Paolo Signorelli (politico): differenze tra le versioni

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Esponente ideologico della dell'[[estrema destra radicale]] e dell'antagonismo nazionale, ha militato prima nel [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] e poi è stato uno dei massimi esponenti di [[Centro Studi Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e del [[Fronte Sociale Nazionale]], {{cn|da cui si è successivamente allontanato}}. Nel direttivo del ''[[Centro studiStudi Ordine Nuovo]]'', di cui era presidente [[Pino Rauti]], Signorelli rivestiva funzioni di coordinamento sul piano operativo.
 
== Biografia ==
ÈLaureato statoin [[scienze politiche]], fu docente al [[liceo classico]] Gaetano De Sanctis di [[Roma]]. Fu leader del [[FUAN-Caravella]] (gli universitari missini) a Roma. Fu tra i fondatori del [[Centro Studi Ordine Nuovo]], uscendo dal [[Movimento Sociale Italiano]] nel 1957. Rientrato con [[Pino Rauti]] nel 1969, fu eletto nel comitato centrale del partito.
Laureato in Scienze Politiche, è stato docente al liceo classico Gaetano De Sanctis di Roma.
Ragazzino durante la [[Seconda guerra mondiale]], apparteneva a quella generazione che guardava con invidia e ammirazione alle "gesta" dei [[fascismo|fascisti]] [[Partito Fascista Repubblicano|repubblicani]] di [[Repubblica Sociale Italiana|Salò]]. Antistatunitense già dai tempi del liceo, ma solo perché avverso al capitalismo puro, fu leader del [[FUAN-Caravella]] (gli universitari missini) a [[Roma]].
È stato tra i fondatori del [[Centro Studi Ordine Nuovo]], uscendo dal [[Movimento Sociale Italiano]] nel 1957. Rientrato con [[Pino Rauti]] nel 1969, fu eletto nel comitato centrale del partito.
 
Nel 1976, espulso dal [[Movimento Sociale Italiano|MSI]], fu uno dei dirigenti del ''Movimento politico [[Lotta Popolare]]''<ref>[http://books.google.it/books?id=nX1muqrjpfcC&pg=PA65&lpg=PA65&dq=prof+guida+signorelli+msi&source=bl&ots=VheHjSrkXu&sig=awqUZWtU6aKU0aOFLNZ5ejPIUmU&hl=it&ei=MAzlTrvkLJePsAa6k63LCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDAQ6AEwAg#v=onepage&q=prof%20guida%20signorelli%20msi&f=false]</ref>.
 
Ha collaboratoCollaborò con i periodici ''Anno Zero'' e ''[[Costruiamo l'azione]]'', che nel 1978 divenne un movimento.
È statoFu colonna portante del [[Fronte Sociale Nazionale]] e tra i fondatori del ''Laboratorio politico Forza Uomo'' di cui era presidente.
 
Le inchieste relative alla [[strage di piazza Fontana]], della [[Giovedì nero di Milano|tentata strage sul treno Torino-Roma]] e all'organizzazione golpistica [[Rosa dei venti (storia)|Rosa dei Venti]] hanno dimostrato il suo ruolo come membro "deviato" del [[Servizio informazioni difesa|SID]]<ref>{{Cita web|url=https://guidosalvini.it/wp-content/uploads/2018/09/ordinanza-18-marzo-1995.pdf|titolo=Tribunale Civile e Penale di Milano, Sentenza-ordinanza 18 marzo 1995.}}</ref>.
Ha scritto nel 1996 un libro dal titolo indicativo "''Di professione imputato''", nel quale sottolinea di essere diventato "disoccupato di Stato" a seguito delle vicende giudiziarie che lo hanno colpito. Ha diretto per anni la rivista ''Giustizia Giusta'' che ancora oggi dà voce alle "vittime" degli errori del sistema giudiziario italiano. Su di lui, il giornalista [[Giuliano Compagno]] ha pubblicato un libro, dal titolo, appunto, ''Paolo Signorelli''.
 
Ha scrittoScrisse nel 1996 un libro dal titolo indicativo "''Di professione imputato''", nel quale sottolineasottolineava di essere diventato "disoccupato di Stato" a seguito delle vicende giudiziarie che lo hannoavevano colpito. Ha direttoDiresse per anni la rivista ''Giustizia Giusta'' che ancora oggi dà voce alle "vittime" degli errori del sistema giudiziario italiano. Su di lui, il giornalista [[Giuliano Compagno]] ha pubblicatopubblicò un libro, dal titolo, appunto, ''Paolo Signorelli''.
È scomparso nel [[2010]] all'età di 76 anni.
 
È scomparsomorto nel [[2010]], all'età di 76 anni.
Il fratello maggiore, [[Ferdinando Signorelli (politico)|Ferdinando Signorelli]], fu [[Senato della Repubblica|senatore]] del MSI dal 1984 al 1996 <ref>[http://www.senato.it/leg/12/BGT/Schede/Attsen/00002264.htm senato.it - Scheda di attività di Ferdinando SIGNORELLI - XII Legislatura<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il fratello maggiore, [[Ferdinando Signorelli (politico)|Ferdinando Signorelli]], fu [[Senato della Repubblica|senatore]] del MSI e di [[Alleanza Nazionale|AN]] dal 1984 al 1996 <ref>[http://www.senato.it/leg/12/BGT/Schede/Attsen/00002264.htm senato.it - Scheda di attività di Ferdinando SIGNORELLI - XII Legislatura<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
== Procedimenti giudiziari ==
 
== Procedimenti giudiziari ==
Accusato di essere il mandante di alcuni omicidi, tra cui quelli dei magistrati [[Vittorio Occorsio]] e [[Mario Amato]], nonché di strage ("Strage di Bologna" per cui fece, non colpevole, 10 anni di carcere), è sempre stato assolto da queste imputazioni mentre è stato condannato per associazione sovversiva e banda armata. [[Amnesty International]] nel rapporto annuale [[1986]] denuncia le pessime condizioni carcerarie di Signorelli<ref>[http://www.idc.nl/faid/102dfaidb.html Finding aid to Amnesty's Country Dossiers, EuropeProcessed by Amnesty International and IDC Publishers; EAD finding aid created by Peter Verhaar<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Venne accusato di essere il mandante di alcuni omicidi, tra cui quelli dei magistrati [[Vittorio Occorsio]] e [[Mario Amato]], nonché della [[strage di Bologna]], per cui venne successivamente assolto. Venne invece condannato per associazione sovversiva e banda armata<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2024/06/11/dimissioni-paolo-signorelli-chat-diabolik/|titolo=Il caso dell'ex portavoce di Lollobrigida e delle sue chat antisemite|sito=Il Post|data=2024-06-11|lingua=it|accesso=2024-06-11}}</ref>. Nelle motivazioni dell’ultima sentenza sulla strage di Bologna è citato 250 volte e definito in diverse occasioni ''ideologo del terrorismo neofascista''<ref name=":0" />.
 
=== Elenco provvedimenti ===
* 12 novembre [[1980]]: ordine di arresto della Procuraprocura di Bologna per concorso nell'omicidio del giudice [[Mario Amato]].
* 24 ottobre [[1981]]: ordine di arresto della procura di Firenze per concorso nell'omicidio del giudice [[Vittorio Occorsio]].
* 5 aprile 1984: condannato dalla Corte d'assise di Bologna quale mandante dell'omicidio Amato.
* 22 marzo 1985: condannato dalla Corte d'assise di Firenze quale mandante dell'omicidio Occorsio.
* 6 febbraio 1986: Assoltoassolto dalla Corte d'assise d'appello di Bologna per l'omicidio Amato.
* 14 giugno [[1986]]: Rinviatorinviato a giudizio per la [[Stragestrage di Bologna]] il con l'imputazione di ''associazione sovversiva finalizzata all'eversione dell'ordine democratico''.
* 16 ottobre 1987: la corte d'assise d'appello di Firenze conferma la condanna all'ergastolo perlper l'omicidio Occorsio.
* 16 dicembre 1987: Lala Corte di Cassazionecassazione annulla l'assoluzione per l'omicidio Amato e rinvia per un nuovo giudizio
* 2 luglio 1988: la corte d'appello di Bologna lo condanna all'ergastolo per l'omicidio Amato.
* 11 luglio [[1988]]: Processoprocesso di primo grado: la Corte di Assiseassise di Bologna, condanna Signorelli a 12 anni per il reato di ''banda armata'' e lo assolve per la strage.
* 28 febbraio [[1989]]: Lala Cassazione annulla l'ergastolo per l'omicidio Amato e rinvia per un nuovo giudizio.
* 15 gennaio 1990: assolto dalla Corte d'Assiseassise d'Appelloappello di Firenze per l'omicidio Amato e la sentenza passa in giudicato.
* 7 marzo 1990: assolto dalla Corte d'assise d'appello di Bologna per l'omicidio Occorsio.
* Processo di secondo grado: la Corte di Assiseassise di Appelloappello di Bologna, con sentenza del 18 luglio [[1990]], lo assolve, per non aver commesso il fatto. La sentenza, per quanto riguarda la sua posizione, è passata in giudicato
* 10 maggio [[1991]]: Lala Cassazione annulla l'assoluzione per l'omicidio Occorsio e rinvia per un nuovo giudizio
* 1º dicembre [[1993]]: assolto dalla Corte d'assise d'appello di Bologna per l'omicidio Occorsio. La sentenza è passata in giudicato.<ref>Paolo Signorelli, ''Di professione imputato'', Torino, [[Edizioni Sonda]], 1996, pp. 139-141.</ref>
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Strage di Bologna]]
 
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