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{{Valico
[http://193.206.192.243/simn/dati/alov_listport.php]
|nome = Colle della Bicocca
----
|immagine = Colle della Bicocca 02.png
{{Area protetta
|testo_immagine = Il valico visto da est
|nomearea = Monte Grammondo - Torrente Bevera
|sigla_paese = ITA
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|regione = {{IT-LIGPMN}}
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Il '''Colle della Bicocca''' (2.285&nbsp;m<ref>{{cita libro | titolo = Piemonte, eccetto Torino e Valle d'Aosta | autore = AA.VV. (Touring club italiano) | editore = Officine grafiche A. Vallardi | anno = 1961 | p = 335 | url = https://www.google.it/books/edition/Piemonte_eccetto_Torino_e_Valle_d_Aosta/-QobAAAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=%22colle+della+bicocca%22+touring&dq=%22colle+della+bicocca%22+touring&printsec=frontcover | accesso = 2025-09-26 }}</ref>) è un [[valico alpino|valico]] delle [[Alpi Cozie]] che collega la [[Valle Varaita]] con la [[Valle Maira]], entrambe in [[provincia di Cuneo]], in [[Piemonte]].
Quello del '''Monte Grammondo - Torrente Bevera''' è un [[sito di interesse comunitario]] della [[Regione Liguria]]<ref name = impe /> istituito con Decreto Ministeriale 7 aprile 2017<ref>{{Cita news | giornale = [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] | numero = 98 | data = 28 aprile 2017 | url = http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/04/28/98/sg/pdf | titolo = DECRETO 7 aprile 2017 - Designazione di 74 Zone speciali di conservazione della regione biogeografi ca mediterranea insistenti nel territorio della Regione Liguria, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 | accesso = 2019-06-06 }}</ref> , nell'ambito della Direttiva 92/43/CEE (''[[Direttiva Habitat]]'').
Comprende un'area di 2642 [[ettaro|ettari]]<ref name = Ligu>{{Cita web | titolo = Monte Grammondo - Torrente Bevera | url = http://www.natura2000liguria.it/sic16/index.htm | editore = Regione Liguria | accesso = 2019-06-06}} </ref> nel territorio dei comuni di [[Airole]], [[Olivetta San Michele]] e [[Ventimiglia]], in [[Provincia di Imperia]].
 
== Storia Descrizione==
Il valico si trova sulla dorsale che, staccandosi dallo [[Catena principale alpina|spartiacque alpino principale]] in corrispondenza del [[monte Maniglia]], scende fino al [[monte san Bernardo]] e separa la [[val Varaita]] (a nord) dalla [[val Maira]] (a sud). Si apre tra le Rocce del Pelvo ({{formatnum:2321}}&nbsp;m, una anticima del [[Pelvo d'Elva]] ad ovest del colle<ref name = "IGM">{{cita|Istituto Geografico Militare|carta 1:25.000|igm}}.</ref>), mentre lo spartiacque verso ovest passa per una elevazione senza nome a quota {{formatnum:2312}} e per il Colle Terziere (servito da un sentiero, {{formatnum:2380}}&nbsp;m), raggiunge il [[Monte Morfreid]] e si dirige poi verso il [[Colle di Sampeyre]] ({{formatnum:2284}}&nbsp;m)<ref name = "IGM" />, un valico stradale quasi alla stessa altezza del Colle Bicocca.
[[File:Rifacimento muretti a secco in destra Bevera 01.png|thumb|left|Rifacimento muretti a secco sulla [[destra idrografica|sponda destra]] del Bevera]]
Vaste porzioni del SIC erano state in passato dissodate, terrazzate e messe a coltura, con gli [[oliveto|oliveti]] che arrivavano nelle zone meglio esposte fino agli 800 metri di quota. Erano inoltre presenti varie altre colture specializzate tra le quali di particolare importanza era la [[floricoltura]]. All'agricoltura si affiancava poi, specie nelle zone più in quota, la pastorizia. Nella zona si trovava una fitta rete di nuclei di costruzioni rurali, oggi in buona parte allo stato di rudere, collegati tra loro da una viabilità pedonale che in alcuni casi è stata in seguito trasformata in rete stradale percorribile da veicoli a motore. Nel periodo tra la [[I guerra mondiale|prima]] e la [[seconda guerra mondiale]] la zona è stata interessata dalla costruzione del [[Vallo Alpino]], effettuata dal regime fascista in preparazione del conflitto con la [[Francia]]. Alcuni sentieri che valicano la [[catena principale alpina]], in precedenza utilizzati per il [[contrabbando]], a seguito delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] vennero usati dagli [[ebrei]] che si trasferivano in [[Francia]]. Con lo spopolamento delle aree rurali e l'abbandono delle coltivazioni, avvenuto nella seconda metà del [[XX secolo]], buona parte di queste zone è invasa dalla vegetazione spontanea e i [[muro a secco|muretti a secco]] che reggevano i terrazzamenti stanno progressivamente cedendo. Rimangono comunque aree prative alle quote maggiori ancora sfruttate per il pascolamento ovino.<ref name = impe />. A seguito della ''[[crisi europea dei migranti]]'' alcuni dei sentieri transfrontalieri hanno visto, in particolare nel 2015 ma anche in altri periodi, un notevole flusso di migranti diretti dall'Italia verso la Francia.<ref>{{cita news | titolo = Migranti, da Aquarius a Bardonecchia al Brennero: tutte le crisi scoppiate tra Paesi amici | autore = Andrea Carli | data = 12 giugno 2018 | accesso = 2019-06-07 | giornale = [[Il sole 34 ore]] | url = https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-12/da-bardonecchia-ventimiglia-brennero-tante-crisi-confine-francia-e-austria-154247.shtml?uuid=AEKDom4E }}</ref>
 
== TerritorioAccesso ==
[[File:MonteStrada Grammondodei passo del Cornà da monte PozzoCannoni.png|thumb|upright 0.7|left|Il [[Monte Grammondo]], la principaleLa cima"Strada delladei zonaCannoni"]]
Il colle è raggiunto, a partire dal vicino [[Colle di Sampeyre]], dalla storica "Strada dei Cannoni", percorribile con veicoli fuoristrada e chiusa durante l'inverno. Si può anche accedere per sentiero, seguendo l'itinerario della 54^ tappa della [[Grande Traversata delle Alpi]], che collega [[Elva (Italia)|Elva]] con Chiesa di [[Bellino (Italia)|Bellino]]. <ref> {{cita web | sitoo = www.piemonteoutdoor.it | editore = Regione Piemonte | titolo = GTA: Tappa 54 Borgata Chiesa di Bellino - Borgata Serre di Elva | editore = | accesso = 2025-10-02 }}</ref> Con le opportune condizioni di innevamento il colle può essere raggiunto con le [[ciaspole]].<ref> {{cita web | url = https://www.piemonteitalia.eu/it/sport/sport-aria-aperta/racchette-da-neve/colle-bicocca | titolo = Colle Bicocca | editore = Regione Piemonte, Direzione Cultura | accesso = 2025-09-29 }}</ref>
Il sito comprende un tratto della dorsale alpina sul confine italo/francese dominato dal [[Monte Grammondo]] e caratterizzata da aspri crinali di tipo [[dololmia|dolomitico]] e, più ad est, la valle del [[Bevera (affluente del Roia)|Bevera]]. A livello geologico predominano le rocce [[calcare|calcaree]] in varie forme, le [[argillite|argilliti]], le [[Marna (roccia)|marne]] e i [[conglomerato (roccia)|conglomerati]].<ref name = Ligu />
Da un punto di vista ecologico è caratterizzato dalla presenza di habitat mediterranei che, data l'influenza del vicino Mar Ligure, risalgono a quote particolarmente elevate<ref name = impe />.
 
== Flora e vegetazioneStoria ==ù
La ''Strada dei Cannoni'' è una carrareccia militare realizzata intorno alla metà del [[XVIII secolo]] dall'esercito piemontese per collegare la [[Valle Stura di Demonte]] alla [[Valle Varaita]] attraverso la [[Valle Maira]]. Vi potevano essere fatte transitare truppe e pezzi di artiglieria, smontati e trainati dai [[mulo|muli]].<ref>{{cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Dizionario_Geografico_Storico_Statistico/RwVTAAAAcAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=%22colle+della+bicocca%22&pg=PA667&printsec=frontcover | p = 667 | capitolo = Saluzzo | titolo = Dizionario Geografico Storico-Statistico-Commerciale Degli Stati Di S. M. Il Re Do Sardegna | volume= 17 | wkautore = Goffredo Casalis | nome = Goffredo | cognome = Casalis | anno = 1848 | editore = G.Maspero | isbn = no | accesso = 2025-09-26 }}</ref> Nei pressi del colle della Bicocca era presente un [[baraccamento]] militare e vennero realizzate alcune [[trincea|trincee]].<ref>{{cita libro | p = 194 | nome = Luigi | cognome = De Bartolomeis | url = https://www.google.it/books/edition/Notizie_topografiche_e_statistiche_sugli/w_MkZuFHhJQC?hl=it&gbpv=1&dq=%22colle+della+bicocca%22+militare&pg=PA194&printsec=frontcover | titolo =
[[File:Vegetazione rupicola versante Est del Grammondo.png |thumb|Vegetazione rupicola sul versante est del Grammondo]]
Notizie topografiche e statistiche sugli Stati Sardi opera preceduta dalle teorie generali sulla statistiche e speciali alle riconoscenze militari | volume = 1-3 | anno = 1847 | editore = Tip. Chirio e Mina | accesso = 2025-09-29 }}</ref> Il ricovero militare a inizio del [[XX secolo]] veniva sporadicamente utilizzato anche da alpinisti ed escursionisti.<ref>{{cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Rivista_mensile/LKAVAAAAYAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=%22colle+della+bicocca%22+militare&pg=PA239&printsec=frontcover | p = 239 | titolo = Rivista mensile | volume = 19 | editore = Club Alpino Italiano - Consiglio direttivo (Sede centrale) | anno = 1900 | capitolo = Pelvo d'Elva m. 3064 e Rocca delle Sagne m. 3078 | autore = Carlo Ratti (sezione di Torino) | accesso = 2025-09-29 }}</ref>
L'area del SIC è interessata per circa il 50 % da boschi e per la rimanente metà da ''ambienti aperti'', rappresentati in particolare, da cespuglieti e arbusteti nei quali predominano le specie tipiche della [[macchia mediterranea]]. Interessante è la presenza di ''[[Euphorbia dendroides]]'' (euforbia arborea) nella zona più meridionale del SIC. Tra le vere piante arboree ha particolare importanza il leccio ([[Quercus ilex]], che si presenta spesso allo stato arbustivo ma che in alcune zone costituisce boschi in purezza con esemplari di dimensioni anche notevoli. In particolare alcune leccete nel territorio comunale di [[Olivetta San Michele]], situate a quote superiori ai 1000 metri, sono considerate tra le meglio conservate di tutta la Liguria.<ref name = impe> {{Cita web | url = http://www.provincia.imperia.it/Portals/_provincia/Documents/1_Rel_Ill_%20PDG_SIC_GRAMMONDO.pdf | titolo = Relazione illustrativa SIC IT1315717 - M. Grammondo - T. Bevera Piano di gestione | editore = Provincia di Imperia | accesso = 2019-06-07}}</ref> A livello floristico si segnala la presenza di [[endemismo|endemismi]] quali ''[[Leucojum nicaeense]]'' (il ''bucaneve di Nizza''), ''[[Lilium pomponium]]'', ''[[Gentiana ligustica]]'' e ''[[Fritillaria involucrata]]''. Particolarmente vistosa nel periodo della fioritura è la peonia selvatica (''[[Paeonia officinalis]]''), qui presente nella sua [[sottospecie]] ''villosa''<ref name = Ligu />.
 
== FaunaNote ==
<references />
[[File:Bevera_dragonfly_on_the_riverbed.png|thumb|Una libellula sul greto del Bevera]]
Tra le specie animali presenti nel SIC possono essere ricordati, tra i rettili, ''[[Timon lepidus]]'' (lucertola ocellata), e tra gli anfibi ''[[Speleomantes strinatii]]'' (geotritone). Tra le numerose specie di uccelli presenti nell'area (più di 50) si possono notare rapaci come ''[[Aquila chrysaetos]]'' (l'aquila reale) e ''[[Pernis apivorus]] (il falco pecchiaiolo).<ref name = Ligu />
 
== Fattori di rischioBibliografia ==
=== Cartografia ===
Tra i fattori che mettono in pericolo la conservazione del sito oltre al pericolo di incendio, comune a vaste aree della cota ligure, nella zona meridionale c'è la possibile estensione delle aree edificate con la conseguente distruzione degli habitat naturali.<ref name = Ligu />.
* {{Cita libro | titolo = Cartografia ufficiale italiana in scala 1:25.000 e 1:100.000 | url = http://www.pcn.minambiente.it/viewer/ | editore = [[Istituto Geografico Militare]] | cid = IGM}}
* {{Cita libro | titolo = Carta dei sentieri e stradale scala 1:25.000 n. 17 ''Alta val Varaita'' | editore = Fraternali editore | città = Ciriè | cid = frat }}
* {{Cita libro | titolo = Carta in scala 1:50.000 n. 6 ''Monviso'' | editore = [[Istituto Geografico Centrale]] | città = Torino | cid = igc }}
 
== Altri progetti ==
==Note==
{{interprogetto}}
<references/>
 
{{Portale|ecologiamontagna|LiguriaPiemonte}}
==Voci correlate==
*[[Siti di interesse comunitario della Liguria]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Monte Grammondo - Torrente Bevera}}
 
{{Aree naturali protette in Italia}}
 
{{Portale|ecologia|Liguria}}
<nowiki>
[[Categoria:SitiValichi didelle interesseAlpi comunitario della LiguriaCozie|Bicocca]]
[[Categoria:Valichi della provincia di Cuneo|Bicocca]]
 
 
 
 
</nowiki>