Guido Martina: differenze tra le versioni

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|LuogoNascita = Carmagnola
|GiornoMeseNascita = 9 febbraio
|AnnoNascita = 1906
|NoteNascita = <ref>alcuneAlcune biografie indicano erroneamente il 1916.</ref>
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 6 maggio
|AnnoMorte = 1991
|Attività = fumettista
|Attività2 = drammaturgo
|Attività3 = regista
|AttivitàAltre = , [[sceneggiatore]], [[umorista]] e [[traduttore]]
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , primo e fra i principali autori di storie a [[fumetti Disney]] del [[secondo dopoguerra, arrivandoitaliano|secondo a scriverne oltre un migliaio,dopoguerra]] e capostipite della scuola Disney italiana;. fuIdeò l'inventore dellele [[Parodie Disney]] con celebri storie come ''[[L'inferno di Topolino]]'' e molte altre entrate nella storia del fumetto italiano e ideatore dicreò celebri personaggi come [[Paperinik]] e, esterni alla Disney, [[Pecos Bill]], che divenne uno dei più noti personaggi del fumetto western italiano.<ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref name=":2" />
|Punto = no
}}
== Biografia ==
 
== Biografia ==
=== Gioventù ===
Quando nasce, suo padre Ermenegildo è docente liceale.<ref name="A. Gedda, 1991">Alberto Gedda, Guido Martina, ''Quel Disney Made in Italy'', intervista su ''[[La Stampa]]'' dell'11 maggio 1991.</ref>. Da Carmagnola la famiglia si trasferisce a [[Torino]] quando ha 16 anni; qui completa gli studi laureandosi in Lettere e in Filosofia<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/persone/persona/67|titolo=Guido Martina|sito=www.guidafumettoitaliano.com|accesso=2019-05-27}}</ref> su insistenza del padre, mentre lui avrebbe preferito studiare ingegneria.<ref name="A. Gedda, 1991"/> A [[Pinerolo]] frequenta la [[Scuola di cavalleria dell'Esercito Italiano|Scuola di cavalleria]].<ref name="Maestri Disney Oro #25, pag. 5">{{Cita libro |autore=[[Luca Boschi,]] ''|titolo=Dalla filosofia... alle storie'', in |curatore=Lidia Cannatella (a cura di), ''|collana=I Maestri Disney Oro'' n. |numero=25, |editore=[[The Walt Disney Company Italia,]] |anno=2003, pag. |pagina=5}}</ref>. Per qualche tempo fa l'insegnatoinsegnante.<ref name=":0">{{Cita web |url=http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/m/martina_guido.htm |titolo=FFF - Guido MARTINA|sito=www.lfb.it |accesso=2019-05-27}}</ref><ref name=":1" /> Nel 1928 vince il secondo premio di un concorso indetto dal [[Gruppo Universitario Fascista|GUF]]<ref name="A. Papuzzi, La musica nella testa">Secondo Bobbio il concorso - presieduto da [[Giuseppe Blanc]] - fu indetto dall'Associazione Torinese Universitaria e non dal GUF, che afferma non esistesse ancora. Vedi: Alberto Papuzzi, ''Bobbio: "La“La musica nella testa"testa”'', intervista a Norberto Bobbio: {{cita web |url=http://www.sistemamusica.it/2001/giugno/12.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=27 marzo 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130514013114/http://www.sistemamusica.it/2001/giugno/12.htm |dataarchivio=14 maggio 2013 }} <small>(ultima visita 27 marzo 2016)</small>.</ref> per la produzione di una [[Teatro di rivista|rivista teatrale]] [[Goliardia|goliardica]], ''La Corte dei Miracoli'', che realizza insieme a un certo<ref>https://www.researchgate.net/publication/368967904_L'evoluzione_delle_parodie_dantesche_disneyane_e_delle_riedizioni_dell'Inferno_di_Topolino_uno_specchio_dei_tempi</ref> Micheletti<ref name="Guido Martina sconosciuto: teatrante e fotoromanziere (terza parte)">{{Cita notizia |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Guido Martina sconosciuto: teatrante e fotoromanziere (terza parte)'': |url=http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/07/25/guido-martina-sconosciuto-terza-parte/ (ultima|pubblicazione=[[Il visitaSole 2724 marzoOre]] 2016)|data=2011-07-25 |accesso=2021-11-30}}</ref> e che venne poi messa in scena al Teatro Odeon di Torino il 20 febbraio 1928 dalla ''Compagnia teatrale goliardica Camasio e Oxilia'' del capocomico [[Ovidio Borgondo]].<ref name="Guido Martina sconosciuto e futurista (secondo tempo)">{{Cita notizia |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Guido Martina sconosciuto e futurista (secondo tempo)'': |url=http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/05/18/guido-martina-sconosciuto-secondo-tempo/ (ultima|pubblicazione=Il visitaSole 2724 marzoOre 2016)|data=2011-05-18 |accesso=2021-11-30}}</ref> Nello stesso periodo scrive con la scrittrice e pittrice [[Tina Cordero]] (1899-1951) il dramma goliardico ''Aquilotti alle Termopili'', che viene rappresentato a Roma dalla Compagnia Betrone.<ref>{{Cita news|titolo=Aquilotti alle Termopili|pubblicazione=La Stampa|data=30 gennaio 1928|p=5}}</ref>
 
Nei primi anni trenta, per un limitato periodo fa il giornalista per la ''[[Gazzetta del Popolo]]'': il giornale lo incarica di realizzare un servizio su alcune sartine che celebrano un anniversario,<ref name="Così inventai Paperinik, 1987">Alberto Gedda, Guido Martina, ''Così inventai Paperinik'', intervista su ''La Stampa'' del 5 dicembre 1987.</ref> ma è poco interessato a questo lavoro.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" /> Fonda insieme a Cordero una società cinematografica, la Futurista Film, per la quale realizza dei documentari occupandosi della sceneggiatura e della regia.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" /><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.cambridge.org/core/books/abs/futurist-cinema/velocitavitesse-filmed-dramas-of-objects-and-avantgarde-integrale/CDCE01211C9A92AB93A0FE1A08EBBE42|titolo=Velocità/Vitesse: Filmed Dramas of Objects and ‘avant-garde integrale’ ", in Futurist Cinema Studies on Italian Avant-garde Film|autore=Rossella Catanese|editore=Amsterdam University Press|pp=195-208}}</ref> Tra questi vi è il film sperimentale ''Velocità/Vitesse'', scritto e diretto con Cordero e [[Pippo Oriani]] e presentato a [[Parigi]] nel marzo 1931.<ref name=":3" /> <ref name="Velocità, 1930">''Velocità'' (1930): {{Imdb|id=tt0337394|titolo=Velocità|accesso=2021-11-30}}</ref> In questo periodo frequenta gli ambienti futuristi e avanguardisti di Torino e della capitale francese, nella quale Martina e Cordero, sposatisi nel 1930, viaggiano più volte.<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Giovanni Lista|titolo=Cinema e fotografia futurista|anno=2001|editore=Skira|p=268}}</ref> Nel 1932 si trasferisce con la moglie a [[Domodossola]], dove insegna al collegio Rosmini; due anni dopo lascia l'insegnamento e si trasferisce a Parigi dove resta cinque anni, realizzando vari documentari e cortometraggi come sceneggiatore e regista.<ref name=":4" /> La [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]]/[[Gaumont]] lo incarica di realizzare un documentario sulla [[Legione straniera francese|Legione straniera]] in Algeria, dove si reca.<ref name="A. Gedda, 1991" /><ref name="Così inventai Paperinik, 1987" /> La passione per il cinema gli resta, tanto che ancora negli anni ottanta si diletta nella realizzazione di film a passo ridotto.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />
 
NeiNel primi1938 anni trenta, per un limitato periodo fa il giornalista per la ''[[Gazzetta del Popolo]]'': il giornale lo incarica di realizzare un servizio sulle sartine che celebrano un anniversario<ref name="Così inventai Paperinik, 1987">Alberto Gedda, Guido Martina, ''Così inventai Paperinik'', intervista su ''La Stampa'' del 5 dicembre 1987</ref> ma, poco interessato a questo lavoro<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />, si mette prestorientra in contatto con una società cinematografica italiana, la Futurista Film<ref name="Velocità, 1930">L'Internet Movie Database registra 1 film scritto e diretto da Guido Martina e Tina Cordero, ''Velocità'' (1930): https://www.imdb.com/title/tt0337394/?ref_=nm_flmg_dr_1</ref>, per la quale realizza dei documentari occupandosi della sceneggiatura e della regia<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />. La [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]]/[[Gaumont]] lo incarica poi di realizzare un documentario sulla Legione Straniera in Algeria dove si reca e, alla fine di questa esperienza, si trasferisce a [[Parigi]] per alcuni anni<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />, città dove poi torna più volte<ref name="A. Gedda, 1991" />. La passione per il cinema gli resta, tanto che negli anni ottanta si diletta ancora nella realizzazione di film a passo ridotto<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />. Rientra a Torino nel 1938Italia,<ref name=":0" /> dove inizia a scrivere [[sketch]] per la rubrica radiofonica di fantasie musicali ''Rivistina'' dell'[[EIAR]], oltre a testi per riviste illustrate come ''Excelsior''; con Morbelli, [[Angelo Nizza]] e l'illustratore [[Angelo Bioletto]], scrive canovacci per il celebre varietà radiofonico ''[[I quattro moschettieri (programma radiofonico)|I quattro moschettieri]]'' (1934-37). ''I quattro moschettieri'' prende le mosse dal [[I tre moschettieri|romanzo]] di [[Alexandre Dumas padre|Alexandre Dumas]], ma vi confluiscono parodie di tutto ciò che è di moda nel periodo, e Martina deve aver presente gli stilemi parodistici del programma quando scriverà le sue Parodie[[parodie disneyaneDisney]].<ref name="S. Badino, p. 13">{{Cita libro |autore=Carlo Chendi, ''|capitolo=Primi passi. Chi sono e come sono diventato fumettista'', in: |curatore=Sergio Badino, ''|titolo=Conversazione con Carlo Chendi'', |editore=[[Tunué,]] |anno=2006, pag. |pagina=13}}</ref><ref name=":2">{{Cita web |url=https://www.lospaziobianco.it/scuola-professore-paperone-guido-martina/ |titolo=Approfondimenti - Gli altri Paperoni: a scuola dal Prof. Guido Martina |autore=Marco D'Angelo |sitoeditore=Lo Spazio Bianco |data=2017-12-13 |lingua=it-IT |accesso=2019-05-28}}</ref>. Iniziata la [[Seconda Guerra Mondiale|guerra]], venneviene richiamato come Ufficialeufficiale di Cavalleriacavalleria in [[Libia]], dove venne fatto prigioniero dagli inglesi; dopo l'[[armistizio di Cassibile]] è spostato in [[Polonia]], da dove venneviene deportato in un [[campo di concentramento]] nazista in [[Austria]].<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />
 
=== Dopoguerra ===
Dopo la [[Guerra di liberazione italiana|Liberazione]], ritornòtornò a casa a piedi, vivendo un periodo di ingente miseria.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" /> Riuscì a pubblicare un romanzo incentrato sulla recente esperienza di guerra, ''Tramonto a est'', edito dalle [[Edizioni Alpe]] nel 1945;. loNello stesso anno venne chiamato a dirigere il giornale umoristico ''Fra' diavolo'';'',<ref name=":0" /><ref name=":1" />'' ma la direzione e la sua collaborazione effettiva inizieranno nel marzo 1946, con la rubrica satirica ''Posto di blocco.''.<ref name="Maestri Disney Oro #25, pag. 5" />
 
==== Produzione a fumetti disneyana ====
Nello stesso periodo inizia a collaborare con la [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], per la quale traduce storie a [[fumetti Disney]] di produzione statunitense per il settimanale ''[[Topolino (giornale)|''Topolino'']]'', ancora pubblicato in formato giornale;.<ref name=":0" /><ref name=":1" /> nelNel 1949 la collaborazione continua anche per la nuova edizione del settimanaledi ''[[Topolino (libretto)|''Topolino]]'']], ora edito in formato [[Libro tascabile|libretto]], per il quale continua a occuparsi di tradurre storie a fumetti di produzione estera, oltre a scriveresceneggiare sceneggiaturedelle didascalie o dialoghi "di collegamento" tra le storie americane, di per sé slegate, per darconferire loro una coerenzaunità.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />. Proprio su ''Topolino'' cominciò una fervida attività di sceneggiatore, soprattutto di fumetti Disney, e: fu lo stesso [[Arnoldo Mondadori]] a proporgli questa attività, poiché le storie Disney di produzione americana erano insufficienti per la nuova edizione del periodico.<ref name="Guido Martina sconosciuto (versione aggiornata)">{{Cita notizia |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Guido Martina sconosciuto (versione aggiornata)'': |url=http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/05/06/guido-martina-sconosciuto/ |pubblicazione=Il Sole 24 Ore |data=2011-05-06 |accesso=2021-11-30}} <small>(ultima visita 27 marzo 2016)</refsmall>.</ref> La prima storia Disney a essere pubblicata fu ''[[Topolino e il cobra bianco]]'', che esordì nel 1948 negli ultimi 26 numeri dell'edizione in formato "giornale" e si concluse sul primo numero della nuova edizione tascabile, nell'aprile 1949. Questa storia è disegnata dal suo amico [[Angelo Bioletto]]. Per ''Topolino'', su cui per molti anni fu pressoché l'unico sceneggiatore Disney italiano, Martina curava la maggior parte dei redazionali e le rubriche ''Confidenze di Gambadilegno'', ''Io so quasi tutto'' (dove il più delle volte inventa da sé le lettere cui rispondere<ref name="autogenerato1" />) e ''Il tè delle cinque''. In questo tipo di contributi è noto per le umoristiche invettive contro le sue colleghe redattrici, in particolare contro Enza Pecchi, prima calligrafa di ''Topolino'' e moglie di Nadir Quinto.
 
Per ''Topolino'', su cui per molti anni è pressoché l'unico sceneggiatore Disney italiano, Martina cura la maggior parte dei redazionali e le rubriche ''Confidenze di Gambadilegno'', ''Io so quasi tutto'' (dove il più delle volte inventa da sé le lettere cui rispondere<ref name="autogenerato1" />) e ''Il tè delle cinque''. In questo tipo di contributi, è noto per le umoristiche invettive contro le sue colleghe redattrici, in particolare contro Enza Pecchi, prima calligrafa di ''Topolino'' e moglie di Nadir Quinto. Guido dà il nome italiano ad [[Archimede Pitagorico]], a [[Paperon de' Paperoni]]<ref>{{Cita web |url=http://www.osservatoreromano.va/it/news/paperon-de-paperoni-e-il-suo-quasi-omonimo |titolo=Paperon de’ Paperoni e il suo (quasi) omonimo |sitoeditore=www.osservatoreromano.va[[L'Osservatore Romano]] |accesso=2019-05-28 |dataarchivio=28 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180928083047/http://www.osservatoreromano.va/it/news/paperon-de-paperoni-e-il-suo-quasi-omonimo |urlmorto=sì}}</ref> e alla [[Banda Bassotti]].<ref name="autogenerato1">{{Cita web |url=http://www.animebambu.it/diari-della-mezzaluna/tributo-a-guido-martina/ |titoloautore=Simone Pavesi - |titolo=Tributo a Guido Martina|sito=www.animebambu.it |accesso=2018-08-28}}</ref>. SiCrea inventaanche il genere delle [[Grandi Parodie Disney|''Parodie Disney'']], nelle quali si rivisitano capolavori della [[letteratura]] interpretati da [[banda Disney|personaggi Disney]]: edla esorditeprima conche sceneggia è ''[[L'inferno di Topolino]]'', disegnata da Bioletto e pubblicata su ''Topolino'' libretto a partire dal n. 7 del 1949, nella quale [[Topolino]] e [[Pippo]] vivono un viaggio nell{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' [[Dante Alighieri|dantesco]], incontrando, nel ruolo di dannati o messaggeri, vari personaggi disneyani;.<ref name=":0" /><ref name=":1" /> tutteCome nell'originale dantesco, le didascalie sono in [[endecasillabi]] in [[rima incatenata come nell'originale dantesco]], e le pene dei dannati seguono la regola del [[contrappasso]] e; le trovate includono riferimenti satirici alla società italiana dell'epoca<ref>, quali il [[Totocalcio]], i fiammiferi deldei monopolio[[Monopoli stataledi Stato]] che non si accendono mai, la gara tra i film di [[Totò]] ed [[Erminio Macario]]</ref>;. laLa storia riceve l'approvazione della Disney e fu l'unica ad avere l'indicazione dell'autore, "''Verseggiatura di G. Martina''", un'eccezione a una regola ferrea che sarebbe rimasta immutata per oltre tre decenni.{{cn|}}<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" /> Seguiranno altre trenta parodie di classici come ''[[Paperino Don Chisciotte]]'' (1956), ''[[Paperopoli liberata]]'' (1967), ''[[Paperino di Bergerac]]'' (1981) e molte altre.<ref name=":1" /><ref>{{Cita web |url=https://www.lospaziobianco.it/padri-fondatori-fumetto-disney-gaspa/ |titolo=Approfondimenti - I Padri Fondatori del fumetto Disney italiano secondo Pier Luigi Gaspa |autore=Pier Luigi Gaspa |editore=Lo Spazio Bianco |data=2013-05-21 |lingua=it-IT |accesso=2019-05-29}}</ref>
 
==== Produzione a fumetti non disneyana ====
Nel dopoguerra per la Mondadori sceneggia anche [[Fotoromanzo|fotoromanzi]] (''Avventuroso Film'', poi diventata ''Bolero Film''), e storie a fumetti per altri editori come il ''[[Corriere dei Piccoli]]'', per il quale scrive ''Le Quattro Stelle'' (1948) e ''La città d'oro'' (1949), entrambe disegnate da [[Nadir Quinto]]. Altri fotoromanzi comparvero sul periodico ''Luna Park'',<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />, ma la loro collocazione cronologica è ancora incerta.
 
Nel 1949 crea la versione a fumetti del cowboy [[Pecos Bill]] per la collana [[Albi d'Oro]] della Mondadori, che divenne uno degli eroi più popolari del fumetto western italiano, pubblicato per 165 albi fino al 1955 e poi più volte ristampata, disegnati inizialmente da [[Raffaele Paparella]], al quale si aggiungono poi [[Pier Lorenzo De Vita]], [[Roy D'Amy]] e [[Gino D'Antonio]].<ref name=":1" /><ref name=":0" /> Il successo del personaggio è tale da generare per la prima volta in Italia un vasto fenomeno di [[merchandising]], con la vendita di oggetti e giocattoli legati al cowboy, ede da entraentrare in competizione per qualche anno con [[Tex (fumetto)|Tex]].<ref>{{cnCita web |url=http://www.afnews.info/public/afnews/news002/newsitem1140265553,56807,.htm |titolo=Guido Martina da Topolino a Pecos Bill |accesso=2021-11-30}}</ref> Un'altra serie western fu ''[[Oklahoma (fumetto)|Oklahoma]]'', ma fu di breve durata, pubblicata sempre sugli Albi d'Oro dal 1952 al 1953.<ref name=":1" /><ref name=":0" /> Scrive anche storie per [[Cucciolo (fumetto)|Cucciolo]] e [[Tiramolla]] e un saggio scientifico per ragazzi, ''L'amico satellite'' (Mondadori, 19571959), che gli vale il [[Premio Bancarellino]].<ref name=":1" /><ref name=":0" /> A voler la sua vittoria sono gli studenti della città di [[Pontremoli]], chiamati a votare come giuria popolare: infatti, sin dall'inizio il vincitore del Premio è segnalato da una votazione su cartoline postali imbucate dagli studenti.<ref name="V. Schioppa, pag. 28">{{Cita libro |autore=Valentina Schioppa, ''|titolo=Guido Martina: il professore gentiluomo'', |editore=Youcanprint, |anno=2014, pag. |pagina=28}}</ref>. Nel 1957 esce per Fabbri, in doppia versione (''I Classici'' e ''Libri magnifici''), il libro ''Le avventure di Pecos Bill'', una storia illustrata del personaggio scritta da lui.<ref>{{Cita libro |nomeautore=AA|cognome=VVAutori varî |titolo=La Fabbri dei Fratelli Fabbri |url=https://books.google.it/books?id=euvxOm4V3ikC&pg=PA97&lpg=PA97&dq=Le+avventure+di+Pecos+Bill+fabbri&source=bl&ots=sA2gj5B2zB&sig=ACfU3U10cI2P_02N6nyPH0FdpazV2iMWdQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwju4cH238DiAhXKLVAKHWJ8B584ChDoATAFegQICRAB#v=onepage&q=Le%20avventure%20di%20Pecos%20Bill%20fabbri&f=false |accesso=2019-05-29 |data=2010-09-29 |editore=[[FrancoAngeli|lingua=it]] |ISBN=9788856829211}}</ref>
 
Alla fine degli anni cinquanta è uno dei coautori delle prime edizioni della [[TV dei ragazzi]].<ref name=":1" />
 
=== Anni sessanta e settanta ===
Nel 1960 i rapporti con Arnoldo Mondadori si incrinano, a causa di ristampe delle sue storie di Pecos Bill in una serie di settimanali molto venduti, gli ''Albi di Pecos Bill'', per le quali non venne interpellato, e fra il 1961 e il 1962 si dedica aalla realizzazione di fumetti storici per ''[[Il Vittorioso]]''; per sopperire alla sua mancanza , Mario Gentilini, direttore di Topolino, assume nuove leve.<ref name="L. Boschi, 2014">{{Cita libro |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Il "giallo"“giallo” di'' Paperin Fracassa, in ''|collana=Le grandi storie Disney. L'opera omnia di Romano Scarpa'', vol. |volume=15, |editore=Rizzoli, |data=28 aprile 2014, p. |pagina=9}}</ref> Martina riprende a collaborare per ''Topolino'' nel 1966 ma, preferendo fartuttavia usare come firmareprestanome la moglie Renata Rizzo (detta "Gina").<ref name="L. Boschi, giallo">{{Cita libro |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Il "giallo"“giallo” di'' Paperin Fracassa, in ''|collana=Le grandi storie Disney. L'opera omnia di Romano Scarpa'', vol. |volume=15, |editore=Rizzoli, |data=28 aprile 2014, p. |pagina=10}}</ref>. Nell'inganno sembra cadere anche ill'esperto filologodi fumetti [[Franco Fossati]], che nel suo libro ''Disney Made in Italy'' assegna appunto a Renata Rizzo - il cui nome compare nella fatture - ben 36 storie Disney tra il 1966 e il 1968, in realtà interamente attribuibili al marito, il quale riprende a firmarle nel 1968 da ''Topolino e i ribelli di Brillifrilly'' (''Topolino'' n. 659 del 14 luglio 1968).<ref name="L. Boschi, giallo"/>.
 
Nel 1969 [[Mario Gentilini]], direttore di Topolino, ebbe l'idea di creare un personaggio ispirato a quelli del [[fumetto nero italiano]], come [[Diabolik]], particolarmente apprezzati in quel periodo. Gentilini, come dichiarato da Guido Martina stesso, aveva pensato a un Topolinik, ma Martina suggerì di sfruttare invece Paperino, ritenendolo più adatto. In seguito, l’idea iniziale è stata attribuita anche alla redattrice [[Elisa Penna (fumettista)|Elisa Penna]], che sarebbe stata ispirata dal parodistico ''[[Dorellik]]'', ma questa affermazione, oltre a non corrispondere a quanto dichiarato a suo tempo da Martina stesso, è stata più volte smentita anche da altri protagonisti.<ref> [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,1346_02_1987_0329_0015_19703059/]</ref>
Nel 1969 la redattrice [[Elisa Penna (fumettista)|Elisa Penna]], ispirata dal parodistico ''[[Dorellik]]'' ha l'idea di un personaggio che emuli i personaggi del [[fumetto nero italiano]] particolarmente in auge nel periodo a seguito del successo di [[Diabolik]]. Gentilini, anche lui promotore di quest'intuizione, incarica Martina perché scriva una storia del genere e questo porta alla realizzazione de [[Paperinik il diabolico vendicatore]],<ref>{{Cita web|url=https://www.fumettologica.it/2014/12/paperino-il-perseguitato-muore-e/|titolo=Paperino il perseguitato muore e...|sito=Fumettologica|data=2014-12-11|lingua=it-IT|accesso=2019-05-29}}</ref> disegnata da [[Giovan Battista Carpi]],<ref name=":1" /> e definì il taglio ''[[noir]]'' delle vicende d'esordio, più marcato rispetto a quelle che erano le intenzioni originarie, appassionandosi al personaggio tanto da scriverne molte storie fino ai primi anni novanta, principalmente disegnate da [[Massimo De Vita]]. Crea inoltre altri personaggi minori, come [[Paperinika]],<ref>{{Cita web|url=https://www.lospaziobianco.it/paperinik-origini-vol-2-martina-aa-vv/|titolo=BreVisioni - Paperinik – Le origini, vol. 2 (Martina, De Vita, Cavazzano)|autore=Andrea Bramini|sito=Lo Spazio Bianco|data=2018-02-16|lingua=it-IT|accesso=2019-05-29}}</ref> [[Topolino Kid]] e [[Le leggendarie imprese di Topolino Kid|Pippo Sei Colpi]].
 
NelQuesto 1969portò laalla redattricerealizzazione [[Elisa Penna (fumettista)|Elisa Penna]], ispirata dal parodisticodi ''[[Dorellik]]'' ha l'idea di un personaggio che emuli i personaggi del [[fumetto nero italiano]] particolarmente in auge nel periodo a seguito del successo di [[Diabolik]]. Gentilini, anche lui promotore di quest'intuizione, incarica Martina perché scriva una storia del genere e questo porta alla realizzazione de [[Paperinik il diabolico vendicatore]]'',<ref>{{Cita web |url=https://www.fumettologica.it/2014/12/paperino-il-perseguitato-muore-e/ |titolo=Paperino il perseguitato muore e... |sito=[[Fumettologica]].it |data=2014-12-11 |lingua=it-IT |accesso=2019-05-29}}</ref> disegnata da [[Giovan Battista Carpi]],.<ref name=":1" /> eLa definì il taglioversione ''[[noir]]'' delledel vicendepersonaggio d'esordio,ottenne piùun marcatogrande rispettosuccesso, atanto quelleda chefarlo eranodiventare leil intenzioniprotagonista originarie, appassionandosi al personaggio tanto da scrivernedi molte storie fino ai primi anni novanta, disegnate principalmente disegnate da [[Massimo De Vita (fumettista)|Massimo De Vita]]. CreaSempre inoltrea altriMartina personaggiin minori,questi comeanni si deve la creazione di [[Paperinika]],<ref>{{Cita web |url=https://www.lospaziobianco.it/paperinik-origini-vol-2-martina-aa-vv/ |titolo=BreVisioni - Paperinik – Le origini, vol. 2 (Martina, De Vita, Cavazzano) |autore=Andrea Bramini |sitoeditore=Lo Spazio Bianco |data=2018-02-16 |lingua=it-IT |accesso=2019-05-29}}</ref> [[Topolinoalter-ego Kid]]di ePaperina, nonché il ciclo de "[[Le leggendarie imprese di Topolino Kid|Pippo Sei Colpi]]".
Si trasferisce nel 1969 a Roma per dare inizio a una collaborazione con la [[Lancio (casa editrice)|Lancio]], per la quale scrive alcuni fotoromanzi, ma l'esperienza è di breve durata; rimane comunque a Roma.<ref name="Maestri Disney Oro #25, pag. 9">Luca Boschi, ''Dalla filosofia... alle storie'', in Lidia Cannatella (a cura di), ''I Maestri Disney Oro'' n. 25, The Walt Disney Company Italia, 2003, pag. 9</ref>
 
Si trasferisce nel 1969 a Roma per dare inizio a una collaborazione con la [[Lancio (casa editrice)|Lancio]], per la quale scrive alcuni fotoromanzi, ma l'esperienza è di breve durata;. rimaneRimane comunque a Roma.<ref name="Maestri Disney Oro #25, pag. 9">{{Cita libro |autore=Luca Boschi, ''|titolo=Dalla filosofia... alle storie'', in |curatore=Lidia Cannatella (a cura di), ''|collana=I Maestri Disney Oro'' n. |numero=25, |editore=The Walt Disney Company Italia, |anno=2003, pag. |pagina=9}}</ref>
Per l'''Enciclopedia Disney'', edita da Mondadori nel 1972, scrive 11 dei 24 volumi e, insieme alla moglie, scrive i testi per ''In giro per il mondo con Disney'', opera in 21 volumi edita dalla Mondadori nel 1976.<ref name=":1" />
 
Per l{{'}}''Enciclopedia Disney'', edita da Mondadori nel 1972, scrive 11 dei 24 volumi e, insieme alla moglie, scrive i testi per ''In giro per il mondo con Disney'', opera in 21 volumi edita dalla Mondadori nel 1976.<ref name=":1" />
 
=== Anni ottanta e novanta ===
Nel 1980, con l'avvento di [[Gaudenzio Capelli]] alla direzione di ''Topolino'' e di [[Franco Fossati]] alla supervisione delle sceneggiature, il numero di storie di Martina pubblicate sulle testate Disney si ridusse progressivamente, presumibilmente perché ritenute troppo violente e ciniche, o comunque non adeguate alle nuove linee editoriali. Infatti i nuovi supervisori delle sceneggiature, dapprima Fossati e poi [[Massimo Marconi]] (subentrato nel 1985), stabilirono di bandire dalle storie i comportamenti moralmente discutibili di personaggi "buoni" come Paperone (che nelle storie di Martina spesso e volentieri violava la legge), nonché il turpiloquio e le scene eccessivamente violente; inoltre, nel tentativo di rendere le trame meno ripetitive, si cercò di disincentivare la produzione di storie basate su canovacci eccessivamente usati in passato (soprattutto da Martina), come le indagini poliziesche di Topolino in collaborazione con Basettoni oppure le vicende in cui Rockerduck si alleava con i Bassotti (ad esempio nelle storie di Paperinik).<ref>{{Cita notizia |url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/01/12/paperi-topi-bon-ton.html |titolo=Paperi, topi e bon ton |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=1993-01-12 |accesso=2021-11-30}} Cfr. anche articolo pubblicato su {{cita libro |collana=I maestri Disney |numero=34 |titolo=Dalmasso, Fossati, Marconi}}</ref> In conseguenza delle nuove linee guida stabilite da Fossati, gli eccessi tipici delle storie di Martina non furono più tollerati, almeno nelle storie di ambientazione contemporanea, per cui tornò a concentrarsi sulla produzione di parodie e storie in costume.
Dalla metà degli anni ottanta interrompe la sua collaborazione con la Mondadori, nonostante in una intervista del 1987 dichiari di continuare a scrivere a getto continuo.{{cn|}}
 
Ci furono anche casi di disegnatori che rifiutarono di disegnare, in parte o in tutto, alcune sceneggiature di Martina a causa della loro "scorrettezza politica". Nel 1979 [[Luciano Bottaro]] si rifiutò di disegnare tre pagine della storia ''Zio Paperone e il benemerito del lavoro'' perché esse dipingevano «i [[Disoccupazione|disoccupati]] come scansafatiche soddisfatti del loro stato di esclusi dal mondo del lavoro». [[Romano Scarpa]] dichiarò di aver rifiutato di disegnare una sceneggiatura di Martina (che poi non fu più pubblicata) perché troppo lontana dal suo modo di concepire i personaggi Disney:
[[Romano Scarpa]] dichiarò ciò in un'intervista:
{{Citazione|Mi ricordo di un soggetto che [Martina, ''n.d.r.''] mi mandò, una sorta di versione disneyana del telefilm ''Sulle strade della California'', con Paperone e Rockerduck che si distinguevano in ogni sorta di nefandezze e violazioni della legge. Restituii la sceneggiatura, dicendo al direttore che io quella storia non avrei potuto disegnarla, perché era troppo lontana dal mio modo di concepire i personaggi Disney<ref name="Becattini-Boschi-Gori-Sani, 2001">{{Cita libro |autore=Alberto Becattini, |autore2=Luca Boschi, |autore3=Leonardo Gori, |autore4=Andrea Sani, ''|titolo=Romano Scarpa - Sognando la Calidornia'', |editore=Vittorio Pavesio Productions.}} Dichiarazione poi ristampata in: {{cita libro |curatore=Lidia Cannatella (a cura di), ''|collana=I Maestri Disney Oro'' n. |numero=25, |editore=The Walt Disney Company Italia, |data=gennaio 2003, pag. |pagina=193}}</ref>}} Nel 1987 Martina annuncia anche un progetto che gli sta a cuore:
{{Citazione|Attualmente sto lavorando all'ultimazione di una nuova enciclopedia Disney: il giro delle regioni d'Italia da parte dei vari personaggi che, in questo, scoprono e fanno scoprire la nostra terra ai più giovani. Ci sto lavorando da 3 anni e penso di completarla in giugno: è probabile che verrà pubblicata nel 1989<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />}} L'autore si riferisce sicuramente al progetto noto come ''storia d'Italia a fumetti interpretata dai personaggi Disney''<ref name="Maestri Disney Oro #25, p. 9">Luca Boschi, ''Dalla filosofia... alle storie'', in Lidia Cannatella (a cura di), ''I Maestri Disney Oro'' n. 25, The Walt Disney Company Italia, 2003, pag. 9. Le dichiarazioni di Martina possono far pensare che il suo progetto fosse concepito come un libro illustrato, non necessariamente "a fumetti"</ref>, la cui pubblicazione è data per imminente in un'apposita collana Disney<ref name="C. Medail, 1991">Cesare Medail, ''È morto Guido Martina, papà di Pecos Bill'', in ''Corriere della Sera'' dell'8 maggio 1991</ref>, invece non avrà luogo.
Soltanto tre storie verranno pubblicate su Topolino dal 1990 al 1991, una delle quali (''Paperino e il veloce velocipede'') venne completamente riscritta da [[Alessandro Sisti]]; l'ultima fu pubblicata postuma, ''La risposta di Paperinik'', su ''[[Paperino Mese]]''.
 
Nella prima metà degli anni ottanta, Guido Martina scrisse alcune parodie e storie in costume di buon livello, disegnate da [[Giovan Battista Carpi]] o da [[Romano Scarpa]] che spesso rimaneggiavano la sceneggiatura originaria con il proposito di migliorarla (Carpi motivò le modifiche attuate sostenendo che le ultime sceneggiature di Martina risentissero di una certa stanchezza).<ref>{{cita|Boschi, Gori e Sani|p. 87}} (parole attribuite a Carpi): «[...] Guido Martina è sempre stato il mio soggettista ideale [...]. Però già negli ultimi tempi rimaneggiavo le sue sceneggiature, perché risentivano di una certa stanchezza [...]». Relativamente a ''Messer Papero'', Carpi dichiarò: «per realizzare le avventure fiorentine di Paperino ho dovuto riscrivere quasi completamente la sceneggiatura, ed è stato un lavoro pazzesco» ({{cita|Boschi, Gori e Sani|p. 88}}).</ref> Nel 1982 uscirono ''[[Paperino e il vento del Sud]]'' (disegnata e rimaneggiata da Carpi) e ''[[La storia di Marco Polo detta Il Milione]]'' (disegnata e rimaneggiata da Scarpa), mentre l'anno successivo vennero pubblicate ''[[La saga di Messer Papero e di Ser Paperone]]'' e ''Topolino presenta: Cristoforo Colombo'' (entrambe disegnate e rimaneggiate da Carpi). Infine, nei numeri 1518 e 1519 di ''Topolino'' (30 dicembre 1984-6 gennaio 1985), fu pubblicata la grande parodia ''[[Buck alias Pluto e il richiamo della foresta]]'', disegnata da Scarpa, che fu per un quinquennio l'ultima storia inedita di Martina pubblicata nelle testate Disney, nonostante in una intervista del 1987 avesse dichiarato di continuare a scrivere a getto continuo.<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />
A inizio 1991 venne ricoverato in gravi condizioni in una clinica romana dove venne intervistato<ref name="A. Gedda, 1991" /> sorretto dalla moglie Renata, in vista della ripubblicazione dei suoi albi di ''Pecos Bill'' dall'[[Editoriale Dardo]].
 
[[Massimo Marconi]], all'epoca supervisore delle sceneggiature, intervenendo sul forum del Papersera, ha spiegato che Martina continuò effettivamente a sfornare sulla trentina di sceneggiature all'anno fino alla morte ma che, nonostante gli venissero pagate per garantirgli una rendita, non furono approvate per la pubblicazione perché ritenute di scarsa qualità o comunque non adeguate alle nuove linee editoriali:
Muore il 6 maggio 1991.<ref name=":0" /> Le sue spoglie sono conservate al [[Cimitero Flaminio]].{{cn|}}
{{Citazione|Un'ultima considerazione e poi chiudo il lungo intervento, doveroso, ma che rischia di diventare noioso. È vero che sono e continuo a essere un grande ammiratore di Martina (non tutto, ma buona parte; e comunque in relazione ai tempi), ma è altrettanto vero che il Martina accantonato da Fossati (e in seguito anche da me) non era più quello degli anni d'oro, vuoi per le dure leggi dell'anagrafe, vuoi anche per esaurimento, dopo le centinaia di storie sfornate. E sono sicuro che lo stesso Maestro condivideva questo giudizio, come conferma il fatto che, nonostante Capelli gli abbia comprato fino alla sua morte ogni anno una trentina di sceneggiature (una sorta di meritatissima pensione), non si sia mai lamentato del fatto che non una fosse pubblicata.|[http://www.papersera.net/forum/index.php/topic,2626.0/all.html Massimo Marconi]}}
 
Soltanto tre storie inedite verranno pubblicate susulle Topolinotestate dalDisney tra il 1990 ale il 1991, una delle quali (''Paperino e il veloce velocipede'', pubblicata su ''Topolino'') venne completamente riscritta da [[Alessandro Sisti]]; l'ultima fu pubblicata postuma, ''La risposta di Paperinik'', fu pubblicata postuma su ''[[Paperino Mese]]''.
== Caratteristiche ==
{{C|Approfondita descrizione/analisi priva di fonte e probabile ricerca originale/POV|Fumetti|maggio 2019}}
Delle sue centinaia di sceneggiature, più di 600 sono con personaggi Disney, e sono inconfondibili per l'umorismo surreale permeato di cultura umanistica ma anche per i loro sprazzi di feroce aggressività (soprattutto da parte di [[Paperone]] e [[Paperino]]), che nelle storie recenti non sono più tollerati. Connotano le storie di Martina anche un linguaggio forbito e un evidente piglio divulgativo, che rientra appieno nella filosofia lavorativa di Martina improntata al ''divulgare divertendo''<ref name="Maestri Disney Oro #25, pagg. 74-77">Alberto Becattini, ''Guido Martina, divulgatore... per ridere'', in Lidia Cannatella (a cura di), ''I Maestri Disney Oro'' n. 25, The Walt Disney Company Italia, 2003, pagg. 74-77</ref>. Martina ama infatti istruire i lettori soprattutto circa [[Storia]] e [[Letteratura]], ma - perlopiù tramite le storie di Topolino - anche sulla [[Scienza]]. Prende anche spunto dall'attualità, dando ai lettori - ad esempio con ''Paperino al Tour'' - una visione dei fenomeni non meramente celebrativa.
''L'inferno di Topolino'' è nota per essere l'espressione più estesa della vena poetica di Guido Martina, ma Martina è ricorso ai versi in rima per molte altre storie Disney fra gli anni '50 e '60 (non solo le avventure natalizie, in cui l'inserimento di un inno al Natale era di prammatica), sia nei dialoghi dei personaggi che nelle didascalie esplicative.
Le storie disneyane di Martina sono inoltre note per mostrare spesso scene particolarmente "adulte" e ancora oggi molto controverse, tanto che spesso vengono tagliate in fase di ristampa: si pensi ad esempio alla scena di [[decapitazione]] di un'oca da parte di [[Pietro Gambadilegno]] in ''[[El Kid Pampeador]]'' o l'affettamento dei dannati ad opera di Minosse tramite un ventilatore ne ''L'inferno di Topolino''.
 
Nel 1987 Martina annunciò un progetto che gli stava particolarmente a cuore:
=== Le storie dei Paperi ===
{{Citazione|Attualmente sto lavorando all'ultimazione di una nuova enciclopedia Disney: il giro delle regioni d'Italia da parte dei vari personaggi che, in questo, scoprono e fanno scoprire la nostra terra ai più giovani. Ci sto lavorando da 3 anni e penso di completarla in giugno: è probabile che verrà pubblicata nel 1989<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />}}
Martina accentua in senso nevrotico, rispetto a [[Carl Barks]], i conflitti tra [[Zio Paperone]] e [[Paperino]] e tra Paperino e [[Qui, Quo e Qua]]. Ne è un esempio la storia ''Paperino Cabalista'', del [[1958]], dove Paperone minaccia Paperino con un coltello e altre armi per motivi futili. L'autore spinge i disegnatori a calcare la mano anche in senso grafico, e a raccogliere queste sue indicazioni sono soprattutto Giovan Battista Carpi e [[Giulio Chierchini]], i quali materializzano in mano ai Paperi sciabole e mazze chiodate durante i loro scontri e disegnano gli irati parenti con corna, zanne, bava alla bocca e pupille a forma di teschio o da cui sprizzano saette. In queste situazioni anche il linguaggio è colorito, poiché dalla loro bocca escono spesso minacce di morte (in ''Paperino alle Olimpiadi'' del 1956 Paperone arriva a recarsi da un torturatore cinese per farsi consigliare la miglior morte per il nipote) e anche invocazioni al proprio trapasso (classica è: ''Morte, perché tardi?''). In ''[[Paperino e il Re Serpente]]'', per auto-punirsi Zio Paperone addirittura si sottopone alla tortura di una grande ruota con incastonati scarponi a suola di ferro, che una volta azionata prende continuamente a calcioni Paperone nei posteriori, con Chierchini che indugia più del consueto nelle espressioni di dolore dello Zione. Zio Paperone spesso è ladro, contrabbandiere (ne ''[[Il romanzo di un papero povero]]'' racconta di esser stato contrabbandiere d'oppio), pirata e dedito ad affari illeciti (in ''Paperino cabalista'' si lascia irretire dal mercato delle scommesse clandestine gestite dalla mafia, in ''[[Paperino e il muro del riso]]'' invia lacci per strangolamento ai [[Thug]]), mentre per gli altri autori è solamente un affarista tirchio. In ''[[Paperino e il grande Barunz]]'' racconta che a fine '800 abbandonò il socio nelle mani di una tribù Pellerossa pronta a scotennarlo per non dividere con lui un milione di dollari.
Anche Paperino nelle sue storie si dimostra particolarmente antipatico verso il prossimo, collerico e presuntuoso (soprattutto nelle storie degli anni '50), continuamente in lotta anche contro i Nipotini che da lui subiscono le tipiche bastonate nelle terga (''Paperino e la scuola degli enigmi'').
Lo schema classico delle storie anni '50 di Martina consiste in un Paperino che a causa dei suoi limiti intellettuali finisce per perdere (quasi sempre a favore del cugino [[Gastone Paperone|Gastone]]) quanto avrebbe potuto guadagnare dalla vicenda, coinvolgendo nel fallimento anche Zio Paperone, che alla fine di ogni storia si pente quindi di aver accordato fiducia al nipote, inseguendolo per la rabbia con il bastone ma anche con altre armi (tra cui un [[gatto a nove code]]).
Lo scontro fra parenti si addolcisce perfino in Martina dalla fine degli anni '60, anche se l'autore mantiene comunque una situazione conflittuale fra zio e nipote: si pensi che nelle prime storie di Paperinik il nemico del vendicatore mascherato è proprio Zio Paperone, insieme al cugino Gastone.
La rivalsa del personaggio di Paperino esplosa con la creazione di Paperinik non modifica sostanzialmente il suo carattere: Paperino si aliena temporaneamente dalla sua situazione cronica di perdente per vendicarsi dei torti subiti, ma non è migliorato nei modi, infatti all'inizio della prima storia di Paperinik maltratta ingiustamente un cagnolino senza che finisca "punito" per questo.
 
L'autore si riferisce sicuramente al progetto noto come ''Storia d'Italia a fumetti interpretata dai personaggi Disney'',<ref name="Maestri Disney Oro #25, p. 9">{{Cita libro |autore=Luca Boschi |titolo=Dalla filosofia... alle storie |curatore=Lidia Cannatella |collana=I Maestri Disney Oro |numero=25 |editore=The Walt Disney Company Italia |anno=2003 |pagina=9}} Le dichiarazioni di Martina possono far pensare che il suo progetto fosse concepito come un libro illustrato, non necessariamente "a fumetti".</ref> la cui pubblicazione, pur data per imminente in un'apposita collana Disney,<ref name="C. Medail, 1991">{{Cita notizia |autore=Cesare Medail |titolo=È morto Guido Martina, papà di Pecos Bill |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=8 maggio 1991}}</ref> non ebbe mai luogo. Secondo la testimonianza di [[Luca Boschi]], che ha visionato personalmente le sceneggiature dattiloscritte in questione in quanto era stato incaricato dalla redazione «di ricavarne qualcosa di salvabile», Martina aveva scritto «decine di puntate» della cosiddetta ''Geografia storica d'Italia a fumetti'' con i personaggi Disney, incentrate su «fatti e curiosità legati a città e paesi della Penisola», ma la redazione non le approvò per la pubblicazione disponendone l'archiviazione. Secondo Boschi il motivo della mancata pubblicazione andrebbe ricercato nel declino creativo dell'autore, le cui ultime sceneggiature (comprese le poche effettivamente pubblicate) risentivano di una certa «stanchezza» e «prevedibilità».<ref>{{cita pubblicazione|autore=Luca Boschi|titolo=1997: una laurea per Paperinik|pubblicazione=Paperinik - Le origini del mito|numero=35|p=8}} Secondo Boschi le sceneggiature dattiloscritte in questione sono conservate negli archivi della Disney Italia a Milano.</ref>
=== Le storie dei Topi ===
 
Le storie di Topolino sono più vicine allo spirito tradizionale Disney, e sono di norma dei [[Giallo (genere)|gialli]] dall'impostazione più affine alle storie americane dei ''comic books'' che alle avventure a striscia di [[Floyd Gottfredson]] (anche se pescano da queste ultime suggestioni e personaggi secondari come il [[Pirata Orango]]). Pur presentando delle sequenze d'''[[Film d'azione|azione]]'', si basano infatti molto sui ragionamenti deduttivi di Topolino (con l'aiuto involontario dei ragionamenti "laterali" di [[Pippo]]), con cui Martina, seguendo l'esempio della letteratura gialla, intende guidare il lettore passo dopo passo nella soluzione degli enigmi. Fa eccezione ''[[Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera]]'', che è un vero [[thriller]] ansiogeno e psicologico che ricorda le situazioni-limite delle trame di [[Bill Walsh]] come [[Topolino contro Topolino]], non a caso un tipo di script di lì a poco sfruttato al massimo grado dallo stesso disegnatore di questo ritorno di [[Macchia Nera]], Romano Scarpa. Rispetto alle storie americane, comunque, le storie investigative di Martina fanno largo uso di situazioni estreme: Topolino e Pippo arrivano sempre a un pelo dalla morte per colpa dei malviventi, e non mancano temi "forti" quali la follia (il [[serial killer]] schizofrenico di ''Topolino e la setta di settembre'', Pippo temporaneamente affetto da schizofrenia in ''[[Pippo e il doppio Cavaliere Nero]]''), la tortura (un parente di Pippo impazzisce a causa delle torture subite in Africa in ''Topolino e l'imperatore della luce''), perfino la possessione spiritica (''[[Topolino e il fantasma raffreddato]]'').
A inizio 1991 venne ricoverato in gravi condizioni in una clinica romana, dove venne intervistato<ref name="A. Gedda, 1991" /> sorretto dalla moglie Renata, in vista della ripubblicazione dei suoi albi di ''Pecos Bill'' dall'[[Editoriale Dardo]]; morì il 6 maggio 1991, a 85 anni.<ref name=":0" /> Le spoglie riposano nel [[Cimitero Flaminio]].<ref name="A. Gedda, 1991" />
Le sceneggiature di Martina con Topolino sono meno "turbolente" rispetto a quelle dei Paperi, perché mirano a generare ''[[suspense]]'' più che un divertimento continuato. Fondandosi spesso sulle indagini, sono piene di dettagli scientifici, ma allo stesso tempo possono aprirsi ad elementi irrazionali, tanto da includere delle suggestioni occulte o esoteriche. A scatenare questi elementi è spesso Pippo, che nelle storie di Martina assume di volta in volta, in maniera misteriosa, facoltà fisiche o medianiche eccezionali che aiutano lui e l'amico Topolino nel combattere gli antagonisti; oppure Pippo coinvolge Topolino in viaggi verso altri mondi o coordinate spazio-temporali a causa di oggetti magici appartenuti ai suoi bis-bis e conservati da anni nel suo solaio; o ancora, Pippo è solo la causa indiretta: conduce Topolino, per esempio, in un cadente chalet da lui ereditato, in cui si imbattono in un amichevole serpente che è in realtà è una fata così tramutata per una magia (''[[Topolino e l'incantesimo di Fonte Argento]]'').
 
A Guido Martina sono stati intitolati un largo a Roma nel quartiere [[Mezzocammino]], nei pressi del Parco dei fumetti, una via a Carmagnola e lo Spazio giovani adulti della Biblioteca civica di Carmagnola.<ref>{{Cita web|url=https://corrieredicarmagnola.it/2022/08/08/carmagnola-spazio-giovani-adulti-della-biblioteca-intitolato-a-guido-martina/|titolo=Carmagnola: spazio giovani adulti della biblioteca intitolato a Guido Martina}}</ref>
 
== Citazioni di Guido Martina ==
{{Citazione|''Si disse che io riprendevo Disney mentre i nuovi sceneggiatori si rifacevano a me. Insomma, è una bella soddisfazione essere considerato in qualche modo il Disney italiano, no?''<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />}}
{{Citazione|''Perbacco! Le confesso che io lavoro per disperazione: se non scrivessi, se non mi documentassi per poi immaginare le storie, mi annoierei a morte. Per l'anagrafe avrò più di 70 anni, ma il mio cervello rifiuta di pensare a questo e continua a farmi sognare...''sognare…<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Alberto Gedda, Guido Martina, ''Così inventai Paperinik'', intervista su ''La Stampa'' del 5 dicembre 1987.
* Alberto Gedda, Guido Martina, ''Quel Disney Made in Italy'', intervista su ''La Stampa'' dell'11 maggio 1991.
* Leonardo Gori (a cura di), ''Capolavori Disney'' n. 1 [''Le grandi storie di Romano Scarpa 1958/59''], Editrice Comic Art, 1992, pp.&nbsp;92–94.
* Erik Balzaretti, Gianni Milone, ''Guido Martina - Topolino - Pecos Bill e il Professore'', Edizioni Fumettoclub, 1994.
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* Luca Boschi (a cura di), ''Le grandi storie Disney. Cronologia dell'opera omnia di Romano Scarpa'', vol. 15, Rizzoli, 28 febbraio 2014, pp.&nbsp;6–10.
* Luca Boschi (a cura di), ''Le grandi storie Disney. Cronologia dell'opera omnia di Romano Scarpa'', vol. 23, Rizzoli, 23 giugno 2014, pp.&nbsp;6–12.
* {{cita libro|autore=Luca Boschi|autore2=Leonardo Gori|autore3=Andrea Sani|titolo=I Disney Italiani|editore=Granata Press|anno=1990|ISBN=9788872480007|cid=Boschi, Gori e Sani}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Inducks|creator|accesso=2021-11-30}}
* {{en}} [http://coa.inducks.org/creator.php/x/GMa Guido Martina]: scheda sull'[[I.N.D.U.C.K.S.]]
* {{cita web|http://www.animebambu.it/diari-della-mezzaluna/tributo-a-guido-martina/|Biografia di Simone Pavesi}}
* {{cita web|http://www.afnews.info/public/afnews/news/newsitem1140265553,56807,.htm|Guido Martina da Topolino a Pecos Bill}}
* {{cita web|http://www.fumetti.org/autori/martina.htm|Guido Martina su Anonima Fumetti}}
* {{cita web|http://www.duckipedia.de/index.php/Guido_Martina|Guido Martina su Duckipedia|lingua=de}}
* {{cita web|http://pecosbill.altervista.org/pecosbill.php|''Pecos“Pecos Bill''Bill” e ''Oklahoma''“Oklahoma”}}
 
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{{Portale|biografie|fumetti|televisione}}
 
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