Oreste Scalzone: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Oreste
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = attivista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Oreste Scalzone.jpg
|Didascalia = Oreste Scalzone
}}
È stato fondatore ed esponente delle organizzazioni politiche [[sinistra extraparlamentare|extraparlamentari]] [[Potere Operaio]] e [[Autonomia Operaia]]; è stato sottoposto ad alcuni procedimenti giudiziari relativi agli anni di piombo e condannato, in contumacia, a otto anni per partecipazione ad [[associazione sovversiva]] nel 1988, nell'ambito del "[[Processo 7 aprile]]"; la pena e i reati sono stati poi dichiarati [[prescrizione (diritto)|prescritti]] dalla [[Corte d'assise (Italia)|corte d'assise]] di [[Milano]] nel 2007. Dal 1981 al 2007 Scalzone ha vissuto in [[Francia]] sotto la protezione della [[dottrina Mitterrand]].
== Biografia ==
Fin da giovanissimo si avvicina ai testi [[marxisti]]. Nel 1960, sotto la spinta emotiva della [[strage di Reggio Emilia]], si iscrive a tredici anni alla [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]]. Dal 1964 comincia a maturare uno spirito critico nei confronti del [[Partito Comunista Italiano]], dal quale continuerà ad allontanarsi progressivamente.
Nel 1968 conosce [[Franco Piperno]], insieme al quale condivide la leadership romana nei movimenti studenteschi di protesta del [[Sessantotto]] e il 1º marzo partecipa agli [[Battaglia di Valle Giulia|scontri di Valle Giulia]], che segneranno una svolta nella [[contestazione giovanile]] di quegli anni. Il 16 marzo rimase gravemente ferito alla [[spina dorsale]] da un banco lanciato dall'ultimo piano della facoltà di [[giurisprudenza]], dove si erano rifugiati centinaia di militanti del [[Movimento Sociale Italiano]] e [[Volontari Nazionali]], guidati da {{Senza fonte|[[Giorgio Almirante]]}}, [[Giulio Caradonna]] e [[Massimo Anderson]], [[Luigi Turchi]], andati all'[[Sapienza Università di Roma|Università di Roma "La Sapienza"]] con l'intenzione di fermare l'occupazione da parte del [[Movimento Studentesco (organizzazione)|Movimento Studentesco]].<ref>{{cita web
|autore =
|url = http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=300
|titolo = Morire di politica
|accesso = 31 marzo 2008
|editore = [[La Storia siamo noi]]
|data =
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071122061248/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=300
|dataarchivio = 22 novembre 2007
}}</ref> Nello stesso anno Scalzone frequenta Parigi e il suo movimento di contestazione ([[maggio francese]]). Nel 1969 fonda, con [[Franco Piperno]] e [[Toni Negri]], l'organizzazione Potere Operaio, ispirata all'[[operaismo]].
Nel 1973, secondo quanto detto da lui stesso in una intervista,<ref name=rr12feb>''Radio Radicale'', 12 febbraio 2005</ref> ha contribuito ad organizzare la fuga all'estero dei membri di Potere Operaio condannati per [[Omicidio colposo (ordinamento italiano)|omicidio colposo]] e [[incendio]] [[dolo]]so nel [[rogo di Primavalle]]. Sciolto Potere Operaio in seguito alla crisi dovuta all'attentato
[[File:Oreste Scalzone 1979.JPG|thumb|Oreste Scalzone nel 1979]]
Scalzone ha reso delle dichiarazioni anche sull'[[omicidio Calabresi|omicidio]] del commissario [[Luigi Calabresi]], accusato dalla sinistra della morte dell'[[anarchico]] [[Giuseppe Pinelli]]: secondo lui il possibile mandante e organizzatore poteva essere il defunto fondatore dei [[Gruppi d'Azione Partigiana]], l'editore [[Giangiacomo Feltrinelli]], e non [[Adriano Sofri]] e [[Giorgio Pietrostefani]], leader di [[Lotta Continua]]. Feltrinelli era comunque già morto quando Calabresi venne assassinato<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/11/feltrinelli-dietro-killer-di-calabresi.html|titolo=Feltrinelli dietro i killer di Calabresi|pubblicazione=''la Repubblica''|data=11 ottobre 1988|accesso=17 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140727140605/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/11/feltrinelli-dietro-killer-di-calabresi.html|dataarchivio=27 luglio 2014|urlmorto=no}}</ref>. Scalzone in tempi recenti ha condannato l'omicidio come un atto di «giustizialismo politico»<ref>''[http://orestescalzone.over-blog.com/article-23343107.html Caro Sofri, uccidere Calabresi fu giustizialismo politico] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304110232/http://orestescalzone.over-blog.com/article-23343107.html |data=4 marzo 2016 }}''</ref>.
=== Procedimenti giudiziari e rifugio in Francia ===
====Processo 7 aprile====
{{vedi anche|Processo 7 aprile}}
Il 7 aprile 1979 il magistrato padovano [[Pietro Calogero]] ordina l'arresto e la carcerazione preventiva dei vertici delle due organizzazioni, soprattutto docenti universitari e intellettuali (tra cui [[Toni Negri]] ed [[Emilio Vesce]]), con l'accusa di partecipazione ad [[associazione sovversiva]] e banda armata e concorso in rapina<ref>{{Cita web |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,1072_01_1979_0078_0001_15331359/ |titolo=''Accusati gli ideologi di "Autonomia", sono accusati di insurrezione armata'', La Stampa, 8 aprile 1979 |accesso=2 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221133741/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,1072_01_1979_0078_0001_15331359/ |dataarchivio=21 febbraio 2014 |urlmorto=no }}</ref>.
Nel 1981, approfittando della libertà provvisoria ottenuta grazie a problemi di salute (era stato trasferito da Roma a Padova, [[Rebibbia#Il carcere|Rebibbia]], gli speciali di Cuneo e Palmi, Termini Imerese, poi ancora Rebibbia e [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]], «giunsi a pesare 39 chili, mi vennero un'ischemia e l'epatite», raccontò), Scalzone era fuggito in [[Corsica]] con l'aiuto dell'amico [[Gian Maria Volonté]]<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/07/scalzone-mi-fece-scappare-dall-italia.html|titolo=SCALZONE: ' MI FECE SCAPPARE DALL'ITALIA'|accesso=21 gennaio 2013|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]].it|data=7 dicembre 1994|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181108105755/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/07/scalzone-mi-fece-scappare-dall-italia.html|dataarchivio=8 novembre 2018|urlmorto=no}}</ref>; dopo un passaggio a [[Copenaghen]], raggiunge [[Parigi]] in settembre. In quegli anni la [[Francia]] offre rifugio ai ricercati italiani grazie all'[[Dottrina Mitterrand|omonima dottrina]] del presidente [[François Mitterrand]], che vieta le estradizioni per ''atti di natura violenta, ma di ispirazione politica''.
Il [[processo 7 aprile]] fu diviso in due tronconi:
* milanese-padovano, unito con il processo "[[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]] - CoCoRi ([[Comitati Comunisti Rivoluzionari]])": Oreste Scalzone fu condannato nel 1981, in contumacia, a 16 anni di reclusione, solo per costituzione di [[associazione sovversiva]]. La pena fu ridotta nel 1984 a nove anni, con il reato che diventò partecipazione ad associazione sovversiva; in seguito la [[Corte suprema di cassazione]], nella prima sezione penale presieduta da [[Corrado Carnevale]], dichiarò l'[[annullamento senza rinvio]] il 3 marzo 1987, per il vizio di forma del "difetto di estradizione", che la Francia non avrebbe comunque concesso.<ref name=processo>{{Cita web |url=http://www.carmillaonline.com/2008/01/27/i-giornali-a-processo-il-caso-2/ |titolo=''I giornali a processo/Il caso 7 aprile, parte II'' |accesso=5 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923200634/http://www.carmillaonline.com/2008/01/27/i-giornali-a-processo-il-caso-2/ |dataarchivio=23 settembre 2015 |urlmorto=no }}</ref> Solo in caso di rientro, entro 45 giorni lo Stato italiano avrebbe potuto riavviare l'iter processuale.
* romano: Scalzone è condannato, sempre contumace, a 20 anni nel 1983 per concorso morale in rapina e partecipazione ad associazione sovversiva; nel 1986 la sua pena fu ridotta in appello a 8 anni<ref name=repubblica>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/30/anni-di-piombo-alla-sbarra-negri-scalzone.html |titolo=''Anni di piombo, alla sbarra Negri e Scalzone'' |accesso=8 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304215605/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/30/anni-di-piombo-alla-sbarra-negri-scalzone.html |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=no }}</ref>, in forza dell'assoluzione dall'accusa di rapina.<ref name=processo/> Tale pena è invece confermata in Cassazione (sempre nella prima sezione penale) nel 1988, ma non verrà mai scontata.<ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/05/ultima-parola-sul-caso-aprile.html |titolo=L'ULTIMA PAROLA SUL CASO '7 APRILE' LA CASSAZIONE CONFERMA LE CONDANNE |accesso=5 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181118081943/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/05/ultima-parola-sul-caso-aprile.html |dataarchivio=18 novembre 2018 |urlmorto=no }}</ref>
====Nuovo maxi-processo agli Autonomi====
==Note==▼
Fu imputato nuovamente in contumacia in un maxi-processo contro gli Autonomi a Milano nel 1994, ancora per fatti risalenti agli [[anni di piombo]]: furono chiesti 22 mesi con il rito abbreviato, ma non fu condannato per prescrizione del reato.<ref name=repubblica/><ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/01/gli_Anni_piombo_Toni_Negri_co_0_9407012987.shtml |titolo=''Gli Anni di piombo: a Toni Negri 56 mesi'' |accesso=8 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151106194733/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/01/gli_Anni_piombo_Toni_Negri_co_0_9407012987.shtml |dataarchivio=6 novembre 2015 |urlmorto=no }}</ref>
====Prescrizione====
Scalzone rimane a Parigi fino al febbraio del 2007 (con l'eccezione di una breve visita in Italia, in segreto, nel 1998<ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/terrorismo-scalzone/scheda-scalzone/scheda-scalzone.html |titolo=''Da Potere Operaio alla fuga in Francia. Gli Anni di piombo di Oreste Scalzone'' |accesso=5 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121021231035/http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/terrorismo-scalzone/scheda-scalzone/scheda-scalzone.html |dataarchivio=21 ottobre 2012 |urlmorto=no }}</ref>), quando, in seguito alla [[prescrizione (diritto)|prescrizione]] dei reati, può tornare in Italia senza scontare alcuna condanna: infatti, il 17 gennaio 2007, i giudici della [[Corte d'assise]] di Milano sanciscono, l{{'}}''«intervenuta prescrizione in relazione ai reati di partecipazione ad associazione sovversiva, banda armata e rapine»'' per Scalzone e altri imputati, tutti fatti risalenti al 1977 (comprendenti la condanna del 1988, i reati sospesi e il processo del 1994).<ref name=processo/><ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/18/Scalzone_reati_prescritti_Ora_puo_co_9_070118118.shtml |titolo=''Scalzone, reati prescritti Ora può tornare in Italia'' |accesso=7 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151005221601/http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/18/Scalzone_reati_prescritti_Ora_puo_co_9_070118118.shtml |dataarchivio=5 ottobre 2015 |urlmorto=no }}</ref>
=== Ritorno alla politica ===
I mezzi di comunicazione hanno dato ampia visibilità al suo rientro in territorio italiano. Sono oramai alcuni anni che Oreste Scalzone è tornato a fare politica attiva, vivendo tra [[Roma]] e [[Parigi]]; già in Francia guidò manifestazioni a favore del rispetto della [[dottrina Mitterrand]] nei confronti di [[Marina Petrella]], [[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]] e [[Paolo Persichetti]], suo grande amico; per lui organizzò, in Italia, una sorta di concerto con la [[fisarmonica]], per chiederne il rilascio dal carcere. Scalzone e Persichetti hanno collaborato nella scrittura di libri e pubblicazioni.<ref name=bio/> In Francia Scalzone era stato tra i difensori più decisi della dottrina Mitterrand e quando sembrò incrinarsi, nel 1994 con l'arresto temporaneo di Persichetti, chiese di essere anch'egli processato ed espulso. Alla fine l'arresto dell'ex BR venne revocato, fino al nuovo arresto del 2002.<ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/07/processo_all_illegalita_massa_co_0_94060710785.shtml |titolo=Processo all'illegalità di massa |accesso=9 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151118101759/http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/07/processo_all_illegalita_massa_co_0_94060710785.shtml |dataarchivio=18 novembre 2015 |urlmorto=no }}</ref>
In occasione dello sciopero generale della [[CGIL]] del 12 dicembre 2008, ha partecipato e ha preso la parola all'assemblea nell'Aula Magna della Statale di Milano, tra gli studenti del [[Onda (movimento studentesco)|movimento studentesco dell'Onda]]. Ha partecipato e preso la parola anche nella lotta degli operai di [[Pomigliano d'Arco]], e in parecchi eventi organizzati come il raduno della Coalizione Sociale di [[Maurizio Landini]] e del Movimento per la Casa e l'emergenza abitativa.<ref>{{Cita web |url=http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/03/15/LP1LP_LP101.html |titolo=''Terza occupazione, ci sarà Scalzone'' |accesso=9 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310125855/http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/03/15/LP1LP_LP101.html |dataarchivio=10 marzo 2016 |urlmorto=no }}</ref>
Ha partecipato alla [[Nuit debout]] e ai movimenti contro la Loi-Travail in Francia (marzo-settembre 2016).
Nel corso degli anni, le sue idee politiche si sono progressivamente evolute da una posizione legata alla corrente "autonomista-operaista" del cosiddetto [[Sinistra comunista|comunismo di sinistra]], con il quale vengono generalmente indicate varie scuole di pensiero [[Socialismo libertario|marxiste libertarie]], contrarie per natura all'impostazione [[Leninismo|leninista]] e [[autoritarismo|autoritaria]] della [[lotta di classe]] e dell'organizzazione socio-economica di un'eventuale società [[Socialismo|socialista]], a una prettamente [[anarco-comunismo|anarco-comunista]], ostile a qualsiasi ipotesi di governo e/o sistema carcerario: ''«perché i governi sono come i padroni, non possono essere amici, nemmeno quelli di [[Romano Prodi|Prodi]], di [[Hugo Chávez|Chávez]] o di [[Fidel Castro]]»''.<ref name="bio">{{Cita web |url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SCALZONE+Oreste |titolo=Oreste Scalzone - Biografia |accesso=5 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304115201/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SCALZONE+Oreste |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=no }}</ref>
Scrive ancora numerose pagine di attualità, tramite interventi su riviste o podcast autoprodotti, e oltre ad avere pubblicato alcuni testi di storia politica e storia dei movimenti è stato storico redattore di ''[[Metropoli (rivista politica)|Metropoli]]'', assieme a [[Franco Piperno]] e [[Paolo Virno]].
Sue interviste compaiono in numerosi film, tra cui ''Della conoscenza'' di [[Alessandra Bocchetti]] (casa di produzione: [[Unitelefilm]], anno di produzione: 1968).
▲== Note ==
<references />
==
* Oreste Scalzone, ''Biennio rosso. Figure e passaggi di una stagione rivoluzionaria'', (a cura di Ugo Maria Tassinari), Sugarco 1988.
* [[Anni di piombo]]▼
* 1990: ''Du contrat de citoyenneté'', scritto con [[Henri Lefebvre]] e il Groupe de Navarrenx (Armand Ajzenberg, Lucien Bonnafé, Katherine Coit, Yann Couvidat, Alain Guillerm, Fernando Iannetti, Guy Lacroix, [[Lucia Martini-Scalzone]], Serge Renaudie), Syllepse et Périscope, Paris 1990.
* [[Potere Operaio]]▼
* Oreste Scalzone e [[Paolo Persichetti]], ''Il nemico inconfessabile'', prefazione di [[Erri De Luca]], Odradek 1999.
* {{Cita libro|titolo=La Révolution et l'Etat. Insurrections et "contre-insurrection" dans l'Italie de l'après-68 : la démocratie pénale, l'état d'urgence|url=https://archive.org/details/larevolutionetle0000pers|autore=[[Paolo Persichetti]]|autore2=Oreste Scalzone|autore3= Prefazione [[Erri de Luca]]|formato=|annooriginale=2000|editore=Editions Dagarno|lingua=fr|p=482|cid=Revolution et etat|ISBN=978-2910019532|}}
* Aldo Grandi, ''La generazione degli anni perduti. Storie di Potere Operaio'', Einaudi 2003.
* Oreste Scalzone, ''Vademecum. Dallo sciopero della fame alle rivolte parigine. Soliloqui, dialoghi e controcanti in attesa del coro'', Immaginapoli 2006.
* Oreste Scalzone, [[Pino Casamassima]], ''’77, e poi…'', prefazione di Erri De Luca, Mimesis 2017.
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==Collegamenti esterni==▼
{{interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|Prescritti i reati del processo "Prima linea-Cocori": Scalzone può tornare in Italia}}
▲== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Anni di piombo|*]]▼
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[[Categoria:Condannati per reati legati agli Anni di piombo]]
[[Categoria:Beneficiari della dottrina Mitterrand]]
[[Categoria:Anarco-comunismo]]
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