), villa Porticciolo, villa Queirolo (sede della segreteria generale del [[Panathlon]] International) e la [[villa "del Trattato"]], celebre per il [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato che si svolse nel 1920]]<ref name=ComuneRapallostoria/>.
 
==== Teatri ====
Il teatro-auditorium delle Clarisse, ricavato negli ex locali della [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|chiesa del complesso monastico delle Clarisse]] del 1633<ref name="Auditorium delle Clarisse">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina654_auditorium-delle-clarisse.html|titolo=Il teatro-auditorium delle Clarisse dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>, dismesso poi definitivamente nel 1902<ref name="Auditorium delle Clarisse"/>, è l'unico teatro cittadino conavente una capienza massima di 265 posti a sedere<ref name="Auditorium delle Clarisse"/>. La conversione degli spazi dell'ex chiesa fu decisa nel 1967<ref name="Auditorium delle Clarisse"/> dopo l'acquisizione dello stabile da parte dell'amministrazione civica. Una nuova rivisitazione degli interni fu avviata nel 1995<ref name="Auditorium delle Clarisse"/>.
 
==== Ponte di Annibale ====
[[File:Rapallo-IMG 1788.JPG|thumb|Il ponte in stile romano detto "di Annibale"]]
Il ponte detto "di Annibale" è una costruzione ad unica arcata in stile romano che probabilmente venne edificata per la prima volta nel periodo medievale<ref name="Ponte d'Annibale">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina648_il-ponte-di-annibale.html|titolo=Il ponte d'Annibale dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>. Non si conosce a tutt'oggi l'origine del nome: il collegamento al celebre condottiero cartaginese [[Annibale]] non trova infatti riscontri storici o legami con la città<ref name="Ponte d'Annibale"/>.

Il documento più antico documento che attesta la già presenza del ponte è un atto del 7 aprile 1049<ref name="Ponte d'Annibale" /> con il quale, un certo Rainaldo, conferma la donazione di alcuni possedimenti terrieri intorno al ponte alla genovese [[Chiesa di Santa Maria di Castello (Genova)|chiesa di Santa Maria di Castello]]<ref name="Ponte d'Annibale" /> di alcuni possedimenti terrieri intorno al ponte. Un successivo documento, datato al 15 settembre 1300<ref name="Ponte d'Annibale" />, del notaio Corrado de Spignano, cita espressamente il ponte sovrastante il torrente [[Boate]] (''ad pontem de Bolago''). Sempre dalle fonti storiche si apprende che fu risistemato nel 1733<ref name="Ponte d'Annibale" /> a causa delle numerose alluvioni che lo colpirono anche nei secoli passati.
 
Sempre dalle fonti storiche si apprende che fu risistemato nel 1733<ref name="Ponte d'Annibale"/> a causa delle numerose alluvioni che lo colpirono anche nei secoli passati. Con il passaggio di Rapallo nelal [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] vengonovennero stanziati, nel 1823<ref name="Ponte d'Annibale"/>, fondi per la deviazione del torrente nel tratto finale e presso la foce. Grazie a talequesta operazione si procederàprocedette quindi alla realizzazione della nuova strada carrozzabile per [[Santa Margherita Ligure]], arteria stradale che tutt'oggi "scorre" sotto il ponte.
 
==== Chiosco della Musica ====
[[File:Rapallo-chiosco della musica-post restauro2.jpg|thumb|Il Chiosco della Musica]]
 
Il [[cassa armonica (architettura)|chiosco della Musicamusica]], situato sul lungomare Vittorio Veneto nei pressi dello sbocco centrale tra il borgo storico e la zona costiera, inaugurato il 3 novembre del 1929, richiama per la sua architettura lo stile [[Art Nouveau|Liberty]] di fine Ottocento e inizio Novecento. Voluto dagli emigranti rapallesi in [[America Latina]] (soprattutto nella zona del [[Cile]] e dell'[[Argentina]]) quale dono alla città d'origine per ospitarne concerti bandistici, il progetto è stato realizzato da Luigi Devoto che realizzò un [[padiglione (architettura)|padiglione]] di 10&nbsp;m di diametro e 9&nbsp;m di altezza e con 12 colonne a sostegno della cupola<ref name="Chiosco della Musica">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina645_il-chiosco-della-musica.html|titolo=Il chiosco della Musica dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref>.
 
Sono raffigurati nell'interno della cupola, dipinta dal locale pittore Giovanni Grifo, i maggiori compositori italiani e stranieri della storia: tra le raffigurazioni degli stalli si riconoscono [[Giuseppe Verdi]], [[Gioachino Rossini]], [[Vincenzo Bellini]], [[Arrigo Boito]], [[Ludwig van Beethoven]], [[Daniel Auber]], [[Giacomo Meyerbeer]], [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Hector Berlioz]] e [[Christoph Willibald Gluck]]; nei medaglioni degli archi sono invece raffigurati [[Johann Sebastian Bach]], [[Gaspare Spontini]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Domenico Cimarosa]], [[Georges Bizet]], [[Amilcare Ponchielli]], [[Charles Gounod]], [[Gaetano Donizetti]], [[Claudio Monteverdi]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Franz Joseph Haydn]] e [[Giacomo Puccini]]<ref name="Chiosco della Musica" />.
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==== Monumento di Colombo ====
[[File:Rapallo-monumento Cristoforo Colombo2-2011.jpg|thumb|Monumento al navigatorea Cristoforo Colombo, simbolo dell'emigrazione rapallese.]]
Il monumento a [[Cristoforo Colombo]], inaugurato il 21 maggio 1914<ref name="Gianluigi Barni"/> adiacente ilal porto pubblico, fu fortemente voluto dagli emigranti rapallesi nellenel [[AmericheAmerica|continente americano]]. L'opera, frutto della maestria dello scultore italo-argentino [[Arturo Dresco]]<ref name="Gianluigi Barni"/>, fu finanziata completamente dagli emigrati a ricordo della loro patria natia. Una nota locale<ref name="Gianluigi Barni"/> asserisce che il dito del navigatore genovese, proteso verso il mare, indichi proprio il continente americano.
 
==== Gazebo ottocentesco ====
Il [[gazebo]] ottocentesco è situato nel cuore del centro storico, in piazza Venezia, sede del giornaliero mercato ortofrutticolo giornaliero. Utilizzato nel passato come luogo di acquisto del mercato ittico, dopo un radicale recupero, in particolare della copertura e delle parti in ferro, è ora scelto come sede di manifestazioni culturali, mostre o altro.
 
==== Altri monumenti ====
Testimonianza architettonica del periodo bellico della [[seconda guerra mondiale]] è il cosiddetto "muro dei [[partigiani]]"<ref name="Gianluigi Barni"/> - o semplicemente "il muro" - tristemente noto ai rapallesi per le atrocità compiute dinnanzi a questo tratto di muraglione anti-sbarco che divideva la zona del porto del Langano dal resto della città. Ai lati dello stesso vi è inoltre un monumento commemorativo ai caduti, consto da una stele in travertino con bassorilievi raffiguranti l'episodio della fucilazione - opera dello scultore [[Nicola Neonato]]<ref name="Gianluigi Barni"/> - e placche in bronzo dove sono elencati i venti nomi dei partigiani, non solo di Rapallo, che vennero fucilati lasciando ai posteri il ricordo della [[Resistenza italiana|Resistenza]] nei buchi presenti nel cemento.
 
[[File:Homer Pound Grave.png|thumb|La tomba di Homer Pound, padre di [[Ezra Pound]].]]
Verso il lungomare cittadino, nei pressi della zona "delle saline", un altro monumento ai caduti è opera dello scultore e pittore Nicola Neonato che lo ha realizzato nel 1977<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
Raggiungibile dal sentiero per il [[Santuario della Madonna di Caravaggio (Rapallo)|santuario della Madonna di Caravaggio]], presso la frazione di [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]], la croce monumentale di Spotà è stata edificata nel 1935<ref name="Gianluigi Barni"/> sulla sommità collinare di Spotà quale monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]]. Alta 15 metri e in cemento armato, su progetto di Filippo Rovelli<ref name="Gianluigi Barni"/>, venne solennemente inaugurata la mattina del 30 maggio 1935<ref name="Gianluigi Barni"/>. La croce di Spotà è visibile da diverse zone della città.
 
Interessante anche la sezioneSezione acattolicaAcattolica del Cimiterocimitero Urbanourbano comunale (ingresso sul lato ovest -di Viavia Cerisola) con vecchie lapidi riguardanti per la maggior parte residenti stranieri, che fecero della Rapallo di fine '800Ottocento e fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] un centro turistico d'élite. In questo settore del cimitero èsono sepoltosepolti anchefra ilgli altri Homer Pound, padre di [[Ezra Pound]], HomerFrederick PoundAugustus Yeats Brown (1837-1925), già proprietario del Castello di Paraggi, Pima Andreae, amica di [[Gerhart Hauptmann]], referente importante per gli artisti stranieri a Rapallo fra le due guerre.
 
== Società ==
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Le motivazioni di questo tasso di insediamento possono essere ricercati nella cospicua presenza di abitazioni effettive e seconde case, queste ultime rappresentano il 45% dell'intero patrimonio abitativo di Rapallo, e negli affitti più bassi rispetto ad altre cittadine del circondario tigullino.
 
La maggior parte dei cittadini stranieri, così come affermano diversi studi sul fenomeno (quali ad esempio una ricerca effettuata da dieci anni per conto della [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|CISL]] da Francesco Gastaldi ed Antonio Graniero) e i dati provenienti dagli uffici di pubblica sicurezza, lavora principalmente nelle altre città vicine - a [[Genova]] soprattutto - utilizzando Rapallo come semplice residenza o dormitorio notturno. Ciò nonostante alcuni di essi lavorano regolarmente nel territorio rapallese - specialmente nei settori legati all'edilizia, nelle imprese di pulizia e assistenza anziani come badanti - inserendosi positivamente nel tessuto socio-economicosocioeconomico della città. Proprio grazie al notevole flusso migratorio, costantemente monitorato, recentemente sono state avviate nel territorio rapallese diverse attività lavorative, legate alle diverse popolazioni straniere, fino a poco tempo fa sconosciute o non presenti nel territorio.
 
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre 2017,2023 i cittadini stranieri residenti a Rapallo sonoerano {{formatnum:3330}}3613, pari al 12,27% dei residenti,<ref>{{Cita web|url=httphttps://demo.istat.it/str2017app/index.html?i=P03&l=it|titolo=CittadiniBilancio stranieridemografico residentipopolazione secondo i dati Istat del 31-12-2017straniera|accesso=1529 maggioluglio 20192025}}</ref>, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenzenazionalità più significative<ref>Dati{{Cita superioriweb|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione alleresidente 20per unitàcittadinanza o paese di nascita|accesso=29 luglio 2025}}</ref>:
 
#* [[Albania]], {{formatnum:867}}811
#* [[Romania]], {{formatnum:558}}553
#* [[EcuadorEgitto]], {{formatnum:282}}283
* [[Ecuador]],242
# [[Sri Lanka]], {{formatnum:195}}
#* [[EgittoUcraina]], {{formatnum:174}}200
#* [[Marocco]], {{formatnum:174}}182
#* [[MoldaviaSri Lanka]], {{formatnum:141}}179
#* [[Cina]], {{formatnum:134}}167
* [[Bangladesh]], 155
# [[Ucraina]], {{formatnum:116}}
#* [[BangladeshMoldavia]], {{formatnum:87}}133
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Rapallo-villa Queirolo3.jpg|thumb|Villa Queirolo, sede di due accademie culturali e del segretariato generale del [[Panathlon|Panathlon International]].]]
 
* Ospedale di Rapallo "Nostra Signora di Montallegro" di Rapallo. Il polo rapallese rappresenta il terzo presidio più importante dell'ASL 4 "Chiavarese" dopo gli ospedali di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] e [[Sestri Levante]]. Contiene le specialità e reparti di<ref name="Asl Chiavarese">{{cita web|url=http://www.asl4.liguria.it/ovinternet/servlet/urd/run/portal.show?c=1|titolo=Fonte dal sito istituzionale dell'Asl 4 "Chiavarese"|accesso=10 luglio 2014}}</ref>: medicina, oculistica, ortopedia, primo intervento (08-20) e radiologia. L'ospedale, inaugurato il 18 dicembre 2010<ref name="Inaugurazione ospedale">{{cita news|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/AMF9WRVE-rapallo_inaugurato_ospedale.shtml|titolo=Rapallo, inaugurato il nuovo ospedale|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]]|data=18 dicembre 2010|accesso=10 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714210247/http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/AMF9WRVE-rapallo_inaugurato_ospedale.shtml|dataarchivio=14 luglio 2014}}</ref> e pienamente in servizio dal 2011, è comprensivo di 120 posti letto. Un servizio di [[trasporto pubblico locale]] gestito dall'[[ATPAMT (Provincia di Genova)|ATPAMT]] garantisce quotidiani collegamenti bus con la struttura ospedaliera, oltreché da Rapallo, anche dai vicini centri di [[Chiavari]], Lavagna, [[Santa Margherita Ligure]] e Sestri Levante. A sostegno di tale collegamento è stata istituita una apposita linea extraurbana (linea 998) che, di fatto, collega oltre ai centri della costa pure gli altri presidi ospedalieri di Lavagna e di Sestri Levante.
* Accademia Culturale di Rapallo. Una delle prime in [[Italia]] a costituirsi, è stata fondata nel 1978<ref name="Accademia Culturale di Rapallo">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina618_laccademia-culturale-di-rapallo.html|titolo=L'Accademia Culturale di Rapallo dal sito del comune di Rapallo|accesso=9 luglio 2014}}</ref> dal professor Francesco Maria Ruffini, sindaco rapallese dal 1975 al 1980<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>. Inizialmente costituita per persone della [[Senilità|terza età]], oggi è anche frequentata da molti giovani desiderosi di cultura e di approfondimento sociale-artistico. Segue, come tutte le accademie italiane, un programma scolastico dettato direttamente dall'[[Università degli Studi di Genova|Università di Genova]]<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>. I corsi variano dalla [[storia]] alla [[filosofia]], o dalla [[letteratura]] alla [[Socializzazione (sociologia)|socializzazione umana]]. Inoltre sono effettuati corsi più specifici relativi al campo della [[medicina]] o della [[Storia della scienza|scienza moderna]]. Non mancano lezioni di lingue straniere ([[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua spagnola|spagnolo]]) o [[Monologo|monologhi teatrali]], specie in [[Lingua ligure|dialetto genovese]]. La sede dell'accademia è ubicata presso villa Queirolo<ref name="Accademia Culturale di Rapallo"/>, quest'ultimo edificio restaurato nel 2008.
* Accademia Estetica Internazionale di Rapallo, fondata nel 2006 e attiva fino al 2012. SitaEra situata presso villa Queirolo e convenzionata con l'[[Università degli Studi Roma Tre|Università di Roma Tre]] per borse di studio e dottorati europei in filosofia e con il patrocinio morale dall'Istituto italiano per gli studi filosofici, già diploma d'onore del [[parlamento europeo]]. Fu Presiedutapresieduta da Elio Matassi e diretta da Alessandro Di Chiara. Hanno collaborato all'istituzione accademica alcuni tra più importanti filosofi e artisti viventiitaliani e stranieri (da [[Gianni Vattimo]] a [[Sergio Givone]], da [[Giovanni Reale]] a [[Vincenzo Vitiello]], da Fèlix Duque a Marco Ivaldo, da [[Bruno Canino]] a Giovanni Angeleri, da [[Camillo Milli]] a [[Giselda Castrini]]). L'identità accademica si trova nel creare una visione interdisciplinare dell'estetica attraverso un confronto con le altre forme dell'esperienza artistica; in particolare ogni anno accademico sviluppa corsi istituzionali sulla filosofia dell'arte, lezioni-concerto sulla [[musica]], [[teatro]], [[cinema]], [[pittura]], ecc. L'Accademia è specializzata nella ricerca di opere inedite, di filosofi classici e contemporanei, pubblicati con l'originale a fronte, per i tipi dell'Editore ''Il ramo''.
* Associazione culturale "Bella Nina" per il [[Tombolo (merletto)|pizzo al tombolo]] rapallese, che mantiene viva ancora oggi la storia della fabbricazione dei pizzi al tombolo rapallesi.
* [[Scuola di Rapallo]], inerente al mondo dei [[Fumetto|fumetti]]. Tra i suoi maggiori disegnatori [[Luciano Bottaro]] e [[Carlo Chendi]].
* [[Panathlon|Panathlon International]], la cui sede italiana e segreteria generale è ospitata presso villa Queirolo.
 
=== Qualità della vita ===
La località ha ottenuto dalla FEE-Italia ([[Foundation for Environmental Education]]) il conferimento della [[Bandierabandiera Blublu]] per la qualità dei servizi del [[porto turistico]] ("Porto turistico internazionale Carlo Riva") nel 2016.
 
== Cultura ==
[[File:San Maurizio di Monti (Rapallo)-museo civiltà contadina Pendola-complesso generale3.jpg|thumb|Il museo della civiltà contadina Cap. "Giovanni Pendola" nella frazione di San Maurizio di Monti]]
[[File:Rapallo-villa Porticciolo2.jpg|thumb|Villa Porticciolo, a levante della città]]
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La Biblioteca Internazionale "Città di Rapallo", sita nei piani superiori di villa Tigullio, all'interno del parco comunale "Luigi Casale", è considerata tra le più fornite e accessoriate tra le biblioteche della Liguria.
 
Alla fine del 20112019 l'intero patrimonio librario contava all'incirca 4953.000100 libri<ref name="Biblioteca Internazionale">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina525_la-biblioteca-internazionale-citt-di-rapallo.html|titolo=La Biblioteca Internazionale dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref> divisi in [[Storia della letteratura italiana|letteratura italiana]], [[letteratura inglese|inglese]], [[letteratura francese|francese]], [[letteratura tedesca|tedesca]], [[letteratura russa|russa]] e [[letteratura spagnola|spagnola]]. Inoltre è possibile sfogliare riviste italiane e straniere. È disponibile anche una fornita sezione per i ragazzi fonte e spunto per ricerche scolastiche o approfondimenti culturali.
 
==== Scuole ====
Rapallo è sede dei seguenti istituti scolastici statali<ref name="Istituti superiori statali">{{cita web|url=http://www.guidascuole.net/rapallo|titolo=Gli istituti scolastici statali di Rapallo dal sito Guidascuole.net|accesso=10 luglio 2014}}</ref>, inerenti al ciclo scolastico della [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuola secondaria di secondo grado]]:
 
* Liceo Classico e Linguistico Statale "[[Giovanni da Vigo]]";
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In città sono presenti tre siti museali di grande pregio artistico-culturale. Tali musei hanno una notevole presenza turistica legata soprattutto ad una conoscenza maggiore della cultura rapallese e dei suoi prodotti artigianali come il [[Merletto|locale pizzo al tombolo]].
 
Il [[Museo del merletto (Rapallo)|museo del merletto]] ha sede nella villa Tigullio, all'interno del parco comunale Luigi Casale. Il museo è stato aperto ufficialmente al pubblico nel 1990<ref name="Museo del merletto">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina516_il-museo-del-merletto.html|titolo=Il museo del merletto dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref> e dopo un accurato ampliamento nelle sale sottostanti nel 1997<ref name="Museo del merletto"/>. L'intera collezione comprende circa 1400 manufatti<ref name="Museo del merletto"/> in pizzo pregiato, databili tra il XVI secolo e alla fine del XX secolo<ref name="Museo del merletto"/>. Compresi nella collezione anche capi di abbigliamento e arredamento, oltre a 5000 disegni per la lavorazione del pizzo e del [[Tombolo (merletto)|tombolo]]<ref name="Museo del merletto"/>. Parte della collezione fa parte di un'antica bottega dedicata alla manifattura rapallese ceduta poi al Lions Club di Rapallo e quindi donata nel 1970 al Comune<ref name="Museo del merletto"/>.
 
Il museo "Attilio e Cleofe Gaffoglio", sito negli spazi a terra e il chiostro dell'ex [[Monastero delle Clarisse (Rapallo)|complesso monastico delle Clarisse]], offre al visitatore numerose collezioni in [[oro]], [[porcellana]] e [[avorio]], oltre che a sculture e dipinti pregiati donati dai concittadini Attilio e Cleofe Gaffoglio<ref name="Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina567_museo-attilio-e-cleofe-gaffoglio.html|titolo=Il museo Attilio e Cleofe Gaffoglio dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref>. Originari di [[Torino]], ma residenti a Rapallo fino all'improvvisa morte nel 2000<ref name="Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio"/>, erano i proprietari dell'intera collezione fino al lascito definitivo al Comune nel luglio dello stesso anno<ref name="Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio"/>.
 
Il complesso molitorio e museo della civiltà contadina "Giovanni Pendola"<ref name="Museo della civiltà contadina">{{cita web|url=http://www.comune.rapallo.ge.it/pagina652_il-complesso-molitorio-di-san-maurizio-di-monti-ed-il-museo-della-civilt-contadina.html|titolo=Il museo della civiltà contadina dal sito del comune di Rapallo|accesso=10 luglio 2014}}</ref> è stato fondato soprattutto per far conoscere non solo ai giovani, ma anche ai turisti la Rapallo "di un tempo" collocando il complesso storico in un antico [[mulino]] presso la frazione di San Maurizio di Monti, sulla strada provinciale 58 per il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]. Nei due stabili di proprietà della famiglia Pendola<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, il cui locale frantoio è risalente al XVII secolo<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, ma rimaneggiato nel corso del XX secolo<ref name="Museo della civiltà contadina"/>, sono presenti oggetti, attrezzi e molto altro legato al mondo contadino e all'[[agricoltura]].
 
=== Media ===
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==== Stampa ====
A Rapallo ha sede una redazione di [[Giornale|testata giornalistica]] locale, ovvero il mensile ''Il Mare'', fondato nel 1908<ref name="Il Mare">{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2011/03/23/societa/mare/libri/torna-a-rapallo-il-periodico-il-mare-XaN0xGHSvzOXPVdaWoCClI/pagina.html|titolo=Torna a Rapallo il periodico "Il Mare"|pubblicazione= [[La Stampa]]|data =23 marzo 2011|accesso= 11 luglio 2014}}</ref>,. Tra direttoi dasuoi Emiliodirettori Cartaanche finoil algiornalista suoe decessoscrittore locale Emilio Carta.
 
==== Televisione ====
Nel quartiere Laggiaro ha sede una locale [[emittente televisiva]] - l'unica del comune e fondata nel 1989 - denominata [[STV (Italia)|STV]]. Negli anni novanta era attiva in città anche un'altra emittente, Tele Golfo, che ripeteva i programmi di [[Super SixSupersix]].
 
Nel maggio del 2013<ref name="CentoVetrine">{{cita web|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/05/14/APaaw3WF-centovetrine_rapallo_riprese.shtml|titolo=Centovetrine, nuove riprese a Rapallo|accesso=5 giugno 2013|dataarchivio=17 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141217123649/http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/05/14/APaaw3WF-centovetrine_rapallo_riprese.shtml|urlmorto=sì}}</ref> alcune zone della città sono state le ___location per diverse scene della soap opera italiana ''[[CentoVetrine]]''.
 
=== Cinema ===
Nel [[Golfo]]golfo del [[Tigullio]], e a Rapallo in particolare, sono state girate negli anni cinquanta e sessanta diverse [[Film|pellicole cinematografiche]] italiane e straniere. Nel 1954 la città è stata il set del film ''[[La contessa scalza]]''<ref name="La contessa scalza">{{cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=6247|titolo=Il film ''La contessa scalza'' dal sito Mymovies.it|accesso=10 luglio 2014}}</ref> del regista [[Joseph L. Mankiewicz]] con protagonisti due attori hollywoodiani quali [[Humphrey Bogart]] e [[Ava Gardner]].
 
Nel 1958 il regista [[Gianni Franciolini]] scelse la città rivierasca come sfondo per il film ''[[Racconti d'estate]]''<ref name="Racconti d'estate">{{cita web|url=http://www.mymovies.it/film/1958/raccontidestate/|titolo=Il film ''Racconti d'estate'' dal sito Mymovies.it|accesso=10 luglio 2014}}</ref>; tra gli attori [[Alberto Sordi]] e [[Marcello Mastroianni]] - quest'ultimo nella parte di un commissario di polizia - e l'attrice francese [[Michèle Morgan]] nei ruoli di una ladra.
===Televisione===
Rapallo è usata come residenza estiva della famiglia Guarnieri nella serie televisiva italiana de ''[[Il paradiso delle signore]]''.
 
=== Musica ===
Tra le più antiche della [[Liguria]]<ref name="Banda di Rapallo">{{cita web|url=http://www.bandarapallo.com/storia.html|titolo=La Banda "Città di Rapallo" dal sito ufficiale del complesso bandistico|accesso=10 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714172459/http://www.bandarapallo.com/storia.html|dataarchivio=14 luglio 2014}}</ref>, la banda cittadina rapallese fu costituita il 7 dicembre 1845<ref name="Banda di Rapallo"/> con il nome di Compagnia Filarmonica "Città di Rapallo" e già ai tempi prevedeva la formazione di una scuola di musica. Negli anni assunse diverse denominazioni: Banda di Rapallo (1905<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Cittadina (1908<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Militare (1915<ref name="Banda di Rapallo"/>), Corpo Bandistico Sociale Rapallese (1923<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1924<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda del Fante (1937<ref name="Banda di Rapallo"/>), Gruppo Musicale Dopolavoro di Rapallo (1938<ref name="Banda di Rapallo"/>), Associazione Musicale Rapallese "G. Oneto" (1945<ref name="Banda di Rapallo"/>), Complesso Bandistico "Città di Rapallo" (1955<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1979<ref name="Banda di Rapallo"/>) e la definitiva denominazione di Corpo Bandistico "Città di Rapallo" dal 21 ottobre 1986<ref name="Banda di Rapallo"/>.
[[File:Rapallo-IMG 1667.JPG|thumb|Manifesto della [[Mostra Internazionale dei Cartoonists]]]]
 
Tra le più antiche della [[Liguria]]<ref name="Banda di Rapallo">{{cita web|url=http://www.bandarapallo.com/storia.html|titolo=La Banda "Città di Rapallo" dal sito ufficiale del complesso bandistico|accesso=10 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714172459/http://www.bandarapallo.com/storia.html|dataarchivio=14 luglio 2014}}</ref>, la banda cittadina rapallese fu costituita il 7 dicembre 1845<ref name="Banda di Rapallo"/> con il nome di Compagnia Filarmonica "Città di Rapallo" e già ai tempi prevedeva la formazione di una scuola di musica. Negli anni assunse diverse denominazioni: Banda di Rapallo (1905<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Cittadina (1908<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda Musicale Militare (1915<ref name="Banda di Rapallo"/>), Corpo Bandistico Sociale Rapallese (1923<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1924<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda del Fante (1937<ref name="Banda di Rapallo"/>), Gruppo Musicale Dopolavoro di Rapallo (1938<ref name="Banda di Rapallo"/>), Associazione Musicale Rapallese "G. Oneto" (1945<ref name="Banda di Rapallo"/>), Complesso Bandistico "Città di Rapallo" (1955<ref name="Banda di Rapallo"/>), Banda "Città di Rapallo" (1979<ref name="Banda di Rapallo"/>) e la definitiva denominazione di Corpo Bandistico "Città di Rapallo dal 21 ottobre 1986<ref name="Banda di Rapallo"/>.
 
Tra gli eventi storici il concerto innanzi al prefetto di [[Torino]] e al re d'Italia [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] nel 1898<ref name="Banda di Rapallo"/> e la vittoria nel 1926<ref name="Banda di Rapallo"/> del concorso nazionale di [[Novi Ligure]]. Dal 2013<ref name="Banda di Rapallo"/> è gemellata con il complesso bandistico "Armelis" di [[Collarmele]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]).
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*Festività patronali del 1-2-3 luglio<ref name="Feste di luglio">{{cita web|url=http://www.festediluglio.it/|titolo=Le festività patronali del 1-2-3 luglio dal sito Festediluglio.it|accesso=10 luglio 2014}}</ref>. Si svolgono nei primi tre giorni del mese di luglio nella ricorrenza dell'apparizione della [[Santuario di Nostra Signora di Montallegro|Madonna di Montallegro]] (avvenuta il 2 luglio 1557<ref name="Feste di luglio"/>). Vi si svolgono solenni celebrazioni religiose, tra cui la tradizionale processione serale del 3 luglio con la presenza dei Cristi processionali e l'arca argentea della Madonna, seguita da spettacoli pirotecnici e dall'uso rituale degli antichi [[mascolo|mortaletti liguri]], di cui si ha notizia a partire dal 1619<ref name="Feste di luglio"/>.
*Il "[[Premio Rapalloletterario Carigenazionale per la donna scrittrice]]", istituito nel 1984, è un concorso letterario riservato alle donne scrittrici che si svolge a giugno nel parco di villa Tigullio.
* Palio marinaro del [[Tigullio]]. Le località costiere di [[Santa Margherita Ligure]], [[San Michele di Pagana]], Rapallo, [[Zoagli]], [[Chiavari]], [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] e [[Sestri Levante]] si sfidano ogni anno, tra maggio ed agosto, in una serie di gare di [[canottaggio]] su gozzi tradizionali liguri nelle acque del [[golfo]] del [[Tigullio]]. La prima edizione si avviò nel 1974.
*"Palco sul mare Festival" è una delle più grandi manifestazioni della città nel periodo estivo. Ogni anno cantanti italiani, ma anche attori e comici televisivi si alternano nell'esibirsi per il pubblico estivo. Originariamente la kermesse si svolgeva unicamente nella città rapallese (su un palco sul mare sorretto da boe galleggianti), ma dopo la partecipazione attiva dell'allora [[Provincia di Genova]] è oggi "esportato" nelle altre cittadine del Tigullio e [[Golfo Paradiso]] con calendari ed esibizioni alteranti da città in città.
*"Borgo d'autore" si svolge ad agosto ed è un'occasione per conoscere meglio la cultura, grazie ai tanti interventi culturali ed artistici.
*"Festival Internazionale del Balletto", sempre nel mese di agosto, è dedicato alla [[Danzadanza accademica]]. Tante sono le presenze straniere.
*"Corsa ciclistica Milano-Rapallo" nel mese di giugno.
*"[[Mostra internazionale dei cartoonists|Mostra internazionale dei Cartoonist]]", a ottobre, è una mostra dedicata al mondo del [[fumetto]] (con temi e soggetti che variano a seconda delle edizioni); nellealcune anticheedizioni si sono svolte all'interno delle sale del [[Castello di Rapallo|castello sul mare]].
*"Mare Nostrum", nelle sale del castello tra ottobre e novembre, è un evento tradizionalmente dedicato al [[modellismo]] navale, nonché all'arte e storia delle tradizioni marinare.
 
== Geografia antropica ==
[[File:Rapallo-IMG 0450.JPG|thumb|Vessillo dei [[SestieriSestiere (Rapallo)|Sestieri della Città di Rapallo]]]]
 
Il territorio comunale è costituito dalle otto frazioni di Montepegli, San Martino di Noceto, San Massimo, San Maurizio di Monti, San Pietro di Novella, San Quirico d'Assereto, [[Santa Maria del Campo (Rapallo)|Santa Maria del Campo]] e Sant'Andrea di Foggia<ref name="Statuto comunale">{{cita web|url=http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rapallo.pdf|titolo=Fonte dallo statuto comunale di Rapallo|accesso=7 luglio 2014}}</ref> per un totale di 33,61&nbsp;km². L'abitato costiero di [[San Michele di Pagana]], considerato convenzionalmente come frazione comunale, è tuttavia riconosciuto dallo statuto cittadino<ref name="Statuto comunale"/> come uno dei sei [[SestieriSestiere (Rapallo)|sestieri]] dell'antico borgo medievale della cittadina.
 
Confina a nord con i comuni di [[Tribogna]] e [[Cicagna]], a sud con [[Camogli]], [[Santa Margherita Ligure]] ed è bagnato dal [[mar Ligure]], ad ovest con [[Avegno]] e [[Recco]], e ad est con [[Coreglia Ligure]] e [[Zoagli]].
 
=== Suddivisioni storiche ===
{{vedi anche|SestieriSestiere (Rapallo)}}
La città è divisa storicamente in sei sestieri<ref name="Statuto comunale"/>, partendo dal centro storico fino alle immediate frazioni. I sestieri si distinguono tra loro mediante nomi e colori diversi. Essi sono:
 
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=== Quartieri e frazioni ===
{{vedi anche|Quartieri e frazioni di Rapallo}}
Oltre ai vari quartieri storici si aggiunsero, alcuni negli anni della [[rapallizzazione]], nuovi centri abitativi ancora oggi densamente popolati. Tra i maggiori [[Sant'Anna (Rapallo)|Sant'Anna]] e Laggiaro (che ebbero un maggior incremento tra gli anni sessanta e settanta del Novecento), mentre tra i più antichi Le Nagge, famose nella storia rapallese per lo sbarco piratesco dell'ammiraglio turcodell'[[Impero ottomano]] [[Dragut]] (1549).
 
== Economia ==
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L'attività economica del comune si basa principalmente sul [[turismo]], specie nel settore balneare ed alberghiero. Negli ultimi anni il [[Tigullio]] ha subito un notevole calo turistico, registrando valori negativi nell'intero territorio comprensoriale tigullino. Il trend negativo non si è però registrato nella città, unico caso del Tigullio, grazie alla positiva presenza estiva di visitatori italiani e stranieri
 
La città è famosa per la presenza massiccia di "seconde case" (dovute principalmente alla "[[rapallizzazione]]" degli anni settanta del XX secolo), per la maggior parte di proprietà di cittadini lombardi, piemontesi ed emiliani. Proprio le seconde abitazioni vacanziere costituiscono una forte rendita monetaria, facendo di Rapallo una delle città italiane sotto i 50.000 abitanti con il più alto numero di entrate dell'[[Impostaimposta Comunalecomunale sugli Immobiliimmobili]] (ICI, poi IMU) nel territorio provinciale (3º posto dopo [[Portofino]] e [[Arenzano]]), in [[Liguria]] (5º posto dopo Portofino, Arenzano, [[Alassio]] e [[Lerici]]) e in [[Italia]]<ref>I dati sono riferibili al 2005 e pubblicati nel sito [http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo242749.shtml Tgfin.mediaset.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080422223843/http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo242749.shtml |data=22 aprile 2008 }} secondo le stime del sito [http://www.cresme.it/ Cresme.it].</ref>.
 
Nel territorio non esistono grandi industrie produttive, ma piccole e medie imprese legate soprattutto all'[[artigianato]] e alla produzione locale. Tra le ditte industriali più famose vi è la [[Mares]], fondata negli anni cinquanta da Ludovico Mares, attiva nel settore dell'attrezzatura per la subacquea.
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La principale arteria di collegamento stradale è l'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12]], con un proprio casello autostradale, tratto completato e aperto al traffico veicolare nel giugno del 1969. Il casello funge altresì da "porta d'entrata" anche per i comuni limitrofi di [[Santa Margherita Ligure]], [[Portofino]] e [[Zoagli]].
 
Il centro cittadino è attraversato dalla [[strada statale 1 Via Aurelia]] collegando ad ovest la frazione sammargheritese di [[San Lorenzo della Costa]] e ad est Zoagli. Due arterie stradali permettono inoltre il collegamento viario con la [[val Fontanabuona]] (nord) e con il [[Golfo Paradiso]] (ovest); la prima attraverso il [[Passo della Crocetta|passo della Crocetta sulla strada provinciale 58]], passante per la frazione San Maurizio di Monti e inizialmente sulla stessa provinciale per il [[santuario di Montallegro]], collegando Rapallo con [[Coreglia Ligure]] e [[Orero]]; la strada provinciale 31 di San Martino di Noceto permette invece il collegamento con la frazione [[Ruta (Camogli)|Ruta]] di Camogli attraverso l'antica strada romana di Bana.
 
Tre arterie provinciali permettono inoltre il collegamento viario con Portofino, la [[val Fontanabuona]] e con il [[Golfo Paradiso]]: la prima attraverso la [[Strada statale 227 di Portofino|provinciale 227 di Portofino]] con l'attraversamento dei centri di [[San Michele di Pagana]], Santa Margherita Ligure e [[Paraggi]]; la seconda attraverso il [[Passo della Crocetta|passo della Crocetta, lungo la provinciale 58]], passante per la frazione San Maurizio di Monti (inizialmente la stessa SP 58 è utilizzata obbligatoriamente per raggiungere il [[santuario di Nostra Signora di Montallegro]]) e poi scendere verso il comune fontanino di [[Coreglia Ligure]]; la strada provinciale 31 di San Martino di Noceto permette invece il collegamento con la frazione di [[Ruta (Camogli)|Ruta di Camogli]], arteria moderna rispetto all'antica strada romana di [[Camogli|Bana]].
[[File:Cabina Funivia Rapallo-Montallegro.JPG|thumb|Cabina della "[[Funivia Santuario Nostra Signora di Montallegro|Funivia Rapallo-Santuario di Montallegro]]"]]
 
[[File:Cabina Funivia Rapallo-Montallegro.JPG|thumb|Cabina della [[Funivia Santuario Nostra Signora di Montallegro|funivia Rapallo-Santuario di Montallegro]]]]
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Rapallo}}
La ferrovia è un altro valido sistema di collegamento, la stazione sita sulla [[Ferrovia Genova-Pisa-La Spezia-Genova|linea ferroviaria Genova-Pisa-La Spezia-Genova]] nel tratto locale compreso tra [[Genova]] e [[La Spezia]], ha un notevole traffico ferroviario e la vicinissima distanza con il centro cittadino rende forse il treno il mezzo più adeguato. Inoltre, adiacente alla stazione ferroviaria, si localizza facilmente lo scalo degli autobus, utili per spostarsi nelle varie frazioni rapallesi o località costiere vicine.
 
=== Porti ===
[[File:Rapallo-porto Carlo Riva.jpg|thumb|Il porto pubblico e il porto turistico internazionale "Carlo Riva" a ponente della città]]
Alternativa di trasporto sono i [[Battello|battelli turistici]], gestiti da un unico consorzio comprensoriale (Consorzio Servizi Marittimi del Tigullio), i quali collegano Rapallo con [[Santa Margherita Ligure]] e [[Portofino]], oppure proseguire con un altro ferry-boat verso la baia di [[Abbazia di San Fruttuoso|San Fruttuoso]] di Camogli, la stessa [[Camogli]] e il [[porto antico di Genova]]. Nel periodo estivo è attivo inoltre un collegamento marittimo con le [[Cinque Terre]], con soste nei relativi scali, e [[Porto VenerePortovenere]]<ref name="Traghetto">{{cita web|url=http://traghettiportofino.it/|titolo=Fonte dal sito Servizio marittimo del Tigullio|accesso=12 luglio 2014}}</ref>.
 
Rapallo è altre sìaltresì attrezzata anche per l'attracco dei natanti, grazie al [[porto]] pubblico, avente una capacità di circa 500 posti barca, e al porto turistico "Carlo Riva" realizzato negli anni settanta del XX secolo. Anch'esso realizzato nella zona occidentale della città, presso la foce del torrente [[Boate]], la costruzione dell'approdo turistico costituì di fatto la nascita del primo impianto d'attracco turistico d'[[Italia]]<ref name="Porto Carlo Riva">{{cita web|url=http://www.portocarloriva.it/items/storia/storia.html|titolo=Fonte dal sito del porto turistico internazionale "Carlo Riva"|accesso=12 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140930092722/http://www.portocarloriva.it/items/storia/storia.html|dataarchivio=30 settembre 2014}}</ref> con circa 400 posti barca per imbarcazioni da 6 a 40 metri.
 
=== Impianti a fune ===
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=== Mobilità urbana ===
Il [[Trasportotrasporto pubblico|trasporto di mobilità locale]] è garantito dagli autobus di linea dell'[[ATPAMT (Provincia di Genova)|Azienda Trasporti ProvincialiAMT]], società per azioni di trasporto provinciale di cui il Comune di Rapallo detiene il 7,12% del capitale sociale<ref name="ATP">{{cita web|url=http://www.atpesercizio.it/chi_siamo.php|titolo=Fonte dal sito dell'Azienda Trasporti Provinciali S.p.A.|accesso=12 luglio 2014}}</ref>. Le linee permettono il raggiungimento di ogni frazione comunale o località del comprensorio [[Tigullio]]-[[Golfo Paradiso]] come [[Santa Margherita Ligure]], [[Portofino]], [[Camogli]] e [[Recco]] verso ovest, mentre verso est è possibile raggiungere [[Zoagli]] e [[Chiavari]]. Un'autolinea extraurbana consente inoltre, nel periodo estivo, il collegamento diretto via autostrada con [[Milano]].
 
== Amministrazione ==
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=== Calcio ===
[[File:Rapallo-IMGcampo 0041sportivo Macera (2019).JPGjpg|thumb|Il campo sportivo comunale "Umberto Macera"]]
A Rapallo venne fondata nel maggio del 1946 la [[Lega Nazionale Professionisti|Lega Calcio]], oggi con sede a [[Milano]]<ref name="Lega Calcio">{{cita web|url=http://www.legaseriea.it/it/lega-calcio/storia-della-lega|titolo=Storia della Lega Calcio|accesso=12 luglio 2014|dataarchivio=5 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140705023837/http://www.legaseriea.it/it/lega-calcio/storia-della-lega|urlmorto=sì}}</ref>.
 
In ordine di appartenenza di categoria:
* A.P.D. PSM Rapallo, militante nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. Nel 2021 la società del settore giovanile - già Polisportiva Santa Maria 2013 - ha incorporato l'A.C.D. Ruentes 2010, quest'ultima fondata nel 2010 e militante all'epoca in [[Prima Categoria]]; una sua formazione era presente, fino alla stagione 2022/2023, anche nel campionato di [[calcio a 5]] (Serie C).
* [[Rapallo Ruentes 1914|S.S.D. Rapallo Ruentes 1914]], militante nel campionato di [[Eccellenza Liguria]], storica società la cui prima fondazione risale al 1914 e che attorno agli anni sessanta ha militato in alcuni campionati di [[Serie C]].
* A.C.D. RuentesBorgo 2010Rapallo 98, militante nel campionato di [[PrimaSeconda Categoria]], fondata nel 1998; la squadra di calcio a 5 militava fino alla stagione 2022/2023 nel campionato di Serie D.
* AF.C.D. BorgoReal RapalloBetti, militante nel campionato di [[SecondaTerza Categoria]], natafondata nel 19982022.
* AU.CS.D. Carlo Grasso 20142023, militante nel campionato di [[Terza Categoria]], natafondata nel 20142023.
Tra le società sportive del passato vi era il [[Rapallo Ruentes 1914|Rapallo Reuntes 1914]], la cui prima fondazione risaliva al 1914 e che attorno agli anni sessanta militò in alcuni campionati di [[Serie C]].
* Polisportiva Santa Maria, settore giovanile.
 
* Ruentes 2010, militante nel campionato di Serie D di [[calcio a 5]].
=== Nuoto e pallanuoto ===
[[File:Rapallo-piscina olimpionica Poggiolino 2019.jpg|thumb|L'impianto natatorio comunale del Poggiolino]]
Principale e unica società di [[nuoto]] e [[pallanuoto]] della città è la [[Rapallo Pallanuoto]], rifondata nel 2012 sulle orme della storica Rapallo Nuoto, quest'ultima attiva dal 1971 al 2011<ref name="Rapallo Pallanuoto">{{cita web|url=http://www.rapallonuoto.it/societa|titolo=Fonte dal sito della società Rapallo Pallanuoto|accesso=14 luglio 2014}}</ref>. Nel corso del 2006 la squadra femminile è stata promossa<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> in [[Campionato italiano femminile di pallanuoto|Serie A1]] dopo aver vinto i playoff contro la squadra Serapo di [[Gaeta]]. Nel suo organico hanno militato diverse campionesse mondiali olimpiche: tra queste [[Francesca Cristiana Conti]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> e [[Cinzia Ragusa]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> militanti nella [[Nazionale di pallanuoto femminile dell'Italia|Nazionale di pallanuoto]]. Dopo aver conquistato la [[Coppa LEN (femminile)|Coppa LEN femminile]] nel [[Serie A1 2010-2011 (pallanuoto femminile)|campionato 2010-2011]]<ref name="Rapallo Pallanuoto-Coppa LEN">{{cita web|url=http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|titolo=Coppa Len: Trionfa il Rapallo|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120803210405/http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|dataarchivio=3 agosto 2012}}</ref>, nel successivo campionato la squadra femminile è stata assorbita<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> dalla [[Pro Recco]] diventandone, di fatto, la nuova "rosa" della società recchese. Dal 2012 il titolo e la squadra è ritornata a Rapallo cambiandone il nome societario e presidenza. Nella [[Serie A1 2012-2013 (pallanuoto femminile)|stagione 2012-2013]] vince il suo primo scudetto della sua storia<ref name="Rapallo Pallanuoto-Scudetto">{{cita web|url=http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|titolo=Pallanuoto: A1 donne, Rapallo campione d'Italia|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306040407/http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|dataarchivio=6 marzo 2016}}</ref>. La squadra maschile della Rapallo Pallanuoto milita invece nel campionato di [[Serie B (pallanuoto maschile)|Serie B]].
 
Principale e unica società di [[nuoto]] e [[pallanuoto]] della città è la [[Rapallo Pallanuoto]], rifondata nel 2012 sulle orme della storica Rapallo Nuoto, quest'ultima attiva dal 1971 al 2011<ref name="Rapallo Pallanuoto">{{cita web|url=http://www.rapallonuoto.it/societa|titolo=Fonte dal sito della società Rapallo Pallanuoto|accesso=14 luglio 2014}}</ref>. Nel corso del 2006 la squadra femminile è stata promossa<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> in [[Campionato italiano femminile di pallanuoto|Serie A1]] dopo aver vinto i playoff contro la squadra Serapo di [[Gaeta]]. Nel suo organico hanno militato diverse campionesse mondiali olimpiche: tra queste [[Francesca Cristiana Conti]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> e [[Cinzia Ragusa]]<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> militanti nella [[Nazionale di pallanuoto femminile dell'Italia|Nazionale di pallanuoto]]. Dopo aver conquistato la [[Coppa LEN (pallanuoto femminile)|Coppa LEN femminile]] nel [[Serie A1 2010-2011 (pallanuoto femminile)|campionato 2010-2011]]<ref name="Rapallo Pallanuoto-Coppa LEN">{{cita web|url=http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|titolo=Coppa Len: Trionfa il Rapallo|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120803210405/http://www.federnuoto.it/pallanuoto.asp?p=articolo&id=22763|dataarchivio=3 agosto 2012}}</ref>, nel successivo campionato la squadra femminile è stata assorbita<ref name="Rapallo Pallanuoto"/> dalla [[Pro Recco Waterpolo 1913|Pro Recco]] diventandone, di fatto, la nuova "rosa" della società recchese. Dal 2012 il titolo e la squadra è ritornata a Rapallo cambiandone il nome societario e presidenza. Nella [[Serie A1 2012-2013 (pallanuoto femminile)|stagione 2012-2013]] vince il primo scudetto della sua storia<ref name="Rapallo Pallanuoto-Scudetto">{{cita web|url=http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|titolo=Pallanuoto: A1 donne, Rapallo campione d'Italia|accesso=19 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306040407/http://www.agi.it/sport/altro/notizie/201305181659-spr-rom0062-pallanuoto_a1_donne_rapallo_campione_d_italia|dataarchivio=6 marzo 2016}}</ref>. La squadra maschile della Rapallo Pallanuoto milita invece nel campionato di [[Serie B (pallanuoto maschile)|Serie B]].
 
Il 22 settembre del 2001 [[Gianluca Genoni]] ha stabilito nello specchio acqueo antistante Rapallo il record mondiale di 126 metri di profondità nell'assetto variabile regolamentato. Lo stesso apneista si è spinto il 28 settembre del 2012 a 160 metri di profondità<ref name="Gianluca Genoni">{{cita news|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2012/09/28/APMkK2YD-genoni_record_mondiale.shtml|titolo=Apnea, record mondiale per Genoni. Il primatista si è immerso nelle acque di Rapallo a 160 metri di profondità|pubblicazione= [[Il Secolo XIX]]|data =28 settembre 2012|accesso= 14 luglio 2014|dataarchivio=30 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120930224510/http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2012/09/28/APMkK2YD-genoni_record_mondiale.shtml|urlmorto=sì}}</ref> eguagliando un nuovo record mondiale, il diciottesimo nella sua carriera.
 
=== [[Ciclismo]] ===
Per tre volte Rapallo è stata sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: la [[Giro d'Italia 1956|17ª tappa del 1956]] [[Bologna]]-Rapallo, vinta da [[Miguel Poblet Orriols]]; la [[Giro d'Italia 1999|13ª tappa del 1999]] [[Sassuolo]]-Rapallo, vinta da [[Richard Virenque]] e la [[Giro d'Italia 2011|3ª tappa del 2011]] [[Reggio Emilia]]-Rapallo, vinta da [[Ángel Vicioso]].
 
Ogni anno il lungomare cittadino è interessato dalla volata finale della "Corsa Ciclistica Internazionale [[Milano]]-Rapallo", che nel 2008 ha superato la cinquantesima edizione, in un percorso che raggiunge più di 200&nbsp;km di tappa con partenza dal comune di [[Opera (Italia)|Opera]] attraversando il [[Pavese (territorio)|Pavese]], la [[Scrivia|valle Scrivia]], il [[passo dellodella Scoffera]], l'entroterra chiavarese e quindi la cittadina. Nata nel 1946 in omaggio dello sportivo e mecenate [[GeoGeorge Davidson]], già presidente delladell'odierna [[Federazione Ciclistica Italiana]], è una competizione che vede la partecipazione di quasi duecento sportivi della categoria Under 23 ed Elite di diverse regioni italiane settentrionali ([[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Veneto]], [[Emilia-Romagna]] e [[Toscana]]) nonché internazionali con la presenza fissa delle nazionali di ciclismo della [[Polonia]], [[Australia]], [[Russia]] e [[Kazakistan]].
 
=== Ginnastica ritmica ===
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La città è dotata di diversi impianti per l'attività sportiva quali due campi sportivi comunali ("Umberto Macera" e, nella frazione di San Pietro di Novella, il campo "Paolo Gallotti"), una piscina olimpionica comunale, campi da [[tennis]], di [[equitazione]], [[tiro a segno]], palestre di [[scherma]] e i due campi di [[minigolf]] presso il parco Luigi Casale
 
Presso il palazzetto dello sport ("Casa della Gioventù") si svolgono le manifestazioni, allenamenti e gare di [[ginnastica ritmica]], [[basketpallacanestro]] e [[pallavolo]]. La struttura fu edificata negli anni sessanta del XX secolo<ref name="Gianluigi Barni"/>.
 
Nella piana del torrente [[Boate]], tra il [[Sant'Anna (Rapallo)|quartiere di Sant'Anna]] e la frazione di San Massimo, è presente dal 1931<ref name="Golf di Rapallo">{{cita web|url=http://www.golfetennisrapallo.it/it/Circolo-Golf-e-Tennis-Rapallo-chi-siamo.php|titolo=Fonte dal sito del Circolo Golf e Tennis Rapallo|accesso=14 luglio 2014}}</ref> il locale circolo [[golf]] e [[tennis]] con un impianto da gioco a diciotto buche. Inizialmente a 9 buche<ref name="Golf di Rapallo"/>, il raddoppio ha permesso al golf di Rapallo di essere l'unico campo da gioco della [[città metropolitana di Genova]]<ref name="Golf di Rapallo"/> e uno dei tre presenti in [[Liguria]] ([[Sanremo]] e [[Garlenda]]).
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== Bibliografia ==
* P.I.A., ''Rapallo: Past & Present'', Torino, Reynaud's Illustrated Guide Books. 1925.
* {{cita libro|Gianluigi|Barni|Storia di Rapallo e della gente del Tigullio|1983|Liguria - Edizioni Sabatelli|Genova}}
* {{cita libro|Pietro|Berri|Rapallo nei secoli|1979|Edizioni Ipotesi|Rapallo}}
* Giuseppe Bacigalupo, ''Ieri a Rapallo'', Rapallo, 1980; ed. accresciuta, Genova, il canneto, 2022.
* {{cita libro|Angela|Acordon|La Madonna del Rosario di Noceto presso Rapallo negli esordi di Simone Barbino|2001}}
* {{cita libro|Maria Angela|Bacigalupo|Rapallo. Ha visto, hanno visto|1998}}
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* {{cita libro|Alessandra|Rotta|Convegno di studio Medioevo a Rapallo|1995}}
* {{cita libro|Agostino|Pendola|Anticlericali e mazziniani nella Rapallo di fine Ottocento|Rapallo|2004}}
* {{cita libro|Agostino|Pendola|L'eccidio del muraglione e altre storie della Resistenza rapallese|Sestri Levante|2009}}+
* Alessandra Rotta, ''Rapallo. La storia nei secoli'', Genova, Erga, 2020.
* {{cita libro|titolo=Parrocchie della diocesi di Genova, con notizie storico-ecclesiastiche - Regione terza|editore=Tipografia delle letture cattoliche|città=Genova|anno=1887|url=http://www.storiapatriagenova.it/docs/biblioteca_digitale/Remondini/Remondini_Parrocchie_03.pdf|cid=Parrocchie della diocesi di Genova}}
 
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* [[Città metropolitana di Genova]]
* [[Tigullio]]
* [[Augusto Ortolani]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Genova}}