Algernon Swinburne: differenze tra le versioni

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{{Bio
| Nome = Algernon Charles
| Cognome = Swinburne
| Sesso = M
| LuogoNascita = Londra
| GiornoMeseNascita = 5 aprile
| AnnoNascita = 1837
| LuogoMorte = Putney
| LuogoMorteLink = Putney (Londra)Wandsworth
| GiornoMeseMorte = 10 aprile
| AnnoMorte = 1909
| AttivitàEpoca = poeta1800
|Epoca2 = 1900
| Attività2 = drammaturgo
|Attività = poeta
| Nazionalità = britannico
|Attività2 = drammaturgo
| PostNazionalità = , di [[epoca vittoriana]]
|Nazionalità = britannico
| Immagine = Portrait of Algernon Charles Swinburne.jpg
|PostNazionalità = , di [[Età vittoriana|epoca vittoriana]]
|Immagine = Portrait of Algernon Charles Swinburne.jpg
}}
[[File:Signature of Algernon Charles Swinburne.png|thumb|Firma]]
 
Attivo nella cerchia [[estetismo|estetista]], [[romanticismo|romantica]] e poi [[decadentismo|decadente]], conobbe [[Oscar Wilde]] e altri celebri intellettuali e artisti dello stesso ambiente, frequentando la [[confraternitaPreraffaelliti|Confraternita dei Preraffaelliti]] e stringendo amicizia con [[Dante Gabriel Rossetti]]. Personalità eccentrica, con un forte gusto della provocazione artistica, ispirato da letterati come il [[marchese de Sade]], [[Percy Bysshe Shelley]] e [[Charles Baudelaire]], ai suoi tempi la sua poesia fu molto controversa, per via dei suoi temi ([[sadomasochismo]], tematica del [[suicidio]], [[lesbismo]], [[irreligiosità]]); la sua lirica è inoltre caratterizzata da originali soluzioni versificatorie e, dal culto della [[Paganesimo|paganità]] e del [[Medioevo]] [[Medievalismo|idealizzato]], e della [[libertà]] assoluta. Dal [[1903]] al [[1909]] fu costantemente candidato al [[Premio Nobel per la letteratura|Premio Nobel per la Letteratura]].<ref name="nobellit">{{Cita web |url=https://www.nobelprize.org/nomination/literature/nomination.php?string=Algernon+Swinburne&action=simplesearch&submit.x=11&submit.y=11 |titolo=Algernon Charles Swinburne |opera=The Nomination Database for the Nobel Prize in Literature, 1901-1950 |editore=Nobel Foundation |accesso=4 febbraio 2010
}}</ref> Con [[Alfred Edward Housman]], [[Robert Browning]], [[Alfred Tennyson]], [[Ernest Dowson]] e [[William Butler Yeats]], è considerato uno dei poeti lirici più rappresentativi della [[letteratura vittoriana]].
 
== Biografia ==
===Origini ed educazione===
[[File:Algernon Charles Swinburne sketch.jpg|thumb|left|upright=0.7|Il giovane Swinburne in uno schizzo di [[Dante Gabriel Rossetti]]]]
Nacque da famiglia [[Nobiltà|aristocratica]] a [[Londra]], al numero 7 di Chester Street, Grosvenor Place. Suo padre era l'ammiraglio Charles Henry, figlio di un gentiluomo educato in [[Francia]], abituato a vestire e a pensare come un aristocratico francese d'Ancien régime; sua madre, lady Jane, era figlia del terzo conte di Ashburnham.<ref name=bio>[http://www.encyclopedia.com/people/literature-and-arts/english-literature-19th-cent-biographies/algernon-charles-swinburne Algernon Charles Swinburne, Encyclopedia]</ref>
 
Crebbe all'[[Isola di Wight]], dove i genitori avevano diverse proprietà, e a [[Capheaton Hall]], vicino a [[Wallington]] nel [[Northumberland]]. La prima formazione l'ebbe in casa; dai genitori apprese il francese e l'italiano. Parallelamente ricevette una solidissima educazione religiosa anglicana. Ebbe una passione adolescenziale per una cugina, Mary Gordon, che tuttavia, con grande dolore di lui, lo lasciò per sposarsi con un altro.[[File:Algernon Charles Swinburne sketch.jpg|thumb|left|upright=0.8|Swinburne in uno schizzo di [[Dante Gabriel Rossetti]]]]
Studiò poi a [[Eton (Berkshire)College|Eton]], quindi aal [[Balliol eCollege]] addi [[Oxford]], dove conobbe [[Dante Gabriel Rossetti]], [[William Morris]] ed [[Edward Burne-Jones]], tutti e tre impegnati, nel [[1857]], ad ornare con affreschi ispirati al [[Materia di BritanniaBretagna|ciclo arturiano]] le mura dell'Oxford Union. Rivelò doti eccezionali nello studio della letteratura e delle lingue antiche.<ref name=bio/>
 
Si distinse però anche per la mancanza di disciplina e le pose provocatorie. Fu proprio il direttore del Balliol, [[Benjamin Jowett]], che in considerazione delle sue capacità lo salvò una volta dall'espulsione, per avere la celebrato in versi [[Felice Orsini]] (il patriota italiano che aveva cercato di assassinare [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]). Tuttavia (come poi [[Oscar Wilde]]) nel [[1859]] non fu possibile evitarne l'espulsione (la pena, presso le università inglesi, era definita ''rustication'').<ref name=bio/>
 
===L'attività poetica e la personalità eccentrica===
È considerato un poeta [[Decadentismo|decadente]], benché ostentasse più vizi di quanti in realtà avesse, fatto sul quale [[Oscar Wilde]] ebbe a pronunciarsi in maniera piuttosto salace.<ref name=bio/>
Alcuni dei suoi primi e tuttora ammirati componimenti s'inseriscono nel culto tipicamente vittoriano del [[Medioevo]], e alcuni di essi si rifanno a quell'epoca sia per lo stile che per il tono e la costruzione (''The Leper'', ''Laus Veneris'' e ''St. Dorothy''). È in essi evidente il culto che Swinburne tributava a [[Percy Bysshe Shelley]], col quale aveva notevoli tratti di analogia: anche lui era nato da famiglia aristocratica e nutriva sentimenti [[Libertarianismo|libertari]], e anche lui aveva studiato a Eton e si era distinto nell'appassionato studio dei classici; erano entrambi stati espulsi per le loro idee dal college; ma la somiglianza si estendeva anche a certe qualità personali e caratteriali, come un'estrema volubilità, l'abbondanza della vena poetica, l'anticonformismo esibito e il nervosismo nel gioco analogico.<ref name=bio/>
 
Alcuni dei suoi primi e tuttora ammirati componimenti s'inseriscono nel culto tipicamente vittoriano del [[Medioevo]], e alcuni di essi si rifanno a quell'epoca sia per lo stile che per il tono e la costruzione (''The Leper'', ''Laus Veneris'' e ''St. Dorothy''). È in essi evidente il culto che Swinburne tributava a [[Percy Bysshe Shelley]], col quale aveva notevoli tratti di analogia: anche lui era nato da famiglia aristocratica e nutriva sentimenti [[libertarismo|libertari]], e anche lui aveva studiato a Eton e si era distinto nell'appassionato studio dei classici; erano entrambi stati espulsi per le loro idee dal college; ma la somiglianza si estendeva anche a certe qualità personali e caratteriali, come un'estrema volubilità, l'abbondanza della vena poetica, l'anticonformismo esibito e il nervosismo nel gioco analogico.<ref name=bio/>
[[File:Algernon Charles Swinburne by William Bell Scott.jpg|thumb|upright=0.8|Swinburne ritratto in giovane età da William Bell Scott (1860)]]
Uscì da [[Oxford]] nel [[1860]], stringendo un sodalizio con [[Dante Gabriel Rossetti]]. Alla morte della moglie di quest'ultimo, la modella dei Preraffaelliti [[Elizabeth Siddal]], suicida nel [[1862]], il poeta e il pittore andarono a vivere insieme in ''Tudor House'', al nº 16 di Cheyne Walk, Chelsea.
 
Uscì da [[Oxford]] nel 1860, stringendo un sodalizio con [[Dante Gabriel Rossetti]]. Alla morte della moglie di quest'ultimo, la modella dei Preraffaelliti [[Elizabeth Siddal]], [[Suicidio|suicida]] nel 1862, il poeta e il pittore andarono a vivere insieme in ''Tudor House'', al nº 16 di Cheyne Walk, Chelsea. Rossetti ritrasse Swinburne alcune volte, negli anni, secondo l'estetica preraffaellita, soprannominandolo "piccolo amico [[Northumberland|northumbriano]]", a causa della bassa statura (5 piedi, ossia circa 1,52 m).<ref name=gosse1/>
Di piccola statura e corporatura goffa, dalla voce sgradevolmente acuta, dall'atteggiamento dimesso, Swinburne era apparentemente quanto di più lontano dall'ardimento espresso dai suoi rivoluzionari versi; per contro, aveva un'insospettabile forza fisica (fu tra l'altro il primo a scalare Culver Cliff nell'[[Isola di Wight]]). Possedeva, per giunta, un carattere altamente eccitabile, al quale si dovevano occasionali eccessi enfatici, durante i quali declamava versi a gran voce, abbandonandosi a gesti spropositati. Alcuni eccessi morbosi avuti in pubblico, per quanto molto rari, diedero a pensare che fosse [[epilessia|epilettico]]. Peggiorava il tutto il suo [[alcolismo]], a causa del quale molto spesso doveva essere ricondotto a casa, alle ore piccole, a forza di braccia.<ref name=bio/>
La sua corporatura era goffa, la voce sgradevolmente acuta e l'atteggiamento dimesso, facendo sì che Swinburne fosse apparentemente quanto di più lontano dall'ardimento espresso dai suoi rivoluzionari versi; per contro, aveva un'insospettabile forza fisica (fu tra l'altro il primo a scalare Culver Cliff nell'[[Isola di Wight]]). Possedeva, per giunta, un carattere altamente eccitabile, al quale si dovevano occasionali eccessi enfatici, durante i quali declamava versi a gran voce, abbandonandosi a gesti spropositati. Alcuni eccessi morbosi avuti in pubblico, per quanto molto rari, diedero a pensare che fosse [[epilessia|epilettico]]. Peggiorava il tutto il suo [[alcolismo]], a causa del quale molto spesso doveva essere ricondotto a casa, alle ore piccole, a forza di braccia.<ref name=bio/>
[[File:Harvard Theatre Collection - Menken, in costume, TCS 19.jpg|thumb|left|upright=0.8|Adah Isaacs Menken in costume di scena (1866)]]
 
Aveva pubblicato solo pochi componimenti su rivista quando diede alle stampe il poema drammatico (destinato però alla sola lettura) ''Atalanta in Calydon'' ([[1865]]), a cui arrise un successo eccezionale. Solo un anno dopo gli scandalosi versi di ''Laus Veneris'' e ''Poems and Ballads'' gli diedero fama di poeta immorale, scatenando una campagna diffamatoria secondo molti perfettamente inutile: molte delle perversioni descritte da Swinburne erano un fatto puramente letterario. Secondo altri Swinburne era [[Bisessualità|bisessuale]], e aveva imparato a [[Eton (Berkshire)|Eton]] tecniche erotiche [[sadismo|sadomasochiste]] come, in particolare, la [[flagellazione]] e l'[[autoflagellazione]]; gli sono attribuite almeno due relazioni omosessuali, con [[Richard Monckton Milnes]], che gli fece scoprire il [[Marchese de Sade|De Sade]], e con il viaggiatore [[Richard Francis Burton]]. Egli manifestava spesso atteggiamenti [[masochismo|masochistici]] o di [[algolagnia]], ossia raggiungere il piacere sessuale attraverso il dolore fisico, e questa era la principale sua attività sessuale; una diceria vuole che [[Dante Gabriel Rossetti]] tentò di "convertirlo all'[[eterosessualità]]" e fargli abbandonare le pratiche di autoflagellazione facendolo incontrare con l'artista circense (divenuta poi molto nota come attrice, pittrice e poetessa) [[Adah Isaacs Menken|Adah Menken]]; costei, rinunciando, avrebbe detto: "''Non riesco a fargli capire che mordere non serve a niente''". Swinburne ebbe una relazione con la Menken per sei settimane: si dice che Rossetti le abbia offerto del denaro per allontanare Swinburne dalla flagellazione, ma dopo un mese e mezzo lei dovette abbandonare la sfida e restituire i soldi.<ref>Jean Overton Fuller, ''Swinburne. A Critical Biography'', 1968, p. 163.</ref> Già nel dramma inedito giovanile del 1858-1859, ''Laugh and Lie Down'', Swinburne tratteggia le caratteristiche erotiche di una donna che ritorna in tutta la sua produzione: la protagonista Imperia è [[Libertino (sociologia)|libertina]], dissoluta, imperiosa e crudele, anticipando quindi i romanzi di [[Leopold von Sacher-Masoch]], come ''[[Venere in pelliccia]]'' (1870).<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/algernon-charles-swinburne_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Mario Praz, ''Algernon Charles Swinburne''], Enciclopedia Italiana</ref><ref>Romana Byrne, ''Aesthetic Sexuality: A Literary History of Sadomasochism'', Bloomsbury USA, 2013, [https://books.google.it/books?id=53HHAgAAQBAJ&pg=PT67&lpg=PT67&dq=venus+in+furs+%22swinburne%22&source=bl&ots=msdKYstSw1&sig=ACfU3U2cCB9IlkiSLR9GwECFuz8QqnUJvQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj77K-d46jpAhVSCewKHb-dA5cQ6AEwC3oECAcQAQ#v=onepage&q=venus%20in%20furs%20%22swinburne%22&f=false Aesthetic Sexuality: A Literary History of Sadomasochism - Romana Byrne - Google Libri]</ref>
 
È considerato un poeta e una tipica personalità [[Decadentismo|decadente]], benché ostentasse più vizi di quanti in realtà avesse, fatto sul quale [[Oscar Wilde]] ebbe a pronunciarsi in maniera piuttosto salace.<ref name=bio/> Le chiacchiere sul suo conto, ben lungi dall'avvilirlo, lo spronarono ad assumere atteggiamenti sempre più provocatori, fino a lasciar correre su di sé voci che lo volevano [[pederastia|pederasta]], e persino [[zooerastiaZoofilia|amante]] di una [[Simiiformes|scimmia]]. Secondo [[Oscar Wilde]], come si è detto, nulla di tutto ciò era vero; per lui, Swinburne era solo "''un fanfarone, riguardo ai propri vizi, che ha fatto tutto il possibile per convincere il mondo della sua [[omosessualità]] e della sua [[bestialità]] quando non era né omosessuale né bestiale''".<ref name=bio/>
[[File:Harvard Theatre Collection - Menken, in costume, TCS 19.jpg|thumb|180px|Adah Isaacs Menken nel 1866]]
 
Nel [[1864]] compì un viaggio in [[Italia]], fermandosi per breve tempo tra [[Firenze]] e [[Fiesole]]. Nel [[1868]] Swinburne affittò con un amico, George Powell, una casa a [[Étretat]], battezzandola Chaumière de Dolmancé ("[[cottage]] di Dolmancé", dal nome di un personaggio de ''[[La filosofia nel boudoir]]'' di Sade), dove visse le vacanze, e ricevette nell'estate del [[1870]] una visita del giovane [[Guy de Maupassant]], che lo salvò dall'annegamento (il poeta stava nuotando nel mare della [[Normandia]] quando rischiò di affogare, e Maupassant, buon nuotatore, e altri si tuffarono e lo trassero in salvo) e per riconoscenza fu invitato a pranzo e trascorrere la giornata nella villa. Secondo quanto Maupassant raccontò nel 1875 a [[Edmond de Goncourt]] e [[Gustave Flaubert]], lo scrittore francese rimase vivamente impressionato dalla presenza di ossa umane su un tavolo, strane pitture alle pareti e una [[Macaca sylvanus|bertuccia]] vestita di tutto punto che dormiva nel letto di Powell, oltre a diverse stranezze ed eccentricità esibite. [[Jean Lorrain]] si sarebbe ispirato a questo racconto, e anche Goncourt, nel suo romanzo ''La Fausta'' ([[1881]]) ispira il personaggio di Georges Selwyn, il [[Sadismo|sadico]] [[Ebefilia|amatore di ragazzine]], a Swinburne così come appare dal racconto di Maupassant.<ref (ilgroup="N">Il vero George Selwyn era in realtà un personaggio storico didiverso, [[George Augustus Selwyn| (1719-1791), politico]] del XVIII secolo (omonimo del vescovo anglicano ottocentesco [[George Augustus Selwyn]]); era noto anche lui per le sue stranezzeeccentricità, sessualie in gioventù per la sua fama di [[Libertino (sociologia)|libertino]] [[blasfemo]] e [[Parafilia|perverso]], con la passione per il [[macabro]] e gli spettacoli violenti come le [[Pena di morte|esecuzioni pubbliche]], e che già aveva ispirato [[Charles Robert Maturin]], zio di Wilde, per ilalcune pagine del [[romanzo gotico]] ''[[Melmoth l'errante]]''); in età avanzata fu un personaggio salottiero e un [[filantropo]] nei confronti di alcune bambine orfane di cui era tutore.</ref><ref name=bio/><ref>[https://publicdomainreview.org/2012/01/24/an-unlikely-lunch-when-maupassant-met-swinburne/ An unlikely lunch: when Maupassant met Swinburne]</ref>
[[File:16 Cheyne Walk 03.JPG|thumb|[[Targa blu]] al n. 16 di Cheyne Walk, Chelsea, Londra, sulla casa dove vissero Swinburne e Rossetti.]]
Altre bizzarre avventure le visse a Londra con i co-inquilini, Rossetti e [[George Meredith]]; dopo la morte della moglie, Rossetti era ossessionato dalla morte e dava segni di squilibrio; i due amici lo persuasero a riesumare il corpo della moglie Elizabeth e a recuperare il manoscritto delle sue poesie sepolto con lei, che Rossetti pubblicò nel 1870 in una raccolta intitolata ''Poems''. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, Rossetti ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal di notte, per recuperare il quaderno di poesie. Howell (che viene ricordato come noto mentitore), presente alla riesumazione, raccontò fantasiosamente che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura. Rossetti scrisse una lettera a Swinburne dove gli rivelava di aver seguito il "consiglio" e di voler pubblicare i versi della moglie.<ref name=gosse1>Edmund Gosse, The Life of Algernon Swinburne, 1917 (The Macmillan Company), p. 258, cited (w/ a Google-book link) at "Archived copy". Archived from the original on 12 May 2015. Retrieved 26 November 2012.</ref><ref>[https://madeleineemeraldthiele.wordpress.com/2017/12/07/rossettis-coffin-confession-to-swinburne/ Rossetti's Coffin Confession to Swinburne]</ref>
Nel 1882 Rossetti, dopo aver tentato il suicidio più volte, sarebbe morto di [[Ictus|paralisi]], quando Swinburne ormai aveva diviso la sua strada da quella degli amici. Di là dalla leggenda, Swinburne fu difatti comunque abbastanza sregolato, da patire realmente, nel corso degli anni, di varie sofferenze fisiche e incidenti domestici per cui lasciava spesso la casa famigliare per alcuni ricoveri, finché ebbe un tracollo psicofisico a circa 40 anni.
 
===Gli anni a ''The Pines''===
Altre bizzarre avventure le visse a Londra con i co-inquilini, Rossetti e [[George Meredith]]; dopo la morte della moglie, Rossetti era ossessionato dalla morte e dava segni di squilibrio; i due amici lo persuasero a riesumare il corpo della moglie Elizabeth e a recuperare il manoscritto delle sue poesie sepolto con lei, che Rossetti pubblicò nel 1870 in una raccolta intitolata ''Poems''. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, Rossetti ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal di notte, per recuperare il quaderno di poesie. Howell (che viene ricordato come noto mentitore), presente alla riesumazione, raccontò fantasiosamente che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura. Rossetti scrisse una lettera a Swinburne dove gli rivelava di aver seguito il "consiglio" e di voler pubblicare i versi della moglie.<ref>[https://madeleineemeraldthiele.wordpress.com/2017/12/07/rossettis-coffin-confession-to-swinburne/ Rossetti's Coffin Confession to Swinburne]</ref> Rossetti ritrasse Swinburne alcune volte, negli anni, secondo l'estetica preraffaellita, soprannominandolo "piccolo amico [[Northumberland|northumbriano]]", a causa della bassa statura (5 piedi, ossia circa 1,52 m).<ref>Edmund Gosse, The Life of Algernon Swinburne, 1917 (The Macmillan Company), p. 258, cited (w/ a Google-book link) at "Archived copy". Archived from the original on 12 May 2015. Retrieved 26 November 2012.</ref>
[[File:Algernon Charles Swinburne and Theodore Watts-Dunton.jpg|thumb|left|upright=0.8|Swinburne e il suo avvocato e amico Theodore Watts -Dunton]]
Nel [[1882]] Rossetti, dopo aver tentato il suicidio più volte, sarebbe morto di [[Ictus|paralisi]], quando Swinburne ormai aveva diviso la sua strada da quella degli amici. Di là dalla leggenda, Swinburne fu difatti comunque abbastanza sregolato, da patire realmente, nel corso degli anni, di varie sofferenze fisiche e incidenti domestici per cui lasciava spesso la casa famigliare per alcuni ricoveri, finché ebbe un tracollo psicofisico a circa 40 anni. Nel 1877 morì il padre e iniziarono i suoi problemi economici. Nel [[1878]] [[Victor Hugo]] lo invitò pubblicamente a [[Parigi]] per ille celebrazioni del centenario della morte di [[Voltaire]] (30 maggio 1778), ma il poeta inglese dovette rinunciare a causa della salute malferma, scrivendo comunque un lamento funebre per Baudelaire (morto nel [[1867]]). Nel [[1879]], quasi impossibilitato a muoversi e seriamente malato dall'inverno dell'anno precedente a causa della trascuratezza, delle complicanze dell'alcolismo e del faticoso lavoro poetico a cui si era comunque sottoposto, Swinburne era sul punto di morire; fu preso allora insotto curauna sorta di "tutela" dall'amico Theodore Watts-Dunton, avvocato e suo consulente legale (su consenso della madre di Swinburne, Lady Jane, e delle sorelle), avvocato e suo consulente legale, che lo accudì nella villa di famiglia di "The Pines", [[Putney (Londra)|Putney]], nei pressi di [[Londra]] (oggi inglobato nel distretto di [[Wandsworth]]), fino alla fine dei suoi giorni; per i successivi trent'anni, Swinburne visse a The Pines con la famiglia dell'amico, e che fu costretto da Watts-Dunton a rinunciare alla propria vita dissipata e a [[Disintossicazione|disintossicarsi]] dall'[[Bevande alcoliche|alcol]]. Watts-Dunton gli impose di non frequentare più i suoi vecchi amici di Londra, al punto di restringere le sue attività e controllare anche la sua posta, imponendogli di bere al massimo una bottiglia di [[birra]] a pranzo; è ritenuto che tutto ciò lo abbia quasi sicuramente salvato da morte precoce.<ref>[https://www.poetryfoundation.org/poets/algernon-charles-swinburne Algernon Charles Swinburne - Poetry Foundation]</ref><ref>[https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-36389/version/0?mediaType=Article Swinburne, Algernon Charles]</ref>
 
Questa profonda crisi lo indusse comunque a smettere gli atteggiamenti giovanilmente ribelli e ad assumere una certa rispettabilità sociale, anche se continuò a scrivere, con meno successo di un tempo (è stato detto che Watts "salvò l'uomo ma uccise il poeta"), ma in maniera perfino più massiccia e cospicua, non solo poesia (addirittura la parte più numerosa della sua produzione è di questo periodo, e molta fu pubblicata postuma) ma drammi e saggi di critica letteraria, specie su autori di [[Età elisabettiana|epoca elisabettiana]] come [[William Shakespeare]]. Nel 1882 pubblicò un componimento in memoria di Rossetti, dopo aver ricevuto la notizia del decesso improvviso dell'amico; lo stesso anno Swinburne e Watts-Dunton fecero un viaggio in [[Francia]], dove incontrarono a cena l'anziano Victor Hugo, ma raramente Swinburne si mosse più da Putney, rifiutando anche un successivo viaggio a [[Cambridge]] di ritorno dalla Francia. Nel [[1896]] morì la madre, a 87 anni, celebrata dal figlio con la doppia elegia ''The High Oaks: Barking Hall''.
 
Il suo isolamento sociale si accentuò in séguito all'insorgere della [[sordità]]; nel [[1903]] si ammalò gravemente di [[polmonite]] ma sopravvisse, pur rimanendo con problemi respiratori.<ref name=gosse>Gosse (1912), 463.</ref> Nella primavera del [[1909]] Swinburne contrasse l'[[influenza]], sviluppando nuovamente la polmonite, e morì a 72 anni, in casa dell'amico, la mattina del 10 aprile.<ref name=bio/> Il 15 aprile 1909 Swinburne fu sepolto nel cimitero di San Bonifacio ("Bonchurch Cemetery") nell'[[Isola di Wight]], nei pressi della tomba di famiglia; alle esequie parteciparono amici, estimatori e l'unica sua parente in vita, la sorella più giovane, Isabel.<ref name=gosse/>
 
== L'opera e la tecnica versificatoria ==
La sua padronanza del [[lessico]], della [[rima]] e del [[metro]] lo collocano probabilmente tra i più dotati poeti [[Letteratura inglese|inglesi]] di ogni tempo, benché sia stato anche molto criticato per lo stile ampolloso e per le scelte lessicali "per la rima" più che "per il senso". È l'eroe implicito del terzo volume della capitale ''History of English Prosody'' (''Storia dell'arte del verso inglese'') di [[George Saintsbury]], e [[A.Alfred E.Edward Housman]], critico più misurato e a tratti addirittura ostile, ha dedicato molti paragrafi elogiativi alla sua abilità di rimatore.
[[File:Picture of Algernon Charles Swinburne.jpg|thumb|upright=0.8|Swinburne in età matura]]
L'opera di Swinburne ha conosciuto una certa popolarità tra gli studenti di [[Oxford]] e [[Cambridge]], benché oggi incontri molto meno i gusti del pubblico. La stessa cosa è avvenuta per quanto riguarda il grande pubblico e la critica, eccetto per ''Poems and Ballads. First Series'' e ''Atalanta in Calydon'', che hanno sempre goduto di alto favore in àmbito accademico.
[[File:Dante Gabriel Rossetti - Algernon Charles Swinburne.jpg|thumb|left|upright=0.8|Dante Gabriel Rossetti, ''Ritratto di Algernon Charles Swinburne'']]
Giocò a sfavore di Swinburne l'essere consacrato primo poeta inglese, e successore di [[Alfred Tennyson]] e [[Robert Browning]] intorno ai 30 anni d'età, dopo la pubblicazione delle prime due opere. Conservò questo prestigio fino alla morte, ma critici consapevoli come [[A.Alfred E.Edward Housman]] percepirono, a torto o a ragione, che porlo tra i massimi poeti inglesi era una forzatura eccessiva. È verosimile che Swinburne stesso ne fosse conscio. Dotato di una finissima intelligenza, lui stesso, nella maturità, attivo come critico, era convinto che la vecchiaia comportasse crescenti cinismo e insincerità. Invecchiare, per lui, non fu ovviamente cosa facile. Ma tutta l'opera di Swinburne, di cui si apprezzano più il senso formale e l'arditezza di molte soluzioni, è l'opera di costruzione di un genio della parola, in cui è molto difficile cogliere il più sincero motivo ispiratore. Per questo è rimasta famosa la definizione che di lui diede [[Walt Whitman]], ''that damned simulacrum'': pronto ad accogliere nel suo universo poetico, con atteggiamento di sperimentatore, argomenti, suggestioni, forme, colori da qualunque parte gli venissero, secondo il critico Richard Church non ha portato a perfetta maturità interiore nessuna delle tematiche affrontate.
 
Invecchiare, per lui, non fu ovviamente cosa facile. Ma tutta l'opera di Swinburne, di cui si apprezzano più il senso formale e l'arditezza di molte soluzioni, è l'opera di costruzione di un genio della parola, in cui è molto difficile cogliere il più sincero motivo ispiratore. Per questo è rimasta famosa la definizione che di lui diede [[Walt Whitman]], ''that damned simulacrum'': pronto ad accogliere nel suo universo poetico, con atteggiamento di sperimentatore, argomenti, suggestioni, forme, colori da qualunque parte gli venissero, secondo il critico Richard Church non ha portato a perfetta maturità interiore nessuna delle tematiche affrontate.
Dopo i primi ''Poems and Ballads'', che scandalizzarono per le poesie a tema erotico e sadomasochistico come ''Anactoria'', ispirata alle vicende di [[Saffo]] (''«Ah, s'io potessi bermi le tue vene / come vino, e nutrirmi del tuo seno / come di miele, e che dal capo ai piedi / fosse il tuo corpo tutto consumato, / e la tua carne nella mia sepolta!»'' fa dire Swinburne alla poetessa di [[Lesbo]]), la poesia di Swinburne fu sempre più interessata da temi filosofici e politici, soprattutto in merito all'[[Unità d'Italia]], vedere il volume dei ''Songs before Sunrise'', un insieme di poesie d'amore e politiche, ispirate queste ultime dal suo incontro con [[Giuseppe Mazzini]], già suo idolo politico, per cui scrisse anche l'''Ode a Mazzini'' e a cui dedicò il ''Canto d'Italia''; dopo l'incontro col patriota italiano, che lo investì della missione di "[[aedo]] della libertà", Swinburne politicamente si convertì ancora più alla causa del [[repubblicanesimo]] radicale (già in passato aveva esaltato [[Felice Orsini]]). L'amore per l'Italia e la sua letteratura, ereditato dalla madre, lo univa anche a Dante Gabriel Rossetti, di origine italiana e grande appassionato di [[Dante]] e del [[dolce stil novo]], tanto al punto di essere appellato anche come ''aedo d'Italia''.<ref>[[Mario Praz]], ''Cronache letterarie anglosassoni'', p. 103</ref>
 
Dopo i primi ''Poems and Ballads'', che scandalizzarono per le poesie a tema erotico e sadomasochistico come ''Anactoria'', ispirata alle vicende di [[Saffo]] (''«Ah, s'io potessi bermi le tue vene / come vino, e nutrirmi del tuo seno / come di miele, e che dal capo ai piedi / fosse il tuo corpo tutto consumato, / e la tua carne nella mia sepolta!»'' fa dire Swinburne alla poetessa di [[Lesbo]]), la poesia di Swinburne fu sempre più interessata da temi filosofici e politici, soprattutto in merito all'[[Unità d'Italia]], vedere il volume dei ''Songs before Sunrise'', un insieme di poesie d'amore e politiche, ispirate queste ultime dal suo incontro con [[Giuseppe Mazzini]], già suo idolo politico, per cui scrisse anche l{{'}}''Ode a Mazzini'' e a cui dedicò il ''Canto d'Italia''; dopo l'incontro col patriota italiano, che lo investì della missione di "[[aedo]] della libertà", Swinburne politicamente si convertì ancora più alla causa del [[repubblicanesimo]] radicale (già in passato aveva esaltato [[Felice Orsini]]). L'amore per l'Italia e la sua letteratura, ereditato dalla madre, lo univa anche a Dante Gabriel Rossetti, di origine italiana e grande appassionato di [[Dante]] e del [[dolce stil novo]], tanto al punto di essere appellato anche in [[Inghilterra]] come l{{'}}''aedo d'Italia''.<ref>[[Mario Praz]], ''Cronache letterarie anglosassoni'', p. 103</ref>
{{citazione|Italia! Dalla passione del dolore<br>
Che ti piegò e ti impose la catena;<br>
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[[Thomas Stearns Eliot]], leggendo i saggi di Swinburne sui drammaturghi elisabettiani in ''The Contemporaries of Shakespeare'' e ''The Age of Shakespeare'', e i libri di Swinburne su [[William Shakespeare]] e [[Ben Jonson]], notò che, essendo anche le osservazioni di un poeta su altri poeti, aveva comunque una tale padronanza della materia da renderlo "una guida più affidabile rispetto a [[William Hazlitt|Hazlitt]], [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]] o [[Charles Lamb|Lamb]]", i tre predecessori romantici di Swinburne. Tuttavia notò, a proposito della prosa di Swinburne, "una tumultuosa raffica di aggettivi, un profluvio incessante di frasi disorganiche, [che] sono indizio dell'indisciplinatezza e fors'anche della pigrizia di una mente disordinata".
 
[[Giuseppe Chiarini]] lo considera invece il più poetico dei lirici inglesi dopo [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]].<ref>"Algernon Charles Swinburne è, secondo me, la natura più altamente poetica che l'Inghilterra abbia avuto dopo lo Shelley. Altri sarà artista più perfetto di lui; egli è più poeta di tutti; egli è nato poeta."</ref>
La poesia di Swinburne viene citata nel romanzo di [[Jack London]] ''[[Martin Eden]]''; il protagonista in particolare legge gli ultimi quattro versi della penultima strofa prima di suicidarsi.
 
La poesia di Swinburne viene citata nel romanzo di [[Jack London]] ''[[Martin Eden]]''; il protagonista in particolare legge gli ultimi quattro versi della penultima strofa prima di suicidarsi. Si tratta dei versi del poemetto ''Il giardino di [[Proserpina]]'' (da non confondere con il quasi omonimo ''Inno a Proserpina'', dove il poeta canta l'ascesa del [[cristianesimo]] [[Tarda antichità|tardoantico]] e lamenta la fine del [[Religione romana|paganesimo classico romano]]).
{{citazione|Dal troppo amore della vita,<br>da ogni speranza o timore affrancati,<br>noi ringraziamo gli dei,<br>chiunque essi siano,<br>che la vita non dura per sempre,<br>che i morti più non risorgono,<br>che anche il più affaticato fiume<br>trovi in qualche parte rifugio nel mare.|''Il giardino di Proserpina'', traduzione di A. Cozza|From too much love of living,<br>From hope and fear set free,<br>We thank with brief thanksgiving<br>Whatever gods may be<br>That no life lives for ever;<br>That dead men rise up never;<br>That even the weariest river<br>Winds somewhere safe to sea.|lingua=en}}
In Swinburne convergono infatti l'amore per la [[mitologia greca]] e la [[Religione greca|religione ellenica]], il [[Poeti maledetti|maledettismo]] moderno e il fascino della [[cristianità medievale]], sotto l'influenza del [[ciclo arturiano]], tema tipico del preraffaelismo.
 
== Opere ==
[[File:Algernon Charles Swinburne, ca 1870.jpg|thumb|Swinburne nel 1870]]
=== Opere principali ===
* ''The Queen Mother'', [[(1860]].)
* ''Rosamond'', [[(1860]].)
* ''[[Atalanta (mitologia)|Atalanta]] in Calydon'', [[(1865]].)
* ''Poems and Ballads'', [[(1866]].)
* ''[[William Blake]]'' (prosa), [[(1868]].)
* ''Songs before Sunrise'', [[(1871]].)
* ''Bothwell'', [[(1874]].)
* ''Essays and Studies'', [[(1875]].)
* ''Erechteus'', [[(1876]].)
* ''A Year's Letters'', [[(1877]].)
* ''Poems and Ballads. Second Series'', [[(1878]].)
* ''A Study of Shakespeare'', [[(1880]].)
* ''[[Maria Stuarda|Mary Stuart]]'', [[(1881]].)
* ''Tristram of Lyonesse'', [[(1882]].)
* ''Poems and Ballads. Third Series'', [[(1889]].)
* ''Studies in Prose and Poetry'', [[(1894]].)
* ''The Tale of Balen'', [[(1896]].)
* ''First Collected Edition of Poems and Plays'', 11 voll. (1904)
 
* ''First Collected Edition of Poems and Plays'', 11 voll., [[1904]].
 
* Un'antologia dell'opera di Swinburne è ''Poems and Prose of A. C. S. with an introduction by Richard Church'', Everyman's Library, London 1940 e edd. sgg.
 
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*''The Death of Sir John Franklin''. London: privately printed, 1916.
*''The Queen's Tragedy''. London: privately printed, 1919.
 
====Romanzi====
*''Love's Cross-Currents: A year's letters (novel)''. Portland, ME: Mosher, 1901; London: Chatto & Windus, 1905.
*''Lesbia Brandon'' (edited by Randoph Hughes). London: Falcon Press, 1952,
*''The Novels of A.C. Swinburne''. Farrar, Straus Cudahy, 1962.
 
====Racconti brevi====
*''Les Fleurs du Mal, and other stories''. London: privately printed, 1913.
 
====Saggi, prosa e critica letteraria====
*''Notes on Poems and Reviews''. London: J.C. Hotten, 1866.
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* ''The Swinburne Letters'' (edited by Cecil Y. Lang). (6 volumes), New Haven, CT: Yale University Press, 1962.
* ''Uncollected Letters'' (edited by Terry L. Meyers). (3 volumes), London: PIckering & Chatto, 2004.
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
| 1 = 1. Algernon Swinburne
| 2 = 2. Charles Henry Swinburne
| 3 = 3. Jane Ashburnham
| 4 = 4. John Swinburne, VI baronetto
| 5 = 5. Emilia Bennet
| 6 = 6. George Ashburnham, III conte di Ashburnham
| 7 = 7. Charlotte Percy
| 8 = 8. Edward Swinburne, V baronetto
| 9 = 9. Christian Dillon
|10 = 10. Richard Henry Alexander Bennet
|11 = 11. Emilia Burrell
|12 = 12. John Ashburnham, II conte di Ashburnham
|13 = 13. Elizabeth Crowley
|14 = 14. [[Algernon Percy, I conte di Beverly]]
|15 = 15. Isabella Susanna Burrel
|16 = 16. John Swinburne, III baronetto
|17 = 17. Mary Bedingfield
|18 = 18. Robert Dillon, signore di Terrafort
|19 = 19. Martha Newland
|20 = 20. Bennet Alexander Bennet
|21 = 21. Mary Ash
|22 = 22. Peter Burrell
|23 = 23. Elizabeth Lewis
|24 = 24. [[John Ashburnham, I conte di Ashburnham]]
|25 = 25. Jemima Grey
|26 = 26. John Crowley
|27 = 27. Theodosia Gascoyne
|28 = 28. [[Hugh Percy, I duca di Northumberland]]
|29 = 29. [[Elizabeth Seymour, II baronessa Percy]]
|30 = 30. Peter Burrell (= 22.)
|31 = 31. Elizabeth Lewis (= 23.)
}}
 
== Note ==
===Esplicative===
<references group="N" />
 
===Altre fonti===
<references/>
 
==Bibliografia==
Riga 221 ⟶ 276:
* Margot Kathleen Louis, ''Swinburne and His Gods: the Roots and Growth of an Agnostic Poetry''
* Jerome McGann, con il suo ''Swinburne: An Experiment in Criticism'' ([[1972]]) ha inaugurato un nuovo corso nella critica swinburniana.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Algernon Charles Swinburne|q}}
 
==Voci correlate==
Riga 232 ⟶ 281:
* [[Dante Gabriel Rossetti]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Confraternita dei Preraffaelliti}}
Riga 238 ⟶ 292:
{{Portale|biografie}}
 
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[[Categoria:Poeti trattanti tematiche LGBT]]
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