San Pietro in Cariano: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2 = Verona
|Amministratore locale = Gerardo Zantedeschi <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito = [[
|Data elezione = 26-5-2019
|Data istituzione =
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|Superficie =
|Note superficie =
|Sottodivisioni = Bure, Castelrotto, [[Corrubbio]], [[Pedemonte (San Pietro in Cariano)|Pedemonte]], San Floriano<ref>[http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/c023076/zf/index.php/atti-generali/?oggetto=statuto Comune di San Pietro in Cariano - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Fumane]], [[Marano di Valpolicella]], [[Negrar di Valpolicella]], [[Pescantina]], [[Sant'Ambrogio di Valpolicella]], [[Verona]]
|Zona sismica =
|Gradi giorno = 2439
|Nome abitanti =
|Patrono = [[san Pietro apostolo]]
|Festivo = 29 giugno
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|Mappa = Map of comune of San Pietro in Cariano (province of Verona, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di San Pietro in Cariano all'interno della provincia di Verona
}}
'''San Pietro in Cariano''' (''San Piéro in Carian'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita web|titolo=Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese|url=http://www.larenadomila.it/immagini/paese.htm|accesso=26 novembre 2011|editore=La Rena Domila, l'informassion veronese|dataarchivio=16 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120116225751/http://www.larenadomila.it/immagini/paese.htm|urlmorto=sì}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
Tra il V e il IV secolo a.C. la zona fu dimora
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
San Pietro in Cariano dista circa 14 chilometri da [[Verona]], in direzione nord-ovest, e fa parte della [[Valpolicella]]. La casa comunale si trova ad un'altitudine di 151 {{mslm}}, mentre il restante del territorio giace tra i 75 m e i 250 m lo si può definire di pianura pedemontana: nella frangia settentrionale del comune, infatti il territorio si fa via via collinare fino a diventare montuoso in prossimità dei [[Lessinia|monti Lessini]].<ref name="presentazione"/>
La sua rete idrografica, da ovest verso est, è caratterizzata dal corso dei [[torrente|torrenti]] (chiamati in dialetto "''progni''") Fumane, Marano, Negrar e della prognetta Lena. Questi corsi d'acqua non presentano una significativa portata, se non in seguito a precipitazioni di durata ed intensità eccezionali.<ref name="presentazione">{{cita web|url=http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/c023076/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/2|titolo=Comune di San Pietro in Cariano - Presentazione|accesso=1º aprile 2017}}</ref>
Il [[Classificazione sismica dell'Italia|grado di sismicità]] della zona è considerato basso.
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Verona Boscomantico}}
Il territorio di San Pietro in Cariano gode di un clima mite, grazie all'esposizione a sud delle colline che occupa, avvicinandosi molto a quello mediterraneo, attestandosi la piovosità annua a 850 mm circa. Le precipitazioni sono concentrate soprattutto in primavera e in autunno; in estate si possono verificare intensi fenomeni [[temporale
I [[Vento|venti]] invernali dominanti sono: la [[bora]], che soffia da nord-est, e lo [[scirocco]], proveniente da sud-est. Occasionalmente si manifesta anche il vento di [[Favonio|föhn]], caratterizzato da raffiche molto elevate. Nell'estate si hanno invece leggere brezze. Dal punto di vista legislativo, il comune ricade nella "[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Fascia climatica E]]".<ref>Ente per le nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente {{cita web | 1 = http://clisun.casaccia.enea.it/Pagine/GradiGiorni.htm | 2 = Gradi giorno | 3 = 12-6-2010 | dataarchivio = 25 dicembre 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191225095839/http://clisun.casaccia.enea.it/pagine/GradiGiorni.htm | urlmorto = sì }}</ref>
Di seguito i dati della [[stazione meteorologica di Verona Boscomantico]], posizionata a pochi chilometri a sud-est rispetto al capoluogo.
{{ClimaAnnuale
| nome = [[Aeroporto di Verona-Boscomantico|Verona Boscomantico]]<br /><small>([[1961]]-[[1990]])</small>
| tempmax01 = 6.4
| tempmax02 = 8.8
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Il [[toponimo]] "Cariano" pare derivare dal [[tardo latino]] ''Carilianus'' (cioè terreno di proprietà di Carilius).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/c023076/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/3|titolo=Storia|autore=Comune di San Petro in Cariano|accesso=16 marzo 2017}}</ref> Alcuni studiosi ne indicano tuttavia la provenienza dall'italianizzazione di "Ca-R-i-R-um", abbreviazione dalla dicitura "''Castrum-Rotharii-Ruptum''", altri dall'antico nome del castello di Castelrotto.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/c023076/zf/index.php/storia-comune|titolo=Storia del Comune|autore=Comune di San Petro in Cariano|accesso=16 marzo 2017}}</ref>
== Storia ==
=== Preistoria e antichità ===
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Durante la dominazione [[epoca romana|romana]], iniziata intorno al [[II secolo a.C.]], il territorio era abitato dagli [[Arusnati]], popolazione di probabile origine [[Etruschi|etrusca]] o comunque italica<ref>Secondo [[Scipione Maffei]] erano di origine [[Etruschi|etrusca]], in contrasto con l'ipotesi di [[Theodor Mommsen]] che li riteneva di origine [[reti]]ca. Ancora oggi non è possibile stabilirlo con certezza, ma entrambe le popolazioni erano comunque di origine italica.</ref>, stanziatasi in loco a partire dal V secolo a.C. Le tracce lapidarie che ci testimoniano l'esistenza di questo popolo sono oggi custodite a Verona, presso il [[Museo lapidario maffeiano]].<ref name="Brugnoli15">{{cita|Brugnoli, 2009|p. 15}}.</ref>
Il territorio di San Pietro in Cariano è ricco di reperti dell'epoca romana, a dimostrazione della destinazione del territorio quale zona residenziale di rilievo. Resti di abitazioni rustiche romane sono stati rinvenuti in vari luoghi sparsi su tutto il comune, fra i quali spiccano le vestigia di un'antica [[villa romana|villa]], rinvenuta in località Ambrosan, con annessi ruderi di quello che si suppone possa essere stato un edificio dedicato all'essiccazione dei prodotti agricoli, tipicamente di uva per ottenere [[vino passito|vini passiti]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|pp. 16-17}}.</ref> Sempre risalenti a quest'epoca, sono state trovate tracce di cave che attestano un'attività di estrazione di [[tufo]] per la costruzione di edifici.<ref name="cita
Sotto l'[[impero romano]] la zona conobbe un periodo di prosperità; da qui passava l'antica [[via Claudia Augusta]] di cui se ne sono trovate alcune tracce.<ref>{{cita|Solinas, 1981|p. 162}}.</ref> Nell'epoca delle [[invasioni barbariche]], il territorio carianense seguirà la stessa sorte delle località limitrofe. Molto probabilmente da qui il giovane [[Odoacre]] discese provenendo da [[Norico]] che, da qui a poco, metterà [[caduta dell'Impero romano d'Occidente|fine all'impero romano d'occidente]], aprendo all'epoca che oggi riconosciamo come [[medioevo]].<ref>{{cita|Solinas, 1981|p. 195}}.</ref>
=== Storia medievale ===
[[File:San Floriano in San Pietro in Cariano.JPG|sinistra|miniatura|verticale|La [[architettura romanica|romanica]] [[pieve di San Floriano]], foto nel [[chiostro]]]]
In età [[alto medioevo|alto medievale]], la presenza di strade che conducevano verso la [[Valdadige]] fa ritenere che la zona costituisse un caposaldo per la difesa della città di [[Verona]].
Fin dalla [[Regno longobardo|dominazione longobarda]], Castelrotto, allora conosciuto come ''Castrum rotharii'', vantava una notevole importanza militare, testimoniata dalle vestigia di un antico [[castello|maniero]], la cui costruzione avvenne intorno all'[[anno 1000]], ma quasi sicuramente sorto sul luogo di una precedente fortificazione.<ref>{{cita|Silvestri|p. 35|silvestri}}.</ref><ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 19}}.</ref> Esso, infatti, risultava essere a capo di una [[sculdascio|sculdascia]], ovvero una circoscrizione minore in ambito [[Ducati longobardi|ducale]], ma dotata di un ampio potere.<ref>{{cita|Tagliaferri|p. 52|tagliaferri}}.</ref>
Del periodo medievale è la [[architettura romanica|romanica]] [[pieve di San Floriano]], la cui esistenza è menzionata già a partire dall'anno 905<ref>Si hanno notizie da un documento in cui si nominano alcuni beni ubicati nella valle ''Provinianensis non longe ab ecclesia Beati Floriani'' (nella valle Provinianense, non lontano dalla chiesa di San Floriano)</ref>, anche se l'attuale edificio risale al [[XII secolo]], Venne edificata su un luogo di culto [[paganesimo|pagano]], come lo dimostra l'impiego per la sua costruzione di pietre di epoca romana, fra cui due grandi cippi funebri, ed altri resti marmorei, oggi posti davanti all'ingresso principale.<ref name="Brugnoli21">{{cita|Brugnoli, 2009|p. 21}}.</ref> Sempre nell'odierno territorio comunale, coeve alla pieve di San Floriano, si trovano la [[chiesa di San Martino (Corrubbio)|chiesa di San Martino a Corrubbio]], la pieve di Santa Maria in Vallena e la [[chiesetta di Santa Sofia]] a Pedemonte, tutte vestigia di [[architettura romanica]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 23}}.</ref>
Nel [[basso medioevo]] il territorio comunale, possedimento della [[Signoria cittadina|signoria]] [[Scaligeri|Scaligera]], fece parte della contea della Valpolicella, che godeva del privilegio di una parziale autonomia e di separata amministrazione. Questa situazione si protrasse almeno fino alla caduta di [[Antonio della Scala]], avvenuta nel 1387. Durante il successivo periodo di dominazione [[visconti|viscontea]] del duca [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo di Milano]] (1387-1402), la Valpolicella tornò ad essere un ''Colonnello'', conservando alcuni diritti giurisdizionali e iniziò ad essere protetta da alcune agevolazioni fiscali. All'inizio del [[XV secolo]] la zona passò brevemente sotto il controllo dei [[Carraresi]], per poi essere riconquistata nel 1404 da [[Francesco I Gonzaga|Francesco Gonzaga]], il quale distrusse il castello di Castelrotto, per evitare che potesse nuovamente passare sotto il controllo dei Carraresi, che precedentemente lo avevano messo sotto [[assedio]] e conquistato.<ref name="Brugnoli21"/>
=== Storia moderna ===
[[File:PiazzaSanPietroInCariano.jpg|
Col passaggio sotto il dominio [[Repubblica di Venezia|veneziano]], e in seguito della [[dedizione di Verona a Venezia]] del 24 giugno 1405, la zona ebbe nuovi impulsi; i commerci si rafforzarono, mentre San Pietro in Cariano diventò sede del [[Vicariato della Valpolicella]].<ref name="cita
[[File:VillaPulleGaltarossa.jpg|
Durante tutto il periodo veneziano il territorio vide un fiorire di [[villa veneta|ville venete]]; se ne contano oggi una quindicina, fatte edificare da nobili veronesi che qui possedevano aziende agricole,<ref name="cita
All'importanza della zona corrispose un incremento demografico: Intorno alla metà del 1500, in tutto il territorio dell'attuale comune si stima vi risiedesse una popolazione compresa tra le {{formatnum:1000}} e le {{formatnum:1500}} anime.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 42}}.</ref> I vari registri parrocchiali testimoniano una crescita che arrivò a toccare circa {{formatnum:2000}} individui intorno ai primi anni del 1600. La [[peste del 1630]] cagionerà alla morte dei due terzi della popolazione che, al termine dell'epidemia, si ridurrà a soli 800 abitanti.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 43}}.</ref>
Nel 1796, durante la [[Campagna d'Italia (1796-1797)|prima campagna d'Italia]] le armate francesi [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]] conquistarono Verona, ponendo il territorio di San Pietro in Cariano sotto il proprio dominio. In seguito al [[trattato di Campoformio]], che decretava la [[Caduta della Repubblica di Venezia|scomparsa della Repubblica di Venezia]], venne soppresso il secolare Vicariato della Valpolicella, che tuttavia venne ristabilito per un breve periodo in seguito alla cessione del Veneto all'[[Austria]], per poi scomparire definitivamente in seguito alla [[pace di Presburgo]] del 1805, quando tutto il Veneto tornò sotto il dominio napoleonico.
In seguito alla [[Restaurazione]] e al [[Congresso di Vienna]] del 1814-15, San Pietro in Cariano passò stabilmente sotto il controllo dell'[[impero austro-ungarico|Impero Austro-Ungarico]]. Il cambio di dominazione fu salutato con soddisfazione dalla maggior parte della popolazione,<ref name=biadego>{{cita|Biadego||biadego}}.</ref><ref>{{cita|Solinas, 1981|pp. 402-403}}.</ref> e portò ad un rinnovamento amministrativo ed economico a partire dal miglioramento delle vie di comunicazione, sebbene l'epoca asburgica abbia comunque lasciato ben poche testimonianze della sua presenza nel territorio carianese.
Nel 1866, a seguito degli avvenimenti della [[Terza guerra d'indipendenza italiana]], il Veneto viene annesso al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. I primi decenni del nuovo corso politico per gran parte dei contadini di San Pietro si tradussero però un periodo di miseria, conseguenza dalla vasta disoccupazione e dei magri redditi derivanti dalle arretrate attività agricole, circostanze che si aggravarono dal diffondersi della [[pellagra]] e di altre [[malattia infettiva|malattie infettive]] come la [[scarlattina]], il [[morbillo]], la [[tubercolosi]], la [[scrofola]], la [[febbre tifoide]], la [[difterite]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|pp. 44-45}}.</ref> Ciò portò all'[[emigrazione veneta|emigrazione]] di parte della popolazione verso altri paesi europei e le [[america|Americhe]], un fenomeno ben documentato se si confronta l'andamento demografico del paese tra il 1866 e il 1920. Nonostante le gravi difficoltà economiche, nello stesso periodo nel capoluogo, a San Floriano e a Santa Sofia, si ebbe l'istituzione delle prime scuole primarie. Perché il comune possa dotarsi anche di scuole medie inferiore e superiore bisognerà però attendere alcuni decenni.<ref name="cita
=== Storia contemporanea ===
[[File:FerroviaVeronaCaprino1.jpg|
A cavallo tra l'Ottocento e il novecento si accentua un fenomeno in essere già da molto tempo, ovvero una profonda trasformazione fondiaria caratterizzata da un grande frazionamento della proprietà terriera.<ref>{{cita|Silvestri|p. 80|silvestri}}.</ref> Si assiste ad una riqualificazione della coltivazione della vite, con la promozione di una gestione aziendale più moderna, e l'impianto di nuovi [[vigneti]] secondo tecniche moderne, privilegiando le zone migliori per posizione e composizione del suolo. Queste iniziative apportano un miglioramento sostanziale dell'economia del paese.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 49}}.</ref> Il 3 agosto del 1889 viene inaugurato il primo tratto della [[ferrovia Verona-Caprino-Garda]], il cui tracciato attraversa il comune di San Pietro in Cariano da est ad ovest. La tratta verrà poi soppressa nella prima metà del 1959 a causa del crescente traffico su gomma, nel quadro generale della politica ferroviaria volta all'eliminazione dei ''rami secchi''.<ref name="G235">{{cita|Ganzerla, 2004|p. 235}}.</ref>
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Nel 1927, nel periodo dell'[[Storia dell'Italia fascista|Italia fascista]], una moderna riforma amministrativa tesa all'eliminazione dei comuni minori<ref>In seguito ad un Regio decreto-legge del 26 maggio 1926, convertito in legge il 25 giugno del mese successivo. Il testo lo si può trovare: {{cita web|url=http://www.zaoerv.de/02_1931/2_1931_2_b_596_598.pdf|titolo=Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910 (Gazzetta Ufficiale - 19 novembre 1926, n. 267)|accesso=27 settembre 2010}}</ref> fece sì che il comune di Negarine fosse aggregato (con l'esclusione di Settimo che sarà accorpato a [[Pescantina]]) a San Pietro in Cariano, definendosi così l'attuale assetto del territorio comunale.<ref>{{cita|Silvestri|p. 83|silvestri}}.</ref>
[[File:Sausto1945.jpg|
Durante la [[seconda guerra mondiale]], San Pietro in Cariano fu teatro di eccidi e distruzioni. Dopo l'[[8 settembre 1943]], come gran parte dell'arco alpino, venne occupata dalle truppe della [[Germania nazista]]. Furono quindi requisite ville, edifici privati e scuole. L'imprecisione delle bombe sganciate dagli [[Bombardiere|aerei]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] nel tentativo di colpire la [[Ferrovia del Brennero|ferrovia]] e la [[Strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero|strada del Brennero]] causò numerosi danni e diversi morti e feriti tra la popolazione civile. Al termine del conflitto, il 25 aprile 1945 alle dieci e mezza di sera circa, i tedeschi ormai in fuga [[Strage di Corrubbio|fecero esplodere una polveriera]] a Corrubbio (sul monte ''Sausto'') causando una carneficina che costò 29 morti e la distruzione di decine di abitazioni.<ref>{{cita web|url=http://www.larena.it/home/provincia-in-primo-piano/georg-l-eroe-della-tragica-notte-di-sausto-1.2696702|titolo=Georg, l'eroe della tragica notte di Sausto|accesso=8 dicembre 2010|dataarchivio=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313040956/http://www.larena.it/home/provincia-in-primo-piano/georg-l-eroe-della-tragica-notte-di-sausto-1.2696702|urlmorto=sì}}</ref>
Al termine della guerra, come nel resto d'Italia, i carianesi iniziarono alacremente l'opera di ricostruzione. In breve tempo si ristabilirono le vie di comunicazione, cogliendo l'occasione per migliorarle e ampliarle. Parallelamente al progresso delle infrastrutture, il comune fu protagonista di una notevole crescita economica che continua ancora oggi, garantita sia dalla storica produzione [[viticultura|vinicola]], che dallo sviluppo della piccola e media industria conseguente al [[miracolo economico italiano|''boom'' del dopoguerra]].
=== Simboli ===
Lo stemma, il gonfalone la bandiera comunale sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 28 settembre 2007.<ref>{{cita web|url= http://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2007/comuni/san_pietro_cariano.html |titolo= San Pietro in Cariano (Verona) D.P.R. 28.09.2007 concessione di stemma, gonfalone e bandiera |accesso= 27 settembre 2021 }}</ref>
{{citazione|Di azzurro, al terreno collinoso di verde, fondato in punta e uscente dai [[Fianco (araldica)|fianchi]], sostenente centralmente la fanciulla, attraversante, inginocchiata, in profilo, il viso, il collo, le mani, [[di carnagione]], capelluta d'oro, vestita con l'ampia tunica di argento munita della cintura d'oro, tenente tra le mani giunte la lista svolazzante a sinistra, d'oro, posta sull'azzurro, caricata della scritta FIDES, in lettere maiuscole di nero, esso terreno sostenente a destra la chiesa di rosso, chiusa di nero, unita al campanile di rosso, finestrato di nero; [[Sinistra (araldica)|a sinistra]] il castello di rosso, merlato alla guelfa, chiuso e finestrato di nero, chiesa e castello esigui per effetto di lontananza; il tutto accompagnato nel canton destro del capo dalla stella di sei raggi, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
In esso è raffigurata una fanciulla che prega tra le rovine di un castello (Castelrotto) e la chiesa parrocchiale intitolata a [[san Pietro Apostolo]]. In aggiunta, una stella a sei punte e un [[cartiglio]] che riporta la scritta ''Fides'', "Fede". L'immagine è un richiamo alla fanciulla inginocchiata presente nella [[miniatura]] realizzata da [[Francesco Caroto]] che accompagnava il manoscritto del XVI secolo ''Privilegia et iura in Vallis Policelle''.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/zf/index.php/storia-comune|sito=Comune di San Pietro in Cariano|titolo=Storia del comune|accesso=6 luglio 2017}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di rosso.<br/>
La bandiera è un drappo partito di rosso e di giallo con lo stemma comunale attraversante.
=== Onorificenze ===
[[File:Gonfalone San Pietro in Cariano.jpg|
{{Onorificenze
|immagine = Merito civile bronze medal BAR.svg
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiese di San Rocco e San Martino (VR).jpg|
[[File:Chiesetta di Santa Sofia a Pedemonte.jpg|
Nel territorio del comune di San Pietro in Cariano si possono trovare numerosi edifici religiosi, anche di notevole interesse storico e architettonico. I più antichi risalgono all'epoca medievale, e rappresentano pregevoli esempi di [[architettura romanica]] veronese. È dal 1400 che però inizia l'edificazione di numerose chiese che vanno a costituire le prime [[parrocchia|parrocchie]]: quella di Castelrotto, eretta nel 1453 (anche se l'attuale edificio risale al 1828 ed è opera dell'architetto Francesco Caminata da Como), quella di San Pietro in Cariano, che la segue di soli 5 anni (e riedificata nel 1830), e quella di Bure. Nel territorio si possono trovare sparsi numerosi [[Oratorio (architettura)|oratori]] sei-settecenteschi annessi alle ville signorili dell'epoca.<ref name="cita
Tra i principali edifici di culto carianesi si possono citare:
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* [[Chiesa di San Martino (Corrubbio)|Chiesa di San Martino]], a Corrubbio; è un edificio di origini longobarde ricostruito in forme romaniche nel [[XII secolo]], probabilmente a seguito del [[terremoto di Verona del 1117|terremoto del 1117]]. Costituita da una sola [[navata]] con tetto a [[capriata|capriate]] lignee e [[facciata a capanna]], nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni, in particolare nel 1478, quando gli fu addossata una cappella dedicata a [[San Rocco]] come ''[[ex voto]]'' in occasione di un'epidemia di peste.<ref>{{cita|Benini, 1995|pp. 150-152}}.</ref>
* [[Pieve di San Floriano]], [[X secolo]]; situata nella frazione di San Floriano, rappresenta uno degli esempi più significativi e belli di pieve [[Architettura romanica|romanica]] del [[Provincia di Verona|veronese]]. Di notevole interesse il [[chiostro]] settecentesco e la [[torre campanaria]] costruita in [[tufo]] e cotto.<ref>{{cita|Arslan|pp. 127-129}}.</ref>
* [[Chiesetta di Santa Sofia]], [[XV secolo]] a Pedemonte; costruita su un precedente edificio di culto del IX secolo di cui nulla ora rimane oltre alle fondamenta, si presenta come un pregevole esempio di architettura tardo romanica. Ad unica navata con tetto a capriate lignee, vanta pareti [[affresco|affrescate]] probabilmente ad opera di un allievo del [[Turone]].<ref>{{cita|Benini, 1995|pp. 147-149}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://iluoghidelcuore.it/luoghi/83156|titolo=Chiesa di Santa Sofia in Pedemonte|accesso=11 aprile 2017|editore=I luoghi del cuore|dataarchivio=12 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170412063644/http://iluoghidelcuore.it/luoghi/83156|urlmorto=sì}}</ref>
* Chiesa dell'Ara, [[XVII secolo]] a San Pietro in Cariano; situata a lato dell'ex municipio e antica sede del vicariato, fu edificata per volere del vicario conte Carlo Verità Poeta. Nella facciata presenta un portale [[barocco]] ed alcune tracce di un affresco del [[Giovanni Battista Lanceni|Lanceni]]. All'interno, una grande tela di [[Alessandro Marchesini]] raffigurante Santa Chiara circondata dagli angeli e una figura di fanciulla supplicante che personifica la Valpolicella, fu interamente ridipinta nel 1939 da un artigiano del paese, perdendo purtroppo ogni interesse artistico.
* Cappella Santa Polonia (ora San Peretto), [[XVI secolo]] a San Pietro in Cariano; situata nei pressi di villa Avanzi, viene indicata anche come Santa Maria della Visitazione o Santa Elisabetta. Venne edificata in ottemperanza ad un lascito [[testamento|testamentario]] del 1507.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.veronastoria.it/ojs/index.php/ASValp/article/view/28|titolo=La fondazione della chiesa di Santa Apollonia ora di San Peretto a Bure di San Pietro in Cariano|autore=Pierpaolo Brugnoli|rivista=Annuario storico della Valpolicella|editore=[[Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella]]}}</ref>
=== Architetture civili ===
[[File:VillaGiona.jpg|
[[File:VillaSarego20110707-1.jpg|
[[File:Parco villa Acquistapace.jpg|
[[File:Villa Cometti (facciata).jpg|
Il territorio carianese vanta una cospicua presenza di [[ville venete]] di ragguardevole pregio storico-artistico. L'edificazione di queste dimore risale all'epoca della dominazione veneziana e nasce dall'esigenza dei ricchi proprietari terrieri veronesi di trasferirsi saltuariamente in campagna per seguire la produzione agricola, oppure per sola villeggiatura.
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* [[Villa Giona Fagiuoli]], in località ''Cengia'' ([[XV secolo]]), ospita una azienda agricola mentre gli spazi padronali sono utilizzati per attività ricettive.<ref>{{cita|Viviani, 1983|pp. 138-1391}}.</ref>
* [[Villa del Quar]], in località ''Quar'' a Pedemonte (XVI), è costituita da più corpi di fabbrica disposti ad U intorno ad un ampio giardino: la casa padronale secentesca, le ali est e ovest di epoca cinquecentesca e un oratorio della metà del Settecento. È ora utilizzata come albergo di lusso.<ref>{{cita|Luciolli|pp. 79-80}}.</ref>
* [[Villa Serego]], in località ''Santa Sofia'' di Pedemonte ([[1565]]), realizzata solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata dal famoso architetto [[Andrea Palladio]] nei ''[[Quattro libri dell'architettura]]''. Intorno alla metà dell'Ottocento subì notevoli mutamenti a opera dell'architetto [[Luigi Trezza]]. Dal 1996 è nella lista dei [[patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].<ref name=CISA /><ref>{{cita|Luciolli|pp. 81-83}}.</ref
* [[Villa Lebrecht]], a San Floriano ([[XVI secolo]]), rinnovata profondamente nel 1868 dall'architetto [[Giacomo Franco (architetto)|Giacomo Franco]], dopo un periodo di abbandono, è oggi sede del corso di [[enologia]] dell'[[Università di Verona]]. Vanta un vasto parco.<ref>{{cita|Luciolli|pp. 88-89}}.</ref>
* [[Villa Betteloni]], a Castelrotto (1381), una delle più antiche residenze di campagna veronesi. Fu abitata da [[Cesare Betteloni|Cesare]] e [[Vittorio Betteloni]] che la cantarono nelle loro opere.<ref>{{cita|Viviani, 1983|pp. 140-141}}.</ref>
* Villa Acquistapace, Castellani, San Pietro in Cariano (XVI secolo), detta "La Serenella". Caratterizzata da un monumentale ingresso che si apre esternamente su piazza San Giuseppe e sul bel parco internamente. La facciata della villa presenta un [[pronao]] che richiama lo stile Palladiano.<ref>{{cita|Luciolli|pp. 42-43}}.</ref>
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=== Evoluzione demografica ===
Il censimento ufficiale generale della popolazione è iniziato nel 1871, dopo l'[[plebiscito del Veneto del 1866|annessione al Regno d'Italia]]. Tra il 1929, quando viene aggregata grossa parte del comune di Negarine, e il 1950, l'andamento demografico rimane pressoché invariato, attestandosi intorno ai
Un altro aspetto che ha favorito la crescita della popolazione è stato il progressivo istituirsi di poli scolastici di discrete dimensioni, assieme al rapido sviluppo del vicino [[Ospedale Sacro Cuore Don Calabria]] di [[Negrar]], diventato punto di eccellenza nazionale per alcune specialità mediche. Analizzando più in dettaglio l'evoluzione demografica, si nota che nel tempo essa non è stata eguale per tutte le frazioni; tra il 1981 e il 1999 San Floriano, Bure e San Pietro, sono quelle che sono cresciute maggiormente con un aumento, rispettivamente, del 23,4%, del 20,4% e del 10,5%; di converso, Pedemonte e Castelrotto hanno fatto registrare un aumento del 9,7% e dell'8,8%. Corrubbio, trovandosi in posizione decentrata, è cresciuta solo del 6,6% nello stesso periodo di tempo.<ref name="Brugnoli55"/>
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{{Demografia/San Pietro in Cariano}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
A partire dagli ultimi decenni del 1900, si è assistito ad un progressivo aumento della presenza di cittadini stranieri (in particolar modo di donne), che qui sono [[immigrazione|immigrati]] per trovare lavoro nell'agricoltura e nell'assistenza alla terza età. Questo fenomeno ha portato al crearsi di piccole comunità di persone provenienti perlopiù dal [[Ghana]], dalla [[Romania]] e dai paesi della [[ex Jugoslavia]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 57}}.</ref>
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=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Il Comune di San Pietro in Cariano ha attivato nel corso degli anni diverse consulte: per le pari opportunità, le attività culturali, degli anziani, l'ambiente, per l'associazionismo, oltre che ad una specifica funzionale per ogni frazione del territorio. In loco
Oltre trenta associazioni di [[volontariato]] hanno sede nel comune. L'[[Associazione Nazionale Alpini]] conta 5 sezioni: nel capoluogo (fondata nel 1951), a san Floriano (dal 1953), a Bure (dal 1967), a Pedemonte (dal 1977) e a Negarine (dal 1984).<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 175}}.</ref> Tra le associazioni di [[donazione di sangue|donatori di sangue]], a Pedemonte e a San Floriano si trova la [[Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue|Fidas]] mentre a Corrubbio e a Pedemonte vi è l'[[Associazione Volontari Italiani del Sangue|AVIS]]; il capoluogo ospita altresì il gruppo comunale fondato nel 1982 dell'[[Associazione italiana per la donazione di organi]]. A Castelrotto ha sede il gruppo [[scautismo|scout]] [[Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani|Agesci]] denominato "''Castelrotto 1''".
Nel 1985 il già costituito "Gruppo Alpinistico Valpolicella" diventa una sezione del [[Club Alpino Italiano]], con propria sede stabilita a Pedemonte. Nel 1988 nasce nel comune una sezione staccata della [[Croce Verde Verona]] (operante per il [[Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza]]) che, dopo una breve parentesi in cui si trasferisce nella vicina [[Gargagnago]] per mancanza di una sede appropriata, torna nel capoluogo stabilendosi nella ex stazione ferroviaria della linea Verona-Caprino-Garda.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 174}}.</ref>
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== Cultura ==
A San Pietro in Cariano la sfera culturale inizia ad assumere una certa rilevanza solo nel 1980, con la nascita all'interno della giunta comunale dell'assessorato alla cultura e al tempo libero.<ref name="cita
=== Istruzione ===
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Tra la popolazione contadina carianese della prima metà del novecento serpeggiava uno scarso interesse verso l'istruzione, considerata come motivo di ritardo nell'inserimento nel mondo del lavoro. Tale considerazione iniziò a mutare dal secondo dopoguerra, tanto che si assistette alla realizzazione di nuovi edifici scolastici e all'ampliamento di quelli esistenti, quali (alla fine degli anni 1950) l'ampliamento delle scuole elementari di Pedemonte e l'approvazione di un piano per un'altra da costruirsi a Bure.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 135}}.</ref> Tra il 1965 e il 1967 vengono ammodernate quelle del capoluogo, e si inizia a valutare di dotare anche San Floriano di un istituto d'istruzione primaria. Nel 1969 viene approvata la realizzazione, a san Pietro, di un nuovo edificio per ospitare le scuole medie inferiori.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 138}}.</ref>
[[File:ScuolaSuperioreSanPietroInCariano.jpg|
Nel 1980 viene inaugurato a San Floriano il primo [[asilo nido]] di tutta la Valpolicella, mentre a Corrubbio sorge la prima [[scuola materna]] statale del comune.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 140}}.</ref> Sempre nello stesso, anno vengono completati i lavori dell'[[istituto tecnico commerciale]] di San Pietro in Cariano.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 145}}.</ref>
Già nel 1971 era stato fondato un istituto statale per l'agricoltura, a san Floriano, presso [[villa Lebrecht]]. La scelta della villa, precedentemente utilizzata come ospedale psichiatrico femminile, seppur prestigiosa, si è rivelata infelice: alcuni problemi strutturali dell'edificio lo portarono ad essere dichiarato inagibile nel 1985 con conseguenti gravi ripercussioni sulla formazione degli alunni.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 147}}.</ref> Di conseguenza, due anni più tardi iniziarono i lavori per un nuovo edificio scolastico che venne realizzato nella zona attigua al parco della stessa villa Lebrecht. Questo nuovo complesso si compone di 25 aule didattiche, a cui se ne aggiungono ben 8 dedicate al centro di sperimentazione, oltre ad un impianto sportivo esterno, una palestra ed un'aula magna. In poco più di un anno, nel 1988 i lavori vengono conclusi.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|
==== Università ====
[[File:VillaLebrechtVR.jpg|
Nel 2001, dopo il fallimento del progetto di spostare la sede del liceo scientifico "''Levi''" a [[Villa Lebrecht]], la [[provincia di Verona|provincia]] assunse la decisione di cedere la villa stessa all'[[Università degli studi di Verona]] che, grazie ad un intervento della Fondazione Cariverona, venne completamente restaurata, e nel 2006 divenne sede del dipartimento del Corso di Laurea in Scienza e Tecnologie viticole ed enologiche, contando quasi 200 iscritti.<ref name="Brugnoli155-156">{{cita|Brugnoli, 2009|
==== Biblioteche ====
Uno dei primi risultati positivi del neo-assessorato alla cultura e al tempo libero si poté riscontrare fin dall'anno successivo alla sua istituzione (1980), con la fondazione della [[biblioteca]] comunale, la prima in Valpolicella.<ref name="cita
=== Teatro e musica ===
Da molti anni la passione per la [[recitazione]] coinvolge il tempo libero di diversi carianesi. Quasi tutte le frazioni vantano [[teatro|teatri]] in cui si tengono annualmente rassegne nelle quali si esibiscono compagnie amatoriali provenienti da tutto il Veneto; tra questi eventi, si ricorda "De-Gustiamo il Teatro" al Teatro Don Mazza del capoluogo, "Vieni a Teatro" organizzato dall'Associazione Cultura & Spettacolo di Pedemonte e "Buon vino fa buon teatro" che si tiene all'aperto in alcuni luoghi caratteristici, oltre a numerosi spettacoli messi in scena al teatro parrocchiale di Bure.
A questo si aggiungono numerose iniziative musicali all'interno del comune. Nel corso degli anni si sono formati alcuni [[Coro (musica)|cori]] di notevole spessore: "''El Vesoto''" a San Floriano, "''Le campanelle''" a San Pietro, "''Polifonico della Valpolicella''" a Pedemonte e "''Canto Nuovo''" a Castelrotto. Nel 1986 è stata ricostituita la [[Banda musicale]] cittadina, dopo 25 anni di assenza e che attualmente conta una quarantina di strumentisti oltre a collaborare con il locale Istituto comprensivo "Carlotta Ascheri" in progetti di promozione musicale. Nei primi anni del 2000, nel parco pubblico del capoluogo si è organizzato l
=== Cucina ===
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Come è tradizione in tutta la [[provincia di Verona]], anche San Pietro in Cariano ospita diverse [[Sagra (festa)|sagre]], feste popolari della durata di alcuni giorni, caratterizzate da musica dal vivo e chioschi [[enogastronomia|enogastronomici]]. Di grande richiamo, nella decade centrale di agosto, è la "Sagra dell'anguria e Festa dell'Assunta", che si svolge a Bure, concludendosi la serata finale con il [[palo della cuccagna]], ormai uno dei pochi rimasti in provincia di Verona.
A cavallo tra il 25 aprile e il 1º maggio, a Pedemonte si svolge la tradizionale "Festa dei vini classici della Valpolicella". Al suo interno vi sono molte sono molteplici manifestazioni legate al mondo del vino [[Valpolicella (vino)|Valpolicella]], tra cui dal 1998 spicca la "Magnalonga", una camminata enogastronomica lungo le colline, che richiama migliaia di appassionati da ogni parte d'Italia e dall'estero.<ref>{{cita web|url=http://www.magnalonga.com/informazioni.html|titolo=Informazioni Magnalonga|accesso=18 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317055723/http://www.magnalonga.com/informazioni.html|dataarchivio=17 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Pedemonte1959.jpg|
Se per gran parte della sua storia il territorio di San Pietro in Cariano è stato caratterizzato dalla presenza di alcune dimore signorili contornate da vasti parchi e di contrade agricole scarsamente urbanizzate, oggi ciò appare nella quasi totalità inglobato in una urbanistica disorganizzata e cresciuta disomogeneamente, in cui si alternano residenze, piccole industrie, negozi e [[supermercato|supermercati]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 77}}.</ref> Le frazioni più popolose del Comune, San Floriano e Pedemonte, si sono sviluppate lungo la Strada Provinciale n.4, realizzata tra il 1955 e il 1961 tagliando, secondo quanto appuntato dal soprintendente [[Piero Gazzola]],
Se nel primo dopoguerra la frazione di San Floriano mostra una crescita urbanistica modesta, questo non si può dire di Pedemonte che, per via della sua maggior vicinanza alla città di Verona, raddoppierà rispetto ad inizio secolo.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 79}}.</ref> Sarà proprio nella direzione del capoluogo scaligero che l'urbanizzazione della frazione si svilupperà maggiormente (tanto da divenire un unico nucleo urbano con la confinante Santa Maria di Negrar) e, solo in un secondo momento, verso San Floriano e verso ''Cengia''.<ref name="cita
[[File:SanPietroInCariano-old.jpg|
[[File:SanPietroInCarianoVR.jpg|
Proprio per controllare questo ''boom'' edilizio, nel 1963 si tenta, per valore dell'allora sindaco Italo Zenatelli, la stesura di un [[Piano Regolatore Generale]]" (Prg). Il lavoro viene commissionato all'architetto Gianni Perbellini e tale documento rappresenterà una delle prime esperienze italiane di questo tipo a tutela del territorio.<ref name="Brugnoli81">{{cita|Brugnoli, 2009|p. 81}}.</ref> Nonostante le buone premesse però, la sua redazione incontrerà notevoli difficoltà, dovendosi confrontare aspramente con gli interessi dei proprietari fondiari e delle imprese edili, nonché con gli impegni precedentemente assunti da parte dell'amministrazione comunale.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 83}}.</ref> La necessità di porre un freno alla progressiva cementificazione della zona è ben dimostrata dall'incremento, nell'arco degli [[anni 1960]], del 40% delle abitazioni censite nel comune, di cui quasi i due terzi caratterizzate da abitazioni unifamiliari.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 85}}.</ref>
Il piano regolatore formalizzato nel 1969 individua una zona industriale in località ''Casa Rossa'', scelta per la sua posizione centrale, comoda da raggiungere, e un'ulteriore zona produttiva a cui destinare i terreni posti a sud della piazza di San Floriano.<ref name="cita
Il tentativo di regolare l'urbanizzazione va tuttavia subito in crisi l'anno successivo all'entrata in vigore del primo Prg, quando la nuova amministrazione guidata da Veronesi lo ritira a favore di un più semplice “Programma di Fabbricazione". Questa scelta porterà inevitabilmente ad un intensificarsi di nuove unità abitative e centri dedicati ai servizi in tutto il territorio comunale.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 95}}.</ref>
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==== Castelrotto ====
[[File:CastelrottoSanPietroInCariano.jpg|
La frazione di Castelrotto è composta anche dalle località Casette, Cengia, Negarine e Borgo Nuovo. Castelrotto e Cengia sono contigue, al centro del territorio comunale. Il nucleo storico di Cengia, situato ai piedi del monte Sacchetti, sotto la frazione di Castelrotto, è caratterizzato da un insieme di suggestive corti rurali, poste a cavaliere della strada comunale di Pedemonte, costruite a quote diverse tra loro e rispetto alla strada principale. Lo sviluppo insediativo della frazione è estremamente contenuto. È dotata di un giardino pubblico di quartiere e si segnala la presenza della bella [[Villa Giona|Villa Giona
Castelrotto presenta un centro storico ben conservato, sorto intorno ad un castello del quale rimangono solo poche rovine. Di rilievo, Villa Bellini Carnalesi con annesso parco, situata al di fuori del centro storico. Alcuni [[Scavo (archeologia)|scavi archeologici]] effettuati in zona hanno permesso di riportare alla luce un abitato [[protostoria|protostorico]].<ref name="Brugnoli15"/> Scendendo lungo la [[via Claudia Augusta]], tra filari di vigneti, si incontra il nucleo storico di Negarine, con forte presenza di edifici d'epoca antica.
==== Corrubbio ====
[[File:Ingresso di Villa Banda a Corrubbio (VR).jpg|
Sorta in posizione più decentrata, rispetto all'asse viario della provinciale n.4, [[Corrubbio]] è attraversata dalla [[via Claudia Augusta]], su cui si affacciano Villa Zambelli, Caldera, detta "Le Cedrare", Villa Amistà (ora utilizzata come hotel di lusso), Villa Lorenzi-Banda e [[Villa Betteloni]] detta "San Giusto". Il patrimonio architettonico è completato da alcune corti rurali.
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==== Pedemonte ====
[[File:Fontana di Pedemonte XVI secolo.jpg|
[[Pedemonte (San Pietro in Cariano)|Pedemonte]] è una frazione densamente abitata del comune, di cui fanno parte le località di Fontana, Nassar, Quar e Santa Sofia. Si sviluppa lungo il confine sud-est del territorio comunale, collegando San Pietro in Cariano con quello di Negrar a est e di Verona (capoluogo di provincia) a sud.
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==== San Floriano ====
[[File:PieveSanFloriano.jpg|
La frazione di San Floriano si colloca a nord-est del territorio comunale, lungo la strada provinciale n. 4 tra San Pietro in Cariano e Pedemonte, sviluppandosi fin sul confine con il comune di [[Marano di Valpolicella]]. Il centro storico è intersecato dalla strada provinciale della Valpolicella, che lo divide in due parti separate. La prima, sorta attorno alla [[pieve di San Floriano|pieve romanica]] e alla [[villa Lebrecht]], è formata da edifici in linea che chiudono come un sipario la panoramica sui due fabbricati. Il secondo blocco (denominato Semonte), è formato a sua volta da tre parti, una a sud della provinciale (contrada Lenguin), le altre due a nord.
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== Economia ==
=== Settore primario ===
[[File:PiazzaSanRoccoPedemonte-old.jpg|
Agli inizi del XX secolo, gran parte del territorio del Comune era mantenuto a prato e destinato all'ottenimento del [[foraggio]]. A dimostrare ciò è l'intensa attività di [[allevamento]] che si registrava: nel 1928 tra Negrarine e San Pietro vi erano 428 capi di bestiame (vitelli, buoi, manzi, vacche da latte, tori), a cui si aggiungevano una ottantina di cavalli, oltre ad [[ovini]], [[suini]], [[caprini]], [[pollame]] e [[conigli]]. Tra i prodotti principali dell'agricoltura, una menzione particolare merita la [[bachicoltura]] con una produzione di circa
L'economia della zona era principalmente basata sulla piccola proprietà e sulla [[mezzadria]], a differenza della bassa veronese in cui il [[salariato]] era il contratto di lavoro più frequente.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 61}}.</ref> L'attività vinicola era ancora agli albori e la sua produzione era quasi interamente dedicata al consumo locale e solo in piccola parte destinata all'esportazione nella vicina Verona. In pratica, il territorio viveva di un'[[economia di sussistenza]], una condizione che perdurò fino alla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, già dagli [[anni 1930]] si iniziò a considerare più accuratamente la vocazione di queste terre per la coltivazione della vite, attività che con il finire del secolo diverrà predominante tanto da sostituire quasi tutte le altre coltivazioni.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 62}}.</ref>
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Anche l'allevamento, che suppliva da forza motrice per le pesanti operazioni agricole, andò pian piano a scomparire, grazie all'introduzione di nuovi mezzi meccanici a servizio dell'agricoltura che, nel 1961, poteva contare su ben 130 [[trattore agricolo|trattori]] e svariate motofalciatrici e [[Atomizzatore agricolo|atomizzatori]].<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 63}}.</ref>
[[File:Grapes growing in Valpolicella.jpg|
Come già anticipato, oggi il settore primario è praticamente monopolizzato dalla [[viticoltura]], che ha accompagnato la nascita di molte [[Azienda agricola|aziende agricole]] e [[cantina|cantine]] sia a carattere familiare che vere e proprie imprese [[industria]]li famose in tutto il mondo, tra cui spicca "[[Bolla (azienda)|Bolla]]", fondata nel 1883 a [[Soave]] ma trasferitasi negli anni 1930 a Pedemonte.<ref name="cita
L'esportazione di vino imbottigliato copre i mercati di tutto il mondo e in particolare il [[Nord America]] e l'[[Europa centrale]], ma sono in ampliamento anche i mercati dell'est. I vini più quotati sul mercato sono l'''[[Amarone della Valpolicella|Amarone]]'' e il ''[[Recioto della Valpolicella|Recioto]]'', sempre fatti con le uve del Valpolicella. A San Pietro in Cariano, il 9 febbraio 1925, venne costituito un [[consorzio]] tuttora esistente per la difesa e la valorizzazione dei vini tipici della Valpolicella.<ref>{{cita web|url=http://www.consorziovalpolicella.it/|titolo=Consorzio tutela vini della Valpolicella|accesso=18 luglio 2010}}</ref> Nel capoluogo è presente una cantina sociale e una cooperativa [[ciliegia|cerasicola]].<ref>Cantina sociale di San Pietro: {{cita web|url=http://www.valpolicellaclassico.it/|titolo=Valpolicella Classico|accesso=20 luglio 2010|dataarchivio=26 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100326151950/http://www.valpolicellaclassico.it/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.valpolicellaweb.it/index.cfm/prodotti-tipici-valpolicella/prodotti-agricoli/ciliegia/|titolo=Mercato cerasicolo|autore=Ufficio promozione turistica della Valpolicella|accesso=16 marzo 2017|dataarchivio=17 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317143621/http://www.valpolicellaweb.it/index.cfm/prodotti-tipici-valpolicella/prodotti-agricoli/ciliegia/|urlmorto=sì}}</ref>
=== Industria ===
[[File:Vista su S. Floriano.JPG|
Durante i primi decenni del XX secolo, mentre a Verona si andava incontro ad una [[Prima industrializzazione di Verona|prima industrializzazione]], il comune di San Pietro in Cariano non rimase coinvolto in questo processo e si sviluppò solo qualche esigua attività artigianale. La nuova "Zona Artigianale Industriale" (ZAI) nascente nel sud del capoluogo scaligero, spinse molti contadini di San Pietro a lasciare i campi per avvicinarsi ad essa alla ricerca di lavoro. Al fine di evitare un esodo, analogo a quello del secolo passato, negli [[anni 1960]] l'amministrazione comunale carianese concesse numerose licenze a piccole attività artigianali-industriali, perlopiù caratterizzate da un modello casa-bottega o al massimo costituite da capannoni di dimensioni modeste.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 70}}.</ref>
Successivamente, i vari [[Piano regolatore generale comunale|piani regolatori]] hanno istituito due zone industriali, una in località ''Casa Rossa'' a San Pietro in Cariano e l'altra al ''Nassar'', tra la statale e la ferrovia del Brennero. Grazie a ciò, negli anni successivi sorsero importanti aziende industriali. Tra esse, si ricorda la ''Lonardi'', al tempo leader mondiale nella carpenteria metallica, sorta negli [[anni 1950]] a San Floriano su di un'area di
=== Commercio, turismo e servizi ===
Nel 1961, nel territorio carianese si contavano 13 esercizi commercio all'ingrosso e 99 al minuto. A partire dal 1980, l'avvento della [[grande distribuzione organizzata]] e il mancato ricambio generazionale comportano l'estinzione di alcuni esercizi commerciali più piccoli a conduzione famigliare.<ref name="cita
Il [[turismo]] ha un rilevante peso nell'economia del paese, con la presenza di numerose strutture ricettive che vanno dai più semplici ''[[Bed and breakfast]]'' fino ad alberghi di gran lusso, ospitati il più delle volte nelle sontuose antiche ville venete. L'attività alberghiera è favorita in particolar modo dai numerosi eventi che avvengono a Verona, come il [[Festival lirico areniano]] e le [[fiera di Verona|fiere]] ''[[Marmomacc]]'' e ''[[Vinitaly]]''.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 69}}.</ref> Nel 2015 si sono registrati
La crescita sostenuta dell'economia del paese ha portato ad un incremento del [[Settore terziario|settore dei servizi]]; fra questi, quello [[banca]]rio è giunto a far contare, nel 2016, la presenza di 11 [[banca|sportelli]] sul territorio,<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/veneto/37-san-pietro-in-cariano/51-banche/|titolo=Banche di San Pietro in Cariano|accesso=16 marzo 2017}}</ref> mentre complessivamente le imprese dedicate ai servizi erano 335.<ref name="camcom">{{cita web|formato=PDF|url=http://www.vr.camcom.gov.it/sites/default/files/statistiche/san%20piertro%20incariano%202016.pdf|titolo=San Pietro in Cariano - statistiche Camera di Commercio di Verona|accesso=29 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref>
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:San Pietro in Cariano, Province of Verona, Italy - panoramio.jpg|
Agevolandosi della sua posizione tra la città di Verona e la [[Valdadige]], San Pietro in Cariano ha sempre potuto disporre di una sufficiente rete viaria per spostare sia persone che materiali. È però a partire dalla metà del XX secolo, grazie al boom economico, che avviene la realizzazione di un notevole sistema di strade<ref>{{cita|Silvestri|p. 251|silvestri}}.</ref>, che tuttavia allo stato attuale risulta ancora inefficiente nel gestire la grande mole di traffico che qui si concentra.<ref>{{cita news|url=http://www.larena.it/territori/valpolicella/s-pietro-in-c/troppo-traffico-perizia-tecnicaper-via-monga-1.3624244|titolo=Troppo traffico «Perizia tecnica per via Monga»|accesso=19 luglio 2017|pubblicazione=[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]|data=21 ottobre 2015|autore=Gianfranco Riolfi|urlmorto=sì}}</ref>
La strada principale che attraversa San Pietro in Cariano da est ad ovest è la [[strada provinciale]] 4 della Valpolicella che collega il quartiere di [[Borgo Trento (Verona)|Borgo Trento
=== Ferrovie ===
Parte della zona più a sud del territorio comunale è attraversata dalla [[ferrovia del Brennero]], tuttavia non vi sono [[stazione ferroviaria|stazioni ferroviarie]]. Nella prima metà del [[XX secolo|1900]] era entrata in funzione la [[ferrovia Verona-Caprino-Garda]] che attraversava il comune ed aveva una propria stazione; venne soppressa nel 1959 a favore della strada provinciale 4.<ref name="G235"/>
=== Mobilità ===
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== Amministrazione ==
[[File:San_Pietro_in_Cariano-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Attilio Beghini|Inizio=10 aprile 1946|Fine=8 giugno 1951|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione">{{cita|Brugnoli, 2009|pp. 209-218}}.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Attilio Beghini|Inizio=9 giugno 1951|Fine=15 giugno 1956|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Guido Bellini|Inizio=16 giugno 1956|Fine=25 novembre 1960|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Italo Zenatelli|Inizio=6 novembre 1960|Fine=16 dicembre 1964|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Italo Zenatelli|Inizio=16 dicembre 1964|Fine=23 giugno 1970|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Germano Veronesi|Inizio=5 giugno 1970|Fine=15 giugno 1975|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|
{{ComuniAmminPrec|Nome=Germano Veronesi|Inizio=8 giugno 1980|Fine=maggio 1985|Carica=|Partito=[[Lista Civica]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Germano Veronesi|Inizio=13 maggio 1985|Fine=3 marzo 1989|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=dimessosi il 3 marzo 1989<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Danilo Zardini|Inizio=3 marzo 1989|Fine=2 luglio 1990|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=subentra a Germano Veronesi<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sergio Ruzzenente|Inizio=2 luglio 1990 <!-- data di nomina non di elezione -->|Fine=24 aprile 1995|Carica=|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Emilio Gabrielli|Inizio=24 aprile 1995 <!-- data di nomina non di elezione -->|Fine=14 giugno 1999|Carica=|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giorgio Accordini|Inizio=14 giugno 1999 <!-- data di nomina non di elezione -->|Fine=14 giugno 2004|Carica=|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref name="BrugnoliAmministrazione"/>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giorgio Accordini|Inizio=14 giugno 2004 <!-- data di nomina non di elezione -->|Fine=8 giugno 2009|Carica=|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref>{{cita web|url=http://archivio.oe.consiglioveneto.it/Elezioni/html/?id_menu=1&pag=step8&tip_ele_id=3&data_ele_id=53&ref_id=null&prv_id=7&tiposchema=A1&tiposelezione=1&idreport=1&tipo_sel_id=7&com=958|titolo=Risultati elezioni comunali 2004 sul sito del Consiglio Regionale del Veneto|accesso=8 dicembre 2010}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gabriele Maestrelli|Inizio=8 giugno 2009 <!-- data di nomina non di elezione -->|Fine=25 maggio 2014|Carica=|Partito=[[Lega Nord]]|Note=<ref>{{cita web|url=http://archivio.oe.consiglioveneto.it/Elezioni/html/?id_menu=1&pag=step8&tip_ele_id=3&data_ele_id=83&ref_id=null&prv_id=7&tiposchema=A1&tiposelezione=1&idreport=1&tipo_sel_id=7&com=958|titolo=Risultati elezioni comunali 2009 sul sito del Consiglio Regionale del Veneto|accesso=22 aprile 2011}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giorgio Accordini|Inizio=25 maggio 2014|Fine=26 maggio 2019|Carica=|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref>{{Cita web |url=https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2233457&IdAnagrafica=881309 |titolo=Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito=amministratori.interno.gov.it |accesso=2024-06-30}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gerardo Zantedeschi|Inizio=26 maggio 2019|Fine=9 giugno 2024|Carica=|Partito=Lega per Salvini Premier - Fratelli d'Italia|Note=<ref>{{Cita web |url=https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2866959&IdAnagrafica=1129045 |titolo=Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito=amministratori.interno.gov.it |accesso=2024-06-30}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gerardo Zantedeschi|Inizio=9 giugno 2024|Fine=''in carica''|Carica=|Partito=Fratelli d'Italia - civici di centro- centrodestra per San pietro|Note=<ref>{{Cita web |url=https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=3489258&IdAnagrafica=1129045 |titolo=Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito=amministratori.interno.gov.it |accesso=2024-06-30}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
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* {{Gemellaggio|Austria|Stans (Austria){{!}}Stans|1986}}.<ref name="gem"/>
* {{Gemellaggio|Gran Bretagna|Ludlow (Regno Unito){{!}}Ludlow|1992}}.<ref name="gem"/>
== Sport ==
[[File:TamburelloSanPietroInCariano.jpg|
Già dai primi anni del 1900 i carianesi si dimostrarono interessati alle attività sportive che inizialmente, per via della assoluta mancanza di strutture, praticavano nelle strade e nelle corti. Negli anni 1930 nel capoluogo venne realizzata piazza San Giuseppe, che da subito diventerà un luogo per giocare a [[calcio (sport)|calcio]] e [[Tamburello (sport)|tamburello]], i due sport che all'epoca riscuotevano maggior successo popolare. Contestualmente, grazie ad iniziative portate avanti dalle parrocchie, anche le altre piazze delle frazioni trovano impiego per il medesimo scopo.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 180}}.</ref>
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Nei primi anni 1980, le strutture sportive a disposizione dei cittadini apparivano comunque limitate: a Corrubbio vi era solo un piccolo campo da calcio insufficiente per la squadra locale, costretta pertanto a spostarsi in quello più idoneo di Pedemonte per le partite; a Castelrotto era stato realizzato un campo da tamburello all'interno dell'area dove sorgeva il castello medievale; sempre per il tamburello vi era un campo anche a Bure.<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 183}}.</ref>
Tale precaria situazione verrà progressivamente migliorata. Infatti, nel 1984 si ristruttura il campo di San Pietro e si inaugura una pista per il [[pattinaggio a rotelle]] a Corrubbio completata in seguita da un campo per la [[pallavolo]] e la [[pallacanestro]].
Una [[pista di atletica leggera]], la prima in Valpolicella, è stata realizzata tra il 2002 e il 2005 a San Pietro in Cariano nell'area occupata dal vecchio campo sportivo e utilizzata dalla società "Atletica Valpolicella".<ref>{{cita|Brugnoli, 2009|p. 186}}.</ref>
=== Calcio ===
[[File:CampoSportivoSanPietroInCariano.jpg|
La U.S.D. Carianese Calcio, costituitasi nel 1973, è la Società di calcio del Capoluogo e conta 150 iscritti fra atleti, allenatori e dirigenti. Nel suo curriculum vanta partecipazioni a tutte le categorie di campionati dalla 3ª all'Eccellenza. Nata nel 2008, la A.S.D. Bure Valpolicella è la sezione Calcio della Polisportiva Bure. A Pedemonte gioca la "Polisportiva Pedemonte", fino al 1995 denominata "U.S. Pedemonte", mentre a San Floriano vi è la "Polisportiva Pieve".<ref name="BrugnoliSport"/>
La [[Associazione Sportiva Dilettantistica Fimauto Valpolicella|A.S.D. Fimauto Valpolicella]], precedentemente Valpo Pedemonte, è la società di calcio femminile della Valpolicella. Iscritta al campionato di [[Serie A (calcio femminile)|Serie A]], ha militato in [[Serie B (calcio femminile)|Serie B]] dalla stagione [[Serie B 2007-2008 (calcio femminile)|2007-2008]], riuscendo a conquistare prima la [[Serie A2 (calcio femminile)|Serie A2]], per anni secondo livello del [[campionato italiano femminile di calcio
=== Tamburello ===
Il [[Tamburello (sport)|tamburello]] è uno sport che possiede solide tradizioni nel comune. Il 12 ottobre 1957 il “Bolla Pedemonte” conquista il primo [[Campionato italiano di tamburello|scudetto nazionale]], mentre nell'arco degli [[anni 1970|anni settanta]] il "Lonardi" di San Floriano ne vince ben quattro. Le due società (oramai scomparse) arriveranno a mettere insieme sette titoli tricolori complessivamente. Nel 1987, sarà la squadra femminile di Negarine-Castelrotto ad arrivare al titolo.<ref name="BrugnoliSport">{{cita|Brugnoli, 2009|pp. 185-187}}.</ref>
=== Rugby ===
Tra gli anni sessanta e settanta il [[rugby]] si afferma come uno degli sport più praticati e seguiti dagli abitanti del comune. Nel 1974, l'ex sindaco Sergio Ruzzenente fonda il “[[Rugby Club Valpolicella]]” che vanterà una carriera ricca di successi: nel 1976 si iscrive al campionato di serie C2, nel 1984 raggiungerà la C1 e già l'anno successivo agguanterà un posto per la serie B. Dal 2009 la squadra milita in serie A.<ref name="BrugnoliSport"/>
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Ordini, e Consuetudini, che si osservano nell'Offitio del Vicariato della Valpolicella|url=https://it.wikisource.org/wiki/Ordini,_e_Consuetudini,_che_si_osservano_nell'Offitio_del_Vicariato_della_Valpolicella,_1731/Ordini,_e_Consuetudini,_che_si_osservano_nell'Offitio_del_Vicariato_della_Valpolicella|città=Verona|anno=1731|isbn=no|cid=Ordini, e Consuetudini}}
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* {{cita libro|autore=Giuseppe Franco Viviani|titolo=Ville della Valpolicella|editore=[[Centro di documentazione per la storia della Valpolicella]]|città=Verona|anno=1983|cid=Viviani, 1983}} {{NoISBN}}
* {{cita libro|autore=Gianfranco Benini|titolo=Chiese romanche nel territorio veronese|anno=1995|cid=Benini, 1995|editore=Rotary Club Verona Est|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Solinas|titolo=Storia di Verona|anno=1981|editore=Centro Rinascita|città=Verona|isbn=no|cid=Solinas, 1981}}
* {{cita libro|autore=Rinaldo Dal Negro|titolo=Contea e vicariato della Valpolicella|editore=Banco popolare di Verona e Novara|anno=2003|isbn=no|cid=Dal Negro, 2003}}
* {{cita libro| autore=Giancarlo Ganzerla| titolo=Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia| anno=2004| editore=Grafo| città=Brescia| cid=Ganzerla, 2004}} ISBN 88-7385-633-0.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.valpolicellaweb.it/|Sito del Consorzio Pro Loco e dell'Ufficio IAT della Valpolicella}}
{{Comuni della provincia di Verona}}
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