Laogai: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
 
(44 versioni intermedie di 33 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Laogai Map.jpg|thumb|Distribuzione dei Laogai in Cina dal libro ''[[Laogai. I Gulag di Mao Zedong]]'' di [[Harry Wu]].]]
Il termine '''laogai''' ({{cinese|劳改|''láogǎi''|勞改}}, abbreviazione di {{cinese|劳动改造|''laodong gaizaoláodònggǎizào'', |勞動改造}}, in [[lingua cinese|cinese]] "riforma attraverso il lavoro") si riferisce, propriamente, a una particolare forma di [[lavoro forzato]] della [[Repubblica Popolare Cinese]]. Il termine è anche usato in modo generalizzato per indicare le diverse forme di [[lavoro forzato]] previste dal [[ordinamento giuridico|sistema giuridico]] e [[sistema carcerario|carcerario]] cinese, che include anche il '''laojiao''' ("{{cinese|劳教|''láojiào''|勞教|l=rieducazione attraverso il lavoro"}}) e il '''jiuye''' (letteralmente "personale addetto al lavoro forzato", ma viene da alcuni considerato una forma indiretta di reclusione). Lo stesso termine ''laogai'', in senso invece restrittivo, viene talvolta usato per indicare un campo dadi lavoroconcentramento. Secondo un'indagine del [[2008]] della Laogai Research Foundation, nella Repubblica Popolare Cinese sono presenti 1422 laogai.<ref>[http://www.laogai.it/?page_id=38 Quanti sono i Laogai, il numero dei campi di lavoro forzatoconcentramento in Cina, il governo cinese pone il segreto di stato sui detenuti | Laogai<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Le condizioni di vita dei forzati e il loro impiego come forza lavoro sono spesso indicati come lesivi dei [[diritti umani]]. A questo proposito occorre tener presente che la [[Convenzione 105]]<ref>[http://www.ilo.org/public/italian/region/eurpro/rome/standards/c105.htm testo della Convenzione 105]</ref> dell'[[Organizzazione Internazionaledelle delNazioni LavoroUnite]] ([[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]) del 25 giugno [[1957]] che chiede l'abolizione della condanna ai lavori forzati non è mai stata ratificata dalla Cina<ref>[http://www.ilo.org/ilolex/cgi-lex/ratifce.pl?C105 lista dei paesi che hanno ratificato la Convenzione 105] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070419070627/http://www.ilo.org/ilolex/cgi-lex/ratifce.pl?C105 |data=19 aprile 2007 }}</ref> fino al 2013, quando la Corte Suprema cinese abolisce i Laogai insieme con la [[politica del figlio unico]].
 
Diverse fonti sostengono che nei campi di lavoro vengano comunemente applicati la [[tortura]], la [[Riforma del pensiero in Cina|rieducazione politica]] e che vi sia un alto grado di mortalità dei prigionieri riconducibile a maltrattamenti di vario tipo<ref>* [http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=7&ida=&idt=&idart=4220 intervista] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927210247/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=7&ida=&idt=&idart=4220 |datedata=27 settembre 2007 }} del 5 maggio [[2005]] su [[PeaceReporter]] di [[Paolo Pobbiati]], presidente di [[Amnesty International]]
* [http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=9134&geo=6&theme=6&size=A# Amnesty denuncia: con le Olimpiadi aumentano le violazioni ai diritti umani] su [[AsiaNews.com]]
* [http://web.amnesty.org/library/print/ENGASA170162006 memorandum di invito ad abolire i Laogai] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070515011345/http://www.web.amnesty.org/library/print/ENGASA170162006 |datedata=15 maggio 2007 }} di [[Amnesty International]]</ref>. Documenti di condanna del sistema dei laogai sono stati prodotti da diversi governi e parlamenti (vedi paragrafo [[#Denunce_politiche_internazionali|Denunce politiche internazionali]]).
È anche altamente controverso il tema dell'uso che il governo cinese fa della [[manodopera]] a costo quasi nullo costituita dai carcerati, che secondo alcune fonti sarebbero sottoposti a ritmi di lavoro disumani e al limite dello [[schiavismo]]{{citazione necessaria}}. Documenti di condanna del sistema dei laogai sono stati prodotti da diversi governi e parlamenti (vedi paragrafo [[#Denunce_politiche_internazionali|Denunce politiche internazionali]]).
 
Denunce molto gravi sono riportate anche nelle opere di [[Harry Wu]] (un dissidente cinese che ha passato molti anni in queste carceri, per poi fuggire negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]) e da altri dissidenti ed ex prigionieri. Tali denunce riguardano anche crimini come il [[traffico di organi]] dei reclusi.<ref>[http://www.organharvestinvestigation.net Indagine indipendente sul traffico di organi di praticanti del Faulun Gong]</ref>
Riga 24 ⟶ 23:
Il sistema dei ''jiuye'' ("personale addetto al lavoro forzato") riguarda invece l'assegnamento di un lavoro all'interno di una struttura carceraria. Anche il ''jiuye'' viene considerato con sospetto da molte fonti occidentali. Sebbene esso non implichi formalmente l'incarcerazione dell'individuo (che rimane teoricamente libero e percepisce uno stipendio regolare), la condizione del personale ''jiuye'' (che spesso è costituito da persone obbligate a prestare servizio nei campi) viene spesso descritta come "semi-carceraria". I lavoratori possono vivere insieme con le loro famiglie all'interno o nei pressi dei complessi carcerari, e spesso sono ex-detenuti provenienti dal ''laogai''. Esisterebbe il detto: ''"''laogai ''e'' laojiao ''hanno una fine;'' jiuye ''è per sempre".''
 
== Cenni storiciStoria ==
L'antica [[Cina]] fece uso del lavoro forzato per oltre 2.500 anni, sfruttando anche in tempo di pace sia civili sia criminali. Lavoratori forzati furono impiegati nella costruzione della [[Grande Muraglia]] e del [[Grande Canale]]. Già molto prima della rivoluzione, il lavoro forzato veniva inteso come "rieducativo" in un'accezione forte, ovvero volto a instillare nel lavoratore l'[[etica]] [[confucio|confuciana]]. Durante il periodo nazionalista il lavoro forzato perse molta importanza, con l'eccezione della leva militare durante la guerra col [[Giappone]]. [[Mao Zedong]] tornò ad applicarlo in modo sistematico, nel contesto della sua visione sociale e politica, come strumento adatto da una parte alla rieducazione dei controrivoluzionari, dall'altra a garantire che anche i detenuti contribuissero come i cittadini liberi alla produzione. Il legame fra l'antico "dispotismo orientale" e la visione di Mao è ben rappresentato dal fatto che lo stesso Mao dichiarò esplicitamente di ispirarsi ai princìpi del [[Signore di Shang]], della [[dinastia Qin]], secondo il quale "la popolazione deve essere obbligata a lavorare"<ref>Jonathan Spence, ''Mao Zedong'', pag 21-23, 71</ref>. I detenuti furono spesso mandati in campi nelle regioni di confine, che avevano anche funzioni militari difensive.
 
Riga 43 ⟶ 42:
L'insieme di questi elementi configura anche un contesto generale di violenza fisica e psicologica coordinate che corrispondono al concetto di [[Riforma del pensiero in Cina|lavaggio del cervello]].
 
Philip Williams e Yenna Wu (The Great Wall of Confinement, 2004) hanno paragonato le testimonianze dei prigionieri cinesi con quelle raccolte in ''[[Arcipelago Gulag]]'' di [[Aleksandr Solženicyn|Solženicyn]] e con ''[[Un mondo a parte (libro)|Un mondo a parte]]'' di [[Gustaw Herling]]. Gli autori riconoscono numerose somiglianze sotto diversi aspetti: condizioni delle baracche e di lavoro, maltrattamenti, delazione, denutrizione, scarsa igiene e malattie.
 
===Uso della tortura===
Riga 51 ⟶ 50:
Anche circa il numero dei laogai presenti sul territorio cinese e il numero dei detenuti non si hanno informazioni ufficiali. Il già menzionato Wu sostiene che dal [[1949]] alla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] si debbano contare almeno 50 milioni di prigionieri, e che il numero di prigionieri attuali si aggiri intorno agli 8 milioni. Sempre Wu, nel suo libro ''[[Laogai: The Chinese Gulag]]'' elenca 990 campi, ipotizzando che il numero reale sia da 4 a 6 volte maggiore, fornisce una serie di mappe con la loro collocazione e descrive alcuni campi (vedi la voce [[Harry Wu]]). Il [https://web.archive.org/web/20070316163112/http://www.laogai.org/news2/book/handbook05-06.pdf Laogai Handbook 2005-2006] curato dalla [[Laogai Research Foundation]] aggiornato al settembre 2006 ne censisce 1045, riportando per ciascuno anche il tipo di attività svolto dai forzati. Altre fonti{{citazione necessaria}} ipotizzano che il fenomeno dei laogai in realtà sia molto più vasto di quanto si possa ipotizzare persino dalle stime di Wu e che il lavoro forzato, a costo quasi nullo, possa costituire un elemento importante dell'[[economia]] cinese moderna. Nessuno di questi dati ha conferma ufficiale da parte del governo cinese o di autorità internazionali.
 
Molte fonti denunciano anche un presunto alto livello di mortalità nei laogai dovuto alle cause più disparate; anche questo dato è non confermato da fonti ufficiali cinesi e non verificabile. FontiAlcune apertamente ostilifonti forniscono cifre molto elevate: per esempio, ''[[Il libro nero del comunismo]]'' stima in 20 milioni i decessi dal [[1949]] al [[1989]] (a partire dai dati del sinologo [[Jean-Luc Domenach]]: numero medio di prigionieri di 10 milioni e tasso di mortalità del 5% l'anno). Analogamente, ''[[Mao: La storia sconosciuta]]'' di [[Jung Chang]] e [[Jon Halliday]] stima in 27 milioni i decessi per il periodo maoista dal [[1949]] al [[1976]], a partire dai dati di [[Rudolph Joseph Rummel|Rummel]], [[Il libro nero del comunismo|Margolin]], Ledovskij e Kulik (10 milioni di prigionieri e tasso di mortalità del 10%). [[Rudolph Joseph Rummel|Rummel]] parla di 15 milioni. Philip Williams e Yenna Wu (''The Great Wall of Confinement'', 2004) considerano anche quest'ultima stima troppo elevata e spiegano che la mortalità era inferiore a quella del [[gulag]] sovietico.
 
==Denunce politiche internazionali==
Diversi parlamenti e governi nazionali si sono espressi apertamente contro il sistema dei laogai e le violazioni dei diritti umani che vi avrebbero luogo. Tra questi c'è anche la [[Camera dei deputati]] del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]] la cui III Commissione (affari esteri) il 15 aprile [[1998]] con presidente [[Achille Occhetto]] approva all'unanimità la risoluzione '''Sulla situazione in Tibet''' dell'Onorevole [[Fazio Calzavara]] e altri che, tra l'altro,
{{Citazione| impegna il Governo a porre in essere ogni sforzo politico e diplomatico per promuovere negli organismi internazionali, in particolare presso il Consiglio d'Europa e le Nazioni Unite, iniziative in favore del rispetto dei diritti umani nella Repubblica popolare di Cina, e, in particolare, nel Tibet, nel Turchestan orientale ed in Mongolia inferiore per la immediata scarcerazione dei detenuti politici e per la chiusura dei Laogai.|[http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/bollet/199804/0415/html/03//comunic.htm resoconto della discussione relazioni] del 15 aprile [[1998]] - '''III Commissione - Affari Esteri''' della [[Camera dei deputati]] }}
 
===Congresso USA===
Riga 72 ⟶ 70:
 
===Parlamento europeo===
Il 7 settembre [[2006]] ha concluso il suo iter (incominciato il precedente 12 luglio) con l'approvazione presso il [[Parlamento europeo]] la risoluzione non legislativa "INI/2005/2161" ("relazioni tra Unione Europea e Cina"<ref>testo della [https://www.europarl.europa.eu/oeil/file.jsp?id=5270842 risoluzione INI/2005/2161] del [[Parlamento europeo]] sulle relazioni bilaterali Unione Europea-Cina</ref><ref>[https://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/030-10303-247-09-36-903-20060901IPR10251-04-09-2006-2006-false/default_it.htm La Cina rispetti diritti umani e libertà religiosa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170202003529/http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/030-10303-247-09-36-903-20060901IPR10251-04-09-2006-2006-false/default_it.htm |data=2 febbraio 2017 }} del servizio stampa del [[Parlamento europeo]]</ref>. A favore della risoluzione hanno votato in 351; i contrari sono stati 48 mentre in 160 (soprattutto da parte del [[Partito Socialista Europeo]]) si sono astenuti per la scarsa enfasi data dal documento alla politica dell'[[Unione europea]] di "[[una Cina, due sistemi]]".
 
Compilato in occasione del trentennale della istituzione di rapporti diplomatici stabili tra UE e Cina, dedica uno specifico comma alla situazione dei diritti umani:
# criticando le violazioni in tema di libertà religiose (nonostante siano previste dall'articolo 36 della costituzione cinese), il ricorso alla tortura e l'uso strumentale dell'accusa di "minaccia alla sicurezza pubblica" contro chi esercita il diritto di critica costituzionalmente riconosciuto
# chiedendo il rilascio dei prigionieri politici, con speciale riferimento ai [[Protesta di piazza Tienanmen|dimostranti di piazza Tienanmen]].
# esprimendo preoccupazione verso l'accondiscendenza mostrata da [[Yahoo!]] e [[Google]] nei confronti della politica censoria del Governo cinese.
 
Riguardo specificatamente ai laogai così si esprime:
{{Citazione|il parlamento condanna l'esistenza dei campi di lavoro Laogai sparsi nel paese, nei quali la Repubblica Popolare Cinese detiene attivisti favorevoli alla democrazia e ai sindacati e membri di minoranze senza un giusto processo, costringendoli a lavorare in terribili condizioni e senza cure mediche. Su ogni bene esportato la Cina deve dare garanzia scritta che non è prodotto nei Laogai e, in mancanza di quest'assicurazione, la [[Commissione europea|Commissione]] deve proibirne l'importazione nell'UE<ref>{{citazione|Parliament went on to condemn the existence of the Laogai labour camps across the country, in which the PRC detained pro-democracy activists, labour activists and members of minorities without a fair trial, forcing them to work in appalling conditions and without medical treatment. China must give a written undertaking in relation to any given exported product that it had not been produced by forced labour in a Laogai camp and, if no such assurance could be given, the Commission must prohibit its importation into the EU.}}</ref>}}
 
Nel dicembre 2019 un'altra risoluzione denunciava l'internamento di molti cittadini cinesi innocenti e condannava il governo cinese annunciando sanzioni di tipo economico.<ref>[https://agensir.it/quotidiano/2019/12/19/parlamento-ue-votata-risoluzione-migliaia-di-uiguri-e-kazaki-detenuti-in-campi-di-concentramento-in-cina-adottare-sanzioni/ uiguri e kazaki detenuti in campi di concentramento in Cina: adottare sanzioni]</ref> Il parlamento dell'unione europea così delibera:
{{Citazione|il parlamento condanna fermamente il fatto che centinaia di migliaia di uiguri e persone di etnia kazaka siano stati inviati in ‘campi di rieducazione’ politica, sulla base di un sistema di polizia predittiva, ed esorta il governo cinese a porre immediatamente fine alla pratica delle detenzioni arbitrarie di membri delle minoranze uigura e kazaka in assenza di capi d’accusa, di un processo o di condanne per reati, a chiudere tutti i campi e i centri di detenzione e a liberare immediatamente e incondizionatamente le persone detenute, compreso il vincitore del [[Premio Sakharov per la libertà di pensiero|Premio Sacharov]] di quest’anno, [[Ilham Tohti]].}}
 
===Bundestag tedesco===
Il 7 marzo [[2007]] il [[Bundestag]] (Parlamento tedesco) a larga maggioranza<ref>A favore hanno votato tutti i gruppi del Bundestag, con la sola esclusione dei Verdi che non hanno partecipato al voto. Si vedano {{de}} [https://dipbt.bundestag.de/dip21/btd/16/051/1605146.pdf gli estratti pubblicati sul sito del Bundestag]</ref> ha approvato la mozione 16/5146<ref>{{collegamento interrotto|1=[https://dip.bundestag.de/extrakt/16/011/16011812.htm sunto di "Für die Verurteilung des Systems der Laogai-Lager in China"] |datedata=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
di condanna dei Laogai presentata da esponenti di CDU/CSU, FDP, SPD e Verdi, divenuta risoluzione il successivo 10 maggio. Il preambolo del documento recita:
 
{{Citazione|Il vecchio sistema dei [[gulag]] [[Unione Sovietica|sovietici]] (un sistema penale) è reputato come uno dei metodi più abietti e repressivi che storicamente un regime totalitario abbia mai instaurato contro la sua stessa popolazione. Quel sistema raggiunse il suo orrendo apice con [[Stalin]]. In Occidente le atrocità perpetratevi cominciarono a essere conosciute grazie ad ''[[Arcipelago Gulag]]'', un libro del [[Premio Nobel]] [[AlexanderAleksandr SolzhenitsynSolženicyn]].<br />Mentre il sistema dei gulag sovietici appartiene al passato, oggi un sistema altrettanto repressivo e abietto è all'opera contro i cittadini della [[Repubblica Popolare Cinese]] (RPC). Nella RPC i dissidenti politici, insieme a persone colpevoli di reati minori o comuni, sono terrorizzati allo stesso modo da un sistema simile chiamato sistema dei laogai. Colpiti sono soprattutto minoranze etniche come [[tibetani]], [[mongoli]] e [[uiguri]], e minoranze religiose, specialmente i fedeli [[Falundafa|Falun Gong]]. In oltre 1.000 prigioni, campi di lavoro e cosiddette cliniche psichiatriche, istituite fin dai tempi di Mao, i dissidenti subiscono la carcerazione e la "[[Riforma del pensiero in Cina|rieducazione politica]]" senza aver avuto un regolare processo.<ref>{{citazione|Preambolo della [https://dipbt.bundestag.de/dip21/btd/16/045/1604559.pdf mozione 16/5146] approvata dal [[Bundestag]] il 7 marzo [[2007]], [https://www.bundestag.de/dasparlament/2007/20-21/EuropaWelt/14898569.html divenuta risoluzione il 10 maggio successivo] |Eines der berüchtigtsten Unterdrückungsinstrumente eines totalitären Staates gegen seine eigene Bevölkerung in der Geschichte war das sowjetische „Gulag“-System von Straf- und Verbannungslagern, welches in der Stalinzeit seinen schrecklichen Höhepunkt erreichte. Im Westen erlangten die Gräuel, die in diesen Lagern begangen wurden, insbesondere durch das Werk „Der Archipel Gulag“ des Literatur-Nobelpreisträgers Alexander Solschenizyn Bekanntheit.<br />
Während das sowjetische Gulag-System der Vergangenheit angehört, besteht in der Volksrepublik China ein ähnliches Unterdrückungsinstrument fort. Dort werden politische Dissidenten ebenso mit dem so genannten Laogai-System drangsaliert wie Menschen, die wegen allgemeiner, nicht selten auch kleiner Delikte verurteilt sind. Betroffen sind aber auch Angehörige ethnischer Minder- heiten wie Tibeter, Mongolen und Uighuren sowie Angehörige religiöser Minderheiten, insbesondere auch Falun-Gong-Anhänger.}}</ref>|Preambolo della [https://dipbt.bundestag.lingua=de/dip21/btd/16/045/1604559.pdf mozione 16/5146] approvata dal [[Bundestag]] il 7 marzo [[2007]], [https://www.bundestag.de/dasparlament/2007/20-21/EuropaWelt/14898569.html divenuta risoluzione il 10 maggio successivo] |lingua2=it}}
 
Tra l'altro il Bundestag chiede al governo della Repubblica Popolare cinese:
Riga 103 ⟶ 105:
Il capitolo continua riconoscendo che la segretezza che avvolge lo Stato cinese impedisce di conoscere esattamente le cifre del fenomeno..
{{Citazione|Ma questo può essere dato per certo - la Cina è uno stato a partito unico con un forte apparato di sicurezza che non ammette il dissenso politico. In un paese di 1,2 miliardi di abitanti si può presumere che molti siano incarcerati per una varietà di ragioni - la dura repressione dei Falun Gung negli ultimi anni è un esempio. È pratica normale della politica cinese far lavorare i prigionieri, è probabile che questi prigionieri producano beni di consumo e che alcuni di questi giungano anche sui mercati internazionali<ref>{{citazione|But the following can be said with certainty – China is a single party state with a strong security apparatus who do not allow political dissent. In a country of 1.2 billion it can be assumed that many people are incarcerated for a variety of reasons – the Falun Gung crackdown of recent years being a case in point. It is formal Chinese policy to make prisoners work, it is likely these prisoners make consumer goods, some of which find their way onto the international market.}}</ref>}}
 
===Parlamento italiano===
Il 15 aprile [[1998]], la [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]], tramite la III Commissione (affari esteri) con presidente [[Achille Occhetto]], approva all'unanimità la risoluzione "Sulla situazione in Tibet" dell'Onorevole [[Fazio Calzavara]] e altri.
{{Citazione| impegna il Governo a porre in essere ogni sforzo politico e diplomatico per promuovere negli organismi internazionali, in particolare presso il Consiglio d'Europa e le Nazioni Unite, iniziative in favore del rispetto dei diritti umani nella Repubblica popolare di Cina, e, in particolare, nel Tibet, nel Turchestan orientale ed in Mongolia inferiore per la immediata scarcerazione dei detenuti politici e per la chiusura dei Laogai.|[http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/bollet/199804/0415/html/03//comunic.htm resoconto della discussione relazioni] del 15 aprile [[1998]] - '''III Commissione - Affari Esteri''' della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] }}
 
==Laogai e Falun Gong==
Il 20 luglio [[1999]], il governo della Repubblica Popolare Cinese dichiarò la pratica del [[Falun Gong]] bandita da tutto il paese (con la sola eccezione di [[Hong Kong]]), accusandola di diffondere credenze irrazionali, di minare la stabilità sociale e di decine di altri capi di accusa che si sono rivelati tutti privi di ogni fondamento. La sera del 20 luglio vennero prelevati dalle loro case e posti in stato di arresto circa 30.000 praticanti del Falun Gong nelle principali città della Cina. A ciò seguiseguì un annuncio del governo in cui veniva dichiarato che tutti i praticanti che si impegnavano ad abbandonare la pratica e firmavano una dichiarazione di rinuncia a praticare, non avrebbero subito nessun tipo di conseguenza. In seguito, centinaia di migliaia di praticanti sono stati imprigionati perché si rifiutarono di firmare la "dichiarazione di rinuncia a praticare" o perché avevano tentato di chiarire la verità sulla pratica alle autorità. La gran parte di loro sonoè statistata destinatidestinata ai laojiao e almeno tremila persone sono morte come conseguenza delle torture subite. Tali stime sono fornite dai praticanti del Falun Gong e confermate dallo ''State Department and human rights organization'' americano. Il sito principale creato dai praticanti del Falun Gong allo scopo di denunciare la persecuzione in corso ([http://www.clearwisdom.net www.clearwisdom.net]), pubblica regolarmente report di prima mano che espongono le crudeltà a cui i praticanti sono sottoposti all'interno dei campi<ref>Nei campi di [http://www.clearharmony.net/articles/200603/32035.html Masanjia], [http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2005/12/12/67824.html Jinzhou], [http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2005/12/13/67848.html Ping'antai] e [http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2004/12/15/55600.html Dalian]. Esistono anche [http://www.faluninfo.nl/videos/videos_slachtoffers.html video testimonianze] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071006092027/http://www.faluninfo.nl/videos/videos_slachtoffers.html |data=6 ottobre 2007 }}</ref>. Alcune informazioni presentate dal sito (per esempio quelle secondo cui i praticanti del Falun Gong sarebbero usati dal governo cinese per l'esportazione non autorizzata di organi) sono state smentite da Harry Wu.
 
===Prelievo di organi ===
{{Vedi anche|PrelievoAccuse di prelievo forzato di organi da praticanti del Falun Gong in Cina}}
Diverse fonti, hanno ripetutamente accusato il governo cinese di utilizzare [[prigioniero politico|prigionieri politici]] come donatori involontari di [[organo (anatomia)|organi]]. Le accuse più gravi riguardano il prelievo forzato di organi a persone mantenute in vita in attesa di una richiesta bio-compatibile e uccise durante o subito dopo gli interventi chirurgici.
 
In marzo [[2006]], è stato denunciato il campo di Sujiatun<ref>[http://www.clearharmony.net/articles/200603/31997.html Il campo], [http://www.clearharmony.net/articles/200603/32061.html Testimoni], [http://www.theepochtimes.com/news/6-3-11/39169.html articolo di Epoch Times] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061008095644/http://www.theepochtimes.com/news/6-3-11/39169.html |date=8 ottobre 2006 }}</ref>, in cui i praticanti del Falun Gong sarebbero stati uccisi per il prelievo degli organi, ma indagini di osservatori statunitensi non hanno trovato alcuna prova di illeciti [https://web.archive.org/web/20080112073652/http://usinfo.state.gov/xarchives/display.html?p=washfile-english&y=2006&m=April&x=20060416141157uhyggep0.5443231&t=livefeeds%2Fwf-latest.html]. Il governo cinese ha ammesso che i detenuti condannati a morte sono soggetti al prelievo di organi, ma ha negato che tale prelievo venga eseguito senza il consenso del donatore.
 
Il 24 maggio 2006, la [[Coalition to Investigate the Persecution of the Falun Gong in China]] (CIPFGC), una ONG con sede negli Stati Uniti e associata all'associazione [[Falun Dafa]], ha richiesto in merito un'indagine indipendente a [[David Matas]] (avvocato internazionale dei [[diritti umani]] ed ex membro di [[Amnesty International]]) e David Kilgour (ex parlamentare e [[segretario di Stato]] del governo del [[Canada]]). I due autori hanno pubblicato un primo documento riassuntivo delle loro conclusioni il 7 luglio 2006 e hanno continuato le ricerche raccogliendo nuove importanti informazioni, pubblicate il 31 gennaio 2007 nella seconda versione del documento. Tale documento conferma che, pur mancando prove conclusive, appare molto probabile che le accuse mosse al governo cinese siano fondate.
Riga 155 ⟶ 161:
* Yang Wiguang, Susan McFadden, ''Captive spirits - Prisoners of the cultural revolution'', ed. Hong Kong Oxford University Press, 1997
* [[Harry Wu|Hongda Harry Wu]] & George Vecsey, ''Troublemaker'', ed. Newsmax, 2002, ISBN 0-9704029-9-6
* [[Jennifer Zeng]], ''Witnessing history'', ed. Soho, 2005, ISBN 1-56947-421-4
* Chen Ming, ''Nubi nere si addensano. L'autobiografia clandestina di un sopravvissuto alla persecuzione'', ed. Marsilio, 2006, ISBN 88-317-8866-3
* {{collegamento interrotto|1=[http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/gulagcina090108.htm Harry Wu] |datedata=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} ''Controrivoluzionario, i miei anni nei Gulag Cinesi'', ed. San Paolo, 2008, ISBN 88-215-6070-8
* [[Harry Wu|Hongda Harry Wu]], ''Laogai. L'orrore cinese'', Spirali, 2008, ISBN 978-88-7770-842-7
 
Riga 167 ⟶ 173:
* [[Comunismo]]
* [[Campo di concentramento]]
* [[Critiche al comunismo]]
* [[Gulag]]
* [[Il libro nero del comunismo]]
Riga 173 ⟶ 178:
* [[Lavaggio del cervello]]
* [[Campi di rieducazione dello Xinjiang]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.laogai.org|Laogai Research Foundation (di Harry Wu)}}
* {{cita web|http://www.laogai.it|Laogai Research Foundation Italia}}
Riga 182 ⟶ 191:
 
[[Categoria:Campi di lavoro forzato]]
[[Categoria:Campi di prigionia]]
[[Categoria:Storia contemporanea asiatica]]
[[Categoria:Storia della Cina]]
[[Categoria:Stragi commesse in Cina]]
[[Categoria:Terrorismo di Stato]]
[[Categoria:Violazioni dei diritti umani]]
[[Categoria:Vittime di dittature comuniste]]
[[Categoria:Campi di prigionia]]