Algernon Swinburne: differenze tra le versioni
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{{Bio
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|Epoca2 = 1900
|Attività = poeta
|Attività2 = drammaturgo
|Nazionalità = britannico
|PostNazionalità = , di [[Età vittoriana|epoca vittoriana]]
|Immagine = Portrait of Algernon Charles Swinburne.jpg
}}
[[File:Signature of Algernon Charles Swinburne.png|thumb|Firma]]
Attivo nella cerchia [[estetismo|estetista]], [[romanticismo|romantica]] e poi [[decadentismo|decadente]], conobbe [[Oscar Wilde]] e altri celebri intellettuali e artisti dello stesso ambiente, frequentando la [[
}}</ref> Con [[Alfred Edward Housman]], [[Robert Browning]], [[Alfred Tennyson]], [[Ernest Dowson]] e [[William Butler Yeats]], è considerato uno dei poeti lirici più rappresentativi della [[letteratura vittoriana]].
== Biografia ==
===Origini ed educazione===
[[File:Algernon Charles Swinburne sketch.jpg|thumb|left|upright=0.7|Il giovane Swinburne in uno schizzo di [[Dante Gabriel Rossetti]]]]
Nacque da famiglia [[Nobiltà|aristocratica]] a [[Londra]], al numero 7 di Chester Street, Grosvenor Place. Suo padre era l'ammiraglio Charles Henry, figlio di un gentiluomo educato in [[Francia]], abituato a vestire e a pensare come un aristocratico francese d'Ancien régime; sua madre, lady Jane, era figlia del terzo conte di Ashburnham.<ref name=bio>[http://www.encyclopedia.com/people/literature-and-arts/english-literature-19th-cent-biographies/algernon-charles-swinburne Algernon Charles Swinburne, Encyclopedia]</ref>
Crebbe all'[[Isola di Wight]], dove i genitori avevano diverse proprietà, e a [[Capheaton Hall]], vicino a [[Wallington]] nel [[Northumberland]]. La prima formazione l'ebbe in casa; dai genitori apprese il francese e l'italiano. Parallelamente ricevette una solidissima educazione religiosa anglicana. Ebbe una passione adolescenziale per una cugina, Mary Gordon, che tuttavia, con grande dolore di lui, lo lasciò per sposarsi con un altro.
Studiò poi a [[Eton
Si distinse però anche per la mancanza di disciplina e le pose provocatorie. Fu proprio il direttore del Balliol, [[Benjamin Jowett]], che in considerazione delle sue capacità lo salvò una volta dall'espulsione, per avere
===L'attività poetica e la personalità eccentrica===
Alcuni dei suoi primi e tuttora ammirati componimenti s'inseriscono nel culto tipicamente vittoriano del [[Medioevo]], e alcuni di essi si rifanno a quell'epoca sia per lo stile che per il tono e la costruzione (''The Leper'', ''Laus Veneris'' e ''St. Dorothy''). È in essi evidente il culto che Swinburne tributava a [[Percy Bysshe Shelley]], col quale aveva notevoli tratti di analogia: anche lui era nato da famiglia aristocratica e nutriva sentimenti [[Libertarianismo|libertari]], e anche lui aveva studiato a Eton e si era distinto nell'appassionato studio dei classici; erano entrambi stati espulsi per le loro idee dal college; ma la somiglianza si estendeva anche a certe qualità personali e caratteriali, come un'estrema volubilità, l'abbondanza della vena poetica, l'anticonformismo esibito e il nervosismo nel gioco analogico.<ref name=bio/>
[[File:Algernon Charles Swinburne by William Bell Scott.jpg|thumb|upright=0.8|Swinburne ritratto in giovane età da William Bell Scott (1860)]]
Uscì da [[Oxford]] nel 1860, stringendo un sodalizio con [[Dante Gabriel Rossetti]]. Alla morte della moglie di quest'ultimo, la modella dei Preraffaelliti [[Elizabeth Siddal]], [[Suicidio|suicida]] nel 1862, il poeta e il pittore andarono a vivere insieme in ''Tudor House'', al nº 16 di Cheyne Walk, Chelsea. Rossetti ritrasse Swinburne alcune volte, negli anni, secondo l'estetica preraffaellita, soprannominandolo "piccolo amico [[Northumberland|northumbriano]]", a causa della bassa statura (5 piedi, ossia circa 1,52 m).<ref name=gosse1/>
La sua corporatura era goffa, la voce sgradevolmente acuta e l'atteggiamento dimesso, facendo sì che Swinburne fosse apparentemente quanto di più lontano dall'ardimento espresso dai suoi rivoluzionari versi; per contro, aveva un'insospettabile forza fisica (fu tra l'altro il primo a scalare Culver Cliff nell'[[Isola di Wight]]). Possedeva, per giunta, un carattere altamente eccitabile, al quale si dovevano occasionali eccessi enfatici, durante i quali declamava versi a gran voce, abbandonandosi a gesti spropositati. Alcuni eccessi morbosi avuti in pubblico, per quanto molto rari, diedero a pensare che fosse [[epilessia|epilettico]]. Peggiorava il tutto il suo [[alcolismo]], a causa del quale molto spesso doveva essere ricondotto a casa, alle ore piccole, a forza di braccia.<ref name=bio/>
[[File:Harvard Theatre Collection - Menken, in costume, TCS 19.jpg|thumb|left|upright=0.8|Adah Isaacs Menken in costume di scena (1866)]]
Aveva pubblicato solo pochi componimenti su rivista quando diede alle stampe il poema drammatico (destinato però alla sola lettura) ''Atalanta in Calydon'' (
È considerato un poeta e una tipica personalità [[Decadentismo|decadente]], benché ostentasse più vizi di quanti in realtà avesse, fatto sul quale [[Oscar Wilde]] ebbe a pronunciarsi in maniera piuttosto salace.<ref name=bio/> Le chiacchiere sul suo conto, ben lungi dall'avvilirlo, lo spronarono ad assumere atteggiamenti sempre più provocatori, fino a lasciar correre su di sé voci che lo volevano [[pederastia|pederasta]], e persino [[
Nel
[[File:16 Cheyne Walk 03.JPG|thumb|[[Targa blu]] al n. 16 di Cheyne Walk, Chelsea, Londra, sulla casa dove vissero Swinburne e Rossetti.]]
Altre bizzarre avventure le visse a Londra con i co-inquilini, Rossetti e [[George Meredith]]; dopo la morte della moglie, Rossetti era ossessionato dalla morte e dava segni di squilibrio; i due amici lo persuasero a riesumare il corpo della moglie Elizabeth e a recuperare il manoscritto delle sue poesie sepolto con lei, che Rossetti pubblicò nel 1870 in una raccolta intitolata ''Poems''. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, Rossetti ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal di notte, per recuperare il quaderno di poesie. Howell (che viene ricordato come noto mentitore), presente alla riesumazione, raccontò fantasiosamente che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura. Rossetti scrisse una lettera a Swinburne dove gli rivelava di aver seguito il "consiglio" e di voler pubblicare i versi della moglie.<ref name=gosse1>Edmund Gosse, The Life of Algernon Swinburne, 1917 (The Macmillan Company), p. 258, cited (w/ a Google-book link) at "Archived copy". Archived from the original on 12 May 2015. Retrieved 26 November 2012.</ref><ref>[https://madeleineemeraldthiele.wordpress.com/2017/12/07/rossettis-coffin-confession-to-swinburne/ Rossetti's Coffin Confession to Swinburne]</ref>
Nel 1882 Rossetti, dopo aver tentato il suicidio più volte, sarebbe morto di [[Ictus|paralisi]], quando Swinburne ormai aveva diviso la sua strada da quella degli amici. Di là dalla leggenda, Swinburne fu difatti comunque abbastanza sregolato, da patire realmente, nel corso degli anni, di varie sofferenze fisiche e incidenti domestici per cui lasciava spesso la casa famigliare per alcuni ricoveri, finché ebbe un tracollo psicofisico a circa 40 anni.
===Gli anni a ''The Pines''===
[[File:Algernon Charles Swinburne and Theodore Watts-Dunton.jpg|thumb|left|upright=0.8|Swinburne e il suo avvocato e amico Theodore Watts
Questa profonda crisi lo indusse comunque a smettere gli atteggiamenti giovanilmente ribelli e ad assumere una certa rispettabilità sociale, anche se continuò a scrivere, con meno successo di un tempo (è stato detto che Watts "salvò l'uomo ma uccise il poeta"), ma in maniera perfino più massiccia e cospicua, non solo poesia (addirittura la parte più numerosa della sua produzione è di questo periodo, e molta fu pubblicata postuma) ma drammi e saggi di critica letteraria, specie su autori di [[Età elisabettiana|epoca elisabettiana]] come [[William Shakespeare]]. Nel 1882 pubblicò un componimento in memoria di Rossetti, dopo aver ricevuto la notizia del decesso improvviso dell'amico; lo stesso anno Swinburne e Watts-Dunton fecero un viaggio in [[Francia]], dove incontrarono a cena l'anziano Victor Hugo, ma raramente Swinburne si mosse più da Putney, rifiutando anche un successivo viaggio a [[Cambridge]] di ritorno dalla Francia. Nel
Il suo isolamento sociale si accentuò in séguito all'insorgere della [[sordità]]; nel [[1903]] si ammalò gravemente di [[polmonite]] ma sopravvisse, pur rimanendo con problemi respiratori.<ref name=gosse>Gosse (1912), 463.</ref> Nella primavera del [[1909]] Swinburne contrasse l'[[influenza]], sviluppando nuovamente la polmonite, e morì a 72 anni, in casa dell'amico, la mattina del 10 aprile.<ref name=bio/> Il 15 aprile 1909
== L'opera e la tecnica versificatoria ==
La sua padronanza del [[lessico]], della [[rima]] e del [[metro]] lo collocano probabilmente tra i più dotati poeti [[Letteratura inglese|inglesi]] di ogni tempo, benché sia stato anche molto criticato per lo stile ampolloso e per le scelte lessicali "per la rima" più che "per il senso". È l'eroe implicito del terzo volume della capitale ''History of English Prosody'' (''Storia dell'arte del verso inglese'') di [[George Saintsbury]], e [[
[[File:Picture of Algernon Charles Swinburne.jpg|thumb|upright=0.8|Swinburne in età matura]]
L'opera di Swinburne ha conosciuto una certa popolarità tra gli studenti di [[Oxford]] e [[Cambridge]], benché oggi incontri molto meno i gusti del pubblico. La stessa cosa è avvenuta per quanto riguarda il grande pubblico e la critica, eccetto per ''Poems and Ballads. First Series'' e ''Atalanta in Calydon'', che hanno sempre goduto di alto favore in àmbito accademico.
[[File:Dante Gabriel Rossetti - Algernon Charles Swinburne.jpg|thumb|left|upright=0.8|Dante Gabriel Rossetti, ''Ritratto di Algernon Charles Swinburne'']]
Giocò a sfavore di Swinburne l'essere consacrato primo poeta inglese, e successore di [[Alfred Tennyson]] e [[Robert Browning]] intorno ai 30 anni d'età, dopo la pubblicazione delle prime due opere. Conservò questo prestigio fino alla morte, ma critici consapevoli come [[
Invecchiare, per lui, non fu ovviamente cosa facile. Ma tutta l'opera di Swinburne, di cui si apprezzano più il senso formale e l'arditezza di molte soluzioni, è l'opera di costruzione di un genio della parola, in cui è molto difficile cogliere il più sincero motivo ispiratore. Per questo è rimasta famosa la definizione che di lui diede [[Walt Whitman]], ''that damned simulacrum'': pronto ad accogliere nel suo universo poetico, con atteggiamento di sperimentatore, argomenti, suggestioni, forme, colori da qualunque parte gli venissero, secondo il critico Richard Church non ha portato a perfetta maturità interiore nessuna delle tematiche affrontate.
Dopo i primi ''Poems and Ballads'', che scandalizzarono per le poesie a tema erotico e sadomasochistico come ''Anactoria'', ispirata alle vicende di [[Saffo]] (''«Ah, s'io potessi bermi le tue vene / come vino, e nutrirmi del tuo seno / come di miele, e che dal capo ai piedi / fosse il tuo corpo tutto consumato, / e la tua carne nella mia sepolta!»'' fa dire Swinburne alla poetessa di [[Lesbo]]), la poesia di Swinburne fu sempre più interessata da temi filosofici e politici, soprattutto in merito all'[[Unità d'Italia]], vedere il volume dei ''Songs before Sunrise'', un insieme di poesie d'amore e politiche, ispirate queste ultime dal suo incontro con [[Giuseppe Mazzini]], già suo idolo politico, per cui scrisse anche l{{'}}''Ode a Mazzini'' e a cui dedicò il ''Canto d'Italia''; dopo l'incontro col patriota italiano, che lo investì della missione di "[[aedo]] della libertà", Swinburne politicamente si convertì ancora più alla causa del [[repubblicanesimo]] radicale (già in passato aveva esaltato [[Felice Orsini]]). L'amore per l'Italia e la sua letteratura, ereditato dalla madre, lo univa anche a Dante Gabriel Rossetti, di origine italiana e grande appassionato di [[Dante]] e del [[dolce stil novo]], tanto al punto di essere appellato anche in [[Inghilterra]] come l{{'}}''aedo d'Italia''.<ref>[[Mario Praz]], ''Cronache letterarie anglosassoni'', p. 103</ref>
{{citazione|Italia! Dalla passione del dolore<br>
Che ti piegò e ti impose la catena;<br>
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[[Thomas Stearns Eliot]], leggendo i saggi di Swinburne sui drammaturghi elisabettiani in ''The Contemporaries of Shakespeare'' e ''The Age of Shakespeare'', e i libri di Swinburne su [[William Shakespeare]] e [[Ben Jonson]], notò che, essendo anche le osservazioni di un poeta su altri poeti, aveva comunque una tale padronanza della materia da renderlo "una guida più affidabile rispetto a [[William Hazlitt|Hazlitt]], [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]] o [[Charles Lamb|Lamb]]", i tre predecessori romantici di Swinburne. Tuttavia notò, a proposito della prosa di Swinburne, "una tumultuosa raffica di aggettivi, un profluvio incessante di frasi disorganiche, [che] sono indizio dell'indisciplinatezza e fors'anche della pigrizia di una mente disordinata".
[[Giuseppe Chiarini]] lo considera invece il più poetico dei lirici inglesi dopo [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]].<ref>"Algernon Charles Swinburne è, secondo me, la natura più altamente poetica che l'Inghilterra abbia avuto dopo lo Shelley. Altri sarà artista più perfetto di lui; egli è più poeta di tutti; egli è nato poeta."</ref>
La poesia di Swinburne viene citata nel romanzo di [[Jack London]] ''[[Martin Eden]]''; il protagonista in particolare legge gli ultimi quattro versi della penultima strofa prima di suicidarsi. Si tratta dei versi del poemetto ''Il giardino di [[Proserpina]]'' (da non confondere con il quasi omonimo ''Inno a Proserpina'', dove il poeta canta l'ascesa del [[cristianesimo]] [[Tarda antichità|tardoantico]] e lamenta la fine del [[Religione romana|paganesimo classico romano]]).
{{citazione|Dal troppo amore della vita,<br>da ogni speranza o timore affrancati,<br>noi ringraziamo gli dei,<br>chiunque essi siano,<br>che la vita non dura per sempre,<br>che i morti più non risorgono,<br>che anche il più affaticato fiume<br>trovi in qualche parte rifugio nel mare.|''Il giardino di Proserpina'', traduzione di A. Cozza|From too much love of living,<br>From hope and fear set free,<br>We thank with brief thanksgiving<br>Whatever gods may be<br>That no life lives for ever;<br>That dead men rise up never;<br>That even the weariest river<br>Winds somewhere safe to sea.|lingua=en}}
In Swinburne convergono infatti l'amore per la [[mitologia greca]] e la [[Religione greca|religione ellenica]], il [[Poeti maledetti|maledettismo]] moderno e il fascino della [[cristianità medievale]], sotto l'influenza del [[ciclo arturiano]], tema tipico del preraffaelismo.
== Opere ==
[[File:Algernon Charles Swinburne, ca 1870.jpg|thumb|Swinburne nel 1870]]
=== Opere principali ===
* ''The Queen Mother''
* ''Rosamond''
* ''[[Atalanta (mitologia)|Atalanta]] in Calydon''
* ''Poems and Ballads''
* ''[[William Blake]]'' (prosa)
* ''Songs before Sunrise''
* ''Bothwell''
* ''Essays and Studies''
* ''Erechteus''
* ''A Year's Letters''
* ''Poems and Ballads. Second Series''
* ''A Study of Shakespeare''
* ''[[Maria Stuarda|Mary Stuart]]''
* ''Tristram of Lyonesse''
* ''Poems and Ballads. Third Series''
* ''Studies in Prose and Poetry''
* ''The Tale of Balen''
* ''First Collected Edition of Poems and Plays'', 11 voll. (1904)
* Un'antologia dell'opera di Swinburne è ''Poems and Prose of A. C. S. with an introduction by Richard Church'', Everyman's Library, London 1940 e edd. sgg.
Riga 168 ⟶ 178:
*''The Death of Sir John Franklin''. London: privately printed, 1916.
*''The Queen's Tragedy''. London: privately printed, 1919.
====Romanzi====
*''Love's Cross-Currents: A year's letters (novel)''. Portland, ME: Mosher, 1901; London: Chatto & Windus, 1905.
*''Lesbia Brandon'' (edited by Randoph Hughes). London: Falcon Press, 1952,
*''The Novels of A.C. Swinburne''. Farrar, Straus Cudahy, 1962.
====Racconti brevi====
*''Les Fleurs du Mal, and other stories''. London: privately printed, 1913.
====Saggi, prosa e critica letteraria====
*''Notes on Poems and Reviews''. London: J.C. Hotten, 1866.
Riga 210 ⟶ 223:
* ''The Swinburne Letters'' (edited by Cecil Y. Lang). (6 volumes), New Haven, CT: Yale University Press, 1962.
* ''Uncollected Letters'' (edited by Terry L. Meyers). (3 volumes), London: PIckering & Chatto, 2004.
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
| 1 = 1. Algernon Swinburne
| 2 = 2. Charles Henry Swinburne
| 3 = 3. Jane Ashburnham
| 4 = 4. John Swinburne, VI baronetto
| 5 = 5. Emilia Bennet
| 6 = 6. George Ashburnham, III conte di Ashburnham
| 7 = 7. Charlotte Percy
| 8 = 8. Edward Swinburne, V baronetto
| 9 = 9. Christian Dillon
|10 = 10. Richard Henry Alexander Bennet
|11 = 11. Emilia Burrell
|12 = 12. John Ashburnham, II conte di Ashburnham
|13 = 13. Elizabeth Crowley
|14 = 14. [[Algernon Percy, I conte di Beverly]]
|15 = 15. Isabella Susanna Burrel
|16 = 16. John Swinburne, III baronetto
|17 = 17. Mary Bedingfield
|18 = 18. Robert Dillon, signore di Terrafort
|19 = 19. Martha Newland
|20 = 20. Bennet Alexander Bennet
|21 = 21. Mary Ash
|22 = 22. Peter Burrell
|23 = 23. Elizabeth Lewis
|24 = 24. [[John Ashburnham, I conte di Ashburnham]]
|25 = 25. Jemima Grey
|26 = 26. John Crowley
|27 = 27. Theodosia Gascoyne
|28 = 28. [[Hugh Percy, I duca di Northumberland]]
|29 = 29. [[Elizabeth Seymour, II baronessa Percy]]
|30 = 30. Peter Burrell (= 22.)
|31 = 31. Elizabeth Lewis (= 23.)
}}
== Note ==
===Esplicative===
<references group="N" />
===Altre fonti===
<references/>
==Bibliografia==
Riga 221 ⟶ 276:
* Margot Kathleen Louis, ''Swinburne and His Gods: the Roots and Growth of an Agnostic Poetry''
* Jerome McGann, con il suo ''Swinburne: An Experiment in Criticism'' ([[1972]]) ha inaugurato un nuovo corso nella critica swinburniana.
==Voci correlate==
Riga 232 ⟶ 281:
* [[Dante Gabriel Rossetti]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Confraternita dei Preraffaelliti}}
Riga 238 ⟶ 292:
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Autori romantici]]
[[Categoria:Repubblicanesimo nel Regno Unito]]
[[Categoria:Letteratura erotica]]
[[Categoria:Saggisti britannici]]
[[Categoria:Critici letterari britannici]]
[[Categoria:Nobili britannici del XIX secolo]]
[[Categoria:Nobili britannici del XX secolo]]
[[Categoria:Preraffaelliti]]
[[Categoria:Poeti trattanti tematiche LGBT]]
[[Categoria:Letteratura BDSM]]
[[Categoria:Neopaganesimo]]
[[Categoria:Personalità dell'agnosticismo]]
[[Categoria:Librettisti britannici]]
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