Chiesa di San Silvestro (L'Aquila): differenze tra le versioni

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{{Edificio religioso
|Religione =
|DedicatoA = [[Papa Silvestro I|Silvestro I papa]]
|NomeEdificioNome = Chiesa di San Silvestro
|Immagine = L'Aquila 2011 by-RaBoe-264SanSilvestro.jpgJPG
|Didascalia = EsternoFacciata principale della chiesa dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|sisma del 2009]].
|Larghezza =
|CittàNomeComune = [[L'Aquila]]
|SiglaStato = ITA
|Regione = {{IT-ABR}}[[Abruzzo]]
|Latitudine = 42.35479
|Longitudine = 13.39693
|AnnoConsacr =
|Religione= [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|StileArchitett = [[architettura romanica|romanico]], [[architettura gotica|gotico]]
|AnnoConsacr=
|FineCostrInizioCostr = [[XIVXIII secolo]]
|StileArchitett= [[architettura romanica|romanico]], [[architettura gotica|gotico]]
|InizioCostrFineCostr = [[XIIIXIV secolo]]
|FineCostr= [[XIV secolo]]
|Website=http://www.chiesadisansilvestro.it
}}
 
La '''chiesa di San Silvestro''' è un [[Chiesa (architettura)|edificio religioso]] dell'[[L'Aquila|Aquila]], situato nel [[quarto di Santa Maria]].
 
Deve la sua realizzazione agli abitanti del castello di [[Collebrincioni]], che contribuirono così alla fondazione della [[L'Aquila|città]] nel [[XIII secolo]]. È caratterizzata dai resti di un importante [[affreschi della chiesa di San Silvestro|ciclo di affreschi]],<ref name="Affreschi">{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=pitturaAq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuPiMe2108&tom=108|autore=[[Regione Abruzzo]]|titolo=Affreschi. Chiesa di San Silvestro|accesso=1º novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181103210421/http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=pitturaAq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuPiMe2108&tom=108|dataarchivio=3 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref> forse realizzato dal [[Maestro di Beffi]].<ref group=A>Per il prestigio di questa opera, il [[Maestro di Beffi]] (o Maestro del [[trittico di Beffi]]) viene anche denominato Maestro di San Silvestro (o Maestro degli [[affreschi della chiesa di San Silvestro]]).</ref> Tra il [[XV secolo|XV]] ed il [[XVI secolo]] risentì dell'influenza della famiglia [[Branconio]] che la valorizzò con opere di [[Francesco da Montereale]], [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] e [[Giulio Cesare Bedeschini]]. Nel [[1902]] è stata inserita nell'[[Monumenti nazionali (Italia)|elenco degli edifici monumentali nazionali]].<ref>{{cita libro|url=https://archive.org/details/elencodegliedifi00ital |editore=Ministero della Pubblica Istruzione|titolo=Elenco degli edifizi Monumentali in Italia|città=Roma|anno=1902|accesso=27 maggio 2016}}</ref>
 
Danneggiata dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]], la chiesa è attualmente inagibile estata sottoposta a lavori di ristrutturazione e consolidamento.; Attualmenteè istata lavoriinfine sonoriaperta nellail fase3 conclusiva.luglio La[[2019]] riaperturae dell'abbaziariconsacrata èil prevista per ilsuccessivo 7 luglio 2019.
 
== Storia ==
[[File:Affresco San silvestro parete destra.jpg|miniatura|Affresco nella nicchia della parete destra dell'abbazia di San Silvestro in L'Aquilaedificio.]]
Venne edificata con ogni probabilità nel [[XIV secolo]],<ref name="AA.VV., 125">{{Cita|AA.VV.||AA.VV., 2009}}, p. 125</ref><ref name="Museo nazionale d'Abruzzo">{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/103/siti-e-monumenti/47/chiesa-di-san-silvestro|autore=[[Museo nazionale d'Abruzzo]]|titolo=Chiesa di San Silvestro|accesso=15 marzo 2016}}</ref><ref name="Antonini, 243">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 243</ref> dagli abitanti di [[Collebrincioni]] nel luogo dove era situata una precedente costruzione [[XIII secolo|duecentesca]], databile al [[1265]] o al [[1285]].<ref name="Antonini, 250">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 250</ref> La chiesa preesistente insisteva direttamente sulle [[mura dell'Aquila]] che, nella prima configurazione, si sviluppavano dal Palazzo Reale — adiacente l'attuale [[chiesa di San Domenico (L'Aquila)|chiesa di San Domenico]] — sino a San Silvestro, come testimoniato dalla presenza del torrione sul fianco sinistro.<ref name="Antonini, 243"/>
 
Venne edificata con ogni probabilità nel XIV secolo,<ref>{{Cita|''L'Aquila. Una città d'arte da salvare - Saving an Art City''|p. 125}}.</ref><ref name="Museo nazionale d'Abruzzo">{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it%2F103%2Fsiti-e-monumenti%2F47%2Fchiesa-di-san-silvestro|autore=[[Museo nazionale d'Abruzzo]]|titolo=Chiesa di San Silvestro|accesso=15 marzo 2016|dataarchivio=14 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314024416/http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it%2F103%2Fsiti-e-monumenti%2F47%2Fchiesa-di-san-silvestro|urlmorto=sì}}</ref> dagli abitanti di [[Collebrincioni]] nel luogo dove era situata una precedente costruzione [[XIII secolo|duecentesca]], databile al [[1265]] o al [[1285]].<ref name="Antonini, 250">{{Cita|Antonini|p. 250}}.</ref> La chiesa preesistente insisteva direttamente sulle [[mura dell'Aquila]] che, nella prima configurazione, si sviluppavano dal Palazzo Reale — adiacente all'attuale [[chiesa di San Domenico (L'Aquila)|chiesa di San Domenico]] — sino a San Silvestro, come testimoniato dalla presenza del torrione sul fianco sinistro.<ref name="Antonini, 243">{{Cita|Antonini|p. 243}}.</ref> L'esatta datazione dell'odierna San Silvestro è oggetto di discussioni tra gli esperti. Secondo gli studi svolti da Mario Moretti l'attuale organismo mantiene il corpo centrale della costruzione originaria e pertanto alla chiesa [[XVI secolo|trecentesca]] è da attribuire solamente la facciata; tale tesi, tuttavia, è in contrasto con la storiografia classica che data l'intero impianto alla metà del [[XVIXIV secolo]] — in seguito cioè alla distruzione dell'organismo precedente a causa dei terremoti del [[1315]] e del [[1349]]<ref name="Antonini, 252">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 252}}.</ref> — in virtù del già citato percorso della cinta muraria nonché del confronto con altre chiese coeve.<ref name="Antonini, 253">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010253}}.</ref> Quel che è certo è che i lavori sull'impianto attuale sono documentati nel 1350, pdata in cui è verosimile ipotizzare l'edificazione della facciata.<ref 253name="Signorini, 269">{{cita libro|autore=Angelo Signorini|titolo=La Diocesi di Aquila|editore=Grossi|città=L'Aquila|anno=1868|ISBN=|p=269}}</ref>
 
Quel che è certo è che i lavori sull'impianto attuale sono documentati nel [[1350]], data in cui è verosimile ipotizzare l'edificazione della facciata.<ref name="Signorini, 269">{{cita libro|autore=Angelo Signorini|titolo=La Diocesi di Aquila|editore=Grossi|città=L'Aquila|anno=1868|ISBN=|p=269}}</ref>
 
[[File:Portrait de l'artiste avec un ami, by Raffaello Sanzio, from C2RMF retouched.jpg|thumb|upright=1|left|[[Raffaello Sanzio]] e [[Giovanni Battista Branconio]].]]
 
A partire dal [[XV secolo]] la chiesa risentì dell'influenza della potente famiglia [[Branconio]], la cui [[Palazzo Branconio|prima dimora]] venne costruita frontalmente alla chiesa. Successivamente al [[terremoto dell'Aquila del 1461|terremoto del 1461]] vennero finalmente portate a termine le decorazioni pittoriche e gli abbellimenti architettonici all'interno dell'edificio che venne impreziosito, nel [[XVI secolo]], dagli affreschi di [[Francesco da Montereale]], di cui sopravvivono quelli nelle due edicole in controfacciata.<ref name="Antonini, 253"/>
[[File:Cappella Branconio, particolare della parete destra..jpg|miniatura|Cappella Branconio]]
Intorno al [[1517]] [[Giovanni Battista Branconio]], pronotario di [[papa Leone X]], commissionò a [[Raffaello Sanzio]] una ''[[Visitazione (Raffaello)|Visitazione]]'' come dono al padre Marino.<ref name="Treccani Branconi">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/branconi-giovanni-battista-detto-giovanni-battista-da-l-aquila_(Dizionario-Biografico)/|autore=[[Enciclopedia Treccani]]|titolo=BRANCONI, Giovanni Battista|accesso=1º marzo 2016}}</ref> La tela venne collocata nella cappella di famiglia allestita nell'abside della navata sinistra<ref name="Antonini, 253"/> e vi rimase sino al [[1655]] quando, su pressione degli spagnoli, [[papa Alessandro VII]] ne autorizzò la consegna al re [[Filippo IV di Spagna]], nonostante le strenuistrenue proteste degli aquilani.;<ref name="Ciano, 43">{{Cita libro|nome=Angela|cognome=Ciano|titolo=Palazzo Farinosi-Branconi|anno=2003|editore=Ufficio Stampa Giunta Regionale|città=L'Aquila|pagina=43|url=http://www.regione.abruzzo.it/xStampa/asp/LoadPDF.asp?pdfDoc=xStampa/docs/Cronache/palBranconi.pdf|urlmorto=sì}}</ref>; oggi il dipinto si trova al [[museo del Prado]] di [[Madrid]].<ref name="Touring">{{Cita|Touring Club Italiano||Touring,p. 2005106}}, p. 106</ref> Alla fine del secolo, tra il [[1582]] e il [[1586]], la cappella Branconio venne affrescata da [[Giovanni Paolo Donati]], allievo di [[Pompeo Cesura]].<ref name="Antonini, 253"/><ref name="Treccani Donati">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-paolo-donati_(Dizionario_BiograficoDizionario-Biografico)/|autore=[[Enciclopedia Treccani]]|titolo=DONATI, Giovanni Paolo|accesso=1º marzo 2016}}</ref>
 
Alla metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] risale anche l'edicola posta sulla parete di destra, che in origine ospitava il pregevole gruppo scultoreo della ''Madonna di San Silvestro'', oggi al [[Museo nazionale d'Abruzzo]].<ref name="Madonna di San Silvestro">{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=schedaScLigneaaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=sculLign2469&tom=469|autore=[[Regione Abruzzo]]|titolo=Madonna di San Silvestro. Chiesa di S. Silvestro a L'Aquila|accesso=1º novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170606092305/http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=schedaScLigneaaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=sculLign2469&tom=469|dataarchivio=6 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref> Sul finire del secolo venne allestita una seconda cappella utilizzando il vano del torrione posto sul muro di sinistra in cui venne realizzata una cupolina su base ottagonale e venne collocato un altare di fino gusto [[barocco]] — primo esempio di questo stile in città — impreziosito dal ''Battesimo di Costantino'' di [[Baccio Ciarpi]].<ref name="Antonini, 255">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010255}}, p. 255</ref>
 
Nel [[1625]], per volere di [[Girolamo Branconio]], nipote di Giovanni Battista, la cappella di famiglia venne rinnovata ad opera di [[Giulio Cesare Bedeschini]], che ne arricchì lal'ambiente composizionecon marmi, busti e con gli affreschi raffiguranti la ''Presentazione di Gesù'' e la ''Presentazione di Maria''.<ref name="Antonini, 255"/> Girolamo inoltre realizzòfece realizzare una controvolta all'interno del vano absidale che anticipava le esigenze di una nuova spazialità seicentesca per l'intero organismo architettonico.<ref name="Antonini, 256">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010256}}, p. 256</ref>
 
[[File:Aquila chiesa di San Silvestro.jpg|thumb|upright=1.0|rightleft|La chiesa di San Silvestro in un'incisione di fine [[XIX secolo|Ottocento]].]]
La trasformazione della chiesa avvenne comunque in seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703]], in seguito al quale San Silvestro subì numerosi danni e — come le altre principali chiese cittadine, tra cui le basiliche di [[Basilica di San Bernardino|San Bernardino]] e [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] — venne ricostruita adattandola al nuovo gusto [[barocco]].<ref name="Antonini, 257">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 257</ref> Rispetto al resto dell'architettura religiosa aquilana, il rifacimento San Silvestro avvenne decisamente tardi essendo databile alla metà del [[XVIII secolo]] o addirittura al [[1780]].<ref name="Antonini, 257"/> Qualche decennio dopo, nella seconda metà del [[XIX secolo]], venne realizzata la torre campanaria alla destra dell'ingresso.<ref name="Touring"/>
 
La trasformazione della chiesa avvenne comunque in seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703]], in seguito al quale San Silvestro subì numerosi danni e — come le altre principali chiese cittadine, tra cui le basiliche di [[Basilica di San Bernardino|San Bernardino]] e [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] — venne ricostruita adattandola al nuovo gusto [[barocco]].<ref name="Antonini, 257">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010257}}, p. 257</ref> Rispetto al resto dell'architettura religiosa aquilana, il rifacimento San Silvestro avvenne decisamente tardi essendo databile alla metà del [[XVIII secolo]] o addirittura al [[1780]].<ref name="Antonini, 257"/> Qualche decennio dopo, nella seconda metà del [[XIX secolo]], venne realizzata la torre campanaria alla destra dell'ingresso.<ref name="Touring"/>
Nel [[1946]], nel corso di un restauro, sono stati rinvenuti i resti del [[affreschi della chiesa di San Silvestro|ciclo di affreschi]] che impreziosiva la chiesa nella sua prima fase; la decorazione — databile al [[XIII secolo]] ed attribuita al [[Maestro di Beffi]] — occupava probabilmente l'intera superficie muraria interna ed era stata occultata dalle aggiunte settecentesche.<ref name="Affreschi"/> Le modifiche barocche furono poi completamente rimosse, tra il [[1967]] ed il [[1969]], in una complessa e discussa azione di ripristino, ad opera di Mario Moretti, che ha riportato alla luce le originarie fattezze [[gotico|gotiche]] dell'organismo architettonico.<ref name="Touring"/><ref name="Antonini, 258">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 258</ref> L'intervento fu il primo di una lunga serie di restauri sulle chiese aquilane e, a differenza di molti altri, venne mediamente apprezzato.<ref name="Antonini, 258"/>
 
Nel [[1946]], nel corso di un restauro, sono stati rinvenuti i resti del [[affreschi della chiesa di San Silvestro|ciclo di affreschi]] che impreziosiva la chiesa nella sua prima fase; la decorazione — databile al [[XIIIXIV secolo]] ed attribuita alad un pittore influenzato da modelli senesi, forse il [[Maestro di Beffi]] — occupava probabilmente l'intera superficie muraria interna ed era stata occultata dalle aggiunte settecentesche.<ref name="Affreschi"/> Le modifiche barocche furono poi completamente rimosse, tra il [[1967]] ed il [[1969]], in una complessa e discussa azione di ripristino, ad opera di Mario Moretti, chela haprima riportatodi una lunga serie di restauri sulle chiese aquilane, nella volontà di riportare alla luce le originarie fattezze [[gotico|gotiche]] dell'organismo architettonico.<ref name="Touring"/><ref name="Antonini, 258">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010258}}, p. 258</ref> L'intervento fu il primo di una lunga serie di restauri sulle chiese aquilane e, a differenza di molti altri, venne mediamente apprezzato.<ref name="Antonini, 258"/>
La chiesa ha subito nuovi danni dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] che ha provocato crolli sul prospetto laterale, profonde fessurazioni della facciata e un'importante lesione con principio di crollo nella torre campanaria.<ref name="Abruzzo Cultura">{{cita web|url=http://www.abruzzocultura.it/abruzzo/004142_terremoto-i-danni-a-laquila-nella-zona-di-san-silvestro/|autore=Abruzzo Cultura|titolo=I danni del terremoto nella zona di San Silvestro|accesso=15 marzo 2016}}</ref> Ulteriori danni si sono verificati nell'abside centrale.<ref name="Il Messaggero">{{Cita news|lingua=|autore=Marianna Galeota|titolo=L'Aquila: la chiesa di San Silvestro pronta entro Natale|url=https://www.ilmessaggero.it/abruzzo/l_aquila_la_chiesa_di_san_silvestro_pronta_entro_natale-3752918.html|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=24 maggio 2018}}</ref> Dopo un primo puntellamento, nel [[2016]] hanno avuto inizio i lavori di restauro, la cui conclusione è prevista per la fine del [[2018]].<ref name="Il Messaggero"/>
 
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-264.jpg|miniatura|Esterno della chiesa dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|sisma del 2009]].]]
 
La chiesa ha subito nuovi danni dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] che ha provocato crolli sul prospetto laterale, profonde fessurazioni della facciata e un'importante lesione con principio di crollo nella torre campanaria.<ref name="Abruzzo Cultura">{{cita web|url=http://www.abruzzocultura.it/abruzzo/004142_terremoto-i-danni-a-laquila-nella-zona-di-san-silvestro/|autore=Abruzzo Cultura|titolo=I danni del terremoto nella zona di San Silvestro|accesso=15 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Ulteriori danni si sono verificati nell'abside centrale.<ref name="Il Messaggero">{{Cita news|lingua=|autore=Marianna Galeota|titolo=L'Aquila: la chiesa di San Silvestro pronta entro Natale|url=https://www.ilmessaggero.it/abruzzo/l_aquila_la_chiesa_di_san_silvestro_pronta_entro_natale-3752918.html|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=24 maggio 2018}}</ref> Dopo un primo puntellamento, nel [[2016]] hanno avuto inizio i lavori di restauro, la cui conclusione vi è previstastata pernel [[2019]], e il 3 luglio dello stesso anno la finechiesa è stata riaperta al pubblico.<ref>{{cita web|url=https://news-town.it/cronaca/25657-l-aquila,-riapre-al-pubblico-la-chiesa-di-san-silvestro-la-fotogallery.html|sito=news-town.it|titolo=L'Aquila, riapre al pubblico la chiesa di San Silvestro. La fotogallery|accesso=5 luglio 2019|dataarchivio=5 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190705080253/https://news-town.it/cronaca/25657-l-aquila,-riapre-al-pubblico-la-chiesa-di-san-silvestro-la-fotogallery.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>https://libreriamo.it/arte/chiesa-san-silvestro-laquila-riapre-restaurata-pubblico/</ref> La domenica successiva, il 7 luglio 2019, è stata riaperta al culto e riconsacrata dal cardinale delarcivescovo [[2018Giuseppe Petrocchi]].<ref>{{Cita nameweb|url=http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-riconsacrata-san-silvestro-magnifica-chiesa-vera-dimora-di-dio-/694444-302/|titolo=L'Aquila: riconsacrata San Silvestro. "IlMagnifica Messaggerochiesa, vera dimora di Dio"|sito=abruzzoweb.it|accesso=14 luglio 2019|dataarchivio=9 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190709180314/http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-riconsacrata-san-silvestro-magnifica-chiesa-vera-dimora-di-dio-/694444-302/|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Descrizione ==
[[File:Il_presbiterio_della_chiesa_di_San_Silvestro_in_L’Aquila.jpg|thumb|Il presbiterio.]]
La chiesa è posta, elevata, a coronamento dell'omonima piazza immersa nel centro storico dell'[[L'Aquila|Aquila]], lungo il decumano secondario di via Garibaldi, a cavallo tra il [[quarto di Santa Maria]] (di cui fa parte) ed il [[quarto di San Pietro]], che si sviluppa verso meridione; la sua posizione — non distante dalla [[mura dell'Aquila|cinta muraria]] — e la volumetria impattante, la rendono ben visibile da tutte le alture e i quartieri periferici settentrionali.<ref name="Antonini, 243"/> La piazza conserva inoltre il fascino rinascimentale delle sue origini ed è caratterizzata dalla presenza delle residenze dei [[Branconio]], una delle più importanti famiglie aquilane del [[XV secolo|Quattrocento]], come il [[palazzo Farinosi Branconi]] a destra, il [[palazzo Branconio]] di fronte alla chiesa e il Casino Branconio a sinistra.
[[File:S.Maria degli Angeli.jpg|miniatura|Affresco di Francesco da Montereale, ''"Santa Maria degli Angeli tra San Sebastiano e San Rocco".'']]
 
La chiesa è posta, elevata, a coronamento dell'omonima piazza immersa nel centro storico dell'[[L'Aquila|Aquila]], lungo il decumano secondario di via Garibaldi, a cavallo tra il [[quarto di Santa Maria]] (di cui fa parte) ed il [[quarto di San Pietro]], che si sviluppa verso meridione; la sua posizione — non distante dalla [[mura dell'Aquila|cinta muraria]] — e la volumetria impattante, la rendono ben visibile da tutte le alture e i quartieri periferici settentrionali.<ref name="Antonini, 243"/> La piazza conserva inoltre il fascino rinascimentale delle sue origini ed è caratterizzata dalla presenza delle residenze dei [[Branconio]], una delle più importanti famiglie aquilane del [[XV secolo|Quattrocento]], come il [[palazzo Farinosi Branconi]] a destra, il [[palazzo Branconio]] di fronte alla chiesa e il [[Casino Branconio]] a sinistra.
 
[[File:PortaSanSilvestro.JPG|thumb|upright=1.0miniatura|left|Dettaglio del portale principale.]]
[[File:VisitationRaphael -400 The visitation.jpg|thumb|upright=1.0|rightminiatura|[[Raffaello Sanzio]], ''[[Visitazione (Raffaello)|Visitazione]]'' ([[1517]]). Il dipinto si trova oggi al [[Museo del Prado]] di Madrid mentre a San Silvestro è presente una copia.]]
[[File:Portale laterale di San Silvestro in L'Aquila.jpg|miniatura|left|Portale dell'ingresso laterale a destra dell'abbaziadella chiesa di San Silvestro in Lall'Aquila, con affresco nella lunetta.]]
[[File:Affresco esterno.jpg|miniatura|left|Affresco esterno della chiesa di San Silvestro in Lall'Aquila]]
 
=== Esterno ===
La facciata è volta a meridione e posta rialzata rispetto alla quota della piazza al termine di una breve gradinata. Si presenta di forma quadrata con coronamento orizzontale ad arcatelle [[ogiva]]li, suddivisa in due ordini da una sottile cornice marcapiano che mitiga la tensione verticale generata, oltre che dalla scalinata, dalla presenza della torre campanaria alla destra del prospetto.<ref name="Antonini, 246">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini,p. 2010246}}.</ref> Quest'ultima, p.che 246si configura come elemento eccentrico rispetto allo stile della [[chiese dell'Aquila|scuola aquilana]], è risalente alla seconda metà del [[XIX secolo]]<ref name="Touring" /> ed era originariamente caratterizzata da una terminazione a cuspide.<ref name="Antonini, 243" />
 
L'ordine inferiore è caratterizzato da un portale rettangolare incassato in una vasta e ricca arcata a tutto sesto,<ref name="Antonini, 246" /> simile a quelle presenti in [[chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]] e [[chiesa di San Marco (L'Aquila)|San Marco]] e resa ancora più plasticamente rilevante dall'utilizzo alternato delle fasce lapidee di colore bianco e rosso.<ref group="A">Il bianco e il rosso costituiscono i colori storici della città e compaiono su alcune delle prime architetture della città, come la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]] e la [[fontana delle 99 cannelle]].</ref> L'infisso ligneo, opera di mastro Bartolomeo da Bergamo e datato al [[1539]], è sormontato da una lunetta non affrescata che ospita un [[bassorilievo]] raffigurante l'''Agnus Dei''.<ref name="Antonini, 253" />
 
Il cromatismo del portale è ripreso in maniera meno vistosa anche nell'ordine superiore, con due fasce di pietra rosa a spezzare l'omogeneità della composizione e a mettere in risalto il grande [[rosone]] realizzato nel [[Trecento]] in stile [[arte romanica|romanico]] con influenze [[gotico|gotiche]], i cui riferimenti parrebbero essere i coevi finestroni della cittadina Collemaggio o della [[Sulmona|sulmonese]] [[chiesa di Santa Maria della Tomba|Santa Maria della Tomba]].<ref name="Antonini, 248">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 248</ref> Il perno del rosone è, invece, presumibilmente un rifacimento datato al [[XVI secolo]].<ref name="Antonini, 248">{{Cita|Antonini|p. 248}}.</ref>
 
Si presenta di forma quadrata con coronamento orizzontale ad arcatelle [[ogiva|ogivali]], suddivisa in due ordini da una sottile cornice marcapiano che mitiga la tensione verticale generata, oltre che dalla scalinata, dalla presenza della torre campanaria alla destra del prospetto.<ref name="Antonini, 246"/> Quest'ultima, che si configura come elemento eccentrico rispetto allo stile della [[chiese dell'Aquila|scuola aquilana]], è risalente alla seconda metà del [[XIX secolo]]<ref name="Touring"/> ed era originariamente caratterizzata da una terminazione a cuspide.<ref name="Antonini, 243"/>
[[File:PortaSanSilvestro.JPG|thumb|upright=1.0|left|Dettaglio del portale principale.]]
L'ordine inferiore è caratterizzato da un portale rettangolare incassato in una vasta e ricca arcata a tutto sesto,<ref name="Antonini, 246"/> simile a quelle presenti in [[chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]] e [[chiesa di San Marco (L'Aquila)|San Marco]] e resa ancora più plasticamente rilevante dall'utilizzo alternato delle fasce lapidee di colore bianco e rosso.<ref group=A>Il bianco e il rosso costituiscono i colori storici della città e compaiono su alcune delle prime architetture della città, come la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]] e la [[fontana delle 99 cannelle]].</ref> L'infisso ligneo, opera di mastro Bartolomeo da Bergamo e datato al [[1539]], è sormontato da una lunetta non affrescata che ospita un [[bassorilievo]] raffigurante l'''Agnus Dei''.<ref name="Antonini, 253"/>
[[File:Portale laterale di San Silvestro in L'Aquila.jpg|miniatura|Portale dell'ingresso laterale a destra dell'abbazia di San Silvestro in L'Aquila, con affresco nella lunetta.]]
Il cromatismo del portale è ripreso in maniera meno vistosa anche nell'ordine superiore, con due fasce di pietra rosa a spezzare l'omogeneità della composizione e a mettere in risalto il grande [[rosone]] realizzato nel [[Trecento]] in stile [[arte romanica|romanico]] con influenze [[gotico|gotiche]], i cui riferimenti parrebbero essere i coevi finestroni della cittadina Collemaggio o della [[Sulmona|sulmonese]] [[chiesa di Santa Maria della Tomba|Santa Maria della Tomba]].<ref name="Antonini, 248">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 248</ref> Il perno del rosone è, invece, presumibilmente un rifacimento datato al [[XVI secolo]].<ref name="Antonini, 248"/>
[[File:Affresco esterno.jpg|miniatura|Affresco esterno della chiesa di San Silvestro in L'Aquila]]
I due fianchi sono in apparecchio aquilano, con quello occidentale più irregolare e caratterizzato da tre strette finestrelle e quello orientale con portale laterale e due grandi bifore ad arcate ogivali.<ref name="Antonini, 250"/>
 
=== Interno ===
La chiesa presenta un impianto di tipo [[basilicaBasilica (architettura cristiana)|basilicale]], tra i primi realizzati all'[[L'Aquila|Aquila]], ed è suddivisa in tre navate scandite da due file di sette arcate [[ogiva]]li su pilastri cilindrici.<ref name="Antonini, 243"/> L'altezza delle arcate genera verticalità e dona allo spazio religioso un'unitarietà simile a quella prodotta dalle [[basiliche paleocristiane]]; quest'effetto, in origine, doveva essere reso ancor più evidente dalla presenza del [[affreschi della chiesa di San Silvestro|ciclo di affreschi]] lungo tutte le murature interne,<ref name="Antonini, 245">{{Cita|Antonini|p. 245}}.</ref> di cui oggi rimangono solo alcuni pregevoli resti, localizzati soprattutto nell'area presbiteriale.<ref name="Regione Abruzzo">{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=chiesaRomAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=chiesero2287&tom=287|autore=[[Regione Abruzzo]]|titolo=Chiesa di San Silvestro|autore=[[Regione Abruzzo]]|accesso=1º novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924112537/http://www.regione.abruzzo.it/xcultura/index.asp?modello=chiesaRomAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=chiesero2287&tom=287#|dataarchivio=24 settembre 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref name="Antonini, 245">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 245</ref> È ad aula unica, suddivisa in tre navate scandite da due file di sette arcate [[ogiva|ogivali]] su pilastri cilindrici.<ref name="Antonini, 243"/>
 
Alla sinistra dell'ingresso sono i resti del ''Battesimo'' d'ignoto autore, dal gusto toscano e datato al [[XV secolo]].<ref name="Touring" /> Alla destra vi è l'edicola [[XVI secolo|cinquecentesca]] con la ''Madonna in trono col Bambino'' di [[Francesco da Montereale]], allievo del [[Perugino]].<ref name="Regione Abruzzo"/> In origine l'edicola ospitava inoltre il gruppo scultoreo della ''Madonna di San Silvestro'', datato alla metà del [[XIV secolo]] e considerato il capolavoro dell'[[arte gotica]] abruzzese;<ref name="Madonna di San Silvestro" /> l'opera è conservata al [[Museo nazionale d'Abruzzo]]. Oltre l'edicola è la struttura della torre campanaria ottocentesca. Sempre sulla navata destra è il portale laterale che immette in via San Silvestro, in stile [[Arte romanica|romanico]] e paragonato dal Gavini a quello principale della [[chiesa di San Pietro di Sassa]].<ref name="Regione Abruzzo" />
L'altezza delle arcate genera verticalità e dona allo spazio religioso un'unitarietà simile a quella prodotta dalle [[basiliche paleocristiane]]; quest'effetto, in origine, doveva essere reso ancor più evidente dalla presenza del [[affreschi della chiesa di San Silvestro|ciclo di affreschi]] lungo tutte le murature interne,<ref name="Antonini, 245"/> di cui oggi rimangono solo alcuni pregevoli resti, localizzati soprattutto nell'area presbiteriale.<ref name="Regione Abruzzo"/>
[[File:S.Maria degli Angeli.jpg|miniatura|Affresco di Francesco da Montereale, ''"Santa Maria degli Angeli tra San Sebastiano e San Rocco".'']]
Alla sinistra dell'ingresso sono i resti del ''Battesimo'' d'ignoto autore, dal gusto toscano e datato al [[XV secolo]].<ref name="Touring"/> Alla destra vi è l'edicola [[XVI secolo|cinquecentesca]] con la ''Madonna in trono col Bambino'' di [[Francesco da Montereale]], allievo del [[Perugino]].<ref name="Regione Abruzzo"/> In origine l'edicola ospitava inoltre il gruppo scultoreo della ''Madonna di San Silvestro'', datato alla metà del [[XIV secolo]] e considerato il capolavoro dell'[[arte gotica]] abruzzese;<ref name="Madonna di San Silvestro"/> l'opera è conservata al [[Museo nazionale d'Abruzzo]]. Oltre l'edicola è la struttura della torre campanaria ottocentesca. Sempre sulla navata destra è il portale laterale che immette in via San Silvestro, in stile [[Arte romanica|romanico]] e paragonato dal Gavini a quello principale della [[chiesa di San Pietro di Sassa]].<ref name="Regione Abruzzo"/>
[[File:Visitation-400.jpg|thumb|upright=1.0|right|[[Raffaello Sanzio]], ''[[Visitazione (Raffaello)|Visitazione]]'' ([[1517]]). Il dipinto si trova oggi al [[Museo del Prado]] di Madrid mentre a San Silvestro è presente una copia.]]
Alla metà della navata sinistra si ha l'ingresso al torrione superstite della [[Mura dell'Aquila|prima cinta muraria]] della città.<ref name="Antonini, 243"/> Il vano si configura come cappella laterale, realizzata sul finire del [[XVI secolo]] mediante la costruzione di una cupola interna a base ottagonale in cui è collocato un altare [[barocco]], sormontato dalla [[pala d'altare]] con il ''Battesimo di Costantino'' ([[1612]]),<ref name="Battesimo di Costantino">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?tipo_scheda=OA&id=54656&titolo=Ciarpi%20Baccio,%20Battesimo%20di%20Costantino&locale=it&decorator=layout_resp&apply=true|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Ciarpi Baccio, Battesimo di Costantino|accesso=1º novembre 2018}}</ref> del pittore [[Lucca|lucchese]] [[Baccio Ciarpi]].<ref name="Touring"/><ref name="Antonini, 255"/>
 
Il fondale è caratterizzato da tre profondi spazi [[abside|absidali]] di forma poligonale e voltati a crociera,<ref name="Antonini, 245"/> una configurazione che ricorda molto quella della [[chiesa di San Pietro a Coppito]].<ref name="Regione Abruzzo" /> Non vi è [[transetto]] sebbene, secondo l'Antonini, vi siano indizi strutturali che testimoniano l'iniziale volontà di realizzarlo, ad imitazione dell'assetto planimetrico delle basiliche di [[basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] e [[chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]].<ref name="Antonini, 245" />
 
GliLe absidi laterali presentano, alla destra, un'edicola rinascimentale in pietra e, alla sinistra, la cappella della famiglia [[Branconio]].<ref name="Touring" /> La cappella venne allestita nei primi decenni del [[XVI secolo]], quando [[Giovanni Battista Branconio]] commissionò a [[Raffaello Sanzio]] la ''[[Visitazione (Raffaello)|Visitazione]]'' ([[1517]]) che trovò poi collocazione in unaquale pala d'altare del sacello. Una prima decorazione fu commissionata a [[Giovanni Paolo Donati]] nel [[1582]] mentre l'attuale si deve a [[Giulio Cesare Bedeschini]] ed è datata al [[1625]].<ref name="Ciano, 33">{{cita libro|nome=Angela|cognome=Ciano|titolo=Palazzo Farinosi-Branconi|anno=2003|editore=Ufficio Stampa Giunta Regionale|città=L'Aquila|pagina=33|url=http://www.regione.abruzzo.it/xStampa/asp/LoadPDF.asp?pdfDoc=xStampa/docs/Cronache/palBranconi.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Qualche anno dopo, nel [[16251655]], la ''Visitazione'' venne trafugataprelevata daglidal spagnoli;Viceré di Napoli che la spedì al Re Filippo IV di Spagna,<ref name="Ciano, 43" /> tanto che il dipinto si trova oggi al [[Museo del Prado]] di [[Madrid]] mentre a San Silvestro è stato sostituito da una copia, probabilmente opera del Bedeschini.
 
Alla parete della navata sinistra è collocato un ''Crocifisso'' ligneo policromo, restaurato nel 2017 opera compiuta nel 1493 di "[[Giorgio di Sant’Anza|Giorgio arciprete di Sant’Anza]]", del quale sappiamo solo che fu sia pittore che scultore.<ref>Biancamaria Colasacco, ''Giorgio, arciprete di Sant’Anza, Crocifisso'', in ''La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati'', XVIII edizione di ''Restituzioni.'' ''Tesori d'arte restaurati'', catalogo di mostra, Milano, 2018, pagg. 416 - 422.</ref>
 
Alla metà della navatadi sinistraessa si ha l'ingresso al torrione superstite della [[Mura dell'Aquila|prima cinta muraria]] della città.<ref name="Antonini, 243" /> Il vano si configura come cappella laterale, realizzata sul finire del [[XVI secolo]] mediante la costruzione di una cupola interna a base ottagonale in cui è collocato un altare [[barocco]] in stucco bianco e dorato, sormontato dalla [[pala d'altare]] con il ''Battesimo di Costantino'' ([[1612]]),<ref name="Battesimo di Costantino">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?tipo_scheda=OA&id=54656&titolo=Ciarpi%20Baccio,%20Battesimo%20di%20Costantino&locale=it&decorator=layout_resp&apply=true|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Ciarpi Baccio, Battesimo di Costantino|accesso=1º novembre 2018}}</ref> del pittore [[Lucca|lucchese]] [[Baccio Ciarpi]].<ref name="Touring" /><ref name="Antonini, 255" />
 
==== Affreschi del Maestro di Beffi ====
{{vedi anche|Affreschi della chiesa di San Silvestro}}
[[File:L'abside di San Silvestro.jpg|miniatura|Maestro di Beffi, affreschi nell'abside del presbiterio della chiesa di San Silvestro]]
{{vedi anche|Affreschi della chiesa di San Silvestro}}
Del noto ciclo di affreschi che caratterizzava l'interno della chiesa, rimangono alcuni resti localizzati al fondo delle navate e, in particolare, nell'[[abside]] maggiore. Detti affreschi furono coperti durante il rifacimento settecentesco dell'edificio e tornarono alla luce solamente in seguito ad un restauro commissionato dalla [[Soprintendenza]] nel [[1946]].<ref name="Affreschi"/> Sono stati attribuiti al [[Maestro di Beffi]], che operò forse con la collaborazione di [[Giovanni da Sulmona]], come ipotizzato da [[Ferdinando Bologna]].<ref name="Bologna">{{Cita|Ferdinando Bologna||Bologna, 2001}}</ref>
 
Del noto ciclo di affreschi che caratterizzava l'interno della chiesa, rimangono alcuni resti localizzati al fondo delle navate e, in particolare, nell'[[abside]] maggiore. Detti affreschi furono coperti durante il rifacimento settecentesco dell'edificio e tornarono alla luce solamente in seguito ad un restauro commissionato dalla [[Soprintendenza]] nel [[1946]].<ref name="Affreschi"/> Sono stati attribuiti al [[Maestro di Beffi]], che operò forse con la collaborazione di [[Giovanni da Sulmona]], come ipotizzato da [[Ferdinando Bologna]].<ref name="Bologna">{{Cita|Ferdinando Bologna||Bologna, 2001}}.</ref>
I resti si dividono in tre scene principali: provenendo dalla navata centrale, si ha l'''Adorazione dei re Magi''<ref name="Adorazione dei re Magi">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22590&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Adorazione+dei+Re+Magi|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Adorazione dei Re Magi|accesso=1º novembre 2018}}</ref> raffigurante l'intero corteo e l'incontro con la Sacra Famiglia, posto nell'angolo di sinistra. Successivamente, si ha la ''Madonna con bambino''<ref name="Madonna con bambino">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22596&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Madonna+con+Bambino+in+gloria+e+angeli|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Madonna con Bambino in gloria e angeli|accesso=1º novembre 2018}}</ref> sull'[[archivolto]] e la ''Maestà del Cristo''<ref name="Maestà del Cristo">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22597&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Cristo+Redentore+benedicente+in+gloria+tra+la+Madonna%2C+san+Giovanni+Evangelista%2C+simboli+degli+Evangelisti+e+Apostolie|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Cristo Redentore benedicente in gloria tra la Madonna, san Giovanni Evangelista, simboli degli Evangelisti e Apostoli|accesso=1º novembre 2018}}</ref> nell'abside vero e proprio. Altri frammenti sono collocati in diverse aree della chiesa.<ref name="Affreschi"/>
 
I resti si dividono in tre scene principali: provenendo dalla navata centrale, si ha l'''Adorazione dei re Magi''<ref name="Adorazione dei re Magi">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22590&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Adorazione+dei+Re+Magi|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Adorazione dei Re Magi|accesso=1º novembre 2018}}</ref> raffigurante l'intero corteo e l'incontro con la Sacra Famiglia, posto nell'angolo di sinistra. Successivamente, si ha la ''Madonna con bambino''<ref name="Madonna con bambino">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22596&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Madonna+con+Bambino+in+gloria+e+angeli|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Madonna con Bambino in gloria e angeli|accesso=1º novembre 2018}}</ref> sull'[[archivolto]] e la ''Maestà del Cristo''<ref name="Maestà del Cristo">{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=OA&id=22597&titolo=Maestro+del+trittico+di+Beffi%2C+Cristo+Redentore+benedicente+in+gloria+tra+la+Madonna%2C+san+Giovanni+Evangelista%2C+simboli+degli+Evangelisti+e+Apostolie|autore=Fondazione Federico Zeri|titolo=Maestro del trittico di Beffi, Cristo Redentore benedicente in gloria tra la Madonna, san Giovanni Evangelista, simboli degli Evangelisti e Apostoli|accesso=1º novembre 2018}}</ref> nell'abside verovera e propriopropria. Altri frammenti sono collocati in diverse aree della chiesa.<ref name="Affreschi"/>
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group=A/>
 
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{Bibliografiacita libro|AA||L'Aquila.VV., Una città d'arte da salvare - Saving an Art City|2009|AA.VV., Carsa|Pescara|cid=''L'Aquila. Una città d'arte da salvare - Saving an Art City'', Pescara, Carsa, 2009.}}
*{{Bibliografia|Antonini,cita 2010libro|Orlando |Antonini, ''|Architettura religiosa aquilana'',|2010|Tau Editrice|Todi (Pg), Tau Editrice, 2010.|cid=Antonini}}
*{{Bibliografia|Bologna,cita 2001libro|autore=[[Ferdinando Bologna]], ''|titolo=Il Maestro di San Silvestro all'Aquila'', |città=Teramo, |editore=Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, |anno=2001.|cid=Bologna}}
*{{Bibliografia|Gavini, 1928|Carlo Ignazio Gavini, ''Storia dell'architettura in Abruzzo'', volume II, Milano-Roma, Bestetti e Tumminelli, 1928.}}
*{{Bibliografia|Touring,cita 2005libro|Touring Club Italiano, ''||L'Italia - Abruzzo e Molise'',|2005|Touring Editore|Milano, |cid=Touring Editore,Club 2005.Italiano}}
 
== Voci correlate ==
Riga 101 ⟶ 109:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto|commons=Category:San Silvestro (L'Aquila)}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/32/siti-e-monumenti/47/chiesa-di-san-silvestro|titolo=Chiesa di San Silvestro|accesso=6-02-2010|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo d'autorità}}
{{Chiese dell'Aquila}}
{{Portale|architettura|cattolicesimo|L'Aquila}}