Gaudenzio Bono: differenze tra le versioni
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Nel corso di questi anni Bono assume anche alcuni incarichi didattici. Dal 1928 al 1932 tiene un corso di Organizzazione dei fattori della produzione presso l’istituto tecnico industriale “Amedeo Avogadro” di Torino, forte delle esperienze di lavoro e degli insegnamenti acquisiti al Politecnico da [[Ugo Gobbato]], il manager italiano con le migliori competenze nel campo dell’organizzazione industriale tra le due guerre. Nel 1932 riceve anche un incarico presso il Politecnico di Torino, per l’insegnamento di Tecnologia speciale dell’automobile; mantiene l’incarico fino al 1957, quando questo risulterà di fatto incompatibile con le responsabilità e gli impegni di dirigente aziendale.<ref name="SAN" />
Gli eventi accaduti alla Fiat nelle ultime settimane della guerra e nei primi giorni della Liberazione, portano Bono a un diverso livello di responsabilità. Estromessi dall’azienda i vertici, colpiti dai provvedimenti di epurazione per il coinvolgimento con il [[Regime Fascista|Regime fascista]] - primi fra tutti il presidente [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]] e l’amministratore delegato [[Vittorio Valletta]] - il [[Comitato di liberazione nazionale]] (CLN) insediato negli stabilimenti Fiat il 26 aprile 1945 nomina una gestione provvisoria, della quale fanno parte, oltre a [[Battista Santhià]] (un commissario di nomina politica e di lunga militanza comunista), tre direttori della Fiat che, non compromessi con il Regime, forniscono le opportune garanzie per affrontare le difficoltà del momento: [[Aurelio Peccei]], della Direzione commerciale, rappresentante del Partito d’azione; [[Arnoldo Fogagnolo]], il direttore della Grandi motori; e lo stesso Bono;<ref name="SAN" /> a questi si aggiunge un quinto, nominato dall’Amministrazione alleata con il titolo di commissario unico, nella persona di [[Antonio Cavinato]], docente di Mineralogia al Politecnico di Torino, già consulente della Fiat e poi comandante partigiano nella provincia di Padova. In seno al comitato, Bono e Fogagnolo rappresentano la continuità dell’azienda, mentre gli altri commissari sono i portavoce di forze politiche che non hanno alcuna effettiva possibilità di accesso alle risorse finanziarie della società. In queste condizioni, la Fiat continua ad essere governata di fatto dalla precedente gestione, in particolare da Valletta, nonostante la sua posizione di isolamento e di formale estraneità all’azienda. In questa fase complessa, Bono svolge un prezioso ruolo di collegamento tra la dirigenza estromessa e la gestione commissariale.<ref name="SAN" />
Nei primi mesi del 1946 si conclude la parentesi della gestione commissariale, con un accordo che prevede la totale reintegrazione della vecchia dirigenza e l’istituzione dei consigli consultivi di gestione. Valletta diventa presidente e amministratore delegato; a Bono venne affidata la carica di direttore generale.<ref name="SAN" />
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Questa sua funzione di programmazione strategica, che si aggiunge a quella di controllo, ottiene un riconoscimento formale nel 1955 quando, alla carica di direttore generale, il consiglio di amministrazione della Fiat aggiunge quella di amministratore delegato. Questa scelta prefigura l’investitura di Bono quale successore di Valletta alla presidenza ma, mutate le condizioni e prevalsa l’esigenza di trasformare radicalmente la struttura dirigenziale e organizzativa dell’azienda, questa soluzione non si realizza. Tra il 1966 e il 1974, comunque, Bono è amministratore delegato unico e vicepresidente.
Dal 1957, lasciato l’insegnamento al Politecnico, è presidente dell’Istituto elettrotecnico nazionale “Galileo Ferraris” di Torino, fino al 1974. Muore a Torino alla fine del 1978.<ref name="SAN" />
Uomo di cultura, cultore di memorie e valori del Piemonte e della sua civiltà, fu tra i fondatori (11 giugno 1969) e primi dirigenti del Centro Studi Piemontesi, a fianco di Renzo Gandolfo, Piero Gribaudi, Giuseppe Fulcheri, Vincenzo Pich, Gianrenzo Clivio, Gustavo Buratti e di alcune altre personalità attive in campo economico e culturale.
== Archivio ==
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[[Categoria:Gruppo Fiat]]▼
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|carica = Amministratore delegato della<br/>[[Gruppo FIAT|FIAT]]
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|periodo = 1955-1971<br />1955-1966 insieme a Vittorio Valletta<br />1966-1970 Amministratore delegato unico<br />1970-1971 insieme a [[Umberto Agnelli]]
|precedente = [[Vittorio Valletta]]
|successivo = [[Umberto Agnelli]]
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