Papa Benedetto IX: differenze tra le versioni
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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Papa Benedetto IX
|immagine=
|titolo = 145º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 21 ottobre [[1032]]
|insediamento= 1º gennaio [[1033]]
|fine pontificato = 13 gennaio [[1045]]<br>({{Età e giorni|1032|10|21|1045|1|13}})
|predecessore=[[papa Giovanni XIX]]
|successore=[[papa Silvestro III]]
}}
{{Papa della Chiesa cattolica
|immagine= no
|titolo = 147º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 10 marzo [[1045]]
|fine pontificato = 1º maggio [[1045]]<br>({{Età e giorni|1045|3|10|1045|5|1}})
|predecessore=[[papa Silvestro III]]
|successore=[[papa Gregorio VI]]
}}
{{Papa della Chiesa cattolica
|immagine= no
|titolo = 150º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 8 novembre [[1047]]
|fine pontificato = 17 luglio [[1048]]<br>({{Età e giorni|1047|11|8|1048|7|17}})
|predecessore=[[papa Clemente II]]
|successore=[[papa Damaso II]]
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|data di morte = 18 settembre [[1055]] - 9 gennaio [[1056]]
|luogo di morte = [[Grottaferrata]]
|sepoltura = [[Abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata]]
|nome nascita=Teofilatto III dei conti di Tuscolo
}}
{{Bio
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|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1007]]-[[1012]] circa
|LuogoMorte = Grottaferrata
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = tra il 18 settembre [[1055]] e il 9 gennaio [[1056]]
|Epoca = 1000
|Attività = papa
|Attività2 = cardinale
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato il 145º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1033]] al [[1045]], poi una seconda volta nel [[1045]] (147º) e una terza nel biennio [[1047]]-[[1048]] (150º)
}}
[[File:Stemma della famiglia Conti di Tuscolo.svg|thumb|upright=0.5|Stemma dei [[conti di Tuscolo]]]]
== Biografia ==
La data di nascita di Teofilatto non è nota con esattezza. Era figlio di [[Alberico III dei conti di Tuscolo|Alberico III]] (conte di [[Tuscolo]], conte di [[Monumento naturale di Galeria Antica|Galeria]], [[Preneste]] e [[Arce (Italia)|Arce]], console, duca e patrizio dei [[Roma|Romani]] e conte del [[Sacro Palazzo Lateranense|sacro palazzo Lateranense]]); sua madre era una delle sorelle di [[Papa Giovanni XV|Giovanni XV]]. La nobile famiglia dei Tuscolani aveva dato alla Chiesa gli ultimi due pontefici, [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] e [[Papa Giovanni XIX|Giovanni XIX]], a riprova dell'elevato grado di potenza che essa aveva raggiunto.
Ricevette la nomina a [[cardinale]] da parte di [[papa Benedetto VIII]] in data ignota.<ref>{{miranda|consistories-xi.htm#BenedictVIII|Benedict VIII}}</ref>
=== L'elezione al Soglio pontificio ===
=== Il primo Pontificato (1033-1045)===
==== Governo della Chiesa ====
In ambito teologico e dottrinale Benedetto IX rimase nel solco dell'ortodossia.
Nel 1035 scoppiò una rivolta a [[Milano]]. All'epoca l'[[arcidiocesi di Milano|arcidiocesi]] era retta da [[Ariberto da Intimiano|Ariberto d'Intimiano]]. Egli mirava a creare un vasto dominio autonomo, indipendente sia dall'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II di Franconia]] che da Roma<ref>{{cita|Rendina, 2005|pp. 355-365}}.</ref>, ma i feudatari minori non erano intenzionati a soggiacere al suo potere. Di qui la causa della rivolta. Conscio che Ariberto fosse diventato un pericolo, il 26 marzo Benedetto IX lo [[scomunica|scomunicò]] e lo dichiarò deposto.<br/>
Cinque anni dopo, nel 1040, papa Benedetto decise di revocare la scomunica ad Ariberto. Nello stesso anno si recò a [[Marsiglia]], in [[Provenza]], per consacrare la [[Chiesa di San Vittore (Marsiglia)|chiesa di San Vittore]] e proclamare, in un concilio locale, la ''[[Tregua di Dio|tregua Dei]]'', cioè la pace che doveva regnare nei giorni santi del calendario liturgico.<ref>{{cita|Rendina, 2005|p. 366}}.</ref><br/>
Le cronache del tempo attribuiscono a Benedetto IX decisioni coraggiose e importanti per la Chiesa, in cui mostrò fermezza e audacia. Indisse due sinodi per mettere ordine nelle cariche ecclesiastiche, conferite spesso da vescovi simoniaci o già deposti dal sacerdozio. Nel 1042 canonizzò, appena sette anni dopo la morte, il monaco [[Simeone di Siracusa]], la cui causa di [[canonizzazione]] era stata promossa da Poppone, il futuro [[papa Damaso II]]. Infine, fu l'ago della bilancia nella secolare diatriba tra i patriarcati di [[Patriarcato di Grado|Grado]] e di [[Patriarcato di Aquileia|Aquileia]].
====Relazioni con l’imperatore====
Dal punto di vista politico non si distaccò dalla linea dei suoi predecessori, mantenendo buoni rapporti con l'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II di Franconia]] al fine di conservare il potere dei Tuscolani su Roma e la [[Campagna romana|campagna]] circostante, nonché la [[Sabina]] e l'[[Umbria]].
Nel [[1037]] il pontefice si recò a [[Cremona]] per incontrare l'imperatore e sostenere la politica imperiale nel [[Italia settentrionale|Nord Italia]] contro Ariberto che, nonostante la scomunica, aveva ancora dalla sua parte la classe dei ''milites'' (i nobili)<ref>Lo storico tedesco [[Ferdinand Gregorovius]] spiega questo viaggio verso il nord Italia come la conseguenza di una prima espulsione del papa da Roma avvenuta nel 1036. Si tratta di un'ipotesi che Gregorovius ricava dai suoi studi su Roberto Glabro, ma la sua ricostruzione è errata, perché anticipa una serie di eventi che si verificarono effettivamente nel 1044 (sull'uso fatto da Gregorovius di queste fonti, vedi {{cita libro | Istituto della Enciclopedia Italiana | 2000 | Enciclopedia dei Papi, 2}}, p. 139.</ref>. Nello stesso anno l'imperatore emanò a Milano la ''[[Constitutio de feudis]]'' (8 maggio 1037) in base alla quale i [[Valvassore|valvassori]] ottenevano l'ereditarietà e l'inalienabilità delle loro terre e dei loro titoli. La ''Constitutio'' ebbe però l'effetto di compattare la classe dei ''milites'', che si strinse ancora di più intorno all'arcivescovo, vero garante degli interessi milanesi. Corrado II dovette cedere (morì poi nel 1039).
====L’esilio a Monte Cavo (1044-45)====
Il primo pontificato di Benedetto IX terminò nel settembre del 1044<ref name="test">[http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-ix_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Benedetto IX in Enciclopedia dei Papi].</ref> o tra la fine del 1044 e gli inizi del 1045<ref name="rend367">{{cita|Rendina, 2005|p. 367}}.</ref>.
Si sa di certo che fu una rivolta popolare a costringere Benedetto alla fuga da Roma, fino a trovare rifugio nella rocca tuscolana di Monte Cavo. Le cause della rivolta possono essere probabilmente rintracciate nello scontro tra le fazioni tuscolane e quelle anti-tuscolane guidate dai [[Crescenzi]]<ref>''Liber Pontificalis'', p. 331, citato nell<nowiki>'</nowiki>''Enciclopedia online dei Papi''.</ref><ref>Gli ''Annales Romani'' riferiscono della rivolta contro Benedetto e dei successivi scontri tra Romani, responsabili dei disordini che avrebbero portato alla fuga del Papa, e Trasteverini, scesi a difesa di Benedetto IX. In proposito cfr. {{cita libro | Istituto della Enciclopedia Italiana | 2000 | Enciclopedia dei Papi, 2}}, p. 144.</ref>, i quali poi posero sul trono pontificio il vescovo di Sabina, Giovanni Crescenzi Ottaviani. Il loro candidato fu eletto papa il 13 gennaio e consacrato il 20 gennaio<ref name="rend367" /> col [[nome pontificale]] di [[Papa Silvestro III|Silvestro III]].
=== Ritorno sul Soglio di Pietro e abdicazione (1045)===
Il pontificato di Silvestro III durò assai poco. Vista la necessità di ristabilire l'ordine in città, i fratelli di Benedetto IX, [[Gregorio II dei conti di Tuscolo|Gregorio]] e [[Pietro dei Romani|Pietro di Tuscolo]], lo avrebbero riportato a Roma e, con l'accordo dei [[Crescenzi]] e l'unanime consenso dei cittadini di Roma, il 10 febbraio 1045<ref name="rend368">{{cita|Rendina, 2005|p. 368}}.</ref> espulsero il suo rivale Silvestro III.
Benedetto IX riprese subito in mano le redini del potere anche se l'inizio ufficiale del suo nuovo pontificato, secondo quanto riporta il ''Liber Pontificalis'', cadde solo il 10 aprile<ref name="rend368" />. Il secondo pontificato durò pochissimo: già il 1º maggio Benedetto IX [[abdicazione|abdicò]], forse per il desiderio di sposarsi, vendendo la carica vescovile per duemila libbre (pari a circa un milione di euro degli anni 2020) al presbitero Giovanni dei Graziani, arciprete della [[chiesa di San Giovanni a Porta Latina]], che fu incoronato col nome di [[papa Gregorio VI|Gregorio VI]] il 5 maggio 1045.
===Il Concilio di Sutri (1046)===
Evidentemente Benedetto si pentì presto della vendita: infatti fece ritorno a Roma per cercare di deporre Gregorio; invece Silvestro rimase nella sua Sabina senza rivendicare alcuna pretesa. Quanto a Gregorio, l'aver assunto la dignità pontificale attraverso uno scambio in denaro (forse un atto ritenuto necessario per liberarsi dell'indegno Benedetto IX<ref>{{cita|Rendina, 2005|p. 369}}. La supposizione è dello stesso Rendina</ref>) indebolì fin dall'inizio il prestigio del nuovo papa, nonostante la fama di santità che lo circondava<ref>{{cita|Rendina, 2005|p. 369}}.</ref>.
L'imperatore [[Enrico III il Nero|Enrico III]], animato da un profondo spirito di riforma della Chiesa, approfittò della situazione per riunire il [[Concilio di Sutri]] nell'autunno 1046, invitando i tre papi a rispondere dell'accusa di [[simonia]]. Benedetto IX non si presentò al Concilio, come pure Silvestro III, che già da tempo si era ritirato dalla vita pubblica, mentre Gregorio VI ammise le proprie colpe e venne deposto. Al posto di Benedetto, che nel frattempo era tornato a rivendicare i suoi diritti sul Soglio pontificio, venne eletto un nuovo papa, Suidgero vescovo di [[arcidiocesi di Bamberga|Bamberga]], che prese il nome di [[Papa Clemente II|Clemente II]]. Egli provvide, nel Natale successivo, a deporre nuovamente Benedetto.
===Il terzo Pontificato (1047-48)===
Clemente II morì improvvisamente il 9 ottobre 1047<ref>Le cause del decesso non sono chiare: per i ''Regesta pontifici romanorum'', Clemente morì di malaria; per la ''Lupo Protospatariis Chronicum'', invece, Clemente fu raggiunto dal veleno di Benedetto IX. Entrambe le fonti vengono riportate nel saggio di Claudio Comandini, ''I tre pontificati di Benedetto IX'', sul sito claudiocomandini.net</ref>. Benedetto IX approfittò della [[sede vacante]] e dell'assenza dall'Italia dell'imperatore Enrico per salire nuovamente sul Soglio di Pietro (8 novembre 1047), potendo contare sull'incondizionato appoggio di [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario di Salerno]] e di [[Bonifacio di Canossa]]<ref>{{cita|Rendina, 2005|p. 371}}.</ref>. L’imperatore Enrico III, però, procedette alla nomina di un nuovo papa. Il 25 dicembre 1047 fu eletto nella città di [[Herzberg am Harz|Pöhlde]] (Bassa Sassonia) [[Papa Damaso II|Poppone di Bressanone]]. L'imperatore ordinò a Bonifacio di Canossa di organizzare la scorta del nuovo pontefice fino alla Città eterna. Nell’estate del 1048 Poppone scese in Italia ed entrò a Roma: Benedetto IX riparò nei castelli della [[Sabina]] e Poppone si poté insediare in Laterano senza incontrare alcuna resistenza. Il 17 luglio 1048 fu consacrato papa con il nome di [[Papa Damaso II|Damaso II]]. Benedetto IX rifiutò di rispondere alle accuse di [[simonia]] e venne [[scomunica]]to.
===
Dopo il definitivo abbandono del Soglio pontificio, le vicende della vita di Benedetto, ritornato Teofilatto dei conti di Tuscolo, diventano oscure. Si sa solo che l'ex pontefice reagì alla definitiva deposizione non esitando a ingaggiare una vera e propria guerra nei confronti di [[Papa Leone IX|Leone IX]], che il 2 febbraio 1049 aveva sostituito Damaso II, morto il 9 agosto 1048 dopo appena 23 giorni di pontificato. Teofilatto fu per questo [[scomunica]]to da Leone (aprile 1049). Il successore di Leone IX fu Gebhard, vescovo di [[diocesi di Eichstätt|Eichstätt]], eletto nel settembre 1054 col [[nome pontificale|nome]] di [[Papa Vittore II|Vittore II]]. Papa Vittore accettò l'elezione pregando per la conversione del suo predecessore-rivale.
Teofilatto morì poco tempo dopo, ma non è possibile stabilire con esattezza tanto la data quanto le circostanze della sua morte. Si può dire con certezza che il 18 settembre 1055 era ancora vivo, perché è registrata una donazione fatta da lui, da suo fratello Guido (padre di Giovanni, di lì a tre anni [[Antipapa Benedetto X|Benedetto X]]) e da altri due fratelli al monastero dei santi Cosma e Damiano di Roma, mentre il 9 gennaio 1056 era già morto, perché i tre fratelli fecero celebrare in quel giorno 40 messe in suffragio per la sua anima.
D'altra parte i conti di Tuscolo non si rassegnarono alla perdita del controllo sulla Santa Sede, al punto che alla morte del successore di Vittore II, [[Papa Stefano IX|Stefano IX]] (1058), tentarono d'imporre come loro candidato Giovanni, [[Cardinale|cardinale vescovo]] di [[sede suburbicaria di Velletri-Segni|Velletri]], che venne annoverato tra gli antipapi col nome di [[Antipapa Benedetto X|Benedetto X]].
Benedetto IX morì dopo aver visto susseguirsi sul suo trono, dopo la sua prima deposizione, ben sei successori: [[Papa Silvestro III|Silvestro III]], [[Papa Gregorio VI|Gregorio VI]], [[Papa Clemente II|Clemente II]], [[Papa Damaso II|Damaso II]], [[Papa Leone IX|Leone IX]] e [[Papa Vittore II|Vittore II]].
== Benedetto IX nella storiografia ==
La fama di Benedetto IX fu una delle peggiori che i cronisti suoi contemporanei ci hanno trasmesso. [[Pier Damiani|San Pier Damiani]] (1007-1072), per esempio, descrisse Benedetto IX nel ''Liber Gomorrhianus'' come « [...] sguazzante nell'immoralità, un diavolo venuto dall'Inferno travestito da prete» o come « [...] apostolo dell'Anticristo, saetta scoccata da Satana, verga di Asur, figliolo di Belial, puzza del mondo, vergogna dell'umanità». [[Bonizone di Sutri|
Sulla fine del primo pontificato di Benedetto IX esistono varie versioni. Il [[Diocesi di Sutri|vescovo di Sutri]] [[Bonizone di Sutri|Bonizone]] (1145 ca. – 1190 ca.) spiega la fine del primo pontificato con la scelta di contrarre matrimonio<ref name="Bonizone3">Bonizone nel ''Libelli de lite imperatorum et pontificum saec. XI et XII conscripti''<span class="">, I, </span>parla di un progetto matrimoniale tra Benedetto IX e la figlia di “Girardus de Saxo”. Gerardo avrebbe posto come condizione la rinuncia di Benedetto IX al Soglio pontificio ed egli, seguendo il consiglio di un sacerdote di nome Giovanni "Graziano" de' Graziani, avrebbe accettato queste condizioni. Sennonché lo stesso "Graziano" avrebbe tentato di farsi eleggere papa al suo posto con il [[nome pontificale]] di [[Gregorio VI]]. Il tentativo sarebbe naufragato per la reazione dello stesso Gerardo, che avrebbe imposto il candidato suo e dei Crescenzi, il futuro Silvestro III. Dopo la deposizione di Silvestro e il ritorno di Benedetto IX sarebbe poi venuto il momento di Giovanni "Graziano".</ref>. Secondo [[Claudio Rendina]], invece, la questione del matrimonio è riportata come la causa della fine del secondo pontificato, dopo la deposizione di Silvestro e prima dell'elezione di Gregorio<ref>«Intermediario del contratto [tra Benedetto e Gregorio, n.d.a] dovette essere quel Gerardo di Galeria, che già aveva procurato per denaro il pontificato a Silvestro III: sembra avesse promesso a Benedetto IX la mano di sua figlia, ma poi saggiamente gliela negò». In {{cita|Rendina, 2005|pp. 368-369}}.</ref>.
==Benedetto IX nella letteratura==
*[[Renzo Rosso]], ''Il trono della bestia, ''2002 - Romanzo sulla vicenda umana e storica di Benedetto IX, incarnazione di una Chiesa problematica in una delle epoche più difficili della sua storia
*Peter Prange, ''Il papa bambino'',
== Tavola genealogica ==
Teofilatto III era figlio di [[Alberico III dei conti di Tuscolo|Alberico III]] esponente della celebre casata dei [[Conti di Tuscolo]], e nipote dei papi [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] e [[Papa Giovanni XIX|Giovanni XIX]].
Alberico III, a sua volta, era figlio di [[Gregorio di Tuscolo|Gregorio I dei Conti di Tuscolo]], figlio di [[Alberico II di Spoleto]], e nipote di [[Papa Giovanni XII|Giovanni XII]].
Sua madre era una delle sorelle di [[Papa Giovanni XV|Giovanni XV]], mentre [[Papa Giovanni XI|Giovanni XI]] e [[Papa Giovanni XIII|Giovanni XIII]] erano rispettivamente zio e cugino del suo prozio Giovanni XII. [[Papa Sergio III|Sergio III]], padre di Giovanni XI, era suo pro-prozio; [[Papa Benedetto VII|Benedetto VII]] aveva per zio suo bisnonno Alberico II ed era, quindi, cugino di secondo grado di suo padre Alberico III e dei suoi zii Benedetto VIII e Giovanni XIX: perciò Benedetto VII era suo cugino di terzo grado.
Infine, {{chiarire|alcuni storiografi affermano che|Chi sono?}} [[Papa Adriano III|Adriano III]] fosse in realtà Agapito, fratello di suo pro-prozio Sergio III, e che [[Papa Adriano I|Adriano I]] fosse un antico avo dei Conti di Tuscolo. Infine il figlio di suo fratello Guido, quindi suo nipote, era Giovanni II "Mincio" Conte di Tuscolo, poi [[antipapa Benedetto X|Benedetto X]] (1058-1059).
<div align="center">
{{Ascendenza
| 1 = Papa Benedetto IX
| 2 = [[Alberico III dei conti di Tuscolo]]
| 4 = [[Gregorio di Tuscolo|Gregorio I di Tuscolo]]
|
|16 = [[Alberico I di Spoleto]]
|17 = [[Marozia|Marozia, Regina d'Italia]]
| 9 = Stefania Crescenzi
|18 = Giovanni Crescenzi I
|19 = Teodora II dei Teofilatti
| 5 = Maria
| 3 = Ermelina
| 6 = Leone
}}
</div>
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== Bibliografia ==
* Pier Damiani, ''Liber Ghomorreanus''
* {{cita libro|curatore=J. P. Migne|autore= Desiderio di Montecassino (Papa Vittore III)|titolo= Dialogi|
* Bartolomeo Platina, ''Le vite dei Pontefici'', Venezia, Girolamo Savioni, 1730
* {{cita libro|curatore= G. H. Pertz|autore=Lupo Protspatariu|titolo=Chronica|
* Ferdinando Gregorovius, ''Storia di Roma nel Medioevo'', Roma, 1870
* {{cita libro|curatore=P. Jaffé|autore=S. Loewenfeld|titolo=Regesta pontificum romanorum ab condita Ecclesia ad annum post Christum Natum 1198|editore=Veit|città=Lipsia|anno= 1885-1888}}
* {{cita libro|E. Dümmler|autore=Bonizone di Sutri|titolo=''Liber ad amicum''|
* E. Dümmler, L. von Heinemann, F. Thaner, Bonizone di Sutri, ''Libelli de lite imperatorum et pontificum saec. XI et XII conscripti'', I
* A. Mathys, ''Appunti critici di Storia Medievale'', in ''[[La Civiltà Cattolica]]'', 66, 1915, n. 4
Riga 182 ⟶ 148:
* ''Enciclopedia dei Papi'', Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 2, pp. 138–147
* John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989. ISBN 88-384-1326-6
* {{cita libro|curatore=G. Cavallo, G. Orlandi|autore=Rodolfo Glabro|titolo= Historiarum libri quinque (1047)|
* {{cita libro|autore=Claudio Rendina
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{
* {{cita web | 1 = http://www.claudiocomandini.net/i-tre-pontificati-di-benedetto-ix/ | 2 = Benedetto IX | accesso = 3 maggio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140316165857/http://www.claudiocomandini.net/i-tre-pontificati-di-benedetto-ix/ | dataarchivio = 16 marzo 2014 | urlmorto = sì }}
* {{cita web |1=http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1032-1045-_Benedictus_IX.html |2=Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici |accesso=25 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080309070752/http://documentacatholicaomnia.eu/01_01_1032-1045-_Benedictus_IX.html |dataarchivio=9 marzo 2008 |urlmorto=sì }}
Riga 208 ⟶ 174:
|immagine=Emblem of the Papacy SE.svg
}}
{{Papi|precedente=1. [[papa Giovanni XIX]]<br />2. [[papa Silvestro III]]<br />3. [[papa Clemente II]]|successivo=1. [[papa Silvestro III]]<br />2. [[papa Gregorio VI]]<br />3. [[papa Damaso II]]}}
{{Controllo di autorità}}
Riga 215 ⟶ 180:
[[Categoria:Papi della Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Conti di Tuscolo]]
[[Categoria:Saeculum obscurum]]
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