Mus musculus: differenze tra le versioni

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{{nota disambiguand||Topo gilbi down(disambigua)|Topo}}
{{Nota disambigua||Sorcio (disambigua)|Sorcio}}
{{Tassobox
|nome = Topo comune
|immagine =House mouseМышь 2.jpg
|didascalia = ''Mus musculus''
|statocons = LC
|statocons_versione = iucn3.1
|statocons_ref = <ref>{{IUCN|summ=13972|autore=Amori, G. 1996}}</ref>
|regno = [[Animalia]]
|sottoregno = [[Eumetazoa]]
|dominio = [[Eukaryota]]
|superphylum = [[Deuterostomia]]
|phylum = [[Chordata]]
|subphylum = [[Vertebrata]]
|infraphylum = [[Gnathostomata]]
|classe = [[Mammalia]]
|superordine = [[Euarchontoglires]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=<small>([[cladeclado]])</small>|nome=[[Glires]]}}
|ordine = [[Rodentia]]
|sottordine = [[Myomorpha]]
|superfamiglia = [[Muroidea]]
|famiglia = [[Muridae]]
|genere = [[Mus (zoologia)|Mus]]
|specie = '''M. musculus'''
|sinonimi = ''Mus abbotti''<br/>''Mus domesticus''
|binome = Mus musculus
|biautore = [[Linneo|Linnaeus]]
|bidata = [[1758]]
|nomicomuni = Topo, Sorcio
}}
[[File:Topolino casalingo in Italia.jpg|miniatura|Topo casalingo catturato e fotografato in Italia presso la città di Roma.]]
{{Citazione|I topi sono abitanti della via dei mulini in casa gilberti a verolavecchia.|[[Plinio il Vecchio]]|''Mures incolae domuum sunt''|lingua=la}}
Il '''topolino comunedelle case''' ('''''Mus musculus''''', <small>[[Linneo|Linnaeus]], [[1758]]</small>) è un piccolo [[mammifero]] [[Rodentia|roditore]] della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Muridi]]. Viene anche chiamato '''gilbitopo comune''', per differenziarlo dal topo selvatico (''[[Apodemus sylvaticus]]'') e dal topo campagnolo (''[[Microtus arvalis]]'').
 
Si tratta della [[specie]] di gran lunga più diffusa del genere ''[[Mus (zoologia)|Mus]]'', appartenente alla famiglia dei [[Muridae|Muridi]] e rappresentato nel [[mondo]] da una quarantina di specie: il topotopolino domesticodelle case si può infatti trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo, spesso al fianco degli umani, che involontariamente gli procurano vitto ede alloggio, ma non sempre in armonia con loro, in quanto i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture ede alle dispense di [[cibo]], oltre a rendersi vettori di una serie di malattie, come la [[leptospirosi]]. A livello sanitario alimentare è considerato uno dei principali vettori della contaminazione poiché, oltre a essere presente in quasi tutto il globo, ha la particolare capacità di passare attraverso spazi estremamente stretti (ad esempio anche nelle piccole fessure sotto le porte. Questa sua abilità lo rende uno dei principali pericoli nel settore alimentare, da tenere sotto controllo attraverso il sistema [[HACCP]].
Il '''topolino comune''' ('''''Mus musculus''''', <small>[[Linneo|Linnaeus]], [[1758]]</small>) è un piccolo [[mammifero]] [[Rodentia|roditore]] della famiglia dei [[Muridi]]. Viene anche chiamato '''gilbi''', per differenziarlo dal topo selvatico (''[[Apodemus sylvaticus]]'') e dal topo campagnolo (''[[Microtus arvalis]]'').
 
Si tratta della [[specie]] di gran lunga più diffusa del genere ''[[Mus (zoologia)|Mus]]'', appartenente alla famiglia dei [[Muridae|Muridi]] e rappresentato nel [[mondo]] da una quarantina di specie: il topo domestico si può infatti trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo, spesso al fianco degli umani, che involontariamente gli procurano vitto ed alloggio, ma non sempre in armonia con loro, in quanto i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture ed alle dispense di [[cibo]], oltre a rendersi vettori di una serie di malattie, come la [[leptospirosi]].
 
== Tassonomia ==
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* ''Mus musculus hortulanus''
* ''Mus musculus manchu''
* ''Mus musculus molossinus''<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Bonhomme F, Miyashita N, Boursot, Catalan J and Moriwaki K | anno = 1989 | titolo = Genetic variation and polyphyletic origin in Japanese Mus musculus | url = https://archive.org/details/sim_heredity_1989-12_63_3/page/299 | rivista = Heredity | volume = 63 | pp = 299-308 }}</ref>
* ''Mus musculus poschiavinus''
* ''Mus musculus praetextus''
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* ''Mus musculus spretus'' = ''[[Mus spretus]]''
* ''Mus musculus wagneri''
 
[[File:Mus muscul 061113 tdp.jpg|thumb|upright=0.9|''[[Mus castaneus|Mus musculus castaneus]]'' fotografato a [[Giava]].]]
Attualmente le tre [[sottospecie]] di topotopolino domestico comunemente riconosciute sono:
 
Attualmente le tre [[sottospecie]] di topo comunemente riconosciute sono:
* ''Mus musculus castaneus'', nel [[Sud-est asiatico]];
* ''Mus musculus domesticus'', in [[Europa]] sud-occidentale;
* ''Mus musculus musculus'', in Europa centro-orientale;
A queste si sommerebbe ''Mus musculus gentilulus'', diffusa nella [[Penisola araba]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Prager EM, Orrego C and Sage RD | anno = 1998 | titolo = Genetic variation and phylogeography of Central Asian and other house mice, including a major new mitochondrial lineage in Yemen | url = https://archive.org/details/sim_genetics_1998-10_150_2/page/835 | rivista = Genetics | volume = 150 | pp = 835-861 }}</ref>.
 
Sempre più studiosi sono convinti della validità di una classificazione che contempli le sopracitate sottospecie come specie a sé stanti (''[[Mus castaneus]]'', ''[[Mus domesticus]]'', ''[[Mus gentilulus]]'' e ''Mus musculus'')<ref>{{Cita libro | autore = Mitchell-Jones AJ, Amori G, Bogdanowicz W, Krystufek B, Reijnders PJH, Spitzenberger F, Stubbe M, Thissen JBM, Vohralik V, & Zima J | anno = 1999 | titolo = The Atlas of European Mammals | url = https://archive.org/details/atlasofeuropeanm0000unse | editore = T. & A. D. Poyser | isbn = 0-85661-130-1 }}</ref>: in tal modo, in [[Italia]] (dove è diffusa unicamente la sottospecie ''domesticus'') si troverebbero solo topi domestici e non topi comuni<ref>{{cita libro|autore=Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di)|titolo=Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14|url=http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|editore=Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica|anno=2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090619030838/http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|dataarchivio=19 giugno 2009}}</ref>.
 
== Distribuzione ==
{{Citazione|I topi sono abitanti delladelle via dei mulini in casa gilberti a verolavecchia.case|[[Plinio il Vecchio]]|''Mures incolae domuum sunt''|lingua=la}}
 
Probabilmente originaria dell'[[Asia centrale]], la specie si è diffusa praticamente in tutto il mondo, al fianco dell'uomo, tramite i commerci via terra e mare.
 
Specie estremamente adattabile e spiccatamente sinantropa, il topo vive praticamente in qualsiasi luogo che gli offra un recesso in cui potersi nascondere e sfamarsi. Lo si trova perciò in ambienti urbani e suburbani, dove vive a qualsiasi altitudine, mentre è una presenza piuttosto rara nelle aree rurali in quota e negli ambienti boschivi. In generale, il topo manca nei luoghi dove altri animali gli fanno concorrenza, poiché non è molto efficiente come specie antagonista<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Tattersall FH , Smith RH & Nowell F | anno = 1997 | titolo = Experimental colonization of contrasting habitats by house mice | rivista = Zeitschrift für Säugetierkunde | volume = 62 | pp = 350-358 }}</ref>. Tuttavia, in alcune aree di nuova colonizzazione (come [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]]) i topi possono convivere senza eccessivi problemi con altre specie di [[roditore]] con abitudini similari<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Moro D and Morris K | anno = 2000 | titolo = Movements and refugia of Lakeland Downs short-tailed mice, ''Leggadina lakedownensis'', and house mice, ''Mus domesticus'', on Thevenard Island, Western Australia | rivista = Wildlife Research | volume = 27 | pp = 11-20 }}</ref>.
È inserito nell'elenco delle [[Lista di cento specie invasive molto dannose|100 tra le specie invasive più dannose al mondo]].
[[File:Maus im Haus.JPG|thumb|left|upright=1.4|left|Topo comune (''Mus musculus'').]]
 
== Descrizione ==
=== Dimensioni ===
I topi adulti misurano una ventina di centimetri, di cui la metà o poco meno spetta alla coda: il peso invece oscilla fra i 10 ede i 25 grammi.
 
=== Aspetto ===
Il pelo, corto e lucente, varia individualmente dal brunastro al nero. Esso ricopre interamente il corpo, tranne [[Zampa|zampe]], [[Orecchio|orecchie]], [[Coda (anatomia)|coda]] e [[Muso|punta del muso]], che sono quasi del tutto glabre e di colore [[Grigio|grigio-rosato]].
 
Il corpo del topo si può dividere in tre parti:
[[File:VolRenderShearWarp.gif|thumb|left|Un [[cranio]] di topo.]]
* La [[testa]], dalla forma allungata, contiene la bocca (delimitata da due [[labbro|labbra]]) e gli organi sensoriali olfattivo, visuale e uditivo. Gli [[occhio|occhi]] sono neri, lucidi e muniti di [[palpebra|palpebre]]. Essendo l'un animale di abitudini crepuscolari e notturne, non necessita della visione a colori e perciò si suppone che la sua vista sia in bianco e nero o solo leggermente a colori.
Sulla sommità del [[cranio]] si trovano le orecchie, che hanno [[padiglione auricolare|padiglione]] glabro e membranaceo. Il senso dell'[[udito]] nei topi è molto sviluppato, infatti essi possono udire frequenze fino ai 100&nbsp;kHz e forse anche maggiori, quindi ben oltre la soglia degli [[ultrasuoni]]. Il topo è in grado di comunicare con i suoi simili sia con suoni udibili all'orecchio umano (squittii), generalmente utilizzati per i richiami a lunghe distanze<ref>{{Cita libro | autore = Lyneborg L | anno = 1971 | titolo = Mammals of Europe | editore = Blandford Press}}</ref><ref>{{Cita libro | autore = Lawrence MJ, & Brown RW | anno = 1974 | titolo = Mammals of Britain Their Tracks, Trails and Signs | editore = Blandford Press}}</ref>, sia con richiami ultrasonici, utilizzati nella comunicazione su breve distanza.<br />
Sulla punta del muso si trovano le [[narice|narici]] e l'[[organo vomeronasale]], utilizzato dall'animale per individuare i [[feromoni]], secreti dalle [[ghiandola prepuziale|ghiandole prepuziali]] di ambo i sessi e rilasciati anche tramite le [[lacrima|lacrime]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Kimoto H, Haga S, Sato K & Touhara K | anno = 2005 | titolo = Sex-specific peptides from exocrine glands stimulate mouse vomeronasal sensory neurons | rivista = Nature | volume = 437 | pp = 898-901 | url = https://www.nature.com/nature/journal/v437/n7060/abs/nature04033.html}}</ref>. Sulla punta del muso sono site inoltre le sensibili [[vibrisse]], che hanno funzione [[tatto|tattile]] e vengono utilizzate dall'animale anche per comprendere le dimensioni degli anfratti nei quali si trova.
* [[File:GheynVier studies van een zieke muis, RP-T-1880-A-muisje98.pngjpg|thumb|Rappresentazione di un topo in quattro posizioni, di Jacques de Gheyn ([[1565]]-[[1629]]).]]
[[File:Mus musculus front teeth.jpg|thumb|La tacca nei denti anteriori superiori è una buona indicazione per la determinazione corretta della specie.]]
* Al [[tronco (anatomia)|tronco]] si attaccano lateralmente due paia di zampe, centralmente le mammelle e gli orifizi urinari, genitali ede anali. Esso è separato dalla testa da un collo ben distinguibile, nel quale, oltre al [[timo (anatomia)|timo]] propriamente detto, si trova una seconda ghiandola con struttura e funzione simili, posta nei pressi della [[trachea]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Terszowski G ''et al.'' | anno = 2006 | titolo = Evidence for a Functional Second Thymus in Mice | rivista = [[Science]] | data=2 marzo 2006 | pmid=16513945 }}</ref>.
Le zampe, tutte all'incirca della lunghezza di un paio di centimetri (a differenza di quelequelle del [[Apodemus sylvaticus|topo selvatico]], le cui [[Zampa|zampe]] posteriori sono ben più lunghe delle anteriori), sono divisibili a loro volta in tre segmenti:
::''Stilopodio'' ([[braccio]] o [[coscia]]);
::''Zeugopodio'' ([[avambraccio]] o [[gamba]]);
::''Autopodio'' ([[mano]] o [[piede]]);
La [[mano]] possiede 4quattro [[dito|dita]] ben sviluppate e munite di [[artiglio|artigli]], un [[Pollice (dito)|pollice]] molto corto e 5cinque callosità palmari. Il piede possiede 5cinque dita, ben sviluppate e munite di artigli. Sui punti di appoggio si sono sviluppate delle callosità la cui disposizione varia a seconda dell'individuo.<br />
Le [[mammella|mammelle]] sono presenti unicamente nelle femmine in numero di cinque paia, tre pettorali e due inguinali o pelviche.<br />
Nella femmina, l'[[uretra]] si apre davanti alla [[vagina]], che si apre a livello della [[vulva]]. L'[[ano]] è separato dalla vulva tramite un piccolo [[perineo]]. Nel maschio, gli orifizi urinario e genitale sono confusi all'estremità del [[pene]], normalmente nascosto in una piega cutanea, il [[prepuzio]]. I [[testicolo|testicoli]] normalmente intra-addominali possono scendere nella cavità addominale ricoperti di un sacco cutaneo, lo [[scroto]]: l'[[ano]] è alla base della coda in ambedue i sessi.
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== Biologia ==
Si tratta di animali attivi perlopiù dopo il [[tramonto]]. Durante la notte si tengono ben lontani dalle fonti di luce violenta. Durante il giorno, i topi riposano in tane poste in luoghi riparati e foderati con vari materiali, come cartone, stoffa ed erba. Il topo non va in [[letargo]], a differenza di molti altri [[roditori]]: esso si adatta infatti molto bene ad ambienti freddi (purché vi sia disponibilità di cibo), al punto che se ne trovano popolazioni stabili anche all'interno di [[cella frigorifera|celle frigorifere]].
 
[[File:Fancy mice.jpg|thumb|upright=0.9|Un gruppo di topi si accalca in un nascondiglio.]]
Il topo è un animale socievole con gli animali della sua stessa specie, tende a riconoscere i suoi simili in base alla costituzione [[genetica]], agevolato dal fatto che i [[geni]] inseriti nel complesso di istocompatibilità sono decisivi sull'[[odore]] emesso dal corpo del topo. Quindi i topi con lo stesso odore, tendenzialmente, sono appartenenti alla stessa famiglia. I ricercatori della Università della [[Florida]] hanno scoperto che le femmine cercano di accoppiarsi con maschi aventi odori diversi dal loro e tendono a costituire nidi in comune con femmine aventi lo stesso odore, quindi con eventuali sorelle.<ref>"Riconoscere i parenti", di David W. Pfenning e Paul W. Sherman, pubbl. su "Le Scienze", numn. 324, agoagosto 1995, pag. 75</ref>. In ogni caso, i maschi sono territoriali e tendono a definire un proprio spazio all'interno del quale dominano su varie femmine e cuccioli. Dei maschi dominanti tenuti in uno spazio angusto come una gabbia, anche se cresciuti insieme e vissuti l'uno nei pressi dell'altro (ad esempio in territori limitrofi), non tarderanno a dare segnali di aggressività ede a cominciare a combattere fra loro. Per segnalare la propria presenza ed evitare quindi episodi di intolleranza, i topi si affidano a segnali olfattivi, quali principalmente la marcatura del proprio territorio con [[urina]] e [[feci]]. Queste ultime, lunghe circa 3&nbsp;mm e di colore nero sono il segnale visibile anche all'occhio umano della presenza di topi nell'ambiente. L'urina, in particolare quella dei maschi, ha un forte odore dovuto alla presenza di numerosi composti chimici<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Achiraman S & Archunan G | anno = 2002 | mese=dicembre| titolo = Characterization of urinary volatiles in Swiss male mice (Mus musculus): bioassay of identified compounds | rivista = J Biosci | volume = 27 | numero = 7 | pp = 679-86 | pmid = 12571373 }}</ref> e di [[feromoni]].
 
Il topo si muove sulle quattro zampe con passo veloce, che copre all'incirca 4,5&nbsp;cm. I topi sono in grado di compiere salti di una quarantina di centimetri di lunghezza. Quando tuttavia l'animale è impegnato a mangiare, combattere od orientarsi in un territorio sconosciuto, non è infrequente che si erga sulle zampe posteriori, utilizzando la coda per bilanciarsi. La coda viene utilizzata per tenersi in equilibrio anche durante il salto e la corsa.
 
=== Alimentazione ===
[[File:Mausprofil.jpg|thumb|left|upright=0.9|Un topo durante il pasto.]]
Si tratta di animali tendenzialmente [[onnivoro|onnivori]]: mangiano perlopiù prodotti di origine vegetale, ma all'occorrenza non disdegnano carne.<br />Il topo ricava l'acqua di cui necessita per la maggior parte dal cibo: in ogni caso necessita anch'esso di bere ogni tanto. Per integrare la propria dieta, non esita infine a praticare la [[coprofagia]]. A differenza deldell’immaginario comune pensiero, ispirato dall'immagine trasmessa nei cartoni animaticollettivo, i topi non mangianosono ghiotti di formaggio see nonvi ricorrono soltanto in caso di estrema carenza di cibo.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/09/08/al-topo-piace-il-formaggio-falso-animali.html|titolo=Al topo piace il formaggio? Falso Animali, ecco i miti da sfatare - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=15 aprile 2019}}</ref>
Si tratta di animali tendenzialmente [[onnivoro|onnivori]]: mangiano perlopiù prodotti di origine vegetale, ma all'occorrenza non disdegnano carne.<br />
Il topo ricava l'acqua di cui necessita per la maggior parte dal cibo: in ogni caso necessita anch'esso di bere ogni tanto. Per integrare la propria dieta, non esita infine a praticare la [[coprofagia]]. A differenza del comune pensiero, ispirato dall'immagine trasmessa nei cartoni animati, i topi non mangiano formaggio se non in caso di estrema carenza di cibo.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/09/08/al-topo-piace-il-formaggio-falso-animali.html|titolo=Al topo piace il formaggio? Falso Animali, ecco i miti da sfatare - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=15 aprile 2019}}</ref>
 
=== Riproduzione ===
[[File:MouseRat litter.jpg|thumb|upright=0.9|Una femmina con una numerosa cucciolata.]]
I topi sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno. Nel caso in cui il cibo sia disponibile con continuità, la femmina può partorire e rimanere nuovamente gravida pressoché in continuazione, con un massimo di quindici parti annuali. Il ciclo estrale delledella femmina dura circa 5 giorni, mentre l'estro vero e proprio dura una ventina d'ore. Quando numerose femmine vengono costrette a vivere assieme, tuttavia, esse tendono a non andare mai in estro, mentre se vengono messe in contatto con l'[[urina]] di un maschio, l'estro sopraggiunge dopo tre giorni.
 
Per accoppiarsi con la femmina, il maschio la corteggia emettendo richiami ultrasonici su frequenze che vanno dai 30 ai 110&nbsp;kHz, e seguendola ede annusandola insistentemente. Il maschio, comunque, emette tali richiami anche durante e dopo l'accoppiamento; alcuni soggetti possono emettere richiami del genere anche solo annusando dei [[feromoni]] femminili. Per la loro complessità e per il fatto che la tonalità e la complessità di tali versi variano da individuo a individuo, questi richiami sono stati accostati alle melodie degli [[uccelli]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Holy TE & Guo Z | anno = 2005 | titolo = Ultrasonic Songs of Male Mice | rivista = PLoS Biol | volume = 3 | numero = 12 | pp = e386 | url = http://biology.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371/journal.pbio.0030386}}</ref>.<br />
Anche le femmine sono in grado di emettere richiami ultrasonici, tuttavia raramente lo fanno.
 
Dopo l'accoppiamento, la femmina sviluppa un tappo vaginale che persiste per un giorno e le impedisce di essere montata da altri maschi. La [[gravidanza]] dura all'incirca tre settimane, al termine delle quali vengono dati alla luce un numero di cuccioli che varia fra i 3 ede i 14. La femmina li accudisce in solitudine, tendendo ad allontanare i maschi per evitare episodi di [[cannibalismo]].
 
I cuccioli alla nascita sono ciechi e nudi: il pelo comincia a crescere a tre giorni di vita, mentre gli occhi vengono aperti a due settimane. Attorno al mese d'età (6 settimane per le femmine ede 8 per i maschi), essi sono in grado di riprodursi, anche se sia gli uni che le altre possono cominciare ad accoppiarsi già a partire dalle 5 settimane di vita.
 
La speranza di vita dei topi in natura è solitamente inferiore all'anno, a causa delle perdite consistenti dovute alla [[predazione]] e agli ambienti difficili nei quali frequentemente la specie si trova a vivere. In ambienti sicuri, tuttavia, un topo vive mediamente tre anni: nell'ambito del [[Methuselah Mouse Prize]] sono stati presentati topi con longevità assai più elevate, grazie a modificazioni genetiche e trattamenti farmacologici (l'attuale detentore del record è vissuto 1819 giorni).
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== Rapporti con l'uomo ==
La storia dei topi è da sempre stata indissolubilmente legata a quella dell'uomo. Originari dell'[[Asia]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Boursot P, Din W, Anand R, Darviche D, Dod B, Von Deimling F, Talwar GP and Bonhomme F | anno = 1996 | titolo = Origin and radiation of the house mouse: mitochondrial DNA phylogeny | rivista = Journal of Evolutionary Biology | volume = 9 | pp = 391-415 }}</ref>, la loro presenza è tuttavia attestata nel [[bacino del Mediterraneo]] già nell'8000 a.C., anche se essi tardarono a diffondersi nel resto d'[[Europa]], dove li si trova solo a partire dal 1000 a.C.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Cucci T, Vigne J-D and Auffray J-C | anno = 2005 | titolo = First occurrence of the house mouse (Mus musculus domesticus Schwarz & Schwarz, 1943) in the Western Mediterranean: a zooarchaeological revision of subfossil occurrences | rivista = Biological Journal of the Linnean Society | volume = 84 | pp = 429-445 }}</ref>. Successivamente, grazie ai commerci e alle campagne militari, il topo ha esteso il proprio areale pressoché a qualsiasi parte del globo, anche sulle isole più remote.<br />
Proprio grazie ai topi, si è potuta tracciare una mappa dei primi spostamenti effettuati dagli uomini e rimasti sconosciuti in quanto svoltisi in periodi in cui non si conosceva ancora la scrittura. In base ada esami [[filogenesi|filogenetici]] delle popolazioni di topo [[Danimarca|danesi]] e di quelle dell'isola di [[Madera]], nell'[[Oceano Atlantico]], è emerso un antico ede insospettabile legame fra queste, segno di un'antica presenza umana nella zona<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Gündüz I, Auffray J-C, Britton-Davidian J, Catalan J, Ganem G, Ramalhinho MG, Mathias ML and Searle JB | anno = 2001 | titolo = Molecular studies on the colonization of the Madeiran archipelago by house mice | url = https://archive.org/details/sim_molecular-ecology_2001-08_10_8/page/2023 | rivista = Molecular Ecology | volume = 10 | pp = 2023-2029 }}</ref>.
[[File:Mouse kill.jpg|thumb|left|upright=0.89|Un [[gatto]] che mangia un topo.]]
Il topo non è però sempre un coinquilino innocuo,. spessoSpesso, infatti, pur rivelandosi assai meno dannosi rispetto ai [[Rattus|ratti]], causa danni ingenti alle riserve di cibo e trasmette varie malattie. Si ritiene che proprio per tenere lontani questi [[roditori]] l'uomo abbia dato il via all'[[addomesticamento]] del [[gatto]].<br />
Nelle aree in cui si è stabilito, inoltre, spesso il topo ha prosperato a discapito delle specie già presenti, divenendo in alcuni casi un vero e proprio flagello.<ref>{{Cita pubblicazione | titolo = Can predation by invasive mice drive seabird extinctions? | autore1 = Ross M Wanless | autore2 = Andrea Angel | autore3 = Richard J Cuthbert | autore4 = Geoff M Hilton | autore5 = Peter G Ryan | rivista = Biology Letters | pp = 241-244 | volume = 3 | editore = [[The Royal Society]] | data = 3 aprile 2007 | lingua = en |doi=10.1098/rsbl.2007.0120 | url = http://www.journals.royalsoc.ac.uk/content/110824/ | accesso = 20 ottobre 2022 | abstract = sì | urlarchivio = https://archive.is/20221020122644/https://royalsocietypublishing.org/doi/abs/10.1098/rsbl.2007.0120 | dataarchivio = 20 ottobre 2022 | issn = 1744-9561 }}</ref>
 
Nonostante ciò, il topo è stato anche tenuto in cattività come animale domestico, già a partire dal 1100 a.C. si hanno notizie di topolini domestici in [[Cina]]<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.afrma.org/rminfo4b.htm |titolo=The History of Fancy Mice |editore=American Fancy Rat and Mouse Association (AFRMA) |autore=Nichole Royer |accesso=5 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091005015417/http://www.afrma.org/rminfo4b.htm |urlmorto=sì }}</ref><ref>In [[India]] un particolare esempio del rapporto tra uomo e topo è dato dal [[Tempio di Karni Mata]], nel quale i topi sono oggetto di venerazione.</ref>. Attualmente, si tende a selezionare i topi domestici in tre lineamenti separati:
[[File:Mouse kill.jpg|thumb|left|upright=0.8|Un [[gatto]] che mangia un topo.]]
Il topo non è però sempre un coinquilino innocuo, spesso, infatti, pur rivelandosi assai meno dannosi rispetto ai [[Rattus|ratti]], causa danni ingenti alle riserve di cibo e trasmette varie malattie. Si ritiene che proprio per tenere lontani questi [[roditori]] l'uomo abbia dato il via all'[[addomesticamento]] del [[gatto]].<br />
Nelle aree in cui si è stabilito, inoltre, spesso il topo ha prosperato a discapito delle specie già presenti, divenendo in alcuni casi un vero e proprio flagello<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Wanless RM, Angel A, Cuthbert RJ, Hilton GM & Ryan PG | url = http://www.journals.royalsoc.ac.uk/content/110824/ | titolo = Can predation by invasive mice drive seabird extinctions? | rivista = Biology Letters | volume = 3 | pp = 241-244 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
Nonostante ciò, il topo è stato anche tenuto in cattività come animale domestico, già a partire dal 1100 a.C. si hanno notizie di topolini domestici in [[Cina]]<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.afrma.org/rminfo4b.htm |titolo=The History of Fancy Mice |editore=American Fancy Rat and Mouse Association (AFRMA) |autore=Nichole Royer |accesso=5 maggio 2010}}</ref>. Attualmente, si tende a selezionare i topi domestici in tre lineamenti separati:
* i topi "da compagnia", selezionati per la varietà di colori e fogge del pelo, oltre che per la mitezza del temperamento<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.rmca.org/Resources/mousefaq.htm |titolo=Mouse FAQ |editore=the Rat and Mouse Club of America (RMCA) |accesso=5 maggio 2010}}</ref>;
* i topi da utilizzare come cibo vivo per altri animali tenuti in cattività, fra cui varie specie di [[rettili]] ede [[artropodi]]. Generalmente questi topi sono monocromatici (se non [[albinismo|albini]]) e dal temperamento mite, poiché in caso contrario potrebbero ferire anche seriamente gli animali a cui sono destinati come preda;
* [[File:Souris.jpg|thumb|upright=0.9|left|Un topo da laboratorio.]]
[[File:Memorial to the lab animals (14604111622).jpg|thumb|upright=0.8|right|[[Monumento al topo da laboratorio]] a Novosibirsk]]
* i topi selezionati come cavie da laboratorio. I topi, infatti, sono [[organismo modello|organismi modello]]. Grazie alla facilità e velocità con la quale si riproducono, alle piccole dimensioni, al ciclo vitale molto veloce ede alla frugalità, si dimostrano utili nello studio di numerose discipline ([[oncologia]], [[embriologia]], [[genetica]], [[tossicologia]], [[farmacologia]] etc.), tanto più che essi presentano una forte [[omologia (biologia)|omologia]] con l'uomo.
Il genoma del topo, infatti, venne sequenziato completamente verso la fine del [[2002]]: la sua parte [[aploide]] misura circa 3000 megabasi (più o meno come quella umana) ed è distribuita su 20 [[cromosoma|cromosomi]]<ref>{{cita libro|lingua=en |autore=Tom Strachan |coautori=Andrew P. Read |titolo=Human Molecular Genetics 2 |anno=1999 |editore=Wiley-Liss |edizione=2 |url_capitolourlcapitolo=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/bookshelf/br.fcgi?book=hmg&part=A1680&rendertype=table&id=A1742 |capitolo=Comparison of genome organization and gene expression in humans and mice |isbn=978-0-471-33061-5 |accesso=5 maggio 2010}}</ref>. Tuttavia, è difficile fare una conta attendibile dei geni contenuti nel genoma del topo: una stima recente (che poi è quella attualmente accettata dalla maggior parte degli studiosi) parla di 23.786 geni<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.ensembl.org/Mus_musculus/index.html |titolo=Mouse (Mus musculus) |sito=[[Ensembl]] |data=2007 |accesso=5 maggio 2010}}</ref>, contro i 23.686 dell'uomo<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.ensembl.org/Homo_sapiens/index.html |titolo=Human (Homo sapiens) |sito=[[Ensembl]] |anno=2005 |accesso=5 maggio 2010}}</ref>. Virtualmente, ciascun [[gene]] di topo trova un omologo nel genoma umano, il che permette di effettuare esperimenti su di essi. La [[sperimentazione animale|sperimentazione]] sui topi, come quella sugli altri animali, è tuttavia contestata da pochi ricercatori che la ritengono un errore metodologico<ref>{{Cita pubblicazione | autore=Hackam D. G., Redelmeier D. A. | titolo=Translation of research evidence from animals to humans| rivista=JAMA |anno=2006 | volume=296 | numero=14 | pp=1731-1732}}</ref> e dai sostenitori dei [[diritti animali]].
 
Da un articolo pubblicato nel 2011 su Nature, risulta che la quasi totalità della comunità scientifica (92%) è comunque d'accordo sull'indispensabile ruolo che ha la sperimentazione animale nella ricerca biomedica e pura, seppure sperando che in un futuro prossimo questa possa finalmente essere sostituita con altri metodi, ora ancora inesistenti, mentre solo una netta minoranza (3%) degli scienziati si dice contrariocontraria alla sperimentazione animale.<ref>{{Cita web|url = https://www.nature.com/news/2011/110223/pdf/470452a.pdf|titolo = https://www.nature.com/news/2011/110223/pdf/470452a.pdf|accesso = 29 giugno 2015|sito = www.nature.com}}</ref>
 
== Letteratura ==
Nell'antica [[letteratura greca]] esiste un poemetto giocoso, la ''[[Batracomiomachia]]'', cioè la battaglia delle rane e dei topi.
 
Nel ''[[Manoscritto trovato a Saragozza]]'' troviamo la storia dell'ateo Hervas raccontata dal figlio. Diego Hervas, mandato giovanissimo all'università di Salamanca ben presto «non ebbe più emuli tra i compagni e qualche anno più tardi ne seppe più dei professori». Si decise a scrivere cento volumi [[in ottavo]] ognuno dei quali dedicati a una scienza diversa. Li fece rilegare, si apprestò a «bearsi allo spettacolo dei suoi cento volumi allineati su un unico ripiano» e, chiusa bene la porta di casa, se ne andò qualche tempo a vedere il posto dove era nato, un'oscura borgata delle Asturie che sperava di render celebre. Al suo ritorno a Madrid «vede i cento volumi in frammenti, senza rilegatura; tutti i fogli sparpagliati e confusi sul pavimento! (...) I topi, attirati dall'odore della colla, incoraggiati dalla solitudine, si radunarono in gran folla, gettarono tutto all'aria, rosicchiarono, divorarono».<ref>Jan Potocki. ''Manoscritto trovato per caso a Saragozza'', Ugo Guanda Editore S.r.l., Parma 1990, Quarantanovesima giornata, pp. 551 - 558.</ref>
== Curiosità ==
 
Nel [[Rajastan]], in [[India]], esiste il tempio [[induista]] di ''Karni Mata'' dove vivono migliaia di topi sacri.<ref>https://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/india-tempio-topi/</ref>
Nel romanzo ''[[La fattoria degli animali]]'' di [[George Orwell]] i topi, insieme con i conigli, rappresentano il [[sottoproletariato]]. [[Albert Camus]] nel romanzo ''[[La peste (romanzo)|La peste]]'', [[metafora]] del [[nazismo]], descrive una morìa di ratti.
 
''Il topo e la rana'' è una [[favola]] di [[Esopo]] e di [[Fedro]]<ref>''[[Il topo di città e il topo di campagna]]'' è una favola di Esopo. Il poeta [[Trilussa]] scrisse in romanesco la poesia ''Er sorcio de città e er sorcio de campagna''.</ref>. I topi sono anche protagonisti della leggenda tedesca ''[[Il pifferaio di Hamelin]]''.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Delta D]]
* [[Batracomiomachia]]
* [[Musofobia]]
* [[Ratto]] (rattus)
* [[Re dei ratti]]
* [[Topo nudo]]
 
== Altri progetti ==